Ex Ote: una città dello sport con arena, hotel e negozi
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Ex Ote: una città dello sport con arena, hotel e negozi
12 L’ECO DI BERGAMO DOMENICA 23 OTTOBRE 2016 Città L’attuale palazzetto ospiterà la nuova Gamec Una volta pronta la nuova arena sportiva all’ex Ote, Palazzo Frizzoni potrà destinare l’attuale palazzetto dello sport alla Gamec. [email protected] www.ecodibergamo.it/cronaca/section/ Ex Ote: una città dello sport con arena, hotel e negozi Il maxiprogetto. Bosatelli, patron di Gewiss, ha presentato «Chorus life» Un investimento di 120 milioni. Palasport da 6.500 posti servito dal tram VANESSA SANTINELLI DIANA NORIS Un’arena da 6.500 posti servita dal tram delle valli e da una nuova strada di accesso dal rondò delle valli, ventimila metri quadrati di spazi commerciali, 100 appartamenti in affitto, ristoranti, hotel, servizi e attività terziarie. Solo un anno fa le prime indiscrezioni sul nuovo palazzetto dello sport nell’ex area Ote, ieri la presentazione ufficiale: l’imprenditore Domenico Bosatelli, a Palazzo del Monte, ha svelato alla città Chorus life, il progetto che riqualificherà la vecchia area industriale tra le vie Bianzana, Serassi, Ghislandi e San Fermo abbandonata da anni.«È un modello di città per il terzo millennio dove le tre generazioni possono vivere, socializzare e crescere insieme condividendo lo stesso spazio» spiega il presidente di Grupedil e Gewiss. Alle spalle un anno di lavoro e confronto intenso con Palafrizzoni. «È un’occasione unica per la città – afferma il sindaco –. È la terza area dismessa per dimensioni dopo scalo merci e Reggiani». Per la Giunta guidata da Giorgio Gori si tratta di un altro colpo sul piano delle grandi trasformazioni urbanistiche avviate dopo Montelungo, Riuniti ed ex gasometro. Se tutto dovesse andare secondo le previsioni l’area Chorus life sarà pronta entro il 2021: il protocollo d’intesa già licenziato dalla Giunta, entro metà novembre arriverà in Consiglio. Ci vorrà un anno per arrivare all’Accordo di programma che coinvolgerà anche Provincia, Teb e Regione, sei mesi per la bonifica dei 70 mila metri quadrati dell’ex Ote e tre anni e mezzo per completare tutte le opere. «È uno Da sinistra Valesini, Bosatelli, Gori e Di Pasquale FOTO FRAU di quei treni che passa una volta...» chiosa Gori. Centoventi milioni di investimento a carico del privato, 11 milioni di opere per il Comune e la città si vedrà restituito a nuova vita un altro buco nero. Emblematico il nome scelto: «Chorus life – spiega l’architetto Joseph Di Pasquale che a Bergamo ha progettato il Palamonti e lo stabilimento della Polini ad Alzano – significa vita corale, insieme». Non ci saranno elementi verticali «ma uno sviluppo orizzontale delle funzioni che saranno disposte sul perimetro del comparto – spiega Di Pasquale –, in modo che presentino un aspetto compatto che dialoghi con la città e che sveli l’aspetto innovativo all’interno, in uno spazio urbano fluido che permette alle diverse funzioni di integrarsi, come tante voci in un coro». L’arena sarà il cuore dell’intero complesso attivo tutto l’anno. Uno spazio attrezzato con le più moderne tecnologie, capace di trasformarsi per accogliere eventi di ogni tipo: dallo sport ai concerti, dai meeting alle grandi manifestazioni musicali. «Sarà una struttura su scala regionale» rileva il sindaco. Il palazzetto avrà accanto una palestra comunale indipendente che potrà essere utilizzata per attività ed eventi minori. Con un occhio di riguardo all’aspetto tecnologico ed energetico: il sistema fotovoltaico sulle coperture del palazzetto, l’allacciamento al teleriscaldamento e l’utilizzo di tutte le fonti rinnovabili che consentono di minimizzare i consumi. Nella progettazione dell’arena, che si ispira ai modelli diffusi