Vedo in voi le Sentinelle del mattino

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Vedo in voi le Sentinelle del mattino
Anno XIX (XXXIV) - N° 4 - APRILE 2001 - Via S. Lucia Filippini n° 25 - Tel. 826050 - Montefiascone (VT) - Sped. in a.p. Legge 662/96 art. 2 - comma 20/c
«La Voce»- Mensile di Montefiascone - Direttore Agostino Ballarotto - Responsabile Angelo Gargiuli - Direzione, redaz.: 01027 Montefiascone, Via S.L. Filippini, 25
Tel. 826050 - c.c.p. n0 12158010 intestato a: Parrocchia S. Margherita - 01027 Montefiascone (VT) - Autorizz. Tribunale di Viterbo n° 272 del 4-12-1982
Tipo-Lito «Silvio Pellico» di Marroni e C. s.n.c. • Via O. Borghesi, 3/c • Montefiascone • Tel. e Fax: 8 2 6 2 9 7 • e-mail: [email protected]
Vedo in voi le ... Sentinelle del mattino
... NelPaprire il vostro Giubileo, carissimi giovani e ragazze,
desidero ripetere le parole con le quali ho iniziato il mio ministero di vescovo di Roma e di pastore della Chiesa universale; vorrei che esse guidassero i vostri giorni romani: "Non abbiate
paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!" Aprite i vostri
cuori, le vostre vite, i vostri dubbi, le vostre difficoltà, le vostre
gioie e i vostri affetti alla sua forza salvifica e lasciate che Egli
entri nei vostri cuori.
"Non abbiate paura! Cristo sa cosa c'è dentro l'uomo. Solo
Lui lo sa!". Lo dicevo il 22 ottobre 1978. Lo ripeto con la stessa
forza oggi, vedendo risplendere nei vostri occhi la speranza
della Chiesa e del mondo. Sì, lasciate che Cristo regni sulle
vostre giovani esistenze, servitelo con amore. Servire Cristo è
libertà!...
(16 agosto 2000 - ore 18 - Piazza S. Giovanni)
In realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui
che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è
Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono
falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che
altri vorrebbero soffocare. E' Gesù che suscita in voi il desiderio
di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire
un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il
coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare
voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna.
Carissimi giovani, in questi nobili compiti non siete soli. Con
voi ci sonò le vostre famiglie, ci sono le vostre comunità, ci sono
i vostri sacerdoti ed educatori, ci sono tanti di voi che nel
nascondimento non si stancano mai di amare Cristo e di credere
in Lui. Nella lotta contro il peccato non siete soli: tanti come voi
lottano e con la grazia del Signore vincono!
Cari amici, vedo in voi le "sentinelle del mattino" (cfr Is
21,11-12) In quest'alba del terzo millennio. Nel corso del secolo
che muore, giovani come voi venivano convocati in adunate
oceaniche per imparare ad odiare, venivano mandati a combattere gli uni contro gli altri. I diversi messianismi secolarizzati, che
hanno tentato di sostituire la speranza cristiana, si sono poi rivelati veri e propri inferni. Oggi siete qui convenuti per affermare
che nel nuovo secolo voi non vi prestereste ad essere strumenti
di violenza e distruzione; difendete la pace, pagando anche di
persona se necessario. Voi non vi rassegnerete ad un mondo in
cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo
sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti.
Cari giovani del secolo che inizia, dicendo "sì" a Cristo, voi
dite "sì" ad ogni vostro più nobile ideale, lo prego perché Egli
regni nei vostri cuori e nell'umanità del nuovo secolo e millennio. Non abbiate paura di affidarvi a Lui. Egli vi guiderà, vi darà
la forza di seguirlo ogni giorno e in ogni situazione.
Maria Santissima, la Vergine che ha detto "sì" a Dio durante
tutta la sua vita, i Santi Apostoli Pietro e Paolo e tutti i Santi e le
Sante che hanno segnato attraverso i secoli il cammino della
Chiesa, vi conservino sempre in questo santo proposito!
A tutti ed a ciascuno offro con affetto la mia Benedizione.
(Tor Vergata -19 agosto 2000 - ore 20).
Con tante speranze nel cuore siamo entrati nel terzo Millennio. Sono speranze di pace, di fraternità, di grazia. Sono l'attesa di un mondo migliore.
Eppure a guardarsi intorno c'è tanta nebbia, ci sono ombre cupe e minacciose; ci sono drammatici segni di morte: la notte sembra ancora profonda.
Q u a n d o spunterà l'aurora?
Per i credenti in Cristo a Pasqua brillerà la luce, splenderà il sole, la vita, la
vita vera, canterà il suo trionfo.
Cristo è r i s o r t o !
Giovani!
Questo avvenimento vi interpella, vi chiama, vi provoca.
"Non è forse Cristo il segreto della vera libertà e della gioia profonda del
cuore? Non è Cristo l'amico supremo e insieme l'educatore di ogni autentica
amicizia?" Così afferma il Papa Giovanni Paolo II e a voi giovani dice - come
a d agosto nella Giornata Mondiale - "Vedo in voi le sentinelle
del mat-
tino in questa alba del terzo
millennio".
E' a voi, dunque, che viene chiesto di far diradare la nebbia, di fugare la
notte, di annunciare per l'umanità il sorgere della luce che è la giustizia, la solidarietà, l'amore.
"Voi - vi ha detto il Papa - difenderete la pace... Voi non vi rassegnerete ad
un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti,
mancano di lavoro. Voi difenderete la vita... vi sforzerete con ogni energia di rendere
questa terra sempre più disponibile per tutti".
Sarete sentinelle se con la vostra vita, con le vostre parole, con il vostro
impegno porrete questi segni, darete queste testimonianze.
Coraggio!
La C n i e s a tutta e q u e s t a
nostra Chiesa di Viterbo ha fiducia e conta su di voi.
• Giornata Mondiale della
pag.
2
C o n l a palma in mano e
Gioventù
con l a fede nel cuore e con l a
gioia nel volto c e l e b r i a m o l a
GIORNATA DIOCESANA DELLA
• L'importanza di un voto
"
8
GIOVENTÙ ( 7 a p r i l e 2 0 0 1 ) a
Montefiascone e portatene
• Diamo un'alternativa
"
9
il s e g n o n e l l e P a r r o c c h i e ,
ai nostri figli
nelle comunità, nei g r u p p i ,
n e l l e f a m i g l i e , a tutti e che
il v o s t r o a n n u n c i o sia c a r i • L'Astronomia è viva!
"
12
co d i s p e r a n z a e g e n e r o s o
nell'impegno.
• Il gatto e la gattarola
"
13
V i s a l u t o c o n a f f e t t o e vi
benedico.
• Il problema dell'inquinamento
"
17
+ Lorenzo Chiarinelli
Vescovo
S O M M A R I O
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001
pag. 10
Giornata Mondiale della Gioventù
in Diocesi
Ore 17,30:
Ritrovo dei GRUPPI GIOVANILI P A R R O C C H I A L I
presso la Basilica di S.
Flaviano.
Il V e s c o v o benedice le
p a l m e e c o n s e g n a la
P A L M A a o g n i parrocchia.
I t i n e r a r i o di p r e g h i e r a
v e r s o la c o n c a t t e d r a l e
di S. Margherita.
Ore 18,31):
Veglia di preghiera.
Ore 19,30:
Cena al sacco in Seminario e presso le Maestre Pie.
Ore 20,15:
Concerto Gospel del Coro di Tuscania "The White
Singers" e scene da Jesus Christ Superstar del
gruppo "Nuova Dimensione" di Ischia di Castro.
Ore 21,30:
Rientro a casa.
Servizio
Diocesano
di Pastorale Giovanile di Viterbo
Basta il pallone?!?
CALENDARIO DIOCESANO - PARROCCHIALE
7 aprile (sabato) - Vigilia delle "Palme"
ore 17,30 Giornata Mondiale della Gioventù
(vedi programma a parte)
8 aprile (domenica)
ore 10,30 B e n e d i z i o n e delle Palme nella
Basilica di S. Flaviano e corteo
fino a S. Margherita.
Celebra il Vescovo emerito Mons.
D'Ascenzi.
11 aprile
(mercoledì)
Messa Crismale nella cattedrale
di S. Lorenzo a Viterbo
I sacerdoti, tutti presenti e concelebranti con il Vescovo, rinnoveranno
i loro impegni sacerdotali.
Partecipazione e preghiera sincera,
perché siano sempre all'altezza del
loro delicato compito.
12 aprile - Giovedì Santo
ore 18,00 | n S. Margherita:
Messa vespertina della Cena del
Signore. E' il giorno in cui Gesù ha
istituito l'Eucaristia, alla quale siamo
invitati tutti (prendere Pasqua):
- uomini
- donne
- giovani
- ragazzi di cresima e non
c e r c a n d o di a c c o s t a r c i p r i m a al
sacramento della riconciliazione
(confessione).
Nella mattinata: dalle ore 10 alle 12
Nella serata: dalle ore 16 alle 18,
ci sarà sempre qualche confessore
in chiesa.
Celebrerà Sua Ecc.za Mons.
Giovanni D'Ascenzi.
ore 21,30 Ora di adorazione in S. Margherita.
13 a p r i l e Digiuno e astinenza,
ore 16,30 Celebrazione della Passione del
Signore.
Venerdì Santo
Innalziamo
i nostri cuori...
Gesù...
è risorto!
E siamo giunti alla Santa Pasqua. I nostri
cuori si "aprono" alla speranza del perdono,
della salvezza e della pace.
Come giustamente sostiene il nostro Papa
"tutti gli uomini possono salvarsi, purché lo
vogliano!" (n.d.r.)
Ma gli uomini vogliono veramente salvarsi?
Se lo desiderano, devono, anzi dovrebbero,
iniziare un cammino di fede a partire proprio
dalla vita di tutti i giorni; iniziare la loro strada
della redenzione e del perdono.
Perché, non c'è bisogno sempre di chiedere
al Signore. Lui sa leggere, sa decodificare e
interpretare anche un nostro più piccolo respiro,
che anela ad un desiderio.
Questa volta, però, almeno per questa
volta, il nostro desiderio sarà un inno di resurrezione spirituale e un desiderio di somigliare al
Signore, colui il quale è morto e resuscitato per
salvare gli uomini, tutti gli uomini, anche quelli
indifferenti, scettici o malvagi, pur nella loro cristianità.
Ricordiamoci,
dunque, che Dio è amore,
sorriso, pace e, soprattutto perdono.
Lo stesso perdono che noi cristiani, durante
questa santa Pasqua, chiediamo indegnamente
a Lui, nella speranza che, purificati dai nostri
peccati gravi e meno gravi, possiamo riprendere, semmai ci fossimo fermati, a percorrere quel
meraviglioso viale alberato ... la preghiera ...
che ci condurrà dentro una piazza illuminata da
una luce misericordiosa ed eterna, che ci renderà veramente "ricchi" e finalmente "felici".
Silvia Somigli
16 aprile
ore 11,00
22 aprile
ore 17,30
ore 21,30 Processione del Cristo Morto
Percorso: Trento, S. Lucia, Piazza,
Bixio,
Verentana,
Cavour,
S.
Margherita.
14 aprile - Sabato Santo
Veglia pasquale: madre di tutte le
veglie
ore 22,00 In S. Margherita: attesa notturna
della Risurrezione con celebrazione e rinnovo delle promesse battesimali.
15 a p r i l e - P A S Q U A
Risurrezione del Signore.
Alleluia!
Sante Messe - in S. Margherita ore 7 , 3 0 - 9 - 1 0 - 11 - 1 2 - 19,30.
Sua Ecc.za Mons. Fiorino Tagliaferri sarà presente nella nostra
comunità dal venerdì santo alla
domenica di Pasqua.
- Lunedì dell'Angelo
S. Messa con benedizioni celebrata dal nostro vescovo diocesano
Mons. Lorenzo.
- Domenica II di Pasqua
Processione di S. Vincenzo con la
benedizione delle campagne.
26 aprile - FESTA DI S. FLAVIANO
Il programma dei festeggiamenti religiosi e civili sarà fatto conoscere al
più presto.
29 aprile - Domenica III di Pasqua
Giornata dell'Università Cattolica
del Sacro Cuore
1 maggio (martedì)
Inizia il mese di maggio.
Sante Messe in S. Margherita - ore
9-10
La Messa vespertina - durante questo mese - sarà celebrata ogni giorno a S. Margherita alle ore 18, alla
quale seguirà la Funzione Mariana.
4 maggio (venerdì) - Primo Venerdì del mese
ore 17,00 Cripta di S. Lucia: ora di adorazione.
S. Messa con la protezione di S.
Lucia e del Beato P. Pio.
6 maggio (domenica)
ore 11,00 Prima Comunione in S. Margherita
XXXVIII Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001
pag. 11
1 9 5 8 - P.
E n z o
Corba con
la barbetta,
allora portata da tutti
i missionari
del PIME,
è circondato da amici,
tutti giovani
sacerdoti,
Anni 50 - 55.
Sono i giovani
del S e m i n a r i o
Regionale della
Quercia.
Rettore
era
Mons. A m e d e o
lombari.
La foto è s t a t a
scattata
in
occasione della
visita di un salesiano:
D.
Alessi. Faccio notare: D. Pietro C o n d o l i , sulla sinistra e D. Raponi, con il
tamburello in mano, sulla destra; attualmente il primo è Vicario Generale
della diocesi di Viterbo, il secondo della diocesi di Civitavecchia e Tarquinia.
Quasi al centro della foto, il più grande: D. Virginio Manzi.
Provate voi a riconoscere gli altri!
d i n a n z i al S a n t u a r i o d e l l a M a d o n n a d e l l a Q u e r c i a , s o n o : D.
Andrea, D. Giampietro, D. Giacinto, D. Enrico, D. Pompeo, D.
Scacchi, D. Silvano, P. Enzo, D. Alfredo, D. Tito, D. Vasco, D.
Mameli, D. Pecci.
P. Enzo sta per ritornare in Italia dal Bangladesh. E' sempre attivo.
Ne parleremo nel prossimo numero de "La Voce".
GIUBILEO 2000
MONTEFIASCONE: UN PAESE SULLA VIA DEI PELLEGRINI
DI G I A N C A R L O BRECCOLA
dal numero precedente
m) La stazione di Posta dell'Aquila
Bianca
Fino a questo punto l'identificazione delle due osterie che esistevano
in località Guadiano - della SCALA e DELL'ANGELO - sembrerebbe sufficientemente chiara. Le cose si complicano nel momento in cui si viene a
sapere che in una delle due locande, già nel 1798, era sistemata la stazione di Posta detta dell'Aquila Bianca.
Proprio in quell'anno, infatti, verso la fine di febbraio Pio VI - costretto
dai francesi ad abbandonare Roma - passò per Montefiascone diretto a
Siena e in quell'occasione la popolazione del paese "mosse in folla a
contemplarlo l'ultima volta, e fece gran raduno presso all'albergo
suburbano della posta" posto lungo la strada di transito, potendo così vedere
l'anziano Pontefice "in un carrozzino con pochi seguaci: vecchio ridotto
allo stremo: potenza del mondo scaduta: co' capelli bianchissimi, con la
testa incurvata sotto il peso più ancora del suo dolore che dell'età [...] il
povero vecchio benedisse: ma la mano tremava, e due righe di lagrime
corsero come due rivi di perle nelle guance pallide e flosce".'
Nella stessa locanda spirò, nel 1830, il cardinale Remigio Crescini
che, "ritornando di Roma, dove aveva ricevuto l'onore della Porpora, al
suo vescovado di Parma, colpito per istrada da fiero morbo e fermatosi
qui all'albergo dell'Aquila bianca in poco tempo mori."2
Per quanto riguarda la qualità del servizio offerto dall'albergo, volendo dar credito ad un laconico e poco lusinghiero giudizio di un viaggiatore inglese di quel periodo, d o v r e m m o supporre una gestione piuttosto
mediocre, tale da autorizzare queste raccomandazioni: "Che
nessun
inglese si fermi a Monte-Fiascone
(intendo dire nella locanda della cittadina), a meno che non voglia farsi affumicare e sottoporsi a digiuno; ma
prosegua per Viterbo che è una bella città con un'ottima locanda lungo la
via."3
Probabilmente le critiche del turista britannico dovevano essere fondate se, a distanza di pochi anni, troviamo costruita una nuova stazione
di Posta in sostituzione dell'altra, 4 ormai definita "Posta Vecchia" e trasformata, successivamente, in caserma. Rinveniamo così annotazioni su
alcuni lavori eseguiti alla stessa costruzione nel 1844, 5 e su altri, più consistenti, realizzati quando - cessati i moti rivoluzionari del 1848-49 - il
capitolo della Cattedrale la affittò ai Dragoni pontifici francesi per circa
cinque anni. Presso l'archivio capitolare di Montefiascone, esiste infatti
una "Nota di tutte le spese occorse nel restauro dell'Antica Posta, d.a
l'Osteria
dell'Angelo
ad uso di Caserma,
e Scuderia per i Dragoni
Pontifici'.
Ma proprio questa indicazione diviene fonte d'incertezza in
q u a n t o a f f e r m a c o m e la s t a z i o n e di p o s t a f o s s e i n s e d i a t a p r e s s o
l'Osteria dell'Angelo mentre, da un disegno esistente all'archivio di Stato
di Roma - che permette la comparazione dell'edificio - si desume che la
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"Caserma e Scuderia Dragoni Situata a Monte Fiascone Fuori Della Porta a
Contatto della Posta dei Cavalli di Proprietà del Reverendissimo Capitolo" già
Albergo dell'Aquila Bianca, oggi proprietà Scoppola-Jacopini in via D. Alighieri 23
(Arch. Stato Roma).
vocazione di santa Maria Maddalena, comportava l'obbligo di una messa
domenicale soprannumeraria da celebrare nel tempo del mattutino. Nel
1703 l'ospizio, o locanda, era quasi crollato e perciò il relativo beneficio,
per la pochezza del reddito, non interessava alcun ecclesiastico. 6
20.
CONCLUSIONE
A questo punto una breve rassegna di testimonianze relative al transito dei romei nel territorio ci permette di delineare un sintetico bilancio
sul coinvolgimento della Tuscia alle nuove forme di pellegrinaggio, in
relazione, specialmente, a quei tratti di Cassia consolare montefiasconese che, nonostante il secolare abbandono e le diverse vicissitudini storiche, costituiscono a tutt'oggi "uno dei più splendidi esempi di strada
romana ancora utilizzata e tenuta in ottimo stato di
conservazione."7
IL GIUBILEO HA FATTO RISCOPRIRE LA VIA F R A N C I G E N A
Una marea di pellegrini che si recavano a Roma per il Giubileo sono
transitati lungo il vecchio percorso della Via Francigena con i mezzi più
svariati: moltissimi a piedi, altri in bicicletta, in sella alle moto, in sella a
cavalli, muli, asini [...] riscoprendo il gusto del pellegrinaggio, con tutto
ciò che comporta: la fatica, la provvisorietà, l'essenzialità, la diversa
dimensione del tempo e dello spazio.
(segue)
"CASERMA E SCUDERIA DRAGONI SITUATA A MONTE FIASCONE FUORI DELLA
PORTA
A CONTATTO
DELLA
POSTA
DEI C A V A L L I
DI P R O P R I E T À
DEL
REVERENDISSIMO CAPITOLO" doveva essere situata presso l'antica osteria
della Scala. Forse le due osterie, dell'Angelo e della Scala, erano sistemate nello stesso edificio, o forse si erano associate combinando l'insegne; purtroppo non si sono trovati ulteriori documenti che possano chiarire la situazione e quindi, per ora, d o b b i a m o accontentarci di queste
discordanti indicazioni.
n) Ospizio del Leone
Nel 1630, in un luogo non identificato della parte più antica del
paese, esisteva una locanda sotto il segno del Leone. La sua rendita,
insieme a quelle di una vigna e di una casa nel borgo vecchio, ammontava a trenta scudi e costituiva uno dei tanti benefici annessi all'altare del
Ss.mo Crocifisso in Cattedrale. Il beneficio, che era semplice e sotto l'in-
NOTE:
1. LUMBROSO, GIACOMO, Roma e lo Stato romano dopo il 1789, da una
inedita autobiografia [di Francesco Orioli], Roma 1892, p. 38.
2 . D E ANGELIS c i t . , p a g . 1 5 8 .
3. HAZLITT, WILLIAM, Notes of a Journey trough France and itaiy,
Londra 1826.
4. La nuova stazione di Posta, all'insegna dell'Aquila nera, era situata nell'edificio ex proprietà Fanali all'inizio di via Cassia Vecchia.
5. ACM, Nota de lavori fatti alla Posta Vecchia appartenente a questo Rev.mo Capitolo con Ordine del Reverendo D. Vincenzo
Marenghi.
6. AVM, Visite pastorali del 1630 (voi. IX) e del 1703-4 (voi. XVII),
trascrizione e traduzione di don Domenico Cruciani e Leone Mezzetti.
7 . CAGIANO DE AZEVEDO - SCHMIEDT, c i t . , p . 4 4 .
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001
pag. 10
/IhJvUcg,
Strada
nel
di
Rojano
degrado
L'antica e caratteristica strada rurale, detta di Rojano, che dalla
provinciale del Lago conduce all'omonima valle è impraticabile.
Ridotta ad un fosso scosceso e pericoloso non è più accessibile ai
tanti coltivatori diretti che dovrebbero utilizzarla per raggiungere i
propri campi.
La denuncia viene proprio da uno di loro, il signor Angelo Manzi
che rimprovera al Comune di aver abbandonato questa indispensabile via di comunicazione fra il centro abitato e i terreni posti sul
versante occidentale della valle del lago di Bolsena. "In effetti gli
operai del Comune, qualche tempo fa, dopo anni ed anni di trascuratezza, hanno dato una sistemata alla careggiata stradale ma si
sono dimenticati delle necessarie opere di canalizzazione delle
acque piovane di modo che, queste, non potendo scorrere ai suoi
lati invadono la strada e ormai l'hanno trasformata nel letto di un
Piano
regolatore,
chi l'ha visto?
Lo sviluppo edilizio di un territorio comunale come quello di
Montefiascone, molto esteso e con emergenze ambientali di
assoluto rispetto, dovrebbe passare, obbligatoriamente, attraverso le maglie di un Piano Regolatore Generale... che non c'è.
