PAISA ASL VCO 2014 defx
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PAISA ASL VCO 2014 defx
Piano Aziendale Integrato di Sicurezza Alimentare 2014 A cura del Gruppo Aziendale Integrato PAISA: Dott. Paolo Ferrari, Direttore SIAN Dott. Germano Cassina, Direttore SVET Area A Dott.ssa Giovanna Lasagna, Direttore SVET Area B Dott.ssa Alessandra Monguzzi, Direttore SVET Area C Dott.ssa Irma Soncini, Responsabile Equipe Professionale SIAN Alimenti e Bevande Premessa e linee generali di programmazione del Piano Integrato di Sicurezza Alimentare 2014 La Costituzione Repubblicana stabilisce, all’art 41, che l’attività dell’imprenditore “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana….” e all’art. 32 che la tutela della salute è un ”diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività”. Le recenti crisi alimentari hanno imposto un approccio alla sicurezza alimentare ed alla tutela dei consumatori basato su una maggiore responsabilizzazione delle industrie alimentari, sul controllo delle filiere agro-alimentari (non soltanto sui prodotti) e sui processi interni alle imprese che ne fanno parte. L’attenzione non è solo rivolta al prodotto o al singolo processo produttivo ma anche alle filiere alimentari; partendo dalla fornitura dei prodotti alimentari per la produzione, fino alla distribuzione. L’attuale politica sanitaria “integrata” è basata sull’analisi del rischio (fondata sulle prove scientifiche disponibili), il sistema di sorveglianza delle malattie trasmesse da alimenti ed il sistema di allerta rapido, comprendente la rintracciabilità, il ritiro o il richiamo dei prodotti a rischio; l'integrazione non riguarda solo gli alimenti destinati all'uomo, ma anche l'alimentazione ed il benessere degli animali produttori di alimenti, in quanto fattori determinanti per produzioni agro-alimentari di qualità, nonché la salute delle piante nel rispetto dell'ambiente, riducendo l’impiego di prodotti chimici. A partire dal 2010, anno della prima presentazione del Piano Locale di Prevenzione (conseguente al Piano Regionale di Prevenzione) con formalizzazione del Gruppo Aziendale Sicurezza Alimentare, gli interventi di prevenzione nell’ASL VCO sono organizzati secondo “obiettivi di salute” e non solo di servizio, anche mediante programmi di prevenzione rivolti a ridurre i fattori di rischio delle malattie croniche non infettive. Pur mantenendo logiche peculiarità e specializzazioni di servizio, la collaborazione tra le diverse “anime” della sicurezza alimentare è da anni fattiva, anche favorita da una vicinanza fisica nella sede centrale del Dipartimento di Prevenzione: SIAN e SPV collaborano alla progettazione e alla soluzione delle tematiche condivise. Il Regolamento CE 882/04 disciplina l'attività di controllo ufficiale degli alimenti per tutelare la sicurezza e la qualità dei prodotti alimentari, in quanto gli alimenti devono essere sia gradevoli che sicuri; il quadro legislativo sanitario attuale, oltre a tutelare la salute dei consumatori, tutela anche i loro interessi relativi ai diritti di informazione, di scelta dei prodotti, di valori etici, ambientali e socioeconomici ad essi associati. Il controllo ufficiale si basa sull'analisi scientifica del rischio utilizzando il sistema informativo. Le azioni previste dal Sistema di Sorveglianza delle Malattie Trasmesse dal Alimenti e dal Sistema di Allerta sono svolte, nell’ASL VCO, mediante procedure specifiche integrate che focalizzano e specificano i compiti dei diversi servizi e delle diverse figure professionali nelle diverse fasi dell’intervento. Per quanto riguarda le azioni di contrasto alle disuguaglianze, continua la graduazione dei controlli sulla base dei consumi preferenziali o obbligati delle fasce di consumatori a basso reddito, che si rivolgono obbligatoriamente a produttori e distributori di alimenti sottocosto a più alto rischio di frode e/o altri illeciti. Come azioni di contrasto alle disuguaglianze sono stati aumentati i controlli a - su alimenti a basso costo (discount, etnici, ecc.) b - sulle microimprese con poche possibilità di investimento nella sicurezza alimentare, offrendo informazioni dettagliate per il rafforzamento della competenza nell’adozione di misure efficaci in sobrietà di mezzi, agevolando gli adempimenti formali. Nel 2012 si è estesa questa logica agli agriturismi, molto diffusi nella realtà dell’ASL VCO, che riteniamo imprese ad alto rischio in quanto realtà piccole e a conduzione familiare con necessità di contenimento dei costi; nel 2013 l’azione è stata focalizzata su produzioni etniche e circoli con azione congiunta SIAN/SVET B, nel 2014 sarà rivolta a rifugi ed agriturismi. Lavorare per obiettivi e non per “Settori” significa migliorare la salute dei cittadini. Organizzazione generale del Servizio (dotazioni uffici ed attrezzature) SIAN è articolato su una sede centrale e 2 sedi periferiche: Sede centrale: Sedi periferiche: OMEGNA (VB) 28887 - Via IV Novembre, 294 Tel. 0323/868040 Fax 0323/868042 DOMODOSSOLA (VB) 28845 - Via Scapaccino, 47 Tel. 0324/491677 Fax 0324/491668 VERBANIA (VB) 28900 - Via S. Anna,83 Tel. 0323/541441 Fax 0323/557347 Alla sede centrale di Omegna afferiscono tutte le pratiche ed è presente l’archivio di tutte le pratiche SCIA e acquedotti. SVET Area A, Area B, Area C sono articolati su 3 sedi: Sede centrale: Omegna e-mail: [email protected], [email protected], [email protected] OMEGNA (VB) 28887 Via IV Novembre 294 Tel. 0323/868060-50 Fax 0323/868060-52 DOMODOSSOLA (VB) 28845 Regione Nosere 11A –Tel. 0324 491617-18 Fax 0324/491619 VERBANIA (VB) 28922 Viale Sant’Anna 83 Tel. 0323/541473-19 Fax 0323/557347 Area A In ogni sede sono collocati gli uffici veterinari e relative pertinenze. Ogni ufficio è dotato di collegamento telefonico, postazioni internet individuali, fotocopiatrice e stampanti, ambulatorio veterinario attrezzato, magazzino presidi medico chirurgici, locale per conservazione dei campioni biologici, archivio per la documentazione cartacea. Ogni sede è dotata di un parco autovetture in comune. RISORSE FINANZIARIE: il SPV area A ha un centro di costo codificato nell’ASL VCO. TUTELA LEGALE: tutte le pratiche giuridiche con l’utenza vengono seguite dall’Ufficio Legale Area B L’ufficio di Omegna, presso il Dipartimento di Prevenzione, è la sede dove è presente il Direttore di Area: qui sono centralizzate tutte le attività di competenza, vi è l’archivio di tutte le pratiche (Riconoscimenti- SCIAVerbali ecc), qui afferiscono tutte le pratiche amministrative che vengono poi smistate alle sedi competenti. Sede di Omegna: è presente un ufficio destinato al Direttore ed ad un Veterinario, un ufficio di segreteria ed locali comuni alle Aree Veterinarie adibiti ad archivio, a magazzino delle attrezzature e deposito campioni. Sede di Domodossola: sono presenti 2 uffici per i 2 Veterinari di Area B in condivisione con Veterinari di altre Aree. Sede di Verbania: è presente un ufficio destinato al Veterinario di Area B in comune con il Veterinario di Area A. Ogni veterinario ha in dotazione un personal computer per la registrazione sui servizi informatici regionali e nazionali e per le comunicazioni interne. Area C L’ufficio di Omegna, posto presso il Dipartimento di Prevenzione, è la sede dove è presente il Direttore: qui sono centralizzate tutte le attività di competenza per la zona Verbano e Cusio e solo in parte per la zona Ossola. L’archivio è centralizzato ad Omegna salvo che per i trasporti animali le cui pratiche sono presenti presso la sede di Verbania e le pratiche del settore lattiero-caseario che in parte sono in Ossola. Sede di Omegna: è presente l’ufficio del Direttore, locali archivio e magazzino in comune con le altre Aree Veterinarie. Sede di Domodossola: è presente un ufficio destinato al Veterinario di Area C. Sede di Verbania: non è presente un ufficio dedicato ma il Direttore durante la sua attività nella zona si avvale dell’ospitalità della segreteria. I 2 veterinari hanno un personal computer per la registrazione su sistemi informativi regionali e nazionali e comunicazioni interne. Personale in organico 2013 SERVIZIO DI IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE Direttore: Dott. Paolo FERRARI (Coordinatore Gruppo PRISA aziendale, Responsabile Equipe Professionale Nutrizione, Referente MTA, Referente Sistema Informativo, Auditor, Formatore regionale OKkio alla Salute) Dirigenti medici, in ordine alfabetico: Dott.ssa Daniela BALDASSARRI (Referente Celiachia) Dott.ssa Sara Rita LICCIARDELLO (Referente aziendale OKkio alla Salute e HBSC) Dott. Giovanni MALFA (sostituto Referente Allerta) Dott.ssa Irma SONCINI (Responsabile Equipe Professionale Alimenti e Bevande, Referente Allerta, Auditor) Tecnici della Prevenzione: Coordinatore: Sig. Giuseppe TIMPONELLI Dott. Dimitri GIOFFI (Responsabile del Centro Micologico, Esperto Micologo) Dott.ssa Graziella GROSSI Dott.ssa Graziana PIRONE Dott. Liviano PORCEDDA Dietiste: Dott.ssa Katia FASOLO Dott.ssa Barbara SPADACINI SERVIZIO PREVENZIONE VETERINARIA AREA A La SOC SPV area A dispone di 9 Medici Veterinari. Alla SOC SPV area A afferisce l’ Ufficio Anagrafe con una sede centrale a Domodossola e 2 sedi periferiche a Verbania e Crusinallo. Il Direttore f.f della SOC è anche Direttore del Nucleo Interarea di Vigilanza, SOS dipartimentale composta dal direttore e dai 5 TP. L’attività del servizio è articolata in alte specializzazioni e referenze; ad ogni veterinario è assegnato un territorio di riferimento rispettando l’equivalenza dei carichi di lavoro. I tecnici di prevenzione coadiuvano i veterinari nelle attività di vigilanza, con particolare riferimento ai 2 settori: allevamento del bestiame e igiene urbana veterinaria; sono di supporto in sopralluoghi per esposti e su richiesta di enti o forze dell’ordine. Dal 2012 anche i TP effettuano la PD notturna e festiva. Il personale amministrativo, oltre ai compiti dell’Ufficio Anagrafe bestiame (registrazione movimentazioni in BDR e BDN, passaporti, censimenti annuali, accettazione delle richieste di assegnazione di nuovi marchi e/o ristampa di duplicati di marchi auricolari, della tariffazione della prestazione e della consegna dei medesimi , ecc.) ed anagrafe canina (registrazioni in ARVET), è responsabile della archiviazione e dell’attività di sportello. SERVIZIO PREVENZIONE VETERINARIA AREA B Direttore: Dott.ssa GIOVANNA LASAGNA - Territorio di competenza: CUSIO VERBANO; Referente per educazione sanitaria, allerta, MTA, attività integrata SIAN, Incarico alta specializzazione “Programmazione e gestione emergenze alimenti di origine animale”, Referente Piano monitoraggio prelievi ufficio veterinario adempimenti comunitari Dirigenti medici, in ordine alfabetico: Dott. Eugenio CALDERONE - Territorio di competenza: OSSOLA; Referente per autocontrolli, controlli in impianti a base di carne, etichettatura carni bovine, Incarico alta specializzazione “Verifica adeguamenti strutturali e gestione sanitaria impianti produzione e lavorazione alimenti di origine animale” Dott. Enrico FILIPPI - Territorio di competenza: OSSOLA; Referente per attività di vigilanza e commercializzazione alimenti, emergenze malattie infettive, BSE, sistema informatico Infomacelli, auditor Dott. GIANNI GISMONDI – Territorio di competenza: CUSIO VERBANO, Referente per ristorazione collettiva, sistema informatico Vet-alimenti, filiera ungulati domestici Dott. GIORGIO SCALENGHE – Territorio di competenza: CUSIO VERBANO; Referente per filiera prodotti della pesca, piano residui Area B, attività sportello e comunicazione, benessere animale, filiera latte area B e benessere animale Area C L’attività svolta nell’ambito del PRISA per i diversi ambiti di competenza sopracitati comporta un impegno pressoché totale per gli operatori di AREA B. I tecnici di prevenzione coadiuvano i veterinari nelle attività di vigilanza, con particolare riferimento ai 2 settori: prelievo alimenti e vigilanza su attività registrate; sono di supporto in sopralluoghi per esposti e su richiesta di enti o forze dell’ordine. Dal 2012 anche i TP effettuano la PD notturna e festiva. SERVIZIO PREVENZIONE VETERINARIA AREA C Direttore: Dott.ssa ALESSANDRA MONGUZZI - Territorio di competenza: VERBANO CUSIO Referente per : Piano Nazionale Residui ( programmazione, effettuazione prelievi e supporto per l’accettazione informatizzata dei campioni) Incarico alta specializzazione “Benessere animale – produzione igienica latte e derivati” Dott.ssa GIOVANNA COCCIOLO - Territorio di competenza: OSSOLA Referente per: piano alimentazione animale Incarico alta specializzazione “Alimentazione animale e gestione del farmaco veterinario” Data l’esiguità del personale a disposizione dell’area C e l’area territoriale molto vasta, si è suddiviso il territorio in 2 zone: nord (Ossola) assegnata alla Dr.ssa Cocciolo e sud (VerbanoCusio) assegnata alla Dr.ssa Monguzzi, ferma restando l’interscambiabilità in caso di necessità. I T.P. collaborano con l’Area C per i prelievi del PNR/PNAA, del latte alla stalla e ai distributori automatici, nel controllo sul benessere animale sia su attività programmata che generata da esposti. I - Direttori f.f. delle SOC Veterinarie sono responsabili della programmazione produzione e aggiornamento della modulistica di servizio produzione, aggiornamento comunicazione, verifica e della valutazione delle procedure gestione e risoluzione delle non conformità segnalate dalle varie autorità competenti gestione dei contatti con enti ed istituzioni, compresa la gestione dei flussi con Regione, Azienda e Dipartimento. Tecnici della Prevenzione in comune alle 3 aree Sono presenti 5 Tecnici della Prevenzione: 4 nella sede di Domodossola e uno nella sede di Verbania. DR .ROBERTO GARZONI Coordinatore dei tecnici della prevenzione SPV; Referente aggiunto del Piano Nazionale Alimentazione Animale, Referente aggiunto del Piano Nazionale Residui DR.GUIDO FILOSI Tecnico della Prevenzione – Referente etichettatura bovina e apicoltura 5 5 1 3 4 2 1 2 3 3 9 12 priv (convenzionati)(2) 3 4 Administr ative staff(I) gov (1) 1 priv (convenzionati)(2) 9 Auxiliaries/tech nicians(H) gov (1) 9 gov(1) 3 4 gov full time (1) 1 Other fields(G ) priv (convenzionati)(2) Veterina rians(F) gov (1) priv (convenzionati)(4) contratto a tempo deter.(3) Administrative staff(E) gov part time (2) priv (convenzionati)(4) contratto a tempo deter.(3) Auxiliaries/tec hnicians(D) gov part time (2) priv (convenzionati)(4) contratto a tempo deter.(3) gov part time (2) gov full time (1) priv (convenzionati)(4) contratto a tempo deter.(3) Other fields( altre figure profess.) (C) gov full time (1) gov part time (2) Veterinarians (B) Other gov full time (1) Staff with university degree Human resources (full time equivalent) Staff with university degree Other priv (convenzionati)(2) Human resources (nr) centrale (1) periferiche (2) totale(3) Authority N. of organisational unit(A) DR.SSA ZARETTI PATRIZIA SIG.RA ANNA ANTONINI SIG.RA M.LAURA TRAVAINI ASL SV (A) (b) ASL SV (B)(c) ASL SV (C)(d) ASL SIAN (e) ASL Servizi Veterinari 5 16 3 2 6 1 17 3 2 17 2 4,36 5 6,66 16 Standard di funzionamento dell’autorità competente Novità rispetto al 2013: Obiettivi ASL: proseguire l’autovalutazione. Nel 2013 sono state riverificate le poche criticità emerse nell’audit 2012. In particolare è stata elaborata, con intervento congiunto dei servizi che operano nell’ambito della sicurezza alimentare, l’impostazione delle funzioni e delle modalità di intervento dell’Autorità Competente Locale (ACL) mediante: • deliberazione che conferisce le funzioni e le competenze di Autorità Competente Locale per l’esecuzione dei controlli ufficiali nell’ambito della sicurezza alimentare ai Direttori delle SOC SIAN, Veterinario Area A, Veterinario Area B e Veterinario Area C (n.417 del 30.09.2013) • approvazione del Regolamento per i controlli ufficiali in materia di sicurezza alimentare (Det. n.36 del 03.02.2014, consegnata nel novembre 2013). Ottimizzazione delle risorse Un obiettivo di miglioramento della qualità dei Servizi è l’utilizzo efficiente delle risorse. In una condizione di risorse ridotte, la progettazione per obiettivi supera l’articolazione dei servizi introducendo criteri di flessibilità nella gestione delle diverse attività. Alcune parti di attività sono gestite da servizi diversi da quello “titolare della competenza”. Quando possibile, le attività di controllo vengono programmate ed eseguite in modo congiunto tra i vari servizi in modo da evitare sovrapposizioni inutili e uniformità di intervento. Novità rispetto al 2013: Obiettivi ASL: 1. predisporre almeno una procedura di attività integrata (SIAN, SVET); 2. integrazione dei SIAN, SVET per attività di campionamento. Strumenti per il controllo ufficiale Come previsto dal Reg. CE n.882/2004, i controlli saranno basati sulla valutazione del rischio delle attività produttive e su una valutazione di efficienza/efficacia degli interventi. La programmazione dei controlli ufficiali - consente e incoraggia lo sviluppo dei settori produttivi e prevede interventi di controllo quando sia certa la protezione da un rischio, evitando di ostacolare la circolazione di beni e servizi in possesso di requisiti di sicurezza; - mediante la valutazione del rischio, concentra le risorse nelle aree critiche; - adotta indirizzi applicativi semplici ed economicamente compatibili; - non ostacola gli operatori, in particolare delle microimprese, con richieste inutilmente gravose da parte di diversi settori della pubblica amministrazione; - identifica gli operatori che non rispettano le normative ed eroga le sanzioni del caso; - garantisce la trasparenza dei propri programmi verificando efficienza ed efficacia delle attività svolte, mantenendo indipendenza nelle decisioni ed eliminando pratiche mediche e veterinarie di scarsa e dubbia efficacia. La documentazione delle attività di controllo ufficiale Gli Enti Pubblici esercitano l’attività mediante produzione di atti amministrativi, che nei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL sono relazioni e/o rapporti di ispezione, audit, verbali di prelievo, provvedimenti di prescrizione e/o imposizione, certificati, pareri, ecc. Questi atti devono essere basati necessariamente su norme “tecniche” e amministrative, quali il Codice Civile (artt. 2699-2701) e la legge n. 241/1990, modificata dalla legge n. 15/2005. Un procedimento di controllo ufficiale può implicare 2 tipologie di atti amministrativi: “descrittivi” e “autoritativi”. Atti descrittivi: documentazione inerente valutazioni tecniche (accertamenti) effettuate dal Pubblico Ufficiale nel corso di ispezioni, verifiche o audit, che riportano quanto previsto dal regolamento CE n. 882/2004, articolo 9; tali atti, di regola, non incidono direttamente su diritti o interessi dell’OSA e non sono direttamente impugnabili dinanzi al giudice, ma possono riportare elementi per l’emanazione di successivi atti “autoritativi”, cioè provvedimenti amministrativi. Il contenuto di questi atti, in qualità di atti pubblici, è “piena prova”, fino a querela di falso, per la provenienza del documento, per l’identificazione del Pubblico Ufficiale che lo ha formato, per le dichiarazioni delle parti e degli altri fatti che il Pubblico Ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o da lui compiuti. Sono i documenti che rendono possibile valutare cosa realmente è stato verificato e con quali risultati nel corso dell’accertamento (le evidenze sono indispensabili in caso si debba successivamente predisporre un provvedimento o una sanzione), anche ai fini organizzativi e valutativi dell’efficacia, dell’affidabilità dei controlli e della competenza e professionalità del/degli accertatore/i. Si inizierà ad utilizzare il fac-simile proposto (relazione art.9, all.2 del PRISA 2014), aggiungendo, ove necessario, pagine e/o altre check-list di riscontro. Atti autoritativi: sono i “provvedimenti amministrativi” che rappresentano l’atto pubblico mediante il quale l’Autorità Competente Locale per la sicurezza alimentare, dispone, in ordine all’interesse pubblico affidato alla sua cura, esercitando il proprio potere autoritativo e incidendo direttamente sui diritti o sugli interessi dell’OSA; il provvedimento deve essere formato correttamente ed è impugnabile dinanzi al giudice. Sono provvedimenti amministrativi la prescrizione o imposizione di misure (art.54 del Reg. CE n.882/2004 o art.9 Reg. CE n.854/2004), il sequestro, l’attivazione di un allerta, ecc.; le sanzioni amministrative sono provvedimenti amministrativi il cui iter è individuato dalla L. n.689/1981. Mentre il verbale di accertamento è un atto amministrativo sotto la diretta responsabilità del Pubblico Ufficiale e non ha di per sé alcun effetto, l’emissione di un provvedimento amministrativo è la più importante manifestazione esterna del potere amministrativo dell’ente pubblico ASL quindi, nel quadro giuridico attuale, così come definito dal D. Lgs. n.502/1992, per evitare vizi di competenza, deve essere emanato dalla Struttura Complessa. Il Dirigente di struttura ha la responsabilità dell’atto; carenze formali comportano l’annullamento del provvedimento con conseguenti danni economici e di immagine per l’amministrazione pubblica, nonchè responsabilità per il pubblico ufficiale e per il dirigente della struttura. La comunicazione Novità rispetto al 2013: Obiettivi Regione: Strutturare un format comunicativo ed organizzare un incontro con Associazioni, referenti ASL ed altri Enti e soggetti interessati per illustrare i risultati del PRISA 2013, gli obiettivi del PRISA 2014, il programma microimprese, le possibili azioni di comunicazione dirette ai consumatori. Obiettivi ASL: Organizzare e replicare incontri a livello locale sulla base di indirizzi regionali. Come per il 2013, a conclusione del percorso di definizione del PAISA, si programma un incontro con i seguenti obiettivi: Stimolare l’attenzione sulla Sicurezza Alimentare Incoraggiare percorsi di collaborazione Comunicare le tipologie di attività Discutere le principali criticità e le linee di programmazione del 2014 Focalizzare processi innovativi per il miglioramento della qualità e sicurezza delle produzioni alimentari Facilitare l’adozione di sistemi di autocontrollo semplici, efficaci e sostenibili. SERVIZIO PREVENZIONE VETERINARIA AREA A Nel SPV area A è individuato un referente per la comunicazione ed è in atto un programma di comunicazione interna ed esterna. La comunicazione esterna è indirizzata all’utenza mediante interventi a vari livelli: 1. pubblicazione sul sito web aziendale di tutti i modelli per la corretta gestione dell’anagrafe zootecnica (censimento, apertura, chiusura aziende, comunicazioni, deleghe, tariffe, doc. alpeggi, duplicati marchi, ecc.) e di tutti modelli dell’anagrafe canina (attività realizzata in collaborazione dell’URP). 2. contatti con l’utenza sia diretti con le singole aziende (es. richiesta annuale di collaborazione per il corretto censimento della consistenza delle aziende) sia attraverso un rapporto costante con Enti (Comuni, ecc.) e Associazioni di categoria (CFS, Polizia Provinciale, allevatori, cacciatori, ecc.) 3. pubblicazione sul sito internet della relazione sulle attività dello sportello animali da affezione. Sono effettuate le seguenti attività di comunicazione interna: 1. pubblicazione sul sito web aziendale della modulistica per le varie attività 2. disponibilità per singolo operatore di casella di posta elettronica per invio di documentazione e comunicazioni di servizio 3. attività di aggiornamento: da 4 anni l’area A organizza corsi di formazione aziendali di sicurezza alimentare, aperti a tutte gli operatori del Dipartimento di prevenzione e anche all’esterno (laboratorio, infermieri, organi di vigilanza, medici, ecc.). RICHIAMO AGLI OBIETTIVI DI PROGRAMMAZIONE 2011-2014 ORIENTAMENTO 1 – DEFINIZIONE DELLE AZIONI PER ASSICURARE I LIVELLI DI ASSISTENZA, INNOVAZIONE E MIGLIORAMENTO DELL’APPROPRIATEZZA L’efficacia delle azioni preventive di controllo in materia di sicurezza alimentare è correlata al numero e alla tipologia di interventi realmente necessari al controllo dei rischi nelle differenti tipologie di attività; occorre definire standard minimi che assicurino elevata efficacia e protezione dei cittadini, tenendo conto: - del contenimento della spesa; dell’esigenza di concentrare i controlli su imprese a rischio; dell’esigenza di ridurre i costi a carico delle imprese. I sem. 2011 Attività previste II sem. 2011 Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 Costruire programmi integrati con obiettivi comuni di controllo, prevenzione e salute, identificando metodi di prevenzione efficienti, efficaci e appropriati Chi Regione Gruppo di lavoro regionale PRISA Gruppo di lavoro regionale PRISA Attuare gli obiettivi di miglioramento previsti dalla D.G.R. 14-915 del 3.11.2010. ASL Servizi ASL e Gruppi di lavoro aziendali PAISA Servizi ASL e Gruppo aziendale PAISA ORIENTAMENTO 2 - UNIFORMITA’ DI PRESTAZIONI, RISULTATO, STANDARD E AUDIT 1. 2. 3. Individuare modelli organizzativi, protocolli, strumenti e metodologie di intervento dei controlli ufficiali per garantire interventi efficaci, trasparenti ed omogenei sul territorio regionale. Valutare l’organizzazione dei servizi per individuare le opportunità di sviluppo mediante la progettazione e realizzazione di programmi di audit regionali. Assicurare la rispondenza agli standard di qualità e appropriatezza delle procedure di autocontrollo delle imprese del settore e dei relativi laboratori di diagnosi. Attività previste Stesura ed aggiornamento di procedure per controllo ufficiale, campionamento ufficiale, gestione risultati analitici, sistema sanzionatorio, controllo acque in imprese alimentari I semestre II semestre 2011 2011 Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 Chi Regione Gruppo Prisa e sottogruppi con operatori delle ASL con specifica esperienza Definizione di documento regionale su standard di funzionamento dei Servizi e di un Programma regionale di Audit di sistema Interni ed Esterni Gruppo regionale “Audit di Sistema” Attuazione del Programma di “Audit di sistema” Gruppo di lavoro regionale ASL Gruppi di lavoro locali ORIENTAMENTO 3 – COORDINAMENTO, DOCUMENTAZIONE E VERIFICA 1. 2. Individuare le funzioni del coordinamento regionale sulla sicurezza alimentare (autorità competente, secondo il quadro normativo comunitario), ridefinendo il modello organizzativo al fine di evitare differenti approcci alle problematiche di sicurezza alimentare e assicurando le risorse necessarie al suo buon funzionamento. Predisporre protocolli e procedure per il funzionamento del coordinamento regionale finalizzate a garantire il supporto alle ASL e gli interventi in situazioni ordinarie e di emergenza. 3. Perseguire lo sviluppo dei sistemi informativi per la registrazione delle attività di sicurezza alimentare, il controllo della spesa, la verifica dei risultati, la valutazione del rischio sanitario, la sorveglianza epidemiologica permanente tenendo conto delle effettive esigenze. Attività previste I sem. 2011 II sem. 2011 Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 Coordinamento e miglioramento dell’integrazione tra Servizi Chi Regione ASL Gruppo di Servizi ASL e lavoro Gruppi di lavoro regionale aziendali PAISA PRISA Formazione Verrà organizzato nel 2014 un corso di formazione micologica aperto al personale di tutta la Regione Piemonte. AUDIT di sistema Obiettivi Regione: Prosecuzione della programmazione ed effettuazione audit generale e di settore Obiettivi ASL: Prosecuzione della programmazione ed effettuazione di 1 audit interno OBIETTIVI DELL’AUDIT interno 2014 Valutazione generale dell’organizzazione dei servizi; valutazione dell’organizzazione dei controlli, tracciabilità-etichettatura-rintracciabilità. Classificazione degli stabilimenti in base al rischio Prosegue la classificazione con le modalità di valutazione già in uso, in attesa che il gruppo di lavoro regionale riveda la classificazione. Classificazione delle non conformita’ Il riscontro durante i controlli ufficiali di scostamenti dalle norme è da considerarsi in parte fisiologico: la classificazione delle non conformità permette di uniformare i comportamenti in caso di contestazione di sanzioni. La tabella seguente è uno strumento flessibile che lascia margini di discrezionalità. Nella classificazione delle non conformità si considerano: - il tipo di non conformità: i problemi strutturali (soluzioni di continuità in pareti, pavimenti, presenza di ruggine, ecc.) hanno minor peso rispetto a problemi igienici o di cross contaminazione; - il settore produttivo in cui si rilevano le non conformità (soluzioni di continuo o ruggine in un area deposito alimenti protetti ha un peso differente rispetto al rilievo delle stesse problematiche in aree, es. locale preparazione, in cui si trovano alimenti non protetti potenzialmente soggetti a contaminazione); - un peso diverso sarà attribuito al rilievo di una soluzione di continuo che riguarda un intera parete o più parti di pareti o pavimenti rispetto alla classica rottura di spigoli o esiti di urti in pareti; - recidività dell’OSA: la non conformità sarà considerata con maggior severità in un’impresa già sanzionata per la stessa problematica o che abbia avuto non conformità classificate al livello II in almeno 2 ispezioni/audit consecutivi. Definizione delle non conformità e delle misure da adottare Allorché si identifica una Non Conformità (NC) alla normativa è previsto l’intervento per assicurare che l’operatore del settore alimentare (OSA) ponga rimedio alla situazione. Per NC si intende la non soddisfazione di un requisito, pertanto, l’individuazione di una NC deve essere basata sui seguenti elementi: a) Criterio/requisito: la norma, regolamento o procedura che prevede il requisito; b) Difetto: lo scostamento dell’organizzazione dal requisito; c) Evidenza: elementi che dimostrano lo scostamento. La normativa italiana ha poi definito un ulteriore elemento di valutazione con il D. L.vo 193/2007, introducendo il concetto di “inadeguatezza”, quindi presupponendo l’esistenza del requisito, ma non la sua adeguatezza. Tale valutazione comporta l’emissione di prescrizione, la cui mancata ottemperanza implica una sanzione amministrativa. L’OSA deve attuare le Azioni Correttive, basate sui seguenti elementi minimi: a) individuazione della causa; b) rimozione della causa; c) ripristino delle condizioni conformi. Per decidere l'azione da intraprendere, si terrà conto della natura della non conformità e dei dati precedenti dell'OSA riguardo a tale non conformità. Tale azione comprende, a seconda dei casi, le seguenti misure: - prescrizioni: a) l’imposizione di procedure di igienizzazione o di qualsiasi azione correttiva ritenuta necessaria per garantire la sicurezza degli alimenti o il rispetto dei pertinenti requisiti giuridici; b) la restrizione o il divieto di commercializzazione, importazione o esportazione di prodotti alimentari; c) il controllo o, se necessario, il ritiro e/o la distruzione dei prodotti alimentari; d) l’autorizzazione a un uso degli alimenti diverso da quello originario; e) il sequestro e la distruzione o il rinvio delle partite ai Paesi di provenienza; - sospensione delle attività: a) la sospensione o la chiusura totale o parziale dell'azienda per un periodo di tempo; b) la sospensione o il ritiro del riconoscimento dello stabilimento; - qualunque altra misura ritenuta opportuna dall'autorità competente. Oltre all’attuazione degli artt. 54-55, Reg. CE 882/2004, è prevista l’applicazione di: - sanzioni amministrative di cui al D. L.vo. n. 193/2007 e D. L.vo n. 190/2006; - deferimento all’Autorità Giudiziaria. Le procedure operative elaborate terranno conto della tabella seguente. Natura della N.C. Dati OSA Livello I Rilievo di piccole problemi che, per tipologia o Ininfluente limitata estensione, sono classificate come inadeguatezze Livello II Rilievo di problemi di uno o più requisiti, ma con ragionevole possibilità di escludere ricadute dirette sull’alimento e, in alcuni casi, ancora classificabili come inadeguatezze Livello III Una parte importante di uno o più requisiti non è attuata con possibili contaminazioni dell’alimento Livello IV Il requisito non è rispettato e vi sono evidenze di pericolo probabile per l’alimento OSA con buoni dati precedenti di capacità di gestione e di livello di attenzione OSA con problemi precedenti parzialmente risolti e livello di attenzione non elevato Ininfluente Ininfluente Provvedimenti art. 54 Provvedimenti art. 55 Prescrizioni con l’imposizione di procedure di igienizzazione o di qualsiasi altra azione correttiva (Art. 6 comma 7 D. L.vo n. 193/2007) Nessuno Prescrizioni con l’imposizione di procedure di igienizzazione o di qualsiasi altra azione correttiva (Art. 6 comma 7 D. L.vo n. 193/2007) Nessuno Prescrizioni con l’imposizione di procedure di Sanzione/i igienizzazione o di qualsiasi altra azione Amm.va/e D. L.vo correttiva (Art. 6 comma 7 D. L.vo 193/2007) 193/2007, ecc. - Restrizione o divieto della Sanzione/i commercializzazione e ritiro/richiamo alimento Amm.va/e D. L.vo - Sospensione temporanea dell’impiego di aree 193/2007, o linee D. L.vo 190/2006, - Eventuale campionamento del prodotto per ecc. successivi provvedimenti - Restrizione o divieto della commercializzazione e ritiro/richiamo alimento Segnalazione - Sospensione delle operazioni o chiusura in all’Autorità toto o in parte dell'azienda Giudiziaria - Eventuale campionamento del prodotto per successivi provvedimenti Il responsabile della verifica trasmetterà all'OSA od a un suo rappresentante, per il tramite dell’ufficio: a) la notifica scritta dell'azione da intraprendere e le relative motivazioni; b) le informazioni sui diritti di appello avverso tali decisioni e sulla procedura e scadenze applicabili. Se del caso, l'autorità competente notifica la sua decisione anche all'autorità competente dello Stato d'invio. Le spese relative alle ispezioni effettuate per valutare la risposta dell’OSA, sono considerati controlli supplementari (art. 28 del Reg. CE/882/2004), quindi, sono a totale carico dell’OSA stesso e sono tariffate dall’art. 4 del D.L.vo 194/2008. Gestione allerte, emergenze, malattie trasmesse da alimenti Novità rispetto al 2013: Obiettivi Regione: Implementazione gestione Allerta con ausilio Presidi Multizonali di Polizia e Prevenzione Veterinaria Obiettivi ASL: Implementazione e messa a regime del nodo allerta aziendale E’ attivo e a regime il nodo allerta aziendale. E’ garantita da anni la piena integrazione del personale dei Servizi nella gestione delle notifiche. Esistono e sono regolarmente aggiornate e applicate procedure specifiche per allerta e malattie trasmesse da alimenti, con suddivisione puntuale dei compiti per singole figure professionali; tali procedure sono condivise tra SIAN, SISP e SVET sia per emergenze in orario di servizio che in pronta disponibilità. I servizi veterinari mantengono aggiornati i piani di emergenza per prevenire, gestire ed estinguere i focolai di malattie del bestiame. Vengono applicate le procedure del sistema di sorveglianza delle malattie trasmesse da alimenti. Azioni di controllo e contrasto alle frodi Nell’ambito delle funzioni di controllo attribuite ai Servizi medici e veterinari delle ASL ricadono accertamenti che non riguardano direttamente la sicurezza alimentare ma possono influire su di essa. Il Regolamento 178/02 non mira soltanto a “garantire un livello elevato di tutela della salute umana”, ma prevede esplicitamente (art. 5) “la tutela degli interessi dei consumatori, comprese le pratiche leali nel commercio alimentare…”. Si tratta di controlli che riguardano l’etichettatura degli alimenti e le azioni di contrasto alle frodi alimentari. In questo specifico settore operano prevalentemente altri organi di controllo specializzati come ICQ (ex Repressione Frodi), polizia locale, Camere di Commercio ed alcuni Organismi privati accreditati dal Ministero delle Politiche Agricole; i Servizi dell’ACL, in occasione dei controlli di sicurezza alimentare, possono rilevare irregolarità sanzionabili non connesse con l’igiene e la salubrità degli alimenti: si tratta, ad esempio, di reati di frode in commercio che possono riguardare la vendita di alimenti scongelati come freschi, la vendita di latte annacquato, la vendita di specie ittiche di minor valore commerciale come specie di pregio, la vendita di alimenti con dichiarazioni non veritiere o con etichette che omettono una o più indicazioni ecc.. Il PRISA non stabilisce frequenze di controllo o settori particolari di intervento nel campo dell’etichettatura o delle frodi alimentari, ma rimanda ai Servizi il compito di valutare nel corso delle ispezioni e dei campionamenti la presenza di illeciti che pur non essendo nel campo della sicurezza alimentare richiedono azioni correttive, sanzioni amministrative o notizie di reato. I laboratori dell’IZS - PLV supportano i Servizi delle ASL con strumenti e prove accreditate che permettono di smascherare le frodi più ricorrenti, comprese le diagnosi di specie rivolte a verificare la provenienza delle carni contenute negli impasti di carne e negli insaccati o gli esiti della congelazione di prodotti della pesca spacciati come freschi. Le attività di contrasto alle frodi o di controllo della tracciabilità delle materie prime saranno rendicontate a consuntivo. Il controllo ufficiale ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO (cfr. Allegati 4-1, 4-2, protocollo operativo e verbale di ispezione sorveglianza casette dell’acqua). Novità rispetto al 2013: regolamentazione del controllo sulle casette dell’acqua Obiettivi ASL: saranno eseguiti controlli sulle imprese alimentari con approvvigionamento autonomo e continuati i controlli regolamentati sulle “casette dell’acqua” Gli acquedotti dell’ASL VCO presentano una qualità delle acque buona (nel 2013 l’indice di potabilità era del 91%) in considerazione anche del fatto che, nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di