FILT CGIL ROMA LAZIO Tutto questo è MeTe.
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FILT CGIL ROMA LAZIO Tutto questo è MeTe.
Anno II Dicembre 2011 Mensile a distribuzione gratuita Contatti: [email protected] In questo numero : CGIL: 3 Dicembre - Il Lavoro è l’unica cura per il paese pag.2 CGIL: 3 Dicembre - Il Lavoro è l’unica cura per il paese Il trasporto regionale rischia il collasso! In programma per sabato prossimo l’Assemblea Nazionale straordinaria dei delegati e delegate. Per la CGIL “è il momento di rilanciare le nostre proposte per risollevare il Paese”. Tre le priorità: il lavoro, i giovani e le donne. Intervento conclusivo del Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso » La CGILtv trasmetterà l’evento in diretta L’unica cura per il Paese è il Lavoro. Per questo la CGIL convoca per sabato prossimo, 3 dicembre, un’Assemblea Straordinaria delle delegate e dei delegati. Un’iniziativa nel corso della quale oltre 15mila persone si confronteranno sui temi del lavoro, quel lavoro che “bisogna costruire, difendere, che bisogna rendere stabile e non precario”. segue a pag.2 La cronaca di questi ultimi giorni, con il cambio di Governo e le pesanti e ulteriori misure richieste dall’Europa all’Italia, rischia di farci dimenticare che la mannaia di Berlusconi e Tremonti ha già tagliato sette miliardi di trasferimenti dallo Stato a Regioni, Province e Comuni per il 2012 colpendo in maniera pesantissima i settori della sanità, delle politiche sociali e del trasporto pubblico locale. Per quanto riguarda le ferrovie Mauro Moretti il mese scorso ha lanciato l’allarme: “Dal primo gennaio del 2012 saremo costretti a chiudere il servizio regionale, visto che il miliardo e mezzo di tagli non sono stati nemmeno compensati con la legge di stabilità”. Sciopero 24 ore Treni e Bus 15/16 Dicembre CCNL Mobilità. Le Segreterie Nazionali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Orsa, Fast, Faisa proclamano per il prossimo 15-16 dicembre un nuovo sciopero nazionale di 24 ore a sostegno della vertenza per il nuovo CCNL della Mobilità. L’azione di protesta adotta le seguenti modalità di svolgimento: intera giornata del 15 dicembre, con rispetto dei servizi minimi, astensione dal lavoro degli addetti ai servizi extraurbani TPL su gomma...segue a pag.2 Il trasporto regionale rischia il collasso pag.3 Vertenza Pdm/Pdb D.R. Lazio pag.3 IMP Roma Smistamento pag.4 RFI Sicurezza: Regole più stringenti pag. 5 Accompagnamento Notte pag.6 Appalti: Basta prepotenze! pag.7 segue a pag.3 Appalti: Basta prepotenze! La Dussmann service s.r.l., società che gestisce in appalto per conto di Trenitalia i servizi di pulizia e micromanutenzione della flotta AV, è un’azienda che opprime e calpesta prepotentemente i diritti e la dignità dei lavoratori addetti a tali lavorazioni. Questa azienda, l’ennesima nella gestione delle attività di supporto ai servizi ferroviari (tra l’altro in affido temporaneo visto che una gara d’appalto non e’ stata ancora... segue a pag.7 Novità,discussioni,informazioni e aggiornamenti sul mondo ferroviario. Tutto questo è MeTe. Sciopero 24 ore Treni e Bus 15/16 Dicembre pag.2 Sciopero attività pulizie ristorazione e notte pag.7 Donna e Lavoro pag.8 FILT CGIL ROMA LAZIO ATTIVITA’ FERROVIARIE CGIL: 3 dicembre a Roma, il Lavoro l’unica cura per il Paese In programma per sabato prossimo l’Assemblea Nazionale straordinaria dei delegati e delegate. Per la CGIL “è il momento di rilanciare le nostre proposte per risollevare il Paese”. Tre le priorità: il lavoro, i giovani e le donne. Intervento conclusivo del Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso » La CGILtv trasmetterà l’evento in direttaL’unica cura per il Paese è il Lavoro. Per questo la CGIL convoca per sabato prossimo, 3 dicembre, un’Assemblea Straordinaria delle delegate e dei delegati. Un’iniziativa nel corso della quale oltre 15mila persone si confronteranno sui temi del lavoro, quel lavoro che “bisogna costruire, difendere, che bisogna rendere stabile e non precario”. L’assise si terrà a Roma presso il Palalottomatica, piazzale dello Sport, a partire dalle 9.30. Le conclusioni sono previste per le ore 14 con l’intervento del Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso.Dopo la lunghissima mobilitazione che ha accompagnato i tre anni del governo di centro destra è il SCIOPERO 24 ORE: TRENI E BUS FERMI 15/16 DICEMBRE CCNL Mobilità. Le Segreterie Nazionali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Orsa, Fast, Faisa proclamano per il prossimo 15-16 dicembre un nuovo sciopero nazionale di 24 ore a sostegno della vertenza per il nuovo CCNL della Mobilità. L’azione di protesta adotta le seguenti modalità di svolgimento: intera giornata del 15 dicembre, con rispetto dei servizi minimi, astensione dal lavoro degli addetti ai servizi extraurbani TPL su gomma; intera giornata del 16 dicembre, con rispetto dei servizi minimi, astensione dal lavoro degli addetti a tutti gli momento, secondo la CGIL, di rilanciare le proposte del sindacato e di risollevare il Paese dalle macerie create da anni di politiche che non hanno pensato alla crescita, ma solo al risanamento dei conti attraverso tagli “indiscriminati e lineari”. Al centro del dibattito dell’Assemblea Straordinaria, spiega la CGIL, “la necessità di fondare la crescita del Paese sul lavoro e sui giovani”. Le condizioni occupazionali in Italia sono “drammatiche” denuncia la CGIL precisando che sono circa 8milioni i lavoratori e le lavoratrici che si trovano in una situazione di grande sofferenza: senza lavoro, con salari insufficienti, indeboliti o addirittura privati delle tutele e dei diritti che