CARLO D`ALOISIO …egli sa che il movimento artistico

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CARLO D`ALOISIO …egli sa che il movimento artistico
PERSONAGGI ILLUSTRI IN TERRA D’ABRUZZO
CARLO D’ALOISIO
(Vasto 1892 – Roma 1971)
pittore, incisore, grafico, cartellonista, saggista
…egli sa che il movimento artistico contemporaneo è una forza che non può fermarsi.
(CARLO CARRÀ)
Carlo D’Aloisio si avvicinò all’Arte sin da ragazzo e da autodidatta. Iniziò con la
riproduzione dei soggetti dal vero e con il progressivo
approfondimento di alcune tecniche, elaborate secondo
la sua personale esperienza, come la xilografia e
l'acquarello affresco.
Dopo la licenza ottenuta alla Regia Scuola Tecnica della
sua città, partecipò a due eventi espositivi, a
Castellammare Adriatico e ad Ortona, cui seguirono il
trasferimento a Roma, dove sicuramente maggiori erano
le possibilità di lavoro, ed un breve soggiorno Napoli
(1912).
1- Autoritratto (1930). Disegno
Iniziò presto, sin dal 1910, ad illustrare alcune riviste con le sue incisioni,
per esempio i periodici La Rivista d’Oggi, L’Attualità, Il Romanzo dei Piccoli .
Fig. 3- D’Aloisio da Vasto, Nevicata in montagna
(1908).
Xilografia, cm. 37.3x12.2.
Fig. 2- D’Aloisio da Vasto, Donne abruzzesi (1914).
Xilografia, cm. 28.9x28.4.
Carlo D’Aloisio (1892-1971) – Pittore incisore grafico saggista
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Fig. 4- D’Aloisio da Vasto, Torre di Bassano (1912).
Disegno ad inchiostro su carta, cm. 21x11. Vasto,
Pinacoteca di Palazzo d’Avalos.
L'austera Torre di Bassano è uno dei monumenti che si affacciano
su piazza Rossetti, nel centro storico di Vasto.
Ancora oggi Carlo D’Aloisio, che solo in un secondo tempo aggiunse al suo
nome quello della città natale, è noto ed apprezzato come illustratore e decoratore
del libro, sia perché molto prolifico in questo campo, sia perché la sua naturale
disposizione gli consentì di creare immagini raffinate e di eccellente gusto
decorativo.
Immagini ottenute con diverse tecniche incisorie, monotipi, acqueforti e
soprattutto xilografie ma anche con disegni a penna, create per libri e per riviste.
Tant’è che nel 1922 fu presente alla Prima Mostra degli illustratori e decoratori del
libro, allestita a Firenze, con Catalogo di Mario Tinti.
Fig. 5- D’Aloisio da Vasto, Copertina illustrata
del libro di fiabe Liolà (1916). Xilografia colorata
Illustrazione tratta dal libro di fiabe Liolà.
Fig. 6- D’Aloisio da Vasto, Girotondo.
Carlo D’Aloisio (1892-1971) – Pittore incisore grafico saggista
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Successivamente realizzò numerose copertine, sia di periodici, come il
mensile Emporium, rivista tra le più longeve d’Italia, sia di altri giornali come il
settimanale satirico Satana Beffa, solo per citare le pubblicazioni più significative,
ma continuò ad illustrare anche dei libri per molte case editrici tra cui Carabba,
Mondadori, Trevisani, Maffei e Berlutti.
Fig. 7- D’Aloisio da Vasto, Copertina della rivista illustrata
Emporium (1927). Xilografia.
Emporium, pubblicato dal 1895 al 1964, era un mensile d’Arte.
Documentò i cambiamenti e l’evoluzione del linguaggio visivo storicoartistico
Nel 1916 raccolse in un album dodici xilografie
con soggetti relativi alla Grande Guerra.
