(Presentazione plizzari_edifici esistenti [modalità compatibilità])
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(Presentazione plizzari_edifici esistenti [modalità compatibilità])
Edifici esistenti in c.a.: Metodi di valutazione Giovanni Plizzari Università di Brescia [email protected] Accademia del Costruire Gussago, 23 Marzo 2012 Progettazione del nuovo • La sicurezza strutturale nelle nuove costruzioni è funzione di: – Corretta configurazione globale del sistema resistente – Adeguata resistenza degli elementi componenti e mutuo bilanciamento delle resistenze (capacity design) – Corretta esecuzione dei dettagli costruttivi Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 1 Patrimonio edilizio italiano e pericolosità sismica 11% 7% Prima del 1919 19% Dal 1919 al 1945 18% 12% Dal 1946 al 1961 Dal 1962 al 1971 Dal 1972 al 1981 Dal 1982 al 1991 18% 15% Dopo il 1991 Su un totale di 11 milioni di edifici ad uso abitativo circa il 35% risale proprio agli anni ‘60 e ’70. Circa 4 milioni di edifici non sono progettati né organizzati per resistere alle azioni orizzontali. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 3 Edifici esistenti in c.a. in zona sismica VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA Analisi del danno Analisi delle carenze strutturali locali o globali: (Rilievo geometrico, Materiali, Configurazione strutturale) Modello di calcolo e verifica della struttura esistente al terremoto di progetto PROGETTO DELL’INTERVENTO Criteri per la definizione del tipo di intervento Progetto dell’intervento: LOCALE/GLOBALE Modello di calcolo e verifica della struttura dopo l’intervento di rinforzo al terremoto di progetto Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 2 Interventi sulle strutture esistenti – Ristabilire, se possibile, la regolarità in pianta – Ristabilire, se possibile, la regolarità in elevazione – Evitare o ridurre brusche variazioni di rigidezza dei singoli elementi – Risolvere irregolarità locali Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 Analisi dei danni e delle carenze strutturali • Analisi dei danni (se presenti): della struttura globale o dei singoli elementi • Individuazione delle carenze strutturali: della struttura globale o dei singoli elementi. NB: le carenze possono essere anche per carichi verticali Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 3 Analisi dei danni e delle carenze strutturali • Irregolarità in pianta Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 Analisi dei danni e delle carenze strutturali • Irregolarità in elevazione Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 4 Analisi dei danni e delle carenze strutturali • Irregolarità in elevazione Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 Analisi dei danni e delle carenze strutturali • Irregolarità in elevazione Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 5 Analisi dei danni e delle carenze strutturali Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 Analisi dei danni e delle carenze strutturali Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 6 Analisi dei danni e delle carenze strutturali Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 Analisi dei danni e delle carenze strutturali Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 7 Analisi dei danni e delle carenze strutturali Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 Analisi dei danni e delle carenze strutturali Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 8 Analisi dei danni e delle carenze strutturali Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 Analisi dei danni e delle carenze strutturali • Assenza di telai in una delle due direzioni principali • Diversa rigidezza tra corpi scala-ascensore e telai – conseguente concentrazione del danneggiamento degli elementi più rigidi • Assorbimento dell’azione sismica da parte di pochi elementi poco rigidi che trasmettono elevate sollecitazioni in fondazione • Effetti torsionali dovuti ad irregolarità in pianta – ad es., presenza di elementi rigidi (corpi scala, pareti) eccentrici rispetto al baricentro delle masse Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 9 Analisi dei danni e delle carenze strutturali • Variazione di rigidezza e resistenza in elevazione – concentrazione di danni in corrispondenza dei piani meno rigidi e/o resistenti • Giunti tecnici di insufficiente ampiezza – martellamento tra strutture adiacenti • Presenza di pannelli esterni – la cui caduta può provocare danni • Presenza di tamponature all’interno di campi di telaio – l’interazione potrebbe essere dannosa Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 Analisi dei danni e delle carenze strutturali • Interasse eccessivo tra le staffe – scarso confinamento del nucleo di cls – scarso contenimento dei ferri longitudinali – scarsa resistenza a taglio con rottura fragile • Ancoraggio insufficiente delle staffe • Inadeguata armatura trasversale nel nodo • Rotture a taglio nelle travi – i tradizionali ferri piegati assorbono lo sforzo di taglio in un solo verso • Travi a spessore non ben concepite – non consentono un’adeguata trasmissione degli sforzi nei pilastri Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 10 8.2 Costruzioni esistenti – Criteri generali E’ definita costruzione esistente quella che abbia, alla data della redazione della valutazione di sicurezza e/o intervento, la struttura completamente realizzata. La valutazione della sicurezza e la progettazione degli interventi su edifici esistenti devono tener conto dei seguenti aspetti: il progetto riflette lo stato delle conoscenze al tempo della loro costruzione; il progetto può contenere difetti di impostazione concettuale e di realizzazione non evidenziabili; la struttura può essere stata soggetta a terremoti passati o da altre azioni accidentali i cui effetti non sono evidenti. Grado di incertezza maggiore di quello degli edifici di nuova progettazione Scelta di opportuni metodi di analisi e di verifica Impiego di adeguati fattori di confidenza nelle verifiche di sicurezza Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 21 8.2 Costruzioni esistenti – Criteri generali CARATTERI GENERALI DEGLI EDIFICI ESISTENTI Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 22 11 8.2 Costruzioni esistenti – Criteri generali La valutazione degli edifici richiede che vengano acquisiti i seguenti dati: dimensioni geometriche di elementi strutturali, quantitativo di armature, proprietà meccaniche dei materiali; strutture di fondazione; possibili difetti locali dei materiali; possibili difetti nei particolari costruttivi; informazioni sulle norme impiegati nel progetto originale; destinazione d’uso attuale e futura ed eventuale rivalutazione dei carichi accidentali; informazioni sulla natura e l’entità dei danni eventualmente subiti dalla struttura e su eventuali riparazioni. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 23 8.2 Costruzioni esistenti – Criteri generali CARATTERI GENERALI DEGLI EDIFICI ESISTENTI CARATTERISTICHE GLOBALI TIPOLOGIA E DISPOSIZIONE DEL SISTEMA RESISTENTE TIPOLOGIA E POSIZIONE DEL VANO SCALA TIPOLOGIA E POSIZIONE DELLE TAMPONATURE Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 24 12 8.2 Costruzioni esistenti – Criteri generali CARATTERISTICHE GLOBALI DEGLI EDIFICI ESISTENTI Forma rettangolare, maglia regolare Telai in una sola all’orditura dei solai direzione ortogonale Tamponature con doppia fodera di laterizi Tamponature con elementi prefabbricati e montati in opera Esempio di edificio regolare in pianta, anno di costruzione 1964 Tamponatura tipo con pannello prefabbricato Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 25 8.2 Costruzioni esistenti – Criteri generali CARATTERI GENERALI DEGLI EDIFICI ESISTENTI CARATTERISTICHE LOCALI DISPOSIZIONE DELLE ARMATURE LUNGHEZZE DI ANCORAGGIO LUNGHEZZE DI SOVRAPPOSIZIONE DISPOSIZIONE DELLE STAFFE Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 26 13 8.2 Costruzioni esistenti – Criteri generali CARATTERISTICHE LOCALI DEGLI EDIFICI ESISTENTI Armatura Barre lisce almeno fino agli anni ‘70 insufficiente nel lembo inferiore delle travi Staffe 6mm di passo regolare sulla lunghezza dei pilastri Scarso ancoraggio Passo staffe variabile, diametro di 6-8mm Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 27 8.2 Costruzioni esistenti – Criteri generali CARATTERI GENERALI DEGLI EDIFICI ESISTENTI ERRORI E DIFETTI DELLA PROGETTAZIONE ERRATA PROGETTAZIONE ELEMENTI STRUTTURALI TRAVI FUORI ASSE ERRATO POSIZIONAMENTO FERRI PIEGATI LUCI SOLAI ECCESSIVE Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 28 14 8.2 Costruzioni esistenti – Criteri generali ERRORI E DIFETTI DEGLI EDIFICI ESISTENTI Travi disposte fuori asse rispetto ai pilastri Errato posizionamento dei ferri piegati, eccessivamente distanti dall’estremità della trave Solai con luci >6m con spessori di 20cm Travetti prefabbricati inseriti nelle travi Scarsa attenzione alle zone di ripresa del getto Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 29 8.3 Valutazione della sicurezza La valutazione della sicurezza e la progettazione degli interventi sulle costruzioni esistenti potranno essere eseguiti con riferimento ai soli SLU; nel caso in cui si effettui la verifica anche nei confronti degli SLE i relativi livelli di prestazione possono essere stabiliti dal Progettista di concerto con il Committente. Le Verifiche agli SLU possono essere eseguite rispetto alla condizione di salvaguardia della vita umana (SLV) o, in alternativa, alla condizione di collasso (SLC). Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 30 15 8.3 Valutazione della sicurezza Le costruzioni esistenti devono essere sottoposte a valutazione della sicurezza quando ricorra anche una delle seguenti situazioni: -riduzione evidente della capacità resistente e/o deformativa della struttura o di alcune sue parti dovuta ad azioni ambientali (sisma, vento, neve e temperatura), significativo degrado e decadimento delle caratteristiche meccaniche dei materiali, azioni eccezionali (urti, incendi, esplosioni), situazioni di funzionamento ed uso anomalo, deformazioni significative imposte da cedimenti del terreno di fondazione; -provati gravi errori di progetto o di costruzione; -cambio della destinazione d’uso della costruzione o di parti di essa, con variazione significativa dei carichi variabili e/o della classe d’uso della costruzione; -interventi non dichiaratamente strutturali, qualora essi interagiscano, anche solo in parte, con elementi aventi funzione strutturale e, in modo consistente, ne riducano la capacità o ne modifichino la rigidezza. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 31 8.3 Valutazione della sicurezza Qualora le circostanze di cui ai punti precedenti riguardino porzioni limitate della costruzione, la valutazione della sicurezza potrà essere limitata agli elementi interessati e a quelli con essi interagenti, tenendo presente la loro funzione nel complesso strutturale. La valutazione della sicurezza deve permettere di stabilire se: -l’uso della costruzione possa continuare senza interventi; -l’uso debba essere modificato (declassamento, cambio di destinazione e/o imposizione di limitazioni e/o cautele nell’uso); - sia necessario procedere ad aumentare o ripristinare la capacità portante. La valutazione della sicurezza dovrà effettuarsi ogni qual volta si eseguano gli interventi strutturali di cui al punto 8.4, e dovrà determinare il livello di sicurezza prima e dopo l’intervento. - Il Progettista dovrà esplicitare, in un’apposita relazione, i livelli di sicurezza attuali o raggiunti con l’intervento e le eventuali conseguenti limitazioni da imporre nell’uso della costruzione. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 32 16 C8.3 Valutazione della sicurezza Le NTC individuano due grandi categorie di situazioni nelle quali è obbligatorio effettuare la verifica di sicurezza, essendo entrambe le categorie comunque riconducibili ad un significativo peggioramento delle condizioni di sicurezza iniziali o di progetto secondo la normativa dell’epoca della costruzione: - Variazioni, improvvise o lente, indipendenti dalla volontà dell’uomo (ad esempio: danni dovuti al terremoto, a carichi verticali eccessivi, a urti, etc., danni dovuti a cedimenti fondali, degrado delle malte nella muratura, corrosione delle armature nel c.a., etc., errori progettuali o esecutivi, incluse le situazioni in cui i materiali o la geometria dell’opera non corrispondano ai dati progettuali); - variazioni dovute all’intervento dell’uomo, che incide direttamente e volontariamente sulla struttura (v. § 8.4 delle NTC) oppure sulle azioni (ad esempio: aumento dei carichi verticali dovuto a cambiamento di destinazione d’uso), o che incide indirettamente sul comportamento della struttura (ad esempio gli interventi non dichiaratamente strutturali). Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 33 C8.3 Valutazione della sicurezza Le modalità di verifica dipendono dal modo in cui tali variazioni si riflettono sul comportamento della struttura: -variazioni relative a porzioni limitate della struttura, che influiscono solo sul comportamento locale di uno o più elementi strutturali o di porzioni limitate della struttura (v. anche § 8.4 delle NTC); - variazioni che implicano sostanziali differenze di comportamento globale della struttura. Nel primo caso la verifica potrà concernere solamente le porzioni interessate dalle variazioni apportate (ad esempio la verifica relativa alla sostituzione, al rafforzamento o alla semplice variazione di carico su un singolo campo di solaio potrà concernere solo quel campo e gli elementi che lo sostengono). Nel secondo caso, invece, la verifica sarà necessariamente finalizzata a determinare l’effettivo comportamento della struttura nella nuova configurazione (conseguente ad un danneggiamento, ad un intervento, etc.). Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 34 17 C8.3 Valutazione della sicurezza Gli esiti delle verifiche dovranno permettere di stabilire quali provvedimenti adottare affinché l’uso della struttura possa essere conforme ai criteri di sicurezza delle NTC. Le alternative sono sintetizzabili nella continuazione dell’uso attuale, nella modifica della destinazione d’uso o nell’adozione di opportune cautele e, infine, nella necessità di effettuare un intervento di aumento o ripristino della capacità portante, che può ricadere nella fattispecie del miglioramento o dell’adeguamento. Per i beni tutelati gli interventi di miglioramento sono in linea di principio in grado di conciliare le esigenze di conservazione con quelle di sicurezza, ferma restando la necessità di valutare quest’ultima. Tuttavia, per la stessa ragione, su tali beni devono essere evitati interventi che insieme li alterino in modo evidente e richiedano l’esecuzione di opere invasive, come può avvenire nel caso di ampliamenti o sopraelevazioni, o l’attribuzione di destinazioni d’uso particolarmente gravose. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 35 8.4 Classificazione degli interventi Si individuano le seguenti categorie di intervento: - interventi di adeguamento atti a conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle presenti norme; - interventi di miglioramento atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente, pur senza necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalle presenti norme; - riparazioni o interventi locali che interessino elementi isolati, e che comunque comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti. Gli interventi di adeguamento e miglioramento devono essere sottoposti a collaudo statico. Per i beni di interesse culturale in zone dichiarate a rischio sismico, ai sensi del comma 4 dell’art. 29 del D. lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, è in ogni caso possibile limitarsi ad interventi di miglioramento effettuando la relativa valutazione della sicurezza. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 36 18 8.4.1 Interventi di adeguamento È fatto obbligo di procedere alla valutazione della sicurezza e, qualora necessario, all’adeguamento della costruzione, a chiunque intenda: a) sopraelevare la costruzione; b) ampliare la costruzione mediante opere strutturalmente connesse alla costruzione; c) apportare variazioni di classe e/o di destinazione d’uso che comportino incrementi dei carichi globali in fondazione superiori al 10%; resta comunque fermo l’obbligo di procedere alla verifica locale delle singole parti e/o elementi della struttura, anche se interessano porzioni limitate della costruzione; d) effettuare interventi strutturali volti a trasformare la costruzione mediante un insieme sistematico di opere che portino ad un organismo edilizio diverso dal precedente. In ogni caso, il progetto dovrà essere riferito all’intera costruzione e dovrà riportare le verifiche dell’intera struttura post-intervento, secondo le indicazioni del presente capitolo. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 37 C8.4.1 Interventi di adeguamento Indipendentemente dalle problematiche strutturali specificamente trattate nelle NTC, le sopraelevazioni, nonché gli interventi che comportano un aumento del numero di piani, sono ammissibili solamente ove siano compatibili con gli strumenti urbanistici. La valutazione della sicurezza, nel caso di intervento di adeguamento, è finalizzata a stabilire se la struttura, a seguito dell’intervento, è in grado di resistere alle combinazioni delle azioni di progetto contenute nelle NTC, con il grado di sicurezza richiesto dalle stesse. Non è, in generale, necessario il soddisfacimento delle prescrizioni sui dettagli costruttivi (per esempio armatura minima, passo delle staffe, dimensioni minime di travi e pilastri, ecc.) valide per le costruzioni nuove, purché il Progettista dimostri che siano garantite comunque le prestazioni in termini di resistenza, duttilità e deformabilità previste per i vari stati limite. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 38 19 8.4.1 Intervento di adeguamento Obbligatorio procedere alla valutazione della sicurezza e all’adeguamento della costruzione nei casi di: sopraelevazione; ampliamento mediante opere connesse; variazione di classe e/o destinazione d’uso e/o geometria della struttura. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 39 8.4.2 Interventi di miglioramento Rientrano negli interventi di miglioramento tutti gli interventi che siano comunque finalizzati ad accrescere la capacità di resistenza delle strutture esistenti alle azioni considerate. È possibile eseguire interventi di miglioramento nei casi in cui non ricorrano le condizioni specificate al paragrafo 8.4.1. Il progetto e la valutazione della sicurezza dovranno essere estesi a tutte le parti della struttura potenzialmente interessate da modifiche di comportamento, nonché alla struttura nel suo insieme. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 40 20 C8.4.3 Interventi di miglioramento La valutazione della sicurezza per un intervento di miglioramento è obbligatoria, come specificato nel § 8.3 delle NTC, ed è finalizzata a determinare l’entità massima delle azioni, considerate nelle combinazioni di progetto previste, cui la struttura può resistere con il grado di sicurezza richiesto. Nel caso di intervento di miglioramento sismico, la valutazione della sicurezza riguarderà, necessariamente, la struttura nel suo insieme, oltre che i possibili meccanismi locali. In generale ricadono in questa categoria tutti gli interventi che, non rientrando nella categoria dell’adeguamento, fanno variare significativamente la rigidezza, la resistenza e/o la duttilità dei singoli elementi o parti strutturali e/o introducono nuovi elementi strutturali, così che il comportamento strutturale locale o globale, particolarmente rispetto alle azioni sismiche, ne sia significativamente modificato. Ovviamente la variazione dovrà avvenire in senso migliorativo, ad esempio impegnando maggiormente gli elementi più resistenti, riducendo le irregolarità in pianta e in elevazione, trasformando i meccanismi di collasso da fragili a duttili. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 41 8.4.2 Intervento di miglioramento Il progetto si riferisce all’intera costruzione e deve riportare le verifiche dell’intera struttura post-intervento. La valutazione della sicurezza, nel caso di intervento di adeguamento, è finalizzata a stabilire se la struttura, a seguito dell’intervento, è in grado di resistere alle combinazioni delle azioni di progetto contenute nelle NTC, con il grado di sicurezza richiesto dalle stesse. Si parla di miglioramento per tutti quegli interventi finalizzati ad accrescere le capacità di resistenza delle strutture esistenti alle azioni considerate. Il progetto e la valutazione della sicurezza devono essere estesi a tutte le parti della struttura interessate dalle modifiche, nonché alla struttura nel suo insieme. Nel caso di intervento di miglioramento sismico, la valutazione della sicurezza riguarderà, necessariamente, la struttura nel suo insieme, oltre che i possibili meccanismi locali. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 42 21 8.4.3 Riparazione o intervento locale In generale, gli interventi di questo tipo riguarderanno singole parti e/o elementi della struttura e interesseranno porzioni limitate della costruzione. Il progetto e la valutazione della sicurezza potranno essere riferiti alle sole parti e/o elementi interessati e documentare che, rispetto alla configurazione precedente al danno, al degrado o alla variante, non siano prodotte sostanziali modifiche al comportamento delle altre parti e della struttura nel suo insieme e che gli interventi comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti. La relazione di cui al par. 8.2 che, in questi casi, potrà essere limitata alle sole parti interessate dall’intervento ed a quelle con esse interagenti, dovrà documentare le carenze strutturali riscontrate, risolte e/o persistenti, ed indicare le eventuali conseguenti limitazioni all’uso della costruzione. Es. Riparazione/Rinforzo Solaio Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 43 C8.4.4 Riparazione o intervento locale Rientrano in questa tipologia tutti gli interventi di riparazione, rafforzamento o sostituzione di singoli elementi strutturali (travi, architravi, porzioni di solaio, pilastri, pannelli murari) o parti di essi, non adeguati alla funzione strutturale che debbono svolgere, a condizione che l’intervento non cambi significativamente il comportamento globale della struttura, soprattutto ai fini della resistenza alle azioni sismiche, a causa di una variazione non trascurabile di rigidezza o di peso. Può rientrare in questa categoria anche la sostituzione di coperture e solai, solo a condizione che ciò non comporti una variazione significativa di rigidezza nel proprio piano, importante ai fini della ridistribuzione di forze orizzontali, né un aumento dei carichi verticali statici. Interventi di ripristino o rinforzo delle connessioni tra elementi strutturali diversi (ad esempio tra pareti murarie, tra pareti e travi o solai, anche attraverso l’introduzione di catene/tiranti) ricadono in questa categoria, in quanto comunque migliorano anche il comportamento globale della struttura, particolarmente rispetto alle azioni sismiche. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 44 22 8.4.3 Riparazione Gli interventi di questo tipo riguardano singole parti e/o elementi della struttura e interesseranno porzioni limitate della costruzione (travi, architravi, porzioni di solaio, pilastri, pannelli murari o parti di essi, non adeguati alla funzione strutturale che debbono svolgere). Il progetto e la valutazione della sicurezza possono essere riferiti alle sole parti e/o elementi interessati. Si documenta che, rispetto alla configurazione precedente, non siano prodotte sostanziali modifiche al comportamento delle altre parti e della struttura nel suo insieme e che gli interventi comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 45 Criteri per la scelta dell’intervento • Tipo, tecnica, entità e urgenza dell’intervento dipendono dall’esito della valutazione, tenendo inoltre conto degli aspetti seguenti: – Errori grossolani devono essere eliminati – Per edifici fortemente irregolari (in resistenza e/o rigidezza) l’intervento deve correggere tale sfavorevole situazione • ad es., tramite il rinforzo di un ridotto numero di elementi o con l’inserimento di elementi aggiuntivi – Sono sempre opportuni interventi volti a migliorare la duttilità locale – E’ necessario verificare che l’introduzione di rinforzi locali non riduca la duttilità globale della struttura Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 23 8.5 Procedure per la valutazione della sicurezza Nelle costruzioni esistenti le situazioni concretamente riscontrabili sono le più diverse ed è quindi impossibile prevedere regole specifiche per tutti i casi. Di conseguenza, il modello per la valutazione della sicurezza dovrà essere definito e giustificato dal Progettista, caso per caso, in relazione al comportamento strutturale attendibile della costruzione, tenendo conto delle indicazioni generali di seguito esposte. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 47 8.5 Procedure per la valutazione della sicurezza – Analisi Come acquisire i dati necessari ad un’approfondita analisi dell’edificio esistente? Documenti di progetto (disegni, relazioni tecniche); Eventuale documentazione acquisita in tempi successivi alla costruzione; Rilievo strutturale; Prove in situ ed in laboratorio. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 48 24 8.5.1 Analisi storico-critica Ai fini di una corretta individuazione del sistema strutturale esistente e del suo stato di sollecitazione è importante ricostruire il processo di realizzazione e le successive modificazioni subite nel tempo dal manufatto, nonché gli eventi che lo hanno interessato. Generalmente, quando si trattano costruzioni esistenti, può essere difficile disporre dei disegni originali di progetto necessari a ricostruirne la storia progettuale e costruttiva. Per le costruzioni, e in particolare per gli edifici a valenza culturale, storico-architettonica, è talvolta possibile, attraverso una ricerca archivistica, raccogliere una documentazione sufficientemente completa sulla loro storia edificatoria per ricostruire ed interpretare le diverse fasi edilizie. La ricostruzione della storia edificatoria dell’edificio, o della costruzione più in generale, consentirà anche di verificare quanti e quali terremoti esso abbia subìto in passato. Questo sorta di valutazione sperimentale della vulnerabilità sismica dell’edificio rispetto ai terremoti passati è di notevole utilità, perché consente di valutarne il funzionamento, a patto che la sua configurazione strutturale e le caratteristiche dei materiali costruttivi non siano stati, nel frattempo, modificati in maniera Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 49 8.5.1 Evoluzione della normativa tecnica Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 50 25 8.5.1 Evoluzione delle caratteristiche del calcestruzzo La conoscenza delle caratteristiche dei materiali impiegati in un determinato periodo storico aiuta nella verifica speditiva preliminare Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 51 8.5.1 Evoluzione delle caratteristiche dell’acciaio da c.a. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 52 26 8.5.1 Evoluzione delle specifiche della NTC a)Disposizione armature (Santarella, 1968) Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 53 8.5.1 Evoluzione delle specifiche della NTC solai edifici anni ‘50-‘60 molto deformabili Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 54 27 8.5.2 Rilievo Il rilievo geometrico-strutturale dovrà essere riferito sia alla geometria complessiva dell’organismo che a quella degli elementi costruttivi, comprendendo i rapporti con le eventuali strutture in aderenza. Nel rilievo dovranno essere rappresentate le modificazioni intervenute nel tempo, come desunte dall’analisi storico-critica. Il rilievo deve individuare l’organismo resistente della costruzione, tenendo anche presente la qualità e lo stato di conservazione dei materiali e degli elementi costitutivi. Dovranno altresì essere rilevati i dissesti, in atto o stabilizzati, ponendo particolare attenzione all’individuazione dei quadri fessurativi e dei meccanismi di danno. I dettagli costruttivi possono essere occultati alla vista (ad esempio disposizione delle armature nelle strutture in c.a.) e possono richiedere rilievi a campione e valutazioni estensive per analogia. Si noti che, mentre per gli altri due aspetti che determinano il livello di conoscenza (dettagli costruttivi e proprietà dei materiali) si accettano crescenti livelli di approfondimento dell’indagine, per la geometria esterna, si richiede che il rilievo sia compiuto in maniera quanto più completa e dettagliata possibile, ai fini della definizione del modello strutturale necessario alla valutazione della sicurezza per le azioni prese in esame. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 55 8.5 Procedure per la valutazione della sicurezza - Rilievo LA GEOMETRIA DELL’EDIFICIO Disegni originali di carpenteria: descrivono geometria della struttura, degli elementi strutturali e le loro dimensioni. Individuano organismo resistente alle azioni verticali ed orizzontali. Disegni costruttivi o esecutivi: contengono descrizione della quantità, disposizioni e dettagli costruttivi delle armature e dei materiali utilizzati. Rilievo visivo: finalizzato al controllo della corrispondenza tra l’effettiva geometria della struttura e i disegni originali di carpenteria disponibili. Comprende il rilievo a campione della geometria di alcuni elementi. Rilievo completo: serve a produrre disegni completi di carpenteria nel caso in cui quelli originali siano mancanti. I disegni prodotti devono descrivere la geometria della struttura, gli elementi strutturali e le loro dimensioni. Rilievo dei dissesti in atto o stabilizzati, individuazione dei quadri fessurativi e dei meccanismi di danno. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 56 28 8.5 Procedure per la valutazione della sicurezza - Rilievo I DETTAGLI COSTRUTTIVI Progetto simulato: definisce, in mancanza di disegni originali, la disposizione dell’armatura in tutti gli elementi con funzione strutturale. Deve essere eseguito sulla base delle norme tecniche in vigore e della pratica caratteristica dell’epoca della costruzione. Verifiche limitate: servono per verificare la corrispondenza tra le armature presenti e quelle riportate nei disegni costruttivi, oppure ottenute mediante il progetto simulato. Verifiche estese: servono quando non sono disponibili i disegni costruttivi originali come alternativa al progetto simulato seguito da verifiche limitate, oppure quando i disegni costruttivi originali sono incompleti. Verifiche esaustive: servono quando non sono disponibili i disegni costruttivi originali e si desidera un livello di conoscenza accurata. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 57 8.5.3 Caratterizzazione meccanica dei materiali Per conseguire un’adeguata conoscenza delle caratteristiche dei materiali e del loro degrado, ci si baserà su documentazione già disponibile, su verifiche visive in situ e su indagini sperimentali. Le indagini dovranno essere motivate, per tipo e quantità, dal loro effettivo uso nelle verifiche; nel caso di beni culturali e nel recupero di centri storici, dovrà esserne considerato l’impatto in termini di conservazione del bene. I valori delle resistenze meccaniche dei materiali vengono valutati sulla base delle prove effettuate sulla struttura e prescindono dalle classi discretizzate previste nelle norme per le nuove costruzioni. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 58 29 8.5.3 Caratterizzazione meccanica dei materiali Il piano delle indagini fa comunque parte sia della fase diagnostica che del progetto vero e proprio, e dovrà essere predisposto nell’ambito di un quadro generale volto a mostrare le motivazioni e gli obiettivi delle indagini stesse. Nel caso in cui vengano effettuate prove sulla struttura, attendibili ed in numero statisticamente significativo, i valori delle resistenze meccaniche dei materiali vengono desunti da queste e prescindono dalle classi discretizzate previste nelle NTC (come ad esempio quelle del calcestruzzo di cui al § 4.1 delle NTC). Per quanto riguarda le costruzioni in muratura, le Regioni possono definire, ad integrazione della Tabella C8B.1 in Appendice C8B, tabelle specifiche per le tipologie murarie ricorrenti sul territorio regionale. Un aiuto, non esaustivo, ai fini della definizione delle resistenze dei materiali può ricavarsi dalle norme dell’epoca della costruzione. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 59 8.5 Procedure per la valutazione della sicurezza - Rilievo LE PROPRIETA’ DEI MATERIALI La modalità di valutazione delle proprietà dei materiali in situ è basata su prove dirette, generalmente di tipo distruttivo. Calcestruzzo: estrazione di campioni ed esecuzione di prove di compressione fino a rottura. Acciaio: estrazione di campioni ed esecuzione di prove a trazione fino a rottura con determinazione della resistenza a snervamento e della resistenza e deformazione ultima. Sono ammessi metodi di indagine non distruttiva di documentata affidabilità, che non possono essere impiegati in completa sostituzione di quelli sopra descritti, ma sono consigliati a loro integrazione. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 60 30 C8.5.3 Caratterizzazione meccanica dei materiali Il piano delle indagini fa comunque parte sia della fase diagnostica che del progetto vero e proprio, e dovrà essere predisposto nell’ambito di un quadro generale volto a mostrare le motivazioni e gli obiettivi delle indagini stesse. Nel caso in cui vengano effettuate prove sulla struttura, attendibili ed in numero statisticamente significativo, i valori delle resistenze meccaniche dei materiali vengono desunti da queste e prescindono dalle classi discretizzate (es calcestruzzo) previste nelle NTC. Per quanto riguarda le costruzioni in muratura, le Regioni possono definire, ad integrazione della Tabella C8B.1 in Appendice C8B, tabelle specifiche per le tipologie murarie ricorrenti sul territorio regionale. Un aiuto, non esaustivo, ai fini della definizione delle resistenze dei materiali può ricavarsi dalle norme dell’epoca della costruzione. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 61 8.5.4 Livelli di conoscenza e fattori di confidenza Sulla base degli approfondimenti effettuati nelle fasi conoscitive sopra riportate, saranno individuati i “livelli di conoscenza” dei diversi parametri coinvolti nel modello (geometria, dettagli costruttivi e materiali), e definiti i correlati fattori di confidenza, da utilizzare come ulteriori coefficienti parziali di sicurezza che tengono conto delle carenze nella conoscenza dei parametri del modello. Il problema della conoscenza della struttura e dell’introduzione dei fattori di confidenza è stato discusso in C8.2. Una guida alla stima dei fattori di confidenza da utilizzare, in relazione ai livelli di conoscenza raggiunti, è riportata in Appendice C8A. Per le costruzioni di valenza storico-artistica potranno essere adottati i fattori di confidenza contenuti nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 ottobre 2007, utilizzandoli come in essa illustrato. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 62 31 8.5.4 I livelli di conoscenza Ai fini della scelta del tipo di analisi e dei valori dei fattori di confidenza vengono definiti i tre livelli di conoscenza seguenti: LC1: Conoscenza Limitata; LC2: Conoscenza Adeguata; LC3: Conoscenza Accurata. Gli aspetti che definiscono i livelli di conoscenza sono: geometria, ovvero le caratteristiche geometriche degli elementi strutturali; dettagli strutturali, ovvero quantità e disposizione delle armature; materiali, ossia le proprietà meccaniche dei materiali. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 63 8.5 Procedure per la valutazione della sicurezza - Rilievo DETTAGLI COSTRUTTIVI E PROVE SUI MATERIALI Tabella C8A.1.3a – Definizione orientativa dei livelli di rilievo e prove per edifici in c.a. Verifiche limitate Rilievo dei dettagli costruttivi Prove sui materiali La quantità e disposizione dell’armatura è verificata per almeno il 15% degli elementi. 1 provino di cls. per 300 m2 di piano dell’edificio, 1 campione di armatura per piano dell’edificio. Verifiche estese La quantità e disposizione dell’armatura è verificata per almeno il 35% degli elementi. 2 provini di cls. per 300 m2 di piano dell’edificio, 2 campioni di armatura per piano dell’edificio. Verifiche esaustive La quantità e disposizione dell’armatura è verificata per almeno il 50% degli elementi. 3 provini di cls. per 300 m2 di piano dell’edificio, 3 campioni di armatura per piano dell’edificio. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 64 32 Il programma delle indagini Verifica soddisfacente SI DISPONIBILITA’ Disegni originali di carpenteria Costruzione modello RILIEVO VISIVO Verifica NON soddisfacente NO SI RILIEVO COMPLETO Costruzione modello Verifica soddisfacente VERIFICHE IN SITU LIMITATE LC2, LC3 Verifica NON soddisfacente dei dettagli costruttivi DISPONIBILITA’ Disegni costruttivi originali VERIFICHE IN SITU ESTESE O ESAUSTIVE dei dettagli costruttivi NO PROGETTO SIMULATO LC2 LC3 VERIFICHE IN SITU LIMITATE LC1 dei dettagli costruttivi Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 65 Il progetto simulato Progetto simulato Conoscenza del periodo di progettazione e costruzione dell’edificio Normative tecniche vigenti all’epoca della progettazione Manualistica autorevole di utilizzo Consuetudini progettuali e costruttive Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 66 33 Il progetto simulato Passi fondamentali della progettazione simulata 1. Individuazione dell’età di progettazione e costruzione 2. Individuazione e studio dello schema strutturale - solai - travi - pilastri - copertura - elementi non strutturali Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 67 Il progetto simulato Passi fondamentali della progettazione simulata 3. Scelta del modello di calcolo 4. Valutazione dei carichi 5. Progetto delle armature e verifica degli elementi strutturali 6. Indagini in situ 7. Revisione del progetto simulato Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 68 34 Il progetto simulato Principali fonti normative dell’epoca R.D. 23/05/1932 Primo organico Regolamento sui materiali e sulle modalità di posa in opera delle strutture in c.a. R.D. 16/11/1939 n.2229 Norme per la esecuzione delle opere in conglomerato cementizio semplice od armato L. 05/11/1971 n.1086 Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metalliche D.M.30/05/1972 Resistenze espresse in termini di valori caratteristici, introdotti acciai ad aderenza migliorata, metodo tensioni ammissibili. D.M.26/03/1980 D.M.09/01/1996 69 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 Il progetto simulato CARATTERISTICHE DEL CALCESTRUZZO NELLE DIVERSE NORMATIVE Resistenza Normativa [kg/cm2] R.D. 2229/39 Compr. Flessione Taglio σamm/σmax σamm/σmax τc0/σmax τc1/σmax Normale >120 29,2% 33,3% 3,3% 11,7% Alta res. >160 28,1% 31,3% 3,8% 10% Contr. in cant. 180-225 33,3% 33,3% 2,7% 7,1% D.M. 30/05/72 Val.caratt. 