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Senato della Repubblica – 4-07153 – Interrogazione a risposta scritta
presentata dal Sen. Cappelletti (M5S) il 9 Marzo 2017. Pagina | 1
Senato della Repubblica – 4-07153 – Interrogazione a risposta
scritta presentata dal Sen. Cappelletti (M5S) il 9 Marzo 2017.
CAPPELLETTI, CASTALDI, GIARRUSSO, PUGLIA, LEZZI, MORONESE, DONNO - Ai Ministri della giustizia, dell'ambiente e della tutela del
territorio e del mare e delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che secondo quanto risulta agli interroganti:
il complesso edilizio di Borgo Berga, adiacente al centro storico della città di Vicenza, sorge su un'area peninsulare a ridosso dei fiumi
Retrone e Bacchiglione, è stato costruito in violazione della normativa vigente in materia di distanza dai corsi d'acqua, su un'area
inquinata, ed è frutto, a giudizio degli interroganti, di una colossale speculazione immobiliare;
le anomalie inerenti a tale vicenda sono state oggetto di precedenti interrogazioni parlamentari presentate dal primo firmatario del
presente atto, e di esposti presentati in Procura, all'Autorità nazionale anticorruzione, alla Corte dei conti, dove sono in corso i
rispettivi procedimenti per lottizzazione abusiva, violazione del codice degli appalti e danno erariale;
con decreto del 2 novembre 2015 il giudice per le indagini preliminari di Vicenza, in accoglimento alla richiesta della Procura, ha
disposto il sequestro di un lotto sul quale non erano ancora iniziati i lavori, ritenendo sussistenti i due requisiti applicativi della misura
cautelare: il fumus commissi delicti ed il periculum in mora; quanto al primo presupposto, ossia la buona probabilità dell'effettiva
consumazione del reato, il giudice per le indagini preliminari ne ha affermato l'esistenza in quanto "l'assenza della valutazione del
rischio idraulico, siccome normativamente obbligatoria, comporta l'illegittimità urbanistica del Piano approvato con la variante del
2009, e tale illegittimità, ai sensi dell'art. 44 dpr 380/01, rende certamente abusiva la lottizzazione"; nello stesso provvedimento di
sequestro il giudice ha ritenuto sussistente il presupposto del pericolo nel ritardo poiché le edificazioni previste nel piano avrebbero
comportato con criteri logici di quasi totale certezza un rischio assai maggiore di quello preesistente;
da recenti fonti di stampa ("Il Giornale di Vicenza" del 2 marzo 2017) si apprende che la Procura di Vicenza ha chiesto, a parere degli
interroganti tardivamente, il sequestro dell'intero complesso edilizio di Borgo Berga ad esclusione del nuovo tribunale, facente parte
del complesso, e con salvezza dei diritti acquisiti sugli immobili comprati in buona fede da privati e famiglie; la Procura ha motivato la
richiesta con lo scopo di "evitare la prosecuzione del reato di lottizzazione abusiva che si perpetuerebbe con nuovi lavori nei cantieri
delle palazzine non ultimate", ravvisando "l'illegale e ingente sbilancio economico in pregiudizio del Comune, profili di illeceità in
ordine alla violazione delle distanze dei corsi d'acqua, dei vincoli storico - architettonici, delle norme sugli appalti, e dell'obbligo della
valutazione ambientale, strategica e idraulica";
dalla medesima fonte di stampa si apprende, altresì, che il giudice per le indagini preliminari, nella stessa persona del giudice che in
precedenza aveva disposto il sequestro del lotto sul quale non erano iniziati i lavori, ha rigettato la richiesta e che il provvedimento di
rigetto è stato impugnato davanti al giudice del riesame; in particolare il giudice per le indagini preliminari ha motivato la sua
decisione di non disporre il sequestro preventivo sostenendo che i presunti illeciti sono stati ormai portati a compimento e quindi
ritenendo non sussistente il presupposto del periculum in mora, necessario per l'applicazione della misura cautelare;
