giornalino chiaramonte marzo 2015

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giornalino chiaramonte marzo 2015
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Gusto, arte e divertimento
Viaggio di istruzione al Salone Internazionale di Rimini
FEBBRAIO 2015
di Irina Assenza
Venerdì, 16 Gennaio, dopo una
notte in autobus eccoci già per
le vie della Capitale. Roma, una
città enorme che in molti non
avevano mai visto.
quello al gusto cubaita; le
macchine per caffè eco sostenibili a risparmio energetico, il gelato a basso carico
glicemico e il cioccolato al
il Giornalino
I.P.S.S.A.R.
NEWS
Due giorni fantastici
per le vie della Città
eterna; anche se abbiamo avuto appena il tempo di visitare i monumenti e le piazze principali, una grande occasione per uscire dalle
piccole realtà dei nostri
paesini.
Prime ore del mattino
del terzo giorno partenza per San Marino,
grazie alla stanchezza di una
notte nella movida romana il
viaggio in autobus è volato.
La Repubblica di San Marino è la
più antica d'Europa, è lo stato
che in proporzione ai suoi abitanti ospita il più grande numero di visitatori attratti dal suo
centro storico con innumerevoli
negozi, le antiche piazze, i palazzi e i musei. Sulla vetta del
Monte Titano si ergono le tre
torri fortificate dalle quali abbiamo ammirato uno splendido
panorama. Nel tardo pomeriggio ci spostiamo verso Rimini,
dove dopo esserci sistemati in
albergo e aver cenato, siamo
andati in un disco-pub molto
caratteristico e carino.
La mattina dopo eccoci finalmente in fiera. La fiera SIGEP
giunta alla 36esima edizione, si
è confermata tra le più importanti al mondo nel settore
della gelateria artigianale. Ha
ospitato nei 16 padiglioni oltre
mille aziende espositrici.
In mostra tutte le novità quanto a materie prime e ingredienti, impianti e attrezzature,
arredamento e servizi per gelateria, pasticceria e panificazione. Tra le centinai di novità
in esposizione, il gelato vegano,
miele.
Tante anche le gare e i concorsi, dal Campionato Mondiale di Pasticceria Juniores
al Campionato Italiano di
Cioccolateria, dal Campionato Italiano Baristi al Bread
Talent Show.
Le parole chiave di questa
edizione della fiera sono state: gusto, arte e divertimento, ma anche solidarietà; infatti al termine delle 5 giornate, il gelato non utilizzato,
è stato suddiviso in vaschette e distribuito agli acquirenti, che con un'offerta
libera hanno contribuito
all'acquisto di derrate alimentari destinate
ai più bisognosi.
Per noi studenti è
stata un'occasione
unica per conoscere
nuove tecnologie,
tecniche di lavorazione, nuovi modi di
presentare i prodotti. Prima di ritornare a casa siamo andati a Modena
in un caseificio, la
cui visita guidata a cura degli esperti è stata molto
interessante, soprattutto
per confrontare il metodo di
produzione del Parmigiano
Reggiano con quello dei formaggi nostrani.
Per me è stata una bellissima
esperienza sia dal punto di
vista culturale che professionale, inoltre ci siamo divertiti tantissimo e ci siamo
conosciuti meglio con gli altri
LE ESPERIENZE
Alessandro VA; È stata una bella esperienza
perché non avevo mai visitato Roma, è stato molto interessante
visitare l'Eataly, un punto vendita di prodotti di altissima qualità,
molto istruttivo per il nostro settore professionale; il posto più
bello è stata la fiera di Rimini e anche le serate con i compagni
sono state bellissime!
Giada IIIFC: La cosa che mi è piaciuta di più della SIGEP è stato
il Campionato Italiano Barman che si è svolto all'interno della fiera, le esibizioni dei migliori pasticceri d'Italia che hanno creato
delle sculture dolciarie meravigliose. Da non dimenticare le fantastiche attrezzature innovative e la degustazione del gelato.....”Non
avevo mai mangiato un gelato così buono e delicato!”
Francesco VA: Pochi gli aspetti negativi.
Ma se dovessi dirne uno direi che purtroppo a causa della cattiva organizzazione dei trasporti abbiamo camminato più del previsto.
Nella vita accade tutto, ma con un significato.
di Krizia Fidone
La vita è un meraviglioso regalo che ci è stato donato.
