Prevenzione e gestione della pediculosi nelle scuole

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Prevenzione e gestione della pediculosi nelle scuole
REGIONE VENETO
AZIENDA ULSS 16
SERVIZIO DI IGIENE E SANITÀ PUBBLICA
AREA MATERNO INFANTILE
DISTRETTI SOCIO SANITARI A.U.L.S.S. n.16
STRUTTURA INTERAZIENDALE SERVIZIO DELL’ASSISTENZA
PREVENZIONE E GESTIONE DELLA
PEDICULOSI NELLE SCUOLE
PROCEDURA ORGANIZZATIVA
REVISIONE n° 1
Funzione aziendale
Firma
Preparato e
Verificato
Servizio di Igiene e Sanità Pubblica
Area Materno Infantile
Coordinamento Distretti Socio
Sanitari AULSS N.16
Struttura Interaziendale Servizio
Dell’Assistenza Area Territoriale
Approvazione Direttore Sanitario
Data _10/09/2008
REV. 1 del 10/09/2008
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PROCEDURA ORGANIZZATIVA
Componenti del gruppo di lavoro:
Dipartimento di Prevenzione AULSS 16 - Servizio di Igiene e Sanità Pubblica
o Dr.ssa Gottardello
Area Materno Infantile AULSS n. 16
o Referente Dr.ssa M.G. D’Aquino
Unità Operativa Area Materno infantile D.S.S. n°1 – 2 – 3 – 4 – 5
o Resp. U.O.M.I.Dss. n° 1 dr.ssa W. Bittante
o Resp. U.O.M.I. Dss. n° 2 dr.ssa L. Graziani
o Resp. U.O.M.I. Dss. n° 3 dr.ssa A. De Lorenzis
o Resp. U.O.M.I Dss. n° 4 dr.ssa M.T. Battistello
o Resp. U.O.M.I. Dss. n° 5 dr.ssa M.E. Antonioli
Unità Operativa Area Materno Infantile D.S.S. n° 1 – 2 – 3 – 4 – 5
o Coordinatrice A.S.V. T. Salvan
o Coordinatrice A.S.V. L. Carraro
o Coordinatrice A.S.V. V. Marcato
o Coordinatrice OST. L. Frattini
o Coordinatrice A.F.D. R. Schiavolin
Struttura Interaziendale Servizio dell’Assistenza Area Territoriale
o Responsabile Dr.ssa Pegoraro Chiara
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SOMMARIO
1. PREMESSA
pag. 4
2. SCOPO
pag. 7
3. CAMPO DI APPLlCAZIONE
pag. 7
4. RIFERIMENTI NORMATIVI E LEGISLATIVI
pag. 7
5. DIAGRAMMA DI FLUSSO DELLE ATTIVITÀ
pag. 8
6. MODALITÀ OPERATIVE
pag. 9
7. RESPONSABILITA’
pag. 11
8. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
pag. 12
ALLEGATI:
allegato n. 1 : Scheda informativa (Norme igienico-profilattiche per il controllo
della diffusione della pediculosi);
pag. 13
allegato n. 2: Lettera del Dirigente Scolastico destinata ai genitori dei
bambini con sospetta pediculosi rilavata dall’insegnante;
pag. 14
allegato n. 3: Lettera del Dirigente Scolastico destinata ai genitori dei bambini
che frequentano la classe dove si è manifestato il caso di pediculosi;
pag. 14
allegato n. 4: Linee guida per la diagnosi e il trattamento della pediculosi del
pag. 16
capo con l’egida di Associazione Dermatologi Italiani (ADOI),
Società Italiana Dermatologia Medica Chirurgica Estetica delle Malattie sessualmente
Trasmissibili (SIDEMAST) e Società Italiana Pediatri (SIP) anno 2005.
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PREMESSA
Da tempo è diffusa fra la popolazione, specie quella infantile, una parassitosi molto
contagiosa: la pediculosi del capo determinata da un insetto, il pidocchio, che vive e si
riproduce SOLO sulla testa dell’uomo.
La trasmissione del parassita avviene per contatto diretto con il capo di un soggetto infestato
o, meno frequentemente, per via indiretta utilizzando oggetti infestati (per esempio vestiti,
cappelli, cuscini e spazzole) che fungono da veicolo.
In Italia è stato osservato un aumento del numero di casi di pediculosi soprattutto nelle
scuole, dove i bambini hanno più spesso comportamenti a rischio per la trasmissione dei
pidocchi.
I dati epidemiologici della nostra AULSS nell’anno 2005 rispetto al problema pediculosi sono
stati i seguenti:
Dati forniti dal Dipartimento di Prevenzione (anno 2005)
(n. bambini segnalati)
N. inchieste epid. 1°
controllo
N. inchieste epid. 2°
controllo
Casi pediculosi totali
268
6
680
360
Dati forniti dai Distretti Socio sanitari (anno 2005)
Notifiche
Distretto n. 1
Distretto n. 2
Distretto n. 3
Distretto n. 4
Distretto n. 5
157
60
99
53
22
Screening a. 2005:
5462
122
2498
1615
1344
Positivi
231
17
182
59
33
Il Tempo attualmente impiegato dalle Assistenti Sanitarie e/o Infermieri per ogni bambino
segnalato è il seguente:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Ricezione notifica e trasmissione via Fax operatore di riferimento = 10’
Contatti con la scuola per concordare data intervento e comunicazione genitori = 10’
Preparazione materiale da distribuire = 10’
In classe intervento educativo ai bambini/ragazzi = 20’
Controllo del capo = 4’ pro capite ( ogni notifica 30bambini circa = 120’)
Segnalazione scritta ai genitori di bambini positivi =15’
Colloquio con insegnanti = 15’
Contatti con genitori = 10’x 2 = 20’
Stesura inchiesta epidemiologica e invio dipartimento = 15’
Trasferimento di andata e ritorno a scuola = 30’
Totale per ogni bambino segnalato = circa 265’ = 4ore e 25 minuti
I programmi di screening in ambito scolastico non hanno dimostrato di ridurre l’incidenza di
parassitosi e non è raccomandato in quanto si tratta di un intervento di non comprovata
efficacia (Meinching Hansen 2004) .
