Capire il Leasing

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Capire il Leasing
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Articolo pubblicato sulla rivista SoloVela
Leasing
perilnuovo
e l’usato
L’introduzione del leasing
nautico italiano, ha modificato
profondamente il modo di
acquistare un’imbarcazione.
Qui spieghiamo come funziona
questo prezioso strumento
di Maurizio Anzillotti e Lara Adani
uando nel 2001 è stata annunciata l’introduzione del cosidetto leasing nautico
italiano, per distinguerlo da quello,
allora più conosciuto, leasing francese, in
pochi, tra coloro che non erano del settore,
avrebbero scommesso in un successo cosi’
rapido.
Oggi, a distanza di due anni dalle sue prime
applicazioni, avvenute nel 2002, il leasing
nautico ha coperto il novanta percento del
mercato. Ciò significa che quasi la totalità delle barche acquistate in Italia, lo
sono con questo sistema.
La rapidissima diffusione è dovuta alla
grande convenienza che questo strumento di finanziamento presenta nei
confronti di altri più tradizionali. Q
36 Dicembre 2004
Capire il Leasing
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SCHEDA
Fascie
Capire il leasing
CARATTERISTICHE FONDAMENTALI
% del corrispettivo
da assoggettare
ad Iva 20%
Effettiva
aliquota
pagata
60%
50%
40%
30%
12%
10%
8%
6%
Sino a 10 metri
Da 10,01 a 20 metri
Da 20 a 24 metri
Oltre i 24 metri
SU COSA SI BASA IL LEASING NAUTICO
La disciplina normativa che ha permesso la nascita del leasing
nautico, scaturisce dall’articolo 46 della legge 342/ 2000 che
stabilisce che i beni in locazione finanziaria di cui si usufruisce
fuori dal territorio dell’Unione, non debbono pagare l’Iva sul canone d’affitto fin tanto che non rientrano in territorio europeo.
Ciò significa, che se dovessi comprare una macchina in leasing
e potessi dimostrare che questa è utilizzata solo in Svizzera, nazione non appartenente all’unione europea, il canone di locazione da me pagato ogni mese alla società di leasing sarebbe esente da Iva. Sulla base di questa norma, e con il preciso intento di
contrastare in qualche modo il grande successo che sino al 2001
ha avuto in italia il leasing nautico francese, i nostri legislatori, coadiuvati dall’U.C.I.N.A., l’unione degli industriali della nautica e dall’A.S.S.I.L.E.A., unione delle banche e società finanziarie che operano nel settore del leasing, hanno trovato la formula che li ha portati alla creazione del leasing nautico italiano. Il
ragionamento è stato il seguente: se, nel periodo in cui si usufruisce di un bene in locazione (leasing) fuori dal territorio dell’unione, non si deve l’Iva sul canone di locazione, allora nel periodo in cui un’imbarcazione naviga fuori dalle acque dell’unione europea, l’I.V.A. sul canone non è dovuta. Essendo impossibile stabilire quanto tempo una barca naviga
in acque europee e quanto fuori da queste, il
legislatore, forzando un po’ le cose, ha stabilito delle quote forfettarie.
Si è detto che una barca piccola, sino a dieci
metri di lunghezza, passa il 40% del proprio
tempo fuori dalle acque dell’unione, una barca media grande, tra i dieci e i venti metri, in
grado di fare lunghe navigazione, ne passa il
50% e una barca grande, tra i venti e i ventiquattro metri naviga al di fuori delle acque dell’unione per il
60% del suo tempo, quando una nave da diporto, oltre i 24 metri, lo fa per il 70% dell’anno. Di conseguenza le aliquote i.v.a
per queste fascie di lunghezza sono state così stabilite:
il 12% per le barche sino a dieci metri, il 10% per quelle dai
dieci ai venti, l’8% per le barche tra 20 e 24 metri e il 6% per
le navi da diporto.
