Pensioni, referendum, Tav: ora Prodi deve stringere

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Pensioni, referendum, Tav: ora Prodi deve stringere
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STAMPA
ISLAMABAD
Ucciso Abdul Ghazi, uno dei leader
della Moschea Rossa. Le opinioni
di tre esperti di questioni pachistane
MERCOLEDÌ 11 LUGLIO 2007
NEL
BLOG
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Bbc, sca
via web
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i progra
i
televisiv
La scuola
inglese salda
i debiti
(formativi)
PARTITO DEMOCRATICO
TV
Il partito
di Corona? C’è
già sul piccolo
schermo
POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN ABB. POST. 353/2003 (CONV. IN L. 27.02.2004, N.46)
ART.1, COMMA 1, DCB ROMA
D.L.
seven
ANNO V • N°137 • € 1,00
Letta verso la firma del quesito elettorale per rafforzare la candidatura alle primarie
Il paese
che non
invecchia
ILVO
DIAMANTI
È
l’incertezza il marchio della gioventù dei nostri tempi, insomma, oggi siamo tutti giovani. D’altra
parte le mode, gli stili di vita mimano la giovinezza eterna. Ma oggi in
modo più sistematico e determinato
di un tempo. Per rendere indelebili
i segni del tempo che «non» passa.
Con l’aiuto della scienza e della chirurgia. Non solo la moda giovane, la
musica giovane, i consumi (tecnologici) giovani, quindi. Ma anche i
trapianti tricologici, i trattamenti
estetici, il fitness a ogni costo e a
ogni età, il botulino per tutti, il lifting e la liposuzione. Per combattere l’età, fermare il tempo.
Un ruolo interpretato alla perfezione da Silvio Berlusconi. Divenuto, a ragione, l’icona del nostro tempo senza tempo.
Così, non dobbiamo sorprenderci troppo se l’87 per cento degli
italiani (riferimento all’indagine Demos & Pi, dicembre 2006) condivide
l’affermazione che nel
nostro paese
Le figure al
giovani dopotere danno «i
vrebbero avel’immagine
re più spazio
nelle posiziodi un paese
ni di responin cui il tempo sabilità».
Lo dicosi è fermato
no in tanti.
Lo sentiamo
ripetere in modo quasi ossessivo, in
tutti i discorsi pubblici e privati. Ma
non è vero. O meglio: è vero solo in
parte, perché questa affermazione
riflette la desemantizzazione della
parola «giovani». Il cambiamento di
significato che ha subito negli anni.
Gli italiani, in altri termini, invocano maggiore spazio per i giovani perché si sentono tutti giovani.
Oppure, vogliono restarlo sempre
più a lungo. Rifiutano di invecchiare. Non solo perché restare per sempre giovani non dispiace. (A molti;
anche se alcuni la percepiscono come una condanna). Ma anche perché, in questo modo, gli adulti allontanano il momento del «ricambio»;
della sostituzione dai posti di potere
che occupano saldamente. Lo spostano sempre più in là; sempre più
in avanti.
D’altronde, le figure più rappresentative, in Italia, propongono l’immagine di un paese in cui il tempo
si è fermato. Per assurgere alla carica
di presidente della repubblica occorre avere almeno 80 anni; dieci di
meno per guidare il governo oppure
l’opposizione.
SEGUE A PAGINA 2
Pensioni, referendum, Tav:
ora Prodi deve stringere
E sulla guida del Fmi ci sono mugugni: poteva andarci Padoa-Schioppa?
«L
e distanze restano». L’incontro tra una delegazione
di Rifondazione e il sottosegretario
di palazzo Chigi Enrico Letta sullo
scalone si risolve con un nulla di
fatto. «Nulla di nuovo» è il commento del ministro Paolo Ferrero
al termine del vertice. Eppure il
tempo stringe. Il presidente del
consiglio Prodi ha intenzione di
presentare entro la settimana la
proposta “conclusiva” del governo.
Oggi, intanto, in commissione
affari costituzionali del senato si
apre la discussione sulla bozza di
riforma elettorale presentata da
Bianco: le posizioni dei partiti, nell’Unione e all’interno della Cdl, restano però molto distanti e i margini per un’intesa prima delle ferie
del parlamento sono ormai sfumati.
Cattolici, senza corrente
STEFANO
CECCANTI
R
ispetto al rapporto tra riformismo cattolico democratico e occasione storica del Pd vale la pena di
richiamare un episodio storico rilevante. Nei primi anni ’60 una delegazione di giovani cattolici spagnoli si
reca in Italia presso la Dc. Ce lo rac-
Fuori il Pd
dalla Rai
conta uno dei protagonisti, Gregorio
Peces Barba, nella sua autobiografia.
Al momento dell’incontro con Carlo
Donat Cattin, a cui gli spagnoli spiegano i loro convincimenti riformisti,
quest’ultimo spiega ai suoi stupiti
ascoltatori che se vogliono essere coerenti devono abbandonare il modello
Dc perché esso non consentirebbe di
realizzarli.
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R O B I N
Revival
A differenza di Walter Veltroni
Letta potrebbe firmare il referendum elettorale mentre restano molto alte le possibilità che annunci nei
prossimi giorni la sua candidatura
alla segreteria del Pd. Oggi il comitato dei 45 vara le regole per la consultazione del 14 ottobre: l’interrogativo riguarda la possibilità per un
candidato di collegarsi con più liste.