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La letteratura scientifica è concorde nell’affermare che gli effetti negativi per la salute umana
derivano prevalentemente non dalla presenza dell’insetto, ma dal modo in cui tale
infestazione viene percepita dal singolo individuo e dalla società.
Le eccessive e come tali non corrette, reazioni da parte del pubblico conducono
inevitabilmente ad azioni inutili, inappropriate o non efficaci, oltre che a diffondere uno stato
d’ansia nella popolazione.
Pertanto non sono giustificate procedure sistematiche di screening per la ricerca di casi di
infestazione all’interno delle classi scolastiche o in comunità.
Al contrario alcuni studi hanno dimostrato che l’educazione dei genitori riguardo al
riconoscimento e al trattamento della pediculosi e dei bambini ad evitare comportamenti a
rischio per la trasmissione del parassita sia efficace.
L’unica misura di prevenzione è l’identificazione precoce dei casi facendo controllare dai
genitori ogni settimana la testa dei bambini in età scolare.
Risulta fondamentale per il contenimento dell’infestazione l’azione sinergica della
famiglia, scuola, medico /pediatra di famiglia e servizi azienda ULSS con una
ridefinizione dei ruoli.
Un aspetto di rilevante importanza è quello dell’educazione sanitaria: dovrebbero essere
implementate iniziative rivolte ai genitori e agli insegnanti, supportate da un adeguato
materiale informativo.
Sulla base della letteratura, di un confronto con Aziende Sanitarie di altre Regioni sulle
modalità di gestione e prevenzione della pediculosi nelle Scuole e in attesa dell’ ultimazione
di Linee Guida della Regione Veneto riguardo questo argomento, si propone il seguente
documento che contiene:
•
•
•
•
una definizione dei ruoli delle agenzie formative e sanitarie coinvolte nel problema
pediculosi;
una procedura organizzativa rivolta agli operatori coinvolti nel problema pediculosi;
una Scheda informativa rivolta ai genitori dove sono contenute le Norme igienicoprofilattiche per il controllo della diffusione della pediculosi.
una sintesi delle Linee Guida (anno 2005) per la diagnosi e il trattamento della
pediculosi del capo con l’egida di: Associazione Dermatologi Italiani (ADOI), Società
Italiana di Dermatologia Medica, Chirurgica, Estetica e delle Malattie Sessualmente
Trasmissibili (SIDEMAST) e Società Italiana Pediatri (SIP) anno 2005.
1. RUOLO DELLE AGENZIA SANITARIE E FORMATIVE
A) Ruolo della famiglia
I genitori sono i principali responsabili della salute e del benessere del loro figlio.
I genitori del bambino che frequenta la collettività scolastica o qualunque situazione di
comunità (colonie, centri estivi, gruppi parrocchiali, sportivi, ecc,) hanno un ruolo
fondamentale e insostituibile nella prevenzione, identificazione e trattamento della
pediculosi.
Le azioni possono essere così riassumibili:
• identificare precocemente i casi di pediculosi mediante il controllo quotidiano o
almeno settimanale della testa del bambino, anche se la scuola non ha
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•
•
•
•
•
segnalato casi ed anche in assenza del sintomo tipico (prurito). Lo screening
scolastico non può sostituire tale modalità di controllo;
procedere all’accertamento presso il medico curante in caso di sospetto;
procedere all’effettuazione del trattamento in caso di riscontro positivo da parte
del medico, e controllo dei familiari;
rimuovere manualmente le lendini anche con l’ausilio del pettine a denti fitti
valido anche a scopo diagnostico;
farsi rilasciare dal Medico il certificato che attesti l’avvenuto trattamento ai fini
della riammissione a scuola del bambino/ragazzo;
educare i bambini, nei limiti del possibile ed in considerazione dell’età, ad
evitare o lo scambio di oggetti personali (cappelli, sciarpe, pettini, ecc.)
B) Ruolo della scuola
Sebbene le famiglie abbiano la principale responsabilità nell’ambito della prevenzione,
identificazione e trattamento della pediculosi, la scuola ha un ruolo fondamentale nel
sostenere le famiglie in tali attività e nel tutelare la salute degli alunni attraverso le seguenti
azioni:
•
•
•
•
mantenere la corretta comunicazione tra i genitori, insegnanti e i servizi della
Azienda ULSS n.16, svolgendo un ruolo educativo nei confronti degli stessi
alunni in collaborazione con gli operatori dell’ULSS n.16;
attivare (come disposto nel DP 22/12/1967 n.1518 art.40) il Direttore della
scuola o il Capo d’Istituto qualora i docenti rilevino negli alunni segni sospetti di
pediculosi o nel caso in cui siano gli stessi genitori a segnalare il caso;
richiamare i genitori al controllo del capo;
richiedere il certificato d’avvenuto trattamento rilasciato dal medico curante.
