fieramosca: il riscatto parte da qui

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fieramosca: il riscatto parte da qui
Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
della
Provincia di Caserta
FIERAMOSCA: IL RISCATTO PARTE DA QUI
Arturo Casanova - Enzo Battarra – Francesco Siciliano
Il Consiglio:
Domenico de Cristofaro, Mario Belardo, Annalisa Capuano, Carlo Cardone,
Carlo Benedetto Cirelli, Raffaele Di Bona, Salvatore Freda, Tommaso Garofalo,
Antonio Iuliano, Antonio Maio, Giuseppe Martinelli, Umberto Panarella,
Giancarlo Pignataro, Bruno Saviani, Giuseppe Sorvillo.
2011- ELMO DI ETTORE FIERAMOSCA opera di Arturo Casanova per “La Biennale di Venezia - 54^ Esposizione Internazionale d’Arte – Padiglione Italia . “
FIERAMOSCA: IL RISCATTO PARTE DA QUI
L’elmo è maschera e nascondimento, è strumento di difesa ma anche macchina del terrore. Dentro
c’è un guerriero, un cavaliere armato, c’è l’uomo della sfida, dentro c’è ogni persona che quotidianamente
lavora per un riscatto collettivo.
“Fieramosca” è il sogno obliquo del viaggiatore, è l’approdo di chi va errante alla ricerca di un punto
fisso nello spazio, un punto di osservazione. Il grande elmo, che ha un’altezza di otto metri e un diametro di
sei, sarà anche il luogo dell’accoglienza, spazio fisico e virtuale della città di Capua, finestra sul mondo ma
soprattutto icona del territorio.
Arturo Casanova l’ha ideato così, come una grande scultura funzionale, un’opera monumentale che
si apre all’architettura per essere abitata e utilizzata, vissuta. Non un casco protettivo quindi, ma l’elmo è una
“casa” pensante.
In questa dimora di bronzo l’arte rilegge la storia. E se Barletta rimanda alla sua disfida, il duello non
si esaurisce in un avvenimento temporale, il duello è dentro ognuno di noi. Qui al Sud, particolarmente. E
qui nella Terra del Lavoro, o presunto tale. Qui dove la voglia di riscatto parte da nobili radici e segue il
corso degli eventi.
Noi siamo qui, dentro e fuori dell’elmo, dentro e fuori l’architettura. La scultura è un mezzo per
innalzare gli animi, è la ricerca di un “altrove”. L’elmo è roccia, è certezza, è luogo sacro, è fonte di vita.
Bisogna entrarci per scoprirne la dimensione avvolgente, per purificarsi in questo grande antro materno, per
poi tornare a nascere. I pensieri si sospendono sotto la grande volta e i ricordi si rincorrono lungo queste
pareti inclinate.
“Fieramosca” è il ritorno di un pensiero vincente, è un inno alle sfide più appassionanti. La strada del
riscatto di un territorio passa per il simbolo di un uomo duellante, per il suo elmo. E si rinnovano la vittoria
dell’ingegno meridionale, il potere catartico dell’arte, l’affermazione suprema dell’architettura.
Simbolo di riscatto è “Fieramosca”. Casanova ne fa il punto di partenza di un nuovo possibile corso,
che nasce dalla collaborazione tra artisti e architetti, tra istituzioni pubbliche e aziende private, tra
associazioni e officine, tra uomini di buona volontà, tutti pronti ad affrontare il grande viaggio.
A Venezia, andata e ritorno. Adagiato sul prato antistante il Padiglione Italia della Biennale, con
quell’inclinazione maliziosa di 16 gradi sul proprio asse, tale da rendere la struttura straordinariamente
leggera, meno monumentale e statica, così il grande elmo ha ben rappresentato i centocinquanta anni
dell’Unità d’Italia. Con una visione apertamente meridionale e con uno spirito fortemente innovativo.
Ah, quanto ci appartiene quest’elmo!
Enzo Battarra
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CASANOVA, o dell’ARTE CROMO-STATICA
Corrugamenti cromatici scivolano immoti sul solido profilo d’una testa eroica.
Fieramosca, sopito nello scaffale inattinto della storia patria riemerge, nel 150esimo unitario per un invocato
ricongiungimento di una complessa espressione etno-geografica, e solo nell’intento epico di ricomporre una
convulsa storia di peninsularita’.
