l`école - Archinfo

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— Festival della Creatività 2009
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— 66° Mostra del Cinema di Venezia 2009, Lido Philo
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Preview
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Bologna
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Regustazione
giorni
dal 2 al 12 settembre
luogo
Lido di Venezia
giorno
15 ottobre
ore
16.00
luogo
Firenze
Fortezza Da Basso
Salone Spadolini
giorni
dal 28 al 31 ottobre
luogo
Fiera di Bologna
via dell’Efficienza
Energetica
Padiglione 19
Stand C27
giorni
28, 29, 30, 31 ottobre
1 novembre
orari
10.00
da La Pillola 400
15.00
dall’Alloro Suite Hotel
luogo
location dei 5 sensi
Saie in
L’École del Rusco all’interno del SAIE
(Salone Internazionale dell’Industrializzazione Edilizia) realizza un salottoinfopoint cultural-sostenibile in grado di offrire uno spazio relax ricavato da materiali di
recupero, all’interno del quale si trova la tecnologia necessaria (computer e stampanti) per reperire e stampare informazioni su luoghi, esercizi e
quant’altro parli di Bologna e di sostenibilità.
L’installazione artistico-performativa è il funzionale anello di congiunzione fra l’interno (la fiera) e l’esterno (la città)
fornendo informazioni utili che rendano cosciente il fruitore
delle offerte contemporanee a Bologna.
Ciclo-tour-info-culturalsostenibile in Bologna città
L’associazione culturale La Pillola 400 è lieta di offrire alla città
di Bologna ed ai suoi avventori un tour guidato caratterizzato
dall’estrema ricerca che l’associazione stessa insegue per
coniugare un’offerta che unisca presente e passato valorizzandoli in chiave contemporanea e sostenibile. Bologna vive
un momento di passaggio. Bologna vive un momento di trasformazione. Bologna è viva. La città è cresciuta. Oggi ve
la mostriamo come ieri non ancora si poteva immaginare:
contemporanea
Bologna e L’École del Rusco 2009
I sensi del recupero
Itinerario educativo ciclabile di due ore circa nelle cinque location del festival di arte e sostenibilità.
L’Associazione Culturale La Pillola 400 è lieta di presentare il primo tour educativo durante i giorni del
festival di arte e sostenibilità L’Ècole del Rusco 2009
– I sensi del recupero.
Il tour, disponibile dal 28 ottobre al 1 novembre
2009, sarà così composto:
— Ritrovo nella sede de La Pillola 400 >
accoglienza + omaggio Gadget École
+ itinerario
— Tatto > P.zza Liber Paradisus
— MAMbo > visita esterna alla Manifarttura delle
Arti + pausa al caffè
— Udito + sesto senso > Piazza Re Enzo
— Olfatto > Cortile d’onore di Palazzo D’Accursio
— Vista > P.zza Maggiore
— Gusto > Il Quadrilatero, visita al quartiere
e alle sue botteghe storiche
— Galleria La Pillola >
esposizione Super Houses Consortium
Architettura e Supereroi, a cura di Docklab
— Alloro Suite Hotel > decompressione analcolica
+ consegna biglietto omaggio
per il SAIE (possibile solo per
il tour delle 10 di mattina)
Le biciclette sono elettriche ed il tour è gratuito.
Parliamo
(di) sostenibile
In occasione della IV edizione de L’Ècole del Rusco
l’organizzazione propone di affiancare alla manifestazione una forte struttura didattico-formativa. Se da una
parte l’evento veicola messaggi di sostenibilità e recupero attraverso il linguaggio universale dell’arte, dall’altra
vuole parlare di questi stessi temi anche in termini scientifici, mantenendo, però, una dimensione divulgativa, alla
portata di tutti.
giorno
20 ottobre
orario
dalle 19.00 alle 23.00
luogo
La Pillola 400
via Algardi 3/A
Il dibattito che anticiperà la manifestazione si pone come un
momento di incontro tra soggetti differentemente legati al
mondo della sostenibilità che porteranno, ognuno a suo modo,
ad un pubblico composto in maniera eterogenea da addetti ai
lavori e semplici cittadini, una propria testimonianza in merito.
Intervengono, tra gli altri, il Professor Vincenzo Balzani e il
Professor Andrea Segrè.
