FILT CGIL ROMA LAZIO Tutto questo è MeTe.

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FILT CGIL ROMA LAZIO Tutto questo è MeTe.
Anno II Dicembre 2011
Mensile a distribuzione gratuita
Contatti: [email protected]
In questo numero :
CGIL: 3 Dicembre - Il Lavoro
è l’unica cura per il paese pag.2
CGIL: 3 Dicembre - Il Lavoro
è l’unica cura per il paese
Il trasporto regionale rischia il
collasso!
In programma per sabato prossimo
l’Assemblea
Nazionale
straordinaria
dei delegati e delegate. Per la CGIL “è il
momento di rilanciare le nostre proposte
per risollevare il Paese”. Tre le priorità:
il lavoro, i giovani e le donne. Intervento
conclusivo del Segretario Generale della
CGIL, Susanna Camusso » La CGILtv
trasmetterà l’evento in diretta
L’unica cura per il Paese è il Lavoro.
Per questo la CGIL convoca per sabato
prossimo, 3 dicembre, un’Assemblea
Straordinaria delle delegate e dei delegati.
Un’iniziativa nel corso della quale oltre
15mila persone si confronteranno sui
temi del lavoro, quel lavoro che “bisogna
costruire, difendere, che bisogna rendere
stabile e non precario”. segue a pag.2
La cronaca di questi ultimi giorni, con il
cambio di Governo e le pesanti e ulteriori
misure richieste dall’Europa all’Italia,
rischia di farci dimenticare che la mannaia
di Berlusconi e Tremonti ha già tagliato
sette miliardi di trasferimenti dallo Stato
a Regioni, Province e Comuni per il
2012 colpendo in maniera pesantissima i
settori della sanità, delle politiche sociali
e del trasporto pubblico locale. Per quanto
riguarda le ferrovie Mauro Moretti il mese
scorso ha lanciato
l’allarme: “Dal primo
gennaio del 2012 saremo
costretti a chiudere il
servizio regionale, visto
che il miliardo e mezzo
di tagli non sono stati
nemmeno compensati
con la legge di stabilità”.
Sciopero 24 ore Treni e Bus
15/16 Dicembre
CCNL Mobilità. Le Segreterie Nazionali
Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl
Trasporti, Orsa, Fast, Faisa proclamano
per il prossimo 15-16 dicembre un nuovo
sciopero nazionale di 24 ore a sostegno della
vertenza per il nuovo CCNL della Mobilità.
L’azione di protesta adotta le seguenti
modalità di svolgimento:
intera giornata del 15 dicembre, con
rispetto dei servizi minimi, astensione dal
lavoro degli addetti ai servizi extraurbani
TPL su gomma...segue a pag.2
Il trasporto regionale
rischia il collasso
pag.3
Vertenza Pdm/Pdb D.R. Lazio
pag.3
IMP Roma Smistamento
pag.4
RFI
Sicurezza: Regole più stringenti
pag. 5
Accompagnamento Notte
pag.6
Appalti: Basta prepotenze!
pag.7
segue a pag.3
Appalti: Basta prepotenze!
La Dussmann service s.r.l., società che
gestisce in appalto per conto di Trenitalia
i servizi di pulizia e micromanutenzione
della flotta AV, è un’azienda che opprime e
calpesta prepotentemente i diritti e la dignità
dei lavoratori addetti a tali lavorazioni.
Questa azienda, l’ennesima nella gestione
delle attività di supporto ai servizi ferroviari
(tra l’altro in affido temporaneo visto che
una gara d’appalto non e’ stata ancora...
segue a pag.7
Novità,discussioni,informazioni e
aggiornamenti sul mondo ferroviario.
Tutto questo è MeTe.
Sciopero 24 ore Treni e Bus
15/16 Dicembre
pag.2
Sciopero attività pulizie
ristorazione e notte
pag.7
Donna e Lavoro
pag.8
FILT CGIL ROMA LAZIO
ATTIVITA’ FERROVIARIE
CGIL: 3 dicembre a Roma, il
Lavoro l’unica cura per il Paese
In programma per sabato prossimo
l’Assemblea Nazionale straordinaria dei
delegati e delegate. Per la CGIL “è il
momento di rilanciare le nostre proposte
per risollevare il Paese”. Tre le priorità:
il lavoro, i giovani e le donne. Intervento
conclusivo del Segretario Generale della
CGIL, Susanna Camusso » La CGILtv
trasmetterà l’evento in direttaL’unica
cura per il Paese è il Lavoro. Per questo
la CGIL convoca per sabato prossimo, 3
dicembre, un’Assemblea Straordinaria
delle delegate e dei delegati. Un’iniziativa
nel corso della quale oltre 15mila persone
si confronteranno sui temi del lavoro,
quel lavoro che “bisogna costruire,
difendere, che bisogna rendere stabile e
non precario”. L’assise si terrà a Roma
presso il Palalottomatica, piazzale dello
Sport, a partire dalle 9.30. Le conclusioni
sono previste per le ore 14 con l’intervento
del Segretario Generale della CGIL,
Susanna Camusso.Dopo la lunghissima
mobilitazione che ha accompagnato i
tre anni del governo di centro destra è il
SCIOPERO 24 ORE: TRENI E
BUS FERMI 15/16 DICEMBRE
CCNL Mobilità. Le Segreterie Nazionali
Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl
Trasporti, Orsa, Fast, Faisa proclamano
per il prossimo 15-16 dicembre un nuovo
sciopero nazionale di 24 ore a
sostegno della vertenza per il
nuovo CCNL della Mobilità.
L’azione di protesta adotta
le
seguenti
modalità
di
svolgimento:
intera giornata del 15 dicembre,
con rispetto dei servizi minimi,
astensione dal lavoro degli
addetti ai servizi extraurbani
TPL su gomma; intera giornata
del 16 dicembre, con rispetto dei
servizi minimi, astensione dal
lavoro degli addetti a tutti gli
momento, secondo la CGIL, di rilanciare
le proposte del sindacato e di risollevare
il Paese dalle macerie create da anni di
politiche che non hanno pensato alla
crescita, ma solo al risanamento dei conti
attraverso tagli “indiscriminati e lineari”.