L’immane mole scultorea di Casanova, che giganteggia nel ventre architettonico della Capua Nova,
presumerebbe di riaggregare, con la dinamica inclinazione della sua testa-elmo, con l’insospettabile grevita’
eterea del suo scafo proto-umano privo di arti, orbo di tronco e di bacino, quelle qualita’ provvide e disperse
della nostra identita’ territoriale.
Con uno sforzo creativo di matericita’ compatta, l’artista Arturo Casanova riassume, in una ciclopica mole di
metallo, tutto il simbologico di unita’, eroismo, identita’, vigore e locus al fine di riproiettarlo in un inconscio
di comunita’ ancora improvvidamente disattento circa la sua species.
E l’elmo diverra’ antro attentivo di funzioni, topic-point, info-point, snodo gnoseologico locale: insieme, un
oggetto, una funzione, una cristallizzazione d’un genius ri-aspergibile, nel tempo, erga omnes.
Arturo Casanova, creatore casertano, genera sovente le sue lodevoli creature di colore, a-temporali e
immaginifiche, ponendole nell’essere di materia e forma mediante una riflessiva sottrazione di colore,
profondendo dosi catartiche di luce, o infondendo – con metodo – silenzio.
Tanto nella sua cromo-pittura, di nuances univoche ma rimodulate estremizzandone i componenti micro,
tanto nella sua pitto-scultura, ove s’accinge a dipinger tele in marmo solo scarificandone le superfici, di
eburnea leggerezza, seppur gravate dall’insospettabile inerzia del calcare, e in lastre ampie come tele
rappresesi nel tempo, Casanova sperimenta a fondo il tema del silenzio. Egli non teme il tentativo, sempre
utile ma spesso disatteso dalla conoscenza, di scorgere elementi ordinariamente impercepibili, dalla ragione
quanto dagli umori.
Il suo impegno generativo s’indirizza a decodificare - compulsando le leve riflessive del colore - il mondo e
la fatica del suo farsi, con un’aspirazione estesa sino alla tensione mistica; fino a sporgersi oltre la soglia del
dicibile, per comprovare se si possa rilevare, aldila’ dell’oltre, un aggiuntivo senso del puro significato
dell’esistere; se si possa dire ancora oltre circa il vivere, o il morire; o il morire stesso per rivivere.
Ma e’ nella sua opera dell’elmo, con probabilita’ maggiore, che la leggerezza ieratica d’una buccia bronzea intelligente e eroica, inerte e mossa che ricopre la statica d’un molosso arcaico, ferreamente interlacciato pare ricomprendere la sintesi progettuale d’un percorso. Come summa teoretica di una comprensione
esistentiva, suscitatrice fiera di emozioni.
L’Ettore capuano o del ri-congiungimento di ideali, dunque.
O, forse?
Ma la solida testa del soldato, stilizzata in un tegumento bronzeo corrugato da emergenti tracce corticali,
pare carnifichi davvero una vetusta - ma pur sempre riadattabile al presente - vocazione patriottica.
Un corrugamento italico, dunque che sospingerebbe, al tempo alla ri-coesione, al ri-apprezzamento, alla riconsiderazione d’un destino funzionale al mondo.
L’elmo pensante in postura inclinata, la testa-corpo che non necessita appendici per belligere, come se
cercasse d’esprimere, col mento alto, il sussiego di chi lotta, riassume rilanciando il ruolo di arte e storia
nella sostruzione di qualita’ politico-ideali, disaggregatesi nel tempo.
Casanova ha conferito alla sua terminazione un’espressiva dynamis composta. E nel suo prodotto di matura
sintesi poietica, parrebbe aver posto, nello sguardo privo di orbite del guerriero riflessivo, quesiti estremi per
rilievo e impegno.
La reiterazione delle barbute rughe segnano l’occipite e le tempie d’un cranio forte e esteso, e colmano
l’intero soma con un mantra di orgoglio arcaico ma pure rieditabile: avviso estremo di una necessita’
culturale indifferibile.
L’elmo-volto scruta e osserva: e’ lo stesso Casanova che sutura forme di pensiero, emozioni, tecniche,
timori.