Persona vs memoriale
Installazione site specific di Marcello Tedesco. Opera prima.
giorno
31 ottobre
orario
dalle 15.00 alle 19.00
luogo
Teatro dell’Accademia
di Belle Arti
via delle Belle Arti 54
Aperitivo al De Marchi
Il bar De Marchi, storico bar di Bologna organizza un aperitivo di chiusura della manifestazione. Il concerto/spettacolo
Anche i gamberi possono tornare sui propri passi accompagnerà la serata. Le particolari sonorità di Jacopo Barone e Simone Duzzi, sguizzando dal blues al funky, dall´afro al manuche, testimoniano a loro modo la percorribilità di strade non
ancora ben sedimentate nel nostro immaginario collettivo.
giorno
1 novembre
orario
19.00
luogo
Bar De Marchi
piazza S. Francesco 8
Quel che resta nel piatto
Cena di chiusura.
A chiusura dell’intera manifestazione il collettivo Mensa
(Menu Storici e d’Autore) organizzerà una cena evento, su
invito, con un menu studiato per l’occasione, realizzato con
ricette tratte dal libro L’arte di utilizzare gli avanzi della mensa
del noto scrittore-gastronomo Olindo Guerrini.
giorno
4 novembre
orario
20.30
luogo
Antica Salsamenteria
Tamburini, via Caprarie 1
intervengono prof. Fabrizio Lollini
dott. Rino Pensato
Pensavamo di essere capaci di realizzare un format in grado di poter generare un momento di condivisione, di informazione, di buone pratiche, attraverso l’arte. arte come strumento. arte come istinto.
arte. Eravamo incoscienti. Ci siamo riuniti e riconosciuti. Abbiamo creduto in un’unica direzione. Tutti.
Era nata L’École del Rusco. Col 2009 compie quattro anni. Pensavamo di riuscire a comunicare.
Abbiamo creduto nelle vie contemporanee imparando il dialetto e l’inglese. Abbiamo impugnato gli
strumenti della sperimentazione e dell’esperienza. I portici della nostra città hanno protetto dalle
interperie gli ospiti. Le nostre piazze hanno condiviso I colori di questi anni. Le buone pratiche
intanto sono divenute sostenibili. Oramai rischiamo di essere di moda, rischiamo di essere
confusi, rischiamo pure di essere fraintesi in un concetto commerciale. Non dimentichiamo,
L’École del Rusco è una manifestazione di arte e rifiuti e vuole tradurre le vecchie e nuove
maniere sostenibili attraverso espressioni artistiche. Il commercio è altra cosa, differisce
negli obbiettivi e nei risultati. Non dimentichiamolo. Nessuna civiltà può pensare se stessa
se non dispone di altre società che servano da termine di confronto: un altrove nel tempo
(popol-azione di ieri, popol-azione di oggi) così come un altrove nello spazio (città di ieri,
città di oggi). Quanto più sapremo guardare alla storia non come una morta eredità che
ci appartiene senza nostro merito; sapremo interpretarla al di fuori dei muri che noi
crediamo la contengano integra ed intatta solo perché fatti di mattoni; sapremo (ri)
conoscerla come una ricchezza da riconquistare giorno dopo giorno in una attenta
e quotidiana autocritica; solo allora saremo nelle condizioni di sapere da dove
veniamo e muoverci sicuri di sapere dove vogliamo andare. Bene. Siamo arrivati
al quarto anno ancora intatti negli intenti, siamo arrivati al 2009 credendo ancora nella contemporaneità delle nostre proposte, certi dei nostri errori, grati
a molte persone. L’École del Rusco nasce da un gruppo di poche persone,
alcuni sono usciti altri entrano, comunque persone, il lato umano delle cose,
questa la nostra scelta. Ancora oggi. La quarta edizione è tradotta attraverso I cinque sensi: L’École del Rusco – I sensi del recupero. Con questo
Direzione artistica
strumento gli artisti ed I curatori si sono confrontati avviando un’intensa
Marco Landini
ricerca di concetto e di metodo, conclusasi tramite l’apporto e la partecipazione dei nostri sostenitori. Il dialogo di intenti fra La Pillola 400 ed i
partner sostenitori è stata la vera sorpresa della natura di questa edizione.
Fondamentale è stata la selezione di partner in grado di collaborare e partecipare
alla manifestazione, di portare la propria esperienza già sostenibile in aiuto reale al
format, agli artisti, ai fruitori, aggiornati così nella scelta quotidiana di prodotti ed offerte
contemporanee rispettose dell’ambiente e di chi lo vive. Continuiamo ad aggiornarci.Continuiamo nelle piazze a condividere attraverso gli artisti le nostre idee. Grazie a tutte le persone che
hanno condiviso questi Quattro anni. Grazie per avere creduto nella forza delle idee.