nelle città europee, i progettisti si sono concentrati sull’utilizzo quotidiano degli spazi, di giorno ma anche la notte: «Questo è l’elemento davvero innovativo – sottolinea Di Pasquale –. Il fatto di avere uno spazio connesso al parterre dell’arena per attività ludiche e di ristoro, che si potrà, con un espediente scenotecnico, espandere tutte le sere. Sarà così possibile capitalizzare tutte le tecniche di insonorizzazione della struttura». Bassa densità edilizia ed alta densità relazionale questa la filosofia del progetto Chorus life secondo il progettista che preferisce parlare di «riattivazione urbana» invece che di «trasformazione». L’approccio al nuovo «villaggio digitale», come lo definisce il cavalier Bosatelli, è assolutamente all’avanguardia. Verranno realizzati 100 appartamenti (arredati e all’avanguardia) che non saranno in vendita, ma in affitto. Non un affitto classico, «ma un affitto-abbonamento per tutti i servizi integrati dell’alloggio che comprende anche consumi, connessione internet, pulizie e manutenzioni – illustra Di Pasquale –. Si vende infatti un servizio e il suo ciclo di vita, non i metri quadri». Il progetto prevede anche 25 mila metri quadrati di spazi aperti, piazze e aree verdi attrezzate. Più altri 20 mila destinati a negozi, ristoranti e attività terziarie. Le attività commerciali saranno tematizzate sul tempo libero, sport e benessere. L’obiettivo è «sanificare la vita urbana, con un percorso di 30 minuti a piedi, che si potrà fare lungo Chorus – aggiunge Di Pasquale –. Ci sarà anche una palestra a 360 gradi su Città Alta, un grande centro benessere e sopra le coperture uno sky jogging panoramico». Un hotel da cento camere completerà il puzzle della città del futuro. Progetto che guarda oltre Bergamo. «Il progetto nasce qui – conclude il progettista –, ma guarda a tutte le città europee come modello per rivitalizzare le periferie senza consumo di suolo». Ci saranno un hotel, spazi commerciali e per il tempo libero Nuova strada per il rondò delle Valli E opere pubbliche per 11 milioni Il quartiere Il passaggio della Teb, un cavalcavia ciclopedonale e un parco tra gli interventi previsti dal progetto L’operazione «Chorus life» genererà 11milioni di euro in standard per la città. Non solo un pezzo dismesso del tessuto urbano sarà riconsegnato ai cittadini, per loro ci saranno nuove opere pubbliche e viabilistiche. VVddtXGt8i80oTPXLD/Lev1+/7OlfBe+LDu4hXuqYk0= L’intero assetto muterà, prima però ci saranno «studi di tipo trasportistico per non creare ingorghi altrove, è un intervento da vedere nel suo insieme», premette il sindaco Giorgio Gori. In ogni caso sarà una rivoluzione, vista la posizione strategica dell’area, chiusa tra via Serassi, Bianzana e San Fermo e a qualche centinaia di metri da via Correnti, Redona. Prevista una nuova strada di accesso al rondò delle valli, che sgraverà dal traf- fico via Bianzana, con entrata da via Ghislandi (dove nell’ambito dell’intervento sull’area dell’ex Longhi, il privato sta già realizzando un primo tratto di strada). Entra nel dettaglio l’assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini: «Gli interventi non sono solo su scala locale ma provinciale, come il nodo al rondò delle Valli – sottolinea –. I progetti hanno ipotizzato uno scavalco in direzione della Valle Seriana, nodo critico che merita tutti gli approfondimenti del caso, da mettere in sistema con l’asta della circonvallazione, dal rondò all’uscita dell’Autostrada». Mettere mano ad un sistema viario come quello dell’asse interurbano non sarà semplice. È necessario «tenere conto che su questo asse c’è la possibilità di portare avanti altre trasformazioni che possono contribuire a migliorarlo – spiega Valesini –, ad esempio all’incrocio di Cam- La nuova strada di accesso al rondò delle valli