Il leasing è uno strumento finanziario con cui tutti gli imprenditori hanno familiarità, esso viene utilizzato dalle società per
acquistare beni strumentali, quali mezzi di trasporto, macchine
di lavorazione, immobili. Di norma, questo si rivolge alle società. Nel caso del leasing nautico, invece, l’utilizzatore può essere sia un privato, sia una società. Il leasing, come detto, è
una locazione. La società di leasing, acquista l’imbarcazione da
noi desiderata che deve sempre essere immatricolata, la intesta
a sè stessa e quindi ce la dà in uso contro il pagamento di un
canone di locazione che può essere mensile, bimestrale o trimestrale. Proprio perché il bene è intestato alla società di leasing, questa ha una buona garanzia di rientrare del denaro impegnato. Ciò fa si che la pratica per l’ottenimento di questo finanziamento per acquistare una barca sia un operazione veloce
che, solitamente si chiude nell’arco di pochi giorni da quando
la società entra in possesso di tutti i documenti richiesti.
TASSI D’INTERESSE, ANTICIPI E DURATA
Non essendo un finanziamento, ma una locazione, parlare d’interessi, è innapropriato, anche se, all’atto pratico, sia chi si rivolge alla banca per l’ottenimento di questo finanziamento, sia
la banca stessa, parlano comunemente d’interessi e di tassi.
Il tasso applicato ai contratti di leasing di norma è indicizzato sulla base dell’ Euribor a tre mesi, indice rilevabile dal Sole
24 Ore .
Alcune società offrono altresì piani finanziari a tasso fisso. In
questi casi gli indici di riferimento (più elevati) sono rappresentati o dal Rendistato o dall’IRS con durata relativa. Anche
questi indici sono riportati quotidianamente dal Sole 24 ore.
In linea di massima gli interessi sono nell’ordine del 4,5%, mentre l’anticipo va da un minimo del 20% a un massimo del 50%
del prezzo della barca più Iva. Un altro parametro importante del contratto di leasing, è
la sua durata. Questa va da un minimo di 36
mesi a un massimo di 120, ovvero da tre a
dieci anni. Il contratto a dieci anni, anche se
esiste in via teorica, è poco utilizzato perché
economicamente poco conveniente, generalmente i contratti più lunghi sono a otto anni.
Anticipo e durata del contratto sono due parametri che camminano di pari passo, ovvero, all’aumentare della durata, aumenta l’importo dell’anticipo richiesto.
I termini del contratto nel loro insieme, tassi d’interesse, durata e anticipo, inoltre variano al variare delle caratteristiche del
richiedente.
Un imprenditore che ha un congruo giro d’affari in una banca,
probabilmente otterrà da questa un trattamento particolare: gli
sarà concesso di versare il minimo anticipo e di avere la massi-
“”
l’anticipo
va da un minimo
del 20%
a un massimo
del 50%
38 Dicembre 2004
ma durata del contratto, diversamente sarà per un cliente che
arriva alla banca per la prima volta.
Si calcola che la migliore formula da un punto di vista economico sia un leasing di quattro anni con un anticipo del 40%. In
questo caso, la somma dei canoni di locazione, il riscatto e l’anticipo, saranno inferiori al costo della barca pagata per contanti.
DIFENDERSI DAI TASSI INDICIZZATI
Il tasso indicizzato comporta il rischio di variazioni anche notevoli dell’indice di riferimento, cosa che potrebbe far aumentare più del previsto i tassi stessi. Per ovviare a questo inconveniente si possono stipulare, per contratti di leasing di importi consistenti, delle polizze assicurative che coprono il rischio
dell’innalzamento dei tassi d’interesse.
QUANTO COSTA
Tra i vari sitemi di finanziamento, il leasing è uno dei più economici dal punto di vista delle spese aggiuntive.
