PAISA ASL VCO 2014 defx

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PAISA ASL VCO 2014 defx
Piano Aziendale Integrato di
Sicurezza Alimentare
2014
A cura del Gruppo Aziendale Integrato PAISA:
Dott. Paolo Ferrari, Direttore SIAN
Dott. Germano Cassina, Direttore SVET Area A
Dott.ssa Giovanna Lasagna, Direttore SVET Area B
Dott.ssa Alessandra Monguzzi, Direttore SVET Area C
Dott.ssa Irma Soncini, Responsabile Equipe Professionale SIAN Alimenti e Bevande
Premessa e linee generali di programmazione del Piano Integrato di
Sicurezza Alimentare 2014
La Costituzione Repubblicana stabilisce, all’art 41, che l’attività dell’imprenditore “non può
svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà,
alla dignità umana….” e all’art. 32 che la tutela della salute è un ”diritto fondamentale
dell’individuo e interesse della collettività”.
Le recenti crisi alimentari hanno imposto un approccio alla sicurezza alimentare ed alla tutela
dei consumatori basato su una maggiore responsabilizzazione delle industrie alimentari, sul
controllo delle filiere agro-alimentari (non soltanto sui prodotti) e sui processi interni alle
imprese che ne fanno parte.
L’attenzione non è solo rivolta al prodotto o al singolo processo produttivo ma anche alle filiere
alimentari; partendo dalla fornitura dei prodotti alimentari per la produzione, fino alla distribuzione.
L’attuale politica sanitaria “integrata” è basata sull’analisi del rischio (fondata sulle prove
scientifiche disponibili), il sistema di sorveglianza delle malattie trasmesse da alimenti ed il sistema
di allerta rapido, comprendente la rintracciabilità, il ritiro o il richiamo dei prodotti a rischio;
l'integrazione non riguarda solo gli alimenti destinati all'uomo, ma anche l'alimentazione ed il
benessere degli animali produttori di alimenti, in quanto fattori determinanti per produzioni
agro-alimentari di qualità, nonché la salute delle piante nel rispetto dell'ambiente, riducendo
l’impiego di prodotti chimici.
A partire dal 2010, anno della prima presentazione del Piano Locale di Prevenzione
(conseguente al Piano Regionale di Prevenzione) con formalizzazione del Gruppo Aziendale
Sicurezza Alimentare, gli interventi di prevenzione nell’ASL VCO sono organizzati secondo
“obiettivi di salute” e non solo di servizio, anche mediante programmi di prevenzione rivolti a
ridurre i fattori di rischio delle malattie croniche non infettive.
Pur mantenendo logiche peculiarità e specializzazioni di servizio, la collaborazione tra le
diverse “anime” della sicurezza alimentare è da anni fattiva, anche favorita da una vicinanza
fisica nella sede centrale del Dipartimento di Prevenzione: SIAN e SPV collaborano alla
progettazione e alla soluzione delle tematiche condivise.
Il Regolamento CE 882/04 disciplina l'attività di controllo ufficiale degli alimenti per tutelare la
sicurezza e la qualità dei prodotti alimentari, in quanto gli alimenti devono essere sia gradevoli
che sicuri; il quadro legislativo sanitario attuale, oltre a tutelare la salute dei consumatori,
tutela anche i loro interessi relativi ai diritti di informazione, di scelta dei prodotti, di valori
etici, ambientali e socioeconomici ad essi associati.
Il controllo ufficiale si basa sull'analisi scientifica del rischio utilizzando il sistema informativo.
Le azioni previste dal Sistema di Sorveglianza delle Malattie Trasmesse dal Alimenti e dal
Sistema di Allerta sono svolte, nell’ASL VCO, mediante procedure specifiche integrate che
focalizzano e specificano i compiti dei diversi servizi e delle diverse figure professionali nelle
diverse fasi dell’intervento.
Per quanto riguarda le azioni di contrasto alle disuguaglianze, continua la graduazione dei
controlli sulla base dei consumi preferenziali o obbligati delle fasce di consumatori a basso
reddito, che si rivolgono obbligatoriamente a produttori e distributori di alimenti sottocosto a
più alto rischio di frode e/o altri illeciti.
Come azioni di contrasto alle disuguaglianze sono stati aumentati i controlli
a - su alimenti a basso costo (discount, etnici, ecc.)
b - sulle microimprese con poche possibilità di investimento nella sicurezza alimentare,
offrendo informazioni dettagliate per il rafforzamento della competenza nell’adozione di misure
efficaci in sobrietà di mezzi, agevolando gli adempimenti formali.
Nel 2012 si è estesa questa logica agli agriturismi, molto diffusi nella realtà dell’ASL VCO, che
riteniamo imprese ad alto rischio in quanto realtà piccole e a conduzione familiare con
necessità di contenimento dei costi; nel 2013 l’azione è stata focalizzata su produzioni etniche
e circoli con azione congiunta SIAN/SVET B, nel 2014 sarà rivolta a rifugi ed agriturismi.
Lavorare per obiettivi e non per “Settori” significa migliorare la salute dei cittadini.
Organizzazione generale del Servizio (dotazioni uffici ed attrezzature)
SIAN è articolato su una sede centrale e 2 sedi periferiche:
Sede centrale:
Sedi periferiche:
OMEGNA (VB) 28887 - Via IV Novembre, 294 Tel. 0323/868040 Fax 0323/868042
DOMODOSSOLA (VB) 28845 - Via Scapaccino, 47 Tel. 0324/491677 Fax 0324/491668
VERBANIA (VB) 28900 - Via S. Anna,83 Tel. 0323/541441 Fax 0323/557347
Alla sede centrale di Omegna afferiscono tutte le pratiche ed è presente l’archivio di tutte le pratiche SCIA e
acquedotti.
SVET Area A, Area B, Area C sono articolati su 3 sedi:
Sede centrale: Omegna e-mail: [email protected], [email protected], [email protected]
OMEGNA (VB) 28887 Via IV Novembre 294 Tel. 0323/868060-50 Fax 0323/868060-52
DOMODOSSOLA (VB) 28845 Regione Nosere 11A –Tel. 0324 491617-18 Fax 0324/491619
VERBANIA (VB) 28922 Viale Sant’Anna 83 Tel. 0323/541473-19 Fax 0323/557347
Area A
In ogni sede sono collocati gli uffici veterinari e relative pertinenze. Ogni ufficio è dotato di collegamento
telefonico, postazioni internet individuali, fotocopiatrice e stampanti, ambulatorio veterinario attrezzato,
magazzino presidi medico chirurgici, locale per conservazione dei campioni biologici, archivio per la
documentazione cartacea.
Ogni sede è dotata di un parco autovetture in comune.
RISORSE FINANZIARIE: il SPV area A ha un centro di costo codificato nell’ASL VCO.
TUTELA LEGALE: tutte le pratiche giuridiche con l’utenza vengono seguite dall’Ufficio Legale
Area B
L’ufficio di Omegna, presso il Dipartimento di Prevenzione, è la sede dove è presente il Direttore di Area: qui
sono centralizzate tutte le attività di competenza, vi è l’archivio di tutte le pratiche (Riconoscimenti- SCIAVerbali ecc), qui afferiscono tutte le pratiche amministrative che vengono poi smistate alle sedi competenti.
Sede di Omegna: è presente un ufficio destinato al Direttore ed ad un Veterinario, un ufficio di segreteria ed
locali comuni alle Aree Veterinarie adibiti ad archivio, a magazzino delle attrezzature e deposito campioni.
Sede di Domodossola: sono presenti 2 uffici per i 2 Veterinari di Area B in condivisione con Veterinari di altre Aree.
Sede di Verbania: è presente un ufficio destinato al Veterinario di Area B in comune con il Veterinario di Area A.
Ogni veterinario ha in dotazione un personal computer per la registrazione sui servizi informatici regionali e
nazionali e per le comunicazioni interne.
Area C
L’ufficio di Omegna, posto presso il Dipartimento di Prevenzione, è la sede dove è presente il Direttore: qui
sono centralizzate tutte le attività di competenza per la zona Verbano e Cusio e solo in parte per la zona Ossola.
L’archivio è centralizzato ad Omegna salvo che per i trasporti animali le cui pratiche sono presenti presso la
sede di Verbania e le pratiche del settore lattiero-caseario che in parte sono in Ossola.
Sede di Omegna: è presente l’ufficio del Direttore, locali archivio e magazzino in comune con le altre Aree
Veterinarie.
Sede di Domodossola: è presente un ufficio destinato al Veterinario di Area C.
Sede di Verbania: non è presente un ufficio dedicato ma il Direttore durante la sua attività nella zona si avvale
dell’ospitalità della segreteria.
I 2 veterinari hanno un personal computer per la registrazione su sistemi informativi regionali e nazionali e
comunicazioni interne.
Personale in organico 2013
SERVIZIO DI IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE
Direttore: Dott. Paolo FERRARI (Coordinatore Gruppo PRISA aziendale, Responsabile
Equipe Professionale Nutrizione, Referente MTA, Referente Sistema Informativo, Auditor,
Formatore regionale OKkio alla Salute)
Dirigenti medici, in ordine alfabetico:
Dott.ssa Daniela BALDASSARRI (Referente Celiachia)
Dott.ssa Sara Rita LICCIARDELLO (Referente aziendale OKkio alla Salute e HBSC)
Dott. Giovanni MALFA (sostituto Referente Allerta)
Dott.ssa Irma SONCINI (Responsabile Equipe Professionale Alimenti e Bevande, Referente
Allerta, Auditor)
Tecnici della Prevenzione:
Coordinatore: Sig. Giuseppe TIMPONELLI
Dott. Dimitri GIOFFI (Responsabile del Centro Micologico, Esperto Micologo)
Dott.ssa Graziella GROSSI
Dott.ssa Graziana PIRONE
Dott. Liviano PORCEDDA
Dietiste:
Dott.ssa Katia FASOLO
Dott.ssa Barbara SPADACINI
SERVIZIO PREVENZIONE VETERINARIA AREA A
La SOC SPV area A dispone di 9 Medici Veterinari. Alla SOC SPV area A afferisce l’ Ufficio
Anagrafe con una sede centrale a Domodossola e 2 sedi periferiche a Verbania e Crusinallo.
Il Direttore f.f della SOC è anche Direttore del Nucleo Interarea di Vigilanza, SOS
dipartimentale composta dal direttore e dai 5 TP.
L’attività del servizio è articolata in alte specializzazioni e referenze; ad ogni veterinario è
assegnato un territorio di riferimento rispettando l’equivalenza dei carichi di lavoro.
I tecnici di prevenzione coadiuvano i veterinari nelle attività di vigilanza, con particolare
riferimento ai 2 settori: allevamento del bestiame e igiene urbana veterinaria; sono di supporto
in sopralluoghi per esposti e su richiesta di enti o forze dell’ordine. Dal 2012 anche i TP
effettuano la PD notturna e festiva.
Il personale amministrativo, oltre ai compiti dell’Ufficio Anagrafe bestiame (registrazione
movimentazioni in BDR e BDN, passaporti, censimenti annuali, accettazione delle richieste di
assegnazione di nuovi marchi e/o ristampa di duplicati di marchi auricolari, della tariffazione
della prestazione e della consegna dei medesimi , ecc.) ed anagrafe canina (registrazioni in
ARVET), è responsabile della archiviazione e dell’attività di sportello.
SERVIZIO PREVENZIONE VETERINARIA AREA B
Direttore: Dott.ssa GIOVANNA LASAGNA - Territorio di competenza: CUSIO VERBANO;
Referente per educazione sanitaria, allerta, MTA, attività integrata SIAN, Incarico alta
specializzazione “Programmazione e gestione emergenze alimenti di origine animale”,
Referente Piano monitoraggio prelievi ufficio veterinario adempimenti comunitari
Dirigenti medici, in ordine alfabetico:
Dott. Eugenio CALDERONE - Territorio di competenza: OSSOLA; Referente per autocontrolli,
controlli in impianti a base di carne, etichettatura carni bovine, Incarico alta specializzazione
“Verifica adeguamenti strutturali e gestione sanitaria impianti produzione e lavorazione
alimenti di origine animale”
Dott. Enrico FILIPPI - Territorio di competenza: OSSOLA; Referente per attività di vigilanza
e commercializzazione alimenti, emergenze malattie infettive, BSE, sistema informatico
Infomacelli, auditor
Dott. GIANNI GISMONDI – Territorio di competenza: CUSIO VERBANO, Referente per
ristorazione collettiva, sistema informatico Vet-alimenti, filiera ungulati domestici
Dott. GIORGIO SCALENGHE – Territorio di competenza: CUSIO VERBANO; Referente per
filiera prodotti della pesca, piano residui Area B, attività sportello e comunicazione, benessere
animale, filiera latte area B e benessere animale Area C
L’attività svolta nell’ambito del PRISA per i diversi ambiti di competenza sopracitati comporta
un impegno pressoché totale per gli operatori di AREA B.
I tecnici di prevenzione coadiuvano i veterinari nelle attività di vigilanza, con particolare
riferimento ai 2 settori: prelievo alimenti e vigilanza su attività registrate; sono di supporto in
sopralluoghi per esposti e su richiesta di enti o forze dell’ordine. Dal 2012 anche i TP effettuano
la PD notturna e festiva.
SERVIZIO PREVENZIONE VETERINARIA AREA C
Direttore: Dott.ssa ALESSANDRA MONGUZZI - Territorio di competenza: VERBANO CUSIO
Referente per : Piano Nazionale Residui ( programmazione, effettuazione prelievi e supporto
per l’accettazione informatizzata dei campioni)
Incarico alta specializzazione “Benessere animale – produzione igienica latte e derivati”
Dott.ssa GIOVANNA COCCIOLO - Territorio di competenza: OSSOLA
Referente per: piano alimentazione animale
Incarico alta specializzazione “Alimentazione animale e gestione del farmaco veterinario”
Data l’esiguità del personale a disposizione dell’area C e l’area territoriale molto vasta, si è
suddiviso il territorio in 2 zone: nord (Ossola) assegnata alla Dr.ssa Cocciolo e sud (VerbanoCusio) assegnata alla Dr.ssa Monguzzi, ferma restando l’interscambiabilità in caso di necessità.
I T.P. collaborano con l’Area C per i prelievi del PNR/PNAA, del latte alla stalla e ai distributori
automatici, nel controllo sul benessere animale sia su attività programmata che generata da
esposti.
I
-
Direttori f.f. delle SOC Veterinarie sono responsabili della
programmazione
produzione e aggiornamento della modulistica di servizio
produzione, aggiornamento comunicazione, verifica e della valutazione delle procedure
gestione e risoluzione delle non conformità segnalate dalle varie autorità competenti
gestione dei contatti con enti ed istituzioni, compresa la gestione dei flussi con Regione,
Azienda e Dipartimento.
Tecnici della Prevenzione in comune alle 3 aree
Sono presenti 5 Tecnici della Prevenzione: 4 nella sede di Domodossola e uno nella sede di
Verbania.
DR .ROBERTO GARZONI Coordinatore dei tecnici della prevenzione SPV; Referente aggiunto
del Piano Nazionale Alimentazione Animale, Referente aggiunto del Piano Nazionale Residui
DR.GUIDO FILOSI Tecnico della Prevenzione – Referente etichettatura bovina e apicoltura
5
5
1
3 4
2
1
2 3
3
9 12
priv (convenzionati)(2)
3 4
Administr
ative
staff(I)
gov (1)
1
priv (convenzionati)(2)
9
Auxiliaries/tech
nicians(H)
gov (1)
9
gov(1)
3 4
gov full time (1)
1
Other
fields(G
)
priv (convenzionati)(2)
Veterina
rians(F)
gov (1)
priv (convenzionati)(4)
contratto a tempo deter.(3)
Administrative
staff(E)
gov part time (2)
priv (convenzionati)(4)
contratto a tempo deter.(3)
Auxiliaries/tec
hnicians(D)
gov part time (2)
priv (convenzionati)(4)
contratto a tempo deter.(3)
gov part time (2)
gov full time (1)
priv (convenzionati)(4)
contratto a tempo deter.(3)
Other fields(
altre figure
profess.) (C)
gov full time (1)
gov part time (2)
Veterinarians
(B)
Other
gov full time (1)
Staff with university degree
Human resources (full time equivalent)
Staff with
university degree
Other
priv (convenzionati)(2)
Human resources (nr)
centrale (1)
periferiche (2)
totale(3)
Authority
N. of organisational unit(A)
DR.SSA ZARETTI PATRIZIA
SIG.RA ANNA ANTONINI
SIG.RA M.LAURA TRAVAINI
ASL SV (A)
(b)
ASL SV
(B)(c)
ASL SV
(C)(d)
ASL SIAN
(e)
ASL
Servizi
Veterinari
5
16
3
2
6
1
17
3
2
17
2
4,36
5
6,66
16
Standard di funzionamento dell’autorità competente
Novità rispetto al 2013:
Obiettivi ASL: proseguire l’autovalutazione.
Nel 2013 sono state riverificate le poche criticità emerse nell’audit 2012.
In particolare è stata elaborata, con intervento congiunto dei servizi che operano nell’ambito
della sicurezza alimentare, l’impostazione delle funzioni e delle modalità di intervento
dell’Autorità Competente Locale (ACL) mediante:
• deliberazione che conferisce le funzioni e le competenze di Autorità Competente Locale per
l’esecuzione dei controlli ufficiali nell’ambito della sicurezza alimentare ai Direttori delle SOC
SIAN, Veterinario Area A, Veterinario Area B e Veterinario Area C (n.417 del 30.09.2013)
• approvazione del Regolamento per i controlli ufficiali in materia di sicurezza alimentare (Det.
n.36 del 03.02.2014, consegnata nel novembre 2013).
Ottimizzazione delle risorse
Un obiettivo di miglioramento della qualità dei Servizi è l’utilizzo efficiente delle risorse.
In una condizione di risorse ridotte, la progettazione per obiettivi supera l’articolazione dei
servizi introducendo criteri di flessibilità nella gestione delle diverse attività.
Alcune parti di attività sono gestite da servizi diversi da quello “titolare della competenza”.
Quando possibile, le attività di controllo vengono programmate ed eseguite in modo congiunto
tra i vari servizi in modo da evitare sovrapposizioni inutili e uniformità di intervento.
Novità rispetto al 2013:
Obiettivi ASL:
1. predisporre almeno una procedura di attività integrata (SIAN, SVET);
2. integrazione dei SIAN, SVET per attività di campionamento.
Strumenti per il controllo ufficiale
Come previsto dal Reg. CE n.882/2004, i controlli saranno basati sulla valutazione del rischio
delle attività produttive e su una valutazione di efficienza/efficacia degli interventi.
La programmazione dei controlli ufficiali
- consente e incoraggia lo sviluppo dei settori produttivi e prevede interventi di controllo
quando sia certa la protezione da un rischio, evitando di ostacolare la circolazione di beni e
servizi in possesso di requisiti di sicurezza;
- mediante la valutazione del rischio, concentra le risorse nelle aree critiche;
- adotta indirizzi applicativi semplici ed economicamente compatibili;
- non ostacola gli operatori, in particolare delle microimprese, con richieste inutilmente gravose
da parte di diversi settori della pubblica amministrazione;
- identifica gli operatori che non rispettano le normative ed eroga le sanzioni del caso;
- garantisce la trasparenza dei propri programmi verificando efficienza ed efficacia delle attività
svolte, mantenendo indipendenza nelle decisioni ed eliminando pratiche mediche e veterinarie
di scarsa e dubbia efficacia.
La documentazione delle attività di controllo ufficiale
Gli Enti Pubblici esercitano l’attività mediante produzione di atti amministrativi, che nei
Dipartimenti di Prevenzione delle ASL sono relazioni e/o rapporti di ispezione, audit, verbali di
prelievo, provvedimenti di prescrizione e/o imposizione, certificati, pareri, ecc.
Questi atti devono essere basati necessariamente su norme “tecniche” e amministrative, quali il
Codice Civile (artt. 2699-2701) e la legge n. 241/1990, modificata dalla legge n. 15/2005.
Un procedimento di controllo ufficiale può implicare 2 tipologie di atti amministrativi: “descrittivi” e
“autoritativi”.