Ovvero, questro strumento urbanistico di primaria importanza in teoria esiste e si tratta di un piano ormai esaurito e deve
essere aggiornato alle accresciute esigenze della popolazione,
con particolare riferimento ad insediamenti produttivi di carattere commerciale, industriale, artigianale e turistico. E per questi
scopi, alcuni anni fa, la giunta comunale aveva incaricato il
Prof. Paolo Portoghesi , urbanista di fama mondiale, di predisporre una Variante Generale al Piano Regolatore che dettasse gli indirizzi urbanistici per i decenni avvenire. Per la verità,
anche se con fasi alterne, il professionista romano insieme al
suo staff, aveva messo a punto uno studio approfondito della
situazione edilizia in essere, suggerendo le linee guida da
seguire per gli insediamenti futuri. In altre parole: dopo accurati
sopralluoghi, anche con rilevazioni aeree a bordo di elicottero e
passando anche attraverso incontri con la cittadinanza, con i
politici e con gli imprenditori locali, l'illustre cattedratico aveva
prodotto la sospirata Variante consegnandola al sindaco Mario
Trapè.
Ma di questa mole di carte, mappe, studi, fotografie, planimetrie e diavolerie del genere non se ne è saputo più nulla.
L'opposizione di centro destra scalpita (ma, per la verità, con
non troppa convinzione) e a più riprese ha chiesto al sindaco
Trapè di tirare fuori questo dossier e metterlo a disposizione di
chi ne ha interesse. Senza trascurare un particolare di primaria
importanza: il costo del lavoro dell'architetto Portoghese ascende a circa mezzo miliardo di lire gran parte del quale gli è stato
già versato dal Comune. C'è, comunque, chi sostiene che l'importanza di una Variante al Piano Regolatore Generale di cui il
Comune è già dotato (anche se le sue capacità funzionali sono
esaurite da tempo), è del tutto virtuale. Nel senso che chi doveva costruire una casa, un capannone, una stalla, un laboratorio, un albergo e via di seguito lo ha potuto fare ugualmente.
Ma sempre dovendosi arrampicare sugli specchi o pietendo i
soliti favori.
La Variante Portoghesi, invece, non solo è necessaria, ma
addirittura indispensabile per lo sviluppo futuro dell'intero territorio comunale. Pensiamo ai piani del Prusst, quegli insediamenti turistici di sviluppo del territorio che possono beneficiare
dei cospicui finanziamenti dell'Unione Europea. Senza un
PRG, approvato dalla Regione e con il quale i progetti debbono
confrontarsi, non se ne può fare nulla. A Montefiascone le cose
vanno per le lunghe. E non solo si differisce nel tempo l'attuazione del nuovo Piano Regolatore, ma vengono rimandati tante
altre decisioni che con lo strumento urbanistico hanno a che
fare: dal recupero di interi quartieri, al potenziamento delle
infrastrutture, al piano per il traffico, ecc. Chissà se un'accelerazione potrà essere data dalle prossime elezioni di primavera?
a cmag, JU
1/(wibenta
Ricci
torrente dove non si può transitare nè a piedi... e nè a cavallo". Ma
c'è di più e di peggio. Sul percorso della strada sorge la storica
fonte medievale di Rojano, anch'essa restaurata di recente ma che,
per la mancanza di opere idrauliche, è pure essa impraticabile
venendo a trovare in mezzo ad una pozzanghera. La strada corre in
superficie di quello che è un tratto di antico acquedotto che porta
l'acqua, dalla Rocca alla fonte di Rojano. Questa si trova a 504
metri sul livello del mare. Nel medioevo era collegata con il pozzo
della soprastante Rocca dei Papi e di essa si hanno notizie storiche
attraverso lo Statutum Vetus del municipio falisco. Nell'antico statuto del 1481, si legge infatti: "Nessuno osi sturare l'abbeveratoio e
lavatoio di Rojano, oppure lo si faccia sturare e deviare dal suo vecchio corso sotto pena di dieci libbre di paparini (moneta dell'epoca.
N.d.r.), la metà dei quali vada al Comune, la quarta all'accusatore,
l'altra quarta al Podestà: chiunque di buona fama può denunciare e
gli si presti fede".
Altri tempi. Oggigiorno sarà prestata fede dagli amministratori
comunali al signor Angelo Manzi che denuncia lo stato di degrado
sia della strada che della fonte?
Strage di pioppi sul
lungolago
Strage di pioppi sulla riva
del lago di Bolsena nel territorio
comunale
di
Montefiascone. Queste piante che ombreggiavano il tratto di spiaggia nei pressi del
rimessaggio del circolo nautico s o n o state inesorabilmente abbattute a colpi di
motosega. Immediate e
c o r a l i le p r o t e s t e di t a n t e
persone, amanti del lago e
della natura che non riescono a spiegarsi questo inaudito scempio. Eppure
sembra che tutto sia stato eseguito con i crismi della legalità. Alcuni ambientalisti che hanno protestato in Comune in un primo momento pare che si siano sentiti rispondere, da un assessore, che lui non ne sapeva nulla. Ma poi la verità è
venuta alla luce e si è appreso che le autorità comunali erano ben consapevoli
dell'abbattimento dei pioppi.
Questi erano stati piantati, diversi anni fa, proprio a ridosso del bagnasciuga
al pari di molti altri che ne costeggiano lunghi tratti di litorale. Le loro fresche
chiome facevano ombra ai bagnanti che amano sdraiarsi lungo il muretto che
costeggia un lungo tratto dell'assolata strada provinciale del lungo lago.
Come ti spendo le contravvenzioni
Gli automobilisti indisciplinati sono avvertiti: il Comune di Montefiascone prevede di incassare, nel corso del corrente anno 2001, almeno 500 milioni per violazioni al codice della strada. Si tratta di una cifra superiore di 100 milioni a quella riscossa durante tutto lo scorso anno 2000. E gli amministratori comunali
sono così certi delle loro previsioni che hanno già stilato un piano per la destinazione dei proventi delle contravvenzioni. La giunta comunale, infatti, in una delle
sue recenti sedute ha deliberato una previsione di bilancio per destinare il 50%
della somma preventivata all'incasso, per sanzioni amministrative, da comninare
agli utenti della strada, pari a 250 milioni, in base a precisi capitoli previsti dalla
legge. Di questo quarto di miliardo, per la manutenzione ordinaria delle strade
comunali di campagna, andranno 30 milioni, pari al 12%; per quelle interne un
altro 16% che equivale a 40 milioni.
Inoltre un ulteriore 20% e cioè 60 milioni sarà speso per il miglioramento
della circolazione stradale ed il potenziamento della segnaletica stradale. Ed
ancora il 12%, uguale ad altri 30 milioni sarà utilizzato per incrementare i mezzi
tecnici della Polizia Municipale il che significa che sarà acquistata almeno un'altra vettura. Per la manutenzione del parco macchine dei vigili urbani il Comune
impegnerà il residuo 40%, 90 milioni ed ecco che i 250 milioni sono tutti collocati. Per l'utilizzo della quota spettante al comune, in ordine all'intera somma
incassata per contravvenzioni stradali, la legge prevede che una quota, non
inferiore al 10%, deve essere spesa per interventi rivolti alla sicurezza stradale
in particolare a tutela degli utenti più deboli: bambini, anziani, disabili, pedoni e
ciclisti. Ma, francamente, nelle previsioni del comune falisco, non abbiamo colto
di queste occasioni. Da notare, infine, che nessuna somma è stata destinata per
la redazione di piani per il traffico urbano ed extraurbano o per studi, richerche e
propaganda ai fini della sicurezza stradale. Tutte finalità, queste, previste dalla
legge ma che gli amministratori comunali di Montefiascone non hanno creduto
opportuno di soddisfare.
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001
NOTA DI AGRICOLTURA
pag. 11
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V e r s o il d i s a s t r o ?
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Informazioni di difesa delle colture e di politica agraria
L'archeologo israeliano Yosef Garfinkel della Università di Gerusalemme, ha studiato a fondo molti graffiti e disegni eseguiti circa 9.000 anni fa. Era l'epoca in cui l'uomo
cominciava a vivere in comunità stanziale, dopo aver abbandonato la caccia e gli spostamenti senza fine, per rincorrere la selvaggina, che era l'unica fonte di cibo. I graffiti
ed i rudimentali disegni raffigurano uomini e donne in atteggiamento di danza di gruppo. Gli uomini primitivi, dopo la caccia e dopo essersi cibati a sazietà con le prede, danzavano tutti insieme intorno al grande fuoco che era servito ad arrostire carni selvatiche.
Sicuramente la danza era la conclusione della festa della grande mangiata, ed era
eseguita anche a titolo propiziatorio per le successive battute di caccia.
Abbandonata la vita nomade ed avviate le prime rudimentali pratiche agricole per
procurarsi il cibo quotidiano, i nostri avi, seguitarono a praticare le danze come espressioni rituali, davanti ai
frutti della terra raccolti
in grandi mucchi. Con
l'avvento dell'agricoltura
le danze erano più impegnate e con più partecipanti. Le ragioni sono
ovvie: dal momento della
semina al momento del
raccolto passano molte
settimane o addirittura
molti mesi. Le feste, le
c e r i m o n i e e le danze
rituali erano finalizzate
ad invocare l'aiuto delle
forze soprannaturali, che decidevano letteralmente il bello ed il cattivo tempo, da cui
dipendevano raccolti più o meno abbondanti e più o meno scadenti. In altre parole,
mentre gli agricoltori danzavano il grano cresceva. Tali usanze rituali sono sopravvissute fino ai giorni nostri.
Da alcuni anni, però, l'agricoltura è cambiata. Attualmente in Europa l'agricoltura
produce solamente il 2% della produzione interna lorda ed ha un'occupazione di forze
lavorative di nemmeno il 5%. Tuttavia le produzioni agricole sono aumentate a tal punto
che abbiamo derrate in eccesso e spesso le distruggiamo per esigenze di politica agricola. Come può avvenire tale fenomeno?
Nel 1957 sei nazioni europee firmarono il cosiddetto Trattato di Roma e costituirono la CEE (Comunità Economica Europea), con essa, fra l'altro, si richiedeva
all'agricoltura di soddisfare il bisogno alimentare comunitario. Oggi la Comunità si è
estesa a quindici nazioni e si chiama UE (Unione Europea). In questo inizio del XXI
secolo l'UE sta vivendo una crisi profonda soprattutto per il modo in cui si è sviluppata
l'agricoltura, mettendo in discussione anche la PAC (Politica Agricola Comunitaria). Il
modello antico e tradizionale dell'agricoltura ha subito una modernizzazione ed è diventato impresa agricola. L'agricoltura tradizionale era legata al territorio ed era soprattutto
a carattere estensivo; oggi è richiesta la specializzazione e vengono applicate le rigide
regole della produttività imprenditoriale e le più esasperate speculazioni commerciali.
Secondo qualche giornale, in Germania l'agricoltura è al limite della sopportazione.
A causa dell'attività zootecnica, ogni anno nei terreni vengono distribuiti per ogni ettaro
166 Kg di azoto e 38 Kg di fosforo.
Nella Bassa Sassonia, in una zona con meno di 250.000 abitanti, vengono allevati
circa 20 milioni di bestie. E' tanta la quantità di letame che viene distribuito sul terreno,
da renderlo sterile per eccesso di concimazione. Emissioni di ammoniaca e di microrganismi riducono la salubrità dei luoghi. I maiali ed i polli vengono allevati in vere e proprie fabbriche di carne: vengono ammassati in posti molto stretti che causano agli animali malformazioni ossee. Vengono privati dei denti, dei becchi e delle unghie per non
provocarsi danni a vicenda e vengono imbottiti di antibiotici per tenere a bada le malattie che potrebbero scatenarsi in tali condizioni di vita. Costretti e forzati ad una vita
sedentaria, rimangono in piedi solamente perché stanno tanto stretti da sorreggersi a
vicenda; appena manca un sostegno crollano a terra. I maiali spesso si ammalano di
polmonite ed il 25% muoiono prima di arrivare al macello.
Anche in Italia sembra che gli allevamenti di polli non siano da meno. I volatili vengono racchiusi in enormi assembramenti ed ogni pollo ha a disposizione lo spazio corrispondente ad una scatola da scarpe. Il poco spazio a disposizione per ogni animale,
non gli permette di girarsi o di stendere le ali o di arruffare le penne, portandolo a degenerazioni, come il cannibalismo, che è tenuto sotto controllo con il taglio di un terzo del
becco al pulcino di pochi giorni.
In altre parti del territorio avvengono altri fenomeni: in molti terreni, la scarsità di
concimazione organiche porta ad una crescente ed allarmante carenza di humus, con
conseguente pericolo di desertificazione dell'ambiente. E' finito il pascolo libero e sono
scomparse le razze animali originali e territoriali. Il set-aside ha sottratto al pascolo ed
al foraggio più del 20% del fabbisogno, ed è una delle ragioni per cui negli allevamenti
si usano farine animali. Il disastro della mucca pazza non è avvenuto per caso.
Tutto quanto sopra è finanziato con i soldi della comunità. Se non si troverà
presto una soluzione per l'agricoltura, rischiamo di finanziare, con i soldi dei cittadini comunitari, uno spaventoso disastro dell'agricoltura dell'Unione Europea.
Gimberto
a cura del Dott. Agr. M a s s i m o Angeloni
Via Verentana, 2 7 - Montefiascone - Tel. 0761/820310
e-mail: [email protected]
Con il mese di Aprile entriamo nel vivo della difesa sanitaria
delle nostre colture.
Sulla vite, quando si saranno aperte 2 foglioline, è il momento di fare interventi con mancozeb, folpet o propineb nei vigneti
dove lo scorso anno ci sono stati attacchi di escoriosi e non trascurare i trattamenti a base di zolfo polverulento per prevenire
infezioni di iodio e quelli a base di rame.
Sulle Drupacee, nella fase di sfioritura, si interviene contro i
tripidi con acefate, quinalfos o dimetoato.
Questi stessi prodotti sono utili anche quando compariranno
gli afidi. Dopo la "scamiciatura" si comincerà a controllare l'oidio
con fenarimol, esaconozolo o penconazolo. Se si avranno piogge persistenti sarà necessario un intervento sul "verde" per prevenire o controllare le infezioni primaverili (monilia, bolla, corineo, fusicocco) con miscele del tipo bitertanolo e ziram oppure
TMTD e carbendazim.
Sul ciliegio, che fa i frutti dopo la metà di maggio, sarà il
caso di controllare la mosca del ciliegio (Rhagoletis cerasi) con
prodotti specifici che vi ricordo hanno, di solito, 15-20 giorni di
tempo di carenza, per cui sospendere gli interventi alla fine di
questo mese per ragioni di sicurezza. Naturalmente su quello
molto precoce non si deve intervenire.
Sulle Pomacee, con la caduta delle prime piogge, dovremo
iniziare la difesa contro la ticchiolatura; sul pero inizialmente si
userà prodotti di copertura a base di sali di rame, ziram, mancozeb, tiram; poi successivamente formulati a duplice azione, particolarmente per il melo contro l'oidio, come fenarimol, bitertanolo
o flusilazol. Fino alla fase del "frutto noce" si può intervenire ogni
7-8 giorni. In generale, ricordiamo che i prodotti di copertura
vanno somministrati fino a 36 ore dalla caduta della pioggia,
mentre i sistemi o endoterapici possono essere usati anche fino
a 96 ore.
Sul pero dovremo controllare costantemente la deposizione
delle uova della psilla e in caso di riscontro si dovrà intervenire al
cambiamento di colore delle uova stesse, con amitraz o diflubenzuron.
Chi aderisse al Programma Regionale Agroambientale
del Reg CEE 2078/92 o al Reg CEE 1257/99, deve rivolgersi
al proprio tecnico per informazioni dettagliate, poiché alcuni
dei principi attivi sopra elencati non sono ammessi dal suddetto regolamento, considerando che nel mese di febbraio
la Regione Lazio ha aggiornato le disposizioni per i trattamenti autorizzati.
RAI: UNO SPUT!
A commento della trasmissione "RAI UNO SPOT" andata in onda il
10 marzo e dedicata (si fa per dire) a Montefiascone, credo sufficiente e significativo riportare alcuni brevi stralci da un articolo di
GIORGIO ZERBINI scritto in occasione dell'analoga esperienza televisiva "TUTTO IL MONDO È PAESE" del 22 settembre 1984 e, purtroppo,
malauguratamente attuale.
"RAI • TV VAI ALL'ONPIH! • Tre mesi di trattative, un'ala dì fritto
consumata tra programmi e relative modifiche [...] Tanta carne a
cuocere che ad un certo punto i megatelecapoccia non sapevano
più dove collocare gonfaloni, bandiere, bande musicali, teglie di
rame, medaglie, corone, coccarde, archibugi, ossa di prosciutto,
automobili che sbucavano fuori da porte, da bar, garages, gabinetti pubblici, gradinate, passaggi segreti sotterranei. [...] Tutto inizia all'insegna dello sbaraglio. Le telecamere puntano sui saltimbanchi, gli isterici, sulle teste policrome dei battipanza, sulle giarrettiere dei ballerini scalmanati, sugli ottoni delle bande impazzite,
sulle dentiere degli "artisti" che ostentano sorrisi all'Algida. Pochi
minuti per Montefiascone, [...] La clamorosa presa in giro è fin
troppo evidente. I megatelecapoccia ci evitano per timore di sentire
reclami. Un'arrocchiata al programma e vial [...] Mamma RAI TV,
vattene all'O. N.P.I.I Perché non vuoi ammettere che le tele private
t'hanno fatto cenere e panni sporchi?!".
Se, come diceva Oscar Wilde, l'esperienza è una cosa che non puoi
avere gratis, speriamo che a questo punto i montefiasconesi sappiano mettere a profitto la ben pagata lezione.
Giancarlo Breccola
pag. 10
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001
Taccuino e c o n o m i c o e t r i b u t a r i o
a cura del Dott. Franco Radicati
Ad ogni fine di legislatura, come è sempre avvenuto, l'imminente scioglimento delle Camere ha accelerato
notevolmente i lavori parlamentari. Hanno così visto la luce numerosi provvedimenti normativi, già in discussione
da tempo oppure del tutto nuovi, che non sarebbero probabilmente stati approvati negli stessi tempi in periodi di
normale funzionamento del Parlamento.
Fatto è che in vista delle elezioni l'assenteismo dei parlamentari alle sedute di Camera e Senato è bruscamente
diminuito e ciò, ovviamente, ha consentito di effettuare un maggior numero di votazioni per seduta con le conseguenti approvazioni di nuove leggi.
L'elenco dei provvedimenti approvati definitivamente dal Parlamento nelle sedute del periodo dal 26 febbraio al
8 marzo è piuttosto nutrito: si tratta infatti di ben 49 leggi, tra le quali molte riguardano l'elargizione di finanziamenti
e sostegno economico ad iniziative e soggetti i più svariati, come, ad esempio, gli "indennizzi ai cittadini e imprese
dei territori della ex Jugoslavia"; gli "interventi a favore del comune di Pietrelcina"; gli "interventi a favore della minoranza italiana in Slovenia e Croazia" ed altri simili, che rappresentano senza dubbio interventi necessari, ma che
probabilmente non sarebbero stati approvati con la stessa velocità qualora le Camere non fossero state sciolte.
L'elenco delle nuove leggi contiene però anche molte interessanti novità che riguarderanno tutti i cittadini e la cui
approvazione era già da tempo attesa. Tra queste, segnaliamo l'approvazione delle seguenti norme:
In materia di Circolazione stradale: la delega al Governo per la revisione del Codice della Strada, già in
discussione da lungo tempo. L'emanazione del nuovo codice della strada da parte del Governo conterrà numerose
e importanti novità, tra le quali la patente a punti; la possibilità di avere targhe personalizzate degli autoveicoli: l'obbligo per le auto di nuova immatricolazione della dotazione di serie di sistemi di sicurezza; le norme che puniscono
penalmente le gare di velocità, ecc.
Le disposizioni sulla circolazione stradale sono completate dalla legge sull'alcool che, sebbene dettata per
scopi sanitari - attuando forti restrizioni al consumo di alcoolici - sanziona tra l'altro pesantemente chi si pone alla
guida in stato di ebbrezza, per accertare la quale bastano due bicchieri di vino (0,5 grammi di alcool). Con questa
legge inoltre si tende a tutelare i minorenni dal consumo di alcool attraverso una limitazione della pubblicità di
alcoolici e superalcoolici su riviste e TV in particolari orari; non si potranno usare immagini di bambini che bevono
alcoolici, pena pesanti multe; infine vengono istituiti i centri regionali per il recupero degli alcoolisti e la consulta
antialcool che agirà a livello nazionale.
In materia di Giustizia: le disposizioni sull'Equo indennizzo per i processi lenti, che consentirà di chiedere un
risarcimento allo stato nel caso in cui i processi siano troppo lunghi in violazione del principio costituzionale della
durata ragionevole dei procedimenti giudiziari. Inoltre è stato approvato il cosiddetto "pacchetto sicurezza" con il
quale fra l'altro vengono rese più severe le punizioni dei piccoli reati quali furto e scippo.
In materia di Adozioni: è stata innalzata a 45 anni la massima differenza di età ammissibile tra genitori e figli
adottivi;
In materia di Lavoro: le nuove norme disciplinano il rapporto tra soci e cooperative di lavoro, cosentono ai soci
di divenire veri e propri dipendenti delle cooperative e rendono applicabile lo statuto dei lavoratori tranne la parte
relativa alla reintegrazione nel posto di lavoro.
In materia di Società: viene data la possibilità alle imprese artigiane di costituirsi o trasformarsi in società a
responsabilità limitata artigiana a condizione che in tali società la maggioranza del capitale sociale appartenga
agli artigiani e la maggioranza degli amministratori sia composta da artigiani.
Una maggiore produzione di leggi da parte del Parlamento può essere considerato un bene per le importanti e
necessarie riforme che servono al Paese; anche se da un diverso punto di vista, il fiorire di leggi e leggine rappresenta un ostacolo allo sviluppo del nostro Paese, nel quale più che di formare nuove leggi sarebbe necessario sfoltire e razionalizzare quelle esistenti, limitando in tal modo il campo d'azione della burocrazia.