Al centro del dibattito dell’Assemblea
Straordinaria, spiega la CGIL, “la necessità
di fondare la crescita del Paese sul lavoro e
sui giovani”. Le condizioni occupazionali
in Italia sono “drammatiche” denuncia la
CGIL precisando che sono circa 8milioni i
lavoratori e le lavoratrici che si trovano in
una situazione di grande sofferenza: senza
lavoro, con salari insufficienti, indeboliti o
addirittura privati delle tutele e dei diritti
che gli spettano. A dover sopportare le
conseguenze di questa situazione sono,
in primo luogo, i giovani, insieme alle
donne, ai lavoratori del Mezzogiorno, agli
immigrati e ai lavoratori della pubblica
amministrazione. In definitiva, avverte la
CGIL, a pagare la crisi è tutto il mondo
del lavoro.L’Italia, secondo il sindacato
guidato da Susanna Camusso, non uscirà
dalla crisi più grave dal dopoguerra ad oggi
se non viene subito istituito un Fondo per la
crescita e l’innovazione, se non viene varata
un’organica riforma degli ammortizzatori
sociali che, possano così garantire a tutti
una protezione. Contemporaneamente,
avverte la CGIL, è necessario ridurre le
oltre 40 forme d’impiego oggi esistenti
e rilanciare la centralità del lavoro
stabile, tutelato e formato come leva per
il progresso e la coesione sociale. Tra i
temi che verranno affrontati nel corso
dell’Assemblea Straordinaria “il lavoro
come perno di ogni scelta per il riscatto del
Mezzogiorno e la rinascita del paese”, la
lotta al lavoro nero, una battaglia che per
la CGIL assume un duplice significato:
“recupero delle risorse ed estensione dei
diritti”. Inoltre, il 3 dicembre sarà, per
la CGIL, un’occasione per mettere in
evidenza “il legame stretto tra legalità e
sviluppo” e la necessità di affrontare, con
urgenza e in modo strutturale i nodi della
corruzione, dell’illegalità e dell’economia
mafiosa. Il contributo delle delegate e dei
delegati al dibattito si focalizzerà anche
sul tema del lavoro delle donne come
“reale dimensione di sviluppo e di crescita
del Paese”. I dati sulla partecipazione delle
donne al mondo del lavoro, secondo quanto
riferisce la CGIL, sono “allarmanti”: il
tasso di occupazione femminile registra
un 12% in meno rispetto alla media
europea. “Serve lavoro, lavoro buono che
superi le discriminazioni, segregazioni e
separazioni”. Preoccupa anche il settore
delle Pubbliche Amministrazioni, si è di
fronte ad “quadro drammatico di lavoro
instabile” per la CGIL “servono politiche
del lavoro che non penalizzino le giovani
generazioni e favoriscano la qualità e
l’universalità dei servizi pubblici”.
Il 3 dicembre sarà quindi per tutta
la Confederazione un appuntamento
importante, un momento di discussione,
perchè “solo il lavoro può rappresentare
la cura per l’Italia. E’ sui diritti del lavoro
- conclude la CGIL - che si gioca la partita
decisiva per le persone e per la qualià dello
sviluppo”.
altri servizi TPL; dalle 21 del 15 alle 21
del 16 dicembre, con rispetto dei servizi
minimi, astensione dal lavoro degli addetti
al trasporto ferroviario.
L’ampliamento dello sciopero al trasporto
ferroviario ha reso necessaria la formale
revoca delle modalità di attuazione dello
sciopero originariamente proclamato
per il 16 dicembre per il solo TPL.
Dall’odierna dichiarazione di sciopero è
al momento escluso il settore dei servizi
accessori e di supporto al trasporto
ferroviario (pulimento, accompagnamento
notte e manutenzione notte, ristorazione a
bordo, ecc.), che inizia domani
sera alle 21 lo sciopero nazionale
di 24 ore nell’ambito della
specifica vertenza di settore. Nei
prossimi giorni, le Segreterie
Nazionali valuteranno lo stato
di questa specifica vertenza e
l’opportunità di fare confluire
anche il settore dei servizi
accessori e di supporto al
trasporto
ferroviario
allo
sciopero nazionale del 1516 dicembre a sostegno della
vertenza contrattuale.
Fonte: www.cgil.it
Il trasporto regionale rischia il
collasso!
La cronaca di questi ultimi giorni, con il
cambio di Governo e le pesanti e ulteriori
misure richieste dall’Europa all’Italia,
rischia di farci dimenticare che la mannaia
di Berlusconi e Tremonti ha già tagliato
sette miliardi di trasferimenti dallo Stato
a Regioni, Province e Comuni per il
2012 colpendo in maniera pesantissima i
settori della sanità, delle politiche sociali
e del trasporto pubblico locale. Per quanto
riguarda le ferrovie Mauro Moretti il
mese scorso ha lanciato l’allarme: “Dal
primo gennaio del 2012 saremo costretti
a chiudere il servizio regionale, visto che
il miliardo e mezzo di tagli non sono stati
nemmeno compensati con la legge di
stabilità”.
Nonostante ciò solo qualche testata
specialistica nei mesi scorsi ha posto
l’attenzione
sull’emergenza
“treni
pendolari”, un’emergenza che registra,
se il Governo non interverrà per tempo,
un ammanco di1,9 miliardi di euro ai
servizi forniti da Trenitalia e quelli
forniti dalle ferrovie ex-concesse. Nei
mesi scorsi la Filt-Cgil ha organizzato
una serie di interventi nei confronti della
Regione Lazio insieme alle associazioni
dei pendolari e con Legambiente, per
sensibilizzare tutti i soggetti coinvolti
ed ottenere risposte in merito alle azioni
con le quali l’amministrazione regionale
intende affrontare una mancanza di risorse
di tale entità per il sistema del trasporto
ferroviario
regionale.
L’Assessore
Regionale alla Mobilità Lollobrigida per
tutta risposta ha dichiarato ai giornali che
in mancanza del ripristino delle risorse da
parte del Governo centrale sono a rischio
i treni dei pendolari, e con loro, i posti di
lavoro dei ferrovieri e dell’indotto.
