europa - Fondazione Edmund Mach di San Michele all`Adige

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europa - Fondazione Edmund Mach di San Michele all`Adige
EUROPA
informa
Newsletter quindicinale a cura di
EUROPE DIRECT TRENTINO—Fondazione E.Mach
ALL’INTERNO
ISTITUZIONI
Usa il tuo voto!
AMBIENTE
Parlamento e
etichetta energetica
AMBIENTE
-Biodiversità
-Stop a prodotti di
foca
CONSUMATORI
E-You Guide
Fondazione
E.Mach
Commissione europea
DG Comunicazione
Anno 13 n° 9 del 6 maggio 2009 – 276
9 maggio—Festa dell’Europa
Il 9 maggio è il giorno dell'Europa e, se si vuole essere di oggi e mi chiedo dove sono finiti tutti quei governi autoonesti, nella mente di molte persone ci sono eventi più ritari che c'erano nel passato. Dove sono i dittatori e i
importanti da ricordare. In Italia, ad esempio, la data ri- colonnelli? Sono spariti, per fortuna.
corda il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, ucciso E allora? Dicono molte persone. Vedono una bandiera
dalle Brigate Rosse nel 1978, e quella di Peppino Impa- blu con dodici stelle, ma ne sono appassionate? In un'estato, vittima della mafia, ed è quindi diventata il giorno in sigua minoranza, forse. Qualcuno la considera un simbocui si ricordano le vittime del terrorismo. Una data davve- lo positivo, una piccola minoranza la detesta, ma per
ro importante. In Russia si celebra la vittoria sulla Germa- molti è un simbolo irrilevante. L'Unione europea è come
nia nazista nel 1945. Invece, una fonte peraltro autorevo- l'isolamento termico della propria casa: è utile ed è bene
le come History Channel ricorda come il 9 maggio 1998... sapere che c'è, ma una persona qualsiasi non passa il
"la cantante transessuale Dana International vince il Fe- suo tempo a pensare o a preoccuparsi di essa. Anche se
stival della canzone europea per Israele con la canzone magari è un fattore determinante del suo benessere.
'Diva'". Per Billy Joel e In Trentino la “Festa dell’Europa” sarà celebrata L'Unione europea non scatena
Fulvio Collovati tra gli altri, con tre appuntamenti a Trento, Cavedine e Pergi- passione. Se si cercasse di
è il giorno del complean- ne, organizzati assieme dalla Provincia autonoma vendere l'UE come un afrodino…
di Trento e da Europe Direct Trentino (sul sito di siaco, varrebbe più o meno un
Ma Wikipedia nota anche Europe Direct i programmi dei tre appuntamenti). bel paio di calze. Semmai, la
che il 9 maggio 1950 un In particolare la giornata di Pergine, tra piazza bandiera europea potrebbe
Ministro francese annun- Municipio e piazza Fruet, gestita direttamente da ricordare qualche noiosa ragiociava alla stampa un piano Europe Direct, sarà così organizzata: in mattinata ne più che la passione, come
tra Francia e Germania stand informativo sull’Unione europea con i ragaz- definire livelli accettabili di chiper gestire la produzione zi dello Centro Giovani; alle 11.00 concerto della mica nelle sardine o discutere
di carbone e acciaio. Per “FaRe Jazz Big Band”. Dalle 15 in poi: giochi e le condizioni delle garanzie per
le persone con una pas- animazione, con i Clown Stefy e Lala per i più pic- gli iPod comprati all'estero.
sione per i minerali e il coli, mentre i più grandi potranno provare le loro Eppure l'UE fa cose molto rilemanagement industriale si conoscenze geografiche e storiche sull’UE. Alle vanti per noi. Come ridurre i
tratta di un grande mo- 17 una tavola rotonda che raccoglierà cittadini di costi per l'uso dei cellulari all'emento, ma per gli altri… diversi stati membri dell’UE per parlare dell’impor- stero, o far studiare gli universiDiciamolo: carbone e ac- tanza dell’UE e della sua influenza sulla nostra tari per un anno all'estero. Opciaio non sono in cima alla vita quotidiana. Alle 20.30 concerto delle band pure creare milioni di posti di
lista dei nostri interessi. E “The Weed” e “Resentin”. Dalle 16 in poi funzione- lavoro con il mercato interno, o
allora, cosa ci importa?
rà un punto di ristoro con panini “europei” a cura creare le condizioni per tariffe
aeree più convenienti, o far si
Quell'uomo si chiamava della Banda sociale di Pergine.
Robert Schuman e aveva
che le nostre spiagge siano
dato un'occhiata all'Europa devastata dalla guerra, deci- pulite.
dendo che esisteva un modo migliore di fare le cose. Ma Il giorno dell'Europa è cosi distante che nessun supercome? Si sarebbero potute bandire le armi, ma funziona mercato fa una Carta Festa dell'Europa, anche se, siamo
raramente. I vincitori non vogliono cedere, e i perdenti onesti, ormai fanno tessere per tutto, dai compleanni al
tendono a diventare frustrati a non averne. Così Schu- gatto che ha la tosse.
man pensò che se i leader dell'Europa non potevano Allora, questa è la mia cartolina per una Buona Festa
controllare chi ha le armi, potevano controllare chi le fa. dell'Europa. Non c'è bisogno di sventolare una bandiera.