Per me la vita è imprevedibile,
possono succedere cose brutte,
che hanno sempre un loro significato, e spesso, un lieto fine, anche se noi, nel momento della
tristezza, non lo comprendiamo.
Come si dice, la vita è solo una e
non bisogna sprecarla in stupidaggini.
Bisogna godersi ogni giorno senza
nessun rimpianto.
Per me, tutta la mia vita sono la
famiglia, e i miei cani. Di loro
posso sempre fidarmi perché so
che non mi tradiranno mai.
Ma poi ci sono pure gli amici che
mi capiscono sempre e mi aiutano
nel tempo del bisogno.
Anche grazie all'aiuto della fede,
che non mi ha mai lasciata sono
riuscita ad andare avanti.
La vita non smette mai di sorprendermi perché mi fa conoscere sempre persone fantastiche,
e anche se a volte ho attraversato brutti periodi come perdite in
famiglia o altro, grazie alle persone meravigliose che ho a fianco
e che la vita mi ha donato sono
riuscita a rialzarmi e ad affrontarla giorno dopo giorno e ritornare a sorridere come prima.
Quindi la vita per me non ha aggettivi, non si può descrivere,
può essere bella, ma imprevedibile, brutta, triste e malinconica,
ma in tutto questo sempre molto
sorprendente.
Ma per realizzare tutto questo
è necessaria una cosa fondamentale bisogna crederci, credere in
se stessi e credere nella vita.
La vita: favolosa e di merda come i nostri stati d’animo.
di Noemi Petino
Com'è per me la vita? Beh.. in
questo momento direi che è una
merda, ma ci sono certi momenti
che la rendono favolosa, incredibile, come gli stati d'animo di un
adolescente che variano così velocemente da farti confondere...
La vita non è soltanto: feste droghe e alcool, la vita è rialzarsi
tutti i santi giorni da quel maledetto letto e SOPRAVVIVERE!
Sopravvivere ogni giorno davanti
ad infinite difficoltà che possibil-
mente ti fanno star male, ma il
potere di sopravvivere consiste
nel rialzarsi e continuare il proprio percorso affrontando tutti i
dispiaceri. La cosa che mi spaventa
di più dalla vita è che non sai mai
cosa aspettarti : momenti che ti
mandano in paradiso ed altri che ti
mandano sottoterra.
Quando la vita decide di farti un bel regalo!
di Alice Grosso
La vita è il bene più importante
e può essere anche molto breve,
ricca di momenti brutti che ricorderai e belli che, magari, dimenticherai, quindi bisogna sempre cogliere l'attimo, non avere
rimpianti, non aspettarsi niente
da nessuno e soprattutto non
fare previsioni, perché quasi
sempre si rimane delusi perché
non succede ciò desiderato che
avevi tanto desiderato.
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Bisogna rispettare tutte le
persone e amare chi ci sta vicino.
La cosa più bella e importante
è l'amicizia perché gli amici ci
saranno sempre, soprattutto
nei momenti più bui e più brutti, avranno sempre tempo per
aiutarti. La vita è un ottimo
insegnante perché ti aiuta a
sopravvivere a tutto quello che
ti succederà.
A me la vita a insegnato che dopo
i momenti brutti che saranno
un'esperienza vissuta che aiuta a
crescere e ci saranno pure quelli belli. In questo ultimo periodo
ho incontrato una persona molto
importante che c'è e ci sarà
sempre e che io non voglio perdere mai al mondo. Queste persone arrivano quando la vita decide
di farti un regalo.
Alzarsi ogni giorno e lottare per i momenti belli.
Rosalinda Pinnisi
Per me la vita è una parola che
racchiude molti altri fattori che
avvengono nell'arco dell’esistenza di una persona, quali
l'amicizia, l'amore, la solitudine, la paura, il dolore, la
fratellanza, la solidarietà,
ecc.
La vita va vissuta come viene, sia
nei casi positivi che negativi. Non
va progettata, perché una vita
progettata non sarà mai sodisfacente.
Nella vita ci vogliono anche i mo-
menti brutti perché ci fanno capire dove sbagliamo, cresciamo
attraverso i momenti più faticosi, diventiamo anche più forti, e
solo grazia ai momenti in cui vorremmo scappare, quando si sta
male, quando vengono in mente
solo cose negative anche su di se,
a un certo punto, quando siamo
stanchi di essere tristi, è solo
allora che ci alziamo e lottiamo
per i momenti belli. Ecco quello
che penso io della vita che dopo ogni momento brutto ci saranno sempre momenti belli
anche se durano poco, ma quel
poco resterà per sempre in te.