Atti descrittivi: documentazione inerente valutazioni tecniche (accertamenti) effettuate dal
Pubblico Ufficiale nel corso di ispezioni, verifiche o audit, che riportano quanto previsto dal
regolamento CE n. 882/2004, articolo 9; tali atti, di regola, non incidono direttamente su diritti o
interessi dell’OSA e non sono direttamente impugnabili dinanzi al giudice, ma possono riportare
elementi per l’emanazione di successivi atti “autoritativi”, cioè provvedimenti amministrativi.
Il contenuto di questi atti, in qualità di atti pubblici, è “piena prova”, fino a querela di falso, per la
provenienza del documento, per l’identificazione del Pubblico Ufficiale che lo ha formato, per le
dichiarazioni delle parti e degli altri fatti che il Pubblico Ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o
da lui compiuti. Sono i documenti che rendono possibile valutare cosa realmente è stato verificato
e con quali risultati nel corso dell’accertamento (le evidenze sono indispensabili in caso si debba
successivamente predisporre un provvedimento o una sanzione), anche ai fini organizzativi e
valutativi dell’efficacia, dell’affidabilità dei controlli e della competenza e professionalità del/degli
accertatore/i.
Si inizierà ad utilizzare il fac-simile proposto (relazione art.9, all.2 del PRISA 2014), aggiungendo,
ove necessario, pagine e/o altre check-list di riscontro.
Atti autoritativi: sono i “provvedimenti amministrativi” che rappresentano l’atto pubblico
mediante il quale l’Autorità Competente Locale per la sicurezza alimentare, dispone, in ordine
all’interesse pubblico affidato alla sua cura, esercitando il proprio potere autoritativo e incidendo
direttamente sui diritti o sugli interessi dell’OSA; il provvedimento deve essere formato
correttamente ed è impugnabile dinanzi al giudice.
Sono provvedimenti amministrativi la prescrizione o imposizione di misure (art.54 del Reg. CE
n.882/2004 o art.9 Reg. CE n.854/2004), il sequestro, l’attivazione di un allerta, ecc.; le sanzioni
amministrative sono provvedimenti amministrativi il cui iter è individuato dalla L. n.689/1981.
Mentre il verbale di accertamento è un atto amministrativo sotto la diretta responsabilità del
Pubblico Ufficiale e non ha di per sé alcun effetto, l’emissione di un provvedimento amministrativo
è la più importante manifestazione esterna del potere amministrativo dell’ente pubblico ASL quindi,
nel quadro giuridico attuale, così come definito dal D. Lgs. n.502/1992, per evitare vizi di
competenza, deve essere emanato dalla Struttura Complessa.
Il Dirigente di struttura ha la responsabilità dell’atto; carenze formali comportano l’annullamento
del provvedimento con conseguenti danni economici e di immagine per l’amministrazione pubblica,
nonchè responsabilità per il pubblico ufficiale e per il dirigente della struttura.
La comunicazione
Novità rispetto al 2013:
Obiettivi Regione:
Strutturare un format comunicativo ed organizzare un incontro con Associazioni, referenti ASL
ed altri Enti e soggetti interessati per illustrare i risultati del PRISA 2013, gli obiettivi del PRISA
2014, il programma microimprese, le possibili azioni di comunicazione dirette ai consumatori.
Obiettivi ASL: Organizzare e replicare incontri a livello locale sulla base di indirizzi regionali.
Come per il 2013, a conclusione del percorso di definizione del PAISA, si programma un
incontro con i seguenti obiettivi:
Stimolare l’attenzione sulla Sicurezza Alimentare
Incoraggiare percorsi di collaborazione
Comunicare le tipologie di attività
Discutere le principali criticità e le linee di programmazione del 2014
Focalizzare processi innovativi per il miglioramento della qualità e sicurezza delle produzioni
alimentari
Facilitare l’adozione di sistemi di autocontrollo semplici, efficaci e sostenibili.
SERVIZIO PREVENZIONE VETERINARIA AREA A
Nel SPV area A è individuato un referente per la comunicazione ed è in atto un programma di
comunicazione interna ed esterna.
La comunicazione esterna è indirizzata all’utenza mediante interventi a vari livelli:
1. pubblicazione sul sito web aziendale di tutti i modelli per la corretta gestione dell’anagrafe
zootecnica (censimento, apertura, chiusura aziende, comunicazioni, deleghe, tariffe, doc.
alpeggi, duplicati marchi, ecc.) e di tutti modelli dell’anagrafe canina (attività realizzata in
collaborazione dell’URP).
2. contatti con l’utenza sia diretti con le singole aziende (es. richiesta annuale di collaborazione
per il corretto censimento della consistenza delle aziende) sia attraverso un rapporto
costante con Enti (Comuni, ecc.) e Associazioni di categoria (CFS, Polizia Provinciale,
allevatori, cacciatori, ecc.)
3. pubblicazione sul sito internet della relazione sulle attività dello sportello animali da
affezione.
Sono effettuate le seguenti attività di comunicazione interna:
1. pubblicazione sul sito web aziendale della modulistica per le varie attività
2. disponibilità per singolo operatore di casella di posta elettronica per invio di documentazione
e comunicazioni di servizio
3. attività di aggiornamento: da 4 anni l’area A organizza corsi di formazione aziendali di
sicurezza alimentare, aperti a tutte gli operatori del Dipartimento di prevenzione e anche
all’esterno (laboratorio, infermieri, organi di vigilanza, medici, ecc.).
RICHIAMO AGLI OBIETTIVI DI PROGRAMMAZIONE 2011-2014
ORIENTAMENTO 1 – DEFINIZIONE DELLE AZIONI PER ASSICURARE I LIVELLI
DI ASSISTENZA, INNOVAZIONE E MIGLIORAMENTO DELL’APPROPRIATEZZA
L’efficacia delle azioni preventive di controllo in materia di sicurezza alimentare è correlata al
numero e alla tipologia di interventi realmente necessari al controllo dei rischi nelle differenti
tipologie di attività; occorre definire standard minimi che assicurino elevata efficacia e protezione
dei cittadini, tenendo conto:
-
del contenimento della spesa;
dell’esigenza di concentrare i controlli su imprese a rischio;
dell’esigenza di ridurre i costi a carico delle imprese.
I sem.
2011
Attività previste
II sem.
2011
Anno
2012
Anno
2013
Anno
2014
Costruire programmi integrati con
obiettivi comuni di controllo,
prevenzione e salute, identificando
metodi di prevenzione efficienti,
efficaci e appropriati
Chi
Regione
Gruppo di
lavoro
regionale
PRISA
Gruppo di
lavoro
regionale
PRISA
Attuare gli obiettivi di
miglioramento previsti dalla
D.G.R. 14-915 del 3.11.2010.
ASL
Servizi ASL
e Gruppi di
lavoro
aziendali
PAISA
Servizi ASL
e Gruppo
aziendale
PAISA
ORIENTAMENTO 2 - UNIFORMITA’ DI PRESTAZIONI, RISULTATO, STANDARD E
AUDIT
1.
2.
3.
Individuare modelli organizzativi, protocolli, strumenti e metodologie di intervento dei controlli
ufficiali per garantire interventi efficaci, trasparenti ed omogenei sul territorio regionale.
Valutare l’organizzazione dei servizi per individuare le opportunità di sviluppo mediante la
progettazione e realizzazione di programmi di audit regionali.
Assicurare la rispondenza agli standard di qualità e appropriatezza delle procedure di
autocontrollo delle imprese del settore e dei relativi laboratori di diagnosi.
Attività previste
Stesura ed aggiornamento
di procedure per controllo
ufficiale, campionamento
ufficiale, gestione risultati
analitici, sistema
sanzionatorio, controllo
acque in imprese alimentari
I semestre II semestre
2011
2011
Anno
2012
Anno
2013
Anno
2014
Chi
Regione
Gruppo Prisa
e sottogruppi
con operatori
delle ASL con
specifica
esperienza
Definizione di documento
regionale su standard di
funzionamento dei Servizi e
di un Programma regionale
di Audit di sistema Interni
ed Esterni
Gruppo
regionale
“Audit di
Sistema”
Attuazione del Programma
di “Audit di sistema”
Gruppo di
lavoro
regionale
ASL
Gruppi di
lavoro
locali
ORIENTAMENTO 3 – COORDINAMENTO, DOCUMENTAZIONE E VERIFICA
1.
2.
Individuare le funzioni del coordinamento regionale sulla sicurezza alimentare (autorità
competente, secondo il quadro normativo comunitario), ridefinendo il modello organizzativo al
fine di evitare differenti approcci alle problematiche di sicurezza alimentare e assicurando le
risorse necessarie al suo buon funzionamento.
Predisporre protocolli e procedure per il funzionamento del coordinamento regionale finalizzate
a garantire il supporto alle ASL e gli interventi in situazioni ordinarie e di emergenza.
3.
Perseguire lo sviluppo dei sistemi informativi per la registrazione delle attività di sicurezza
alimentare, il controllo della spesa, la verifica dei risultati, la valutazione del rischio sanitario,
la sorveglianza epidemiologica permanente tenendo conto delle effettive esigenze.
Attività previste
I sem.
2011
II sem.
2011
Anno
2012
Anno
2013
Anno
2014
Coordinamento e
miglioramento
dell’integrazione tra
Servizi
Chi
Regione
ASL
Gruppo di
Servizi ASL e
lavoro
Gruppi di lavoro
regionale aziendali PAISA
PRISA
Formazione
Verrà organizzato nel 2014 un corso di formazione micologica aperto al personale di tutta la
Regione Piemonte.
AUDIT di sistema
Obiettivi Regione: Prosecuzione della programmazione ed effettuazione audit generale e di settore
Obiettivi ASL: Prosecuzione della programmazione ed effettuazione di 1 audit interno
OBIETTIVI DELL’AUDIT interno 2014
Valutazione generale dell’organizzazione dei servizi; valutazione dell’organizzazione dei
controlli, tracciabilità-etichettatura-rintracciabilità.
Classificazione degli stabilimenti in base al rischio
Prosegue la classificazione con le modalità di valutazione già in uso, in attesa che il gruppo di
lavoro regionale riveda la classificazione.
Classificazione delle non conformita’
Il riscontro durante i controlli ufficiali di scostamenti dalle norme è da considerarsi in parte
fisiologico: la classificazione delle non conformità permette di uniformare i comportamenti in
caso di contestazione di sanzioni.
La tabella seguente è uno strumento flessibile che lascia margini di discrezionalità.
Nella classificazione delle non conformità si considerano:
- il tipo di non conformità: i problemi strutturali (soluzioni di continuità in pareti, pavimenti,
presenza di ruggine, ecc.) hanno minor peso rispetto a problemi igienici o di cross
contaminazione;
- il settore produttivo in cui si rilevano le non conformità (soluzioni di continuo o ruggine in
un area deposito alimenti protetti ha un peso differente rispetto al rilievo delle stesse
problematiche in aree, es. locale preparazione, in cui si trovano alimenti non protetti
potenzialmente soggetti a contaminazione);
- un peso diverso sarà attribuito al rilievo di una soluzione di continuo che riguarda un intera
parete o più parti di pareti o pavimenti rispetto alla classica rottura di spigoli o esiti di urti in
pareti;
-
recidività dell’OSA: la non conformità sarà considerata con maggior severità in un’impresa
già sanzionata per la stessa problematica o che abbia avuto non conformità classificate al
livello II in almeno 2 ispezioni/audit consecutivi.
Definizione delle non conformità e delle misure da adottare
Allorché si identifica una Non Conformità (NC) alla normativa è previsto l’intervento per
assicurare che l’operatore del settore alimentare (OSA) ponga rimedio alla situazione. Per NC
si intende la non soddisfazione di un requisito, pertanto, l’individuazione di una NC deve essere
basata sui seguenti elementi:
a) Criterio/requisito: la norma, regolamento o procedura che prevede il requisito;
b) Difetto: lo scostamento dell’organizzazione dal requisito;
c) Evidenza: elementi che dimostrano lo scostamento.
La normativa italiana ha poi definito un ulteriore elemento di valutazione con il D. L.vo
193/2007, introducendo il concetto di “inadeguatezza”, quindi presupponendo l’esistenza del
requisito, ma non la sua adeguatezza. Tale valutazione comporta l’emissione di prescrizione, la
cui mancata ottemperanza implica una sanzione amministrativa.
L’OSA deve attuare le Azioni Correttive, basate sui seguenti elementi minimi:
a) individuazione della causa;
b) rimozione della causa;
c) ripristino delle condizioni conformi.
Per decidere l'azione da intraprendere, si terrà conto della natura della non conformità e dei
dati precedenti dell'OSA riguardo a tale non conformità.
Tale azione comprende, a seconda dei casi, le seguenti misure:
- prescrizioni:
a) l’imposizione di procedure di igienizzazione o di qualsiasi azione correttiva ritenuta necessaria
per garantire la sicurezza degli alimenti o il rispetto dei pertinenti requisiti giuridici;
b) la restrizione o il divieto di commercializzazione, importazione o esportazione di prodotti
alimentari;
c) il controllo o, se necessario, il ritiro e/o la distruzione dei prodotti alimentari;
d) l’autorizzazione a un uso degli alimenti diverso da quello originario;
e) il sequestro e la distruzione o il rinvio delle partite ai Paesi di provenienza;
- sospensione delle attività:
a) la sospensione o la chiusura totale o parziale dell'azienda per un periodo di tempo;
b) la sospensione o il ritiro del riconoscimento dello stabilimento;
- qualunque altra misura ritenuta opportuna dall'autorità competente.
Oltre all’attuazione degli artt. 54-55, Reg. CE 882/2004, è prevista l’applicazione di:
- sanzioni amministrative di cui al D. L.vo. n. 193/2007 e D. L.vo n. 190/2006;
- deferimento all’Autorità Giudiziaria.
Le procedure operative elaborate terranno conto della tabella seguente.
Natura della N.C.
Dati OSA
Livello I
Rilievo di piccole problemi
che, per tipologia o
Ininfluente
limitata estensione, sono
classificate come
inadeguatezze
Livello II
Rilievo di problemi di uno
o più requisiti, ma con
ragionevole possibilità di
escludere ricadute dirette
sull’alimento e, in alcuni
casi, ancora classificabili
come inadeguatezze
Livello III
Una parte importante di
uno o più requisiti non è
attuata con possibili
contaminazioni
dell’alimento
Livello IV
Il requisito non è
rispettato e vi sono
evidenze di pericolo
probabile per l’alimento
OSA con buoni dati
precedenti di capacità di
gestione e di livello di
attenzione
OSA con problemi
precedenti parzialmente
risolti e livello di
attenzione non elevato
Ininfluente
Ininfluente
Provvedimenti art. 54
Provvedimenti
art. 55
Prescrizioni con l’imposizione di procedure di
igienizzazione o di qualsiasi altra azione
correttiva (Art. 6 comma 7 D. L.vo n.
193/2007)
Nessuno
Prescrizioni con l’imposizione di procedure di
igienizzazione o di qualsiasi altra azione
correttiva (Art. 6 comma 7 D. L.vo n.
193/2007)
Nessuno
Prescrizioni con l’imposizione di procedure di Sanzione/i
igienizzazione o di qualsiasi altra azione
Amm.va/e D. L.vo
correttiva (Art. 6 comma 7 D. L.vo 193/2007) 193/2007, ecc.
- Restrizione o divieto della
Sanzione/i
commercializzazione e ritiro/richiamo alimento
Amm.va/e D. L.vo
- Sospensione temporanea dell’impiego di aree
193/2007,
o linee
D. L.vo 190/2006,
- Eventuale campionamento del prodotto per
ecc.
successivi provvedimenti
- Restrizione o divieto della
commercializzazione e ritiro/richiamo alimento
Segnalazione
- Sospensione delle operazioni o chiusura in
all’Autorità
toto o in parte dell'azienda
Giudiziaria
- Eventuale campionamento del prodotto per
successivi provvedimenti
Il responsabile della verifica trasmetterà all'OSA od a un suo rappresentante, per il tramite
dell’ufficio:
a) la notifica scritta dell'azione da intraprendere e le relative motivazioni;
b) le informazioni sui diritti di appello avverso tali decisioni e sulla procedura e scadenze applicabili.
Se del caso, l'autorità competente notifica la sua decisione anche all'autorità competente dello
Stato d'invio.
Le spese relative alle ispezioni effettuate per valutare la risposta dell’OSA, sono considerati
controlli supplementari (art. 28 del Reg. CE/882/2004), quindi, sono a totale carico dell’OSA
stesso e sono tariffate dall’art. 4 del D.L.vo 194/2008.
Gestione allerte, emergenze, malattie trasmesse da alimenti
Novità rispetto al 2013:
Obiettivi Regione: Implementazione gestione Allerta con ausilio Presidi Multizonali di Polizia e
Prevenzione Veterinaria
Obiettivi ASL: Implementazione e messa a regime del nodo allerta aziendale
E’ attivo e a regime il nodo allerta aziendale.
E’ garantita da anni la piena integrazione del personale dei Servizi nella gestione delle notifiche.
Esistono e sono regolarmente aggiornate e applicate procedure specifiche per allerta e malattie
trasmesse da alimenti, con suddivisione puntuale dei compiti per singole figure professionali;
tali procedure sono condivise tra SIAN, SISP e SVET sia per emergenze in orario di servizio che
in pronta disponibilità.
I servizi veterinari mantengono aggiornati i piani di emergenza per prevenire, gestire ed
estinguere i focolai di malattie del bestiame.
Vengono applicate le procedure del sistema di sorveglianza delle malattie trasmesse da alimenti.
Azioni di controllo e contrasto alle frodi
Nell’ambito delle funzioni di controllo attribuite ai Servizi medici e veterinari delle ASL ricadono
accertamenti che non riguardano direttamente la sicurezza alimentare ma possono influire su
di essa. Il Regolamento 178/02 non mira soltanto a “garantire un livello elevato di tutela della
salute umana”, ma prevede esplicitamente (art. 5) “la tutela degli interessi dei consumatori,
comprese le pratiche leali nel commercio alimentare…”. Si tratta di controlli che riguardano
l’etichettatura degli alimenti e le azioni di contrasto alle frodi alimentari.
In questo specifico settore operano prevalentemente altri organi di controllo specializzati come
ICQ (ex Repressione Frodi), polizia locale, Camere di Commercio ed alcuni Organismi privati
accreditati dal Ministero delle Politiche Agricole; i Servizi dell’ACL, in occasione dei controlli di
sicurezza alimentare, possono rilevare irregolarità sanzionabili non connesse con l’igiene e la
salubrità degli alimenti: si tratta, ad esempio, di reati di frode in commercio che possono
riguardare la vendita di alimenti scongelati come freschi, la vendita di latte annacquato, la
vendita di specie ittiche di minor valore commerciale come specie di pregio, la vendita di
alimenti con dichiarazioni non veritiere o con etichette che omettono una o più indicazioni ecc..
Il PRISA non stabilisce frequenze di controllo o settori particolari di intervento nel campo
dell’etichettatura o delle frodi alimentari, ma rimanda ai Servizi il compito di valutare nel corso
delle ispezioni e dei campionamenti la presenza di illeciti che pur non essendo nel campo della
sicurezza alimentare richiedono azioni correttive, sanzioni amministrative o notizie di reato.
I laboratori dell’IZS - PLV supportano i Servizi delle ASL con strumenti e prove accreditate che
permettono di smascherare le frodi più ricorrenti, comprese le diagnosi di specie rivolte a
verificare la provenienza delle carni contenute negli impasti di carne e negli insaccati o gli esiti
della congelazione di prodotti della pesca spacciati come freschi.
Le attività di contrasto alle frodi o di controllo della tracciabilità delle materie prime saranno
rendicontate a consuntivo.
Il controllo ufficiale
ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO (cfr. Allegati 4-1, 4-2, protocollo operativo e
verbale di ispezione sorveglianza casette dell’acqua).
Novità rispetto al 2013: regolamentazione del controllo sulle casette dell’acqua
Obiettivi ASL: saranno eseguiti controlli sulle imprese alimentari con approvvigionamento
autonomo e continuati i controlli regolamentati sulle “casette dell’acqua”
Gli acquedotti dell’ASL VCO presentano una qualità delle acque buona (nel 2013 l’indice di
potabilità era del 91%) in considerazione anche del fatto che, nella stragrande maggioranza
dei casi, si tratta di acque di derivazione alpina o prealpina. Nella maggioranza dei casi si tratta
di piccoli acquedotti che servono un numero limitato di abitanti.