si apprende da "Il Giornale di Vicenza" del 26 febbraio che risultano attualmente indagate 16 persone, compresi i pubblici funzionari
che si presume che abbiano attestato falsamente la regolarità del piano attuativo (2003) e la sua variante (2009); l'ipotesi di reato è
quello di lottizzazione abusiva a carico di tutti gli indagati e quello di abuso d'ufficio a carico di uno solo degli indagati;
considerato che, per quanto risulta agli interroganti:
il giudice per le indagini preliminari nel provvedimento di sequestro del 2 novembre 2015 ha affermato che: "È però un fatto che
sussista l'illegittimità del piano di lottizzazione e dunque dei permessi di costruire rilasciati e da rilasciare concernenti la complessiva
edificabilità dell'area siccome prevista dal piano"; tuttavia la Procura della Repubblica di Vicenza non ha ipotizzato alcun reato
connesso al rilascio dei permessi di costruire nonostante essi, a parere degli interroganti, siano palesemente illegittimi;
inoltre, nonostante il permesso di costruire rilasciato per l'edificazione dei lotti B, C e D fosse scaduto in data 2 novembre 2014 per
decorrenza del termine triennale, secondo quanto previsto dall'art. 15, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 380
del 2001, i lavori sono proseguiti fono al 13 dicembre 2016, ossi fino alla presentazione della SCIA, Segnalazione certificata di inizio
attività, finalizzata al completamento di tutti gli edifici nonostante i fabbricati fossero ancora "al grezzo" e privi di tamponatura
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esterna;
considerato inoltre che:
ad eccezione del lotto "E" già sottoposto a sequestro e sul quale non erano ancora iniziate le opere di urbanizzazione, sugli altri lotti
sono attualmente in corso i lavori di completamento degli edifici;
la Corte di cassazione a Sezioni unite, nella sentenza n. 12878 del 29 gennaio 2003, ha affermato che il giudice ha il potere di
disporre il sequestro preventivo di un immobile abusivamente costruito addirittura anche nell'ipotesi in cui l'edificazione risulti già
ultimata. In particolare, l'utilizzo dell'immobile costruito in violazione degli strumenti urbanistici vigenti non modifica il
perfezionamento del reato già avvenuto e nulla aggiunge alla lesione del bene formalmente tutelato, ma sicuramente aggrava e
prolunga la lesione dell'equilibrio urbanistico del territorio, infatti la costruzione abusiva, anche dopo il suo completamento, può
determinare conseguenze negative sul regolare assetto del territorio, aggravando i cosiddetti carichi urbanistici;
inoltre, il complesso edilizio di Borgo Berga è costruito su un'area a rischio idrogeologico elevato, tanto che è stato inserito da
Legambiente nel dossier "Effetto Bomba" del 2015 come uno dei 10 edifici italiani che andrebbero abbattuti perché con la loro
presenza peggiorano gli effetti delle calamità naturali legate ai cambiamenti climatici;
da fonti di stampa ("Corriere del Veneto" del 15 luglio 2016) si apprende che, a causa dell'edificazione, la città di Vicenza rischia di
perdere il titolo di patrimonio dell'umanità attribuito dall'Unesco; l'Icomos, International council on monuments and sites, braccio
operativo dell'Unesco, ha infatti inviato al Comune il monito di "utilizzare l'attuale blocco dello sviluppo del progetto dell'ex Cotorossi
per riconsiderare il suo completamento",
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo, vista la richiesta di sequestro preventivo da parte della Procura della Repubblica in
presenza dei due presupposti applicativi della misura cautelare del fumus commissi delicti e del periculum in mora, non intendano
attivarsi, nei limiti delle proprie attribuzioni, presso gli organi competenti, affinché il presunto reato di lottizzazione abusiva non
venga portato alle estreme conseguenze e non comprometta ulteriormente il territorio. (4-07153)
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