Statica_Complesso San Pietro

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Statica_Complesso San Pietro
Edizione 2013
Per informazioni:
Consorzio per il festivalfilosofia
Tel. 059.2033382 fax 059.2033120
e-mail: [email protected]
Il festivalfilosofia
Nel Complesso abbaziale di San Pietro restaurato
13, 14, 15 settembre 2013
Programma completo
Non stop
Venerdì 13 settembre, ore 09.00 – 23.00
Sabato 14 settembre, ore 09.00 – 23.00
Domenica 15 settembre, ore 09.00 – 21.00
Mostre e installazioni
Ama e fa’ ciò che vuoi
L’agape nell’arte contemporanea
A cura di: Tiberio Cattelani, Adolfo Lugli e Idalba Valent
Con il sostegno di: Banca Interprovinciale
Abbazia di San Pietro – Chiostro
Presentazione guidata: sabato 14 settembre ore 19.00 con i curatori
La mostra ospiterà importanti opere dell’Archivio Cattelani accomunate dal segno contemporaneo e da una
libera visionarietà che risignifica i simboli classici dell’amore cristiano: la croce, il cuore ardente, il sacrificio di
sé fino alla morte. 25 opere di straordinaria potenza espressiva realizzate dalla fine degli anni Cinquanta ad
oggi come esito dell’incontro tra Carlo Cattelani, uomo di fede e di passione estetica, e alcuni tra i più inquieti
artisti contemporanei. Spiccano, tra gli altri: Herman Nitsch (Ultima cena, 1983) WolfVostell (Occhio per
occhio, 1991), Joseph Beuys (Manresa, 1966), Mark Brusse (Burning love, 1995), Philip Corner, Jiri Kolar,
RaffaelVanegas, GuyHarloff, Dick Higgins.
Archivio Cattelani
Figura di collezionista e mecenate fuori dell’ordinario, Carlo Cattelani (1931-1999), nativo di Magreta di
Modena, ha incrociato con fiuto libero e anticipatore molti degli artisti più innovativi della creazione
contemporanea, soprattutto americana ed europea, stringendo intensi sodalizi artistici e umani. Cristiano di
solida fede, ha sollecitato e commissionato una moltitudine di opere che ora compongono una collezione
forse unica al mondo, dove avanguardia e spiritualità si congiungono.
L’Archivio Cattelani è curato dalla famiglia.
Venerdì 13 settembre, ore 08.00 – 22.00
Sabato 14 settembre, ore 08.00 – 22.00
Domenica 15 settembre, ore 08.00 – 21.00
Mostre e installazioni
Cristina Roncati
Le addolorate
Curatore: Giuliana Galli
Abbazia di San Pietro – Chiesa
Due bianche figure muliebri della produzione plastica di Cristina Roncati, La Santa (del 2010) e Il sudario
(del 1975), sono collocate all’interno della Basilica di San Pietro, in fecondo confronto con le statue
cinquecentesche di Antonio Begarelli.
“La figura isolata de La Santa ha lo sguardo raggelato in fissità dolorosa, straziata da un’afonia che ne
macera le fattezze in smorfia, pur nello slancio mistico, nell’agape del sacrificio di sé. Ha il cuore trafitto da
un pugnale, che ne sublima il martirio, stoica rinuncia di sé, nell’estasi divina. È il fantasma dell’amore sacro,
nell’abnegazione evangelica che ne nobilita l’estrema dedizione, ammantata di candido algore filiale a
rammentare l’amore mistico della “Vita” di Santa Teresa d’Avila.
Inquietante Il sudario, apparato su cui è riversa una flessuosa figura muliebre; esangue, con le braccia inerti,
come il Cristo della Deposizione in San Pietro. Dissimulata da un involucro tissulare, se ne scorge solo il
volto, focalizzato da un ceruleo sguardo slavato, rivolto oltre la soglia percettiva, nell’“altro da sé”. (Giuliana
Galli).
Cristina Roncati nasce a Modena, dove vive e lavora. Avvia fin dagli anni Sessanta una ricerca materica e
spaziale che la conduce all’incrocio tra pratiche dell’avanguardia e modi compositivi della tradizione,
soprattutto cinquecentesca e barocca. Le sue forme tridimensionali, quasi esclusivamente femminili e
giocate tra i cromatismi opposti del bianco e del nero, si mostrano avvolte in manti e veli che, immobilizzati
da resine e collanti, conferiscono loro un tratto e una dignità monumentali. Più di recente, l’apparato di drappi
si è aperto a veri propri ritratti e si è arricchito di sgargianti cromatismi. Ha all’attivo una cinquantina di mostre
personali (fra cui l’importante Cristina Roncati, curata da Renato Barilli al Foro Boario di Modena, nel 2010),
innumerevoli collettive e partecipazioni a Fiere d’arte nazionali e internazionali. Di lei hanno scritto, tra gli
altri: Francesco Arcangeli, Roberto Tassi, Vittorio Sgarbi, Renato Barilli.
