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ITALIA, REGISTRO TUMORI: REPORT
2009
giovedì, aprile 23, 2009, 13:43
HEALTH
Si è tenuta oggi presso la Sede del Ministero di Lungotevere Ripa, presieduta dal
Sottosegretario alla Salute Prof. Ferruccio Fazio, una conferenza stampa per illustrare i dati
del Rapporto 2009 dellʼAssociazione Italiana Registri Tumori. Di seguito la nota diffusa in
conferenza stampa. la rete dei registri tumori: sviluppo e obiettivi I Registri Tumori
raccolgono, valutano, organizzano ed archiviano, in modo continuativo e sistematico, le più
importanti informazioni su tutti i casi di neoplasia che sorgono nella popolazione interessata
La rete dei Registri Tumori che si riconosce nellʼAssociazione Italiana Registri Tumori
(AIRTUM) ha come principali obiettivi quelli di: ♣ consentire il confronto, a fini di
sorveglianza e valutazione, della epidemiologia della patologia oncologica in termini di
mortalità, incidenza e sopravvivenza tra aree geografiche in Italia; ♣ di studiarne
lʼandamento temporale; ♣ di comparare i risultati con quelli osservati a livello
internazionale. Le informazioni dei Registri Tumori rappresentano, dunque, una base
essenziale per valutare lʼimpatto in termini di mortalità e incidenza degli interventi di
prevenzione universale, di diagnosi precoce e di prevenzione delle complicanze e delle
recidive dei tumori e sono indispensabile supporto per la sorveglianza di aree o popolazioni
ad elevato rischio ambientale o professionale. Lo sviluppo dei sistemi informativi correnti
della rete AIRTUM permette anche importanti, seppure ancora iniziali, descrizioni del
percorso diagnostico-terapeutico del paziente oncologico (in particolare per ciò che
concerne gli interventi chirurgici e i protocolli chemio-radioterapici). Ad oggi la distribuzione
dei Registri Tumori è ancora alquanto disomogenea: la copertura della popolazione, infatti
è pari al 32% del totale (23% nel 2005, con un aumento della copertura di circa il 40% in 4
anni) ma varia dal 49% al Nord, al 26% al Centro, sino ad un 16% al Sud e Isole. La
popolazione coperta da un Registro varia da dimensioni regionali (Umbria) o quasi (Veneto,
Emilia-Romagna) a dimensioni provinciali o corrispondenti a una singola città (Torino). La
convenzione tra lʼAIRTUM e il CCM (Centro di Controllo delle Malattie), attivata nel 2005,
ha permesso di realizzare, tra lʼaltro, una importante estensione della rete italiana dei
Registri tumori al Nord (in occasione del prossimo Convegno annuale AIRTUM, che si terrà
dal 6 allʼ8 maggio a Siracusa, sarà accreditato il Registro della Provincia di Brescia), ma
soprattutto nel sud Italia: entro un anno dovrebbero essere inclusi nella rete AIRTUM i
Registri attualmente in fase di valutazione per accreditamento (Jonico-Salentino,
Catanzaro, Palermo e Nuoro), portando la copertura di questʼarea al 26%. In ogni modo, in
Italia più di 18 milioni di cittadini vivono in aree coperte dallʼattività dei Registri tumori
accreditati dall'AIRTUM (erano 13 milioni nel 2005). REGISTRI SPECIALISTICI: TUMORI
INFANTILI, COLORETTALI, DELLA MAMMELLA E MESOTELIOMI Oltre ai registri di
popolazione sono attivi in Italia due registri specialistici per i tumori infantili, uno in
Piemonte e l'altro nelle Marche, che nel complesso seguono quasi 700.000 residenti tra 0 e
14 anni; il registro marchigiano raccoglie anche dati sui tumori degli adolescenti riguardanti
i circa 70.000 residenti tra i 15 e i 19 anni. Sono attivi inoltre tre registri specialistici di
patologia: il Registro dei tumori colorettali di Modena, il Registro mesoteliomi della Regione
Liguria e il Registro tumori della mammella di Palermo. INCIDENZA E MORTALITAʼ PER
NEOPLASIE: I DATI DEI REGISTRI I dati che saranno discussi approfonditamente nel
convegno annuale AIRTUM riguardano particolarmente lʼincidenza delle varie patologie
oncologiche e la mortalità ad esse correlata. Gli aspetti di maggior rilievo sono i seguenti:
• ogni anno in Italia sono stimate circa 250.000 nuove diagnosi tumorali (nei soggetti di
età 0-84 anni) e avvengono circa 170.000 decessi dovuti a tumori; • lʼinvecchiamento
della popolazione svolge un ruolo importante nel sostenere lʼaumento del numero di nuove
diagnosi tumorali (incidenza), avendo contribuito per circa il 63% allʼaumento osservato
nellʼarco di 10 anni; • lʼincremento dellʼincidenza non legato allʼinvecchiamento è in gran
parte a carico di sedi tumorali oggetto di interventi di diagnosi precoce che contribuiscono