La definizione del rischio è calcolata sulla base di 5 indicatori (origine delle acque, opere
acquedottistiche, tipologia del trattamento, qualità della rete di distribuzione, risultati analitici
e ispettivi storici).
Per un miglioramento delle sinergie di campionamento e risoluzione dei problemi tra ASL ed
Enti Gestori si organizza in parte la tempistica di campionamento per coprire al meglio tutti i
periodi dell’anno, evitando inutili sovrapposizioni e sprechi legati a soprannumero di campioni.
Per evitare inutili sprechi di risorse e ridurre il numero di campioni, dal 2012 è attivo un
controllo per valutare il reale inserimento in rete delle acque provenienti da acque superficiali
per ridurre il numero di rii sottoposti a campionamento.
Acque distribuite dagli acquedotti pubblici: tipologia di campionamento e frequenze di
controllo sono stabiliti dal D. lgs. 31/01 e s.m.i.. Le frequenze di controllo seguono i criteri previsti
dalla D.D. n. 75 del 26/05/2005 “Linee Guida per l’attuazione del D. lgs. 31/2001 s.m.i”.
“Casette” dell’acqua”: saranno controllate, seguendo il protocollo operativo e utilizzando il
verbale di ispezione regionale, il 30% delle strutture dell’ASL VCO.
Acque utilizzate nelle imprese alimentari con approvvigionamento autonomo:
prosegue il programma di campionamento secondo le indicazioni della DGR 10.01.2012, n.23258, modificata dalla DGR 30.07.2012 n.59-4262, compresa la verifica della relativa
procedura del piano di autocontrollo.
Anche nelle imprese alimentari con approvvigionamento da acquedotto saranno verificate le
procedure specifiche nel piano di autocontrollo.
Campioni programmati (chimici + microbiologici)
Campioni (acquedotti + utenze privilegiate +
imprese alimentari) + acque superficiali
1729 + 156 acque superficiali (n. campionamenti
effettuati nel 2013)
Produzione primaria
Il “Pacchetto Igiene” comunitario, prevede controlli su tutta la filiera alimentare, quindi anche
sulla produzione primaria; la salute di piante e animali consente di avere materie prime idonee
al consumo alimentare.
Sono compresi la coltivazione di ortofrutta, l’alimentazione degli animali produttori di alimenti,
il benessere animale, i residui di sostanze indesiderate (farmacologiche e no), la produzione di
latte, miele e uova e altre attività svolte sul luogo di produzione.
Nel 2014 sono previsti i seguenti controlli e adottate eventuali revisioni regionali relative a:
possesso dell’autorizzazione all’acquisto di fitosanitari e della documentazione relativa;
valutazione del registro dei trattamenti (quaderno di campagna),
utilizzo di prodotti autorizzati sulla specifica coltura, rispetto delle indicazioni e precauzioni
d’uso riportate in etichetta e nella scheda di sicurezza, nonché dei tempi di rientro e di carenza,
gestione e conservazione dei fitosanitari.
Produzioni vegetali
Produzione primaria
Numero di controlli programmati
Servizio/i che effettua/no il controllo
Presenti 7 aziende
2
SIAN
Controllo della vendita e dell’uso di prodotti fitosanitari
Proseguiranno le attività previste dal PRISA 2011-2014 di controllo della vendita e dell’utilizzo dei
prodotti fitosanitari (ispezioni presso le rivendite con controllo delle etichette e degli imballaggi).
Micologia
Nel 2014 il Centro di Micologia proseguirà l’attività del Piano 2013.
Nelle ditte che provvedono tramite esperto micologo privato alla certificazione dei funghi epigei
freschi spontanei, verrà verificato il piano di autocontrollo soprattutto per quanto riguarda le
procedure di validazione dei fornitori e di valutazione della commestibilità dei funghi.
Nel 2014 sarà organizzato un corso di formazione che coinvolgerà operatori di tutta la regione.
Produzioni animali
Anagrafi zootecniche
Attività presenti
507 all. bovini (di cui 372
da riproduzione)
1250 all. ovini + caprini in
1000 aziende
65 all. suini
720 all. equini
Controlli anagrafe avicola
(nelle banche dati)
% di controllo prevista da PRISA Controlli programmati
4%
20 (16)
3-6%
SPV area A NIV
36/72
2%
5%
1-2
36
100% aziende > 250 capi
Servizi coinvolti
SPV area A NIV
SPV area A
SPV area A NIV
1
SPV area A
Malattie infettive
Attività presenti
% di controllo prevista da
PRISA
TBC: 372 allevamenti
riproduzione
BRC: 372 allevamenti
riproduzione
LBE: 372 allevamenti
riproduzione
Blue Tongue: 18 aziende
sentinella
BSE: bovini morti in azienda
età >48 mesi
IBR:372 aziende aderenti al
piano volontario escluse quelle
con positività > 10%
BVD: 4 aziende
Paratubercolosi: qualifica 372
aziende riproduzione
Brucellosi ovicaprina: 1250
allevamenti (in 1030 aziende)
Scrapie
Malattia vescicolare dei suini e
peste suina classica
Malattia di Aujeszky
Trichinellosi
Influenza aviare: 3 allevamenti
Salmonellosi avicole
Anemia infettiva degli equini:
720 azllevamenti
Arterite virale equina
Controllo selvatici
SEV e NEI
Controlli programmati
Servizi
coinvolti
172 compresi 9 transumanti
(circa 1800 capi)
86 SSQ (compresi 9
transumanti) e 13 SSS
86 SSQ (compresi 9
transumanti) e 13 SSS
50%
20%
20%
SPV area A
SPV area A
SPV area A
100%
162 prove – 990 campioni
SPV area A
100%
NP
SPV area A
100%
372 aziende 3350 capi
SPV area A
100%
4 aziende 20 capi
SPV area A
100%
NP
SPV area A
100% aziende sorteggiate
da OER
allevamenti con
genotipizzazione maschi
riproduttori
100% aziende da
riproduzione
100% aziende da
riproduzione
100% controllo aziende con
prescrizioni
100% allevamenti delle
tipologie previste dal piano
di monitoraggio
100% allevamenti previsti
dai piani nazionali
192 + 18 transumanti +
25 SSS (circa 7000 capi)
SPV area A
30 allevamenti (80 capi)
SPV area A
7 allevamenti
SPV area A
7 allevamenti
NP
SPV area A
1
SPV area A
0
50% delle aziende di equini
500 (circa 1200 capi)
SPV area A
riproduttori maschi abilitati alla
monta
Secondo programmazione
regionale
100% aziende da sottoporre
a monitoraggio
10 allevamenti (15 capi)
SPV area A
Circa 300 campioni
SPV area A
5
SPV area A
Altre attività di controllo ufficiale
Attività presenti
Audit in allevamento
Controlli programmi
aziendali di
biosicurezza
% di controllo prevista da PRISA
Bovini: 3% aziende >50 capi
aziende bovine con reinfezione IBR –
aziende suine controllate per MVS aziende cunicole controllate per
mixomatosi e per MEV
Controlli programmati
1 allevamento bovino
18 allevamenti
Servizi coinvolti
SPV area A e C
SPV area A e C
Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento Servizio veterinario area A
La maggiore criticità per la vigilanza della corretta identificazione e registrazione del bestiame
riguarda gli allevamenti ovi caprini; spesso gli animali smarriscono i marchi auricolari e non si può
avere corrispondenza certa nelle rimarcature. La tipologia di allevamento comporta frequenti
perdite di capi, per morte o smarrimento, spesso non denunciate perché rilevate, specie in estate,
con ritardo; la mancata denuncia di uscita comporta la distorsione dei modelli 2/33 che spesso
appaiono “gonfiati”.
A questo si somma: la proliferazione di piccoli allevamenti a carattere familiare (o addirittura da
compagnia o ornamentale), il turnover aperture-chiusure, il frequente scambio di animali,
l’oggettiva difficoltà di corretta compilazione dei registri aziendali e, da ultimo, la mancanza di una
normativa precisa sanzionatoria a differenza di quanto previsto per bovini ed equidi.
Ipotesi di miglioramento:
- miglioramento dell’organizzazione mediante aggiornamento e standardizzazione di
procedure e modulistica
- miglioramento della vigilanza nei settori ovi caprino ed equino.
- miglior coordinamento con altri organi di vigilanza (in particolare CFS, ma anche PP) che
spesso effettuano interventi di controllo autonomi utilizzando criteri di valutazione diversi da
quelli sanitari: a questo proposito, si osserva un sempre più frequente intervento del CFS
nelle aree di intervento dei SPV.
Ispezioni
Alimenti ad uso zootecnico (e altre attività sul luogo di produzione primaria)
N° attività presenti
0
% di controllo prevista da PRISA
N° controlli programmati
Servizi coinvolti
Benessere animali produttori di alimenti nelle aziende
N° attività presenti
278
% di controllo prevista da PRISA
15%
N° controlli programmati
45
Servizi coinvolti
SPV C
A questi controlli andranno aggiunti quelli da effettuare per la condizionalità (ARPEA) e quelli
che verranno effettuati in seguito a esposti, segnalazioni ecc. non quantificabili a priori.
Impiego del farmaco veterinario negli allevamenti
N° attività presenti
Con scorta: 15
Senza scorta: 278
% di controllo prevista da PRISA
100%
15%
N° controlli programmati
15
45
Servizi coinvolti
SPV C
Tutte le aziende con l’autorizzazione alla detenzione delle scorte verranno ispezionate; in caso
di ingresso in allevamento per prelievi latte, PNR, controlli benessere si effettua la
farmacosorveglianza anche nelle aziende che, pur non detenendo scorte, utilizzano il farmaco
veterinario su ricettazione al momento del bisogno: nel 2014 si prevede un controllo sul
farmaco in tutte le aziende dove si effettuano ispezioni sul benessere animale.
Aziende produzione latte
N° attività presenti
Bovini 79
Caprini 8
% di controllo prevista da PRISA
20%
N° controlli programmati
Bovini 12
Caprini 4
Servizi coinvolti
SPV C
Nel 2014 tutti i controlli, comprensivi dei prelievi a ciclo completo, verranno effettuati dall’ SPV, in
quanto non più eseguiti dal Servizio Multizonale.
Laboratori di smielatura
N° attività presenti
66
% di controllo prevista da PRISA
30%
N° controlli programmati
20
Servizi coinvolti
SPV B
Verifiche per l’anagrafe dei capi macellati e la registrazione in BDN
N° controlli programmati
Servizi coinvolti
11
Benessere al trasporto e alla macellazione
N° controlli programmati
11
Trasformazione
SPV B
Servizi coinvolti
SPV B/C
Comprende tutti gli impianti in cui entrano materie prime grezze o prodotti intermedi e ne
derivano prodotti finiti od altri intermedi di lavorazione, inclusa la distribuzione all'ingrosso e la
produzione di alimenti per uso zootecnico: praticamente tutti i riconosciuti, più i registrati e le
attività all'ingrosso SIAN che non vendono al consumatore finale. Sono considerati in questa
parte additivi, aromi ed enzimi e materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti.
Additivi aromi ed enzimi (cfr. Allegato 5 – Raccolta normativa aggiornata)
Nell’ASL VCO non insistono imprese di produzione, confezionamento, distribuzione all’ingrosso
di additivi e aromi; negli stabilimenti in cui si utilizzano additivi, aromi ed enzimi si prevede
una verifica sul loro corretto utilizzo.
Additivi aromi
enzimi
Indice di copertura
annuale delle imprese
30%
Numero imprese Controlli
in archivio
programmati
0
1
Servizio che effettua il
controllo
SPV B
Il controllo ufficiale prevede le seguenti valutazioni:
a) l’OSA dovrà aver valutato la categoria di additivi, aromi, enzimi utilizzabile in rapporto alla
classificazione del proprio prodotto finale, tenendo conto anche delle limitazioni d’uso previste;
b) l’OSA dovrà dimostrare di conoscere limiti d’uso e dosaggi dei prodotti usati adottando e
rispettando una procedura specifica, con strumentazioni idonee per misurazioni e/o pesature;
c) l’OSA dovrà definire modalità di valutazione e procedure applicative affinché i prodotti siano
utilizzati per un definito scopo tecnologico e nella quantità realmente utile;
d) l’OSA dovrà documentare nel piano di autocontrollo i coadiuvanti tecnologici impiegati,
anche in relazione all’eventuale residuo nel prodotto finale, i processi di trasformazione in cui
vengono impiegati ed eventuali accorgimenti nel loro impiego;
e) rintracciabilità: dovrà essere presente la procedura a monte (auspicabile quella interna);
f) l’autocontrollo dovrà prevedere la gestione dei rischi;
g) l’etichetta o il DDT del prodotto finito (per commercializzazione verso altri OSA) dovrà
contenere informazioni coerenti con processo il produttivo e gli ingredienti impiegati
(denominazione di vendita, categoria del prodotto, ingredienti, additivi impiegati, ecc.).
Fasi della verifica sul corretto impiego di additivi, enzimi, coadiuvanti tecnologici.
Verifica sulla corretta individuazione della categoria di alimento prodotto.
Verificare gli additivi/coadiuvanti tecnologici presenti in azienda.
Verificare gli additivi permessi in relazione alla classificazione dell’alimento da parte dell’OSA.
(http://ec.europa.eu/food/food/fAEF/additives/index_en.htm)
(http://webgate.ec.europa.eu/sanco_foods/main/?sector=FAD)
Verificare il rispetto della quantità massima consentita o del “quantum satis”.
Verificare la procedura di definizione del “quantum satis” da parte della ditta.
Verificare la scheda tecnica degli additivi/coadiuvanti tecnologici utilizzati.
Verificare che gli additivi utilizzati siano “food grade” (cioè utilizzabili per alimenti).
Verificare la corrispondenza tra la classificazione dell’alimento, gli additivi impiegati e le informazioni fornite al
consumatore (etichettatura e/o cartello esposto per vendita alimenti sfusi)
In molti casi, un controllo efficace del corretto impiego di additivi e coadiuvanti tecnologici è
possibile solo nella fase di realizzazione del prodotto; nelle fasi successive l’Autorità Competente
verificherà la correttezza delle informazioni fornite dal produttore al consumatore.
Materiali ed oggetti destinati a venire a contatto con alimenti (MOCA)
Nel 2014 è previsto:
- il controllo del 20% delle imprese di produzione e commercializzazione all’ingrosso di MOCA,
privilegiando le imprese a rischio medio/alto, alto
- il proseguimento della verifica del corretto impiego dei MOCA dagli utilizzatori (imprese di
produzione con prevalente vendita all’ingrosso) in occasione dei controlli programmati.
Il controllo sui MOCA comprende la verifica della rintracciabilità e delle buone norme di
fabbricazione.
Saranno applicate le linee guida regionali annuali sul controllo ufficiale presso la produzione,
l’importazione, la distribuzione e l’utilizzo dei MOCA; il controllo ufficiale sull’utilizzo dei MOCA
sarà operato da personale degli SVET, il SIAN si occuperà di tutte le fasi della filiera.
MOCA
Indice di copertura annuale
delle imprese
Imprese in
archivio
20%
Controlli
Servizio che effettua il
programmati controllo
9
2
SIAN
Imprese di produzione con vendita all’ingrosso
Audit/ispezioni su imprese di
produzione all’ingrosso - SIAN
Imprese in
archivio
Indice di copertura annuale
delle imprese
30%
Ispezioni
programmate
13
4
Come nel 2013, saranno privilegiate le ispezioni nelle imprese all’ingrosso rispetto agli audit.
Audit
Impianti riconosciuti (compresi sezionamenti e stagionature prodotti lattiero-caseari)
Livello di
rischio
Alto
Medio alto
Medio basso
Basso
Attività
presenti
% di controllo prevista
da PRISA
15
65
Controlli programmati
Biennale
Biennale
Servizi
coinvolti
5
23
SPV B
SPV B
Impianti riconosciuti settore lattiero caseario (solo produzione)
Livello di
rischio
Alto
Medio alto
Medio
Basso
Attività presenti
13 alpeggio
11 attività annuali
% di controllo
prevista da PRISA
Controlli programmati
Se necessario
50%
Servizi
coinvolti
6
SPV C
Ispezioni
Impianti riconosciuti compresi sezionamenti e stagionature prodotti lattiero-caseari
Livello di
rischio
Alto
Medio alto
Medio
Basso
Attività presenti
% di controllo prevista
da PRISA
15
65
*Trimestrale
*Semestrale
Controlli programmati
Servizi
coinvolti
39
123
SPV B
SPV B
* nei macelli e sezionamenti annessi 1 solo controllo
Impianti riconosciuti settore lattiero caseario (solo produzione)
Livello di
rischio
Alto
Medio alto
Medio
Basso
Attività presenti
13 alpeggio
11 attività annuali
% di controllo prevista da
PRISA
Controlli programmati
33%
Semestrale/Annuale
5
13
Servizi
coinvolti
SPV C
Le ispezioni e gli audit nelle stagionature annesse a caseifici vengono effettuate in collaborazione tra Area
C e Area B contemporaneamente ai controlli sull’attività di trasformazione.
Ispezioni e audit in aziende registrate del settore lattiero caseario
Impianti registrati settore lattiero caseario
audit
ispezioni
Attività presenti
53
22 alpeggio
31 attività annuali
% di controllo prevista
Se necessari
50%
33%
Controlli programmati
11
9
Servizi coinvolti
SPV C
SPV C
Il numero di ispezioni previste nei caseifici registrati leggermente inferiore in quelli ad attività annuale e
superiore in quelli in alpeggio è dettata dal fatto che l’esecuzione degli interventi dipende dalle condizioni
meteorologiche e dalla durata dal periodo di alpeggio; ovviamente si cercherà di rispettare il più possibile la
programmazione.
Ispezioni e audit in aziende del settore mangimistico
Trasformazione alimenti zootecnici (molitura, essicazione, fabbricazione )
audit
ispezioni
Attività presenti
0
0
% di controllo prevista
Controlli programmati
Servizi coinvolti
Sottoprodotti di o.a.
Impianti registrati ex Reg 1069/2009
Livello di rischio
Attività presenti
Alto
Medio
Basso
2
Ispezioni programmate
Audit programmati
Servizi coinvolti
2
SPV C
Impianti riconosciuti ex Reg 1069/2009
Livello di rischio
Alto
Medio
Basso
Attività presenti
Ispezioni programmate
Audit programmati
Servizi coinvolti
1
1
1
SPV C
Monitoraggio resi
N° controlli programmati
2 prodotti carnei
4 prodotti latte
Servizi coinvolti
SPV B
SPV C
La programmazione regionale prevede che il monitoraggio resi nel settore lattiero caseario
venga svolto negli impianti industriali; considerato che nell’ASL VCO è presente un unico
impianto industriale, verranno effettuati, se possibile, 3 interventi presso impianti riconosciuti
a livello artigianale.
Commercio e ristorazione
Tutto ciò che può essere acquistato in prima persona dal consumatore finale, ossia la vendita
al dettaglio, la ristorazione sia pubblica sia collettiva, le aree mercatali ecc.
Ispezioni
Commercio prodotti
Indice di copertura
fitosanitari
annuale delle imprese
Strutture di vendita di prodotti 35% (in media un
fitosanitari e depositi annessi
controllo/triennio)
Imprese in
archivio
Controlli
programmati
10
4
Servizio che
effettua il controllo
SIAN
Controllo integratori alimentari
Nel 2014 sarà sottoposta ad ispezione 1 delle 3 (33%) imprese all’ingrosso autorizzate ex D.
L.vo 111/92 e D. L.vo 169/04.
Durante il controllo ufficiale saranno verificati i dati relativi alle ditte (ragione sociale, P.IVA e cod.
fiscale, indirizzi, sede legale e stabilimento), registrati nel sistema informativo regionale, per
l’immissione nella piattaforma nazionale (Nuovo SINTESIS-Strutture).
Eventuali provvedimenti limitativi nei confronti degli stabilimenti autorizzati saranno segnalati
al Settore Prevenzione e Veterinaria per l’inoltro al Ministero competente.