acque di derivazione alpina o prealpina. Nella maggioranza dei casi si tratta di piccoli acquedotti che servono un numero limitato di abitanti. La definizione del rischio è calcolata sulla base di 5 indicatori (origine delle acque, opere acquedottistiche, tipologia del trattamento, qualità della rete di distribuzione, risultati analitici e ispettivi storici). Per un miglioramento delle sinergie di campionamento e risoluzione dei problemi tra ASL ed Enti Gestori si organizza in parte la tempistica di campionamento per coprire al meglio tutti i periodi dell’anno, evitando inutili sovrapposizioni e sprechi legati a soprannumero di campioni. Per evitare inutili sprechi di risorse e ridurre il numero di campioni, dal 2012 è attivo un controllo per valutare il reale inserimento in rete delle acque provenienti da acque superficiali per ridurre il numero di rii sottoposti a campionamento. Acque distribuite dagli acquedotti pubblici: tipologia di campionamento e frequenze di controllo sono stabiliti dal D. lgs. 31/01 e s.m.i.. Le frequenze di controllo seguono i criteri previsti dalla D.D. n. 75 del 26/05/2005 “Linee Guida per l’attuazione del D. lgs. 31/2001 s.m.i”. “Casette” dell’acqua”: saranno controllate, seguendo il protocollo operativo e utilizzando il verbale di ispezione regionale, il 30% delle strutture dell’ASL VCO. Acque utilizzate nelle imprese alimentari con approvvigionamento autonomo: prosegue il programma di campionamento secondo le indicazioni della DGR 10.01.2012, n.23258, modificata dalla DGR 30.07.2012 n.59-4262, compresa la verifica della relativa procedura del piano di autocontrollo. Anche nelle imprese alimentari con approvvigionamento da acquedotto saranno verificate le procedure specifiche nel piano di autocontrollo. Campioni programmati (chimici + microbiologici) Campioni (acquedotti + utenze privilegiate + imprese alimentari) + acque superficiali 1729 + 156 acque superficiali (n. campionamenti effettuati nel 2013) Produzione primaria Il “Pacchetto Igiene” comunitario, prevede controlli su tutta la filiera alimentare, quindi anche sulla produzione primaria; la salute di piante e animali consente di avere materie prime idonee al consumo alimentare. Sono compresi la coltivazione di ortofrutta, l’alimentazione degli animali produttori di alimenti, il benessere animale, i residui di sostanze indesiderate (farmacologiche e no), la produzione di latte, miele e uova e altre attività svolte sul luogo di produzione. Nel 2014 sono previsti i seguenti controlli e adottate eventuali revisioni regionali relative a: possesso dell’autorizzazione all’acquisto di fitosanitari e della documentazione relativa; valutazione del registro dei trattamenti (quaderno di campagna), utilizzo di prodotti autorizzati sulla specifica coltura, rispetto delle indicazioni e precauzioni d’uso riportate in etichetta e nella scheda di sicurezza, nonché dei tempi di rientro e di carenza, gestione e conservazione dei fitosanitari. Produzioni vegetali Produzione primaria Numero di controlli programmati Servizio/i che effettua/no il controllo Presenti 7 aziende 2 SIAN Controllo della vendita e dell’uso di prodotti fitosanitari Proseguiranno le attività previste dal PRISA 2011-2014 di controllo della vendita e dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari (ispezioni presso le rivendite con controllo delle etichette e degli imballaggi). Micologia Nel 2014 il Centro di Micologia proseguirà l’attività del Piano 2013. Nelle ditte che provvedono tramite esperto micologo privato alla certificazione dei funghi epigei freschi spontanei, verrà verificato il piano di autocontrollo soprattutto per quanto riguarda le procedure di validazione dei fornitori e di valutazione della commestibilità dei funghi. Nel 2014 sarà organizzato un corso di formazione che coinvolgerà operatori di tutta la regione. Produzioni animali Anagrafi zootecniche Attività presenti 507 all. bovini (di cui 372 da riproduzione) 1250 all. ovini + caprini in 1000 aziende 65 all. suini 720 all. equini Controlli anagrafe avicola (nelle banche dati) % di controllo prevista da PRISA Controlli programmati 4% 20 (16) 3-6% SPV area A NIV 36/72 2% 5% 1-2 36 100% aziende > 250 capi Servizi coinvolti SPV area A NIV SPV area A SPV area A NIV 1 SPV area A Malattie infettive Attività presenti % di controllo prevista da PRISA TBC: 372 allevamenti riproduzione BRC: 372 allevamenti riproduzione LBE: 372 allevamenti riproduzione Blue Tongue: 18 aziende sentinella BSE: bovini morti in azienda età >48 mesi IBR:372 aziende aderenti al piano volontario escluse quelle con positività > 10% BVD: 4 aziende Paratubercolosi: qualifica 372 aziende riproduzione Brucellosi ovicaprina: 1250 allevamenti (in 1030 aziende) Scrapie Malattia vescicolare dei suini e peste suina classica Malattia di Aujeszky Trichinellosi Influenza aviare: 3 allevamenti Salmonellosi avicole Anemia infettiva degli equini: 720 azllevamenti Arterite virale equina Controllo selvatici SEV e NEI Controlli programmati Servizi coinvolti 172 compresi 9 transumanti (circa 1800 capi) 86 SSQ (compresi 9 transumanti) e 13 SSS 86 SSQ (compresi 9 transumanti) e 13 SSS 50% 20% 20% SPV area A SPV area A SPV area A 100% 162 prove – 990 campioni SPV area A 100% NP SPV area A 100% 372 aziende 3350 capi SPV area A 100% 4 aziende 20 capi SPV area A 100% NP SPV area A 100% aziende sorteggiate da OER allevamenti con genotipizzazione maschi riproduttori 100% aziende da riproduzione 100% aziende da riproduzione 100% controllo aziende con prescrizioni 100% allevamenti delle tipologie previste dal piano di monitoraggio 100% allevamenti previsti dai piani nazionali 192 + 18 transumanti + 25 SSS (circa 7000 capi) SPV area A 30 allevamenti (80 capi) SPV area A 7 allevamenti SPV area A 7 allevamenti NP SPV area A 1 SPV area A 0 50% delle aziende di equini 500 (circa 1200 capi) SPV area A riproduttori maschi abilitati alla monta Secondo programmazione regionale 100% aziende da sottoporre a monitoraggio 10 allevamenti (15 capi) SPV area A Circa 300 campioni SPV area A 5 SPV area A Altre attività di controllo ufficiale Attività presenti Audit in allevamento Controlli programmi aziendali di biosicurezza % di controllo prevista da PRISA Bovini: 3% aziende >50 capi aziende bovine con reinfezione IBR – aziende suine controllate per MVS aziende cunicole controllate per mixomatosi e per MEV Controlli programmati 1 allevamento bovino 18 allevamenti Servizi coinvolti SPV area A e C SPV area A e C Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento Servizio veterinario area A La maggiore criticità per la vigilanza della corretta identificazione e registrazione del bestiame riguarda gli allevamenti ovi caprini; spesso gli animali smarriscono i marchi auricolari e non si può avere corrispondenza certa nelle rimarcature. La tipologia di allevamento comporta frequenti perdite di capi, per morte o smarrimento, spesso non denunciate perché rilevate, specie in estate, con ritardo; la mancata denuncia di uscita comporta la distorsione dei modelli 2/33 che spesso appaiono “gonfiati”. A questo si somma: la proliferazione di piccoli allevamenti a carattere familiare (o addirittura da compagnia o ornamentale), il turnover aperture-chiusure, il frequente scambio di animali, l’oggettiva difficoltà di corretta compilazione dei registri aziendali e, da ultimo, la mancanza di una normativa precisa sanzionatoria a differenza di quanto previsto per bovini ed equidi. Ipotesi di miglioramento: - miglioramento dell’organizzazione mediante aggiornamento e standardizzazione di procedure e modulistica - miglioramento della vigilanza nei settori ovi caprino ed equino. - miglior coordinamento con altri organi di vigilanza (in particolare CFS, ma anche PP) che spesso effettuano interventi di controllo autonomi utilizzando criteri di valutazione diversi da quelli sanitari: a questo proposito, si osserva un sempre più frequente intervento del CFS nelle aree di intervento dei SPV. Ispezioni Alimenti ad uso zootecnico (e altre attività sul luogo di produzione primaria) N° attività presenti 0 % di controllo prevista da PRISA N° controlli programmati Servizi coinvolti Benessere animali produttori di alimenti nelle aziende N° attività presenti 278 % di controllo prevista da PRISA 15% N° controlli programmati 45 Servizi coinvolti SPV C A questi controlli andranno aggiunti quelli da effettuare per la condizionalità (ARPEA) e quelli che verranno effettuati in seguito a esposti, segnalazioni ecc. non quantificabili a priori. Impiego del farmaco veterinario negli allevamenti N° attività presenti Con scorta: 15 Senza scorta: 278 % di controllo prevista da PRISA 100% 15% N° controlli programmati 15 45 Servizi coinvolti SPV C Tutte le aziende con l’autorizzazione alla detenzione delle scorte verranno ispezionate; in caso di ingresso in allevamento per prelievi latte, PNR, controlli benessere si effettua la farmacosorveglianza anche nelle aziende che, pur non detenendo scorte, utilizzano il farmaco veterinario su ricettazione al momento del bisogno: nel 2014 si prevede un controllo sul farmaco in tutte le aziende dove si effettuano ispezioni sul benessere animale. Aziende produzione latte N° attività presenti Bovini 79 Caprini 8 % di controllo prevista da PRISA 20% N° controlli programmati Bovini 12 Caprini 4 Servizi coinvolti SPV C Nel 2014 tutti i controlli, comprensivi dei prelievi a ciclo completo, verranno effettuati dall’ SPV, in quanto non più eseguiti dal Servizio Multizonale. Laboratori di smielatura N° attività presenti 66 % di controllo prevista da PRISA 30% N° controlli programmati 20 Servizi coinvolti SPV B Verifiche per l’anagrafe dei capi macellati e la registrazione in BDN N° controlli programmati Servizi coinvolti 11 Benessere al trasporto e alla macellazione N° controlli programmati 11 Trasformazione SPV B Servizi coinvolti SPV B/C Comprende tutti gli impianti in cui entrano materie prime grezze o prodotti intermedi e ne derivano prodotti finiti od altri intermedi di lavorazione, inclusa la distribuzione all'ingrosso e la produzione di alimenti per uso zootecnico: praticamente tutti i riconosciuti, più i registrati e le attività all'ingrosso SIAN che non vendono al consumatore finale. Sono considerati in questa parte additivi, aromi ed enzimi e materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti. Additivi aromi ed enzimi (cfr. Allegato 5 – Raccolta normativa aggiornata) Nell’ASL VCO non insistono imprese di produzione, confezionamento, distribuzione all’ingrosso di additivi e aromi; negli stabilimenti in cui si utilizzano additivi, aromi ed enzimi si prevede una verifica sul loro corretto utilizzo. Additivi aromi enzimi Indice di copertura annuale delle imprese 30% Numero imprese Controlli in archivio programmati 0 1 Servizio che effettua il controllo SPV B Il controllo ufficiale prevede le seguenti valutazioni: a) l’OSA dovrà aver valutato la categoria di additivi, aromi, enzimi utilizzabile in rapporto alla classificazione del proprio prodotto finale, tenendo conto anche delle limitazioni d’uso previste; b) l’OSA dovrà dimostrare di conoscere limiti d’uso e dosaggi dei prodotti usati adottando e rispettando una procedura specifica, con strumentazioni idonee per misurazioni e/o pesature; c) l’OSA dovrà definire modalità di valutazione e procedure applicative affinché i prodotti siano utilizzati per un definito scopo tecnologico e nella quantità realmente utile; d) l’OSA dovrà documentare nel piano di autocontrollo i coadiuvanti tecnologici impiegati, anche in relazione all’eventuale residuo nel prodotto finale, i processi di trasformazione in cui vengono impiegati ed eventuali accorgimenti nel loro impiego; e) rintracciabilità: dovrà essere presente la procedura a monte (auspicabile quella interna); f) l’autocontrollo dovrà prevedere la gestione dei rischi; g) l’etichetta o il DDT del prodotto finito (per commercializzazione verso altri OSA) dovrà contenere informazioni coerenti con processo il produttivo e gli ingredienti impiegati (denominazione di vendita, categoria del prodotto, ingredienti, additivi impiegati, ecc.). Fasi della verifica sul corretto impiego di additivi, enzimi, coadiuvanti tecnologici. Verifica sulla corretta individuazione della categoria di alimento prodotto. Verificare gli additivi/coadiuvanti tecnologici presenti in azienda. Verificare gli additivi permessi in relazione alla classificazione dell’alimento da parte dell’OSA. (http://ec.europa.eu/food/food/fAEF/additives/index_en.htm) (http://webgate.ec.europa.eu/sanco_foods/main/?sector=FAD) Verificare il rispetto della quantità massima consentita o del “quantum satis”. Verificare la procedura di definizione del “quantum satis” da parte della ditta. Verificare la scheda tecnica degli additivi/coadiuvanti tecnologici utilizzati. Verificare che gli additivi utilizzati siano “food grade” (cioè utilizzabili per alimenti). Verificare la corrispondenza tra la classificazione dell’alimento, gli additivi impiegati e le informazioni fornite al consumatore (etichettatura e/o cartello esposto per vendita alimenti sfusi) In molti casi, un controllo efficace del corretto impiego di additivi e coadiuvanti tecnologici è possibile solo nella fase di realizzazione del prodotto; nelle fasi successive l’Autorità Competente verificherà la correttezza delle informazioni fornite dal produttore al consumatore. Materiali ed oggetti destinati a venire a contatto con alimenti (MOCA) Nel 2014 è previsto: - il controllo del 20% delle imprese di produzione e commercializzazione all’ingrosso di MOCA, privilegiando le imprese a rischio medio/alto, alto - il proseguimento della verifica del corretto impiego dei MOCA dagli utilizzatori (imprese di produzione con prevalente vendita all’ingrosso) in occasione dei controlli programmati. Il controllo sui MOCA comprende la verifica della rintracciabilità e delle buone norme di fabbricazione. Saranno applicate le linee guida regionali annuali sul controllo ufficiale presso la produzione, l’importazione, la distribuzione e l’utilizzo dei MOCA; il controllo ufficiale sull’utilizzo dei MOCA sarà operato da personale degli SVET, il SIAN si occuperà di tutte le fasi della filiera. MOCA Indice di copertura annuale delle imprese Imprese in archivio 20% Controlli Servizio che effettua il programmati controllo 9 2 SIAN Imprese di produzione con vendita all’ingrosso Audit/ispezioni su imprese di produzione all’ingrosso - SIAN Imprese in archivio Indice di copertura annuale delle imprese 30% Ispezioni programmate 13 4 Come nel 2013, saranno privilegiate le ispezioni nelle imprese all’ingrosso rispetto agli audit. Audit Impianti riconosciuti (compresi sezionamenti e stagionature prodotti lattiero-caseari) Livello di rischio Alto Medio alto Medio basso Basso Attività presenti % di controllo prevista da PRISA 15 65 Controlli programmati Biennale Biennale Servizi coinvolti 5 23 SPV B SPV B Impianti riconosciuti settore lattiero caseario (solo produzione) Livello di rischio Alto Medio alto Medio Basso Attività presenti 13 alpeggio 11 attività annuali % di controllo prevista da PRISA Controlli programmati Se necessario 50% Servizi coinvolti 6 SPV C Ispezioni Impianti riconosciuti compresi sezionamenti e stagionature prodotti lattiero-caseari Livello di rischio Alto Medio alto Medio Basso Attività presenti % di controllo prevista da PRISA 15 65 *Trimestrale *Semestrale Controlli programmati Servizi coinvolti 39 123 SPV B SPV B * nei macelli e sezionamenti annessi 1 solo controllo Impianti riconosciuti settore lattiero caseario (solo produzione) Livello di rischio Alto Medio alto Medio Basso Attività presenti 13 alpeggio 11 attività annuali % di controllo prevista da PRISA Controlli programmati 33% Semestrale/Annuale 5 13 Servizi coinvolti SPV C Le ispezioni e gli audit nelle stagionature annesse a caseifici vengono effettuate in collaborazione tra Area C e Area B contemporaneamente ai controlli sull’attività di trasformazione. Ispezioni e audit in aziende registrate del settore lattiero caseario Impianti registrati settore lattiero caseario audit ispezioni Attività presenti 53 22 alpeggio 31 attività annuali % di controllo prevista Se necessari 50% 33% Controlli programmati 11 9 Servizi coinvolti SPV C SPV C Il numero di ispezioni previste nei caseifici registrati leggermente inferiore in quelli ad attività annuale e superiore in quelli in alpeggio è dettata dal fatto che l’esecuzione degli interventi dipende dalle condizioni meteorologiche e dalla durata dal periodo di alpeggio; ovviamente si cercherà di rispettare il più possibile la programmazione. Ispezioni e audit in aziende del settore mangimistico Trasformazione alimenti zootecnici (molitura, essicazione, fabbricazione ) audit ispezioni Attività presenti 0 0 % di controllo prevista Controlli programmati Servizi coinvolti Sottoprodotti di o.a. Impianti registrati ex Reg 1069/2009 Livello di rischio Attività presenti Alto Medio Basso 2 Ispezioni programmate Audit programmati Servizi coinvolti 2 SPV C Impianti riconosciuti ex Reg 1069/2009 Livello di rischio Alto Medio Basso Attività presenti Ispezioni programmate Audit programmati Servizi coinvolti 1 1 1 SPV C Monitoraggio resi N° controlli programmati 2 prodotti carnei 4 prodotti latte Servizi coinvolti SPV B SPV C La programmazione regionale prevede che il monitoraggio resi nel settore lattiero caseario venga svolto negli impianti industriali; considerato che nell’ASL VCO è presente un unico impianto industriale, verranno effettuati, se possibile, 3 interventi presso impianti riconosciuti a livello artigianale. Commercio e ristorazione Tutto ciò che può essere acquistato in prima persona dal consumatore finale, ossia la vendita al dettaglio, la ristorazione sia pubblica sia collettiva, le aree mercatali ecc. Ispezioni Commercio prodotti Indice di copertura fitosanitari annuale delle imprese Strutture di vendita di prodotti 35% (in media un fitosanitari e depositi annessi controllo/triennio) Imprese in archivio Controlli programmati 10 4 Servizio che effettua il controllo SIAN Controllo integratori alimentari Nel 2014 sarà sottoposta ad ispezione 1 delle 3 (33%) imprese all’ingrosso autorizzate ex D. L.vo 111/92 e D. L.vo 169/04. Durante il controllo ufficiale saranno verificati i dati relativi alle ditte (ragione sociale, P.IVA e cod. fiscale, indirizzi, sede legale e stabilimento), registrati nel sistema informativo regionale, per l’immissione nella piattaforma nazionale (Nuovo SINTESIS-Strutture). Eventuali provvedimenti limitativi nei confronti degli stabilimenti autorizzati saranno segnalati al Settore Prevenzione e Veterinaria per l’inoltro al Ministero competente. Sarà verificato che gli alimenti prodotti/confezionati negli stabilimenti siano correttamente etichettati e notificati al Ministero della Salute; saranno controllate le etichette di integratori a base di erbe per verificare l’uso delle sole specie ammesse. N. ditte censite 3 Numero etichette controllate Numero etichette non conformi Controlli