promuovere il consumo di frutta e verdura e l`attività
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promuovere il consumo di frutta e verdura e l`attività
Azienda Sanitaria Locale della provincia di Brescia Direzione Generale Servizio Educazione alla Salute e attività sperimentali PROMUOVERE IL CONSUMO DI FRUTTA E VERDURA E L’ATTIVITÀ FISICA NEI BAMBINI DELLA SCUOLA D’INFANZIA PROMUOVERE IL CONSUMO DI FRUTTA E VERDURA E L’ATTIVITA’ FISICA NEI BAMBINI DELLA SCUOLA D’INFANZIA PREMESSA L’ASL di Brescia ha una lunga storia di percorsi di educazione alimentare promossi nelle scuole del territorio e sta avviando la sperimentazione di progetti relativi alla promozione dell’attività fisica. Alle attività in tema di alimentazione hanno lavorato molti operatori che, utilizzando progetti già strutturati oppure realizzando iniziative ex novo in relazione ai bisogni espressi dagli insegnanti, hanno favorito lo sviluppo in molte scuole bresciane di attenzione nei confronti di comportamenti sani e orientati al benessere. Il percorso intrapreso nel 2003 di rilettura dei progetti attivati, utilizzando come traccia la scheda predisposta dalla Regione Lombardia, ha messo in evidenza la necessità di ripensare alle caratteristiche dei corsi proposti nelle scuole ed è stato il fattore determinante nella decisione di attivare una riflessione sui nostri percorsi di educazione della salute. Si è iniziato a ridiscutere l’opportunità di realizzare esclusivamente interventi di tipo educativo e di spostare maggiormente l’attenzione verso la promozione della salute: approccio che richiede l’integrazione degli interventi educativi con il complesso degli interventi che sostengono il cambiamento. Il 2005 e 2006 sono stati anni di grande fermento formativo: 170 operatori socio sanitari hanno iniziato a riflettere sull’importanza di sviluppare progetti che non trascurassero l’analisi di contesto, la definizione del problema, la congruità degli obiettivi fondati su prove di efficacia e modelli teorici di cambiamento e l’individuazione di un sistema di valutazione che non si limitasse al gradimento dei partecipanti. In quegli anni, il Servizio Educazione alla Salute, i referenti per l’educazione alla salute e gli operatori dei distretti, ha iniziato a compiere “un giro di boa” che ci ha permesso di orientare la rotta verso l’applicazione di nuovi modelli di progettazione utilizzando, in particolar modo, i fondamenti della Carta di Ottawa, il Modello PRECEDE-PROCEED di Green, le prove di efficacia ed esempi di buona pratica. Restando nella metafora marinara possiamo dire che la rotta è stata mantenuta anche grazie al grande impulso dato all’area della prevenzione da parte del Piano Sanitario Nazionale e dai Piani di prevenzione attiva che enfatizzano la necessità di promuovere interventi mirati a sviluppare stili di vita sani. Oggi i Piani integrati di promozione alla salute, promossi dalla Regione Lombardia, fanno parte degli obiettivi aziendali ed impegnano sia i decisori aziendali sia gli operatori a trovare strategie e modalità operative che facilitino le scelte di salute dei cittadini, facendo così guadagnare loro “anni di vita di salute”, come raccomandato nel programma interministeriale “Guadagnare Salute”. Dal 2005, la promozione di iniziative di educazione alla salute rientra tra gli obiettivi aziendali e gli indicatori previsti orientano i servizi a sviluppare percorsi educativi, sociali ed ambientali costruiti su solide basi metodologiche e con un sistema di valutazione efficace. 1 In questi anni il Servizio ha favorito la costituzione di gruppi di lavoro tematici, multiprofessionali al fine di valorizzare le competenze e le esperienze degli operatori distrettuali e permettere l’integrazione tra e con i diversi Servizi Centrali. Questa modalità di lavoro ha consentito l’elaborazione e la realizzazione di progetti di educazione alla salute aziendali, superando l’eccessiva eterogeneità delle iniziative realizzate in passato. Inoltre, ha permesso la sperimentazione di sistemi di valutazione su tutto il territorio dell'ASL che hanno dato ulteriore impulso all’ideazione di iniziative, non solo in risposta alle richieste provenienti dalle scuole ma promuovendo interventi anche in altre realtà. È in questa logica che si inserisce l’attivazione dei Laboratori di valutazione in promozione alla salute. Il Laboratorio si configura come luogo di pensiero sul tema della valutazione in educazione e promozione della salute, rivolto e costruito insieme con i decisori e gli operatori dell’ASL e con quanti siano interessati professionalmente o culturalmente al tema. Attraverso il Laboratorio si vuole sperimentare la progettazione di interventi che valorizzino l’esperienza dei singoli e, allo stesso tempo, stimolino la costruzione di alleanze “strutturali” sia interne all’ASL sia interistituzionali. Il laboratorio permette, inoltre, la possibilità di rivedere i progetti con “occhi nuovi” attraverso la creazione di uno spazio tra pari, di analisi critica degli interventi per migliorarne la qualità e l’efficacia. Si è scelto di iniziare l’attività dei laboratori a partire dal progetto “Alimentazione e salute: a tavola con più frutta e verdura” perché l’obesità e il sovrappeso in età infantile sono un problema diffuso ed emergente che tocca anche il nostro territorio e perché, a differenza di altri progetti, questa iniziativa è stata realizzata, negli anni 2005/2006 e 2006/2007 in tutti i Distretti della nostra ASL. È importante, però, non focalizzarsi solo su l’alimentazione ma affrontare anche l’attività fisica, tema ad essa strettamente collegato come l’attività fisica. La letteratura indica, frequentemente, la necessità di promuovere interventi non legati ad una sola delle due tematiche, ma di affrontare il problema dell’obesità in termini globali. CONTESTO DI PARTENZA Da una rilettura dei progetti in tema di alimentazione realizzati nel nostro territorio, negli anni scolastici 2005/2006 e 2006/2007, si evidenziano grosse differenziazioni e una distribuzione dei progetti a macchia di leopardo. Gli interventi realizzati sono stati finalizzati principalmente ad incrementare il consumo di frutta e verdura, a ridurre il consumo di snack e merendine, a promuovere il consumo di latte nei bambini e a fornire informazioni sui principi nutritivi degli alimenti. Complessivamente nell’anno scolastico 2005/2006 sono stati realizzati 33 progetti: 6 rivolti agli insegnanti della scuola d'infanzia che hanno coinvolto 108 insegnanti (Progetto “Alimentazione e salute); 12 rivolti agli alunni delle scuole primarie che hanno coinvolto 1989 bambini; 4 rivolti agli alunni della scuola secondaria di primo grado che hanno coinvolto 605 alunni; in 11 distretti è stato realizzato il progetto regionale “I denti. Un bene prezioso” che prevede un’unità finalizzata ad incrementare il consumo di frutta e verdura e che ha coinvolto 46 sezioni delle scuole dell’infanzia. Nell’anno scolastico 2006/2007 sono stati realizzati 34 progetti: In 11 distretti è stato realizzato il progetto regionale “I denti. Un bene prezioso” con i bambini frequentanti la scuola d’infanzia che ha coinvolto 686 bambini; 2 In 2 distretti il progetto “I denti. Un bene prezioso” è stato realizzato anche con gli alunni della scuola primaria e ha coinvolto 469 bambini; 6 rivolti agli insegnanti della scuola d'infanzia che hanno coinvolto 60 insegnanti (Progetto “Alimentazione e salute); 2 progetti sono la realizzazione della seconda fase prevista dal progetto Alimentazione e salute e ha coinvolto 312 bambini; 1 rivolto agli alunni della scuola d’infanzia che ha coinvolto 175 bambini 1 rivolto agli insegnanti e ai genitori della