Tali azioni educative, per essere efficaci, devono essere intraprese indipendentemente
dall’eventuale presenza di casi, preferibilmente all’inizio dell’anno scolastico.
Per poter intraprendere efficacemente tali attività, gli insegnanti devono aver acquisito
conoscenze sulla pediculosi e sulla sua gestione nelle scuole, attraverso iniziative di
formazione organizzate dall’Azienda ULSS16.
C) Ruolo dell’Azienda ULSS n. 16
Gli studi epidemiologici hanno evidenziato che lo screening “ controllo del capo” da parte degli
operatori sanitari in ambito scolastico non ha dimostrato alcuna utilità nel ridurre la diffusione
della pediculosi (Meinking, Hansen – 2004).
E’ fondamentale invece l’azione d’informazione, educazione sanitaria e sensibilizzazione che
si esplica a vari livelli attraverso:
• la predisposizione, aggiornamento e divulgazione di materiale informativo;
• l’informazione, la formazione e la consulenza, specificatamente rivolta alle figure
professionali (Dirigenti Scolastici, insegnanti) e ai genitori coinvolte nel processo di
prevenzione/gestione della pediculosi;
• l’informazione alle farmacie locali;
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PROCEDURA ORGANIZZATIVA
•
la sorveglianza, il controllo e l’educazione in stretta collaborazione con il medico
curante e con la scuola in caso di insuccessi terapeutici, recidive, situazioni socio
sanitarie sfavorevoli.
All’Azienda ULSS n.16 è inoltre affidata, ai sensi del DM 15/12/90, la gestione delle notifiche
di pediculosi.
D) Ruolo del medico curante
Il Pediatra di Libera Scelta e il Medico di Medicina Generale sono responsabili della salute dei
loro assistiti, della diagnosi e della terapia delle malattie, comprese quelle infettive e
parassitarie, che possono colpire i loro assistiti.
Pertanto l’educazione sanitaria, la diagnosi e il trattamento della pediculosi è di competenza
dei medici curanti.
2. SCOPO
Definire le modalità di prevenzione e gestione della Pediculosi, in base alle indicazioni della
letteratura, alle esigenze del contesto locale e alle esperienze maturate, omogeneizzando le
modalità tecnico organizzative degli operatori sanitari afferenti alle Unità Operative Materno
Infantili dei Distretti Socio Sanitari dell’A.U.L.S.S. n.16 di Padova.
3. CAMPO DI APPLICAZIONE
La procedura viene applicata, nell’ ambito scolastico del territorio dell’A.U.L.S.S. n.16 di
Padova, da: Pediatri di Libera Scelta, Medici di Medicina Generale, Pediatri di Comunità,
Infermieri, Assistenti Sanitarie dell’Unità Operativa Materno Infantile dei Distretti Socio
Sanitari, Insegnanti degli Asili Nido delle Scuole dell’Infanzia e delle Primarie e Secondarie.
4. RIFERIMENTI NORMATIVI E LEGISLATIVI
D.P.R. 22.12.67, n. 1518, concernente regolamento per l'applicazione del titolo III del
D.P.R. 11.2.61, n. 264, relativo ai servizi di medicina scolastica, ed in particolare
l'art. 47.
DM 15.12.90 Sistema Informativo delle Malattie Infettive e Diffusive
Circolare Min. Sanità n.4 del 13.3.98 Misure di profilassi per esigenze di sanità Pubblica.
Legge sulla privacy D.Lgs. 196/2003
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5. DIAGRAMMA DI FLUSSO DELLE ATTIVITÀ
PROCESSO:
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RESPONSABILITA’
RIFERIMENTI DOCUMENTALI
NOTE
ATTIVITA’
Controllo del capo del bambino/ragazzo
Famiglia
Insegnanti
Allegato n. 1:
fac-simile della Scheda informativa
(Norme igienico-profilattiche per
il controllo della diffusione della pediculosi)
Identificazione
Identificazionecaso
casosospetto
sospetto
Pediatra Libera Scelta
Medico Medicina Generale
1
Accertamento
Accertamentopresso
pressoililmedico
medico
curante
curante
NO
PEDICULOSI
SI
Pediatri di Libera Scelta e/o
Medico Medicina Generale
Dipartimento di
Prevenzione/Servizio di
Igiene Sanità Pubblica
.
Segnalazione al
Servizio Igiene
Certificazione di avvio
trattamento
Notifica ai distretti
Trattamenti pediculosi
.
ASV e/o Infermiere
Informazione al Dirigente Scolastico
Allegato n. 1:
fac-simile della Scheda informativa
(Norme igienico-profilattiche per
il controllo della diffusione della pediculosi)
1
Dirigente Scolastico/
Docente
Nota informativa alle famiglie sui
casi di pediculosi
Invio alle famiglie di materiale
informativo sulla prevenzione e
trattamento
Restrizione della
frequenza fino alla
certificazione di avvio
trattamento
Allegato n. 2: fac-simile della Lettera del
Dirigente Scolastico destinata ai genitori dei
bambini con sospetta infestazione da
pidocchio del capo
2
ASV / Infermiere/Pediatra
Formazione e consulenza a
docenti e genitori, su richiesta
Allegato n. 3: fac-simile della Lettera del
Dirigente Scolastico destinata ai genitori dei
bambini che frequentano la classe dove si è
manifestato il caso di pediculosi
3
Allegato n. 4: Linee guida per la
diagnosi e il trattamento
della
’
pediculosi del capo con l’egida di
ADOI, SIDEMAST e SIP anno
2005
4
Certificato del medico
curante dell’avvenuto
trattamento
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6. MODALITÀ OPERATIVE
All’inizio dell’ anno scolastico:
A) La Scuola provvede a sensibilizzare le famiglie sul tema della pediculosi;
B) L’Azienda ULSS n.16 provvede a:
• aggiornare il materiale informativo che la scuola distribuirà alle famiglie;
• effettuare interventi di sensibilizzazione, informazione ed educazione sanitaria per
docenti e genitori su richiesta delle scuole;
6.1 Segnalazione
La segnalazione del caso può essere fatta dal:
Medico Curante,
Genitore,
Dirigente Scolastico e Insegnanti della Scuola.