Notizie dal Liceo della Comunicazione "C. Barbarigo >>
TEATRO NATALE 2000 "UN'AVVENTURA DI NATALE"
Come sapete ogni anno, in quasi tutte le scuole, si fanno delle rappresentazioni musicali e teatrali organizzate
dagli alunni; anche la nostra scuola ha dato il massimo per far sì che gli spettatori, che assistono alle nostre rappresentazioni, oltre a vedere scenette interpretate dagli alunni riescano a divertirsi e ad acquistare nuove conoscenze, o a porsi domande a riflettere sulla gioia della festa. La recita, rappresentata da noi ragazzi della II e III
media, ha messo in scena il tema del pellegrinaggio giubilare; tutto ha inizio da un semplice gioco per vincere la
noia delle vacanze e si conclude con il cammino verso Roma, per varcare la Porta Santa. I personaggi erano dodici e ognuno rappresentava persone della vita quotidiana: dal normale studente desideroso di vacanze all'agricoltore preoccupato della "mucca pazza", che vive solo sperando di vincere con il "gratta e vinci", al cacciatore o al tifoso. I ragazzi sono facilmente entrati nei personaggi dando vita ad una lezione di vita come lo è appunto il pellegrinaggio. La trama della recita era una normale caccia al tesoro e per giocare serviva una guida, un pastore, che li
conducesse al tesoro il quale fu la Porta Santa. Alla fine tutti i ragazzi sono stati premiati per il loro impegno. Oltre
a noi la I media e tutte le classi superiori hanno organizzato rappresentazioni che hanno lasciato nei cuori del pubblico una giornata di felicità. Questa è l'esperienza del 21 Dicembre 2000 la quale, penso, abbia dato a tutti, anche
ai docenti e agli alunni, gioia e soddisfazione.
"PAR CONDICIO TRA SCUOLA PUBBLICA E PRIVATA"
Ciao, sono Alda, frequento il IV superiore dell'Istituto "C. Barbarigo". Vorrei comunicare anche a voi l'entusiasmo e la gioia con le quali abbiamo portato avanti, in occasione del Santo Natale, noi alunni delle varie classi del
mio Istituto, le recite, il teatro, la musica ("Barbarigo's Band"), le premiazioni; tutte le iniziative utili per accomunarci,
interscambiare le nostre emozioni, relazionare con i più grandi, vivere serenamente il Natale. Sono grata al mio
corso di studi e all'Istituto privato che frequento perché hanno generato in me una grande sensibilità per tutte le
feste religiose, momento determinante per riscoprire quei valori indispensabili per una intera e proficua vita sociale.
Alda Fanelli IV Liceo Psico-Socio-Pedagogico
"MUSICA AL SEMINARIO
BARBARIGO"
Il giorno 21.12.2000 al Seminario Barbarigo, gli studenti delle classi I, II, III, IV del Liceo della Comunicazione e
Istituto Magistrale di Montefiascone, hanno dato luogo ad un bellissimo evento musicale. La Band, guidata dall'espertissimo Prof, di Musica Lino Giordani, ha eseguito diversi pezzi, spaziando da brani natalizi a canzoni rock italiane ed estere. Il pubblico accorso numeroso, ha sembrato gradire la performance dei ragazzi e li ha accolti con
numerosi e calorosissimi applausi. Il complesso si è formato l'anno scorso con una decina di persone che speriamo continuino ad allietare ancora con le loro note i compagni, i docenti, i genitori.
Marco Scarino IV Liceo Psico-Socio-Pedagogico
segue a pag. 9
L'importanza
della Democrazia
Il pensiero totalitario costituisce uno
degli incubi principali delle coscienze
democratiche, le quali si esplicano attraverso la Costituzione, massimo simbolo
della dialettica parlamentare, nella quale
trovano ingresso i principi di legalità e di
eguaglianza dei cittadini di fronte alle
leggi. II XX0 secolo è stato funestato dalle
ideologie fasciste e comuniste, contrapposte al pensiero liberal-democratico e,
per nostra fortuna, soccombenti rispetto
a quest'ultimo, seppure a prezzo di
immani tragedie.
Nonostante ciò il pensiero totalitario
non è mai scomparso del tutto, perché
rimane troppo forte la tentazione di dare
un taglio netto alle problematiche poste
da una società sempre più multiculturale
e complessa, avvalendosi dell'ausilio
delle nuove tecnologie al fine di sottoporre i singoli individui a nuove forme di controllo. Nella Germania nazista, infatti, una
società informatica dell'epoca contribuì
all'esecuzione dell'opera di schedatura e
di catalogazione dei cittadini di religione
ebraica, facilitando in tal modo la successiva opera di sterminio dei medesimi.
Ancora oggi alcune teorizzazioni politiche, favorevoli all'instaurazione di piccole
patrie e di identità etniche a prova di contaminazione, vagheggiano le ideologie
nazionaliste e xenofobe sorte durante i
primi anni del '900. Un buon antidoto
contro le derive totalitarie ed il revisionismo storico può essere costituito dalla
cultura storica, la quale deve essere latrice di messaggi positivi alle giovani generazioni. A tal fine mi permetto di consigliare la lettura del volume "Due concetti
di libertà" di Isaiah Berlin. Il libro contiene
l'esplicitazione in forma lineare dei concetti di libertà positiva e di libertà negativa, nonché la distinzione tra libertà di
fare o di essere qualcosa e libertà da
qualcosa (povertà, ingiustizia, tirannide).
Mi sia consentita, in ultima analisi, una
replica alle "elucubrazioni nostalgiche"
tenute recentemente sulle pagine di questa rivista.
Gli strali profferiti contro la "perfida
Albione" ed i disegni propagandistici alla
Boccasile rischiano di far passare in
secondo piano il fatto che la Gran
Bretagna
possiede
u n a Carta
Costituzionale sin dal 1215 (la Magna
Charta Libertatum) ed un sistema processuale penale di stampo accusatorio
dal 1690 (il c.d. Bill of Rights). L'Italia ha
adottato un modello parlamentare con lo
Statuto Albertino del 1848 ed i principi
del c.d. "giusto processo" sono stati inseriti all'interno della vigente Costituzione
Repubblicana con una modifica piuttosto
recente (L. Cost. 23/11/1999 n.2).
In Germania, durante il periodo della
follia nazista, i suddetti capisaldi della
vita democratica furono sostituiti dal
"Volksgeist", ovvero dal vincolo etico che
univa l'individuo alla collettività (c.d. sano
sentimento del popolo tedesco), rappresentata dal suo Führer. Parafrasando Sir
Winston Churchill, politico di rango e
grandissimo statista, la cui fermezza
evitò all'Europa intera lo spettro della vittoria dell'Asse (non dimentichiamoci che,
durante l'estate del 1940, la R.A.F.
respinse con uno sforzo eroico le soverchiane forze nemiche), la democrazia è
una pessima forma di governo, ma è la
migliore possibile.
Dott. Marco Marianello
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001
pag. 11
"Il martirio della pazienza"
(dal numero precedente)
L'iniziativa presa da Giovanni XXIII di prendere contatto con i paesi dell'Europa centro-orientale
dominati dal regime comunista, affidata alla paziente
tessitura di Mons. Agostino Casaroli, non si interruppe con la sua morte (3 giugno 1963), ma proseguì con il successore Faolo VI.
La situazione della Chiesa cattolica in quei paesi era nota: soppresse le istituzioni educative, confiscati i beni economici indispensabili per la sua
sopravvivenza,
reso difficile il servizio pastorale ai fedeli, pressoché distrutta o resa ininfluente la gerarchia ecclesiastica. L'opinione pubblica dei paesi
occidentali era concorde nel riconoscere e denunciare la gravità della situazione; ma era divisa nel riconoscere l'opportunità dell'iniziativa presa dalla
Santa Sede, che non pochi interpretavano come atto di debolezza e di indiretto riconoscimento, se non di legittimazione, di quei regimi.
Prima di riprendere l'azione
d i p l o m a t i c a i n t r a p r e s a da P a p a
Giovanni, Paolo VI volle Interpellare
la Commissione cardinalizia della
Congrégazione per gli Affari pubblici
della Chiesa. Il parere dei Cardinali
fu positivo, ma fu anche accompagnato da considerazioni e suggerimenti di cautela.
capire che il titolo del libro "Il martirio della pazienza" non si riferisce
solo all'impegno diplomatico di
Mons. Casaroli, ma c o m p r e n d e
a n c h e il t o r m e n t o dei P a p i , c h e
hanno d o v u t o far fronte ai regimi
comunisti per difendere e incoraggiare le comunità cristiane in quei paesi.
I regimi c o m u n i s t i d e l l ' E u r o p a
centro-orientale caddero nel 1989.
Ben presto Mons. Casaroli ripreCadde anche il governo comunista
se il cammino verso i paesi a regime
ungherese. Divenne superfluo l'accomunista dell'Europa centro-oriencordo minimo sottoscritto tra le parti
tale con l'obiettivo di ottenere condiil 15 settembre 1964 e fu riconosciuzioni più favorevoli per le Chiese catta alla C h i e s a c a t t o l i c a la p i e n a
toliche. L e g g e n d o la successione
libertà.
degli avvenimenti e dei colloqui di
M o n s . C a s a r o l i c o n le p e r s o n e
L'8 f e b b r a i o 1 9 9 0 , il C a r d .
incontrate, si prova un certo stupore
Agostino Casaroli presiedette nella
per la ricchezza e la precisione delle
Cattedrale di Eszergom una messa
informazioni. Ma ancor più stupisce
in m e m o r i a del g r a n d e c a r d i n a l e
la perseveranza di questo paziente
Mindszenty.
lavoro, che evidenzia l'abilità diploIl cardinale Giuseppe Mindszenty, primate d'Ungheria, condannato iniquamatica di Mons. Casaroli, ma sopratL A CECOSLOVACCHIA:
t u t t o la s u a p r o f o n d a f e d e nella mente al carcere e rifugiatosi nella sede diplomatica degli Stati Uniti a
Budapest, arriva in Vaticano accolto affettuosamente da Paolo VI.
bontà della causa, intima ragione
TRATTATIVE IMPOSSIBILI
della sua forza d'animo di fronte agli
scarsi risultati e alla perfidia dei suoi interlocutori.
Pagine e pagine sono dedicate ai tentativi di Mons. Casaroli e di altri
Seguire Mons. Casaroli in tutti i suoi viaggi è laborioso; al lettore che
diplomatici della Santa Sede per ottenere qualche concessione o ammorbiama approfondire l'argomento, peraltro di estremo interesse, si suggerisce
d i m e n t o d e l l e d u r e r e s t r i z i o n i del r e g i m e c o m u n i s t a i n s t a u r a t o in
di procurarsi il libro e di leggerlo attentamente (Casaroli, il martirio della
Cecoslovacchia riguardo alla libertà della Chiesa cattolica per la nomina dei
pazienza, Einaudi).
Vescovi e per le attività pastorali. Trattative lunghe, di Illimitata pazienza (o
Ci si limita ad esporre alcuni casi emblematici, che ebbero forti risonandi illusoria speranza?), conclusesi sempre con un nulla di fatto.
ze negli organi di informazione.
Un certo rilievo ebbero nel 1985 le celebrazioni centenarie dei Santi
Cirillo e Metodio, presiedute dal Card. Casaroli, Segretario di Stato e Legato
di Giovanni Paolo II. Si dovette attendere "il miracolo" del crollo del muro di
L'UNGHERIA
Berlino, al quale fece seguito anche la caduta del regime di Praga e l'ascesa
al potere del nuovo presidente Havel, che il 21 aprile 1990 accoglieva il
All'Inizio degli anni sessanta delle dodici diocesi ungheresi solo cinque
Papa a Praga, accompagnato dal Card. Casaroli, il quale ripassava nella
erano rette da propri vescovi. Gli altri vescovi erano "impediti" dal governo;
memoria il lungo e penoso cammino iniziato nel 1963.
tra questi, il Card. Mindszenty, che, liberato dal carcere durante l'insurrezione del popolo ungherese del 1956, si era rifugiato nell'ambasciata americana. Le diocesi in pratica erano governate da "commissari ministeriali".
IL DOCUMENTO DI HELSINKI
La prima questione posta dalla Santa Sede fu quella delle nomine
vescovili a partire dalla scelta dei candidati. Su questo argomento occorreva
I negoziati bilaterali tra la Santa Sede e i governi comunisti dell'Europa
superare la pretesa dello stato comunista di proporre nomi di persone fedeli
centro-orientale ebbero un sostegno significativo dalla Conferenza per la
al regime. Dopo lunghe trattative, il governo riconobbe alla Santa Sede il
sicurezza e la cooperazione in Europa, che, iniziata a Helsinki nel 1972, si
diritto di scegliere i candidati, verso i quali si riservava di rifiutare il consenconcluse il 1° agosto 1975 con un documento sottoscritto dai capi di stato di
so. Questa condizione fu ritenuta inaccettabile dalla Santa Sede. Ripresero
34 paesi (esclusa l'Albania) e da Mons. Casaroli, in rappresentanza della
le trattative e finalmente nel settembre 1964 si giunse alla firma di un "docuSanta Sede.
mento impegnativo", in seguito al quale la Santa Sede potè procedere alla
Paolo VI con lettera del 25 luglio 1975 diretta a Mons. Casaroli,
nomina di cinque vescovi.
Delegato Speciale alla Conferenza di Helsinki, volle esprimere il suo compiacimento per l'invito rivolto alla Santa Sede di prendere parte attiva a quelRimaneva ancora da superare la norma del giuramento di fedeltà alla
la Conferenza e ciò non solo per il fatto che la Santa Sede risiede nel contiRepubblica Popolare Ungherese imposto ai Vescovi, ai sacerdoti e a tutti i
nente europeo, ma soprattutto perché "l'Europa ha un patrimonio ideale che
cittadini. La Santa Sede dovette accettare questa disposizione, ma lo fece
rappresenta una comune eredità, che si basa essenzialmente sul messagcon l'aggiunta: "come conviene a un vescovo oaun
sacerdote".
gio cristiano, annunciato a tutti i popoli che l'hanno accolto e fatto proprio".
Al g o v e r n o u n g h e r e s e s t a v a a c u o r e l ' a l l o n t a n a m e n t o del C a r d .
Mindszenty dall'ambasciata americana. Giunse perfino alla proposta di un
II documento riconosce l'interdipendenza della sicurezza tra gli Stati ,
provvedimento di grazia, che il Cardinale rifiutò sdegnato, perché di fatto
confida nell'impegno solenne della rinuncia all'impiego della forza e contiene
equivaleva al riconoscimento della sua colpevolezza. Il cardinale accettò
la risoluzione di sviluppare mutue relazioni di amicizia e di collaborazione
l'Invito di lasciare l'Ungheria per Roma allo scopo di partecipare al Sinodo
nel campo economico, scientifico, tecnico, sociale e umanitario. La lettera
dei Vescovi, ma non volle rimanerci e si trasferì a Vienna, rimanendo sempontificia sottolinea anche l'importanza della "riaffermazione dei diritti legittipre titolare della arcidiocesi di Esztergom e primate di Ungheria. Di fatto, da
mi dell'uomo e delle sue libertà fondamentali. Tra questi diritti la Santa Sede
oltre venticinque anni, era impedito dall'esercizio delle sue funzioni pastorali
si rallegra di veder sottolineata in maniera specifica la libertà religiosa, in
con grave danno dell'intera chiesa ungherese. Il papa ne era profondamente
quanto considera di interesse non meno grande le possibilità di protezione e
turbato, sicché ne scrisse al Cardinale in data 1° novembre 1973, chiedendi crescita umana che queste libertà significano per gli individui, le comunità,
dogli di rinunciare al titolo di arcivescovo e di primate, una lettera "vibrante
gli immigrati, i gruppi etnici, le minoranze nazionali, le popolazioni di ogni
di venerazione, di affetto, di emozione", in data 8 novembre fece seguito la
regione". In effetti il principio VII dell'atto finale di Helsinki riconosce "la
risposta negativa del Cardinale, nella quale esprimeva la "convinzione che
libertà dell'individuo di professare e praticare, solo o in comune con altri,
con il regime di Budapest era impossibile qualsiasi tentativo di utile accoruna religione o un credo agendo secondo i dettami della propria coscienza".
do".
Questa dichiarazione fu un successo dovuto al Card. Casaroli, anche se
Il 18 seguente Paolo VI scriveva nuovamente confermando la sua richiesta, dettata da carità verso la Chiesa e dichiarando di prendere su di sé la
responsabilità di rendere vacante l'arcidiocesi primaziale. Replica negativa
del Cardinale e decreto pontificio di conferma definitiva da parte del Santo
Padre. Chi ha avuto l'opportunità di conoscere la delicatezza, la prudenza e
la pazienza di Paolo VI, è in grado di rendersi conto della sua intima sofferenza nell'emettere un decreto da lui ritenuto necessario per la Chiesa e di
per alcuni anni fu ignorata di fatto da molti regimi comunisti. Ma quando il 9
novembre 1989 crollò il muro di Berlino e una folla di gente lo varcò, vi fu chi
sollecitò l'Intervento militare dell'Unione Sovietica. La quale si rifiutò adducendo a motivo l'impegno assunto con la firma del documento di Helsinki.
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001
pag. 10
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^ciXédLco-
a cura di Giuseppe Ferlizzi
imiterò
Sono previste: sopraelevazione di due blocchi di colombari e la realizzazione dei basamenti per le edicole a sei posti. Il relativo appalto è
imminente.
[ e t e idrica
Completamento acquedotto lago-Rocca dei Papi: si stanno accogliendo le offerte che perverranno entro il 5 aprile 2001.
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Sono in fase di esecuzione: asfaltatura del tratto Via Cassia fra l'ingresso al paese da Viterbo e l'origine S.S. 71 Umbro-Casentinese.
Inoltre il lato destro dell'Umbro-Casentinese fino al bivio Grazie. Verrà
t e r m i n a t o il t r a t t o c o m p r e s o d a l l ' e d i f i c i o G o l f a r e l l i e l ' o r i g i n e
dell'Umbro-Casentinese.
^importanza
di un voto
Nel prossimo mese di maggio il corpo elettorale è ancora una
volta chiamato alle urne per la scelta del nuovo Governo.
La percentuale dei votanti, stando alle più recenti consultazioni,
ha denotato la tendenza a scendere progressivamente e le più insistenti e diffuse voci che si raccolgono fanno avvertire un ulteriore
aggravarsi del serio pericolo dell'astensionismo.
L'opinione pubblica è turbata da un senso di scoraggiamento per
la mancata soluzione di tanti e gravi problemi: costo della vita, disoccupazione, sicurezza pubblica, rispetto dell'ambiente, sanità pubblica
e via dicendo.
Aumenta altresì con un crescendo rossiniano il fastidio derivante
dalla litigiosità fra i due opposti schieramenti politici: Ulivo e Polo con i
rispettivi aggregati.
Pertanto se il malumore della pubblica opinione è sempre più
accentuato e largamente diffuso, e ne ha ben donde, sarebbe necessario porvi rimedio, ma certamente non ricorrendo alla diserzione
alle urne, poiché tale comportamento di certo non risolve alcunché provocando anzi un aggravamento della situazione generale.
Per senso di obiettività ci sembra di poter affermare che l'attuale
governo di centro-sinistra, pur avendo realizzato alcuni programmi in
maniera soddisfacente, avrebbe potuto fare di più e meglio. D'altro
canto va riconosciuto che anche l'opposizione ha operato con attenzione e stimolo nel proprio compito istituzionale di controllo.
Come sempre, è totalmente al di fuori delle nostre intenzioni esaltare o condannare con facili "osanna" e "crucifige" qualsiasi formazione politica la cui scelta è di esclusiva valutazione di ciascun elettore.
Noi intendiamo con qualche semplice e pratica considerazione
ricordare ai cittadini che esprimere il voto con l'affluenza alle urne è
un diritto-dovere al quale nessuno dovrebbe sottrarsi:
1 ° - perché la libertà, bene sommo della democrazia, è stata sempre conquistata, e la storia anche recente lo testimonia, ad un
alto prezzo in termini di sofferenze e di vite umane e pertanto va
custodita gelosamente;
2° - esprimere il proprio voto è un obbligo di tutti e di ciascuno:
di tutti affinché si possa raggiungere il quorum necessario alla
validità della elezione e di ciascuno perché anche un solo voto
può determinare l'attribuzione della maggioranza.
I programmi enunciati durante la campagna elettorale si somigliano in gran parte sulla importanza e sulla necessità di risoluzione dei
più assillanti problemi che travagliano la nostra società. Bene dunque
sarà più che concentrare la propria attenzione sulle promesse (gran
parte delle quali potrebbero essere destinate a rimanere insoddisfate)
valutare la serietà ed affidabilità dei candidati che compongono le
liste.
Una cosa comunque rimane impegno prioritario per un elettorato,
come il nostro, di ispirazione cristiana: impegnarsi con un voto convinto e incisivo a riportare nella società la ricostituzione ed il
rafforzamento dei valori morali, Dio, patria, famiglia, lavoro, e
soprattutto la cristiana carità che possa permeare e caratterizzare al meglio la convivenza pacifica dei popoli nel corso del terzo
millennio.
La vita politica
del nostro Paese
La posizione della Chiesa nell'attuale contesto politico italiano e le indicazioni che essa propone ai cattolici e
ad ogni persona sollecita del bene
comune sono ormai chiare da tempo e
sono state espresse ripetutamente,
dopo essere state maturate soprattutto
in occasione del Convegno ecclesiale
di Palermo del novembre 1995 e confermate dall'autorevole intervento del
Santo Padre in quella sede. La Chiesa
cioè, e quindi il clero e le varie realtà
ed espressioni ecclesiali, non devono e non intendono coinvolgersi con
alcuna scelta di schieramento politico o di partito. Ciò non legittima
d'altronde una "diaspora" culturale
dei cattolici, un ritenere cioè ogni
idea o visione della vita compatibile
con la fede, e nemmeno una facile
adesione a forze politiche e sociali
che si oppongano o non prestino
sufficiente attenzione ai principi e
contenuti qualificanti della dottrina
sociale della Chiesa (cfr il discorso del
Papa al Convegno di Palermo del 23
novembre 1995, n. 10).