L'acciaio. E cosa serve per fare l'acciaio? Il carbone. Ma quando pensate al lavoro quotidiano utile e positivo
Condividere la produzione avrebbe reso impossibile qual- che i Paesi dell'Europa fanno insieme, forse è una buona
siasi guerra tra Francia e Germania, secondo Schuman. idea ricordare quel giorno del 1950 quando un uomo,
Era un piano visionario, e diede il via al processo che ha gettando uno sguardo al continente che era stato il più
portato all'attuale Unione europea. E sapete cosa? Sem- grande campo di battaglia del mondo solo cinque anni
bra che abbia funzionato. L'UE di oggi ha 27 Stati. Due prima, suggerì una maniera per far sì che non si ripetesgenerazioni di Europei sono cresciute senza sapere cosa se mai più.
Margot Wallstroem
significa una guerra nel loro Paese, e questo in un contiVicepresidente della Commissione Europea
nente che aveva "ospitato" due guerre mondiali e moltissimi altri conflitti nel corso dei secoli. Guardo all'Europa
Alle ore 18.50 di venerdì 8 maggio ( e in replica anche sabato 9 maggio alle
13.50, lunedì 11 maggio alle 22.20 e giovedì 14 maggio alle 14.20 andrà in onda su TCATRENTINO TV (anche sul canale 930 di SKY) una puntata speciale di
EUROPA IN CAMPO
dedicata al 9 maggio e alle elezioni europee
ISTITUZIONI
Usa il tuo voto! 10 valide ragioni per votare il 6 e 7 giugno
Dopo i primi tre buoni motivi per andare a votare alle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeoeccone altri tre:
4. È per il bene dei cittadini, del pianeta e della prosperità! Giovani o anziani, studenti o pensionati, uomini o
donne, lavoratori dipendenti o autonomi, convenzionali o alternativi, residenti in città o in campagna, l'Europa
ci riguarda tutti, spesso senza neanche rendercene conto! Grazie all'Europa, possiamo agevolmente viaggiare, studiare e lavorare all'estero. Il Parlamento europeo si adopera alacremente per un ambiente più pulito, per
prodotti chimici più sicuri, per servizi e posti di lavoro di migliore qualità. È un ardente difensore dei diritti dei
consumatori, delle pari opportunità e dei diritti dell'uomo, sia nell'ambito dell'Unione europea che all'estero.
5. Un'elezione – 375 milioni di elettori. Nel giugno 2009 avrete l'occasione unica di recarvi alle urne insieme a
375 milioni di concittadini europei. È perché? Per eleggere l'unico Parlamento transnazionale e multilingue al
mondo a suffragio diretto e l'unica istituzione dell'Unione europea eletta direttamente. Eletto dal popolo sin dal
1979, il Parlamento europeo rappresenta oggi oltre mezzo miliardo di cittadini.
6. Gli eurodeputati: pesi massimi. Gli eurodeputati hanno per lo più lo stesso peso degli Stati membri nell'ambito del processo decisionale comunitario. La maggior parte dei testi legislativi che ci toccano quotidianamente
sono il risultato di una legiferazione congiunta tra eurodeputati e ministri a livello di UE. La maggior parte delle
leggi promulgate nel vostro Paese è intesa a recepire atti europei votati dagli eurodeputati, cioè dai vostri rappresentanti. E non si tratta soltanto di leggi: fondi per nuove strade, spiagge più pulite, ricerca, istruzione, aiuti
allo sviluppo? Anche gli eurodeputati stabiliscono come saranno spesi i fondi dell'UE.
ENERGIA
AMBIENTE
A questo indirizzo è consultabile il Piano d’azione
europeo sulla biodiversità:
http://ec.europa.eu/
environment/nature/info/
pubs/docs/brochures/
bio_brochure_en.pdf
Il Parlamento critico sulla nuova etichetta per l'efficienza energetica
Gli eurodeputati discutono se estendere l'etichetta energetica anche ai prodotti industriali e commerciali.
Hai mai fatto caso all'etichetta che indica l'efficienza energetica dei tuoi elettrodomestici? Si tratta di una scala
multicolor dalla A alla G, che permette di sapere quanto consumano lavatrici, frigoriferi, ecc. Il Parlamento
appoggia l'idea di estenderla a tutti i prodotti alimentati elettricamente, ma non è convinto dalla nuova classificazione: la proposta di suddividere la "classe A" in sottocategorie rischia di creare confusione per il consumatore.