Anche grazie a qualcosa che te lo
farà ricordare per sempre come:
un semplice abbraccio, un sorriso, uno sguardo.
I cinque principi per realizzare i nostri sogni
di Martina Rimmaudo
La vita è una catena piena di
anelli, ognuno dei quali indica un
giorno. La vita è imprevedibile. E'
piena di attimi da vivere insieme
a qualcuno uguale, simile o totalmente diverso da te, ma cui gesti
rimarranno sempre impressi in
memoria. La nostra vita è affollata da tante persone, ma non
tutte si potranno definire
"amici", capiterà che ti abbandoneranno, ecco, quelli non sono
veri amici. Tante persone ci diranno "ti voglio bene" ma non
tutte sono sincere. La vita è bella sì, ma bisogna saperla prendere sempre per il verso giusto.
Saremo noi a decidere quali persone vorremo avere accanto. La
vita è una lotta, una conquista. E'
una corsa ad ostacoli che devono
sempre essere superati. Bisogna
sempre COMBATTERE non bisogna MAI ARRENDERSI. Talvolta
capiterà che qualcuno a cui noi
vorremo bene verrà "colpito”
perché giudicato diverso dagli
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altri e toccherà a noi, veri amici,
difenderlo. Sarà triste e si sentirà inutile. Ma, nessuno è superiore ad un altro. Non possiamo
penso valga anche nel caso di
una persona cara, ti cade il mondo addosso. Ma quando poi capisci che stava soffrendo e che si
è liberata dalle sue sofferenze lì
capisci che è stato un bene e non
un male, anche se poi non lo rivedrai tutti i giorni come accadeva
prima. Però, secondo me, in questi casi non ci dovremmo rassegnare. alla tristezza, dovremmo
invece continuare a vivere perché, appunto, nella vita non bisogna mai arrendersi.
perderci così, l’altro si deve accettare così com’è. Si è lottato
tanto per essere tutti uguali!
LA VITA E' UN SOGNO TRASFORMALO IN UNA REALTÀ',
secondo cinque principi: AMORE,
RISPETTO , FIDUCIA, AMICIZIA e LEALTÀ'. La vita può essere bella o brutta, dipende da
come la guardiamo.
Quando ad esempio ti muore un
cane, come è successo a me, ma
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“Mamma perché mi hanno torturato?”
La mia indignazione per chi gode della sofferenza altrui.
di Roberta Salito
Mamma perché mi hanno torturato? Come rispondere ad una
domanda del genere?
Come deve spiegare una madre al
figlio 14enne cosa gli è successo?
Il perché?
Ed io come risponderei?
Da 3 giorni queste domande mi
frullano in testa.
Era un mercoledì sera quando,
durante un programma, fu data
la notizia di un ragazzino che era
stato seviziato con un compressore d’aria da alcuni giovani di
ventiquattro anni. Il ragazzino di
soli quattordici anni era andato a
fare lavare la moto presso un
autolavaggio e stava seduto nelle
poltroncine ad aspettare che la
Le condizioni del quattordicenne
sono apparse subito critiche.
Infatti, una volta in sala operatoria, ha dovuto subire 7 ore
d’intervento con esportazione
del colon e dell’ intestino perforato. Per fortuna oggi ci sono dei
segni di miglioramento.
Questo fatto, o come lo definirei
io, “questo schifo”, è così grave
che non riesco a capire come i
genitori, i parenti delle persone
incriminate dicano che si trattava di solo “un gioco”, di “uno
scherzo”.
Ma come si può giocare così, come si può scherzare così?
Torturare un ragazzino di 14 anni
la cui unica colpa è essere solo un
po’ “in carne”
Il ragazzo avrà problemi psicologici per il resto della vita, ma chi
gli ha voluto fare del male, secondo me, non puoi definirsi più
un uomo, nemmeno dovrebbe avere il coraggio di farsi chiamare
padre . Si tratta solamente un
essere senza cuore e senza cervello. Come spiegare una cosa del
genere a chi l’ha subita?
