Vedo in voi le Sentinelle del mattino
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Vedo in voi le Sentinelle del mattino
Anno XIX (XXXIV) - N° 4 - APRILE 2001 - Via S. Lucia Filippini n° 25 - Tel. 826050 - Montefiascone (VT) - Sped. in a.p. Legge 662/96 art. 2 - comma 20/c «La Voce»- Mensile di Montefiascone - Direttore Agostino Ballarotto - Responsabile Angelo Gargiuli - Direzione, redaz.: 01027 Montefiascone, Via S.L. Filippini, 25 Tel. 826050 - c.c.p. n0 12158010 intestato a: Parrocchia S. Margherita - 01027 Montefiascone (VT) - Autorizz. Tribunale di Viterbo n° 272 del 4-12-1982 Tipo-Lito «Silvio Pellico» di Marroni e C. s.n.c. • Via O. Borghesi, 3/c • Montefiascone • Tel. e Fax: 8 2 6 2 9 7 • e-mail: [email protected] Vedo in voi le ... Sentinelle del mattino ... NelPaprire il vostro Giubileo, carissimi giovani e ragazze, desidero ripetere le parole con le quali ho iniziato il mio ministero di vescovo di Roma e di pastore della Chiesa universale; vorrei che esse guidassero i vostri giorni romani: "Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!" Aprite i vostri cuori, le vostre vite, i vostri dubbi, le vostre difficoltà, le vostre gioie e i vostri affetti alla sua forza salvifica e lasciate che Egli entri nei vostri cuori. "Non abbiate paura! Cristo sa cosa c'è dentro l'uomo. Solo Lui lo sa!". Lo dicevo il 22 ottobre 1978. Lo ripeto con la stessa forza oggi, vedendo risplendere nei vostri occhi la speranza della Chiesa e del mondo. Sì, lasciate che Cristo regni sulle vostre giovani esistenze, servitelo con amore. Servire Cristo è libertà!... (16 agosto 2000 - ore 18 - Piazza S. Giovanni) In realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. E' Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna. Carissimi giovani, in questi nobili compiti non siete soli. Con voi ci sonò le vostre famiglie, ci sono le vostre comunità, ci sono i vostri sacerdoti ed educatori, ci sono tanti di voi che nel nascondimento non si stancano mai di amare Cristo e di credere in Lui. Nella lotta contro il peccato non siete soli: tanti come voi lottano e con la grazia del Signore vincono! Cari amici, vedo in voi le "sentinelle del mattino" (cfr Is 21,11-12) In quest'alba del terzo millennio. Nel corso del secolo che muore, giovani come voi venivano convocati in adunate oceaniche per imparare ad odiare, venivano mandati a combattere gli uni contro gli altri. I diversi messianismi secolarizzati, che hanno tentato di sostituire la speranza cristiana, si sono poi rivelati veri e propri inferni. Oggi siete qui convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi prestereste ad essere strumenti di violenza e distruzione; difendete la pace, pagando anche di persona se necessario. Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti. Cari giovani del secolo che inizia, dicendo "sì" a Cristo, voi dite "sì" ad ogni vostro più nobile ideale, lo prego perché Egli regni nei vostri cuori e nell'umanità del nuovo secolo e millennio. Non abbiate paura di affidarvi a Lui. Egli vi guiderà, vi darà la forza di seguirlo ogni giorno e in ogni situazione. Maria Santissima, la Vergine che ha detto "sì" a Dio durante tutta la sua vita, i Santi Apostoli Pietro e Paolo e tutti i Santi e le Sante che hanno segnato attraverso i secoli il cammino della Chiesa, vi conservino sempre in questo santo proposito! A tutti ed a ciascuno offro con affetto la mia Benedizione. (Tor Vergata -19 agosto 2000 - ore 20). Con tante speranze nel cuore siamo entrati nel terzo Millennio. Sono speranze di pace, di fraternità, di grazia. Sono l'attesa di un mondo migliore. Eppure a guardarsi intorno c'è tanta nebbia, ci sono ombre cupe e minacciose; ci sono drammatici segni di morte: la notte sembra ancora profonda. Q u a n d o spunterà l'aurora? Per i credenti in Cristo a Pasqua brillerà la luce, splenderà il sole, la vita, la vita vera, canterà il suo trionfo. Cristo è r i s o r t o ! Giovani! Questo avvenimento vi interpella, vi chiama, vi provoca. "Non è forse Cristo il segreto della vera libertà e della gioia profonda del cuore? Non è Cristo l'amico supremo e insieme l'educatore di ogni autentica amicizia?" Così afferma il Papa Giovanni Paolo II e a voi giovani dice - come a d agosto nella Giornata Mondiale - "Vedo in voi le sentinelle del mat- tino in questa alba del terzo millennio". E' a voi, dunque, che viene chiesto di far diradare la nebbia, di fugare la notte, di annunciare per l'umanità il sorgere della luce che è la giustizia, la solidarietà, l'amore. "Voi - vi ha detto il Papa - difenderete la pace... Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita... vi sforzerete con ogni energia di rendere questa terra sempre più disponibile per tutti". Sarete sentinelle se con la vostra vita, con le vostre parole, con il vostro impegno porrete questi segni, darete queste testimonianze. Coraggio! La C n i e s a tutta e q u e s t a nostra Chiesa di Viterbo ha fiducia e conta su di voi. • Giornata Mondiale della pag. 2 C o n l a palma in mano e Gioventù con l a fede nel cuore e con l a gioia nel volto c e l e b r i a m o l a GIORNATA DIOCESANA DELLA • L'importanza di un voto " 8 GIOVENTÙ ( 7 a p r i l e 2 0 0 1 ) a Montefiascone e portatene • Diamo un'alternativa " 9 il s e g n o n e l l e P a r r o c c h i e , ai nostri figli nelle comunità, nei g r u p p i , n e l l e f a m i g l i e , a tutti e che il v o s t r o a n n u n c i o sia c a r i • L'Astronomia è viva! " 12 co d i s p e r a n z a e g e n e r o s o nell'impegno. • Il gatto e la gattarola " 13 V i s a l u t o c o n a f f e t t o e vi benedico. • Il problema dell'inquinamento " 17 + Lorenzo Chiarinelli Vescovo S O M M A R I O LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001 pag. 10 Giornata Mondiale della Gioventù in Diocesi Ore 17,30: Ritrovo dei GRUPPI GIOVANILI P A R R O C C H I A L I presso la Basilica di S. Flaviano. Il V e s c o v o benedice le p a l m e e c o n s e g n a la P A L M A a o g n i parrocchia. I t i n e r a r i o di p r e g h i e r a v e r s o la c o n c a t t e d r a l e di S. Margherita. Ore 18,31): Veglia di preghiera. Ore 19,30: Cena al sacco in Seminario e presso le Maestre Pie. Ore 20,15: Concerto Gospel del Coro di Tuscania "The White Singers" e scene da Jesus Christ Superstar del gruppo "Nuova Dimensione" di Ischia di Castro. Ore 21,30: Rientro a casa. Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile di Viterbo Basta il pallone?!? CALENDARIO DIOCESANO - PARROCCHIALE 7 aprile (sabato) - Vigilia delle "Palme" ore 17,30 Giornata Mondiale della Gioventù (vedi programma a parte) 8 aprile (domenica) ore 10,30 B e n e d i z i o n e delle Palme nella Basilica di S. Flaviano e corteo fino a S. Margherita. Celebra il Vescovo emerito Mons. D'Ascenzi. 11 aprile (mercoledì) Messa Crismale nella cattedrale di S. Lorenzo a Viterbo I sacerdoti, tutti presenti e concelebranti con il Vescovo, rinnoveranno i loro impegni sacerdotali. Partecipazione e preghiera sincera, perché siano sempre all'altezza del loro delicato compito. 12 aprile - Giovedì Santo ore 18,00 | n S. Margherita: Messa vespertina della Cena del Signore. E' il giorno in cui Gesù ha istituito l'Eucaristia, alla quale siamo invitati tutti (prendere Pasqua): - uomini - donne - giovani - ragazzi di cresima e non c e r c a n d o di a c c o s t a r c i p r i m a al sacramento della riconciliazione (confessione). Nella mattinata: dalle ore 10 alle 12 Nella serata: dalle ore 16 alle 18, ci sarà sempre qualche confessore in chiesa. Celebrerà Sua Ecc.za Mons. Giovanni D'Ascenzi. ore 21,30 Ora di adorazione in S. Margherita. 13 a p r i l e Digiuno e astinenza, ore 16,30 Celebrazione della Passione del Signore. Venerdì Santo Innalziamo i nostri cuori... Gesù... è risorto! E siamo giunti alla Santa Pasqua. I nostri cuori si "aprono" alla speranza del perdono, della salvezza e della pace. Come giustamente sostiene il nostro Papa "tutti gli uomini possono salvarsi, purché lo vogliano!" (n.d.r.) Ma gli uomini vogliono veramente salvarsi? Se lo desiderano, devono, anzi dovrebbero, iniziare un cammino di fede a partire proprio dalla vita di tutti i giorni; iniziare la loro strada della redenzione e del perdono. Perché, non c'è bisogno sempre di chiedere al Signore. Lui sa leggere, sa decodificare e interpretare anche un nostro più piccolo respiro, che anela ad un desiderio. Questa volta, però, almeno per questa volta, il nostro desiderio sarà un inno di resurrezione spirituale e un desiderio di somigliare al Signore, colui il quale è morto e resuscitato per salvare gli uomini, tutti gli uomini, anche quelli indifferenti, scettici o malvagi, pur nella loro cristianità. Ricordiamoci, dunque, che Dio è amore, sorriso, pace e, soprattutto perdono. Lo stesso perdono che noi cristiani, durante questa santa Pasqua, chiediamo indegnamente a Lui, nella speranza che, purificati dai nostri peccati gravi e meno gravi, possiamo riprendere, semmai ci fossimo fermati, a percorrere quel meraviglioso viale alberato ... la preghiera ... che ci condurrà dentro una piazza illuminata da una luce misericordiosa ed eterna, che ci renderà veramente "ricchi" e finalmente "felici". Silvia Somigli 16 aprile ore 11,00 22 aprile ore 17,30 ore 21,30 Processione del Cristo Morto Percorso: Trento, S. Lucia, Piazza, Bixio, Verentana, Cavour, S. Margherita. 14 aprile - Sabato Santo Veglia pasquale: madre di tutte le veglie ore 22,00 In S. Margherita: attesa notturna della Risurrezione con celebrazione e rinnovo delle promesse battesimali. 15 a p r i l e - P A S Q U A Risurrezione del Signore. Alleluia! Sante Messe - in S. Margherita ore 7 , 3 0 - 9 - 1 0 - 11 - 1 2 - 19,30. Sua Ecc.za Mons. Fiorino Tagliaferri sarà presente nella nostra comunità dal venerdì santo alla domenica di Pasqua. - Lunedì dell'Angelo S. Messa con benedizioni celebrata dal nostro vescovo diocesano Mons. Lorenzo. - Domenica II di Pasqua Processione di S. Vincenzo con la benedizione delle campagne. 26 aprile - FESTA DI S. FLAVIANO Il programma dei festeggiamenti religiosi e civili sarà fatto conoscere al più presto. 29 aprile - Domenica III di Pasqua Giornata dell'Università Cattolica del Sacro Cuore 1 maggio (martedì) Inizia il mese di maggio. Sante Messe in S. Margherita - ore 9-10 La Messa vespertina - durante questo mese - sarà celebrata ogni giorno a S. Margherita alle ore 18, alla quale seguirà la Funzione Mariana. 4 maggio (venerdì) - Primo Venerdì del mese ore 17,00 Cripta di S. Lucia: ora di adorazione. S. Messa con la protezione di S. Lucia e del Beato P. Pio. 6 maggio (domenica) ore 11,00 Prima Comunione in S. Margherita XXXVIII Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001 pag. 11 1 9 5 8 - P. E n z o Corba con la barbetta, allora portata da tutti i missionari del PIME, è circondato da amici, tutti giovani sacerdoti, Anni 50 - 55. Sono i giovani del S e m i n a r i o Regionale della Quercia. Rettore era Mons. A m e d e o lombari. La foto è s t a t a scattata in occasione della visita di un salesiano: D. Alessi. Faccio notare: D. Pietro C o n d o l i , sulla sinistra e D. Raponi, con il tamburello in mano, sulla destra; attualmente il primo è Vicario Generale della diocesi di Viterbo, il secondo della diocesi di Civitavecchia e Tarquinia. Quasi al centro della foto, il più grande: D. Virginio Manzi. Provate voi a riconoscere gli altri! d i n a n z i al S a n t u a r i o d e l l a M a d o n n a d e l l a Q u e r c i a , s o n o : D. Andrea, D. Giampietro, D. Giacinto, D. Enrico, D. Pompeo, D. Scacchi, D. Silvano, P. Enzo, D. Alfredo, D. Tito, D. Vasco, D. Mameli, D. Pecci. P. Enzo sta per ritornare in Italia dal Bangladesh. E' sempre attivo. Ne parleremo nel prossimo numero de "La Voce". GIUBILEO 2000 MONTEFIASCONE: UN PAESE SULLA VIA DEI PELLEGRINI DI G I A N C A R L O BRECCOLA dal numero precedente m) La stazione di Posta dell'Aquila Bianca Fino a questo punto l'identificazione delle due osterie che esistevano in località Guadiano - della SCALA e DELL'ANGELO - sembrerebbe sufficientemente chiara. Le cose si complicano nel momento in cui si viene a sapere che in una delle due locande, già nel 1798, era sistemata la stazione di Posta detta dell'Aquila Bianca. Proprio in quell'anno, infatti, verso la fine di febbraio Pio VI - costretto dai francesi ad abbandonare Roma - passò per Montefiascone diretto a Siena e in quell'occasione la popolazione del paese "mosse in folla a contemplarlo l'ultima volta, e fece gran raduno presso all'albergo suburbano della posta" posto lungo la strada di transito, potendo così vedere l'anziano Pontefice "in un carrozzino con pochi seguaci: vecchio ridotto allo stremo: potenza del mondo scaduta: co' capelli bianchissimi, con la testa incurvata sotto il peso più ancora del suo dolore che dell'età [...] il povero vecchio benedisse: ma la mano tremava, e due righe di lagrime corsero come due rivi di perle nelle guance pallide e flosce".' Nella stessa locanda spirò, nel 1830, il cardinale Remigio Crescini che, "ritornando di Roma, dove aveva ricevuto l'onore della Porpora, al suo vescovado di Parma, colpito per istrada da fiero morbo e fermatosi qui all'albergo dell'Aquila bianca in poco tempo mori."2 Per quanto riguarda la qualità del servizio offerto dall'albergo, volendo dar credito ad un laconico e poco lusinghiero giudizio di un viaggiatore inglese di quel periodo, d o v r e m m o supporre una gestione piuttosto mediocre, tale da autorizzare queste raccomandazioni: "Che nessun inglese si fermi a Monte-Fiascone (intendo dire nella locanda della cittadina), a meno che non voglia farsi affumicare e sottoporsi a digiuno; ma prosegua per Viterbo che è una bella città con un'ottima locanda lungo la via."3 Probabilmente le critiche del turista britannico dovevano essere fondate se, a distanza di pochi anni, troviamo costruita una nuova stazione di Posta in sostituzione dell'altra, 4 ormai definita "Posta Vecchia" e trasformata, successivamente, in caserma. Rinveniamo così annotazioni su alcuni lavori eseguiti alla stessa costruzione nel 1844, 5 e su altri, più consistenti, realizzati quando - cessati i moti rivoluzionari del 1848-49 - il capitolo della Cattedrale la affittò ai Dragoni pontifici francesi per circa cinque anni. Presso l'archivio capitolare di Montefiascone, esiste infatti una "Nota di tutte le spese occorse nel restauro dell'Antica Posta, d.a l'Osteria dell'Angelo ad uso di Caserma, e Scuderia per i Dragoni Pontifici'. Ma proprio questa indicazione diviene fonte d'incertezza in q u a n t o a f f e r m a c o m e la s t a z i o n e di p o s t a f o s s e i n s e d i a t a p r e s s o l'Osteria dell'Angelo mentre, da un disegno esistente all'archivio di Stato di Roma - che permette la comparazione dell'edificio - si desume che la I ', '*:• i > I • I R | «LI 131 B | JB,I Hs. "Caserma e Scuderia Dragoni Situata a Monte Fiascone Fuori Della Porta a Contatto della Posta dei Cavalli di Proprietà del Reverendissimo Capitolo" già Albergo dell'Aquila Bianca, oggi proprietà Scoppola-Jacopini in via D. Alighieri 23 (Arch. Stato Roma). vocazione di santa Maria Maddalena, comportava l'obbligo di una messa domenicale soprannumeraria da celebrare nel tempo del mattutino. Nel 1703 l'ospizio, o locanda, era quasi crollato e perciò il relativo beneficio, per la pochezza del reddito, non interessava alcun ecclesiastico. 6 20. CONCLUSIONE A questo punto una breve rassegna di testimonianze relative al transito dei romei nel territorio ci permette di delineare un sintetico bilancio sul coinvolgimento della Tuscia alle nuove forme di pellegrinaggio, in relazione, specialmente, a quei tratti di Cassia consolare montefiasconese che, nonostante il secolare abbandono e le diverse vicissitudini storiche, costituiscono a tutt'oggi "uno dei più splendidi esempi di strada romana ancora utilizzata e tenuta in ottimo stato di conservazione."7 IL GIUBILEO HA FATTO RISCOPRIRE LA VIA F R A N C I G E N A Una marea di pellegrini che si recavano a Roma per il Giubileo sono transitati lungo il vecchio percorso della Via Francigena con i mezzi più svariati: moltissimi a piedi, altri in bicicletta, in sella alle moto, in sella a cavalli, muli, asini [...] riscoprendo il gusto del pellegrinaggio, con tutto ciò che comporta: la fatica, la provvisorietà, l'essenzialità, la diversa dimensione del tempo e dello spazio. (segue) "CASERMA E SCUDERIA DRAGONI SITUATA A MONTE FIASCONE FUORI DELLA PORTA A CONTATTO DELLA POSTA DEI C A V A L L I DI P R O P R I E T À DEL REVERENDISSIMO CAPITOLO" doveva essere situata presso l'antica osteria della Scala. Forse le due osterie, dell'Angelo e della Scala, erano sistemate nello stesso edificio, o forse si erano associate combinando l'insegne; purtroppo non si sono trovati ulteriori documenti che possano chiarire la situazione e quindi, per ora, d o b b i a m o accontentarci di queste discordanti indicazioni. n) Ospizio del Leone Nel 1630, in un luogo non identificato della parte più antica del paese, esisteva una locanda sotto il segno del Leone. La sua rendita, insieme a quelle di una vigna e di una casa nel borgo vecchio, ammontava a trenta scudi e costituiva uno dei tanti benefici annessi all'altare del Ss.mo Crocifisso in Cattedrale. Il beneficio, che era semplice e sotto l'in- NOTE: 1. LUMBROSO, GIACOMO, Roma e lo Stato romano dopo il 1789, da una inedita autobiografia [di Francesco Orioli], Roma 1892, p. 38. 2 . D E ANGELIS c i t . , p a g . 1 5 8 . 3. HAZLITT, WILLIAM, Notes of a Journey trough France and itaiy, Londra 1826. 4. La nuova stazione di Posta, all'insegna dell'Aquila nera, era situata nell'edificio ex proprietà Fanali all'inizio di via Cassia Vecchia. 5. ACM, Nota de lavori fatti alla Posta Vecchia appartenente a questo Rev.mo Capitolo con Ordine del Reverendo D. Vincenzo Marenghi. 6. AVM, Visite pastorali del 1630 (voi. IX) e del 1703-4 (voi. XVII), trascrizione e traduzione di don Domenico Cruciani e Leone Mezzetti. 7 . CAGIANO DE AZEVEDO - SCHMIEDT, c i t . , p . 