Riguardo a questi contenuti, il riferimento è anzitutto al primato e alla
centralità della persona, da articolare
nel concreto dei rapporti sociali ed a
fronte delle nuove problematiche che
derivano dall'evolversi del costume e
dallo sviluppo delle scienze e delle tecnologie, procedendo alla luce dei principi di solidarietà e sussidiarietà.
Rimane essenziale pertanto la
tutela della vita umana in ogni istante della sua esistenza, mentre acquistano nuovo rilievo le tematiche della
bioetica, come la fecondazione medicalmente assistita, il rispetto integrale
degli embrioni umani e il rifiuto della
clonazione, oltre che dell'eutanasia.
Altro punto della più grande
importanza è quello della famiglia,
dove vanno mantenuti con chiara
fermezza il valore e l'indole propria
della famiglia stessa, come società
naturale fondata sul matrimonio e non
assimilabile ad altre forme di convivenza, e va concretamente promossa una
legislazione organica che ne riconosca
la funzione e la soggettività sociale,
sotto i vari profili giuridici, fiscali, educativi ed assistenziali.
Proprio l'educazione dei bambini, dei ragazzi e dei giovani domanda a sua volta anche al mondo politico specifica attenzione, da rivolgere
in modo particolare - ma non esclusivo - alla scuola e all'Università: in
questo contesto la piena e concreta
realizzazione della parità scolastica
rimane un traguardo di primaria importanza e urgenza per tutta la scuola italiana; appare inoltre indispensabile
per il nostro futuro un più convinto
sostegno della ricerca scientifica.
Parimenti di grande rilevanza per la
vita del Paese sono le problematiche
del lavoro e dell'occupazione, della
giustizia sociale e della connessa
libertà ed efficienza del sistema economico e produttivo, con il dovere di
dedicare speciale attenzione alle fasce
più deboli della popolazione e allo sviluppo delle aree meno favorite, concentrate soprattutto nel Meridione. Si inserisce qui il tema sempre più rilevante
dell'immigrazione, con l'impegno per
un'accoglienza che consenta un effettivo e dignitoso inserimento degli immi-
grati, nel rispetto dei valori e delle
norme che reggono la nostra convivenza. Una domanda che si è fortemente acuita in questi anni è quella della
sicurezza dei cittadini; ad essa occorre dare, senza venir meno ai principi e
alle garanzie propri di uno stato di diritto, risposte il più possibile concrete ed
efficaci, contrastando fermamente ogni
forma e manifestazione di criminalità o
illegalità. Anche la cura della salute
delle persone e la salvaguardia dell'ambiente e della natura sono esigenze irrinunciabili e sempre più sentite, di fronte ai molti segnali di pericolo
che provengono dalle manomissioni
della realtà da cui dipende la nostra
vita, per il presente e per il futuro.
Altre assai importanti questioni
sono quelle del completamento della
riforma dell'architettura dello Stato,
dove, accanto alla valorizzazione delle
autonomie locali e dei corpi sociali
intermedi nel quadro dell'unità della
nazione, appare indispensabile e
urgente assicurare un adeguato rafforzamento dell'esecutivo centrale, al fine
di conseguire una più effettiva governabilità del Paese e un più sano e reale
equilibrio tra i diversi poteri. E' inoltre
da continuare l'impegno per la costruzione dell'unità europea, con il pieno
contributo dell'Italia, che non significa
però, né per noi né per gli altri Paesi, la
rinuncia al proprio patrimonio culturale,
civile e morale. Sul più ampio orizzonte
mondiale, e presenza dei processi di
globalizzazione, diventa sempre più
attuale e doverosa la dedizione alla
causa della pace, della giustizia e della
solidarietà internazionale, soprattutto
verso le popolazioni in condizioni di
povertà disumana e conculcate nei loro
diritti fondamentali.
Cari Confratelli, questa ampia elencazione di contenuti ed obiettivi potrà
apparire alquanto velleitaria, o forse
essere accusata di volontà di ingerenza
in campi non propri della Chiesa. In
realtà essa si propone soltanto lo
scopo di aiutare lo sforzo di discernimento che ciascun credente, come
ogni uomo di buona volontà, deve
operare, nell'esercizio della propria
libertà e responsabilità, evitando il
più possibile indebite selezioni tra I
valori dell'etica e della dottrina
sociale cristiana ed avendo puntuale
attenzione alle qualità morali, alla
capacità e competenza dei singoli
candidati, ai contenuti concreti del
programmi, ai comportamenti ed
orientamenti delle forze politiche.
Mentre dunque non ignoriamo la complessità del giudizio politico e la legittima varietà di opzioni che piò sussistere
in non poche materie anche tra coloro
che hanno in comune il riferimento alla
visione cristiana della realtà (cfr GS,
43), vorremmo assicurare tutti che,
come ha scritto il Papa nella Novo
Millennio ineunte (n. 51), non è affatto
intenzione della Chiesa "imporre ai non
credenti una prospettiva di fede" ma
soltanto "interpretare e difendere - in
conformità alla propria missione e nel
concreto delle situazioni storiche - i
valori radicati nella natura stessa dell'essere umano".
Dalla prolusione del Card. Ruini alla sessione primaverile del Consiglio episcopale permanente.
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001
Diamo
un'alternativa
ai nostri
figli
di Ugo Roberto C A R I N I
La solitudine, il vuoto, la noia. E' questo che
uccide i giovani. C'è un'intera fascia di ragazzi difficile da stanare. Stanno chiusi in casa, si imbottiscono di TV, Computer e di chissà cos'altro e nessuno sa che esistono. Ce ne accorgiamo solo
quando compiono azioni estreme o sterminano
le famiglie. Si pongono alla nostra attenzione
solo quando episodi di cronaca toccano le piccole comunità come avvenuto di recente a
Novi Ligure. Seguono poi interminabili dibattiti
sui mass media da parte di psicologi, sociologi,
psicoterapeuti, educatori, sul fenomeno della
devianza giovanile. Famiglie, scuole, istituzioni, si addossano responsabilità senza trovare
credibili soluzioni. Questi fatti ci spingono ad
esporre alcune riflessioni sui nostri ragazzi, sui
ragazzi che incontriamo tutti i giorni per le vie
della nostra cittadina.
Cosa facciamo per loro? Tutti noi ci preoccupiamo di non fargli mancare nulla, di integrarli
nella società, di farli studiare, divertire, li mandiamo a nuoto, a calcio, ad imparare uno strumento
musicale, li battezziamo con grandi cerimonie, gli
facciamo prendere i sacramenti della comunione e
della Cresima, gli organizziamo feste di compleanno, feste per I 18 anni, ci affanniamo per farli
apparire. Non ci rendiamo conto che tutto ciò è
inutile se poi non gli insegniamo l'amore per gli
altri, la solidarietà, il rispetto, se non proviamo ad
impegnare più tempo per loro. In ogni caso tutto
ciò non basta ancora perché poi usciti dall'influenza famigliare si trovano nella società in balia degli
eventi. Ecco allora nascere un'altra domanda:
quale alternativa diamo loro che non sia la sala
giochi, la discoteca, la palestra; tutti spazi
dove vige la legge del profitto? Tolto qualche
sporadico spazio parrocchiale, nulla. Non ci sono
alternative. Allora? Dobbiamo provare a dare alcune risposte. L'Amministrazione comunale ha di
recente aperto un locale dove aggregare i giovani;
pensiamo che l'operazione fine a se stessa non
porterà grandi frutti se non verranno coinvolti genitori e parrocchie. La pur lodevole iniziativa va integrata. Le forze vanno unite. Amministrazione,
anche i nostri figli. Lanciamo questo appello pubblicamente e facciamo affidamento sulla sensibilità
della amministrazione comunale, del Sindaco,
dell'Assessore ai Servizi Sociali dei consiglieri di
maggioranza ed opposizione; sul senso di responsabilità di genitori e parroci del nostro paese, per
proporre alternative ai giovani realizzando uno
spazio tutto per loro che li possa impegnare e
divertire.
Dobbiamo però tenere presente che i ragazzi,
oggi, sono cambiati, ma le cose di cui hanno bisogno, sono sempre le stesse dei giovani di ieri,
venuti su a gazzosa e calcio-balilla, catechismo e
film di cowboy e cioè essere ascoltati, riconosciuti,
chiamati per nome. Vogliono sentire protagonisti e
non clienti. Desiderano ideali alti, capacità di
sognare, impegni, contatti con gli altri. I genitori
invece hanno bisogno di sapere che c'è uno spazio dove i loro figli sono al sicuro, dove si possono
divertire in modo sano e possono imparare a vivere cristianamente. Uno spazio così si chiama
Oratorio un'insieme di voci come suggerisce l'etimologia, ma può chiamarsi in mille modi diversi,
l'importante è che finalmente si riesca a realizzare.
Certo, con questo non daremo una risposta definitiva al disagio del mondo giovanile, ma avremo di
certo contribuito ad alleviarlo.
continua da pag. 6
Il giorno 22 dicembre 2000, abbiamo tutti gioito insieme ad una alunna della classe IV dell'Istituto
Magistrale, ACCIARI Eleonora, la quale si è distinta per aver eccellentemente svolto un tema dal titolo
"Come vorresti che fosse la tua Città". L'elaborato è risultato infatti vincitore del Concorso promosso dal
LIONS CLUB di Montefiascone che, come ogni anno, propone agli alunni delle classi del triennio superiore di riflettere sul rapporto tra singolo e territorio. Auguri allora ad Acciari Eleonora che si è ampiamente
meritata un soggiorno premio di 20 giorni in Irlanda.
CONGRATULAZIONI e alla PROSSIMA!
CLASSE III - LICEO DELLA COMUNICAZIONE
PAOLA PASSERI, ha vinto il 1° Premio, un buono libri di £. 200.000, con una recensione dello spettaccolo teatrale "Le Stringhe" presso il teatro S. Leonardo di Viterbo.
AUGURI!!
COMUNICAZIONE
Dopo tre ore di scuola eravamo pronti per divertirci. Quelli che avevano deciso di mascherarsi sono
entrati nei bagni dove è stata la trasformazione! lo mi travestivo da donna e sono stato truccato dalle
compagne di scuola. Era divertente vedere che un pò di trucco ti potesse cambiare la faccia!
La festa si sarebbe svolta nel prato del Seminario, quando sono sceso ho visto tanti ragazzi che correvano scherzavano, colorati e divertiti nel verde brillante del prato, sotto il cielo azzurro di una precoce
primavera. Quando tutti i ragazzi erano scesi abbiamo cominciato a mangiare, sembrava un plotone da
combattimento chi veniva chi se ne andava, chi mangiava e beveva insomma come avviene in tutte le
feste.
Dopo che tutti i pancini furono sazi inziarono a far partire la musica, ogni ragazzo con ragazza dettero
inizio alle danze, non lo so che balli si usino adesso, però a me, senza offesa per il ballerino, mi sembrava una cavalletta, comunque la festa continua fino alle 12.30 e pur con grande dispiacere siamo andati
tutti a casa!
Mario Egidi - III Liceo della Comunicazione
CONCLUSIONE
SPIRITO SANTO, POTENZA D ' A M O R E
Dal 24 gennaio all'11 marzo, si è tenuto un
seminario d'incontri per la preparazione di un
gruppo di 12 persone che hanno desiderato ricevere la preghiera di effusione dello Spirito Santo.
L'effusione è un dono che il Signore elargisce a
chiunque lo desideri e che permette di riscoprire
le g r a z i e r i c e v u t e c o n il s a c r a m e n t o del
Battesimo, la paternità di Dio, il progetto d'amore
che Dio stesso ha preparato per ognuno di noi.
E' stato bello stare vicino a queste dodici persone, nostri cari fratelli, pregare con loro e per
loro, attingere insieme con loro alla fonte di acqua
viva che il Signore mette a disposizione di tutti
noi: la Parola di Dio, emersa in tutta la sua straordinaria grandezza e che ha messo nel cuore di
tutti il desiderio di farsi annunciatore dell'amore di
Dio per l'uomo.
E il tempo di fare sul serio con il Signore, non
dobbiamo vergognarci di essere cristiani; tutti con
il battesimo a b b i a m o ricevuto il m a n d a t o di
annunciare il Vangelo: è la vera bella notizia dell'amore di Gesù che non ha esitato a salire il
Calvario, ad immolarsi sulla croce, per liberarci
dal peccato e dalla morte per donarci la vita eterna. Signore Gesù, ti ringraziamo e ti preghiamo di
rafforzare la nostra fede: Fa che il tuo Santo
Spirito si effonda in pienezza nel nostro essere,
perché tu Signore sei la nostra Pasqua, sei il
Cristo risorto e noi vogliamo risorgere con te!
Amen! Così sia!
Fiorina Fiorelli
Sono una ragazza di 18 anni, faccio un cammino nel Rinnovamento nello Spirito, un cammino
di grande crescita interiore e spirituale. Ho incontrato il Signore e da allora provo tante emozioni, il
mio cuore è pieno di felicità, d'amore.
Giorni fa io ed altri fratelli del gruppo di preghiera, abbiamo ricevuto la preghiera di effusione,
ossia la scoperta e l'utilizzazione dei grandi doni,
depositati nel nostro cuore dallo Spirito Santo, fin
dal giorno del battesimo.
E' lasciare allo Spirito la libertà di agire in noi,
è un secondo sì agli impegni battesimali, la scelta
responsabile di scoprire, accettare, apprezzare e
usare con gioia i meravigliosi doni che lo Spirito
Santo ci ha elargito, per la gloria di Dio. E' stata
un'esperienza fantastica ed è difficile testimoniare
certe sensazioni: ho sentito l'amore di Dio, tanta
pace e felicità!... E' un ritornare a una nuova vita,
una rinascita interiore, riscoprire l'io più intimo del
mio cuore!...
Ho sentito veramente l'abbraccio del Signore,
mi sentivo rassicurata, abbandonata nelle sue
braccia, sicura che nessuno potrà amarmi quanto
Lui! Sto scoprendo giorno dopo giorno che un
cammino in Lui non è fatto di rinunce ma di gioia.
Il Signore dona tanto, più di quanto si possa
immaginare, è il tesoro più prezioso che possiamo cercare... è fonte di ogni ricchezza. Gesù ha
mandato lo Spirito Santo nel mondo perché tutti lo
conoscano, lo preghino, è un grande dono, che
sempre rimarrà con noi, è forza, consolazione,
pace, gioia, basta cercarlo, desiderarlo.
Ringrazio il Signore per i grandi doni che mi
ha fatto e per tutte le meraviglie che ha compiuto,
e che compirà in futuro e prego che tanti altri
ragazzi si avvicinino a Lui, così potranno scoprire
che Gesù non ci toglie nulla (divertimento, amicizia, discoteca) ma dà un gusto nuovo a quello
che facciamo: tanta felicità e tanto amore, quella
felicità e quell'amore che noi ragazzi ricerchiamo
continuamente e insistentemente. IL SIGNORE
CI AMA E NON CI DELUDERÀ' MAI.
Manuela Silvestri
Questa è la voce autentica dei nostri ragazzi, i professori, una volta tanto, stanno in silenzio, guardano, ascoltano, convinti che educare è accompagnare, nel ruolo riconquistato di adulti formatori, di docenti
che considerano gli "utenti" persone da amare, da guidare con fermezza e rispetto.
I DOCENTI DELL'ISTITUTO
LA BUONA NOTIZIA
Rubrica di spiritualità a cura della comunità
"Giovanni Paolo II" di Montefiascone.
famiglie, parrocchie trovino l'occasione per uno
sforzo comune; in gioco non c'è l'organizzazione
della Fiera o la costruzione di un'opera pubblica,
in gioco c'è il futuro dei nostri ragazzi che sono
CARNEVALE AL LICEO DELLA
pag. 11
BARBARIGO
La comunità Giovanni Paolo II si riunisce tutti i
venerdì alle ore 21.00 nella chiesa di S. Andrea a
Montefiascone
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001
pag. 10
Dott. Giorgio M. Balestra
II perchè
(Ricercatore Università degli Studi della Tuscia)
dell'intervento
Letti alcuni articoli nel n. 3 de "La Voce" dello scorso marzo In merito agli organismi geneticamente
modificati in agricoltura e, alla ricerca scientifica in Italia mi permetto di esprimere alcuni concetti nella
speranza di arricchire la discussione in merito tra i concittadini falisci. Svolgo attività di ricerca presso la
Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi della Tuscia di Viterbo e, operando in progetti di ricerca
riguardanti sia l'applicazione di metodiche biotecnologiche sia di metodiche biologiche, spero di poter dare
una visione quanto più possibile oggettiva oltreché chiara, di argomenti molto sentiti in aree, come il nostro
comprensorio, dove la tradizione contadina e la conduzione agricola hanno segnato le tappe fondamentali
del progresso locale. Esprimo il mio pensiero sia per il perdurare, nonostante tutto, di un'inadeguata attenzione nei confronti dell'importanza della Ricerca Scientifica nel senso più ampio, sia a causa di una non corretta
divulgazione e discussione interdisciplinare a diversi livelli (consumatori, coltivatori, industrie, ricercatori,
ambientalisti, mezzi d'informazione, mondo politico), dei risultati che essa quotidianamente consegue, e che
potrà conseguire in futuro nel mondo dell'agricoltura.
Difficoltà per la ricerca scientifica
Già partendo con questi handicap, il divario che
ci separa dagli altri partners europei (senza scomodare i competitori d'oltreoceano) in termini di presa
di co(no)scienza delle nostre potenzialità scientifiche, è piuttosto preoccupante. Senza ripetere cifre
scritte, dette e ridette e senza schierarsi in un senso
o nell'altro (Biotecnologico no, Biologico sì) perché
ritengo che la Ricerca Scientifica, tutta, debba essere promossa, favorita, divulgata sempre, e comunque, focalizzerei l'attenzione su quella che, a mio
modesto parere è l'attuale situazione nazionale in
materia e, di quello che, soprattutto tramite i mezzi
di informazione, il cittadino italiano riesce oggi a
percepire dell'argomento. A livello politico non si
permette che la ricerca scientifica (ripeto
Ricerca) sugli organismi geneticamente modificati (ogm) interessi il comparto agroalimentare;
alla stessa stregua le applicazioni biotecnologiche
in medicina (non solo la ricerca e la sperimentazione delle stesse) riguardanti la salute pubblica sono
permesse senza particolari problemi.
Politiche
Agricole,
Il Ministro delle
Agroalimentari e Forestali ha ripetutamente affermato che le ricerche sugli ogm in agricoltura possono essere effettuate solo in laboratorio e quindi i
fondi in un primo momento stanziati per ricerche
sugli stessi sono stati destinati a favore di altri comparti agricoli (meccanizzazione). Già questa "fotografia" evidenzia: da una parte, per i ricercatori italiani desiderosi di approfondire studi sull'argomento
in Italia, come di instaurare collaborazioni al riguardo con centri di ricerca internazionali, per non parlare del reperimento di fondi sul territorio nazionale,
difficoltà enormi; dall'altra, nell'opinione pubblica, nei consumatori, negli agricoltori, innesca (complici anche i media con i loro allarmistici titoloni a
sensazione ed articoli spesso privi di seri contenuti)
una diffidenza di base sull'argomento pur essendo gli stessi (l'opinione pubblica) involontariamente
ignoranti in materia (da: ignorans, cioè colui che
non sa, non certo colui che non vuol sapere, anzi).
Così vediamo oggi lievitare una polemica (dal
livello nazionale in giù) piuttosto sterile priva di seri
contenuti scientifici a cui partecipano sempre più
spesso opinionisti (uno dei mestieri di cui noi italiani
purtroppo siamo "maestri"), politici e così via mentre
mai il dibattito in corso in Italia ha riunito attorno allo
stesso tavolo tutte le componenti interessate (consumatori, coltivatori, industrie, ricercatori, ambientalisti, politici, organi d'informazione) per fare e
soprattutto per dare risposte chiare e comprensibili
ai più. Si nega ai ricercatori italiani la possibilità di
effettuare ricerche scientifiche sugli ogm in campi
sperimentali, sostanzialmente per il rischio di "inquinare" coltivazioni ed ambienti limitrofi mediante il
possibile trasferimento di materiale genetico proveniente dalle colture oggetto delle ricerche.
Se queste osservazioni venissero mosse e
comprovate in maniera inequivocabile da persone
competenti del settore andrebbero benissimo, ma
quando sono mosse dai politici che, per loro "natura", di organismi geneticamente modificati (ogm)
come di agricoltura biologica si occupano non perché "cultori della materia", ma per sentito dire e per,
sostanzialmente, cavalcare gli interessi di un partito
politico o di un altro a seconda delle condizioni
meteo-politiche è piuttosto desolante ed imbarazzante. Dire no e basta e non fare nulla per cercare
di capire i moltissimi e complessi aspetti per cui l'in-
tera comunità scientifica mondiale s'interroga quotidianamente, resta difficile da comprendere. Dire che
non si vuole essere contro nessun tipo di ricerca e
poi autorizzarla solo in laboratori, a mio parere, vuole
dire non avere una reale cognizione di cosa si sta
discutendo. Il compromesso italiano (tipico!) recentemente "partorito" per effettuare una (si solo una!)
sperimentazione in pieno campo con ogm è il massimo del peggio che la classe politica italiana poteva
"partorire" (tutta ben inteso, perché l'ignoranza in
materia regna sovrana sotto ogni bandiera politica).
Conoscenze sugli OGM
in Italia
Restando alle informazioni sugli ogm fornite ai cittadini italiani la situazione è a dir poco preoccupante.
Non solo le riflessioni, le analisi, gli incontri organizzati (quelli ad alto impatto) sono pochissimi (televisivi), o rari (radiofonici), ma sono inoltre sempre
deficienti dei veri protagonisti (o c'è il politico di turno
da solo, o il politico ed uno studioso, o l'ambientalista
ed il politico, e così via); per finire sono anche portati
nelle case degli italiani in orari proibitivi.
Se questo è il modo migliore per informare e per
far prendere coscienza agli italiani di cosa sono gli
organismi geneticamente modificati e dei rischi
e/o dei benefici che i cittadini italiani ne potrebbero
ricavare mediante una loro eventuale applicazione in
agricoltura è quantomeno discutibile; ci sono altri
stati europei dove alcuni canali televisivi sono dedicati esclusivamente per trattare queste problematiche!
