palladio - Mineral Test

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palladio - Mineral Test
PALLADIO
Identità, proprietà chimico-fisiche e metodi analitici
Il palladio è un elemento metallico duttile. Può formare composti organometallici solo pochi dei
quali hanno trovato impieghi industriali.
Il metallo palladio è stabile in aria e resistente all’attacco di molti reagenti eccetto acqua regia e
acido nitrico.
Trasporto ambientale, distribuzione e trasformazione
Molto del palladio nella biosfera è in forma metallica o come ossidi del metallo, che sono quasi
insolubili in acqua, sono resistenti a molte reazioni nella biosfera (es. degradazione abiotica,
radiazioni UV, ossidazione da radicali idrossilici) e non volatilizza in aria. Il palladio è stato trovato
nella cenere di alcune piante e ciò ha condotto alla convinzione che il palladio rispetto al platino sia
più mobile nell’ambiente e quindi biodisponibile per le piante.
Livelli ambientali ed esposizione per l’uomo
La popolazione generale è primariamente esposta al palladio attraverso leghe dentali, gioielleria,
cibo ed emissioni dai convertitori catalitici delle auto. Il consumo medio di palladio nella dieta per
l’uomo sembra essere superiore a 2 μg/giorno. Le leghe dentali sono la causa più frequente di
esposizione costante al palladio.
Cinetica e metabolismo nelle cavie e nell’uomo
Dopo una somministrazione intravenosa di composti diversi di palladio, il palladio è stato
riscontrato in numerosi tessuti di ratti, conigli o cani. Le più alte concentrazioni sono state trovate
nel rene, fegato, milza, linfonodi, ghiandola surrenale, polmone e ossa. L’informazione
sull’eliminazione e l’escrezione del palladio è scarsa e si riferisce maggiormente al cloruro di
palladio (II) e tetracloropalladiato di sodio (II), eliminati nelle feci ed urine.
Effetti sulle cavie e nei test in vitro
La somministrazione orale ha causato una tossicità minima. Segnali di tossicità acuta di numerosi
sali di palladio nei ratti e nei conigli includevano morte, diminuzione nel nutrimento e
nell’assorbimento di acqua, soggetti emaciati, casi di atassia, convulsioni clonico-toniche, effetti
cardiovascolari, peritoniti o cambiamenti biochimici (es. cambiamenti dell’attività di enzimi epatici,
proteinuria o chetonuria).
Cambiamenti funzionali o istologici nel rene sono stati trovati sia con i composti del palladio sia
con la polvere dell’elemento palladio. C’erano anche emorragie dei polmoni e dell’intestino tenue.
Il palladio applicato nella sua forma metallica non ha mostrato nessuna o poca citotossicità in vitro.
Effetti sull’uomo
Non ci sono informazioni sugli effetti del palladio emesso dai convertitori catalitici delle auto sulla
popolazione.
Le reazioni del palladio da solo (monoallergia) si presenta con bassa frequenza. Per lo più, sono
state osservate reazioni combinate con altri metalli (multi sensibilità), primariamente nichel.
Sottopopolazioni a speciale rischio di allergia da palladio includono persone con nota allergia al
nichel.
Effetti sugli altri organismi in laboratorio
E’ stato scoperto che molti composti del palladio hanno proprietà antivirali, antibatteriche e
fungicide.
Produzione di importanti composti di palladio
Molti composti di palladio si utilizzano come catalizzatori, come precursori del palladio metallico,
nella produzione di preparati chimici, nella fotografia, nella galvanoplastica e in medicina.
Produzione e perdite di fabbricazione
Ci sono tre rilevanti categorie di sorgenti puntiformi industriali per possibili emissioni di composti
di palladio: l’attività mineraria (di cui non ci sono informazioni disponibili), la raffinazione e la
lavorazione.
Ambiente biotico
Come metallo, il palladio non è biodegradabile, ma si presume che subisca reazioni di metilazione.
Non ci sono dati a supporto di ciò. Se ciò accadesse, il palladio potrebbe essere concentrato lungo la
catena alimentare.
Organismi terrestri
Non ci sono dati disponibili sul bioaccumulo di palladio negli organismi terrestri.
Aria
Ci sono pochissimi dati sulle concentrazioni di palladio in atmosfera.
Livelli trovati nella popolazione
L’esposizione della popolazione generale è attraverso aria, cibo, acqua e attraverso il rilascio dagli
impianti dentali contenenti palladio.
Cibo
Le reali concentrazioni di palladio nel cibo proveniente da vari paesi variano grandemente in base al
prodotto alimentare e alle condizioni di crescita (terreno).
Assorbimento
La polvere di palladio, che è quasi insolubile nell’acqua distillata, è stata trovata dissolversi
apprezzabilmente in mezzi biologici come il succo gastrico e il siero sanguigno o in soluzioni
acquose (sotto un’atmosfera aerobica) di composti come peptidi e aminoacidi.
