Rassegna stampa

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Rassegna stampa
Sabato 7 dicembre 2013 il Giornale dell’Umbria
www.giornaledellumbria.it - [email protected] - Spedizione in abb. post. D.L. 353/03 (Conv.L.46/04) art. 1 comma 1, DCB - Fil. Perugia - Euro 1,10
La morte di Madiba, eroe della libertà
Tutto il mondo
si inchina a Mandela
Il ricordo commosso
di “grandi” e gente semplice
GALLINARO PAGINA 26
Anno XIV numero 337
#YOUmbria
Le migliori foto inviate dai lettori
e la vincente della settimana
PAGINA 45
A richiesta con: Il quaderno creativo “Natale: addobbi e decorazioni” a 3,30 euro + il quotidiano | In abbinamento obbligatorio con il Sole 24 Ore a 1,10 euro
IL COMMENTO
ASSEMBLEA CNA: «ORA BASTA, GIÙ I TRIBUTI»
L’OCCASIONE
Scoppia
la rabbia
delle imprese
PERDUTA
DELLA BONINO
di ALESSANDRO CAMPI
n conto è fare opposizione,
dare del ladro a chi governa, urlargli in faccia di tutto, accusarlo di non decidere o di
prendere le decisioni sbagliate,
imputargli errori e nefandezze, lasciando capire che stando al suo
posto le cose andrebbero ben diversamente e decisamente meglio. Tutt’altra cosa è stare effettivamente nella stanza dei bottoni
e accorgersi che governare è leggermente più complicato di quanto non si creda: non solo non si
può fare tutto ciò in cui si crede e
che si reputa giusta, ma spesso ci
si accorge che potrebbe essere
sbagliato muoversi soltanto secondo le proprie convinzioni. Il
problema è cosa fare quando passando dall’opposizione al governo - ci si rende conto di un simile scarto. (...)
U
Spese pubbliche e tasse, dura
contestazione ai politici umbri
PERUGIA - Si è trasformata in una
protesta - che a tratti ha assunto toni
duri - contro le istituzioni e i politici umbri l’assemblea annuale di
Cna Umbria. Al centro congresso
Capitini di Perugia, pieno come
nelle grandi occasioni, il tema della
spesa pubblica e della pressione fiscale ha acceso gli animi di piccoli
e medi imprenditori arrabbiati, disillusi e preoccupati. Il presidente
Cesca: «Meno spese, .meno tasse»
COLETTA, L. PARTENZI PAGINE 27-28
SEGUE A PAGINA 41
SCUOLA
Perugia
A primavera un centro
direzionale e commerciale
in via Settevalli
Assegno ferie non godute, ai precari
taglio dello stipendio a dicembre
PAGINA 6
MAIORCA PAGINA 3
PALMUCCI PAGINA 8
MONDIALI 2014
Italia, girone “tosto”
Con gli azzurri Inghilterra,
Uruguay e Costa Rica
L’OPINIONE
Ovidio, in aula i ricordi confusi
del patrigno omicida
PERUGIA
IN DISCESA
di PIERGIORGIO GIACCHÉ (*)
SCHILLACI PAGINA 12
PAGINA 38
erugia è tutta in salita si sa,
ma allora vuol dire che è anche in discesa. Ed ormai è
vero come il Sole che la nostra città è scesa di ben otto posti nella
classifica del 2013 sulla “qualità
della vita”. Metto le mani avanti,
in quanto antropologo (...)
P
Assassinato Ovidio Stamulis
SEGUE A PAGINA 41
Sabato 7 dicembre 2013 il Giornale dell’Umbria
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Spese e tasse, scoppia
la rabbia delle imprese
di LARA PARTENZI
PERUGIA - La rabbia delle imprese
è letteralmente scoppiata. Altro che
“forma lieve” di protesta, questo il
senso con cui l’avevano concepita
dagli organizzatori. I politici sono
stati letteralmente incalzati, nella
sala sono volate parole pesanti come «ladri» e «falso», espressione
eloquente dell’esasperazione che
stanno vivendo le imprese umbre.
Che il tema al centro dell'incontro
organizzato dalla Cna regionale dal
titolo “Ridurre le tasse e tagliare la
spesa pubblica corrente: non c’è altra strada per far ripartire il Paese”
potesse scatenare reazioni forti era
prevedibile. Già che i posti dell’Auditorium del Centro congressi Capitini di Perugia fossero al completo è
stato il primo segnale che il tema era
“scottante”.
I primi segnali di protesta si sono
presentati mascherati sotto forma di
applausi, durante il discorso del presidente della Cna Umbria, Renato
Cesca. Quando ha detto che c’è chi
ha un reddito garantito e magari lavora in nero, ma anche quando ha
parlato di amministrazioni distanti
dal mondo reale che vivono in un
mondo tutto loro. Applausi anche
quando Cesca ha parlato delle responsabilità dei sindacati e di una
disoccupazione che non è solo frutto della crisi, ma di politiche sbagliate portate avanti per anni. Ma la
platea si è letteralmente infuocata
durante il dibattito che è seguito
all’intervento del presidente Cesca,
a cui sono stati invitati
a prendere parte, oltre
ai rappresentanti della
Cna, anche i politici di
tutti i livelli istituzionali: c’era il senatore
umbro Gianluca Rossi, membro della Commissione Finanza e tesoro del Senato; c’erano i tre sindaci di Perugia, Wladimiro Boccali, di Terni, Leopoldo
Di Girolamo, di Orvieto, Antonio Concina.
C’era la presidente della Regione
Catiuscia Marini. E i «bravo» sono
fioccati, insieme agli applausi,
quando il direttore di “Umbria Tv”,
Riccardo Marioni, conduttore del
dibattito, nel fare le domande ai politici su come si sarebbero potuti tagliare gli sprechi per recuperare risorse (che poi era il tema al centro
del dibattito) ha lasciato intendere
che forse ci si sarebbe dovuti impegnare di più, che forse bisognava essere più inclementi nel trovare e tagliare al spesa pubblica improduttiva. E non solo perchè sono arrivati i
tempi di vacche magre, per intenderci.
Subito si è aperto un confrontoscontro diretto tra i politici chiamati
a parlare a turno, ciascuno per declinare la propria ricetta, e il pubblico
che più volte si è accavallato contestando, anche con toni pesanti,
quanto detto. Contestato il senatore
Rossi quando, in veste di ex assessore regionale al Bilancio, ha detto che
Il Centro
congressi
del Capitini
era
al completo
Una platea
di imprenditori arrabbiati, disillusi
e preoccupati
LA RELAZIONE
Cesca: «Meno uscite, meno tributi»
PERUGIA - «Siamo convinti che, se non riparte la domanda interna, non riparte l’Italia».
Lo scandisce quasi al rallentatore Renato Cesca, presidente di Cna Umbria, durante la sua
relazione all’assemblea annuale dell’organizzazione, tenuta in pompa magna, davanti a una
platea strapiena di piccoli e medi imprenditori,
all’Auditorium del Centro Capitini di Perugia.
Ma come far riparire la domanda interna che
langue? «Per avviare un percorso che vada in
questo senso - afferma Cesca nella relazione sarebbe sufficiente, attraverso la Legge di stabilità, individuare adeguate risorse finanziarie
che spingano in questa direzione sin da subito,
per poi andare a creare, con un provvedimento
ad hoc, un meccanismo automatico per cui tutte le risorse provenienti dalla spending review
e dall’azione di contrasto all’evasione, nei
prossimi anni vengano integralmente destinate a un riduzione del cuneo fiscale e delle tasse
sugli utili d’impresa, che penalizzano in modo
abnorme la competitività delle aziende italiane, il reddito reale e dunque il potere di acquisto dei lavoratori. Questo chiediamo per noi
imprenditori, per dare un futuro ai nostri giovani e la tranquillità ai tanti quarantenni e cinquantenni che la sera vanno a letto con un lavoro e la mattina si svegliano disoccupati e
senza la speranza di avere un’altra opportunità».
Non solo, ma «siamo anche disposti a rinunciare a tutti gli incentivi a sostegno degli inve-
Il j’accuse Cesca, presidente di Cna Umbria
stimenti in cambio della detassazione degli
utili reinvestiti in azienda, secondo noi l’unico
modo per far crescere velocemente tutte le imprese che ne hanno le potenzialità».