Quanto consuma un frigorifero? E una lavastoviglie? Grazie all'etichetta sull'efficienza energetica è possibile
sapere quanta elettricità impiega un elettrodomestico prima ancora di acquistarlo. L'etichetta, di diversi colori, presenta una lettera: dalla A (verde, efficienza massima) alla G (rossa, efficienza minima). E' un'idea nata in
Europa e poi diffusa in tutto il mondo: Cina, Brasile e Sud Africa seguono già l'esempio dell'UE.
La Commissione europea ha formulato una proposta che intende estendere l'utilizzo di questa etichetta anche
ai macchinari industriali, commerciali e ad ogni oggetto che si alimenta ad elettricità.
Le nuove regole permetterebbero un risparmio per le tasche dei consumatori (meno consumo di energia), per i
produttori (previsione dei consumi) e un passo importante a tutela dell'ambiente (riduzione delle emissioni di
CO2).
In aggiunta alla proposta della Commissione, il Parlamento aggiunge altre indicazioni: chiede che l'efficienza
energetica sia resa nota anche nella pubblicità dei prodotti e sui loro manuali d'istruzioni e che vengano applicate deduzioni fiscali per i prodotti energicamente efficienti e agevolazioni per le aziende che li producono.
Infine, secondo gli europarlamentari, le pubbliche amministrazioni dovrebbero dare il buon esempio rifornendosi solo di prodotti energetici più efficienti.
Sempre più prodotti hanno migliorato la loro efficienza energetica, e ormai quasi tutti rispondono ai criteri della
"classe A". Per questo la Commissione propone ora una nuova scala, che metta in luce le performance ancora
più efficienti.
Secondo il Parlamento europeo la proposta di creare diversi gradi di categoria "A" (A-20%, A-40%, A-60%),
creerebbe solo confusione nel consumatore. Meglio forse ripensare l'intera scala; e su questa ipotesi i deputati
stanno discutendo in queste ore.
Preservare la biodiversità
La conferenza organizzata ad Atene a fine aprile dalla Commissione europea per trovare i mezzi di una politica europea più efficace per preservare la biodiversità ha portato i suoi frutti. “La biodiversità, è la vita: bella,
preziosa e fragile. Ma è anche la base del nostro benessere economico e sociale. Ciò non è in larga misura
riconosciuto e apprezzato al suo giusto valore. La biodiversità deve diventare una priorità politica universale,
perché è soltanto così che avremo una possibilità realistica di fermare il suo declino”, ha dichiarato Stavros
Dimas, commissario all'ambiente, al termine della conferenza.
Coscienti che l'UE non sarà in grado di raggiungere l'obiettivo che si è fissata di fermare il declino della biodiversità entro il 2010, i partecipanti dei 27 Stati membri si sono dedicati a un'analisi la cui sintesi potrebbe ispirare la politica futura dell'UE. Queste sono otto delle raccomandazioni finali: 1.una migliore comprensione dell'importanza della biodiversità in termini di vantaggi tangibili per il benessere economico, sociale e culturale;
2.una migliore informazione sullo stato della biodiversità, il che presuppone che la ricerca sulla biodiversità sia
considerata d'ora in poi una priorità; 3.il completamento nel 2010 della rete Natura 2000 di zone naturali protette; 4.una politica della biodiversità che evolva verso una politica che protegge la vitalità di tutti gli ecosistemi
e delle zone naturali protette di grande valore; 5.il blocco del disboscamento entro il 2030; 6.l'integrazione
della biodiversità nelle altre politiche settoriali; 7. la messa a disposizione di fonti di finanziamento adeguate; 8.
l’avvio di misure di lotta contro il cambiamento climatico che sono compatibili con le politiche di protezione
della biodiversità.
Stop ai prodotti derivati dalla foca
Il Parlamento europeo si è pronunciato a schiacciante maggioranza (550 sì, 49 no e 41 astenuti) a favore del
divieto quasi totale del commercio nell’UE a partire dal 2010 dei prodotti derivati dalla foca, ponendo fine così
ad anni di controversie su un tema molto delicato per l'opinione pubblica europea. La crudeltà dei metodi di
uccisione delle foche e le sofferenze di queste quando vengono uccise, illustrate da filmati delle associazioni
di difesa del benessere degli animali, hanno avuto un effetto determinante sulla decisione. Questa campagna
aveva infatti indotto 425 deputati europei a firmare, già nel settembre 2006, una dichiarazione che chiedeva
all'UE di vietare il commercio dei prodotti derivati dalla foca. Inoltre, nel marzo 2007, il Parlamento aveva chiesto, invano, una moratoria immediata sul commercio di questi prodotti.
Una volta adottato formalmente, questo regolamento vieterà il commercio della carne, dell'olio, degli organi,
del grasso e delle pelli di foca. In altri termini, borse, cappelli, stivali e guanti utilizzati soprattutto dai motociclisti, dagli sciatori e dai pugili, nonché i prodotti di parafarmacia presentati come integratori contenenti acidi
grassi omega-3 non potranno più essere venduti sul mercato comunitario. Questo regolamento permetterà di
armonizzare le legislazioni nazionali divergenti, tenendo conto che alcuni Stati membri si sono già dotati di
leggi per vietare la vendita di questi prodotti (Belgio e Paesi Bassi) e altri stanno per adottarne (Austria, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Slovenia).