Entrando nello specifico l’anno prossimo al
sistema ferroviario regionale mancheranno
1.181 milioni stanziati dall’art.9 della
legge 422, della cui fiscalizzazione
promessa non c’è traccia, i 430 milioni
di risorse aggiuntive per Trenitalia, l’Iva
sui contratti di servizio e 230 milioni di
risorse regionali aggiuntive. Intanto per
l’anno in corso le Regioni stanno ancora
aspettando l’attuazione dell’Accordo tra
Governo e Regioni del 16 dicembre scorso
che aveva sancito il ripristino di parte delle
risorse per il trasporto, solo Trenitalia ha
avuto 372 milioni a livello nazionale per
la copertura dei contratti di servizio e
sulla cui ripartizione alle singole regioni
non si è raggiunto l’accordo. Per quanto
riguarda il Lazio ad oggi nel bilancio
regionale non vi è alcuna copertura
finanziaria prevista per gli anni 2012 e
2013 a copertura dei 320 milioni di euro
annuali necessari a finanziare il contratto
di servizio con Trenitalia, 215 dei quali
erogati direttamente dalla Regione. Non
vi è pertanto alcuna certezza di poter
mantenere invariata la produzione,
sono a rischio i circa 900 treni che ogni
giorno circolano sulla rete ferroviaria
regionale con conseguenze che sarebbero
drammatiche in una realtà come quella del
Lazio, nella quale la richiesta di trasporto
collettivo aumenta continuamente e nella
quale il servizio offerto, già oggi, risulta
essere assolutamente insufficiente. Si
stima, infatti, che negli ultimi dieci anni
i numeri del trasporto ferroviario sono
cresciuti moltissimo, raddoppiando i
pendolari che viaggiano ogni giorno
sulle ferrovie nel Lazio, che sono passati
da 187 mila a oltre 350 mila, a cui si
Vertenza Pdm/Pdb DR Lazio
Una vertenza che sembra non avere mai
una fine; Ferie, Logistica, Turni e carenze
di personale i punti cardine .
Ricordiamo che tali problematiche
avevano portato i lavoratori a scioperare
compattamente il 28 Febbraio us. e al
successivo raggiungimento dell’accordo
del 21 Marzo, nel quale la parte aziendale
assumeva precisi impegni in merito .
Ad oggi, dopo ben otto mesi dalla firma
e dopo numerosi inviti delle oo.ss al
rispetto dell’accordo, parte di quanto
sottoscritto dall’azienda risulta essere
stato disatteso .Per tali motivazioni, il 17
novembre, le Segreterie Regionali tutte
sono state costrette nuovamente ad aprire
le procedure di raffreddamento. Si è così
aggiungono i 200 mila delle ferrovie
concesse. Considerando un incremento
del 35%, al 2015 si potrebbero stimare
oltre 472 mila passeggeri trasportati ogni
giorno che se impossibilitati ad usufruire
del trasporto collettivo sarebbero costretti
ad utilizzare il mezzo privato andando ad
ingrossare le fila dei milioni di veicoli che
già congestionano il traffico, soprattutto,
da e verso la capitale.
In uno scenario come quello che potrebbe
prefigurarsi sarebbero pesantissime anche
le ripercussioni sui livelli occupazionali di
ferrovieri e lavoratori dell’indotto perché
ad un taglio della produzione che rischia di
essere così pesante corrisponderebbe una
minore esigenza di personale di macchina,
bordo, manutenzione, pulizie e a seguire
di tutti quelle lavoratrici e lavoratori che
oggi contribuiscono al servizio ferroviario
regionale.
un netto disinteresse della direzione nel
risolvere le suddette criticità .
Le organizzazioni sindacali, lasciate aperte
le procedure di raffreddamento, invitavano
l’azienda a riprogrammare un incontro
per il 6 Dicembre .In tal data, la nostra
organizzazione sindacale , in mancanza
di soluzioni ben definite e migliorative,
si vedrà costretti a chiedere di nuovo la
mobilitazione dei lavoratori.
arrivati all’incontro del 21 Novembre
.In tale seduta la parte datoriale non ha,
per l’ennesima volta, fornito alle oo.ss .
risposte certe ed adeguate .
Visto lo stato della vertenza e la mancanza
di corrette relazioni industriali, si evince
ROMA SMISTAMENTO:
RI-CONQUISTIAMO
IL NOSTRO LAVORO!!!
Nell’impianto di Roma Smistamento, denominato IMP (impianto manutenzione e
pulizie), si effettua la manutenzione correttiva e programmata dei rotabili e la pulizia dei convogli.Ad oggi il fabbisogno
annuo della manutenzione è di 306.000
ore di cui 156.500 effettuate dai ferrovieri
e 149.500 esternalizzate a ditte esterne e
comprensive delle 8000 ore effettuate per
interventi in garanzia al materiale rotabile.
Le lavorazioni sono suddivise all’interno
dell’impianto in due settori:
-settore veicoli (squadra rialzo) per la manutenzione delle carrozze rimorchiate
-settore locomotori e mezzi leggeri
(TAF,ALE e Minuetto).
Il numero degli addetti nell’impianto, dal
2008 ad oggi , è diminuito di circa 25
unità a causa dei pensionamenti.
Negli ultimi anni la società anziché intervenire a ripianare le carenze di personale
ha scelto la strada più semplice, e fortemente contestata su tutti i tavoli di trattativa dalla Filt-Cgil, della esternalizzazioni
delle ore di manutenzione. La scelta è ovviamente dovuta ai minori costi d’impresa
che Trenitalia così sostiene, considerando
anche che le aziende appaltanti non applicano il contratto delle attività ferroviarie e
ricorrono in misura considerevole ai subappalti.
Tutto ciò nonostante il 15 Maggio 2009,
con un accordo per il rilancio competitivo
del Gruppo Fs, l’azienda e le Segreterie
Nazionali avessero condiviso un piano di
interventi per il settore della manutenzione che doveva permettere di invertire il
trend negativo delle esternalizzazioni e
che prevedeva efficientamento del lavoro,
organizzazione della manutenzione per
moduli e riqualificazioni degli impianti.
Piano di interventi ad oggi assolutamente
disatteso da parte aziendale.