Non saprei cosa direi, so soltanto, gli starei accanto e gli darei
tutto l’affetto possibile e chi ha
fatto questo è una persona senza
cervello e che lui non ha nessuna
moto si asciugasse. Ad un tratto
il gruppo degli adulti gli si è avvicinato e ha iniziato a disturbarlo
e, per un bel po’, sono andati
avanti a prenderlo in giro e stuzzicarlo.
Il ragazzino non capiva cosa
stesse succedendo, ma da lì a
poco è successo l’irreparabile.
Dopo alcuni minuti di sevizie cominciato ad avvertire dei dolori
fortissimi seguiti subito da uno
svenimento. Gli adulti, spaventati, hanno subito accompagnato il
ragazzino in ospedale e hanno
avvisato i familiari dicendo che si
trattava di un problema di cattiva digestione e alla vista dei familiari sono scappati via.
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IL
G I O R N AL I N O
Cos’è l’uomo oggi?
Cinque minuti di inferno solo per il piacere di fare del male.
di Andrea Lentini
Cosa è diventato l’uomo oggi?
Questa domanda mi gira in testa
da giorni. Cosa è l’uomo oggi? e
forse mi sono dato una risposta.
La risposta che cercavo l’ho trovata solo quando ho letto il testo
di Roberta di VA, riportato qui a
fianco.
Il suo articolo parla di un ragaz-
zino di Napoli seviziato per didal piangere.
vertimento; solo per il piacere di
Quando penso che di mezzo c’era
fare del male.
un uomo di ventiquattro anni che
Avevo già sentito parlare di quelè pure padre, mi viene una rabbia
lo che era successo a questo rada non poterla esprimere. Lo
gazzo, ma ancora non avevo capistesso succede quando penso che
to cosa aveva passato realmente
i genitori di questo signore lo
in quei cinque minuti di inferno.
difendono dicendo che, in fondo
Solo quando ho letto l’articolo
si trattava solo di uno scherzo.
scritto da Roberta ho capito che
a lei questa vicenda stava davve- Ma una cosa così, non si può chiaro a cuore, ho capito i suoi senti- mare “scherzo”. Penso a quel ramenti di rabbia, dolore e tristez- gazzo che forse non potrà più
fare una vita normale, mentre
za. In quei due minuti in cui mi
sono messo a leggere quelle pa- quelli che gli hanno fatto del marole, è come se mi fossero appar- le potranno ancora continuare a
vivere come se non fosse accaduse davanti quelle immagini treto nulla. Ma cosa resta a una
mende di quel ragazzino di soli
quattordici anni che veniva tor- persona dopo che ha torturato
turato e ho dovuto trattenermi un altro?
L’amore che non usa le parole.
di Romilda Schembri
Con questo articolo voglio condividere con tutti la mia esperienza di volontariato.
All’inizio ero titubante, ma grazie ad una amica che ha una figlia
disabile mi sono convinta a frequentare una associazione ON-
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LUS che aiuta bambini e ragazzi
in difficoltà.
Io li aiuto, ognuno di loro ha una
storia …
Nei pomeriggi di lunedì e di martedì, insieme a questi ragazzi,
facciamo delle attività artistiche: pittura, disegno, etc.
Per Natale oltre ad avere preparato degli oggetti come statuine
di gesso, sfere natalizie, abbiamo preparato anche uno spettacolo in cui abbiamo coinvolto tutti i ragazzi e gli operatori
dell’associazione.
Tutto questo mi dà tanti stimoli
e mi piacerebbe che continuasse
così. Tra questi ragazzi ce n’è
una alla quale mi sono più affezionata, Nicoletta.
Nicoletta ha 12 anni, ma nella sua
mente è come se ne avesse tre.
Lei non riesce a parlare, eppure
comunichiamo!
Con i miei gesti e con la gioia che
provo nello stare con lei.
Questo mi rende felice, mi dà la
carica per continuare nella mia
esperienza
che consiglierei a
tutti.
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Viaggio “fenomenale” in un mondo da ammirare
Quattro settimane indimenticabili al centro dell’Europa
di Irina Assenza
Non sapendo come iniziare questo articolo, volevo racchiudere
questo viaggio in una sola parola:
FENOMENALE.
Una parola che ne racchiude molteplici significati. Vedi Dizionario: Fenomenale = che suscita
meraviglia, eccezionale, fantastico, formidabile, impareggiabile,
incomparabile, mitico, straordinario, strepitoso, stupefacente.