Nello stesso periodo pubblicò, in due cartelle, alcune
vedute e personaggi tipici della terra d'Abruzzo.
Anche dopo la fine del primo conflitto mondiale, realizzò illustrazioni per molte
case editrici ed iniziò la collaborazione con altre riviste, tra cui La Domenica dei
fanciulli, La Donna, Pasquino, L'Illustrazione del popolo, Novella, Il Balilla, Ragazzi
d'Italia, Cuor d'oro.
Fig. 8- D’Aloisio da Vasto, Donna scannese (1914). Xilografia
rossa.
Assidua fu la sua partecipazione alle principali
manifestazioni artistiche, come la Palizziana di Vasto,
la prima e la seconda Biennale di Monza dedicata alle arti
decorative.
Questa mostra, tenuta in origine ogni due anni, ben
presto ebbe cadenza annuale e coinvolse sin dall’inizio
giovani talenti in un programma di rinnovamento a largo spettro con lo scopo, rivelatosi
poi lungimirante, di stimolare l’interazione tra arti applicate, mondo produttivo ed
industria. In queste prime Biennali, D’Aloisio espose alcuni pregevoli arazzi
disegnati da lui e realizzati da tessitori aquilani. Insieme ad i suoi manufatti c’erano
anche opere di Depero e maioliche di Giò Ponti, come si apprende dai Cataloghi,
che riportano gli elenchi degli espositori con la descrizione delle relative opere (I
Esposizione Internazionale delle Arti Decorative, Bestetti e Tuminelli, Milano, 1923. II
Edizione della Mostra Internazionale delle Arti Decorative, Alpes e F. Del Rio, Milano
1925).
Carlo D’Aloisio (1892-1971) – Pittore incisore grafico saggista
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Fu sicuramente famoso cartellonista: gli unici due manifesti pubblicitari recuperati
furono infatti commissionati da un’azienda, la ditta Rocchietto di Pinerolo, che si
affidava ad artisti di talento o già famosi, come per esempio Marcello Dudovich e
Luigi Bombpard.
Fig. 9- G. Guerrini, Biennale delle Arti Decorative di Monza, 1925.
Cartolina postale illustrata.
Fig. 10- D’Aloisio da Vasto,
pubblicitario di Proton (1926).
Manifesto
È questo uno dei due manifesti realizzati per il
ricostituente Proton, della Ditta Rocchietti di Pinerolo,
molto noto all’epoca e prodotto sino agli anni ’50 del
Novecento.
A Roma conobbe Elisabetta
Mayo, scrittrice e scultrice di origini vastesi, era cugina di Giuseppe Spataro, e
napoletana di adozione. Nel 1927 i due artisti si sposarono ed insieme iniziarono a
lavorare nel loro studio di Roma ed a partecipare a molti eventi espositivi.
Il successo di Carlo D’Aloisio fu confermato dalla mostra personale allestita
l’11 maggio del 1929 nella Capitale, nelle sale delle Tre Venezie, e visitata anche
dai Reali d’Italia che acquistarono tre opere.
D’Aloisio da Vasto fu delicato pittore ed acquarellista ma anche un grande
interprete del genere paesaggistico, « … Tale genere suscita nell’artista un forte
stimolo alla riflessione, nonché un senso di grande lirismo. La padronanza di una
tecnica perfetta, infatti, non soffoca mai il contenuto poetico della composizione,
così come la sapiente elaborazione non altera l’aspetto e la freschezza
dell’improvvisazione» (INPS, SITO WEB).
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Fig. 11- D’Aloisio da Vasto, Festa di Paese1(920). Olio su tela.
L’Acquarello è dato in tutta la sua purezza, senza mescolanze di tinte a
corpo, mostrando quella luminosità e quella trasparenza, tipici requisiti di questa
tecnica, che sembrano essere l’espressione delle limpide visioni di D’Aloisio,
dipinte con pochi toni, chiari e puliti. Con lievi trasparenze e con purezza del
colore i suoi acquerelli suscitano intensa emozione.