scuola d’infanzia che ha coinvolto 8 insegnanti e 30 genitori; 10 rivolti agli alunni della scuola primaria che hanno coinvolto 1223 alunni; 1 rivolto agli studenti della scuola secondaria di primo grado che ha coinvolto 168 studenti. Nel nostro territorio anche altri soggetti contribuiscono a promuovere interventi di educazione alimentare ma non si hanno sufficienti informazioni per evidenziare il quadro preciso della realizzazione di tali interventi. DIAGNOSI EPIDEMIOLOGICA Nella Regione Europea la prevalenza di sovrappeso interessa dal 30% all’80% degli adulti con valori più elevati tra i maschi. L’obesità riguarda dal 5% al 23% la popolazione maschile e dal 7% al 36% quella femminile. Il dato particolarmente allarmante riguarda, tuttavia, l’aumento dell’obesità nei bambini e negli adolescenti. Più del 60% dei bambini è in sovrappeso già prima della pubertà e continuerà ad esserlo, verosimilmente, anche in età adulta, con il rischio di avere problemi di salute nel breve e medio-lungo termine per malattie del sistema cerebro cardio-vascolare o per altre malattie degenerative quali il diabete. Non sono da sottovalutare i possibili effetti psicologici, ad esempio l’esclusione dal gruppo dei pari e la perdita di autostima. L’International Task Force of Obesity (IOFT) conclude che in Europa, nelle ultime due decadi, l’incidenza dell’obesità/sovrappeso in età pediatrica sia passata dal 10% al 25% circa, interessando in maniera omogenea tutte le nazioni. Sempre secondo l’IOFT, nel 2010, circa il 38% dei bambini europei in età scolare sarà in sovrappeso e più di un quarto di essi sarà obeso. La prevenzione del sovrappeso e dell’obesità in età infantile e adolescenziale rappresenta, pertanto, un obiettivo prioritario di salute pubblica. L’Italia, dopo Portogallo e Spagna, è attualmente al terzo posto in Europa per l’alta prevalenza di bambini in sovrappeso, di entrambi i sessi, d’età compresa tra i 6 e gli 11 anni. A livello nazionale un aumento significativo di sovrappeso e obesità era evidente già nel 1999/2000, nella fascia di età tra i 6 e i 17 anni (Indagine Multiscopo 1999/2000); questi dati sono stati confermati da numerosi studi effettuati su campioni in ambito locale. Nel 2006, l’ASL di Brescia ha condotto un’indagine (nell’ambito del progetto Cuore) finalizzata a conoscere le abitudini di vita della popolazione sui temi di alimentazione, attività fisica e tabagismo. L’indagine è stata condotta tramite la somministrazione di un questionario anonimo auto-somministrato distribuito ai cittadini che si presentavano agli ambulatori ASL per il rinnovo della patente. Hanno aderito all’indagine 1.801 persone; di queste il 49.9% donne e il 49.5% maschi, con un’età media di 45.8 anni. In base a peso e altezza riferiti dal campione che ha aderito all’indagine si è potuto calcolare l’Indice di Massa Corporea (BMI) i cui valori sono compresi in un range tra 14 e 60, con una media 3 di 24.4. L’IMC è risultato essere più elevato per il sesso maschile (media maschi =25.6, media femmine =23.1) e correlato all’aumentare dell’età. La tabella seguente mostra la distribuzione dell’ IMC nei due sessi: Distribuzione categorie con diverso IMC per SESSO Sesso IMC MASCHI FEMMINE TOTALE Magro (<18,5) 0.9% (8) 7% (63) 3.9% (71) Normale (18,5-24,9) 44,4% (396) 65% (584) 54.7% (985) Soprappeso (25-29,9) 41.1% (366) 18% (162) 29.6% (533) Obeso (>=30) 10% (89) 5.4% (48) 7.7% (139) Non risponde 3.6 % (32) 4.6% (41) 4.1% (73) TOTALE 891 898 1801 ALIMENTAZIONE DIAGNOSI COMPORTAMENTALE E AMBIENTALE COMPORTAMENTO Per quanto riguarda il consumo di verdura, il 47% degli intervistati dell’indagine “Progetto Cuore” ha dichiarato di assumere tutti i giorni più di una porzione di verdura, il 25.3% tutti i giorni una porzione o poco meno, il 18.7% una porzione 2-3 volte a settimana, il 5.7% raramente o mai e il 3.2% non ha risposto alla domanda. Inoltre, l’indagine ha permesso di evidenziare una correlazione statisticamente significativa tra il consumo di verdura e l’età, il sesso femminile, il titolo di studio. Le tabelle allegate mostrano come il consumo più limitato di verdure si sia riscontrato nelle classi d’età più giovani e come sia più limitato nei maschi (fonte: Progetto Cuore). Quantità verdura Raramente o mai Una porzione 2 o 3 volte alla settimana Tutti i giorni una porzione o poco meno Tutti i giorni più di una porzione <25 20.2% (20/99) Classi d’età in anni 25-39 40-59 6.1% (41/672) 4.7% (28/593) >=60 2.8% (12/424) Tutti 5.7%(103/1801) 24.24% (24/99) 23.96%(161/672) 16.19%(96/593) 12.97% (55/424) 18.71%(337) 23.23% (23/99) 27.83%(187/672) 25.8%(153/593) 21.46% (91/424) 25.26%(455) 28.3% (28/99) 40.8% (274/672) 57.1% (242/424) 47.1%(848/1801) Quantità verdura Raramente o mai Una porzione 2 o 3 volte alla settimana Tutti i giorni una porzione o poco meno Tutti i giorni più di una porzione 49.7% (295/593) Maschi 6.8% (61/891) Femmine 4.7% (42/898) Tutti 5.7% (103/1801) 23,2% (207) 14,3%(128) 18,6% (335) 26,4% (235) 24,3%(218) 25,15% (453) 38.9% (347/891) 54.9% (493/898) 47.1% (848/1801) 4 I dati emersi dall’indagine confermano la tendenza già rilevata dalla Doxa, a livello nazionale, nell’anno 2003. In questa indagine non sono stati raccolti dati sui bambini in età scolare e pre-scolare ma si può ipotizzare che i bambini e gli adolescenti ripropongano abitualmente quelli che sono i comportamenti alimentari delle famiglie. I dati a disposizione, relativi al consumo di frutta e verdura in età scolare, provengono dai progetti realizzati nell’anno scolastico 2005/2006 con i bambini della scuola primaria e secondaria di primo grado. Dai progetti è emerso che tra i bambini coinvolti (complessivamente 313 alunni) solo il 21.3% ha un consumo sufficiente di frutta e verdura, il 55,1% un consumo scarso e per il 23,6% il consumo è insufficiente. Per consumo sufficiente si intendeva l’assunzione di tre porzioni di verdura e due di frutta al giorno; per consumo scarso, da 1 a 2,5 porzioni di verdura e da 1 a 1,5 porzione di frutta e per consumo insufficiente da 1 o meno 1 porzione di verdura e meno di una porzione di frutta al giorno. Anche i progetti finalizzati alla riduzione del consumo di snack e merendine hanno fornito alcuni dati significativi: solo il 16,9% dei bambini ha un adeguato consumo di snack (non più di due al giorno) in relazione al consumo di frutta e verdura e al tempo trascorso davanti alla TV o al computer (non più di due ore al giorno). In alcune scuole della nostra ASL, nell’anno scolastico 2003/2004 sono stati realizzati progetti finalizzati alla promozione del consumo di frutta e verdura utilizzando laboratori di assaggio. I dati sulla memorizzazione di frutta e verdura, al termine del progetto, hanno evidenziato come le esperienze sensoriali aiutino i bambini a riconoscere i diversi tipi di frutta e verdura. Nel complesso, il 66% dei bambini avevano riconosciuto l’oggetto misterioso (frutta o verdura). Sempre in queste scuole, l’aumento del gradimento e della memorizzazione di frutta e verdura è stato accompagnato da un aumento significativo del consumo di questi alimenti; in particolare, al termine dell’anno scolastico ben il 67% degli alunni consumava una quantità sufficiente di frutta e verdura; il 16% una quantità scarsa ed il 7% insufficiente, contro lo 0% di consumo sufficiente, il 30% di consumo scarso ed il 70% di consumo insufficiente dell’inizio dell’anno scolastico. Gli studi condotti a livello internazionale hanno rilevato che la presenza in famiglia di genitori obesi o in sovrappeso, determina un aumento della prevalenza dell’eccesso ponderale in età evolutiva. Ciò a sottolineare, come ampiamente documentato in letteratura, il ruolo