Quale parola migliore di questa,
allora, per descrivere 4 settimane insostituibili con altro in una
delle capitali più visitate d'Europa.
Quando verso la metà luglio mi
chiamarono dalla segreteria scolastica per comunicarmi che ero
rientrata nella graduatoria dei
partecipanti al PON C1 per l’Inghilterra ero al “ settimo cielo”.
Anche se non conoscevo nessuno,
essendo tutti gli altri ragazzi di
Modica, non vedevo l'ora di par-
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tire.
Ogni mia aspettativa riguardo la
città, il viaggio, l'alloggio e tutto
in generale si è realizzata.
Ancora prima di atterrare i miei
occhi si sono illuminati, dopo
aver lasciato una i campi aridi e
secchi della campagna iblea estiva, dopo poche ore, mi ritrovo a
guardare distese di prati di tantissime sfumature di verde.
La sera stessa dell'arrivo ci hanno dislocato nelle case. Io e la
mia compagna, in effetti, siamo
state condotte in una casa un po’
squallida, ma per fortuna dopo
pochi giorni siamo riusciti a cambiarla.
Quella sera era tutto strano, non
conoscevo nessuno, la padrona di
casa ci parlava da mezz'ora ma
non capivamo niente, l'unica cosa
che avevo capito era che l'indomani mattina dovevamo arrivare
a scuola cambiando 4 linee di metropolitana ... però era ugualmente tutto bellissimo....e non pensavo sicuramente a tornare indietro!
Le prime lezioni a scuola sono
state traumatiche, immaginatevi
un insegnante che non capisce
nemmeno una parola di italiano,
che inizia a parlare per 4 ore
come se tu fossi madrelingua.
Dopo qualche giorno ti ci abitui,
ti sforzi e capisci, e credo sia
proprio questo lo scopo di questi
viaggi, sforzarsi di capire, trovarsi in una situazione tale da
essere obbligati a capire e farsi
capire.
Ma gran parte di questa esperienza è stata dedicata al divertimento.
Ogni mattina o pomeriggio, alternandoci con le lezioni, eravamo in
giro, abbiamo visto ogni angolo,
dal più famoso al più malfamato,
dalla London Eye al quartiere di
Jack lo squartatore, dal museo di
Madame Tussaud, al meridiano di
Greenwich, dalla “City” ( la parte
della città dove si gestiscono gli
affari) a China Town, da Stonehenge a Camden Town
(anticamente l'entrata della città, ora un quartiere pieno di negozi originalissimi, di venditori
ambulanti e persone con un estro
particolare), e molto altro.
È stata un'occasione unica per
imparare ad essere autonomi,
per uscire dalle piccole realtà
dei nostri paesi, e per rendersi
conto che fuori dalle nostre province c'è tutto un mondo da ammirare.
IL
G I O R N AL I N O
#stateconnessi con la realtà!
di Giuseppe Pavone e Irina Assenza
Tutti quanti noi oggi, compresi
bambini ed adolescenti, viviamo
in un mondo virtuale in cui incontriamo migliaia di persone senza
conoscerle realmente.
“Ho 1400 amici, ma mi sento solo, parlo con tutti ogni giorno, ma
nessuno mi conosce veramente”.
Queste parole fanno parte di una
poesia scritta da Gary Turk, un
poeta londinese, il quale mette in
evidenza l’asocialità causata, paradossalmente dai “social” network.
Molti genitori, per far sì che i
propri figli piccoli stiano tranquilli mettono loro in mano un
giocattolo che si chiama
“tecnologia” e che a quell’età,
pian piano, rovina la vita al bambino.
dovere aprire nessuna
“applicazione”.
Per combattere questa assuefaSenza demonizzare la tecnologia,
zione sempre più diffusa che
bisogna ritornare ad essere
padroni di noi stessi, gestendo le risorse tecnologiche
senza farci strumentalizzare
dalle avide multinazionali della rete che hanno interesse a
renderci schiavi del sistema
sul quale condividiamo i momenti migliore della nostra
vita, ma che non può darci le
emozioni di un rapporto reale.
passa per i cellulari e il pc bisogna, invece, uscire, divertirsi,
giocare creare gruppi di amici
reali con cui condividere le proprie emozioni, commentare le
idee e i fatti, vivere la vita senza
La ricetta dello chef :
Riccardo Romano
PASTA PATATE E CAPULIATO
300 gr di patate
4 cucchiai di “capuliato “
2 spicchi di aglio
320 gr di pasta fusilli
Sale q.b
Pepe nero q.b
Olio extra vergine di oliva q.b
PROCEDIMENTO:
Prendere le patate e sbucciarle, lavarle e tagliarle a cubetti da 1 cm
circa, questo taglio viene chiamato patata rissolèe. Prendere una padella grande ed aggiungere olio e i due
spicchi di aglio interi e farli dorare.