La pratica completa di tasse e spese, nonché di Iva, va da un
minimo di 300 a un massimo di 700 euro, questa oscillazione
dipende, dall’entità del finanziamento richiesto e, in parte, dall’operatore al quale lo si richiede. A queste cifre ci si deve aggiungere la spesa del notaio che registra l’atto d’acquisto a favore dell’istituto finanziario . Oltre ciò, il contraente dovrà stipulare una polizza assicurativa corpi imbarcazioni completa e
una per la responsabilità civile, entrambe a favore dell’istituto
finanziario. L’importo della polizza varia al variare del valore
della barca. La compagnia assicuratrice è scelta da chi chiede il
finanziamento. Le spese di apertura della pratica vanno pagate
per contanti e non sono incluse nei canoni di locazione.
IL RISCATTO
Al termine del contratto il locatario (colui che ha usufruito
del leasing e, materialmente, possiede la barca), deve intestarsi l’imbarcazione. Anche questa operazione ha dei costi,
che sono di circa 200 euro, l’importo dipende dall’en- Dicembre 2004
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Capire il leasing
QUANTO COSTA FARE UN LEASING
Valore
imbarcazione
inclusa Iva
50000 €
100000 €
150000 €
Istruttoria
Polizza Kasco
a favore soc.
leasing
Immatricolazione
Riscatto
Totale
312 €
240 €
300 €
572,00 €
111,28 €
1460,53 €
1700 €
1800 €
1900 €
5€
10 €
15 €
2.589 €
2.161 €
2.215 €
tità del finanziamento.
Quando si stipula un contratto di leasing si deve anche stabilire l’entità del riscatto, ovvero, la cifra da versare per riscattare la barca e aquisirne la proprietà. Dal momento che il riscatto non è un canone, l’Iva che vi grava è del 20%, per questo
motivo si cerca di avere il riscatto più basso possibile. Generalmente oscilla tra 0,05% e 1%.
IL SUBENTRO
Molti dei contratti di leasing non arrivano alla loro naturale scadenza con lo stesso locatario, perché la barca viene venduta
prima del termine del contratto.
Quando si vende la barca con un contratto di leasing nautico in
corso a una persona che vuole continuare a usufruire del leasing, l’operazione necessaria al passaggio si chiama subentro.
Nella pratica, invece di effettuare un subentro vero e proprio,
la banca preferisce chiudere un contratto e aprirne un altro ex
novo: ai fini economici della transazione, ciò non comporta
nessun aggravio di spesa per le parti.
Quando si decide di vendere la barca, bisogna ricordare che questa, legalmente, non ci appartiene e perché possa essere venduta abbiamo bisogno dell’autorizzazione della società di leasing. Le banche e le società finanziarie non pongono mai nessun ostacolo al subentro a condizione che il subentrante possa
offrire le stesse, o migliori garanzie di pagamento di quelle fornite dal cedente.
Nell’effettuare un subentro, piuttosto che un
riscatto seguito da una vendita per contanti,
il venditore ha il vantaggio di non dover pagare le spese di riscatto che sono a carico del
locatario in essere al termine del contratto e
le spese di rogito notarile dalla società di leasing a lui. Lo stesso dicasi per l’acquirente
che subentrando a un leasing in corso, non
dovrà pagare le spese notarili del passaggio di proprietà dal
vecchio proprietario a sè stesso.
tore: si attiva la pratica allo sportello, seguendo la stessa prassi che si farebbe per chiedere un finanziamento.
b) Ci si rivolge a una società specializzata che fa solo leasing.
In questo caso non ci sono sportelli o uffici, ma si arriva per
contatto telefonico. Queste società generalmente fanno parte
di gruppi bancari.
c) Ci si rivolge a un consulente che, dopo aver analizzato la nostra posizione, deciderà quale, tra i vari istituti che offrono questo strumento, è il più adatto alle nostre esigenze. Questi consulenti spesso, essendo molto addentro al mercato, sono in grado di farci risparmiare dei soldi e, soprattutto del tempo.
QUALE LEASING SCEGLIERE
Le differenze tra i vari prodotti delle numerose banche impegnate in questo settore, sono più evidenti nei servizi offerti che
nelle condizioni economiche che variano di molto poco da un
istituto all’altro.
I servizi connessi al contratto di leasing e l’organizzazione della
società che ci concede il finanziamento, sono molto importanti.