6.2 Azioni
A) Medico curante
Il medico curante invia la notifica completa dell’informazione relativa alla scuola e classe
frequentata al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione, che
lo trasmetterà ai Distretti di competenza .
Consiglia il trattamento e stila il certificato di avvenuto trattamento che consegna ai
genitori
B) Genitori
Il genitore, il cui figlio è affetto da pediculosi, segnala alla scuola il caso e produce alla
insegnante un certificato medico di avvenuto trattamento ai fini della riammissione.
Contestualmente, la scuola attiverà l’iter previsto per gli alunni della classe (nota di
richiamo e stampato informativo, all. 1, e all.3); i genitori che ricevono l’informativa di
un caso di pediculosi nella classe del proprio figlio o nella scuola, attuano il controllo del
capo del figlio, consultandosi anche con il medico curante.
C) Insegnante
L’insegnante informata del caso di pediculosi dal genitore o dal Distretto SocioSanitario, richiede un certificato medico di avvenuto trattamento ai fini della
riammissione.
Consegna a tutti i bambini della classe una nota informativa per i genitori per il controllo
del capo dei propri figli e uno stampato informativo (nota di richiamo e stampato
informativo, all. 1 e all.3).
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PROCEDURA ORGANIZZATIVA
L’insegnante che nota segni evidenti di infestazione di lendini o parassiti sulla testa del
bambino, segnala la sospetta pediculosi al Dirigente scolastico (art. 40 del DP 22.12.67
n.1518), il quale, tramite l’insegnate della classe, consegna:
al genitore del bambino interessato: una lettera in cui si segnala la sospetta
presenza di pediculosi e richiede un eventuale certificato medico di avvenuto
trattamento (nota di richiamo e stampato informativo, all. 1 e all.2). .
a tutti i bambini della classe: una nota informativa ai genitori per il controllo del
capo dei propri figli e uno stampato informativo.
(nota di richiamo e stampato informativo, all. 1 e all.3).
Qualora il genitore del bambino/ragazzo con caso sospetto di pediculosi non
provvedesse a fare eseguire il controllo dal medico curante e persista il sospetto
fondato di infestazione la scuola rinnova l’invito ai genitori a provvedere alla visita
medica per accertare o meno il sospetto diagnostico.
D) Distretto Socio-Sanitario
•
•
•
Gli operatori del Distretto che hanno ricevuto la notifica di pediculosi, informano il
Dirigente Scolastico che provvederà ad attivare l’iter previsto (nota di richiamo e
stampato informativo all. 1 e 3).
In linea generale non saranno effettuati screening nelle classi.
Gli operatori del Distretto si renderanno disponibili per attuare incontri informativi con
genitori e insegnanti, per valutare ed intervenire in situazioni particolari o di disagio
sociale.
Avvertenze
Per i casi reiterati che evidenziano comportamenti non collaborativi od ostruzionismo da
parte dei genitori (trascuratezza e/o negazione del problema) il Dirigente scolastico segnala
il caso agli operatori sanitari del Distretto.
Gli operatori del Distretto procederanno all’identificazione delle possibili criticità (errori nella
modalità di trattamento, utilizzo di prodotti inefficaci, e altro) avvalendosi della
collaborazione degli insegnanti e del medico curante. In tali casi potrà ritenersi necessaria
la convocazione dei genitori e del bambino presso il distretto.
Per le situazioni particolari è utile avvalersi della collaborazione dei Servizi i Sociali dei
Comuni.
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PROCEDURA ORGANIZZATIVA
7. RESPONSABILITA’
DIREZIONE
Sanitaria
DIFFUSIONE
DIREZIONE
Dipart. di Prev.
Ig. e Sanità Pubb.
DIREZIONE
Distretti S.S.
R
APPLICAZIONE
APPROVAZIONE
R
R
R = RESPONSABILE
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Str. Inter. Az.
Serv. Assist.
Area Terr.
R
UU.OO.
Materno
Infantile
COOR
C
C
C
R
ASV
INF.
C
R
C = COLLABORATORE
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PROCEDURA ORGANIZZATIVA
8. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
Mathias RG, Wallace JF. Control of head lice : using parent volunteers . Can J Pubblic
Health. 1989;89:461-463.
Chunge RN et al. A pilot study to investigate transmission of head lice. Can J Pubblic
Health. 1991; 82:207-2008
Donnelly E et al. Pediculosis prevention and control strategies of community health
and school nurses: a descriptive study. J Community Health Nurs. 1991;8:85-95.
Van der Stichele RH et al. Systematic review of clinical efficacy of topical treatments
for head lice. BMJ 1995; 311:604-608.
The Stafford Group. A report of Consultants in Comunicable Disease Control.
PHMEG, 1998 (wwww.phmeg.org.uk/Documents/Headlice/phmeghl.htm)
D.L. Heymann M.D. - Manuale per il controllo delle malattie trasmissibili, Rapporto
ufficiale dell’American Public Health Association. 18° edizione.