Nello specifico tale accordo prevedeva
per la manutenzione rotabili l’avvio di un
importante processo di “reinternalizzazione” di attività, da sostenere attraverso un
progressivo riassetto produttivo del settore ed un significativo adeguamento del
numero degli addetti, secondo un “piano
del lavoro” poliennale che, per il solo anno
2009 ed in relazione ai volumi di attività
ed ai relativi accordi attuativi che avrebbero dovuto essere sottoscritti a livello
locale, avrebbe portato a circa 900 assunzioni a livello nazionale.
Dalla stipula di quell’accordo ad oggi a
Roma Smistamento di interventi tesi alla
reinternalizzazione delle attività neanche
l’ombra,
anzi si è dovuto arrivare ad un’azione di
sciopero, alla rimozione del dirigente responsabile per giungere ad oggi ad una
nuova vertenza che probabilmente sfocerà
in una ulteriore azione di sciopero.
Con
riferimento
all’efficientamento
dell’organizzazione del lavoro l’obiettivo
è giungere al parametro/obiettivo di 1450
ore di attività per addetto, da versare nel
sistema di gestione RSMS, per mantenere il lavoro all’interno fino a giungere
alle 1500 come requisito per le reinternalizzazioni. L’impianto di Smistamento,
da dichiarazione aziendale, non risultava
essere affatto efficiente tanto che già nel
2008 le ore registrate per addetto risulta-
vano essere soltanto 900. Con il tempo
e con alcuni accorgimenti le ore versate
sono aumentate fino ad arrivare a 1380.
Questo recupero è stato possibile, a detta
di noi operatori, soltanto scaricando correttamente e accuratamente le ore nel
sistema informativo RSMS che nel passato era stato invece trascurato.
Ad oggi l’azienda non ha dato alcuna disponibilità a procedere a nuove assunzioni
e quindi propone esclusivamente la modifica
dell’orario di lavoro, aumento della
prestazione giornaliera da 7.12h a 8h e introduzione di una pausa pranzo di 1h invece
che di mezz’ora, e l’omogeneizzazione
delle lavorazioni per materiale rotabile.
La Filt-Cgil, la RSU e i lavoratori tutti
hanno ritenuto assolutamente insufficienti
i suddetti interventi sia al fine di coprire le
mancanze di personale e ancora di più per
permettere il mantenimento delle attività
manutentive ai ferrovieri con il concreto
rischio di dover procedere a nuove e più
pesanti esternalizzazioni.
FILT-CGIL FIT-CISL UILT UGLT
FAST FERROVIE
Segreterie Regionali Lazio
Inqualificabile il comportamento Aziendale
Nel corso dell’ultimo incontro sulla riorganizzazione della Manutenzione Rotabili
di Smistamento le OO.SS. Regionali e la
RSU sono state costrette a chiudere negativamente le Procedure di Raffreddamento
perché l’azienda non si presentava al tavolo!!!
Il confronto su questo settore è ormai aperto da un anno e mezzo e la Direzione
Regionale ha brillato per l’incapacità di
gestire il confronto, a partire dal primo
progetto presentato con molto ritardo rispetto all’Accordo del 15 maggio 2009, e
nel quale tutti gli aspetti qualificanti legati
alle reinternalizzazioni delle lavorazioni
erano assolutamente assenti!!!
In questi mesi abbiamo dovuto assistere
ad una contrapposizione, francamente
ormai intollerabile, tra i Responsabili del
Personale e quelli della Produzione alla
quale si aggiunge una totale mancanza di
regia, francamente ormai incomprensibile, di chi nel Lazio detiene la più alta
responsabilità!!!
Con una gestione ottusa l’Azienda non
vuol sentire ragioni rispetto alla necessità di reperire personale in sostituzione
di quello andato in pensione, facendo
finta di non sapere che il solo modo per
reinternalizzare è avere gli operai che
lavorano!!!
E’ proprio per questo che nell’ultimo progetto, anche a fronte dell’efficientamento
richiesto ai lavoratori, l’unica nota positiva sarebbe stata quella di non procedere
alla esternalizzazione di più ore!!!
Le OO.SS e la RSU durante tutta la lunghissima fase del confronto hanno dimostrato sempre grande senso di responsabilità
sapendo bene che una dichiarazione di sciopero provoca pesanti disagi alla collettività e decurtazioni del salario ai lavoratori.
Sarebbe ora che di tutto questo si rendesse
conto anche l’Azienda che richiamiamo al
nostro stesso senso di responsabilità nei
confronti dei pendolari e dei lavoratori!!!
Sicurezza: regole più stringenti in quanto si stabilisce che i lavori
da parte dell’ANSF, per le all’infrastruttura e le attività di vigilanza e
di controllo, dovranno avvenire SEMPRE
lavorazioni sui binari.
Il mondo dell’Infrastruttura Ferroviaria
(Impianti di Sicurezza, Trazione Elettrica,
Lavori e Ditte appaltatrici), rappresenta
un grosso problema in tema di sicurezza
del lavoro. Ciò è dimostrato dall’enorme
quantità di incidenti che si verificano sui
cantieri, e purtroppo dalle conseguenti
morti di Ferrovieri. A tal proposito
siamo ormai arrivati alla drammatica ed
inaccertabile quota di 46 morti bianche,
le quali hanno indotto le Organizzazioni
Sindacali a denunciare con forza tale
fenomeno, mediante la proclamazione di
scioperi nazionali e locali, e nel riportare
sui tavoli negoziali una questione che,
come recentemente richiamato anche
dal Presidente Napolitano, deve essere
affrontata e risolta a tutti i costi. Purtroppo
tale sforzo è ostacolato dall’assenza di una
efficace politica sulla sicurezza sul lavoro
da parte delle Istituzioni, le quali legiferano
addirittura nella direzione di sconti di
ammende per datori di lavoro che non
ottemperano alle normative, addossando
al lavoratore sempre più responsabilità
in caso di non applicazione delle norme
(DDL 1167-B approvato il 3/3/2010).
Tutto questo si inserisce in un contesto
lavorativo, quale è quello delle attività
di manutenzione dell’infrastruttura, che
per sua natura è oggettivamente esposto a
gravi rischi di incidenti sul lavoro, anche
se nel contesto dell’odierna espansione
tecnologica, dovrebbe divenire sempre
più sicuro. In questo quadro, si inserisce
positivamente l’azione dell’Agenzia
Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie,
la quale avendo ben presente l’analisi
sopra esposta, ha emanato il Decreto n.
