2011 - Comunicato Frank Horvat
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2011 - Comunicato Frank Horvat
Frank Horvat. Fotografie 1945-2011 Galleria Tina Modotti, Ex Pescheria, Udine 22 luglio – 11 settembre Nel 1939 la famiglia di Frank Horvat (Abbazia, 1928) ha lasciato l’Istria trasferendosi a Lugano e nel 1944Frank ha comperato la sua prima macchina fotografica ed è tornato poi in Italia per studiare all’Accademia di Brera a Milano. Nel 1951 ha realizzato il suo primo reportage sull’Italia meridionale, pubblicato sulla rivista Epoca e quello stesso anno a Parigi ha conosciuto Robert Capa e Henri Cartier-Bresson. Nel 1952 ha compiuto un viaggio in India, e le fotografie sono state pubblicate su Paris Match, Picture Post e Life. Nel 1955, Edward Steichen ha selezionato alcune fotografie di Horvat per la leggendaria mostra The Family of Man. Dal 1958 ha lavorato per Elle, Vogue e Les Jardin des Modes. Nel 1959 è entrato a far parte della Agenzia Magnum, nella quale è rimasto però solo tre anni. Nel 1964 ha iniziato la collaborazione con Harper’s Bazaar e Twen, concentrandosi sempre più sulla fotografia di moda. Fotografo eclettico, Horvat è stato in grado di affrontare i generi più disparati, dal reportage giornalistico al paesaggio alla moda. Con la città di Lugano, nella quale ha vissuto per molto tempo, ha mantenuto un legame forte come si è colto anche dalla recente mostra organizzata presso la Galleria Photographica Fine Art: le immagini presentate hanno coperto un lungo arco della sua vita, come evidenziato dal titolo: Frank Horvat. Fotografie dal 1950 ad oggi. Nato come fotoreporter, non ha disdegnato il mondo della moda, descritto diversamente dal solito, in modo più naturale e per niente patinato, tanto da fare scuola, ma nello stesso tempo la sua instancabile ricerca lo ha portato ad esplorare sempre nuove realtà, descrivendo minuziosamente il suo quotidiano sia che si tratti del confronto con le opere pittoriche del passato, come nella serie Very Similar (1980-86) in cui donne importanti nella vita del fotografo sono state ritratte come in quadri di importanza storica, o sia che giochi con il digitale, come nella serie Bestiarium (1993-94) in cui gli animali fotografati nelle gabbie degli zoo europei venivano liberati riposizionandoli nel loro habitat naturale. Frank Horvat ha impreziosito con le sue immagini alcune tra le più belle pagine di Elle, Vogue, Harper’s Bazaar, ecc. ed assieme ai suoi colleghi tra cui Richard Avedon, Bourdin, Newton ha interpretato magistralmente l’alta moda italiana, da Nina Ricci a Ungaro, e le creazioni dei grandi couturier francesi, da Chanel a Givenchy. Il suo modo di fotografare la moda è derivato dall’istintività e dalla naturalezza con cui affrontava anche i reportage di viaggio e i suoi scatti si sono contraddistinti sempre per una grande tecnica e sono stati ottenuti con un apparecchio di piccolo formato - Leica o Nikon che fosse - ma sempre, senza eccezione, una 35mm. Il suo istinto di fotografo raffinato e la sua grande sensibilità per l’individuo lo hanno portato in seguito, in concomitanza con l’arrivo del digitale, a fare una nuova fotografia immediata che per Horvat ha l’intento della ricerca; anche questo nuovo periodo è caratterizzato dall’osservazione del momento ideale, “l’istante privilegiato”, che non è per forza l’attimo risolutivo, ma è piuttosto quello che lo emoziona, è rappresentato dalla luce che si concilia col suo umore, è controllato dall’armonia della sia visione positiva dell’esperienza. Nel 1999 Frank Horvat ha scelto una foto per ogni giorno dell’ultimo anno del millennio e ne ha fatto una pubblicazione, 1999 Journal photographique appunto, che descrive e dà forma a questa sua evoluzione artistica; da lì ha continuato la sua ricerca delle emozioni di un istante che si possono trovare ovunque, in uno sguardo della persona amata o nell’odore delle cose e che trasformano immagini quasi banali, come una tavola apparecchiata o delle lenzuola sfatte o ancora una finestra aperta, in quegli “istanti privilegiati” che ne fanno delle buone immagini, delle belle fotografie. La mostra che viene presentata a Udine dopo un prologo a Rovigno, vuole essere un omaggio ad uno dei più grandi fotografi del ‘900 ed è realizzata in occasione della consegna a Frank Horvat dell’International Award of Photography 2011 ed è curata da Cesare Colombo..