450 ore nel rispetto degli standard dell`European Association for

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450 ore nel rispetto degli standard dell`European Association for
SPORTELLO COUNSELING SCOLASTICO
E' uno spazio relazionale dove la Dott.ssa Daniela Scarinci, Counselor, diplomata il
14/12/2014 presso l’ASPIC (Associazione per lo Sviluppo Psicologico dell’Individuo e
della Comunità) di Perugia www.aspicperugia.it dopo un percorso di studi triennale di
450 ore nel rispetto degli standard dell’European Association for Counselling (EAC),
ascolta con attenzione e comprende senza giudicare chi sta attraversando un momento
di difficoltà in famiglia, sul lavoro e nelle relazioni affettive e lo aiuta ad affrontare
piccole e grandi scelte, a superare eventi stressanti, a definire gli obbiettivi che vorrà
raggiungere attraverso un percorso di consapevolezza delle proprie risorse.
Il Counseling è un approccio metodologico utile a migliorare la propria capacità
espressiva, quando emerge l'esigenza di parlare delle proprie esperienze con una persona
attenta e disponibile o quando c'è bisogno di uno spazio protetto e di un tempo dedicato
a se stessi.
Non cura ma si prende cura. Non facciamo terapia ma possiamo aiutare l'altro a
consapevolizzare l'idea di aver bisogno di un terapeuta.
Il Counselor ha competenze di sostegno ed orientamento esistenziale e non psicologiche,
psicodiagnostiche o psicoterapeutiche, né di assistenza sociale.
Egli applica la propria competenza rispettando le esigenze dell’utente, aiutandolo a
trovare in sé le risposte giuste per gestire le proprie difficoltà e delegando ad altre figure
preposte sia le diagnosi che i trattamenti clinici.
Dal 01/01/2015la dott.ssa Scarinci Daniela è iscritta all’Associazione Professionale di
Counseling REICO www.associazionereico.org , che ha verificato la sua formazione e
le esperienze professionali iscrivendola all’elenco dei Counselor Professionali.
In quanto tale si inserisce l’articolo 7 del codice deontologico della associazione di
categoria che rappresenta una garanzia ed una tutela per chi vorrà fruire dello sportello.
Articolo 7 – Dovere di segretezza e riservatezza
È dovere del counselor mantenere il segreto sull’attività prestata e su tutte le informazioni che siano a lui fornite dal
cliente o di cui sia venuto a conoscenza in dipendenza dell’incarico.
1. Il counselor deve mantenere la riservatezza sulle prestazioni professionali oltre c he per i contenuti anche
relativamente all’esistenza della prestazione stessa.
2. La segretezza deve essere rispettata anche nei confronti di colui che si rivolga al counselor per chiedere assistenza
senza che l’incarico sia accettato.
3. Il counselor ha cura di custodire tutto il materiale relativo al cliente, salvaguardandolo da ogni accesso indesiderato.
4. Il counselor deve garantire che il segreto professionale sia esteso a tutte le persone che per loro condizione, stato o
ufficio sono in contatto con il counselor e possono in qualsiasi modo avere accesso al segreto professionale.
5. Il counselor è tenuto al segreto professionale anche nei confronti degli ex clienti.
6. La rivelazione del segreto professionale è consentita solo con il consenso del clien te, purchè non violi la riservatezza
di altre persone.
7. Il counselor deve mettere al corrente il cliente che la violazione del segreto professionale è obbligatoria, se richiesta
dall’autorità, in caso di procedimenti giudiziari.
8. Il counselor che presti la sua opera professionale a una coppia o ai componenti di una famiglia deve informare gli
stessi che non è tenuto al segreto professionale verso i medesimi quando le rivelazioni di uno creassero danno nei
confronti degli altri.
9. Il minore ha diritto al mantenimento del segreto professionale nei confronti di chi esercita la potestà genitoriale.
10. Il counselor ha il dovere di informare chi svolge la patria potestà o l’autorità competente se durante la relazione di
counseling viene a conoscenza che il minore è in pericolo o in una situazione di sfruttamento.
Questo spazio di ascolto è al servizio anche dei docenti, del personale non docente e dei
genitori per organizzare attività finalizzate al proprio benessere e a quello dei ragazzi.
Senza alcun onere per la scuola possiamo organizzare gruppi di mutuo aiuto dove ogni
partecipante in relazione ad un obbiettivo, desiderio o difficoltà comune ascolta l’altro
apprendendo modalità nuove di interagire con se e con gli altri.
CHE COSA E’ QUINDI UNO SPAZIO D’ASCOLTO?
Un luogo protetto della tua scuola in cui
puoi imparare a conoscerti meglio, scoprire la gioia di essere accolto, ascoltato e visto
per quello che sei!