E poi una stoccata: «Non è possibile che nel
settore pubblico vi sia un dirigente, o una posizione organizzativa apicale, ogni quindici o
venti dipendenti, indipendentemente dall’ente
a cui si fa riferimento. Non è più accettabile
che durante la crisi, quando non ci sono più le
risorse finanziarie per fare nuovi investimenti
pubblici o per pagare le aziende che hanno lavorato per conto della pubblica amministrazione, continuino ad esserci dirigenti che percepiscono annualmente alti premi di produzione sulla base di “autovalutazioni”, indipendentemente dagli obiettivi effettivamente raggiunti. Per loro la crisi sembra non esistere».
AZIENDE NELLA MORSA DELLA CRISI
All’assemblea annuale della Cna regionale si alza forte la protesta
contro le istituzioni e la politica, contestati anche con toni anche molto
duri gli interventi di parlamentari e sindaci della regione
la Regione ha fatto molto per ridurre
gli sprechi e che spesa improduttiva
è già stata tagliata. «Di fronte alle cifre questa dolce protesta, che non mi
pare tanto dolce, è condivisibile»,
ha detto il sindaco Concina. Che nonostante abbia espresso, da «sindaco che si ritrova ad essere sindaco
per caso» (è stato eletto con una Lista civica) è stato attaccato prendendosi un «falso» quando ha detto che
che aumentare l’Imu «è durissima»
e che «chi amministra i Comuni fa
carte false». È andata un po’ meglio,
ma solo un po’, al sindaco di Terni
Di Girolamo, che nonostante i brusii
in sottofondo e qualche battuta sarcastica è riuscito ad elencare tutti i
tagli attuati dal Comune.
Dopo di lui, il sindaco Boccali
non è riuscito a trattenere il dissenso
nei confronti di chi, con toni aspri,
chiedeva che cosa avesse fatto per
una città dove le strade «sono un disastro» e il problema della droga è
diffuso. Si agita la presidente Marini, scuote la testa, commenta con i
suoi colleghi, prende il microfono.
In pratica ha chiesto di parlare. Della serie «non ci sto» a subire questi
attacchi. Parla con toni calmi, spiega che la crisi non nasce in Umbria e
che ciascuno deve fare la propria
parte. Ciascuno. Per trovare una
strada comune ed essere costruttivi.
Una veduta dell’assemblea della Cna
Umbria al Capitini; a destra autorità
e sindacalisti nelle prime file in attesa dell’inizio dei lavori; in alto a
sinistra un momento del dibattito
che si è svolto dopo le relazioni
Sabato 7 dicembre 2013 il Giornale dell’Umbria
economiaUMBRIA
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Lo sforzo fiscale,
le aliquote di Irap e Irpef
PERUGIA - Non sembra, stando alle aliquote, che la pressione tributaria in Umbria sia così più alta della media nazionale
da giustificare le proteste di ieri. Evidentemente, è il fronte del fatturato che si è ridotto così tanto da far apparire non più
sopportabile il giogo fiscale. L’Umbria ha
un’aliquota media dell’Irap più bassa della
media nazionale (3,93% contro 4,14%) ed
è più bassa anche l’addizionale regionale
Irpef (le medie sono 1,39% contro 1,52%).
Sopra il dato medio italiano (0,51%), invece, l’addizionale comunale Irpef.
LE CIFRE
Dall’Imu 319 milioni di euro
La pressione tributaria
Il cuneo fiscale
l’Imu, in Umbria, nel 2012 ha
portato un incasso di 319 milioni, +123% rispetto all’Ici.
Dal 2007 al 2011 in Umbria è cresciuta, in media d’anno, del2,1%.
In Italia dell’1,2%.
In Italia rappresenta il
47,6% del costo del lavoro. È
il sesto più alto dell’Ue.
Pil pro capite
come venti anni fa
PERUGIA - Bastano un po’ di numeri per
dare l’idea del declino italiano: tra il 2007 e
il 2013 il Pil annuo (Prodotto interno lordo,
ossia il valore monetario dei beni e servizi
prodotti) in Italia è sceso dell’8,6%, mentre
nell’area Euro è calato dell’1,8% , in Germania è aumentato del 4,7% e in Francia
dello 0,7% (la Spagna ha fatto -6% e la Gran
Bretagna -1,8%). Il valore aggiunto in Italia, sempre tra il 2007 e il 2013, è sceso del
27,3% nelle costruzioni, del 16,4% nell’industria di trasformazione, del 3,9% nei servizi e del 4,6% in agricoltura. In tre anni i
consumi delle famiglie sono scesi, in termini reali, del 6,6%. il tasso di disoccupazione
da più basso è diventato più alto della media
Ue (nel 2007 6,1% e 7,2%, nel 2014 12,2% e
11%), mentre la pressione fiscale italiana è
diventata la sesta nei Paesi Ue, superando di
3,5 punti la media dell’Unione europea (nel
2012 44% contro 40,5%).
