Piaggio, i perché di una crisi infinita
Transcript
Piaggio, i perché di una crisi infinita
12 40 .Savona STAMPA .LA DOMENICA 19 GIUGNO 2016 ECONOMIA Un polo tecnologico rimasto a terra A sinistra il drone militare P1HH, progetto su cui l’azienda conta molto per uscire dalla crisi e del quale ha anche parlato recentemente il ministro della Difesa Roberta Pinotti Villanova d’Albenga Piaggio, i perché di una crisi infinita Il drone militare che non decolla, progetti in ritardo e conti in rosso frenano il rilancio Il trasloco che fa discutere 1 Lo sposta- mento della fabbrica da Finale a Villanova avrebbe dovuto garantire un salto di qualità tecnologico. «Invece siamo tornati indietro. Basta vedere come si lavora, e su cosa si lavora, per capire che il passo è stato fatto a ritroso. Siamo fermi a trent’anni fa», commentano gli operai Vertenza PIER PAOLO CERVONE VILLANOVA D’ALBENGA Forse la svolta è vicina, molto vicina. Ma la crisi della Piaggio Aerospace è ricca di retroscena e di misteri. Mai risolti. E l’agonia dell’azienda, dopo la chiusura della storica fabbrica di Finale Ligure con relativo spostamento di dipendenti e impianti nel nuovissimo, anche avveniristico, stabilimento di Villanova Albenga non accenna ad avere fine. Mentre altre aziende del settore, come Alenia e Aermacchi, hanno ripreso a produrre dopo aver superato di slancio il buco nero che si era aperto dal 2008 in poi, l’anno orribile (e seguenti) per l’economia europea. A riportare il sorriso in casa Piaggio è stata, nei giorni scorsi, il ministro della Difesa, la genovese Roberta Pinotti. In una intervista ha assicurato, come peraltro aveva garantito due anni fa nella sua ultima visita a Finale Ligure, di seguire da vicino le sorti dell’azienda e di affrontare il tema della sostenibilità dell’impresa con il ministro allo Sviluppo economico Calenda. «Per quanto mi riguarda, il P1HH è utile per le potenzialità di questo velivolo che può avere avere usi diversi, dal militare alla tutela dell’ambiente, dai beni culturali alla sicurezza pubblica - ha detto il ministro - Per le necessità che la Difesa avrà per Una scena che si è ripetuta molte volte: gli operai della Piaggio davanti ai cancelli del nuovo stabilimento di Villanova il futuro, stiamo prevedendo di finanziare alcuni aspetti nella legge di stabilità, vista l’oggettiva utilità di questo strumento. Oggi utilizziamo droni americani Predator. Se quello di Piaggio è un prodotto in grado di passare dal prototipo alla produzione, riteniamo di averne bisogno. Abbiamo già una stima, ma prima ne parlerò con il ministro dell’Economia Padoan. Sicuramente la Difesa renderà evidente questa sua scelta». E le buone notizie finiscono qui. In attesa di un vertice romano a Palazzo Chigi che non è stato ancora fissato. Veniamo alle note dolenti. La consegna dell’aereo a pilotaggio remoto continua a subire rinvii. Lo sceicco di Abu Dhabi, Mohamed Bin Zayed Al Nahyan, che possiede il 100 per 100 delle azioni della società Mubadala, non è soddisfatto. Continua a investire, ma risultati pochi. Piaggio ha accumulato 450 milioni di perdite tra il 2011 e il maggio 2015. Per chiudere il bilancio 2014, che presentava un patrimonio netto negativo di 50 milioni, Mubadala ha dovuto trasformare in capitale un suo credito di 108 milioni. E i conti a fine 2015 sono anche peggiori. Il settimanale L’Espresso ha potuto consultare la relazioni del comitato esecutivo. E dai documenti del gennaio scorso emergono al 31 dicembre ricavi consolidati preconsuntivi per 201 milioni, contro i 323 inizialmente stimati, margini in profondo rosso e disponibilità di cassa per appena 2,8 milioni. Ma gli Emirati, dopo la pressione sui sindacati con le ripetute richieste di cassa integrazione, hanno altre armi in mano per indurre il governo italiano a intervenire sul fronte Piaggio. Intanto perchè sono azionisti importanti di Unicredit. Poi sono soci di controllo in Alitalia. Tutta la vicenda ha un rilevante ruolo strategico. Torniamo a Villanova d’Al- benga. Chi lavora in fabbrica è perplesso. E pone alcuni interrogativi. Perchè non ci sono investimenti per la produzione di parti di velivoli? La Piaggio ha sempre lavorato per conto di altre aziende del settore, come Dassault e Alenia. E grazie a questo che è stata superata la terribile crisi all’inizio degli Anni 90. Mentre Piaggio è di nuovo in mezzo al guado, altre società (Piper, Cessna, Pilatus) hanno ripreso a produrre e sono sul mercato. Basta andare a vedere come si lavora, e su che cosa lavorano, i dipendenti di Cameri (Alenia) e Venegono (Aermacchi) per capire la differenza. <Nei motori – osservano le tute blu – abbiamo seguito la tecnologia, nei velivoli no. Non siamo entrati in alcun progetto. Che fine ha fatto il P1XX? Un aereo di categoria superiore voluto fortemente dalla società indiana di Tata. Poi è sparito dalla circolazione. Sono state gettate nel cestino migliaia di ore di studi e progettazioni. E siamo spariti dal settore civile. Il passaggio da Finale Ligure a Villanova doveva anche rappresentare un passaggio altamente tecnologico. Invece siamo tornati indietro». E se non decollerà il drone, Piaggio andrà decisamente in picchiata. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI