CLAUDIA ALBERICO Ricercatrice Fondazione IARD di Milano

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CLAUDIA ALBERICO Ricercatrice Fondazione IARD di Milano
Le Politiche Giovanili
nella provincia di Lecco:
priorità e proposte
d’intervento.
Mercoledì 26 maggio 2010
Sala Polifunzionale – Centro Civico Germanedo
Le Politiche Giovanili
nella provincia di Lecco
“Lavorare in rete: risorsa effettiva o
“vincolo”?
A cura di Claudia Alberico e Viviana Righi, Ricercatrici della Fondazione IARD di Milano
Le Politiche Giovanili nella provincia di Lecco: priorità e proposte d’intervento.
Mercoledì 26 maggio 2010
LA RICERCA QUALI- QUANTITATIVA (1)
METODOLOGIA – Action Research (k. Lewin), secondo cui, a partire dalle premesse teoriche sottese
al progetto S. S. In. G., sono stati individuati:
1)SOGGETTI TARGET
Rilevazione Quantitativa - Enti pubblici/privati del Lecchese coinvolti dai partner del
progetto per un totale di 100 soggetti del territorio, su 400 circa rilevati dalla banca dati
CISeD. Nello specifico: 17 associazioni - 22 enti pubblici (Comuni) - 14 cooperative sociali 8 centri di aggregazione giovanile - 2 Istituti scolastici - 6 ASL - 4 Biblioteche - 6
Informagiovani - 7 Servizi di giovani - 4 Tavoli di coordinamento
Rilevazione Qualitativa – Enti partner (sociogramma) – N. 18 coordinatori e responsabili di
ambiti differenti (interviste in profondità)
2)STRUMENTI quali-quantitativi , tipici della ricerca psico-sociale
Questionario - costituito da domande chiuse (a risposta multipla), somministrato agli enti
con cui i partner collaborano
Sociogramma - strumento di rilevazione sociometrica che ha consentito la rappresentazione
grafica della “rete sociale”, somministrato ai partner del progetto S.S.In.G.
Intervista in profondità – colloquio strutturato, svolto face to face con i coordinatori e i
responsabili di ambiti differenti per l’approfondimento della tematica.
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Mercoledì 26 maggio 2010
LA RICERCA QUALI- QUANTITATIVA (2)
AREE di indagine del QUESTIONARIO
Le caratteristiche e le modalità ‘di fare rete’ dei soggetti che ruotano e collaborano con i partner del
progetto S.S.In.G.;
la conoscenza delle Politiche Giovanili del territorio e l’influenza (positiva/negativa) che il lavoro di
rete può avere sullo sviluppo delle stesse;
la valutazione dell’impatto e delle ricadute che il lavoro di rete ha o meno sulla popolazione;
i soggetti delle reti e la disponibilità a partecipare/non partecipare a progetti in rete.
IL SOCIOGRAMMA
Rappresentazione grafica della “rete sociale” che i partner hanno rispetto:
alla propria posizione all’interno della rete;
alla posizione reciproca che assumono in funzione degli altri enti del territorio.
evidenziando “vicinanza – lontananza”; “accordo – disaccordo” tra i vari soggetti.
L’INTERVISTA IN PROFONDITÀ
Approfondimento rispetto al funzionamento delle reti territoriali, viste “dalla prospettiva di chi ha
responsabilità di coordinamento”.
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PREMESSE DELLA RICERCA QUALI-QUANTITATIVA
a) Concordanza tra i Partner del Progetto S.S.In.G. rispetto al concetto di “Politiche
Giovanili”
b) Difficoltà/fatica nella definizione unanime del concetto di “Rete” → “Collaborazione”
DIFFICOLTÀ RISCONTRATA ANCHE NEI DATI QUALI-QUANTITATIVI
I soggetti coinvolti sembra abbiano un idealtipo del “lavoro di rete”
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RISULTATI QUALI-QUANTITATIVI DELLA RICERCA (1)
CONNESSIONE TRA POLITICHE GIOVANILI E LAVORO DI RETE
6) Quanto ritenete di conoscere le direttive/normative vigenti in materia di
“Politiche Giovanili”?
55,8
60,0
40,4
50,0
Il livello di conoscenza delle
direttive/normative
vigenti
in
materia di Politiche Giovanili è
elevato”
40,0
30,0
20,0
0,0
MA …
2,9
10,0
0,0
PER NIENTE
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
Decisamente inferiore è la conoscenza delle politiche giovanili attuate
sul territorio: circa uno su tre dichiara di conoscerle poco
Mentre, superiore è la conoscenza degli enti attivi in materia di politiche
giovanili (il 62,5% li conosce “abbastanza”)
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RISULTATI QUALI-QUANTITATIVI DELLA RICERCA (2)
IL LAVORO DI RETE
1) La vostra organizzazione/il vostro ente lavora
in rete?
55,8
60,0
50,0
Circa due terzi degli enti che hanno
risposto al questionario hanno
consuetudine con il lavoro di rete.
40,0
21,2
30,0
18,3
20,0
INFATTI …
3,8
10,0
0,0
MAI
RARAMENTE
DI SOLITO
SEMPRE
Il 68,3% e il 12, 3% dichiarano di avere rispettivamente
“abbastanza” e “molte” competenze nel lavoro di rete
Il 96,2% ritiene che la rete possa incidere significativamente sulle
politiche giovanili
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RISULTATI QUALI-QUANTITATIVI DELLA RICERCA (3)
COME SONO I RAPPORTI ALL’INTERNO DELLA RETE?
Il 65% dichiara di avere “RAPPORTI SCELTI, RICERCATI”
a)Per la maggior parte rapporti di “ACCORDO” tra i partner (68%). (Il
28% considera i propri rapporti “neutri” e per il 4% sono rapporti di
“disaccordo”)
b)Di tipo “bidirezionale” (65%). Si sottolinea come il restante 35%
consideri i propri rapporti come “unidirezionali” (il 28% OUT, in uscita Vs
altri soggetti – il 7% IN, in entrata da altri soggetti)
ANCHE SE …
I SOGGETTI DELLE PROPRIE RETI VENGONO COLLOCATI NEL
SECONDO E TERZO ANELLO DEL SOCIOGRAMMA, INDICANDO
PERCIÒ LA “PROSSIMITÀ”, MA NON LA STRETTA VICINANZA.
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RISULTATI QUALI-QUANTITATIVI DELLA RICERCA (4)
QUALI SONO I VANTAGGI DEL LAVORO IN RETE?
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RISULTATI QUALI-QUANTITATIVI DELLA RICERCA (5)
QUALI SONO I VANTAGGI DEL LAVORO IN RETE?
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Mercoledì 26 maggio 2010
RISULTATI QUALI-QUANTITATIVI DELLA RICERCA (6)
ESISTONO OSTACOLI/CRITICITÀ NEL LAVORO IN RETE?
12) Esistono modalità e canali efficaci di comunicazione tra le reti dei
soggetti delle politiche giovanili presenti nel vostro contesto di
riferimento?
67,3
70,0
60,0
50,0
24,0
40,0
30,0
20,0
1,0
2,9
10,0
0,0
PER NIENTE
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
IL 67,3% SOSTIENE L’INEFFICACIA DEI CANALI
COMUNICATIVI TRA RETI