Meinking TA. Infestations. CurrnProbl Dermatol. 1999; 11:73-120.
CDC Parassites anf health: head lice (pediculus humanus capitis). November 4, 1999
(www.dpd.cdc.gov).
Hansen R. Guidelines for the treatment of resistant pediculosis. Contemporary
Pediatrics. 2000,vol 17 n.8 (suppl)
Pediculosi. In:Bollettino Epidemiologico Nazionale. Notiziario ISS Vol.14 n.5, maggio
2001.
Dodds CS. Interventions for trating head lice (Cochrane Review). Cochrane Database
Syst Rev 2001; 3: CD001165.
Linee Guida per la diagnosi e il trattamento della pediculosi del capo con l’egida di
Associazione Dermatologi Italiani (ADOI), Società Italiana Medica e Chirurgica,
Malattie sessualmente Trasmissibili (SIDEMAST)
e Società Italiana Pediatri (SIP)
anno 2005
Luigi Pais dei Mori. Pediculosi del capo. Dossier InFad Progetto Ecce – anno 2, n.21,
marzo 2007.
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PROCEDURA ORGANIZZATIVA
Allegato n. 1: fac-simile della Scheda informativa (Norme igienico-profilattiche per il
controllo della diffusione della pediculosi)
Da tempo è diffusa fra la popolazione, specie quella infantile, una parassitosi molto contagiosa: la
pediculosi del capo determinata da un insetto, IL PIDOCCHIO, che vive e si riproduce SOLO sulla testa
dell’uomo.
La pediculosi colpisce ogni anno bambini e adulti di qualsiasi classe ed è presente in molte scuole.
Per arginare tale fenomeno, è necessaria una stretta collaborazione tra GENITORI-INSEGNANTIMEDICI DI FAMIGLIA E OPERATORI SANITARI, fin dalle sue prime manifestazioni.
Non è un problema grave e può essere risolto in pochi giorni se affrontato in modo corretto e
scrupoloso.
Per eliminare il parassita e le sue uova (lendini) si deve:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Consultare il proprio medico per un idoneo trattamento
Applicare sul capo il prodotto antiparassitario seguendo scrupolosamente le istruzioni per l’uso;
l’efficacia dipende dal corretto utilizzo del prodotto che va applicato in giusta quantità e in modo
uniforme
Rimuovere meccanicamente tramite pettine l’eventuale presenza di lendini e pidocchi; tale procedura
aumenta il successo della terapia in quanto nessuno dei prodotti in commercio possiede la capacità di
uccidere tutte le uova
Per facilitare il distacco delle uova si possono inumidire i capelli con acqua e aceto, quindi passare più
volte ciocca per ciocca pulendo il pettine tra una passata e l’altra sotto il getto d’acqua corrente, meglio
calda.
Consultare(mezz’ora
il proprio /die
medico
peri giorni
un idoneo
trattamento
Ripetere l’operazione
) tutti
per almeno
due settimane
Applicare
capo il prodotto
seguendo
scrupolosamente
Sono da preferirsi
gel sul
, schiume
e creme antiparassitario
per il maggior potere
penetrante
nelle uova.le istruzioni per
l’uso;sconsigliati
l’efficacia dipende
dalvengono
corretto diluiti
utilizzo
prodotto
che va
giusta breve per
in del
acqua
e il tempo
di applicato
contatto èintroppo
Gli shampi sono
in quanto
quantità eottimale
in modo uniforme
esercitare un’azione
Per eliminare il parassita e le sue uova (lendini) si
deve:
Rimuovere meccanicamente tramite pettine l’eventuale presenza di lendini
e pidocchi; tale procedura
aumenta
il successo della terapia in quanto
Norme
preventive
nessuno
deiteste che deve essere giornaliero in caso di contatti con bambini positivi.
Controllo periodico
delle
Perdel
facilitare
distacco delle
uova siun
possono
inumidire
i capelli
con acquaciocca
e aceto,
di scegliere
luogo ben
illuminato
, di pettinare
per quindi
ciocca, i
Per l’ispezione
capo siil consiglia
più volte
ciocca
capelli umidipassare
con pettine
a denti
fitti.per ciocca pulendo il pettine tra una passata e l’altra sotto il getto
d’acqua
meglio
calda. vanno controllate con particolare attenzione
La zona della
nuca ecorrente,
quella dietro
le orecchie
Ripetere
l’operazione
(mezz’ora
) tuttiperché
i giornil’infestazione
per due settimane
E’ sufficiente la presenza di una sola lendine/die
(uovo)
si protragga nel tempo.
Sono
da
preferirsi
gel
,
schiume
e
creme
per
il
maggior
poteredel
penetrante
Educare il bambino ad evitare comportamenti a rischio per la trasmissione
parassitanelle
comeuova.
lo
Gli shampi sono sconsigliati in quanto vengono diluiti in acqua e il tempo di contatto è
scambio di oggetti personali quali pettini, cappelli, sciarpe, nastri, fermagli per capelli, asciugamani.
troppo breve per esercitare un’azione ottimale
Si ricorda inoltre che l’infestazione può estendersi con facilità al nucleo familiare.
Si ricorda inoltre che l’infestazione può estendersi con facilità al nucleo familiare.
Siamo certi che l’impegno di tutti i genitori sarà massimo e tale da assicurare un ambiente sano
per i propri figli, nel rispetto della collettività.