gli spettano. A dover sopportare le conseguenze di questa situazione sono, in primo luogo, i giovani, insieme alle donne, ai lavoratori del Mezzogiorno, agli immigrati e ai lavoratori della pubblica amministrazione. In definitiva, avverte la CGIL, a pagare la crisi è tutto il mondo del lavoro.L’Italia, secondo il sindacato guidato da Susanna Camusso, non uscirà dalla crisi più grave dal dopoguerra ad oggi se non viene subito istituito un Fondo per la crescita e l’innovazione, se non viene varata un’organica riforma degli ammortizzatori sociali che, possano così garantire a tutti una protezione. Contemporaneamente, avverte la CGIL, è necessario ridurre le oltre 40 forme d’impiego oggi esistenti e rilanciare la centralità del lavoro stabile, tutelato e formato come leva per il progresso e la coesione sociale. Tra i temi che verranno affrontati nel corso dell’Assemblea Straordinaria “il lavoro come perno di ogni scelta per il riscatto del Mezzogiorno e la rinascita del paese”, la lotta al lavoro nero, una battaglia che per la CGIL assume un duplice significato: “recupero delle risorse ed estensione dei diritti”. Inoltre, il 3 dicembre sarà, per la CGIL, un’occasione per mettere in evidenza “il legame stretto tra legalità e sviluppo” e la necessità di affrontare, con urgenza e in modo strutturale i nodi della corruzione, dell’illegalità e dell’economia mafiosa. Il contributo delle delegate e dei delegati al dibattito si focalizzerà anche sul tema del lavoro delle donne come “reale dimensione di sviluppo e di crescita del Paese”. I dati sulla partecipazione delle donne al mondo del lavoro, secondo quanto riferisce la CGIL, sono “allarmanti”: il tasso di occupazione femminile registra un 12% in meno rispetto alla media europea. “Serve lavoro, lavoro buono che superi le discriminazioni, segregazioni e separazioni”. Preoccupa anche il settore delle Pubbliche Amministrazioni, si è di fronte ad “quadro drammatico di lavoro instabile” per la CGIL “servono politiche del lavoro che non penalizzino le giovani generazioni e favoriscano la qualità e l’universalità dei servizi pubblici”. Il 3 dicembre sarà quindi per tutta la Confederazione un appuntamento importante, un momento di discussione, perchè “solo il lavoro può rappresentare la cura per l’Italia. E’ sui diritti del lavoro - conclude la CGIL - che si gioca la partita decisiva per le persone e per la qualià dello sviluppo”. altri servizi TPL; dalle 21 del 15 alle 21 del 16 dicembre, con rispetto dei servizi minimi, astensione dal lavoro degli addetti al trasporto ferroviario. L’ampliamento dello sciopero al trasporto ferroviario ha reso necessaria la formale revoca delle modalità di attuazione dello sciopero originariamente proclamato per il 16 dicembre per il solo TPL. Dall’odierna dichiarazione di sciopero è al momento escluso il settore dei servizi accessori e di supporto al trasporto ferroviario (pulimento, accompagnamento notte e manutenzione notte, ristorazione a bordo, ecc.), che inizia domani sera alle 21 lo sciopero nazionale di 24 ore nell’ambito della specifica vertenza di settore. Nei prossimi giorni, le Segreterie Nazionali valuteranno lo stato di questa specifica vertenza e l’opportunità di fare confluire anche il settore dei servizi accessori e di supporto al trasporto ferroviario allo sciopero nazionale del 1516 dicembre a sostegno della vertenza contrattuale. Fonte: www.cgil.it Il trasporto regionale rischia il collasso! La cronaca di questi ultimi giorni, con il cambio di Governo e le pesanti e ulteriori misure richieste dall’Europa all’Italia, rischia di farci dimenticare che la mannaia di Berlusconi e Tremonti ha già tagliato sette miliardi di trasferimenti dallo Stato a Regioni, Province e Comuni per il 2012 colpendo in maniera pesantissima i settori della sanità, delle politiche sociali e del trasporto pubblico locale. Per quanto riguarda le ferrovie Mauro Moretti il mese scorso ha lanciato l’allarme: “Dal primo gennaio del 2012 saremo costretti a chiudere il servizio regionale, visto che il miliardo e mezzo di tagli non sono stati nemmeno compensati con la legge di stabilità”. Nonostante ciò solo qualche testata specialistica nei mesi scorsi ha posto l’attenzione sull’emergenza “treni pendolari”, un’emergenza che registra, se il Governo non interverrà per tempo, un ammanco di1,9 miliardi di euro ai servizi forniti da Trenitalia e quelli forniti dalle ferrovie ex-concesse. Nei mesi scorsi la Filt-Cgil ha organizzato una serie di interventi nei confronti della Regione Lazio insieme alle associazioni dei pendolari e con Legambiente, per sensibilizzare tutti i soggetti coinvolti ed ottenere risposte in merito alle azioni con le quali l’amministrazione regionale intende affrontare una mancanza di risorse di tale entità per il sistema del trasporto ferroviario regionale. L’Assessore Regionale alla Mobilità Lollobrigida per tutta risposta ha dichiarato ai giornali che in mancanza del ripristino delle risorse da parte del Governo centrale sono a rischio i treni dei pendolari, e con loro, i posti di lavoro dei ferrovieri e dell’indotto. Entrando nello specifico l’anno prossimo al sistema ferroviario regionale mancheranno 1.181 milioni stanziati dall’art.9 della legge 422, della cui fiscalizzazione promessa non c’è traccia, i 430 milioni di risorse aggiuntive per Trenitalia, l’Iva sui contratti di servizio e 230 milioni di risorse regionali aggiuntive. Intanto per l’anno in corso le Regioni stanno ancora aspettando l’attuazione dell’Accordo tra Governo e Regioni del 16 dicembre scorso che aveva sancito il ripristino di parte delle risorse per il trasporto, solo Trenitalia ha avuto 372 milioni