Maddalena compie cent`anni

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Maddalena compie cent`anni
Maddalena compie cent’anni
Si prova una grande tenerezza vedendola ora, così fragile e stanca, immaginarla bambina correre sui prati pascolando le
capre a lei affidate, oppure calzando solo gli zoccoli, insieme a quelli che erano i suoi compagni di allora, scendere da
Sommavilla alla scuola elementare “in piazza” con la cartella di legno in spalla. Si prova ammirazione sapendo che in
tempo di guerra, dopo una giornata di lavoro in fabbrica, al calare della notte, saliva sulla sua bicicletta e pedalava su
sentieri nascosti per raggiungere cascine in pianura dove poter barattare due pani di burro con un sacco di farina e
assicurare così la polenta per sfamare la sua famiglia. Sembra impossibile che le sue mani, ora rattrappite e rigide,
abbiano così tanto lavorato nei campi, in fabbrica e in famiglia. Si prova un senso di rispetto e quasi di incredulità se si
pensa che questa donna dalla fibra così forte ha vissuto cento anni.
Maddalena Riva nasce a Sparone il 27 marzo 1913, penultima degli undici figli di Caterina e Giovanni. Com’è
consuetudine del tempo, con le sue sorelle lavora nei campi e nella stalla, mentre gli uomini di famiglia producono e
vendono carbone ottenuto dalle numerose carbonaie attive nei boschi. Nel 1933 si sposa con Giuseppe Nugai, un anno
dopo nasce Pietro, l’anno successivo Remo. Racconta che sono anni difficili, c’è una diffusa povertà, il lavoro è poco e
in casa si ha a malapena il necessario. Viene assunta come operaia alla manifattura di Pont, dove si trasferisce,
rientrando però ogni pochi giorni a Sparone. Quando la manifattura chiude la sua attività Maddalena torna a
Sommavilla, e diventa una nonna affettuosa, ma severa, che educa al rispetto, alla laboriosità e alla frugalità con
l’esempio personale e non solo con le parole. Rimane vedova nel 1996, dopo aver accudito con pazienza ed
abnegazione il marito infermo da molti anni. La soddisfazione più grande per Maddalena è sempre stata la sua famiglia,
che non mancava mai di radunare nelle feste comandate e per la quale preparava attesissimi pranzi ,con un superbo
coniglio in civet di proverbiale bontà, che spandeva il suo aroma nei sentieri della frazione. Il trascorrere della vita non
le risparmia grandi dolori, quali la perdita dei figli, di una nuora amatissima e delle sue sorelle, tranne Giulia, oggi
novantaseienne. Le porta anche le semplici gioie di cui lei ha sempre saputo godere: la nascita dei pronipoti che lei ama
teneramente e l’orgoglio che traspare dalle sue parole quando racconta che a 74 anni ha ancora allevato il suo primo bis
nipote. Nel 2001 chiede di essere accompagnata alla casa di riposo Giachino di Sparone, ha problemi di vista e
comprende di non essere più in grado di vivere sola. Si inserisce subito bene in questa piccola struttura che pare una
grande famiglia, viene assistita con competenza , premura ed affetto, anche perché Maddalena sa farsi benvolere grazie
all’indole buona e rispettosa di tutti che l’ha sempre contraddistinta. Oggi a festeggiare questo incredibile traguardo
sono accanto a lei la sua famiglia, il parroco don Sergio e l’amministrazione comunale, le suore e tutto il personale della
casa di riposo Giachino di Sparone.