promuovere il consumo di frutta e verdura e l`attività

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promuovere il consumo di frutta e verdura e l`attività
Azienda Sanitaria Locale della provincia di Brescia
Direzione Generale
Servizio Educazione alla Salute e attività sperimentali
PROMUOVERE IL CONSUMO
DI FRUTTA E VERDURA E L’ATTIVITÀ FISICA
NEI BAMBINI DELLA SCUOLA D’INFANZIA
PROMUOVERE IL CONSUMO DI FRUTTA E VERDURA E L’ATTIVITA’ FISICA
NEI BAMBINI DELLA SCUOLA D’INFANZIA
PREMESSA
L’ASL di Brescia ha una lunga storia di percorsi di educazione alimentare promossi nelle scuole del
territorio e sta avviando la sperimentazione di progetti relativi alla promozione dell’attività fisica.
Alle attività in tema di alimentazione hanno lavorato molti operatori che, utilizzando progetti già
strutturati oppure realizzando iniziative ex novo in relazione ai bisogni espressi dagli insegnanti,
hanno favorito lo sviluppo in molte scuole bresciane di attenzione nei confronti di comportamenti
sani e orientati al benessere.
Il percorso intrapreso nel 2003 di rilettura dei progetti attivati, utilizzando come traccia la scheda
predisposta dalla Regione Lombardia, ha messo in evidenza la necessità di ripensare alle
caratteristiche dei corsi proposti nelle scuole ed è stato il fattore determinante nella decisione di
attivare una riflessione sui nostri percorsi di educazione della salute.
Si è iniziato a ridiscutere l’opportunità di realizzare esclusivamente interventi di tipo educativo e di
spostare maggiormente l’attenzione verso la promozione della salute: approccio che richiede
l’integrazione degli interventi educativi con il complesso degli interventi che sostengono il
cambiamento.
Il 2005 e 2006 sono stati anni di grande fermento formativo: 170 operatori socio sanitari hanno
iniziato a riflettere sull’importanza di sviluppare progetti che non trascurassero l’analisi di contesto,
la definizione del problema, la congruità degli obiettivi fondati su prove di efficacia e modelli teorici
di cambiamento e l’individuazione di un sistema di valutazione che non si limitasse al gradimento
dei partecipanti.
In quegli anni, il Servizio Educazione alla Salute, i referenti per l’educazione alla salute e gli
operatori dei distretti, ha iniziato a compiere “un giro di boa” che ci ha permesso di orientare la
rotta verso l’applicazione di nuovi modelli di progettazione utilizzando, in particolar modo, i
fondamenti della Carta di Ottawa, il Modello PRECEDE-PROCEED di Green, le prove di efficacia ed
esempi di buona pratica.
Restando nella metafora marinara possiamo dire che la rotta è stata mantenuta anche grazie al
grande impulso dato all’area della prevenzione da parte del Piano Sanitario Nazionale e dai Piani di
prevenzione attiva che enfatizzano la necessità di promuovere interventi mirati a sviluppare stili di
vita sani. Oggi i Piani integrati di promozione alla salute, promossi dalla Regione Lombardia, fanno
parte degli obiettivi aziendali ed impegnano sia i decisori aziendali sia gli operatori a trovare
strategie e modalità operative che facilitino le scelte di salute dei cittadini, facendo così
guadagnare loro “anni di vita di salute”, come raccomandato nel programma interministeriale
“Guadagnare Salute”.
Dal 2005, la promozione di iniziative di educazione alla salute rientra tra gli obiettivi aziendali e gli
indicatori previsti orientano i servizi a sviluppare percorsi educativi, sociali ed ambientali costruiti su
solide basi metodologiche e con un sistema di valutazione efficace.
1
In questi anni il Servizio ha favorito la costituzione di gruppi di lavoro tematici, multiprofessionali al
fine di valorizzare le competenze e le esperienze degli operatori distrettuali e permettere
l’integrazione tra e con i diversi Servizi Centrali. Questa modalità di lavoro ha consentito
l’elaborazione e la realizzazione di progetti di educazione alla salute aziendali, superando l’eccessiva
eterogeneità delle iniziative realizzate in passato. Inoltre, ha permesso la sperimentazione di
sistemi di valutazione su tutto il territorio dell'ASL che hanno dato ulteriore impulso all’ideazione di
iniziative, non solo in risposta alle richieste provenienti dalle scuole ma promuovendo interventi
anche in altre realtà.
È in questa logica che si inserisce l’attivazione dei Laboratori di valutazione in promozione alla
salute.
Il Laboratorio si configura come luogo di pensiero sul tema della valutazione in educazione e
promozione della salute, rivolto e costruito insieme con i decisori e gli operatori dell’ASL e con
quanti siano interessati professionalmente o culturalmente al tema.
Attraverso il Laboratorio si vuole sperimentare la progettazione di interventi che valorizzino
l’esperienza dei singoli e, allo stesso tempo, stimolino la costruzione di alleanze “strutturali” sia
interne all’ASL sia interistituzionali.
Il laboratorio permette, inoltre, la possibilità di rivedere i progetti con “occhi nuovi” attraverso la
creazione di uno spazio tra pari, di analisi critica degli interventi per migliorarne la qualità e
l’efficacia.
Si è scelto di iniziare l’attività dei laboratori a partire dal progetto “Alimentazione e salute: a tavola
con più frutta e verdura” perché l’obesità e il sovrappeso in età infantile sono un problema diffuso
ed emergente che tocca anche il nostro territorio e perché, a differenza di altri progetti, questa
iniziativa è stata realizzata, negli anni 2005/2006 e 2006/2007 in tutti i Distretti della nostra ASL.
È importante, però, non focalizzarsi solo su l’alimentazione ma affrontare anche l’attività fisica,
tema ad essa strettamente collegato come l’attività fisica. La letteratura indica, frequentemente, la
necessità di promuovere interventi non legati ad una sola delle due tematiche, ma di affrontare il
problema dell’obesità in termini globali.
CONTESTO DI PARTENZA
Da una rilettura dei progetti in tema di alimentazione realizzati nel nostro territorio, negli anni
scolastici 2005/2006 e 2006/2007, si evidenziano grosse differenziazioni e una distribuzione dei
progetti a macchia di leopardo.
Gli interventi realizzati sono stati finalizzati principalmente ad incrementare il consumo di frutta e
verdura, a ridurre il consumo di snack e merendine, a promuovere il consumo di latte nei bambini
e a fornire informazioni sui principi nutritivi degli alimenti.
Complessivamente nell’anno scolastico 2005/2006 sono stati realizzati 33 progetti:
ƒ 6 rivolti agli insegnanti della scuola d'infanzia che hanno coinvolto 108 insegnanti (Progetto
“Alimentazione e salute);
ƒ 12 rivolti agli alunni delle scuole primarie che hanno coinvolto 1989 bambini;
ƒ 4 rivolti agli alunni della scuola secondaria di primo grado che hanno coinvolto 605 alunni;
ƒ in 11 distretti è stato realizzato il progetto regionale “I denti. Un bene prezioso” che prevede
un’unità finalizzata ad incrementare il consumo di frutta e verdura e che ha coinvolto 46
sezioni delle scuole dell’infanzia.
Nell’anno scolastico 2006/2007 sono stati realizzati 34 progetti:
ƒ In 11 distretti è stato realizzato il progetto regionale “I denti. Un bene prezioso” con i bambini
frequentanti la scuola d’infanzia che ha coinvolto 686 bambini;
2
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
In 2 distretti il progetto “I denti. Un bene prezioso” è stato realizzato anche con gli alunni
della scuola primaria e ha coinvolto 469 bambini;
6 rivolti agli insegnanti della scuola d'infanzia che hanno coinvolto 60 insegnanti (Progetto
“Alimentazione e salute);
2 progetti sono la realizzazione della seconda fase prevista dal progetto Alimentazione e salute
e ha coinvolto 312 bambini;
1 rivolto agli alunni della scuola d’infanzia che ha coinvolto 175 bambini
1 rivolto agli insegnanti e ai genitori della scuola d’infanzia che ha coinvolto 8 insegnanti e 30
genitori;
10 rivolti agli alunni della scuola primaria che hanno coinvolto 1223 alunni;
1 rivolto agli studenti della scuola secondaria di primo grado che ha coinvolto 168 studenti.
Nel nostro territorio anche altri soggetti contribuiscono a promuovere interventi di educazione
alimentare ma non si hanno sufficienti informazioni per evidenziare il quadro preciso della
realizzazione di tali interventi.