determinante della famiglia nell’orientare le scelte alimentari e motorie dei ragazzi. Lo sviluppo del sovrappeso e dell’obesità nell’infanzia e nell’adolescenza è chiaramente attribuito, oltre che a fattori genetici, a stili di vita scorretti (alimentazione non sana associata a scarsa attività motoria). AMBIENTE La Regione Lombardia ha emanato, nell’agosto 2002, le “Linee Guida per la ristorazione scolastica” confermando l’importanza del settore della ristorazione collettiva nella quale si concentrano peculiari valenze di tipo preventivo, educativo e nutrizionale, di garanzie igienico-sanitarie e di sicurezza nell’ambito di un percorso di qualità totale. Le linee guida attribuiscono alle ASL , tra i vari compiti, la valutazione dei programmi dietetici per un eventuale monitoraggio; la predisposizione di linee di indirizzo o modelli base di tabelle dietetiche che contengano indicazioni modulabili sulla realtà locale, per un graduale miglioramento delle abitudini alimentari; la promozione di iniziative di aggiornamento e formazione, in collaborazione con altri soggetti rivolte a componenti della Commissione Mensa, a genitori e insegnanti. 5 L’ASL della provincia di Brescia, recependo le linee guida regionali, ha emanato nel 2003 le “Note di indirizzo per i menù della refezione scolastica”, strumento che permette ad ogni scuola la strutturazione di un menù adeguato sul piano nutrizionale. I dati di rilevazione ambientale, raccolti dal Servizio Medicina Preventiva di Comunità nell’anno scolastico 2005-2006, hanno evidenziato la presenza di 710 mense su 1009 scuole, dalle scuole dell’infanzia alle secondarie di secondo grado. I controlli effettuati in quegli anni hanno rilevato che su 413 scuole visitate, 385 avevano le mense adeguate. In merito invece alla valutazione del menù, nell’anno scolastico 2006-2007 sono state presentate 161 richieste di validazione dei menù scolastici, delle quali hanno ricevuto parere positivo 124, pari al 76% sul totale delle richieste. Il Comune di Brescia ha recentemente svolto un’indagine nel mondo della ristorazione scolastica delle scuole dell’infanzia e delle scuole primarie. Dall’indagine è emerso che beneficiano della ristorazione 1805 bambini delle materne comunali, 1025 delle statali e 216 delle paritarie convenzionate; 5747 alunni delle primarie statali e che il grado di soddisfazione espresso da insegnanti e genitori degli alunni delle primarie, rispetto al servizio mensa, è risultato per l’86% positivo. Tutti gli aspetti del servizio sono stati giudicati positivamente ma, particolarmente apprezzati, sono stati la pulizia dei locali, la disponibilità a soddisfare esigenze particolari, la quantità di cibo disponibile per bambino, il rispetto dei menù stagionali. Per quanto riguarda le abitudini alimentari dei bambini, dall’analisi delle risposte è emerso che solo il 37% dei genitori intervistati dichiara che i propri figli mangiano tutto (o quasi) senza problemi, mentre uno su due conferma la difficoltà di somministrare alcuni cibi ai bambini. Per un ulteriore 15% di famiglie il momento del pasto è particolarmente problematico, in quanto i figli hanno gusti molto selettivi e vorrebbero mangiare solo le poche pietanze di loro gradimento. Anche in un’intervista rivolta agli insegnanti e ai bambini di una scuola primaria del Comune di Brescia è emerso che pochi bambini mangiano tutto ciò che viene servito loro in mensa; sono aumentati in tutte le classi i bambini che mangiano la verdura, anche se nessuno la annovera tra i suoi cibi preferiti. I primi sono sempre più graditi rispetto alla carne e al pesce e, spesso, i bambini si influenzano l’un l’altro per quanto riguarda i gusti alimentari. L’ambiente in cui i bambini consumano i pasti, sia domestico sia scolastico influenza in modo spesso determinante i loro comportamenti alimentari. La necessità per molti genitori di ridurre i tempi della colazione per problemi di lavoro porta a non proporla o a proporre una colazione insufficiente. Recenti studi dell’Università di Parma hanno dimostrato che a questi comportamenti spesso si associa obesità o sovrappeso. 6 ATTIVITA’ FISICA DIAGNOSI COMPORTAMENTALE E AMBIENTALE COMPORTAMENTO Per quanto concerne l’attività fisica, l’indagine condotta dall’ASL di Brescia nell’ambito del Progetto Cuore ha esplorato due dimensioni: il tipo di attività lavorativa svolta e l’attività fisica praticata a scopo ricreativo o sportivo. In riferimento all’attività lavorativa il 27.9% del campione (503/1801) ha affermato che il proprio lavoro non comportava alcuna attività fisica, il 45.2% (814/1801) che ne comportava una leggera, mentre il 16.9% (305/1801) dichiarava di svolgere un’attività lavorativa pesante; il 9.9% (179/1801) del campione non ha risposto. Per quanto riguarda la pratica di sport o di attività fisica ricreativa regolare, il 32% (577/1801) dichiarava di non praticare né sport né attività fisica, il 28.3% (509/1801) di praticare sport o attività fisica in modo occasionale, il 20.2% (364/1801) di praticare attività fisica regolarmente e il 13.9% (251/1801) di praticare sport regolarmente. Il restante 5.6% (100/1801) non rispondeva alla domanda. Nelle seguenti tabelle, si mostra come i soggetti maschi, le classi d’età più giovani e coloro che hanno un titolo di studio più elevato abbiano riferito di praticare più attività fisica o sport. Si noti comunque che anche se tra la popolazione ultrasessantenne la quota di chi pratica sport regolarmente è la più bassa, la proporzione di chi svolge regolarmente altra attività fisica è invece la più elevata. ATTIVITA' FISICA per sesso Sesso Tipo di attività fisica praticata Non pratico né uno sport né un’attività fisica regolare Pratico sport e/o attività fisica in modo occasionale Non pratico uno sport ma attività fisica regolarmente Pratico uno o più sport regolarmente Non risponde Maschi Femmine 26.26% (234) 37.97% (341) Totale 32.04% (577) 30.98% (276) 25.61% (230) 28.26% (509) 20.43% (182) 19.82% (178) 20.21% (364) 16.27% (145) 11.69% (105) 6.06% (54) 13.94% (251) 4.90 % (44) ATTIVITA' FISICA RICREATIVA PRATICATA a seconda dell’età Tipo di attività fisica praticata <25 anni 25-39 anni 40-59anni Non pratico né uno sport né un’attività fisica 27.7% 31.6% 35.5% regolare (26/94) (208/658) (200/546) Pratico sport e/o attività fisica in modo 23.4% 33.6% 30.7% occasionale (22/94) (221/658) (173/546) Non pratico uno sport ma attività fisica 17.0% 17.5% 20.9% regolarmente (16/94) (115/658) (118/546) 31.9% 17.3% 12.9% Pratico uno o più sport regolarmente (30/94) (114/658) (73/546) 5.55% (100) >=60 anni 36.9% (138/374) 24.3% (91/374) 29.9% (112/374) 8.8% (33/374) 7 ATTIVITA' FISICA RICREATIVA PRATICATA a seconda del titolo di studio Tipo di attività fisica praticata Licenza elementare Non pratico né uno sport né un’attività fisica regolare Pratico sport e/o attività fisica in modo occasionale No sport ma un’attività fisica regolarmente Pratico uno o più sport regolarmente 49.59% (122/246) 17.48% (43/246) 26.42% (65/246) 6,5% (16/246) Titolo di Studio Diploma Diploma Diploma media scuola media inferiore professionale superiore 36.02% 31.62% 28,49% (179/497) (74/234) (145/509) 31.19% 34.38% 31,2% (73/234) (155/497) (175/509) 19,52% 21.79% 18,86% (97/497) (51/234) (96/509) 13.28% 15.38% 18,27% (66/497) (36/234) (93/509) Laurea 24,49% (48/196) 30,1% (59/196) 26,53% (52/196) 18,88% (37/196) I dati a nostra disposizione, relativi al movimento svolto dai bambini, sono quelli derivanti dai progetti “Snack e merendine” dell’anno scolastico 2005/2006 che, nel valutare il consumo di snack dolci e salati lo correlano al tempo trascorso dai bambini davanti alla TV o al computer. Tali dati