Ancora, in Italia (come in tutta Europa) nel 1999
è stato regolamentato nella misura dell'1% il contenuto massimo di ogm nei prodotti alimentari commercializzati con l'obbligo di etichettarli per informare i consumatori.
Entusiasmo per gli ambientalisti, per i politici
(tutti), una vittoria; di Pirro direi.
Domanda, qualcuno ha mai pensato di spiegare,
in termini comprensibili ai consumatori, come ai coltivatori, cosa significano 10 grammi di ogm in un chilo
di riso o di patate?
La quantità di geni inseriti in un prodotto alimentare di per se dice molto poco, ma nel complesso,
moltissimo; al cittadino, se lo vogliamo rendere veramente consapevole di cosa sta comprando se lo
vogliamo far crescere culturalmente, in etichetta,
oltre al quantitativo, dovrebbe essere detto in poche
e semplici parole, (dai produttori non certo dai distributori) lo scopo, e soprattutto l'utilità del o dei geni
che sono stati inseriti in quel pomodoro o in quel
fagiolo, e se questi geni avranno o potrebbero avere
effetti benefici o meno per la salute umana e per
l'ambiente.
Il cittadino italiano ha il diritto di essere sempre informato in maniera comprensibile, semplice e completa, soprattutto di problematiche di
pubblico impatto ed importanza, e di fare, quindi,
liberamente le sue scelte.
Lo scopo di riportare in etichetta la storia (tracciabilità) per ogni genere alimentare da commercializzare sta proprio nel descriverne il percorso fino al
momento prima del suo consumo e, a maggior
ragione, se contenente materiale genetico proveniente da altri organismi, i rischi e/o i benefici che
l'ingestione di questo materiale genetico comporta o
La recente direttiva europea sugli organismi
geneticamente modificati non tiene conto di questo
aspetto ed inoltre ha scandalosamente rimandato al
secondo semestre 2001 la discussione per valutare
se è possibile introdurre una norma che preveda
di punire penalmente i produttori di generi alimentari contenenti ogm per eventuali danni
ambientali; assurdo ritardare la messa in essere di
regole certe che condizionino (in senso positivo) chi
oggi potenzialmente può arrecare danni ambientali
gravissimi ma al tempo stesso, per legge, non è
responsabile di nulla di quanto produce.
Conoscenze sul biologico"
in Italia
Parallelamente in Italia, sempre nel comparto
agricolo, si sta affermando sempre più l'applicazione del metodo biologico (50.000 aziende biologiche
in Italia al 1999), cioè nella coltivazione di piante (e
l'allevamento di animali) utili all'uomo senza l'impiego di formulati chimici, ma solo mediante l'Impiego
di elementi presenti in natura. Come è potuto avvenire tutto questo? Sono stati avviati dei seri progetti
di ricerca, sono state e si stanno effettuando delle
sperimentazioni, pubbliche e private, arrivando ad
una considerevole diffusione del metodo biologico,
ed una conseguente riduzione dell'impiego dei formulati chimici (fertilizzanti, mangimi, diserbanti, fitofarmaci) solitamente impiegati.
Quello che fino a 10 anni fa era considerato un
mercato d'elite è oggi un prodotto fortemente, e sottolineo giustamente, sempre più ricercato ed
apprezzato in Italia. Credo che, soprattutto per il
consumatore italiano, oggi, nel bene e nel male, il
prodotto biologico viene considerato, soprattutto
perché ne ha preso co(no)scienza, un prodotto tranquillizzante, in risposta ad uno allarmante, quello
biotecnologico. In agricoltura, nel comparto biologico, la ricerca ha avuto e sta avendo un supporto
dallo stato centrale, dei governi locali, come dai privati, dai cittadini; quest'ultimi sono stati informati,
hanno preso coscienza e quindi hanno iniziato a
preferire, con convinzione sempre maggiore, un
prodotto rispetto ad un altro (quello ottenuto utilizzando formulati chimici). Si è sviluppato un indotto
economico ed occupazionale considerevole, si è
presa maggior coscienza di quanto sia importante
rispettare l'ambiente, insomma attraverso la ricerca,
lo studio, le sperimentazioni e, successivamente, le
applicazioni del metodo biologico in agricoltura, il
cittadino italiano sta crescendo in tutti i sensi e questa crescita sta creando benessere. Sarebbe oltremodo noioso per chi legge, dilungarsi in base a
quali criteri ed a quali principi viene impostata una
ricerca nel settore agroalimentare ed il percorso (in
vitro, in laboratorio; in pianta, in ambiente controllato; ed in vivo, in parcelle sperimentali) che la stessa
affronta solo per arrivare alle soglie di una sperimentazione (non applicazione). Come leggevo
recentemente, la valutazione che sta avvenendo
sull'investire o meno per lo studio degli ogm in agricoltura in Italia, è conseguenza del modello di sviluppo che si vuole ottenere e quindi di carattere
segue a pag. 11
politico, non scientifico; ergo, la stessa è quindi
basata su tutto, meno che su quello che dovrebbe
essere, cioè dati scientifici attendibili.
Inoltre, ed ancora più grave, ci si basa su dati
che non provengono da studi italiani, ma da ricerche e sperimentazioni effettuate altrove. Perché
dover quindi dipendere e decidere In funzione di
quello che ci viene riportato da un francese o da un
tedesco se possiamo studiare come, se non meglio
dei nostri colleghi europei, le stesse tematiche?
Fermo restando che il principio di precauzione non
è in discussione, perché rinunciare già oggi, e deliberatamente, ad ampliare le nostre conoscenze
(non ho detto le applicazioni) in un settore del quale
l'intera comunità scientifica mondiale si interroga
quotidianamente?
E' impensabile dare oggi risposte certe in
entrambi I sensi, nel biotech e, che piaccia o no,
anche nel biologico; questi due settori nella ricerca
scientifica in agricoltura sono ancora tutti da sviscerare, ma questo sembra marginale.
La ricerca è sempre importante
Il ricercatore vive per mettere in dubbio ogni
giorno il suo operato; ed è quindi impensabile dare
degli indirizzi restrittivi solo su basi politiche. Credo
che si debba avere il dovere ed il coraggio di(ri)considerare la ricerca scientifica nazionale, tutta, come
un bene imprescindibile, che ha dato, sta dando e
darà sempre (con i dovuti aiuti finanziari) la possibilità di capire per crescere culturalmente e la cultura,
in ogni "campo", ha portato e sempre porterà,
benessere. Migliorare il nostro sapere può solo renderci più consapevoli dei rischi e dei benefici che
possiamo o che potremmo ricevere in qualsiasi settore ed è per questo motivo che investendo nella
ricerca scientifica in toto, potremo essere più consci, più competitivi ed all'avanguardia. Capire i meccanismi per cui l'inserimento in una pianta di un
gene codificante per una determinata proteina, può
permettere alla stessa pianta di crescere meglio, di
resistere più a lungo in particolari situazioni di
stress, di produrre di più o di produrre sostanze utili
all'uomo (vaccini), come di valutare i rischi per l'ambiente e per l'uomo, può dare conoscenze scientifiche enormi e quindi vantaggi a cascata di estrema
utilità in moltissimi settori. Chi vuole invece una
totale libertà di ricerca, non credo sia di questo progresso; molte scoperte scientifiche sono avvenute
per caso ma le molte altre, invece, hanno avuto la
luce su basi
solide,
mirate ad
obiettivi ben
precisi.
Nei processi
di
lotta biologica, oggi
conosciamo
microrganismi (batteri,
funghi), che
per
loro
natura producono
(grazie
all'azione di
uno o più
geni) una
determinata
sostanza (tossina), combattendo efficacemente e
soprattutto naturalmente altri microrganismi in
grado di causare malattie su determinate piante utili
all'uomo.
Se noi non ci sforziamo di capire e di far comprendere l'importanza dello studio dei meccanismi
che regolano l'espressione dei geni coinvolti in
sistemi così complessi come quelli biologici, allora
non potremo mai spiegarcene il perché, e quindi
non sapremo mai quando e come questi si verificano, quindi, non saremo in grado di sfruttarne appieno i benefici e come fronteggiarne gli eventuali
rischi connessi.
Ecco perché soprattutto attraverso uno studio
interdisciplinare, attraverso le conoscenze acquisibili in agricoltura, anche mediante le biotecnologie,
possiamo acquisire informazioni importantissime
per chiarirci molti dei fenomeni ancora oscuri che
regolano il ciclo biologico degli elementi presenti in
natura e dall'uomo coltivati.
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001
pag. 11
Investire in ricerca
ma procedere. Andando ad osservare quanto portato avanti dal Ministro della Sanità (vedi la costituzione di una Commissione di Saggi) perché non ci si
può porre nella stessa situazione per affrontare
seriamente il problema in questione?
Come è stato ripetutamente affermato ritengo
piuttosto veritiero il fatto che il problema della fame
nel mondo non si risolve direttamente con l'applicazione delle biotecnologie in agricoltura; il problema è
che le risorse non vengono sufficientemente ed equamente ripartite a livello planetario ma è ancora più
drammatico il fatto che non si voglia che i paesi più
poveri (non solo economicamente) acquisiscano le
conoscenze necessarie (in questo caso scientifiche)
tali da diventare indipendenti e poter quindi disporre
autonomamente del loro futuro.
Se riflettiamo su questo aspetto e teniamo ben
presente l'attuale indirizzo rispetto allo studio delle
biotecnologie in agricoltura in Italia non è che ci si
debba sentire così distanti, così superiori a diversi
paesi ben più disagiati del nostro per i motivi più svariati, perché gli stessi, in tema di conoscenza sul biotech, sono più o meno al nostro livello. Cosa rispondiamo, per citare le migliaia di studenti che oggi frequentano o si stanno per iscrivere nelle Facoltà
Scientifiche (Scienze Agrarie, Forestali, Biologiche,
Ambientali, ecc.) delle università italiane dove vengono e verranno svolti corsi relativi allo studio delle biotecnologie? Che studeranno delle materie che già in
partenza, in Italia non avranno nessun tipo di sviluppo? Che stimoli avranno gli stessi ad investire le loro
energie per diversi anni nel biotech se in partenza
sapranno già che, dell'argomento, acquisiranno meno
dei colleghi europei (visto che da noi non si promuovono questo tipo di ricerche) e che non avranno futuri
professionali in questo senso in Italia?
Capire per crescere
Oggi più di ieri, dobbiamo avere come obiettivo
fondamentale quello di investire in ricerca, in conoscenza, per impegnarci nell'accrescere il benessere
delle generazioni presenti e soprattutto di quelle che
verranno; abbiamo il dovere di rimanere al passo di
chi è già molto più avanti di noi in diversi settori, poi
potremo pensare se e come procedere a passi successivi (brevetti e quant'altro), senza isterismi o integralismi fuori luogo, ma prima di decidere, dobbiamo
comunque, acquisire le conoscenze necessarie.
Potremo anche sostenere la tesi che vuole inutili,
per la specie umana, i prodotti transgenici, ma rinunciare deliberatamente a studiarne le potenzialità, i
benefici ed i rischi connessi per l'uomo e per l'ambiente non mi sembra un guardare al futuro in senso
molto costruttivo; stesso dicasi per le ricerche nel settore biologico, perché fermarsi a quanto appreso fino
ad oggi? Ci sono moltissimi aspetti che vanno
approfonditi, altri tutti da studiare. Il metodo biologico
è naturale, va bene ma fa anche più notizia, è sicuramente digeribile più in fretta ai più; nello stesso
tempo però anch'esso è molto complesso e non ha
alle spalle tutti quegli studi scientifici seri che si vorrebbe far credere; anch'esso necessita di approfondimenti seri per dare risposte certe. Quindi, ritorniamo
al punto che bisogna andare avanti, in tutti i campi,
arricchire le nostre conoscenze, capire per crescere.
L'uomo è sempre stato portato ad andare anche
oltre i suoi limiti, ma per capire quali essi siano bisogna studiare i meccanismi di base per sapere come,
dove, quando e perché bisogna fermarsi. Se in termini di conoscenze pensiamo a quello che ci potrà
riservare il futuro non possiamo certo oggi quantificare i benefici o gli svantaggi che potremo trarre dalle
future scoperte o intuizioni scientifiche ma, di fronte al
biotech
come al biologo, soprattutto per un
dovere oltreché scientifico
anche
morale, etico
e culturale al
fine di arricchire
le
nostre conoscenze (non
le
tasche
delle multinazionali,
perché non
finanziare
oggi la ricerca pubblica anche in questi settori, significa consegnarla per sempre in mano a pochi) credo
che sia comunque doveroso procedere, con cautela,
Come reperire i fondi
per la ricerca?
Infine (ma per importanza, andrebbe al primo
punto di una seria politica propulsiva per il mondo
della ricerca italiana) due parole sul reperimento di
fondi per la ricerca in Italia. Che si abbia il coraggio
(politico) di effettuare scelte in questo senso per
reperire fondi adeguati e che l'opinione pubblica
prenda coscienza della "posta in palio" in senso
compiuto, il futuro di una nazione dipende sostanzialmente dal suo grado di conoscenze. Il "basta
che se magna" o lo schierarsi dalla parte del più
potente da parte dei ricercatori italiani, come riportato in uno degli articoli al riguardo nel numero di
marzo, non ha niente a che vedere con la realtà
scientifica italiana, ed il successo attuale delle coltivazioni biologiche in Italia ne sono una lampante
realtà. Quando pochi, e non certo potenti, hanno
cominciato ad investire in questo settore, studiando,
provando, sperimentando, ne sono state dette, scritte e fatte di tutti i tipi; oggi l'Italia è il primo produttore europeo di prodotti biologici... Non è concepibile
che un paese che ritiene di dover svolgere un ruolo
da protagonista a livello planetario debba ricorrere a
maratone televisive per reperire i fondi necessari
per permettere di sviluppare dei seri progetti di ricerca; possono essere di supporto, ma non fondamentali!. Si può essere contenti di noi italiani che rispondiamo così generosamente in queste circostanze,
ma non certo orgogliosi di ricordarci del problema
solo perché
ce lo dice il
testimonial di
turno e non
perché lo si
sente quasi
come fosse
un
dovere
verso noi tutti;
ma se nessuno infonde e
diffonde questa
cultura
cosa
fare?
Inoltre chi elargisce somme di denaro in queste circostanze appartiene, per la maggior parte, allo strato sociale meno agiato e quindi, questo modo di aiutare la ricerca, anzi parti piuttosto ristrette di essa, è
un controsenso vivente che non ha fondamenta di
nessun genere. La ricerca scientifica costa, e
molto; costa tempo, sacrifici, energie ed è per questo che deve coinvolgere tutti i soggetti della nostra
società per essere il motore propulsivo della stessa.
Credo che il problema reale da porci è se questi
concetti sono digeribili soprattutto dai nostri politicanti o aspiranti tali. Se essi avranno le competenze, le capacità, (la volontà?) di imporsi ai quotidiani
compromessi per trovare le risorse necessarie, non
solo mediante una finanziaria o maratone televisive
per il sostentamento (proprio così!) della ricerca italiana, ma mediante altre forme che permettano al
Nostro Paese di recitare un ruolo di primo piano,
che credo meriti, anche nel settore della Ricerca
Scientifica. Gli estremismi non hanno mai fatto il
bene dell'umanità, ci vogliono organismi competenti
(Parma, in lizza con Helsinki e Barcellona, è tra le
candidate per diventare sede di un centro di controllo europeo sui prodotti commercializzati contenenti
ogm), per dettare regole (emanate da esperti non da
politici) in materia e per farle applicare. Credo che si
debba prendere coscienza ed avere il coraggio di
riconoscere che è la Ricerca che deve regolare le
scelte politiche e non il contrario. Non si tratta certo
di delegare al mondo scientifico quanto è di competenza del mondo politico, ma quest'ultimo dovrebbe
orientarsi in funzione di risultati scientificamente
riscontrabili e non prevalentemente in funzione di
convenienze elettoralistiche. La ricerca non può e
non deve avere una connotazione politica, non si
tratta di essere idealisti, di sognare, ma di capire per
crescere, nell'interesse di tutti. A non tutti il compito
di trovare e di scegliere le strade migliori per il
nostro futuro, che tanto futuro più non è.
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001
pag. 10
"LA VOCE"
E' GRATA Al SUOI
C A V A L I E R I : Fanelli Carla, Paparello Gian
Luigi, Bruni Franco, Marzetti Mariolina,
Tacchi Giancarlo, Scoponi Antonia e nipote
Castellani, Salviani Massimo, Porroni Angelo,
M a r i Marisa, Cosimi A l i d a , Fapperdue
Giuseppe, lacoponi Rosa a ricordo dei genitori Antonio e Margherita, Tini Giovanni, Fra
Bernardo Gai, Bellacima Domenico, famiglia
Giuliani, Cappelloni Mario, Nevi Ginevra,
Cicoria Igino, Poggetti Giovanni, Circolo
Anziani Montefiascone, Fioretti Asoni lina,
Panichi Giuseppe, Catasca Marisa, Scoparo
Virgilio, Ranucci Filippo, Cicoria Franco, De
Simone Corona Anna, Manzi Spartaco,
Paceri Festa Rachele, Morleschi Nando,
Stefanoni Antonio, Castellani Bucaccio
Maria, Mocini Renzo, Basili Luciani Delfina,
Lanciotti Giuseppe, Marenghi Raffaele.
SOSTENITORI:
Maurizi
Emanuele,
Montagni Angelo, Paolini Tonino, Sensi
Orifiamma, Pagana Maria, Pieraiovanni
Vittorio, Andreani Rina, Piovanelli Anna,
Associazione "Amici Hobby del far da sé",
Rubeca Cesarina, lacoponi Giovanni, Manzi
Corrado, Menghini Iole, Marignoli Luigi,
Catasca Cesare, Baiocco Italo, Rubeca
Valentino, Cirica Sandro e Adele, Scoponi
Pietro, Paradiso Mario, Marianello Roberto,
Bernardi Paolo, Fanali Filippo, Trapè Emilio,
Catasca Filippo, Bonetti Alfonso, Salmistraro
Franco, Manzi Secondiano, Tonucci Fernando.
B E N E M E R I T I : Lozzi Angelo, Lozzi Mauro,
Cerasa Marcello, signora Bellatreccia, novantaduenne, Pagliaccio M a u r i z i o , Tacchi
Giuseppe, Montecchi Luigi, Brachini Ines,
Biancalana Odoardo, Catalisano Gerlando,
Rossi Angelo, Mencio Massimo, Manzi Igino,
Guerra Teresa, Zerbini Mario, Bertuccini
Pietro, Bracoloni Nello, Bracoloni Mario,
Cappelloni Roberto, Pascucci Mario, Rubeca
Mario, Ricci Giuseppe, Trapè Filippo, Carloni
Tommaso, C o r a l l o n i V i t t o r i o , N a t a l i n o
Nunziati, Uvini Germano.
A M I C I : Lamponi Rina, Placidi Adele, Di
Pietro M a r i a n n a , Bertuccini Antonella,
Scorzino Marzia, Peperini Sandra, Baiocco
Armando, Piciollo Pompilio, Bellomarini
Franco, Agostini Enzo, Torri Marina, Silvestri
Adelmo, Fapperdue Francesco, Fapperdue
Anna Maria, Fapperdue Luigina, Radicati
Luigi, Carloni Antonio
ANAGRAFE CITTADINA
N A T I : De Rosa Samuele di Alberto e
Corbolotti Nadia (9.3|; Danti Francesco di
Andrea e Boccalini Caterina (13.3); Modani
Madi di Seghir e Laadjel Djamila 114.2];
Crocetti Paolo di Claudio e Muscio Floriana
|16.2|.
M A T R I M O N I : Stefanoni Riccardo e Vestri
Giuliana (10.2).
M O R T I : Cosimi Flora (n. 1.2.20, m. 1.3);
Chiodo Ennio (n. 22.8.34, m. 2.3); Bronzetti
Vittoria (n. 29.9.15, m. 9.3); Porroni Ofelia
(n. 17.2.23, m. 16.2); Ambrogini Angelo
Enrico (n. 17.8.17, m. 9.2); Puri Maria (n.
19.4.26, m. 24.2); Ciarmatori Enrico (n.
2.5.12, m. 10.3).
La conferenza del 3 marzo u.s., organizzata dalla nostra associazione sul tema: "Astronomia dallo spazio nel
terzo millennio", è stata un successo. Segno indiscutibile che gli argomenti scientifici ed in particolare le scienze astronomiche e spaziali stimolano un grande interesse, per cui posso affermare che:
L'Astronomia è viva!!
di A. CEMPANARI
E' viva a tutti i livelli, ma soprattutto nei giovani che costituivano una percentuale preponderante tra i presenti in sala e verso i
quali da alcuni anni ci rivolgiamo attivamente come divulgatori.
Importantissimi gli ospiti: ha introdotto la
conferenza il Prof. C. Buongiorno rivelandoci dei progetti aerospaziali dell'Italia e
dell'Agenzia Spaziale Italiana (A.S.I.), la
parte principale è stata magistralmente
esposta dal Prof. G. Bignami, astronomo e
direttore scientifico dell'A.S.I. in merito alla
rilevazione per mezzo di sonde spaziali dei
raggi X e Gamma provenienti dallo spazio,
una sorta di luce altamente energetica, che
trasporta informazioni su straordinari eventi
che avvengono nelle profondità del cosmo
ai confini dello spazio e del tempo, tramite i
quali gli scienziati cominciano a capire i
misteri dell'universo.
Interessantissimo il progetto per l'esplorazione del pianeta Marte, accessibile grazie ad una vera e propria astronave
che sarà interamente costruita sulla stazione spaziale internazionale I.S.S., la quale mediante un innovativo motore,
primitivamente ideato dal fisico italiano Carlo Rubbia, che sfruttando una piccola quantità di un elemento, l'Americio
242, sarà possibile in un futuro abbastanza prossimo lasciare l'impronta umana sul pianeta rosso.
L'intervento di chiusura è stato fatto dall'onorevole Gianfranco Saraca, Il quale come Presidente della commissione
per la ricerca scientifica, ha garantito una adeguata copertura economica. A proposito, ricordate che dovevo riferirvi in
merito ai fondi necessari e all'impegno che lo stesso Onorevole ci aveva promesso per la costruzione del nostro osservatorio astronomico? Bene, Gianfranco Saraca sa mantenere le promesse. I contatti con l'A.S.1. si sono risolti positivamente, le domande sono state inoltrate e alcune date sono state fissate.
