Barletta 24-11-11_Attolico
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4th PAN-European FORUM “Dredging in port and environmental sustainability” Barletta, Italy Nancy ATTOLICO Servizio Infrastrutture - Ambiente Autorità Portuale del Levante www.aplevante.org - [email protected] Dragaggi Portuali - caratterizzazione dei fondali marini Riferimenti normativi D.M. 24 gennaio 1996 In Italia, le procedure da adottare in fase di escavo e gestione dei materiali derivanti da attività di dragaggio di fondali marino sono regolate dal Decreto del Ministero dell’Ambiente del 24 gennaio 1996: “Direttive inerenti le attività istruttorie per il rilascio delle autorizzazioni di cui all'art.11 della legge 10 maggio 1976 n.319 e successive modificazioni ed integrazioni, relative allo scarico nelle acque del mare o in ambienti ad esso contigui, di materiali provenienti da escavo di fondali di ambienti marini o salmastri o di terreni litoranei emersi, nonché da ogni altra movimentazione di sedimenti in ambiente marino” Allegato B/1 : Caratteristiche dei materiali destinati allo scarico Riferimenti tecnici Successivamente all’uscita del D.M. 24 gennaio 1996, su incarico del Ministero dell’Ambiente l’ISPRA (ISTITUTO SUPERIORE PER LA PROTEZIONE E LA RICERCA AMBIENTALE) ha elaborato le linee guida per la movimentazione dei sedimenti marini: “ASPETTI TECNICO-SCIENTIFICI PER LA SALVAGUARDIA AMBIENTALE NELLE ATTIVITÀ DI MOVIMENTAZIONE DEI FONDALI MARINI: DRAGAGGI PORTUALI” – (QUADERNO ICRAM n° 1, 2002) Tale manuale, a seguito delle successive modifiche normative nazionali ed internazionali, nonché delle esperienze maturate sulla base di studi reali, è stato aggiornato dal: MANUALE PER LA MOVIMENTAZIONE DI SEDIMENTI MARINI (redatto da APAT e ICRAM nel 2007). Dragaggi Portuali - caratterizzazione dei fondali marini D.M. 24 gennaio 1996 Campo di applicazione Scarico in mare di sedimenti provenienti da escavo di fondali di ambienti marini o salmastri o di terreni litoranei emersi, nonché da ogni altra movimentazione di sedimenti in ambiente marino (es. posa di cavi e condotte sottomarine). Criteri di campionamento dei sedimenti Matrice: sedimenti Strategia di campionamento: maglie di dimensione 100x100m Numero di stazioni di campionamento: n. 2 per ogni maglia Tipologia di prelievo: carote di lunghezza pari allo spessore da rimuovere Sezioni da prelevare dalle carote: a)Per carote fino 1,5 m (≤1,5m) gli strati relativi ai 20 cm di superficie e 20 cm di fondo; b)Per carote >1,5m e ≤2m gli strati relativi ai 20 cm di superficie, ai 20 cm intermedi ed ai 20 cm di fondo; c)Per carote >2m oltre ai campioni di cui al punto b) verrà prelevata una sezione di 20 cm, rappresentativa dello strato sottostante i 2 metri. Campioni su cui effettuare le determinazioni analitiche : per ogni “area unitaria”, per ciascuna quota campionata, si determina un “campione medio” ottenuto miscelando i campioni elementari di corrispondente profondità Tipologia di analisi da eseguire: analisi chimiche, fisiche, microbiologiche Aree residue: eventuali aree residue risultanti dal frazionamento in lotti da 10.000 m2 andranno trattate: • se superiori a 5000 m2, come se ciascuna fosse un’area unitaria (e pertanto prelevando due campioni) • se inferiore a 5000 m2, prelevando un solo campione. Dragaggi Portuali - caratterizzazione dei fondali marini D.M. 24 gennaio 1996 Sezioni da prelevare dalle carote: a)Per carote fino 1,5 m (≤1,5m) gli