DIAGNOSI EPIDEMIOLOGICA
Nella Regione Europea la prevalenza di sovrappeso interessa dal 30% all’80% degli adulti con
valori più elevati tra i maschi. L’obesità riguarda dal 5% al 23% la popolazione maschile e dal 7%
al 36% quella femminile.
Il dato particolarmente allarmante riguarda, tuttavia, l’aumento dell’obesità nei bambini e negli
adolescenti. Più del 60% dei bambini è in sovrappeso già prima della pubertà e continuerà ad
esserlo, verosimilmente, anche in età adulta, con il rischio di avere problemi di salute nel breve e
medio-lungo termine per malattie del sistema cerebro cardio-vascolare o per altre malattie
degenerative quali il diabete. Non sono da sottovalutare i possibili effetti psicologici, ad esempio
l’esclusione dal gruppo dei pari e la perdita di autostima. L’International Task Force of Obesity
(IOFT) conclude che in Europa, nelle ultime due decadi, l’incidenza dell’obesità/sovrappeso in età
pediatrica sia passata dal 10% al 25% circa, interessando in maniera omogenea tutte le nazioni.
Sempre secondo l’IOFT, nel 2010, circa il 38% dei bambini europei in età scolare sarà in
sovrappeso e più di un quarto di essi sarà obeso.
La prevenzione del sovrappeso e dell’obesità in età infantile e adolescenziale rappresenta,
pertanto, un obiettivo prioritario di salute pubblica.
L’Italia, dopo Portogallo e Spagna, è attualmente al terzo posto in Europa per l’alta prevalenza di
bambini in sovrappeso, di entrambi i sessi, d’età compresa tra i 6 e gli 11 anni.
A livello nazionale un aumento significativo di sovrappeso e obesità era evidente già nel
1999/2000, nella fascia di età tra i 6 e i 17 anni (Indagine Multiscopo 1999/2000); questi dati sono
stati confermati da numerosi studi effettuati su campioni in ambito locale.
Nel 2006, l’ASL di Brescia ha condotto un’indagine (nell’ambito del progetto Cuore) finalizzata a
conoscere le abitudini di vita della popolazione sui temi di alimentazione, attività fisica e
tabagismo. L’indagine è stata condotta tramite la somministrazione di un questionario anonimo
auto-somministrato distribuito ai cittadini che si presentavano agli ambulatori ASL per il rinnovo
della patente.
Hanno aderito all’indagine 1.801 persone; di queste il 49.9% donne e il 49.5% maschi, con un’età
media di 45.8 anni.
In base a peso e altezza riferiti dal campione che ha aderito all’indagine si è potuto calcolare
l’Indice di Massa Corporea (BMI) i cui valori sono compresi in un range tra 14 e 60, con una media
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di 24.4. L’IMC è risultato essere più elevato per il sesso maschile (media maschi =25.6, media
femmine =23.1) e correlato all’aumentare dell’età.
La tabella seguente mostra la distribuzione dell’ IMC nei due sessi:
Distribuzione categorie con diverso IMC per SESSO
Sesso
IMC
MASCHI
FEMMINE
TOTALE
Magro (<18,5)
0.9% (8)
7% (63)
3.9% (71)
Normale (18,5-24,9)
44,4% (396)
65% (584)
54.7% (985)
Soprappeso (25-29,9)
41.1% (366)
18% (162)
29.6% (533)
Obeso (>=30)
10% (89)
5.4% (48)
7.7% (139)
Non risponde
3.6 % (32)
4.6% (41)
4.1% (73)
TOTALE
891
898
1801
ALIMENTAZIONE
DIAGNOSI COMPORTAMENTALE E AMBIENTALE
COMPORTAMENTO
Per quanto riguarda il consumo di verdura, il 47% degli intervistati dell’indagine “Progetto Cuore”
ha dichiarato di assumere tutti i giorni più di una porzione di verdura, il 25.3% tutti i giorni una
porzione o poco meno, il 18.7% una porzione 2-3 volte a settimana, il 5.7% raramente o mai e il
3.2% non ha risposto alla domanda.
Inoltre, l’indagine ha permesso di evidenziare una correlazione statisticamente significativa tra il
consumo di verdura e l’età, il sesso femminile, il titolo di studio. Le tabelle allegate mostrano
come il consumo più limitato di verdure si sia riscontrato nelle classi d’età più giovani e come sia
più limitato nei maschi (fonte: Progetto Cuore).
Quantità verdura
Raramente o mai
Una porzione 2 o
3 volte alla
settimana
Tutti i giorni una
porzione o poco
meno
Tutti i giorni più
di una porzione
<25
20.2%
(20/99)
Classi d’età in anni
25-39
40-59
6.1% (41/672)
4.7% (28/593)
>=60
2.8%
(12/424)
Tutti
5.7%(103/1801)
24.24%
(24/99)
23.96%(161/672) 16.19%(96/593)
12.97%
(55/424)
18.71%(337)
23.23%
(23/99)
27.83%(187/672) 25.8%(153/593)
21.46%
(91/424)
25.26%(455)
28.3%
(28/99)
40.8% (274/672)
57.1%
(242/424)
47.1%(848/1801)
Quantità verdura
Raramente o mai
Una porzione 2 o 3 volte alla
settimana
Tutti i giorni una porzione o poco
meno
Tutti i giorni più di una porzione
49.7%
(295/593)
Maschi
6.8% (61/891)
Femmine
4.7% (42/898)
Tutti
5.7% (103/1801)
23,2% (207)
14,3%(128)
18,6% (335)
26,4% (235)
24,3%(218)
25,15% (453)
38.9% (347/891)
54.9% (493/898)
47.1% (848/1801)
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I dati emersi dall’indagine confermano la tendenza già rilevata dalla Doxa, a livello nazionale,
nell’anno 2003.
In questa indagine non sono stati raccolti dati sui bambini in età scolare e pre-scolare ma si può
ipotizzare che i bambini e gli adolescenti ripropongano abitualmente quelli che sono i
comportamenti alimentari delle famiglie.
I dati a disposizione, relativi al consumo di frutta e verdura in età scolare, provengono dai progetti
realizzati nell’anno scolastico 2005/2006 con i bambini della scuola primaria e secondaria di primo
grado.
Dai progetti è emerso che tra i bambini coinvolti (complessivamente 313 alunni) solo il 21.3% ha
un consumo sufficiente di frutta e verdura, il 55,1% un consumo scarso e per il 23,6% il consumo
è insufficiente. Per consumo sufficiente si intendeva l’assunzione di tre porzioni di verdura e due di
frutta al giorno; per consumo scarso, da 1 a 2,5 porzioni di verdura e da 1 a 1,5 porzione di frutta
e per consumo insufficiente da 1 o meno 1 porzione di verdura e meno di una porzione di frutta al
giorno.
Anche i progetti finalizzati alla riduzione del consumo di snack e merendine hanno fornito alcuni
dati significativi: solo il 16,9% dei bambini ha un adeguato consumo di snack (non più di due al
giorno) in relazione al consumo di frutta e verdura e al tempo trascorso davanti alla TV o al
computer (non più di due ore al giorno).
In alcune scuole della nostra ASL, nell’anno scolastico 2003/2004 sono stati realizzati progetti
finalizzati alla promozione del consumo di frutta e verdura utilizzando laboratori di assaggio. I dati
sulla memorizzazione di frutta e verdura, al termine del progetto, hanno evidenziato come le
esperienze sensoriali aiutino i bambini a riconoscere i diversi tipi di frutta e verdura. Nel
complesso, il 66% dei bambini avevano riconosciuto l’oggetto misterioso (frutta o verdura).
Sempre in queste scuole, l’aumento del gradimento e della memorizzazione di frutta e verdura è
stato accompagnato da un aumento significativo del consumo di questi alimenti; in particolare, al
termine dell’anno scolastico ben il 67% degli alunni consumava una quantità sufficiente di frutta e
verdura; il 16% una quantità scarsa ed il 7% insufficiente, contro lo 0% di consumo sufficiente, il
30% di consumo scarso ed il 70% di consumo insufficiente dell’inizio dell’anno scolastico.
Gli studi condotti a livello internazionale hanno rilevato che la presenza in famiglia di genitori obesi
o in sovrappeso, determina un aumento della prevalenza dell’eccesso ponderale in età evolutiva.
Ciò a sottolineare, come ampiamente documentato in letteratura, il ruolo determinante della
famiglia nell’orientare le scelte alimentari e motorie dei ragazzi.