4 4 . LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001 pag. 10 /IhJvUcg, Strada nel di Rojano degrado L'antica e caratteristica strada rurale, detta di Rojano, che dalla provinciale del Lago conduce all'omonima valle è impraticabile. Ridotta ad un fosso scosceso e pericoloso non è più accessibile ai tanti coltivatori diretti che dovrebbero utilizzarla per raggiungere i propri campi. La denuncia viene proprio da uno di loro, il signor Angelo Manzi che rimprovera al Comune di aver abbandonato questa indispensabile via di comunicazione fra il centro abitato e i terreni posti sul versante occidentale della valle del lago di Bolsena. "In effetti gli operai del Comune, qualche tempo fa, dopo anni ed anni di trascuratezza, hanno dato una sistemata alla careggiata stradale ma si sono dimenticati delle necessarie opere di canalizzazione delle acque piovane di modo che, queste, non potendo scorrere ai suoi lati invadono la strada e ormai l'hanno trasformata nel letto di un Piano regolatore, chi l'ha visto? Lo sviluppo edilizio di un territorio comunale come quello di Montefiascone, molto esteso e con emergenze ambientali di assoluto rispetto, dovrebbe passare, obbligatoriamente, attraverso le maglie di un Piano Regolatore Generale... che non c'è. Ovvero, questro strumento urbanistico di primaria importanza in teoria esiste e si tratta di un piano ormai esaurito e deve essere aggiornato alle accresciute esigenze della popolazione, con particolare riferimento ad insediamenti produttivi di carattere commerciale, industriale, artigianale e turistico. E per questi scopi, alcuni anni fa, la giunta comunale aveva incaricato il Prof. Paolo Portoghesi , urbanista di fama mondiale, di predisporre una Variante Generale al Piano Regolatore che dettasse gli indirizzi urbanistici per i decenni avvenire. Per la verità, anche se con fasi alterne, il professionista romano insieme al suo staff, aveva messo a punto uno studio approfondito della situazione edilizia in essere, suggerendo le linee guida da seguire per gli insediamenti futuri. In altre parole: dopo accurati sopralluoghi, anche con rilevazioni aeree a bordo di elicottero e passando anche attraverso incontri con la cittadinanza, con i politici e con gli imprenditori locali, l'illustre cattedratico aveva prodotto la sospirata Variante consegnandola al sindaco Mario Trapè. Ma di questa mole di carte, mappe, studi, fotografie, planimetrie e diavolerie del genere non se ne è saputo più nulla. L'opposizione di centro destra scalpita (ma, per la verità, con non troppa convinzione) e a più riprese ha chiesto al sindaco Trapè di tirare fuori questo dossier e metterlo a disposizione di chi ne ha interesse. Senza trascurare un particolare di primaria importanza: il costo del lavoro dell'architetto Portoghese ascende a circa mezzo miliardo di lire gran parte del quale gli è stato già versato dal Comune. C'è, comunque, chi sostiene che l'importanza di una Variante al Piano Regolatore Generale di cui il Comune è già dotato (anche se le sue capacità funzionali sono esaurite da tempo), è del tutto virtuale. Nel senso che chi doveva costruire una casa, un capannone, una stalla, un laboratorio, un albergo e via di seguito lo ha potuto fare ugualmente. Ma sempre dovendosi arrampicare sugli specchi o pietendo i soliti favori. La Variante Portoghesi, invece, non solo è necessaria, ma addirittura indispensabile per lo sviluppo futuro dell'intero territorio comunale. Pensiamo ai piani del Prusst, quegli insediamenti turistici di sviluppo del territorio che possono beneficiare dei cospicui finanziamenti dell'Unione Europea. Senza un PRG, approvato dalla Regione e con il quale i progetti debbono confrontarsi, non se ne può fare nulla. A Montefiascone le cose vanno per le lunghe. E non solo si differisce nel tempo l'attuazione del nuovo Piano Regolatore, ma vengono rimandati tante altre decisioni che con lo strumento urbanistico hanno a che fare: dal recupero di interi quartieri, al potenziamento delle infrastrutture, al piano per il traffico, ecc. Chissà se un'accelerazione potrà essere data dalle prossime elezioni di primavera? a cmag, JU 1/(wibenta Ricci torrente dove non si può transitare nè a piedi... e nè a cavallo". Ma c'è di più e di peggio. Sul percorso della strada sorge la storica fonte medievale di Rojano, anch'essa restaurata di recente ma che, per la mancanza di opere idrauliche, è pure essa impraticabile venendo a trovare in mezzo ad una pozzanghera. La strada corre in superficie di quello che è un tratto di antico acquedotto che porta l'acqua, dalla Rocca alla fonte di Rojano. Questa si trova a 504 metri sul livello del mare. Nel medioevo era collegata con il pozzo della soprastante Rocca dei Papi e di essa si hanno notizie storiche attraverso lo Statutum Vetus del municipio falisco. Nell'antico statuto del 1481, si legge infatti: "Nessuno osi sturare l'abbeveratoio e lavatoio di Rojano, oppure lo si faccia sturare e deviare dal suo vecchio corso sotto pena di dieci libbre di paparini (moneta dell'epoca. N.d.r.), la metà dei quali vada al Comune, la quarta all'accusatore, l'altra quarta al Podestà: chiunque di buona fama può denunciare e gli si presti fede". Altri tempi. Oggigiorno sarà prestata fede dagli amministratori comunali al signor Angelo Manzi che denuncia lo stato di degrado sia della strada che della fonte? Strage di pioppi sul lungolago Strage di pioppi sulla riva del lago di Bolsena nel territorio comunale di Montefiascone. Queste piante che ombreggiavano il tratto di spiaggia nei pressi del rimessaggio del circolo nautico s o n o state inesorabilmente abbattute a colpi di motosega. Immediate e c o r a l i le p r o t e s t e di t a n t e persone, amanti del lago e della natura che non riescono a spiegarsi questo inaudito scempio. Eppure sembra che tutto sia stato eseguito con i crismi della legalità. Alcuni ambientalisti che hanno protestato in Comune in un primo momento pare che si siano sentiti rispondere, da un assessore, che lui non ne sapeva nulla. Ma poi la verità è venuta alla luce e si è appreso che le autorità comunali erano ben consapevoli dell'abbattimento dei pioppi. Questi erano stati piantati, diversi anni fa, proprio a ridosso del bagnasciuga al pari di molti altri che ne costeggiano lunghi tratti di litorale. Le loro fresche chiome facevano ombra ai bagnanti che amano sdraiarsi lungo il muretto che costeggia un lungo tratto dell'assolata strada provinciale del lungo lago. Come ti spendo le contravvenzioni Gli automobilisti indisciplinati sono avvertiti: il Comune di Montefiascone prevede di incassare, nel corso del corrente anno 2001, almeno 500 milioni per violazioni al codice della strada. Si tratta di una cifra superiore di 100 milioni a quella riscossa durante tutto lo scorso anno 2000. E gli amministratori comunali sono così certi delle loro previsioni che hanno già stilato un piano per la destinazione dei proventi delle contravvenzioni. La giunta comunale, infatti, in una delle sue recenti sedute ha deliberato una previsione di bilancio per destinare il 50% della somma preventivata all'incasso, per sanzioni amministrative, da comninare agli utenti della strada, pari a 250 milioni, in base a precisi capitoli previsti dalla legge. Di questo quarto di miliardo, per la manutenzione ordinaria delle strade comunali di campagna, andranno 30 milioni, pari al 12%; per quelle interne un altro 16% che equivale a 40 milioni. Inoltre un ulteriore 20% e cioè 60 milioni sarà speso per il miglioramento della circolazione stradale ed il potenziamento della segnaletica stradale. Ed ancora il 12%, uguale ad altri 30 milioni sarà utilizzato per incrementare i mezzi tecnici della Polizia Municipale il che significa che sarà acquistata almeno un'altra vettura. Per la manutenzione del parco macchine dei vigili urbani il Comune impegnerà il residuo 40%, 90 milioni ed ecco che i 250 milioni sono tutti collocati. Per l'utilizzo della quota spettante al comune, in ordine all'intera somma incassata per contravvenzioni stradali, la legge prevede che una quota, non inferiore al 10%, deve essere spesa per interventi rivolti alla sicurezza stradale in particolare a tutela degli utenti più deboli: bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti. Ma, francamente, nelle previsioni del comune falisco, non abbiamo colto di queste occasioni. Da notare, infine, che nessuna somma è stata destinata per la redazione di piani per il traffico urbano ed extraurbano o per studi, richerche e propaganda ai fini della sicurezza stradale. Tutte finalità, queste, previste dalla legge ma che gli amministratori comunali di Montefiascone non hanno creduto opportuno di soddisfare. LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001 NOTA DI AGRICOLTURA pag. 11 M ® ™ ^ ® ^ V e r s o il d i s a s t r o ? ¡HgJOrWEI© Informazioni di difesa delle colture e di politica agraria L'archeologo israeliano Yosef Garfinkel della Università di Gerusalemme, ha studiato a fondo molti graffiti e disegni eseguiti circa 9.000 anni fa. Era l'epoca in cui l'uomo cominciava a vivere in comunità stanziale, dopo aver abbandonato la caccia e gli spostamenti senza fine, per rincorrere la selvaggina, che era l'unica fonte di cibo. I graffiti ed i rudimentali disegni raffigurano uomini e donne in atteggiamento di danza di gruppo. Gli uomini primitivi, dopo la caccia e dopo essersi cibati a sazietà con le prede, danzavano tutti insieme intorno al grande fuoco che era servito ad arrostire carni selvatiche. Sicuramente la danza era la conclusione della festa della grande mangiata, ed era eseguita anche a titolo propiziatorio per le successive battute di caccia. Abbandonata la vita nomade ed avviate le prime rudimentali pratiche agricole per procurarsi il cibo quotidiano, i nostri avi, seguitarono a praticare le danze come espressioni rituali, davanti ai frutti della terra raccolti in grandi mucchi. Con l'avvento dell'agricoltura le danze erano più impegnate e con più partecipanti. Le ragioni sono ovvie: dal momento della semina al momento del raccolto passano molte settimane o addirittura molti mesi. Le feste, le c e r i m o n i e e le danze rituali erano finalizzate ad invocare l'aiuto delle forze soprannaturali, che decidevano letteralmente il bello ed il cattivo tempo, da cui dipendevano raccolti più o meno abbondanti e più o meno scadenti. In altre parole, mentre gli agricoltori danzavano il grano cresceva. Tali usanze rituali sono sopravvissute fino ai giorni nostri. Da alcuni anni, però, l'agricoltura è cambiata. Attualmente in Europa l'agricoltura produce solamente il 2% della produzione interna lorda ed ha un'occupazione di forze lavorative di nemmeno il 5%. Tuttavia le produzioni agricole sono aumentate a tal punto che abbiamo derrate in eccesso e spesso le distruggiamo per esigenze di politica agricola. Come può avvenire tale fenomeno? Nel 1957 sei nazioni europee firmarono il cosiddetto Trattato di Roma e costituirono la CEE (Comunità Economica Europea), con essa, fra l'altro, si richiedeva all'agricoltura di soddisfare il bisogno alimentare comunitario. Oggi la Comunità si è estesa a quindici nazioni e si chiama UE (Unione Europea). In questo inizio del XXI secolo l'UE sta vivendo una crisi profonda soprattutto per il modo in cui si è sviluppata l'agricoltura, mettendo in discussione anche la PAC (Politica Agricola Comunitaria). Il modello antico e tradizionale dell'agricoltura ha subito una modernizzazione ed è diventato impresa agricola. L'agricoltura tradizionale era legata al territorio ed era soprattutto a carattere estensivo; oggi è richiesta la specializzazione e vengono applicate le rigide regole della produttività imprenditoriale e le più esasperate speculazioni commerciali. Secondo qualche giornale, in Germania l'agricoltura è al limite della sopportazione. A causa dell'attività zootecnica, ogni anno nei terreni vengono distribuiti per ogni ettaro 166 Kg di azoto e 38 Kg di fosforo. Nella Bassa Sassonia, in una zona con meno di 250.000 abitanti, vengono allevati circa 20 milioni di bestie. E' tanta la quantità di letame che viene distribuito sul terreno, da renderlo sterile per eccesso di concimazione. Emissioni di ammoniaca e di microrganismi riducono la salubrità dei luoghi. I maiali ed i polli vengono allevati in vere e proprie fabbriche di carne: vengono ammassati in posti molto stretti che causano agli animali malformazioni ossee. Vengono privati dei denti, dei becchi e delle unghie per non provocarsi danni a vicenda e vengono imbottiti di antibiotici per tenere a bada le malattie che potrebbero scatenarsi in tali condizioni di vita. Costretti e forzati ad una vita sedentaria, rimangono in piedi solamente perché stanno tanto stretti da sorreggersi a vicenda; appena manca un sostegno crollano a terra. I maiali spesso si ammalano di polmonite ed il 25% muoiono prima di arrivare al macello. Anche in Italia sembra che gli allevamenti di polli non siano da meno. I volatili vengono racchiusi in enormi assembramenti ed ogni pollo ha a disposizione lo spazio corrispondente ad una scatola da scarpe. Il poco spazio a disposizione per ogni animale, non gli permette di girarsi o di stendere le ali o di arruffare le penne, portandolo a degenerazioni, come il cannibalismo, che è tenuto sotto controllo con il taglio di un terzo del becco al pulcino di pochi giorni. In altre parti del territorio avvengono altri fenomeni: in molti terreni, la scarsità di concimazione organiche porta ad una crescente ed allarmante carenza di humus, con conseguente pericolo di desertificazione dell'ambiente. E' finito il pascolo libero e sono scomparse le razze animali originali e territoriali. Il set-aside ha sottratto al pascolo ed al foraggio più del 20% del fabbisogno, ed è una delle ragioni per cui negli allevamenti si usano farine animali. Il disastro della mucca pazza non è avvenuto per caso. Tutto quanto sopra è finanziato con i soldi della comunità. Se non si troverà presto una soluzione per l'agricoltura, rischiamo di finanziare, con i soldi dei cittadini comunitari, uno spaventoso disastro dell'agricoltura dell'Unione Europea. Gimberto a cura del Dott. Agr. M a s s i m o Angeloni Via Verentana, 2 7 - Montefiascone - Tel. 0761/820310 e-mail: [email protected] Con il mese di Aprile entriamo nel vivo della difesa sanitaria delle nostre colture. Sulla vite, quando si saranno aperte 2 foglioline, è il momento di fare interventi con mancozeb, folpet o propineb nei vigneti dove lo scorso anno ci sono stati attacchi di escoriosi e non trascurare i trattamenti a base di zolfo polverulento per prevenire infezioni di iodio e quelli a base di rame. Sulle Drupacee, nella fase di sfioritura, si interviene contro i tripidi con acefate, quinalfos o dimetoato. Questi stessi prodotti sono utili anche quando compariranno gli afidi. Dopo la "scamiciatura" si comincerà a controllare l'oidio con fenarimol, esaconozolo o penconazolo. Se si avranno piogge persistenti sarà necessario un intervento sul "verde" per prevenire o controllare le infezioni primaverili (monilia, bolla, corineo, fusicocco) con miscele del tipo bitertanolo e ziram oppure TMTD e carbendazim. Sul ciliegio, che fa i frutti dopo la metà di maggio, sarà il caso di controllare la mosca del ciliegio (Rhagoletis cerasi) con prodotti specifici che vi ricordo hanno, di solito, 15-20 giorni di tempo di carenza, per cui sospendere gli interventi alla fine di questo mese per ragioni di sicurezza. Naturalmente su quello molto precoce non si deve intervenire. Sulle Pomacee, con la caduta delle prime piogge, dovremo iniziare la difesa contro la ticchiolatura; sul pero inizialmente si userà prodotti di copertura a base di sali di rame, ziram, mancozeb, tiram; poi successivamente formulati a duplice azione, particolarmente per il melo contro l'oidio, come fenarimol, bitertanolo o flusilazol. Fino alla fase del "frutto noce" si può intervenire ogni 7-8 giorni. In generale, ricordiamo che i prodotti di copertura vanno somministrati fino a 36 ore dalla caduta della pioggia, mentre i sistemi o endoterapici possono essere usati anche fino a 96 ore. Sul pero dovremo controllare costantemente la deposizione delle uova della psilla e in caso di riscontro si dovrà intervenire al cambiamento di colore delle uova stesse, con amitraz o diflubenzuron. Chi aderisse al Programma Regionale Agroambientale del Reg CEE 2078/92 o al Reg CEE 1257/99, deve rivolgersi al proprio tecnico per informazioni dettagliate, poiché alcuni dei principi attivi sopra elencati non sono ammessi dal suddetto regolamento, considerando che nel mese di febbraio la Regione Lazio ha aggiornato le disposizioni per i trattamenti autorizzati. RAI: UNO SPUT! A commento della trasmissione "RAI UNO SPOT" andata in onda il 10 marzo e dedicata (si fa per dire) a Montefiascone, credo sufficiente e significativo riportare alcuni brevi stralci da un articolo di GIORGIO ZERBINI scritto in occasione dell'analoga esperienza televisiva "TUTTO IL MONDO È PAESE" del 22 settembre 1984 e, purtroppo, malauguratamente attuale. "RAI • TV VAI ALL'ONPIH! • Tre mesi di trattative, un'ala dì fritto consumata tra programmi e relative modifiche [...] Tanta carne a cuocere che ad un certo punto i megatelecapoccia non sapevano più dove collocare gonfaloni, bandiere, bande musicali, teglie di rame, medaglie, corone, coccarde, archibugi, ossa di prosciutto, automobili che sbucavano fuori da porte, da bar, garages, gabinetti pubblici, gradinate, passaggi segreti sotterranei. [...] Tutto inizia all'insegna dello sbaraglio. Le telecamere puntano sui saltimbanchi, gli isterici, sulle teste policrome dei battipanza, sulle giarrettiere dei ballerini scalmanati, sugli ottoni delle bande impazzite, sulle dentiere degli "artisti" che ostentano sorrisi all'Algida. Pochi minuti per Montefiascone, [...] La clamorosa presa in giro è fin troppo evidente. I megatelecapoccia ci evitano per timore di sentire reclami. Un'arrocchiata al programma e vial [...] Mamma RAI TV, vattene all'O. N.P.I.I Perché non vuoi ammettere che le tele private t'hanno fatto cenere e panni sporchi?!". Se, come diceva Oscar Wilde, l'esperienza è una cosa che non puoi avere gratis, speriamo che a questo punto i montefiasconesi sappiano mettere a profitto la ben pagata lezione. Giancarlo Breccola pag. 10 LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001 Taccuino e c o n o m i c o e t r i b u t a r i o a cura del Dott. Franco Radicati Ad ogni fine di legislatura, come è sempre avvenuto, l'imminente scioglimento delle Camere ha accelerato notevolmente i lavori parlamentari. Hanno così visto la luce numerosi provvedimenti normativi, già in discussione da tempo oppure del tutto nuovi, che non sarebbero probabilmente stati approvati negli stessi tempi in periodi di normale funzionamento del Parlamento. Fatto è che in vista delle elezioni l'assenteismo dei parlamentari alle sedute di Camera e Senato è bruscamente diminuito e ciò, ovviamente, ha consentito di effettuare un maggior numero di votazioni per seduta con le conseguenti approvazioni di nuove leggi. L'elenco dei provvedimenti approvati definitivamente dal Parlamento nelle sedute del periodo dal 26 febbraio al 8 marzo è piuttosto nutrito: si tratta infatti di ben 49 leggi, tra le quali molte riguardano l'elargizione di finanziamenti e sostegno economico ad iniziative e soggetti i più svariati, come, ad esempio, gli "indennizzi ai cittadini e imprese dei territori della ex Jugoslavia"; gli "interventi a favore del comune di Pietrelcina"; gli "interventi a favore della minoranza italiana in Slovenia e Croazia" ed altri simili, che rappresentano senza dubbio interventi necessari, ma che probabilmente non sarebbero stati approvati con la stessa velocità qualora le Camere non fossero state sciolte. L'elenco delle nuove leggi contiene però anche molte interessanti novità che riguarderanno tutti i cittadini e la cui approvazione era già da tempo attesa. Tra queste, segnaliamo l'approvazione delle seguenti norme: In materia di Circolazione stradale: la delega al Governo per la revisione del Codice della Strada, già in discussione da lungo tempo. L'emanazione del nuovo codice della strada da parte del Governo conterrà numerose e importanti novità, tra le quali la patente a punti; la possibilità di avere targhe personalizzate degli autoveicoli: l'obbligo per le auto di nuova immatricolazione della dotazione di serie di sistemi di sicurezza; le norme che puniscono penalmente le gare di velocità, ecc. Le disposizioni sulla circolazione stradale sono completate dalla legge sull'alcool che, sebbene dettata per scopi sanitari - attuando forti restrizioni al consumo di alcoolici - sanziona tra l'altro pesantemente chi si pone alla guida in stato di ebbrezza, per accertare la quale bastano due bicchieri di vino (0,5 grammi di alcool). Con questa legge inoltre si tende a tutelare i minorenni dal consumo di alcool attraverso una limitazione della pubblicità di alcoolici e superalcoolici su riviste e TV in particolari orari; non si potranno usare immagini di bambini che bevono alcoolici, pena pesanti multe; infine vengono istituiti i centri regionali per il recupero degli alcoolisti e la consulta antialcool che agirà a livello nazionale. In materia di Giustizia: le disposizioni sull'Equo indennizzo per i processi lenti, che consentirà di chiedere un risarcimento allo stato nel caso in cui i processi siano troppo lunghi in violazione del principio costituzionale della durata ragionevole dei procedimenti giudiziari. Inoltre è stato approvato il cosiddetto "pacchetto sicurezza" con il quale fra l'altro vengono rese più severe le punizioni dei piccoli reati quali furto e scippo. In materia di Adozioni: è stata innalzata a 45 anni la massima differenza di età ammissibile tra genitori e figli adottivi; In materia di Lavoro: le nuove norme disciplinano il rapporto tra soci e cooperative di lavoro, cosentono ai soci di divenire veri e propri dipendenti delle cooperative e rendono applicabile lo statuto dei lavoratori tranne la parte relativa alla reintegrazione nel posto di lavoro. In materia di Società: viene data la possibilità alle imprese artigiane di costituirsi o trasformarsi in società a responsabilità limitata artigiana a condizione che in tali società la maggioranza del capitale sociale appartenga agli artigiani e la maggioranza degli amministratori sia composta da artigiani. Una maggiore produzione di leggi da parte del Parlamento può essere considerato un bene per le importanti e necessarie riforme che servono al Paese; anche se da un diverso punto di vista, il fiorire di leggi e leggine rappresenta un ostacolo allo sviluppo del nostro Paese, nel quale più che di formare nuove leggi sarebbe necessario sfoltire e razionalizzare quelle esistenti, limitando in tal modo il campo d'azione della burocrazia. Notizie dal Liceo della Comunicazione "C. Barbarigo >> TEATRO NATALE 2000 "UN'AVVENTURA DI NATALE" Come sapete ogni anno, in quasi tutte le scuole, si fanno delle rappresentazioni musicali e teatrali organizzate dagli alunni; anche la nostra scuola ha dato il massimo per far sì che gli spettatori, che assistono alle nostre rappresentazioni, oltre a vedere scenette interpretate dagli alunni riescano a divertirsi e ad