Fa veramente piacere rendersi conto che esistono uomini politici capaci di trasformare le parole in fatti.
Per nostra fortuna l'onorevole Saraca appartiene a questo gruppo.
Ringrazio sentitamente i professori Bignami e Buongiorno con i quali spero di avere collaborazioni future. Ringrazio gli
sponsor e la nostra Banca Cattolica. Ringrazio il Sindaco, il Vicesindaco e l'assessore Roberto Catasca.
Gli ospiti sono stati omaggiati con targhe ricordo offerte dal nostro Comune e con cinque foto della Luna Rossa del 9
gennaio u.s., una delle quali l'ho personalmente consegnata anche all'architetto Torquato Terracina, presidente
della Fondazione della Cassa di Risparmio di Orvieto.
ORE CANONICHE o BENEDETTINE
Intorno all'anno mille cominciarono ad apparire sulle facciate di piccole e grandi abbazie sparse in tutta Europa delle
meridiane con strani segni. Esse servirono a scandire il tempo della vita quotidiana di generazioni di monaci.
Una di queste si trova a Montefiascone nel chiostro dell'antico monastero di S. Agostino. Le ore canoniche, almeno da
un punto di vista gnomonico, non sono altro che il resto dell'antica divisione del giorno in 12 parti uguali, cioè sono
esattamente corrispondenti alle ore ineguali, dette temporali, sistema di suddivisione del tempo adottato anche da S.
Benedetto nel VI secolo, perché ritenuto conforme al sistema di vita del monaco di quei tempi.
Le meridiane canoniche sono dei semplici segnatempi solari adatte sostanzialmente ad indicare le ore temporarie
come In uso anticamente. Conoscere cioè attraverso l'ombra proiettata da uno gnomone perpendicolare al muro su un
tracciato semicircolare le ore cosiddette minori, cioè la Terza, Sesta e Nona e con la retta alba - tramonto, la Prima e i
Vespri. In realtà gli uffici canonici principali si svolgevano di notte per cui furono aggiunte le Laudi e la Compieta, per
indicare le quali le meridiane solari erano ovviamente inefficaci.
Ricapitolando avremo:
Laudi
tra le 5 e le 6 di mattina
Prima
verso le 7,30
Terza
verso le 9
Sesta
mezzogiorno
Nona
tra le 2 e le 3 pomeridiane
Vespro
verso le 4,30 al tramonto
HORA
<5« VII)
Compieta
verso le 6
Le meridiane canoniche sono oggi e lo erano anche prima, una vera rarità, tanto che questa di Montefiascone dovrebbe essere rispettata e preservata. La famiglia Azzolini, proprietaria del chiostro mi ha manifestato, tramite l'amico dott.
Cesare Azzolini questa intenzione.
In... canto
Quando parliamo o cantiamo tramutiamo in
suono l'aria che prima inspiriamo e poi espiriamo. La
respirazione è un processo naturale e istintivo ma
diviene complesso quando vogliamo usarla per fini
artistici. La respirazione vocale-artistica è fisiologica ma avviene su un piano diverso da quello comune. Il primo trattatista ad esprimersi con chiarezza
sulla respirazione fu Jean-Baptiste Berard, un
tenore francese che pubblicò nel 1745 "L'Art du
Chant". Fu il primo a menzionare il diaframma. Il
diaframma è un muscolo orizzontale, a forma di
cupola, che divide il torace dagli intestini. Lo stesso
Berard scrisse che nell'Inspirazione il diaframma si
contrae, si appiattisce, preme sui visceri, le costole
si elevano e l'addome fuoriesce.
Nell'espirazione il muscolo risale mentre il torace
si restringe sostenendo la colonna d'aria che fa
vibrare le corde vocali. Questa è quella che I moderni chiamano la respirazione diaframmatico-costale.
Il più famoso docente del secolo scorso autore dei
"Mémoires sur la voix humaine" (1840) e d'un
"Traité complet de l'art du chant" (1847) fu
Manuel Garcia. Esistettero due Manuel Garcia: il
padre e il figlio. Il padre fu anche uno dei più reputati
tenori Rossiniani dell'inizio dell'800 e tramutò la voce
dura di una delle due figlie in una delle più raggianti
della storia del canto che in arte si chiamò Maria
Malibran.
Manuel Garcia jr. fu anche foniatra e si deve a
lui l'invenzione del laringoscopio. Insegnante al
conservatorio di Parigi e alla Royal Academy of
Music di Londra illustra la respirazione diaframmatico-costale come necessaria e sottolinea che la
caduta precipitosa delle costole e l'istantaneo
abbandono del diaframma farebbe fuggire il fiato e
quindi l'appoggio.
Il fiato emesso dai polmoni che arriva alla laringe
è come l'archetto del violinista: come il violinista
regola la pressione dell'arco sulle corde dello strumento per ottenere "l'arcata tenuta", così il cantante deve regolare la pressione del fiato sulle corde
per "sostenere il suono". Senza un appoggio corretto sul fiato non è possibile parlare di respirazione
artistica; una voce per quanto bella possa essere
non potrà mai essere usata artisticamente.
Nell'inspirazione il diaframma si contrae, fa dilatare
il torace, le costole basse, preme sui visceri provocando il rigonfiamento dell'addome; nell'espirazione è grazie all'antagonismo tra i muscoli inspiratori e
i muscoli espiratori che è possibile graduare l'aria e
appoggiare la voce sul fiato mantenendo libera la
gola e sane le corde vocali.
La respirazione cantata non è un atto passivo,
ma un processo controllato e di sostegno. Abbiamo
già parlato dell'importanza dell'appoggio in maschera, ma la cosa più importante da consolidare è il
supporto "dell'appoggio sul fiato". E' la condizione che permette il controllo dell'attacco, del
suono, delle mezze voci, dei filati, degli acuti, del
corpo vocale. Il cantare sul fiato è fondamentale
nella tecnica del canto: la colonna d'aria sostenuta
dai muscoli addominali, intercostali e dal diaframma
passa attraverso le corde vocali formando quel
"suono primario" che senza incontrare ostacoli, sale
fino ai risonatori della maschera dove il suono prende corpo.
"CHI BEN RESPIRA BEN CANTA" è il motto
degli antichi maestri di canto e di ogni cantante.
Lia Saraca Soprano
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001
Il gatto
e la
gattarola
di Zelindo Gianlorenzo
L'estate scorsa
mi trovai per caso
a passare per uno
di quei c a s o l a r i
patriarcali
che
ancora esistono
dalle nostre parti.
V i c i n o alla p o r t a
c ' e r a un v e c c h i o
contadino invalido,
seduto su di una
poltrona
mezza
sgangherata, che
guardava sconsolato (così almeno
mi p a r v e o f o r s e
così era davvero) il
c a m p o di g r a n o
che si s t e n d e v a
davanti.
Mentre discorrevo c o n lui, gli
occhi mi si fissarono su due pertugi ricavati sulle porte del casale, in basso, a sinistra, come si vede nella foto; rimasi perplesso chiedendomi perché quelle porte,
ancora in ottimo stato, fossero state deturpate in quel modo, maldestramente e di
sicuro con una comune sega: il falegname certamente non le aveva fatte lui quelle
storture.
Il vecchio mi spiegò che le aveva fatte lui quelle aperture che chiamò gattarole,
allo scopo di far entrare ed uscire il gatto.
Parlando di gattarole non si può fare a meno di parlare anche di quell'animale,
ma di quello rustico, campagnolo, non di quelli di lusso presentati alle mostre da
ingioiellate signore. Si dice: lesto come il gatto; basta mettergli a portata di mano,
anzi di zampa, qualcosa di cui sia ghiotto ed ecco che - zac - con mossa fulminea
se ne impossessa fuggendo a gustarsela In separato luogo.
Una volta un gatto, davanti al focolare, tirò fuori un pezzo di carne bollente da
un pignatto al quale la massaia aveva tolto il coperchio perché il brodo non debordasse sui carboni e sulla cenere. Hai voglia a correre dietro alla bestiola che si trascina la preziosa preda in luoghi dove l'uomo non può avere accesso!
L'unica soddisfazione è quella di dare una bastonata al gatto a mò di punizione quando finito il pasto la bestia si ripresenta leccandosi i baffi arcicontento; ma è
inutile perché si sa che gli animali non hanno il concetto di ciò che è bene e di ciò
che è male e di conseguenza non hanno rimorsi o recriminazioni (beati loro, chissà come vivono bene!): in questi casi è meglio farci una risata e rimettere a bollire
un altro pezzo di carne badando a non scoperchiare il pignatto.
Ma, nonostante le frequenti birbonate gattesche, questo animale è benvoluto
specie in campagna dove funge da guardiano e regolatore degli altri animali
parassiti e dannosi.
Questo felino è l'attento cacciatore dei magazzini dove sono conservati i prodotti dell'annata e dove i prolifici topi si annidano danneggiando il raccolto, un
poco mangiandolo, e molto sporcandolo con i loro escrementi.
Una famiglia contadina che non riusciva a sbarazzarsi di questi roditori, pensò
bene di chiamare un prete perché maledicesse le bestiacce; il prete andò, disse o
fece alcuni esorcismi o preghiere, non si sa. Al termine dell'operazione il vecchio
capofamiglia domandò ansioso al sacerdote: "Che
dite sor Cùrà... gli farà... gli farà?. Ed il prete rispose: "lo la maledizione l'ho data, ma tu faresti bene
a portare nel magazzino un paio di gatti".
Il gatto campagnolo è anche una bestiola di
compagnia, capace di una certa affezione per il
padrone sulle cui ginocchia salta fiducioso Tonfando di soddisfazione la sera intorno al focolare che
sparge intorno il suo piacevole tepore; si arrampica sulle piante di olivo al momento della raccolta,
vicino al coglitore, lo segue per I viottoli c a p p e g giando e rotolandosi per terra.
Ma un bel giorno il gatto sparisce e non ritorna: quando avverte, e non sbaglia, che si avvicina
la sua ora, si allontana da casa e va a morire lontano; non si è mai riusciti a trovare il luogo dove
l'animale si è coricato per l'ultima volta: non vuole
dare impiccio a nessuno neppure dopo morto. Vi
par poco? Non è giusto sacrificare un pezzetto di porta per tenere in casa questo
innocuo ed utile animale?
Mentre parlavo con quel vecchio invalido, dal modo in cui si esprimeva, mi
sembrò di capire che a lui, anziché marcire su di una raffazzonata poltrona, sarebbe piaciuto fare la fine del gatto (e, sia detto fra parentesi, anche a me) ma come
si fa ad uscire da quella prigione che è la vecchiaia?
pag. 11
Giubileo della 3a età
Carissimi Fratelli e Sorelle! La Chiesa vi guarda con grande
stima e fiducia. La Chiesa ha bisogno di voi! Ma anche la società
civile ha bisogno di voi! Così ho detto un mese fa ai giovani e così
dico oggi a voi anziani, a noi anziani! La Chiesa ha bisogno di noi!
Ma anche la società ne ha bisogno! Sappiate impegnare generosamente il tempo che avete a disposizione e i talenti che Dio vi ha concesso aprendovi all'aiuto e al sostegno verso gli altri. Contribuite ad
annunciare il Vangelo come catechisti, animatori della liturgia, testimoni di vita cristiana. Dedicate tempo ed energie alla preghiera, alla
lettura della Parola di Dio ed alla riflessione su di essa.
Paoletti Florido ha 93 anni e
c o n s e r v a con a m o r e una lettera
scritta dal parroco Don Oliviero
Temperini e che in parte riportiamo.
... E tra gli Eroi, i veri eroi deve
figurare anche il tuo nome. La fede
in Dio ti svelerà la bellezza del sacrificio, ti renderà prudente ed audace,
guardingo e generoso. Non conoscerai allora pericoli e difficoltà, non
ti lamenterai mai dei disagi e delle
privazioni. L'anima del forte si nutre
di queste cose. Sii dunque buono e ti
sarà facile essere anche generoso.
Vivi la tua fede che è anche la fede di
tua madre e di tuo padre; non arrossire di confessarla
o
difenderla
davanti a nessuno.
Ringrazio tanto tanto il
Signore per avermi dato la
salute di arrivare alla bella
età di 93 anni in buona
salute.
Paoletti Florido
Ricordati spesso della tua Chiesa e del tuo Parroco; che ti
augura di gran cuore ogni successo e che nella certezza di
esserti utile ti rivolge queste parole che non vorrebbero essere le
ultime. Gradisci insieme cordiali ed affettuosi saluti.
Il tuo Parroco
D. Oliviero Temperini
"lo con le mie opere ti mostrerò la mia fede" (Gc 2,17). Con queste parole l'apostolo Giacomo ci ha invitati a non temere di esprimere apertamente e con coraggio nella vita quotidiana la fede in Cristo,
specialmente attraverso le opere di carità e di solidarietà verso quanti sono nel bisogno (cfr w . 15-16). Ringrazio oggi il Signore per i tanti
fratelli che testimoniano questa fede operosa nel quotidiano servizio
agli anziani, ma anche per i tanti anziani che, nei limiti delle loro possibilità, ancora continuano a prodigarsi per gli altri.
In questa festosa celebrazione del Giubileo della Terza Età voi
volete rinnovare la vostra professione di fede in Cristo, unico salvatore dell'uomo, e la vostra adesione alla Chiesa, nell'impegno di una
vita vissuta all'insegna dell'amore. Insieme vogliamo oggi rendere
grazie per il dono dell'Incarnazione del Figlio di Dio e della
Redenzione da lui compiuta. Proseguiamo il pellegrinaggio della
nostra quotidiana esistenza nella certezza che la storia umana nel
suo insieme e la stessa vicenda personale di ciascuno fanno parte di
un piano divino, sul quale getta la sua luce il mistero della risurrezione di Cristo. Preghiamo Maria, Vergine pellegrina nella fede e nostra
Madre celeste, di accompagnarci sulla strada della vita e di aiutarci a
dire come Lei il nostro "sì" alla volontà di Dio, cantando insieme con
Lei il nostro Magnificat nella fiducia e nella gioia perenne del cuore.
Giovanni Paolo II
Adele Placidi
Non è tra le più anziane,
anche (25 settembre 1925) se
ridotta un po' maluccio.
Ha p e r d u t o lo s p o s o
Luciano nel 1994. D'origine
tuscanese,
cresciuta
a
Montefiascone, dall'età di 15
anni è stata a Roma, dove ha
svolto la sua attività di arredatrice cinematografica nello stabilimento di Cinecittà per circa
30 anni.
Nel 1 9 9 6 si è r i t i r a t a a
Montefiascone dove vive serena, in compagnia del suo affezionatissimo gatto!
Auguri, signora Adele.
pag. 10
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001
V giunto il momento di sciogliere le vele (2 m. 4,6)
Armando Mocinì
20.5.1926
Maria Giuliani
12.6.1902
-
Maria Puri
9.2.2001
19.4.1926
Cara nonna,
avremmo tanto voluto festeggiare i tuoi cento anni,
invitare
parenti e amici, rendere
quel
giorno, un giorno speciale, da
ricordare.
Ed invece, te ne sei andata in
una notte qualunque
senza
preavviso. Ci hai
abbandonato
senza darci il tempo di dirti
quanto fossi importante per noi,
quanto fosse grande il bene che
ti volevamo e ti vogliamo.
Il vuoto che hai lasciato è grande e difficile da colmare. Proveremo a farlo con i tanti ricordi che abbiamo di te, e con l'unico mezzo che può ancora
farci sentire vicine: la preghiera.
Le tue nipoti
Adorno
Tarantello
12.4.1928
17.2.2001
La moglie S i l v a n a e i figli G i o r g i o
e D a n i e l a lo v o g l i o n o ricordare a
arenti ed amici perché facciano per
li una preghiera al Signore, nel giorno del suo compleanno: 1 2 aprile.
Avrebbe compiuto 7 4 anni.
Era un appassionato e affezionato lettore de "La Voce".
C
Notizie dall'Olanda
23.2.2001
Gent.mi Signori,
sono un assiduo lettore della Vostra
rivista, che aspetto con ansia ogni mese.
Vivo e lavoro in Olanda.
S o n o c a p o - c u o c o in u n C e n t r o
Musicale, logicamente con una carta di
specialità italiane.
I m i e i g e n i t o r i " h a n n o d i m o r a " nel
Cimitero Comunale, dopo aver abitato a
Z e p p o n a m i , c h e d e t t e i n a t a l i al m i o
povero padre.
Visto il fatto che mia figlia è proprietaria di un ufficio turistico qui in Olanda,
cerco, tramite Voi, di venire in contatto
c o n q u a l c u n o c h e a b b i a un c a s o l a r e ,
dove poter iniziare una attività ricettiva,
corsi di lingua ed anche culinari.
Nella speranza che l'inizio di questa
corrispondenza dia nel futuro i frutti desiderati,
con ossequio
Felice Cicoria
Houtwal 46
3892 CZ
Zeewoldc (OLANDA)
Felice C i c o r i a , c o n i u g a t o , 59 anni,
c a p o - c u o c o ristorante. T e m p o libero:
lezioni di italiano e cucina. Base per il
futuro^ grande potenziale di turisti.
Si valuta ogni tipo di offerta e collaborazione.
Cordialmente
salutiamo
e ringraziamo
per
le notizie
inviateci.
Speriamo che ne venga fuori qualcosa di positivo e fattivo.
Auguri e buon lavoro!
-
24.2.2001
Una vita lottata, sofferta,
r i s c a t t a t a in
parte
negli
ultimi anni,
q u a n d o ,
ormai libera
da impegni
famigliari,
sentiva il bisogno di dedicarsi di più
alla preghiera. D o n n a d i
A t t i l i o U g o l i n i , la nuora e due nipoti, per ricongiungersi allo sposo e al
figlio che l'ha preceduta diversi anni
fa nella pace di Dio Padre.
Flora Cosimi
1.12.1920
1.3.2001
Dopo un anno e mezzo ha ragg i u n t o in c i e l o il
marito
Samuele.
Ha lasciato la figlia A l i d a , il
genero
Elio,
il
nipote
Emanuele.
La figlia ringrazia il personale e
in particolare quello del primo
piano di "Villa Serena" che ha
assistito con grande affetto e professionalità la signora Flora
negli ultimi mesi della sua vita terrena.
ASSOCIAZIONE
SOLIDARIETÀ
FALISCA
NSP W/^H.
tS. L I
. MONTEFIASCONE
Egregio Direttore,
ho il piacere di segnalarLe, per la pubblicazione sul
periodico d a Lei diretto, la s e g u e n t e lettera pervenutami dal P r e s i d e n t e d e l l a s e z i o n e c o m u n a l e A I D O di
Montefiascone, Signora A n n a Rita Foscarini.
'lesto della
lettera..."
Voglia accettare, Presidente, questo piccolo
contributo da parte dell'A.I.D.O.
comunale di
Montefiascone,
quale espressione
di ammirazione
e riconoscenza,
per
l'opera svolta quotidianamente
dalla Associazione
di
Solidarietà
Falisca,
specialmente
a favore dei più
deboli.
E' poca
cosa,
ma la nostra
è una
piccola
Associazione,
con un potenziale
grande futuro,
ma
che tarda a venire.
Montefiascone,
27 febbraio 2001
Il Presidente e il Direttivo
Anna Rita
Foscarini
Ritengo doveroso, d a parte dell'Associaziuone che
ho l'onore di presiedere, rivolgere un pubblico, sentito
ringraziamento ai dirigenti e d ai Soci tutti della benemerita A I D O , per il gesto munifico di grande solidarietà
che esso rappresenta.
La c i r c o s t a n z a mi c o r r e o p p o r t u n a per a u g u r a r e
all'AIDO, in particolare al gruppo di Montefiascone, di
poter realizzare nell'interesse comune i magnifici
obiettivi per i quali è stata costituita e quotidianamente
si impegna.
C o n viva cordialità.
p. il Consiglio
Direttivo
Il Presidente
Goffredo
Balestra
17.2.2001
Il sig. A r m a n d o
era sposato con
Lina
Fiorelli,
aveva due figli:
Maurizio
e
Gabriella.
Si è spento in silenzio, come è sempre
vissuto, lontano dai
riflettori della città.
La Selciatella era il
suo regno, la terra il
suo alimento, gli animali gli amici. Era un vero
agricoltore; l'entusiasmo e la gioia per il lavoro
che svolgeva con grandissima
professionalità,
attenuavano la fatica; una fatica grande perché
la meccanizzazione era appena agli inizi e le
braccia non avevano ancora trovato valide sostituzioni.
Andava giustamente fiero dei suoi risultati ma
soprattutto delle tante innumerevoli sfide vinte con
la falcefienara, uno strumento difficile e rischioso
da utilizzare; conosceva virtù e difetti dei suoi
animali; li blandiva, carezzava e lustrava; nessuno l'ha mai sentito alzare la voce e men che
meno menare il bastone.
Nell'arte difficile quanto prestigiosa dell'innesto,
non aveva rivali e riusciva a realizzare le imprese più impensate. Gli piaceva viaggiare; ricordo
l'entusiasmo davvero giovanile con cui riferiva le
impressioni sulle città visitate ne commentava le
bellezze, l'ansia di vedere superava in lui le stanchezze del viaggio e non chiudeva mai gli
occhi...
Caro Armando, il buon Dio ti ha chiamato, hai
smesso di faticare ma certamente non di amare
la famiglia cui tanto tenevi, gli amici, la terra, gli
animali. Noi tutti rimpiangiamo la tua grandissima umanità.
Massimo Fedeli
CARITAS
INFORMA
//
Camminare
rie//' amore
Nell'ambito della realizzazione della
pastorale Caritas suggerita dal nostro
Vescovo per il 2001 si sono già tenuti due
incontri.
Il p r i m o a v e n t e per t e m a : "CHI AMA
DONA CON GIOIA" ha a v u t o luogo il 24
febbraio presso la sede del gruppo di Santa
Margherita.
Relatore il Rev.mo decano parroco Don
Agostino Ballarotto alla presenza di una
ventina di ascoltatori.