Lo sviluppo del sovrappeso e dell’obesità nell’infanzia e nell’adolescenza è chiaramente attribuito,
oltre che a fattori genetici, a stili di vita scorretti (alimentazione non sana associata a scarsa
attività motoria).
AMBIENTE
La Regione Lombardia ha emanato, nell’agosto 2002, le “Linee Guida per la ristorazione scolastica”
confermando l’importanza del settore della ristorazione collettiva nella quale si concentrano
peculiari valenze di tipo preventivo, educativo e nutrizionale, di garanzie igienico-sanitarie e di
sicurezza nell’ambito di un percorso di qualità totale.
Le linee guida attribuiscono alle ASL , tra i vari compiti, la valutazione dei programmi dietetici per
un eventuale monitoraggio; la predisposizione di linee di indirizzo o modelli base di tabelle
dietetiche che contengano indicazioni modulabili sulla realtà locale, per un graduale miglioramento
delle abitudini alimentari; la promozione di iniziative di aggiornamento e formazione, in
collaborazione con altri soggetti rivolte a componenti della Commissione Mensa, a genitori e
insegnanti.
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L’ASL della provincia di Brescia, recependo le linee guida regionali, ha emanato nel 2003 le “Note
di indirizzo per i menù della refezione scolastica”, strumento che permette ad ogni scuola la
strutturazione di un menù adeguato sul piano nutrizionale.
I dati di rilevazione ambientale, raccolti dal Servizio Medicina Preventiva di Comunità nell’anno
scolastico 2005-2006, hanno evidenziato la presenza di 710 mense su 1009 scuole, dalle scuole
dell’infanzia alle secondarie di secondo grado.
I controlli effettuati in quegli anni hanno rilevato che su 413 scuole visitate, 385 avevano le mense
adeguate.
In merito invece alla valutazione del menù, nell’anno scolastico 2006-2007 sono state presentate
161 richieste di validazione dei menù scolastici, delle quali hanno ricevuto parere positivo 124, pari
al 76% sul totale delle richieste.
Il Comune di Brescia ha recentemente svolto un’indagine nel mondo della ristorazione scolastica
delle scuole dell’infanzia e delle scuole primarie. Dall’indagine è emerso che beneficiano della
ristorazione 1805 bambini delle materne comunali, 1025 delle statali e 216 delle paritarie
convenzionate; 5747 alunni delle primarie statali e che il grado di soddisfazione espresso da
insegnanti e genitori degli alunni delle primarie, rispetto al servizio mensa, è risultato per l’86%
positivo.
Tutti gli aspetti del servizio sono stati giudicati positivamente ma, particolarmente apprezzati, sono
stati la pulizia dei locali, la disponibilità a soddisfare esigenze particolari, la quantità di cibo
disponibile per bambino, il rispetto dei menù stagionali.
Per quanto riguarda le abitudini alimentari dei bambini, dall’analisi delle risposte è emerso che solo
il 37% dei genitori intervistati dichiara che i propri figli mangiano tutto (o quasi) senza problemi,
mentre uno su due conferma la difficoltà di somministrare alcuni cibi ai bambini. Per un ulteriore
15% di famiglie il momento del pasto è particolarmente problematico, in quanto i figli hanno gusti
molto selettivi e vorrebbero mangiare solo le poche pietanze di loro gradimento.
Anche in un’intervista rivolta agli insegnanti e ai bambini di una scuola primaria del Comune di
Brescia è emerso che pochi bambini mangiano tutto ciò che viene servito loro in mensa; sono
aumentati in tutte le classi i bambini che mangiano la verdura, anche se nessuno la annovera tra i
suoi cibi preferiti. I primi sono sempre più graditi rispetto alla carne e al pesce e, spesso, i bambini
si influenzano l’un l’altro per quanto riguarda i gusti alimentari.
L’ambiente in cui i bambini consumano i pasti, sia domestico sia scolastico influenza in modo
spesso determinante i loro comportamenti alimentari.
La necessità per molti genitori di ridurre i tempi della colazione per problemi di lavoro porta a non
proporla o a proporre una colazione insufficiente. Recenti studi dell’Università di Parma hanno
dimostrato che a questi comportamenti spesso si associa obesità o sovrappeso.
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ATTIVITA’ FISICA
DIAGNOSI COMPORTAMENTALE E AMBIENTALE
COMPORTAMENTO
Per quanto concerne l’attività fisica, l’indagine condotta dall’ASL di Brescia nell’ambito del Progetto
Cuore ha esplorato due dimensioni: il tipo di attività lavorativa svolta e l’attività fisica praticata a
scopo ricreativo o sportivo.
In riferimento all’attività lavorativa il 27.9% del campione (503/1801) ha affermato che il proprio
lavoro non comportava alcuna attività fisica, il 45.2% (814/1801) che ne comportava una leggera,
mentre il 16.9% (305/1801) dichiarava di svolgere un’attività lavorativa pesante; il 9.9%
(179/1801) del campione non ha risposto.
Per quanto riguarda la pratica di sport o di attività fisica ricreativa regolare, il 32% (577/1801)
dichiarava di non praticare né sport né attività fisica, il 28.3% (509/1801) di praticare sport o
attività fisica in modo occasionale, il 20.2% (364/1801) di praticare attività fisica regolarmente e il
13.9% (251/1801) di praticare sport regolarmente. Il restante 5.6% (100/1801) non rispondeva
alla domanda.
Nelle seguenti tabelle, si mostra come i soggetti maschi, le classi d’età più giovani e coloro che
hanno un titolo di studio più elevato abbiano riferito di praticare più attività fisica o sport. Si noti
comunque che anche se tra la popolazione ultrasessantenne la quota di chi pratica sport
regolarmente è la più bassa, la proporzione di chi svolge regolarmente altra attività fisica è invece
la più elevata.
ATTIVITA' FISICA per sesso
Sesso
Tipo di attività fisica praticata
Non pratico né uno sport né un’attività fisica
regolare
Pratico sport e/o attività fisica in modo
occasionale
Non pratico uno sport ma attività fisica
regolarmente
Pratico uno o più sport regolarmente
Non risponde
Maschi
Femmine
26.26% (234) 37.97% (341)
Totale
32.04% (577)
30.98% (276)
25.61% (230)
28.26% (509)
20.43% (182)
19.82% (178)
20.21% (364)
16.27% (145) 11.69% (105)
6.06% (54)
13.94% (251)
4.90 % (44)
ATTIVITA' FISICA RICREATIVA PRATICATA a seconda dell’età
Tipo di attività fisica praticata
<25 anni
25-39 anni 40-59anni
Non pratico né uno sport né un’attività fisica
27.7%
31.6%
35.5%
regolare
(26/94)
(208/658) (200/546)
Pratico sport e/o attività fisica in modo
23.4%
33.6%
30.7%
occasionale
(22/94)
(221/658)
(173/546)
Non pratico uno sport ma attività fisica
17.0%
17.5%
20.9%
regolarmente
(16/94)
(115/658)
(118/546)
31.9%
17.3%
12.9%
Pratico uno o più sport regolarmente
(30/94)
(114/658)
(73/546)
5.55% (100)
>=60 anni
36.9%
(138/374)
24.3%
(91/374)
29.9%
(112/374)
8.8%
(33/374)
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ATTIVITA' FISICA RICREATIVA PRATICATA a seconda del titolo di studio
Tipo di attività fisica
praticata
Licenza
elementare
Non pratico né uno sport né
un’attività fisica regolare
Pratico sport e/o attività
fisica in modo occasionale
No sport ma un’attività
fisica regolarmente
Pratico uno o più sport
regolarmente
49.59%
(122/246)
17.48%
(43/246)
26.42%
(65/246)
6,5%
(16/246)
Titolo di Studio
Diploma
Diploma
Diploma
media
scuola
media
inferiore
professionale superiore
36.02%
31.62%
28,49%
(179/497)
(74/234)
(145/509)
31.19%
34.38%
31,2% (73/234)
(155/497)
(175/509)
19,52%
21.79%
18,86%
(97/497)
(51/234)
(96/509)
13.28%
15.38%
18,27%
(66/497)
(36/234)
(93/509)
Laurea
24,49%
(48/196)
30,1%
(59/196)
26,53%
(52/196)
18,88%
(37/196)
I dati a nostra disposizione, relativi al movimento svolto dai bambini, sono quelli derivanti dai
progetti “Snack e merendine” dell’anno scolastico 2005/2006 che, nel valutare il consumo di snack
dolci e salati lo correlano al tempo trascorso dai bambini davanti alla TV o al computer. Tali dati
evidenziano che il 55.1% dei bambini trascorre più di due ore giornaliere davanti alla TV e il 28%
più di tre ore.