evidenziano che il 55.1% dei bambini trascorre più di due ore giornaliere davanti alla TV e il 28% più di tre ore. Nell’anno scolastico 2006/2007 presso la scuola primaria di Ghedi 382 alunni delle classi seconde e terze e 28 insegnanti hanno partecipato all’iniziativa “La memoria dei gusti”. Con un questionario di ingresso sono state rilevate le abitudini alimentari dei bambini e tra queste i consumi di snack correlati al tempo trascorso davanti alla televisione. Il risultati evidenziano che sia i maschi (50%) sia le femmine (40%) guardano la televisione per due ore al giorno; complessivamente il 55-60% dei bambini di seconda non consuma snack davanti alla televisione, nelle terze il dato si abbassa al 50%. AMBIENTE Una delle iniziative realizzate in questi anni per promuovere l’attività fisica nei bambini è il “Pedibus”. Si tratta di una proposta che vede alleati scuola e Amministrazioni Comunali per realizzare un progetto di mobilità sostenibile che ha diversi obiettivi: ridurre il traffico alimentato dai genitori che accompagnano i figli a scuola con l’autovettura, creare percorsi adatti ai bambini, dotati di segnaletica speciale e resi sicuri dalla presenza di personale di sorveglianza o da volontari, permettere ai bambini di fare amicizia e conoscere meglio il proprio quartiere. A seguito di una ricerca sui quotidiani locali nell’anno scolastico 2006/2007 si è rilevato che il progetto è stato realizzato nel Comune di Brescia, con 12 percorsi fruiti da 200 bambini, a Manerbio, Concesio con 13 percorsi, Bagnolo, Leno, Gardone V.T. con 10 percorsi, Sirmione, Marcheno, Bovezzo, Ghedi, Rodengo Saiano, Cigole, Montichiari. ALIMENTAZIONE DIAGNOSI EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA Nell’individuazione dei fattori predisponenti, abilitanti e rinforzanti si è focalizzata l’attenzione su quelli che si intendono affrontare per modificare gli atteggiamenti e i comportamenti dei bambini e che, attraverso la realizzazione del progetto, sono realmente trattabili e risolvibili. La stesura della diagnosi educativa ed organizzativa è, sicuramente, incompleta e verrà integrata e validata attraverso il contributo di tutti i partecipanti al Laboratorio. 8 PREDISPONENTI Determinanti Conoscenze Atteggiamenti Credenze Valori Percezione Osservato Criteri di Scarsa conoscenza delle diverse tipologie di frutta e verdura I bambini preferiscono altri cibi rispetto alla frutta e alla verdura C’è una scarsa disposizione dei bambini ad assaggiare frutta e verdura Facile accessibilità a snack vari, merendine Viene attribuito maggior valore nutritivo ad altri alimenti rispetto alla frutta e alla verdura Frequenti messaggi pubblicitari negativi ma attraenti della TV in orari facilmente accessibili ai bambini C’è consapevolezza delle proprie preferenze alimentari e di quelle degli altri priorità * * * * * ABILITANTI Determinanti Osservato Criteri di Non tutti i distretti hanno risorse professionali adeguatamente formate per affrontare il tema dell’alimentazione Non sempre gli insegnanti sono in grado di inserire nei loro programmi almeno 60/80 ore da dedicare ad un progetto sull’alimentazione Non tutte le scuole hanno disponibilità di ambienti attrezzati e accoglienti per poter consumare i pasti Disponibilità e accessibilità di Non sempre c’è disponibilità di spazi attrezzati risorse (fattorie didattiche, laboratori, orti…) all’interno della scuola o a cui poter facilmente accedere Non sempre i PLS e i MMG forniscono suggerimenti circa un’alimentazione corretta Non sempre la scuola e la famiglia offrono ai bambini la frutta come spuntino Non sempre ai bambini vengono proposte attività di assaggio e mantenimento del consumo da parte degli insegnanti Leggi impegno Le indicazioni nazionali, regionali e locali istituzione prevedono azioni finalizzate alla riduzione dell’obesità tramite la realizzazione di interventi in tema di alimentazione e attività fisica (“Guadagnare salute”, “Piani di prevenzione attiva” “Indicazioni nazionali per la scuola”, Piano di educazione alla salute dell’ASL di Brescia) priorità * * * * * * * 9 RINFORZANTI Determinanti Famiglia Gruppo dei pari Insegnanti Mensa scolastica Operatori sanitari Operatori sanitari Politici Osservato Criteri di I genitori fanno fatica a proporre ai loro figli frutta e verdura costantemente A volte le famiglie permettono ai bambini di trascorrere troppe ore davanti alla televisione con aumento del consumo di snack e ridotta attività fisica Pochi bambini consumano frutta e verdura Non sempre gli insegnanti offrono un modello ai bambini durante la mensa mangiando con loro, agli stessi tavoli, agli stessi orari e lo stesso menù La mensa offre frequentemente le stesse tipologie di frutta e verdura I messaggi degli operatori sono coerenti con le indicazioni esistenti sul tema che hanno un’evidenza di efficacia raccomandata Le note di indirizzo per i menù della refezione scolastica vengono periodicamente aggiornate dall’ASL coerentemente con le linee guida nazionali sull’alimentazione Gli Amministratori locali definiscono criteri precisi per la scelta degli Enti che forniscono i pasti alle scuole sulla base delle linee guida nazionali e delle linee di indirizzo per i menù della refezione scolastica predisposte dall’ASL di Brescia priorità * * * * ATTIVITA’ FISICA DIAGNOSI EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA PREDISPONENTI Determinanti Conoscenze Credenze Percezione Osservato Criteri di I bambini non sempre conoscono i cambiamenti fisici che si producono dopo aver praticato attività fisica I bambini non sempre conoscono, nel loro territorio, i luoghi dove è possibile praticare attività fisica e sportiva Spesso i genitori ritengono che nella stagione invernale il fatto che i bambini facciano attività motoria all’aperto li rende maggiormente soggetti a malattie. I bambini non sempre distinguono i comportamenti relativi all’attività fisica e quelli relativi all’attività sportiva priorità * * * 10 I bambini non sempre sanno confrontarsi con la loro capacità motoria e con il loro corpo * ABILITANTI Determinanti Osservato Criteri di Gli insegnanti portano in cortile i bambini durante l’intervallo Non tutti i distretti hanno risorse professionali adeguatamente formate per affrontare il tema dell’attività fisica Non sempre gli insegnanti sono in grado di inserire nei loro programmi almeno 60/80 ore da dedicare ad un progetto sull’attività fisica Non tutte le scuole hanno disponibilità di ambienti attrezzati e accoglienti per poter effettuare attività Disponibilità e motoria accessibilità di risorse Non sempre i PLS e i MMG forniscono suggerimenti circa un’attività fisica corretta Non sempre la scuola e la famiglia offrono ai bambini la possibilità di muoversi Non tutte le scuole hanno spazi adeguati o opportunamente attrezzati per favorire l’attività motoria anche nei momenti ricreativi Non tutti i territori comunali hanno spazi adeguati e opportunamente attrezzati per favorire l’attività motoria dei bambini Leggi impegno Le indicazioni nazionali, regionali e locali istituzionali prevedono azioni finalizzate alla riduzione dell’obesità tramite la realizzazione di interventi in tema di alimentazione e attività fisica (“Guadagnare salute”, “Piani di prevenzione attiva” “Indicazioni nazionali per la scuola”, Piano di educazione alla salute dell’ASL di Brescia) Skill correlati alla I bambini non sempre scelgono, con l’insegnante, salute i giochi motori da fare durante l’intervallo I bambini non vengono coinvolti attivamente nella definizione degli spazi all’aperto della scuola priorità * * * * * RINFORZANTI Determinanti Famiglia Insegnanti Operatori sanitari Osservato Criteri di Non sempre la