Eliminare i due spicchi di aglio, aggiungere le patate precedentemente tagliate e 2 bicchieri di acqua, farle
cuocere fino a quando non saranno cotte. Una volta cotte le patate, aggiungere il “capuliato” e fare cuocere il
tutto per altri 3 minuti. Infine aggiungete il pepe nero e il sale quanto basta.
Fate cuocere la pasta al dente e poi, quando sarà pronta, buttatela in padella con il condimento precedentemente preparato e facendola saltare per 2 minuti. Impiattare e … buon appetito!
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Quando la vita e lo
studio si toccano:
L’amore tra Dante e Beatrice ...
Un amore che non soffoca, proprio come il mio!
Intervista raccolta da Irina Assenza
Durante un’ora di lezione il no-
da Benigni.
stro compagno Giuseppe ha tira-
to?
travagliato, pieno di emozioni.
Ho scoperto che la donna, per
Ma perché un ragazzo di oggi
Dante, era qualcosa di puro, che
dovrebbe interessarsi a questo
non si poteva nemmeno toccare.
modo di amare?
to fuori, per caso, una insospettabile passione per Dante Alighieri e per l’amore platonico che
lega il grande poeta toscano a
Beatrice. Come è accaduto? La
spiegazione ha il fascino, l’umori-
E cosa hai scoper-
L’uomo aveva quasi timore a sfiorarla e persino a parlarle. Il Me-
smo e la profondità di Roberto
Un amore nuovo! Non carnale. Più
Perché oggi l’amore non è fatto
di emozioni autentiche, vere, ma
è come un contratto a tempo de-
Benigni.
terminato, “una storia” piena di
piccole, inutili gelosie, che può
Giuseppe, come hai scoperto
essere messa in crisi da un “mi
Dante e il suo amore per Bea-
piace” scritto su facebook. Ma
trice?
l’amore platonico non basta, biso-
Ho scoperto l’amore platonico
gna trovare il coraggio di esporsi
innamorandomi di una ragazza. La
all’altro.
mia storia è stata simile a quella
Che tipo di amore vorresti per
di Dante e Beatrice e per questo
te e cosa è per te il sesso?
sto cercando di capire la Divina
Comedia.
dio Evo, poi, non è stato per nien-
E l’incontro con Benigni?
te un periodo buio. Invece ha
Durante una lezione della nostra
re, un mondo nuovo. Ad esempio,
insegnante di Italiano, la
prof.ssa Flaccavento, ci ha fatto
vedere un Canto commentato da
Roberto Benigni. Già in quella
occasione mi aveva colpito il modo in cui dante parlava di Beatrice.
E come stai coltivando questa
passione?
mostrato un modo nuovo di viveFirenze era il centro della cultura europea. La cultura greca e
latina, il volgare, ma anche le
cosa: l’amore è l’amore!
Non hai paura del “per sempre”?
trovavano lì. Firenze era la Wall
porto per sempre, ci vuole tempo
Street del suo tempo! Inoltre, la
per costruirlo, ci vuole calma, e
gente non si vestiva con le tuni-
fede, fede nell’altro, fiducia.
che di un solo colore con cui è
Senza fiducia non si ama, perché
rappresentato sempre Dante,
cercherò di gestire l’altro come
come era per i romani. Ma pro-
voglio io, senza dargli fiato.
stendo alla tenta-
colori; indossavano calzoni e por-
zione di facebook,
tavano una specie di mocassini.
media commentato
ogni giorno, ma l’amore è un’altra
È difficile fare durare un rap-
prio in quell’epoca scoprirono i
della Divina Com-
re è purezza. Si può fare sesso
banche e i grandi banchieri si
Ogni sera , resi-
guardo un Canto
Il sesso è una cosa sporca, l’amo-
Cosa ti ha insegnato Dante
dell’amore?