Cogoni Il Giornale 3 settembre 2010

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Cogoni Il Giornale 3 settembre 2010
via Barrili, po19, il ragazzo è
e si è affacciapistola in mauto indossare
proiettile, pri- zione nell’ap28enne, una ato, ha gettato
endo», ha gri- ato arrestato.
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cortile, infatti,
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ano gli amici.
altri parenti.
accasciato acdella vittima,
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ato il linciagdello stabile,
to solo ilcorpo
Coperto da un
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StefanoeTereginari di CataaqualchetemFormalmente,
una coppia. La
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Cercava un bel ragazzo, un fidanzato, un tipo che le volesse un
gran bene. Invece, lei, 21 anni, studentessa, bella da far invidia alle
amiche, ha trovato tre scalmanati
che l’hanno violentata.
Paola, la chiameremo così, qualche mese fa si iscrive ad una chat.
Conosce diversi amici. Cede alle lusinghe di un giovane ventitreenne
di Lodi. Gli molla il numero del suo
telefoninocellulare.Devonovedersi,incontrarsi,divertirti.Magari trascorrere una serata a cena, in discoteca. Niente. Succede quello che
nessunopuòimmaginare,prevedere, evitare. L’altra sera il giovanotto
riesce a fissare un appuntamento.
«Civediamoalle 20,fatti trovaresotto casa». Paola, vittima innocente,
di questa storiaccia accetta: «Va bene, mi raccomando non farti attendere. Ho tanta voglia di vederti».
Il ragazzo ha tutt’altro per la testa.
Invita due amici d’avventura, un
suo concittadino di 18 anni ed un
minorenne. I tre partono: destinazione Varedo. Alle 20 sono sotto casa di Paola. La studentessa s’insospettisce: «Perché sei venuto con
due amici?», chiede. Risposta:
«Non ti preoccupare andiamo a fare un giro poi a ballare. Sono bravi
ragazzi. Garantisco io». La biondinasilascia convincere,e prendeposto sulla Fiat Punto. È in trappola.
Comincia il calvario. Il giovane alla
guida raggiunge una strada sterrata
in aperta campagna, dove la luce
dei lampioni si dirada e non ci sono
testimoni. La studentessa, capisce.
È terrorizzata, ha gli occhi sbarrati.
Non trova neppure il fiato per chiedere aiuto. I tre hanno la situazione
in pugno. Possono fare quello che
vogliono. Ormai è calato il buio. Cominciano a toccarla. Paola è come
fosse paralizzata. I tre ormai sanno
chelapoverettaèindifesaesiabbassano i pantaloni. Le strappano i ve-
stiti. In due la stuprano, mentre l’altro con un moderno cellulare riprende tutta la scena. Dovevano fare anche i bulli e magari mostrare
«l’impresa» agli amici. Far vedere
quellocheeranostaticapacidicombinare. Finite le violenze, scaraventano Paola fuori dall’auto. È sotto
choc. Eppure trova il coraggio, vin-
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ce la vergogna e confida quel segreto alla sua mamma. In ospedale i
dottori confermano tutto. Quindi,
racconta tutto al maresciallo dei carabinieri.
Il sottufficiale raccoglie anche il
minimo dettaglio. L’uomo in divisa
è discreto stila il verbale e comincia
leindagini.Nonc’ètempoda perde-
re. I tre potrebbero ripetersi. Vanno
bloccati. Il sostituito procuratore
della repubblica di Monza, dispone
il sequestro del telefonino di Paola,
le registrazioni della conversazioni
avvenute. È fatta.
Ieri mattina alle 5 gli uomini del
capitano Cataldo Pantaleo partono: due gazzelle e altrettante auto si
mettono in viaggio. Destinazione:
Lodi e Pavia. I tre, in un primo momento, fingono di cadere dalle nuvole. Continuano a negare. Ma le
prove li inchiodano. Allungano i
polsi per le manette. I militari dell’Arma se ne vanno anche con i loro
computer.
Due sono rinchiusi nel carcere di
Monza, mentre per il minorenne si
spalancailportonedell’istitutoBeccarla di Milano. Per tutti, l’accusa è
di violenza sessuale. Nei prossimi
giorni dovranno raccontare la loro
versione al magistrato. Ma sembra
ci sia davvero poco da scoprire per i
tre maniaci. Di buona famiglia.
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