a livello nazionale per la copertura dei contratti di servizio e sulla cui ripartizione alle singole regioni non si è raggiunto l’accordo. Per quanto riguarda il Lazio ad oggi nel bilancio regionale non vi è alcuna copertura finanziaria prevista per gli anni 2012 e 2013 a copertura dei 320 milioni di euro annuali necessari a finanziare il contratto di servizio con Trenitalia, 215 dei quali erogati direttamente dalla Regione. Non vi è pertanto alcuna certezza di poter mantenere invariata la produzione, sono a rischio i circa 900 treni che ogni giorno circolano sulla rete ferroviaria regionale con conseguenze che sarebbero drammatiche in una realtà come quella del Lazio, nella quale la richiesta di trasporto collettivo aumenta continuamente e nella quale il servizio offerto, già oggi, risulta essere assolutamente insufficiente. Si stima, infatti, che negli ultimi dieci anni i numeri del trasporto ferroviario sono cresciuti moltissimo, raddoppiando i pendolari che viaggiano ogni giorno sulle ferrovie nel Lazio, che sono passati da 187 mila a oltre 350 mila, a cui si Vertenza Pdm/Pdb DR Lazio Una vertenza che sembra non avere mai una fine; Ferie, Logistica, Turni e carenze di personale i punti cardine . Ricordiamo che tali problematiche avevano portato i lavoratori a scioperare compattamente il 28 Febbraio us. e al successivo raggiungimento dell’accordo del 21 Marzo, nel quale la parte aziendale assumeva precisi impegni in merito . Ad oggi, dopo ben otto mesi dalla firma e dopo numerosi inviti delle oo.ss al rispetto dell’accordo, parte di quanto sottoscritto dall’azienda risulta essere stato disatteso .Per tali motivazioni, il 17 novembre, le Segreterie Regionali tutte sono state costrette nuovamente ad aprire le procedure di raffreddamento. Si è così aggiungono i 200 mila delle ferrovie concesse. Considerando un incremento del 35%, al 2015 si potrebbero stimare oltre 472 mila passeggeri trasportati ogni giorno che se impossibilitati ad usufruire del trasporto collettivo sarebbero costretti ad utilizzare il mezzo privato andando ad ingrossare le fila dei milioni di veicoli che già congestionano il traffico, soprattutto, da e verso la capitale. In uno scenario come quello che potrebbe prefigurarsi sarebbero pesantissime anche le ripercussioni sui livelli occupazionali di ferrovieri e lavoratori dell’indotto perché ad un taglio della produzione che rischia di essere così pesante corrisponderebbe una minore esigenza di personale di macchina, bordo, manutenzione, pulizie e a seguire di tutti quelle lavoratrici e lavoratori che oggi contribuiscono al servizio ferroviario regionale. un netto disinteresse della direzione nel risolvere le suddette criticità . Le organizzazioni sindacali, lasciate aperte le procedure di raffreddamento, invitavano l’azienda a riprogrammare un incontro per il 6 Dicembre .In tal data, la nostra organizzazione sindacale , in mancanza di soluzioni ben definite e migliorative, si vedrà costretti a chiedere di nuovo la mobilitazione dei lavoratori. arrivati all’incontro del 21 Novembre .In tale seduta la parte datoriale non ha, per l’ennesima volta, fornito alle oo.ss . risposte certe ed adeguate . Visto lo stato della vertenza e la mancanza di corrette relazioni industriali, si evince ROMA SMISTAMENTO: RI-CONQUISTIAMO IL NOSTRO LAVORO!!! Nell’impianto di Roma Smistamento, denominato IMP (impianto manutenzione e pulizie), si effettua la manutenzione correttiva e programmata dei rotabili e la pulizia dei convogli.Ad oggi il fabbisogno annuo della manutenzione è di 306.000 ore di cui 156.500 effettuate dai ferrovieri e 149.500 esternalizzate a ditte esterne e comprensive delle 8000 ore effettuate per interventi in garanzia al materiale rotabile. Le lavorazioni sono suddivise all’interno dell’impianto in due settori: -settore veicoli (squadra rialzo) per la manutenzione delle carrozze rimorchiate -settore locomotori e mezzi leggeri (TAF,ALE e Minuetto). Il numero degli addetti nell’impianto, dal 2008 ad oggi , è diminuito di circa 25 unità a causa dei pensionamenti. Negli ultimi anni la società anziché intervenire a ripianare le carenze di personale ha scelto la strada più semplice, e fortemente contestata su tutti i tavoli di trattativa dalla Filt-Cgil, della esternalizzazioni delle ore di manutenzione. La scelta è ovviamente dovuta ai minori costi d’impresa che Trenitalia così sostiene, considerando anche che le aziende appaltanti non applicano il contratto delle attività ferroviarie e ricorrono in misura considerevole ai subappalti. Tutto ciò nonostante il 15 Maggio 2009, con un accordo per il rilancio competitivo del Gruppo Fs, l’azienda e le Segreterie Nazionali avessero condiviso un piano di interventi per il settore della manutenzione che doveva permettere di invertire il trend negativo delle esternalizzazioni e che prevedeva efficientamento del lavoro, organizzazione della manutenzione per moduli e riqualificazioni degli impianti. Piano di interventi ad oggi assolutamente disatteso da parte aziendale. Nello specifico tale accordo prevedeva per la manutenzione rotabili l’avvio di un importante processo di “reinternalizzazione” di attività, da sostenere attraverso un progressivo riassetto produttivo del settore ed un significativo adeguamento del numero degli addetti, secondo un “piano del lavoro” poliennale che, per il solo anno 2009 ed in relazione ai volumi di attività ed ai relativi accordi attuativi che avrebbero dovuto essere sottoscritti a livello locale, avrebbe portato a circa 900 assunzioni a livello nazionale. Dalla stipula di quell’accordo ad oggi a Roma Smistamento di interventi tesi alla reinternalizzazione