acquistare nuove conoscenze, o a porsi domande a riflettere sulla gioia della festa. La recita, rappresentata da noi ragazzi della II e III media, ha messo in scena il tema del pellegrinaggio giubilare; tutto ha inizio da un semplice gioco per vincere la noia delle vacanze e si conclude con il cammino verso Roma, per varcare la Porta Santa. I personaggi erano dodici e ognuno rappresentava persone della vita quotidiana: dal normale studente desideroso di vacanze all'agricoltore preoccupato della "mucca pazza", che vive solo sperando di vincere con il "gratta e vinci", al cacciatore o al tifoso. I ragazzi sono facilmente entrati nei personaggi dando vita ad una lezione di vita come lo è appunto il pellegrinaggio. La trama della recita era una normale caccia al tesoro e per giocare serviva una guida, un pastore, che li conducesse al tesoro il quale fu la Porta Santa. Alla fine tutti i ragazzi sono stati premiati per il loro impegno. Oltre a noi la I media e tutte le classi superiori hanno organizzato rappresentazioni che hanno lasciato nei cuori del pubblico una giornata di felicità. Questa è l'esperienza del 21 Dicembre 2000 la quale, penso, abbia dato a tutti, anche ai docenti e agli alunni, gioia e soddisfazione. "PAR CONDICIO TRA SCUOLA PUBBLICA E PRIVATA" Ciao, sono Alda, frequento il IV superiore dell'Istituto "C. Barbarigo". Vorrei comunicare anche a voi l'entusiasmo e la gioia con le quali abbiamo portato avanti, in occasione del Santo Natale, noi alunni delle varie classi del mio Istituto, le recite, il teatro, la musica ("Barbarigo's Band"), le premiazioni; tutte le iniziative utili per accomunarci, interscambiare le nostre emozioni, relazionare con i più grandi, vivere serenamente il Natale. Sono grata al mio corso di studi e all'Istituto privato che frequento perché hanno generato in me una grande sensibilità per tutte le feste religiose, momento determinante per riscoprire quei valori indispensabili per una intera e proficua vita sociale. Alda Fanelli IV Liceo Psico-Socio-Pedagogico "MUSICA AL SEMINARIO BARBARIGO" Il giorno 21.12.2000 al Seminario Barbarigo, gli studenti delle classi I, II, III, IV del Liceo della Comunicazione e Istituto Magistrale di Montefiascone, hanno dato luogo ad un bellissimo evento musicale. La Band, guidata dall'espertissimo Prof, di Musica Lino Giordani, ha eseguito diversi pezzi, spaziando da brani natalizi a canzoni rock italiane ed estere. Il pubblico accorso numeroso, ha sembrato gradire la performance dei ragazzi e li ha accolti con numerosi e calorosissimi applausi. Il complesso si è formato l'anno scorso con una decina di persone che speriamo continuino ad allietare ancora con le loro note i compagni, i docenti, i genitori. Marco Scarino IV Liceo Psico-Socio-Pedagogico segue a pag. 9 L'importanza della Democrazia Il pensiero totalitario costituisce uno degli incubi principali delle coscienze democratiche, le quali si esplicano attraverso la Costituzione, massimo simbolo della dialettica parlamentare, nella quale trovano ingresso i principi di legalità e di eguaglianza dei cittadini di fronte alle leggi. II XX0 secolo è stato funestato dalle ideologie fasciste e comuniste, contrapposte al pensiero liberal-democratico e, per nostra fortuna, soccombenti rispetto a quest'ultimo, seppure a prezzo di immani tragedie. Nonostante ciò il pensiero totalitario non è mai scomparso del tutto, perché rimane troppo forte la tentazione di dare un taglio netto alle problematiche poste da una società sempre più multiculturale e complessa, avvalendosi dell'ausilio delle nuove tecnologie al fine di sottoporre i singoli individui a nuove forme di controllo. Nella Germania nazista, infatti, una società informatica dell'epoca contribuì all'esecuzione dell'opera di schedatura e di catalogazione dei cittadini di religione ebraica, facilitando in tal modo la successiva opera di sterminio dei medesimi. Ancora oggi alcune teorizzazioni politiche, favorevoli all'instaurazione di piccole patrie e di identità etniche a prova di contaminazione, vagheggiano le ideologie nazionaliste e xenofobe sorte durante i primi anni del '900. Un buon antidoto contro le derive totalitarie ed il revisionismo storico può essere costituito dalla cultura storica, la quale deve essere latrice di messaggi positivi alle giovani generazioni. A tal fine mi permetto di consigliare la lettura del volume "Due concetti di libertà" di Isaiah Berlin. Il libro contiene l'esplicitazione in forma lineare dei concetti di libertà positiva e di libertà negativa, nonché la distinzione tra libertà di fare o di essere qualcosa e libertà da qualcosa (povertà, ingiustizia, tirannide). Mi sia consentita, in ultima analisi, una replica alle "elucubrazioni nostalgiche" tenute recentemente sulle pagine di questa rivista. Gli strali profferiti contro la "perfida Albione" ed i disegni propagandistici alla Boccasile rischiano di far passare in secondo piano il fatto che la Gran Bretagna possiede u n a Carta Costituzionale sin dal 1215 (la Magna Charta Libertatum) ed un sistema processuale penale di stampo accusatorio dal 1690 (il c.d. Bill of Rights). L'Italia ha adottato un modello parlamentare con lo Statuto Albertino del 1848 ed i principi del c.d. "giusto processo" sono stati inseriti all'interno della vigente Costituzione Repubblicana con una modifica piuttosto recente (L. Cost. 23/11/1999 n.2). In Germania, durante il periodo della follia nazista, i suddetti capisaldi della vita democratica furono sostituiti dal "Volksgeist", ovvero dal vincolo etico che univa l'individuo alla collettività (c.d. sano sentimento del popolo tedesco), rappresentata dal suo Führer. Parafrasando Sir Winston Churchill, politico di rango e grandissimo statista, la cui fermezza evitò all'Europa intera lo spettro della vittoria dell'Asse (non dimentichiamoci che, durante l'estate del 1940, la R.A.F. respinse con uno sforzo eroico le soverchiane forze nemiche), la democrazia è una pessima forma di governo, ma è la migliore possibile. Dott. Marco Marianello LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001 pag. 11 "Il martirio della pazienza" (dal numero precedente) L'iniziativa presa da Giovanni XXIII di prendere contatto con i paesi dell'Europa centro-orientale dominati dal regime comunista, affidata alla paziente tessitura di Mons. Agostino Casaroli, non si interruppe con la sua morte (3 giugno 1963), ma proseguì con il successore Faolo VI. La situazione della Chiesa cattolica in quei paesi era nota: soppresse le istituzioni educative, confiscati i beni economici indispensabili per la sua sopravvivenza, reso difficile il servizio pastorale ai fedeli, pressoché distrutta o resa ininfluente la gerarchia ecclesiastica. L'opinione pubblica dei paesi occidentali era concorde nel riconoscere e denunciare la gravità della situazione; ma era divisa nel riconoscere l'opportunità dell'iniziativa presa dalla Santa Sede, che non pochi interpretavano come atto di debolezza e di indiretto riconoscimento, se non di legittimazione, di quei regimi. Prima di riprendere l'azione d i p l o m a t i c a i n t r a p r e s a da P a p a Giovanni, Paolo VI volle Interpellare la Commissione cardinalizia della Congrégazione per gli Affari pubblici della Chiesa. Il parere dei Cardinali fu positivo, ma fu anche accompagnato da considerazioni e suggerimenti di cautela. capire che il titolo del libro "Il martirio della pazienza" non si riferisce solo all'impegno diplomatico di Mons. Casaroli, ma c o m p r e n d e a n c h e il t o r m e n t o dei P a p i , c h e hanno d o v u t o far fronte ai regimi comunisti per difendere e incoraggiare le comunità cristiane in quei paesi. I regimi c o m u n i s t i d e l l ' E u r o p a centro-orientale caddero nel 1989. Ben presto Mons. Casaroli ripreCadde anche il governo comunista se il cammino verso i paesi a regime ungherese. Divenne superfluo l'accomunista dell'Europa centro-oriencordo minimo sottoscritto tra le parti tale con l'obiettivo di ottenere condiil 15 settembre 1964 e fu riconosciuzioni più favorevoli per le Chiese catta alla C h i e s a c a t t o l i c a la p i e n a toliche. L e g g e n d o la successione libertà. degli avvenimenti e dei colloqui di M o n s . C a s a r o l i c o n le p e r s o n e L'8 f e b b r a i o 1 9 9 0 , il C a r d . incontrate, si prova un certo stupore Agostino Casaroli presiedette nella per la ricchezza e la precisione delle Cattedrale di Eszergom una messa informazioni. Ma ancor più stupisce in m e m o r i a del g r a n d e c a r d i n a l e la perseveranza di questo paziente Mindszenty. lavoro, che evidenzia l'abilità diploIl cardinale Giuseppe Mindszenty, primate d'Ungheria, condannato iniquamatica di Mons. Casaroli, ma sopratL A CECOSLOVACCHIA: t u t t o la s u a p r o f o n d a f e d e nella mente al carcere e rifugiatosi nella sede diplomatica degli Stati Uniti a Budapest, arriva in Vaticano accolto affettuosamente da Paolo VI. bontà della causa, intima ragione TRATTATIVE IMPOSSIBILI della sua forza d'animo di fronte agli scarsi risultati e alla perfidia dei suoi interlocutori. Pagine e pagine sono dedicate ai tentativi di Mons. Casaroli e di altri Seguire Mons. Casaroli in tutti i suoi viaggi è laborioso; al lettore che diplomatici della Santa Sede per ottenere qualche concessione o ammorbiama approfondire l'argomento, peraltro di estremo interesse, si suggerisce d i m e n t o d e l l e d u r e r e s t r i z i o n i del r e g i m e c o m u n i s t a i n s t a u r a t o in di procurarsi il libro e di leggerlo attentamente (Casaroli, il martirio della Cecoslovacchia riguardo alla libertà della Chiesa cattolica per la nomina dei pazienza, Einaudi). Vescovi e per le attività pastorali. Trattative lunghe, di Illimitata pazienza (o Ci si limita ad esporre alcuni casi emblematici, che ebbero forti risonandi illusoria speranza?), conclusesi sempre con un nulla di fatto. ze negli organi di informazione. Un certo rilievo ebbero nel 1985 le celebrazioni centenarie dei Santi Cirillo e Metodio, presiedute dal Card. Casaroli, Segretario di Stato e Legato di Giovanni Paolo II. Si dovette attendere "il miracolo" del crollo del muro di L'UNGHERIA Berlino, al quale fece seguito anche la caduta del regime di Praga e l'ascesa al potere del nuovo presidente Havel, che il 21 aprile 1990 accoglieva il All'Inizio degli anni sessanta delle dodici diocesi ungheresi solo cinque Papa a Praga, accompagnato dal Card. Casaroli, il quale ripassava nella erano rette da propri vescovi. Gli altri vescovi erano "impediti" dal governo; memoria il lungo e penoso cammino iniziato nel 1963. tra questi, il Card. Mindszenty, che, liberato dal carcere durante l'insurrezione del popolo ungherese del 1956, si era rifugiato nell'ambasciata americana. Le diocesi in pratica erano governate da "commissari ministeriali". IL DOCUMENTO DI HELSINKI La prima questione posta dalla Santa Sede fu quella delle nomine vescovili a partire dalla scelta dei candidati. Su questo argomento occorreva I negoziati bilaterali tra la Santa Sede e i governi comunisti dell'Europa superare la pretesa dello stato comunista di proporre nomi di persone fedeli centro-orientale ebbero un sostegno significativo dalla Conferenza per la al regime. Dopo lunghe trattative, il governo riconobbe alla Santa Sede il sicurezza e la cooperazione in Europa, che, iniziata a Helsinki nel 1972, si diritto di scegliere i candidati, verso i quali si riservava di rifiutare il consenconcluse il 1° agosto 1975 con un documento sottoscritto dai capi di stato di so. Questa condizione fu ritenuta inaccettabile dalla Santa Sede. Ripresero 34 paesi (esclusa l'Albania) e da Mons. Casaroli, in rappresentanza della le trattative e finalmente nel settembre 1964 si giunse alla firma di un "docuSanta Sede. mento impegnativo", in seguito al quale la Santa Sede potè procedere alla Paolo VI con lettera del 25 luglio 1975 diretta a Mons. Casaroli, nomina di cinque vescovi. Delegato Speciale alla Conferenza di Helsinki, volle esprimere il suo compiacimento per l'invito rivolto alla Santa Sede di prendere parte attiva a quelRimaneva ancora da superare la norma del giuramento di fedeltà alla la Conferenza e ciò non solo per il fatto che la Santa Sede risiede nel contiRepubblica Popolare Ungherese imposto ai Vescovi, ai sacerdoti e a tutti i nente europeo, ma soprattutto perché "l'Europa ha un patrimonio ideale che cittadini. La Santa Sede dovette accettare questa disposizione, ma lo fece rappresenta una comune eredità, che si basa essenzialmente sul messagcon l'aggiunta: "come conviene a un vescovo oaun sacerdote". gio cristiano, annunciato a tutti i popoli che l'hanno accolto e fatto proprio". Al g o v e r n o u n g h e r e s e s t a v a a c u o r e l ' a l l o n t a n a m e n t o del C a r d . Mindszenty dall'ambasciata americana. Giunse perfino alla proposta di un II documento riconosce l'interdipendenza della sicurezza tra gli Stati , provvedimento di grazia, che il Cardinale rifiutò sdegnato, perché di fatto confida nell'impegno solenne della rinuncia all'impiego della forza e contiene equivaleva al riconoscimento della sua colpevolezza. Il cardinale accettò la risoluzione di sviluppare mutue relazioni di amicizia e di collaborazione l'Invito di lasciare l'Ungheria per Roma allo scopo di partecipare al Sinodo nel campo economico, scientifico, tecnico, sociale e umanitario. La lettera dei Vescovi, ma non volle rimanerci e si trasferì a Vienna, rimanendo sempontificia sottolinea anche l'importanza della "riaffermazione dei diritti legittipre titolare della arcidiocesi di Esztergom e primate di Ungheria. Di fatto, da mi dell'uomo e delle sue libertà fondamentali. Tra questi diritti la Santa Sede oltre venticinque anni, era impedito dall'esercizio delle sue funzioni pastorali si rallegra di veder sottolineata in maniera specifica la libertà religiosa, in con grave danno dell'intera chiesa ungherese. Il papa ne era profondamente quanto considera di interesse non meno grande le possibilità di protezione e turbato, sicché ne scrisse al Cardinale in data 1° novembre 1973, chiedendi crescita umana che queste libertà significano per gli individui, le comunità, dogli di rinunciare al titolo di arcivescovo e di primate, una lettera "vibrante gli immigrati, i gruppi etnici, le minoranze nazionali, le popolazioni di ogni di venerazione, di affetto, di emozione", in data 8 novembre fece seguito la regione". In effetti il principio VII dell'atto finale di Helsinki riconosce "la risposta negativa del Cardinale, nella quale esprimeva la "convinzione che libertà dell'individuo di professare e praticare, solo o in comune con altri, con il regime di Budapest era impossibile qualsiasi tentativo di utile accoruna religione o un credo agendo secondo i dettami della propria coscienza". do". Questa dichiarazione fu un successo dovuto al Card. Casaroli, anche se Il 18 seguente Paolo VI scriveva nuovamente confermando la sua richiesta, dettata da carità verso la Chiesa e dichiarando di prendere su di sé la responsabilità di rendere vacante l'arcidiocesi primaziale. Replica negativa del Cardinale e decreto pontificio di conferma definitiva da parte del Santo Padre. Chi ha avuto l'opportunità di conoscere la delicatezza, la prudenza e la pazienza di Paolo VI, è in grado di rendersi conto della sua intima sofferenza nell'emettere un decreto da lui ritenuto necessario per la Chiesa e di per alcuni anni fu ignorata di fatto da molti regimi comunisti. Ma quando il 9 novembre 1989 crollò il muro di Berlino e una folla di gente lo varcò, vi fu chi sollecitò l'Intervento militare dell'Unione Sovietica. La quale si rifiutò adducendo a motivo l'impegno assunto con la firma del documento di Helsinki. LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001 pag. 10 y i / a ^ ^ o ^ a ^ciXédLco- a cura di Giuseppe Ferlizzi imiterò Sono previste: sopraelevazione di due blocchi di colombari e la realizzazione dei basamenti per le edicole a sei posti. Il relativo appalto è imminente. [ e t e idrica Completamento acquedotto lago-Rocca dei Papi: si stanno accogliendo le offerte che perverranno entro il 5 aprile 2001. P ' ^ ' " - Sono in fase di esecuzione: asfaltatura del tratto Via Cassia fra l'ingresso al paese da Viterbo e l'origine S.S. 71 Umbro-Casentinese. Inoltre il lato destro dell'Umbro-Casentinese fino al bivio Grazie. Verrà t e r m i n a t o il t r a t t o c o m p r e s o d a l l ' e d i f i c i o G o l f a r e l l i e l ' o r i g i n e dell'Umbro-Casentinese. ^importanza di un voto Nel prossimo mese di maggio il corpo elettorale è ancora una volta chiamato alle urne per la scelta del nuovo Governo. La percentuale dei votanti, stando alle più recenti consultazioni, ha denotato la tendenza a scendere progressivamente e le più insistenti e diffuse voci che si raccolgono fanno avvertire un ulteriore aggravarsi del serio pericolo dell'astensionismo. L'opinione pubblica è turbata da un senso di scoraggiamento per la mancata soluzione di tanti e gravi problemi: costo della vita, disoccupazione, sicurezza pubblica, rispetto dell'ambiente, sanità pubblica e via dicendo. Aumenta altresì con un crescendo rossiniano il fastidio derivante dalla litigiosità fra i due opposti schieramenti politici: Ulivo e Polo con i rispettivi aggregati. Pertanto se il malumore della pubblica opinione è sempre più accentuato e largamente diffuso, e ne ha ben donde, sarebbe necessario porvi rimedio, ma certamente non ricorrendo alla diserzione alle urne, poiché tale comportamento di certo non risolve alcunché provocando anzi un aggravamento della situazione generale. Per senso di obiettività ci sembra di poter affermare che l'attuale governo di centro-sinistra, pur avendo realizzato alcuni programmi in maniera soddisfacente, avrebbe potuto fare di più e meglio. D'altro canto va riconosciuto che anche l'opposizione ha operato con attenzione e stimolo nel proprio compito istituzionale di controllo. Come sempre, è totalmente al di fuori delle nostre intenzioni esaltare o condannare con facili "osanna" e "crucifige" qualsiasi formazione politica la cui scelta è di esclusiva valutazione di ciascun elettore. Noi intendiamo con qualche semplice e pratica considerazione ricordare ai cittadini che esprimere il voto con l'affluenza alle urne è un diritto-dovere al quale nessuno dovrebbe sottrarsi: 1 ° - perché la libertà, bene sommo della democrazia, è stata sempre conquistata, e la storia anche recente lo testimonia, ad un alto prezzo in termini di sofferenze e di vite umane e pertanto va custodita gelosamente; 2° - esprimere il proprio voto è un obbligo di tutti e di ciascuno: di tutti affinché si possa raggiungere il quorum necessario alla validità della elezione e di ciascuno perché anche un solo voto può determinare l'attribuzione della maggioranza. I programmi enunciati durante la campagna elettorale si somigliano in gran parte sulla importanza e sulla necessità di risoluzione dei più assillanti problemi che travagliano la nostra società. Bene dunque sarà più che concentrare la propria attenzione sulle promesse (gran parte delle quali potrebbero essere destinate a rimanere insoddisfate) valutare la serietà ed affidabilità dei candidati che compongono le liste. Una cosa comunque rimane impegno prioritario per un elettorato, come il nostro, di ispirazione cristiana: impegnarsi con un voto convinto e incisivo a riportare nella società la ricostituzione ed il rafforzamento dei valori morali, Dio, patria, famiglia, lavoro, e soprattutto la cristiana carità che possa permeare e caratterizzare al meglio la convivenza pacifica dei popoli nel corso del terzo millennio. La vita politica del nostro Paese La posizione della Chiesa nell'attuale contesto politico italiano e le indicazioni che essa propone ai cattolici e ad ogni persona sollecita del bene comune sono ormai chiare da tempo e sono state espresse ripetutamente, dopo essere state maturate soprattutto in occasione del Convegno ecclesiale di Palermo del novembre 1995 e confermate dall'autorevole intervento del Santo Padre in quella sede. La Chiesa cioè, e quindi il clero e le varie realtà ed espressioni ecclesiali, non devono e non intendono coinvolgersi con alcuna scelta di schieramento politico o di partito. Ciò non legittima d'altronde una "diaspora" culturale dei cattolici, un ritenere cioè ogni idea o visione della vita compatibile con la fede, e nemmeno una facile adesione a forze politiche e sociali che si oppongano o non prestino sufficiente attenzione ai principi e contenuti qualificanti della dottrina sociale della Chiesa (cfr il discorso del Papa al Convegno di Palermo del 23 