programmati 1 Depositi ingrosso registrati Attività presenti 48 % di controllo prevista da PRISA 30% Controlli programmati SIAN 7 - SPV B 8 Servizi coinvolti SIAN/SPV B Discount, supermercati, centri commerciali Tipologia Attività presenti Attività di vendita carni / ittici / prodotti a base di carne / latte con annesso laboratorio Restante GDO (grande e media distribuzione) % di controllo prevista da PRISA Controlli programmati Servizi coinvolti 36 100% 50 SPV B 26 30% 8 SIAN Imprese al Dettaglio Indice di copertura annuale delle imprese 30% Tipologia Pasticcerie Imprese in archivio 35 Controlli programmati 10 Servizi coinvolti SIAN Gelaterie 30% 53 16 SIAN Gastronomie Conserve vegetali Pastifici 20% 29 6 7 6 1 1 SIAN Ristorazione (tipo 3-4) Agriturismi 30% 682 40 204 5 SIAN/SPV B Ristorazione collettiva 20% 267 53 SIAN/SPV B % di controllo prevista da PRISA Controlli programmati Servizi coinvolti 107 20% 20 SPV B 66 50% 66* SPV B Macellerie – pollerie - pescherie – prodotti lattiero caseari Tipologia Attività presenti Attività di vendita esclusivamente preconfezionati Attività di vendita con o senza annesso laboratorio *si ritiene necessario un sopralluogo annuale Laboratori correlati agli ambulanti (compresi laboratori non annessi a spacci) Attività presenti 20 % di controllo prevista da PRISA 50% Controlli programmati 10 Servizi coinvolti SPV B % di controllo prevista da PRISA 50% Controlli programmati 9 Servizi coinvolti % di controllo prevista da PRISA 20% delle aree mercatali. Controlli programmati Servizi coinvolti Depositi correlati agli ambulanti Attività presenti 18 SPV B Aree mercatali Attività presenti 40 SPV B 8 In tali aree verranno controllati a campione o in toto i banchi presenti Deposito e vendita alimenti zootecnici (rivenditori, stoccatori e trasportatori) Attività presenti 13 % di controllo prevista da PRISA Controlli programmati 5 Servizi coinvolti SPV C Deposito e vendita farmaci veterinari (grossisti e farmacie con elevata attività di vendita di farmaci veterinari) Attività presenti 0 % di controllo prevista da PRISA Controlli programmati Servizi coinvolti Etichettatura carni bovine Esercizi di vendita Controlli Controlli previsti effettuati 11 Controlli di filiera Controlli Controlli previsti effettuati 1 Macelli Controlli Controlli previsti effettuati 3 Sezionamenti Controlli Controlli previsti effettuati 1 Totale 16 Monitoraggio resi N° controlli programmati 6 Servizi coinvolti SPV B Ristorazione Etnica con particolare attenzione alla preparazione e somministrazione di pesce crudo Continuerà il controllo di questo comparto, mantenendo una copertura del 30%, ricompresa nel controllo delle imprese al dettaglio. EXPO 2015 L'EXPO 2015 (World Exposition 2015) si svolgerà a Milano nel 2015 sul tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita” e include tutto ciò che riguarda l'alimentazione, dalla mancanza di cibo in alcune zone del mondo all’educazione alimentare. Il diritto ad una alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutti, è strettamente connesso alle attività del Dipartimento di Prevenzione e la vicinanza della manifestazione fa presagire che il flusso turistico interessi anche le zone lacustri del VCO, in quanto interessanti turisticamente e facilmente raggiungibili. Sarà previsto un aumento del controllo nella ristorazione pubblica nelle zone del Lago Maggiore e del Lago d’Orta, che sarà preminente rispetto alla restante programmazione del PAISA. Complessi ricettivi extraalberghieri La D.D. 1121 del 31.12.2013 definisce caratteristiche strutturali e igienico sanitarie dei complessi recettivi extra alberghieri per la parte di ristorazione, prevedendo un adeguamento delle strutture entro i prossimi 3 anni: saranno eseguiti controlli per evidenziare, in collaborazione con i gestori, le modifiche necessarie e possibili. Tra queste strutture sono da ricomprendere anche i rifugi alpini ed escursionistici, già regolamentati dalla LR 8/2010 e dal DPGR 1R/2011. Si prevede il controllo nel 2014 di 5 rifugi alpini mediante intervento congiunto SIAN/SPV Area B; questi controlli rientrano in quelli previsti per la ristorazione pubblica o collettiva. Organizzazione dell’attività di controllo ufficiale sulla corretta applicazione dei Reg. CE/1069/2009 e UE/142/2011 Si riconferma lo strumento utilizzato per la classificazione degli stabilimenti in base al rischio (foglio excel che riporta i dati anagrafici dello stabilimento). Lo stabilimento è posto in una delle tre classi di rischio individuate: < 30: rischio basso da 30 a < 45: rischio medio da 45: rischio alto Criteri e istruzioni per una classificazione omogenea sono descritte nell’all. B della nota regionale prot. 22105/20.04 del 02/07/2008. Le novità introdotte dal Reg. CE/1069/2009 in materia di riconoscimento e di registrazione degli stabilimenti e delle attività richiedono una revisione delle attività di controllo ufficiale; alcune attività precedentemente soggette ad obbligo di riconoscimento (es. gli impianti tecnici e farmaceutici, le tassidermie, le concerie) sono state portate ad un livello di rischio più basso dal regolamento medesimo che le ha sottoposte al semplice regime della registrazione. Si rende, inoltre, necessario valutare l’ipotesi di controllo ufficiale per quelle attività che il Reg. CE/1774/2002 non teneva in considerazione (es. commercianti, trasportatori). Particolare attenzione dovrà essere riservata alle attività di commercio all'ingrosso di fertilizzanti organici/ammendanti contenenti SOA ed alle aziende agricole detenenti animali produttori di alimenti, che detengono ed utilizzano fertilizzati organici/ammendanti contenenti SOA. Lo schema seguente stabilisce le frequenze minime annuali dei controlli in relazione alle categorie di rischio dei singoli stabilimenti e si rimanda al piano allegato per i dettagli. Reg. CE/1069/2009 Impianti riconosciuti Impianti registrati con produzione e manipolazione senza manipolazione Numero di ispezioni anno Alto Medio Basso 6 (bimestrale) 4 (trimestrale) 2 (semestrale) Indice di copertura annuale delle imprese Numero di audit anno Alto Medio/Basso annuale biennale/triennale Indice di copertura annuale delle imprese 100% triennale 30% Non previsto Attività integrate: sono attività svolte congiuntamente da 2 o più servizi su imprese alimentari di comune interesse. Tipologia di impresa alimentare Rifugi alpini Agriturismi Ristoranti Benessere trasporto/macello Servizi coinvolti SIAN/ SPV B SIAN/ SPV B SIAN/SPVB SPVB/C Controlli previsti 5 5 Non definibile a priori 11 Esecuzione PNR SPVB/C 54 Benessere allevamento SPVA/C 20 Benessere animali d’affezione SPVA/C Non definibile a priori Applicazione della D.D. n. 692 del 15.10.2012, “Definizione di linee di indirizzo per il controllo ufficiale nella microimpresa” Praticamente tutte le imprese dell’ASL VCO rientrano nella definizione di microimpresa: il D.D. 692 prevede la possibilità di ridurre/eliminare le registrazioni dei punti critici di controllo, mantenendo solo l’obbligo della registrazione delle non conformità. Considerato che deve essere applicato quanto previsto dal piano, per evitare sanzioni è necessario che il piano venga modificato per questa parte. Per evitare una modifica sostanziale del piano, è accettato che venga allegata la “REV. 0…”, firmata, in cui sia specificato che, trattandosi di microimpresa, le registrazioni previste nel piano non sono più necessarie, salvo quella delle non conformità. L’OSA, se preferisce, può mantenere tutto invariato. Campionamenti Per la programmazione 2014, è stato predisposto un piano integrato tra area medica e veterinaria. In relazione al personale ed al fatto che, per il 2014, si privilegiano gli interventi sulla ristorazione pubblica in vista dell’EXPO 2015 vengono ridotti alcune tipologie di campioni proposti. VCO Servizio coinvolto Latte in polvere per lattanti fino a sei mesi o di proseguimento ecc. 1 SIAN pasticceria fresca, biscotti, merendine, crackers, pane, pangrattato, snack salati ecc. 1 SIAN 1 SPV B 1 SIAN 1 SPV B 2 SPV B 2 SPV B 2 SPV B 2 SPV B 1 SPV B CAMPIONAMENTI MICROBIOLOGICI 2014 1 CATEGORIA DI MATRICE ALIMENTARE Alimenti in polvere per l'infanzia e alimenti dietetici in polvere per l'infanzia a fini medici speciali 4 Pasticceria fresca e preparati per pasticceria . Pasticceria e biscotteria da forno – pane e prodotti di panetteria 5 Uova e ovoprodotti 6 Paste alimentari MATRICE ALIMENTARE Uova in guscio Pasta all’uovo fresca artigianale non confezionata, pasta all'uovo secca industriale ecc Pasta farcita industriale confezionata, Pasta farcita precotta surgelata, Pasta farcita artigianale fresca non confezionata ecc. 7 Carni fresche 8 Carni macinate e preparazioni di carne 9 10 Prodotti a base di carne Prodotti della pesca, molluschi bivalvi ed echinodermi, tunicati e gasteropodi marini, crostacei 11 Latte crudo 12 Latte trattato termicamente Latte coagulato, creme di latte coagulate, prodotti a base di latte liquidi o gelificati (mascarpone, budino, panna cotta), yogurt e latti fermentati, gelati e dessert a base di latte congelati 14 15 16 17 19 Burro e panna Formaggi a base di latte o siero di latte carne fresca di pollame Carni macinate da consumare crude Preparazioni a base di carne da consumare crude Carni macinate e preparazioni a base di carne destinate ad essere consumate cotte Prodotti a base di carne destinati ad essere consumati crudi/tal quali Prodotti a base di carne di animali diversi da pollame destinate ad essere consumate cotte Prodotti a base di carne di pollame destinate ad essere consumate cotte Molluschi bivalvi vivi ed echinodermi, tunicati e gasteropodi vivi 1 SPV B 1 SPV B Prodotti sgusciati di crostacei e molluschi cotti 1 SPV B Pesci e preparazioni a base di pesce. Crostacei Latte crudo destinato al consumo umano diretto (previa bollitura) (Piano previsto con apposita nota regionale) Latte pastorizzato 1 SPV B 6 SPV C 1 SPV B Yogurt e latti fermentati 1 SPV B Burro e panna a base di latte crudo o di latte sottoposto a trattamento termico a temperatura inferiore a quella della pastorizzazione 1 SPV B Formaggi a base di latte crudo oppure a base di latte o siero di latte sottoposti a trattamento termico a temperatura inferiore a quella della pastorizzazione 5 SPV C 2 SPV B 6 2 SIAN SIAN Formaggi a base di latte o siero di latte sottoposti a trattamento termico a temperatura superiore a quella della pastorizzazione Frutta e ortaggi pretagliati pronti al consumo (IV Frutta e ortaggi pretagliati pronti al consumo (IV gamma) gamma), semi germogliati pronti al consumo Frutti di bosco Preparazioni alimentari/gastronomiche pronte per il consumo non cotte o con ingredienti crudi Es. caprese, sushi, pasta al pesto, panini farciti, carne all’albese, ecc.. 20 10 SIAN 10 SPV B 20 Preparazioni alimentari/gastronomiche cotte pronte per il consumo Es. insalata russa, insalata di pollo, capricciosa, supplì, arrosti, lasagne, vitello tonnato, cannelloni, scaloppine ecc… 21 Spezie ed erbe aromatiche 21 Conserve - Semiconserve - Repfed (Refrigerated processed foods of extended durability :piatti pronti refrigerati, dessert refrigerati, merendine ad elevato contenuto in umidità…) Es. cannella, pepe, basilico, prezzemolo, … Conserve a base di carne, di vegetali, di pesce, ecc Semiconserve (es. sughi pronti da banco frigo) Refrigerated processed foods of extended durability (es. piatti pronti refrigerati, dessert refrigerati, merendine ad alto contenuto di umidità ecc.) TOTALE ACQUE MINERALI (ARPA) Totale Acque minerali e di sorgente CAMPIONAMENTI CHIMICI 2014 VCO Tempi consegna ARPA Specifiche punti di prelievo 2 SIAN 4 2 SIAN 2 SPV B 68 48 specifiche da richiedere a verbale nei casi siano richiesti più analiti 48 Acque minerali e di sorgente 1 tutto l'anno Additivi, aromi, enzimi puri Alimentazione particolare ex D. L.vo 111/92 e integratori alimentari 111/92 a) Integratori alimentari 111/92c) alimenti per la prima infanzia (a base di cereali senza mais) 111/92 e) formule per lattanti e di proseguimento; latti destinati ai bambini 111/92 e) alimenti per diete speciali - prodotti senza glutine autorizzati ex D.Lgs 111/92 111/92 f) Alimenti per diete speciali (diversi dai prodotti senza glutine) autorizzati ex D.Lgs 111/92 Biscotti e cialde 5 1 1 SIAN 1 IPA SIAN 1 fitosanitari SIAN 2° semestre 2 2° semestre 2 lattosio per acrilammide luglioagosto 2 beta lattoglobuline 2 lattosio 2 ovoproteine 2 acrilammide tutto l'anno 7 micotossine 2 7 1 2 2° semestre 3 5 luglio 1° semestre 5 dicembre 2° semestre Preparazioni alimentari/gastronomiche cotte pronte per il consumo (es. insalata russa, insalata di pollo, supplì, capricciosa, arrosti, lasagne…) 4 2° semestre 2 2° semestre 104 24 1 commercio SIAN SIAN SIAN SIAN SIAN SIAN 8 Ortofrutta 3 produzione 2 commercio aprile (per acrilammide e IPA luglioagosto) per IPA luglioagosto Pasticceria fresca e secca e preparati per pasticceria e gelateria . Pasticceria e biscotteria da forno – pane e prodotti di panetteria e preparati per panetteria Preparazioni alimentari/gastronomiche pronte per il consumo non cotte o con alcuni ingredienti crudi (es. caprese, sushi, pasta al pesto, panini farciti, carne all'albese) TOTALE CAMPIONI Campioni radioattività SIAN SPV B 1 6 Caffè solubile ed istantaneo Cereali e prodotti della macinazione: 4) senza mais Ortofrutticoli Frutta secca e frutta a guscio e derivati Materiali destinati al contatto con alimenti: MOCA a) Acciaio Inossidabile MOCA f) Materiali plastici vari e siliconi MOCA h) contenitori con tappi con guarnizioni in PVC contenenti omogeneizzato o conserve o bevande tutto l'anno Servizio coinvolto 2 micotossine SIAN SIAN SPV B 3 SIAN 2 SPV B 1 nocciola, 1 arachide, 1 beta lattoglobuline, 1 soia 1 lattosio, 1 ovoproteine, 2 glutine 1 beta lattoglobuline SPV B 1 lattosio SIAN 1 ovoproteine SPV B 1 glutine SIAN 2 glutine SIAN 2 SIAN 2 SPV B 1 SIAN 1 SPV B SIAN/SPV MATRICE Piccoli frutti in campo Regionale Extra regionale 1 1 Formule per lattanti/formule di proseguimanto TOTALE 2 In grassetto: campioni previsti dal programma comunitario (ex Regolamento (UE) n.788/2012): fagioli con baccello (freschi o congelati), carote, cetrioli, arance o mandarini, pere, patate, riso, spinaci (freschi o congelati) e farina di frumento Aziende produzione latte ex Reg. 852/04 e DM 185/91 (carica batterica e indice citologico) Controlli programmati 80 Controlli effettuati Servizi coinvolti SPV C PNR (piano nazionale residui) Controlli programmati 78+2 extrapiano Controlli effettuati Servizi coinvolti SPV B/C PNAA (piano nazionale alimentazione animale) Controlli programmati 40 Controlli effettuati Servizi coinvolti SPV C AREA FUNZIONALE DI IGIENE DELLA NUTRIZIONE ATTIVITÀ NUTRIZIONALI I programmi in atto saranno continuati (migliorandone, per quanto possibile, efficacia, efficienza ed appropriatezza) anche in adesione a quanto previsto dal Piano Locale di Prevenzione (Area Stili di vita). Sarà garantita la partecipazione a gruppi di lavoro e tavoli tematici regionali. Nel 2014, in continuità con gli anni precedenti, proseguiranno le attività nelle principali aree di intervento: sorveglianza nutrizionale, ristorazione collettiva, educazione sanitaria, consulenza dietetico nutrizionale. SORVEGLIANZA NUTRIZIONALE I sistemi di sorveglianza sulla salute e gli stili di vita sono strumenti indispensabili per conoscere i fenomeni, analizzare le priorità di salute, programmare interventi di prevenzione e misurarne i risultati. In Piemonte i SIAN oltre a garantire l’attuazione delle sorveglianze nazionali “Okkio alla salute” ed “HBSC” hanno attivato specifiche sorveglianze sui prodotti confezionati consumati in età evolutiva dai bambini e sulla qualità nutrizionale dei pasti offerti nella ristorazione collettiva con una particolare attenzione alle porzioni distribuite nella ristorazione scolastica. Le sorveglianze producono informazioni importanti che sono comunicate a tutti i soggetti interessati a migliorare le produzioni alimentari ed i contesti di consumo, favorendo le capacità di scelta ed i comportamenti salutari nella popolazione. Anche nel 2014, proseguirà l’utilizzo delle informazioni delle sorveglianze per programmare le attività dei servizi. OKKIO ALLA SALUTE Nel 2014 sarà effettuata la 4° raccolta dati, sulla base degli indirizzi e della reportistica fornita dal gruppo di coordinamento nazionale e regionale. I programmi di prevenzione e promozione della salute attivati dell’ASL VCO, come nel caso delle rilevazioni precedenti di OKkio alla Salute, saranno concentrati sulle priorità di salute emerse da tale sorveglianza. HBSC Nel 2014 sarà effettuata la somministrazione dei questionari previsti per l’ASL VCO dal campionamento regionale. In occasione della raccolta dati proseguirà la comunicazione delle informazioni: il report regionale e aziendale 2008 ed i materiali per la comunicazione (opuscoli e CD open mind) saranno condivisi con tutti i servizi interessati alle tematiche per garantirne un utilizzo diffuso. EDUCAZIONE SANITARIA Nel 2014 continueranno gli interventi per il miglioramento della porzionatura degli alimenti nella ristorazione scolastica e della qualità degli spuntini affiancati da attività di formazione per la riduzione degli avanzi. SORVEGLIANZA SUI PRODOTTI CONFEZIONATI CONSUMATI EVOLUTIVA DURANTE GLI SPUNTINI (All. 8.1, 8.2, 8.3, 8.4) IN ETÀ Nel 2014, in concomitanza con OKkio alla Salute, continuerà il programma di sorveglianza sui prodotti confezionati consumati in età evolutiva durante gli spuntini, nelle classi campionate per OKkio secondo tempistiche e modalità previste dal PRISA. RISTORAZIONE COLLETTIVA Verifica menu E’ un’attività svolta ordinariamente dal SIAN su tutte le strutture mensa censite sul territorio. L’utilizzo delle raccomandazioni fornite nei documenti regionali “Indicazioni Operative per la Ristorazione Collettiva Scolastica ed Assistenziale” ha consentito l’adozione di criteri omogenei di valutazione con un concreto miglioramento della qualità delle prestazioni erogate. Viene eseguita ordinariamente la valutazione dei menù per diete speciali dando risposta a problemi importanti e diffusi (allergie, intolleranze, scelte etico-religiose) mediante una valutazione attenta nella formulazione dei menù per evitare l’esposizione a diete monotone, carenze di nutrienti o presenza di allergeni nascosti. VIGILANZA/MONITORAGGIO RISTORAZIONE SCOLASTICA Nel 2014 prosegue l’attività di vigilanza nelle ristorazioni scolastiche mediante sopralluoghi, eseguiti in modalità simil-audit, in almeno 20 strutture utilizzando, quando verrà fornita, la nuova scheda di “SORVEGLIANZA/VALUTAZIONE NUTRIZIONALE MENSE. RESIDENZE PER ANZIANI Continua nel 2014 l’attività di vigilanza/monitoraggio focalizzata anche sulla gestione dei rischi nutrizionali degli utenti di tali strutture, facendo adottare protocolli di monitoraggio dello stato nutrizionale. La vigilanza sarà effettuata in almeno 15 strutture compilando la scheda di sorveglianza prevista nell’indagine 2009/10. INTERVENTI DI PREVENZIONE