DALLA STAMPA TEDESCAx

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DALLA STAMPA TEDESCAx
DALLA STAMPA TEDESCA
Lettori di Liberissimo, vorrei leggeste questo articolo pubblicato sul settimanale tedesco DIE ZEIT (500.000
copie a numero) ai primi di luglio a firma di Birgit Schonan, grande scrittrice e corrispondente italiana di
questo giornale. L'ho apprezzato perchè con le parole ha fatto un bel ritratto dell'arcipelago, anche se non
condiviso in alcuni passaggi; penso sia utile sapere cosa scrivono e pensano del nostro arcipelago, all'estero.
Maurizio Salvati
TROPPO BELLA PER IL G8
Ci è mancato poco che l'isola de La Maddalena diventasse famosa a livello mondiale; poi S. Berlusconi ha deciso di
trasferire l'incontro in Abruzzo. Che gli ospiti si siano persi la Sardegna è di dominio pubblico ma che si siano persi
anche la piccola isola La Maddalena, non lo sà quasi nessuno.
Si sarebbe potuto omaggiare Barack Obama e gli altri con una cassa di birra Ichnusa, birra anzichè mare. Il
problema di questa birra è che al di fuori della Sardegna non è per niente buona, sembra spremuta di orzo, non certo
birra. Forse ha un sapore strano quando la si gusta al caffè degli artisti de La Maddalena con vista sul porto e su un
meraviglioso tramonto. Qui se chiedi un'altra birra italiana, il cameriere ti corregge prontamente "Ichnusa non è
italiana. Ichnusa è una birra sarda".
Persino il nome: Hychnusa era l'antico nome greco di Sardegna. La grande isola davanti alle coste occidentali
dell'Italia era conosciuta a quei tempi. La Maddalena, dinanzi alle coste della Sardegna, in direzione della Corsica, è
ancora oggi sconosciuta a molti. In un attimo questa situazione si sarebbe potuta cambiare. L'arcipelago formato da
7 isole e 62 piccoli isolotti poteva essere il luogo d'incontro del G8. Il presidente degli USA, Angela Merekel e tutti
gli altri avrebbero potuto parlare qui dei grandi problemi mondiali per poi sorseggiare insieme alla sera una Ichnusa.
Ma questo non lo hanno potuto fare. Così ha deciso Berlusconi a fine aprile, dopo anni di pianificazione e di
costruzione, dopo investimenti di oltre 300 milioni di euro. All'uomo della televisione sembrava che la cornice non
fosse adatta. "La Maddalena è uno degli angoli più belli al mondo" diceva Berlusconi "per cui non è adatto". Questa
era l'immagine che si era creata: il mondo in crisi e i grandi del mondo a cercare soluzioni in un ambiente di lusso. I
grandi sarebbero stati alloggiati in hotel a cinque stelle costruiti appositamente per loro, in suites disegnate da
Antonio Marras, con vista sulle acque cristalline del Tirreno e sulle rocce dell'isola. Anzichè tutto questo i grandi
devono andare all'Aquila in Abruzzo. La città è stata distrutta il 6 aprile da un terremoto. Gli abitanti vivono ora in
tendopoli fuori dalla città. I capi di governo verranno alloggiati in caserme. Tutto intorno un paesaggio di macerie.
Sparta anzichè l'Eden, tutti comprendono che queste sono le immagini giuste. Come consolazione alla Maddalena
rimane qualcosa di esclusivo: ufficialmente è stata riconosciuta troppo bella. Motivo sufficiente per visitarla almeno
una volta. Il capoluogo della Maddalena si chiama La Maddalena, con i suoi 13.000 abitanti è poco più di un grande
paese che dopo un paio di giorni conosce ogni straniero. Un paese cordiale con una chiesa, un monumento, un
porto, un mercato coperto dove si vendono albicocche. Con tanti gradini, case colorate e vasche tra i balconi di
ferro. Le signore appendono alle loro porte di casa delle sporte di plastica per le lettere e il pane. Lungo i suoi vicoli
passeggiano vigili con l'uniforme sempre ben stirata, in estate in manica corta. Che si possano opporre a oppositori
della globalizzazione è semplicemente impensabile.
C'è un pulmino color giallo canarino con la scritta scuolabus.... C'è un buon odore di pesce alla griglia e di aglio di
salsa al pomodoro. I due cani della zona si svegliano, si stirano e se ne vanno a zonzo alla ricerca di un pò d'ombra.
Il più grande negozio della Maddalena si chiama Magazzini Bancarotta. Non suona male in questo periodo. I
Bancarotta non sono mai falliti, sono locali della zona. Sugli scaffali di legno meravigliosamente di gusto retrò si
trovano camicie, camicette, polo, calzoncini, e ancora bottoni, calze e cappelli. Giusto all'angolo c'è un secondo
negozio di loro proprietà che assicura "tutto per la festa". Dunque festoni, lampade, bicchieri e piatti di carta con la
stampa di Spiderman.