.
Fig. 12- D’Aloisio da Vasto, Il Trabocco (1949). Acquerello
Carlo D’Aloisio (1892-1971) – Pittore incisore grafico saggista
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Fig. 13- D’Aloisio da Vasto, Sull’uscio (1918). Acquerello
su carta.
… e la luce prende il sopravvento sulla raffigurazione e
sullo stato d’animo dell’osservatore, costretto a un
languore, a una malinconia quasi struggente. Davvero
Carlo D’Aloisio da Vasto permette con gli acquerelli di
entrare in sintonia con la sua personalità
artistica,
perché dimostra il rispetto assoluto per il ricordo
dell’infanzia trascorsa in Abruzzo.
Quasi tutti i dipinti ci comunicano i suoi stati
emotivi: campagne, acque, buoi al lavoro,
visioni di paesi, contadini, si inseriscono in un
modulo visivo originale, peculiare del pittore
vastese, il quale, partito da contenuti di
ispirazione regionale, procede verso una
completa conquista dei propri mezzi espressivi, in direzione di una pittura tonale e
quindi verso il Chiarismo romano.
F
ig. 14- D’Aloisio da Vasto, Pellegrini (1920). Olio su tavola.
Fu infatti, per certi aspetti di significati e di forme, un anticipatore di quel
chiarismo tonale del grande momento degli anni trenta, rappresentato da Cagli,
Cavalli, Janni, Capogrossi, Ziveri, Francalancia e anche dal … Mafai delle donne
ignude che stendono i panni.
Le numerose opere esposte nel 1974, in occasione della Mostra di Roma,
delineano un percorso artistico abbastanza completo (PORCELLA): gli acquerelli ed i
dipinti eseguiti in Umbria, i quadri degli anni cinquanta, dove un colore ansioso e
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patetico sconvolge la certezza di visione e la costruzione adamantina perseguita
per lunghi anni, le rare immagini degli anni sessanta, dove i colori fiammegianti di
una vita in ansia si stemperano in una nuova serenità di oggetti, che prendono forma e
corpo grazie alla qualità della luce, esito evidente della frequentazione di Morandi
e di Mafai.
Fig. 15- D’Aloisio da Vasto Pescatori dell’Adriatico (1920). Olio su tavola.
Fig. 16- D’Aloisio da Vasto, Natura morta (1930). Acquerello, cm. 42x57
… sotto certi aspetti di significati e di forme (è) un anticipatore di quel chiarismo tonale del grande
momento degli anni trenta romani. (D. MICACCHI)
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Oltre che condividere l’esperienza della Scuola Romana, nei primi anni
Trenta Carlo D’Aloisio diede prova delle sue doti di saggista, di critico d'arte e di
operatore culturale.
Fig. 17- D’Aloisio da Vasto, Paesaggio (Marina). Olio su legno, cm. 50x70. Roma, INPS,
Direzione Generale.
Il dipinto, proprietà della Collezione Inps, è pervaso dalla luce, chiara e cristallina, tipica delle regioni
mediterranee e, come altri Paesaggi dell’artista, rivela alla base un’impostazione rigorosamente
costruttiva.
Insieme con alcuni amici, tra cui
Trifoglio e Roberto Melli, in quegli anni progettò, e
riuscì a pubblicare, la rivista trimestrale L'almanacco
degli artisti con il mensile Il vero Giotto che, nei pochi
anni della sua esistenza, dal 1930 al 1933,
rappresentò un vivace spaccato della vita culturale
dell’epoca. Al successo dellla rivista contribuirono
molti personaggi del mondo culturale italiano in un
dibattito letterario ed artistico sui temi della
tradizione italica, e delle avanguardie.