novembre 1995, n. 10). Riguardo a questi contenuti, il riferimento è anzitutto al primato e alla centralità della persona, da articolare nel concreto dei rapporti sociali ed a fronte delle nuove problematiche che derivano dall'evolversi del costume e dallo sviluppo delle scienze e delle tecnologie, procedendo alla luce dei principi di solidarietà e sussidiarietà. Rimane essenziale pertanto la tutela della vita umana in ogni istante della sua esistenza, mentre acquistano nuovo rilievo le tematiche della bioetica, come la fecondazione medicalmente assistita, il rispetto integrale degli embrioni umani e il rifiuto della clonazione, oltre che dell'eutanasia. Altro punto della più grande importanza è quello della famiglia, dove vanno mantenuti con chiara fermezza il valore e l'indole propria della famiglia stessa, come società naturale fondata sul matrimonio e non assimilabile ad altre forme di convivenza, e va concretamente promossa una legislazione organica che ne riconosca la funzione e la soggettività sociale, sotto i vari profili giuridici, fiscali, educativi ed assistenziali. Proprio l'educazione dei bambini, dei ragazzi e dei giovani domanda a sua volta anche al mondo politico specifica attenzione, da rivolgere in modo particolare - ma non esclusivo - alla scuola e all'Università: in questo contesto la piena e concreta realizzazione della parità scolastica rimane un traguardo di primaria importanza e urgenza per tutta la scuola italiana; appare inoltre indispensabile per il nostro futuro un più convinto sostegno della ricerca scientifica. Parimenti di grande rilevanza per la vita del Paese sono le problematiche del lavoro e dell'occupazione, della giustizia sociale e della connessa libertà ed efficienza del sistema economico e produttivo, con il dovere di dedicare speciale attenzione alle fasce più deboli della popolazione e allo sviluppo delle aree meno favorite, concentrate soprattutto nel Meridione. Si inserisce qui il tema sempre più rilevante dell'immigrazione, con l'impegno per un'accoglienza che consenta un effettivo e dignitoso inserimento degli immi- grati, nel rispetto dei valori e delle norme che reggono la nostra convivenza. Una domanda che si è fortemente acuita in questi anni è quella della sicurezza dei cittadini; ad essa occorre dare, senza venir meno ai principi e alle garanzie propri di uno stato di diritto, risposte il più possibile concrete ed efficaci, contrastando fermamente ogni forma e manifestazione di criminalità o illegalità. Anche la cura della salute delle persone e la salvaguardia dell'ambiente e della natura sono esigenze irrinunciabili e sempre più sentite, di fronte ai molti segnali di pericolo che provengono dalle manomissioni della realtà da cui dipende la nostra vita, per il presente e per il futuro. Altre assai importanti questioni sono quelle del completamento della riforma dell'architettura dello Stato, dove, accanto alla valorizzazione delle autonomie locali e dei corpi sociali intermedi nel quadro dell'unità della nazione, appare indispensabile e urgente assicurare un adeguato rafforzamento dell'esecutivo centrale, al fine di conseguire una più effettiva governabilità del Paese e un più sano e reale equilibrio tra i diversi poteri. E' inoltre da continuare l'impegno per la costruzione dell'unità europea, con il pieno contributo dell'Italia, che non significa però, né per noi né per gli altri Paesi, la rinuncia al proprio patrimonio culturale, civile e morale. Sul più ampio orizzonte mondiale, e presenza dei processi di globalizzazione, diventa sempre più attuale e doverosa la dedizione alla causa della pace, della giustizia e della solidarietà internazionale, soprattutto verso le popolazioni in condizioni di povertà disumana e conculcate nei loro diritti fondamentali. Cari Confratelli, questa ampia elencazione di contenuti ed obiettivi potrà apparire alquanto velleitaria, o forse essere accusata di volontà di ingerenza in campi non propri della Chiesa. In realtà essa si propone soltanto lo scopo di aiutare lo sforzo di discernimento che ciascun credente, come ogni uomo di buona volontà, deve operare, nell'esercizio della propria libertà e responsabilità, evitando il più possibile indebite selezioni tra I valori dell'etica e della dottrina sociale cristiana ed avendo puntuale attenzione alle qualità morali, alla capacità e competenza dei singoli candidati, ai contenuti concreti del programmi, ai comportamenti ed orientamenti delle forze politiche. Mentre dunque non ignoriamo la complessità del giudizio politico e la legittima varietà di opzioni che piò sussistere in non poche materie anche tra coloro che hanno in comune il riferimento alla visione cristiana della realtà (cfr GS, 43), vorremmo assicurare tutti che, come ha scritto il Papa nella Novo Millennio ineunte (n. 51), non è affatto intenzione della Chiesa "imporre ai non credenti una prospettiva di fede" ma soltanto "interpretare e difendere - in conformità alla propria missione e nel concreto delle situazioni storiche - i valori radicati nella natura stessa dell'essere umano". Dalla prolusione del Card. Ruini alla sessione primaverile del Consiglio episcopale permanente. LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001 Diamo un'alternativa ai nostri figli di Ugo Roberto C A R I N I La solitudine, il vuoto, la noia. E' questo che uccide i giovani. C'è un'intera fascia di ragazzi difficile da stanare. Stanno chiusi in casa, si imbottiscono di TV, Computer e di chissà cos'altro e nessuno sa che esistono. Ce ne accorgiamo solo quando compiono azioni estreme o sterminano le famiglie. Si pongono alla nostra attenzione solo quando episodi di cronaca toccano le piccole comunità come avvenuto di recente a Novi Ligure. Seguono poi interminabili dibattiti sui mass media da parte di psicologi, sociologi, psicoterapeuti, educatori, sul fenomeno della devianza giovanile. Famiglie, scuole, istituzioni, si addossano responsabilità senza trovare credibili soluzioni. Questi fatti ci spingono ad esporre alcune riflessioni sui nostri ragazzi, sui ragazzi che incontriamo tutti i giorni per le vie della nostra cittadina. Cosa facciamo per loro? Tutti noi ci preoccupiamo di non fargli mancare nulla, di integrarli nella società, di farli studiare, divertire, li mandiamo a nuoto, a calcio, ad imparare uno strumento musicale, li battezziamo con grandi cerimonie, gli facciamo prendere i sacramenti della comunione e della Cresima, gli organizziamo feste di compleanno, feste per I 18 anni, ci affanniamo per farli apparire. Non ci rendiamo conto che tutto ciò è inutile se poi non gli insegniamo l'amore per gli altri, la solidarietà, il rispetto, se non proviamo ad impegnare più tempo per loro. In ogni caso tutto ciò non basta ancora perché poi usciti dall'influenza famigliare si trovano nella società in balia degli eventi. Ecco allora nascere un'altra domanda: quale alternativa diamo loro che non sia la sala giochi, la discoteca, la palestra; tutti spazi dove vige la legge del profitto? Tolto qualche sporadico spazio parrocchiale, nulla. Non ci sono alternative. Allora? Dobbiamo provare a dare alcune risposte. L'Amministrazione comunale ha di recente aperto un locale dove aggregare i giovani; pensiamo che l'operazione fine a se stessa non porterà grandi frutti se non verranno coinvolti genitori e parrocchie. La pur lodevole iniziativa va integrata. Le forze vanno unite. Amministrazione, anche i nostri figli. Lanciamo questo appello pubblicamente e facciamo affidamento sulla sensibilità della amministrazione comunale, del Sindaco, dell'Assessore ai Servizi Sociali dei consiglieri di maggioranza ed opposizione; sul senso di responsabilità di genitori e parroci del nostro paese, per proporre alternative ai giovani realizzando uno spazio tutto per loro che li possa impegnare e divertire. Dobbiamo però tenere presente che i ragazzi, oggi, sono cambiati, ma le cose di cui hanno bisogno, sono sempre le stesse dei giovani di ieri, venuti su a gazzosa e calcio-balilla, catechismo e film di cowboy e cioè essere ascoltati, riconosciuti, chiamati per nome. Vogliono sentire protagonisti e non clienti. Desiderano ideali alti, capacità di sognare, impegni, contatti con gli altri. I genitori invece hanno bisogno di sapere che c'è uno spazio dove i loro figli sono al sicuro, dove si possono divertire in modo sano e possono imparare a vivere cristianamente. Uno spazio così si chiama Oratorio un'insieme di voci come suggerisce l'etimologia, ma può chiamarsi in mille modi diversi, l'importante è che finalmente si riesca a realizzare. Certo, con questo non daremo una risposta definitiva al disagio del mondo giovanile, ma avremo di certo contribuito ad alleviarlo. continua da pag. 6 Il giorno 22 dicembre 2000, abbiamo tutti gioito insieme ad una alunna della classe IV dell'Istituto Magistrale, ACCIARI Eleonora, la quale si è distinta per aver eccellentemente svolto un tema dal titolo "Come vorresti che fosse la tua Città". L'elaborato è risultato infatti vincitore del Concorso promosso dal LIONS CLUB di Montefiascone che, come ogni anno, propone agli alunni delle classi del triennio superiore di riflettere sul rapporto tra singolo e territorio. Auguri allora ad Acciari Eleonora che si è ampiamente meritata un soggiorno premio di 20 giorni in Irlanda. CONGRATULAZIONI e alla PROSSIMA! CLASSE III - LICEO DELLA COMUNICAZIONE PAOLA PASSERI, ha vinto il 1° Premio, un buono libri di £. 200.000, con una recensione dello spettaccolo teatrale "Le Stringhe" presso il teatro S. Leonardo di Viterbo. AUGURI!! COMUNICAZIONE Dopo tre ore di scuola eravamo pronti per divertirci. Quelli che avevano deciso di mascherarsi sono entrati nei bagni dove è stata la trasformazione! lo mi travestivo da donna e sono stato truccato dalle compagne di scuola. Era divertente vedere che un pò di trucco ti potesse cambiare la faccia! La festa si sarebbe svolta nel prato del Seminario, quando sono sceso ho visto tanti ragazzi che correvano scherzavano, colorati e divertiti nel verde brillante del prato, sotto il cielo azzurro di una precoce primavera. Quando tutti i ragazzi erano scesi abbiamo cominciato a mangiare, sembrava un plotone da combattimento chi veniva chi se ne andava, chi mangiava e beveva insomma come avviene in tutte le feste. Dopo che tutti i pancini furono sazi inziarono a far partire la musica, ogni ragazzo con ragazza dettero inizio alle danze, non lo so che balli si usino adesso, però a me, senza offesa per il ballerino, mi sembrava una cavalletta, comunque la festa continua fino alle 12.30 e pur con grande dispiacere siamo andati tutti a casa! Mario Egidi - III Liceo della Comunicazione CONCLUSIONE SPIRITO SANTO, POTENZA D ' A M O R E Dal 24 gennaio all'11 marzo, si è tenuto un seminario d'incontri per la preparazione di un gruppo di 12 persone che hanno desiderato ricevere la preghiera di effusione dello Spirito Santo. L'effusione è un dono che il Signore elargisce a chiunque lo desideri e che permette di riscoprire le g r a z i e r i c e v u t e c o n il s a c r a m e n t o del Battesimo, la paternità di Dio, il progetto d'amore che Dio stesso ha preparato per ognuno di noi. E' stato bello stare vicino a queste dodici persone, nostri cari fratelli, pregare con loro e per loro, attingere insieme con loro alla fonte di acqua viva che il Signore mette a disposizione di tutti noi: la Parola di Dio, emersa in tutta la sua straordinaria grandezza e che ha messo nel cuore di tutti il desiderio di farsi annunciatore dell'amore di Dio per l'uomo. E il tempo di fare sul serio con il Signore, non dobbiamo vergognarci di essere cristiani; tutti con il battesimo a b b i a m o ricevuto il m a n d a t o di annunciare il Vangelo: è la vera bella notizia dell'amore di Gesù che non ha esitato a salire il Calvario, ad immolarsi sulla croce, per liberarci dal peccato e dalla morte per donarci la vita eterna. Signore Gesù, ti ringraziamo e ti preghiamo di rafforzare la nostra fede: Fa che il tuo Santo Spirito si effonda in pienezza nel nostro essere, perché tu Signore sei la nostra Pasqua, sei il Cristo risorto e noi vogliamo risorgere con te! Amen! Così sia! Fiorina Fiorelli Sono una ragazza di 18 anni, faccio un cammino nel Rinnovamento nello Spirito, un cammino di grande crescita interiore e spirituale. Ho incontrato il Signore e da allora provo tante emozioni, il mio cuore è pieno di felicità, d'amore. Giorni fa io ed altri fratelli del gruppo di preghiera, abbiamo ricevuto la preghiera di effusione, ossia la scoperta e l'utilizzazione dei grandi doni, depositati nel nostro cuore dallo Spirito Santo, fin dal giorno del battesimo. E' lasciare allo Spirito la libertà di agire in noi, è un secondo sì agli impegni battesimali, la scelta responsabile di scoprire, accettare, apprezzare e usare con gioia i meravigliosi doni che lo Spirito Santo ci ha elargito, per la gloria di Dio. E' stata un'esperienza fantastica ed è difficile testimoniare certe sensazioni: ho sentito l'amore di Dio, tanta pace e felicità!... E' un ritornare a una nuova vita, una rinascita interiore, riscoprire l'io più intimo del mio cuore!... Ho sentito veramente l'abbraccio del Signore, mi sentivo rassicurata, abbandonata nelle sue braccia, sicura che nessuno potrà amarmi quanto Lui! Sto scoprendo giorno dopo giorno che un cammino in Lui non è fatto di rinunce ma di gioia. Il Signore dona tanto, più di quanto si possa immaginare, è il tesoro più prezioso che possiamo cercare... è fonte di ogni ricchezza. Gesù ha mandato lo Spirito Santo nel mondo perché tutti lo conoscano, lo preghino, è un grande dono, che sempre rimarrà con noi, è forza, consolazione, pace, gioia, basta cercarlo, desiderarlo. Ringrazio il Signore per i grandi doni che mi ha fatto e per tutte le meraviglie che ha compiuto, e che compirà in futuro e prego che tanti altri ragazzi si avvicinino a Lui, così potranno scoprire che Gesù non ci toglie nulla (divertimento, amicizia, discoteca) ma dà un gusto nuovo a quello che facciamo: tanta felicità e tanto amore, quella felicità e quell'amore che noi ragazzi ricerchiamo continuamente e insistentemente. IL SIGNORE CI AMA E NON CI DELUDERÀ' MAI. Manuela Silvestri Questa è la voce autentica dei nostri ragazzi, i professori, una volta tanto, stanno in silenzio, guardano, ascoltano, convinti che educare è accompagnare, nel ruolo riconquistato di adulti formatori, di docenti che considerano gli "utenti" persone da amare, da guidare con fermezza e rispetto. I DOCENTI DELL'ISTITUTO LA BUONA NOTIZIA Rubrica di spiritualità a cura della comunità "Giovanni Paolo II" di Montefiascone. famiglie, parrocchie trovino l'occasione per uno sforzo comune; in gioco non c'è l'organizzazione della Fiera o la costruzione di un'opera pubblica, in gioco c'è il futuro dei nostri ragazzi che sono CARNEVALE AL LICEO DELLA pag. 11 BARBARIGO La comunità Giovanni Paolo II si riunisce tutti i venerdì alle ore 21.00 nella chiesa di S. Andrea a Montefiascone LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001 pag. 10 Dott. Giorgio M. Balestra II perchè (Ricercatore Università degli Studi della Tuscia) dell'intervento Letti alcuni articoli nel n. 3 de "La Voce" dello scorso marzo In merito agli organismi geneticamente modificati in agricoltura e, alla ricerca scientifica in Italia mi permetto di esprimere alcuni concetti nella speranza di arricchire la discussione in merito tra i concittadini falisci. Svolgo attività di ricerca presso la Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi della Tuscia di Viterbo e, operando in progetti di ricerca riguardanti sia l'applicazione di metodiche biotecnologiche sia di metodiche biologiche, spero di poter dare una visione quanto più possibile oggettiva oltreché chiara, di argomenti molto sentiti in aree, come il nostro comprensorio, dove la tradizione contadina e la conduzione agricola hanno segnato le tappe fondamentali del progresso locale. Esprimo il mio pensiero sia per il perdurare, nonostante tutto, di un'inadeguata attenzione nei confronti dell'importanza della Ricerca Scientifica nel senso più ampio, sia a causa di una non corretta divulgazione e discussione interdisciplinare a diversi livelli (consumatori, coltivatori, industrie, ricercatori, ambientalisti, mezzi d'informazione, mondo politico), dei risultati che essa quotidianamente consegue, e che potrà conseguire in futuro nel mondo dell'agricoltura. Difficoltà per la ricerca scientifica Già partendo con questi handicap, il divario che ci separa dagli altri partners europei (senza scomodare i competitori d'oltreoceano) in termini di presa di co(no)scienza delle nostre potenzialità scientifiche, è piuttosto preoccupante. Senza ripetere cifre scritte, dette e ridette e senza schierarsi in un senso o nell'altro (Biotecnologico no, Biologico sì) perché ritengo che la Ricerca Scientifica, tutta, debba essere promossa, favorita, divulgata sempre, e comunque, focalizzerei l'attenzione su quella che, a mio modesto parere è l'attuale situazione nazionale in materia e, di quello che, soprattutto tramite i mezzi di informazione, il cittadino italiano riesce oggi a percepire dell'argomento. A livello politico non si permette che la ricerca scientifica (ripeto Ricerca) sugli organismi geneticamente modificati (ogm) interessi il comparto agroalimentare; alla stessa stregua le applicazioni biotecnologiche in medicina (non solo la ricerca e la sperimentazione delle stesse) riguardanti la salute pubblica sono permesse senza particolari problemi. Politiche Agricole, Il Ministro delle Agroalimentari e Forestali ha ripetutamente affermato che le ricerche sugli ogm in agricoltura possono essere effettuate solo in laboratorio e quindi i fondi in un primo momento stanziati per ricerche sugli stessi sono stati destinati a favore di altri comparti agricoli (meccanizzazione). Già questa "fotografia" evidenzia: da una parte, per i ricercatori italiani desiderosi di approfondire studi sull'argomento in Italia, come di instaurare collaborazioni al riguardo con centri di ricerca internazionali, per non parlare del reperimento di fondi sul territorio nazionale, difficoltà enormi; dall'altra, nell'opinione pubblica, nei consumatori, negli agricoltori, innesca (complici anche i media con i loro allarmistici titoloni a sensazione ed articoli spesso privi di seri contenuti) una diffidenza di base sull'argomento pur essendo gli stessi (l'opinione pubblica) involontariamente ignoranti in materia (da: ignorans, cioè colui che non sa, non certo colui che non vuol sapere, anzi). Così vediamo oggi lievitare una polemica (dal livello nazionale in giù) piuttosto sterile priva di seri contenuti scientifici a cui partecipano sempre più spesso opinionisti (uno dei mestieri di cui noi italiani purtroppo siamo "maestri"), politici e così via mentre mai il dibattito in corso in Italia ha riunito attorno allo stesso tavolo tutte le componenti interessate (consumatori, coltivatori, industrie, ricercatori, ambientalisti, politici, organi d'informazione) per fare e soprattutto per dare risposte chiare e comprensibili ai più. Si nega ai ricercatori italiani la possibilità di effettuare ricerche scientifiche sugli ogm in campi sperimentali, sostanzialmente per il rischio di "inquinare" coltivazioni ed ambienti limitrofi mediante il possibile trasferimento di materiale genetico proveniente dalle colture oggetto delle ricerche. Se queste osservazioni venissero mosse e comprovate in maniera inequivocabile da persone competenti del settore andrebbero benissimo, ma quando sono mosse dai politici che, per loro "natura", di organismi geneticamente modificati (ogm) come di agricoltura biologica si occupano non perché "cultori della materia", ma per sentito dire e per, sostanzialmente, cavalcare gli interessi di un partito politico o di un altro a seconda delle condizioni meteo-politiche è piuttosto desolante ed imbarazzante. Dire no e basta e non fare nulla per cercare di capire i moltissimi e complessi aspetti per cui l'in- tera comunità scientifica mondiale s'interroga quotidianamente, resta difficile da comprendere. Dire che non si vuole essere contro nessun tipo di ricerca e poi autorizzarla solo in laboratori, a mio parere, vuole dire non avere una reale cognizione di cosa si sta discutendo. Il compromesso italiano (tipico!) recentemente "partorito" per effettuare una (si solo una!) sperimentazione in pieno campo con ogm è il massimo del peggio che la classe politica italiana poteva "partorire" (tutta ben inteso, perché l'ignoranza in materia regna sovrana sotto ogni bandiera politica). Conoscenze sugli OGM in Italia Restando alle informazioni