Sarà verificato che gli alimenti prodotti/confezionati negli stabilimenti siano correttamente
etichettati e notificati al Ministero della Salute; saranno controllate le etichette di integratori a
base di erbe per verificare l’uso delle sole specie ammesse.
N. ditte censite
3
Numero etichette controllate
Numero etichette non conformi
Controlli programmati 1
Depositi ingrosso registrati
Attività presenti
48
% di controllo prevista da PRISA
30%
Controlli programmati
SIAN 7 - SPV B 8
Servizi coinvolti
SIAN/SPV B
Discount, supermercati, centri commerciali
Tipologia
Attività
presenti
Attività di vendita carni / ittici / prodotti a
base di carne / latte con annesso laboratorio
Restante GDO (grande e media
distribuzione)
% di controllo
prevista da PRISA
Controlli
programmati
Servizi
coinvolti
36
100%
50
SPV B
26
30%
8
SIAN
Imprese al Dettaglio
Indice di copertura
annuale delle imprese
30%
Tipologia
Pasticcerie
Imprese in
archivio
35
Controlli
programmati
10
Servizi
coinvolti
SIAN
Gelaterie
30%
53
16
SIAN
Gastronomie
Conserve vegetali
Pastifici
20%
29
6
7
6
1
1
SIAN
Ristorazione (tipo 3-4)
Agriturismi
30%
682
40
204
5
SIAN/SPV B
Ristorazione collettiva
20%
267
53
SIAN/SPV B
% di controllo
prevista da PRISA
Controlli
programmati
Servizi coinvolti
107
20%
20
SPV B
66
50%
66*
SPV B
Macellerie – pollerie - pescherie – prodotti lattiero caseari
Tipologia
Attività
presenti
Attività di vendita esclusivamente
preconfezionati
Attività di vendita con o senza
annesso laboratorio
*si ritiene necessario un sopralluogo annuale
Laboratori correlati agli ambulanti (compresi laboratori non annessi a spacci)
Attività presenti
20
% di controllo prevista da PRISA
50%
Controlli programmati
10
Servizi coinvolti
SPV B
% di controllo prevista da PRISA
50%
Controlli programmati
9
Servizi coinvolti
% di controllo prevista da PRISA
20% delle aree mercatali.
Controlli programmati
Servizi coinvolti
Depositi correlati agli ambulanti
Attività presenti
18
SPV B
Aree mercatali
Attività presenti
40
SPV B
8
In tali aree verranno controllati a
campione o in toto i banchi presenti
Deposito e vendita alimenti zootecnici (rivenditori, stoccatori e trasportatori)
Attività presenti
13
% di controllo prevista da PRISA
Controlli programmati
5
Servizi coinvolti
SPV C
Deposito e vendita farmaci veterinari (grossisti e farmacie con elevata attività di vendita di
farmaci veterinari)
Attività presenti
0
% di controllo prevista da PRISA
Controlli programmati
Servizi coinvolti
Etichettatura carni bovine
Esercizi di vendita
Controlli
Controlli
previsti
effettuati
11
Controlli di filiera
Controlli
Controlli
previsti
effettuati
1
Macelli
Controlli
Controlli
previsti
effettuati
3
Sezionamenti
Controlli
Controlli
previsti
effettuati
1
Totale
16
Monitoraggio resi
N° controlli programmati
6
Servizi coinvolti
SPV B
Ristorazione Etnica con particolare attenzione alla preparazione e
somministrazione di pesce crudo
Continuerà il controllo di questo comparto, mantenendo una copertura del 30%, ricompresa
nel controllo delle imprese al dettaglio.
EXPO 2015
L'EXPO 2015 (World Exposition 2015) si svolgerà a Milano nel 2015 sul tema “Nutrire il
pianeta, energia per la vita” e include tutto ciò che riguarda l'alimentazione, dalla mancanza di
cibo in alcune zone del mondo all’educazione alimentare.
Il diritto ad una alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutti, è strettamente connesso alle
attività del Dipartimento di Prevenzione e la vicinanza della manifestazione fa presagire che il
flusso turistico interessi anche le zone lacustri del VCO, in quanto interessanti turisticamente e
facilmente raggiungibili.
Sarà previsto un aumento del controllo nella ristorazione pubblica nelle zone del Lago Maggiore e
del Lago d’Orta, che sarà preminente rispetto alla restante programmazione del PAISA.
Complessi ricettivi extraalberghieri
La D.D. 1121 del 31.12.2013 definisce caratteristiche strutturali e igienico sanitarie dei
complessi recettivi extra alberghieri per la parte di ristorazione, prevedendo un adeguamento
delle strutture entro i prossimi 3 anni: saranno eseguiti controlli per evidenziare, in
collaborazione con i gestori, le modifiche necessarie e possibili.
Tra queste strutture sono da ricomprendere anche i rifugi alpini ed escursionistici, già
regolamentati dalla LR 8/2010 e dal DPGR 1R/2011.
Si prevede il controllo nel 2014 di 5 rifugi alpini mediante intervento congiunto SIAN/SPV Area
B; questi controlli rientrano in quelli previsti per la ristorazione pubblica o collettiva.
Organizzazione dell’attività di controllo ufficiale sulla corretta applicazione dei Reg.
CE/1069/2009 e UE/142/2011
Si riconferma lo strumento utilizzato per la classificazione degli stabilimenti in base al rischio
(foglio excel che riporta i dati anagrafici dello stabilimento).
Lo stabilimento è posto in una delle tre classi di rischio individuate:
< 30: rischio basso
da 30 a < 45: rischio medio
da 45: rischio alto
Criteri e istruzioni per una classificazione omogenea sono descritte nell’all. B della nota regionale
prot. 22105/20.04 del 02/07/2008.
Le novità introdotte dal Reg. CE/1069/2009 in materia di riconoscimento e di registrazione degli
stabilimenti e delle attività richiedono una revisione delle attività di controllo ufficiale; alcune
attività precedentemente soggette ad obbligo di riconoscimento (es. gli impianti tecnici e
farmaceutici, le tassidermie, le concerie) sono state portate ad un livello di rischio più basso dal
regolamento medesimo che le ha sottoposte al semplice regime della registrazione.
Si rende, inoltre, necessario valutare l’ipotesi di controllo ufficiale per quelle attività che il Reg.
CE/1774/2002 non teneva in considerazione (es. commercianti, trasportatori).
Particolare attenzione dovrà essere riservata alle attività di commercio all'ingrosso di fertilizzanti
organici/ammendanti contenenti SOA ed alle aziende agricole detenenti animali produttori di
alimenti, che detengono ed utilizzano fertilizzati organici/ammendanti contenenti SOA.
Lo schema seguente stabilisce le frequenze minime annuali dei controlli in relazione alle categorie
di rischio dei singoli stabilimenti e si rimanda al piano allegato per i dettagli.
Reg. CE/1069/2009
Impianti riconosciuti
Impianti registrati
con produzione e
manipolazione
senza manipolazione
Numero di ispezioni anno
Alto
Medio
Basso
6 (bimestrale)
4 (trimestrale) 2 (semestrale)
Indice di copertura annuale delle imprese
Numero di audit anno
Alto
Medio/Basso
annuale
biennale/triennale
Indice di copertura annuale delle
imprese
100%
triennale
30%
Non previsto
Attività integrate: sono attività svolte congiuntamente da 2 o più servizi su imprese
alimentari di comune interesse.
Tipologia di impresa alimentare
Rifugi alpini
Agriturismi
Ristoranti
Benessere trasporto/macello
Servizi coinvolti
SIAN/ SPV B
SIAN/ SPV B
SIAN/SPVB
SPVB/C
Controlli previsti
5
5
Non definibile a priori
11
Esecuzione PNR
SPVB/C
54
Benessere allevamento
SPVA/C
20
Benessere animali d’affezione
SPVA/C
Non definibile a priori
Applicazione della D.D. n. 692 del 15.10.2012, “Definizione di linee di indirizzo per il
controllo ufficiale nella microimpresa”
Praticamente tutte le imprese dell’ASL VCO rientrano nella definizione di microimpresa: il D.D.
692 prevede la possibilità di ridurre/eliminare le registrazioni dei punti critici di controllo,
mantenendo solo l’obbligo della registrazione delle non conformità.
Considerato che deve essere applicato quanto previsto dal piano, per evitare sanzioni è
necessario che il piano venga modificato per questa parte.
Per evitare una modifica sostanziale del piano, è accettato che venga allegata la “REV. 0…”,
firmata, in cui sia specificato che, trattandosi di microimpresa, le registrazioni previste nel
piano non sono più necessarie, salvo quella delle non conformità.
L’OSA, se preferisce, può mantenere tutto invariato.
Campionamenti
Per la programmazione 2014, è stato predisposto un piano integrato tra area medica e
veterinaria. In relazione al personale ed al fatto che, per il 2014, si privilegiano gli interventi
sulla ristorazione pubblica in vista dell’EXPO 2015 vengono ridotti alcune tipologie di campioni
proposti.
VCO
Servizio
coinvolto
Latte in polvere per lattanti fino a sei mesi o di proseguimento ecc.
1
SIAN
pasticceria fresca, biscotti, merendine, crackers, pane, pangrattato,
snack salati ecc.
1
SIAN
1
SPV B
1
SIAN
1
SPV B
2
SPV B
2
SPV B
2
SPV B
2
SPV B
1
SPV B
CAMPIONAMENTI MICROBIOLOGICI 2014
1
CATEGORIA DI MATRICE ALIMENTARE
Alimenti in polvere per l'infanzia e alimenti
dietetici in polvere per l'infanzia a fini medici
speciali
4
Pasticceria fresca e preparati per pasticceria .
Pasticceria e biscotteria da forno – pane e
prodotti di panetteria
5
Uova e ovoprodotti
6
Paste alimentari
MATRICE ALIMENTARE
Uova in guscio
Pasta all’uovo fresca artigianale non confezionata, pasta all'uovo
secca industriale ecc
Pasta farcita industriale confezionata, Pasta farcita precotta
surgelata, Pasta farcita artigianale fresca non confezionata ecc.
7
Carni fresche
8
Carni macinate e preparazioni di carne
9
10
Prodotti a base di carne
Prodotti della pesca, molluschi bivalvi ed
echinodermi, tunicati e gasteropodi marini,
crostacei
11
Latte crudo
12
Latte trattato termicamente
Latte coagulato, creme di latte coagulate,
prodotti a base di latte liquidi o gelificati
(mascarpone, budino, panna cotta), yogurt e
latti fermentati, gelati e dessert a base di latte
congelati
14
15
16
17
19
Burro e panna
Formaggi a base di latte o siero di latte
carne fresca di pollame
Carni macinate da consumare crude
Preparazioni a base di carne da consumare crude
Carni macinate e preparazioni a base di carne destinate ad essere
consumate cotte
Prodotti a base di carne destinati ad essere consumati crudi/tal
quali
Prodotti a base di carne di animali diversi da pollame destinate ad
essere consumate cotte
Prodotti a base di carne di pollame destinate ad essere consumate
cotte
Molluschi bivalvi vivi ed echinodermi, tunicati e gasteropodi vivi
1
SPV B
1
SPV B
Prodotti sgusciati di crostacei e molluschi cotti
1
SPV B
Pesci e preparazioni a base di pesce. Crostacei
Latte crudo destinato al consumo umano diretto (previa bollitura)
(Piano previsto con apposita nota regionale)
Latte pastorizzato
1
SPV B
6
SPV C
1
SPV B
Yogurt e latti fermentati
1
SPV B
Burro e panna a base di latte crudo o di latte sottoposto a
trattamento termico a temperatura inferiore a quella della
pastorizzazione
1
SPV B
Formaggi a base di latte crudo oppure a base di latte o siero di latte
sottoposti a trattamento termico a temperatura inferiore a quella della
pastorizzazione
5
SPV C
2
SPV B
6
2
SIAN
SIAN
Formaggi a base di latte o siero di latte sottoposti a trattamento
termico a temperatura superiore a quella della pastorizzazione
Frutta e ortaggi pretagliati pronti al consumo (IV Frutta e ortaggi pretagliati pronti al consumo (IV gamma)
gamma), semi germogliati pronti al consumo
Frutti di bosco
Preparazioni alimentari/gastronomiche pronte
per il consumo non cotte o con ingredienti crudi
Es. caprese, sushi, pasta al pesto, panini farciti, carne all’albese,
ecc..
20
10 SIAN
10 SPV B
20
Preparazioni alimentari/gastronomiche cotte
pronte per il consumo
Es. insalata russa, insalata di pollo, capricciosa, supplì, arrosti,
lasagne, vitello tonnato, cannelloni, scaloppine ecc…
21
Spezie ed erbe aromatiche
21
Conserve - Semiconserve - Repfed (Refrigerated
processed foods of extended durability :piatti
pronti refrigerati, dessert refrigerati, merendine ad
elevato contenuto in umidità…)
Es. cannella, pepe, basilico, prezzemolo, …
Conserve a base di carne, di vegetali, di pesce, ecc
Semiconserve (es. sughi pronti da banco frigo)
Refrigerated processed foods of extended durability (es. piatti pronti
refrigerati, dessert refrigerati, merendine ad alto contenuto di umidità
ecc.)
TOTALE
ACQUE MINERALI (ARPA)
Totale
Acque minerali e di sorgente
CAMPIONAMENTI CHIMICI 2014
VCO
Tempi
consegna
ARPA
Specifiche
punti di
prelievo
2
SIAN
4
2 SIAN
2 SPV B
68
48
specifiche da richiedere
a verbale nei casi siano
richiesti più analiti
48
Acque minerali e di sorgente
1
tutto l'anno
Additivi, aromi, enzimi puri
Alimentazione particolare ex D. L.vo 111/92 e integratori alimentari
111/92 a) Integratori alimentari
111/92c) alimenti per la prima infanzia (a base di
cereali senza mais)
111/92 e) formule per lattanti e di proseguimento;
latti destinati ai bambini
111/92 e) alimenti per diete speciali - prodotti senza
glutine autorizzati ex D.Lgs 111/92
111/92 f) Alimenti per diete speciali (diversi dai
prodotti senza glutine) autorizzati ex D.Lgs 111/92
Biscotti e cialde
5
1
1
SIAN
1 IPA
SIAN
1 fitosanitari
SIAN
2° semestre
2
2° semestre
2 lattosio
per
acrilammide
luglioagosto
2 beta lattoglobuline
2 lattosio
2 ovoproteine
2 acrilammide
tutto l'anno
7 micotossine
2
7
1
2
2° semestre
3
5
luglio
1° semestre
5
dicembre
2° semestre
Preparazioni alimentari/gastronomiche cotte pronte
per il consumo (es. insalata russa, insalata di pollo,
supplì, capricciosa, arrosti, lasagne…)
4
2° semestre
2
2° semestre
104
24
1 commercio
SIAN
SIAN
SIAN
SIAN
SIAN
SIAN
8
Ortofrutta
3 produzione
2 commercio
aprile (per
acrilammide
e IPA luglioagosto)
per IPA
luglioagosto
Pasticceria fresca e secca e preparati per pasticceria e
gelateria . Pasticceria e biscotteria da forno – pane e
prodotti di panetteria e preparati per panetteria
Preparazioni alimentari/gastronomiche pronte per il
consumo non cotte o con alcuni ingredienti crudi (es.
caprese, sushi, pasta al pesto, panini farciti, carne
all'albese)
TOTALE CAMPIONI
Campioni radioattività
SIAN
SPV B
1
6
Caffè solubile ed istantaneo
Cereali e prodotti della macinazione:
4) senza mais
Ortofrutticoli
Frutta secca e frutta a guscio e derivati
Materiali destinati al contatto con alimenti:
MOCA a) Acciaio Inossidabile
MOCA f) Materiali plastici vari e siliconi
MOCA h) contenitori con tappi con guarnizioni in PVC
contenenti omogeneizzato o conserve o bevande
tutto l'anno
Servizio
coinvolto
2 micotossine
SIAN
SIAN
SPV B
3 SIAN
2 SPV B
1 nocciola, 1 arachide,
1 beta lattoglobuline, 1
soia
1 lattosio, 1
ovoproteine,
2 glutine
1 beta lattoglobuline
SPV B
1 lattosio SIAN
1 ovoproteine SPV B
1 glutine SIAN
2 glutine
SIAN
2 SIAN
2 SPV B
1 SIAN
1 SPV B
SIAN/SPV
MATRICE
Piccoli frutti
in campo
Regionale
Extra regionale
1
1
Formule per lattanti/formule di proseguimanto
TOTALE
2
In grassetto: campioni previsti dal programma comunitario (ex Regolamento (UE) n.788/2012): fagioli con baccello (freschi o
congelati), carote, cetrioli, arance o mandarini, pere, patate, riso, spinaci (freschi o congelati) e farina di frumento
Aziende produzione latte ex Reg. 852/04 e DM 185/91 (carica batterica e indice citologico)
Controlli programmati
80
Controlli effettuati
Servizi coinvolti
SPV C
PNR (piano nazionale residui)
Controlli programmati
78+2 extrapiano
Controlli effettuati
Servizi coinvolti
SPV B/C
PNAA (piano nazionale alimentazione animale)
Controlli programmati
40
Controlli effettuati
Servizi coinvolti
SPV C
AREA FUNZIONALE DI IGIENE DELLA NUTRIZIONE
ATTIVITÀ NUTRIZIONALI
I programmi in atto saranno continuati (migliorandone, per quanto possibile, efficacia, efficienza
ed appropriatezza) anche in adesione a quanto previsto dal Piano Locale di Prevenzione (Area Stili
di vita). Sarà garantita la partecipazione a gruppi di lavoro e tavoli tematici regionali.
Nel 2014, in continuità con gli anni precedenti, proseguiranno le attività nelle principali aree di
intervento: sorveglianza nutrizionale, ristorazione collettiva, educazione sanitaria, consulenza
dietetico nutrizionale.
SORVEGLIANZA NUTRIZIONALE
I sistemi di sorveglianza sulla salute e gli stili di vita sono strumenti indispensabili per
conoscere i fenomeni, analizzare le priorità di salute, programmare interventi di prevenzione e
misurarne i risultati. In Piemonte i SIAN oltre a garantire l’attuazione delle sorveglianze
nazionali “Okkio alla salute” ed “HBSC” hanno attivato specifiche sorveglianze sui prodotti
confezionati consumati in età evolutiva dai bambini e sulla qualità nutrizionale dei pasti offerti
nella ristorazione collettiva con una particolare attenzione alle porzioni distribuite nella
ristorazione scolastica.
Le sorveglianze producono informazioni importanti che sono comunicate a tutti i soggetti
interessati a migliorare le produzioni alimentari ed i contesti di consumo, favorendo le capacità
di scelta ed i comportamenti salutari nella popolazione.
Anche nel 2014, proseguirà l’utilizzo delle informazioni delle sorveglianze per programmare le
attività dei servizi.
OKKIO ALLA SALUTE
Nel 2014 sarà effettuata la 4° raccolta dati, sulla base degli indirizzi e della reportistica fornita
dal gruppo di coordinamento nazionale e regionale. I programmi di prevenzione e promozione
della salute attivati dell’ASL VCO, come nel caso delle rilevazioni precedenti di OKkio alla
Salute, saranno concentrati sulle priorità di salute emerse da tale sorveglianza.
HBSC
Nel 2014 sarà effettuata la somministrazione dei questionari previsti per l’ASL VCO dal
campionamento regionale. In occasione della raccolta dati proseguirà la comunicazione delle
informazioni: il report regionale e aziendale 2008 ed i materiali per la comunicazione (opuscoli
e CD open mind) saranno condivisi con tutti i servizi interessati alle tematiche per garantirne
un utilizzo diffuso.
EDUCAZIONE SANITARIA
Nel 2014 continueranno gli interventi per il miglioramento della porzionatura degli alimenti
nella ristorazione scolastica e della qualità degli spuntini affiancati da attività di formazione per
la riduzione degli avanzi.
SORVEGLIANZA SUI PRODOTTI CONFEZIONATI CONSUMATI
EVOLUTIVA DURANTE GLI SPUNTINI (All. 8.1, 8.2, 8.3, 8.4)
IN
ETÀ
Nel 2014, in concomitanza con OKkio alla Salute, continuerà il programma di sorveglianza sui
prodotti confezionati consumati in età evolutiva durante gli spuntini, nelle classi campionate
per OKkio secondo tempistiche e modalità previste dal PRISA.