16 del 2010, “concernente i regimi di
esecuzione dei lavori all’infrastruttura
ferroviaria e delle attività di vigilanza e
di controllo della stessa”. Il Decreto, che
richiama tutte le normative sulla sicurezza
sul lavoro, facendo esplicito riferimento
ai numerosi incidenti verificatisi durante
l’effettuazione dei lavori sull’infrastruttura,
puntualizza ancor meglio le responsabilità
del Gestore dell’infrastruttura nel garantire
il mantenimento, l’efficienza e il controllo
dello stato dell’infrastruttura per la sicura
circolazione dei treni. In più, nel secondo
comma dell’articolo 1, impone sempre
al Gestore, di adottare tutte le misure
necessarie a garantire la sicurezza della
circolazione nella parte di infrastruttura
rimasta in esercizio, comprese le misure
necessarie relative alla informazione e
formazione di tutte le persone coinvolte.
Ma è nell’articolo 2, che va a modificare
il Regolamento per la Circolazione Treni,
che avviene la novazione della normativa,
in regime di interruzione della circolazione,
se si dovessero verificare le seguenti
fattispecie, abrogando quindi, tranne una
che poi andremo a vedere, tutte le altre
varianti di interruzioni dell’Istruzione per
la Protezione Cantieri:
Occupazione con attrezzature, mezzi o
uomini, del binario o della zona ad esso
adiacente fino alle seguenti distanze dalla
più vicina rotaia:
Metri
Km/h
Metri
Km/h
Metri
Km/h
Metri
Km/h
Metri
Km/h
Metri
Km/h
1,50 per velocità non superiori ai 140
1,55 per velocità non superiori ai 160
1,65 per velocità non superiori ai 180
1,75 per velocità non superiori ai 200
2,15 per velocità non superiori ai 250
2,70 per velocità non superiori ai 300
Possibilità di interferenza tra attrezzature e
sagoma di libero transito del binario;
Indebolimento o discontinuità del binario,
e più in generale della via.La fattispecie che
viene salvata dal Decreto, è la modalità di
esecuzione dei lavori “AGENTI ISOLATI
OPERANTI ESCLUSIVAMENTE CON
MEZZI MANUALI”, la quale nell’ex art.
16 dell’Istruzione Protezione Cantieri,
permette di operare agli agenti isolati
che lavorano esclusivamente con attrezzi
di ridotte dimensioni o con strumenti di
misura portatili per interventi di breve
durata, con tempo di liberazione del binario
praticamente nullo (interventi per la ricerca
di guasti e per operazioni di verifica dei
collegamenti e delle apparecchiature
afferenti ai pedali, ai circuiti di binario e a
quelli di ritorno T.E. e di terra), adottando
però la protezione basata sull’avvistamento
di altri due agenti, in modo da trovarsi in
condizioni favorevoli per l’avvistamento
che, in questo caso, può essere regolato su
una distanza di sicurezza corrispondente
ad un tempo di sicurezza ridotto (15
secondi).Il comma 2 del Decreto, prosegue
specificando le modalità con le quali si
dovrà effettuare l’interruzione, stabilendo
che essa dovrà avvenire senza circolazione
treni nel tratto interessato, con il segnale
di prima categoria disposto a via impedita
(Rosso), o con un segnale di arresto a mano,
sussidiato sempre e comunque da un punto
informativo di terra (Sistema Controllo
Marcia Treno) che comandi l’arresto del
treno nel caso di superamento del segnale
a via impedita. L’ingresso di un treno in
tale tratta quindi, dovrà essere autorizzato
solo quando il cantiere è sgombro da
attrezzature, mezzi e uomini, e quindi
dopo la riattivazione emessa dal titolare
dell’interruzione.Il comma 3 dell’articolo
2 invece, è stato congelato per permettere
ad RFI di presentare all’Agenzia, il
programma di interventi e metodologie
mitigative del rischio inerente al binario
attiguo. Il comma infatti stabilirebbe
l’interruzione del binario attiguo a quello
interessato dai lavori, a meno che il
confine tra area interessata ai lavori e
binari in esercizio, non sia chiaramente
individuata e resa percepibile alle persone
presenti nell’area interessata, anche con
idonee barriere rimovibili situate almeno
alle distanze di cui al comma 1, lettera a.
A tal proposito ricordiamo l’importante
incontro del 9 settembre 2010, nel quale
la Direzione Produzione Sicurezza sul
lavoro, presentava alle Organizzazioni
Sindacali Nazionali, un importante piano
volto ad una continua formazione dei
dipendenti, controllo dei cantieri, analisi
inchieste, manutenzione mezzi d’opera,
sperimentazione di nuovi dispositivi/
sistemi a barriera virtuale con sistema GPS
3 sentinella virtuale radar per la protezione
del personale che opera lungo linea,
utilizzo ATWS per fornire l’informazione
automatica certa e tempestiva sull’avvenuto
passaggio dei treni rispetto al cantiere
tramite i dispositivi di liberazione, ecc.
Dobbiamo dire che è ormai passato più di
un anno da quell’incontro, e alla luce di
queste nuove disposizioni ANSF, sarebbe
ora che l’Azienda partorisse qualcosa di
più che un topolino.Analizzando invece lo
stato della reale applicazione del Decreto
16/2010 da parte dei singoli Reparti e delle
singole Zone, c’è da fare un’attenta analisi
sui “buchi” esistenti, dato che dappertutto
si segnalano ancora difficoltà nell’applicare
queste norme, a scapito della sicurezza. Se
infatti rispetto alla disposizione 15/2010
inerente la circolazione dei carrelli, da
parte dell’Azienda vi è stata una certa
sensibilità alla richiesta di incontri da
parte delle OOSS, per chiarire e valutare
l’impatto sull’organizzazione del lavoro
alla luce delle nuove norme, in merito
alla disposizione in oggetto, ancora non
sappiamo come l’Azienda voglia tradurre
in fatti, tali novazioni normative, che a
nostro parere vanno ad intaccare molto
di più l’ordinario modo di effettuare le
manutenzioni e quindi l’organizzazione
del lavoro. Ad esempio, è possibile far
rientrare nell’ex art. 16 la manutenzione
dei deviatori, che spesse volte prevede
lo smontaggio degli organi d’attacco
per la regolazione, superando così
abbondantemente il tempo di sicurezza di
15 secondi? A questa e ad altre domande,
saremo chiamati presto a confrontarci
con l’Azienda. Nel frattempo siamo a
disposizione dei lavoratori per qualsiasi
chiarimento.