sugli ogm fornite ai cittadini italiani la situazione è a dir poco preoccupante. Non solo le riflessioni, le analisi, gli incontri organizzati (quelli ad alto impatto) sono pochissimi (televisivi), o rari (radiofonici), ma sono inoltre sempre deficienti dei veri protagonisti (o c'è il politico di turno da solo, o il politico ed uno studioso, o l'ambientalista ed il politico, e così via); per finire sono anche portati nelle case degli italiani in orari proibitivi. Se questo è il modo migliore per informare e per far prendere coscienza agli italiani di cosa sono gli organismi geneticamente modificati e dei rischi e/o dei benefici che i cittadini italiani ne potrebbero ricavare mediante una loro eventuale applicazione in agricoltura è quantomeno discutibile; ci sono altri stati europei dove alcuni canali televisivi sono dedicati esclusivamente per trattare queste problematiche! Ancora, in Italia (come in tutta Europa) nel 1999 è stato regolamentato nella misura dell'1% il contenuto massimo di ogm nei prodotti alimentari commercializzati con l'obbligo di etichettarli per informare i consumatori. Entusiasmo per gli ambientalisti, per i politici (tutti), una vittoria; di Pirro direi. Domanda, qualcuno ha mai pensato di spiegare, in termini comprensibili ai consumatori, come ai coltivatori, cosa significano 10 grammi di ogm in un chilo di riso o di patate? La quantità di geni inseriti in un prodotto alimentare di per se dice molto poco, ma nel complesso, moltissimo; al cittadino, se lo vogliamo rendere veramente consapevole di cosa sta comprando se lo vogliamo far crescere culturalmente, in etichetta, oltre al quantitativo, dovrebbe essere detto in poche e semplici parole, (dai produttori non certo dai distributori) lo scopo, e soprattutto l'utilità del o dei geni che sono stati inseriti in quel pomodoro o in quel fagiolo, e se questi geni avranno o potrebbero avere effetti benefici o meno per la salute umana e per l'ambiente. Il cittadino italiano ha il diritto di essere sempre informato in maniera comprensibile, semplice e completa, soprattutto di problematiche di pubblico impatto ed importanza, e di fare, quindi, liberamente le sue scelte. Lo scopo di riportare in etichetta la storia (tracciabilità) per ogni genere alimentare da commercializzare sta proprio nel descriverne il percorso fino al momento prima del suo consumo e, a maggior ragione, se contenente materiale genetico proveniente da altri organismi, i rischi e/o i benefici che l'ingestione di questo materiale genetico comporta o La recente direttiva europea sugli organismi geneticamente modificati non tiene conto di questo aspetto ed inoltre ha scandalosamente rimandato al secondo semestre 2001 la discussione per valutare se è possibile introdurre una norma che preveda di punire penalmente i produttori di generi alimentari contenenti ogm per eventuali danni ambientali; assurdo ritardare la messa in essere di regole certe che condizionino (in senso positivo) chi oggi potenzialmente può arrecare danni ambientali gravissimi ma al tempo stesso, per legge, non è responsabile di nulla di quanto produce. Conoscenze sul biologico" in Italia Parallelamente in Italia, sempre nel comparto agricolo, si sta affermando sempre più l'applicazione del metodo biologico (50.000 aziende biologiche in Italia al 1999), cioè nella coltivazione di piante (e l'allevamento di animali) utili all'uomo senza l'impiego di formulati chimici, ma solo mediante l'Impiego di elementi presenti in natura. Come è potuto avvenire tutto questo? Sono stati avviati dei seri progetti di ricerca, sono state e si stanno effettuando delle sperimentazioni, pubbliche e private, arrivando ad una considerevole diffusione del metodo biologico, ed una conseguente riduzione dell'impiego dei formulati chimici (fertilizzanti, mangimi, diserbanti, fitofarmaci) solitamente impiegati. Quello che fino a 10 anni fa era considerato un mercato d'elite è oggi un prodotto fortemente, e sottolineo giustamente, sempre più ricercato ed apprezzato in Italia. Credo che, soprattutto per il consumatore italiano, oggi, nel bene e nel male, il prodotto biologico viene considerato, soprattutto perché ne ha preso co(no)scienza, un prodotto tranquillizzante, in risposta ad uno allarmante, quello biotecnologico. In agricoltura, nel comparto biologico, la ricerca ha avuto e sta avendo un supporto dallo stato centrale, dei governi locali, come dai privati, dai cittadini; quest'ultimi sono stati informati, hanno preso coscienza e quindi hanno iniziato a preferire, con convinzione sempre maggiore, un prodotto rispetto ad un altro (quello ottenuto utilizzando formulati chimici). Si è sviluppato un indotto economico ed occupazionale considerevole, si è presa maggior coscienza di quanto sia importante rispettare l'ambiente, insomma attraverso la ricerca, lo studio, le sperimentazioni e, successivamente, le applicazioni del metodo biologico in agricoltura, il cittadino italiano sta crescendo in tutti i sensi e questa crescita sta creando benessere. Sarebbe oltremodo noioso per chi legge, dilungarsi in base a quali criteri ed a quali principi viene impostata una ricerca nel settore agroalimentare ed il percorso (in vitro, in laboratorio; in pianta, in ambiente controllato; ed in vivo, in parcelle sperimentali) che la stessa affronta solo per arrivare alle soglie di una sperimentazione (non applicazione). Come leggevo recentemente, la valutazione che sta avvenendo sull'investire o meno per lo studio degli ogm in agricoltura in Italia, è conseguenza del modello di sviluppo che si vuole ottenere e quindi di carattere segue a pag. 11 politico, non scientifico; ergo, la stessa è quindi basata su tutto, meno che su quello che dovrebbe essere, cioè dati scientifici attendibili. Inoltre, ed ancora più grave, ci si basa su dati che non provengono da studi italiani, ma da ricerche e sperimentazioni effettuate altrove. Perché dover quindi dipendere e decidere In funzione di quello che ci viene riportato da un francese o da un tedesco se possiamo studiare come, se non meglio dei nostri colleghi europei, le stesse tematiche? Fermo restando che il principio di precauzione non è in discussione, perché rinunciare già oggi, e deliberatamente, ad ampliare le nostre conoscenze (non ho detto le applicazioni) in un settore del quale l'intera comunità scientifica mondiale si interroga quotidianamente? E' impensabile dare oggi risposte certe in entrambi I sensi, nel biotech e, che piaccia o no, anche nel biologico; questi due settori nella ricerca scientifica in agricoltura sono ancora tutti da sviscerare, ma questo sembra marginale. La ricerca è sempre importante Il ricercatore vive per mettere in dubbio ogni giorno il suo operato; ed è quindi impensabile dare degli indirizzi restrittivi solo su basi politiche. Credo che si debba avere il dovere ed il coraggio di(ri)considerare la ricerca scientifica nazionale, tutta, come un bene imprescindibile, che ha dato, sta dando e darà sempre (con i dovuti aiuti finanziari) la possibilità di capire per crescere culturalmente e la cultura, in ogni "campo", ha portato e sempre porterà, benessere. Migliorare il nostro sapere può solo renderci più consapevoli dei rischi e dei benefici che possiamo o che potremmo ricevere in qualsiasi settore ed è per questo motivo che investendo nella ricerca scientifica in toto, potremo essere più consci, più competitivi ed all'avanguardia. Capire i meccanismi per cui l'inserimento in una pianta di un gene codificante per una determinata proteina, può permettere alla stessa pianta di crescere meglio, di resistere più a lungo in particolari situazioni di stress, di produrre di più o di produrre sostanze utili all'uomo (vaccini), come di valutare i rischi per l'ambiente e per l'uomo, può dare conoscenze scientifiche enormi e quindi vantaggi a cascata di estrema utilità in moltissimi settori. Chi vuole invece una totale libertà di ricerca, non credo sia di questo progresso; molte scoperte scientifiche sono avvenute per caso ma le molte altre, invece, hanno avuto la luce su basi solide, mirate ad obiettivi ben precisi. Nei processi di lotta biologica, oggi conosciamo microrganismi (batteri, funghi), che per loro natura producono (grazie all'azione di uno o più geni) una determinata sostanza (tossina), combattendo efficacemente e soprattutto naturalmente altri microrganismi in grado di causare malattie su determinate piante utili all'uomo. Se noi non ci sforziamo di capire e di far comprendere l'importanza dello studio dei meccanismi che regolano l'espressione dei geni coinvolti in sistemi così complessi come quelli biologici, allora non potremo mai spiegarcene il perché, e quindi non sapremo mai quando e come questi si verificano, quindi, non saremo in grado di sfruttarne appieno i benefici e come fronteggiarne gli eventuali rischi connessi. Ecco perché soprattutto attraverso uno studio interdisciplinare, attraverso le conoscenze acquisibili in agricoltura, anche mediante le biotecnologie, possiamo acquisire informazioni importantissime per chiarirci molti dei fenomeni ancora oscuri che regolano il ciclo biologico degli elementi presenti in natura e dall'uomo coltivati. LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001 pag. 11 Investire in ricerca ma procedere. Andando ad osservare quanto portato avanti dal Ministro della Sanità (vedi la costituzione di una Commissione di Saggi) perché non ci si può porre nella stessa situazione per affrontare seriamente il problema in questione? Come è stato ripetutamente affermato ritengo piuttosto veritiero il fatto che il problema della fame nel mondo non si risolve direttamente con l'applicazione delle biotecnologie in agricoltura; il problema è che le risorse non vengono sufficientemente ed equamente ripartite a livello planetario ma è ancora più drammatico il fatto che non si voglia che i paesi più poveri (non solo economicamente) acquisiscano le conoscenze necessarie (in questo caso scientifiche) tali da diventare indipendenti e poter quindi disporre autonomamente del loro futuro. Se riflettiamo su questo aspetto e teniamo ben presente l'attuale indirizzo rispetto allo studio delle biotecnologie in agricoltura in Italia non è che ci si debba sentire così distanti, così superiori a diversi paesi ben più disagiati del nostro per i motivi più svariati, perché gli stessi, in tema di conoscenza sul biotech, sono più o meno al nostro livello. Cosa rispondiamo, per citare le migliaia di studenti che oggi frequentano o si stanno per iscrivere nelle Facoltà Scientifiche (Scienze Agrarie, Forestali, Biologiche, Ambientali, ecc.) delle università italiane dove vengono e verranno svolti corsi relativi allo studio delle biotecnologie? Che studeranno delle materie che già in partenza, in Italia non avranno nessun tipo di sviluppo? Che stimoli avranno gli stessi ad investire le loro energie per diversi anni nel biotech se in partenza sapranno già che, dell'argomento, acquisiranno meno dei colleghi europei (visto che da noi non si promuovono questo tipo di ricerche) e che non avranno futuri professionali in questo senso in Italia? Capire per crescere Oggi più di ieri, dobbiamo avere come obiettivo fondamentale quello di investire in ricerca, in conoscenza, per impegnarci nell'accrescere il benessere delle generazioni presenti e soprattutto di quelle che verranno; abbiamo il dovere di rimanere al passo di chi è già molto più avanti di noi in diversi settori, poi potremo pensare se e come procedere a passi successivi (brevetti e quant'altro), senza isterismi o integralismi fuori luogo, ma prima di decidere, dobbiamo comunque, acquisire le conoscenze necessarie. Potremo anche sostenere la tesi che vuole inutili, per la specie umana, i prodotti transgenici, ma rinunciare deliberatamente a studiarne le potenzialità, i benefici ed i rischi connessi per l'uomo e per l'ambiente non mi sembra un guardare al futuro in senso molto costruttivo; stesso dicasi per le ricerche nel settore biologico, perché fermarsi a quanto appreso fino ad oggi? Ci sono moltissimi aspetti che vanno approfonditi, altri tutti da studiare. Il metodo biologico è naturale, va bene ma fa anche più notizia, è sicuramente digeribile più in fretta ai più; nello stesso tempo però anch'esso è molto complesso e non ha alle spalle tutti quegli studi scientifici seri che si vorrebbe far credere; anch'esso necessita di approfondimenti seri per dare risposte certe. Quindi, ritorniamo al punto che bisogna andare avanti, in tutti i campi, arricchire le nostre conoscenze, capire per crescere. L'uomo è sempre stato portato ad andare anche oltre i suoi limiti, ma per capire quali essi siano bisogna studiare i meccanismi di base per sapere come, dove, quando e perché bisogna fermarsi. Se in termini di conoscenze pensiamo a quello che ci potrà riservare il futuro non possiamo certo oggi quantificare i benefici o gli svantaggi che potremo trarre dalle future scoperte o intuizioni scientifiche ma, di fronte al biotech come al biologo, soprattutto per un dovere oltreché scientifico anche morale, etico e culturale al fine di arricchire le nostre conoscenze (non le tasche delle multinazionali, perché non finanziare oggi la ricerca pubblica anche in questi settori, significa consegnarla per sempre in mano a pochi) credo che sia comunque doveroso procedere, con cautela, Come reperire i fondi per la ricerca? Infine (ma per importanza, andrebbe al primo punto di una seria politica propulsiva per il mondo della ricerca italiana) due parole sul reperimento di fondi per la ricerca in Italia. Che si abbia il coraggio (politico) di effettuare scelte in questo senso per reperire fondi adeguati e che l'opinione pubblica prenda coscienza della "posta in palio" in senso compiuto, il futuro di una nazione dipende sostanzialmente dal suo grado di conoscenze. Il "basta che se magna" o lo schierarsi dalla parte del più potente da parte dei ricercatori italiani, come riportato in uno degli articoli al riguardo nel numero di marzo, non ha niente a che vedere con la realtà scientifica italiana, ed il successo attuale delle coltivazioni biologiche in Italia ne sono una lampante realtà. Quando pochi, e non certo potenti, hanno cominciato ad investire in questo settore, studiando, provando, sperimentando, ne sono state dette, scritte e fatte di tutti i tipi; oggi l'Italia è il primo produttore europeo di prodotti biologici... Non è concepibile che un paese che ritiene di dover svolgere un ruolo da protagonista a livello planetario debba ricorrere a maratone televisive per reperire i fondi necessari per permettere di sviluppare dei seri progetti di ricerca; possono essere di supporto, ma non fondamentali!. Si può essere contenti di noi italiani che rispondiamo così generosamente in queste circostanze, ma non certo orgogliosi di ricordarci del problema solo perché ce lo dice il testimonial di turno e non perché lo si sente quasi come fosse un dovere verso noi tutti; ma se nessuno infonde e diffonde questa cultura cosa fare? Inoltre chi elargisce somme di denaro in queste circostanze appartiene, per la maggior parte, allo strato sociale meno agiato e quindi, questo modo di aiutare la ricerca, anzi parti piuttosto ristrette di essa, è un controsenso vivente che non ha fondamenta di nessun genere. La ricerca scientifica costa, e molto; costa tempo, sacrifici, energie ed è per questo che deve coinvolgere tutti i soggetti della nostra società per essere il motore propulsivo della stessa. Credo che il problema reale da porci è se questi concetti sono digeribili soprattutto dai nostri politicanti o aspiranti tali. Se essi avranno le competenze, le capacità, (la volontà?) di imporsi ai quotidiani compromessi per trovare le risorse necessarie, non solo mediante una finanziaria o maratone televisive per il sostentamento (proprio così!) della ricerca italiana, ma mediante altre forme che permettano al Nostro Paese di recitare un ruolo di primo piano, che credo meriti, anche nel settore della Ricerca Scientifica. Gli estremismi non hanno mai fatto il bene dell'umanità, ci vogliono organismi competenti (Parma, in lizza con Helsinki e Barcellona, è tra le candidate per diventare sede di un centro di controllo europeo sui prodotti commercializzati contenenti ogm), per dettare regole (emanate da esperti non da politici) in materia e per farle applicare. Credo che si debba prendere coscienza ed avere il coraggio di riconoscere che è la Ricerca che deve regolare le scelte politiche e non il contrario. Non si tratta certo di delegare al mondo scientifico quanto è di competenza del mondo politico, ma quest'ultimo dovrebbe orientarsi in funzione di risultati scientificamente riscontrabili e non prevalentemente in funzione di convenienze elettoralistiche. La ricerca non può e non deve avere una connotazione politica, non si tratta di essere idealisti, di sognare, ma di capire per crescere, nell'interesse di tutti. A non tutti il compito di trovare e di scegliere le strade migliori per il nostro futuro, che tanto futuro più non è. LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001 pag. 10 "LA VOCE" E' GRATA Al SUOI C A V A L I E R I : Fanelli Carla, Paparello Gian Luigi, Bruni Franco, Marzetti Mariolina, Tacchi Giancarlo, Scoponi Antonia e nipote Castellani, Salviani Massimo, Porroni Angelo, M a r i Marisa, Cosimi A l i d a , Fapperdue Giuseppe, lacoponi Rosa a ricordo dei genitori Antonio e Margherita, Tini Giovanni, Fra Bernardo Gai, Bellacima Domenico, famiglia Giuliani, Cappelloni Mario, Nevi Ginevra, Cicoria Igino, Poggetti Giovanni, Circolo Anziani Montefiascone, Fioretti Asoni lina, Panichi Giuseppe, Catasca Marisa, Scoparo Virgilio, Ranucci Filippo, Cicoria Franco, De Simone Corona Anna, Manzi Spartaco, Paceri Festa Rachele, Morleschi Nando, Stefanoni Antonio, Castellani Bucaccio Maria, Mocini Renzo, Basili Luciani Delfina, Lanciotti Giuseppe, Marenghi Raffaele. SOSTENITORI: Maurizi Emanuele, Montagni Angelo, Paolini Tonino, Sensi Orifiamma, Pagana Maria, Pieraiovanni Vittorio, Andreani Rina, Piovanelli Anna, Associazione "Amici Hobby del far da sé", Rubeca Cesarina, lacoponi Giovanni, Manzi Corrado, Menghini Iole, Marignoli Luigi, Catasca Cesare, Baiocco Italo, Rubeca Valentino, Cirica Sandro e Adele, Scoponi Pietro, Paradiso Mario, Marianello Roberto, Bernardi Paolo, Fanali Filippo, Trapè Emilio, Catasca Filippo, Bonetti Alfonso, Salmistraro Franco, Manzi Secondiano, Tonucci Fernando. B E N E M E R I T I : Lozzi Angelo, Lozzi Mauro, Cerasa Marcello, signora Bellatreccia, novantaduenne, Pagliaccio M a u r i z i o , Tacchi Giuseppe, Montecchi Luigi, Brachini Ines, Biancalana Odoardo, Catalisano Gerlando, Rossi Angelo, Mencio Massimo, Manzi Igino, Guerra Teresa, Zerbini Mario, Bertuccini Pietro, Bracoloni Nello, Bracoloni Mario, Cappelloni Roberto, Pascucci Mario, Rubeca Mario, Ricci Giuseppe, Trapè Filippo, Carloni Tommaso, C o r a l l o n i V i t t o r i o , N a t a l i n o Nunziati, Uvini Germano. A M I C I : Lamponi Rina, Placidi Adele, Di Pietro M a r i a n n a , Bertuccini Antonella, Scorzino Marzia, Peperini Sandra, Baiocco Armando, Piciollo Pompilio, Bellomarini Franco, Agostini Enzo, Torri Marina, Silvestri Adelmo, Fapperdue Francesco, Fapperdue Anna Maria, Fapperdue Luigina, Radicati Luigi, Carloni Antonio ANAGRAFE CITTADINA N A T I : De Rosa Samuele di Alberto e Corbolotti Nadia (9.3|; Danti Francesco di Andrea e Boccalini Caterina (13.3); Modani Madi di Seghir e Laadjel Djamila 114.2]; Crocetti Paolo di Claudio e Muscio Floriana |16.2|. M A T R I M O N I : Stefanoni Riccardo e Vestri Giuliana (10.2). M O R T I : Cosimi Flora (n. 1.2.20, m. 1.3); Chiodo Ennio (n. 22.8.34, m. 2.3); Bronzetti Vittoria (n. 29.9.15, m. 9.3); Porroni Ofelia (n. 17.2.23, m. 16.2); Ambrogini Angelo Enrico (n. 17.8.17, m. 9.2); Puri Maria (n. 19.4.26, m. 24.2); Ciarmatori Enrico (n. 2.5.12, m. 10.3). La conferenza del 3 marzo u.s., organizzata dalla nostra associazione sul tema: "Astronomia dallo spazio nel terzo millennio", è stata un successo. Segno indiscutibile che gli argomenti scientifici ed in particolare le scienze astronomiche e spaziali stimolano un grande interesse, per cui posso affermare che: L'Astronomia è viva!! di A. CEMPANARI E' viva a tutti i livelli, ma soprattutto nei giovani che costituivano una percentuale preponderante tra i presenti in sala e verso i quali da alcuni anni ci rivolgiamo attivamente come divulgatori. Importantissimi gli ospiti: ha introdotto la conferenza il Prof. C. Buongiorno rivelandoci dei progetti aerospaziali dell'Italia e dell'Agenzia Spaziale Italiana (A.S.I.), la parte principale