Tuttavia, è prevista una deroga per gli Inuit e altre comunità locali, che potranno continuare legalmente a commercializzare i loro prodotti ottenuti con la caccia tradizionale e necessari alla loro sussistenza. Un altro esonero contemplerebbe la commercializzazione per scopi non commerciali e non di lucro, dei prodotti derivati
dalla foca ottenuti con pratiche di caccia regolamentate dalla legislazione nazionale, se queste hanno come
unico scopo la gestione sostenibile delle risorse marine. È stata una concessione fatta ai paesi europei che
praticano la caccia alla foca (Svezia, Finlandia e Regno Unito) e preoccupati dall'impatto negativo delle foche
sulle riserve disponibili di pesce.
“eYou Guide”: guida europea per i consumatori che acquistano in rete
Dal 5 maggio i consumatori possono conoscere i loro diritti e i loro obblighi quando acquistano su Internet,
grazie a “eYou Guide”, la guida specifica realizzata dalla Commissione europea. Benché gli acquisti in linea
siano sempre più popolari in Europa (dal 2007 al 2008 la percentuale dei consumatori che hanno acquistato
almeno un articolo su Internet è passata dal 27% al 33%), una gran parte di europei ha ancora dubbi, temendo che gli articoli non vengano consegnati o che gli oggetti che comperano “on line” siano difettosi.
I paesi che, come i Paesi Bassi, la Finlandia, la Danimarca e la Svezia, hanno un elevato numero di internauti
sono anche quelli che registrano il massimo grado di fiducia dei consumatori per gli acquisti in linea. La Commissione europea auspica che questa guida faccia aumentare la fiducia e dia ulteriore impulso a questa nuova
forma di commercio. Questo prodotto è anche la prima risposta dell’esecutivo di Bruxelles alla richiesta del
Parlamento europeo, che nel 2007 aveva sottolineato la necessità di tutelare i diritti dei consumatori su
Internet.
Oggi Internet propone ai consumatori quasi tutto: acquistare la loro canzone preferita, condividere fotografie e
video con i loro amici e il resto del mondo o anche confrontare i fornitori di servizi per trovare la migliore offerta. Internet è probabilmente il mezzo meno burocratico per fare affari e anche per gli acquisti quotidiani. Tuttavia sulla “rete” incombe ancora un gran numero di leggi nazionali a volte in contraddizione tra loro: varie norme sui diritti d'autore, la tutela dei dati o i diritti e obblighi d'acquisto disorientano spesso i consumatori, pongono ostacoli per fare affari, e possono creare una giungla virtuale invece di maggiore chiarezza. Per facilitare la
vita dei consumatori, l'“eYou Guide” è il primo sito Internet che annovera i loro diritti e obblighi su Internet secondo le leggi europee e nazionali. Offre molti punti di contatto sia europei che nazionali e risponde alle varie
possibili domande. Fornisce inoltre informazioni e “trucchetti” su numerosi argomenti quali la tutela della vita
privata e dei dati personali, la sicurezza e la protezione (anche in materia di transazioni), le norme sulle pubblicità in linea, gli obblighi dei prestatori di servizi o rappresentanti nei confronti degli utenti e consumatori, i diritti
d'autore, le questioni di responsabilità e le possibilità di chiedere risarcimenti e far rispettare i propri diritti. Disponibile attualmente in inglese, francese, tedesco e bulgaro, il sito Internet sarà a con il tempo disponibile in
tutte le lingue ufficiali dell’UE. La Commissione promette che sarà un portale dinamico e aggiornato in funzione del cambiamento rapido dell'ambiente digitale.
Una nuova strategia europea per i giovani
"Investire nei giovani e conferire loro maggiori responsabilità" è il titolo che la Commissione europea ha dato
alla nuova strategia a favore della gioventù valida per il prossimo decennio, adottata nei giorni scorsi. Il documento riconosce innanzitutto che i giovani sono uno dei gruppi sociali più vulnerabili, in particolare nell'attuale
situazione di crisi economica e finanziaria ed evidenzia poi che nella nostra società, soggetta a un costante
invecchiamento, i giovani costituiscono una risorsa preziosa. La nuova strategia è intersettoriale, con azioni a
breve e a lungo termine nei principali settori concernenti i giovani europei: in particolare l'istruzione, l'occupazione, la creatività e l'imprenditorialità, l'inclusione sociale, la salute e lo sport, la partecipazione civica e il volontariato. La nuova strategia sottolinea anche l'importanza del lavoro giovanile e definisce misure rafforzate
per una migliore attuazione delle politiche a favore della gioventù a livello dell'UE. La giovane generazione è
una risorsa che si sta riducendo e si prevede che entro il 2050 diminuirà dall'attuale 20% al 15% della popolazione. Pur disponendo di maggiori opportunità rispetto al passato, i giovani di oggi si trovano ad affrontare
situazioni difficili, come l'insuccesso scolastico,la disoccupazione e l'esclusione sociale.