Nell’anno scolastico 2006/2007 presso la scuola primaria di Ghedi 382 alunni delle classi seconde e
terze e 28 insegnanti hanno partecipato all’iniziativa “La memoria dei gusti”. Con un questionario di
ingresso sono state rilevate le abitudini alimentari dei bambini e tra queste i consumi di snack
correlati al tempo trascorso davanti alla televisione. Il risultati evidenziano che sia i maschi (50%)
sia le femmine (40%) guardano la televisione per due ore al giorno; complessivamente il 55-60%
dei bambini di seconda non consuma snack davanti alla televisione, nelle terze il dato si abbassa al
50%.
AMBIENTE
Una delle iniziative realizzate in questi anni per promuovere l’attività fisica nei bambini è il
“Pedibus”. Si tratta di una proposta che vede alleati scuola e Amministrazioni Comunali per
realizzare un progetto di mobilità sostenibile che ha diversi obiettivi: ridurre il traffico alimentato
dai genitori che accompagnano i figli a scuola con l’autovettura, creare percorsi adatti ai bambini,
dotati di segnaletica speciale e resi sicuri dalla presenza di personale di sorveglianza o da volontari,
permettere ai bambini di fare amicizia e conoscere meglio il proprio quartiere.
A seguito di una ricerca sui quotidiani locali nell’anno scolastico 2006/2007 si è rilevato che il
progetto è stato realizzato nel Comune di Brescia, con 12 percorsi fruiti da 200 bambini, a
Manerbio, Concesio con 13 percorsi, Bagnolo, Leno, Gardone V.T. con 10 percorsi, Sirmione,
Marcheno, Bovezzo, Ghedi, Rodengo Saiano, Cigole, Montichiari.
ALIMENTAZIONE
DIAGNOSI EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA
Nell’individuazione dei fattori predisponenti, abilitanti e rinforzanti si è focalizzata l’attenzione su
quelli che si intendono affrontare per modificare gli atteggiamenti e i comportamenti dei bambini e
che, attraverso la realizzazione del progetto, sono realmente trattabili e risolvibili.
La stesura della diagnosi educativa ed organizzativa è, sicuramente, incompleta e verrà integrata e
validata attraverso il contributo di tutti i partecipanti al Laboratorio.
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PREDISPONENTI
Determinanti
Conoscenze
Atteggiamenti
Credenze
Valori
Percezione
Osservato
Criteri di
Scarsa conoscenza delle diverse tipologie di frutta
e verdura
I bambini preferiscono altri cibi rispetto alla frutta
e alla verdura
C’è una scarsa disposizione dei bambini ad
assaggiare frutta e verdura
Facile accessibilità a snack vari, merendine
Viene attribuito maggior valore nutritivo ad altri
alimenti rispetto alla frutta e alla verdura
Frequenti messaggi pubblicitari negativi ma
attraenti della TV in orari facilmente accessibili ai
bambini
C’è consapevolezza delle proprie preferenze
alimentari e di quelle degli altri
priorità
*
*
*
*
*
ABILITANTI
Determinanti
Osservato
Criteri di
Non tutti i distretti hanno risorse professionali
adeguatamente formate per affrontare il tema
dell’alimentazione
Non sempre gli insegnanti sono in grado di
inserire nei loro programmi almeno 60/80 ore da
dedicare ad un progetto sull’alimentazione
Non tutte le scuole hanno disponibilità di ambienti
attrezzati e accoglienti per poter consumare i
pasti
Disponibilità e
accessibilità di
Non sempre c’è disponibilità di spazi attrezzati
risorse
(fattorie didattiche, laboratori, orti…) all’interno
della scuola o a cui poter facilmente accedere
Non sempre i PLS e i MMG forniscono
suggerimenti circa un’alimentazione corretta
Non sempre la scuola e la famiglia offrono ai
bambini la frutta come spuntino
Non sempre ai bambini vengono proposte attività
di assaggio e mantenimento del consumo da
parte degli insegnanti
Leggi
impegno Le indicazioni nazionali, regionali e locali
istituzione
prevedono azioni finalizzate alla riduzione
dell’obesità tramite la realizzazione di interventi in
tema di alimentazione e attività fisica
(“Guadagnare salute”, “Piani di prevenzione
attiva” “Indicazioni nazionali per la scuola”, Piano
di educazione alla salute dell’ASL di Brescia)
priorità
*
*
*
*
*
*
*
9
RINFORZANTI
Determinanti
Famiglia
Gruppo dei pari
Insegnanti
Mensa scolastica
Operatori sanitari
Operatori sanitari
Politici
Osservato
Criteri di
I genitori fanno fatica a proporre ai loro figli frutta
e verdura costantemente
A volte le famiglie permettono ai bambini di
trascorrere troppe ore davanti alla televisione con
aumento del consumo di snack e ridotta attività
fisica
Pochi bambini consumano frutta e verdura
Non sempre gli insegnanti offrono un modello ai
bambini durante la mensa mangiando con loro,
agli stessi tavoli, agli stessi orari e lo stesso menù
La mensa offre frequentemente le stesse tipologie
di frutta e verdura
I messaggi degli operatori sono coerenti con le
indicazioni esistenti sul tema che hanno
un’evidenza di efficacia raccomandata
Le note di indirizzo per i menù della refezione
scolastica vengono periodicamente aggiornate
dall’ASL coerentemente con le linee guida
nazionali sull’alimentazione
Gli Amministratori locali definiscono criteri precisi
per la scelta degli Enti che forniscono i pasti alle
scuole sulla base delle linee guida nazionali e delle
linee di indirizzo per i menù della refezione
scolastica predisposte dall’ASL di Brescia
priorità
*
*
*
*
ATTIVITA’ FISICA
DIAGNOSI EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA
PREDISPONENTI
Determinanti
Conoscenze
Credenze
Percezione
Osservato
Criteri di
I bambini non sempre conoscono i cambiamenti
fisici che si producono dopo aver praticato attività
fisica
I bambini non sempre conoscono, nel loro
territorio, i luoghi dove è possibile praticare
attività fisica e sportiva
Spesso i genitori ritengono che nella stagione
invernale il fatto che i bambini facciano attività
motoria all’aperto li rende maggiormente soggetti
a malattie.
I
bambini
non
sempre
distinguono
i
comportamenti relativi all’attività fisica e quelli
relativi all’attività sportiva
priorità
*
*
*
10
I bambini non sempre sanno confrontarsi con la
loro capacità motoria e con il loro corpo
*
ABILITANTI
Determinanti
Osservato
Criteri di
Gli insegnanti portano in cortile i bambini durante
l’intervallo
Non tutti i distretti hanno risorse professionali
adeguatamente formate per affrontare il tema
dell’attività fisica
Non sempre gli insegnanti sono in grado di
inserire nei loro programmi almeno 60/80 ore da
dedicare ad un progetto sull’attività fisica
Non tutte le scuole hanno disponibilità di ambienti
attrezzati e accoglienti per poter effettuare attività
Disponibilità e
motoria
accessibilità di
risorse
Non sempre i PLS e i MMG forniscono
suggerimenti circa un’attività fisica corretta
Non sempre la scuola e la famiglia offrono ai
bambini la possibilità di muoversi
Non tutte le scuole hanno spazi adeguati o
opportunamente attrezzati per favorire l’attività
motoria anche nei momenti ricreativi
Non tutti i territori comunali hanno spazi adeguati
e opportunamente attrezzati per favorire l’attività
motoria dei bambini
Leggi
impegno Le indicazioni nazionali, regionali e locali
istituzionali
prevedono azioni finalizzate alla riduzione
dell’obesità tramite la realizzazione di interventi in
tema di alimentazione e attività fisica
(“Guadagnare salute”, “Piani di prevenzione
attiva” “Indicazioni nazionali per la scuola”, Piano
di educazione alla salute dell’ASL di Brescia)
Skill correlati alla I bambini non sempre scelgono, con l’insegnante,
salute
i giochi motori da fare durante l’intervallo
I bambini non vengono coinvolti attivamente nella
definizione degli spazi all’aperto della scuola
priorità
*
*
*
*
*
RINFORZANTI
Determinanti
Famiglia
Insegnanti
Operatori sanitari
Osservato
Criteri di
Non sempre la famiglia spinge i figli a muoversi
Gli insegnanti svolgono con i bambini attività
motoria durante i momenti ricreativi
I messaggi degli operatori sono coerenti con le
indicazioni esistenti sul tema che hanno
un’evidenza di efficacia raccomandata
priorità
*
*
*
11
PROVE DI EFFICACIA E BUONE PRATICHE
Vista la complessità dei determinanti il fenomeno sovrappeso/obesità, gli interventi rivolti, in
particolare a bambini ed adolescenti, dovrebbero essere effettuati in sinergia con tutte le agenzie
che si occupano di infanzia ed adolescenza, prime fra tutte la famiglia e la scuola insieme a coloro
che, a vario titolo, si occupano di salute, alimentazione, attività motoria e comunicazione.