Un istituto che non è bene organizzato potrà crearci dei problemi in un’operazione di subentro. Una società troppo burocratizzata e estremamente ligia ai propri regolamenti, ci può portare a
spendere soldi inutilmente e a perdere molto tempo.
Se la scelta dell’ istituto a cui riferirsi sarà fatta sulla base di
valutazioni personali, si possono, invece dare
delle indicazioni di massima sul tipo di contratto da scegliere.
Il problema delle barche usate di recente costruzione comincia a farsi sentire, e vendere
una barca di tre anni con il leasing in scadenza, inizia a essere un vero problema. Si
consideri che fin tanto che si parlava di leasing francese, comprare una barca con un leasing in corso, poteva essere complicato, bisognava fare la nazionalizzazione, cambiare le dotazioni di sicurezza e, infine, riuscire a mettere d’accordo la burocrazia
francese con quella italiana, tutte cose che spingevano molti a
optare per un acquisto in contanti. Oggi, con il leasing nautico italiano, fare un subentro, è piuttosto semplice e ciò incentiva l’acquirente a cercare una barca con un lungo perido di
leasing ancora da sfruttare. Per questo motivo, se una volta si
“”
Con il leasing
nautico italiano,
fare un subentro,
è piuttosto
semplice
TRE MODI PER FARE UN LEASING
Oggi esistono tre diversi canali per arrivare ad avere un leasing nautico.
a) Ci si può rivolgere a un istituto bancario che opera nel set40 Dicembre 2004
facevano contratti della durata di tre anni, oggi si dovrebbero
preferire contratti molto più lunghi. Un contratto alungo termine ci permetterà di vendere la nostra barca più facilmente. E
richiede, inoltre, un anticipo alto e questo può essere un ostacolo. Intervistando vari istituti finanziari impegnati nel settore, abbiamo visto che la formula nigliore può essere un anticipo tra il 35 e il 40% a fronte di un contratto di leasing di 6,7
anni di durata.
Una volta avuti i documenti, l’operatore da noi interessato farà
una piccola indagine per suo conto attraverso le banche dati a
disposizione degli istituti finanziari e controllerà se abbiamo in
corso mutui o altri prestiti, se siamo buoni pagatori o a volte
abbiamo tardato o saltato dei pagamenti. Se, come spesso accade, chi chiede il leasing, è un imprenditore, che possiede una
società o parte di questa, l’operatore controllerà anche i bilanci della società per determinare se è solida patrimonialmente
ed economicamente.
LA PRATICA DI LEASING
Per ottenere un leasing nautico per l’acquisto della propria imbarcazione, bisogna rivolgersi a uno dei tre tipi di operatori presentati nel paragrafo “Tre modi per fare un leasing”. Questi, per
poter valutare la nostra posizione e dirci se accetteranno o meno di fornirci la prestazione richiesta hanno bisogno dei seguenti documenti: la fotocopia della carta d’identità, il codice
fiscale, copia della dichiarazione dei reditti e un preventivo di
spesa rilasciato dal fornitore intestato al richiedente, contenente l’indicazione dettagliata delle caratteristiche dell’imbarcazione, dei prezzi, dell’aliquota IVA, dei termini e delle modalità di consegna e pagamento della fornitura.
LA CONSEGNA
Uno dei problemi che presenta il leasing nautico italiano, così come lo presentava già quello francese, è la consegna della barca.