famiglia spinge i figli a muoversi Gli insegnanti svolgono con i bambini attività motoria durante i momenti ricreativi I messaggi degli operatori sono coerenti con le indicazioni esistenti sul tema che hanno un’evidenza di efficacia raccomandata priorità * * * 11 PROVE DI EFFICACIA E BUONE PRATICHE Vista la complessità dei determinanti il fenomeno sovrappeso/obesità, gli interventi rivolti, in particolare a bambini ed adolescenti, dovrebbero essere effettuati in sinergia con tutte le agenzie che si occupano di infanzia ed adolescenza, prime fra tutte la famiglia e la scuola insieme a coloro che, a vario titolo, si occupano di salute, alimentazione, attività motoria e comunicazione. Da tempo, nell’ambito della promozione della salute, la scuola è considerata uno dei contesti più favorevoli per prevenire il sovrappeso e l’obesità nell’età evolutiva in quanto le sue finalità educative, le regole organizzative e la scansione della vita scolastica bene si prestano alla realizzazione di interventi di promozione alla salute. La letteratura raccomanda, quali interventi efficaci nella scuola in collegamento con il territorio: Interventi non finalizzati esclusivamente alla trasmissione di conoscenza ma che mirano alla modifica dei comportamenti scorretti; Interventi estesi all’ambiente e finalizzati alla modifica/miglioramento della gestione dei pasti/spuntini; Interventi che prevedano tempi adeguati (almeno 15 ore per la modifica delle conoscenze e almeno 50 ore per la modifica dei comportamenti); Interventi multicomponente articolati in attività di educazione alimentare e/o di promozione dell’attività fisica nella scuola in collegamento con le opportunità e l’impegno offerto dalla comunità territoriale Interventi che prevedono il coinvolgimento del gruppo dei pari a sostegno e rinforzo delle modifiche dei comportamenti. Di seguito sono riportati i titoli di alcuni documenti utili ad approfondire gli aspetti sopra descritti: ¾ Thomas J., Sutcliffe K., Harden A., Oakley A., Oliver S., Rees R., Brunton G., Kavanagh J., (2003) Children and healthy eating: a systematic review of barriers and facilitators London: Eppi-Centre, Social Science Research Unit, Institute Of Education, University Of London (http://eppi.ioe.ac.uk) Materiale utile ad individuare: i fattori che facilitano/ostacolano il consumo di frutta e verdura nei bambini d’età compresa tra i 4 e i 10 anni; le evidenze di efficacia rispetto interventi educativi che mirano ad aumentare il consumo di frutta e verdura nel target suddetto. ¾ Prevenzione e trattamento di obesità e sovrappeso in bambini, adolescenti e adulti. Analisi di review su alimentazione, attività fisica e approcci comportamentali (Traduzione a cura del Centro di documentazione della Regione Piemonte) (www.hda.nhs.uk/evidence) Scaricabile anche da sito del DORS (www.dors.it) Materiale utile a progettare gli interventi sulla base delle prove di efficacia. ¾ Linee guida per un corretto stile di vita alimentare - Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e Federalimentare www.pubblica.istruzione.it/essere_benessere/index.shtml Materiale utile per la definizione di un percorso didattico per le scuole di primo e secondo grado, che si pone l'obiettivo di inserire stabilmente nel curriculum scolastico il tema di una corretta alimentazione correlata ad una sana attività motoria. 12 ¾ Un’alimentazione sana per i giovani in Europa: guida scolastica di educazione alimentare www.hpsveneto.it/download/003MANUALE_ALIM_SANA.pdf Materiale utile ad approfondire metodologie innovative per realizzare progetti di educazione alimentare nei contesti scolastici. ¾ Addressing the socioeconomic determinants of healthy eating habitus and physical activity levels among adolescents-WHO/HBSC FORUM 2006 www.who.int/InformationSources/publications/catalogue/20061101_1 Materiale utile ad analizzare i determinanti di salute rispetto ai comportamenti alimentari e ai livelli di attività fisica tra gli adolescenti. ¾ ASL 19 Asti - Progetto 4 salti nell’orto http://www.dors.it/prosa/schsinpro.php?idgen=105 ¾ Regione Piemonte - Progetto sperimentale di comunicazione e educazione alimentare: cultura che nutre. "Dalla decodificazione del messaggio pubblicitario alla rete di conoscenza, valorizzazione e tutela del territorio" ¾ Azienda Provinciale per i servizi sanitari della provincia autonoma di Trento - 15.000 passi + 5 colori = la matematica dei sapori ¾ Educare per prevenire "La frutta a scuola: porte aperte al mercato" / Sciarrone R., Tessari S. In: L'igiene moderna. - Vol. 122, n.6 (dic. 2004); p. 313-326. Materiali utili alla progettazione/riflessione tratti da esempi di buona pratica ¾ Agenzia di Sanità Pubblica Regione Lazio (Maurizio Marceca, Nunzio Molino, Amina Pasquarella, Domenico Di Lallo, Angela Spinelli) Assessorato alla Sanità della Regione Lazio (Maria Lorenzoni, Amalia Vitagliano; Edoardo Turi) - Interventi per la prevenzione dell’obesità nella regione Lazio Esempio di strategia di intervento a livello regionale. ¾ Unione Europea - Mangio sano, informato e soddisfatto - www.mangiosano.org Esempio di strategia informativa e formativa. ALIMENTAZIONE GERARCHIA DEGLI OBIETTIVI La diagnosi educativa e organizzativa ha permesso di individuare e selezionare obiettivi ritenuti rilevanti, suscettibili di cambiamento e sostenibili dal contesto di intervento. Gerarchia Obiettivo di salute Obiettivi Indicatori Azioni Ridurre l’obesità I bambini incrementeranno le porzioni di frutta e Comportamentale verdura consumate a (destinatari finali) scuola fino ad arrivare a 3 porzioni al giorno Nr. di bambini che stabilmente mangiano 3 porzioni di frutta e verdura al giorno al giorno/Nr. totale dei 13 bambini Ambientale Rivisitazione delle linee di indirizzo Nr. di diverse tipologie Le mense offrono un’ampia dei menù per la di frutta e verdura disponibilità di scelta di refezione scolastica offerte al momento del frutta e di verdura al dell’ASL pasto durante la Ridefinizione dei momento del pasto settimana/totale delle singoli menù sulla nell’arco della settimana settimane base delle linee di indirizzo dell’ASL Laboratori di assaggio a scuola Coinvolgimento dei genitori nella partecipazione all’acquisto di frutta e verdura da assaggiare sia a scuola sia a casa Metodologia didattica (ricerche a casa o in classe, ricerca di immagini sui giornali, creazione della carta di identità di ogni frutto o verdura, laboratorio del gusto) Predisponente I bambini saranno disponibili ad assaggiare frutta e verdura di diversa tipologia Nr. di bambini che assaggiano frutta e verdura diversa/Nr. totale dei bambini Predisponente I bambini elencheranno le diverse tipologie di frutta e verdura (origini, provenienza, varietà) Nr. di bambini che descrivono correttamente le tipologie di frutta e verdura/Nr. totale dei bambini Predisponente Nr. di bambini in I bambini riconosceranno la grado di individuare la Costruzione della posizione di frutta e posizione di frutta e verdura nella piramide piramide alimentare verdura nella piramide alimentare/Nr. totale alimentare di bambini Distribuzione gratuita, previa collaborazione con produttori locali, di frutta da consumare come spuntino Contratto della merenda: la scuola e/o i genitori si impegnano a dare come merenda un frutto al posto degli snack o delle Abilitante I bambini mangeranno come spuntino a scuola la frutta Nr. di bambini che consumano spuntini con frutta sul nr. totale dei bambini 14 merendine confezionate Abilitante Abilitante Abilitante Abilitante Abilitante Rinforzante Rinforzante Nr. di corsi distrettuali basati sul modello aziendale e rispondenti ai bisogni dei contesti/Nr. di progetti in tema di alimentazione