ALLE PAGINE 2, 3 E 4
L’europeismo
“à la carte”
di Sarkozy
ANNA MARIA POLI
Strauss-Kahn
nei giudizi di
Cohen e Touraine
VALENTINA LONGO
A PAGINA 5
L
I
nnovare, semplificare la pubblica amministrazione per liberare
l’economia, accompagnare l’Italia
in un futuro sempre più europeo.
Su queste linee di indirizzo il
nuovo Partito democratico dovrà
confrontarsi con un terreno conosciuto dal centrosinistra ma spesso
affrontato con eccessiva timidezza.
Si è scontata negli anni, infatti, la
difficoltà culturale di far convivere
la libertà con l’uguaglianza. Ora,
nel nuovo quadro politico, il Pd
dovrà riprendere in mano la questione, ponendo l’accento sulla libertà e le sue conseguenze.
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Brogli in Australia?
Alla notizia curiosa di Fini can-
S
chede delle elezioni 2006 precompilate in blocco con voti all’Unione.
Un video-denuncia su Repubblica.it rivelerebbe i brogli elettorali legati al
voto estero in Australia secondo quanto riferito dal candidato al senato dell’Udeur, Paolo Rajo. Immediate le polemiche. La Casa delle Libertà chiede
«di ricontare le schede». Il presidente
di palazzo Madama, Marini: «Informeremo la giunta». Fedi, uno dei senatori
coinvolti: «Strano che la denuncia arrivi un anno dopo».
aggiunge l’ipotesi che si ritrovi
davanti Rutelli. Al revival ’93-’94
a citazione rischia di sembrare
troppo solenne, però forse non
è fuori luogo: né per la Rai, né per
la politica italiana di oggi. È una
frase di Gandhi che è tornata, qualche mese fa, nei resoconti del funerale di Welby.
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LINDA
LANZILLOTTA
VIDEO-DENUNCIA SUL VOTO ITALIANO ALL’ESTERO
didato sindaco a Roma, il gossip
ROBERTO
NATALE
Dalle parole
ai fatti
si preparano anche BassolinoMussolini, Occhetto-Berlusconi,
poi un governo Dini. A Dini non
ditelo, che lo fa davvero.
È vero,
una guida
deve guidare
C
om’è vera, e giusta, la frase di
Arturo Parisi: «Chi si propone come guida deve guidare, non
farsi guidare». Nell’originale, la
battuta è polemicamente riferita
a Veltroni e alla sua adesione
troppo prudente ai referendum
elettorali. Essa ha però un valore
generale. Applichiamola per
esempio all’attuale guida dell’Ulivo e dell’Unione, che molti fino a
pochi giorni fa avrebbero voluto
confermare anche
per i prosPrima di
simi anni,
prendercela
rinviando
con Veltroni, nel tempo
vediamo come la scelta
del leader
va l’attuale
del futuro.
Euroleadership
pa, riforma
del welfare, sistema elettorale. Tre temi sui
quali l’Ulivo vanta da sempre una
impostazione più seria rispetto
alla destra. Temi sui quali, in tempi diversi, Prodi ha dichiarato di
voler imporre il marchio della
propria decisione e guida.
Siccome le cose non vanno
benissimo, su questi e su altri
fronti, e siccome già sul referendum elettorale hanno cominciato
a scaricare qualche responsabilità
su Veltroni, è meglio evitare che
il gioco continui. Ci penserà già
la destra, presto, a prendersela col
candidato alla guida del Pd se non
si fa la Tav, se non si riformano le
pensioni, se non si raccolgono i
rifiuti in Campania, se l’Italia conta sempre meno in Europa e nel
mondo. Per onestà e per amor
patrio, nel centrosinistra vanno
ripartite in maniera corretta le
responsabilità. SEGUE A PAGINA 9
Chiuso in redazione alle 20,30
Debutta oggi sui grandi schermi di tutto il mondo il nuovo film
Harry Potter, scordatevi le favole
PAOLA
CASELLA
«L
a vita non è giusta». Lo
dice, in tono laconico e
meramente fattuale, Severus Piton, quella sorta di clone di Renato Zero che fa parte del colore
locale (nero, nel suo caso) della
scuola di magia di Hogwarts. Lo
dice a metà di Harry Potter e l’Ordine della Fenice, che debutta oggi sui grandi schermi di tutto il
pianeta, in contemporanea mondiale. E lo dice da insegnante, ad
un alunno a malapena uscito dalla pubertà.
Scordatevi le favole: in Harry
Potter e l’Ordine della Fenice,
quinto segmento della saga dedicata al giovane mago inglese
diretto dal regista tv David Yates,
non c’è spazio né per i sogni ad
occhi aperti (ma per gli incubi sì,
eccome) né per le illusioni – e
questo, in un film che vede protagonista la magia.
Il nuovo HP cinematografico, ancor più che il romanzo,
accentua gli elementi dark e una
Oggi su www.europaquotidiano.it Il Portogallo assume la presidenza Ue
visione cupa e livida della vita,
fatta di portoni chiusi, scale che
cambiano continuamente direzione, corridoi bui e vicoli ciechi.
Non esattamente il quadretto
ottimista che le commedie della
Disney propinavano alla generazione dei baby boomer. Ma, forse,
una visione più consona alle circostanze degli adolescenti di oggi, disorientati da mille alternative, molte delle quali con davanti un segno negativo.
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@ “Riformare l’Europa per il 21° secolo”: il parere della Commissione Ue @ Scuola, ministero presenta dati sui pensionamenti