Conoscere l`Europa
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Conoscere l`Europa
Conoscere l’Europa - fare gli Europei PREMESSA I giovani di oggi si accostano ai problemi e alla dimensione europea con molta più naturalezza delle precedenti generazioni e tuttavia non è diffusa una piena consapevolezza dei grandi passi compiuti in questi primi 50 anni e dei fondamenti istituzionali e culturali su cui si va costruendo il nuovo patto unitario tra i popoli dell'Europa, anche perché il processo è in corso d’opera. L'argomento è sovente sottoposto all'attenzione dei giovani da parte dei media con molti limiti. L'informazione appare spesso legata più a polemiche di parte e contingenti che non alla reale dimensione e al reale respiro del progetto. L'argomento non compare nella programmazione curriculare se non per determinate scadenze storiche, mentre una sua conoscenza più specifica ed approfondita risulta, in prospettiva, di fondamentale importanza per la formazione del giovane cittadino italiano ed europeo. SCHEMA DEL PROGETTO Temi proposti: "Dai Trattati istitutivi della CEE alla Prima Costituzione Europea” - “Dall’allargamento dell’Unione all’integrazione culturale” Committente: Associazione dei Consiglieri della Regione autonoma Friuli-V.G., In collaborazione con: Centro Studi Dialoghi Europei Con il patrocinio della Rappresentanza italiana del Parlamento Europeo Rappresentanza italiana della Commissione Europea – sede di Milano Presidenza del Consiglio Regionale del Friuli-Venezia Giulia 2 Destinatari: Studenti delle Scuole medie superiori della regione, frequentanti le classi degli ultimi due anni di corso. Motivazione: Questo è l’anno dell’allargamento dell’Unione a 10 nuovi stati membri, e sarà l'anno della firma della prima Costituzione europea. Ambedue scelte derivano dalla consapevolezza che a fronte delle grandi sfide del nostro tempo – dalla globalizzazione alla lotta al terrorismo, da uno sviluppo ecocompatibile all’immigrazione – nessuno Stato può pensare di farcela da solo. “L’Europa, e a maggior ragione anche ogni singolo Stato che la compone, possono affermarsi solo se uniti e non divisi” ha detto Carlo Azeglio Ciampi davanti al Parlamento Europeo. Dunque, un’Europa più rafforzata, più unita ed integrata. E un’Unione dotata di nuove regole per poter funzionare meglio e rispondere a sfide sempre più impegnative, che non riguardano solo l’economia. Ecco la ragione dei due temi proposti. Quello della nuova Costituzione vuole far riflettere sul carattere profondamente innovativo dell’intesa che si sta definendo, a cominciare dal modo con cui si è proceduto per scrivere la prima Carta: non più trattative riservate tra diplomatici in rappresentanza dei governi, ma una Convenzione pubblica, cui hanno partecipato i governi ma anche i rappresentanti del Parlamento europeo, dei parlamenti nazionali, della Commissione europea, della forze sociali, e sulla base di una consultazione aperta che consentiva a tutti i cittadini di inviare suggerimenti, proposte, idee. E le novità rispetto i precedenti Trattati che hanno segnato la nascita e lo sviluppo della Comunità europea si possono già intravvedere: da “parti contraenti” (gli Stati membri) che istituivano tra loro la Comunità Europea, si passa ad una “Costituzione che istituisce l’Unione”; una Costituzione che afferma nei suoi primi articoli i valori, i principi fondamentali, gli obiettivi a cui si ispira; che ridefinisce i meccanismi decisionali e precisa le politiche e gli ambiti di intervento. La riflessione su questo passaggio “costituzionale” è dunque della massima importanza per le giovani generazioni che cresceranno in un’Unione che avrà sempre maggior peso nella loro vita di cittadini europei, senza per questo annullare le identità nazionali. 3 L’ altro tema su cui far ragionare le giovani generazioni è l’allargamento: quello già avvenuto il 1° maggio di quest’anno, quello che interverrà nel 2007, e ciò che questi apliamenti comportano sulla nostra condizione di cittadini italiani ed europei, soprattutto nella specifica realtà di una regione che confina con i nuovi arrivati nell’Unione. Partendo da una considerazione: finora erano sostanzialmente due le grandi culture che si erano integrate nella Comunità europea, quella sassone e quella latina. Con il primo maggio è entrata nell’U.E. una terza componente: quella del mondo slavo. Se l’allargamento è ormai un dato di fatto, l’integrazione culturale resta per molti aspetti da compiere, anche per le barriere politiche che fino al 1989 hanno impedito o rallentato la conoscenza e il confronto tra le parti. Il tema dell’intescambio e dell’integrazione delle culture può avere nella nostra regione, dove convivono la cultura latina con quella tedesca e slava, un laboratorio e una sede di riflessione che va stimolata soprattutto tra I giovani. Obbiettivi: Ci si prefigge di: • offrire sull'argomento un'informazione di base, di una certa ampiezza, organicità e sistematicità; • integrare e approfondire i livelli di conoscenza; • suscitare l'interesse sul tema e costruire un’attenzione e una sensibilità durevoli; • educare ad una lettura critica delle fonti documentarie istituzionali; • partecipare in modo attivo a relazioni-dibattito prodotte da esperti sul tema; • integrare i programmi didattici di storia e di educazione civica. Tempi di svolgimento e modulo operativo Il progetto comincerà nella seconda mese di ottobre 2004 e dovrà concludersi entro il 15 marzo 2005. Il monte ore da dedicare al progetto sarà deciso dal docente (orientativamente attorno alle 15 ore, delle quali sei da gestire collegialmente per incontri comuni con le altre scuole della Provincia). Il progetto potrà avere carattere multidisciplinare: storia, geografia, filosofia (nei licei), diritto (negli istituti tecnici o commerciali) e dovrà esere approvato dal consiglio di classe. 4 Materiali messi a disposizione ed incontri promossi dall'Associazione L’Associazione – una volta ricevuto l’elenco delle classi partecipanti – si farà carico di mettere a disposizione: • Materiale d'informazione e documentario fornito dalle istituzioni comunitarie (risoluzioni ufficiali del Parlamento Europeo, testi ufficiali della C.E. sul tema prescelto; risoluzioni dei vertici o dei Consigli dell’U.E.) nonché documentazione ufficiale sui lavori della Convenzione sull'avvenire dell'Europa da utilizzare in classe sotto la guida del docente. • oratori esperti sull’argomento per conferenze in singole scuole o classi, compatibilmente con la disponibilità di rappresentanti delle Istituzioni (a cominciare dai membri dell’Associazione dei consiglieri regionali), del Team Europe e degli uffici del P.E. Inoltre l’Associazione promuoverà: • uno o due incontri-dibattito per provincia con esperti da fruire collegialmente per le classi partecipanti in orario curriculare; • un incontro finale per ogni provincia nella sede del Consiglio regionale con tutte le classi che hanno partecipato al progetto. Nel corso dell’incontro uno studente o una studentessa per classe illustrerà brevemente i risultati della ricerca; si procederà quindi alla distribuzione di un attestato ai partecipanti. • L’Associazione si riserva di pubblicare le relazioni che saranno illustrate nella riunione finale presso il Consiglio Regionale. • L’associazione promuoverà un viaggio di studio di 4 giorni in una delle sedi comunitarie (Bruxelles o Strasburgo) per circa 50 studenti e 4 accompagnatori (scelti fra i docenti di ogni Provincia) da svolgersi nella seconda metà di marzo o nel mese di aprile. Gli studenti (in ipotesi di partenza: uno per ogni classe partecipante, eventualmente due in relazione al numero delle classi partecipanti e all’ospitalità del Parlamento europeo) saranno prescelti ad insindacabile giudizio degli insegnanti tra quanti si siano più impegnati nella ricerca. • Gli studenti che parteciperanno al viaggio saranno tenuti a riferire la loro esperienza nelle rispettive classi. Costi I costi del progetto sono tutti a carico dell'Associazione. 5