Accompagnamento notte:
Le Segreterie Nazionali considerato l’approssimarsi dell’ 11 dicembre, data di scadenza contrattuale e del conseguente licenziamento del personale connesso a servizi, manutenzione, pulizie e logistica nel settore dell’accompagnamento notte, inviano una nota
al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per l’attivazione di un confronto finalizzato all’individuazione di possibili soluzioni
alternative al licenziamento collettivo.
FILT-CGIL - FIT-CISL - UILT-UIL - UGL Trasporti
Segreterie Nazionali
- SALPAS ORSA - FAST Ferrovie
Roma, 28 novembre 2011
Dr. Corrado Passera
Ministro dello Sviluppo Economico,
delle Infrastrutture e dei Trasporti
Ing. Amedeo Fumero
Dipartimento Trasporti Navigazione e
Sistemi Informativi e Statistici
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
oggetto: accompagnamento treni notte e connessa manutenzione rotabili – taglio dei servizi e
licenziamento del personale
Le scriventi Segreterie Nazionali sono a chiedere con la presente l'attivazione di un confronto
urgente a tutela dell'occupazione del personale dipendente dalle società Servirail Italia, Wasteels
International Italia, Rail Services International Italia e dei lavoratori addetti alla pulizia e ai servizi di
logistica connessi al trasporto ferroviario notturno.
Nei confronti di queste lavoratrici e lavoratori, oltre 800, sono state attivate le procedure di
mobilità che, ormai concluse, hanno comportato l'invio delle relative lettere di licenziamento con
decorrenza 11 dicembre 2011.
Le Organizzazioni Sindacali, dopo aver espresso grande preoccupazione per l'assenza di clausola
sociale nel bando di gara emesso da Trenitalia spa nel mese di giugno c.a. per i servizi di accoglienza,
accompagnamento e assistenza alla clientela sui treni notte, hanno più volte chiesto alle società
committenti del Gruppo Fs un incontro, finalizzato ad una valutazione di merito sul servizio effettuato
dai treni notturni, dichiarandosi disponibili ad individuare soluzioni condivise atte ad affrontare
l'emergenza occupazionale.
E' doveroso evidenziare che i treni notturni appartengono al cosiddetto “servizio universale”,
integralmente finanziato con risorse pubbliche, e che gli stessi rappresentano l'integrazione e
l'alternativa ai servizi “giorno”, di norma molto più onerosi e non alla portata di tutti i cittadini.
La società Trenitalia spa ed i massimi livelli dirigenziali del Gruppo FS hanno più volte dichiarato
che tali servizi non sono redditizi e competitivi, comportando ingenti costi non compensabili con il
sistema a mercato; tale affermazione viene in parte confutata di fatto dalla joint venture con la società
francese Veolia che ha portato alla costituzione della nuova TVT (Trenitalia, Veolia, Transdev).
Attraverso la neo-società sono stati esternalizzati i servizi espletati dai treni notte sulla tratta
internazionale, da e per la Francia (Parigi-Venezia, Parigi-Roma) precedentemente effettuati con
personale e convogli italiani.
Tutto ciò premesso le scriventi chiedono alla Signoria Vostra un intervento urgente, affinché le
lavoratrici e lavoratori del comparto possano essere pienamente sostenuti e tutelati attraverso la garanzia
del proprio posto di lavoro.
Distinti saluti.
Le Segreterie Nazionali
Basta prepotenze,riappropriamo
ci della nostra dignità
La Dussmann service s.r.l., società che
gestisce in appalto per conto di Trenitalia
i servizi di pulizia e micromanutenzione
della flotta AV, è un’azienda che opprime
e calpesta prepotentemente i diritti e la
dignità dei lavoratori addetti a tali lavorazioni.
Questa azienda, l’ennesima nella gestione delle attività di supporto ai servizi
ferroviari (tra l’altro in affido temporaneo
visto che una gara d’appalto non e’ stata
ancora aggiudicata) in virtù delle proprie
dimensioni, della molteplicità dei paesi
europei nei quali opera, della grande
esperienza (ma non nelle attività ferroviarie) e dei suoi oltre 50.000 dipendenti
era stata accolta lo scorso maggio con il
plauso di tutti. I sindacati e i lavoratori, illudendosi, hanno visto in questo “colosso” la prospettiva di una buona e regolare
gestione e una normalizzazione di un
settore che soprattutto da 10 anni a questa
parte è diventato caotico e caratterizzato
da un continuo avvicendarsi di aziende,
che hanno avuto come risultato un netto
peggioramento, a volte graduale a volte
repentino, della condizione dei lavoratori.
La “normalizzazione” è chiaramente a
ribasso e incide fortemente sulle già precarie condizioni salariali degli operai del
settore. È voluta necessariamente, in linea
con una prassi ormai consolidata e diffusa, dalla società committente Trenitalia,
società del gruppo “Ferrovie dello stato
italiane” nella quale lo stato è il solo azionista, dedita già da qualche anno ad una
politica di riorganizzazione e ancor più di
grandi risparmi che pesano in primis sui
lavoratori che operano nell’intero indotto
e sulle persone comuni che vorrebbero
garantito un servizio pubblico decente
e dignitoso (mi riferisco ai “servizi di
base” tra i quali i servizi per i pendolari)
e che invece tende a diventare sempre
più scadente anche a causa delle minori
risorse che vi vengono destinate.
La Dussmann è subentrata nel Maggio
FERROVIE: Sindacati, 1 e 2
dicembre nuovo stop attività
pulizie, ristorazione e notte.