Per il G8 anche i Bancarotta si erano preparati per un eccellente volume d'affari. Ma la grande festa è stata fatta
altrove e La Maddalena si sente sedotta e abbandonata. Come se fosse stata ordinata, ma non prelevata. Ma la gente
non si è arrabbiata, è piuttosto rassegnata. Nei litigi sono di poche parole, solo i sardi sono così. "Con noi si può fare
così". Quando venne reso noto il trasferimento del G8, si sono dimostrati un pò contro e hanno fatto delle
dimostrazioni. In 2000 si sono dati appuntamento al porto. Abbiamo dimostrato uno spirito di corpo, dicono oggi. di
questa dimostrazione c'è ancora adesso una testimonianza: appeso ad un palo si può leggere "il G8 si è trasferito.
Adesso mantenete le vostre promesse!".
La promessa più grande era fare della Maddalena una meta di viaggi di lusso, simile alla vicina Costa Smeralda. In
parte ciò è riuscito. Dietro al faro c'è ora un grande centro congressi sull'acqua, accanto ci sono due grandi hotel di
lusso di granito e vetro. Un centro stampa. Un nuovo porto per 700 imbarcazioni. Su tutto questo c'è ancora la
polvere dei cantieri. Chi dovrebbe gestire tutto questi impianti? Il vincitore dell'appalto si è preso una pausa di
riflessione da quando il G8 si è trasferito. Non sono in grado di dire come possono arrivare qui tanti turisti
benestanti. Ma la risposta è SEMPLICE. Bisogna lasciarsi alle spalle il porto e arrampicarsi sulla strada panoramica.
Da qui si vede il mare ed è meraviglioso. L'estate fà luccicare le rocce di granito della costa rosa, nell'aria si sente
l'odore del del mirto in fiore. Forse proprio qui è stato scoperto il mare, forse è proprio questo il mistero della
Maddalena, un mistero che accarezza ogni cima.
Oppure la Bassa Trinità nella costa occidentale. La sabbia è bianca come la neve sotto un'acqua ora turchese, ora
celeste, acqua in cui rilassarsi, tuffarsi, immergersi per dimenticare se stessi ed il mondo. Fino a che una voce arriva
dalla superficie dell'acqua......Dietro la chiesetta si sta consumando un dramma. Una giovane coppia sarda in
spiaggia, una terza persona, un cellulare. "Sei veramente maleducata" dice il ragazzo alla ragazza. E lei sbuffa. Il
paradiso al momento diventa cornice per rapporti interpersonali.
La Maddalena sa difendere la sua bellezza. Tutto l'arcipelago è zona protetta e questo per un buon motivo. Budelli,
ed esempio uno degli isolotti è famoso per la sua sabbia rosa. Diventa sempre più piccola, questa spiaggia rosa. Ma
non è il mare a portarsela via, sono i turisti che se la vogliono portare nei loro appartamenti a Milano e a Roma. Un
divieto ha salvato Budelli: fare scavi e fare il bagno è vietato! Qualche estate fà un ladro di sabbia, aveva portato via
5 chili di sabbia, ma quel sacco pesava sulla coscienza e lo ha rispedito a La Maddalena. Si è fatto festa per la
sabbia di Budelli.
Ben prima di Obama l'arcipelago ha avuto degli eroi. L'ammiraglio Nelson che sostò per alcuni mesi con la sua
flotta nella rada de La Maddalena, definendolo il più bel porto del mondo. Garibaldi che ha trascorso i suoi ultimi
anni a Caprera, una isola vicina a La Maddalena. Le isole sono unite da una struttura che non possiamo definire
ponte. C'era un ponte ma non era abbastanza chic per il G8. Il nuovo ponte non è stato ancora ultimato e ci vorrà
ancora tempo.
Caprera saluta i suoi visitatori con un grande concerto di cicale nella pineta e con un cartello con un cervo, su cui c'è
scritto "Vietato dare da mangiare ai cinghiali". A Caprera Garibaldi, che era figlio di pescatori, divenne contadino.
Cereali, verdure, arance, olive. La sua tomba è un blocco di granito. La sua vasca da bagno nella stalla. Perchè nella
stalla? perchè qui era più caldo, commenta Sergio Spano e alza le sopraciglia.
Strani turisti che chiedono delle abitudini e di come faceva il bagno Garibaldi. Spano è un sardo ed è guida turistica
nella casa di Garibaldi da più di 20 anni. Una costruzione semplice in cui Garibaldi visse con la terza moglie. Nella
cucina c'è un cavatappi alla parete. "Di questo non so niente" ; "Ma come? Lei vive quasi con lui"; "A scuola ho
imparato che era un eroe , qui ho imparato che era un uomo"; "E' qualcosa di diverso?"; "Si, è di più". Garibaldi si
congedò dalla sua vita di eroe il 2 giugno 1882. Dalla stanza in cui morì si vede la Corsica. L'orologio segna ancora
l'ora in cui morì, racconta Sergio Spano.
Come avrebbe voluto fare da guida ai potenti di oggi, come avrebbe voluto mostrare loro questa casa, questo
orologio. E un brivido gli corre lungo la schiena. "Loro non sanno cosa hanno perso" dice e chiude la porta a
chiave. E' la pausa di mezzogiorno. Le cicale nella pineta che Garibaldi piantò per sua figlia sembra dicano tutte in
coro "Loro non sanno cosa hanno perso, perso, perso, perso". Ma noi sì, noi lo sappiamo ora. Per fortuna.