pubalgia - Studio Nizzoli
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PUBALGIA www.studionizzoli.it La Pubalgia è una Sindrome dolorosa della griglia pelvica localizzata in special modo nella sinfisi pubica; essa colpisce principalmente gli atleti e le donne in gravidanza. Sebbene tra gli sportivi l’incidenza maggiore è tra i giocatori di calcio essi non sono i soli a soffrirne, infatti, schermitori, atleti dediti alla corsa, ballerini, tennisti e fantini spesso vengono nel mio studio accusando quel fastidiosissimo dolore pubico. Questo problema è associato con diversi gradi di lesione dei muscoli della zona frontale/bassa dell’addome, della sinfisi pubica e degli adduttori. La diagnosi clinica è confermata dalla RX, che può solo mostrare anomalie radiologiche dell’articolazione pubica nei casi di osteo-artropatie microtruamatiche pubiche o di tendiniti delle inserzioni. Le anomalie si rilevano prima nella scintigrafia che negli esami radiologici e così anche i miglioramenti saranno evidenti prima nell’esame scintigrafico che nel RX. Una RMN può essere utile per diagnosticare una lesione dei muscoli addominali o degli adduttori, e può anche evidenziare una lesione della sinfisi pubica. E’ sempre bene avere prima un approccio Osteopatico della pubalgia e solo dopo, nel caso del suo fallimento o di dolorose recidive, giungere al trattamento chirurgico, il metodo Nesovic, che viene eseguito bilateralmente. Pubalgia e Sport La forma che generalmente interessa gli sportivi è quella dellapubalgia da sindrome rettoadduttoria e spesso, la pubalgia negli atleti è la conseguenza di altri fattori legati ad alterazioni statiche e dinamiche del rachide, del bacino e degli arti inferiori; infatti, l’iperlordosi lombare, la displasia congenita dell’anca, la dismetria degli arti inferiori sono tra le cause più frequenti che possono determinare l’insorgenza della pubalgia; una delle cause predisponenti più comuni è comunque la asimmetria del bacino, che può evidenziarsi con un attento Esame Posturale. La zona pubica è molto spesso il punto d’incontro-scontro delle forze che arrivano dal basso (l'impatto al suolo) e di quelle discendenti (peso del tronco). Per l'atleta, tutto procede bene finché i suoi muscoli hanno una lunghezza ed un'elasticità tali da consentire l'assorbimento di questi impatti, mantenendo una coordinazione ottimale. Spesso la causa delle pubalgie sono i muscoli posteriori della coscia (hamstring), che si sviluppano eccessivamente e si accorciano, impedendo così al ginocchio di estendersi correttamente ad esempio mentre si corre, in questo modo i muscoli adduttori non trovano più lo spazio biomeccanico per lavorare in modo corretto: si contraggono e s’irrigidiscono. Il movimento non riesce più ad essere ampio e fluido, come sarebbe invece necessario nella performance atletica; durante l’attività sportiva il corpo ha bisogno di dispiegarsi per esprimere la sua massima potenza ed invece, in questo caso, viene sollecitato mentre è bloccato. La griglia pelvica ed in special modo la sinfisi pubica sono l’incrocio di spinte di forze contrapposte, rendendoli facilmente vulnerabili. Nel momento in cui uno o più gruppi muscolari diventano ipertonici s’instaurano delle congestioni, che alterano il corretto metabolismo muscolare. Al tatto gli adduttori saranno molto più dolenti degli ischio-crurali della coscia, ma sono proprio questi ultimi che devono avere la precedenza nell'essere trattati, allungati e rimessi in fase, altrimenti gli adduttori non riusciranno mai a riprendere correttamente la loro funzionalità nella biomeccanica. Pubalgia e Gravidanza Uno dei problemi che maggiormente affliggono le donne durante la gravidanza è la pubalgia. Talvolta alcuni terapisti, poco informati a riguardo, hanno liquidato le loro pazienti, che si lamentavano di questi dolori, dicendo loro che era un segno evidente della necessità di un parto cesareo; ma tutto ciò non è assolutamente vero! Durante la gravidanza i movimenti di nutazione e contronutazione apportano grandi stress alla griglia pelvica, e nel caso in cui già da prima vi fosse una restrizione nel movimento articolare, magari silente, è ovvio che durante la gravidanza si manifesti in