delle attività neanche l’ombra, anzi si è dovuto arrivare ad un’azione di sciopero, alla rimozione del dirigente responsabile per giungere ad oggi ad una nuova vertenza che probabilmente sfocerà in una ulteriore azione di sciopero. Con riferimento all’efficientamento dell’organizzazione del lavoro l’obiettivo è giungere al parametro/obiettivo di 1450 ore di attività per addetto, da versare nel sistema di gestione RSMS, per mantenere il lavoro all’interno fino a giungere alle 1500 come requisito per le reinternalizzazioni. L’impianto di Smistamento, da dichiarazione aziendale, non risultava essere affatto efficiente tanto che già nel 2008 le ore registrate per addetto risulta- vano essere soltanto 900. Con il tempo e con alcuni accorgimenti le ore versate sono aumentate fino ad arrivare a 1380. Questo recupero è stato possibile, a detta di noi operatori, soltanto scaricando correttamente e accuratamente le ore nel sistema informativo RSMS che nel passato era stato invece trascurato. Ad oggi l’azienda non ha dato alcuna disponibilità a procedere a nuove assunzioni e quindi propone esclusivamente la modifica dell’orario di lavoro, aumento della prestazione giornaliera da 7.12h a 8h e introduzione di una pausa pranzo di 1h invece che di mezz’ora, e l’omogeneizzazione delle lavorazioni per materiale rotabile. La Filt-Cgil, la RSU e i lavoratori tutti hanno ritenuto assolutamente insufficienti i suddetti interventi sia al fine di coprire le mancanze di personale e ancora di più per permettere il mantenimento delle attività manutentive ai ferrovieri con il concreto rischio di dover procedere a nuove e più pesanti esternalizzazioni. FILT-CGIL FIT-CISL UILT UGLT FAST FERROVIE Segreterie Regionali Lazio Inqualificabile il comportamento Aziendale Nel corso dell’ultimo incontro sulla riorganizzazione della Manutenzione Rotabili di Smistamento le OO.SS. Regionali e la RSU sono state costrette a chiudere negativamente le Procedure di Raffreddamento perché l’azienda non si presentava al tavolo!!! Il confronto su questo settore è ormai aperto da un anno e mezzo e la Direzione Regionale ha brillato per l’incapacità di gestire il confronto, a partire dal primo progetto presentato con molto ritardo rispetto all’Accordo del 15 maggio 2009, e nel quale tutti gli aspetti qualificanti legati alle reinternalizzazioni delle lavorazioni erano assolutamente assenti!!! In questi mesi abbiamo dovuto assistere ad una contrapposizione, francamente ormai intollerabile, tra i Responsabili del Personale e quelli della Produzione alla quale si aggiunge una totale mancanza di regia, francamente ormai incomprensibile, di chi nel Lazio detiene la più alta responsabilità!!! Con una gestione ottusa l’Azienda non vuol sentire ragioni rispetto alla necessità di reperire personale in sostituzione di quello andato in pensione, facendo finta di non sapere che il solo modo per reinternalizzare è avere gli operai che lavorano!!! E’ proprio per questo che nell’ultimo progetto, anche a fronte dell’efficientamento richiesto ai lavoratori, l’unica nota positiva sarebbe stata quella di non procedere alla esternalizzazione di più ore!!! Le OO.SS e la RSU durante tutta la lunghissima fase del confronto hanno dimostrato sempre grande senso di responsabilità sapendo bene che una dichiarazione di sciopero provoca pesanti disagi alla collettività e decurtazioni del salario ai lavoratori. Sarebbe ora che di tutto questo si rendesse conto anche l’Azienda che richiamiamo al nostro stesso senso di responsabilità nei confronti dei pendolari e dei lavoratori!!! Sicurezza: regole più stringenti in quanto si stabilisce che i lavori da parte dell’ANSF, per le all’infrastruttura e le attività di vigilanza e di controllo, dovranno avvenire SEMPRE lavorazioni sui binari. Il mondo dell’Infrastruttura Ferroviaria (Impianti di Sicurezza, Trazione Elettrica, Lavori e Ditte appaltatrici), rappresenta un grosso problema in tema di sicurezza del lavoro. Ciò è dimostrato dall’enorme quantità di incidenti che si verificano sui cantieri, e purtroppo dalle conseguenti morti di Ferrovieri. A tal proposito siamo ormai arrivati alla drammatica ed inaccertabile quota di 46 morti bianche, le quali hanno indotto le Organizzazioni Sindacali a denunciare con forza tale fenomeno, mediante la proclamazione di scioperi nazionali e locali, e nel riportare sui tavoli negoziali una questione che, come recentemente richiamato anche dal Presidente Napolitano, deve essere affrontata e risolta a tutti i costi. Purtroppo tale sforzo è ostacolato dall’assenza di una efficace politica sulla sicurezza sul lavoro da parte delle Istituzioni, le quali legiferano addirittura nella direzione di sconti di ammende per datori di lavoro che non ottemperano alle normative, addossando al lavoratore sempre più responsabilità in caso di non applicazione delle norme (DDL 1167-B approvato il 3/3/2010). Tutto questo si inserisce in un contesto lavorativo, quale è quello delle attività di manutenzione dell’infrastruttura, che per sua natura è oggettivamente esposto a gravi rischi di incidenti sul lavoro, anche se nel contesto dell’odierna espansione tecnologica, dovrebbe divenire sempre più sicuro. In questo quadro, si inserisce positivamente l’azione dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie, la quale avendo ben presente l’analisi sopra esposta, ha emanato il Decreto n. 16 del 2010, “concernente i regimi di esecuzione dei lavori all’infrastruttura ferroviaria e delle attività di vigilanza e di controllo della stessa”. Il Decreto, che richiama tutte le normative sulla sicurezza sul lavoro, facendo esplicito riferimento ai numerosi incidenti verificatisi