strati relativi ai 20 cm di superficie e 20 cm di fondo; b)Per carote > 1,5m e ≤ 2m gli strati relativi ai 20 cm di superficie, ai 20 cm intermedi ed ai 20 cm di fondo; c)Per carote > 2m oltre ai campioni di cui al punto b) verrà prelevata una sezione di 20 cm, rappresentativa dello strato sottostante i 2 metri. CASO a) CASO b) Spessore di sedimento da dragare: 130 cm (≤ 1.5 m) n. sezioni da analizzare: 2 Spessore di sedimento da dragare: 180 cm (superiore a 1.5 m e fino a 2m) n. sezioni da analizzare: 3 0-20 cm 0-20 cm CASO c) Spessore di sedimento da dragare: 350 cm (superiore a 2m) n. sezioni da analizzare: 4 0-20 cm 80-100 cm 80-100 cm 180 – 200 cm 110-130 cm 160-180 cm 280-300 cm Dragaggi Portuali - caratterizzazione dei fondali marini D.M. 24 gennaio 1996 Esempio : Porto di Barletta Analisi di caratterizzazione dei sedimenti - 2004 Strategia di campionamento: maglie di dimensione 100x100m Dragaggi Portuali - caratterizzazione dei fondali marini Metodologia ISPRA Criteri di campionamento dei sedimenti Matrice: sedimenti Schema di campionamento : tre tipologie di aree unitarie - sistema integrato di maglie 50x50m, 100x100m e 200x200m. Numero di stazioni di campionamento: densità di campionamento equivalente a quella ottenibile disponendo n.1 stazione per maglia. Tipologia di prelievo: l’altezza di ciascuna carota deve essere almeno pari allo spessore di materiale da asportare previsto nel punto di campionamento. Sezioni da prelevare dalle carote: sezioni consecutive di 50 cm fino a 2 m, una sezione di 50 cm rappresentativa di ogni intervallo di 2 m lineari oltre i 2 m. Campioni su cui effettuare le determinazioni analitiche: tutte le sezioni prelevate da tutte le carote. Tipologia di analisi da eseguire: analisi chimiche, fisiche, microbiologiche ed ecotossicologiche. Dragaggi Portuali - caratterizzazione dei fondali marini Metodologia ISPRA Criteri di campionamento dei sedimenti Schema di campionamento : tre tipologie di aree unitarie - sistema integrato di maglie 50x50m, 100x100m e 200x200m. TIPOLOGIA «1» Griglia a maglia quadrata di 50 m x 50 m Lungo la perimetrazione interna in presenza di manufatti, quali ad esempio pontili, darsene e banchine. TIPOLOGIA «2» Griglia a maglia quadrata di 100 m x 100 m Nelle zone interne a distanze dai manufatti superiori a 50 m. Dragaggi Portuali - caratterizzazione dei fondali marini Metodologia ISPRA Criteri di campionamento dei sedimenti Schema di campionamento : tre tipologie di aree unitarie - sistema integrato di maglie 50x50m, 100x100m e 200x200m. TIPOLOGIA «3» Griglia a maglia quadrata di 200 m x 200 m Nell’ambito delle imboccature portuali, delle zone esterne al porto a esso adiacenti, lungo le dighe di protezione esterna e le barriere frangiflutto, nonché di altre aree adiacenti alla linea di costa. Dragaggi Portuali - caratterizzazione dei fondali marini Metodologia ISPRA Criteri di campionamento dei sedimenti Sezioni da prelevare dalle carote: sezioni consecutive di 50 cm fino a 2 m, una sezione di 50 cm rappresentativa di ogni intervallo di 2 m lineari oltre i 2 m. Carote fino a 2 m: Sezioni consecutive di 50 cm a partire dalla sommità, prelevando un numero di sezioni da 1 a 4, in funzione della lunghezza della carota, tralasciando la sezione più profonda quando quest’ultima risulti inferiore a 25 cm. Dragaggi Portuali - caratterizzazione dei fondali marini Metodologia ISPRA Criteri di campionamento dei sedimenti Sezioni da prelevare