Sono alcuni dei dati forniti, all’assemblea
regionale della Cna, nella presentazione
della ricerca “Fisco e spesa pubblica”, realizzata dal Centro studi Sintesi e illustrata
dal ricercatore Alberto Cestari.
Quanto all’Umbria, è stata colpita dalla
crisi più della media italiana e, anche nel
2013, il Pil della regione scende più del dato
nazionale: -2,1% contro -1,8%. Non solo,
ma il calo del Pil dell’Umbria è il più alto tra
tutte le regioni del Centro (al secondo posto
le Marche, con -2%).
Inoltre, dall’inizio della crisi ad oggi il Pil
dell’Umbria è sceso del 10,7%, mentre le
proiezioni prima della recessione vedevano
il Pil 2008-2013 della regione aumentare
del 5,6%. La crisi, quindi, ci è costata 16,3
punti di Pil (10,7 di arretramento e 5,6 di
mancata crescita tendenziale). In altre parole, la recessione ha bruciato 20 anni di crescita, con il Pil pro capite del 2013 (20mila
714 euro) che è praticamente tornato sui livelli di quello del 1993 (20mila 557 euro).
Quanto ai consumi umbri, dall’inizio della
crisi hanno subito in termini reali (ossia, tolta l’inflazione) un decremento dell’11% e la
disoccupazione è schizzata dal 4,6% del
2007 al 10,4% del 2013, con l’esercito dei
senza lavoro che si è gonfiato di 25mila persone.
Tuttavia qualche luce c’è, come il fatto
che, nonostante la dinamica negativa, la
competitività del sistema economico
dell’Umbria complessivamente ha retto.
Dal 2010 al 2013, infatti, l’Umbria è passata
dal 184° a 178° posto nella graduatoria
dell’indice di competitività delle 262 regioni europee (a differenza di realtà come Emilia Romagna, Toscana e Marche, che invece
hanno perso posizioni). Un indice che prende in considerazione 11 “pilastri”, tra cui la
qualità dell’istruzione, l’efficienza del mercato del lavoro, l’istruzione superiore e la
formazione, la salute, le infrastrutture e così
via.
Quanto al credito, l’indagine rileva due
elementi: la stretta prosegue (tra giugno e
giugno 2013 -4,7% nella media nazionale e
-2,7% in Umbria) e il caro tasso colpisce
molto di più le imprese con un fatturato fino
a 1 milione di euro, che pagano tassi di interesse (agosto 2013) del 5,27%, rispetto al
3,92% dell’area Euro.
Sul fronte, caldissimo, della pressione tributaria, per la prima volta le imposte indirette hanno superato quelle dirette colpendo
in proporzione, quindi, più i poveri che i benestanti. In Umbria, poi, tra il 2007 e il 2011
le entrate fiscali sono aumentate del 2,1% su
base annua, rispetto al +1,2% della media
nazionale. Questo perché nella regione è
stata molto rilevante la crescita della pressione fiscale degli enti locali.
DELL’UMBRIA
CORRIERE
ECONOMIA
t
Sabato 7
Dicembre 2013
11
Redazione: via Pievaiola, 166 F-6
PERUGIA
Tel. 075 52731
Fax 075 5273400
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IL FATTO
PREOCCUPAZIONE PER L’EXPORT
A PERUGIA
Le esportazioni umbre hanno fatto registrare
una flessione del 7,4%. L’Unione europea, secondo lo studio presentato ieri pomeriggio,
rappresenta il principale mercato delle espertazioni delle imprese del territorio regionale con
il 55,3%. Tuttavia nel primo semestre di quest’anno si registra una flessione del 6,5% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno.