durante l’effettuazione dei lavori sull’infrastruttura, puntualizza ancor meglio le responsabilità del Gestore dell’infrastruttura nel garantire il mantenimento, l’efficienza e il controllo dello stato dell’infrastruttura per la sicura circolazione dei treni. In più, nel secondo comma dell’articolo 1, impone sempre al Gestore, di adottare tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza della circolazione nella parte di infrastruttura rimasta in esercizio, comprese le misure necessarie relative alla informazione e formazione di tutte le persone coinvolte. Ma è nell’articolo 2, che va a modificare il Regolamento per la Circolazione Treni, che avviene la novazione della normativa, in regime di interruzione della circolazione, se si dovessero verificare le seguenti fattispecie, abrogando quindi, tranne una che poi andremo a vedere, tutte le altre varianti di interruzioni dell’Istruzione per la Protezione Cantieri: Occupazione con attrezzature, mezzi o uomini, del binario o della zona ad esso adiacente fino alle seguenti distanze dalla più vicina rotaia: Metri Km/h Metri Km/h Metri Km/h Metri Km/h Metri Km/h Metri Km/h 1,50 per velocità non superiori ai 140 1,55 per velocità non superiori ai 160 1,65 per velocità non superiori ai 180 1,75 per velocità non superiori ai 200 2,15 per velocità non superiori ai 250 2,70 per velocità non superiori ai 300 Possibilità di interferenza tra attrezzature e sagoma di libero transito del binario; Indebolimento o discontinuità del binario, e più in generale della via.La fattispecie che viene salvata dal Decreto, è la modalità di esecuzione dei lavori “AGENTI ISOLATI OPERANTI ESCLUSIVAMENTE CON MEZZI MANUALI”, la quale nell’ex art. 16 dell’Istruzione Protezione Cantieri, permette di operare agli agenti isolati che lavorano esclusivamente con attrezzi di ridotte dimensioni o con strumenti di misura portatili per interventi di breve durata, con tempo di liberazione del binario praticamente nullo (interventi per la ricerca di guasti e per operazioni di verifica dei collegamenti e delle apparecchiature afferenti ai pedali, ai circuiti di binario e a quelli di ritorno T.E. e di terra), adottando però la protezione basata sull’avvistamento di altri due agenti, in modo da trovarsi in condizioni favorevoli per l’avvistamento che, in questo caso, può essere regolato su una distanza di sicurezza corrispondente ad un tempo di sicurezza ridotto (15 secondi).Il comma 2 del Decreto, prosegue specificando le modalità con le quali si dovrà effettuare l’interruzione, stabilendo che essa dovrà avvenire senza circolazione treni nel tratto interessato, con il segnale di prima categoria disposto a via impedita (Rosso), o con un segnale di arresto a mano, sussidiato sempre e comunque da un punto informativo di terra (Sistema Controllo Marcia Treno) che comandi l’arresto del treno nel caso di superamento del segnale a via impedita. L’ingresso di un treno in tale tratta quindi, dovrà essere autorizzato solo quando il cantiere è sgombro da attrezzature, mezzi e uomini, e quindi dopo la riattivazione emessa dal titolare dell’interruzione.Il comma 3 dell’articolo 2 invece, è stato congelato per permettere ad RFI di presentare all’Agenzia, il programma di interventi e metodologie mitigative del rischio inerente al binario attiguo. Il comma infatti stabilirebbe l’interruzione del binario attiguo a quello interessato dai lavori, a meno che il confine tra area interessata ai lavori e binari in esercizio, non sia chiaramente individuata e resa percepibile alle persone presenti nell’area interessata, anche con idonee barriere rimovibili situate almeno alle distanze di cui al comma 1, lettera a. A tal proposito ricordiamo l’importante incontro del 9 settembre 2010, nel quale la Direzione Produzione Sicurezza sul lavoro, presentava alle Organizzazioni Sindacali Nazionali, un importante piano volto ad una continua formazione dei dipendenti, controllo dei cantieri, analisi inchieste, manutenzione mezzi d’opera, sperimentazione di nuovi dispositivi/ sistemi a barriera virtuale con sistema GPS 3 sentinella virtuale radar per la protezione del personale che opera lungo linea, utilizzo ATWS per fornire l’informazione automatica certa e tempestiva sull’avvenuto passaggio dei treni rispetto al cantiere tramite i dispositivi di liberazione, ecc. Dobbiamo dire che è ormai passato più di un anno da quell’incontro, e alla luce di queste nuove disposizioni ANSF, sarebbe ora che l’Azienda partorisse qualcosa di più che un topolino.Analizzando invece lo stato della reale applicazione del Decreto 16/2010 da parte dei singoli Reparti e delle singole Zone, c’è da fare un’attenta analisi sui “buchi” esistenti, dato che dappertutto si segnalano ancora difficoltà nell’applicare queste norme, a scapito della sicurezza. Se infatti rispetto alla disposizione 15/2010 inerente la circolazione dei carrelli, da parte dell’Azienda vi è stata una certa sensibilità alla richiesta di incontri da parte delle OOSS, per chiarire e valutare l’impatto sull’organizzazione del lavoro alla luce delle nuove norme, in merito alla disposizione in oggetto, ancora non sappiamo come l’Azienda voglia tradurre in fatti, tali novazioni normative, che a nostro parere vanno ad intaccare molto di più l’ordinario modo di effettuare le manutenzioni e quindi l’organizzazione del lavoro. Ad esempio, è possibile far rientrare nell’ex art. 16 la manutenzione dei deviatori, che spesse volte prevede lo smontaggio degli organi d’attacco per la regolazione, superando così abbondantemente il tempo di sicurezza di 15 secondi? A questa e ad altre domande, saremo chiamati presto a confrontarci con