Questa nuova strategia è stata adottata dopo un'ampia consultazione svolta nel 2008, cui hanno partecipato
autorità nazionali, il Forum europeo della gioventù, organizzazioni giovanili e altre parti interessate. Anche i
giovani sono stati consultati online e saranno di nuovo invitati a reagire alle proposte della Commissione in
una nuova fase del dialogo permanente tra l'Unione europea e la gioventù. Contemporaneamente è stata pubblicata anche la prima "relazione europea sulla gioventù" che contiene dati dettagliati e un'analisi di EUROSTAT. A questa prima relazione seguiranno degli aggiornamenti triennali.
CONSUMATORI
http://ec.europa.eu/
information_society/
eyouguide/index_en.htm
A questo indirizzo la relazione (in inglese) della Commissione
europea
sulle
barriere
del
commercio
elettronico (SEC(2009) 283
del 5 marzo 2009: http://
ec.europa.eu/consumers/
strategy/docs/
com_staff_wp2009_en.pdf
GIOVANI
“An EU Strategy for Youth –
Investing and Empowering
A renewed open method of
coordination to address
youth challenges and opportunities”
COM(2009) 200 del 27 aprile 2009
Il documento, in inglese, è
disponibile
all’indirizzo:
http://ec.europa.eu/youth/
news/doc/new_strategy/
communication_final_en.pdf
BANDI APERTI
“LIFE LONG LEARNING”
Nell’ambito del Programma d’Apprendimento Permanente sono stati pubblicati i seguenti inviti a presentare proposte riguardanti:
Concessione di sovvenzioni per azioni destinate a sviluppare e ad applicare il quadro europeo delle qualifiche (EQF), ivi compresi i quadri nazionali e settoriali delle qualifiche – Obiettivo dell’invito è la concessione di sovvenzioni a proposte che
vedono la partecipazione di candidati
provenienti dal maggior numero possibile di paesi e settori, al fine di organizzare azioni destinate a sostenere consorzi
promotori di una corretta e duratura applicazione dell’EQF, quale quadro generale per agevolare la mobilità e l’apprendimento permanente, favorendo: lo sviluppo, la promozione e l’applicazione dell’approccio basato sui risultati dell’apprendimento per tutte le qualifiche a tutti i livelli; lo sviluppo e L’applicazione dei quadri nazionali delle qualifiche (NQF) generali in base ai risultati dell’apprendimento a
tutti i livelli; una corrispondenza, trasparente e credibile, tra i livelli delle qualifiche nazionali e l’EQF instaurando una
fiducia reciproca tra i diversi paesi e settori.
Le attività ammissibili nell’ambito del presente invito, possono includere progetti che creano reti tramite le quali lo scambio reciproco di esperienze produce risultati concreti e soluzioni durature.
Le attività potrebbero comprendere ad esempio: indagini e ricerca nel settore scelto per individuare questioni, problematiche e ostacoli; workshop e seminari volti ad analizzare le problematiche e a proporre le relative soluzioni; istituzione
di gruppi di lavoro specializzati e reti per soluzioni migliorative; redazione di orientamenti e altri strumenti/manuali informativi per assistere esperti e parti interessate nell’interpretazione e nell’applicazione dell’EQF; promozione della sensibilizzazione sulle attività del progetto e disseminazione dei risultati alle parti interessate.
L’invito a presentare proposte si rivolge in special modo ai consorzi di organizzazioni europee, nazionali,
regionali e settoriali, ivi compresi i ministeri, enti preposti al rilascio di qualifiche, associazioni settoriali, parti sociali e
altre parti in causa con un interesse e un ruolo nei sistemi delle qualifiche. Le richieste di finanziamento possono essere
presentate soltanto da consorzi composti da organizzazioni cui partecipano
almeno sette diversi paesi ammissibili.
Sostegno alla cooperazione europea nel campo dell’istruzione e della formazione - Gli obiettivi del presente invito a presentare proposte sono i seguenti: sostenere le attività di sensibilizzazione e l’istituzione di forum e altre attività che contribuiranno a una coerenza e un coordinamento migliori nell’istituzione e nell’attuazione di strategie nazionali di apprendimento permanente coerenti e globali; sostenere la cooperazione transnazionale nell’elaborazione e nell’applicazione di strategie nazionali di apprendimento
permanente coerenti e globali, su scala nazionale e regionale, riguardanti tutti i tipi e i livelli di apprendimento; sostenere
l’identificazione dei principali fattori critici che influenzano la corretta applicazione
di strategie nazionali di apprendimento permanente; scambiare esperienze e buone pratiche e, in maniera congiunta,
sperimentare, verificare e trasferire innovazioni relative allo sviluppo e all’attuazione di strategie di apprendimento permanente; garantire un forte impegno, un coordinamento e partenariati istituzionali forti con tutte le parti interessate; applicare strategie di apprendimento permanente per ottenere efficacia ed equità.