Siamo certi che l’impegno di tutti i genitori sarà massimo e tale da assicurare un
ambiente
sano
I BAMBINI POSSONO FREQUENTARE LA SCUOLA
DOPO
L’AVVIO DELL’IDONEO TRATTAMENTO
DISINFESTANTE CERTIFICATO DAL MEDICO CURANTE (Circolare Ministero della Sanità n. 4 del
13.03.1998)
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PROCEDURA ORGANIZZATIVA
Allegato n. 2: fac-simile della Lettera del Dirigente Scolastico destinata ai genitori dei
bambini con sospetta pediculosi rilevata dall’insegnante.
Intestazione della scuola
Ai Genitori di
………………………………
Con la presente si informa che vostro figlio potrebbe essere affetto da pediculosi del capo e
pertanto si consiglia di farlo sottoporre a visita dal medico curante per la conferma e la
eventuale prescrizione del trattamento.
Si allega la scheda informativa predisposta dalla ULSS n.16, contenente utili informazioni
sulla pediculosi. Nella stessa scheda si evidenzia come sia fondamentale la collaborazione di
tutti i genitori per il riconoscimento e il trattamento di ogni bambino ai fini della eradicazione
della parassitosi.
Tutte le operazioni sono state fatte in accordo alla legge sulla privacy D.Lgs. 196/2003.
Consci che l’aiuto di tutti può ridurre la trasmissione della parassitosi, si ringrazia per la
collaborazione e si porgono distinti saluti.
Il Dirigente Scolastico
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Allegato n. 3: fac-simile delle Lettera del Dirigente Scolastico destinata ai genitori dei
bambini che frequentano la classe dove si è manifestato il caso di pediculosi .
Intestazione della scuola
Ai Genitori di
………………………………
Si informa che si sono verificati casi di pediculosi nella classe frequentata da vostro figlio;
pertanto vi invitiamo a controllare il capo di vostro figlio, al fine di rintracciare
tempestivamente l’eventuale presenza di parassiti o loro uova (lendini).
Si allega la scheda informativa predisposta dalla ULSS contenente utili informazioni sulla
pediculosi. Studi scientifici hanno dimostrato che è poco efficace il controllo del capo da parte
degli operatori sanitari, mentre è più efficace il controllo costante da parte dei genitori per
identificare precocemente la pediculosi e trattarla adeguatamente. Se i genitori hanno
qualche sospetto, devono rivolgersi al medico curante che provvederà all’opportuno
accertamento, alla prescrizione del trattamento e a rilasciare il certificato di avvenuto
trattamento.
Tutte le operazioni sono state fatte in accordo alla legge sulla privacy D.Lgs. 196/2003
Consci che l’aiuto di tutti può ridurre la trasmissione della parassitosi, si ringrazia per la
collaborazione e si porgono distinti saluti.
Il Dirigente Scolastico
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•
Allegato n. 4: Linee guida per la diagnosi e il trattamento della pediculosi del
capo con l’egida di Associazione Dermatologi Italiani (ADOI), Società Italiana di
Dermatologia Medica, Chirurgica, Estetica e delle Malattie Sessualmente
Trasmissibili (SIDEMAST) e Società Italiana Pediatri (SIP) anno 2005.
_________________________________________________________________________
LINEE GUIDA PER LA DIAGNOSI E IL TRATTAMENTO DELLA PEDICULOSI DEL CAPO
CON L’EGIDA DI ADOI, SIDEMAST E SIP
Che cos’è il pidocchio del capo?
Pediculus humanus capitis è un parassita obbligato, ematofago, in grado di infestare il cuoio
capelluto dell’uomo causando la cosiddetta “pediculosi del capo”. Il suo ciclo vitale dura circa
un mese e avviene attraverso tre stadi: uova, ninfa, adulto. Le uova sono deposte dalle
femmine adulte a livello dell’ostio follicolare e si allontanano progressivamente dal cuoio
capelluto con la crescita del capello. Le uova schiudono dopo 7-10 giorni e diventano ninfe e
successivamente, dopo altri 7-10 giorni e tre stadi maturativi, si trasformano in adulti. Il
pidocchio adulto, di 2-4 mm di lunghezza, è provvisto di estremità a uncino, che permettono di
attaccarsi tenacemente al fusto del capello.
Quali sono le categorie a rischio?
La pediculosi del capo colpisce persone di tutte le età e condizioni socio-economiche;
tuttavia, è più frequente nei bambini di età compresa tra i 3 e gli 11 anni, soprattutto di sesso
femminile. Gli individui con capelli molto ricci sono colpiti in misura minore.
Quali sono i segni distintivi della patologia?
La percentuale di pazienti che riferiscono prurito è molto variabile. Il grattamento causato dal
prurito può provocare la comparsa di abrasioni ed escoriazioni e, in alcuni casi, sovrinfezioni
batteriche. Il prurito al cuoio capelluto e/o la presenza di lesioni da grattamento devono
sempre far sospettare una pediculosi. Raramente è presente una linfadenite regionale.
Come si diagnostica la pediculosi?
La diagnosi si effettua tramite l’ispezione accurata dei capelli e del cuoio capelluto (in
particolare dietro le orecchie e la nuca): in condizioni di buona illuminazione e con l’aiuto di
una lente di ingrandimento si separano i capelli. I risultati migliori si ottengono con l’uso di un
pettine a denti stretti (distanza ≤ 0,3 mm) su capelli asciutti o umidi. Il pettine è in grado di
aumentare di quattro volte l’accuratezza diagnostica e di raddoppiarne la velocità della
diagnosi. Il pettine va appoggiato sul cuoio capelluto e tirato giù con fermezza, osservando la
presenza di lendini dopo ogni colpo. L’intera manovra dovrebbe essere effettuata due volte su
tutto il cuoio capelluto. La diagnosi di pediculosi del capo è posta in presenza di pidocchi
adulti e/o ninfe e/o uova vitali. La presenza delle sole lendini non significa necessariamente
infestazione attiva: se la loro distanza dal cuoio capelluto è inferiore a 6.5 mm, la diagnosi di
pediculosi è probabile.