dalle carote: sezioni consecutive di 50 cm fino a 2 m, una sezione di 50 cm rappresentativa di ogni intervallo di 2 m lineari oltre i 2 m. Carote fino a 2 m: Sezioni consecutive di 50 cm a partire dalla sommità, prelevando un numero di sezioni da 1 a 4, in funzione della lunghezza della carota, tralasciando la sezione più profonda quando quest’ultima risulti inferiore a 25 cm. Dragaggi Portuali - caratterizzazione dei fondali marini Metodologia ISPRA Criteri di campionamento dei sedimenti Sezioni da prelevare dalle carote: sezioni consecutive di 50 cm fino a 2 m, una sezione di 50 cm rappresentativa di ogni intervallo di 2 m lineari oltre i 2 m. Carote con altezza superiore ai 2m: Oltre ai 4 livelli di cui al punto precedente, deve essere prelevata una sezione di 50 cm rappresentativa di ogni successivo intervallo di 2 m, tralasciando la sezione relativa all’intervallo più profondo quando quest’ultimo risulti inferiore ad 1 m Dragaggi Portuali - caratterizzazione dei fondali marini I DUE METODI A CONFRONTO – Analisi previste sui sedimenti D.M. 24 gennaio 1996 Criterio di classificazione dei materiali Su tutti i campioniesirelative eseguono: da movimentare opzioni di gestioni analisi chimico-fisiche analisi microbiologiche Metodologia Metodologia ISPRA ISPRA Su Su tutti tutti ii campioni campioni si si eseguono: eseguono: analisi analisi chimico-fisiche chimico-fisiche Su Su circa circa una una metà metà dei dei campioni campioni scelti scelti si si determinano: determinano: Parametri Parametri microbiologici microbiologici Su Su circa circa un un terzo terzo dei dei campioni campioni scelti scelti si si determinano: determinano: Parametri Parametri organostannici organostannici Su Su almeno almeno un un terzo terzo dei dei campioni, campioni, distribuiti distribuiti in in maniera maniera rappresentativa rappresentativa in in tutto tutto ilil volume volume di di materiale materiale da da caratterizzare caratterizzare si si eseguono: eseguono: Indagini Indagini ecotossicologiche ecotossicologiche Dragaggi Portuali - caratterizzazione dei fondali marini I DUE METODI A CONFRONTO - Conclusioni Il criterio proposto da ISPRA risponde alla necessità di analizzare un numero più elevato di campioni laddove la variabilità qualitativa dei sedimenti è sicuramente maggiore (es. a ridosso di banchine e darsene) e un numero inferiore di campioni dove le caratteristiche sono generalmente più omogenee e la qualità è presumibilmente migliore (es. in corrispondenza delle imboccature portuali e lungo i litorali adiacenti). Tale “criterio dinamico” si traduce complessivamente in un minor numero di prelievi (un’unica stazione di campionamento per area unitaria) e in un numero generalmente più elevato di campioni da analizzare in bacini portuali con una articolazione interna elaborata e irregolare, mentre in porti la cui struttura interna si presenta semplice e uniforme tale numero si rileva inferiore. Tale criterio consente una caratterizzazione del materiale più puntuale e consentirà di formulare ipotesi di dragaggi selettivi e di gestione differenziata dei sedimenti. Dragaggi Portuali - caratterizzazione dei fondali marini ATTIVITÀ AUTORITÀ PORTUALE DEL LEVANTE ISPRA Piano di caratterizzazione ambientale dei fondali Piano di gestione dei sedimenti Autorità Portuale del Levante ARPA Puglia Attività di verbalizzazione dei campioni di sedimento prelevati Attività analitiche dei campioni di sedimento prelevati