Roma, 26/01/2017 Al personale docente Al personale ATA Agli

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Roma, 26/01/2017 Al personale docente Al personale ATA Agli
MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO
RMIC8E800G – ISTITUTO COMPRENSIVO VIA SAN BIAGIO PLATANI
Via San Biagio Platani, 260 - Cap. 00133 Roma
 - 062008260 - Fax - 0620686406
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Sito web: www.icviasanbiagioplatani.gov.it
Codice Fiscale 97713350581 - DIS. X
Roma, 26/01/2017
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Al personale docente
Al personale ATA
Agli alunni e alle famiglie
 Al R.E.
 Al sito web
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MISURE DI PROFILASSI PER IL CONTROLLO E IL TRATTAMENTO DELLA
PEDICULOSI
Come noto ogni anno si ripresenta puntualmente la periodica diffusione della pediculosi del capo nelle
comunità scolastiche . E' noto infatti che alle nostre latitudini il Pediculus humanus capitis (pidocchio
della testa) non funge da vettore di microorganismi patogeni e l'unico sintomo che può determinare è il
prurito, dovuto ad una reazione locale alla saliva dell'insetto. Per affrontare in modo razionale il
problema, è pertanto indispensabile che tutti gli attori coinvolti (famiglia, scuola, Pediatri di Libera
Scelta, Medici di Medicina Generale e Servizi Sanitari) svolgano correttamente il loro compito. Il
contenimento del problema (giacché di soluzione non è possibile parlare, non essendo disponibili
strumenti di sanità pubblica in grado di condurre all'eliminazione del parassita) può essere raggiunto
solo attraverso la sinergia e la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti. I genitori del bambino che
frequenta la collettività scolastica, o qualunque centro di aggregazione, hanno un ruolo fondamentale e
insostituibile nella prevenzione, identificazione e trattamento della pediculosi. L'ispezione del cuoio
capelluto, alla ricerca di eventuali parassiti e/o uova (lendini) deve essere effettuata dalla famiglia
regolarmente (sedi più colpite: nuca, tempie, zona dietro le orecchie). In riferimento a casi o focolai di
pediculosi che possono verificarsi nella comunità scolastica, si avvisa che sono state recepite tutte le
indicazioni fornite dall’ ASL di competenza che vengono di seguito comunicate, comprensive di
allegati operativi e costituenti un “pacchetto pediculosi”.
In presenza di casi di sospetta o manifesta pediculosi, la normativa vigente (Circolare Ministro Sanità
n. 4 del 13/03/1998, Circolare dell’Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio, Servizio
Prevenzione, Formazione e Documentazione – U.O. Malattie Infettive prot. 6770 – ASP del
02/12/2005) prevede l’obbligo, da parte del Dirigente scolastico, di disporre la sospensione della
frequenza scolastica dei soggetti affetti fino all’avvio di idoneo trattamento disinfestante, che dovrà
essere certificato dal medico curante (pediatra o medico di famiglia).
A tal proposito si ritiene opportuno rendere note le indicazioni emanate dall’Agenzia di Sanità Pubblica
della Regione Lazio in merito alle misure di profilassi per il controllo della pediculosi nelle scuole.
“Per affrontare in maniera efficace il problema delle infestazioni da pidocchi nella scuola è necessario
il contributo di genitori, insegnanti e personale sanitario. Ognuno deve svolgere il suo compito in
maniera coordinata ed efficiente. Ai genitori dei bambini che frequentano una collettività spetta la
responsabilità principale della prevenzione e identificazione della pediculosi attraverso un controllo
sistematico e regolare dei propri figli. I genitori sono anche responsabili per le tempestive applicazioni
del trattamento prescritto. L’insegnante che nota segni di infestazione sul singolo bambino ha il dovere
di segnalare la sospetta pediculosi al dirigente scolastico. Pertanto, si richiede la massima cura nella
segnalazione scritta dei casi da parte degli insegnanti in modo che il dirigente scolastico possa inviare
ai genitori una lettera/nota scritta sul diario in cui è richiesto un certificato medico o una
autocertificazione di avvenuto trattamento ai fini della riammissione a scuola. Il personale sanitario
della ASL è responsabile per l’informazione e l’educazione sanitaria della popolazione in tema di
prevenzione. Il medico curante (Pediatra o medico di famiglia) ha il compito di fare la diagnosi,
prescrivere il trattamento specifico antiparassitario e certificare l’inizio del trattamento per la
riammissione a scuola”.
TRATTAMENTO DELLA PEDICULOSI In caso di riscontro positivo da parte del medico, procedere
all’effettuazione del trattamento, al controllo ed eventuale trattamento di tutti i conviventi, alla
disinfestazione degli oggetti personali, secondo il seguente “decalogo:
1. Lavare i capelli con uno shampoo antiparassitario (seguendo le istruzioni riportate sulla confezione);
2. Lasciar agire lo shampoo sui capelli per 15 minuti;
3. Asciugare i capelli;
4. Frizionare la testa con aceto diluito per sciogliere la sostanza con cui le lendini (uova) si attaccano ai
capelli;
5. Pettinare con un pettine fitto;
6. Staccare ad una ad una le lendini rimaste attaccate ai capelli;
7. Controllare accuratamente che non vi siano altre lendini;
8. Effettuare un’accurata ispezione dei capelli di tutti i familiari;
9. Lavare gli indumenti personali e la biancheria che sia venuta a contatto con i parassiti con acqua
molto calda;
10. Immergere spazzole e pettini usati per il trattamento in acqua bollente lasciandoveli per 30 minuti.
Oltre a curare la comunicazione, la scuola è tenuta, come per tutte le malattie infettive, a tutelare la
salute degli alunni gestendo eventuali situazioni di rischio. Nel caso in cui i docenti rilevino negli
alunni segni sospetti di pediculosi o nel caso in cui siano gli stessi genitori a segnalare il caso,
dovranno avvisare il Dirigente Scolastico perché questi si attivi con le misure previste dalla normativa.
Secondo la Circolare Ministeriale n. 4 del 13 marzo 1998, può essere disposto, su iniziativa del
Dirigente Scolastico, l’allontanamento dell’alunno dalla scuola in caso di infezione accertata, con la
collaborazione della famiglia.
Si invita a visitare il sito www.ilpidocchio.it
Il Dirigente Scolastico
Prof.ssa Valeria SENTILI
Firma autografa omessa ai sensi
dell’art. 3 del D. Lgs. n. 39/1993