Forza della raccomandazione BII.
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Quali sono le principali molecole utilizzate nel trattamento della pediculosi del capo?
Per il trattamento della pediculosi del capo si utilizzano soprattutto gli insetticidi topici. Le
molecole principali sono le piretrine naturali, i derivati sintetici (permetrina, piretrine
sinergizzate) e il malathion.
Qual è il loro meccanismo di azione?
I pediculocidi agiscono con differenti meccanismi di azione. Le piretrine esercitano la loro
azione bloccando la ripolarizzazione dei canali del sodio nelle cellule nervose dei pidocchi:
questo comporta la paralisi e la morte dell’artropode. Il malathion provoca un accumulo di
acetilcolina a livello recettoriale, con successiva paralisi respiratoria. La paralisi respiratoria
costituisce anche il meccanismo d’azione del lindano.
In che cosa consistono le resistenze a queste molecole?
Una delle principali cause del fallimento del trattamento è costituita dall’insorgenza di
resistenza nei confronti delle molecole utilizzate. La patogenesi della resistenza
farmacologica è multifattoriale: utilizzo non corretto dei pediculocidi con riferimento a
indicazione, dosaggio, durata del trattamento; tipologia della formulazione; effetto
pediculocida residuo; trattamenti di profilassi non adeguati.
Che cos’è la pseudoresistenza?
Si parla di pseudoresistenza in presenza di: trattamento non corretto, compliance non
ottimale e reinfestazione.
Quali principi attivi hanno dimostrato un’azione pediculocida e ovocida?
L’insetticida ideale dovrebbe possedere il 100% di attività sia nei confronti dei pidocchi sia
delle uova. Rivisitazioni sistematiche di studi clinici pubblicati hanno dimostrato che la
permetrina all’1% in crema risciacquabile e il malathion sono significativamente più efficaci
del placebo in termini di tasso di eradicazione dell’infestazione dopo 7-14 giorni. Vi è
un’evidenza limitata della maggiore efficacia della permetrina rispetto al lindano.
Permetrina, piretrine naturali e Malathion, possono essere considerati ugualmente efficaci.
Forza della raccomandazione: AI (dati provenienti da studi clinici randomizzati).
A fronte di un’attività pediculocida sovrapponibile tra piretroidi, malathion e carbaryl, i
piretroidi posseggono la maggiore attività ovicida. Per il malathion non sono state accertate
l’efficacia e la sicurezza nei bambini di età inferiore ai 6 anni.
Dal momento che i prodotti antiparassitari specifici non sono ovicidi nella totalità dei casi, è
opportuno associare sempre una rimozione meccanica delle lendini per mezzo di un pettine a
denti stretti.
Quali formulazioni sono efficaci?
La formulazione è di grande importanza, sia ai fini dell’efficacia sia della compliance. Le
formulazioni migliori sono quelle costituite da creme, schiume e gel. Le lozioni con un’alta
concentrazione di pediculocidi da applicare un’unica volta sono da preferire, ma devono
essere trattate con cautela, evitando il contatto con le mucose. Gli shampoo andrebbero
evitati, poiché il tempo di contatto con i pidocchi è breve e la concentrazione è troppo bassa a
causa dell’idrofilia; una formulazione inappropriata potrebbe indurre il fenomeno delle
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resistenze (Forza della raccomandazione BII). L’introduzione di una mousse termosensibile a
base di piretrine naturali si è dimostrata vantaggiosa in termini di facilità di utilizzo e
accettabilità da parte dei pazienti; permette una rapida penetrazione del principio attivo
all’interno del pidocchio e delle uova e un’applicazione del prodotto più precisa e sicura.
Quali sono gli schemi terapeutici da utilizzare?
È di fondamentale importanza seguire gli schemi terapeutici supportati dai dati della
letteratura. Sulla base dei dati di sicurezza ed efficacia, nel trattamento della pediculosi del
capo sono raccomandati i piretroidi sintetici, le piretrine sinergizzate e il malathion. Forza
della raccomandazione AI (dati provenienti da studi clinici randomizzati).
La corretta durata dell’applicazione è di fondamentale importanza ai fini della prevenzione
dell’insorgenza di resistenze. Al contrario, un uso eccessivamente prolungato potrebbe
aumentare le probabilità di insorgenza di effetti collaterali.
Considerati l’odore, l’infiammabilità e la possibilità di indurre una depressione respiratoria in
caso di ingestione, il malathion dovrebbe essere considerato un farmaco di seconda linea, da
utilizzare nei casi di infestazione resistente ai precedenti trattamenti. Forza della
raccomandazione AIII (opinione di esperti).
Con riferimento alla formulazione, andrebbero preferiti i prodotti in crema, lozione, schiuma
termosensibile. Le formulazioni in shampoo e in polvere andrebbero evitati.
Si consiglia di utilizzare sempre un tempo di contatto in funzione del prodotto utilizzato, nelle
quantità e con le modalità indicate; si consiglia inoltre di effettuare un secondo trattamento a
distanza di 7-10 giorni. Forza della raccomandazione AI.