RISTORAZIONE COLLETTIVA
Verifica menu
E’ un’attività svolta ordinariamente dal SIAN su tutte le strutture mensa censite sul territorio.
L’utilizzo delle raccomandazioni fornite nei documenti regionali “Indicazioni Operative per la
Ristorazione Collettiva Scolastica ed Assistenziale” ha consentito l’adozione di criteri omogenei
di valutazione con un concreto miglioramento della qualità delle prestazioni erogate.
Viene eseguita ordinariamente la valutazione dei menù per diete speciali dando risposta a
problemi importanti e diffusi (allergie, intolleranze, scelte etico-religiose) mediante una
valutazione attenta nella formulazione dei menù per evitare l’esposizione a diete monotone,
carenze di nutrienti o presenza di allergeni nascosti.
VIGILANZA/MONITORAGGIO
RISTORAZIONE SCOLASTICA
Nel 2014 prosegue l’attività di vigilanza nelle ristorazioni scolastiche mediante sopralluoghi,
eseguiti in modalità simil-audit, in almeno 20 strutture utilizzando, quando verrà fornita, la
nuova scheda di “SORVEGLIANZA/VALUTAZIONE NUTRIZIONALE MENSE.
RESIDENZE PER ANZIANI
Continua nel 2014 l’attività di vigilanza/monitoraggio focalizzata anche sulla gestione dei rischi
nutrizionali degli utenti di tali strutture, facendo adottare protocolli di monitoraggio dello stato
nutrizionale.
La vigilanza sarà effettuata in almeno 15 strutture compilando la scheda di sorveglianza
prevista nell’indagine 2009/10.
INTERVENTI DI PREVENZIONE IN SOGGETTI A RISCHIO
Continuerà l’attività di sportello nutrizionale per la prevenzione di soggetti a rischio, seguendo
le indicazioni regionali e cercando di migliorare l’integrazione tra Servizi associando agli
interventi individuali/di gruppo “politiche territoriali” multilivello.
Queste linee di intervento sono sviluppate, più che nel PAISA, nella linea di intervento “Stili di
vita” del Piano locale di Prevenzione, mediante azioni di contesto favorevoli all’aumento
dell’attività fisica ed al miglioramento quali/quantitativo dell’alimentazione al fine di individuare
e modificare alcuni comportamenti a rischio e assumere stili di vita salutari.
SERVIZIO VETERINARIO AREA A di SANITA’ ANIMALE
Premessa
Il sistema di controllo della sanità animale ha come finalità la verifica delle garanzie in materia di
sicurezza alimentare, garantendo le azioni di difesa sanitarie del patrimonio zootecnico. Negli
allevamenti, i Servizi veterinari verificano la realizzazione di misure e provvedimenti deputati a
garantire la sicurezza alimentare, includendo sotto questa denominazione, oltre alle attività volte
ad assicurare la salubrità degli alimenti prodotti (prevenzione delle zoonosi), anche la prevenzione
delle malattie degli animali (controllo diagnostico e biosicurezza) non trasmissibili all’uomo. Queste
attività di prevenzione prevedono sistemi integrati di intervento quale controllo di filiera sulle
produzioni animali a garanzia dei consumatori. In questo ambito la programmazione dell’attività di
audit negli allevamenti favorisce il coordinamento degli interventi delle aree A e C e
l’individuazione delle priorità basata sull’analisi del rischio, facilitando il passaggio da programmi di
vigilanza specifici di settore a interventi integrati che verifichino tutti gli aspetti previsti dal
“pacchetto igiene”.
A. IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DEGLI ANIMALI
1) Risultanze precedenti
La normativa comunitaria a tutela della sicurezza alimentare, denominata “Pacchetto Igiene”,
prevede che i controlli effettuati su tutta la filiera alimentare e la disponibilità di sistemi
anagrafi informatizzati delle varie specie, con informazioni aggiornate ed affidabili, è
prerequisito indispensabile ad ogni verifica. I controlli eseguiti nelle aziende sono oggetto di
una relazione standardizzata e gli esiti sono registrati sul Portale dell’ Anagrafe Zootecnica
(VETINFO) nel Sistema di notifica dei controlli in allevamento.
Le risultanze del triennio precedente sono state:
tutte le aziende in cui sono presenti animali di interesse zootecnico sono state registrate in
anagrafe e quelle in cui sono presenti bovini, suini ed ovicaprini sono tutte georeferenziate;
i controlli effettuati nelle aziende sono in linea con le indicazioni della normativa.
la qualità dei dati ed il loro allineamento è migliorato: il ritardo nelle registrazione delle
movimentazioni dei capi è diminuito.
2) Obiettivo annuale
Nel 2014 è prevista la migrazione delle anagrafi zootecniche dalla Banca Dati Regionale al
Sistema Informatizzato Nazionale del Ministero della Salute.
Due sono le principali linee di attività:
•
assicurare l’inserimento e l’aggiornamento delle informazioni di aziende, allevamenti,
proprietari, detentori nei tempi stabiliti dalla norma (comprese le coordinate geografiche)
•
verificare la completezza delle informazioni ed il rispetto dei tempi di registrazione delle
movimentazioni dei capi e delle partite (7 giorni + 5 giorni lavorativi per il delegato).
Il Responsabile dell’Ufficio Anagrafe (UA), in collaborazione con il responsabile del Nucleo
Interarea di vigilanza (NIV), predispongono i controlli assicurando l’inserimento e
l’aggiornamento nelle Banche Dati delle informazioni relative ad aziende, allevamenti,
proprietari e detentori e la gestione anagrafica della identificazione, registrazione e
movimentazione degli animali.
Obiettivi:
•
mantenere l’attuale attività di verifica e correzione delle anomalie trasmesse;
•
inserimento delle coordinate geografiche per tutte le aziende di nuova costituzione;
•
consolidare la attività di “ricordo” agli allevatori in occasione di un qualsiasi intervento in
un allevamento bovino. Sarà inviato un pro memoria agli allevatori con indicati i tempi di
registrazione in anagrafe
3) Unità soggette a controllo
I controlli nelle aziende sono effettuati senza preavviso o con preavviso minimo ed i criteri di
scelta del campioni da controllare si avvalgono di parametri legati alla valutazione del rischio e
a criteri di casualità. Il Responsabile dell’UA, in collaborazione con il Responsabile NIV,
individua le aziende da sottoporre a controllo. Per quanto riguarda i bovini,suini e gli ovicaprini
le aziende da controllare sono collocate in categorie di rischio. Presso l’UA viene redatto
verbale in cui sono illustrati i criteri adottati per la selezione del campione e elencate le
aziende inserite nelle varie categorie di rischio.
Il programma di vigilanza viene integrato delle nuove indicazioni emanate in materia dal
Ministero della salute e dalla Regione Piemonte. Tutti gli operatori sono stati istruiti per la
preparazione e compilazione delle check list. Inoltre è stata preparata e pubblicata in
INTRANET la procedura per i controlli ufficiali nella attività di vigilanza sulla corretta
identificazione e registrazione del bestiame, e la procedura per la gestione delle NC (Non
conformità) nelle attività di controllo ufficiale.
4) Attività prevista
L’attività di controllo prevista è specifica per le anagrafi delle singole specie. In generale, ad ogni
ispezione corrisponde un resoconto su modello standardizzato ed i controlli con i relativi esiti SONO
registrati nel Portale dell’ Anagrafe Zootecnica (VETINFO).
Il controllo è mirato al sistema di identificazione e registrazione, anche se è possibile rilevare altre
irregolarità.
Sistema di identificazione e registrazione dei bovini: le disposizioni sanzionatorie sono riportate nel
D.lgs.: 58/2004 e nel Regolamento (CE) 494/98.
Testo Unico Leggi Sanitarie: mancata denuncia di qualunque caso di malattia infettiva diffusiva del
bestiame accertata o sospetta, o qualunque caso di morte improvvisa di animale non riferibile a
malattia comune già accertata (sanzionato dalla Legge 218/88).
Regolamento di Polizia Veterinaria 320/54: tutte le violazioni riferite al modello 4: assenza di
modello, errata o incompleta compilazione ecc. (sanzionato dalla Legge 218/88).
Le irregolarità riscontrate saranno registrate in Banca Dati, secondo le indicazioni ministeriali. Tutti
gli operatori trasmetteranno in tempi rapidi i verbali all’ufficio NIV per garantire la registrazione.
I controlli saranno inseriti nell’attività ordinaria, evitando la moltiplicazione degli accessi.
Anagrafe bovina
Il Reg. CE n.1034/2010 modifica il Reg. CE n.1082/2003 per quanto riguarda il numero dei
controlli: “l’autorità competente esegue annualmente controlli sul 3% delle aziende presenti ad
inizio anno, aumentato in caso di irregolarità. Il numero di interventi programmati sarà il 4%
delle aziende presenti scelti in base alle categorie di rischio sono riportate all’all. 1 del Reg. CE
n.1082/2003.
Anagrafe suina
Deve essere registrato in Banca Dati, da parte di ogni detentore, il censimento dei capi
presenti al 31 marzo.
In caso di mancanza, il censimento sarà fatto d’ufficio, e l’azienda inserita tra quelle da
sottoporre a controllo.
Sarà controllato almeno il 2% delle aziende suine presenti ad inizio anno. Le categorie di rischio e
la modalità di effettuazione dei controlli sono riportate nella nota ministeriale DGSA – 12882 del
29.10.2007: “Check list per i controlli sul sistema di identificazione e registrazione dei suini”.
Anagrafe ovicaprina
Deve essere registrato in Banca Dati, da parte di ogni detentore, il censimento dei capi
presenti al 31 marzo. In caso di mancanza, il censimento sarà fatto d’ufficio, e l’azienda
inserita tra quelle da sottoporre a controllo. Il livello minimo dei controlli è il 3% degli
allevamenti presenti ad inizio anno e il 5% dei capi. Le categorie di rischio, le modalità dei
controlli sono riportati nel Regolamento (UE) n. 1505/2006.
Anagrafe equina
I controlli riguarderanno il 5% delle aziende presenti ad inizio anno, dando la priorità alle
aziende che, nel corso del biennio precedente, hanno avviato almeno un capo alla
macellazione.
Nel 2014, è prevista anche per le aziende in cui vengono detenuti equidi la classificazione sulla
base del rischio secondo quanto previsto nella nota ministeriale DGSA/14396 del 23 novembre
2007.
Anagrafe avicola
Nel VCO i controlli sanitari delle aziende avicole, sono rivolti ad aziende con meno di 250 capi.
Bovini (da riproduzione)
Ovini e caprini
Equini cavalli-asini
suini
avicoli
Allevamenti censiti
510 (375)
1200
720
65
3
% richiesta
4
3/6
5
2
<250
da controllare
20 (16)
36-72
36
1-2
1
5)Indicatori
• di efficacia: - % irregolarità riscontrate/aziende controllate;
• di attività: % allevamenti controllati/controllabili (100% livello previsto); 100%
registrazione controlli in Banca Dati; 100% rispetto programmazione;
•
•
di efficienza: controlli specifici inseriti nell’attività ordinaria
di miglioramento della qualità e dell’appropriatezza:
o modalità di estrazione del campione in base alle categorie di rischio.
o disponibilità dei verbali di estrazione del campione;
o intervallo tra eventi e loro registrazione.
B. SISTEMI INFORMATIZZATI DI EPIDEMIOSORVEGLIANZA
1) Risultanze precedenti
Il sistema informatizzato di epidemiosorveglianza (ARVET) garantisce la gestione dei dati
sanitari delle aziende zootecniche e degli animali allevati, la verifica delle attività di controllo
ufficiale e la programmazione degli interventi di prevenzione, consentendo azioni rapide in
caso di focolai che determinano misure di emergenza. Nel sistema, sono registrate le
informazioni relative a: stato sanitario delle aziende zootecniche, insorgenza di emergenze
epidemiche, stato di avanzamento dei programmi nazionali, regionali e locali di controllo e
livello di attività dei singoli operatori.
2) Obiettivo annuale
Disporre di un efficace sistema di gestione informatizzata delle informazioni sanitarie degli
animali allevati consente una pronta reazione in caso di allarmi sanitari ed una adeguata
informazione per i consumatori. Tutti gli operatori concorrono nella realizzazione dell'obiettivo.
3) Unità soggette a controllo
Verifica della correttezza e completezza delle informazioni contenute in ARVET relative agli
allevamenti attivi ed agli interventi realizzati, in particolare:
informazioni anagrafiche, comprese le caratteristiche, relative ad aziende ed allevamenti
della specie bovina, suina, equina, avicola e informazioni relative alla pratica di alpeggio;
programmi di eradicazione e controllo della tubercolosi, brucellosi bovina e ovicaprina,
leucosi, rinotracheite infettiva, bluetongue, paratubercolosi, influenza aviare, salmonellosi,
west nile disease, malattia vescicolare, peste suina classica, malattia di Aujeszky, anemia
infettiva degli equidi
attività di controllo ufficiale nelle aziende zootecniche con particolare riferimento a:
biosicurezza, indagini epidemiologiche a seguito di positività o sospetto per malattie
soggette a piano o zoonosi, corretto smaltimento degli animali morti in azienda,
condizionalità, benessere, farmacosorveglianza, trasporto, alimentazione animale, igiene e
produzione del latte, riproduzione animale.
4) Attività prevista
ARVET è utilizzato da tutti gli operatori abili dell’ASL VCO. Le funzionalità di collegamento
automatizzato con la banca dati dell’anagrafe zootecnica e di preaccettazione informatizzata dei
campioni sottoposti ad analisi di laboratorio consentono di garantire un buon livello di
aggiornamento del sistema. Si attueranno riunioni periodiche con gli amministrativi dedicati per
coordinare le procedure riguardanti l’alpeggio, i censimenti e le comunicazioni fra i delegati
riguardanti le movimentazioni bovine. Sarà garantita la collaborazione con la Struttura Sovrazonale
di Epidemiosorveglianza Veterinaria per individuare le procedure di controllo della qualità dei dati
e verificare la affidabilità e completezza delle informazioni registrate nei sistemi informatizzati.
Programmazione attività di profilassi sulla base degli scadenziari e delle indicazioni ricevute
dall’OER. Tale programmazione è trasmessa agli operatori veterinari all’inizio di ogni anno. Gli
scadenziari riguardanti le attività di profilassi ordinaria sono prodotti a cadenza quadrimestrale così
come la verifica di quanto programmato.
Registrazione attività di vigilanza: proseguiranno i controlli per verificare la corretta registrazione di
tutti gli interventi eseguiti su biosicurezza, benessere, anagrafe, concentramenti animali, ecc.
Registrazione attività di alpeggio: saranno registrate tutte le movimentazioni verso gli alpeggi con
il rilascio di certificazioni prodotte dal supporto informatizzato regionale, superando la compilazione
manuale di modelli 7. Sarà perfezionata la procedura per la gestione delle pratiche relative al
pascolo vagante.
5) Indicatori di efficacia:
grado di aggiornamento del sistema - percentuale di registrazioni mancanti/incomplete
rispetto alle informazioni previste/presenti;
disponibilità di una procedura per la verifica dell’aggiornamento e della qualità dei dati.
C. PIANI DI ERADICAZIONE E CONTROLLO DELLA FILIERA BOVINA
C1. TUBERCOLOSI
Il piano di eradicazione della tubercolosi bovina è a carattere obbligatorio; le modalità di
attuazione rispettano le disposizioni comunitarie in materia (Direttiva 98/46/CE e successive
modifiche). Nel corso del triennio le provincie di Verbania e di Novara, a cui è stata attribuita la
qualifica comunitaria con Dec. 2007/174/CE, hanno confermato i requisiti di mantenimento
previsti.
2) Obiettivo annuale
Mantenimento dei requisiti previsti per la qualifica comunitaria. Nella gestione di eventuali
focolai, saranno applicati in maniera completa e puntuale i protocolli previsti dalla Det. 9/07
del 19/1/07 e dal programma annuale di controllo.
3) Unità soggette a controllo: L’età diagnostica è di 24 mesi; la periodicità biennale sugli
allevamenti da riproduzione fatta eccezione per quelli considerati a rischio (nei quali sarà
annuale). Rimane invece prevista la prova di compravendita a destino su tutti i capi di età >6
settimane, introdotti in allevamenti da riproduzione e provenienti da aziende che hanno sede in
altre Province non qualificate CE o da altre Regioni. Per la movimentazione extraregionale è
richiesta la prova di compravendita all’origine a partire da 6 settimane di età.
Sono stati considerati elementi di rischio per la selezione degli allevamenti da sottoporre a
controllo, che determinano l’effettuazione supplementare o l’intensificazione dei controlli:
l’attività di alpeggio in promiscuità con effettivi provenienti da province non qualificate;
la proprietà di commercianti o ad essi correlati (1);
le pregressa o attuale rilevazione di irregolarità significative ai controlli anagrafici;
le aziende di nuova costituzione nelle province qualificate i cui capi sono originari da
province non qualificate.
che praticano il pascolo vagante extraprovinciale (9)
E’ previsto un protocollo di collaborazione medico-veterinaria che trova reciproca applicazione
in caso di riscontro di casi di infezione (vedi capitolo zoonosi).
4. Attività prevista
Allevamenti presenti
Capi presenti
Allevamenti da controllare
Stima Capi da
controllare
507 di cui
372 da riproduzione
5.200 da riproduzione
e 3.350 in età
diagnostica
77 (in scadenza)
9 (pascolo vagante)
1750 circa
5) Indicatori
- di efficacia: % aziende infette/controllabili; % aziende uff. indenni/controllabili (rif. <0,1%;
>99,9%);
- di attività: %aziende e capi controllati/controllabili (100% dei previsti livello minimo);
- di efficienza: (n. azienda e n. capi controllati – n. aziende e n. capi controllati programmati
sulla base del rischio)/n. aziende e n. capi controllabili indicato come livello minimo di controllo
previsto = 0 prossimo a 1
C.2 BRUCELLOSI
1) Risultanze precedenti
Il piano di eradicazione della brucellosi bovina è a carattere obbligatorio; le modalità di
attuazione rispettano le disposizioni comunitarie in materia (Direttiva 98/46/CE es.m.). Alla
provincia di Novara e , Verbania è stata attribuita la qualifica con Dec. 2005/604/CE di
territorio UI.
2) Obiettivo annuale è il mantenimento dei requisiti previsti per la qualifica comunitaria
3) Unità soggette a controllo
Viene attuato un programma di monitoraggio che prevede l’effettuazione di controlli sierologici
e latte di massa, secondo le modalità previste dall’allegato A, parte II, comma 8, punto b) del
D.lgs 196/99
I capi in compravendita (> 12 mesi) vengono sottoposti a controllo sierologico individuale
(TRB) eseguito nei 30 giorni precedenti la movimentazione; sui capi introdotti da fuori regione
e nei casi previsti dal DPGR 63/99 viene eseguito il controllo a destino entro 30 giorni
dall’introduzione in allevamento. (provenienza da regioni o paesi non qualificati)
Livello di controllo sulla base dell’analisi del rischio locale.
In collaborazione con l’UA viene predisposto un programma di sorveglianza supplementare
che considera le tipologie di rischio indicate:
•
alpeggio in promiscuità con effettivi provenienti da province non qualificate; allevamenti
che effettuano pascolo vagante extraprovinciale (9)
•
tipologia di attività, es. aziende autorizzate alla produzione di latte alimentare,
•
aziende con alta frequenza di scambi commerciali
•
la proprietà di commercianti o ad essi correlati; 1 stalla di sosta
•
aziende che distribuiscono latte crudo (3)
Nelle aziende che effettuano la vendita diretta di latte crudo è previsto, oltre ai controlli
specifici effettuati dall’Area di igiene degli allevamenti, il controllo sierologico individuale con
periodicità annuale ed il controllo su latte di massa con periodicità trimestrale (SSS).
E’ prevista la collaborazione al piano di sorveglianza sugli aborti per migliorare l’efficacia
dell’obbligo di notifica,già ribadito con DPGR 63/99. E’ inoltre previsto un apposito protocollo
di collaborazione medica-veterinaria che trova reciproca applicazione in caso di riscontro di
casi di infezione.