Parte A - Sensibilizzazione a livello nazionale delle strategie di apprendimento permanente e della cooperazione europea nel campo dell’istruzione e della formazione - Le attività da finanziare nel quadro di questa parte dell’invito a presentare proposte
comprendono: attività di sensibilizzazione a sostegno di dibattiti nazionali e di un dialogo legato all’istituzione e all’attuazione di strategie di apprendimento permanente (quali conferenze, seminari o workshop nazionali o regionali); l’istituzione
di forum e altre attività che contribuiranno a una coerenza e un coordinamento migliori nell’istituzione e nell’attuazione di
strategie nazionali di apprendimento permanente coerenti e globali; la disseminazione degli strumenti o del materiale di
riferimento esistenti (ad esempio attività d’informazione quali campagne mediatiche, manifestazioni informative, ecc.);
azioni di controllo legate ai programmi nazionali esistenti finalizzati a istituire e attuare il
metodo aperto di coordinamento a livello nazionale nel campo dell’istruzione e della formazione.
Le domande di finanziamento possono essere introdotte da un beneficiario potenziale o da un partenariato composto da
più beneficiari.
I beneficiari possono essere ministeri nazionali dell’istruzione e della formazione, altri organismi pubblici e organizzazioni di parti interessate – quali associazioni regionali, nazionali o europee o altri enti privati - attivi
nel campo dell’apprendimento permanente (istruzione prescolastica, scuole, IFP, istruzione superiore
e apprendimento per gli adulti).
Parte B - Sostegno alla cooperazione transnazionale nello sviluppo e nell’attuazione delle strategie nazionali e regionali di apprendimento permanente - Le attività da finanziare nel quadro di questa parte dell’invito a presentare proposte comprendono: progetti di cooperazione; studi, analisi; elaborazione, verifica e trasferimento di pratiche innovative; conferenze,
seminari; azioni finalizzate alla creazione e allo sviluppo di reti a livello regionale, nazionale ed europeo.
Le attività devono aver inizio fra il 1° gennaio e il 31 marzo 2010. La durata massima dei progetti è di 12 mesi. Le domande di finanziamento possono essere introdotte unicamente da partenariati composti da organizzazioni cui partecipano almeno 3 diversi paesi ammissibili. I beneficiari possono essere ministeri nazionali dell’istruzione e della formazione,
altri organismi pubblici e organizzazioni di parti interessate - quali
associazioni o altri enti privati - attivi a livello europeo o nazionale nel campo dell’apprendimento permanente (istruzione
prescolastica, scuole, IFP, istruzione superiore e apprendimento per gli adulti). Le suddette proposte possono essere
presentate da organismi con sede in uno dei 27 paesi dell’Ue, nei paesi dell’EFTA/SEE (Islanda, Liechtenstein, Norvegia) e in Turchia. Le proposte devono essere inviate all’Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura entro il
14 agosto 2009.
GUUE C 98 del 29 aprile 2009
(con la collaborazione di Europe Direct—Carrefour Emilia)
ATTIVITA’ EUROPE DIRECT
Europa in campo Dopo dieci mesi, 40 trasmissioni televisive e altrettante radiofoniche, 14 numeri della newsletter e il concorso che ha visto la partecipazione di oltre 100 cittadini, il progetto di
informazione sulla Politica Agricola Comune cofinanziato dalla DG “Agricoltura e sviluppo rurale”
della Commissione europea è arrivato alla sua conclusione (a parte l’appendice dedicata alla Festa
dell’Europa, in onda questa settimana).
E’ stata un’esperienza molto impegnativa per lo Europe Direct Trentino ma altrettanto stimolante e
interessante e che, stando ai dati forniti dalle emittenti e dalle voci raccolte “sulla strada”, è stata
apprezzata dalla cittadinanza. Con “Europa in campo” abbiamo voluto portare l’informazione sulla
PAC –e più in generale sull’Unione europea– nelle case del cittadino medio, senza puntare agli
specialisti del settore; ed è questo il motivo che ci ha fatto scegliere i mezzi di comunicazione più
popolari, radio e tv appunto. L’esperimento è stato quindi positivo, grazie naturalmente anche alla
collaborazione che abbiamo avuto da diversi soggetti: innanzitutto la Commissione europea e in
particolare il suo Servizio audiovisivo, che ci ha messo a disposizione la maggior parte delle immagini che abbiamo utilizzato. Altri video ci sono stati forniti da colleghi di Europe Direct di Bulgaria,
Finlandia, Germania e Danimarca, a dimostrazione dell’efficiente funzionamento della rete europea
dei centri Europe Direct.
