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Frank Horvat breve biografia Frank Horvat nasce il 27 aprile del 1928, ad Abbazia (ora territorio croato, ma alla’epoca Italia). Dal 1939 al 1945 si trova in Svizzera a Lugano dove entra in possesso della su prima macchina fotografica, in cambio della sua collezione di francobolli, una Retinamat 35mm. Si trasferisce a Milano fino al 1950 studiando all'accademia di Brera e iniziando a lavorare nella pubblicità. Da qui il suo primo contatto con il mondo della fotografia professionale e per l’occasione acquista una Rolleicord iniziando a scattare foto per dei magazine. Sempre nel 1950 a Parigi dove incontra Robert Capa e Henri Cartier-Bresson che influenzeranno per sempre il suo modo di concepire la fotografia e inizia a viaggiare, prima in Pakistan e India, e poi a Londra per un lavoro a Life. Tra il 1956 e il 1988 diventa fotografo di moda lavorando per le maggiori riviste dell'epoca quali Harper's Bazaar e Vogue, sia in Europa che in America, e per due anni è anche fotografo associato di Magnum. Accanto alla moda già dal 1962 porta avanti altri percorsi stilistici come il progetto di documentare per immagini una serie di grandi città extra europee per la rivista tedesca Revue. Nascono così degli splendidi reportage su città come Cairo, dove Horvat documenta la miseria e la decadenza, una fotografia di strada dove protagonisti sono i bambini che vengono colti nella vita di tutti i giorni. Poi sempre sul tema della povertà arriva a Calcutta mentre cambia tema a Tel Aviv (con una falsa facciata), Sydney (il rapporto relazionare tra sessi), Bangkok (l'eterno sorriso), Hong Kong (il profondo materialismo), Tokyo (l'avamposto occidentale d'oriente), Los Angeles (l'irreale), NY (Madison Avenue), Caracas (la violenza), Rio (l'amore) e Dakar (l'indipendenza). Un altro progetto di Horvat riguarda la sua casa chiamata La “Veronique” in onore di sua moglie, e una serie di foto scattate tra il 2006 e il 2009 per catturare ciò che la luce regala alla visione mentre in tempi recentissimi ci sono i suoi lavori con l’ipad a dimostrazione di un artista che non si è fermato ma porta avanti la sua ricerca in modo creativo e vitale utilizzando anche le nuove tecnologie. L’ultimo libro dal titolo “House with Fiftenn Keys” è dedicato alle “15 chiavi”, come definisce il denominatore comune del suo lavoro fotografico, ad esempio “Luce”, “Condizione Umana”, “Voyeur”. Un’opera che conferma Frank Horvat come uno dei più importanti fotografi del nostro tempo e che si può permettere tranquillamente di affermare che: “La fotografia è l'arte di non premere il pulsante”.