4) Attività prevista (prelievo congiunto per BRC e LEB)
Allevamenti presenti
507 di cui
372 da riproduzione
Capi presenti
Allevamenti da controllare
5.200 da
77 (73 serologico e 4
riproduzione e 3.350
latte) + 9 transumanti
in età diagnostica
Allevamenti Sorv.Supp.
7 (4 serologico- 3 latte)
5) Indicatori
di efficacia: % aziende uff. indenni/controllabili (rif. >99,8%); n. aborti segnalati ed esaminati
< = al n. del 2011;
di attività: % aziende e capi controllati/controllabili (100% dei previsti livello minimo);
di efficienza: (n. azienda e n. capi controllati – n. aziende e n. capi controllati programmati
sulla base del rischio)/n. aziende e n. capi controllabili indicato come livello minimo di controllo
previsto = o prossimo a 1
C.3 LEUCOSI
1) Risultanze precedenti
Il piano di eradicazione della leucosi bovina enzootica è a carattere obbligatorio; le modalità di
attuazione rispettano le disposizioni comunitarie in materia (Direttiva 98/46/CE e successive
modifiche).
2) Obiettivo annuale è il mantenimento dei requisiti previsti per la qualifica comunitaria.
3) Unità soggette a controllo
A livello regionale si è scelto di allineare i controlli per LEB a quelli per Brucellosi negli
allevamenti estratti in modo casuale dall’OER: è prevista l’effettuazione dell’esame sierologico
su tutti i capi di età superiore ai 24 mesi oppure il test ELISA sul latte di massa (tre prove
eseguite a distanza di almeno tre mesi). E’ prevista la prova di compravendita solo a destino,
entro 30 giorni dall’arrivo, di capi da riproduzione di età superiore ai 12 mesi, provenienti da
altre Regioni.
4) Attività prevista è allineata alla sorveglianza per brucellosi (vedi capitolo e tabella sopra
riportata)
5) Indicatori
di efficacia: % aziende uff. indenni/controllabili (rif. >99,8%);
di attività: % aziende e capi controllati/controllabili (100% dei previsti livello minimo);
di efficienza: (n. azienda e n. capi controllati – n. aziende e n. capi controllati programmati
sulla base del rischio)/n. aziende e n. capi controllabili indicato come livello minimo di controllo
previsto = o prossimo a 1
C.4 BLUETONGUE
1) Risultanze precedenti
Alla fine del 2012 la Commissione CE ha riattribuito all’intera Regione la qualifica di indennità
da malattia, che si è stata confermata nel 2013. Il programma è stato soggetto a revisione con
una riduzione numerica dei controlli da eseguire sugli animali sentinella, secondo le indicazioni
ministeriali e del centro di referenza dell’IZS dell’Abruzzo e Molise conseguenti all’avvenuta
registrazione in BDN della georeferenziazione di almeno l’80% delle aziende bovine.
2) Obiettivo annuale mantenimento dello status di indennità.
3) Unità soggette a controllo
Periodicità mensile in animali sentinella nel periodo di attività dei vettori
con prelievi
distribuiti nelle due quindicine del mese in maniera omogenea. E’ inoltre prevista il controllo
controllo integrativo sugli animali importati dai Paesi a rischio, concordato con l’UVAC
4) Attività prevista: è previsto il mantenimento del programma di sorveglianza sierologica,
basato sul prelievo diagnostico, con cadenza mensile nel periodo di attività del vettore, sui
bovini non vaccinati e individuati allo scopo presenti nelle aziende sentinella.
Allevamenti sentinella
18
Capi sentinella
110
N. prove di stalla
162
N. prove su capi
990
Il sistema di sorveglianza entomologica prevede la cattura e l’esame periodico dei vettori
catturati nelle trappole, secondo le modalità previste dalla normativa nazionale ed in base alle
istruzioni del Referente regionale dell’IZS. Secondo la nuova programmazione le trappole sono
dislocate su base provinciale (una per provincia). Verranno ridotte le attività di controllo
entomologico per la ricerca di insetti del genere Culicoides, mediante la collocazione di esche in
1 allevamento, per il successivo invio al laboratorio.
5) Indicatori
- di attività: % aziende e capi controllati/controllabili (100% del livello previsto);
- di qualità: casi di errore di identificazione del capo da prelevare = 0
C.5 ENCEFALITE BOVINA - BSE
1) Risultanze precedenti
La sorveglianza della BSE, prevista dalla normativa comunitaria (Reg. (CE) n. 999/2001 e
s.m.i.) prevede sia una sorveglianza attiva mediante lo svolgimento di test rapidi sui bovini
morti in stalla e sulla popolazione bovina appartenente alle categorie a rischio, di età superiore
ai 48 mesi, sia una sorveglianza passiva mediante formulazione di un sospetto clinico nei
soggetti che presentano una sintomatologia neurologica compatibile con la BSE.
2) Obiettivo annuale
Mantenere un sistema di sorveglianza della BSE e misure di controllo conformemente a quanto
previsto dal Regolamento (CE) n. 999/2001 e dalla Decisione Comunitaria 2011/358/CE, al fine
di garantire un continuo monitoraggio dell’eventuale presenza dell’infezione.
Obiettivo di aumento efficacia
Garantire, con la collaborazione degli allevatori e del consorzio COSMAN, il recupero immediato
degli animali morti in azienda: il prelievo dell’obex, effettuato nei tempi stabiliti, per assicurare
la disponibilità di un campione idoneo per l’effettuazione del test rapido.
La nuova procedura di raccolta e smaltimento degli animali morti in azienda adottata dalla
regione Piemonte con D.G.R. n. 10-6022 del 28/06/2013 muove dalla duplice esigenza di:
rendere effettivamente tracciabile, anche durante il trasporto, il corretto smaltimento presso
centri autorizzati di animali di qualunque specie morti in allevamento;
provvedere alla revisione delle modalità di certificazione in azienda attraverso sistemi
alternativi alla certificazione sanitaria, come previsto dalla più recente regolamentazione
europea, al fine di inviare il più rapidamente possibile gli animali morti in allevamento
presso un centro di smaltimento
3) Unità soggette a controllo
Categorie di animali da sottoporre a campionamento
Bovini morti in stalla
Bovini appartenenti alla categoria a rischio (macellazione d’urgenza,
differita)
4) Attività prevista
Età animali (in mesi)
48
48
La sorveglianza attiva è integrata con la sorveglianza passiva, al fine di individuare eventuali
soggetti con sintomi clinici tipici della BSE. Sarà richiesta la puntuale segnalazione, ai Servizi
veterinari delle ASL, da parte degli allevatori, veterinari liberi professionisti e personale
dedicato alla cura degli animali di eventuali sospetti clinici.
5) Indicatori
di efficacia: riduzione del numero di campioni risultati non idonei, inviati Istituto Zooprofilattico
Sperimentale
C.6 RINOTRACHEITE INFETTIVA BOVINA (IBR)
1) Risultanze precedenti
Il piano regionale di controllo avviato con la D.G.R. n. 24-8144 del 30/12/02, modificata dalla
D.G.R. n. 46-8919 del 4/6/2008 e dalla D.D. n. 452 del 6/7/2012, prevede l’attuazione di piani
aziendali volontari di controllo e di eradicazione della malattia, e l’esecuzione di accertamenti
diagnostici con esito favorevole per la commercializzazione dei soggetti da riproduzione in età
diagnostica. Nel VCO il piano regionale di profilassi è stato attuato con successo ed oggi il 100
% delle aziende da riproduzione hanno aderito e la maggior parte hanno acquisito la qualifica.
2) Obiettivo annuale è ridurre progressivamente la prevalenza dell’infezione in allevamento.
3) Unità soggette a controllo: negli allevamenti aderenti al piano i prelievi sono effettuati con
cadenza annuale, su tutti i capi di età superiore a 24 mesi. Tutti i bovini maschi da riproduzione
movimentati sono sottoposti ad accertamento diagnostico indipendentemente dall’età.
Negli allevamenti aderenti e positivi, se la percentuale di capi positivi sui soggetti di età superiore
ai 12 mesi è inferiore al 10%, sarà effettuato un controllo annuale con un prelievo di 10 capi
preferibilmente nella fascia di età tra 12 e 24 mesi, al fine di valutare l’ eventuale circolazione
virale. Lo stesso protocollo diagnostico sarà adottato negli allevamenti positivi che praticano l’
alpeggio, indipendentemente dalla percentuale di capi positivi presenti.
4) Attività prevista: si prevede di controllare il 100 % degli allevamenti e dei capi in età.
Allevamenti presenti
Capi presenti
Allevamenti da controllare
507 di cui
372 da riproduzione
5.200 da riproduzione e 3.350
in età diagnostica
372
%
100
Si prevede nel 2014 di far acquisire la qualifica alle aziende negative e di eliminare i capi infetti
nelle aziende positive. Interventi di approfondimento saranno eseguiti negli allevamenti in cui
si rileva circolazione virale al fine di individuare l’origine dell’infezione.
5) Indicatori
- di efficacia:
diminuzione prevalenza dell’infezione;
aumento percentuale di aziende con qualifica di appropriatezza;
controllo a sondaggio in tutte le aziende con positività inferiore al 10%
- di attività: n. aziende controllate = n. aziende controllabili
- di appropriatezza: rimodulazione del piano aziendale in tutte le aziende in cui si è verificato
un episodio di reinfezione
C.7 DIARREA VIRALE BOVINA (BVD)
1) Risultanze precedenti
La patologia è considerata a livello comunitario tra le malattie infettive per le quali gli Stati membri
possono adottare piani di controllo e di eradicazione (Direttiva 64/432/CEE); inoltre è compresa
nell’elenco dell’OIE delle infezioni con una significativa capacità di diffusione. La regione Piemonte
ha attuato nell’ultimo triennio un progetto pilota, che si basa sul controllo, di un numero ridotto di
animali preferibilmente giovani (indicativamente 5) per ogni gruppo di età con un massimo di 5
gruppi per azienda (0–9 mesi; 9–15 mesi; manze gravide; primipare; pluripare). In caso di
positività al campione sono sottoposti a prelievo e test virologico tutti i capi identificati e censiti
presenti in allevamento, per individuare, dopo ripetizione del test virologico a distanza di 30 giorni
sui capi positivi, i capi con viremia persistente (P.I.), che devono essere eliminati.
2) Obiettivo annuale
Adesione al programma regionale. Viene affidato a un referente il coordinamento del piano, e
la attività sarà svolta senza costi aggiuntivi da parte del personale SV. L’obiettivo, perseguibile
in funzione delle risorse disponibili, viene individuato nella promozione dell’adesione al piano,
prioritariamente per gli allevamenti che vendono manze da riproduzione, le aziende che
partecipano a rassegne zootecniche e le aziende con un buon livello sanitario. L’allevatore
aderente è tenuto a contribuire alla copertura delle spese per l’effettuazione dei controlli.
3) Unità soggette a controllo
Livelli di intervento:
I° livello - screening sierologico su 5 bovini dell’allevamento appartenenti alla classe di età 915 mesi. Previsto per gli allevamenti da riproduzione con interesse al controllo dell’infezione (in
previsione dell’adesione) e per la verifica annuale nelle aziende aderenti negative: Permette di
rilevare la presenza di circolazione virale.
II° livello - approfondimenti sierologici e virologici negli allevamenti aderenti al piano che
hanno evidenziato positività all’indagine di screening. Permette di accertare la eventuale
presenza di animali P.I.
III° livello -sorveglianza sui nuovi nati nelle aziende aderenti con circolazione virale, per
verificare l’eradicazione dell’infezione
I controlli previsti per il primo livello sono a carattere gratuito per l’allevatorei.
4) Attività prevista
Allevamenti riproduzione presenti
372
Capi presenti
5200
Allevamenti da controllare
4
Capi
20
5) Indicatori di efficacia:
individuazione della eventuale circolazione virale nelle aziende aderenti;
individuazione capi P.I. ed eradicazione dell’infezione in azienda
di attività: n. aziende e capi controllati / n. aziende e capi controllabili;
C.8 PARATUBERCOLOSI
1) Risultanze precedenti
La paratubercolosi è una malattia infettiva sostenuta da M.avium subsp. paratuberculosis
(MAP), a trasmissione prevalentemente oro-fecale a lungo periodo di incubazione, che causa
gravi danni economici. Il Ministero Salute ha emanato linee guida per il controllo e la
certificazione degli allevamenti nei confronti della MAP, approvate dalla Conferenza Stato
Regioni e recepite da parte della Regione Piemonte con D.G.R. n. 15-7093 del 10/02/2014, che
prevedono procedure obbligatorie, conseguenti al riscontro di un sospetto clinico di malattia in
allevamento o al macello, e disposizioni a carattere volontario nel caso l’allevatore intenda
aderire al piano di certificazione nei confronti della malattia.
I costi di realizzazione del programma sono sostenuti dallo Stato per quanto concerne
campionamento ed esecuzione delle analisi di laboratorio previsti obbligatoriamente (sospetto
clinico), mentre sono a carico dell’allevatore gli accertamenti effettuati a seguito di adesione
al piano volontario di certificazione.
2) Obiettivo annuale
Gli obiettivi che si intendono perseguire sono i seguenti:
a)raccogliere dati sugli accertamenti di casi clinici di MAP , attraverso l’obbligo di segnalazione
degli stessi da parte di medici veterinari e proprietari/detentori di bovini
b)fornire agli allevatori gli strumenti idonei per prevenire l’introduzione dell’infezione e
controllarne la diffusione
c)permettere la certificazione degli allevamenti per il commercio degli animali, del latte e dei
prodotti lattiero caseari, in particolare per l’esportazione verso quei Paesi Terzi (Russia, Cina,
India) che la richiedono espressamente
3) Unità soggette a controllo
Nelle aziende con sospetti clinici di paratubercolosi sarà effettuata conferma di laboratorio e, in
caso di presenza confermata di infezione, il controllo sierologico di tutti i capi presenti di età
superiore a 36 mesi.
Nelle aziende che aderiscono volontariamente al programma di certificazione vengono effettuati gli
accertamenti diagnostici previsti dalle linee guida ministeriali per l’attribuzione dei diversi livelli di
qualifica sanitaria, con la numerosità campionaria e la frequenza prevista per l’assegnazione della
qualifica e il suo mantenimento. Gli allevatori che aderiscono al programma devono attuare le
misure di biosicurezza previste, predisponendo, in collaborazione con il veterinario aziendale, un
piano aziendale di controllo basato sull’analisi del rischio
4) Attività prevista
Assegnazione entro il 31.12.2014 della qualifica a tutti gli allevamenti da riproduzione in base
ai livelli di certificazione previsti dalle linee guida ministeriali. Livello minimo PT0 al 100% delle
372 aziende da riproduzione, con sopralluogo nelle aziende che vendono o conferiscono latte.
Promozione dell’adesione al piano di certificazione nei confronti della malattia.
Controlli nelle aziende con segnalazione di sospetto clinico.
5) Indicatori di attività:
• n. allevamenti con sospetto clinico controllati / n. allevamenti con sospetto clinico segnalati
(standard: 100%);
• n. allevamenti con qualifica assegnata / n. allevamenti da riproduzione presenti (standard:
100%)
D. PIANI DI ERADICAZIONE E CONTROLLO DELLA FILIERA OVI-CAPRINA
D.1 BRUCELLOSI
1) Risultanze precedenti: il piano di eradicazione della brucellosi ovicaprina è a carattere
obbligatorio; le modalità di attuazione rispettano le disposizioni comunitarie in materia (Direttiva
94/953/CE e s.m.i.. Le Province di Novara e VCO hanno formalmente acquisito la qualifica
comunitaria, attribuita con Dec. 2005/605/CE. Nel 2013 il 100% degli allevamenti sono risultati
ufficialmente indenni.
2) Obiettivo annuale: mantenimento dei requisiti previsti per la qualifica comunitaria.
3) Unità soggette a controllo: il programma di monitoraggio è stato predisposto a livello
centrale dall’Osservatorio Epidemiologico.
• Livello di sorveglianza campionaria minimo Il piano di campionamento è stato predisposto
tenendo conto dei dati di censimento (n. capi) registrati in BDN. ( prevalenza inferiore allo
0,2% - confidenza 95%, mediante controllo sierologico, secondo modalità previste dalla Dir.
91/68/CE). In questa attività sono inseriti i controlli delle aziende che praticano pascolo
vagante con transito in territorio extraprovinciale: ci sono 11 aziende transumanti con 17
allevamenti (ovini e caprini) e 4500 capi adulti (4000 ovini e 500 caprini)
•
Livello di controllo sulla base dell’analisi del rischio.
•
Sono previsti controlli sierologici supplementari”, effettuati nelle categorie di greggi
individuate a rischio, a sondaggio oppure su tutti i capi di età superiore ai 6 mesi, in base
alle indicazioni del piano.
Criteri di scelta del campione.
Sono stati considerati elementi di rischio che indirizzano all’effettuazione di controlli
supplementari rispetto al livello minimo previsto:
1. alpeggio in promiscuità con greggi originarie da altre Regioni;
2. la nuova costituzione di greggi;
3. I caseifici autorizzati (Sono 7)
4. Allevamenti che non hanno presentato il censimento nel marzo 2013
Come previsto dal DM 453/921 il controllo a sondaggio è previsto solamente per gli allevamenti
con un numero di femmine in età diagnostica presenti superiore a 50 capi: dovrà essere
controllato almeno il 25% delle femmine con un minimo di 50 femmine controllate più tutti i
maschi da riproduzione e i capi di nuova introduzione dopo l’ultimo accertamento diagnostico. i
maschi riproduttori saranno testati individualmente anche per B. ovis.
E’ inoltre previsto un apposito protocollo di collaborazione medico-veterinaria che trova reciproca
applicazione in caso di riscontro di casi di infezione (vedi apposito capitolo).
4) Attività prevista
Allevamenti presenti *
1045 aziende con
1257 allevamenti
( 716 cap- 541 ovini)
Capi presenti (stima) Allevamenti da controllare
21500
192 allevamenti + 17 pascolo
(11500 cap
vagante
10000 ov)
SSS
Totale Capi (stima)
25
allevamenti
7000 circa
5) Indicatori di attività:
%aziende e capi controllati/controllabili (100% dei previsti livello minimo);
di efficienza: (n. azienda e n. capi controllati – n. aziende e n. capi controllati programmati
sulla base del rischio)/n. aziende e n. capi controllabili indicato come livello minimo di controllo
previsto = o prossimo a 1
di efficacia:
% aziende uff. indenni/controllabili (rif. >99,8%);
D.2 SCRAPIE
1) Risultanze precedenti
Il piano di eradicazione è a carattere obbligatorio nella popolazione ovina e caprina in base alle
norme comunitarie e nazionali in materia (D.M. 8/4/99, D.M. 17/12/2004, Regolamento (CE)
n. 999/2001 e s.m.). Comprende la sorveglianza attiva (controllo diagnostico degli animali
morti in azienda o regolarmente macellati), la sorveglianza passiva (segnalazione del riscontro
di capi ovini o caprini con manifestazioni cliniche di tipo neurologico), la selezione genetica di
ovini resistenti alla malattia, per aumentare la resistenza nei confronti delle malattia nella
popolazione ovina.
2) Obiettivo annuale
Obiettivo di mantenimento: dare continuità al piano regionale di selezione genetica degli ovini.
Mantenere l’attività di sorveglianza attiva sugli ovi caprini, categorie regolarmente macellati e
morti di età >18 mesi.
Obiettivo di aumento efficacia: favorire la progressione del piano di selezione genetica
aumentando il numero di accessi in azienda. Promuovere l’informazioni degli allevatori, e
promuovere comportamenti che favoriscono la progressione del piano.
Disponibilità di un elenco degli arieti con genotipo per favorirne il reperimento ai fini della
rimonta, in particolare, delle greggi sottoposte ad abbattimento per focolai di scrapie.
Garantire la puntuale segnalazione degli animali morti in azienda, da parte degli allevatori.
Garantire, con la collaborazione degli allevatori e del consorzio COSMAN, il recupero immediato
degli animali morti in azienda.
Inserire sull’applicativo ARVET gli esiti delle prove di genotipizzazione i.
Controllo genotipizzazione per gli ovini maschi inviati in alpeggio.