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ad anticipare il momento della diagnosi (sostanzialmente, si tratta dei tumori della
mammella, della cervice e del colonretto, generalmente rivelati in occasioni di screening
spontanei o organizzati); • i tumori che colpiscono sedi diverse da mammella, cervice
uterina e colonretto sono in media, al netto dellʼeffetto invecchiamento della popolazione,
con alcune eccezioni come il polmone tra le donne, in diminuzione; • una persona su due
ha la probabilità di avere una diagnosi di tumore nel corso della vita (0-84 anni); • un
uomo ogni tre e una donna ogni sei hanno la probabilità di morire a causa di un tumore; •
la mortalità per il complesso dei tumori è in riduzione, ma lʼaumento numerico della
popolazione “anziana” fa si che il numero dei morti oncologici sia sostanzialmente simile a
quello di dieci anni fa; • tra gli uomini il tumore più frequentemente diagnosticato (fin dai
45 anni di età) è diventato il tumore della prostata che ha superato quello del polmone per il
quale cʼè un andamento in riduzione. Nelle donne 1/3 di tutti i nuovi tumori sono tumori
della mammella, mentre fa la sua comparsa tra i primi 5 tumori più frequenti anche quello
del polmone. Considerando lʼintera popolazione, dopo gli epiteliomi cutanei, il tumore in
assoluto più frequente è quello della mammella seguito dai tumore del colon retto, prostata
e polmone. Più analiticamente, su alcuni aspetti essenziali: • le persone che si
ammalano di tumore sono in aumento principalmente perché la popolazione invecchia e
anche, almeno in parte, per effetto delle campagne di diagnosi precoce. Particolarmente
importante è lʼincremento delle persone che scoprono di avere un tumore alla prostata a
causa della diagnosi precoce ; • la mortalità per tumori si riduce anche se
lʼinvecchiamento della popolazione nasconde questo fenomeno. Questo è vero per molti
importanti tumori, in particolare per il tumore del polmone e per il tumore della mammella,
grazie agli interventi di screening e ai migliori trattamenti; • nonostante permangano
ancora differenze geografiche tra Nord, Sud e Centro Italia si va verso una sempre
maggiore uniformità del rischio di ammalare. Conclusivamente, si può sottolineare che i
Registri tumori offrono informazioni essenziali per la conoscenza della patologia oncologica
in Italia, permettono il confronto con la realtà degli altri paesi Europei e testimoniano
lʼesigenza di impegnarsi per la riduzione del rischio (con adeguati interventi di prevenzione)
e per rendere sempre più efficace la presa in carico della patologia sia in fase diagnostica
che di trattamento e follow up. REGISTRI TUMORI: LA CONVENZIONE TRA AIRTUM e
CCM Lʼinformazione epidemiologica nel campo oncologico è cruciale, perché sostiene le
strategie di prevenzione e ne guida lʼattuazione; tali conoscenze devono essere tempestive,
affidabili e disponibili su tutto il territorio. I dati raccolti dai Registri Tumori Rappresentano
uno strumento indispensabile per lʼorganizzazione e la valutazione dellʼefficacia di interventi
di prevenzione universale, dei programmi di screening e di altre attività di diagnosi precoce.
Possono consentire, inoltre, la valutazione delle attività diagnostiche e terapeutiche, il
follow up e gli studi sulla qualità dellʼassistenza oncologica e sulla qualità di vita del
paziente neoplastico. La convenzione tra il Centro di Controllo delle Malattie (CCM) e
lʼAssociazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) stipulata nel 2009 per un valore di
500.000 euro permetterà di: a) consolidare i registri esistenti: - aumentando le
informazioni sugli aspetti clinico-patologici per permettere lo studio dei percorsi diagnosticoterapeutici e dellʼaccesso ai servizi; - accorpando aree di popolazione limitrofe al fine di
ridurre il numero delle strutture di registrazione ed aumentarne la dimensione; aumentando lʼinformatizzazione; b) migliorare lʼuso dei dati che si raccolgono: - ottenendo
dati più tempestivi e report a cadenza più ravvicinata; - accrescendo lʼaccessibilità ai dati
anche facendo ricorso ad Internet; - aumentando la possibilità di utilizzo dei dati da parte di
pianificatori, ricercatori e utenti; c) estendere la copertura della popolazione soprattutto
nel Sud Italia, garantendo gli standard di qualità definiti dallʼOMS.
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Tags: malattie, ministero della salute
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