Roma 28 novembre - Sciopero nazionale di 24 ore dalle 21 di giovedì 1
dicembre alla stessa ora di venerdì 2 di
tutto il personale delle ferrovie addetto
all’accompagnamento notte, alla connessa manutenzione, alla ristorazione a
bordo treno ed alle pulizie delle vetture
ferroviarie. A proclamare unitariamente
questa nuova protesta Filt Cgil, Fit Cisl,
Uiltrasporti, Ugltrasporti, Salpas Orsa
e Fast Ferrovie per “rivendicare una
2011 con grande aspettativa da parte di
tutti. Ma è bastato poco meno di un mese
ai lavoratori per rendersi conto della
prepotenza di questa nuova azienda.
Il cambiamento in questo caso è stato
repentino tanto nell’impianto di Roma
Termini quanto in quello di S. Lorenzo:
nel primo caso, in particolare per il personale viaggiante, c’è stato un dimezzamento del salario dovuto ad una radicale
quanto unilaterale revisione informale del
CCNL A.F., e soprattutto della disciplina
in esso contenuta riguardo all’orario di
lavoro. Questo è fissato generalmente in
media a 38 ore settimanali e costituisce
un pilastro di tutti i contratti nazionali
oramai da tempo. Risulta singolare che
un’azienda con tanta esperienza, che si
compiace delle sue dimensioni e della
sua professionalità, delle proprie “spalle
larghe”, e si autocelebra quotidianamente,
misconosca un punto così fondamentale
come quello dell’orario di lavoro.
Nel secondo caso che riguarda l’impianto
di S. Lorenzo la prepotenza ha toccato il
fondo. Non appena entrata nella gestione dell’impianto l’azienda ha esordito
mirando unilateralmente ad una riorganizzazione del lavoro operando anche
qui lo smontaggio, pezzo per pezzo, del
CCNL A.F., dall’orario di lavoro alle
indennità per il lavoro notturno, nonostante l’incontro svoltosi all’inizio di
maggio avesse definito tutta la procedura
di passaggio dalla vecchia azienda (la
Kalos) alla nuova (la Dussmann) e avesse
sancito di comune accordo tra OO.SS
e Dussmann che tutta l’organizzazione
del lavoro e le retribuzioni restassero invariate. Vedendo disattendere gli accordi
dall’azienda i lavoratori e le organizzazioni sindacali hanno dichiarato uno stato
di agitazione affinché si ripristinassero le
condizioni precedenti quando le lavorazioni si svolgevano con regolarità.
La reazione dell’azienda è stata feroce e
ha mirato a colpire ogni singolo lavoratore, nessuno escluso, con atti intimidatori adottando lo strumento delle contestazioni disciplinari a pioggia (ben 600
provvedimenti disciplinari su un totale
di circa 200 lavoratori) che sono sfociati
clamorosamente in trattenuta sulle buste
paga di 100€ per ogni singolo lavoratore
come acconto per i danni subiti durante
l’agitazione, in palese contraddizione
con la normativa contrattuale che regola
appunto i provvedimenti disciplinari.
Tutto ciò sembra inverosimile soprattutto
se a questo si aggiunge il fatto che questi
provvedimenti disciplinari sono stati inviati anche a quei lavoratori che nei giorni
in cui l’azienda ha rilevato le irregolarità
del servizio si trovavano di riposo, in
malattia o in congedo. Pazzesco!
Dopo 4 mesi e circa 10 convocazioni i
numerosi tavoli convocati dalle parti non
hanno portato alcun risultato positivo.
L’azienda si è arroccata sulle proprie
posizioni manifestando ancor di più il suo
carattere arrogante e per niente conciliante verso i lavoratori. L’azione sindacale
ha registrato sin dall’inizio qualche incertezza dovuta soprattutto alla difficoltà
di trovare una linea comune di azione.
Una società come la Dussmann che nega
ai lavoratori diritti di primaria importanza
che sfrutta gli operai sottoponendoli a
turni massacranti va denunciata apertamente e portata in tribunale visto che i
numerosi tavoli sindacali hanno mostrato solo l’arroganza e l’indisponibilità
dell’azienda a qualsiasi miglioramento
delle relazioni. I lavoratori sono consapevoli che con questi qua non esistano
più margini di trattativa: se non viene
riconosciuto come base di partenza il contratto nazionale a quale accordo e a quale
condizione si può giungere?
Una tale prepotenza va respinta con
decisione affermando che la dignità delle
persone e dei lavoratori non può essere
per nessun motivo calpestata e fatta oggetto di trattativa; che le condizioni di
lavoro delle persone italiane e immigrate
vanno migliorate e non ridimensionate in
ragione di interessi padronali o di bilanci
statali.Si tratta di una battaglia di civiltà!
Solidarietà con tutti i lavoratori in lotta.
prospettiva di mantenimento e consolidamento del settore degli appalti e di tutte
le attività connesse al trasporto ferroviario”. “Va garantita - chiedono i sindacati
- l’occupazione a tutti gli addetti che, a
seguito dell’attivazione delle procedure
di mobilità, hanno ricevuto o stanno per
ricevere la lettera di licenziamento, in
totale oltre 800 con decorrenza 11 dicembre, e a quei lavoratori che per riduzioni,
cessioni o riorganizzazioni delle attività
non hanno più la sicurezza del proprio
posto di lavoro. Scioperiamo inoltre
- proseguono Filt, Fit, Uilt, Uglt, Salpas
e Fast - per il diritto alla retribuzione per
tutti i lavoratori che non ricevono da mesi
il loro salario o che, a causa dei reiterati
ritardi, hanno difficoltà a far fronte ai
propri impegni. Infine - sottolineano le
organizzazioni sindacali - è indispensabile una clausola sociale esigibile, sia
nelle procedure di cambio appalto che in
quelle per gli affidamenti diretti, perché
il mantenimento dei livelli occupazionali e del reddito dei lavoratori, insieme
all’applicazione del Contratto collettivo
nazionale, sono obiettivi primari”.
DAL FEMMINISMO AD OGGI
Sintesi delle tappe fondamentali che ci ricordano che la storia è cambiataLa storia
delle rivendicazioni femminili in Italia
inizia verso la fine dell’800, ma soltanto
dopo la prima guerra mondiale, negli anni
20, si cominciò a parlare di vera e propria
“emancipazione”.