3) Unità soggette a controllo
Il Reg.CE n.727/2007 stabilisce un programma nazionale di sorveglianza attiva rivolto alle
categorie regolarmente macellati e morti di età superiore ai 18 mesi, nelle specie ovina e
caprina.
Il sistema di sorveglianza passiva prevede la segnalazione obbligatoria da parte di allevatori o
veterinari di capi ovi-caprini sospetti, cioè con manifestazioni cliniche di tipo neurologico
compatibili con la scrapie..
Il piano regionale di selezione genetica prevede il controllo della linea maschile. Sono
sottoposti a controllo periodico
a. allevamenti ovini di consistenza superiore a 100 capi;
b. allevamenti ovini che praticano l’alpeggio o il pascolo in promiscuità con greggi di
consistenza superiore ai 100 capi o che costituiscono in alpeggio o al pascolo effettivi di
consistenza superiore ai 100 capi;
c. allevamenti ovini i cui proprietari/detentori ne facciano richiesta.
4) Attività prevista
La attività sarà coordinata dal referente di settore e dal responsabile dell’UA.
Il programma di sorveglianza attiva prevede, a livello regionale, l’esecuzione di test rapidi degli
ovini e sui caprini morti in azienda di età superiore a 18 mesi.
Il piano di selezione genetica prevede orientativamente un numero di esami di
genotipizzazione
allevamenti ovini
presenti
Capi presenti
Allevamenti da
controllare
Prelievi arieti
previsti
Prelievi per test
previsti
541
10000
30
80
10
Gli allevatori saranno informati sugli esiti dei controlli, e particolare attenzione sarà data alla
eliminazione dei soggetti con allele VRQ
5) Indicatori di efficacia
• incremento della frequenza dell’allele ARR nei greggi sottoposti a programmi di allevamento;
• progressiva diminuzione della frequenza dell’allele ARQ nei greggi sottoposti a programmi di
allevamento;
• eliminazione degli animali portatori dell’allele VRQ nei greggi sottoposti a programmi di
allevamento
• di attività: aumento del numero degli accessi in azienda da parte dei Servizi veterinari delle
ASL, rispetto alla periodicità almeno annuale.
E. PIANI DI ERADICAZIONE E CONTROLLO DELLA FILIERA SUINA
La attività viene coordinata dal referente di settore
E.1 MALATTIA VESCICOLARE DEI SUINI E PESTE SUINA CLASSICA
1) Risultanze precedenti
Il piano nazionale di eradicazione e sorveglianza della MVS e PSC (ai sensi di quanto previsto
dall’O.M. 12/4/08, che è ancora il provvedimento di riferimento per il piano nazionale 2014,
approvato dalla Comunità Europea con Decisione 2012/761/UE) è a carattere obbligatorio, e
prevede l’esecuzione di controlli secondo diverse modalità, in relazione allo stato di
accreditamento delle Regioni nei confronti delle malattie.In Regione Piemonte nel 2013 è stato
confermato lo status di indennità da malattia, sia per MVS che per PSC.
2) Obiettivo annuale
Obiettivo del piano di sorveglianza è la verifica del mantenimento dello status di indennità da
malattia. Si tratta di un obiettivo di mantenimento.
Contestualmente al piano di monitoraggio della MVS, viene attuato il piano di monitoraggio
della PSC, che ha come obiettivo la verifica dello status anche per questa malattia.
3) Unità soggette a controllo
Il piano nazionale di controllo della MVS prevede il controllo degli allevamenti da riproduzione
attraverso un campionamento statisticamente significativo (prevalenza 10% LC95% - massimo
29 campioni), e l’accertamento negli allevamenti da ingrasso con elevato turn over. Il numero
di accertamenti previsti per la PSC è di 12 campioni per ciascun allevamento controllato, con
frequenza annuale. E’ previsto il mantenimento del livello di controllo:
da riproduzione a ciclo aperto, 2 controlli annuali;
da riproduzione a ciclo chiuso, 1 controllo annuale;
4) Attività prevista (* non sono incluse le aziende da autoconsumo)
Allevamenti
riproduzione
presenti
6
Capi
presenti
50
Allevamenti
riproduzione
controllabili
5
Allevamenti
ingrasso
presenti*
60
Capi
presenti
Allevamenti
ingrasso
controllabili
350
1
E’ prevista presso tutti gli allevamenti l’effettuazione di ispezioni finalizzate a verificare lo stato
di attuazione dei programmi di biosicurezza aziendale.
5) Indicatori
di efficacia (generale di programma): valutazione della presenza / assenza della malattia;
di attività: % aziende e capi controllabili / controllati (100% dei previsti);
di efficienza: programmazione sopralluoghi contestuale, per quanto possibile, con quella del
programma per la malattia di Aujeszky (vedi capitolo dedicato). N. sopralluoghi contestuali
MVS/ Aujeszky rispetto al totale.
E.2 MALATTIA DI AUJESZKY
1) Risultanze precedenti
La malattia di Aujeszky rappresenta un’importante patologia del comparto suinicolo che
determina ingenti perdite produttive ed economiche, con forti limitazioni alla movimentazione
degli animali e dei prodotti da essi derivati. Il piano nazionale di controllo, avviato con DM
1/4/97 e modificato e integrato con DM 30/12/2010 e DM 4/8/2011, prevede misure di
profilassi indiretta obbligatorie e il monitoraggio degli allevamenti da riproduzione per
verificare la diffusione della malattia. la Regione Piemonte ha avviato con DGR 34-5440 del
5/3/07 un programma regionale di eradicazione e controllo della malattia, ad adesione
volontaria, che integra le misure previste a livello nazionale
2) Obiettivo annuale
L’obiettivo è determinato dall’opportunità di incrementare il numero di allevamenti aderenti al
programma di controllo dell’infezione, al fine di ridurre la prevalenza della malattia ed
aumentare il coinvolgimento degli allevatori ad azioni di miglioramento dello stato sanitario
degli allevamenti.
3) Unità soggette a controllo
AZIENDE DA RIPRODUZIONE NON ADERENTI CON RIPETUTI CONTROLLI
DIAGNOSTICI NEGATIVI
Per aumentare la percentuale di aziende in possesso di qualifica, nelle aziende che sono
risultate negative agli ultimi controlli eseguiti contestualmente agli accertamenti per malattia
vescicolare, nel 2014, sarà eseguito il controllo in concomitanza con il controllo per MVS, non
sui 29 soggetti previsti dal monitoraggio ma sul numero campioni previsti dal DM 30/12/2010
e s.m.i., come da tabella seguente:
N. PRESENTI
N. CAMPIONI DA PRELEVARE (*)
7-27
sino a 25
28-37
sino a 29
38-55
35
56-100
45
(*)riproduttori o suini di età uguale o superiore ai cinque mesi
Le preaccettazioni su ARVET con tipo prova CONFERMA/ACQUISIZIONE QUALIFICA INDENNE.
In caso di esito favorevole dovrà essere eseguito un 2° controllo dopo 2 mesi in modo che il 3°
possa essere eseguito contemporaneamente al 2° controllo semestrale per MVS.
In caso di riscontro di positività l’allevamento verrà sottoposto a verifica delle misure strutturali e
gestionali, in particolare per quanto concerne il rispetto del protocollo vaccinale.
Verrà altresì effettuata l’indagine epidemiologica con redazione della relativa scheda, per
determinare le possibili cause di reinfezione e individuare le prescrizioni che devono essere
adottate dall’allevatore. L’intervento verrà registrato in ARVET nel menù registra controlli ufficiali
selezionando come oggetto CONTROLLO BIOSICUREZZA AUJESZKY e riportando nelle
“Annotazioni” la dizione “reinfezione”.
I controlli diagnostici sono gratuiti per l’allevatore, così come quelli eseguiti nelle aziende già
aderenti, secondo quanto previsto dal piano regionale di controllo della malattia.
AZIENDE DA INGRASSO NON ADERENTI AL PIANO
Negli allevamenti da ingrasso estratti OER per il controllo MVS sarà contestualmente effettuato
il controllo per malattia di Aujeszky (secondo la numerosità campionaria prevista dal
monitoraggio sierologico di cui al D.M. 04/08/2011): 2-3 prelievi anno.
4) Attività prevista: contestuale a MVS (vedi sopra)
5) Indicatori di efficacia:
- % allevamenti aderenti
- miglioramento delle condizioni di biosicurezza aziendale
E.3 TRICHINELLA
1) Risultanze precedenti
Le modalità di controllo della parassitosi sono individuate dal Regolamento 2075/05 che definisce
le norme specifiche applicabili ai controlli ufficiali relativi alla presenza di Trichinella nelle carni e
individua la necessità di sottoporre la carcasse dei suini macellati al controllo sistematico per
rilevare la presenza del parassita. Il provvedimento comunitario individua obblighi specifici per le
Autorità competenti e gli operatori del settore.
L’attività di verifica della sussistenza dei requisiti di biosicurezza necessari per individuare le
aziende esenti dalla parassitosi hanno condotto ad un progressivo accreditamento delle aziende.
2) Obiettivo annuale
L’obiettivo è di incrementare il livello di accreditamento delle aziende raggiunto elevando lo
status sanitario delle aziende e consentendo una limitazione degli accertamenti diagnostici
richiesti sulle carcasse degli animali macellati.
3) Unità soggette a controllo
Lo stato sanitario di “azienda esente da Trichinella” può essere assegnato se nell’azienda sono
accertate adeguate le misure strutturali e gestionali dell’all. VI cap I e II del Reg. 2075/05, che
consentono di garantire la prevenzione dell’infestazione.
Nelle aziende deve in particolare essere garantito: il costante controllo delle condizioni di
stabulazione ed alimentazione, il rispetto di talune misure di biosicurezza interna ed esterna, il
rispetto di tutti gli adempimenti previsti per il corretto aggiornamento dell’anagrafe suina
(censimento annuale, movimentazione animali), la corretta conservazione dei modelli (appendice
all’allegato I del Regolamento 2074/2005) per la comunicazione dei risultati delle analisi effettuate
presso il macello o laboratorio designato da cui risulti la presenza di un pericolo per la salute
pubblica derivante dalla produzione primaria.
Per garantire il mantenimento dello stato sanitario di “aziende esenti da Trichinella”, oltre alle
misure di controllo previste sui suini macellati ed alle ispezioni per verificare il rispetto dei requisiti
strutturali e gestionali, è necessario mantenere un costante monitoraggio della fauna selvatica
attraverso i controlli previsti dal piano regionale di controllo sanitario degli animali selvatici per il
riscontro del parassita negli animali indicatori (volpi e cinghiali).
4) Attività prevista
verifica delle aziende indenni per la conferma dei requisiti e le aziende per le quali sono state
fornite prescrizioni in relazione a interventi strutturali o gestionali necessari per il
raggiungimento dell’accreditamento. La qualifica aziendale deve essere riportata nel sistema
informatizzato ARVET che in automatico consente la trasmissione del dato ufficiale alla BDR.
5) Indicatori
di efficacia ed efficienza: numero di aziende accreditate
F. PIANI DI ERADICAZIONE E CONTROLLO DELLA FILIERA AVICOLA E CUNICOLA
L’attività è coordinata dal referente di settore.
F.1 INFLUENZA AVIARE
1) Risultanze precedenti
Il piano di monitoraggio dell’influenza aviare è a carattere obbligatorio; le modalità di
attuazione rispettano le disposizioni nazionali, emanate nell’ambito del piano di monitoraggio
nazionale approvato dalla Commissione CE.A seguito dei campionamenti non si è evidenziata
alcun tipo di positività a virus dell'influenza aviaria.
2) Obiettivo annuale è la verifica del mantenimento dello status di indennità da malattia.
3) Unità soggette a controllo
Sono soggetti a controllo gli allevamenti intensivi (n° capi >250, 15 per i ratiti) da
riproduzione, produzione uova per il consumo alimentare, ingrasso e commercio, gli
allevamenti di selvaggina, ratiti. Inoltre vengono sottoposte a controllo le aziende avicole
multispecie in cui le consistenze dei singoli allevamenti delle diverse specie che le compongono
possano risultare inferiori a 250, ma in cui la consistenza complessiva risulti superiore.
Criteri di scelta del campione.
Allevamenti rurali <250 capi 10 tamponi tracheali da dieci animali per allevamento
Tutti i campioni virologici vanno inviati singolarmente e non in pool all'IZS di Torino, previo
accordo con il laboratorio .
4) Attività prevista
Allevamenti presenti
3
Capi presenti
300
Allevamenti da controllare
1
Capi
10
5) Indicatori di attività: % aziende e capi controllati/controllabili (100% dei previsti);
F.2 SALMONELLOSI
Il controllo della salmonellosi negli allevamenti avicoli (riproduttori, ovaiole, polli da carne e
tacchini) è inserito tra i principali obiettivi comunitari nella lotta alle zoonosi e nei programmi
che devono progressivamente essere adottati dagli Stati UE per ridurre la prevalenza di
specifici agenti zoonotici nelle popolazioni animali ai sensi del Reg. 2160/03.
F.3 PIANI DI CONTROLLO DELLE MALATTIE NEGLI ALLEVAMENTI CUNICOLI
Nel 2013 è stata avviata l’attività di verifica delle condizioni di biosicurezza negli allevamenti
cunicoli, che ha riguardato nella prima fase tutti gli allevamenti con un numero di riproduttori
superiore a 50.
Per il 2014 è prevista la verifica delle condizioni di allevamento, al fine di consentire
l’autocertificazione da parte degli allevatori per l’invio degli animali al macello, che prevede:
1. sopralluogo in tutti gli allevamenti con numero di riproduttori inferiore a 50, per la
verifica della sussistenza dei requisiti minimi richiesti;
2. nuovo controllo negli allevamenti con un numero di riproduttori superiore a 50, per
verificare la permanenza dei requisiti minimi richiesti;
3. completamento dell’anagrafe cunicola in ARVET
4. registrazione in ARVET dell’autorizzazione all’invio dei capi al macello in
autocertificazione per gli allevamenti che possiedono requisiti minimi di gestione,
strutture, biosicurezza;
5. verifica semestrale degli allevamenti autorizzati;
6. distribuzione del vaccino per Mixomatosi presso le sedi IZS di Torino e Cuneo, con il
contributo dell’Assessorato Agricoltura.
G. PIANI DI ERADICAZIONE E CONTROLLO DELLA FILIERA EQUINA
G.1 ANEMIA INFETTIVA EQUINA
1) Risultanze precedentI
Il piano di controllo dell’anemia infettiva degli equini è a carattere obbligatorio; le modalità di
attuazione rispettano le disposizioni regionali del D.P.G.R. n. 3716/1995 e dal D.G.R. n. 33729/05 del 29/8/05, per quanto non in contrasto con la vigente normativa nazionale che
regolamenta l’anagrafe degli equini.
2) Obiettivo annuale è il mantenimento dello status sanitario acquisito: la malattia può
ritenersi eradicata.
3) Unità soggette a controllo
Sono sottoposti a vigilanza sanitaria, con periodicità biennale, le aziende nelle quali sono detenuti
equini, effettuando per ogni capo la verifica della registrazione anagrafica, del segnalamento e , su
tutti i soggetti di età superiore a sei mesi, un accertamento sierologico per anemia infettiva.
Viene assicurata la vigilanza veterinaria presso ippodromi, fiere, manifestazioni sportive, aste o
concentramenti di equidi.
Criteri di scelta del campione
Viene assicurata la priorità ai controlli presso gli ippodromi, i centri ippici e di allenamento ed agli
allevamenti che afferiscono al circuito ippico sportivo. Sono prioritari i controlli degli equidi che
svolgono attività sportiva o agonistica, che accedono ad ippodromi, aste, fiere, manifestazioni
ippico-sportive, concentramenti anche in forma temporanea.
4) Attività prevista
Sarà rafforzata la informazione degli utenti, per garantire comportamenti conformi alle norme.
Aziende/Allevamenti presenti
630 az.-720 all.
Capi presenti
(stima)
1600
Allevamenti da
controllare
550
Capi da provare
(stima)
1250
5) Indicatori di attività:
% aziende e capi controllati/controllabili (100% dei previsti).
G.2 ARTERITE EQUINA
1) Risultanze precedenti
Il piano di controllo dell’arterite equina è a carattere obbligatorio; le modalità di attuazione
rispettano le disposizioni nazionali in materia (O.M. 13/01/94).
2) Obiettivo annuale è mantenimento dell’attività prevista.
3) Unità soggette a controllo
Sono sottoposti ad accertamento diagnostico nei confronti dell’arterite virale tutti i riproduttori
maschi equini e asinini di età superiore a 24 mesi. Sarà aggiornato il censimento di tutti gli
equini maschi interi presenti, con particolare riferimento a quelli adibiti alla monta. I controlli
sono effettuati prioritariamente presso le stazioni di monta e comunque sui riproduttori maschi
destinati ad essere adibiti alla monta naturale.
4) Attività prevista: controllo di 10-15 stalloni in 8-10 aziende
5) Indicatori di attività: % aziende e capi controllati/controllabili (100% dei previsti).
H. PIANO DI SORVEGLIANZA SANITARIA SUGLI ANIMALI SELVATICI
1) Risultanze precedenti
L’attività di controllo ha come obiettivo la valutazione della presenza e della diffusione nella
fauna selvatica delle infezioni che possono costituire un pericolo per il patrimonio zootecnico e
per la salute umana, ed è prevista dall’articolo 10 del D.P.R. 607/1996, viene realizzata con il
coordinamento dei veterinari .
2) Obiettivo annuale
Garantire un monitoraggio adeguato ed omogeneo dello stato sanitario delle popolazioni selvatiche
del territorio. Disporre di informazioni attendibili sulla presenza e distribuzione tra le popolazioni
selvatiche del territorio regionale delle infezioni che possono costituire un pericolo per il patrimonio
zootecnico e per l’uomo: brucellosi, tubercolosi, peste suina classica, malattia vescicolare,
bluetongue, tularemia, EBHS, rabbia, influenza aviare, west nile fever, malattia di Newcastle.
3) Unità soggette a controllo
Il piano individua le patologie e le specie animali da sottoporre a controllo in base alle informazioni
epidemiologiche disponibili, alla densità delle popolazioni di selvatici ed ai loro areali di
distribuzione. La realizzazione di questa attività prevede la partecipazione ed informazione degli
enti attivi sul territorio negli ambiti del controllo e gestione dell’ambiente e degli animali selvatici
ed in particolare: Assessorato regionale caccia, Assessorato regionale parchi, Assessorati
provinciali tutela della fauna, Direzioni parchi nazionali e regionali, Ca e ATC.
4) Attività prevista
L’attività coordinata dal referente di settore è da sempre apprezzata dall’Assessorato regionale.
Sono in atto collaborazioni con IZS, Università di Milano e di Torino, ATC, ecc. L’attività regionale
richiesta risulta molto consistente, specie per quanto riguarda i controlli serologici : saranno fatti
tutti gli sforzi per garantire un sempre maggiore coinvolgimento del personale delle Provincie, e dei
cacciatori. E’ prevista anche la attuazione di iniziative di formazione interna al dipartimento. Di
seguito l’elenco delle patologie monitorate in riferimento alla specie. Il Servizio collabora con la
Procura della Repubblica di Verbania per il monitoraggio della contaminazione da Arsenico e
Mercurio in Valle Anzasca, e con l’IZS e la Provincia VCO per il monitoraggio del radioisotopo Cesio
137 nei cinghiali abbattuti.
Specie
Cinghiale
Ruminanti selvatici
Volpi
Lagomorfi
Avifauna
Principali patologie controllate
PSC, MVS, brucellosi, tubercolosi, trichinellosi, Aujeszky disease, toxoplasmosi,
enterobatteri
Brucellosi, tubercolosi, bluetongue, EHDV, enterobatteri
Rabbia, trichinellosi, leishmaniosi, echinococcosi, enterobatteri
Brucellosi,tularemia,EBHS,malattia
emorragica,toxoplasmosi,mixomatosi,
enterobatteri
Influenza aviare, malattia di Newcastle, West nile
Tutte le indagini diagnostiche di approfondimento non comprese nella programmazione
regionale disposta con il programma di controllo della fauna selvatica e non autorizzati dalla
Regione, sono soggetti a rimborso delle spese (campionamento e esame diagnostico).