150-500 20-28% 29-40% 2,6-1,7% 9,3-48% D.M. 26/03/80 “ “ “ “ “ “ D.M. 09/01/96 “ “ “ “ “ “ Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 70 35 Il progetto simulato CARATTERISTICHE DELL’ACCIAIO NELLE DIVERSE NORMATIVE Resistenza [kg/cm2] Normativa Rottura R.D. 2229/39 σamm/σmax Allungamento a rottura Snervamento 4200-4500 >2300 28-33% 20% Semiduro 5000-6000 >2700 33-40% 16% Duro 6000-7000 >3100 29-40% 14% Barre lisce 3400-5000 2300-3200 35-32% 24-23 Barre ader.migl. 4600-5500 3800-4400 48-40% 14-12 D.M. 26/03/80 “ “ “ “ D.M. 09/01/96 “ “ “ “ D.M. 30/05/72 Dolce 71 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 Il progetto simulato DATI DI PROGETTO E VERIFICA PER GLI ELEMENTI TRAVE Normativa Arm.longit. R.D. 2229/39 Arm.trasversale Verifiche Copriferro Interferro 50% taglio staffe 50% taglio piegati n=6,8,10 Metodo T.A. 2 cm min(2cm,Ф) n=10,15 Metodo T.A. Calcolo a rottura 2-4 cm min(2cm,Ф) D.M. 30/05/72 Af=0,25%Asez (barre lisce) Af=0,15%Asez (barre A.M.) D.M. 26/03/80 “ Astaffe=3cm2/m pst<0,8(alt.utile) pst<12Фmin(appoggi) n=15 Metodo T.A. “ “ D.M. 09/01/96 “ “ “ “ “ Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 72 36 Il progetto simulato DATI DI PROGETTO E VERIFICA PER GLI ELEMENTI PILASTRO Normativa Arm.longit. Arm.trasversale Verifiche Copriferro Interferro R.D. 2229/39 0,8% fino a 2000 cm2 0,5% oltre 8000 cm2 pst=min(0,5Lmin; 10Фmin ) n=6,8,10 Metodo T.A. 2 cm min(2cm,Ф) D.M. 30/05/72 0,6-5% Acls s.n. 0,3% Aeff Фmin=12mm pst=min(15Фmin; 25cm) Фmin=6mm n=10,15 Metodo T.A. Calcolo a rottura 2-4 cm min(2cm,Ф) D.M. 26/03/80 >0,8% Acls s.n. 0,3-6% Aeff Фmin=12mm pst=min(15Фmin; 25cm) Фmin=6mm n=15 Metodo T.A. “ “ D.M. 09/01/96 “ “ “ “ “ 73 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 Il progetto simulato DATI DI PROGETTO E VERIFICA PER I SOLAI REALIZZATI IN OPERA Normativa Dimensioni Armatura ripartizione Verifiche Copriferro R.D. 2229/39 H=max(L/30,8cm) Soletta min 4 cm Arip=25% Aprincipale n=6,8,10 Metodo T.A. Soletta 0,8cm Trav.=2cm D.M. 30/05/72 H=max(L/30,8cm) Soletta min 4 cm Arip=25% Aprincipale n=10,15 Metodo T.A. Calcolo a rottura Soletta 0,8cm Trav.=2cm D.M. 26/03/80 H=max(L/25,2cm) Soletta min 4 cm n=15 Metodo T.A. “ D.M. 09/01/96 “ “ “ “ Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 74 37 Il progetto simulato LA MANUALISTICA DI USO COMUNE Le indicazioni contenute nelle normative spesso non fornivano indicazioni sufficienti a definire una struttura per poterne effettuare le verifiche di resistenza si ricorre alla manualistica di uso corrente nei decenni passati SANTARELLA 1956,1968 PAGANO 1963,1968 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 75 Il progetto simulato LA MANUALISTICA DI USO COMUNE SOLAI Modello di trave continua su più appoggi Momento all’incastro ql2/12-ql2/24 (Pp+g) distribuiti su tutte le campate (q) disposto nel modo più sfavorevole Teoria delle linee di influenza Armature dal diagramma del momento flettente Figura – Disposizione delle armature nei solai (Santarella, 1968) Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 76 38 Il progetto simulato LA MANUALISTICA DI USO COMUNE TRAVI Modello di trave continua su più appoggi Calcolo della combinazione di carico più sfavorevole (tabelle di riferimento) Determinazione di taglio e momento flettente Previste almeno 4 barre longitudinali ai vertici, dette “reggistaffa”, di diametro Ф8Ф12 Reggistaffa spesso uniche armature al lembo inferiore della trave alle estremità Figura – Disposizione delle armature nelle travi (Santarella, 1968) Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 77 Il progetto simulato LA MANUALISTICA DI USO COMUNE PILASTRI Dimensionati con lo sforzo normale Sezioni ridotte e poco armate Riduzione carichi accidentali dall’ultimo piano Carico eccentrico solo nei pilastri di estremità dei telai Figura – Disposizione delle staffe nei pilastri (Santarella, 1968) Verifiche di resistenza secondo le formule della flessione composta nel caso di azioni assiali non centrate l/a>15 verifica ad instabilità Sezioni tipicamente quadrate con 4 barre longitudinali Figura – Dettaglio nodo trave-pilastro (Santarella, 1968) Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 78 39 Il progetto simulato LA MANUALISTICA DI USO COMUNE Trave a ginocchio SCALE Trave a ginocchio: modello di trave incastrata Soletta rampante Soletta rampante: schema di trave proiettata in orizzontale Tramite le modellazioni calcolati momento flettente, momento torcente venivano taglio e Particolare attenzione alle armature longitudinali nelle zone di collegamento con i pianerottoli Infittimento staffe nel collegamento trave a ginocchio-pianerottolo Figura – Disposizione delle armature nelle scale (Santarella, 1968) Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 79 La determinazione delle proprietà dei materiali LE INDAGINI Le proprietà sui materiali possono essere determinate dalle seguenti fonti: valori usuali per la pratica costruttiva dell’epoca; specifiche originali di progetto o certificati di prova originali; prove in situ (limitate, estese, esaustive). resistenza a compressione del calcestruzzo; tensione di snervamento dell’acciaio; resistenza a rottura dell’acciaio. Distruttive INDAGINI Non distruttive Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 80 40 La determinazione delle proprietà dei materiali LE INDAGINI SUL CALCESTRUZZO METODO COSTO RAPIDITA’ DANNO RAPPRESENTATI VITA’ AFFIDABILITA’ Carotaggio Elevato Bassa Moderato Moderata Elevata Sonde Windsor Moderato Elevata Minimo Superficiale Moderata Ultrasuoni Basso Elevata Nullo Buona Moderata Sclerometro Basso Elevato Nullo Superficiale Scarsa Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 81 La determinazione delle proprietà dei materiali LE INDAGINI SUL CALCESTRUZZO CAROTAGGIO misura diretta della resistenza del calcestruzzo e del suo modulo elastico; prelievo di almeno 3 campioni cilindrici mediante carotatrici a corona diamantata; operazione invasiva, delicata e complessa (è importante ridurre al minimo il danneggiamento del campione nel corso dei prelievi); diametro carote almeno pari a tre volte la dimensione massima dell’aggregato, l’altezza almeno due volte il diametro della carota. La resistenza misurata sulle carote fcar è influenzata da: posizione del prelievo nell’elemento strutturale; disturbo nelle operazioni di prelievo; presenza di eventuali armature. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 82 41 La determinazione delle proprietà dei materiali LE INDAGINI SUL CALCESTRUZZO CAROTAGGIO Scelta dei punti di indagine: pilastro: prelievo ideale in mezzeria dove le sollecitazioni flessionali sono ridotte, da evitare la zona di sommità dove la compattazione ovvero la qualità del calcestruzzo è inferiore; travi: carotaggio ideale sul fianco a circa 1/4, 1/5 della luce netta e a circa metà altezza per travi fuori spessore, carotaggio verticale per travi in spessore. Importante: rilevazioni pacometriche per evitare le barre di armatura Punti di esecuzione delle indagini sugli elementi strutturali Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 83 La determinazione delle proprietà dei materiali LE INDAGINI SUL CALCESTRUZZO CAROTAGGIO Conversione della resistenza delle carote fcar nella resistenza del calcestruzzo in situ fcis può essere calcolata tramite la seguente relazione f cis = (Ch ⋅ Cdia ⋅ Ca ⋅ Cd ) f car Ch/D: coeff. correttivo per rapporti h/D diversi da 2; Cdia: coeff. correttivo relativo al diametro; Ca: coeff. correttivo relativo alla presenza di armature incluse; Cd: coeff. correttivo per tener conto del disturbo arrecato alla carota nelle operazioni di estrazione. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 84 42 La determinazione delle proprietà dei materiali DETERMINAZIONE DEL VALORE CARATTERISTICO DELLA RESISTENZA A COMPRESSIONE DEL CALCESTRUZZO DAL CAROTAGGIO NTC 2008 Il valor medio della resistenza del calcestruzzo in opera (definita come resistenza strutturale) è in genere inferiore al valor medio della resistenza dei prelievi in fase di getto maturati in condizioni di laboratorio (definita come resistenza potenziale). È accettabile un valore medio della resistenza strutturale, misurata con tecniche opportune e debitamente trasformata in resistenza cilindrica o cubica, non inferiore all’85% del valore medio definito in fase di progetto. f cm = f m,car 0,85 Rcm = f m,car 0,83 ⋅ 0,85 Le stesse non forniscono indicazioni per il passaggio al valore caratteristico che potrebbe essere effettuato seguendo le indicazioni dell’Eurocodice 2: f ck = f cm − 8MPa Rck = Rcm − 8MPa Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 85 La determinazione delle proprietà dei materiali DETERMINAZIONE DEL VALORE CARATTERISTICO DELLA RESISTENZA A COMPRESSIONE DEL CALCESTRUZZO DAL CAROTAGGIO EN 13791 La Norma EN 13791 prende in considerazione la possibilità di passare dal valore medio a quello caratteristico; essa suggerisce due differenti approcci per la stima della resistenza caratteristica del calcestruzzo in situ. Approccio A Numero carote ≥ 15 Approccio B 3 ≤ numero carote ≤ 14 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 86 43 La determinazione delle proprietà dei materiali DETERMINAZIONE DEL VALORE CARATTERISTICO DELLA RESISTENZA A COMPRESSIONE DEL CALCESTRUZZO DAL CAROTAGGIO EN 13791 Approccio A Secondo il primo approccio, la resistenza caratteristica del calcestruzzo in opera (espressa in MPa) è il minimo dei due valori di resistenza seguenti: − k ⋅s n ),is 2 f ck ,is = min fism,(lowest +4 f Fm(n),is = resistenza a compressione del calcestruzzo in opera dopo n test k2 = coefficiente che deve essere fissato dagli annessi nazionali, in mancanza di indicazioni specifiche si può assumere il valore di 1,48 s = rappresenta la deviazione standard dei risultati (il cui valore minimo è fissato pari a 2 MPa). Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 87 La determinazione delle proprietà dei materiali DETERMINAZIONE DEL VALORE CARATTERISTICO DELLA RESISTENZA A COMPRESSIONE DEL CALCESTRUZZO DAL CAROTAGGIO EN 13791 Approccio A Dalla resistenza caratteristica in situ ricavata dall’eq. precedente si passa, utilizzando la Tabella 1, alla classe di resistenza del cls in opera: Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 88 44 La determinazione delle proprietà dei materiali DETERMINAZIONE DEL VALORE CARATTERISTICO DELLA RESISTENZA A COMPRESSIONE DEL CALCESTRUZZO DAL CAROTAGGIO EN 13791 Approccio B In questo caso, la stima della resistenza caratteristica in situ (espressa in MPa) è fornita dal minimo dei due valori seguenti: −k n ),is f ck ,is = min fism,(lowest +4 f k = assume valori differenti al variare del numero di carote considerate; vale 5 nel caso di un numero di carote (n) compreso tra 10 e 14; vale 6 per n compreso tra 7 e 9, mentre vale 7 per n compreso tra 3 e 6. Anche in questo caso il passaggio alla classe di resistenza del calcestruzzo avviene allo stesso modo visto per l’approccio A. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 89 La determinazione delle proprietà dei materiali DETERMINAZIONE DEL VALORE CARATTERISTICO DELLA RESISTENZA A COMPRESSIONE DEL CALCESTRUZZO DA PROVE NON DISTRUTTIVE EN 13791 Approccio A Applicabile nel caso di relazione specifica tra prove in situ e risultati delle prove non distruttive. L’approccio statistico si applica quando il numero di carote sottoposte a prova è almeno pari a 15; in questo caso la resistenza caratteristica cubica in opera è il valore minore desunto dalle due seguenti equazioni −1, 48⋅s n ),is f ck ,is = min fism,(lowest +4 f s = rappresenta la deviazione standard dei risultati (il cui valore minimo è fissato pari a 2 MPa). Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 90 45 La determinazione delle proprietà dei materiali DETERMINAZIONE DEL VALORE CARATTERISTICO DELLA RESISTENZA A COMPRESSIONE DEL CALCESTRUZZO DA PROVE NON DISTRUTTIVE EN 13791 Approccio B Prove sclerometriche, prove ultrasoniche e prove di estrazione possono essere utilizzate per l’accertamento delle prove sul calcestruzzo in opera usando una curva base shiftata in base alle prove sulle carote di cls: R = numero di rimbalzi da prova sclerometrica v = velocità onde ultrasoniche F = forza desunta da prove di estrazione δf1…n = differenza tra il risultato della prova su carota e il valore fornito dalla curva base 1 = curva base 2 = distanza tra le curve 3 = curva determinata in base alla relazione tra metodi distruttivi e non Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 91 distruttivi Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 Thank you for your kind attention! University of Brescia, Italy Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 46 La determinazione delle proprietà dei materiali LE INDAGINI SUL CALCESTRUZZO PROVE SCLEROMETRICHE utili per valutare l’omogeneità del calcestruzzo o per delimitare le zone di calcestruzzo degradato; massa battente d’acciaio azionata da una molla che contrasta un’asta di percussione a contatto della superficie di prova; si misura l’altezza di rimbalzo della massa contro la superficie dell’elemento da indagare; questo metodo non può sostituire le prove distruttive ma può affiancarsi ad esse; superficie di prova priva di intonaci e lisciata con pietra abrasiva; minimo 9 misure distanti 25mm tra loro e dal bordo della superficie. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 93 La determinazione delle proprietà dei materiali LE INDAGINI SUL CALCESTRUZZO PROVE SCLEROMETRICHE mediante opportune curve l’indice di rimbalzo viene correlato alla resistenza a compressione del calcestruzzo Rc; l’indice di rimbalzo S viene determinato come media degli indici misurati in punti differenti della superficie. Curva indice di rimbalzo-resistenza cubica a compressione Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 94 47 La determinazione delle proprietà dei materiali LE INDAGINI SUL CALCESTRUZZO PROVE ULTRASONICHE Tramite la velocità di propagazione delle onde nel calcestruzzo si riescono a ricavare le sue caratteristiche meccaniche. Fattori che influenzano l’affidabilità di tale prova: rapporto A/C; età del conglomerato; contenuto di umidità; presenza di armature; stato di sollecitazione (presenza di fessure). Prove ultrasoniche affidabili non tanto per la determinazione della resistenza del conglomerato, quanto per valutarne l’omogeneità e lo stato fessurativo. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 95 La determinazione delle proprietà dei materiali LE INDAGINI SUL CALCESTRUZZO PROVE ULTRASONICHE si misura il tempo impiegato da onde soniche, di frequenza compresa nell’intervallo 40-120 kHz, ad attraversare un mezzo compreso tra il trasduttore trasmittente e quello ricevente collocati a distanza nota, ricavandone la velocità di propagazione; superfici adeguatamente preparate regolari; sostanza accoppiante sulla superficie per garantire un efficace contatto dei trasduttori. Letture ultrasoniche per trasparenza (a), diagonali (b) e superficiali (c) Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 96 48 La determinazione delle proprietà dei materiali LE INDAGINI SUL CALCESTRUZZO SONDA WINDSOR metodo penetrometrico che consiste nella penetrazione di una sonda sparata nel materiale oggetto dell'indagine da una pistola a mezzo di una carica calibrata; prova eseguita con tre sonde, sparate ai vertici di una speciale dima, munita di tre fori posti agli spigoli di un triangolo equilatero, di lato 177 mm ; la media dei tre valori è il valore caratteristico di quella posizione. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 97 La determinazione delle proprietà dei materiali LE INDAGINI SUL CALCESTRUZZO SONDA WINDSOR Il valore della resistenza è correlata alla lunghezza di esposizione della sonda da una legge di correlazione standard ed impostata, dalla casa costruttrice del sistema, in funzione della durezza Mohs degli inerti. Curva lunghezza esposta – resistenza a compressione Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 98 49 La determinazione delle proprietà dei materiali LE INDAGINI SUL CALCESTRUZZO IL METODO SONREB SONic + REBound = ultrasuoni + sclerometro Valutazione dei valori locali della velocità ultrasonica V e dell’indice di rimbalzo S per ottenere la resistenza del calcestruzzo Rc : Rc = a ⋅ S b ⋅ V c La stima della resistenza può essere effettuata anche tramite grafici di curve di isoresistenza nel piano V-S: Uso del grafico con curve di isoresistenza Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 99 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 La determinazione delle proprietà dei materiali LE INDAGINI SUL CALCESTRUZZO MISURA PROFONDITA’ CARBONATAZIONE Carbonatazione= formazione di carbonato di calcio sullo strato superficiale Ca (OH ) 2 + CO2 → CaCO3 + H 2O Conseguenze negative sulle armature: riduzione del pH all’interno dello strato carbonatato; soluzione alcolica di fenolftaleina che colora di rosa il calcestruzzo non ancora carbonatato; confronto tra lo spessore del copriferro e quello del calcestruzzo carbonatato. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 100 50 La determinazione delle proprietà dei materiali LE INDAGINI SULLE ARMATURE PRELIEVO SPEZZONI metodo distruttivo di prelievo di spezzoni di armatura da studiare in laboratorio; spezzoni sottoposti a prova di trazione per la stima di tensione di snervamento, resistenza a rottura e allungamento a rottura; attenzione alla presenza del fenomeno di corrosione delle barre che ne compromette la resistenza. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 101 I metodi di analisi strutturale e le condizioni di applicabilità I metodi basati su un comportamento elastico-lineare della struttura non sono in grado considerare in maniera esplicita la duttilità strutturale e l’evoluzione del comportamento non-lineare della struttura. In essi, la duttilità viene considerata esclusivamente mediante il coefficiente di struttura. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 102 51 I metodi di analisi strutturale e le condizioni di applicabilità ANALISI DINAMICA LINEARE modello tridimensionale dell’edificio; considerati tutti i modi con massa partecipante superiore al 5%, e comunque con somma delle masse partecipanti superiore all’85% della massa totale. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 103 I metodi di analisi strutturale e le condizioni di applicabilità ANALISI STATICA NON LINEARE consentono di studiare l’evoluzione in campo non-lineare della struttura, strumento utile in fase di analisi di una struttura al fine di verificare la correttezza delle ipotesi inerenti la sua effettiva duttilità strutturale e l’entità degli spostamenti massimi; carichi gravitazionali e sistema di forze orizzontali applicati all’edificio scalate in modo da far crescere monotonamente lo spostamento orizzontale di un punto di controllo sulla struttura (es. un punto in sommità dell’edificio), fino al raggiungimento delle condizioni ultime. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 104 52 8.5.4 I livelli di conoscenza Livello di conoscenza Geometria Dettagli strutturali Proprietà dei materiali Metodi di analisi FC LC1 Da disegni di carpenteria originali con rilievo visivo a campione oppure rilievo ex-novo completo. Progetto simulato in accordo alle norme dell’epoca e limitate verifiche in situ. Valori usuali per la pratica costruttiva dell’epoca e limitate prove in situ. Analisi lineare statica o dinamica. 1.35 Geometria: dai disegni originali o da un rilievo visivo di verifica dell’effettiva corrispondenza del costruito ai disegni; Dettagli costruttivi: ricavati sulla base di un progetto simulato secondo la pratica dell’epoca di costruzione; Proprietà dei materiali: non disponibili informazioni sulle caratteristiche meccaniche dei materiali. Si adottano valori usuali della pratica costruttiva dell’epoca e da limitate prove sugli elementi più importanti. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 105 8.5.4 I livelli di conoscenza Livello di conoscenza Geometria Dettagli strutturali Proprietà dei materiali Metodi di analisi FC LC2 Da disegni di carpenteria originali con rilievo visivo a campione oppure rilievo ex-novo completo. Disegni costruttivi incompleti con limitate verifiche in situ oppure estese verifiche in situ. Dalle specifiche originali di progetto o dai certificati di prova originali con limitate prove in situ oppure estese prove in situ. Tutti 1.20 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 106 53 8.5.4 I livelli di conoscenza Livello di conoscenza Geometria LC3 Da disegni di carpenteria originali con rilievo visivo a campione oppure rilievo ex-novo completo. Dettagli strutturali Proprietà dei materiali Metodi di analisi FC Tutti 1.00 Disegni costruttivi Dai certificati di prova completi originali o dalle specifiche originali di con limitate verifiche progetto in con situ estese prove in situ oppure oppure esaustive esaustive prove in verifiche in situ. situ Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 107 Il programma delle indagini Verifica soddisfacente SI DISPONIBILITA’ Disegni originali di carpenteria Costruzione modello RILIEVO VISIVO Verifica NON soddisfacente NO SI RILIEVO COMPLETO Costruzione modello VERIFICHE IN SITU LIMITATE dei dettagli costruttivi Verifica soddisfacente Verifica NON soddisfacente DISPONIBILITA’ Disegni costruttivi originali VERIFICHE IN SITU ESTESE O ESAUSTIVE dei dettagli costruttivi NO PROGETTO SIMULATO VERIFICHE IN SITU LIMITATE dei dettagli costruttivi Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 108 54 Il programma delle indagini L’obiettivo della campagna di indagini è la raccolta e l’esame critico di informazioni sulle dimensioni, caratteristiche e condizioni dei materiali e degli elementi strutturali. Al fine di ottenere un quadro di informazioni soddisfacente è utile articolare le attività di indagini in due fasi: INDAGINI PRELIMINARI INDAGINI DETTAGLIATE Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 109 Il programma delle indagini Indagini preliminari volte ad ottenere: periodo di progettazione e periodo di costruzione; elaborati di progetto, di collaudo e contabili; ricostruzione della storia ed eventuali variazioni d’uso; presenza di eventuali condizioni di danno e/o degrado; presenza di corpi aggiunti; destinazione d’uso ed eventuali previsioni di cambiamento. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 110 55 Il programma delle indagini Indagini dettagliate costituite da un esame completo ed accurato della struttura: saggi; prove in situ per individuare dettagli costruttivi ; prelievo di campioni. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 111 La campagna di rilievo Livelli di approfondimento differenti in virtù degli elaborati disponibili: stato generale di manutenzione e conservazione; stato ed aspetto superficiale del calcestruzzo; presenza di zone degradate e/o danneggiate; espulsione del copriferro; disgregazione superficiale del calcestruzzo; distacco dei pannelli di tamponatura; interazione tra struttura ed impiantistica; presenza di lesioni; dissesti delle fondazioni. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 112 56 La campagna dei saggi Sondaggi decisi in numero e caratteristiche tali da ottenere: pilastri: passo e diametro delle staffe, quantità e disposizione delle armature longitudinali; travi: passo e diametro delle staffe, quantità e disposizione delle armature longitudinali; solai: orditura, interasse tra le nervature, armature principali, armature di riparazione; tamponature: tipologia e caratteristiche degli elementi utilizzati,spessore, numero di starti, presenza di intercapedini; fondazioni: tipologia e piano di posa. Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Monza, 15 febbraio 2011 Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 113 La campagna dei saggi Elementi strutturali da indagare e modelli di calcolo dei solai Metodi di valutazione degli edifici esistenti - Gussago, 23 Marzo 2012 114 57