Subito dopo il vecchio continente, il mercato
P
di riferimento umbro è quello dei Paesi del
Nord America (13,4% ma in forte calo). Gli
altri Paesi europei con il 9,7% in crescita mentre l’America centromeridionale con un forte
calo registrato nell’ordine del 7,6%. Le imprese umbre guardano anche con un certo interesse ai paesi del Medio Orviente mentre quelli
dell’Africa settentrionale, molto probabilmente a causa della instabilità economica hanno
B
fatto registrare una flessione del 5,7%.
ASSOCIAZIONI Cna Umbria:“Siamo stremati ma pronti
anche alle liste civiche. Se non verremo ascoltati”
MENOTASSEESPESAPUBBLICA
di Isabella Rossi
A PERUGIA - Il malato è
grave ma la cura c'è. "Ridurre
le tasse e tagliare la spesa pubblica corrente". In Umbria
proprio queste sarebbero le
uniche due voci in significativa crescita, in controtendenza
rispetto all'andamento di economia e occupazione. Il messaggio, chiaro e forte, è partito
dall'annuale assemblea della
Cna Umbria, ieri pomeriggio
al Centro congressi Capitini.
Diretto non solo ai governi locali ma ora più che mai a quello nazionale. "Troppo poco è
stato fatto per salvare le nostre imprese che morivano an-
no dopo anno nel tunnel chiamato crisi". E ora, se "anche si
tornasse a crescere ci vorrebbero decenni per recuperare
ciò che è stato perduto". Le
parole del presidente di Cna
Umbria, Renato Cesca hanno portato a galla gli umori
della gremita assemblea.
Una ricerca sulla pressione fiscale, presentata alla vasta platea, ha scritto invece, nero su
bianco, quanto peggiore sia la
crisi in Umbria. A partire dal
Pil. Dall'inizio della crisi ad
oggi, qui è sceso di ben 10,6
punti. A livello nazionale il calo è stato di 8,6. A pagare di
più sono state le costruzioni,
che hanno perso il 33% - con-
tro il -27% italiano - ed il manifatturiero, sceso del 27% (in
Italia -17%). Ancora più clamoroso il tonfo dei consumi.
In Umbria sono calati
dell'11% contro il meno 6% a
livello italiano. Non meno doloroso il fronte dell'occupazione. Ben 25mila umbri hanno
perduto il posto di lavoro, a
partire dal 2007 ad oggi. In
compenso, si fa per dire, aumentati sono il prelievo fiscale
e spesa pubblica corrente. Ovvero, tra il 2007 ed il 2011 "l'incasso fiscale in Umbria" è aumentato di oltre il 2%. Un incremento superiore alla media nazionale, con la conseguenza di un aumento di "16
punti percentuali della pressione fiscale locale." E sulle imprese la pressione fiscale oggi
è: 44% del Pil. Inoltre, l'introduzione dell'Imu "ha comportato aumenti del 123% rispetto all'Ici, producendo un gettito di 319 milioni di euro,
l'82% del quale a carico degli
immobili produttivi". Non
più rosee le previsioni sulle
nuove imposte. Ad aumentare, oltre al fisco anche la spesa
della Regione Umbria. Dal
2008-2012 del +1,9%, con impennata delle spese correnti
(più 10,8%) e dimezzamento
degli investimenti. Certo hanno pesato i mancati trasferimenti per ben 400 milioni di
euro. Ma, in sostanza, sostengono alla Cna, spesa corrente
e spesa per il personale risulterebbero superiori al dato medio delle Regioni ordinarie.
Le proposte. Dalla detassazione degli utili reinvestiti alla riduzione dei prelievi fiscali e
contributivi su imprese e lavoro. Ma anche stesse regole per
dipendenti pubblici e privati.
E premi solo su "risultati concreti". Altrimenti, promettono alla Cna, faremo le nostre
liste civiche. Senza aspettare
B
ancora.