Da tempo, nell’ambito della promozione della salute, la scuola è considerata uno dei contesti più
favorevoli per prevenire il sovrappeso e l’obesità nell’età evolutiva in quanto le sue finalità
educative, le regole organizzative e la scansione della vita scolastica bene si prestano alla
realizzazione di interventi di promozione alla salute.
La letteratura raccomanda, quali interventi efficaci nella scuola in collegamento con il territorio:
ƒ
Interventi non finalizzati esclusivamente alla trasmissione di conoscenza ma che mirano alla
modifica dei comportamenti scorretti;
ƒ
Interventi estesi all’ambiente e finalizzati alla modifica/miglioramento della gestione dei
pasti/spuntini;
ƒ
Interventi che prevedano tempi adeguati (almeno 15 ore per la modifica delle conoscenze e
almeno 50 ore per la modifica dei comportamenti);
ƒ
Interventi multicomponente articolati in attività di educazione alimentare e/o di promozione
dell’attività fisica nella scuola in collegamento con le opportunità e l’impegno offerto dalla
comunità territoriale
ƒ
Interventi che prevedono il coinvolgimento del gruppo dei pari a sostegno e rinforzo delle
modifiche dei comportamenti.
Di seguito sono riportati i titoli di alcuni documenti utili ad approfondire gli aspetti sopra descritti:
¾ Thomas J., Sutcliffe K., Harden A., Oakley A., Oliver S., Rees R., Brunton G., Kavanagh J.,
(2003) Children and healthy eating: a systematic review of barriers and facilitators
London: Eppi-Centre, Social Science Research Unit, Institute Of Education, University Of
London (http://eppi.ioe.ac.uk)
Materiale utile ad individuare:
ƒ
ƒ
i fattori che facilitano/ostacolano il consumo di frutta e verdura nei bambini d’età compresa
tra i 4 e i 10 anni;
le evidenze di efficacia rispetto interventi educativi che mirano ad aumentare il consumo di
frutta e verdura nel target suddetto.
¾ Prevenzione e trattamento di obesità e sovrappeso in bambini, adolescenti e adulti. Analisi di
review su alimentazione, attività fisica e approcci comportamentali (Traduzione a cura del
Centro di documentazione della Regione Piemonte) (www.hda.nhs.uk/evidence) Scaricabile
anche da sito del DORS (www.dors.it)
Materiale utile a progettare gli interventi sulla base delle prove di efficacia.
¾ Linee guida per un corretto stile di vita alimentare - Ministero dell’istruzione, dell’università e
della ricerca e Federalimentare www.pubblica.istruzione.it/essere_benessere/index.shtml
Materiale utile per la definizione di un percorso didattico per le scuole di primo e secondo
grado, che si pone l'obiettivo di inserire stabilmente nel curriculum scolastico il tema di una
corretta alimentazione correlata ad una sana attività motoria.
12
¾ Un’alimentazione sana per i giovani in Europa: guida scolastica di educazione alimentare
www.hpsveneto.it/download/003MANUALE_ALIM_SANA.pdf
Materiale utile ad approfondire metodologie innovative per realizzare progetti di
educazione alimentare nei contesti scolastici.
¾ Addressing the socioeconomic determinants of healthy eating habitus and physical activity
levels among adolescents-WHO/HBSC FORUM 2006
www.who.int/InformationSources/publications/catalogue/20061101_1
Materiale utile ad analizzare i determinanti di salute rispetto ai comportamenti alimentari e
ai livelli di attività fisica tra gli adolescenti.
¾ ASL 19 Asti - Progetto 4 salti nell’orto
http://www.dors.it/prosa/schsinpro.php?idgen=105
¾ Regione Piemonte - Progetto sperimentale di comunicazione e educazione alimentare: cultura
che nutre. "Dalla decodificazione del messaggio pubblicitario alla rete di conoscenza,
valorizzazione e tutela del territorio"
¾ Azienda Provinciale per i servizi sanitari della provincia autonoma di Trento - 15.000 passi + 5
colori = la matematica dei sapori
¾ Educare per prevenire "La frutta a scuola: porte aperte al mercato" / Sciarrone R., Tessari S. In: L'igiene moderna. - Vol. 122, n.6 (dic. 2004); p. 313-326.
Materiali utili alla progettazione/riflessione tratti da esempi di buona pratica
¾ Agenzia di Sanità Pubblica Regione Lazio (Maurizio Marceca, Nunzio Molino, Amina Pasquarella,
Domenico Di Lallo, Angela Spinelli) Assessorato alla Sanità della Regione Lazio (Maria
Lorenzoni, Amalia Vitagliano; Edoardo Turi) - Interventi per la prevenzione dell’obesità nella
regione Lazio
Esempio di strategia di intervento a livello regionale.
¾ Unione Europea - Mangio sano, informato e soddisfatto - www.mangiosano.org
Esempio di strategia informativa e formativa.
ALIMENTAZIONE
GERARCHIA DEGLI OBIETTIVI
La diagnosi educativa e organizzativa ha permesso di individuare e selezionare obiettivi ritenuti
rilevanti, suscettibili di cambiamento e sostenibili dal contesto di intervento.
Gerarchia
Obiettivo di
salute
Obiettivi
Indicatori
Azioni
Ridurre l’obesità
I bambini incrementeranno
le porzioni di frutta e
Comportamentale
verdura consumate a
(destinatari finali)
scuola fino ad arrivare a 3
porzioni al giorno
Nr. di bambini che
stabilmente mangiano
3 porzioni di frutta e
verdura al giorno al
giorno/Nr. totale dei
13
bambini
Ambientale
ƒ Rivisitazione delle
linee di indirizzo
Nr. di diverse tipologie
Le mense offrono un’ampia
dei menù per la
di frutta e verdura
disponibilità di scelta di
refezione scolastica
offerte al momento del
frutta e di verdura al
dell’ASL
pasto durante la
ƒ Ridefinizione dei
momento del pasto
settimana/totale delle
singoli menù sulla
nell’arco della settimana
settimane
base delle linee di
indirizzo dell’ASL
Laboratori di
assaggio a scuola
ƒ
Coinvolgimento
dei genitori nella
partecipazione
all’acquisto di
frutta e verdura da
assaggiare sia a
scuola sia a casa
Metodologia didattica
(ricerche a casa o in
classe, ricerca di
immagini sui giornali,
creazione della carta
di identità di ogni
frutto o verdura,
laboratorio del gusto)
ƒ
Predisponente
I bambini saranno
disponibili ad assaggiare
frutta e verdura di diversa
tipologia
Nr. di bambini che
assaggiano frutta e
verdura diversa/Nr.
totale dei bambini
Predisponente
I bambini elencheranno le
diverse tipologie di frutta e
verdura (origini,
provenienza, varietà)
Nr. di bambini che
descrivono
correttamente le
tipologie di frutta e
verdura/Nr. totale dei
bambini
Predisponente
Nr. di bambini in
I bambini riconosceranno la grado di individuare la
Costruzione della
posizione di frutta e
posizione di frutta e
verdura nella piramide piramide alimentare
verdura nella piramide
alimentare/Nr. totale
alimentare
di bambini
Distribuzione
gratuita, previa
collaborazione con
produttori locali, di
frutta da
consumare come
spuntino
ƒ
Contratto della
merenda: la scuola
e/o i genitori si
impegnano a dare
come merenda un
frutto al posto degli
snack o delle
ƒ
Abilitante
I bambini mangeranno
come spuntino a scuola la
frutta
Nr. di bambini che
consumano spuntini
con frutta sul nr.
totale dei bambini
14
merendine
confezionate
Abilitante
Abilitante
Abilitante
Abilitante
Abilitante
Rinforzante
Rinforzante
Nr. di corsi distrettuali
basati sul modello
aziendale e
rispondenti ai bisogni
dei contesti/Nr. di
progetti in tema di
alimentazione
Nr. di progetti basati
Gli insegnanti realizzeranno sul modello aziendale
un percorso di educazione e rispondenti ai
bisogni dei contesti
alimentare di 80 ore
realizzati/ Nr. di
durante l’anno scolastico
comprensivo di valutazione progetti in tema di
alimentazione
Tutti i distretti
realizzeranno interventi
formativi sul tema
dell’alimentazione sulla
base del modello aziendale
e rispondenti ai bisogni dei
contesti dei destinatari
Corso di formazione
per operatori
Percorso
di
educazione alimentare
che si sviluppi nel
corso di tutto l’anno
scolastico (80 ore
circa) inserito nel POF
Modifica degli spazi
accessibili ai bambini
Nr. di ambienti
I dirigenti scolastici e gli
per il pasto di
confortevoli/Nr. totale
insegnanti renderanno gli
mezzogiorno (colori
ambienti dedicati al pranzo degli ambienti dedicati
rilassanti alle pareti,
al pranzo
più accoglienti
cartelloni, disegni,
ecc.)