l’Azienda. Nel frattempo siamo a disposizione dei lavoratori per qualsiasi chiarimento. Accompagnamento notte: Le Segreterie Nazionali considerato l’approssimarsi dell’ 11 dicembre, data di scadenza contrattuale e del conseguente licenziamento del personale connesso a servizi, manutenzione, pulizie e logistica nel settore dell’accompagnamento notte, inviano una nota al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per l’attivazione di un confronto finalizzato all’individuazione di possibili soluzioni alternative al licenziamento collettivo. FILT-CGIL - FIT-CISL - UILT-UIL - UGL Trasporti Segreterie Nazionali - SALPAS ORSA - FAST Ferrovie Roma, 28 novembre 2011 Dr. Corrado Passera Ministro dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti Ing. Amedeo Fumero Dipartimento Trasporti Navigazione e Sistemi Informativi e Statistici Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti oggetto: accompagnamento treni notte e connessa manutenzione rotabili – taglio dei servizi e licenziamento del personale Le scriventi Segreterie Nazionali sono a chiedere con la presente l'attivazione di un confronto urgente a tutela dell'occupazione del personale dipendente dalle società Servirail Italia, Wasteels International Italia, Rail Services International Italia e dei lavoratori addetti alla pulizia e ai servizi di logistica connessi al trasporto ferroviario notturno. Nei confronti di queste lavoratrici e lavoratori, oltre 800, sono state attivate le procedure di mobilità che, ormai concluse, hanno comportato l'invio delle relative lettere di licenziamento con decorrenza 11 dicembre 2011. Le Organizzazioni Sindacali, dopo aver espresso grande preoccupazione per l'assenza di clausola sociale nel bando di gara emesso da Trenitalia spa nel mese di giugno c.a. per i servizi di accoglienza, accompagnamento e assistenza alla clientela sui treni notte, hanno più volte chiesto alle società committenti del Gruppo Fs un incontro, finalizzato ad una valutazione di merito sul servizio effettuato dai treni notturni, dichiarandosi disponibili ad individuare soluzioni condivise atte ad affrontare l'emergenza occupazionale. E' doveroso evidenziare che i treni notturni appartengono al cosiddetto “servizio universale”, integralmente finanziato con risorse pubbliche, e che gli stessi rappresentano l'integrazione e l'alternativa ai servizi “giorno”, di norma molto più onerosi e non alla portata di tutti i cittadini. La società Trenitalia spa ed i massimi livelli dirigenziali del Gruppo FS hanno più volte dichiarato che tali servizi non sono redditizi e competitivi, comportando ingenti costi non compensabili con il sistema a mercato; tale affermazione viene in parte confutata di fatto dalla joint venture con la società francese Veolia che ha portato alla costituzione della nuova TVT (Trenitalia, Veolia, Transdev). Attraverso la neo-società sono stati esternalizzati i servizi espletati dai treni notte sulla tratta internazionale, da e per la Francia (Parigi-Venezia, Parigi-Roma) precedentemente effettuati con personale e convogli italiani. Tutto ciò premesso le scriventi chiedono alla Signoria Vostra un intervento urgente, affinché le lavoratrici e lavoratori del comparto possano essere pienamente sostenuti e tutelati attraverso la garanzia del proprio posto di lavoro. Distinti saluti. Le Segreterie Nazionali Basta prepotenze,riappropriamo ci della nostra dignità La Dussmann service s.r.l., società che gestisce in appalto per conto di Trenitalia i servizi di pulizia e micromanutenzione della flotta AV, è un’azienda che opprime e calpesta prepotentemente i diritti e la dignità dei lavoratori addetti a tali lavorazioni. Questa azienda, l’ennesima nella gestione delle attività di supporto ai servizi ferroviari (tra l’altro in affido temporaneo visto che una gara d’appalto non e’ stata ancora aggiudicata) in virtù delle proprie dimensioni, della molteplicità dei paesi europei nei quali opera, della grande esperienza (ma non nelle attività ferroviarie) e dei suoi oltre 50.000 dipendenti era stata accolta lo scorso maggio con il plauso di tutti. I sindacati e i lavoratori, illudendosi, hanno visto in questo “colosso” la prospettiva di una buona e regolare gestione e una normalizzazione di un settore che soprattutto da 10 anni a questa parte è diventato caotico e caratterizzato da un continuo avvicendarsi di aziende, che hanno avuto come risultato un netto peggioramento, a volte graduale a volte repentino, della condizione dei lavoratori. La “normalizzazione” è chiaramente a ribasso e incide fortemente sulle già precarie condizioni salariali degli operai del settore. È voluta necessariamente, in linea con una prassi ormai consolidata e diffusa, dalla società committente Trenitalia, società del gruppo “Ferrovie dello stato italiane” nella quale lo stato è il solo azionista, dedita già da qualche anno ad una politica di riorganizzazione e ancor più di grandi risparmi che pesano in primis sui lavoratori che operano nell’intero indotto e sulle persone comuni che vorrebbero garantito un servizio pubblico decente e dignitoso (mi riferisco ai “servizi di base” tra i quali i servizi per i pendolari) e che invece tende a diventare sempre più scadente anche a causa delle minori risorse che vi vengono destinate. La Dussmann è subentrata nel Maggio FERROVIE: Sindacati, 1 e 2 dicembre nuovo stop attività pulizie, ristorazione e notte. Roma 28 novembre - Sciopero nazionale di 24 ore dalle 21 di giovedì 1 dicembre alla stessa ora di venerdì 2 di tutto il personale delle ferrovie addetto all’accompagnamento notte, alla connessa manutenzione, alla ristorazione a bordo treno ed alle pulizie delle