E' stato illustrato e commentato il brano
del Vangelo di Matteo 16,27; 19,28 in cui
Dio si rivolgerà a tutti ¡ popoli della terra giudicandoli sull'amore per attribuire loro il premio eterno o la condanna senza fine. Era
p r e s e n t e a n c h e u n a r a p p r e s e n t a n z a del
gruppo Caritas della parrocchia del Corpus
Domini.
Il secondo avente per tema: "CHI AMA
DIMENTICA I TORTI RICEVUTI" ha avuto
luogo il 24 marzo presso la stessa sede.
R e l a t r i c e la P r o f . s s a A n n a V i t t o r i a
Bartoli che ha trattato l ' a r g o m e n t o comm e n t a n d o il brano del V a n g e l o di Matteo
5,23/24.
Un uditorio attento e coinvolto ha ascoltato l'interessante relazione alla quale ha
fatto seguito un dialogo vivace e proficuo.
Presenti una quindicina di uditori compresa
la rappresentanza del gruppo Caritas della
parrocchia del Corpus Domini.
Il p r o s s i m o incontro è previsto per
l'ultimo sabato di aprile in ora e luogo
che verranno tempestivamente comunicati.
pag. 11
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001
Mille parole da salvare
T
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(seconda parte)
tórzo - 1. torsolo, pannocchia di granturco sgranata, fusto del
cavolo. 2. stupido, ottuso,
tosi - così, in questo modo,
tossa - tosse.
tòto - ultimo pezzetto di pasta rimasto alla massaia quando prepara il lievito. (*)
tòtero, tùtoro - tutolo, asse spugnoso della pannocchia del granoturco,
tozze e meluzze, a - fare o ottenere una cosa con estrema difficoltà e in modo frammentario.
tozzette - dolci secchi con le nocciole tipici del viterbese.
tracapì - capire male, travisare, fraintendere.
traersóne - vento proveniente da nord-est o da nord-ovest
tralancà - perdere l'equilibrio, trabballare, barcollare.
tralùcia - traspare: da quant'adè secco tralucia\
tràma - il mignolare degli olivi.
tramontanòne - forte vento di tramontana.
trapinà - faticare, darsi da fare.
tràppela - 1. trappola, cosa di poco valore. 2. bugia.
trauzzolà - ruzzolare.
trauzzolone - grosso capitombolo.
tredicà - dondololare, tentennare, vacillare.
tréfolo - corda sottile, generalmente di canapa, usata insieme ad
altre per formare funi di vari spessori. (*)
trènce - impermeabile.
tresemarìno, trasmerìno - rosmarino
trialétto - fossatello.
trìbbele - tribolazioni, sofferenze.
trità - trebbiare
trita - 1. aiata. 2. confusione con danni,
tritaticelo - 1 tritume. 2. insieme di oggetti ridotti in frantumi,
tritóne - gruppo di persone che tutte insieme si agitano confusamente. Si dice anche di impostazione di covoni (gregne) sull'ala
(trita) per essere battuti. Quando l'aia era grande e sufficiente per
molte gregne allora si chiamava tritone. Il grano veniva battuto a
mano a mezzo del curriato. (*)
troiàre - zone in campo arato lasciate a sodo, dove l'aratro non
poteva entrare per impedimenti (tronchi di piante, sassi e altro
simile). (*)
tronà - tuonare,
tròno - tuono.
tròolo, truogolo, tròvolo - trogolo,
tròpoco - artritico.
tròscia - pozzanghera, buca piena d'acqua in un terreno accidentato.
truffa - vaso di vetro quadrangolare. (*)
trùzzica - dicesi di persona grossa e grassa il cui peso la costringe
a muoversi con fatica: "è tanto grosso che non si truzzica", "trùzzica, truzzica, non combina niente".(*)
truzzicà - stuzzicare. (*)
tùccio - giucco di bocce; consisteva nel mandare la boccia entro
apposite buche già preparatela buca di centro aveva il punto maggiore. (*)
tummellà - in disordine; cose o oggetti ammassati senza giudizio;
per estensione si dice anche dei discorsi o parole senza alcun
nesso logico né conseguenza o pronunciate a casaccio. (*)
turlindana, tirlindana, dirlindana - lunga lenza con cui si pesca
"a strascicò'.
tùro - tappo
tusì, tusìne - così,
tùtoro - vedito teiera.
ùa - uva.
uasécca - uva passa.
uaspìna - ribes.
ubbidiènte - zappa a due branche. (*)
udiènsa - ascolto. (**)
ùffio - fianco.
ùgna - unghia.
ùgne, ògna - ungere.
umà - secernere qualcosa di umido; umore che si manifesta dopo
il taglio di una pianta in vegetazione.
umbrichèlle, ombrichèlle - grossi spaghetti di pasta fresca fatti
solo di acqua e farina.
umiciòne, omicciòne - ombellico.
umùto, omùto - imbuto.
urtichèlla - secondo la credenza popolare è un luogo pieno di ortiche a 700 km sotto l'inferno; ci si va nudi. (Mario Lozzi)
Il signor Vincenzo Marenghi ha gentilmente inviato alla rubrica "MILLE
PAROLE DA SALVARE" un sostanzioso contributo con varie indicazioni e
definizioni, segnalando inoltre che molte parole che si trovano nei libri di
G. GIANLORENZO e di G. ZERBINI non sono state pubblicate.
Contributi:
buatta - scaldapiedi, anche bugia
caterinelle - dolci comunemente chiamati frappe
cicàgnolo - grossa bolla con pus al centro che viene tolta, insieme con
la sua radice, applicandovi sopra un'erba detta raschiarèa.
cojarelle - operai addetti alla raccolta manuale delle olive
inciaffa - mangiare in fretta con ingordigia, rimpinzarsi.
paravante - grembiale, sinale.
pietrangoia - trappola di legno con un peso,per prendere i topi
pilotto - si usa nelle frase: dare il pilotto.cioè disturbare di continuo,
dare fastidio,seccare.
piotto - muschio per il presepio.
prescia - fretta
pretina - padella con brace coperta di cenere da mettere nel prete per
scaldare il letto.
pucciotto - persona che non mantiene la parola data.
Termini di G. GIANLORENZO non pubblicati: ampiattà - appoenta - arruncinato - assaiarola - bacucca - brollazze - bruschetto - canizza - castagnole - cegna - ciuccio - ciucco - crapa - dinante - direto - frulla - fulminante
- magnaria - mujo - musotto - nunnara - paino - sbilercà - scegna.
Termini di G. ZERBINI non pubblicati: anciancicà - ancianfanà - appapilasse - ammantà - cerqua - crastica o grastica - geggia - leatoco - ripettorina - senoco - scimbia - trauzzolà - spurà.
RISPOSTA:
In effetti, in relazione alle parole tralasciate di Gianlorenzo e Zerbini, il
signor Marenghi ha ragione, dato che non è stata conclusa l'analisi di
tutti i testi dei due autori; ma fortunatamente quei termini, bene o male,
risultano già "salvati". Del resto questa raccolta non ha alcuna pretesa di
esaustività; bisogna inoltre tener conto che la scelta dei termini da pubblicare presenta molteplici difficoltà non disgiunte a problemi di spazio e,
pertanto, può rendersi necessario un inasprimento dei criteri selettivi
usati. In linea di massima si è cercato di non inserire termini italiani
(anche se desueti) o semplici varianti; verbi che presentano soltanto il
troncamento; termini dilettali che hanno una vasta diffusione geografica
(ad esempio molte parole presenti nel dialetto romanesco). Inoltre, in
molti casi, anche la parola è nota in più versioni lessicali vicine tra loro:
ad es. cicagnoio e cecagnoid'. Di queste, come appare anche nel prosieguo, è stata pubblicata una sola variante. In base a questi criteri, per
esempio, anche alcuni lemmi segnalati dal signor Marenghi risultano
non pertinenti:
TERMINI ITALIANI: ammantare, bacucca, canizza, castagnola, ciucco,
dinante, fulminante, paino, pillotto, piotta, prescia
SEMPLICI VARIANTI o METATESI: bruschetto,
crapa,
scimbia.
TERMINI GIÀ PUBBLICATI: appoenta (alla voce aliappoventa), cerqua (alla
voce camporiie), direto (alla voce dereto), pietrangoia (alla voce petranguaia), pucciotto (nella forma diminutiva plurale pucciotteiie).
Ringraziamo comunque il signor Marenghi per la costruttiva attenzione
manifestata verso il nostro semplice lavoro.
I Curatori.
(*) definizioni di Giuseppe
Gianlorenzo
(**) definizioni di Giorgio Zerbini
pag. 10
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001
Casa Oleandri di Porto S. Stefano
periodo non inferiore ai dieci
giorni e dopo che il responsabile diocesano del complesso "gli Oleandri" avrà
soddisfatto quelle dei Comuni ed Associazioni che a Lui
si rivolgeranno.
Per quanto riguarda la
richiesta delle assistenti e
del personale lavorativo per
l'intero o un semplice turno
di presenza, deve essere
sempre indirizzata alla
Direttrice della Casa nell'indirizzo di cui sopra e cioè
Ins. Giuliana Lambiase.
Il Passato
Coll'avvlcinarsi della stagione estiva del corrente anno 2001, la Casa degli Oleandri di Porto
S. Stefano - bene immobiliare della Diocesi - si
prepara per un nuovo incontro di vacanze estive
soprattutto per i minori delle nostre parrocchie,
patrocinati dagli stessi Comuni che hanno compreso l'impegno di presenza formativa della
Chiesa locale sia dal punto di vista socio-religioso
e culturale ed elio-terapico. Non mancheranno
anche le famiglie e gli anziani che desiderano trascorrere il loro periodo di riposo sulle rive del
Tirreno allo iodio ed alla ombra benefica e scogliosa dell'Argentario.
L'accogliente struttura non è stata completamente chiusa nel periodo invernale ma aperta in
alcuni giorni - da ottobre ad aprile - per accogliere
gruppi di giovani in pause di studio sui problemi
dello spirito ed in preparazione della loro futura
presenza nel "cllshè" della vita ordinaria del
mondo odierno.
Queste ultime presenze dell'invemo-primavera di una trentina di ragazzi delle scuole superiori,
sono state predisposte e curate da religiosi, prima
di un corso di esercizi spirituali di quattro giorni e
poi in una ripresa di appuntamenti di metà mese sabato e domenica - in una accogliente Casa ed
in clima di sana familiarità.
Ormai si può ben dire che simile programma
sarà ripetuto ogni anno nel limite delle possibilità
anche se si dovesse dare inizio a nuovi interventi
di ristrutturazione dell'immobile, da programmarsi
in vari turni, per renderlo più accogliente alle
numerose domande di ENTI e privati. Ora non ci
rimane che preparare l'inizio di massa!!!
Il Presente
L'organizzazione diocesana già si adopera
alla ripulitura degli ambienti e alla facciata esteriore di tutto il territorio colla lavorazione nei campi -
potature e tagliatura delle erbacce - e rimessa in
ordine delle camere e soprattutto dei numerosi
servizi igienici e strumenti di cucina e Refettori:
non sarà un lavoro facile ma impegnativo per
stare in regola colle disposizioni socio-sanitarie
prescritte dalla Legge.
I responsabili che lavorano in questo settore
sono fiduciosi di poter preparare un buon progetto
che soddisfi tutte le esigenze di richieste che vengono rivolte anche da fuori Diocesi.
II Futuro
Tre sono i punti di incontro per le diverse
categorie:
1° Nel mese di giugno si apre il tempo cogli
anziani che sono la categoria ben meritevole di
una giusta vacanza dopo tanto lavoro ed ora in
p e n s i o n a m e n t o : per q u e s t e p e r s o n e f a n n o
(GR)
domanda i Comuni,
sicuri di fare u n a
buona scelta perché
sanno che non affidano gli anziani all'anonimato di un albergo o
pensione, ma ad una
calda e semplice accoglienza di una Casa
che progetta per loro,
t r a m i t e il s e r v i z i o
s o c i a l e , m o m e n t i di
serenità ricreativa e
religiosa coll'ausilio di
un sacerdote ed anche
culinaria colla confezione di un cibo sano,
abbondante e gustoso.
2° Il mese di luglio
e parte iniziale dell'agosto è riservato alle schiere
dei minori della elementare e media. Si stabilisce
un calendario di lavoro in un progetto speciale per
i ragazzi, redatto dalla direttrice della Colonia coadiuvata dal suo staff direzionale ed affidato alla
vigile cura delle assistenti
del Volontariato associativo Santo Stefano: nelle
ore meridiane i ragazzi
svolgono una attività di
esercizi elio-terapici e nel
pomeriggio giochi ricreativi
o passeggiate in campagna.
3° Il terzo momento
dell'estate viene occupato
da alcune Associazioni laiche di vita e c c l e s i a l e
comunitaria e che da anni
f r e q u e n t a n o la nostra
C a s a e, se r i m a n g o n o
libere le camere, da famiglie private, per ripetere
loro un discorso formativo sui valori della famiglia
nel contesto di giovani coppie con figli per una
intesa di vita più cristiana. Questo In sintesi il programma della "Casa" per la prossima estate: si
può ben affermare che fino a questo tempo sono
già venute alla Direzione formali richieste di Enti e
privati che saranno prese in considerazione non
appena saranno concordate quelle dei Comuni e
delle Associazioni.
Per il momento si può suggerire alle persone private, interessate ad un turno di riposo
marino a Porto Santo Stefano, di rivolgere
domanda scritta alla Direttrice della Colonia e
del p e r i o d o d e l l e f a m i g l i e , Ins. G i u l i a n a
Lambiase, residente a Viterbo via Castello
A l m a d i a n o n°41, t e l . 0 7 6 1 . 3 4 6 5 0 6 o cell.
328.6015176.
Sarà la Direttrice a vagliare le varie richieste
ed accettarle nell'ordine del possibile per un
Non ci rimane che essere pronti all'iniziativa
estiva e pregare il buon Dio per la Sua provvidenziale assistenza in tutto il corso dell'estate per
poter essere sempre più e meglio strumenti di
sana letizia, responsabile impegno di Chiesa alla
luce della ultima lettera del Santo PADRE "Novo
millennio ineunte" che sarà oggetto di studio e di
approfondimento meditativo per le varie categorie
presenti aH"'ARGENTARIO".
Il responsabile della CASA
(D. Luigi Picotti)
Mi salutò
la gioventù
A mezzo giorno ci mancava un'ora
a bussar alla mia porta è venuta
tutta elegante una bella signora;
chiese permesso e si mise seduta:
ti porto una notizia e ti addolora
son la tua gioventù che oggi hai perduta
ti devo assister solo questo giorno
e poi più mai da te farò ritorno!
Sopra le spalle mi batte la mano
con voce autoritaria assai spedita
mi disse: firma il libro del'anzlano
tu sei alla terza fase della vita,
l'anzianità ti segue piano piano
da una torvida vecchia lei è seguita;
un abbraccio tre baci una carezza
addio per sempre cara giovinezza.
Biancalana
Odoardo
Poeta popolare della frazione "Le Mosse" quasi
completamente non vedente, ma sempre vigile
di mente e di cuore. Gli facciamo i nostri complimenti ed auguri.
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001
Il problema dell'inquinamento
elettromagnetico!!
Parliamone, sapremo qualche cosa di più. Come oramai si sa, da decenni
siamo veramente circondati e bombardati da questo diffusissimo elettromagnetismo dai trasmettitori della radio, da centinaia di canali TV e da milioni di
radiotelefonini, senza confini di spazi e quindi in ogni angolo delle abitazioni.
Il problema è un po' enigmatico poiché nulla viene avvertito dai sensi umani.
Solo con strumenti idonei si può rilevare la presenza, quindi le caratteristiche
di frequenze e di intensità. Ma non sarà necessario dover... spulciare i dati
negativi eventuali dalla vasta e complessa materia elettronica applicata di ieri
e, di quella più complessa miniaturizzata di oggi ma, come in tutte le cose,
dovrebbe valere il buon senso. Si può ben dire che, anche all'elettronica, per
interessi e comodità si chieda troppo e spesso si cade in situazioni di superficialità d'impiego.
Da tempo è sorto il dubbio che questo diffusissimo uso di impianti
di mezzi di radio-telecomunicazioni via etere, possa essere in qualche
modo nocivo all'umanità. I motivi che possono causare all'uomo qualche
inconveniente alla salute, così li definirei: vuoi per la capillarità diffusa sul territorio, vuoi a causa di certe bande di frequenza, vuoi per la potenza di emissione impiegata e, ovviamente qualora questi trasmettitori si trovino vicino ai
centri abitati. In merito a quest'ultima motivazione, ci sono state "pubblicamente" molte lamentele, quindi non si può fare finta di nulla!
In ogni modo una cosa è certa, occorre seguire di buon cuore L'EVOLVERSI DELLA TECNICA ELETTRONICA APPLICATA. Da essa, beneficiamo
da più di un secolo di questi... benedette onde elettromagnetiche (grazie al
grande Guglielmo MARCONI) con la comune radio prima, quindi con l'avvento della TV 1954 e da più di 10 anni con le radioline-telefonini di 1 - e 2 a generazione. Quelli di 3 8 generazione a larga banda di frequenza sono in via di
perfezionamento (penso io) poiché sono provviste dello schermo video incorporato, quindi più complessi a dimostrazione del grande progresso elettronico
ancora in atto. Inoltre, come ben sappiamo la scienza elettronica applicata ha
saputo dare "e stà dando" veramente man forte per le diagnosi e per le cure
terapeutiche in medicina, ecc.
Dunque, stando alle conoscenze, ammettendo qualche lato negativo alla
salute dell'uomo, non si può parlare di violenza elettronica. Però, SI TENGANO A DEBITA DISTANZA DAI CENTRI ABITATI QUESTI IMPIANTI DI
LARGA DIFFUSIONE ELETTROMAGNETICA.
Qualche curiosità e precisazione. Se fosse possibile poter fotografare i
miliardi di queste onde elettromagnetiche diffuse nello spazio, 24 ore su 24
intorno a noi, non so a quale cerchio infernale (osservando anche la fac-simlle modesta riproduzione) porrebbe il grande poeta DANTE ALIGHIERI II
padrone dei trasmettitori diffusori in oggetto. Chiamo radiotelefonini (i telefonini) perché si tratta di veri rice-trasmettitori via etere. La telefonia è quella
con fili conduttori sistemati in cavo isolante.
La nocività dei telefonini (radio telefonini) potrebbe sussistere poiché l'uso
di questi richiede il contatto con la cute guanciale auricolare. Questa motivazione è sorella in qualche modo di chi lavora (o per diletto) con il computer
che rimane vicino al suo schermo video per molte ore al giorno.
Possono essere nocive alcune bande di frequenze es.: il notissimo forno
a microonde è dovuto all'effetto elettromagnetico. Infatti, venne notato che,
nei dintorni di antenne di ponti radio con frequenze da 250/300 Mos e con
media potenza di emissione, alcuni oggetti si riscaldavano. Queste frequenze
(o giù di lì) quando sono convogliate ad arte in un apposito contenitore, ecco
(detto così con semplicità) il forno a microonde. Anche la MARCONI terapia
(questa di vecchia data) funziona su tale principio.
Come si può ben notare, la differenza tra i benefici dell'elettromagnetismo
e i lati negativi accennati è abissale, tenendo conto che questi lati negativi si
possono sensibilmente attenuare! Allego la tabellina a dimostrazione del
vasto campo elettromagnetico scoperto negli anni dall'uomo.
DIMOSTRAZIONE
BANDE
Bassa Frequenza
Media Frequenza
Alta Frequenza
Altissima Frequenza
Ultra alta freq.za
DELLE BANDE (E FREQUENZE)
GAMME DI FREQUENZA
Da 30 a 300 Kc/s
Da 300 a 3000 Kc/s
Da 3 a 30 Mc/s
Da 30 a 300 Mc/s
Da 300 a 3000 Mc/s(1)
DISPONIBILI
POTENZA IRRADIATA
Molto alta
Medio alta
Media
Bassa
Bassa
Per le comuni radio prima, poi per le radio-telecomunicazioni in telegrafia
con l'alfabeto MORSE, a livello nazionale ed internazionale. Però, grazie ai
satelliti, questo sistema è andato quasi completamente in disuso. Il vasto
spazio per le TV e, quello vastissimo per i radio telefonini vanno molto oltre i
3000 Mc/s. Si ricorda che, dalle altissime frequenze in poi, la loro propagazione nello spazio è limitata all'orizzonte della curva terrestre.
Per questo motivo si fa largo uso di ripetitori installati su alture dei monti e
colline. Anche qui i satelliti sono accorsi a dare man forte che, come ben sappiamo si può parlare con i radiotelefonini anche a distanza intercontinentali.
Insomma, potremmo ben dire: Evviva l'elettronica saggiamente applicata!
Giuseppe Piacentini
pag. 11
Sul cosiddetto inquinamento elettromagnetico
Lettera aperta di scienziati
al Presidente della Repubblica
ROMA, 14
Una lettera aperta sui temi legati alla
presunta pericolosità delle onde elettromagnetiche è stata indirizzata
al
Presidente della Repubblica Italiana da
numerosi scienziati nell'ambito del convegno annuale dell'Associazione italiana
nucleare (Ain) svoltosi lunedi a Roma.
La lettera - che pubblichiamo integralmente - ha come primo firmatario il fisico
Tullio Regge ed è stata sottoscritta da
Argeo
Benco
(già
presidente
dell'Associazione italiana di radioprotezione), Giancarlo Corazza (presidente
della Fondazione Marconi), Renato
Angelo Ricci (già presidente Sif e presidente Ain), Franco Battaglia (docente
presso il Dipartimento
di Fisica
all'Università di Roma-Tre).
E' recentissima la notizia dell'appello pubblico che oltre 1500
uomini di Scienza hanno rivolto alle
Istituzioni e alla Società Civile per
difendere la libertà della Scienza.
S e n o n c h é la S c i e n z a , nel
nostro Paese, rischia di essere
non solo incatenata, ma anche
c a l p e s t a t a . R e c e n t e m e n t e in
Italia, incuranti dell'analisi critica
di tutte le risultanze scientifiche
effettuate da molteplici organismi
scientifici indipendenti e ufficialmente riconosciuti, di livello sia
nazionale che internazionale, per
affrontare il cosiddetto inquinamento elettromagnetico, si sono
predisposti atti normativi che, dal
p u n t o di v i s t a d e l l a r i l e v a n z a
sanitaria, sono destituiti di ogni
fondamento scientifico.