Le cause di mancata efficacia vanno individuate in una non corretta comprensione delle
istruzioni, nella mancata compliance da parte del paziente, nell’insufficiente dose, durata e
frequenza delle applicazioni e nella mancata rimozione delle uova vitali.
Non vanno utilizzati contemporaneamente o miscelati prodotti pediculocidi diversi.
In caso di fallimento al trattamento, ricorrere a molecole che appartengono a una diversa
classe farmacologica (Forza della raccomandazione AIII). L’utilizzo di un pettine a denti fitti
potrebbe essere utile per la rimozione delle uova, prassi che si consiglia di effettuare anche
dopo l’ultimo trattamento. L’utilizzo dell’aceto, miscelato con l’acqua, può contribuire a
facilitare il distacco delle uova dal capello.
Si sconsiglia l’utilizzo di prodotti a base di erbe (Forza della raccomandazione E).
Nel caso in cui la pediculosi sia presente in un solo membro di una famiglia, è opportuno il
trattamento contemporaneo degli altri componenti, anche se asintomatici.
Le sostanze non insetticide presentano dati di efficacia disponibili?
In letteratura non sono disponibili studi clinici che abbiano valutato la sicurezza e l’efficacia di
trattamenti a base di erbe, olii naturali oppure rimedi casalinghi (maionese, kerosene ecc.). Il
loro utilizzo è pertanto sconsigliato. Livello di evidenza EII.
Esistono nuovi approcci terapeutici?
Tra i principali è da annoverare la piretrina in mousse, composto che contiene piretrine e
piperonilbutossido. Rispetto alla permetrina all’1% in crema risciacquabile, questa mousse è
più efficace in termini di effetto ovicida. La mousse si traduce per il paziente in
un’applicazione semplice e rapida e in una migliore accettabilità perché non unge, non sporca
e non lascia residui.
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Un ulteriore prodotto innovativo è il dimeticone in lozione al 4%, che si è dimostrato simile alla
fenotrina, ma è privo di assorbimento transcutaneo.
Alcuni studi hanno valutato l’efficacia di kit per la rimozione meccanica dei pidocchi e delle
uova, ma con risultati contrastanti.
Il ricorso a rimedi casalinghi (alcol isopropilico, olio di oliva, maionese, burro sciolto e
kerosene) non è supportato da dati di efficacia; questi prodotti, inoltre, non sono graditi dal
punto di vista cosmetico, sono spesso tossici e infiammabili, oltre a presentare il limite di una
difficile applicazione sul cuoio capelluto. L’utilizzo dell’aceto, miscelato con l’acqua, può
contribuire a facilitare il distacco delle uova dal capello, una volta applicato il prodotto.
Come si frena il propagarsi dell’infestazione?
La prevenzione costituisce uno dei mezzi più importanti per limitare la propagazione
dell’infestazione. Il controllo della pediculosi si basa prevalentemente su un monitoraggio
attento e continuativo e su una diagnosi appropriata e tempestiva. Questo è possibile
soprattutto se in primo luogo si sensibilizzano le famiglie nei confronti del problema.
Una volta posta la diagnosi, è indispensabile effettuare un controllo e un eventuale
trattamento dei contatti stretti, sia a livello familiare sia scolastico, in modo tale da contenere i
focolai. Infine, un aspetto di rilevante importanza è quello della educazione sanitaria:
dovrebbero essere implementate iniziative rivolte ai genitori e agli insegnanti,
supportate da un adeguato materiale informativo che contenga messaggi chiari e
inequivocabili. I genitori andrebbero educati a un controllo costante dei propri figli e al
corretto riconoscimento del parassita. Le Aziende Sanitarie Locali dovrebbero
assumere un ruolo centrale non solo in questo processo di sensibilizzazione, ma
anche nel coordinamento tra genitori, insegnanti, medici di medicina generale, medici
specialisti e farmacisti
Quali regole igieniche sono da tenersi in caso di pediculosi?
La trasmissione della pediculosi del capo è interumana diretta. I pidocchi riscontrati su
cuscini, poltrone, cappelli sono presumibilmente morti e difficilmente possono infettare una
persona. Non è indicata la disinfestazione degli ambienti; le persone interessate vanno
educate a concentrare l’attenzione sul corretto trattamento piuttosto che su una esagerata
igiene ambientale.
L’utilizzo profilattico di insetticidi e il lavaggio regolare di capelli con prodotti pediculocidi è da
sconsigliare perché non sono efficaci ai fini della prevenzione del contagio (Forza della
raccomandazione EIII: opinione di esperti). Andrebbero invece lavati ad alte temperature
pettini e spazzole utilizzati dal soggetto infestato. Non è necessario tagliare i capelli.
Glossario
Incidenza: numero di nuovi casi di una patologia o condizione che si registra in un
apopolazione in un intervallo di tempo precisato
Ovicida: composto o materiale in grado di uccidere le uova del pidocchio. Il termine è
distinto da pediculocida anche se una sostanza può esercitare entrambe le funzioni.
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Attività ovicida: attività determinata incubando per 14 giorni campioni di uova prelevate
dal soggetti immediatamente prima e immediatamente dopo il trattamento. Il tasso ovicida
viene calcolato come la differenza tra la proporzione delle uova schiuse pre- e posttrattamento.
Pediculocida: composto o materiale in grado di provocare la morte dei pidocchi. Il
termine è distinto da insetticida, in quanto non tutti i pediculocidi sono pesticidi.
Attività pediculolocida: viene determinata dalla proporzione di pidocchi morti rispetto a
quelli vivi, oppure dalla proporzione di pazienti con riscontro di pidocchi vivi entro 24 ore di
trattamento.
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