Con il contributo di
Sponsor tecnici
Cultura e rapporti con l’Università
COMUNE DI BOLOGNA
Quartiere Navile
Media partner
Gilberto
Partner
Sostenitori
Mekki.it
Bar De Marchi
www.ecoledelrusco.net
[email protected]
www.lapillola400.net
[email protected]
L’École del Rusco 2009 azzera le proprie emissioni di CO2 grazie ad AzzeroCO2
Sono l’unico materiale cartaceo informativo prodotto da L’École del Rusco per ridurre al minimo gli sprechi
Patrocini
Cos’è L’École del Rusco?
La Pillola 400
Una manifestazione artistica con una base espressamente rivolta alla sostenibilità ambientale e al recupero
dei rifiuti. L’École del Rusco; da quattro anni ricerca e
propone una commistione tra arte e recupero lavorando con un duplice intento:
- sensibilizzare sull’importanza di temi legati alle risorse
ambientali e alle difficoltà dello smaltimento dei rifiuti.
- educare in maniera non convenzionale alla riduzione
degli sprechi.
Sensibilizzazione ed educazione si fondono in un
progetto che utilizza l’arte come forma comunicativa
diretta.
Una scelta dettata dalla natura aperta del concetto
stesso di arte.
Sensibilizzare ed educare significano, per noi, mostrare un punto di vista nuovo e diverso sui rifiuti.
Significa incuriosire e stimolare, proponendo una
lettura del rifiuto non come qualcosa da smaltire
una volta esaurito il suo ciclo, ma come materia a
cui dare nuova vita. Vita per la quale non era stata
pensata e prodotta, ma che automaticamente trae
linfa dalla sua rinascita e si riveste di nuovi significati
e nuovi possibili usi, altri, lontani, talvolta opposti da
quelli originari ma ugualmente, se non maggiormente,
legittimi poiché un “prodotto”, una “merce” si trasforma
ed acquista un valore aggiunto incalcolabile quando su di
esso viene fatto un investimento emozionale. “Un” oggetto
diviene “quell’ ” oggetto, personale, unico, insostituibile.
L’École del Rusco è una scuola che non solo insegna, ma
apprende, dialoga e si arricchisce attraverso l’esperienza.
Ha quattro anni, e in quattro anni è passata da una sola piazza
a cinque luoghi cruciali di Bologna. Non sappiamo dove andrà
ma sappiamo dove vogliamo che vada: OVUNQUE. L’École del
Rusco è una creatura viva, che respira, che gioca, che pensa,
che cresce. Noi cresciamo insieme a lei, voi potete crescere
insieme a noi.
È un’associazione culturale che
progetta e realizza eventi.
Piazza Re Enzo ospita l’installazione di Troungtac (formato dal musicista Filippo Pavoncelli e
dal fotografo Sandro Di Fatta). Re/screaming
mette in scena un processo. Attraverso trattamenti fotografici professionali alcune immagini
vengono impresse su materiali ed oggetti dismessi senza però fissarle al supporto, in modo che subiscano trasformazioni continue per tutta la durata
della manifestazione.
Spazio occupato dagli oggetti e spazio libero fruibile dai
visitatori sono nettamente distinti. Tuttavia fotocellule e
sistemi interattivi collocati in parte nello spazio occupato,
inviteranno il pubblico ad oltrepassare questa linea di demarcazione. L’interazione suggerita è un’interazione invasiva.
Questo invito a compenetrare lo spazio vuole significare che
il ri-uso è impossibile senza l’intervento dell’uomo: gli oggetti
resterebbero sonoramente inerti ma grazie a questa volontà di
intervento possiamo portare a termine il processo di cambiamento posto in essere dall’installazione.
Promuove la cultura della sostenibilità nella convinzione
che l’arte possa essere un
efficace veicolo per la divulgazione di messaggi etici e
ambientali.
Sostiene progetti culturali
collaborando con istituzioni, aziende e imprese che
coniugano i propri risultati
personali con il territorio e
la collettività, consolidando
la partnership tra impresa e
cultura.
Ha realizzato (come Organizzazione Culturale La Pillola)
mostre collettive e personali
di artisti italiani e stranieri,
eventi d’arte partecipata.
sesto senso
luogo
Piazza Re Enzo
orario
10.00 - 20.00
Il sesto senso è per definizione
indefinito e concettualmente
colpisce e implica l’intuizione.