-MSGR - 06 UMBRIA - 37 - 07/12/13-N:
Umbria
www.ilmessaggero.it
METEO
PERUGIA
Terni
Sabato 7
Dicembre 2013
Perugia f Foligno f Spoleto f Piazza Italia, 4 (PG) T 075/5736141 F 075/5730282 f Terni Piazza della Repubblica T 0744/58041 (4 linee) F 0744/404126
Terni
«Aiuto, mio fratello
sta massacrando
i nostri genitori»
Scatta l’arresto
Terni
Spacciava
davanti al figlio
Arrestata
colf dominicana
Viola a pag. 51
Servizio a pag. 51
Perugia
Con il freddo scatta
l’allarme smog
Polveri sottili alle stelle a Fontivegge e Ponte San Giovanni
Previsioni nere per tutti il week end
Canestrelli a pag. 39
Falsi ricoveri, altri 100 nei guai
La Corte dei Conti indaga sui favori fatti negli ospedali di Perugia, Branca e Pantalla
Il magistrato valuta il risarcimento: non solo i ticket evasi ma l’intero costo delle analisi
`
Luca Benedetti
Egle Priolo
PERUGIA Il conto dello scandalo dei
falsi ricoveri per non pagare i ticket infila altri casi e, soprattutto,
infila una contabilità più pesante.
È quella che sta mettendo insieme
con certosina pazienza il procuratore della Corte dei Conti, Stefano
Castiglione che si ritrova sulla scrivania le informative del Nas che da
un anno, oramai, sfidano i furbi
delle analisi e delle prestazioni sanitarie non pagate.
I primi a fare i conti con la magistratura contabile sono stati in 35,
ma l’andamento non lento dell’indagine ha fatto salire quel numero
di partenza che guardava agli ospedali del Ternano. Adesso che la linea della contabilità è tirata anche
per gli ospedali del Perugino, ci sono altre cento persone che tremano per l’indagine degli uomini del
capitano Marco Vetrulli.
I fascicoli riguardano le analisi
mai pagate al Santa Maria della Misericordi, a Branca e a Pantalla. Perugia finisce in testa con una sessantina di casi accertati. Una trentina soltanto sarebbero legati all’area gastroenterologica. Gli altri
quaranta fascicoli divisi equamente tra il nuovo ospedale di Gubbio e
Gualdo e il nuovissimo di Pantalla.
Continua a pag. 39
Rifiuti, tariffe
più care del 10%
L’assemblea degli artigiani Cna
«Basta con le tasse e gli sprechi»
PERUGIA «Basta sprechi,
basta tasse». Dall’assemblea
annuale degli artigiani Cna
si leva un grido d’aiuto ma
anche un monito. Lo ha fatto
capire il presidente Renato
Cesca con una relazione,
definita «programma di
governo», tesa a difendere le
Pmi puntando il dito sui
«mali» del sistema, dalle
riforme mancate ai conflitti
istituzionali, passando per
fisco e spesa pubblica. Lo ha
ribadito una platea
diventata rovente quando la
parola è passata ai politici.
In mezzo, l’analisi di Sintesi:
«L’Umbria ha bruciato 20
anni di crescita e 25mila
posti di lavori in 6 anni».
Servizio a pag. 42
Stefano Castiglione
L’allarme La bande delle spaccate
Aspettando la stangata Trise, in due anni
balzo delle bollette per raccolta e smaltimento
Fabio Nucci
PERUGIA Aspettando il nuovo tributo che includerà anche la tassa sui
rifiuti, la Trise, gli umbri fanno i
conti con una spesa che negli ultimi due anni è salita del 10%. Una
voce che per una famiglia tipo in
media impegna 165 euro l’anno
con il record di 341 euro che spetta
al capoluogo. Sono alcuni dei dati
anticipati dall’Aur nell’ambito dell’Osservatorio tariffe e tributi locali. Il lavoro analizza i dati di 60 comuni (su 92) mettendo in luce una
notevole diversificazione territoriale sia nelle tariffe sia nel servizio. Si scopre così che la differenziata è più spinta nei comuni più
grandi ma in media la regione è 20
punti sotto gli obiettivi prefissati.
Continua a pag. 42
Spending review o
manicure? Prima o poi
qualche amministratore
avveduto dovrà porsi il
problema. Ps: tagliarsi le
unghie non aiuta a dimagrire.
*****
Pd, febbre da primarie.
L’impareggiabile Unione
comunale di Umbertide farà
votare al terzo piano. Sperano
nelle vertigini dei renziani?
*****
Riommi parla dei premi ai
dirigenti e scatta l’allarme
antincendio.
Un tombino per sfondare le vetrine
I colpi vengono firmati con un tombino, usato come ariete per sfondare le vetrine dei negozi: è allarme
tra i commercianti dell’Altotevere, letteralmente bersagliati.