è stata magistralmente esposta dal Prof. G. Bignami, astronomo e direttore scientifico dell'A.S.I. in merito alla rilevazione per mezzo di sonde spaziali dei raggi X e Gamma provenienti dallo spazio, una sorta di luce altamente energetica, che trasporta informazioni su straordinari eventi che avvengono nelle profondità del cosmo ai confini dello spazio e del tempo, tramite i quali gli scienziati cominciano a capire i misteri dell'universo. Interessantissimo il progetto per l'esplorazione del pianeta Marte, accessibile grazie ad una vera e propria astronave che sarà interamente costruita sulla stazione spaziale internazionale I.S.S., la quale mediante un innovativo motore, primitivamente ideato dal fisico italiano Carlo Rubbia, che sfruttando una piccola quantità di un elemento, l'Americio 242, sarà possibile in un futuro abbastanza prossimo lasciare l'impronta umana sul pianeta rosso. L'intervento di chiusura è stato fatto dall'onorevole Gianfranco Saraca, Il quale come Presidente della commissione per la ricerca scientifica, ha garantito una adeguata copertura economica. A proposito, ricordate che dovevo riferirvi in merito ai fondi necessari e all'impegno che lo stesso Onorevole ci aveva promesso per la costruzione del nostro osservatorio astronomico? Bene, Gianfranco Saraca sa mantenere le promesse. I contatti con l'A.S.1. si sono risolti positivamente, le domande sono state inoltrate e alcune date sono state fissate. Fa veramente piacere rendersi conto che esistono uomini politici capaci di trasformare le parole in fatti. Per nostra fortuna l'onorevole Saraca appartiene a questo gruppo. Ringrazio sentitamente i professori Bignami e Buongiorno con i quali spero di avere collaborazioni future. Ringrazio gli sponsor e la nostra Banca Cattolica. Ringrazio il Sindaco, il Vicesindaco e l'assessore Roberto Catasca. Gli ospiti sono stati omaggiati con targhe ricordo offerte dal nostro Comune e con cinque foto della Luna Rossa del 9 gennaio u.s., una delle quali l'ho personalmente consegnata anche all'architetto Torquato Terracina, presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Orvieto. ORE CANONICHE o BENEDETTINE Intorno all'anno mille cominciarono ad apparire sulle facciate di piccole e grandi abbazie sparse in tutta Europa delle meridiane con strani segni. Esse servirono a scandire il tempo della vita quotidiana di generazioni di monaci. Una di queste si trova a Montefiascone nel chiostro dell'antico monastero di S. Agostino. Le ore canoniche, almeno da un punto di vista gnomonico, non sono altro che il resto dell'antica divisione del giorno in 12 parti uguali, cioè sono esattamente corrispondenti alle ore ineguali, dette temporali, sistema di suddivisione del tempo adottato anche da S. Benedetto nel VI secolo, perché ritenuto conforme al sistema di vita del monaco di quei tempi. Le meridiane canoniche sono dei semplici segnatempi solari adatte sostanzialmente ad indicare le ore temporarie come In uso anticamente. Conoscere cioè attraverso l'ombra proiettata da uno gnomone perpendicolare al muro su un tracciato semicircolare le ore cosiddette minori, cioè la Terza, Sesta e Nona e con la retta alba - tramonto, la Prima e i Vespri. In realtà gli uffici canonici principali si svolgevano di notte per cui furono aggiunte le Laudi e la Compieta, per indicare le quali le meridiane solari erano ovviamente inefficaci. Ricapitolando avremo: Laudi tra le 5 e le 6 di mattina Prima verso le 7,30 Terza verso le 9 Sesta mezzogiorno Nona tra le 2 e le 3 pomeridiane Vespro verso le 4,30 al tramonto HORA <5« VII) Compieta verso le 6 Le meridiane canoniche sono oggi e lo erano anche prima, una vera rarità, tanto che questa di Montefiascone dovrebbe essere rispettata e preservata. La famiglia Azzolini, proprietaria del chiostro mi ha manifestato, tramite l'amico dott. Cesare Azzolini questa intenzione. In... canto Quando parliamo o cantiamo tramutiamo in suono l'aria che prima inspiriamo e poi espiriamo. La respirazione è un processo naturale e istintivo ma diviene complesso quando vogliamo usarla per fini artistici. La respirazione vocale-artistica è fisiologica ma avviene su un piano diverso da quello comune. Il primo trattatista ad esprimersi con chiarezza sulla respirazione fu Jean-Baptiste Berard, un tenore francese che pubblicò nel 1745 "L'Art du Chant". Fu il primo a menzionare il diaframma. Il diaframma è un muscolo orizzontale, a forma di cupola, che divide il torace dagli intestini. Lo stesso Berard scrisse che nell'Inspirazione il diaframma si contrae, si appiattisce, preme sui visceri, le costole si elevano e l'addome fuoriesce. Nell'espirazione il muscolo risale mentre il torace si restringe sostenendo la colonna d'aria che fa vibrare le corde vocali. Questa è quella che I moderni chiamano la respirazione diaframmatico-costale. Il più famoso docente del secolo scorso autore dei "Mémoires sur la voix humaine" (1840) e d'un "Traité complet de l'art du chant" (1847) fu Manuel Garcia. Esistettero due Manuel Garcia: il padre e il figlio. Il padre fu anche uno dei più reputati tenori Rossiniani dell'inizio dell'800 e tramutò la voce dura di una delle due figlie in una delle più raggianti della storia del canto che in arte si chiamò Maria Malibran. Manuel Garcia jr. fu anche foniatra e si deve a lui l'invenzione del laringoscopio. Insegnante al conservatorio di Parigi e alla Royal Academy of Music di Londra illustra la respirazione diaframmatico-costale come necessaria e sottolinea che la caduta precipitosa delle costole e l'istantaneo abbandono del diaframma farebbe fuggire il fiato e quindi l'appoggio. Il fiato emesso dai polmoni che arriva alla laringe è come l'archetto del violinista: come il violinista regola la pressione dell'arco sulle corde dello strumento per ottenere "l'arcata tenuta", così il cantante deve regolare la pressione del fiato sulle corde per "sostenere il suono". Senza un appoggio corretto sul fiato non è possibile parlare di respirazione artistica; una voce per quanto bella possa essere non potrà mai essere usata artisticamente. Nell'inspirazione il diaframma si contrae, fa dilatare il torace, le costole basse, preme sui visceri provocando il rigonfiamento dell'addome; nell'espirazione è grazie all'antagonismo tra i muscoli inspiratori e i muscoli espiratori che è possibile graduare l'aria e appoggiare la voce sul fiato mantenendo libera la gola e sane le corde vocali. La respirazione cantata non è un atto passivo, ma un processo controllato e di sostegno. Abbiamo già parlato dell'importanza dell'appoggio in maschera, ma la cosa più importante da consolidare è il supporto "dell'appoggio sul fiato". E' la condizione che permette il controllo dell'attacco, del suono, delle mezze voci, dei filati, degli acuti, del corpo vocale. Il cantare sul fiato è fondamentale nella tecnica del canto: la colonna d'aria sostenuta dai muscoli addominali, intercostali e dal diaframma passa attraverso le corde vocali formando quel "suono primario" che senza incontrare ostacoli, sale fino ai risonatori della maschera dove il suono prende corpo. "CHI BEN RESPIRA BEN CANTA" è il motto degli antichi maestri di canto e di ogni cantante. Lia Saraca Soprano LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001 Il gatto e la gattarola di Zelindo Gianlorenzo L'estate scorsa mi trovai per caso a passare per uno di quei c a s o l a r i patriarcali che ancora esistono dalle nostre parti. V i c i n o alla p o r t a c ' e r a un v e c c h i o contadino invalido, seduto su di una poltrona mezza sgangherata, che guardava sconsolato (così almeno mi p a r v e o f o r s e così era davvero) il c a m p o di g r a n o che si s t e n d e v a davanti. Mentre discorrevo c o n lui, gli occhi mi si fissarono su due pertugi ricavati sulle porte del casale, in basso, a sinistra, come si vede nella foto; rimasi perplesso chiedendomi perché quelle porte, ancora in ottimo stato, fossero state deturpate in quel modo, maldestramente e di sicuro con una comune sega: il falegname certamente non le aveva fatte lui quelle storture. Il vecchio mi spiegò che le aveva fatte lui quelle aperture che chiamò gattarole, allo scopo di far entrare ed uscire il gatto. Parlando di gattarole non si può fare a meno di parlare anche di quell'animale, ma di quello rustico, campagnolo, non di quelli di lusso presentati alle mostre da ingioiellate signore. Si dice: lesto come il gatto; basta mettergli a portata di mano, anzi di zampa, qualcosa di cui sia ghiotto ed ecco che - zac - con mossa fulminea se ne impossessa fuggendo a gustarsela In separato luogo. Una volta un gatto, davanti al focolare, tirò fuori un pezzo di carne bollente da un pignatto al quale la massaia aveva tolto il coperchio perché il brodo non debordasse sui carboni e sulla cenere. Hai voglia a correre dietro alla bestiola che si trascina la preziosa preda in luoghi dove l'uomo non può avere accesso! L'unica soddisfazione è quella di dare una bastonata al gatto a mò di punizione quando finito il pasto la bestia si ripresenta leccandosi i baffi arcicontento; ma è inutile perché si sa che gli animali non hanno il concetto di ciò che è bene e di ciò che è male e di conseguenza non hanno rimorsi o recriminazioni (beati loro, chissà come vivono bene!): in questi casi è meglio farci una risata e rimettere a bollire un altro pezzo di carne badando a non scoperchiare il pignatto. Ma, nonostante le frequenti birbonate gattesche, questo animale è benvoluto specie in campagna dove funge da guardiano e regolatore degli altri animali parassiti e dannosi. Questo felino è l'attento cacciatore dei magazzini dove sono conservati i prodotti dell'annata e dove i prolifici topi si annidano danneggiando il raccolto, un poco mangiandolo, e molto sporcandolo con i loro escrementi. Una famiglia contadina che non riusciva a sbarazzarsi di questi roditori, pensò bene di chiamare un prete perché maledicesse le bestiacce; il prete andò, disse o fece alcuni esorcismi o preghiere, non si sa. Al termine dell'operazione il vecchio capofamiglia domandò ansioso al sacerdote: "Che dite sor Cùrà... gli farà... gli farà?. Ed il prete rispose: "lo la maledizione l'ho data, ma tu faresti bene a portare nel magazzino un paio di gatti". Il gatto campagnolo è anche una bestiola di compagnia, capace di una certa affezione per il padrone sulle cui ginocchia salta fiducioso Tonfando di soddisfazione la sera intorno al focolare che sparge intorno il suo piacevole tepore; si arrampica sulle piante di olivo al momento della raccolta, vicino al coglitore, lo segue per I viottoli c a p p e g giando e rotolandosi per terra. Ma un bel giorno il gatto sparisce e non ritorna: quando avverte, e non sbaglia, che si avvicina la sua ora, si allontana da casa e va a morire lontano; non si è mai riusciti a trovare il luogo dove l'animale si è coricato per l'ultima volta: non vuole dare impiccio a nessuno neppure dopo morto. Vi par poco? Non è giusto sacrificare un pezzetto di porta per tenere in casa questo innocuo ed utile animale? Mentre parlavo con quel vecchio invalido, dal modo in cui si esprimeva, mi sembrò di capire che a lui, anziché marcire su di una raffazzonata poltrona, sarebbe piaciuto fare la fine del gatto (e, sia detto fra parentesi, anche a me) ma come si fa ad uscire da quella prigione che è la vecchiaia? pag. 11 Giubileo della 3a età Carissimi Fratelli e Sorelle! La Chiesa vi guarda con grande stima e fiducia. La Chiesa ha bisogno di voi! Ma anche la società civile ha bisogno di voi! Così ho detto un mese fa ai giovani e così dico oggi a voi anziani, a noi anziani! La Chiesa ha bisogno di noi! Ma anche la società ne ha bisogno! Sappiate impegnare generosamente il tempo che avete a disposizione e i talenti che Dio vi ha concesso aprendovi all'aiuto e al sostegno verso gli altri. Contribuite ad annunciare il Vangelo come catechisti, animatori della liturgia, testimoni di vita cristiana. Dedicate tempo ed energie alla preghiera, alla lettura della Parola di Dio ed alla riflessione su di essa. Paoletti Florido ha 93 anni e c o n s e r v a con a m o r e una lettera scritta dal parroco Don Oliviero Temperini e che in parte riportiamo. ... E tra gli Eroi, i veri eroi deve figurare anche il tuo nome. La fede in Dio ti svelerà la bellezza del sacrificio, ti renderà prudente ed audace, guardingo e generoso. Non conoscerai allora pericoli e difficoltà, non ti lamenterai mai dei disagi e delle privazioni. L'anima del forte si nutre di queste cose. Sii dunque buono e ti sarà facile essere anche generoso. Vivi la tua fede che è anche la fede di tua madre e di tuo padre; non arrossire di confessarla o difenderla davanti a nessuno. Ringrazio tanto tanto il Signore per avermi dato la salute di arrivare alla bella età di 93 anni in buona salute. Paoletti Florido Ricordati spesso della tua Chiesa e del tuo Parroco; che ti augura di gran cuore ogni successo e che nella certezza di esserti utile ti rivolge queste parole che non vorrebbero essere le ultime. Gradisci insieme cordiali ed affettuosi saluti. Il tuo Parroco D. Oliviero Temperini "lo con le mie opere ti mostrerò la mia fede" (Gc 2,17). Con queste parole l'apostolo Giacomo ci ha invitati a non temere di esprimere apertamente e con coraggio nella vita quotidiana la fede in Cristo, specialmente attraverso le opere di carità e di solidarietà verso quanti sono nel bisogno (cfr w . 15-16). Ringrazio oggi il Signore per i tanti fratelli che testimoniano questa fede operosa nel quotidiano servizio agli anziani, ma anche per i tanti anziani che, nei limiti delle loro possibilità, ancora continuano a prodigarsi per gli altri. In questa festosa celebrazione del Giubileo della Terza Età voi volete rinnovare la vostra professione di fede in Cristo, unico salvatore dell'uomo, e la vostra adesione alla Chiesa, nell'impegno di una vita vissuta all'insegna dell'amore. Insieme vogliamo oggi rendere grazie per il dono dell'Incarnazione del Figlio di Dio e della Redenzione da lui compiuta. Proseguiamo il pellegrinaggio della nostra quotidiana esistenza nella certezza che la storia umana nel suo insieme e la stessa vicenda personale di ciascuno fanno parte di un piano divino, sul quale getta la sua luce il mistero della risurrezione di Cristo. Preghiamo Maria, Vergine pellegrina nella fede e nostra Madre celeste, di accompagnarci sulla strada della vita e di aiutarci a dire come Lei il nostro "sì" alla volontà di Dio, cantando insieme con Lei il nostro Magnificat nella fiducia e nella gioia perenne del cuore. Giovanni Paolo II Adele Placidi Non è tra le più anziane, anche (25 settembre 1925) se ridotta un po' maluccio. Ha p e r d u t o lo s p o s o Luciano nel 1994. D'origine tuscanese, cresciuta a Montefiascone, dall'età di 15 anni è stata a Roma, dove ha svolto la sua attività di arredatrice cinematografica nello stabilimento di Cinecittà per circa 30 anni. Nel 1 9 9 6 si è r i t i r a t a a Montefiascone dove vive serena, in compagnia del suo affezionatissimo gatto! Auguri, signora Adele. pag. 10 LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001 V giunto il momento di sciogliere le vele (2 m. 4,6) Armando Mocinì 20.5.1926 Maria Giuliani 12.6.1902 - Maria Puri 9.2.2001 19.4.1926 Cara nonna, avremmo tanto voluto festeggiare i tuoi cento anni, invitare parenti e amici, rendere quel giorno, un giorno speciale, da ricordare. Ed invece, te ne sei andata in una notte qualunque senza preavviso. Ci hai abbandonato senza darci il tempo di dirti quanto fossi importante per noi, quanto fosse grande il bene che ti volevamo e ti vogliamo. Il vuoto che hai lasciato è grande e difficile da colmare. Proveremo a farlo con i tanti ricordi che abbiamo di te, e con l'unico mezzo che può ancora farci sentire vicine: la preghiera. Le tue nipoti Adorno Tarantello 12.4.1928 17.2.2001 La moglie S i l v a n a e i figli G i o r g i o e D a n i e l a lo v o g l i o n o ricordare a arenti ed amici perché facciano per li una preghiera al Signore, nel giorno del suo compleanno: 1 2 aprile. Avrebbe compiuto 7 4 anni. Era un appassionato e affezionato lettore de "La Voce". C Notizie dall'Olanda 23.2.2001 Gent.mi Signori, sono un assiduo lettore della Vostra rivista, che aspetto con ansia ogni mese. Vivo e lavoro in Olanda. S o n o c a p o - c u o c o in u n C e n t r o Musicale, logicamente con una carta di specialità italiane. I m i e i g e n i t o r i " h a n n o d i m o r a " nel Cimitero Comunale, dopo aver abitato a Z e p p o n a m i , c h e d e t t e i n a t a l i al m i o povero padre. Visto il fatto che mia figlia è proprietaria di un ufficio turistico qui in Olanda, cerco, tramite Voi, di venire in contatto c o n q u a l c u n o c h e a b b i a un c a s o l a r e , dove poter iniziare una attività ricettiva, corsi di lingua ed anche culinari. Nella speranza che l'inizio di questa corrispondenza dia nel futuro i frutti desiderati, con ossequio Felice Cicoria Houtwal 46 3892 CZ Zeewoldc (OLANDA) Felice C i c o r i a , c o n i u g a t o , 59 anni, c a p o - c u o c o ristorante. T e m p o libero: lezioni di italiano e cucina. Base per il futuro^ grande potenziale di turisti. Si valuta ogni tipo di offerta e collaborazione. Cordialmente salutiamo e ringraziamo per le notizie inviateci. Speriamo che ne venga fuori qualcosa di positivo e fattivo. Auguri e buon lavoro! - 24.2.2001 Una vita lottata, sofferta, r i s c a t t a t a in parte negli ultimi anni, q u a n d o , ormai libera da impegni famigliari, sentiva il bisogno di dedicarsi di più alla preghiera. D o n n a d i A t t i l i o U g o l i n i , la nuora e due nipoti, per ricongiungersi allo sposo e al figlio che l'ha preceduta diversi anni fa nella pace di Dio Padre. Flora Cosimi 1.12.1920 1.3.2001 Dopo un anno e mezzo ha ragg i u n t o in c i e l o il marito Samuele. Ha lasciato la figlia A l i d a , il genero Elio, il nipote Emanuele. La figlia ringrazia il personale e in particolare quello del primo piano di "Villa Serena" che ha assistito con grande affetto e professionalità la signora Flora negli ultimi mesi della sua vita terrena. ASSOCIAZIONE SOLIDARIETÀ FALISCA NSP W/^H. tS. L I . MONTEFIASCONE Egregio Direttore, ho il piacere di segnalarLe, per la pubblicazione sul periodico d a Lei diretto, la s e g u e n t e lettera pervenutami dal P r e s i d e n t e d e l l a s e z i o n e c o m u n a l e A I D O di Montefiascone, Signora A n n a Rita Foscarini. 'lesto della lettera..." Voglia accettare, Presidente, questo piccolo contributo da parte dell'A.I.D.O. comunale di Montefiascone, quale espressione di ammirazione e riconoscenza, per l'opera svolta quotidianamente dalla Associazione di Solidarietà Falisca, specialmente a favore dei più deboli. E' poca cosa, ma la nostra è una piccola Associazione, con un potenziale grande futuro, ma che tarda a venire. Montefiascone, 27 febbraio 2001 Il Presidente e il Direttivo Anna Rita Foscarini Ritengo doveroso, d a parte dell'Associaziuone che ho l'onore di presiedere, rivolgere un pubblico, sentito ringraziamento ai dirigenti e d ai Soci tutti della benemerita A I D O , per il gesto munifico di grande solidarietà che esso rappresenta. La c i r c o s t a n z a mi c o r r e o p p o r t u n a per a u g u r a r e all'AIDO, in particolare al gruppo di Montefiascone, di poter realizzare nell'interesse comune i magnifici obiettivi per i quali è stata costituita e quotidianamente si impegna. C o n viva cordialità. p. il Consiglio Direttivo Il Presidente Goffredo Balestra 17.2.2001 Il sig. A r m a n d o era sposato con Lina Fiorelli, aveva due figli: Maurizio e Gabriella. Si è spento in silenzio, come è sempre vissuto, lontano dai riflettori della città. La Selciatella era il suo regno, la terra il suo alimento, gli animali gli amici. Era un vero agricoltore; l'entusiasmo e la gioia per il lavoro che svolgeva con grandissima professionalità, attenuavano la fatica; una fatica grande perché la meccanizzazione era appena agli inizi e le braccia non avevano ancora trovato valide sostituzioni. Andava giustamente fiero dei suoi risultati ma soprattutto delle tante innumerevoli sfide vinte con la falcefienara, uno strumento difficile e rischioso da utilizzare; conosceva virtù e difetti dei suoi animali; li blandiva, carezzava e lustrava; nessuno l'ha mai sentito alzare la voce e men che meno menare il bastone. Nell'arte difficile quanto prestigiosa dell'innesto, non aveva rivali e riusciva a realizzare le imprese più impensate. Gli piaceva viaggiare; ricordo l'entusiasmo davvero giovanile con cui riferiva le impressioni sulle città visitate ne commentava le bellezze, l'ansia di vedere superava in lui le stanchezze del viaggio e non chiudeva mai gli occhi... Caro Armando, il buon Dio ti ha chiamato, hai smesso di faticare ma certamente non di amare la famiglia cui tanto tenevi, gli amici, la terra, gli animali. Noi tutti rimpiangiamo la tua grandissima umanità. Massimo Fedeli CARITAS INFORMA // Camminare rie//' amore Nell'ambito della realizzazione della pastorale Caritas suggerita dal nostro Vescovo per il 2001 si sono già tenuti due incontri. Il p r i m o a v e n t e per t e m a : "CHI AMA DONA CON GIOIA" ha a v u t o luogo il 24 febbraio presso la sede del gruppo di Santa Margherita. Relatore il Rev.mo decano parroco Don Agostino Ballarotto alla presenza di una ventina di ascoltatori. E' stato illustrato e commentato il brano del Vangelo di Matteo 16,27; 19,28 in cui Dio si rivolgerà a tutti ¡ popoli della terra giudicandoli sull'amore per attribuire loro il premio eterno o la condanna senza fine. Era p r e s e n t e a n c h e u n a r a p p r e s e n t a n z a del gruppo Caritas della parrocchia del Corpus Domini. Il secondo avente per tema: "CHI AMA DIMENTICA I TORTI RICEVUTI" ha avuto luogo il 24 marzo presso la stessa sede. R e l a t r i c e la P r o f . s s a A n n a V i t t o r i a Bartoli che ha trattato l ' a r g o m e n t o comm e n t a n d o il brano del V a n g e l o di Matteo 5,23/24. Un uditorio attento e coinvolto ha ascoltato l'interessante relazione alla quale ha fatto seguito un dialogo vivace e proficuo. Presenti una quindicina di uditori compresa la rappresentanza del gruppo Caritas della parrocchia del Corpus Domini. Il p r o s s i m o incontro è previsto per l'ultimo sabato di aprile in ora e luogo che verranno tempestivamente comunicati. pag. 11 LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001 Mille parole da salvare T 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. (seconda parte) tórzo - 1. torsolo, pannocchia di granturco sgranata, fusto del cavolo. 