Distribuzione negli organi e nel sangue
Dopo inalazione cronica di cloropalladiosamina (5.4 o 18 mg/m3; 5 h/giorno, 5 giorni/settimana,
per 5 mesi), le concentrazioni più alte di palladio sono state trovate nel polmone, fegato, rene,
ghiandola surrenale e tratto gastrointestinale di ratti.
Eliminazione ed escrezione
L'informazione sull’eliminazione e l’escrezione del palladio è scarsa. Molti esperimenti sugli
animali si riferiscono al cloruro di palladio (II) o tetracloropalladiato di sodio (II) che vengono
eliminati attraverso feci ed urine. Non è stato trovato nessun aumento significativo nell’escrezione
di palladio per via urinaria nei tre volontari a cui è stata impiantata una lega dentale e che sono stati
monitorati per 3 mesi dopo l’inserimento. Ciò era atteso, a causa del bassissimo contenuto di
palladio (<0.5%) di questa lega.
Sensibilizzazione
E’ stato scoperto che alcuni composti del palladio danno fenomeni di sensibilizzazione cutanea.
Cancerogenicità
Ci sono solo poche informazioni disponibili sul potere cancerogeno del palladio. Non ci sono studi
disponibili sulla cancerogenicità dopo esposizione inalatoria al palladio.
Neurotossicità
Sintomi come l’atassia, tremori corporei (osservati nei ratti) dopo somministrazione di alte dosi di
composti di palladio possono essere indicativi di qualche potenziale neurotossico.
Meccanismo di tossicità/modalità di azione
La modalità di azione degli ioni di palladio e del palladio elementare (come metallo nelle leghe
dentali o come polvere dispersa) nei sistemi biologici non è totalmente chiaro. Essi hanno il
potenziale non solo di disturbare l’equilibrio cellulare o sostituire altri ioni essenziali, ma anche di
interagire con gruppi funzionali di macromolecole, come le proteine (es. enzimi, proteine di
trasporto legate alle membrane etc.) o DNA/RNA, quindi disturbare una varietà di processi
cellulari.
Studi che riportano le frequenze di allergia al palladio
In aggiunta alle descrizioni dei casi, ci sono numerosi studi che riportano la frequenza dell’allergia
al palladio.
Cancerogenicità e altri effetti
Non ci sono dati sulla cancerogenicità, tossicità riproduttiva o altri effetti sull’uomo.
Microrganismi
E’ stato scoperto che molti composti del palladio hanno proprietà antivirale, antibatteriche e/o
fungicide. Concentrazioni richieste per gli effetti antimicrobici erano nell’intervallo 12.5–2000
mg/litro.
Esposizione della popolazione generale
L’immissione del palladio con il cibo o l’acqua da bere è bassa. Ci può essere un consumo
maggiore in alcuni gruppi che mangiano cibi con alti livelli di palladio (es. alcuni tipi di molluschi).
Con le leghe dentali è stata documentata un’esposizione orale addizionale. Il palladio nella saliva
può raggiungere concentrazioni superiori a 10 μg/litro e ciò contribuisce considerevolmente
all’immissione totale di palladio (<1.5–15 μg/persona al giorno, assumendo una produzione di 1.5
litri di saliva al giorno) in soggetti che hanno leghe dentali.
Il contatto della pelle o della mucosa con gioielleria contenente palladio e leghe dentali sembrano
essere un’importante fonte di esposizione.
Esposizione sul luogo di lavoro
Se non ci sono misure protettive (es. maschere, guanti), i tecnici dentali possono essere esposti a
livelli massimi di 15 μg palladio/m3 in aria, conducendo principalmente a esposizioni da inalazione
e probabilmente anche dalla pelle. Esposizioni al palladio o composti di palladio (sotto forma di
polveri o soluzioni) possono presentarsi anche nei lavoratori che fanno estrazione di palladio,
fusione, raffinazione o che lavorano nell’industria di riciclaggio, in quella chimica, particolarmente
nella manifattura di catalizzatori, nell’industria elettronica o nella fabbricazione di strumenti ottici e
di gioielleria.
Destino nel corpo
L’emivita biologica del palladio nei ratti è stata stimata essere 12 giorni.
Pericoli per la salute
Molti sali di palladio possono causare irritazioni gravi primariamente alla pelle e agli occhi. Un
importante bersaglio è il sistema immunitario. Persone con nota allergia al nichel spesso mostrano
allergia al palladio. Quasi tutte le persone con allergia al palladio sono anche sensibili al nichel.
Sono state osservate interazioni con il DNA in vitro. Un’inibizione della sintesi di DNA è stata
dimostrata sia in vitro che in vivo. Il rischio cancerogeno da esposizione per via orale ai sali di
palladio o attraverso impianti metallici contenenti palladio non è chiara.
Persistenza, destino e trasporto
Il destino del palladio nella catena alimentare acquatica e terrestre non è chiaro.