Nr. di progetti basati Gli insegnanti realizzeranno sul modello aziendale un percorso di educazione e rispondenti ai bisogni dei contesti alimentare di 80 ore realizzati/ Nr. di durante l’anno scolastico comprensivo di valutazione progetti in tema di alimentazione Tutti i distretti realizzeranno interventi formativi sul tema dell’alimentazione sulla base del modello aziendale e rispondenti ai bisogni dei contesti dei destinatari Corso di formazione per operatori Percorso di educazione alimentare che si sviluppi nel corso di tutto l’anno scolastico (80 ore circa) inserito nel POF Modifica degli spazi accessibili ai bambini Nr. di ambienti I dirigenti scolastici e gli per il pasto di confortevoli/Nr. totale insegnanti renderanno gli mezzogiorno (colori ambienti dedicati al pranzo degli ambienti dedicati rilassanti alle pareti, al pranzo più accoglienti cartelloni, disegni, ecc.) Nr. di scuole che Visite guidate alle I dirigenti scolastici e gli organizzano visite fattorie didattiche insegnanti effettueranno guidate alle fattorie Creazione di orti visite guidate a fattorie didattiche o che all’interno della didattiche o predisporranno predispongono orti/Nr. scuola o in altri orti all’interno della scuola totale di scuole spazi accessibili Nr. di laboratori Gli insegnanti coerenti con le indicazioni dei organizzeranno Laboratorio di sistematicamente laboratori laboratori di assaggio assaggio/Nr. di di assaggio laboratori attivati N. di bambini che assaggiano/mangiano I bambini diventano stimolo frutta e verdura su per il comportamento dei imitazione degli altri compagni bambini/Nr. totale dei bambini Nr. di insegnanti che Gli insegnanti diventano mangiano con gli stimolo per il alunni proponendo comportamento degli l’assaggio dei cibi/Nr. alunni totale degli insegnanti Mettere allo stesso tavolo bambini che consumano frutta e verdura con altri che la rifiutano Durante il pranzo gli insegnanti mangiano al tavolo con i bambini 15 ATTIVITA’ FISICA GERARCHIA DEGLI OBIETTIVI La diagnosi educativa e organizzativa ha permesso di individuare e selezionare obiettivi ritenuti rilevanti, suscettibili di cambiamento e sostenibili dal contesto di intervento. Gerarchia Obiettivo di salute Obiettivi Indicatori Azioni Ridurre l’obesità Nr. di bambini che I bambini svolgeranno, svolgono Comportamentale quotidianamente, 60 minuti quotidianamente 60’ di (destinatari finali) di attività fisica attività fisica/Nr. totale dei bambini Ambientale Scuola e Amministrazione comunale collaboreranno per la valorizzazione del cortile scolastico Nr. cortili scolastici riprogettati con i bambini/Nr. totale dei cortili Sistemazione degli spazi a disposizione dei bambini con introduzione di nuovi giochi, strutture, etc. Predisponente I bambini saranno in grado di identificare, nell’arco della giornata, i loro comportamenti ascrivibili all’attività fisica Nr. di bambini in grado di identificare il maggior numero di comportamenti ascrivibili all’attività fisica/Nr. totale dei bambini Racconto delle attività svolte attraverso la parola, i gesti, i disegni Predisponente Predisponente Predisponente Abilitante I bambini acquisiranno Nr. di bambini con autoefficacia attraverso maggiore autoefficacia l’esperienza di nuove abilità /Nr. totale dei bambini motorie Nr. di bambini in I bambini riconosceranno i grado di elencare i cambiamenti fisici che si cambiamenti che si producono dopo aver producono/Nr. totale praticato attività fisica dei bambini Nr. di bambini che I bambini identificheranno, partecipano alla nel proprio territorio, i ricerca e luoghi dove è possibile identificazione dei praticare attività motoria luoghi/Nr. totale dei bambini I bambini parteciperanno attivamente alla riprogettazione del cortile della scuola individuando Nr. cortili scolastici riprogettati con i bambini/Nr. totale dei cortili Griglia di osservazione Racconto dopo le attività svolte Mappa del territorio Definizione di progetti attraverso il disegno o la costruzione di plastici 16 Abilitante Rinforzante con l’aiuto dell’insegnante e di esperti i cambiamenti da apportare Gli insegnanti porteranno in Nr. di uscite cortile i bambini durante settimanali/Nr. delle l’intervallo per favorire il settimane “gioco libero in movimento” Le famiglie sosterranno il percorso realizzato dai bambini a scuola Gioco libero Nr. di famigliari che realizzano sistematicamente Realizzazione del almeno una delle progetto W la vita attività motorie attiva per l’infanzia suggerite da “W la vita attiva”/Nr. totale dei famigliari MODELLI TEORICI DI CAMBIAMENTO DEI COMPORTAMENTI GREEN (SPIRALE DELLA PROGETTAZIONE) Il modello di pianificazione PRECEDE-PROCEED si fonda su due assunti fondamentali: la salute è un processo multidimensionale e multipli sono i fattori di rischio. Di conseguenza l’approccio di chi lavora per promuovere la salute non può che essere multidimensionale e multidisciplinare. Il modello di Green consente di individuare i diversi livelli della programmazione permettendo di lavorare (attraverso la diagnosi di comunità), sulla qualità della vita, sulla salute, sui comportamenti e stili di vita, sull’ambiente. Un ulteriore aspetto rilevante del modello è la costante e continua valutazione: valutazione di processo che permette di monitorare l’andamento del lavoro e di apportare le correzioni che si rendano necessarie e valutazione di impatto e di risultato; il modello forza fin dall’inizio a vedere (misurare) il risultato desiderato (impatto). La spirale della progettazione permette, in ogni momento della progettazione, di: 1. analizzare in quale punto del percorso ci si trovi valutando le attività effettivamente realizzate rispetto a quelle programmate, 2. verificare il grado di condivisione del percorso con i destinatari, 3. individuare le criticità, per consentire eventuali modifiche in corso d’opera. ANDRAGOGIA Andragogia è il termine coniato in contrapposizione a quello di “pedagogia” per indicare la teoria dell’apprendimento e dell’educazione degli adulti. I presupposti fondamentali dell’insegnamento secondo il modello andragogico riguardano: Il bisogno di conoscere: gli adulti, prima di intraprendere un percorso di apprendimento, hanno bisogno di sapere quali vantaggi derivano loro dalle nuove conoscenze. Se non ritengono di avere buoni motivi per imparare, non investono tempo né impegno nell’apprendimento. Diversamente, quando hanno maturato la consapevolezza che ciò che stanno imparando rappresenta un valore si impegnano con notevole energia, entusiasmo ed interesse. Il concetto di sé del discente: gli adulti si ritengono, generalmente, persone responsabili delle loro decisioni ed autonome nei loro giudizi. Raramente accettano senza discuterli insegnamenti imposti contro la loro voglia di apprendere. Il ruolo dell’esperienza del discente: l’esperienza per un adulto è una enorme risorsa, in quanto offre spunti per analizzare, alla luce del proprio vissuto personale o di episodi concreti, i nuovi 17 concetti, oppure il pensiero e le opinioni degli altri. L’esperienza può anche rappresentare un ostacolo, in quanto può dare luogo ad atteggiamenti rigidi e preconcetti nei confronti di idee nuove o di nuovi approcci ai problemi. Molti adulti faticano a “decentrarsi” dal proprio punto di vista e mal sopportano di essere contraddetti dagli altri o, semplicemente, di scoprire che altri hanno opinioni differenti rispetto alle loro. La disponibilità ad apprendere: nell’adulto c’è una naturale propensione ad apprendere ciò che può essere utilizzato nelle situazioni di vita reale. La motivazione: la spinta motivazionale dell’adulto verso l’apprendimento di nuove competenze non è solo legata ad incentivi materiali