vetture ferroviarie. A proclamare unitariamente questa nuova protesta Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Salpas Orsa e Fast Ferrovie per “rivendicare una 2011 con grande aspettativa da parte di tutti. Ma è bastato poco meno di un mese ai lavoratori per rendersi conto della prepotenza di questa nuova azienda. Il cambiamento in questo caso è stato repentino tanto nell’impianto di Roma Termini quanto in quello di S. Lorenzo: nel primo caso, in particolare per il personale viaggiante, c’è stato un dimezzamento del salario dovuto ad una radicale quanto unilaterale revisione informale del CCNL A.F., e soprattutto della disciplina in esso contenuta riguardo all’orario di lavoro. Questo è fissato generalmente in media a 38 ore settimanali e costituisce un pilastro di tutti i contratti nazionali oramai da tempo. Risulta singolare che un’azienda con tanta esperienza, che si compiace delle sue dimensioni e della sua professionalità, delle proprie “spalle larghe”, e si autocelebra quotidianamente, misconosca un punto così fondamentale come quello dell’orario di lavoro. Nel secondo caso che riguarda l’impianto di S. Lorenzo la prepotenza ha toccato il fondo. Non appena entrata nella gestione dell’impianto l’azienda ha esordito mirando unilateralmente ad una riorganizzazione del lavoro operando anche qui lo smontaggio, pezzo per pezzo, del CCNL A.F., dall’orario di lavoro alle indennità per il lavoro notturno, nonostante l’incontro svoltosi all’inizio di maggio avesse definito tutta la procedura di passaggio dalla vecchia azienda (la Kalos) alla nuova (la Dussmann) e avesse sancito di comune accordo tra OO.SS e Dussmann che tutta l’organizzazione del lavoro e le retribuzioni restassero invariate. Vedendo disattendere gli accordi dall’azienda i lavoratori e le organizzazioni sindacali hanno dichiarato uno stato di agitazione affinché si ripristinassero le condizioni precedenti quando le lavorazioni si svolgevano con regolarità. La reazione dell’azienda è stata feroce e ha mirato a colpire ogni singolo lavoratore, nessuno escluso, con atti intimidatori adottando lo strumento delle contestazioni disciplinari a pioggia (ben 600 provvedimenti disciplinari su un totale di circa 200 lavoratori) che sono sfociati clamorosamente in trattenuta sulle buste paga di 100€ per ogni singolo lavoratore come acconto per i danni subiti durante l’agitazione, in palese contraddizione con la normativa contrattuale che regola appunto i provvedimenti disciplinari. Tutto ciò sembra inverosimile soprattutto se a questo si aggiunge il fatto che questi provvedimenti disciplinari sono stati inviati anche a quei lavoratori che nei giorni in cui l’azienda ha rilevato le irregolarità del servizio si trovavano di riposo, in malattia o in congedo. Pazzesco! Dopo 4 mesi e circa 10 convocazioni i numerosi tavoli convocati dalle parti non hanno portato alcun risultato positivo. L’azienda si è arroccata sulle proprie posizioni manifestando ancor di più il suo carattere arrogante e per niente conciliante verso i lavoratori. L’azione sindacale ha registrato sin dall’inizio qualche incertezza dovuta soprattutto alla difficoltà di trovare una linea comune di azione. Una società come la Dussmann che nega ai lavoratori diritti di primaria importanza che sfrutta gli operai sottoponendoli a turni massacranti va denunciata apertamente e portata in tribunale visto che i numerosi tavoli sindacali hanno mostrato solo l’arroganza e l’indisponibilità dell’azienda a qualsiasi miglioramento delle relazioni. I lavoratori sono consapevoli che con questi qua non esistano più margini di trattativa: se non viene riconosciuto come base di partenza il contratto nazionale a quale accordo e a quale condizione si può giungere? Una tale prepotenza va respinta con decisione affermando che la dignità delle persone e dei lavoratori non può essere per nessun motivo calpestata e fatta oggetto di trattativa; che le condizioni di lavoro delle persone italiane e immigrate vanno migliorate e non ridimensionate in ragione di interessi padronali o di bilanci statali.Si tratta di una battaglia di civiltà! Solidarietà con tutti i lavoratori in lotta. prospettiva di mantenimento e consolidamento del settore degli appalti e di tutte le attività connesse al trasporto ferroviario”. “Va garantita - chiedono i sindacati - l’occupazione a tutti gli addetti che, a seguito dell’attivazione delle procedure di mobilità, hanno ricevuto o stanno per ricevere la lettera di licenziamento, in totale oltre 800 con decorrenza 11 dicembre, e a quei lavoratori che per riduzioni, cessioni o riorganizzazioni delle attività non hanno più la sicurezza del proprio posto di lavoro. Scioperiamo inoltre - proseguono Filt, Fit, Uilt, Uglt, Salpas e Fast - per il diritto alla retribuzione per tutti i lavoratori che non ricevono da mesi il loro salario o che, a causa dei reiterati ritardi, hanno difficoltà a far fronte ai propri impegni. Infine - sottolineano le organizzazioni sindacali - è indispensabile una clausola sociale esigibile, sia nelle procedure di cambio appalto che in quelle per gli affidamenti diretti, perché il mantenimento dei livelli occupazionali e del reddito dei lavoratori, insieme all’applicazione del Contratto collettivo nazionale, sono obiettivi primari”. DAL FEMMINISMO AD OGGI Sintesi delle tappe fondamentali che ci ricordano che la storia è cambiataLa storia delle rivendicazioni femminili in Italia inizia verso la fine dell’800, ma soltanto dopo la prima guerra mondiale, negli anni 20, si cominciò a parlare di vera e propria “emancipazione”. Per femminismo si intende la posizione di chi sostiene la parità politica, sociale ed economica tra i sessi, ritenendo che le donne siano state e siano tuttora, in varie misure, discriminate rispetto agli uomini e ad essi subordinate; la convinzione che il sesso biologico non dovrebbe essere un fattore pre-determinante che modella l’identità sociale o i diritti sociopolitici o economici della persona; il movimento politico, culturale e sociale, nato storicamente durante l’800, che ha rivendicato e rivendica pari diritti e dignità tra donne e uomini e che si interessa alla comprensione delle dinamiche di oppressione di genere. 