Uno nell’altro, quieti e stabili, fragili e ferrosi; in attesa, come se ponderassero il nuovo compito ambizioso
di ri-cernierare i meriti e le ombre di una storia che – tutta – varrebbe più delle sue parti.
Ettore e Arturo; e colori, forme, mito.
Se poi quel genius loci soggiacesse inamovibile nella Capua Nova, ridiventererebbe - piu’ che il profilo di un
servizio - l’epos di un destino.
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Francesco Siciliano
Arturo Casanova (Caserta, 1966) appartiene alla generazione di artisti che ha eliminato le barriere tra le diverse
discipline. Fin da giovane ha cominciato a concepire le sue opere come un’installazione e a lavorare non solo come
pittore, ma anche come scultore, fotografo e video- artista.
Il suo obiettivo è la dimensione sacra dell’arte in opposizione a qualsiasi attrazione decorativa superficiale, basandosi su
una contemplazione silenziosa e un’essenza spirituale.
La monocromia e una estrema coerenza dell’uso dei materiali sono gli elementi che accomunano la sua produzione
artistica dal 1995, articolata come una trilogia: Liquid, Nerve e Mystic
Oggetto di numerosi testi di critici e curatori in cataloghi e nei più noti giornali e riviste d’arte, vanta un curriculum che
lo ha visto esporre in importantissime sedi italiane e straniere.
Tra queste: 54.Biennale d’Arte di Venezia, Padiglione Italia - XIV Quadriennale d’Arte di Roma - Museo Nacional
Centro de Arte Reina Sofia, Madrid - Museo della Permanente, Milano - Palazzo delle Esposizioni, Roma - Museo
Victoria Memorial, Kolkata - Masedu Centro Arte Contemporanea, Sassari – Reggia di Caserta, Caserta- Museo Castel
Nuovo, Napoli – Castel Sant’Elmo, Napoli – Stadt Museum, Weimar – MACIA, San Josè, Costa Rica – Palazzo Reale,
Napoli – FICCI, Mumbai – Fondazione Scanderbeg, Tirana - ARCO, Madrid – Museo Lab, Città S.Angelo – Museo
Castel dell’Ovo, Napoli – Galleria Zonca&Zonca, Milano, Allegretti Arte Contemporanea, Torino – Jan Wagner
Gallery, Berlin – Galerie reg’Art, Braine l’Alleud – Galleria Scognamiglio & Teano, Napoli – Galleria De Crescenzo
& Viesti, Roma – Pio Monti, Roma – LIBRA Arte Contemporanea, Catania. Vive e lavora a Capua (CE)
Enzo Battarra, nato a Napoli il 7 luglio 1959, è iscritto all’ordine dei Giornalisti di Napoli dal 1980. Attualmente
collabora con il quotidiano “Il Mattino”.
Si occupa di critica d'arte dal 1976. Ha collaborato attivamente come critico d’arte e di spettacolo con i quotidiani
“Roma”, "Il Diario", "Il Giornale di Napoli", “Corriere del Mezzogiorno”. Suoi articoli e interventi sono stati pubblicati
anche sui quotidiani “L'Unità”, “L'Umanità”, “Il Quotidiano dei Lavoratori”.
Ha collaborato e collabora con riviste specializzate d’arte di rilievo internazionale, come “Flash Art", "New Art",
"Segno", "Juliet", “Proposta” e “Trimbi”. E' stato redattore negli anni Ottanta della rivista "Drive in". Ha scritto i testi
critici per numerose monografie di artisti. Ha pubblicato il racconto "Le mie creature", edito da Juliet Editrice Trieste e
L'Alfabeto Urbano Napoli.
Nel 2001 ha pubblicato il libro Arte in Terra di Lavoro 1945 – 2000.
Ha collaborato e collabora attivamente con gallerie in ambito nazionale. Ha tenuto relazioni sui temi dell’arte in
numerosi convegni nazionali. Ha realizzato numerose mostre, anche internazionali.
Laureato in Medicina e Chirurgia nel marzo del 1983, si è specializzato in Dermatologia e Venereologia nel 1987. E’
attualmente responsabile dell’Unità Operativa di Dermatologia Oncologica dell’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San
Sebastiano” di Caserta.