Un cantiere non consegna una barca se questa prima non è stata saldata interamente, ma la società di leasing non salderà la
barca sin tanto che il locatario non avrà firmato il verbale di accettazione e presa consegna della barca stessa. Il risultato è
che a un certo punto, specialmente se stiamo parlando di una
barca d’importazione, ci troveremo nella spiacevole posizione di
dover firmare un verbale in cui dichiariamo di aver preso in consegna l’imbarcazione e di averla trovata di nostro gradi- Dicembre 2004
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DOCUMENTI RICHIESTI
• Copia certificato d’iscrizione all’Albo od Ordine
professionale e/o dichiarazione sostitutiva (solo se il
richiedente è un professionista);
• Copia del codice fiscale e, se professionista, copia del
certificato d’attribuzione del numero di partita IVA;
• Consenso al trattamento dei dati personali (modulo
predisposto dalla società);
• Preventivo di spesa rilasciato dal fornitore intestato al
richiedente, contenente l’indicazione dettagliata delle
caratteristiche dell’imbarcazione, dei prezzi, dell’aliquota
IVA, dei termini e delle modalità di consegna e pagamento
della fornitura;
• Copia degli ultimi due modelli di dichiarazione dei redditi
con relativi allegati;
• Copia delle ultime due buste paga ed eventuale altra
documentazione attestante introiti o rendite diverse;
• Copia di un valido documento d’identità;
• Dichiarazione sul regime patrimoniale di famiglia.
mento e completa di tutti gli accessori richiesti, quando, in effetti, la barca si trova ancora nel cantiere costruttore e noi non
l’abbiamo vista.
Per uscire da una situazione del genere, l’unica cosa è fidarsi del
cantiere, sperando che tutto vada per il meglio che poi è ciò che
avviene quasi sempre. L’alternativa è quella di recarsi presso il
cantiere, visitare la barca,accertarsi che tutto sia stato ultimato
e che i lavori siano stati fatti a regola d’arte e quindi firmare il
verbale. Quest’ultimo è un sistema piuttosto dispendioso sia in
termini economici, sia in termini di tempo.
Quello che possiamo consigliare è di scegliere
con molta attenzione il cantiere e il concessionario presso il quale acquistare la barca.
Un cantiere conosciuto e con una buona reputazione, difficilmente ci darà dei problemi
seri. Forse ancor più del cantiere, bisognerebbe prestare attenzione alla scelta del concessionario presso il quale si acquista la barca. E’
infatti questo che dovrà intervenire in caso di
problemi con la consegna, è lui il naturale intermediario tra noi
e il cantiere.
Problemi inerenti alla consegna si potrebbero verificare anche
con cantieri italiani, se per accelerare i tempi si decide di immatricolare la barca prima della sua ultimazione e per questo si
procede a firmare il verbale di consegna e accettazione, anteriormente all’effettuazione del collaudo.
Capire il leasing
Il verbale di accettazione fa si che il cantiere venga saldato, e
cos’ facendo noi potremmo perdere la leva che spesso spinge i
costruttori a rispettare i tempi o contenere i ritardi.
VIZI OCCULTI
A volte accade che una volta ricevuta l’imbarcazione ci si accorga che questa ha dei difetti. La legge ci protegge dai vizi occulti dell’imbarcazione per un periodo di due anni. In questo
arco di tempo, se verifichiamo l’esistenza di un difetto di fabbricazione possiamo richiedere i danni al cantiere, tuttavia,
dobbiamo ricordarci che la barca non è nostra, noi siamo solo i
locatari, quindi per intentare un azione legale contro il cantiere, abbiamo bisogno dell’autorizzazione della società di leasing
che sarà ben lieta di concedercela senza alcuna titubanza.
Questo problema avrà dei risvolti più antipatici per chi ha effettuato il subentro, come vedremo nel paragrafo dedicato al
leasing per l’usato.
LEASING SENZA IVA
Una barca in locazione finanziaria che staziona e naviga l’intero anno fuori dalle acque dell’Unione, non deve l’Iva sul canone di locazione, in pratica viene acquistata in esenzione d’Iva.
Le società di leasing francese per quanto si siano rapidamente convertite al leasing italiano, non hanno mai cessato di trarre vantaggio dalla possibilità che hanno, avendo le loro sedi centrali in
Francia, di immatricolare qui imbarcazioni appartenenti a italiani.
L’ultima creazione del genio transalpino è il leasing esente Iva.