Giuliana Galli, modenese, laureata in lingue, è dal 1972 critica militante. E’ stata art director di alcune
gallerie modenesi e ha collaborato a innumerevoli mostre. Attualmente scrive su “Notizie laiche”, periodico
dell’editore Guiglia.
L’esposizione proseguirà fino a domenica 6 ottobre 2013.
Sabato 14 settembre, ore 21.00
Mostre e installazioni
Candelabrum
Cerimonia dell’ardore
Installazione: Carlo Maria Morsiani, Matthijs la Roi
Danzatori: Elisabetta di Terlizzi, Francesco Manenti
Produzione: IABLU srl
Abbazia di San Pietro – Sagrato
Candelabrum 2.0 e' una scenografia in legno con 199 candele entro la quale due ballerini accendono la loro
passione in un susseguirsi di luci e complicità. Esito di un'intensa collaborazione tra intelligenze digitali ed
estetiche artigianali, il grande candelabro si compone di variazioni minime del medesimo elemento,
congiunte agli estremi fino a formare una nervatura quasi aerea, che esibisce il proprio carattere fragile e
temporaneo. Il corteggiamento dei danzatori fra i suoi bracci illuminati ne assume a un tempo l’ardore e
l’incertezza.
L’assemblaggio dell’installazione è uno spettacolo in sé, visibile nel Chiostro dell’adiacente Abbazia di San
Pietro per tutta la giornata di venerdì 13 settembre.
Carlo Maria Morsiani, architetto, dopo aver conseguito la prima laurea al Politecnico di Milano ha continuato
gli studi, grazie a due differenti borse di studio, negli Stati Uniti, al Southern California Institute of
Architecture, e nei Paesi Bassi, alla Technical University of Delft. Varie collaborazioni con diversi studi di
architettura internazionali come Arata Isozaki, MVRDV e Christian Kerez lo hanno portato a lavorare
attualmente in Svizzera, presso lo studio di architettura Herzog and de Meuron.
Matthijs la Roi, architetto olandese specializzato in disegno parametrico, ha esperienze professionali nel
campo dell'ingegneria navale e della ricerca informatica. Laureato con il gruppo di Hyperbody alla Technical
University of Delft si perfeziona nella fabbricazione digitale in varie scale. Attualmente collabora con il gruppo
LAVA a Stoccarda, Germania.
Elisabetta di Terlizzi, danzatrice, già dalla fine degli anni ’90 ha iniziato un proprio percorso coreografico
accompagnato da esperienze di formazione. Ha collaborato ed è tuttora interprete per le più interessanti
compagnie italiane, quali Sosta Palmizi / Giorgio Rossi, Compagnia Enzo Cosimi e Teatro Kismet Opera /
Teresa Ludovico.
Francesco Manenti è pittore e performer. Diplomato al Corso di formazione professionale in Nouveau
Cirque presso la Scuola di Teatro di Bologna Galante Garrone, da diversi anni studia arti marziali e circensi.
Dal 2001 si è dedicato allo studio della contact improvisation con D. Heitkamp, Benno Voorham e Daniel
Lepkoff.
Venerdì 13 settembre, ore 16.00
Sabato 14 settembre, ore 16.00
Domenica 15 settembre, ore 16.00
Visite guidate
L’Abbazia Benedettina di San Pietro
Visite guidate
A cura di: FAI – Fondo Ambiente Italiano - Delegazione di Modena
Abbazia di San Pietro
Il complesso dei Padri Benedettini di San Pietro, che rappresentala più alta testimonianza del Rinascimento
modenese, oggi, grazie alla disponibilità dei Monaci Benedettini, apre i propri spazi alla cittadinanza dopo
l’importante restauro, ancora in corso, successivo all’evento sismico dello scorso anno.
Il percorso di visita si snoda così attraverso i prestigiosi ambienti del piano terra partendo dal Cortile della
Spezieria, rivitalizzato a suggestivo spazio per la coltivazione di erbe e di fiori, per proseguire nelle Sagrestie
dipinte per giungere poi, attraverso il lungo il Corridoio monastico, al monumentale Cortile detto delle
Colonne. Sarà visitabile anche la Chiesa abbaziale, da poco riaperta grazie agli immediati interventi di
restauro e di consolidamento che hanno conseguito anche nuove,importanti,scoperte.
Fai – Fondo Ambiente Italiano
Promuovere in concreto una cultura di rispetto della natura, dell'arte, della storia e delle tradizioni d’Italia e
tutelare un patrimonio che è parte fondamentale delle nostre radici e della nostra identità. E' questa la
missione del FAI - Fondo Ambiente Italiano, Fondazione nazionale senza scopo di lucro che dal 1975
restaura e apre al pubblico importanti testimonianze del patrimonio italiano.