5) Indicatori di efficienza:
la raccolta dei campioni secondo la distribuzione statisticamente significativa
di efficacia: coinvolgimento enti attivi sul territorio negli ambiti del controllo e gestione
dell’ambiente e degli animali selvatici
I. PIANI DI ERADICAZIONE E CONTROLLO SUGLI ITTICI
I.1 PROGRAMMA DI CONTROLLO SANITARIO SULLE MALATTIE DEI PESCI (DLvo
148/08)
1) Risultanze precedenti
La normativa nazionale di profilassi della SEV e NEI prevede per l’effettuazione di semine di
materiale ittico nelle acque pubbliche , il riconoscimento comunitario di azienda o zona
indenne da malattia (D.Lvo n. 148/08).
2) Obiettivo annuale
Rilascio dell’autorizzazione prevista dal D.Lvo 148/08 a tutte le aziende ittiche e gli stabilimenti
di lavorazione, nonché gli impianti di pesca sportiva. Acquisizione della autocertificazione
dell’entità limitata della produzione da parte dei titolari degli impianti ittici che possono fruire
della deroga dall’obbligo di autorizzazione. Effettuazione dei controlli ufficiali previsti dal D.Lvo
148/08, effettuazione dei controlli diagnostici previsti presso gli impianti riconosciuti ed in
corso di riconoscimento ed esecuzione dei controlli diagnostici previsti dal piano di
monitoraggio regionale.
3) Unità soggette a controllo
Il piano di monitoraggio è prioritariamente rivolto alle aziende che effettuano semina di
materiale ittico in acque pubbliche e, in subordine, agli altri impianti di carattere intensivo.
Sono escluse dal piano le “pesche sportive”. L’attività di controllo interessa le aziende già
riconosciute e in corso di riconoscimento, con prelievo eseguito ai sensi della Decisione
2006/88/CE. Sono inoltre sottoposti ad un monitoraggio le aziende di altre tipologie (10– 15
capi).
4) Attività prevista
Autorizzazioni da rilasciare presso tutti gli impianti ittici (fatte eccezione aventi diritto deroghe)
Controlli ufficiali presso impianti autorizzati Nei centri presenti sul territorio già in possesso
della qualifica comunitaria è prevista l’esecuzione dei seguenti interventi:
Centri ittici da controllare
5
Campioni da prelevare (serie da 30 campioni)
6
5) Indicatori di attività:
• % aziende da autorizzare/aziende autorizzate (100% dei previsti)
• % registrazione in ARVET aziende autorizzate (100% delle autorizzate)
• % controllo diagnostico su aziende riconosciute e in corso di (100% delle riconosciute e in
corso di riconoscimento).
L. SORVEGLIANZA SULLE ZOONOSI
1) Risultanze precedenti
Il controllo delle principali zoonosi a trasmissione alimentare o trasmesse da artropodi è condotta
in ottemperanza alle indicazioni della Direttiva 99/2003, recepita con Dl.vo 191/06, che individua
alcune zoonosi (brucellosi, campilobatteriosi, echinococcosi, listeriosi, salmonellosi, trichinellosi,
tubercolosi, E.coli VTEC) per le quali, è necessaria la presenza di un sistema di sorveglianza a
livello della produzione primaria ed in tutte le altre fasi della catena alimentare, trattandosi di
patologie riscontrate con frequenza significativa nell’uomo e negli animali nonché in mangimi e
prodotti alimentari, e quindi di importanza sanitaria e socio-economica.
2) Obiettivo annuale
In ottemperanza alle indicazioni della Direttiva 99/2003, recepita dal Dlvo 191/06, devono essere
adottate azioni per consentire approfondite indagini epidemiologiche nei focolai di tossinfezione
alimentare e permettere coordinati interventi di controllo nelle differenti fasi della catena
alimentare.
Gli obiettivi di miglioramento, in riferimento all’ambito 12 della DGR 14-915 del 3/11/2010,
includono:
- effettuare interventi di controllo coordinati e condividerne i risultati tra i Servizi di prevenzione
medici e veterinari per consentire di agire nei punti della filiera alimentare idonei e valutare
l’andamento delle azioni intraprese.
- adottare di protocolli di intervento condivisi a seguito di positività e focolai zoonotici per
garantire azioni omogenee ed efficaci di identificazione e controllo del patogeno, con specifico
riferimento a cisticercosi, idatidosi ed altre patologie oggetto di approfondimento specifico;
- garantire un efficace flusso informativo tra i Servizi di prevenzione per permettere una
conoscenza approfondita della diffusione delle zoonosi e delle principali fonti di contagio.
3) Unità soggette a controllo
Le attività di sorveglianza nelle popolazioni di animali domestici e selvatici derivano dai
programmi di controllo effettuati nelle differenti filiere e nei differenti punti di prelievo, come
descritto nei capitoli del PRISA.
4) Attività prevista
L’attività viene coordinata dal referente di settore. Proseguirà il programma integrato tra SISP
ed SPV, strumento valido ed efficace per l’esecuzione di indagini epidemiologiche in occasione
di segnalazioni di malattie trasmissibili. Si prevede inoltre di segnalare correttamente e
compiutamente gli episodi di zoonosi rilevati ed indagati, secondo i flussi informativi stabiliti a
livello locale e regionale.
5) Indicatori di efficacia: corrispondenza delle segnalazioni mediche e veterinarie
- disponibilità di protocolli di intervento condivisi a seguito di riscontri sfavorevoli nell’uomo,
negli animali, negli alimenti, nei mangimi
di efficienza: evidenze di condivisione, tra Servizi veterinari e medici, dei programmi di
intervento e dei risultati per il controllo delle zoonosi
M. WEST NILE DISEASE
1) Risultanze precedenti
A seguito della comparsa nel 2008 in Italia di episodi di encefalomielite di tipo west-nile, del
riscontro di positività sierologiche in cavalli, bovini, uccelli selvatici e la rilevazione di alcuni
casi umani, è stato aggiornato il piano di sorveglianza nazionale (DM 29/11/07) con
l’individuazione di zone di rischio in cui adottare programmi specifici di monitoraggio e
controllo dell’infezione. E’ previsto il controllo diagnostico dei cavalli con sintomatologia
riferibile a WND e la sorveglianza passiva sull’avifauna selvatica.
2) Obiettivo annuale: individuazione precoce di una eventuale introduzione e circolazione
virale, al fine di permettere di attivare rapidamente, un programma di intervento per la
prevenzione nell’uomo e per la protezione degli equidi.
3) Unità soggette a controllo: sorveglianza clinica degli equidi con approfondimenti
diagnostici a seguito di sintomatologia clinica riferibile a WND e sorveglianza passiva
dell’avifuana selvatica con controllo degli animali rinvenuti per mortalità anomala. L’attività
sarà concentrata nelle aree umide, in cui si concentra la maggior parte di uccelli selvatici e
dove è maggiormente diffuso il vettore dell’infezione.
4) Attività prevista: viene coordinata dal referente di settore e dal referente dei selvatici
sorveglianza mortalità anomala selvatici
sorveglianza clinica equidi e segnalazione casi sospetti
collaborazione medico-veterinaria
5) Indicatori di efficacia: raggiungimento del livello minimo dei controlli di sorveglianza
stabiliti;
coinvolgimento dei veterinari liberi professionisti per una migliore sorveglianza clinica
sugli equidi e degli operatori del settore faunistico-venatorio per il controllo delle
mortalità anomale.
N. CONTROLLI SUI PROGRAMMI AZIENDALI DI BIOSICUREZZA e BENESSERE e
AUDIT NEGLI ALLEVAMENTI
1) Risultanze precedenti
I Servizi di Sanità Animale verificano regolarmente lo stato di attuazione dei programmi aziendali
di biosicurezza, finalizzati a ridurre il rischio di introduzione di patologie dall’esterno e di diffusione
all’interno delle aziende. L’attività deve essere effettuata secondo una programmazione congiunta
con Area A e C che ricomprenda anche gli aspetti di benessere animale.
2) Obiettivo annuale: effettuazione di interventi per garantire il raggiungimento della uniformità
delle misure di biosicurezza negli allevamenti regionali, secondo le diverse tipologie considerate del
settore avicolo e suinicolo, in collaborazione tra area A e C, considerata la assenza nel VCO di
allevamenti intensivi di suini e avicoli, i controlli riguarderanno anche altre tipologie .Per il settore
bovino, l’attività di verifica riguarderà i allevamenti in cui si rilevano reinfezioni per IBR, come
indicato nel relativo capitolo del PRISA.
3) Unità soggette a controllo
SUINI - Utilizzo delle check list specifiche con riferimento a misure di biosicurezza previste
dalla OM 12/04/2008 e dal Reg. 2075/05 che definisce norme specifiche applicabili ai controlli
ufficiali relativi alla presenza di Trichinella nelle carni
AVICOLI – Utilizzo delle check list specifiche con riferimento a misure di biosicurezza previste
dal OM 26/8/05 e s.m e dai piani di controllo della salmonella
BOVINI – Utilizzo della check list specifica con riferimento a misure di biosicurezza previste dal
piano regionale volontario di controllo e di eradicazione IBR nelle aziende con reinfezione
CONIGLI - Controllo negli allevamenti cunicoli di cui alla nota regionale n.6289/DB 2017 del
28/02/2013
Utilizzo della check list specifica con riferimento a misure di biosicurezza per la prevenzione
della mixomatosi e della malattia emorragica virale
TUTTE LE SPECIE controllo delle aziende con obbligo di adesione al COSMAN (superiori a 10
UBA) che per l’anno 2014 hanno dichiarato di non aderire alla polizza assicurativa per lo
smaltimento. L’elenco di tali aziende verrà trasmesso dalla Regione.
4) Attività prevista: gli ambiti di approfondimento degli interventi di vigilanza e dell’audit
riguardano:
la gestione dell’anagrafica
il programma aziendale di biosicurezza
il rispetto dei requisiti di benessere animale
il rispetto delle norme in materia di alimentazione animale e gestione del farmaco
verifica, tramite il sistema ARVET, delle percentuali di mortalità e del numero di bovini
deceduti registrati in BDN
l’adozione di procedure di intervento in caso di mortalità anomala o di assenza di
segnalazione di mortalità
L’ intervento di vigilanza è specificatamente finalizzato:
all’individuazione delle cause di morte e delle misure da adottare per la loro prevenzione
nelle aziende con assenza di segnalazioni alla verifica dell’eventuale smaltimento non
corretto
nelle aziende con obbligo di adesione al COSMAN (superiori a 10 UBA) che per l’anno 2014
hanno dichiarato di non aderire alla polizza assicurativa per lo smaltimento alla verifica delle
modalità alternative di smaltimento
Controlli integrati A/C
Bovini
6
ovini
6
caprini
6
Suini
1
Per il 2014 è previsto un solo AUDIT
5) Indicatori di efficacia:
disponibilità della situazione aggiornata delle condizioni degli allevamenti , con
riferimento alle misure di biosicurezza, benessere e al controllo sullo smaltimento degli
animali morti.
disponibilità di protocolli di intervento condivisi a seguito di riscontri sfavorevoli negli
animali, negli alimenti, nei mangimi.
Q. ALTRE ATTIVITA’
Nell’ambito dell’attività svolta dall’Area di Sanità Animale sono comprese le verifiche sulla
regolarità del commercio, del trasporto e della movimentazione degli animali; in particolare i
controlli riguardano:
le stalle di sosta
gli spostamenti degli animali con rilascio delle relative certificazioni
le fiere e le esposizioni zootecniche
le introduzioni di animali da paesi comunitari e le importazioni da paesi terzi
l’alpeggio e il pascolo vagante
la vigilanza e la sorveglianza diagnostica sugli animali morti
In collaborazione con l’Area C Igiene degli allevamenti vengono effettuate ispezioni:
sulla regolarità del trasporto, per quanto riguarda la presenza delle autorizzazioni previste, lo
stato sanitario e il benessere degli animali trasportati, la sussistenza dei requisiti strutturali e
igienico sanitari richiesti per gli automezzi
Si prevede di collaborare con le altre SOC del DP per la predisposizione ed aggiornamento del
piano di emergenza locale, che comprende gli aspetti organizzativi ed operativi della fase di
preallarme e di quella di focolaio da malattie diffusive, con particolare
riferimento:
- alle assegnazioni di responsabilità ed alla individuazione delle risorse
- alle procedure operative da mettere in atto;
- alle collaborazioni interarea e con gli altri Servizi coinvolti;
- alle registrazioni nel Sistema informativo regionale ed alle relative rendicontazioni previste.
SERVIZIO VETERINARIO AREA B
CONTROLLO DELLE PRODUZIONI DI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE
Gli obiettivi e gli indicatori per le diverse attività di seguito elencate sono quelli indicati dalla
Regione Piemonte nel PRISA 2014.
Nell’anno 2014 nell’ottica di ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse il SPV B ha predisposto:
Con SIAN :
1) interventi integrati in attività di ristorazione
2) proseguimento di interventi integrati in attività agrituristiche/rifugi
Con SPV AREA C :
1) controlli integrati sul benessere animale
2) controlli integrati sulla filiera latte
3) collaborazione nell’esecuzione del PNR
Con SPV AREA A:
1) controllo filiera per etichettatura
ELEMENTI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO E PRIORITA’ ADOTTATE A LIVELLO DI
CONTROLLO
La programmazione dei controlli negli impianti RICONOSCIUTI avviene, come per gli anni
precedenti, in funzione della classificazione del rischio utilizzando la consueta scheda di
valutazione. Ad ogni singolo impianto è stato attribuito un unico valore di rischio complessivo,
ponderato anche sulle valutazioni delle diverse tipologie di attività eventualmente presenti.
Tale valore di rischio complessivo rappresenta il riferimento per la programmazione annuale.
Le frequenze minime di ispezione e di audit sotto indicate si applicano pertanto a tutti gli
stabilimenti, indipendentemente dalla tipologia e dall’entità produttiva.
Al fine di favorire l’omogeneità degli interventi, oltre agli audit, anche le ispezioni effettuate
presso gli stabilimenti vengano condotte, se possibile in equipe, per favorire la rotazione degli
operatori e migliorare conseguentemente l’attività di controllo sugli stabilimenti.
Livello di rischio
ALTO
MEDIO ALTO
MEDIO BASSO
BASSO
Numero di ispezioni anno
6 (bimestrale)
4 (trimestrale)
3 (quadrimestrale)
2 (semestrale)
Numero di audit anno
1
1
0,5
0,5
(annuale)
(annuale)
(biennale)
(biennale)
NOTA: L’attività di stagionatura, sezionamento e riconfezionamento formaggi è stata
ricompresa nelle tabelle sottostanti, in quanto gli stabilimenti che effettuano tali attività sono
anche depositi frigoriferi, riconfezionamenti salumi o prodotti a base di carne.
AUDIT
La gestione degli audit è affidata al veterinario referente che provvederà a coordinare, gestire
attuare tale attività tenendo conto sempre per la microimpresa delle semplificazioni previste
dalla D.D. 692.
Si allega elenco audit ,specifico per attività, concordato per l’anno 2014 per tutti gli impianti
gestiti dall’area B.
AUDIT
CARNI DI UNGULATI DOMESTICI MACELLI
CARNI DI UNGULATI DOMESTICI SEZIONAMENTI
CENTRO LAVORAZIONE SELVAGGINA CACCIATA
CARNI DI SELVAGGINA ALLEVATA MACELLO
CARNI DI SELVAGGINA CACCIATA SEZIONAMENTI
CARNI DI SELVAGGINA ALLEVATA SEZIONAMENTI
MAGAZZINI FRIGO E RICONFEZIONAMENTI
IMPIANTI DI LAVORAZIONE E TRASFORMAZIONE CARNI
PRODOTTI DELLA PESCA
PRODOTTI A BASE DI LATTE STAGIONATURE E SEZIONAMENTI
Previsione 2014
5
4
1
1
2
2
4
4
1
4
ISPEZIONI
Impianti riconosciuti compresi riconfezionamenti e stagionature prodotti lattierocaseari
Livello di
rischio
Alto
Medio alto
Medio
Basso
Attività
presenti
% di controllo
prevista da PRISA
Controlli
programmati
15
65
Quadrimestrale*
Semestrale *
39
123
Controlli
effettuati
Servizi
coinvolti
SPV B
SPV B
*macelli annuale
Come richiamato dal Ministero della Salute sulle criticità riscontrate durante diverse visite
ispettive si provvederà ad adottare delle misure efficienti relative a:
-
ispezione post mortem, in particolare per quanto disposto al comma s), Cap. V, Sez. II All.
I, del Reg. CE 854/2004 (inidoneità al consumo delle carni sporche o che presentano una
contaminazione fecale o di altro tipo);
-
*verifica di quanto disposto nel comma a), punto 5, art. 4 del Reg. CE 854/2004 (verifica
della conformità dei prodotti alimentari di OA ai criteri microbiologici stabiliti dalla normativa
comunitaria).*(per tutti i prodotti di origine animale)
CONTROLLO SU ALIMENTI IMPORTATI (SINTESIS)
La presenza sul territorio di Ditte che importano, in particolare prodotti della pesca comporta
per l’Area B del Servizio Veterinario un’ attività di prelievo notevole e complessa, sia per i
monitoraggi, ma in particolare per i prelievi successivi ad ALLERTA.
Il veterinario referente per gli allerta si occupa anche, in collaborazione con il veterinario di
area A referente per TRACES della gestione del sistema informatico SINTESI.
PRELIEVI PIANO MONITORAGGIO SINTESIS
PROVENIENZA
ESTONIA
FRANCIA
GRECIA
IRLANDA
REGNO UNITO
SPAGNA
SPAGNA
SPAGNA
SPAGNA
SPAGNA
SPAGNA
UNGHERIA
UNGHERIA
TIPOLOGIA
FILETTI PESCE
FORMAGGI
PESCI FRESCHI
CARNI BOVINE
CARNI BOVINE
CARNI SUINE
MOLLUSCHI
PESCI FRESCHI
PESCI FRESCHI
PESCI FRESCHI
PESCI AFFUMICATI
ANIMALI VIVI
ANIMALI VIVI
ANALISI
HG.CD. PB
LISTERIA
VERDE MALACHITE
E.COLI SALMONELLA
E.COLI SALMONELLA
SULFAMIDICI
SOLFITI
HG.CD. PB
HG.CD. PB
HG.CD. PB
LISTERIA
ESITO
ALTRO
I controlli in vigilanza sulle merci d’importazione saranno inseriti nel sistema SINTESIS.
CONTROLLO DELLA COMMERCIALIZZAZIONE DI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE
Tutta l’attività di controllo sulla commercializzazione è affidata ai tecnici della prevenzione, che
operano con il supporto dei veterinari di Area B responsabili del territorio sotto la supervisione
del veterinario referente per la commercializzazione che opera in collaborazione con il
coordinatore dei tecnici. Si rimanda alle tabelle congiunte con il SIAN per numeri e frequenze
di tali attività. In particolare i veterinari e i tecnici di Area B nell’ambito dell’attività di vigilanza
continuano nell’ attività di informazione sulle semplificazioni previste per le microimprese in
autocontrollo (D.D. 6929)
Sono stati previsti per l’anno 2014 controlli congiunti con il SIAN su rifugi alpini, agriturismi e
ristorazione pubblica, nell’ottica di incrementare i controlli in relazione all’Expo 2015 che si
terrà a Milano; continueranno, inoltre, i controlli del SPV come per l’anno precedente sulla
ristorazione collettiva.
ATTIVITA’ STRAORDINARIA DI MONITORAGGIO SULLA CORRETTA GESTIONE DEI
PRODOTTI SCADUTI E DEI RESI ALIMENTARI
Il monitoraggio si svolgerà nei seguenti ambiti e sarà effettuato dal veterinario referente per
territorio con la collaborazione dei tecnici
• 3 Depositi frigoriferi di medie o grandi dimensioni e piattaforme distributive:
• 3 Grande Distribuzione Organizzata :
• 2 Stabilimenti di produzione riconosciuti prodotti a base di carne:
• 4 Stabilimenti produzione riconosciuti /registrati prodotti a base di latte:
ALTRE ATTIVITA’ DI SICUREZZA ALIMENTARE
1) Ricerca trichina su cinghiali abbattuti , cacciati e commercializzati
2) Ricerca cesio su cinghiali abbattuti , cacciati e commercializzati