2. stupido, ottuso, tosi - così, in questo modo, tossa - tosse. tòto - ultimo pezzetto di pasta rimasto alla massaia quando prepara il lievito. (*) tòtero, tùtoro - tutolo, asse spugnoso della pannocchia del granoturco, tozze e meluzze, a - fare o ottenere una cosa con estrema difficoltà e in modo frammentario. tozzette - dolci secchi con le nocciole tipici del viterbese. tracapì - capire male, travisare, fraintendere. traersóne - vento proveniente da nord-est o da nord-ovest tralancà - perdere l'equilibrio, trabballare, barcollare. tralùcia - traspare: da quant'adè secco tralucia\ tràma - il mignolare degli olivi. tramontanòne - forte vento di tramontana. trapinà - faticare, darsi da fare. tràppela - 1. trappola, cosa di poco valore. 2. bugia. trauzzolà - ruzzolare. trauzzolone - grosso capitombolo. tredicà - dondololare, tentennare, vacillare. tréfolo - corda sottile, generalmente di canapa, usata insieme ad altre per formare funi di vari spessori. (*) trènce - impermeabile. tresemarìno, trasmerìno - rosmarino trialétto - fossatello. trìbbele - tribolazioni, sofferenze. trità - trebbiare trita - 1. aiata. 2. confusione con danni, tritaticelo - 1 tritume. 2. insieme di oggetti ridotti in frantumi, tritóne - gruppo di persone che tutte insieme si agitano confusamente. Si dice anche di impostazione di covoni (gregne) sull'ala (trita) per essere battuti. Quando l'aia era grande e sufficiente per molte gregne allora si chiamava tritone. Il grano veniva battuto a mano a mezzo del curriato. (*) troiàre - zone in campo arato lasciate a sodo, dove l'aratro non poteva entrare per impedimenti (tronchi di piante, sassi e altro simile). (*) tronà - tuonare, tròno - tuono. tròolo, truogolo, tròvolo - trogolo, tròpoco - artritico. tròscia - pozzanghera, buca piena d'acqua in un terreno accidentato. truffa - vaso di vetro quadrangolare. (*) trùzzica - dicesi di persona grossa e grassa il cui peso la costringe a muoversi con fatica: "è tanto grosso che non si truzzica", "trùzzica, truzzica, non combina niente".(*) truzzicà - stuzzicare. (*) tùccio - giucco di bocce; consisteva nel mandare la boccia entro apposite buche già preparatela buca di centro aveva il punto maggiore. (*) tummellà - in disordine; cose o oggetti ammassati senza giudizio; per estensione si dice anche dei discorsi o parole senza alcun nesso logico né conseguenza o pronunciate a casaccio. (*) turlindana, tirlindana, dirlindana - lunga lenza con cui si pesca "a strascicò'. tùro - tappo tusì, tusìne - così, tùtoro - vedito teiera. ùa - uva. uasécca - uva passa. uaspìna - ribes. ubbidiènte - zappa a due branche. (*) udiènsa - ascolto. (**) ùffio - fianco. ùgna - unghia. ùgne, ògna - ungere. umà - secernere qualcosa di umido; umore che si manifesta dopo il taglio di una pianta in vegetazione. umbrichèlle, ombrichèlle - grossi spaghetti di pasta fresca fatti solo di acqua e farina. umiciòne, omicciòne - ombellico. umùto, omùto - imbuto. urtichèlla - secondo la credenza popolare è un luogo pieno di ortiche a 700 km sotto l'inferno; ci si va nudi. (Mario Lozzi) Il signor Vincenzo Marenghi ha gentilmente inviato alla rubrica "MILLE PAROLE DA SALVARE" un sostanzioso contributo con varie indicazioni e definizioni, segnalando inoltre che molte parole che si trovano nei libri di G. GIANLORENZO e di G. ZERBINI non sono state pubblicate. Contributi: buatta - scaldapiedi, anche bugia caterinelle - dolci comunemente chiamati frappe cicàgnolo - grossa bolla con pus al centro che viene tolta, insieme con la sua radice, applicandovi sopra un'erba detta raschiarèa. cojarelle - operai addetti alla raccolta manuale delle olive inciaffa - mangiare in fretta con ingordigia, rimpinzarsi. paravante - grembiale, sinale. pietrangoia - trappola di legno con un peso,per prendere i topi pilotto - si usa nelle frase: dare il pilotto.cioè disturbare di continuo, dare fastidio,seccare. piotto - muschio per il presepio. prescia - fretta pretina - padella con brace coperta di cenere da mettere nel prete per scaldare il letto. pucciotto - persona che non mantiene la parola data. Termini di G. GIANLORENZO non pubblicati: ampiattà - appoenta - arruncinato - assaiarola - bacucca - brollazze - bruschetto - canizza - castagnole - cegna - ciuccio - ciucco - crapa - dinante - direto - frulla - fulminante - magnaria - mujo - musotto - nunnara - paino - sbilercà - scegna. Termini di G. ZERBINI non pubblicati: anciancicà - ancianfanà - appapilasse - ammantà - cerqua - crastica o grastica - geggia - leatoco - ripettorina - senoco - scimbia - trauzzolà - spurà. RISPOSTA: In effetti, in relazione alle parole tralasciate di Gianlorenzo e Zerbini, il signor Marenghi ha ragione, dato che non è stata conclusa l'analisi di tutti i testi dei due autori; ma fortunatamente quei termini, bene o male, risultano già "salvati". Del resto questa raccolta non ha alcuna pretesa di esaustività; bisogna inoltre tener conto che la scelta dei termini da pubblicare presenta molteplici difficoltà non disgiunte a problemi di spazio e, pertanto, può rendersi necessario un inasprimento dei criteri selettivi usati. In linea di massima si è cercato di non inserire termini italiani (anche se desueti) o semplici varianti; verbi che presentano soltanto il troncamento; termini dilettali che hanno una vasta diffusione geografica (ad esempio molte parole presenti nel dialetto romanesco). Inoltre, in molti casi, anche la parola è nota in più versioni lessicali vicine tra loro: ad es. cicagnoio e cecagnoid'. Di queste, come appare anche nel prosieguo, è stata pubblicata una sola variante. In base a questi criteri, per esempio, anche alcuni lemmi segnalati dal signor Marenghi risultano non pertinenti: TERMINI ITALIANI: ammantare, bacucca, canizza, castagnola, ciucco, dinante, fulminante, paino, pillotto, piotta, prescia SEMPLICI VARIANTI o METATESI: bruschetto, crapa, scimbia. TERMINI GIÀ PUBBLICATI: appoenta (alla voce aliappoventa), cerqua (alla voce camporiie), direto (alla voce dereto), pietrangoia (alla voce petranguaia), pucciotto (nella forma diminutiva plurale pucciotteiie). Ringraziamo comunque il signor Marenghi per la costruttiva attenzione manifestata verso il nostro semplice lavoro. I Curatori. (*) definizioni di Giuseppe Gianlorenzo (**) definizioni di Giorgio Zerbini pag. 10 LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001 Casa Oleandri di Porto S. Stefano periodo non inferiore ai dieci giorni e dopo che il responsabile diocesano del complesso "gli Oleandri" avrà soddisfatto quelle dei Comuni ed Associazioni che a Lui si rivolgeranno. Per quanto riguarda la richiesta delle assistenti e del personale lavorativo per l'intero o un semplice turno di presenza, deve essere sempre indirizzata alla Direttrice della Casa nell'indirizzo di cui sopra e cioè Ins. Giuliana Lambiase. Il Passato Coll'avvlcinarsi della stagione estiva del corrente anno 2001, la Casa degli Oleandri di Porto S. Stefano - bene immobiliare della Diocesi - si prepara per un nuovo incontro di vacanze estive soprattutto per i minori delle nostre parrocchie, patrocinati dagli stessi Comuni che hanno compreso l'impegno di presenza formativa della Chiesa locale sia dal punto di vista socio-religioso e culturale ed elio-terapico. Non mancheranno anche le famiglie e gli anziani che desiderano trascorrere il loro periodo di riposo sulle rive del Tirreno allo iodio ed alla ombra benefica e scogliosa dell'Argentario. L'accogliente struttura non è stata completamente chiusa nel periodo invernale ma aperta in alcuni giorni - da ottobre ad aprile - per accogliere gruppi di giovani in pause di studio sui problemi dello spirito ed in preparazione della loro futura presenza nel "cllshè" della vita ordinaria del mondo odierno. Queste ultime presenze dell'invemo-primavera di una trentina di ragazzi delle scuole superiori, sono state predisposte e curate da religiosi, prima di un corso di esercizi spirituali di quattro giorni e poi in una ripresa di appuntamenti di metà mese sabato e domenica - in una accogliente Casa ed in clima di sana familiarità. Ormai si può ben dire che simile programma sarà ripetuto ogni anno nel limite delle possibilità anche se si dovesse dare inizio a nuovi interventi di ristrutturazione dell'immobile, da programmarsi in vari turni, per renderlo più accogliente alle numerose domande di ENTI e privati. Ora non ci rimane che preparare l'inizio di massa!!! Il Presente L'organizzazione diocesana già si adopera alla ripulitura degli ambienti e alla facciata esteriore di tutto il territorio colla lavorazione nei campi - potature e tagliatura delle erbacce - e rimessa in ordine delle camere e soprattutto dei numerosi servizi igienici e strumenti di cucina e Refettori: non sarà un lavoro facile ma impegnativo per stare in regola colle disposizioni socio-sanitarie prescritte dalla Legge. I responsabili che lavorano in questo settore sono fiduciosi di poter preparare un buon progetto che soddisfi tutte le esigenze di richieste che vengono rivolte anche da fuori Diocesi. II Futuro Tre sono i punti di incontro per le diverse categorie: 1° Nel mese di giugno si apre il tempo cogli anziani che sono la categoria ben meritevole di una giusta vacanza dopo tanto lavoro ed ora in p e n s i o n a m e n t o : per q u e s t e p e r s o n e f a n n o (GR) domanda i Comuni, sicuri di fare u n a buona scelta perché sanno che non affidano gli anziani all'anonimato di un albergo o pensione, ma ad una calda e semplice accoglienza di una Casa che progetta per loro, t r a m i t e il s e r v i z i o s o c i a l e , m o m e n t i di serenità ricreativa e religiosa coll'ausilio di un sacerdote ed anche culinaria colla confezione di un cibo sano, abbondante e gustoso. 2° Il mese di luglio e parte iniziale dell'agosto è riservato alle schiere dei minori della elementare e media. Si stabilisce un calendario di lavoro in un progetto speciale per i ragazzi, redatto dalla direttrice della Colonia coadiuvata dal suo staff direzionale ed affidato alla vigile cura delle assistenti del Volontariato associativo Santo Stefano: nelle ore meridiane i ragazzi svolgono una attività di esercizi elio-terapici e nel pomeriggio giochi ricreativi o passeggiate in campagna. 3° Il terzo momento dell'estate viene occupato da alcune Associazioni laiche di vita e c c l e s i a l e comunitaria e che da anni f r e q u e n t a n o la nostra C a s a e, se r i m a n g o n o libere le camere, da famiglie private, per ripetere loro un discorso formativo sui valori della famiglia nel contesto di giovani coppie con figli per una intesa di vita più cristiana. Questo In sintesi il programma della "Casa" per la prossima estate: si può ben affermare che fino a questo tempo sono già venute alla Direzione formali richieste di Enti e privati che saranno prese in considerazione non appena saranno concordate quelle dei Comuni e delle Associazioni. Per il momento si può suggerire alle persone private, interessate ad un turno di riposo marino a Porto Santo Stefano, di rivolgere domanda scritta alla Direttrice della Colonia e del p e r i o d o d e l l e f a m i g l i e , Ins. G i u l i a n a Lambiase, residente a Viterbo via Castello A l m a d i a n o n°41, t e l . 0 7 6 1 . 3 4 6 5 0 6 o cell. 328.6015176. Sarà la Direttrice a vagliare le varie richieste ed accettarle nell'ordine del possibile per un Non ci rimane che essere pronti all'iniziativa estiva e pregare il buon Dio per la Sua provvidenziale assistenza in tutto il corso dell'estate per poter essere sempre più e meglio strumenti di sana letizia, responsabile impegno di Chiesa alla luce della ultima lettera del Santo PADRE "Novo millennio ineunte" che sarà oggetto di studio e di approfondimento meditativo per le varie categorie presenti aH"'ARGENTARIO". Il responsabile della CASA (D. Luigi Picotti) Mi salutò la gioventù A mezzo giorno ci mancava un'ora a bussar alla mia porta è venuta tutta elegante una bella signora; chiese permesso e si mise seduta: ti porto una notizia e ti addolora son la tua gioventù che oggi hai perduta ti devo assister solo questo giorno e poi più mai da te farò ritorno! Sopra le spalle mi batte la mano con voce autoritaria assai spedita mi disse: firma il libro del'anzlano tu sei alla terza fase della vita, l'anzianità ti segue piano piano da una torvida vecchia lei è seguita; un abbraccio tre baci una carezza addio per sempre cara giovinezza. Biancalana Odoardo Poeta popolare della frazione "Le Mosse" quasi completamente non vedente, ma sempre vigile di mente e di cuore. Gli facciamo i nostri complimenti ed auguri. LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001 Il problema dell'inquinamento elettromagnetico!! Parliamone, sapremo qualche cosa di più. Come oramai si sa, da decenni siamo veramente circondati e bombardati da questo diffusissimo elettromagnetismo dai trasmettitori della radio, da centinaia di canali TV e da milioni di radiotelefonini, senza confini di spazi e quindi in ogni angolo delle abitazioni. Il problema è un po' enigmatico poiché nulla viene avvertito dai sensi umani. Solo con strumenti idonei si può rilevare la presenza, quindi le caratteristiche di frequenze e di intensità. Ma non sarà necessario dover... spulciare i dati negativi eventuali dalla vasta e complessa materia elettronica applicata di ieri e, di quella più complessa miniaturizzata di oggi ma, come in tutte le cose, dovrebbe valere il buon senso. Si può ben dire che, anche all'elettronica, per interessi e comodità si chieda troppo e spesso si cade in situazioni di superficialità d'impiego. Da tempo è sorto il dubbio che questo diffusissimo uso di impianti di mezzi di radio-telecomunicazioni via etere, possa essere in qualche modo nocivo all'umanità. I motivi che possono causare all'uomo qualche inconveniente alla salute, così li definirei: vuoi per la capillarità diffusa sul territorio, vuoi a causa di certe bande di frequenza, vuoi per la potenza di emissione impiegata e, ovviamente qualora questi trasmettitori si trovino vicino ai centri abitati. In merito a quest'ultima motivazione, ci sono state "pubblicamente" molte lamentele, quindi non si può fare finta di nulla! In ogni modo una cosa è certa, occorre seguire di buon cuore L'EVOLVERSI DELLA TECNICA ELETTRONICA APPLICATA. Da essa, beneficiamo da più di un secolo di questi... benedette onde elettromagnetiche (grazie al grande Guglielmo MARCONI) con la comune radio prima, quindi con l'avvento della TV 1954 e da più di 10 anni con le radioline-telefonini di 1 - e 2 a generazione. Quelli di 3 8 generazione a larga banda di frequenza sono in via di perfezionamento (penso io) poiché sono provviste dello schermo video incorporato, quindi più complessi a dimostrazione del grande progresso elettronico ancora in atto. Inoltre, come ben sappiamo la scienza elettronica applicata ha saputo dare "e stà dando" veramente man forte per le diagnosi e per le cure terapeutiche in medicina, ecc. Dunque, stando alle conoscenze, ammettendo qualche lato negativo alla salute dell'uomo, non si può parlare di violenza elettronica. Però, SI TENGANO A DEBITA DISTANZA DAI CENTRI ABITATI QUESTI IMPIANTI DI LARGA DIFFUSIONE ELETTROMAGNETICA. Qualche curiosità e precisazione. Se fosse possibile poter fotografare i miliardi di queste onde elettromagnetiche diffuse nello spazio, 24 ore su 24 intorno a noi, non so a quale cerchio infernale (osservando anche la fac-simlle modesta riproduzione) porrebbe il grande poeta DANTE ALIGHIERI II padrone dei trasmettitori diffusori in oggetto. Chiamo radiotelefonini (i telefonini) perché si tratta di veri rice-trasmettitori via etere. La telefonia è quella con fili conduttori sistemati in cavo isolante. La nocività dei telefonini (radio telefonini) potrebbe sussistere poiché l'uso di questi richiede il contatto con la cute guanciale auricolare. Questa motivazione è sorella in qualche modo di chi lavora (o per diletto) con il computer che rimane vicino al suo schermo video per molte ore al giorno. Possono essere nocive alcune bande di frequenze es.: il notissimo forno a microonde è dovuto all'effetto elettromagnetico. Infatti, venne notato che, nei dintorni di antenne di ponti radio con frequenze da 250/300 Mos e con media potenza di emissione, alcuni oggetti si riscaldavano. Queste frequenze (o giù di lì) quando sono convogliate ad arte in un apposito contenitore, ecco (detto così con semplicità) il forno a microonde. Anche la MARCONI terapia (questa di vecchia data) funziona su tale principio. Come si può ben notare, la differenza tra i benefici dell'elettromagnetismo e i lati negativi accennati è abissale, tenendo conto che questi lati negativi si possono sensibilmente attenuare! Allego la tabellina a dimostrazione del vasto campo elettromagnetico scoperto negli anni dall'uomo. DIMOSTRAZIONE BANDE Bassa Frequenza Media Frequenza Alta Frequenza Altissima Frequenza Ultra alta freq.za DELLE BANDE (E FREQUENZE) GAMME DI FREQUENZA Da 30 a 300 Kc/s Da 300 a 3000 Kc/s Da 3 a 30 Mc/s Da 30 a 300 Mc/s Da 300 a 3000 Mc/s(1) DISPONIBILI POTENZA IRRADIATA Molto alta Medio alta Media Bassa Bassa Per le comuni radio prima, poi per le radio-telecomunicazioni in telegrafia con l'alfabeto MORSE, a livello nazionale ed internazionale. Però, grazie ai satelliti, questo sistema è andato quasi completamente in disuso. Il vasto spazio per le TV e, quello vastissimo per i radio telefonini vanno molto oltre i 3000 Mc/s. Si ricorda che, dalle altissime frequenze in poi, la loro propagazione nello spazio è limitata all'orizzonte della curva terrestre. Per questo motivo si fa largo uso di ripetitori installati su alture dei monti e colline. Anche qui i satelliti sono accorsi a dare man forte che, come ben sappiamo si può parlare con i radiotelefonini anche a distanza intercontinentali. Insomma, potremmo ben dire: Evviva l'elettronica saggiamente applicata! Giuseppe Piacentini pag. 11 Sul cosiddetto inquinamento elettromagnetico Lettera aperta di scienziati al Presidente della Repubblica ROMA, 14 Una lettera aperta sui temi legati alla presunta pericolosità delle onde elettromagnetiche è stata indirizzata al Presidente della Repubblica Italiana da numerosi scienziati nell'ambito del convegno annuale dell'Associazione italiana nucleare (Ain) svoltosi lunedi a Roma. La lettera - che pubblichiamo integralmente - ha come primo firmatario il fisico Tullio Regge ed è stata sottoscritta da Argeo Benco (già presidente dell'Associazione italiana di radioprotezione), Giancarlo Corazza (presidente della Fondazione Marconi), Renato Angelo Ricci (già presidente Sif e presidente Ain), Franco Battaglia (docente presso il Dipartimento di Fisica all'Università di Roma-Tre). E' recentissima la notizia