Nr. di scuole che
ƒ
Visite guidate alle
I dirigenti scolastici e gli
organizzano visite
fattorie didattiche
insegnanti effettueranno
guidate alle fattorie
ƒ
Creazione di orti
visite guidate a fattorie
didattiche o che
all’interno della
didattiche o predisporranno
predispongono orti/Nr.
scuola o in altri
orti all’interno della scuola
totale di scuole
spazi accessibili
Nr. di laboratori
Gli insegnanti
coerenti con le
indicazioni dei
organizzeranno
Laboratorio di
sistematicamente laboratori laboratori di
assaggio
assaggio/Nr. di
di assaggio
laboratori attivati
N. di bambini che
assaggiano/mangiano
I bambini diventano stimolo
frutta e verdura su
per il comportamento dei
imitazione degli altri
compagni
bambini/Nr. totale dei
bambini
Nr. di insegnanti che
Gli insegnanti diventano
mangiano con gli
stimolo per il
alunni proponendo
comportamento degli
l’assaggio dei cibi/Nr.
alunni
totale degli insegnanti
Mettere allo stesso
tavolo bambini che
consumano frutta e
verdura con altri che
la rifiutano
Durante il pranzo gli
insegnanti mangiano
al tavolo con i bambini
15
ATTIVITA’ FISICA
GERARCHIA DEGLI OBIETTIVI
La diagnosi educativa e organizzativa ha permesso di individuare e selezionare obiettivi ritenuti
rilevanti, suscettibili di cambiamento e sostenibili dal contesto di intervento.
Gerarchia
Obiettivo di
salute
Obiettivi
Indicatori
Azioni
Ridurre l’obesità
Nr. di bambini che
I bambini svolgeranno,
svolgono
Comportamentale
quotidianamente, 60 minuti quotidianamente 60’ di
(destinatari finali)
di attività fisica
attività fisica/Nr. totale
dei bambini
Ambientale
Scuola e Amministrazione
comunale collaboreranno
per la valorizzazione del
cortile scolastico
Nr. cortili scolastici
riprogettati con i
bambini/Nr. totale dei
cortili
Sistemazione degli
spazi a disposizione
dei bambini con
introduzione di nuovi
giochi, strutture, etc.
Predisponente
I bambini saranno in grado
di identificare, nell’arco
della giornata, i loro
comportamenti ascrivibili
all’attività fisica
Nr. di bambini in
grado di identificare il
maggior numero di
comportamenti
ascrivibili all’attività
fisica/Nr. totale dei
bambini
Racconto delle attività
svolte attraverso la
parola, i gesti, i
disegni
Predisponente
Predisponente
Predisponente
Abilitante
I bambini acquisiranno
Nr. di bambini con
autoefficacia attraverso
maggiore autoefficacia
l’esperienza di nuove abilità
/Nr. totale dei bambini
motorie
Nr. di bambini in
I bambini riconosceranno i
grado di elencare i
cambiamenti fisici che si
cambiamenti che si
producono dopo aver
producono/Nr. totale
praticato attività fisica
dei bambini
Nr. di bambini che
I bambini identificheranno, partecipano alla
nel proprio territorio, i
ricerca e
luoghi dove è possibile
identificazione dei
praticare attività motoria
luoghi/Nr. totale dei
bambini
I bambini parteciperanno
attivamente alla
riprogettazione del cortile
della scuola individuando
Nr. cortili scolastici
riprogettati con i
bambini/Nr. totale dei
cortili
Griglia di osservazione
Racconto dopo le
attività svolte
Mappa del territorio
Definizione di progetti
attraverso il disegno o
la costruzione di
plastici
16
Abilitante
Rinforzante
con l’aiuto dell’insegnante e
di esperti i cambiamenti da
apportare
Gli insegnanti porteranno in
Nr. di uscite
cortile i bambini durante
settimanali/Nr. delle
l’intervallo per favorire il
settimane
“gioco libero in movimento”
Le famiglie sosterranno il
percorso realizzato dai
bambini a scuola
Gioco libero
Nr. di famigliari che
realizzano
sistematicamente
Realizzazione del
almeno una delle
progetto W la vita
attività motorie
attiva per l’infanzia
suggerite da “W la vita
attiva”/Nr. totale dei
famigliari
MODELLI TEORICI DI CAMBIAMENTO DEI COMPORTAMENTI
GREEN (SPIRALE DELLA PROGETTAZIONE)
Il modello di pianificazione PRECEDE-PROCEED si fonda su due assunti fondamentali: la salute è
un processo multidimensionale e multipli sono i fattori di rischio. Di conseguenza l’approccio di chi
lavora per promuovere la salute non può che essere multidimensionale e multidisciplinare.
Il modello di Green consente di individuare i diversi livelli della programmazione permettendo di
lavorare (attraverso la diagnosi di comunità), sulla qualità della vita, sulla salute, sui
comportamenti e stili di vita, sull’ambiente.
Un ulteriore aspetto rilevante del modello è la costante e continua valutazione: valutazione di
processo che permette di monitorare l’andamento del lavoro e di apportare le correzioni che si
rendano necessarie e valutazione di impatto e di risultato; il modello forza fin dall’inizio a vedere
(misurare) il risultato desiderato (impatto).
La spirale della progettazione permette, in ogni momento della progettazione, di:
1. analizzare in quale punto del percorso ci si trovi valutando le attività effettivamente realizzate
rispetto a quelle programmate,
2. verificare il grado di condivisione del percorso con i destinatari,
3. individuare le criticità, per consentire eventuali modifiche in corso d’opera.
ANDRAGOGIA
Andragogia è il termine coniato in contrapposizione a quello di “pedagogia” per indicare la teoria
dell’apprendimento e dell’educazione degli adulti.
I presupposti fondamentali dell’insegnamento secondo il modello andragogico riguardano:
ƒ Il bisogno di conoscere: gli adulti, prima di intraprendere un percorso di apprendimento, hanno
bisogno di sapere quali vantaggi derivano loro dalle nuove conoscenze. Se non ritengono di
avere buoni motivi per imparare, non investono tempo né impegno nell’apprendimento.
Diversamente, quando hanno maturato la consapevolezza che ciò che stanno imparando
rappresenta un valore si impegnano con notevole energia, entusiasmo ed interesse.
ƒ Il concetto di sé del discente: gli adulti si ritengono, generalmente, persone responsabili delle
loro decisioni ed autonome nei loro giudizi. Raramente accettano senza discuterli insegnamenti
imposti contro la loro voglia di apprendere.
ƒ Il ruolo dell’esperienza del discente: l’esperienza per un adulto è una enorme risorsa, in quanto
offre spunti per analizzare, alla luce del proprio vissuto personale o di episodi concreti, i nuovi
17
ƒ
ƒ
concetti, oppure il pensiero e le opinioni degli altri. L’esperienza può anche rappresentare un
ostacolo, in quanto può dare luogo ad atteggiamenti rigidi e preconcetti nei confronti di idee
nuove o di nuovi approcci ai problemi. Molti adulti faticano a “decentrarsi” dal proprio punto di
vista e mal sopportano di essere contraddetti dagli altri o, semplicemente, di scoprire che altri
hanno opinioni differenti rispetto alle loro.
La disponibilità ad apprendere: nell’adulto c’è una naturale propensione ad apprendere ciò che
può essere utilizzato nelle situazioni di vita reale.
La motivazione: la spinta motivazionale dell’adulto verso l’apprendimento di nuove competenze
non è solo legata ad incentivi materiali ma anche a motivazioni interne.