ma anche a motivazioni interne. PROCHASKA Prochaska e DiClemente (1984) sottolineano che il cambiamento non è un fenomeno del tipo “tutto o nulla”, ma procede attraverso fasi che sono fra loro embricate e il cui sviluppo avanza a spirale, può interrompersi, o addirittura invertire la sua direzione. Gli autori riconoscono cinque stadi del cambiamento: pre-intenzione, contemplazione, preparazione, azione e mantenimento o ricaduta. Nella fase della pre-intenzione il cambiamento del comportamento non viene preso in considerazione dal soggetto adulto; solo nel secondo stadio (contemplazione) comincia a maturare l’intenzione di un possibile mutamento, anche se ad un livello ancora remoto. È nello stadio della preparazione che si cominciano a pianificare, a volte per piccoli passi, gli atti che condurranno al cambiamento. L’azione rappresenta quindi la quarta fase di questo processo che può più volte iniziare, senza mai procedere verso la fase di mantenimento del nuovo comportamento. TEORIA DELL’APPRENDIMENTO SOCIALE DI BANDURA La teoria dell’apprendimento sociale sottolinea come l’apprendimento si verifichi attraverso tre processi: l’esperienza diretta, l’esperienza indiretta (osservando quello che fanno gli altri) e la memorizzazione ed elaborazione delle informazioni (processo che permette ad una persona di anticipare le conseguenze delle sue azioni). Dall’ultima fase di questo processo di apprendimento deriva anche la possibilità di autovalutazione. L’autovalutazione permette all’individuo di essere più o meno fiducioso nell’adottare un nuovo comportamento in situazioni che possono prevedere eventi nuovi, imprevedibili o stressanti. Il senso di autoefficacia è quindi la percezione della propria capacità di successo nell’organizzazione ed implementazione di un nuovo modello di comportamento, basato su azioni o circostanze simili incontrate nel passato. Nella teoria dell’apprendimento sociale di Bandura tre aspetti ci paiono, quindi, importanti ai fini della nostra progettazione: 18 1. Comportamenti relativamente nuovi possono essere acquisiti guardando nuovi modelli e i coetanei sono inclusi nella lista di chi è in grado di dare rinforzo sociale. 2. Il bambino influenza e crea il proprio ambiente. Secondo tale teoria l’individuo è un agente attivo nel proprio ambiente: i bambini agiscono su di esso attraverso il loro comportamento e spesso lo cambiano. 3. Le percezioni del sé determinano quali comportamenti, tra quelli a disposizione, saranno adottati da una persona. Nella teoria è enfatizzato il concetto di auto-efficacia, cioè la percezione che una persona ha della propria competenza quando ha a che fare con il proprio ambiente. Ogni comportamento è influenzato dall’auto-efficacia. STILI DI CONDUZIONE: APPROCCIO CONCERTATIVO/EURISTICO Lo stile di conduzione del progetto è di tipo concertativo/euristico vale a dire, orientato a sviluppare e mantenere collaborazioni e condivisione fra tutti i soggetti interessati; nonché a creare spazi di pensiero creativo per produrre nuove conoscenze e trovare soluzioni innovative. PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’ CHI FA Gruppo di progetto “Laboratorio” Gruppo di progetto integrato ASL e scuola Responsabile Servizio Educazione alla salute Comitato di coordinamento aziendale Gruppo di progetto integrato ASL e scuola Responsabile Servizio Educazione alla salute CHE COSA Presentazione del progetto rivisitato al laboratorio Riscrittura del progetto sulla base delle indicazioni emerse dal Laboratorio Presentazione del progetto al Comitato di programmazione aziendale Proposta di inserimento del progetto all’interno del piano annuale di educazione alla salute Presentazione ai RES del progetto rivisitato Presentazione all’Ufficio Scolastico Provinciale e all’ADASM del progetto rivisitato ENTRO QUANDO 30 novembre 2007 Dicembre 2007/Gennaio 2008 Febbraio 2008 Febbraio 2008 Febbraio 2008 Febbraio 2008 Ufficio Scolastico Provinciale e ADASM (associazione scuole materne private) Promozione del progetto presso le scuole Febbraio 2008 Servizio Educazione alla salute (con le sue articolazioni) e Servizio Formazione Analisi dei bisogni formativi degli operatori e coprogettazione del corso per gli operatori Febbraio 2008/Aprile 2008 Servizio Educazione alla salute (con le sue articolazioni) e Servizio Formazione Realizzazione del corso per gli operatori Aprile 2008 Referenti Educazione alla salute (RES) Presentazione ai Dirigenti scolastici e/o insegnanti del nuovo progetto per la Aprile/Maggio 2008 19 Dirigenti scolastici Insegnanti Operatori Distrettuali Insegnanti Operatori ASL pianificazione operativa Inserimento del progetto nel POF scolastico Invio ai RES delle adesioni al corso per gli insegnanti Realizzazione del corso con gli insegnanti e progettazione condivisa della seconda fase che coinvolge i bambini Realizzazione della seconda fase del progetto Monitoraggio e supporto del percorso che gli insegnanti stanno realizzando Giugno 2008 Giugno 2008 Ottobre 2008/Novembre 2008 Gennaio/Giugno 2009 Gennaio/Giugno 2009 PIANO DELLA VALUTAZIONE DI PROCESSO Oggetto Riscrittura del progetto sulla base delle indicazioni emerse dal Laboratorio Proposta di inserimento del progetto all’interno del piano annuale di educazione alla salute Promozione del progetto presso le scuole Analisi dei bisogni formativi degli operatori e coprogettazione del corso per gli operatori Realizzazione del corso per gli operatori Inserimento del progetto nel POF scolastico Realizzazione del corso con gli insegnanti con progettazione condivisa della seconda fase che coinvolge i bambini Realizzazione della seconda fase del progetto Monitoraggio e supporto del percorso che gli insegnanti stanno realizzando Indicatore Strumento Attivazione del gruppo e nr. di incontri Fogli firme presenze e verbali incontri Effettivo inserimento ed attivazione dei percorsi a livello distrettuale Piano annuale di educazione alla salute Nr. di scuole contattate Incontri, comunicazioni, sito Attivazione del gruppo integrao e nr. di incontri Fogli firme presenze e verbali incontri Nr. di corsi attivati coerenti con l’analisi del bisogno formativo Nr. di progetti inseriti nei diversi POF scolastici Fogli presenze POF Nr. di corsi attivati Scheda di progetto Nr. di progetti attivati Scheda di progetto Nr. di incontri realizzati Scheda di progetto 20 PIANO DI VALUTAZIONE DEL RISULTATO/IMPATTO Obiettivi (attesi di cambiamento) Ridurre l’obesità Obiettivi (attesi di cambiamento) I bambini incrementeranno le porzioni di frutta e verdura consumate a scuola fino ad arrivare a 3 porzioni al giorno Obiettivi di salute Standard (livello Indicatori quali e/o minimo da Strumento quantitativo raggiungere) In questo momento è troppo oneroso, nella nostra ASL, riuscire a misurare realmente i cambiamenti in termini di riduzione di obesità in quanto i sistemi correnti non consentono di ottenere queste indicazioni anche se si ipotizza, nel prossimo futuro, di riuscire ad avere anche queste informazioni. Nonostante ciò, viste le evidenze scientifiche e le raccomandazioni si ipotizza che il raggiungimento degli altri obiettivi consente una riduzione dell’obesità Comportamentale Standard (livello Indicatori quali e/o minimo da quantitativo raggiungere) Nr. di bambini che stabilmente mangiano 3 porzioni di frutta e verdura al giorno/Nr. totale dei bambini Incremento di almeno il Questionario di 50% in base al dato di consumo partenza Nr. di bambini che I bambini svolgeranno, svolgono 100% dei bambini quotidianamente, 60 quotidianamente 60’ di coinvolti nei progetti minuti di attività fisica attività fisica/Nr. totale dei bambini Ambientale Standard (livello Obiettivi (attesi di Indicatori quali e/o minimo da cambiamento) quantitativo raggiungere) Nr. di diverse tipologie Le mense offrono di frutta e verdura un’ampia disponibilità 3 diversi tipi di frutta e offerte al momento del di scelta di frutta e di 3 tipi di verdura pasto durante la verdura al momento durante la settimana del pasto nell’arco della settimana/totale delle settimane settimana Scuola e Amministrazione Nr. cortili scolastici Almeno una parziale comunale riprogettati con i modifica degli spazi collaboreranno per la bambini/Nr. totale dei esterni dedicati ai valorizzazione del cortili bambini cortile scolastico Obiettivi (attesi di cambiamento) Strumento Predisponenti Indicatori quali e/o Standard (livello quantitativo minimo da Osservazione Strumento Griglia di lettura dei menù Osservazione Strumento 21 raggiungere) I bambini saranno disponibili ad assaggiare frutta e verdura di diversa tipologia Nr. di bambini che assaggiano frutta e verdura diversa/Nr. totale dei bambini Nr. di bambini che descrivono correttamente le tipologie di frutta e verdura/Nr. totale dei bambini Nr. di bambini in grado I bambini di individuare la riconosceranno la posizione di frutta e posizione di frutta e verdura nella piramide verdura nella piramide alimentare/Nr. totale di alimentare bambini Nr. di bambini in grado I bambini saranno in di identificare il grado di identificare, maggior numero di nell’arco della giornata, comportamenti i loro comportamenti ascrivibili all’attività ascrivibili all’attività fisica/Nr. totale dei fisica bambini I bambini acquisiranno Nr. di bambini con autoefficacia attraverso maggiore autoefficacia l’esperienza di nuove /Nr. totale dei bambini abilità motorie I bambini Nr. di bambini in grado riconosceranno i di elencare i cambiamenti fisici che cambiamenti che si si producono dopo aver producono/Nr. totale praticato attività fisica dei bambini I bambini Nr. di bambini che identificheranno, nel partecipano alla ricerca proprio territorio, i e identificazione dei luoghi dove è possibile luoghi/Nr. totale dei praticare attività bambini motoria I bambini elencheranno le diverse tipologie di frutta e verdura (origini, provenienza, varietà) Osservazione nei Incremento di almeno il laboratori di assaggio 70% in base al dato di Scheda di partenza osservazione del consumo in mensa Tutti i bambini coinvolti Griglia di osservazione nei progetti dei giochi di attività Tutti i bambini coinvolti Griglia di osservazione nei progetti dei giochi di attività Tutti i bambini coinvolti Griglia di osservazione nei progetti dei giochi di attività Tutti i bambini coinvolti Griglia di osservazione nei progetti dei giochi di attività Tutti i bambini coinvolti Griglia di osservazione nei progetti dei giochi di attività Tutti i bambini coinvolti Griglia di osservazione nei progetti dei giochi di attività Abilitanti Standard (livello Obiettivi (attesi di Indicatori quali e/o minimo da cambiamento) quantitativo raggiungere) Tutti i distretti Nr. di progetti realizzeranno interventi distrettuali basati sul Almeno 1 progetto con formativi sul tema modello aziendale e queste caratteristiche dell’alimentazione sulla rispondenti ai bisogni per DGD base del modello dei contesti/Nr. di Strumento Scheda di progetto 22 aziendale e rispondenti ai bisogni dei contesti dei destinatari Gli insegnanti realizzeranno un percorso di educazione alimentare di 80 ore durante l’anno scolastico comprensivo di valutazione I dirigenti scolastici e gli insegnanti renderanno gli ambienti dedicati al pranzo più accoglienti I dirigenti scolastici e gli insegnanti effettueranno visite guidate a fattorie didattiche o predisporranno orti all’interno della scuola Gli insegnanti organizzeranno sistematicamente laboratori di assaggio I bambini parteciperanno attivamente alla riprogettazione del cortile della scuola individuando con l’aiuto dell’insegnante e di esperti i cambiamenti da apportare Gli insegnanti porteranno in cortile i bambini durante l’intervallo per favorire il “gioco libero in movimento” Obiettivi (attesi di cambiamento) I bambini diventano stimolo per il progetti in tema di alimentazione Nr. di progetti basati sul modello aziendale e Almeno 1 progetto con rispondenti ai bisogni queste caratteristiche dei contesti realizzati/ per DGD Nr. di progetti in tema di alimentazione Scheda di progetto Nr. di ambienti confortevoli/Nr. totale degli ambienti dedicati al pranzo Tutte le scuole che aderiscono al progetto Griglia di osservazione Nr. di scuole che organizzano visite guidate alle fattorie didattiche o che predispongono orti/Nr. totale di scuole Almeno 1 visita nel Scheda di progetto complesso del progetto Nr. di laboratori coerenti con le indicazioni dei laboratori di assaggio/Nr. di laboratori attivati 6 laboratori per la frutta e 6 laboratori per Scheda di progetto la verdura Nr. cortili scolastici riprogettati con i bambini/Nr. totale dei cortili Tutte le scuole coinvolte nel progetto Griglia di osservazione Nr. di uscite settimanali/Nr. delle settimane Almeno 2 giorni in più rispetto alla media settimanale Griglia di progetto Rinforzanti Standard (livello Indicatori quali e/o minimo da quantitativo raggiungere) N. di bambini che Almeno il 20% dei assaggiano/mangiano bambini Strumento Osservazione diretta 23 comportamento dei compagni frutta e verdura su imitazione degli altri bambini/Nr. totale dei bambini Nr. di insegnanti che Gli insegnanti mangiano con gli alunni diventano stimolo per il proponendo l’assaggio comportamento degli dei cibi/Nr. totale degli alunni insegnanti Nr. di famigliari che realizzano sistematicamente Le famiglie sosterranno almeno una delle il percorso realizzato attività motorie dai bambini a scuola suggerite da “W la vita attiva”/Nr. totale dei famigliari Incremento del 50% degli insegnanti rispetto Osservazione diretta al dato di partenza 100% dei genitori dei bambini coinvolti nei progetti PIANO DI COMUNICAZIONE Il piano di comunicazione relativo al progetto prevede iniziative di informazione e divulgazione interna all’Azienda Sanitaria Locale e al mondo della scuola e iniziative rivolte al contesto territoriale. COMUNICAZIONE INTERNA Al termine della riscrittura del progetto definitivo la Responsabile del Servizio Educazione alla Salute e attività sperimentali organizzerà un incontro con i componenti del Comitato di programmazione aziendale per la presentazione del progetto e, allo stesso tempo, il gruppo di progetto integrato ASL e scuola incontrerà i Referenti distrettuali per l’educazione alla salute. Nello stesso periodo la Responsabile del Servizio Educazione alla Salute e attività sperimentali organizzerà un incontro con l’Ufficio Scolastico Provinciale e l’ADASM per la presentazione del progetto e l’individuazione delle modalità più appropriate per la promozione dello stesso alle scuole. Ad aprile/maggio 2008 i Referenti distrettuali per l’educazione alla salute presenteranno il progetto ai Dirigenti scolastici e/o insegnanti dei territori di riferimento, utilizzando come strumento materiale di comunicazione predisposto dal gruppo di progetto integrato. Una volta inserito nel Piano Formativo Aziendale dell’ASL, ad aprile verrà data comunicazione agli operatori dell’ASL dell’avvio del corso di formazione a loro rivolto, con le modalità proprie del Servizio Formazione e Qualità dell’ASL. COMUNICAZIONE ESTERNA Al termine della riscrittura del progetto si provvederà ad effettuare la pubblicizzazione dell’iniziativa anche attraverso il sito aziendale (sezione news). Al termine del primo anno di sperimentazione verrà data comunicazione, attraverso i mass media, dei risultati conseguiti e ripresentata la proposta dell’iniziativa. 24