Al riguardo, nel 1981, Renato Guttuso così scriveva:
«Chi volesse farsi un'idea della società artistica e
letteraria di una cinquantina d'anni or sono non
Fig. 18- Copertina illustrata della rivista
L’Almanacco degli artisti (1930).
Carlo D’Aloisio (1892-1971) – Pittore incisore grafico saggista
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dovrebbe trascurare di dare un'occhiata all'almanacco intitolato il Vero Giotto e
dovuto all'iniziativa appassionata di Carlo d'Aloisio da Vasto». (in SPADACCINI)
« … qui presento il caso di un Almanacco poco noto (più noto è quello Bompiani)
ma che da anni consulto con sempre notevoli sorprese. Lo pubblicò Carlo
D'Aloisio da Vasto (da parte sua, delicato pittore e acquerellista) a cavallo del
1930, con il contributo di tutti gli artisti e intellettuali del momento. » (M. FAGIOLO
DELL'ARCO)
Ed ancora: « …In linea generale, va notato come sia presente ogni momento e
movimento dell'arte, senza limiti nazionali o internazionali (di fascismo c'è appena
un odore attraverso il ritratto del duce scolpito da Wildt). Escono cronache sulle
regioni (i redattori si chiamano Casorati o Bartolini, Franchi o Costantini) ma
anche su Montparnasse e sulla Spagna o sull'America. I tre referendum (sull'arte
attuale, su "che cosa è l'arte moderna", sugli artisti preferiti) permettono di
saggiare, anno per anno, il polso di un paese civile. Notevole il ricorso alla
caricatura, che ha persino un risvolto storico con la pubblicazione (1931) di quasi
tutte le caricature di Gian Lorenzo Bernini. Naturalmente le iniziative di D'Aloisio
da Vasto non si fermano ai tre almanacchi qui considerati. Segnalo Straitalia, un
almanacco per il 1933 (dal tono un po’ più allineato al regime: ricordo tra parentesi
il lungo scritto di Carrà
dedicato a Il fascismo e
l'arte) e il mensile Il vero
Giotto …». (M. FAGIOLO
DELL’ARCO)
Fig. 20- D’Aloisio da Vasto,
Roma mussoliniana (ante 1939).
Acquerello su cartone, cm
91x128. Roma, Galleria d’Arte
Moderna di Roma Capitale.
L’apertura delle nuove strade e la creazione di un nuovo assetto urbano, voluti dal Regime, sono interpretati
dall’Autore in senso non retorico, come questa via dell’Impero insolitamente deserta.
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Fig. 21- D’Aloisio da Vasto Pescatori Paesaggio (1950-60). Dipinto, olio su carta, cm. 21x30,5
Nel 1930 fu incaricato dal Governatore della capitale di allestire la Sezione Moderna del Museo di Roma, di cui
divenne ben presto direttore e conservatore. Fu anche direttore del Palazzo delle Esposizioni e della Galleria
Comunale d'Arte Moderna in via dei Cerchi (CALVANI).
Nel 1950 ottenne il permesso di trasferire il Museo e la Galleria nella sede attuale
di Palazzo Braschi, provvedendo alla sistemazione delle opere d’arte e delle
testimonianze documentali.
Dopo una lunga attività, coronata da premi e riconoscimenti, morì a Roma
il 21 Novembre 1971. È sepolto nel cimitero di Vasto, vicino alla moglie.
Fig. 22- D’Aloisio da Vasto, Marina con vela bianca (1960-70). Dipinto, olio su tavola, cm.
10x20. …permette all’emozione di dominare sull’intelletto e così lascia che i suoi paesaggi perdano qualsiasi
riferimento veristico e vivano di pura luce, una luce diffusa, lirica, accecante (STROZZIERI)
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MOSTRE D’ARTE
Come incisore partecipò alle più importanti rassegne nazionali ed internazionali.