Francesco Siciliano, nato a Mondragone il 13.11.1964 vive a Spoleto (Pg). Laureatosi in filosofia ha associato
l’attività di ricerca all’interesse per le arti pubblicando saggi di argomento storico-filosifico ed estetico e svolgendo
una intensa attività per il rilancio del territorio. Tra i tanti progetti e pubblicazioni si ricordano
Pandette - Ed. Rossi, Napoli (Volume) 1993/94;
Firenze - La Bruna – Studio multidisciplinare sulla capitale del Rinascimento Italiano –SHERATON ROMA (Progetto
cartaceo per pagine web - 1998);
Viterbo - Lo Spirito al Comando - Provincia di Viterbo, Comune di Viterbo, Parco Archeologico (Progetto Cultart s.a.s.
in Cd-rom - 1999);
La città eccentrica - Sistema urbano-territoriale della Provincia di Caserta – Ordine degli Architetti della Provincia di
Caserta, Nuova Arnica Editrice – Brano: La Terra Antalgica -1999
L’Europa dei Giubilei –Spiriti d’un Continente –Templa Geie, Segr. Organiz. Giubilare di Roma (Progetto Cd-rom 1999/2000);
L’Emozione Mariana- Viaggio nella Basilica di Pompei –Pontificio Santuario di Pompei – Presentazione: Galassia
Gutemberg – Napoli (Progetto in Cd-Rom - 2001);
Il Campo Stellato – Antropizzazione della piana del Volturno - Comune di Cancello e Arnone;
Ontologia Urbana – Serravalle Scrivia, provincia di Alessandria e Accademia Letteraria (Progetto narrativo, 2003);
Minturnae il teatro del tempo - Comune di Minturno- Soprintendenze BB.AA. di Roma e Latina,
Atenas de las Antillas – Santo Domingo, Capitale Caraibica – Ministero della Cultura – Repubblica Dominicana
(Progetto cartaceo/DVD, 2006/2007);
Le Papillon au Sucre - Guadeloupe – Committente: Governatorato di Guadalupa (Point-a-Pitre) Antille Francesi (Progetto cartaceo/DVD, 2007);
Il Perimetro Liquido - Garigliano, Savone, Tirreno, Volturno - Percorso storico/archeologico ed economico ambientale
- Committente: ICARO, Consorzio di Cooperative sociali di S. Maria C. V. e Regione Campania- 2008;
Etre et paraitre – Redazionale Critico del Catalogo d’arte di Cathie Brousse – Committente: Archeoclub d’Italia,
Sant’Agata de’ Goti BN- Edizioni Il Chiostro (BN) - 2010
Automatismi – Narrativa/Saggistica - Pubblicazione prevista: 1° trimestre 2012
Hina , afterglow – Narr./Sagg. (contents: filosofia; sociologia).Ed. Il FILO – Roma - (Prev. di stampa: 2° trim.2012) .
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FIERAMOSCA: IL RISCATTO PARTE DA QUI
Arturo Casanova ha gentilmente concesso all’Ordine degli Architetti P.P. e C. di Caserta uno dei disegni preparatori da
cui è stata tratta la grande scultura esposta alla 54^ Biennale di Venezia.
Sotto la direzione e supervisione dell’artista è stato realizzato il multiplo allegato al presente folder.
E’ importante ricordare, al fine di risvegliare il nostro orgoglio, che nella disfida di Barletta del 1503. Ettore
Fieramosca fu affiancato da 12 cavalieri tra cui un suo conterraneo, l’aversano Ludovico Abenavolo .
Coordinatore ed art-director Umberto Panarella
Consigliere dell’Ordine degli Architetti P.P.e Conservatori della Provincia di Caserta
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Il Consiglio dell’Ordine degli Architetti ,P.P. e C.
della Provincia di Caserta
augura Buon Natale e Felice Anno 2012.
Domenico de Cristofaro, Mario Belardo, Annalisa Capuano, Carlo
Cardone, Carlo Benedetto Cirelli, Raffaele Di Bona, Salvatore Freda,
Tommaso Garofalo, Antonio Iuliano, Antonio Maio, Giuseppe Martinelli,
Umberto Panarella, Giancarlo Pignataro, Bruno Saviani, Giuseppe Sorvillo.