I primi mesi della trasmissione sono stati dedicati alla presentazione di alcune misure del Piano di
Sviluppo Rurale della Provincia autonoma di Trento e a questo riguardo il nostro ringraziamento va
al Dipartimento Agricoltura e alimentazione della PAT che ha collaborato a questa fase.
L’apprezzamento per l’iniziativa è stato notevole anche fuori regione, al punto che siamo stati invitati all’estero in tre occasioni per presentare il programma: a Sofia nel settembre 2008, a Lisbona
nell’ottobre e a Bruxelles lo scorso aprile. Il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali,
inoltre, ci ha chiesto la possibilità di pubblicare sul sito della
Rete Rurale Nazionale la puntata che abbiamo dedicato nell’ottobre scorso al convegno di presentazione della Rete stessa; e
qui è a tutt’oggi visibile.
In conclusione ci auguriamo di poter ripetere l’esperienza multimediale anche nel prossimo futuro, su argomenti specifici come
la PAC oppure su temi più generali legati all’Unione europea.
Non dipende però solo da noi.
PUBBLICAZIONI
PARTNERSHIP
Gruppi e scuole dalla Lettonia
Un gruppo di giovani lettoni propongono agli interessati un progetto intitolato: “Multicultural uniqueness of
the European Union – L’unicità multiculturale dell’Unione europea” e mira
a promuovere la solidarietà e il rispetto reciproco tra i giovani. Lo scambio è programmato per l’estate 2009.
Contattare: Andrew Zhdanov
[email protected]
Il gruppo giovanile lettone Primo
cerca dei partner per organizzare
scambi giovanili. Le tematiche possono essere diverse, come l’arte,
ambiente e sport.
I ragazzi hanno 20-26 anni.
Contattare: Normunds Daudiss
[email protected]
Un scuola di Sermuksi, Lettonia, con
studenti in età 7-16 anni, cerca delle
scuole partner per realizzare dei progetti che trattano la cultura, l’ambiente e l’educazione a uno stile di vita
sano.
Contattare: Ilze Smate
[email protected]
Giovani e alcool
Negli ultimi 15 giorni il centro di documentazione di Un gruppo giovanile ungherese orEurope Direct Trentino si è arricchito delle seguenti ganizza nel periodo 19 ottobre—2
pubblicazioni cartacee, disponibili per la consultazione:
novembre 2009 a Debrecen un progetto intitolato “Rolling back the alco-La nouvelle politique européenne pour le secteur vitivinicole—2008
holism of students”. L’iniziativa ha lo
-eYou Guide to your rights online
scopo di evidenziare perché e quanto
-CEDEFOP in brief—Supporting European policies for skills
è problematico l’abuso dell’alcool, le
-Alpinscena, la rivista della CIPRA (Aprile 2009)
attività di tempo libero e gli stili di vita
-More action is needed to save Europe’s biodiversità (depliant)
poco sano.
-IPA, strumento di assistenza preadesione: una nuova impostazione per l’assistenza UE all’allarga- Contattare: Lippai Tamás
mento
[email protected]
-Project report (n.2, May 2008): The beauty of efficiency—energy-efficient homes and buildings
-Project report (n.3, July 2008): Consume green—energy-efficient product
Ballerini dalla Grecia
-The evolution of labour law in the EU-12 (1995.2005)
Un gruppo di giovani che ballano balli
-European Economy news (April 2009)
latino americani e Rhythm and Blues
-FACTS (n.84) - Newsletter dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro
cercano dei gruppi simili per invitarli a
-Focus sulle droghe (n.19) - newsletter dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipen- uno scambio giovanile che si terrà in
denze
Grecia. Alla fine dello scambio sarà
-EESC info (n.3, March 2009) - newsletter del Comitato Economico e Sociale Europeo
organizzata un Festival della danza.
-Climate change: what is it all about? - an introduction for young people
Contattare: [email protected]
-European Employment Observatory—Review: Spring 2008
-Provincia informa (marzo 2009), notiziario sulle politiche comunitarie della provincia di Torino
Politiche giovanili in Turchia
-Le note sintetiche sull’Unione europea (CD edito dal Parlamento europeo)
L’assemblea giovanile di un distretto
-Le elezioni europee? E allora? (depliant)
di Istanbul vuole trovare dei partner
-Teacher’s corner—uno sguardo su Dolceta, modulo 4: idee, lezioni e schede didattiche sull’educasimili per organizzare un progetto
zione al consumo (per docenti)
nell’ambito dell’azione 4.3 del Pro-Research for Europe: a selection of EU success stories
gramma Gioventù in Azione.
-Social agenda (March 2009): weathering the storm. Supporting the EU job market
Contattare: Banu Surmen
-Research EU (March-April 2009)
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Disponibile su Internet al sito http://europedirect.iasma.it—Autorizz. Trib. Trento N. 984 dell'11.11.1997
In redazione Giancarlo Orsingher, Boglarka Fenyvesi-Kiss, Paolo Pezzin.