Ricordiamo quelle di:
Los Angeles, 1930 e l932
Roma, 1931
Bruxelles, 1933
Varsavia, 1933
Berlino, 1937
Varsavia, 1937
Buenos Aires, 1937 Milano, Livorno, Firenze, Primo Salone dell'Associazione Incisori
d'Italia, 1957
Milano, Verona, Vicenza, Pesaro, Pontremoli, Secondo Salone dell'Associazione Incisori
d'Italia, 1959
Personali in Italia ed all’estero
(Città ospitanti)
Livorno, Roma, Milano, Napoli, Torino, Alessandria, Genova, Losanna, New York,
Santiago.
Mostre Collettive
Amatori e cultori di Roma 1927 e 1928
Arte marinara a Roma, 1928 e 1930
Arte sacra a Napoli, 1930
Arte sacra a Padova, 1931-32
Quadriennale romana 1931
Quadriennale romana 1935
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Primavera fiorentina, 1933 (p. 49 del catal.)
Biennale di Venezia, 1934 e 1936
Arte italiana a Budapest, 1936
Adriatica d'arte a Zara, 1938
Premio Michetti, 1946-59
Premi Marzotto, 1954-55
Rassegna d'arte figurativa di Roma e del Lazio, 1958-68
Retrospettive
D’Aloisio da Vasto. Trenta Acquerelli, Roma, Galleria Ca’ d’Oro, 1974
D’Aloisio da Vasto. Mostra antologica di Centoventi Opere dal 1920 al 1960. Vasto,
Palazzo d’Avalos, 1981
Carlo D’Aloisio da Vasto. Paesaggi. Oli, acquerelli, disegni. Rivisondoli, Museo Civico,
2013
BIBLIOGRAFIA
FAGIOLO DELL'ARCO M., D'Aloisio da Vasto e l'Almanacco degli Artisti - Il Vero Giotto.
Censimento d'una pubblicazione, in Catalogo della Mostra Antologica, Città del Vasto,1981
MICACCHI D., D’Aloisio da Vasto, centoventi opere dal 1920 al 1960, Catalogo della mostra
tenuta a Vasto dal 10 al 30 agosto 1981, Vasto, 1981
MUROLO M., D’Aloisio Da Vasto. L’Adriatico e i Pupazzi, Vasto, Il Torcoliere, 2006.
PALLOTTINI P., D’Aloisio da Vasto, Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 32 (1986)
Treccani, s. v.
PORCELLA A., D’Aloisio da Vasto: trenta acquerelli dal 1920 al 1930, Catalogo della
mostra, Roma 15 gennaio - 15 febbraio 1974, Galleria Ca’ D’Oro, Roma, 1974
STROZZIERI C., a c. di, Carlo D’Aloisio da Vasto. Paesaggi: oli, acquerelli, disegni,
Catalogo Mostra di Rivisondoli, Artechiara, Pescara 2013, 31 pagg.
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SITOGRAFIA
http://www.vastospa.it/html/personaggi/fp_daloisio.htm (PAOLO CALVANO e GIUSEPPE
CATANIA)
http://www.quiquotidiano.it/?p=14432 (PIERLUIGI CHILLÀ, Una nota su Carlo D’Aloisio da
Vasto, insigne xilografo e illustratore del libro d’arte).
http://www.galleriaartemodernaroma.it/collezioni/percorsi_per_temi/bontempelli_e_il_realis
mo_magico/roma_mussoliniana :
http://www.daloisiodavasto.it/fpittore.htm :
http://servizi2.inps.it/servizi/MuseoMultimediale/opera.aspx?id=125
http://www.histonium.net/notizie/arte/22373/carlo-daloisio-da-vasto-pittore-e-incisore-a120-anni-dalla-sua-nascita (Lino Spadaccini), Carlo D'Aloisio da Vasto, pittore e incisore a
120 anni dalla sua nascita).
Sulmona, 13 Agosto 2014
Enrichetta Santilli
(Storico dell’Arte Soprintendenza BSAE dell’Abruzzo)
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