PROCHASKA
Prochaska e DiClemente (1984) sottolineano che il cambiamento non è un fenomeno del tipo
“tutto o nulla”, ma procede attraverso fasi che sono fra loro embricate e il cui sviluppo avanza a
spirale, può interrompersi, o addirittura invertire la sua direzione. Gli autori riconoscono cinque
stadi del cambiamento: pre-intenzione, contemplazione, preparazione, azione e mantenimento o
ricaduta. Nella fase della pre-intenzione il cambiamento del comportamento non viene preso in
considerazione dal soggetto adulto; solo nel secondo stadio (contemplazione) comincia a maturare
l’intenzione di un possibile mutamento, anche se ad un livello ancora remoto. È nello stadio della
preparazione che si cominciano a pianificare, a volte per piccoli passi, gli atti che condurranno al
cambiamento. L’azione rappresenta quindi la quarta fase di questo processo che può più volte
iniziare, senza mai procedere verso la fase di mantenimento del nuovo comportamento.
TEORIA DELL’APPRENDIMENTO SOCIALE DI BANDURA
La teoria dell’apprendimento sociale sottolinea come l’apprendimento si verifichi attraverso tre
processi: l’esperienza diretta, l’esperienza indiretta (osservando quello che fanno gli altri) e la
memorizzazione ed elaborazione delle informazioni (processo che permette ad una persona di
anticipare le conseguenze delle sue azioni). Dall’ultima fase di questo processo di apprendimento
deriva anche la possibilità di autovalutazione. L’autovalutazione permette all’individuo di essere più
o meno fiducioso nell’adottare un nuovo comportamento in situazioni che possono prevedere
eventi nuovi, imprevedibili o stressanti. Il senso di autoefficacia è quindi la percezione della propria
capacità di successo nell’organizzazione ed implementazione di un nuovo modello di
comportamento, basato su azioni o circostanze simili incontrate nel passato.
Nella teoria dell’apprendimento sociale di Bandura tre aspetti ci paiono, quindi, importanti ai fini
della nostra progettazione:
18
1. Comportamenti relativamente nuovi possono essere acquisiti guardando nuovi modelli e i
coetanei sono inclusi nella lista di chi è in grado di dare rinforzo sociale.
2. Il bambino influenza e crea il proprio ambiente. Secondo tale teoria l’individuo è un agente
attivo nel proprio ambiente: i bambini agiscono su di esso attraverso il loro comportamento e
spesso lo cambiano.
3. Le percezioni del sé determinano quali comportamenti, tra quelli a disposizione, saranno
adottati da una persona. Nella teoria è enfatizzato il concetto di auto-efficacia, cioè la
percezione che una persona ha della propria competenza quando ha a che fare con il proprio
ambiente. Ogni comportamento è influenzato dall’auto-efficacia.
STILI DI CONDUZIONE: APPROCCIO CONCERTATIVO/EURISTICO
Lo stile di conduzione del progetto è di tipo concertativo/euristico vale a dire, orientato a
sviluppare e mantenere collaborazioni e condivisione fra tutti i soggetti interessati; nonché a creare
spazi di pensiero creativo per produrre nuove conoscenze e trovare soluzioni innovative.
PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’
CHI FA
Gruppo di progetto
“Laboratorio”
Gruppo di progetto integrato
ASL e scuola
Responsabile Servizio
Educazione alla salute
Comitato di coordinamento
aziendale
Gruppo di progetto integrato
ASL e scuola
Responsabile Servizio
Educazione alla salute
CHE COSA
Presentazione del progetto
rivisitato al laboratorio
Riscrittura del progetto sulla
base delle indicazioni emerse
dal Laboratorio
Presentazione del progetto al
Comitato di programmazione
aziendale
Proposta di inserimento del
progetto all’interno del piano
annuale di educazione alla
salute
Presentazione ai RES del
progetto rivisitato
Presentazione all’Ufficio
Scolastico Provinciale e
all’ADASM del progetto
rivisitato
ENTRO QUANDO
30 novembre 2007
Dicembre 2007/Gennaio 2008
Febbraio 2008
Febbraio 2008
Febbraio 2008
Febbraio 2008
Ufficio Scolastico Provinciale e
ADASM (associazione scuole
materne private)
Promozione del progetto
presso le scuole
Febbraio 2008
Servizio Educazione alla salute
(con le sue articolazioni) e
Servizio Formazione
Analisi dei bisogni formativi
degli operatori e coprogettazione del corso per gli
operatori
Febbraio 2008/Aprile 2008
Servizio Educazione alla salute
(con le sue articolazioni) e
Servizio Formazione
Realizzazione del corso per gli
operatori
Aprile 2008
Referenti Educazione alla
salute (RES)
Presentazione ai Dirigenti
scolastici e/o insegnanti del
nuovo progetto per la
Aprile/Maggio 2008
19
Dirigenti scolastici
Insegnanti
Operatori Distrettuali
Insegnanti
Operatori ASL
pianificazione operativa
Inserimento del progetto nel
POF scolastico
Invio ai RES delle adesioni al
corso per gli insegnanti
Realizzazione del corso con gli
insegnanti e progettazione
condivisa della seconda fase
che coinvolge i bambini
Realizzazione della seconda
fase del progetto
Monitoraggio e supporto del
percorso che gli insegnanti
stanno realizzando
Giugno 2008
Giugno 2008
Ottobre 2008/Novembre 2008
Gennaio/Giugno 2009
Gennaio/Giugno 2009
PIANO DELLA VALUTAZIONE DI PROCESSO
Oggetto
Riscrittura del progetto sulla
base delle indicazioni emerse
dal Laboratorio
Proposta di inserimento del
progetto all’interno del piano
annuale di educazione alla
salute
Promozione del progetto
presso le scuole
Analisi dei bisogni formativi
degli operatori e coprogettazione del corso per gli
operatori
Realizzazione del corso per gli
operatori
Inserimento del progetto nel
POF scolastico
Realizzazione del corso con gli
insegnanti con progettazione
condivisa della seconda fase
che coinvolge i bambini
Realizzazione della seconda
fase del progetto
Monitoraggio e supporto del
percorso che gli insegnanti
stanno realizzando
Indicatore
Strumento
Attivazione del gruppo e nr. di
incontri
Fogli firme presenze e verbali
incontri
Effettivo inserimento ed
attivazione dei percorsi a livello
distrettuale
Piano annuale di educazione
alla salute
Nr. di scuole contattate
Incontri, comunicazioni, sito
Attivazione del gruppo integrao
e nr. di incontri
Fogli firme presenze e verbali
incontri
Nr. di corsi attivati coerenti con
l’analisi del bisogno formativo
Nr. di progetti inseriti nei
diversi POF scolastici
Fogli presenze
POF
Nr. di corsi attivati
Scheda di progetto
Nr. di progetti attivati
Scheda di progetto
Nr. di incontri realizzati
Scheda di progetto
20
PIANO DI VALUTAZIONE DEL RISULTATO/IMPATTO
Obiettivi (attesi di
cambiamento)
Ridurre l’obesità
Obiettivi (attesi di
cambiamento)
I bambini
incrementeranno le
porzioni di frutta e
verdura consumate a
scuola fino ad arrivare
a 3 porzioni al giorno
Obiettivi di salute
Standard (livello
Indicatori quali e/o
minimo da
Strumento
quantitativo
raggiungere)
In questo momento è troppo oneroso, nella nostra ASL, riuscire a
misurare realmente i cambiamenti in termini di riduzione di obesità in
quanto i sistemi correnti non consentono di ottenere queste indicazioni
anche se si ipotizza, nel prossimo futuro, di riuscire ad avere anche
queste informazioni. Nonostante ciò, viste le evidenze scientifiche e le
raccomandazioni si ipotizza che il raggiungimento degli altri obiettivi
consente una riduzione dell’obesità
Comportamentale
Standard (livello
Indicatori quali e/o
minimo da
quantitativo
raggiungere)
Nr. di bambini che
stabilmente mangiano
3 porzioni di frutta e
verdura al giorno/Nr.