Già nel 1995 una Commissione
dell'American Physical Society
(APS) dichiarava: "La
letteratura
scientifica mostra che non esiste
alcun consistente
e
significativo
legame tra il cancro e i campi elettromagnetici dalle linee di trasmissione. Non è stato identificato alcun
meccanismo biofisico plausibile per
l'iniziazione
o la promozione
del
cancro da queste sorgenti. Inoltre,
la preponderanza
dei risultati delle
ricerche epidemiologiche
e biofisiche/biologiche ha fallito nell'avvalorare quegli studi che hanno riportato
specifici effetti avversi
conseguenti
all'esposizione
a tali campi. Ogni
congettura che ha tentato di collegare il cancro all'esposizione a
tali campi è
scientificamente
insussistente.
I costi correlati ai
tentativi di attenuare queste esposizioni minacciano
di
aumentare.
Stornare queste risorse per eliminare una minaccia che non ha persuasiva base scientifica ci preoccupa:
problemi ambientali più seri sono
trascurati per mancanza di attenzione da parte dell'opinione pubblica e
per mancanza di fondi, e il peso dei
costi è comunque
incommensurato
col rischio, ammesso che ve ne sia
uno". Nel 1998 l'APS ha riaffermato
la posizione del 1995, aggiungendo
che "tutti gli studi successivi al 1995
non hanno svelato alcuna
nuova
evidenza di effetti sanitari dalle linee
di trasmissione elettrica".
I proponenti di quegli atti normativi, giustificandosi con una presunta
incertezza scientifica, si sono appellati al cosiddetto "principio di pre-
c a u z i o n e " .
E p p u r e ,
l'Organizzazione Mondiale della
Sanità (OMS), che ha avviato nel
1996 uno specifico progetto di analisi critica della totalità delle ricerche
scientifiche, scrive così nei suoi rapporti: "Sulle radiazioni
non-ionizzanti
sono stati scritti più di 25.000 articoli
negli ultimi 30 anni. Si sa più su
questo agente che su
qualunque
composto chimico". E ancora: "Il
2.2.2000 la Commissione
Europea
ha approvato un importante comunicato sul principio di
precauzione,
fornendo le condizioni per la sua
applicazione. Ebbene: i requisiti per
l'applicazione
del principio di precauzione, come sono stati precisati
dalla Commissione
Europea,
non
sembrano essere soddisfatti né nel
caso dei campi elettromagnetici
a
frequenza industriale, né in quello
dei campi a radiofrequenza".
L ' I C N I R P (la C o m m i s s i o n e
Internazionale per la Protezione
dalle Radiazioni Non-Ionizzanti,
ufficialmente
riconosciuta
d a l l ' O M S ) ha s u g g e r i t o valori di
soglia che sono già 50 volte inferiori
a quelli per i quali si cominciano a
osservare innocui effetti biologici. In
ogni caso, i valori dei campi cui si è
n o r m a l m e n t e e s p o s t i s o n o già
almeno 100 volte inferiori a quelli di
soglia suggeriti dall'ICNIRP.
Malgrado ciò, nel nostro Paese
si sta sviluppando un orientamento
precauzionale che, ignaro delle più
serie valutazioni scientifiche e della
R a c c o m a n d a z i o n e del C o n s i g l i o
d e l l ' U n i o n e E u r o p e a ai P a e s i
M e m b r i di a d o t t a r e un q u a d r o
c o m u n e di n o r m a t i v e , è t e s o a
imporre valori di soglia legali Inferiori ai già prudenti valori suggeriti
dall'ICNIRP. Tali valori appaiono atti
solo a giustificare un enorme sperpero di denaro pubblico per effettuare immotivati controlli o, peggio,
costose opere di intervento agli elettrodotti. Una tale spesa (che si prospetta dell'ordine di diverse decine
di migliaia di miliardi), se motivata
da esigenze sanitarie, essendo queste assenti, è eticamente insostenibile: storna enormi risorse da emergenze sanitarie accertate e dalla
ricerca scientifica accreditata.
I p r o m o t o r i di questo appello
c h i e d o n o c h e in q u e s t a , c o m e
peraltro in tutte le questioni ambientali e sanitarie:
1. Si ridia voce, per governare
i comprensibili timori dei cittadini, solo ai rapporti di istituzioni
che siano scientificamente accreditate e indipendenti da ogni interesse coinvolto nel problema in
questione.
2. Sia d a t o m e n o a s c o l t o a
chi, utilizzando singoli e isolati
risultati, apre presunti spazi di
dubbio nel tentativo di razionalizzare posizioni di parte in aperto
contrasto con gli interessi della
collettività e con l'analisi critica
della totalità delle acquisizioni
scientifiche.
Da "L'Osservatore Romano"
15.03.2001
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001
pag. 10
^ ^
B
/
Il g r u p p o " P r o p o s t a "
composto da giovani, realizzò, ^ ¡ ¡ 1
per diversi anni, incontri settimanali ^ B j j j j
e campeggi estivi di sei giorni.
| f Alcune ragazze di quel tempo (oggi qual- \ j
w che sposa e mamma) hanno chiesto di 1
f ritrovarsi una domenica sera per ricordare,
' per rivivere e... per fare qualche... proposta.
Per stabilire l'incontro si richiede la propria adesione c/o Perandria M. Chiara, Via D. Alighieri,
Tel. 826461, oppure c/o Menghini Angelo, Via S
Lucia Filippini, Tel. 830054.
Sarà bello e gioioso.
Per il gruppo:
Perandria M. Chiara
Benedetti Anna Rita
Tofi Cristina
Rosetta M. Elena
i
4
Ugolini Loredana e Roberta
À
3 .
Danti M. Chiara
Jtk
Suor Luigina ci aspetta c/o M
Pie Filippini
Promettono il bene comune
e pensano a se stessi
Dopo tante adunanze
nel Giubileo
i politici
il Papa dall'Altare
Fede, Speranza,
anche il
ha
ha
raduno
chiamato
consigliato
e carità a
Poi scrutando
ciascuno.
nell'occhi,
chissà da molti se sarà
candidati
al governo
ad uno ad uno
ascoltato
hanno
essere giusti, e disprezzar
Ma, appena
montano
assicurata
la
¡1 capo, attende,
solo arraffando
la sua
giurato
nessuno.
poltrona
e si rilassa
mesatona.
Nell'alta
pressione,
cambiar
le cose in meglio,
solo propenso
33 coppie pronte a sposarsi durante l'anno 2001
e nella
per la sua
bassa
non
ragiona
ganassa.
Diodato Piciollo di anni 8 7
Siete tutti invitati, sabato 7 aprile, alle ore 17,30 presso la Basilica di S.
Flaviano per la serata conclusiva della vostra preparazione al matrimonio!
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001
pag. 11
Maggiorenni
nei diritti, ma
non nei doveri
Il duplice delitto di Novi Ligure, matricidio e
fratricidio insieme, ha sgomentato l'opinione pubblica anche per la crudeltà dell'esecuzione: uccisi a coltellate con decine di colpi. Eppure le coltellate peggiori sono venute dopo. TV e giornali
si sono buttati, come era ovvio, su un evento
così raccapricciante. Ma non si sono limitati a
fare cronaca. Hanno attuato una successione
ininterrotta di interviste a uomini di scienza per
capire i motivi di quanto era accaduto. Ecco allora giudici, psicologi, sociologi, pedagogisti, politici, psichiatri che cercavano di capire perché due
giovani, sani di corpo e di mente, pieni di soldi e
di libertà, si siano trasformati in assassini di persone care, che nulla avevano fatto per meritare
quella bestiale violenza. Capire è sempre bene.
Anche se si corre il pericolo, implicito in ogni
ricerca, di giustificare l'accaduto.
I Soloni improvvisati, per lo più, non sono
riusciti ad evitarlo. Hanno deplorato in termini
sentimentali quanto accaduto, ma nel giudicare i
colpevoli hanno t r o p p o spesso usato una
forma irresponsabile di buonismo. Non è cosa
nuova. Il vittimismo è uno sport diffuso. Nasce
dal rifiuto delle due categorie fondamentali della
convivenza umana: la libertà e la responsabilità. Sottolineare il ruolo della società, il condizionamento dei media, l'individualismo, il consumis m o , non m a n c a di una s u a validità. Ma la
domanda rimane: milioni di giovani si trovano
nelle stesse condizioni; perché la maggioranza
di loro si comporta diversamente? Negare ai colpevoli la libertà di scelta può essere un utile
espediente degli avvocati di difesa, ma generalizzare il discorso sino a considerare tutti i delinquenti c o m e n e c e s s a r i a m e n t e c o n d i z i o n a t i ,
significa rendere impossibile non solo la punizione, ma la stessa prevenzione.
Per prevenire i delitti non bastano le forze
dell'ordine e neppure gli interventi sociali ed educativi. E' necessario che i delitti siano puniti
con severità. E' necessario non confondere la
c o m p a s s i o n e e il p e r d o n o con la g i u s t i z i a .
Perdonare un colpevole non significa dovergli
ridurre la pena. E' stato disgustoso vedere in Tv
dei giudici rivelare che i due assassini sono minorenni e quindi di galera non è neppure il caso di
parlare. Essi vanno ospitati per un po' in confortevoli case di rieducazione e favoriti poi nel reinserimento nella società. Anche sul fatto che i
minorenni siano cosi poco punibili, bisognerebbe
riflettere. Le leggi si riferiscono ad un'epoca in cui
il minorenne era sotto la tutela dei genitori. Ma
oggi la tutela non c'è più e i ragazzi possono fare
tutto, compreso la canna e l'amore, salvo poi
diventare minorenni quando ammazzano.
Una parte politica preme perché l'età per
votare scenda da diciotto a sedici anni. Ma se un
sedicenne o un diciottenne è in grado di scegliere il premier, il governatore di una regione, il sindaco di una città, non è abbastanza grande per
essere punito se rifila 97 coltellate a mamma e
fratellino. Sono maggiorenni nei diritti e minorenni nei doveri. Bell'esempio per quei giovani
c h e non f a r e b b e r o mai q u a l c o s a di s i m i l e .
Questa indulgenza potrebbe agire come stimolo
a delinquere, se i genitori non gli comprano il
telefonino o proibiscono di andare in discoteca.
Tanto la punizione sarà ben poca. Mentre sarà
probabile qualche esibizione televisiva dei "fidanzatini" da Bruno Vespa a "Porta a Porta" e da
Maurizio Costanzo al suo talk-show. E non sembri un paradosso supporre che alla prossima edizione festivaliera, che vivamente mi auguro orfana della patetica zia Raffaella, ci toccherà vedere i "fidanzatini" (non più ospiti delle confortevoli
case di rieducazione) in luogo di Megan Gale e
Papi.
Goffredo
Balestra
NOTIZIARIO A D U S O INTERNO DEL CIRCOLO DIDATTICO DI M O N T E F I A S C O N E
A N N O II - N° 1 - MARZO 2001
e-mail: [email protected]
durata quinquennale,
L'importanza della ri unificazione in un primo
ciclo unitario dell'istruzione di base consiste
Grande svolta nella scuola; dal prossimo set- nel consentire lo sviluppo dì un percorso
jli ostacoli
tema fra le
: inferiori,
all'attuale
Cinquecento copie: otto pagine illustrate, articoli, disegni, poe- , rimane di
min più in
sie, giochi, impressioni, interviste. E' realizzato interamente dai j in quattro
Editoriale
E' NATO "SO
SOMMARI
• Editoriale
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- Tra resili
- Ultimo gride
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- L'angolo dell«
[ - Passatempi
Come genitore di barn
prima Elementare pre:
di Montefiascone Cap
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scolastici era stato in
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obiettivi, vi era anche
all'igiene orale.
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dell'Associazione Itali
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Anno scoiasti
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ragazzi della Scuola Elementare statale di Montefiascone, dai loro
insegnanti e dai loro genitori.
E' il risultato di un progetto del Circolo Didattico, ideato, svilupp a t o e c o m p l e t a m e n t e r e a l i z z a t o : è nato così il p e r i o d i c o
"Scuolandia", che ha cadenza trimestrale.
Ha come obiettivo primario la continua diffusione e circolazione di idee, raccontare esperienze e raccogliere suggerimenti,
informare sui laboratori e sui progetti, dare spazio e dialogo alle
varie componenti interne ed esterne del Circolo. E' un modo per
trovare nuove possibilità di confronto e comunicazione creando
sinergie tra la scuola, le famiglie ed il territorio.
Il giornale contiene l'editoriale del Dirigente Scolastico, articoli
dei docenti, interventi dei genitori ed in particolare degli alunni; è
stampato con la solita maestria dalla Tipografia "Silvio Pellico" di
Montefiascone.
L'iniziativa offre ai genitori e alla comunità locale una scuola
più aperta e trasparente, accrescendo la collaborazione con le
famiglie, la capacità di comunicare la cultura pedagogica della
scuola. E' uno stimolo continuo al miglioramento del servizio scolastico e rende propositiva la presenza della scuola stessa nel territorio.
Per la realizzazione di "Scuolandia" sono intervenuti numerosi
sponsor che hanno sostenuto il progetto con contributi finanziari
facendo diventare l'idea una vera realtà.
SCUOLA MATE!
Corpus Domini:
(«razie:
Mosse:
Via Cassia: n '
Zcpponamì: n' 28
SCUOLA ELEMENTARE
Coi pus Domini:
iv 13
Mosse:
n II
Via Cassia:
n* 39
/.epponami: n* 19
iaig»nnjmu uoi tgfnir iiuir, uni' e t n w
mente fondamentale, viene affrontato utilizzando delle pastiglie rilevatoci dì placca, le
quali, una volta sciolte in bocca, la colorano
di blu e danno modo così ai bambini di vedere realmente la placca esistente sui loro denti.
Dopo di che, con l'ausilio di un modello delle
arcate dentali e un grosso spazzolino, ai bambini viene spiegata la corretta metodologia
tre le capatelo primaale. umana
all'accesso
¿tria e non
tei mondo
ione della
asse novità
a sconvolinporrà un
Scolastico
quelli free spiegato
male,
li alunni a
n salute e
naie
"U mio amico dente"
Sara Manzi • ci IA~ "O. Golfareìli"
Il 2001 è l'anno internazionale dei volontari e gli AVIS I N I lo s o n o d a s e m p r e , p r e c i s a m e n t e d a l l ' 1 1
Novembre 1929 quando il Dottor Vittorio Formentano
(nato a Firenze nel 1895) fondò a Milano, insieme ad
altri 17 volenterosi, l'AVIS (associazione volontari italiani del sangue). Più di 70 anni di volontariato gratuito ed
anonimo. Essere donatore di sangue AVISINO/A è facile ed alla portata di tutti i maggiorenni: basta avere un
_ _ _
po' di buon senso e "perdere" 20 minuti due o tre volte
all'anno. Questo necessario e semplice volontariato ha
spinto il Papa Buono, Sua Santità Papa Giovanni XXIII a comporre personalmente la preghiera del
donatore che racchiude in sé tutto lo spirito che anima ogni
donatore; preghiera che riportiamo con la non remota speranTornando a casa
za che illumini le menti ed apra i cuori di chi donatore ancora
troverete i bambini> date loro una
non è.
carezza e dite: Questa è la carezza
PREGHIERA DEL
DONATORE
0 Gesù Salvatore, che hai detto: 'Tutto ciò che avete fatto a
uno dei più piccoli tra i miei fratelli, l'avete fatto a Me", guarda propizio all'offerta che Ti facciamo.
Le angosce dei sofferenti, Tuoi fratelli e nostri, ci spingono a
dare un po' del nostro sangue, perché ad essi ritorni il vigore
della vita; ma vogliamo che tale dono sia diretto a Te, che
hai sparso il Tuo sangue prezioso per noi.
Rendi, o Signore, la nostra vita feconda di bene per noi, per
1 nostri cari, per gli ammalati, sostienici nel sacrificio,
perché
sia sempre generoso, umile e silenzioso. Fà che con fede
sappiamo scoprire il Tuo volto nei miseri per
prontamente
soccorrerli; ispira e guida le nostre azioni con la pura fiamma della carità, affinché esse, compiute in unione con Te,
raggiungano la perfezione, e siano sempre gradite al Padre
celeste. Così sia.
,
„ „ vv...
Joannes PP. XXIII
Il Centro fisso di prelievo AVIS (in ospedale) è aperto ogni lunedì e
giovedì con orario 8,30-10,00 per donare e per informazioni. Si
augura a tutti una Santa Pasqua serena, felice, in salute e illuminata.
Per il Consiglio Direttivo AVIS
Montefiascone
Gianvincenzi
Carlo
L'I 1 ottobre 1963saluta i fedeli in
piazza San Pietro e li invita a dare
ai bambini la carezza del Papa.
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2001
pag. 10
Auguri
(che ricordano
a tutte l e coppie
il SO" - 25° - 1° anno dì matrimonio
e soprattutto
• - nel nome del Signore - in questo periodo
e I figli Francesco, Paolo e Fabrizio. E naturalmente affettuosi complimenti specialmente
provenienti da Bergamo, da fratelli e sorelle con le rispettive famiglie, ai quali aggiungiamo
i nostri.
Volevate farla franca... ma ... Auguri a non finire!
Novantatrè già tutti contati
cò li parenti lei li ha festeggiati
e se la festa ha reso il cor contento
pensate che sarà quanno so cento!
Perché questo è il traguardo prefissato
a cui tei tutti quanti ha già invitato.
(Nella foto i suoi quattro pronipoti)
Pellegrinaggio a Fatima
a tutte le coppie
di tempo!)
sposi
che si
uniscono
25°
E' la coppia: Antonio
Carloni e Lucia Concetta
Palombini che celebrano
con i tre giovanottoni:
Giuseppe, Angelo e
Stefano le loro nozze d'argento, insieme a numerosi
amici e parenti in località
Fontana Vecchia, dove
hanno la loro azienda.
50°
Sono Maria
Piacentini ed Ivo
Fetoni sposatisi a
S. Giuseppe - Le
Mosse - il 26
marzo 1951. Non
erano presenti
allora, ma io sono
oggi, formulando i
migliori auguri:
Rosella con lo
sposo Massimo e
i figli Pierluigi e
Marco, Sandro
con la sposa Rita
Compleanno di Ida Prosperi
la nonna delle Primie
di
La data del loro 25° era
il 28 febbraio 1976. Si sono
sposati ad Onano con il parroco D. Giacinto Pascarella. Ora si ripromettono di
venire in chiesa per ricevere
di nuovo la benedizione del
Signore.
Complimenti!
Terza candelina
E' il primo e...
non sarà l'ultimo!
Caro Daniele,
la tua cuginetta Martina Ferri, anche se abbiamo
spento insieme la tua 3- candelina il 27 febbraio scorso, ti augura ancora Buon Compleanno!
Si uniscono a me i bisnonni, i nonni Ugo e
Giovanna, Bruno e Rosa, e tutti gli zii.
Auguri!
Pellegrinaggio a
Lourdes
6-9 luglio 2001 - Volo speciale LAUDA-AIR
1° giorno: Partenza da Roma per Lisbona: visita alla città, cattedrale, casa natale di S. Antonio, ecc.
In serata arrivo a Fatima: saluto alla Madonna.
2° giorno: Fatima - S. Messa, visita e devozioni.
3° giorno: Fatima - Pomeriggio Coimbra: visita alla cattedrale,
all'Università. Sorta al Convento del Carmelo, dove
vive Sr. Lucia, veggente vivente.
Fatima - Devozioni.
4° giorno: Pranzo e trasferimento per l'aeroporto di Lisbona, e
partenza per Roma.
Quota di partecipazione £. 1.030.000
Acconto all'iscrizione £. 250.000.
Acconto all'iscrizione £.200.000.
Quota di partecipazione £. 910.000.
1° giorno:
Partenza in aereo da Roma per
Lourdes. Durante il soggiorno: funzioni alla grotta - Via Crucis Processione eucaristica - S. Messa Fiaccolata - ecc.
ultimo giorno: In mattinata, trasferimento all'aeroporto partenza In aereo per Roma.
Le iscrizioni le ricevono:
D. Agostino Tel. 0761/826050
D. Biagio Tel. 0761/826198
Le iscrizioni le ricevono:
D. Agostino Tel. 0761/826050
D. Biagio Tel. 0761/826198.
3-6 a g o s t o 2001 - Volo speciale AIR ONE
Paolo, che è spuntato alla luce il 16 febbraio ha messo in moto tutta la famiglia
Crocettl, in particolare papà Claudio e
mamma Floriana.
E' corso lo zio D. Massimiliano, lo zio
Maurizio, le nonne Gelsomina ed
Ester, nonché tutta la numerosa tribù
dei Crocetti e dei Muscio.
Sono abituati a questi avvenimenti, ecco
perché abbiamo usato il termine tribù, è
però il primo a sbocciare da quel "ramo"
dei Crocetti e speriamo che il ramo faccia altri frutti! Congratulazioni!
Neo-dottoressa
Congratulazioni da parte dei nonni e
di tutta la famiglia alla neo-dottoressa, A n t o n e l l a B e r t u c c i n i , c h e il
giorno 23 febbraio 2001 si è brillantemente laureata all'Università "La
Sapienza" di Roma, discutendo una
tesi di laurea indirizzo penale dal
titolo "La simulazione di reato".
Avvoca ... difendici al meglio se
avremo bisogno!
PER COMODITÀ' DEI LETTORI DE "LA V O C E "
Parrocchia di S. Flaviano
Potete versare:
• sul c.c. n" 1853/76presso la Banca Cattolica
- sul c.c. n° 1 0 / 6 1 2 6 8 presso la Cassa di Risparmio di Montefiascone
o inviare tramite c. c. postale n. 12158010 intestato a Parrocchia S. Margherita - 0 1 0 2 7 Montefiascone
o consegnare ad Angelo Menghini presso il negozio in Via S. Lucia Filippini preoccupandovi di mettere il vostro
nome per essere inseriti nella rubrica "La Voce è grata ai suoi".
Il Comitato per i festeggiamenti di S. Flaviano
ha preso l'iniziativa di non passare più nelle
case per raccogliere offerte per la festa.
Verrà posta una bussola in chiesa dove verranno raccolte - solo di domenica - le offerte
per la festa del Santo.
In base alle offerte verranno effettuate le varie
manifestazioni possibili.