Anche se si tratta di un operazione che si spinge ai limiti del lecito, sembra che alcuni armatori stiano sottoscrivendo leasing
con compagnie francesi, dichiarando che la loro barca stazionerà
in Croazia per l’intero anno, dichiarazione supportata dalla presentazione di un contratto d’ormeggio annuale in un porto croato (nazione che non fa parte della comunità
europea). Nel momento in cui la barca rientra
in acque europee, l’armatore, che sarebbe tenuto a darne comunicazione alla società di
leasing, la quale, di conseguenza, dovrebbe
applicare l’Iva sui canoni di locazione, se ne
dimentica e continua a pagare canoni di locazione senza Iva. Avendo fatto un leasing francese, la barca viene immatricolata in questo
paese, di conseguenza, l’infrazione per il mancato pagamento dell’Iva è nei confronti della Francia, mentre per
la legge italiana si è in regola.
“”
Oggi il problema
dell’usato rischia
di rallentare
la vendita
del nuovo
42 Dicembre 2004
LEASING IN SOCIETÀ
Può capitare che si voglia acquistare la barca in società con un
amico. Se facciamo l’operazione per contanti, firmeremo entrambi dal notaio e i nostri nomi apparirano nella licenza di na-
vigazione accreditandoci entrambi come proprietari. Nel caso di
acquisto in leasing, ciò non è possibile. I contratti di leasing
prevedono un solo locatario. Quindi per acquistare la barca in
più persone, una di queste diventa l’intestatario del contratto
di leasing e le altre saranno garantite del loro acquisto da una
scrittura privata che verrà redatta a parte. In alternativa bisognerà creare una società di capitale o di persone, che si intesti
la barca e attivi il leasing.
IL LEASING SULL’USATO
Sino a poco tempo fa, trovare un finanziamento per acquistare
una barca d’occasione era una cosa molto difficile.
Oggi il problema dell’usato rischia di rallentare la vendita del
nuovo e per scongiurare questa evenienza, le società di leasing,
stanno correndo ai ripari studiando diversi sistemi di finanziamento per le barche d’occasione per facilitarne la vendita. Al
momento, l’unico sistema di cui siamo a conoscenza, al di la dei
vari finanziamenti fatti dai broker più importanti ai propri clienti, come l’”Eurobarca” di Organizzazione Mare, è la formula “Leasing+Mutuo” della Mercantile Leasing, società con sede a Prato,
guidata da Giuseppe Bertelli e appartenente alla banca Italease.
Partendo dal concetto che per una finanziaria non c’è migliore
garanzia che quella di essere proprietaria del bene finanziato,
la Mercantile, offre ai diportisti che intendessero acquistare
un’imbarcazione d’occasione con in corso un contratto di leasing anche in scadenza, di integrare con un finanziamento, la
quota del leasing sino ad un massimo del 50% del valore della
barca.
L’operazione, nel caso in cui il contratto iniziale di leasing sia
stato stipulato con la stessa Mercantile, è molto semplice. La
società pratese allungherà il periodo della locazione per tutta la
durata del finanziamento richiesto, indipendentemente dalla cifra ancora coperta dal contratto di leasing, quindi erogherà un
mutuo all’acquirente della barca. Mutuo, che sommato al- Dicembre 2004
43
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ESEMPI DI LEASING
IMBARCAZIONE A VELA DI LUNGHEZZA FINO A 10 METRI
Pagamento in contanti
Importo
Importo
Causale
imponibile
iva compresa
Prezzo dell’imbarcazione
100.000,00
120.000,00
Leasing
Importo
Importo
Causale
imponibile
iva compresa
Anticipo (40%)
40.000,00
44.800,00
Canoni mensili (nº 47)
1.405,00
1.573,60
Importo riscatto
1.000,00
1.200,00
Totale costo leasing
al netto delle spese
107.035,00
119.959,20
IMBARCAZIONE A VELA DI LUNGHEZZA DA 10,01 A 20 METRI
Pagamento in contanti
Importo
Importo
Causale
imponibile
iva compresa
Prezzo dell’imbarcazione
100.000,00
120.000,00
Leasing
Importo
Importo
Causale
imponibile
iva compresa
Anticipo (40%)
40.000,00
44.000,00
Canoni mensili (nº 47)
1.405,00
1.545,50
Importo riscatto
1.000,00
1.200,00
Totale costo leasing
al netto delle spese
107.035,00
117.838,50
ALCUNI OPERATORI
03029761
• SBS Leasing
02.85691
• Locafit (Bnl)
• SelmaBipiemme L. 02.74.8222124
• Mercantile Leasing 055.5670254
02.97069901
• CGMer
800.101131
• Locat Nautic
02.574181
• Intesa leasing
www.sbsleasing.it
www.locafit.it
www.selmabipiemme.it
www.mleas.it
non c’è web
www.locat.it
www.intesaleasing.it
CONSULENTI
• Bl leasing
• Studio Battigaglia
011.956.64.02 www.leasing-nautico-italiano.it
011.248.22.22
www.leasingnautico.info
la rimanenza del leasing, coprirà il 50% della spesa d’acquisto.
L’operazione si fa leggermente più complicata quando il contratto iniziale del leasing non è stato stipulato con la Mercantile. In questo caso, la società dovrà rilevare il contratto dall’istituto che lo ha firmato in prima istanza e quindi procedere al44 Dicembre 2004
Capire il leasing
l’allungamento dei termini e all’erogazione del mutuo.
Le condizioni per accedere a questo tipo di finanziamento sono: a) che la barca abbia un leasing in corso anche se in via di
scadenza. B) che il prezzo pagato della barca sia confacente a
quello di mercato.
I tassi d’interesse applicati sul mutuo sono poco al di sotto dei
5 punti percentuali.
I PROBLEMI DEL LEASING SULL’USATO
Quando si acquista una barca con un leasing in corso, la procedura, sino al compromesso è la stessa dell’acquisto per contanti. Si va a vedere la barca, si tratta, si fa l’offerta, e infine
si fa la perizia. A questo punto si dovrebbe firmare un compromesso dove si stabilisce il prezzo della barca, quanto si darà in
contanti e quanto è rappresentato dalla quota di leasing, ma
prima di firmare, bisogna accettarsi che la società sia disposta
a farci subentrare nel contratto. Quindi, prima di arrivare al
compromesso, è bene sottoporre la propria candidatura a subentrante nel contratto di leasing alla società finanziaria che
ha questo in carico e accertarsi che questa ci dia il suo benestare. A questo punto potremo firmare il compromesso, che non
dovrà parlare di acquisto di imbarcazione ma bensi di cessione
di contratto di locazione.
Un altro problema che si trova subentrando al leasing è quello
dei vizi occulti. Nel caso si acquisti una barca per contanti con
un regolare rogito notarile, la barca sarà coperta per due anni
dalla clausola dei vizi occulti. Ciò significa che se in questo arco di tempo rileviamo dei difetti del mezzo presistenti al nostro
acquisto, il vecchio proprietario dovrà rimborsarci le spese di riparazione o riconoscerci il minor valore della barca. Nel caso in
cui subentriamo in un contratto di leasing, non godremo di
questa possibilità perché , legalmente non abbiamo comprato
la barca, ma siamo subentrati, in qualità di locatori in un contratto già esistente. Il proprietario della barca rimane la società
di leasing e il periodo di tempo in cui ci si può appellare alla
clausola dei vizi occulti è partito dal momento in cui è stato
firmato il contratto di leasing dal primo armatore. Inoltre,
quando subentriamo, ci verrà richiesto di firmare un verbale di
presa in consegna e accettazione della barca nello stato di fatto in cui si trova, questo renderà molto più difficile, un domani, riuscire a farsi riconoscere eventuali danni. Per questo motivo, una barca acquistata mediante un subentro nel leasing deve essere periziata accuratamente. O, altrimenti, va acquistata
da un broker in grado di darci delle garanzie sull’usato.
Si ringrazia per la consulenza:
Studio Battigaglia & Associati www.leasingnautico.info
Sig. Fabrizio Barontini della Monte dei Paschi di Siena
Leasing e Factoring fabrizio.barontini@mpslf,it