Per femminismo si intende la posizione
di chi sostiene la parità politica, sociale
ed economica tra i sessi, ritenendo che le
donne siano state e siano tuttora, in varie
misure, discriminate rispetto agli uomini
e ad essi subordinate; la convinzione che
il sesso biologico non dovrebbe essere
un fattore pre-determinante che modella
l’identità sociale o i diritti sociopolitici o
economici della persona; il movimento
politico, culturale e sociale, nato storicamente durante l’800, che ha rivendicato
e rivendica pari diritti e dignità tra donne
e uomini e che si interessa alla comprensione delle dinamiche di oppressione di
genere.
1942Nasceva a Roma, nell’Italia ancora in guerra, l’ Unione Donne Italiane (U.D.I.), su iniziativa di tre donne
provenienti dai partiti di sinistra: Rita
Montagnani Togliatti, Maria Romiti e
Giuliana Nenni. Contemporaneamente,
entrava in scena un’organizzazione di matrice cattolica, il C.I.F., guidato da Maria
Rimoldi. Il numero delle rappresentanti
era esiguo: 26 iscritte per il C.I.F., più
o meno altrettante per l’U.D.I. Le due
diverse associazioni in qualche modo
rispecchiavano quella che sarebbe stata
la situazione dell’Italia
nel dopoguerra, con
un fronte laico e uno
cattolico.
-1946 Le donne ottengono il diritto al
voto e la spinta verso
l’emancipazione si affievolì con il raggiungimento di questo grande
risultato.
-1968 Soltanto nel
1968 si è cominciato
a parlare di femminismo vero e proprio,<<
affiancando, e a volte
sostituendo, il concetto
di “emancipazione” da
quello di “liberazione”.
Parlando di liberazione
si richiedeva uno sforzo in più. In ballo
non c’era solo il diritto allo studio, al
lavoro, alla parità di salario, ma si trattava
di mettere in discussione ruoli esistenti e
consolidati da secoli, si trattava di rimettere in gioco i diritti civili. Non si trattava
solo di chiedere una riconsiderazione del
ruolo della donna nella società ma tutti
venivano coinvolti in questo processo che
non si sapeva dove avrebbe portato.
Nel 1970 nascono i primi collettivi
femministi, all’interno dei gruppi che
facevano parte del cosiddetto “Movimento Studentesco”. Sono le donne di
Lotta Continua, definite “gli angeli del
ciclostile“, a riunirsi in gruppi autonomi
di discussione, mentre la parte maschile
tiene comizi e assemblee. Nel 1972 i collettivi delle donne crescono e si diffondono in tutta la penisola. Abbiamo il “Movimento Liberazione Donna“ (M.L.D.), il
“Fronte Liberazione Donna“, che nasce
all’interno dei sindacati, la “Rivolta Femminile“, un gruppo teorico a cui aderiscono donne avvocato per studiare la riforma
delle vecchie leggi e le proposte di leggi
nuove. Il movimento delle donne non
rivendicava più solo i propri diritti ma
cominciava ad essere propositivo. Anche
se ogni gruppo agiva in perfetta autonomia, il filo che li univa era il medesimo:
dare alle donne ciò che non avevano mai
avuto, la considerazione e il trattamento
che apparteneva nella società solo a chi
nasceva uomo.Tre sono state le leggi che
hanno segnato l’evidente cambio di rotta
e davano la consapevolezza che qualcosa
stava cambiando:
-1970. IL DIVORZIO Il divorzio venne
introdotto a livello legale in Italia il 1º
dicembre 1970, nonostante l’opposizione
della Democrazia Cristiana, con la legge
1 dicembre 1970, n. 898 – “Disciplina dei
casi di scioglimento del matrimonio”.
-1978 L’ABORTO La legge italiana
sull’Interruzione Volontaria della Gravi-
FILT CGIL ROMA LAZIO
ATTIVITA’ FERROVIARIE
danza è la Legge n.194 del 22 maggio
1978 detta anche più semplicemente “la
194”.La 194 consente alla donna, nei casi
previsti dalla legge di poter ricorrere alla
IVG in una struttura pubblica (ospedale
o poliambulatorio convenzionato con la
Regione di appartenenza), nei primi 90
giorni di gestazione; tra il quarto e quinto
mese è possibile ricorrere alla IVG solo
per motivi di natura terapeutica.
Questa legge è stata confermata dagli
elettori con una consultazione referendaria il 17 maggio del 1981.
1996. VIOLENZA SESSUALE
L’ultima legge proposta dai movimenti
delle donne fu quella sulla violenza sessuale, nel 1980. Il vecchio codice Rocco
qualificava lo stupro come semplice
“offesa al pudore“, e quindi non perseguibile in sede penale. Ma lo stupro è reato
contro la persona, e come tale doveva
essere riconosciuto.Rispetto alle altre
proposte il riconoscimento della violenza
sessuale come reato non fu facile. Fino
al 1996 rimase in vigore la sezione del
Codice Rocco per il quale la violenza
sessuale ledeva la moralità pubblica: i
reati di violenza sessuale e incesto erano
rispettivamente parte “Dei delitti contro la
moralità pubblica e il buon costume” (divisi in “delitti contro la libertà sessuale”
e “offese al pudore e all’onore sessuale”)
e “Dei delitti contro la morale familiare”.
Solo con la legge n. 66 del 15 febbraio
1996, “Norme contro la violenza sessuale”, si afferma il principio per cui lo
stupro è un crimine contro la persona, che
viene coartata nella sua libertà sessuale,
e non contro la morale pubblica.Ha senso
oggi parlare di femminismo?Le leggi che
sanciscono i diritti delle donne oggi ci
sono, anche se alcuni pregiudizi consolidati ne ostacolano a volte l’attuazione.
Ma oggi è l’intera società ad essere in
crisi, e il bisogno di rinnovamento non si
può certo esaurire con la proposta demagogica dei partiti di “garantire il 50%
di presenza femminile in parlamento”.
All’inizio delle loro battaglie, le femministe dicevano “Non ci regaleranno
niente”, e avevano ragione, ma oggi è
diverso: una volta stabilita e riconosciuta
l’eguaglianza dei diritti fondamentali, la
donna non può continuare a chiedere posizioni di prestigio solo “perchè donna”,
ma deve sapersele meritare. Esattamente
come tutti gli altri.
Tutto questo è MeTe!