totale dei bambini
Incremento di almeno il
Questionario di
50% in base al dato di
consumo
partenza
Nr. di bambini che
I bambini svolgeranno, svolgono
100% dei bambini
quotidianamente, 60
quotidianamente 60’ di
coinvolti nei progetti
minuti di attività fisica attività fisica/Nr. totale
dei bambini
Ambientale
Standard (livello
Obiettivi (attesi di
Indicatori quali e/o
minimo da
cambiamento)
quantitativo
raggiungere)
Nr. di diverse tipologie
Le mense offrono
di frutta e verdura
un’ampia disponibilità
3 diversi tipi di frutta e
offerte al momento del
di scelta di frutta e di
3 tipi di verdura
pasto durante la
verdura al momento
durante la settimana
del pasto nell’arco della settimana/totale delle
settimane
settimana
Scuola e
Amministrazione
Nr. cortili scolastici
Almeno una parziale
comunale
riprogettati con i
modifica degli spazi
collaboreranno per la
bambini/Nr. totale dei esterni dedicati ai
valorizzazione del
cortili
bambini
cortile scolastico
Obiettivi (attesi di
cambiamento)
Strumento
Predisponenti
Indicatori quali e/o
Standard (livello
quantitativo
minimo da
Osservazione
Strumento
Griglia di lettura dei
menù
Osservazione
Strumento
21
raggiungere)
I bambini saranno
disponibili ad
assaggiare frutta e
verdura di diversa
tipologia
Nr. di bambini che
assaggiano frutta e
verdura diversa/Nr.
totale dei bambini
Nr. di bambini che
descrivono
correttamente le
tipologie di frutta e
verdura/Nr. totale dei
bambini
Nr. di bambini in grado
I bambini
di individuare la
riconosceranno la
posizione di frutta e
posizione di frutta e
verdura nella piramide
verdura nella piramide
alimentare/Nr. totale di
alimentare
bambini
Nr. di bambini in grado
I bambini saranno in
di identificare il
grado di identificare,
maggior numero di
nell’arco della giornata,
comportamenti
i loro comportamenti
ascrivibili all’attività
ascrivibili all’attività
fisica/Nr. totale dei
fisica
bambini
I bambini acquisiranno
Nr. di bambini con
autoefficacia attraverso
maggiore autoefficacia
l’esperienza di nuove
/Nr. totale dei bambini
abilità motorie
I bambini
Nr. di bambini in grado
riconosceranno i
di elencare i
cambiamenti fisici che cambiamenti che si
si producono dopo aver producono/Nr. totale
praticato attività fisica dei bambini
I bambini
Nr. di bambini che
identificheranno, nel
partecipano alla ricerca
proprio territorio, i
e identificazione dei
luoghi dove è possibile
luoghi/Nr. totale dei
praticare attività
bambini
motoria
I bambini elencheranno
le diverse tipologie di
frutta e verdura
(origini, provenienza,
varietà)
ƒ Osservazione nei
Incremento di almeno il
laboratori di assaggio
70% in base al dato di ƒ Scheda di
partenza
osservazione del
consumo in mensa
Tutti i bambini coinvolti Griglia di osservazione
nei progetti
dei giochi di attività
Tutti i bambini coinvolti Griglia di osservazione
nei progetti
dei giochi di attività
Tutti i bambini coinvolti Griglia di osservazione
nei progetti
dei giochi di attività
Tutti i bambini coinvolti Griglia di osservazione
nei progetti
dei giochi di attività
Tutti i bambini coinvolti Griglia di osservazione
nei progetti
dei giochi di attività
Tutti i bambini coinvolti Griglia di osservazione
nei progetti
dei giochi di attività
Abilitanti
Standard (livello
Obiettivi (attesi di
Indicatori quali e/o
minimo da
cambiamento)
quantitativo
raggiungere)
Tutti i distretti
Nr. di progetti
realizzeranno interventi distrettuali basati sul
Almeno 1 progetto con
formativi sul tema
modello aziendale e
queste caratteristiche
dell’alimentazione sulla rispondenti ai bisogni
per DGD
base del modello
dei contesti/Nr. di
Strumento
Scheda di progetto
22
aziendale e rispondenti
ai bisogni dei contesti
dei destinatari
Gli
insegnanti
realizzeranno
un
percorso di educazione
alimentare di 80 ore
durante
l’anno
scolastico comprensivo
di valutazione
I dirigenti scolastici e
gli insegnanti
renderanno gli
ambienti dedicati al
pranzo più accoglienti
I dirigenti scolastici e
gli insegnanti
effettueranno visite
guidate a fattorie
didattiche o
predisporranno orti
all’interno della scuola
Gli insegnanti
organizzeranno
sistematicamente
laboratori di assaggio
I bambini
parteciperanno
attivamente alla
riprogettazione del
cortile della scuola
individuando con l’aiuto
dell’insegnante e di
esperti i cambiamenti
da apportare
Gli insegnanti
porteranno in cortile i
bambini durante
l’intervallo per favorire
il “gioco libero in
movimento”
Obiettivi (attesi di
cambiamento)
I bambini diventano
stimolo per il
progetti in tema di
alimentazione
Nr. di progetti basati
sul modello aziendale e
Almeno 1 progetto con
rispondenti ai bisogni
queste caratteristiche
dei contesti realizzati/
per DGD
Nr. di progetti in tema
di alimentazione
Scheda di progetto
Nr. di ambienti
confortevoli/Nr. totale
degli ambienti dedicati
al pranzo
Tutte le scuole che
aderiscono al progetto
Griglia di osservazione
Nr. di scuole che
organizzano visite
guidate alle fattorie
didattiche o che
predispongono orti/Nr.
totale di scuole
Almeno 1 visita nel
Scheda di progetto
complesso del progetto
Nr. di laboratori
coerenti con le
indicazioni dei
laboratori di
assaggio/Nr. di
laboratori attivati
6 laboratori per la
frutta e 6 laboratori per Scheda di progetto
la verdura
Nr. cortili scolastici
riprogettati con i
bambini/Nr. totale dei
cortili
Tutte le scuole
coinvolte nel progetto
Griglia di osservazione
Nr. di uscite
settimanali/Nr. delle
settimane
Almeno 2 giorni in più
rispetto alla media
settimanale
Griglia di progetto
Rinforzanti
Standard (livello
Indicatori quali e/o
minimo da
quantitativo
raggiungere)
N. di bambini che
Almeno il 20% dei
assaggiano/mangiano bambini
Strumento
Osservazione diretta
23
comportamento dei
compagni
frutta e verdura su
imitazione degli altri
bambini/Nr. totale dei
bambini
Nr. di insegnanti che
Gli insegnanti
mangiano con gli alunni
diventano stimolo per il
proponendo l’assaggio
comportamento degli
dei cibi/Nr. totale degli
alunni
insegnanti
Nr. di famigliari che
realizzano
sistematicamente
Le famiglie sosterranno
almeno una delle
il percorso realizzato
attività motorie
dai bambini a scuola
suggerite da “W la vita
attiva”/Nr. totale dei
famigliari
Incremento del 50%
degli insegnanti rispetto Osservazione diretta
al dato di partenza
100% dei genitori dei
bambini coinvolti nei
progetti
PIANO DI COMUNICAZIONE
Il piano di comunicazione relativo al progetto prevede iniziative di informazione e divulgazione
interna all’Azienda Sanitaria Locale e al mondo della scuola e iniziative rivolte al contesto
territoriale.
COMUNICAZIONE INTERNA
Al termine della riscrittura del progetto definitivo la Responsabile del Servizio Educazione alla
Salute e attività sperimentali organizzerà un incontro con i componenti del Comitato di
programmazione aziendale per la presentazione del progetto e, allo stesso tempo, il gruppo di
progetto integrato ASL e scuola incontrerà i Referenti distrettuali per l’educazione alla salute.
Nello stesso periodo la Responsabile del Servizio Educazione alla Salute e attività sperimentali
organizzerà un incontro con l’Ufficio Scolastico Provinciale e l’ADASM per la presentazione del
progetto e l’individuazione delle modalità più appropriate per la promozione dello stesso alle
scuole.
Ad aprile/maggio 2008 i Referenti distrettuali per l’educazione alla salute presenteranno il progetto
ai Dirigenti scolastici e/o insegnanti dei territori di riferimento, utilizzando come strumento
materiale di comunicazione predisposto dal gruppo di progetto integrato.
Una volta inserito nel Piano Formativo Aziendale dell’ASL, ad aprile verrà data comunicazione agli
operatori dell’ASL dell’avvio del corso di formazione a loro rivolto, con le modalità proprie del
Servizio Formazione e Qualità dell’ASL.
COMUNICAZIONE ESTERNA
Al termine della riscrittura del progetto si provvederà ad effettuare la pubblicizzazione dell’iniziativa
anche attraverso il sito aziendale (sezione news).
Al termine del primo anno di sperimentazione verrà data comunicazione, attraverso i mass media,
dei risultati conseguiti e ripresentata la proposta dell’iniziativa.
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