dell'appello pubblico che oltre 1500 uomini di Scienza hanno rivolto alle Istituzioni e alla Società Civile per difendere la libertà della Scienza. S e n o n c h é la S c i e n z a , nel nostro Paese, rischia di essere non solo incatenata, ma anche c a l p e s t a t a . R e c e n t e m e n t e in Italia, incuranti dell'analisi critica di tutte le risultanze scientifiche effettuate da molteplici organismi scientifici indipendenti e ufficialmente riconosciuti, di livello sia nazionale che internazionale, per affrontare il cosiddetto inquinamento elettromagnetico, si sono predisposti atti normativi che, dal p u n t o di v i s t a d e l l a r i l e v a n z a sanitaria, sono destituiti di ogni fondamento scientifico. Già nel 1995 una Commissione dell'American Physical Society (APS) dichiarava: "La letteratura scientifica mostra che non esiste alcun consistente e significativo legame tra il cancro e i campi elettromagnetici dalle linee di trasmissione. Non è stato identificato alcun meccanismo biofisico plausibile per l'iniziazione o la promozione del cancro da queste sorgenti. Inoltre, la preponderanza dei risultati delle ricerche epidemiologiche e biofisiche/biologiche ha fallito nell'avvalorare quegli studi che hanno riportato specifici effetti avversi conseguenti all'esposizione a tali campi. Ogni congettura che ha tentato di collegare il cancro all'esposizione a tali campi è scientificamente insussistente. I costi correlati ai tentativi di attenuare queste esposizioni minacciano di aumentare. Stornare queste risorse per eliminare una minaccia che non ha persuasiva base scientifica ci preoccupa: problemi ambientali più seri sono trascurati per mancanza di attenzione da parte dell'opinione pubblica e per mancanza di fondi, e il peso dei costi è comunque incommensurato col rischio, ammesso che ve ne sia uno". Nel 1998 l'APS ha riaffermato la posizione del 1995, aggiungendo che "tutti gli studi successivi al 1995 non hanno svelato alcuna nuova evidenza di effetti sanitari dalle linee di trasmissione elettrica". I proponenti di quegli atti normativi, giustificandosi con una presunta incertezza scientifica, si sono appellati al cosiddetto "principio di pre- c a u z i o n e " . E p p u r e , l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ha avviato nel 1996 uno specifico progetto di analisi critica della totalità delle ricerche scientifiche, scrive così nei suoi rapporti: "Sulle radiazioni non-ionizzanti sono stati scritti più di 25.000 articoli negli ultimi 30 anni. Si sa più su questo agente che su qualunque composto chimico". E ancora: "Il 2.2.2000 la Commissione Europea ha approvato un importante comunicato sul principio di precauzione, fornendo le condizioni per la sua applicazione. Ebbene: i requisiti per l'applicazione del principio di precauzione, come sono stati precisati dalla Commissione Europea, non sembrano essere soddisfatti né nel caso dei campi elettromagnetici a frequenza industriale, né in quello dei campi a radiofrequenza". L ' I C N I R P (la C o m m i s s i o n e Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non-Ionizzanti, ufficialmente riconosciuta d a l l ' O M S ) ha s u g g e r i t o valori di soglia che sono già 50 volte inferiori a quelli per i quali si cominciano a osservare innocui effetti biologici. In ogni caso, i valori dei campi cui si è n o r m a l m e n t e e s p o s t i s o n o già almeno 100 volte inferiori a quelli di soglia suggeriti dall'ICNIRP. Malgrado ciò, nel nostro Paese si sta sviluppando un orientamento precauzionale che, ignaro delle più serie valutazioni scientifiche e della R a c c o m a n d a z i o n e del C o n s i g l i o d e l l ' U n i o n e E u r o p e a ai P a e s i M e m b r i di a d o t t a r e un q u a d r o c o m u n e di n o r m a t i v e , è t e s o a imporre valori di soglia legali Inferiori ai già prudenti valori suggeriti dall'ICNIRP. Tali valori appaiono atti solo a giustificare un enorme sperpero di denaro pubblico per effettuare immotivati controlli o, peggio, costose opere di intervento agli elettrodotti. Una tale spesa (che si prospetta dell'ordine di diverse decine di migliaia di miliardi), se motivata da esigenze sanitarie, essendo queste assenti, è eticamente insostenibile: storna enormi risorse da emergenze sanitarie accertate e dalla ricerca scientifica accreditata. I p r o m o t o r i di questo appello c h i e d o n o c h e in q u e s t a , c o m e peraltro in tutte le questioni ambientali e sanitarie: 1. Si ridia voce, per governare i comprensibili timori dei cittadini, solo ai rapporti di istituzioni che siano scientificamente accreditate e indipendenti da ogni interesse coinvolto nel problema in questione. 2. Sia d a t o m e n o a s c o l t o a chi, utilizzando singoli e isolati risultati, apre presunti spazi di dubbio nel tentativo di razionalizzare posizioni di parte in aperto contrasto con gli interessi della collettività e con l'analisi critica della totalità delle acquisizioni scientifiche. Da "L'Osservatore Romano" 15.03.2001 LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001 pag. 10 ^ ^ B / Il g r u p p o " P r o p o s t a " composto da giovani, realizzò, ^ ¡ ¡ 1 per diversi anni, incontri settimanali ^ B j j j j e campeggi estivi di sei giorni. | f Alcune ragazze di quel tempo (oggi qual- \ j w che sposa e mamma) hanno chiesto di 1 f ritrovarsi una domenica sera per ricordare, ' per rivivere e... per fare qualche... proposta. Per stabilire l'incontro si richiede la propria adesione c/o Perandria M. Chiara, Via D. Alighieri, Tel. 826461, oppure c/o Menghini Angelo, Via S Lucia Filippini, Tel. 830054. Sarà bello e gioioso. Per il gruppo: Perandria M. Chiara Benedetti Anna Rita Tofi Cristina Rosetta M. Elena i 4 Ugolini Loredana e Roberta À 3 . Danti M. Chiara Jtk Suor Luigina ci aspetta c/o M Pie Filippini Promettono il bene comune e pensano a se stessi Dopo tante adunanze nel Giubileo i politici il Papa dall'Altare Fede, Speranza, anche il ha ha raduno chiamato consigliato e carità a Poi scrutando ciascuno. nell'occhi, chissà da molti se sarà candidati al governo ad uno ad uno ascoltato hanno essere giusti, e disprezzar Ma, appena montano assicurata la ¡1 capo, attende, solo arraffando la sua giurato nessuno. poltrona e si rilassa mesatona. Nell'alta pressione, cambiar le cose in meglio, solo propenso 33 coppie pronte a sposarsi durante l'anno 2001 e nella per la sua bassa non ragiona ganassa. Diodato Piciollo di anni 8 7 Siete tutti invitati, sabato 7 aprile, alle ore 17,30 presso la Basilica di S. Flaviano per la serata conclusiva della vostra preparazione al matrimonio! LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001 pag. 11 Maggiorenni nei diritti, ma non nei doveri Il duplice delitto di Novi Ligure, matricidio e fratricidio insieme, ha sgomentato l'opinione pubblica anche per la crudeltà dell'esecuzione: uccisi a coltellate con decine di colpi. Eppure le coltellate peggiori sono venute dopo. TV e giornali si sono buttati, come era ovvio, su un evento così raccapricciante. Ma non si sono limitati a fare cronaca. Hanno attuato una successione ininterrotta di interviste a uomini di scienza per capire i motivi di quanto era accaduto. Ecco allora giudici, psicologi, sociologi, pedagogisti, politici, psichiatri che cercavano di capire perché due giovani, sani di corpo e di mente, pieni di soldi e di libertà, si siano trasformati in assassini di persone care, che nulla avevano fatto per meritare quella bestiale violenza. Capire è sempre bene. Anche se si corre il pericolo, implicito in ogni ricerca, di giustificare l'accaduto. I Soloni improvvisati, per lo più, non sono riusciti ad evitarlo. Hanno deplorato in termini sentimentali quanto accaduto, ma nel giudicare i colpevoli hanno t r o p p o spesso usato una forma irresponsabile di buonismo. Non è cosa nuova. Il vittimismo è uno sport diffuso. Nasce dal rifiuto delle due categorie fondamentali della convivenza umana: la libertà e la responsabilità. Sottolineare il ruolo della società, il condizionamento dei media, l'individualismo, il consumis m o , non m a n c a di una s u a validità. Ma la domanda rimane: milioni di giovani si trovano nelle stesse condizioni; perché la maggioranza di loro si comporta diversamente? Negare ai colpevoli la libertà di scelta può essere un utile espediente degli avvocati di difesa, ma generalizzare il discorso sino a considerare tutti i delinquenti c o m e n e c e s s a r i a m e n t e c o n d i z i o n a t i , significa rendere impossibile non solo la punizione, ma la stessa prevenzione. Per prevenire i delitti non bastano le forze dell'ordine e neppure gli interventi sociali ed educativi. E' necessario che i delitti siano puniti con severità. E' necessario non confondere la c o m p a s s i o n e e il p e r d o n o con la g i u s t i z i a . Perdonare un colpevole non significa dovergli ridurre la pena. E' stato disgustoso vedere in Tv dei giudici rivelare che i due assassini sono minorenni e quindi di galera non è neppure il caso di parlare. Essi vanno ospitati per un po' in confortevoli case di rieducazione e favoriti poi nel reinserimento nella società. Anche sul fatto che i minorenni siano cosi poco punibili, bisognerebbe riflettere. Le leggi si riferiscono ad un'epoca in cui il minorenne era sotto la tutela dei genitori. Ma oggi la tutela non c'è più e i ragazzi possono fare tutto, compreso la canna e l'amore, salvo poi diventare minorenni quando ammazzano. Una parte politica preme perché l'età per votare scenda da diciotto a sedici anni. Ma se un sedicenne o un diciottenne è in grado di scegliere il premier, il governatore di una regione, il sindaco di una città, non è abbastanza grande per essere punito se rifila 97 coltellate a mamma e fratellino. Sono maggiorenni nei diritti e minorenni nei doveri. Bell'esempio per quei giovani c h e non f a r e b b e r o mai q u a l c o s a di s i m i l e . Questa indulgenza potrebbe agire come stimolo a delinquere, se i genitori non gli comprano il telefonino o proibiscono di andare in discoteca. Tanto la punizione sarà ben poca. Mentre sarà probabile qualche esibizione televisiva dei "fidanzatini" da Bruno Vespa a "Porta a Porta" e da Maurizio Costanzo al suo talk-show. E non sembri un paradosso supporre che alla prossima edizione festivaliera, che vivamente mi auguro orfana della patetica zia Raffaella, ci toccherà vedere i "fidanzatini" (non più ospiti delle confortevoli case di rieducazione) in luogo di Megan Gale e Papi. Goffredo Balestra NOTIZIARIO A D U S O INTERNO DEL CIRCOLO DIDATTICO DI M O N T E F I A S C O N E A N N O II - N° 1 - MARZO 2001 e-mail: [email protected] durata quinquennale, L'importanza della ri unificazione in un primo ciclo unitario dell'istruzione di base consiste Grande svolta nella scuola; dal prossimo set- nel consentire lo sviluppo dì un percorso jli ostacoli tema fra le : inferiori, all'attuale Cinquecento copie: otto pagine illustrate, articoli, disegni, poe- , rimane di min più in sie, giochi, impressioni, interviste. E' realizzato interamente dai j in quattro Editoriale E' NATO "SO SOMMARI • Editoriale tti/ic dalla - Tra resili - Ultimo gride resistiamo tinacu di og - L'angolo dell« [ - Passatempi Come genitore di barn prima Elementare pre: di Montefiascone Cap conoscenza che nell'i scolastici era stato in l'educazione alimentai obiettivi, vi era anche all'igiene orale. Ho pensato così, esser dentale, di propormi p< ta più approfondila iah nizzazione ha conti dell'Associazione Itali ISCRIZIONI SCI El) El .KM Anno scoiasti UO LAN DIA" ragazzi della Scuola Elementare statale di Montefiascone, dai loro insegnanti e dai loro genitori. E' il risultato di un progetto del Circolo Didattico, ideato, svilupp a t o e c o m p l e t a m e n t e r e a l i z z a t o : è nato così il p e r i o d i c o "Scuolandia", che ha cadenza trimestrale. Ha come obiettivo primario la continua diffusione e circolazione di idee, raccontare esperienze e raccogliere suggerimenti, informare sui laboratori e sui progetti, dare spazio e dialogo alle varie componenti interne ed esterne del Circolo. E' un modo per trovare nuove possibilità di confronto e comunicazione creando sinergie tra la scuola, le famiglie ed il territorio. Il giornale contiene l'editoriale del Dirigente Scolastico, articoli dei docenti, interventi dei genitori ed in particolare degli alunni; è stampato con la solita maestria dalla Tipografia "Silvio Pellico" di Montefiascone. L'iniziativa offre ai genitori e alla comunità locale una scuola più aperta e trasparente, accrescendo la collaborazione con le famiglie, la capacità di comunicare la cultura pedagogica della scuola. E' uno stimolo continuo al miglioramento del servizio scolastico e rende propositiva la presenza della scuola stessa nel territorio. Per la realizzazione di "Scuolandia" sono intervenuti numerosi sponsor che hanno sostenuto il progetto con contributi finanziari facendo diventare l'idea una vera realtà. SCUOLA MATE! Corpus Domini: («razie: Mosse: Via Cassia: n ' Zcpponamì: n' 28 SCUOLA ELEMENTARE Coi pus Domini: iv 13 Mosse: n II Via Cassia: n* 39 /.epponami: n* 19 iaig»nnjmu uoi tgfnir iiuir, uni' e t n w mente fondamentale, viene affrontato utilizzando delle pastiglie rilevatoci dì placca, le quali, una volta sciolte in bocca, la colorano di blu e danno modo così ai bambini di vedere realmente la placca esistente sui loro denti. Dopo di che, con l'ausilio di un modello delle arcate dentali e un grosso spazzolino, ai bambini viene spiegata la corretta metodologia tre le capatelo primaale. umana all'accesso ¿tria e non tei mondo ione della asse novità a sconvolinporrà un Scolastico quelli free spiegato male, li alunni a n salute e naie "U mio amico dente" Sara Manzi • ci IA~ "O. Golfareìli" Il 2001 è l'anno internazionale dei volontari e gli AVIS I N I lo s o n o d a s e m p r e , p r e c i s a m e n t e d a l l ' 1 1 Novembre 1929 quando il Dottor Vittorio Formentano (nato a Firenze nel 1895) fondò a Milano, insieme ad altri 17 volenterosi, l'AVIS (associazione volontari italiani del sangue). Più di 70 anni di volontariato gratuito ed anonimo. Essere donatore di sangue AVISINO/A è facile ed alla portata di tutti i maggiorenni: basta avere un _ _ _ po' di buon senso e "perdere" 20 minuti due o tre volte all'anno. Questo necessario e semplice volontariato ha spinto il Papa Buono, Sua Santità Papa Giovanni XXIII a comporre personalmente la preghiera del donatore che racchiude in sé tutto lo spirito che anima ogni donatore; preghiera che riportiamo con la non remota speranTornando a casa za che illumini le menti ed apra i cuori di chi donatore ancora troverete i bambini> date loro una non è. carezza e dite: Questa è la carezza PREGHIERA DEL DONATORE 0 Gesù Salvatore, che hai detto: 'Tutto ciò che avete fatto a uno dei più piccoli tra i miei fratelli, l'avete fatto a Me", guarda propizio all'offerta che Ti facciamo. Le angosce dei sofferenti, Tuoi fratelli e nostri, ci spingono a dare un po' del nostro sangue, perché ad essi ritorni il vigore della vita; ma vogliamo che tale dono sia diretto a Te, che hai sparso il Tuo sangue prezioso per noi. Rendi, o Signore, la nostra vita feconda di bene per noi, per 1 nostri cari, per gli ammalati, sostienici nel sacrificio, perché sia sempre generoso, umile e silenzioso. Fà che con fede sappiamo scoprire il Tuo volto nei miseri per prontamente soccorrerli; ispira e guida le nostre azioni con la pura fiamma della carità, affinché esse, compiute in unione con Te, raggiungano la perfezione, e siano sempre gradite al Padre celeste. Così sia. , „ „ vv... Joannes PP. XXIII Il Centro fisso di prelievo AVIS (in ospedale) è aperto ogni lunedì e giovedì con orario 8,30-10,00 per donare e per informazioni. Si augura a tutti una Santa Pasqua serena, felice, in salute e illuminata. Per il Consiglio Direttivo AVIS Montefiascone Gianvincenzi Carlo L'I 1 ottobre 1963saluta i fedeli in piazza San Pietro e li invita a dare ai bambini la carezza del Papa. LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001 pag. 10 Auguri (che ricordano a tutte l e coppie il SO" - 25° - 1° anno dì matrimonio e soprattutto • - nel nome del Signore - in questo periodo e I figli Francesco, Paolo e Fabrizio. E naturalmente affettuosi complimenti specialmente provenienti da Bergamo, da fratelli e sorelle con le rispettive famiglie, ai quali aggiungiamo i nostri. Volevate farla franca... ma ... Auguri a non finire! Novantatrè già tutti contati cò li parenti lei li ha festeggiati e se la festa ha reso il cor contento pensate che sarà quanno so cento! Perché questo è il traguardo prefissato a cui tei tutti quanti ha già invitato. (Nella foto i suoi quattro pronipoti) Pellegrinaggio a Fatima a tutte le coppie di tempo!) sposi che si uniscono 25° E' la coppia: Antonio Carloni e Lucia Concetta Palombini che celebrano con i tre giovanottoni: Giuseppe, Angelo e Stefano le loro nozze d'argento, insieme a numerosi amici e parenti in località Fontana Vecchia, dove hanno la loro azienda. 50° Sono Maria Piacentini ed Ivo Fetoni sposatisi a S. Giuseppe - Le Mosse - il 26 marzo 1951. Non erano presenti allora, ma io sono oggi, formulando i migliori auguri: Rosella con lo sposo Massimo e i figli Pierluigi e Marco, Sandro con la sposa Rita Compleanno di Ida Prosperi la nonna delle Primie di La data del loro 25° era il 28 febbraio 1976. Si sono sposati ad Onano con il parroco D. Giacinto Pascarella. Ora si ripromettono di venire in chiesa per ricevere di nuovo la benedizione del Signore. Complimenti! Terza candelina E' il primo e... non sarà l'ultimo! Caro Daniele, la tua cuginetta Martina Ferri, anche se abbiamo spento insieme la tua 3- candelina il 27 febbraio scorso, ti augura ancora Buon Compleanno! Si uniscono a me i bisnonni, i nonni Ugo e Giovanna, Bruno e Rosa, e tutti gli zii. Auguri! Pellegrinaggio a Lourdes 6-9 luglio 2001 - Volo speciale LAUDA-AIR 1° giorno: Partenza da Roma per Lisbona: visita alla città, cattedrale, casa natale di S. Antonio, ecc. In serata arrivo a Fatima: saluto alla Madonna. 2° giorno: Fatima - S. Messa, visita e devozioni. 3° giorno: Fatima - Pomeriggio Coimbra: visita alla cattedrale, all'Università. Sorta al Convento del Carmelo, dove vive Sr. Lucia, veggente vivente. Fatima - Devozioni. 4° giorno: Pranzo e trasferimento per l'aeroporto di Lisbona, e partenza per Roma. Quota di partecipazione £. 1.030.000 Acconto all'iscrizione £. 250.000. Acconto all'iscrizione £.200.000. Quota di partecipazione £. 910.000. 1° giorno: Partenza in aereo da Roma per Lourdes. Durante il soggiorno: funzioni alla grotta - Via Crucis Processione eucaristica - S. Messa Fiaccolata - ecc. ultimo giorno: In mattinata, trasferimento all'aeroporto partenza In aereo per Roma. Le iscrizioni le ricevono: D. Agostino Tel. 0761/826050 D. Biagio Tel. 0761/826198 Le iscrizioni le ricevono: D. Agostino Tel. 0761/826050 D. Biagio Tel. 0761/826198. 3-6 a g o s t o 2001 - Volo speciale AIR ONE Paolo, che è spuntato alla luce il 16 febbraio ha messo in moto tutta la famiglia Crocettl, in particolare papà Claudio e mamma Floriana. E' corso lo zio D. Massimiliano, lo zio Maurizio, le nonne Gelsomina ed Ester, nonché tutta la numerosa tribù dei Crocetti e dei Muscio. Sono abituati a questi avvenimenti, ecco perché abbiamo usato il termine tribù, è però il primo a sbocciare da quel "ramo" dei Crocetti e speriamo che il ramo faccia altri frutti! Congratulazioni! Neo-dottoressa Congratulazioni da parte dei nonni e di tutta la famiglia alla neo-dottoressa, A n t o n e l l a B e r t u c c i n i , c h e il giorno 23 febbraio 2001 si è brillantemente laureata all'Università "La Sapienza" di Roma, discutendo una tesi di laurea indirizzo penale dal titolo "La simulazione di reato". Avvoca ... difendici al meglio se avremo bisogno! PER COMODITÀ' DEI LETTORI DE "LA V O C E " Parrocchia di S. Flaviano Potete versare: • sul c.c. n" 1853/76presso la Banca Cattolica - sul c.c. n° 1 0 / 6 1 2 6 8 presso la Cassa di Risparmio di Montefiascone o inviare tramite c. c. postale n. 12158010 intestato a Parrocchia S. Margherita - 0 1 0 2 7 Montefiascone o consegnare ad Angelo Menghini presso il negozio in Via S. Lucia Filippini preoccupandovi di mettere il vostro nome per essere inseriti nella rubrica "La Voce è grata ai suoi". Il Comitato per i festeggiamenti di S. Flaviano ha preso l'iniziativa di non passare più nelle case per raccogliere offerte per la festa. Verrà posta una bussola in chiesa dove verranno raccolte - solo di domenica - le offerte per la festa del Santo. In base alle offerte verranno effettuate le varie manifestazioni possibili.