Ha questo numero hanno collaborato Matteo Fornara e ED-Carrefour Emilia
Direttore responsabile: Silvia Ceschini
APPROFONDIMENTO
Il 1° maggio scorso è stato ricordato il quinto anniversario del più grande allargamento dell'UE. In quella giornata storica del 2004, 10 nuovi paesi hanno aderito all'Unione: Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria.
Il passaggio dell'Unione da 15 a 25 Stati membri, noto anche come "big bang", ha regalato all'UE circa 73
milioni di abitanti e altre nove lingue ufficiali. Inoltre, ha spostato le sue frontiere di quasi 1000 chilometri ad
Est, riunificando l'Europa dopo decenni di cortina di ferro.
Altri due paesi, la Romania e la Bulgaria, hanno aderito nel 2007, portando il numero complessivo degli Stati
membri a quota 27.
L'allargamento dell'UE è stato veramente un successo? Secondo una recente relazione dell'UE la risposta è
inequivocabilmente sì.
Il numero e il dinamismo dei nuovi Stati membri hanno reso l'UE più forte e più ricca dal punto di vista culturale. Il processo di allargamento ha contribuito a costruire e a consolidare la democrazia dopo la caduta dei
regimi comunisti. Ha rafforzato la sicurezza in Europa, offrendo un’ancora fondamentale di stabilità in un
periodo di conflitti e di sconvolgimenti. Ha impresso un notevole impulso alle economie e ha migliorato il tenore di vita nei nuovi Stati membri, mentre quelli vecchi hanno tratto beneficio dalle nuove possibilità di esportazione e di investimento. L’allargamento ha rafforzato l’economia di tutta l’Unione grazie ai vantaggi
che comporta l’integrazione in un mercato interno più vasto.
Accelerando il ritmo delle riforme strutturali, inoltre, l’allargamento ha preparato meglio l’Europa a sfruttare i
vantaggi della globalizzazione e ad affrontarne le sfide rendendola più competitiva a livello mondiale. L’allargamento ha conferito all’UE maggiore autorevolezza nel discutere su questioni di importanza mondiale come i cambiamenti climatici o la crisi
finanziaria internazionale. Nel complesso, l’adesione dei 12 nuovi Stati membri ha conferito all'UE maggior
peso e maggior voce in
capitolo sulla scena mondiale in
termini economici e politici.
Si deve ancora arrivare,
tuttavia, ad una piena integrazione delle economie nazionali e alla convergenza dei redditi. Per consentire agli
Stati membri, compresi quelli
nuovi, di sfruttare appieno
i vantaggi del mercato unico,
occorre recepire integralmente la normativa UE nel diritto
nazionale
e
integrare
maggiormente i mercati di prodotti e servizi. Occorrerà
proseguire l’integrazione
finanziaria nell’UE, che comporta
numerosi vantaggi, ovviando al tempo stesso alle carenze evidenziate dalla
crisi finanziaria in termini di regolamentazione e di vigilanza. Nell’ambito di questo processo d’integrazione, la politica di coesione continuerà a svolgere un ruolo fondamentale sostenendo la ristrutturazione economica nei nuovi Stati membri.
Queste riforme assumono particolare importanza a seguito della crisi finanziaria globale, che potrebbe rallentare il processo di convergenza. Una crisi di questa entità, tuttavia, è anche l’occasione di prendere misure per attenuarne l’incidenza socioeconomica e di attuare riforme strutturali profonde a sostegno di una ripresa rapida e solida, che consentirà alle economie europee di sfruttare appieno le opportunità di crescita
che si presenteranno all’indomani della
crisi. In futuro, una maggiore vigilanza sui singoli paesi attraverso il patto di stabilità e crescita e il processo
di Lisbona avrà un’importanza capitale per individuare tempestivamente le questioni su cui devono concentrarsi le politiche economiche degli Stati membri e le misure che devono prendere per affrontare i problemi.
Per ridurre il rischio di un’altra grave crisi finanziaria in futuro, saranno indispensabili riforme strutturali proattive e una sana gestione macroeconomica.
Anni e anni di preparativi accurati e di monitoraggio costante permettono all’UE di funzionare bene anche
dopo l’allargamento. L’allargamento ha comportato una maggiore competitività negli Stati membri, vecchi e
nuovi, e ha generato una crescita supplementare. È tuttavia fondamentale attuare altre riforme per proseguire l’integrazione e garantire la convergenza dei redditi nell’UE e salvaguardare il ruolo dell’Unione nella governante economica globale. È necessario progredire su questo fronte anche per creare un contesto che
permetta di portare avanti il programma di allargamento dell’Unione, rafforzando di conseguenza il potenziale di crescita e la capacità di resistenza dell’economia dell’UE.
Sarà fondamentale gestire in modo ottimale la crisi attuale e salvaguardare quanto acquisito con gli ultimi
allargamenti dell’UE.