1942Nasceva a Roma, nell’Italia ancora in guerra, l’ Unione Donne Italiane (U.D.I.), su iniziativa di tre donne provenienti dai partiti di sinistra: Rita Montagnani Togliatti, Maria Romiti e Giuliana Nenni. Contemporaneamente, entrava in scena un’organizzazione di matrice cattolica, il C.I.F., guidato da Maria Rimoldi. Il numero delle rappresentanti era esiguo: 26 iscritte per il C.I.F., più o meno altrettante per l’U.D.I. Le due diverse associazioni in qualche modo rispecchiavano quella che sarebbe stata la situazione dell’Italia nel dopoguerra, con un fronte laico e uno cattolico. -1946 Le donne ottengono il diritto al voto e la spinta verso l’emancipazione si affievolì con il raggiungimento di questo grande risultato. -1968 Soltanto nel 1968 si è cominciato a parlare di femminismo vero e proprio,<< affiancando, e a volte sostituendo, il concetto di “emancipazione” da quello di “liberazione”. Parlando di liberazione si richiedeva uno sforzo in più. In ballo non c’era solo il diritto allo studio, al lavoro, alla parità di salario, ma si trattava di mettere in discussione ruoli esistenti e consolidati da secoli, si trattava di rimettere in gioco i diritti civili. Non si trattava solo di chiedere una riconsiderazione del ruolo della donna nella società ma tutti venivano coinvolti in questo processo che non si sapeva dove avrebbe portato. Nel 1970 nascono i primi collettivi femministi, all’interno dei gruppi che facevano parte del cosiddetto “Movimento Studentesco”. Sono le donne di Lotta Continua, definite “gli angeli del ciclostile“, a riunirsi in gruppi autonomi di discussione, mentre la parte maschile tiene comizi e assemblee. Nel 1972 i collettivi delle donne crescono e si diffondono in tutta la penisola. Abbiamo il “Movimento Liberazione Donna“ (M.L.D.), il “Fronte Liberazione Donna“, che nasce all’interno dei sindacati, la “Rivolta Femminile“, un gruppo teorico a cui aderiscono donne avvocato per studiare la riforma delle vecchie leggi e le proposte di leggi nuove. Il movimento delle donne non rivendicava più solo i propri diritti ma cominciava ad essere propositivo. Anche se ogni gruppo agiva in perfetta autonomia, il filo che li univa era il medesimo: dare alle donne ciò che non avevano mai avuto, la considerazione e il trattamento che apparteneva nella società solo a chi nasceva uomo.Tre sono state le leggi che hanno segnato l’evidente cambio di rotta e davano la consapevolezza che qualcosa stava cambiando: -1970. IL DIVORZIO Il divorzio venne introdotto a livello legale in Italia il 1º dicembre 1970, nonostante l’opposizione della Democrazia Cristiana, con la legge 1 dicembre 1970, n. 898 – “Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio”. -1978 L’ABORTO La legge italiana sull’Interruzione Volontaria della Gravi- FILT CGIL ROMA LAZIO ATTIVITA’ FERROVIARIE danza è la Legge n.194 del 22 maggio 1978 detta anche più semplicemente “la 194”.La 194 consente alla donna, nei casi previsti dalla legge di poter ricorrere alla IVG in una struttura pubblica (ospedale o poliambulatorio convenzionato con la Regione di appartenenza), nei primi 90 giorni di gestazione; tra il quarto e quinto mese è possibile ricorrere alla IVG solo per motivi di natura terapeutica. Questa legge è stata confermata dagli elettori con una consultazione referendaria il 17 maggio del 1981. 1996. VIOLENZA SESSUALE L’ultima legge proposta dai movimenti delle donne fu quella sulla violenza sessuale, nel 1980. Il vecchio codice Rocco qualificava lo stupro come semplice “offesa al pudore“, e quindi non perseguibile in sede penale. Ma lo stupro è reato contro la persona, e come tale doveva essere riconosciuto.Rispetto alle altre proposte il riconoscimento della violenza sessuale come reato non fu facile. Fino al 1996 rimase in vigore la sezione del Codice Rocco per il quale la violenza sessuale ledeva la moralità pubblica: i reati di violenza sessuale e incesto erano rispettivamente parte “Dei delitti contro la moralità pubblica e il buon costume” (divisi in “delitti contro la libertà sessuale” e “offese al pudore e all’onore sessuale”) e “Dei delitti contro la morale familiare”. Solo con la legge n. 66 del 15 febbraio 1996, “Norme contro la violenza sessuale”, si afferma il principio per cui lo stupro è un crimine contro la persona, che viene coartata nella sua libertà sessuale, e non contro la morale pubblica.Ha senso oggi parlare di femminismo?Le leggi che sanciscono i diritti delle donne oggi ci sono, anche se alcuni pregiudizi consolidati ne ostacolano a volte l’attuazione. Ma oggi è l’intera società ad essere in crisi, e il bisogno di rinnovamento non si può certo esaurire con la proposta demagogica dei partiti di “garantire il 50% di presenza femminile in parlamento”. All’inizio delle loro battaglie, le femministe dicevano “Non ci regaleranno niente”, e avevano ragione, ma oggi è diverso: una volta stabilita e riconosciuta l’eguaglianza dei diritti fondamentali, la donna non può continuare a chiedere posizioni di prestigio solo “perchè donna”, ma deve sapersele meritare. Esattamente come tutti gli altri. Tutto questo è MeTe!