All’interno della manifestazione rappresenta la comunicazione; informa il pubblico
riguardo le finalità dell’evento, gli organizzatori, i partner, le opere artistiche.
La location ospita due
opere di Ennio Bertrand
e Pietro Mussini, artisti
contemporanei che
lavorano principalmente con la luce.
udito
Come le immagini così gli oggetti su cui esse vengono impresse subiscono una trasformazione che li
pone al centro di un processo simbolico di riuso, poiché da semplice spazzatura divengono supporti per
la fotografia. Questo “divenire” è sottolineato da un
intenso dialogo tra gli oggetti e i suoni che li rappresentano. La coerenza formale è assicurata a livello sonoro
proponendo anche in questa dimensione un processo
costante di trasformazione garantito dall’intervento diretto dei fruitori. Attraverso fotocellule e sistemi integrati, essi agiscono sullo spazio modificandone la sonorità
con semplici interazioni manipolatorie.
Il suo obiettivo è contribuire a
rendere la cultura un progetto
condiviso da ampie fasce della
società.
luogo
Piazza Re Enzo
opera
re/screaming
artisti
Troung-tac
Filippo Pavoncelli Sandro Di Fatta
curatoreGiulia Barbieri
orario
10.00 - 20.00
Mentre le immagini si trasformano e gli oggetti assumono nuove
funzioni e valenze si chiede di prestare orecchio ai suoni che
accompagnano questa trasformazione: ascoltare attentamente i
processi di cambiamento è fondamentale per imparare a riconoscerne la voce in mezzo ad una miriade di rumori di fondo.
L’artista riflette sull’oggetto-bidone e vi assegna il ruolo
di “approdo ultimo” delle vite indesiderate degli individui,
come metonimia degli oggetti scartati.
In questo senso le nostre esistenze lasciano una propria
traccia nel bidone, facendo si che rifiuti-che-sono-oggettiche-sono-memoria condividano lo stesso luogo.
Sulla base di una simile riflessione è palese che l’operazione che compie l’artista collocando una moltitudine
di bidoni in un luogo pubblico ha la valenza simbolica
di portare le vite degli individui in piazza.
vista
Piazza Maggiore è il teatro dell’installazione Vivaio di Simone
Bellotti. Paradossalmente il lavoro dell’artista si sviluppa attorno
ad un oggetto domestico che tendiamo a collocare in spazi
nascosti o angoli “ciechi” all’interno delle nostre abitazioni: il
bidone della spazzatura.
luogo
Piazza Maggiore
opera
Vivaio
artisti
Simone Bellotti
curatoreIlenia Gamberini
orario
tutto il giorno
L’azione del Bellotti valorizza l’oggetto “bidone” che
diviene il custode di un rifiuto che non è più rifiuto
ma “memoria del vissuto”.
I bidoni, dunque, come espressioni per derivazione e contrasto degli individui. Da qui il loro
assemblaggio e la loro compresenza in uno
stesso spazio fisico equivarranno ad un simbolico agglomerato umano che, disposto modularmente replicherà la struttura di un vivaio.
Regustazione è l’installazione ospitata nell’antico
Quadrilatero del centro
storico, da sempre crocevia dell’eccellenza culinaria bolognese.
Regustazione lavora contemporaneamente su due livelli distinti;
accanto ad un recupero fisicoetico viene proposto un recupero
ideale-edonistico: quello del senso
del gusto.
Troppo spesso in una società caotica e frenetica come la nostra, i
consumi alimentari non sono critici
e ragionati quanto piuttosto dettati
da esigenze conseguenti a stili di
vita frammentati e costantemente
“di fretta”. Non c’è molto tempo per
assaporare un cibo, cosicché il nostro
gusto va lentamente atrofizzandosi a
causa anche dell’appiattimento portato
da un’ossessiva globalizzazione.
I passanti e i visitatori del Quadrilatero
possono sperimentare un momento di
“gusto puro”, cioè non contaminato dagli altri sensi, grazie ad un allestimento
creato ad hoc e customizzato dagli artisti
David Vecchiato e Fidia. Una degustazione
degli assaggi offerti da Last Minute Market,
dai commercianti della Mutua Salsamentari
e da Ikea Store - Casalecchio di Reno, viene proposta, attraverso il food design de La
Papilla Brilla, in una situazione di isolamento
sensoriale.
gusto
L’intervento intende promuovere il consumo responsabile e il recupero dei
beni alimentari, così come il
progetto Last Minute Market
dell’Università di Bologna fa da
anni con i prodotti in scadenza
della grande distribuzione.
Vicoli del Quadrilatero
via Orefici
vicolo Ranocchi
via Pescherie Vecchie
via Drapperie
luogo
opera
Regustazione
artisti
Collettivo La Pillola
La Papilla Brilla
David Vecchiato
Fidia
curatore
Ludovico Amedeo Pensato
orario
10.00 - 20.00
Un impianto scenografico, composto da una fitta rete di ceste (simboleggianti le tipiche sporte
bolognesi in paglia) sospese tra vicoli del Quadrilatero, completa l’installazione.
In/odore propone un’esperienza olfattiva attraverso la dicotomia naturale/odore-artificiale/inodore. Nel tentativo
di replicare la natura l’uomo, sempre più spesso, produce dei simulacri asettici di essa. Nell’installazione, un
giardino naturale (utopia) viene proiettato in cielo, in
terra un giardino artificiale (realtà). L’ idea di giardino
naturale è rappresentata attraverso una nube di fiori
sospesi che si negano al sole voltando lo sguardo a
terra. L’idea di giardino artificiale è rappresentata
attraverso una serie monotona di steli realizzati
con materiale di recupero senza odore.
Nei giorni della manifestazione i fiori del giardino
naturale perdono i loro petali, creando una pioggia sullo spettatore e sul giardino artificiale. È
la natura a creare questo effetto e a ricordarci
che è la madre della sostenibilità.
olfatto
L’installazione In/odore parla degli spazi verdi in città, del loro
sviluppo sempre meno sostenibile ed invita ad una riflessione
sull’artificialità di questi luoghi. Ospitata all’interno del Cortile
d’Onore di Palazzo d’Accursio, centro nevralgico della vita
comunale per secoli e quindi simbolicamente crocevia degli
odori cittadini, l’installazione è ideata e realizzata dallo studio di architettura Diverserighestudio.
luogo
Cortile d’Onore
di Palazzo d’Accursio
operaIn/odore
artisti
Diverserighestudio
curatore
Mariano Andres Araneo
orario
10:00 - 20:00
È provato scientificamente che la memoria
olfattiva è la più capace delle strutture di
ricordo a disposizione dell’organismo umano. A fronte di percentuali che non superano il 10% tra gli altri sensi, il cervello
è in grado di conservare il ricordo del
35% degli odori che percepiamo ed
associare ad essi evidenze e situazioni
passate anche a distanza di anni. È
per questo che vi invitiamo a portare
con voi l’odore di questa installazione per riaccenderne ogni volta che
lo vorrete il ricordo.
La contrapposizione dialettica tra la materia prima di scarto nella sua forma originaria e l’oggetto realizzato a partire da essa
ha la duplice funzione di mostrare concretamente il risultato di un’azione di recupero
e al contempo di stimolare la curiosità tattile
del pubblico che può verificare personalmente
l’effetto di tale recupero.
I contenitori che raccolgono i protagonisti di
questo dialogo materico sono grandi sfere che
simbolicamente attraverso la loro forma indicano
il processo circolare dell’atto del riciclo.
Il famoso scultore Arnaldo Pomodoro diceva a proposito della sfera: «è una forma magica. La superficie
lucida rispecchia ciò che c’è intorno, restituendo una
percezione dello spazio diversa da quello reale, e crea
mistero. Rompere questa forma perfetta mi permette di
scoprirne le fermentazioni interne mostruose e pure».
Queste fermentazioni nel nostro caso sono i processi di
recupero, la superficie lucida è sostituita dall’irregolarità
dei materiali che ne compongono l’interno in modo da stimolare un’interazione tattile e restituire una percezione dello
spazio che non si ponga come “diversa da quello reale” ma,
piuttosto, inviti ad agire su di esso in una direzione tesa al
recupero e alla sostenibilità ambientale.
tatto
Piazza Liber Paradisus, nuova
sede del Comune, ospita l’installazione Circolare. L’opera degli artisti Francesca Pasquali, Alessandra
Maio, Renato Mancini è una composizione di arredo urbano che utilizza
prodotti realizzati con materiali di recupero da una parte, e gli stessi materiali
ma nella loro forma originaria dall’altra.
luogo
Piazza Liber Paradisus
opera
Circolare
artisti
Francesca Pasquali
Alessandra Maio
Renato Mancini
curatore
Ciclostile Architettura
orario
tutto il giorno