IN SOGGETTI A RISCHIO Continuerà l’attività di sportello nutrizionale per la prevenzione di soggetti a rischio, seguendo le indicazioni regionali e cercando di migliorare l’integrazione tra Servizi associando agli interventi individuali/di gruppo “politiche territoriali” multilivello. Queste linee di intervento sono sviluppate, più che nel PAISA, nella linea di intervento “Stili di vita” del Piano locale di Prevenzione, mediante azioni di contesto favorevoli all’aumento dell’attività fisica ed al miglioramento quali/quantitativo dell’alimentazione al fine di individuare e modificare alcuni comportamenti a rischio e assumere stili di vita salutari. SERVIZIO VETERINARIO AREA A di SANITA’ ANIMALE Premessa Il sistema di controllo della sanità animale ha come finalità la verifica delle garanzie in materia di sicurezza alimentare, garantendo le azioni di difesa sanitarie del patrimonio zootecnico. Negli allevamenti, i Servizi veterinari verificano la realizzazione di misure e provvedimenti deputati a garantire la sicurezza alimentare, includendo sotto questa denominazione, oltre alle attività volte ad assicurare la salubrità degli alimenti prodotti (prevenzione delle zoonosi), anche la prevenzione delle malattie degli animali (controllo diagnostico e biosicurezza) non trasmissibili all’uomo. Queste attività di prevenzione prevedono sistemi integrati di intervento quale controllo di filiera sulle produzioni animali a garanzia dei consumatori. In questo ambito la programmazione dell’attività di audit negli allevamenti favorisce il coordinamento degli interventi delle aree A e C e l’individuazione delle priorità basata sull’analisi del rischio, facilitando il passaggio da programmi di vigilanza specifici di settore a interventi integrati che verifichino tutti gli aspetti previsti dal “pacchetto igiene”. A. IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DEGLI ANIMALI 1) Risultanze precedenti La normativa comunitaria a tutela della sicurezza alimentare, denominata “Pacchetto Igiene”, prevede che i controlli effettuati su tutta la filiera alimentare e la disponibilità di sistemi anagrafi informatizzati delle varie specie, con informazioni aggiornate ed affidabili, è prerequisito indispensabile ad ogni verifica. I controlli eseguiti nelle aziende sono oggetto di una relazione standardizzata e gli esiti sono registrati sul Portale dell’ Anagrafe Zootecnica (VETINFO) nel Sistema di notifica dei controlli in allevamento. Le risultanze del triennio precedente sono state: tutte le aziende in cui sono presenti animali di interesse zootecnico sono state registrate in anagrafe e quelle in cui sono presenti bovini, suini ed ovicaprini sono tutte georeferenziate; i controlli effettuati nelle aziende sono in linea con le indicazioni della normativa. la qualità dei dati ed il loro allineamento è migliorato: il ritardo nelle registrazione delle movimentazioni dei capi è diminuito. 2) Obiettivo annuale Nel 2014 è prevista la migrazione delle anagrafi zootecniche dalla Banca Dati Regionale al Sistema Informatizzato Nazionale del Ministero della Salute. Due sono le principali linee di attività: • assicurare l’inserimento e l’aggiornamento delle informazioni di aziende, allevamenti, proprietari, detentori nei tempi stabiliti dalla norma (comprese le coordinate geografiche) • verificare la completezza delle informazioni ed il rispetto dei tempi di registrazione delle movimentazioni dei capi e delle partite (7 giorni + 5 giorni lavorativi per il delegato). Il Responsabile dell’Ufficio Anagrafe (UA), in collaborazione con il responsabile del Nucleo Interarea di vigilanza (NIV), predispongono i controlli assicurando l’inserimento e l’aggiornamento nelle Banche Dati delle informazioni relative ad aziende, allevamenti, proprietari e detentori e la gestione anagrafica della identificazione, registrazione e movimentazione degli animali. Obiettivi: • mantenere l’attuale attività di verifica e correzione delle anomalie trasmesse; • inserimento delle coordinate geografiche per tutte le aziende di nuova costituzione; • consolidare la attività di “ricordo” agli allevatori in occasione di un qualsiasi intervento in un allevamento bovino. Sarà inviato un pro memoria agli allevatori con indicati i tempi di registrazione in anagrafe 3) Unità soggette a controllo I controlli nelle aziende sono effettuati senza preavviso o con preavviso minimo ed i criteri di scelta del campioni da controllare si avvalgono di parametri legati alla valutazione del rischio e a criteri di casualità. Il Responsabile dell’UA, in collaborazione con il Responsabile NIV, individua le aziende da sottoporre a controllo. Per quanto riguarda i bovini,suini e gli ovicaprini le aziende da controllare sono collocate in categorie di rischio. Presso l’UA viene redatto verbale in cui sono illustrati i criteri adottati per la selezione del campione e elencate le aziende inserite nelle varie categorie di rischio. Il programma di vigilanza viene integrato delle nuove indicazioni emanate in materia dal Ministero della salute e dalla Regione Piemonte. Tutti gli operatori sono stati istruiti per la preparazione e compilazione delle check list. Inoltre è stata preparata e pubblicata in INTRANET la procedura per i controlli ufficiali nella attività di vigilanza sulla corretta identificazione e registrazione del bestiame, e la procedura per la gestione delle NC (Non conformità) nelle attività di controllo ufficiale. 4) Attività prevista L’attività di controllo prevista è specifica per le anagrafi delle singole specie. In generale, ad ogni ispezione corrisponde un resoconto su modello standardizzato ed i controlli con i relativi esiti SONO registrati nel Portale dell’ Anagrafe Zootecnica (VETINFO). Il controllo è mirato al sistema di identificazione e registrazione, anche se è possibile rilevare altre irregolarità. Sistema di identificazione e registrazione dei bovini: le disposizioni sanzionatorie sono riportate nel D.lgs.: 58/2004 e nel Regolamento (CE) 494/98. Testo Unico Leggi Sanitarie: mancata denuncia di qualunque caso di malattia infettiva diffusiva del bestiame accertata o sospetta, o qualunque caso di morte improvvisa di animale non riferibile a malattia comune già accertata (sanzionato dalla Legge 218/88). Regolamento di Polizia Veterinaria 320/54: tutte le violazioni riferite al modello 4: assenza di modello, errata o incompleta compilazione ecc. (sanzionato dalla Legge 218/88). Le irregolarità riscontrate saranno registrate in Banca Dati, secondo le indicazioni ministeriali. Tutti gli operatori trasmetteranno in tempi rapidi i verbali all’ufficio NIV per garantire la registrazione. I controlli saranno inseriti nell’attività ordinaria, evitando la moltiplicazione degli accessi. Anagrafe bovina Il Reg. CE n.1034/2010 modifica il Reg. CE n.1082/2003 per quanto riguarda il numero dei controlli: “l’autorità competente esegue annualmente controlli sul 3% delle aziende presenti ad inizio anno, aumentato in caso di irregolarità. Il numero di interventi programmati sarà il 4% delle aziende presenti scelti in base alle categorie di rischio sono riportate all’all. 1 del Reg. CE n.1082/2003. Anagrafe suina Deve essere registrato in Banca Dati, da parte di ogni detentore, il censimento dei capi presenti al 31 marzo. In caso di mancanza, il censimento sarà fatto d’ufficio, e l’azienda inserita tra quelle da sottoporre a controllo. Sarà controllato almeno il 2% delle aziende suine presenti ad inizio anno. Le categorie di rischio e la modalità di effettuazione dei controlli sono riportate nella nota ministeriale DGSA – 12882 del 29.10.2007: “Check list per i controlli sul sistema di identificazione e registrazione dei suini”. Anagrafe ovicaprina Deve essere registrato in Banca Dati, da parte di ogni detentore, il censimento dei capi presenti al 31 marzo. In caso di mancanza, il censimento sarà fatto d’ufficio, e l’azienda inserita tra quelle da sottoporre a controllo. Il livello minimo dei controlli è il 3% degli allevamenti presenti ad inizio anno e il 5% dei capi. Le categorie di rischio, le modalità dei controlli sono riportati nel Regolamento (UE) n. 1505/2006. Anagrafe equina I controlli riguarderanno il 5% delle aziende presenti ad inizio anno, dando la priorità alle aziende che, nel corso del biennio precedente, hanno avviato almeno un capo alla macellazione. Nel 2014, è prevista anche per le aziende in cui vengono detenuti equidi la classificazione sulla base del rischio secondo quanto previsto nella nota ministeriale DGSA/14396 del 23 novembre 2007. Anagrafe avicola Nel VCO i controlli sanitari delle aziende avicole, sono rivolti ad aziende con meno di 250 capi. Bovini (da riproduzione) Ovini e caprini Equini cavalli-asini suini avicoli Allevamenti censiti 510 (375) 1200 720 65 3 % richiesta 4 3/6 5 2 <250 da controllare 20 (16) 36-72 36 1-2 1 5)Indicatori • di efficacia: - % irregolarità riscontrate/aziende controllate; • di attività: % allevamenti controllati/controllabili (100% livello previsto); 100% registrazione controlli in Banca Dati; 100% rispetto programmazione; • • di efficienza: controlli specifici inseriti nell’attività ordinaria di miglioramento della qualità e dell’appropriatezza: o modalità di estrazione del campione in base alle categorie di rischio. o disponibilità dei verbali di estrazione del campione; o intervallo tra eventi e loro registrazione. B. SISTEMI INFORMATIZZATI DI EPIDEMIOSORVEGLIANZA 1) Risultanze precedenti Il sistema informatizzato di epidemiosorveglianza (ARVET) garantisce la gestione dei dati sanitari delle aziende zootecniche e degli animali allevati, la verifica delle attività di controllo ufficiale e la programmazione degli interventi di prevenzione, consentendo azioni rapide in caso di focolai che determinano misure di emergenza. Nel sistema, sono registrate le informazioni relative a: stato sanitario delle aziende zootecniche, insorgenza di emergenze epidemiche, stato di avanzamento dei programmi nazionali, regionali e locali di controllo e livello di attività dei singoli operatori. 2) Obiettivo annuale Disporre di un efficace sistema di gestione informatizzata delle informazioni sanitarie degli animali allevati consente una pronta reazione in caso di allarmi sanitari ed una adeguata informazione per i consumatori. Tutti gli operatori concorrono nella realizzazione dell'obiettivo. 3) Unità soggette a controllo Verifica della correttezza e completezza delle informazioni contenute in ARVET relative agli allevamenti attivi ed agli interventi realizzati, in particolare: informazioni anagrafiche, comprese le caratteristiche, relative ad aziende ed allevamenti della specie bovina, suina, equina, avicola e informazioni relative alla pratica di alpeggio; programmi di eradicazione e controllo della tubercolosi, brucellosi bovina e ovicaprina, leucosi, rinotracheite infettiva, bluetongue, paratubercolosi, influenza aviare, salmonellosi, west nile disease, malattia vescicolare, peste suina classica, malattia di Aujeszky, anemia infettiva degli equidi attività di controllo ufficiale nelle aziende zootecniche con particolare riferimento a: biosicurezza, indagini epidemiologiche a seguito di positività o sospetto per malattie soggette a piano o zoonosi, corretto smaltimento degli animali morti in azienda, condizionalità, benessere, farmacosorveglianza, trasporto, alimentazione animale, igiene e produzione del latte, riproduzione animale. 4) Attività prevista ARVET è utilizzato da tutti gli operatori abili dell’ASL VCO. Le funzionalità di collegamento automatizzato con la banca dati dell’anagrafe zootecnica e di preaccettazione informatizzata dei campioni sottoposti ad analisi di laboratorio consentono di garantire un buon livello di aggiornamento del sistema. Si attueranno riunioni periodiche con gli amministrativi dedicati per coordinare le procedure riguardanti l’alpeggio, i censimenti e le comunicazioni fra i delegati riguardanti le movimentazioni bovine. Sarà garantita la collaborazione con la Struttura Sovrazonale di Epidemiosorveglianza Veterinaria per individuare le procedure di controllo della qualità dei dati e verificare la affidabilità e completezza delle informazioni registrate nei sistemi informatizzati. Programmazione attività di profilassi sulla base degli scadenziari e delle indicazioni ricevute dall’OER. Tale programmazione è trasmessa agli operatori veterinari all’inizio di ogni anno. Gli scadenziari riguardanti le attività di profilassi ordinaria sono prodotti a cadenza quadrimestrale così come la verifica di quanto programmato. Registrazione attività di vigilanza: proseguiranno i controlli per verificare la corretta registrazione di tutti gli interventi eseguiti su biosicurezza, benessere, anagrafe, concentramenti animali, ecc. Registrazione attività di alpeggio: saranno registrate tutte le movimentazioni verso gli alpeggi con il rilascio di certificazioni prodotte dal supporto informatizzato regionale, superando la compilazione manuale di modelli 7. Sarà perfezionata la procedura per la gestione delle pratiche relative al pascolo vagante. 5) Indicatori di efficacia: grado di aggiornamento del sistema - percentuale di registrazioni mancanti/incomplete rispetto alle informazioni previste/presenti; disponibilità di una procedura per la verifica dell’aggiornamento e della qualità dei dati. C. PIANI DI ERADICAZIONE E CONTROLLO DELLA FILIERA BOVINA C1. TUBERCOLOSI Il piano di eradicazione della tubercolosi bovina è a carattere obbligatorio; le modalità di attuazione rispettano le disposizioni comunitarie in materia (Direttiva 98/46/CE e successive modifiche). Nel corso del triennio le provincie di Verbania e di Novara, a cui è stata attribuita la qualifica comunitaria con Dec. 2007/174/CE, hanno confermato i requisiti di mantenimento previsti. 2) Obiettivo annuale Mantenimento dei requisiti previsti per la qualifica comunitaria. Nella gestione di eventuali focolai, saranno applicati in maniera completa e puntuale i protocolli previsti dalla Det. 9/07 del 19/1/07 e dal programma annuale di controllo. 3) Unità soggette a controllo: L’età diagnostica è di 24 mesi; la periodicità biennale sugli allevamenti da riproduzione fatta eccezione per quelli considerati a rischio (nei quali sarà annuale). Rimane invece prevista la prova di compravendita a destino su tutti i capi di età >6 settimane, introdotti in allevamenti da riproduzione e provenienti da aziende che hanno sede in altre Province non qualificate CE o da altre Regioni. Per la movimentazione extraregionale è richiesta la prova di compravendita all’origine a partire da 6 settimane di età. Sono stati considerati elementi di rischio per la selezione degli allevamenti da sottoporre a controllo, che determinano l’effettuazione supplementare o l’intensificazione dei controlli: l’attività di alpeggio in promiscuità con effettivi provenienti da province non qualificate; la proprietà di commercianti o ad essi correlati (1); le pregressa o attuale rilevazione di irregolarità significative ai controlli anagrafici; le aziende di nuova costituzione nelle province qualificate i cui capi sono originari da province non qualificate. che praticano il pascolo vagante extraprovinciale (9) E’ previsto un protocollo di collaborazione medico-veterinaria che trova reciproca applicazione in caso di riscontro di casi di infezione (vedi capitolo zoonosi). 4. Attività prevista Allevamenti presenti Capi presenti Allevamenti da controllare Stima Capi da controllare 507 di cui 372 da riproduzione 5.200 da riproduzione e 3.350 in età diagnostica 77 (in scadenza) 9 (pascolo vagante) 1750 circa 5) Indicatori - di efficacia: % aziende infette/controllabili; % aziende uff. indenni/controllabili (rif. <0,1%; >99,9%); - di attività: %aziende e capi controllati/controllabili (100% dei previsti livello minimo); - di efficienza: (n. azienda e n. capi controllati – n. aziende e n. capi controllati programmati sulla base del rischio)/n. aziende e n. capi controllabili indicato come livello minimo di controllo previsto = 0 prossimo a 1 C.2 BRUCELLOSI 1) Risultanze precedenti Il piano di eradicazione della brucellosi bovina è a carattere obbligatorio; le modalità di attuazione rispettano le disposizioni comunitarie in materia (Direttiva 98/46/CE es.m.). Alla provincia di Novara e , Verbania è stata attribuita la qualifica con Dec. 2005/604/CE di territorio UI. 2) Obiettivo annuale è il mantenimento dei requisiti previsti per la qualifica comunitaria 3) Unità soggette a controllo Viene attuato un programma di monitoraggio che prevede l’effettuazione di controlli sierologici e latte di massa, secondo le modalità previste dall’allegato A, parte II, comma 8, punto b) del D.lgs 196/99 I capi in compravendita (> 12 mesi) vengono sottoposti a controllo sierologico individuale (TRB) eseguito nei 30 giorni precedenti la movimentazione; sui capi introdotti da fuori regione e nei casi previsti dal DPGR 63/99 viene eseguito il controllo a destino entro 30 giorni dall’introduzione in allevamento. (provenienza da regioni o paesi non qualificati) Livello di controllo sulla base dell’analisi del rischio locale. In collaborazione con l’UA viene predisposto un programma di sorveglianza supplementare che considera le tipologie di rischio indicate: • alpeggio in promiscuità con effettivi provenienti da province non qualificate; allevamenti che effettuano pascolo vagante extraprovinciale (9) • tipologia di attività, es. aziende autorizzate alla produzione di latte alimentare, • aziende con alta frequenza di scambi commerciali • la proprietà di commercianti o ad essi correlati; 1 stalla di sosta • aziende che distribuiscono latte crudo (3) Nelle aziende che effettuano la vendita diretta di latte crudo è previsto, oltre ai controlli specifici effettuati dall’Area di igiene degli allevamenti, il controllo sierologico individuale con periodicità annuale ed il controllo su latte di massa con periodicità trimestrale (SSS). E’ prevista la collaborazione al piano di sorveglianza sugli aborti per migliorare l’efficacia dell’obbligo di notifica,già ribadito con DPGR 63/99. E’ inoltre previsto un apposito protocollo di collaborazione medica-veterinaria che trova reciproca applicazione in caso di riscontro di casi di infezione. 4) Attività prevista (prelievo congiunto per BRC e LEB) Allevamenti presenti 507 di cui 372 da riproduzione Capi presenti Allevamenti da controllare 5.200 da 77 (73 serologico e 4 riproduzione e 3.350 latte) + 9 transumanti in età diagnostica Allevamenti Sorv.Supp. 7 (4 serologico- 3 latte) 5) Indicatori di efficacia: % aziende uff. indenni/controllabili (rif. >99,8%); n. aborti segnalati ed esaminati < = al n. del 2011; di attività: % aziende e capi controllati/controllabili (100% dei previsti livello minimo); di efficienza: (n. azienda e n. capi controllati – n. aziende e n. capi controllati programmati sulla base del rischio)/n. aziende e n. capi controllabili indicato come livello minimo di controllo previsto = o prossimo a 1 C.3 LEUCOSI 1) Risultanze precedenti Il piano di eradicazione della leucosi bovina enzootica è a carattere obbligatorio; le modalità di attuazione rispettano le disposizioni comunitarie in materia (Direttiva 98/46/CE e successive modifiche). 