forma dolore. Ecco perché, sarebbe sempre bene fare controllare, da un Osteopata qualificato, la propria postura. La sinfisi pubica e le articolazioni Sacro-iliache giocano un ruolo molto importante durante la gravidanza, in quanto la loro flessibilità permette alle ossa di muoversi liberamente in modo tale da permettere al feto di svilupparsi e muovere in maniera ottimale, e di consentire un parto meno traumatico, il tutto viene facilitato, durante la gravidanza, dagli ormoni relaxina e progesterone che aiutano i legamenti del vostro corpo ad essere più elastici del solito. Riassumendo la pubalgia, nelle donne in gravidanza, è causata da una restrizione biomeccanica della griglia pelvica e/o da uno squilibrio ormonale; essa può essere di vari livelli ed intensità di cui quella più comune in gravidanza prende il nome di Diastasi della Sinfisi Pubica o DSP. Relazione tra malposizione del feto, taglio cesareo e Problemi biomeccanici della griglia pelvica Recenti ricerche hanno rilevato un collegamento tra il malposizionamento del feto, e poi quindi tutte le sue ben note conseguenze, ed il disallineamento delle ossa, e quindi articolare, della griglia pelvica della madre gestante. Tra i malposizionamenti abbiamo: • Podalico(di piedi o di sedere), il 20/25%. • Occipite posteriore(la testa è in basso ma guarda lo stomaco della madre invece della sua schiena), il 10%. • Testa piegata da un lato, in modo tale che il feto si presenta principalmente con i parietali piuttosto che con la parte alta della testa. • Posizionamento del feto con le mani e le braccia sul viso. Tutti questi malposizionamenti tendono a causare gravidanze e travagli molto difficili e dolorosi sia per la madre che per il feto, portando come conseguenza l’uso del forcipe, ormai poco usato, e del taglio cesareo. Sintomi I sintomi della DSP variano da persona a persona, comunque ve ne sono di comuni come: fastidio e dolore nella zona pelvica, un dolore interno; e spesso molte donne se palpate anche delicatamente provano dolore. Ogni attività che implichi il sollevamento o la separazione di una gamba provoca dolore, perfino lo stesso sollevare la gamba per infilarsi i pantaloni, o l’uscire dall’auto, il sedersi od il sollevarsi da/su una sedia, il salire le scale diventano penosi. Molti movimenti diventano impossibili quando si soffre di pubalgia. Sebbene il dolore sia il sintomo più comune molte donne hanno anche una sensazione di essere bloccate a livello del bacino, le loro anche sembrano non muoversi. Riassumendo i sintomi principali della DSP sono: • Dolore pubico. • Dolenzia al tatto del pube. • Dolore alla bassa schiena, specialmente nell’area sacro-iliaca. • Difficoltà a girarsi nel letto. • Difficoltà a salire e scendere le scale, salire e scendere dall’automobile etc. • Schiocco nel bacino quando si cammina, dovuto al tendine non all’articolazione. • Andatura ondeggiante. • Difficoltà nel prendere il passo, specialmente dopo il risposo. • Problemi alla vescica(incontinenza temporanea). • Alterazioni somatiche della sinfisi pubica percepibili al tatto di un esperto Osteopata. Consigli per alleviare i dolori da pubalgia 1. Usate un cuscino in mezzo alle gambe quando risposate a letto. 2. Durante la gravidanza usate un cuscino anche sotto il sedere. 3. Cercate di mantenere le gambe parallele e simmetriche il più possibile quando vi muovete a letto. 4. Usate dei materassi tipo Tempur. 5. Praticare del nuoto, aiuta ad alleggerire le tensioni sulle articolazioni. 6. Fate della ginnastica aerobica in acqua. 7. Quando si è in posizione eretta e fermi cercare di distribuire il peso del corpo in maniera uguale su entrambe le gambe. 8. Vestitevi da seduti specialmente quando indossate pantaloni o biancheria. 9. Evitate di mettervi seduti a “cavalcioni”. 10. Nel salire e scendere dall’automobile muovete le gambe insieme e non separatamente. 11. Per ridurre il dolore e l’infiammazione, applicate nella zona borse di ghiaccio. 12. Fate movimenti delicati, evitate assolutamente movimenti bruschi. 13. Evitate di sollevare pesi da terra. 14. Evitate attività sportive che comportino abduzione degli arti inferiori. 15. Consigliatevi con il vostro Osteopata di fiducia. Mft Roberto Nizzoli