2) Obiettivo annuale è il mantenimento dei requisiti previsti per la qualifica comunitaria. 3) Unità soggette a controllo A livello regionale si è scelto di allineare i controlli per LEB a quelli per Brucellosi negli allevamenti estratti in modo casuale dall’OER: è prevista l’effettuazione dell’esame sierologico su tutti i capi di età superiore ai 24 mesi oppure il test ELISA sul latte di massa (tre prove eseguite a distanza di almeno tre mesi). E’ prevista la prova di compravendita solo a destino, entro 30 giorni dall’arrivo, di capi da riproduzione di età superiore ai 12 mesi, provenienti da altre Regioni. 4) Attività prevista è allineata alla sorveglianza per brucellosi (vedi capitolo e tabella sopra riportata) 5) Indicatori di efficacia: % aziende uff. indenni/controllabili (rif. >99,8%); di attività: % aziende e capi controllati/controllabili (100% dei previsti livello minimo); di efficienza: (n. azienda e n. capi controllati – n. aziende e n. capi controllati programmati sulla base del rischio)/n. aziende e n. capi controllabili indicato come livello minimo di controllo previsto = o prossimo a 1 C.4 BLUETONGUE 1) Risultanze precedenti Alla fine del 2012 la Commissione CE ha riattribuito all’intera Regione la qualifica di indennità da malattia, che si è stata confermata nel 2013. Il programma è stato soggetto a revisione con una riduzione numerica dei controlli da eseguire sugli animali sentinella, secondo le indicazioni ministeriali e del centro di referenza dell’IZS dell’Abruzzo e Molise conseguenti all’avvenuta registrazione in BDN della georeferenziazione di almeno l’80% delle aziende bovine. 2) Obiettivo annuale mantenimento dello status di indennità. 3) Unità soggette a controllo Periodicità mensile in animali sentinella nel periodo di attività dei vettori con prelievi distribuiti nelle due quindicine del mese in maniera omogenea. E’ inoltre prevista il controllo controllo integrativo sugli animali importati dai Paesi a rischio, concordato con l’UVAC 4) Attività prevista: è previsto il mantenimento del programma di sorveglianza sierologica, basato sul prelievo diagnostico, con cadenza mensile nel periodo di attività del vettore, sui bovini non vaccinati e individuati allo scopo presenti nelle aziende sentinella. Allevamenti sentinella 18 Capi sentinella 110 N. prove di stalla 162 N. prove su capi 990 Il sistema di sorveglianza entomologica prevede la cattura e l’esame periodico dei vettori catturati nelle trappole, secondo le modalità previste dalla normativa nazionale ed in base alle istruzioni del Referente regionale dell’IZS. Secondo la nuova programmazione le trappole sono dislocate su base provinciale (una per provincia). Verranno ridotte le attività di controllo entomologico per la ricerca di insetti del genere Culicoides, mediante la collocazione di esche in 1 allevamento, per il successivo invio al laboratorio. 5) Indicatori - di attività: % aziende e capi controllati/controllabili (100% del livello previsto); - di qualità: casi di errore di identificazione del capo da prelevare = 0 C.5 ENCEFALITE BOVINA - BSE 1) Risultanze precedenti La sorveglianza della BSE, prevista dalla normativa comunitaria (Reg. (CE) n. 999/2001 e s.m.i.) prevede sia una sorveglianza attiva mediante lo svolgimento di test rapidi sui bovini morti in stalla e sulla popolazione bovina appartenente alle categorie a rischio, di età superiore ai 48 mesi, sia una sorveglianza passiva mediante formulazione di un sospetto clinico nei soggetti che presentano una sintomatologia neurologica compatibile con la BSE. 2) Obiettivo annuale Mantenere un sistema di sorveglianza della BSE e misure di controllo conformemente a quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 999/2001 e dalla Decisione Comunitaria 2011/358/CE, al fine di garantire un continuo monitoraggio dell’eventuale presenza dell’infezione. Obiettivo di aumento efficacia Garantire, con la collaborazione degli allevatori e del consorzio COSMAN, il recupero immediato degli animali morti in azienda: il prelievo dell’obex, effettuato nei tempi stabiliti, per assicurare la disponibilità di un campione idoneo per l’effettuazione del test rapido. La nuova procedura di raccolta e smaltimento degli animali morti in azienda adottata dalla regione Piemonte con D.G.R. n. 10-6022 del 28/06/2013 muove dalla duplice esigenza di: rendere effettivamente tracciabile, anche durante il trasporto, il corretto smaltimento presso centri autorizzati di animali di qualunque specie morti in allevamento; provvedere alla revisione delle modalità di certificazione in azienda attraverso sistemi alternativi alla certificazione sanitaria, come previsto dalla più recente regolamentazione europea, al fine di inviare il più rapidamente possibile gli animali morti in allevamento presso un centro di smaltimento 3) Unità soggette a controllo Categorie di animali da sottoporre a campionamento Bovini morti in stalla Bovini appartenenti alla categoria a rischio (macellazione d’urgenza, differita) 4) Attività prevista Età animali (in mesi) 48 48 La sorveglianza attiva è integrata con la sorveglianza passiva, al fine di individuare eventuali soggetti con sintomi clinici tipici della BSE. Sarà richiesta la puntuale segnalazione, ai Servizi veterinari delle ASL, da parte degli allevatori, veterinari liberi professionisti e personale dedicato alla cura degli animali di eventuali sospetti clinici. 5) Indicatori di efficacia: riduzione del numero di campioni risultati non idonei, inviati Istituto Zooprofilattico Sperimentale C.6 RINOTRACHEITE INFETTIVA BOVINA (IBR) 1) Risultanze precedenti Il piano regionale di controllo avviato con la D.G.R. n. 24-8144 del 30/12/02, modificata dalla D.G.R. n. 46-8919 del 4/6/2008 e dalla D.D. n. 452 del 6/7/2012, prevede l’attuazione di piani aziendali volontari di controllo e di eradicazione della malattia, e l’esecuzione di accertamenti diagnostici con esito favorevole per la commercializzazione dei soggetti da riproduzione in età diagnostica. Nel VCO il piano regionale di profilassi è stato attuato con successo ed oggi il 100 % delle aziende da riproduzione hanno aderito e la maggior parte hanno acquisito la qualifica. 2) Obiettivo annuale è ridurre progressivamente la prevalenza dell’infezione in allevamento. 3) Unità soggette a controllo: negli allevamenti aderenti al piano i prelievi sono effettuati con cadenza annuale, su tutti i capi di età superiore a 24 mesi. Tutti i bovini maschi da riproduzione movimentati sono sottoposti ad accertamento diagnostico indipendentemente dall’età. Negli allevamenti aderenti e positivi, se la percentuale di capi positivi sui soggetti di età superiore ai 12 mesi è inferiore al 10%, sarà effettuato un controllo annuale con un prelievo di 10 capi preferibilmente nella fascia di età tra 12 e 24 mesi, al fine di valutare l’ eventuale circolazione virale. Lo stesso protocollo diagnostico sarà adottato negli allevamenti positivi che praticano l’ alpeggio, indipendentemente dalla percentuale di capi positivi presenti. 4) Attività prevista: si prevede di controllare il 100 % degli allevamenti e dei capi in età. Allevamenti presenti Capi presenti Allevamenti da controllare 507 di cui 372 da riproduzione 5.200 da riproduzione e 3.350 in età diagnostica 372 % 100 Si prevede nel 2014 di far acquisire la qualifica alle aziende negative e di eliminare i capi infetti nelle aziende positive. Interventi di approfondimento saranno eseguiti negli allevamenti in cui si rileva circolazione virale al fine di individuare l’origine dell’infezione. 5) Indicatori - di efficacia: diminuzione prevalenza dell’infezione; aumento percentuale di aziende con qualifica di appropriatezza; controllo a sondaggio in tutte le aziende con positività inferiore al 10% - di attività: n. aziende controllate = n. aziende controllabili - di appropriatezza: rimodulazione del piano aziendale in tutte le aziende in cui si è verificato un episodio di reinfezione C.7 DIARREA VIRALE BOVINA (BVD) 1) Risultanze precedenti La patologia è considerata a livello comunitario tra le malattie infettive per le quali gli Stati membri possono adottare piani di controllo e di eradicazione (Direttiva 64/432/CEE); inoltre è compresa nell’elenco dell’OIE delle infezioni con una significativa capacità di diffusione. La regione Piemonte ha attuato nell’ultimo triennio un progetto pilota, che si basa sul controllo, di un numero ridotto di animali preferibilmente giovani (indicativamente 5) per ogni gruppo di età con un massimo di 5 gruppi per azienda (0–9 mesi; 9–15 mesi; manze gravide; primipare; pluripare). In caso di positività al campione sono sottoposti a prelievo e test virologico tutti i capi identificati e censiti presenti in allevamento, per individuare, dopo ripetizione del test virologico a distanza di 30 giorni sui capi positivi, i capi con viremia persistente (P.I.), che devono essere eliminati. 2) Obiettivo annuale Adesione al programma regionale. Viene affidato a un referente il coordinamento del piano, e la attività sarà svolta senza costi aggiuntivi da parte del personale SV. L’obiettivo, perseguibile in funzione delle risorse disponibili, viene individuato nella promozione dell’adesione al piano, prioritariamente per gli allevamenti che vendono manze da riproduzione, le aziende che partecipano a rassegne zootecniche e le aziende con un buon livello sanitario. L’allevatore aderente è tenuto a contribuire alla copertura delle spese per l’effettuazione dei controlli. 3) Unità soggette a controllo Livelli di intervento: I° livello - screening sierologico su 5 bovini dell’allevamento appartenenti alla classe di età 915 mesi. Previsto per gli allevamenti da riproduzione con interesse al controllo dell’infezione (in previsione dell’adesione) e per la verifica annuale nelle aziende aderenti negative: Permette di rilevare la presenza di circolazione virale. II° livello - approfondimenti sierologici e virologici negli allevamenti aderenti al piano che hanno evidenziato positività all’indagine di screening. Permette di accertare la eventuale presenza di animali P.I. III° livello -sorveglianza sui nuovi nati nelle aziende aderenti con circolazione virale, per verificare l’eradicazione dell’infezione I controlli previsti per il primo livello sono a carattere gratuito per l’allevatorei. 4) Attività prevista Allevamenti riproduzione presenti 372 Capi presenti 5200 Allevamenti da controllare 4 Capi 20 5) Indicatori di efficacia: individuazione della eventuale circolazione virale nelle aziende aderenti; individuazione capi P.I. ed eradicazione dell’infezione in azienda di attività: n. aziende e capi controllati / n. aziende e capi controllabili; C.8 PARATUBERCOLOSI 1) Risultanze precedenti La paratubercolosi è una malattia infettiva sostenuta da M.avium subsp. paratuberculosis (MAP), a trasmissione prevalentemente oro-fecale a lungo periodo di incubazione, che causa gravi danni economici. Il Ministero Salute ha emanato linee guida per il controllo e la certificazione degli allevamenti nei confronti della MAP, approvate dalla Conferenza Stato Regioni e recepite da parte della Regione Piemonte con D.G.R. n. 15-7093 del 10/02/2014, che prevedono procedure obbligatorie, conseguenti al riscontro di un sospetto clinico di malattia in allevamento o al macello, e disposizioni a carattere volontario nel caso l’allevatore intenda aderire al piano di certificazione nei confronti della malattia. I costi di realizzazione del programma sono sostenuti dallo Stato per quanto concerne campionamento ed esecuzione delle analisi di laboratorio previsti obbligatoriamente (sospetto clinico), mentre sono a carico dell’allevatore gli accertamenti effettuati a seguito di adesione al piano volontario di certificazione. 2) Obiettivo annuale Gli obiettivi che si intendono perseguire sono i seguenti: a)raccogliere dati sugli accertamenti di casi clinici di MAP , attraverso l’obbligo di segnalazione degli stessi da parte di medici veterinari e proprietari/detentori di bovini b)fornire agli allevatori gli strumenti idonei per prevenire l’introduzione dell’infezione e controllarne la diffusione c)permettere la certificazione degli allevamenti per il commercio degli animali, del latte e dei prodotti lattiero caseari, in particolare per l’esportazione verso quei Paesi Terzi (Russia, Cina, India) che la richiedono espressamente 3) Unità soggette a controllo Nelle aziende con sospetti clinici di paratubercolosi sarà effettuata conferma di laboratorio e, in caso di presenza confermata di infezione, il controllo sierologico di tutti i capi presenti di età superiore a 36 mesi. Nelle aziende che aderiscono volontariamente al programma di certificazione vengono effettuati gli accertamenti diagnostici previsti dalle linee guida ministeriali per l’attribuzione dei diversi livelli di qualifica sanitaria, con la numerosità campionaria e la frequenza prevista per l’assegnazione della qualifica e il suo mantenimento. Gli allevatori che aderiscono al programma devono attuare le misure di biosicurezza previste, predisponendo, in collaborazione con il veterinario aziendale, un piano aziendale di controllo basato sull’analisi del rischio 4) Attività prevista Assegnazione entro il 31.12.2014 della qualifica a tutti gli allevamenti da riproduzione in base ai livelli di certificazione previsti dalle linee guida ministeriali. Livello minimo PT0 al 100% delle 372 aziende da riproduzione, con sopralluogo nelle aziende che vendono o conferiscono latte. Promozione dell’adesione al piano di certificazione nei confronti della malattia. Controlli nelle aziende con segnalazione di sospetto clinico. 5) Indicatori di attività: • n. allevamenti con sospetto clinico controllati / n. allevamenti con sospetto clinico segnalati (standard: 100%); • n. allevamenti con qualifica assegnata / n. allevamenti da riproduzione presenti (standard: 100%) D. PIANI DI ERADICAZIONE E CONTROLLO DELLA FILIERA OVI-CAPRINA D.1 BRUCELLOSI 1) Risultanze precedenti: il piano di eradicazione della brucellosi ovicaprina è a carattere obbligatorio; le modalità di attuazione rispettano le disposizioni comunitarie in materia (Direttiva 94/953/CE e s.m.i.. Le Province di Novara e VCO hanno formalmente acquisito la qualifica comunitaria, attribuita con Dec. 2005/605/CE. Nel 2013 il 100% degli allevamenti sono risultati ufficialmente indenni. 2) Obiettivo annuale: mantenimento dei requisiti previsti per la qualifica comunitaria. 3) Unità soggette a controllo: il programma di monitoraggio è stato predisposto a livello centrale dall’Osservatorio Epidemiologico. • Livello di sorveglianza campionaria minimo Il piano di campionamento è stato predisposto tenendo conto dei dati di censimento (n. capi) registrati in BDN. ( prevalenza inferiore allo 0,2% - confidenza 95%, mediante controllo sierologico, secondo modalità previste dalla Dir. 91/68/CE). In questa attività sono inseriti i controlli delle aziende che praticano pascolo vagante con transito in territorio extraprovinciale: ci sono 11 aziende transumanti con 17 allevamenti (ovini e caprini) e 4500 capi adulti (4000 ovini e 500 caprini) • Livello di controllo sulla base dell’analisi del rischio. • Sono previsti controlli sierologici supplementari”, effettuati nelle categorie di greggi individuate a rischio, a sondaggio oppure su tutti i capi di età superiore ai 6 mesi, in base alle indicazioni del piano. Criteri di scelta del campione. Sono stati considerati elementi di rischio che indirizzano all’effettuazione di controlli supplementari rispetto al livello minimo previsto: 1. alpeggio in promiscuità con greggi originarie da altre Regioni; 2. la nuova costituzione di greggi; 3. I caseifici autorizzati (Sono 7) 4. Allevamenti che non hanno presentato il censimento nel marzo 2013 Come previsto dal DM 453/921 il controllo a sondaggio è previsto solamente per gli allevamenti con un numero di femmine in età diagnostica presenti superiore a 50 capi: dovrà essere controllato almeno il 25% delle femmine con un minimo di 50 femmine controllate più tutti i maschi da riproduzione e i capi di nuova introduzione dopo l’ultimo accertamento diagnostico. i maschi riproduttori saranno testati individualmente anche per B. ovis. E’ inoltre previsto un apposito protocollo di collaborazione medico-veterinaria che trova reciproca applicazione in caso di riscontro di casi di infezione (vedi apposito capitolo). 4) Attività prevista Allevamenti presenti * 1045 aziende con 1257 allevamenti ( 716 cap- 541 ovini) Capi presenti (stima) Allevamenti da controllare 21500 192 allevamenti + 17 pascolo (11500 cap vagante 10000 ov) SSS Totale Capi (stima) 25 allevamenti 7000 circa 5) Indicatori di attività: %aziende e capi controllati/controllabili (100% dei previsti livello minimo); di efficienza: (n. azienda e n. capi controllati – n. aziende e n. capi controllati programmati sulla base del rischio)/n. aziende e n. capi controllabili indicato come livello minimo di controllo previsto = o prossimo a 1 di efficacia: % aziende uff. indenni/controllabili (rif. >99,8%); D.2 SCRAPIE 1) Risultanze precedenti Il piano di eradicazione è a carattere obbligatorio nella popolazione ovina e caprina in base alle norme comunitarie e nazionali in materia (D.M. 8/4/99, D.M. 17/12/2004, Regolamento (CE) n. 999/2001 e s.m.). Comprende la sorveglianza attiva (controllo diagnostico degli animali morti in azienda o regolarmente macellati), la sorveglianza passiva (segnalazione del riscontro di capi ovini o caprini con manifestazioni cliniche di tipo neurologico), la selezione genetica di ovini resistenti alla malattia, per aumentare la resistenza nei confronti delle malattia nella popolazione ovina. 2) Obiettivo annuale Obiettivo di mantenimento: dare continuità al piano regionale di selezione genetica degli ovini. Mantenere l’attività di sorveglianza attiva sugli ovi caprini, categorie regolarmente macellati e morti di età >18 mesi. Obiettivo di aumento efficacia: favorire la progressione del piano di selezione genetica aumentando il numero di accessi in azienda. Promuovere l’informazioni degli allevatori, e promuovere comportamenti che favoriscono la progressione del piano. Disponibilità di un elenco degli arieti con genotipo per favorirne il reperimento ai fini della rimonta, in particolare, delle greggi sottoposte ad abbattimento per focolai di scrapie. Garantire la puntuale segnalazione degli animali morti in azienda, da parte degli allevatori. Garantire, con la collaborazione degli allevatori e del consorzio COSMAN, il recupero immediato degli animali morti in azienda. Inserire sull’applicativo ARVET gli esiti delle prove di genotipizzazione i. Controllo genotipizzazione per gli ovini maschi inviati in alpeggio. 3) Unità soggette a controllo Il Reg.CE n.727/2007 stabilisce un programma nazionale di sorveglianza attiva rivolto alle categorie regolarmente macellati e morti di età superiore ai 18 mesi, nelle specie ovina e caprina. Il sistema di sorveglianza passiva prevede la segnalazione obbligatoria da parte di allevatori o veterinari di capi ovi-caprini sospetti, cioè con manifestazioni cliniche di tipo neurologico compatibili con la scrapie.. Il piano regionale di selezione genetica prevede il controllo della linea maschile. Sono sottoposti a controllo periodico a. allevamenti ovini di consistenza superiore a 100 capi; b. allevamenti ovini che praticano l’alpeggio o il pascolo in promiscuità con greggi di consistenza superiore ai 100 capi o che costituiscono in alpeggio o al pascolo effettivi di consistenza superiore ai 100 capi; c. allevamenti ovini i cui proprietari/detentori ne facciano richiesta. 4) Attività prevista La attività sarà coordinata dal referente di settore e dal responsabile dell’UA. Il programma di sorveglianza attiva prevede, a livello regionale, l’esecuzione di test rapidi degli ovini e sui caprini morti in azienda di età superiore a 18 mesi. Il piano di selezione genetica prevede orientativamente un numero di esami di genotipizzazione allevamenti ovini presenti Capi presenti Allevamenti da controllare Prelievi arieti previsti Prelievi per test previsti 541 10000 30 80 10 Gli allevatori saranno informati sugli esiti dei controlli, e particolare attenzione sarà data alla eliminazione dei soggetti con allele VRQ 5) Indicatori di efficacia • incremento della frequenza dell’allele ARR nei greggi sottoposti a programmi di allevamento; • progressiva diminuzione della frequenza dell’allele ARQ nei greggi sottoposti a programmi di allevamento; • eliminazione degli animali portatori dell’allele VRQ nei greggi sottoposti a programmi di allevamento • di attività: aumento del numero degli accessi in azienda da parte dei Servizi veterinari delle ASL, rispetto alla periodicità almeno annuale. E. PIANI DI ERADICAZIONE E CONTROLLO DELLA FILIERA SUINA La attività viene coordinata dal referente di settore E.1 MALATTIA VESCICOLARE DEI SUINI E PESTE SUINA CLASSICA 1) Risultanze precedenti Il piano nazionale di eradicazione e sorveglianza della MVS e PSC (ai sensi di quanto previsto dall’O.M. 12/4/08, che è ancora il provvedimento di riferimento per il piano nazionale 2014, approvato dalla Comunità Europea con Decisione 2012/761/UE) è a carattere obbligatorio, e prevede l’esecuzione di controlli secondo diverse modalità, in relazione allo stato di accreditamento delle Regioni nei confronti delle malattie.In Regione Piemonte nel 2013 è stato confermato lo status di indennità da malattia, sia per MVS che per PSC. 2) Obiettivo annuale Obiettivo del piano di sorveglianza è la verifica del mantenimento dello status di indennità da malattia. Si tratta di un obiettivo di mantenimento. Contestualmente al piano di monitoraggio della MVS, viene attuato il piano di monitoraggio della PSC, che ha come obiettivo la verifica dello status anche per questa malattia. 3) Unità soggette a controllo Il piano nazionale di controllo della MVS prevede il controllo degli allevamenti da riproduzione attraverso un campionamento statisticamente significativo (prevalenza 10% LC95% - massimo 29 campioni), e l’accertamento negli allevamenti da ingrasso con elevato turn over. Il numero di accertamenti previsti per la PSC è di 12 campioni per ciascun allevamento controllato, con frequenza annuale. E’ previsto il mantenimento del livello di controllo: da riproduzione a ciclo aperto, 2 controlli annuali; da riproduzione a ciclo chiuso, 1 controllo annuale; 4) Attività prevista (* non sono incluse le aziende da autoconsumo) Allevamenti riproduzione presenti 6 Capi presenti 50 Allevamenti riproduzione controllabili 5 Allevamenti ingrasso presenti* 60 Capi presenti Allevamenti ingrasso controllabili 350 1 E’ prevista presso tutti gli allevamenti l’effettuazione di ispezioni finalizzate a verificare lo stato di attuazione dei programmi di biosicurezza aziendale. 5) Indicatori di efficacia (generale di programma): valutazione della presenza / assenza della malattia; di attività: % aziende e capi controllabili / controllati (100% dei previsti); di efficienza: programmazione sopralluoghi contestuale, per quanto possibile, con quella del programma per la malattia di Aujeszky (vedi capitolo dedicato). N. sopralluoghi contestuali MVS/ Aujeszky rispetto al totale. E.2 MALATTIA DI AUJESZKY 1) Risultanze precedenti La malattia di Aujeszky rappresenta un’importante patologia del comparto suinicolo che determina ingenti perdite produttive ed economiche, con forti limitazioni alla movimentazione degli animali e dei prodotti da essi derivati. Il piano nazionale di controllo, avviato con DM 1/4/97 e modificato e integrato con DM 30/12/2010 e DM 4/8/2011, prevede misure di profilassi indiretta obbligatorie e il monitoraggio degli allevamenti da riproduzione per verificare la diffusione della malattia. la Regione Piemonte ha avviato con DGR 34-5440 del 5/3/07 un programma regionale di eradicazione e controllo della malattia, ad adesione volontaria, che integra le misure previste a livello nazionale 2) Obiettivo annuale L’obiettivo è determinato dall’opportunità di incrementare il numero di allevamenti aderenti al programma di controllo dell’infezione, al fine di ridurre la prevalenza della malattia ed aumentare il coinvolgimento degli allevatori ad azioni di miglioramento dello stato sanitario degli allevamenti. 3) Unità soggette a controllo AZIENDE DA RIPRODUZIONE NON ADERENTI CON RIPETUTI CONTROLLI DIAGNOSTICI NEGATIVI Per aumentare la percentuale di aziende in possesso di qualifica, nelle aziende che sono risultate negative agli ultimi controlli eseguiti contestualmente agli accertamenti per malattia vescicolare, nel 2014, sarà eseguito il controllo in concomitanza con il controllo per MVS, non sui 29 soggetti previsti dal monitoraggio ma sul numero campioni previsti dal DM 30/12/2010 e s.m.i., come da tabella seguente: N. PRESENTI N. CAMPIONI DA PRELEVARE (*) 7-27 sino a 25 28-37 sino a 29 38-55 35 56-100 45 (*)riproduttori o suini di età uguale o superiore ai cinque mesi Le preaccettazioni su ARVET con tipo prova CONFERMA/ACQUISIZIONE QUALIFICA INDENNE. In caso di esito favorevole dovrà essere eseguito un 2° controllo dopo 2 mesi in modo che il 3° possa essere eseguito contemporaneamente al 2° controllo semestrale per MVS. In caso di riscontro di positività l’allevamento verrà sottoposto a verifica delle misure strutturali e gestionali, in particolare per quanto concerne il rispetto del protocollo vaccinale. Verrà altresì effettuata l’indagine epidemiologica con redazione della relativa scheda, per determinare le possibili cause di reinfezione e individuare le prescrizioni che devono essere adottate dall’allevatore. L’intervento verrà registrato in ARVET nel menù registra controlli ufficiali selezionando come oggetto CONTROLLO BIOSICUREZZA AUJESZKY e riportando nelle “Annotazioni” la dizione “reinfezione”. I controlli diagnostici sono gratuiti per l’allevatore, così come quelli eseguiti nelle aziende già aderenti, secondo quanto previsto dal piano regionale di controllo della malattia. AZIENDE DA INGRASSO NON ADERENTI AL PIANO Negli allevamenti da ingrasso estratti OER per il controllo MVS sarà contestualmente effettuato il controllo per malattia di Aujeszky (secondo la numerosità campionaria prevista dal monitoraggio sierologico di cui al D.M. 04/08/2011): 2-3 prelievi anno. 4) Attività prevista: contestuale a MVS (vedi sopra) 5) Indicatori di efficacia: - % allevamenti aderenti - miglioramento delle condizioni di biosicurezza aziendale E.3 TRICHINELLA 1) Risultanze precedenti Le modalità di controllo della parassitosi sono individuate dal Regolamento 2075/05 che definisce le norme specifiche applicabili ai controlli ufficiali relativi alla presenza di Trichinella nelle carni e individua la necessità di sottoporre la carcasse dei suini macellati al controllo sistematico per rilevare la presenza del parassita. Il provvedimento comunitario individua obblighi specifici per le Autorità competenti e gli operatori del settore. L’attività di verifica della sussistenza dei requisiti di biosicurezza necessari per individuare le aziende esenti dalla parassitosi hanno condotto ad un progressivo accreditamento delle aziende. 2) Obiettivo annuale L’obiettivo è di incrementare il livello di accreditamento delle aziende raggiunto elevando lo status sanitario delle aziende e consentendo una limitazione degli accertamenti diagnostici richiesti sulle carcasse degli animali macellati. 3) Unità soggette a controllo Lo stato sanitario di “azienda esente da Trichinella” può essere assegnato se nell’azienda sono accertate adeguate le misure strutturali e gestionali dell’all. VI cap I e II del Reg. 2075/05, che consentono di garantire la prevenzione dell’infestazione. Nelle aziende deve in particolare essere garantito: il costante controllo delle condizioni di stabulazione ed alimentazione, il rispetto di talune misure di biosicurezza interna ed esterna, il rispetto di tutti gli adempimenti previsti per il corretto aggiornamento dell’anagrafe suina (censimento annuale, movimentazione animali), la corretta conservazione dei modelli (appendice all’allegato I del Regolamento 2074/2005) per la comunicazione dei risultati delle analisi effettuate presso il macello o laboratorio designato da cui risulti la presenza di un pericolo per la salute pubblica derivante dalla produzione primaria. Per garantire il mantenimento dello stato sanitario di “aziende esenti da Trichinella”, oltre alle misure di controllo previste sui suini macellati ed alle ispezioni per verificare il rispetto dei requisiti strutturali e gestionali, è necessario mantenere un costante monitoraggio della fauna selvatica attraverso i controlli previsti dal piano regionale di controllo sanitario degli animali selvatici per il riscontro del parassita negli animali indicatori (volpi e cinghiali). 4) Attività prevista verifica delle aziende indenni per la conferma dei requisiti e le aziende per le quali sono state fornite prescrizioni in relazione a interventi strutturali o gestionali necessari per il raggiungimento dell’accreditamento. La qualifica aziendale deve essere riportata nel sistema informatizzato ARVET che in automatico consente la trasmissione del dato ufficiale alla BDR. 5) Indicatori di efficacia ed efficienza: numero di aziende accreditate F. PIANI DI ERADICAZIONE E CONTROLLO DELLA FILIERA AVICOLA E CUNICOLA L’attività è coordinata dal referente di settore. F.1 INFLUENZA AVIARE 1) Risultanze precedenti Il piano di monitoraggio dell’influenza aviare è a carattere obbligatorio; le modalità di attuazione rispettano le disposizioni nazionali, emanate nell’ambito del piano di monitoraggio nazionale approvato dalla Commissione CE.A seguito dei campionamenti non si è evidenziata alcun tipo di positività a virus dell'influenza aviaria. 2) Obiettivo annuale è la verifica del mantenimento dello status di indennità da malattia. 3) Unità soggette a controllo Sono soggetti a controllo gli allevamenti intensivi (n° capi >250, 15 per i ratiti) da riproduzione, produzione uova per il consumo alimentare, ingrasso e commercio, gli allevamenti di selvaggina, ratiti. Inoltre vengono sottoposte a controllo le aziende avicole multispecie in cui le consistenze dei singoli allevamenti delle diverse specie che le compongono possano risultare inferiori a 250, ma in cui la consistenza complessiva risulti superiore. Criteri di scelta del campione. Allevamenti rurali <250 capi 10 tamponi tracheali da dieci animali per allevamento Tutti i campioni virologici vanno inviati singolarmente e non in pool all'IZS di Torino, previo accordo con il laboratorio . 4) Attività prevista Allevamenti presenti 3 Capi presenti 300 Allevamenti da controllare 1 Capi 10 5) Indicatori di attività: % aziende e capi controllati/controllabili (100% dei previsti); F.2 SALMONELLOSI Il controllo della salmonellosi negli allevamenti avicoli (riproduttori, ovaiole, polli da carne e tacchini) è inserito tra i principali obiettivi comunitari nella lotta alle zoonosi e nei programmi che devono progressivamente essere adottati dagli Stati UE per ridurre la prevalenza di specifici agenti zoonotici nelle popolazioni animali ai sensi del Reg. 2160/03. F.3 PIANI DI CONTROLLO DELLE MALATTIE NEGLI ALLEVAMENTI CUNICOLI Nel 2013 è stata avviata l’attività di verifica delle condizioni di biosicurezza negli allevamenti cunicoli, che ha riguardato nella prima fase tutti gli allevamenti con un numero di riproduttori superiore a 50. Per il 2014 è prevista la verifica delle condizioni di allevamento, al fine di consentire l’autocertificazione da parte degli allevatori per l’invio degli animali al macello, che prevede: 1. sopralluogo in tutti gli allevamenti con numero di riproduttori inferiore a 50, per la verifica della sussistenza dei requisiti minimi richiesti; 2. nuovo controllo negli allevamenti con un numero di riproduttori superiore a 50, per verificare la permanenza dei requisiti minimi richiesti; 3. completamento dell’anagrafe cunicola in ARVET 4. registrazione in ARVET dell’autorizzazione all’invio dei capi al macello in autocertificazione per gli allevamenti che possiedono requisiti minimi di gestione, strutture, biosicurezza; 5. verifica semestrale degli allevamenti autorizzati; 6. distribuzione del vaccino per Mixomatosi presso le sedi IZS di Torino e Cuneo, con il contributo dell’Assessorato Agricoltura. G. PIANI DI ERADICAZIONE E CONTROLLO DELLA FILIERA EQUINA G.1 ANEMIA INFETTIVA EQUINA 1) Risultanze precedentI Il piano di controllo dell’anemia infettiva degli equini è a carattere obbligatorio; le modalità di attuazione rispettano le disposizioni regionali del D.P.G.R. n. 3716/1995 e dal D.G.R. n. 33729/05 del 29/8/05, per quanto non in contrasto con la vigente normativa nazionale che regolamenta l’anagrafe degli equini. 2) Obiettivo annuale è il mantenimento dello status sanitario acquisito: la malattia può ritenersi eradicata. 3) Unità soggette a controllo Sono sottoposti a vigilanza sanitaria, con periodicità biennale, le aziende nelle quali sono detenuti equini, effettuando per ogni capo la verifica della registrazione anagrafica, del segnalamento e , su tutti i soggetti di età superiore a sei mesi, un accertamento sierologico per anemia infettiva. Viene assicurata la vigilanza veterinaria presso ippodromi, fiere, manifestazioni sportive, aste o concentramenti di equidi. Criteri di scelta del campione Viene assicurata la priorità ai controlli presso gli ippodromi, i centri ippici e di allenamento ed agli allevamenti che afferiscono al circuito ippico sportivo. Sono prioritari i controlli degli equidi che svolgono attività sportiva o agonistica, che accedono ad ippodromi, aste, fiere, manifestazioni ippico-sportive, concentramenti anche in forma temporanea. 4) Attività prevista Sarà rafforzata la informazione degli utenti, per garantire comportamenti conformi alle norme. Aziende/Allevamenti presenti 630 az.-720 all. Capi presenti (stima) 1600 Allevamenti da controllare 550 Capi da provare (stima) 1250 5) Indicatori di attività: % aziende e capi controllati/controllabili (100% dei previsti). G.2 ARTERITE EQUINA 1) Risultanze precedenti Il piano di controllo dell’arterite equina è a carattere obbligatorio; le modalità di attuazione rispettano le disposizioni nazionali in materia (O.M. 13/01/94). 2) Obiettivo annuale è mantenimento dell’attività prevista. 3) Unità soggette a controllo Sono sottoposti ad accertamento diagnostico nei confronti dell’arterite virale tutti i riproduttori maschi equini e asinini di età superiore a 24 mesi. Sarà aggiornato il censimento di tutti gli equini maschi interi presenti, con particolare riferimento a quelli adibiti alla monta. I controlli sono effettuati prioritariamente presso le stazioni di monta e comunque sui riproduttori maschi destinati ad essere adibiti alla monta naturale. 4) Attività prevista: controllo di 10-15 stalloni in 8-10 aziende 5) Indicatori di attività: % aziende e capi controllati/controllabili (100% dei previsti). H. PIANO DI SORVEGLIANZA SANITARIA SUGLI ANIMALI SELVATICI 1) Risultanze precedenti L’attività di controllo ha come obiettivo la valutazione della presenza e della diffusione nella fauna selvatica delle infezioni che possono costituire un pericolo per il patrimonio zootecnico e per la salute umana, ed è prevista dall’articolo 10 del D.P.R. 607/1996, viene realizzata con il coordinamento dei veterinari . 2) Obiettivo annuale Garantire un monitoraggio adeguato ed omogeneo dello stato sanitario delle popolazioni selvatiche del territorio. Disporre di informazioni attendibili sulla presenza e distribuzione tra le popolazioni selvatiche del territorio regionale delle infezioni che possono costituire un pericolo per il patrimonio zootecnico e per l’uomo: brucellosi, tubercolosi, peste suina classica, malattia vescicolare, bluetongue, tularemia, EBHS, rabbia, influenza aviare, west nile fever, malattia di Newcastle. 3) Unità soggette a controllo Il piano individua le patologie e le specie animali da sottoporre a controllo in base alle informazioni epidemiologiche disponibili, alla densità delle popolazioni di selvatici ed ai loro areali di distribuzione. La realizzazione di questa attività prevede la partecipazione ed informazione degli enti attivi sul territorio negli ambiti del controllo e gestione dell’ambiente e degli animali selvatici ed in particolare: Assessorato regionale caccia, Assessorato regionale parchi, Assessorati provinciali tutela della fauna, Direzioni parchi nazionali e regionali, Ca e ATC. 4) Attività prevista L’attività coordinata dal referente di settore è da sempre apprezzata dall’Assessorato regionale. Sono in atto collaborazioni con IZS, Università di Milano e di Torino, ATC, ecc. L’attività regionale richiesta risulta molto consistente, specie per quanto riguarda i controlli serologici : saranno fatti tutti gli sforzi per garantire un sempre maggiore coinvolgimento del personale delle Provincie, e dei cacciatori. E’ prevista anche la attuazione di iniziative di formazione interna al dipartimento. Di seguito l’elenco delle patologie monitorate in riferimento alla specie. Il Servizio collabora con la Procura della Repubblica di Verbania per il monitoraggio della contaminazione da Arsenico e Mercurio in Valle Anzasca, e con l’IZS e la Provincia VCO per il monitoraggio del radioisotopo Cesio 137 nei cinghiali abbattuti. Specie Cinghiale Ruminanti selvatici Volpi Lagomorfi Avifauna Principali patologie controllate PSC, MVS, brucellosi, tubercolosi, trichinellosi, Aujeszky disease, toxoplasmosi, enterobatteri Brucellosi, tubercolosi, bluetongue, EHDV, enterobatteri Rabbia, trichinellosi, leishmaniosi, echinococcosi, enterobatteri Brucellosi,tularemia,EBHS,malattia emorragica,toxoplasmosi,mixomatosi, enterobatteri Influenza aviare, malattia di Newcastle, West nile Tutte le indagini diagnostiche di approfondimento non comprese nella programmazione regionale disposta con il programma di controllo della fauna selvatica e non autorizzati dalla Regione, sono soggetti a rimborso delle spese (campionamento e esame diagnostico). 5) Indicatori di efficienza: la raccolta dei campioni secondo la distribuzione statisticamente significativa di efficacia: coinvolgimento enti attivi sul territorio negli ambiti del controllo e gestione dell’ambiente e degli animali selvatici I. PIANI DI ERADICAZIONE E CONTROLLO SUGLI ITTICI I.1 PROGRAMMA DI CONTROLLO SANITARIO SULLE MALATTIE DEI PESCI (DLvo 148/08) 1) Risultanze precedenti La normativa nazionale di profilassi della SEV e NEI prevede per l’effettuazione di semine di materiale ittico nelle acque pubbliche , il riconoscimento comunitario di azienda o zona indenne da malattia (D.Lvo n. 148/08). 2) Obiettivo annuale Rilascio dell’autorizzazione prevista dal D.Lvo 148/08 a tutte le aziende ittiche e gli stabilimenti di lavorazione, nonché gli impianti di pesca sportiva. Acquisizione della autocertificazione dell’entità limitata della produzione da parte dei titolari degli impianti ittici che possono fruire della deroga dall’obbligo di autorizzazione. Effettuazione dei controlli ufficiali previsti dal D.Lvo 148/08, effettuazione dei controlli diagnostici previsti presso gli impianti riconosciuti ed in corso di riconoscimento ed esecuzione dei controlli diagnostici previsti dal piano di monitoraggio regionale. 3) Unità soggette a controllo Il piano di monitoraggio è prioritariamente rivolto alle aziende che effettuano semina di materiale ittico in acque pubbliche e, in subordine, agli altri impianti di carattere intensivo. Sono escluse dal piano le “pesche sportive”. L’attività di controllo interessa le aziende già riconosciute e in corso di riconoscimento, con prelievo eseguito ai sensi della Decisione 2006/88/CE. Sono inoltre sottoposti ad un monitoraggio le aziende di altre tipologie (10– 15 capi). 4) Attività prevista Autorizzazioni da rilasciare presso tutti gli impianti ittici (fatte eccezione aventi diritto deroghe) Controlli ufficiali presso impianti autorizzati Nei centri presenti sul territorio già in possesso della qualifica comunitaria è prevista l’esecuzione dei seguenti interventi: Centri ittici da controllare 5 Campioni da prelevare (serie da 30 campioni) 6 5) Indicatori di attività: • % aziende da autorizzare/aziende autorizzate (100% dei previsti) • % registrazione in ARVET aziende autorizzate (100% delle autorizzate) • % controllo diagnostico su aziende riconosciute e in corso di (100% delle riconosciute e in corso di riconoscimento). L. SORVEGLIANZA SULLE ZOONOSI 1) Risultanze precedenti Il controllo delle principali zoonosi a trasmissione alimentare o trasmesse da artropodi è condotta in ottemperanza alle indicazioni della Direttiva 99/2003, recepita con Dl.vo 191/06, che individua alcune zoonosi (brucellosi, campilobatteriosi, echinococcosi, listeriosi, salmonellosi, trichinellosi, tubercolosi, E.coli VTEC) per le quali, è necessaria la presenza di un sistema di sorveglianza a livello della produzione primaria ed in tutte le altre fasi della catena alimentare, trattandosi di patologie riscontrate con frequenza significativa nell’uomo e negli animali nonché in mangimi e prodotti alimentari, e quindi di importanza sanitaria e socio-economica. 2) Obiettivo annuale In ottemperanza alle indicazioni della Direttiva 99/2003, recepita dal Dlvo 191/06, devono essere adottate azioni per consentire approfondite indagini epidemiologiche nei focolai di tossinfezione alimentare e permettere coordinati interventi di controllo nelle differenti fasi della catena alimentare. Gli obiettivi di miglioramento, in riferimento all’ambito 12 della DGR 14-915 del 3/11/2010, includono: - effettuare interventi di controllo coordinati e condividerne i risultati tra i Servizi di prevenzione medici e veterinari per consentire di agire nei punti della filiera alimentare idonei e valutare l’andamento delle azioni intraprese. - adottare di protocolli di intervento condivisi a seguito di positività e focolai zoonotici per garantire azioni omogenee ed efficaci di identificazione e controllo del patogeno, con specifico riferimento a cisticercosi, idatidosi ed altre patologie oggetto di approfondimento specifico; - garantire un efficace flusso informativo tra i Servizi di prevenzione per permettere una conoscenza approfondita della diffusione delle zoonosi e delle principali fonti di contagio. 3) Unità soggette a controllo Le attività di sorveglianza nelle popolazioni di animali domestici e selvatici derivano dai programmi di controllo effettuati nelle differenti filiere e nei differenti punti di prelievo, come descritto nei capitoli del PRISA. 4) Attività prevista L’attività viene coordinata dal referente di settore. Proseguirà il programma integrato tra SISP ed SPV, strumento valido ed efficace per l’esecuzione di indagini epidemiologiche in occasione di segnalazioni di malattie trasmissibili. Si prevede inoltre di segnalare correttamente e compiutamente gli episodi di zoonosi rilevati ed indagati, secondo i flussi informativi stabiliti a livello locale e regionale. 5) Indicatori di efficacia: corrispondenza delle segnalazioni mediche e veterinarie - disponibilità di protocolli di intervento condivisi a seguito di riscontri sfavorevoli nell’uomo, negli animali, negli alimenti, nei mangimi di efficienza: evidenze di condivisione, tra Servizi veterinari e medici, dei programmi di intervento e dei risultati per il controllo delle zoonosi M. WEST NILE DISEASE 1) Risultanze precedenti A seguito della comparsa nel 2008 in Italia di episodi di encefalomielite di tipo west-nile, del riscontro di positività sierologiche in cavalli, bovini, uccelli selvatici e la rilevazione di alcuni casi umani, è stato aggiornato il piano di sorveglianza nazionale (DM 29/11/07) con l’individuazione di zone di rischio in cui adottare programmi specifici di monitoraggio e controllo dell’infezione. E’ previsto il controllo diagnostico dei cavalli con sintomatologia riferibile a WND e la sorveglianza passiva sull’avifauna selvatica. 2) Obiettivo annuale: individuazione precoce di una eventuale introduzione e circolazione virale, al fine di permettere di attivare rapidamente, un programma di intervento per la prevenzione nell’uomo e per la protezione degli equidi. 3) Unità soggette a controllo: sorveglianza clinica degli equidi con approfondimenti diagnostici a seguito di sintomatologia clinica riferibile a WND e sorveglianza passiva dell’avifuana selvatica con controllo degli animali rinvenuti per mortalità anomala. L’attività sarà concentrata nelle aree umide, in cui si concentra la maggior parte di uccelli selvatici e dove è maggiormente diffuso il vettore dell’infezione. 4) Attività prevista: viene coordinata dal referente di settore e dal referente dei selvatici sorveglianza mortalità anomala selvatici sorveglianza clinica equidi e segnalazione casi sospetti collaborazione medico-veterinaria 5) Indicatori di efficacia: raggiungimento del livello minimo dei controlli di sorveglianza stabiliti; coinvolgimento dei veterinari liberi professionisti per una migliore sorveglianza clinica sugli equidi e degli operatori del settore faunistico-venatorio per il controllo delle mortalità anomale. N. CONTROLLI SUI PROGRAMMI AZIENDALI DI BIOSICUREZZA e BENESSERE e AUDIT NEGLI ALLEVAMENTI 1) Risultanze precedenti I Servizi di Sanità Animale verificano regolarmente lo stato di attuazione dei programmi aziendali di biosicurezza, finalizzati a ridurre il rischio di introduzione di patologie dall’esterno e di diffusione all’interno delle aziende. L’attività deve essere effettuata secondo una programmazione congiunta con Area A e C che ricomprenda anche gli aspetti di benessere animale. 2) Obiettivo annuale: effettuazione di interventi per garantire il raggiungimento della uniformità delle misure di biosicurezza negli allevamenti regionali, secondo le diverse tipologie considerate del settore avicolo e suinicolo, in collaborazione tra area A e C, considerata la assenza nel VCO di allevamenti intensivi di suini e avicoli, i controlli riguarderanno anche altre tipologie .Per il settore bovino, l’attività di verifica riguarderà i allevamenti in cui si rilevano reinfezioni per IBR, come indicato nel relativo capitolo del PRISA. 3) Unità soggette a controllo SUINI - Utilizzo delle check list specifiche con riferimento a misure di biosicurezza previste dalla OM 12/04/2008 e dal Reg. 2075/05 che definisce norme specifiche applicabili ai controlli ufficiali relativi alla presenza di Trichinella nelle carni AVICOLI – Utilizzo delle check list specifiche con riferimento a misure di biosicurezza previste dal OM 26/8/05 e s.m e dai piani di controllo della salmonella BOVINI – Utilizzo della check list specifica con riferimento a misure di biosicurezza previste dal piano regionale volontario di controllo e di eradicazione IBR nelle aziende con reinfezione CONIGLI - Controllo negli allevamenti cunicoli di cui alla nota regionale n.6289/DB 2017 del 28/02/2013 Utilizzo della check list specifica con riferimento a misure di biosicurezza per la prevenzione della mixomatosi e della malattia emorragica virale TUTTE LE SPECIE controllo delle aziende con obbligo di adesione al COSMAN (superiori a 10 UBA) che per l’anno 2014 hanno dichiarato di non aderire alla polizza assicurativa per lo smaltimento. L’elenco di tali aziende verrà trasmesso dalla Regione. 4) Attività prevista: gli ambiti di approfondimento degli interventi di vigilanza e dell’audit riguardano: la gestione dell’anagrafica il programma aziendale di biosicurezza il rispetto dei requisiti di benessere animale il rispetto delle norme in materia di alimentazione animale e gestione del farmaco verifica, tramite il sistema ARVET, delle percentuali di mortalità e del numero di bovini deceduti registrati in BDN l’adozione di procedure di intervento in caso di mortalità anomala o di assenza di segnalazione di mortalità L’ intervento di vigilanza è specificatamente finalizzato: all’individuazione delle cause di morte e delle misure da adottare per la loro prevenzione nelle aziende con assenza di segnalazioni alla verifica dell’eventuale smaltimento non corretto nelle aziende con obbligo di adesione al COSMAN (superiori a 10 UBA) che per l’anno 2014 hanno dichiarato di non aderire alla polizza assicurativa per lo smaltimento alla verifica delle modalità alternative di smaltimento Controlli integrati A/C Bovini 6 ovini 6 caprini 6 Suini 1 Per il 2014 è previsto un solo AUDIT 5) Indicatori di efficacia: disponibilità della situazione aggiornata delle condizioni degli allevamenti , con riferimento alle misure di biosicurezza, benessere e al controllo sullo smaltimento degli animali morti. disponibilità di protocolli di intervento condivisi a seguito di riscontri sfavorevoli negli animali, negli alimenti, nei mangimi. Q. ALTRE ATTIVITA’ Nell’ambito dell’attività svolta dall’Area di Sanità Animale sono comprese le verifiche sulla regolarità del commercio, del trasporto e della movimentazione degli animali; in particolare i controlli riguardano: le stalle di sosta gli spostamenti degli animali con rilascio delle relative certificazioni le fiere e le esposizioni zootecniche le introduzioni di animali da paesi comunitari e le importazioni da paesi terzi l’alpeggio e il pascolo vagante la vigilanza e la sorveglianza diagnostica sugli animali morti In collaborazione con l’Area C Igiene degli allevamenti vengono effettuate ispezioni: sulla regolarità del trasporto, per quanto riguarda la presenza delle autorizzazioni previste, lo stato sanitario e il benessere degli animali trasportati, la sussistenza dei requisiti strutturali e igienico sanitari richiesti per gli automezzi Si prevede di collaborare con le altre SOC del DP per la predisposizione ed aggiornamento del piano di emergenza locale, che comprende gli aspetti organizzativi ed operativi della fase di preallarme e di quella di focolaio da malattie diffusive, con particolare riferimento: - alle assegnazioni di responsabilità ed alla individuazione delle risorse - alle procedure operative da mettere in atto; - alle collaborazioni interarea e con gli altri Servizi coinvolti; - alle registrazioni nel Sistema informativo regionale ed alle relative rendicontazioni previste. SERVIZIO VETERINARIO AREA B CONTROLLO DELLE PRODUZIONI DI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE Gli obiettivi e gli indicatori per le diverse attività di seguito elencate sono quelli indicati dalla Regione Piemonte nel PRISA 2014. Nell’anno 2014 nell’ottica di ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse il SPV B ha predisposto: Con SIAN : 1) interventi integrati in attività di ristorazione 2) proseguimento di interventi integrati in attività agrituristiche/rifugi Con SPV AREA C : 1) controlli integrati sul benessere animale 2) controlli integrati sulla filiera latte 3) collaborazione nell’esecuzione del PNR Con SPV AREA A: 1) controllo filiera per etichettatura ELEMENTI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO E PRIORITA’ ADOTTATE A LIVELLO DI CONTROLLO La programmazione dei controlli negli impianti RICONOSCIUTI avviene, come per gli anni precedenti, in funzione della classificazione del rischio utilizzando la consueta scheda di valutazione. Ad ogni singolo impianto è stato attribuito un unico valore di rischio complessivo, ponderato anche sulle valutazioni delle diverse tipologie di attività eventualmente presenti. Tale valore di rischio complessivo rappresenta il riferimento per la programmazione annuale. Le frequenze minime di ispezione e di audit sotto indicate si applicano pertanto a tutti gli stabilimenti, indipendentemente dalla tipologia e dall’entità produttiva. Al fine di favorire l’omogeneità degli interventi, oltre agli audit, anche le ispezioni effettuate presso gli stabilimenti vengano condotte, se possibile in equipe, per favorire la rotazione degli operatori e migliorare conseguentemente l’attività di controllo sugli stabilimenti. Livello di rischio ALTO MEDIO ALTO MEDIO BASSO BASSO Numero di ispezioni anno 6 (bimestrale) 4 (trimestrale) 3 (quadrimestrale) 2 (semestrale) Numero di audit anno 1 1 0,5 0,5 (annuale) (annuale) (biennale) (biennale) NOTA: L’attività di stagionatura, sezionamento e riconfezionamento formaggi è stata ricompresa nelle tabelle sottostanti, in quanto gli stabilimenti che effettuano tali attività sono anche depositi frigoriferi, riconfezionamenti salumi o prodotti a base di carne. AUDIT La gestione degli audit è affidata al veterinario referente che provvederà a coordinare, gestire attuare tale attività tenendo conto sempre per la microimpresa delle semplificazioni previste dalla D.D. 692. Si allega elenco audit ,specifico per attività, concordato per l’anno 2014 per tutti gli impianti gestiti dall’area B. AUDIT CARNI DI UNGULATI DOMESTICI MACELLI CARNI DI UNGULATI DOMESTICI SEZIONAMENTI CENTRO LAVORAZIONE SELVAGGINA CACCIATA CARNI DI SELVAGGINA ALLEVATA MACELLO CARNI DI SELVAGGINA CACCIATA SEZIONAMENTI CARNI DI SELVAGGINA ALLEVATA SEZIONAMENTI MAGAZZINI FRIGO E RICONFEZIONAMENTI IMPIANTI DI LAVORAZIONE E TRASFORMAZIONE CARNI PRODOTTI DELLA PESCA PRODOTTI A BASE DI LATTE STAGIONATURE E SEZIONAMENTI Previsione 2014 5 4 1 1 2 2 4 4 1 4 ISPEZIONI Impianti riconosciuti compresi riconfezionamenti e stagionature prodotti lattierocaseari Livello di rischio Alto Medio alto Medio Basso Attività presenti % di controllo prevista da PRISA Controlli programmati 15 65 Quadrimestrale* Semestrale * 39 123 Controlli effettuati Servizi coinvolti SPV B SPV B *macelli annuale Come richiamato dal Ministero della Salute sulle criticità riscontrate durante diverse visite ispettive si provvederà ad adottare delle misure efficienti relative a: - ispezione post mortem, in particolare per quanto disposto al comma s), Cap. V, Sez. II All. I, del Reg. CE 854/2004 (inidoneità al consumo delle carni sporche o che presentano una contaminazione fecale o di altro tipo); - *verifica di quanto disposto nel comma a), punto 5, art. 4 del Reg. CE 854/2004 (verifica della conformità dei prodotti alimentari di OA ai criteri microbiologici stabiliti dalla normativa comunitaria).*(per tutti i prodotti di origine animale) CONTROLLO SU ALIMENTI IMPORTATI (SINTESIS) La presenza sul territorio di Ditte che importano, in particolare prodotti della pesca comporta per l’Area B del Servizio Veterinario un’ attività di prelievo notevole e complessa, sia per i monitoraggi, ma in particolare per i prelievi successivi ad ALLERTA. Il veterinario referente per gli allerta si occupa anche, in collaborazione con il veterinario di area A referente per TRACES della gestione del sistema informatico SINTESI. PRELIEVI PIANO MONITORAGGIO SINTESIS PROVENIENZA ESTONIA FRANCIA GRECIA IRLANDA REGNO UNITO SPAGNA SPAGNA SPAGNA SPAGNA SPAGNA SPAGNA UNGHERIA UNGHERIA TIPOLOGIA FILETTI PESCE FORMAGGI PESCI FRESCHI CARNI BOVINE CARNI BOVINE CARNI SUINE MOLLUSCHI PESCI FRESCHI PESCI FRESCHI PESCI FRESCHI PESCI AFFUMICATI ANIMALI VIVI ANIMALI VIVI ANALISI HG.CD. PB LISTERIA VERDE MALACHITE E.COLI SALMONELLA E.COLI SALMONELLA SULFAMIDICI SOLFITI HG.CD. PB HG.CD. PB HG.CD. PB LISTERIA ESITO ALTRO I controlli in vigilanza sulle merci d’importazione saranno inseriti nel sistema SINTESIS. CONTROLLO DELLA COMMERCIALIZZAZIONE DI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE Tutta l’attività di controllo sulla commercializzazione è affidata ai tecnici della prevenzione, che operano con il supporto dei veterinari di Area B responsabili del territorio sotto la supervisione del veterinario referente per la commercializzazione che opera in collaborazione con il coordinatore dei tecnici. Si rimanda alle tabelle congiunte con il SIAN per numeri e frequenze di tali attività. In particolare i veterinari e i tecnici di Area B nell’ambito dell’attività di vigilanza continuano nell’ attività di informazione sulle semplificazioni previste per le microimprese in autocontrollo (D.D. 6929) Sono stati previsti per l’anno 2014 controlli congiunti con il SIAN su rifugi alpini, agriturismi e ristorazione pubblica, nell’ottica di incrementare i controlli in relazione all’Expo 2015 che si terrà a Milano; continueranno, inoltre, i controlli del SPV come per l’anno precedente sulla ristorazione collettiva. ATTIVITA’ STRAORDINARIA DI MONITORAGGIO SULLA CORRETTA GESTIONE DEI PRODOTTI SCADUTI E DEI RESI ALIMENTARI Il monitoraggio si svolgerà nei seguenti ambiti e sarà effettuato dal veterinario referente per territorio con la collaborazione dei tecnici • 3 Depositi frigoriferi di medie o grandi dimensioni e piattaforme distributive: • 3 Grande Distribuzione Organizzata : • 2 Stabilimenti di produzione riconosciuti prodotti a base di carne: • 4 Stabilimenti produzione riconosciuti /registrati prodotti a base di latte: ALTRE ATTIVITA’ DI SICUREZZA ALIMENTARE 1) Ricerca trichina su cinghiali abbattuti , cacciati e commercializzati 2) Ricerca cesio su cinghiali abbattuti , cacciati e commercializzati