Rondoni a pag. 43
L’angolo del meteo La storia
Termometro giù Muore da solo nella nebbia
Gilberto Scalabrini
Michele Milletti
Arriva qualche spiffero freddo, ma
non c'è ancora nessuna partenza
sprint dell'inverno. Anzi, il generale si vede costretto sulla difensiva
da un anticiclone che potrebbe durare fino a Natale. Oggi, arriva un
po' di aria più fredda dai Balcani
che determinerà un lieve calo termico, apprezzabile più che altro in
quota e nell'interno. Giornata soleggiata o leggermente velata su
tutti i settori, salvo residui addensamenti sulla dorsale appenninica
e delle nebbie al mattino nelle vallate interne in rapido dissolvimento. Temperature nei valori minimi.
PERUGIA Chissà se l’ultimo pensiero, prima di quel volo spaventoso,
sia stata l’ex compagna che il tribunale gli aveva imposto di non
provare più ad avvicinare. O forse
avrà avuto soltanto il tempo di
sperare di uscirne vivo. Chissà, infine, se avrà pensato di morire anche per colpa della nebbia.
Quarantadue anni, originario
di Montefalco ma residente a Torgiano, è andato a schiantarsi nella
serata di giovedì sera contro il muro esterno di una villetta a Viale di
Deruta. Letteralmente volato dalla strada al terreno in cui la sua
utilitaria si è ribaltata. Un impatto
terrificante, addirittura sbalzato
fuori dall’abitacolo. Schiacciato il
corpo, battuta violentemente la testa: ma soprattutto, nessuno si accorge di questo tremendo incidente e dunque nessuno dà l’allarme.
Un elemento inquietante in una
storia tragica: da un lato gli abitanti della villetta che sentono il rumore ma non vedono l’auto, dall’altra nessuno che non vedendo
l’uomo tornare a casa decida di alzare il telefono per cercarlo. Perché il quarantenne di Torgiano sarà visto soltanto il giorno dopo,
cioè ieri mattina, intorno alle otto
da un passante che attiverà la catena dei soccorsi costituita dai carabinieri di Deruta (coordinati dai
colleghi di Todi diretti dal capitano Marcello Egidio), vigili del fuoco e 118. La nebbia fittissima di giovedì sera lo ha praticamente nascosto alla vista non solo di qualunque passante, ma anche a quella degli abitanti della villetta che
hanno sì sentito il forte rumore e
si sono affacciati ma non hanno visto nulla proprio a causa della
nebbia. Un uomo con una situazione personale molto difficile, da
quanto si apprende: diffidato dal
tribunale ad avvicinarsi all’ex
compagna. Oggi è prevista l’autopsia che verrà eseguita dal dottor
Lancia.
(Ha collaborato Luigi Foglietti)
Regione: «I premi
ai dirigenti
sono obbligatori»
La lista dei nomi
Federico Fabrizi
PERUGIA La spiegazione suona
così: i dirigenti vanno premiati
per forza, non si scappa. La
giunta regionale, dal canto suo,
rivendica che quella torta di premi che fa quasi un milione è il risultato di tagli e risparmi.
«Non si tratta di regalie – spiega l’assessore al personale Vincenzo Riommi - ma dell’applicazione del contratto di lavoro,
che prevede per i dirigenti un’indennità fissa, di posizione, e
un’indennità variabile, di risultato, legata agli obiettivi assegnati. Anche quest’ultima è
componente obbligatoria della
retribuzione». E pensare che
nel 2001 di dirigenti in Regione
ce n’erano 197. Oggi sono 62 più 280 posizioni organizzative
- per 1100 dipendenti. Il fondo
complessivo dei dirigenti - non
solo i premi - arriva a tre milioni, Riommi ha risparmiato
600mila euro «che verranno destinati al sostegno dell’occupazione», assicura.
«Nessun legame con le tasse secondo l’assessore al bilancio
Bracco - le spese per il personale
diminuiscono: da 71 milioni del
2010 a 64 e mezzo del 2014». La
prossima settimana giunta e
sindacati sigleranno l’intesa: ok
a un milione di premi da pagare
a gennaio. Gli autonomi probabilmente non firmeranno: non
ritengono giusto il taglio.
Nel sito Internet della Regione è disponibile l’elenco delle retribuzioni, con tanto di premi:
nel 2013 sono stati liquidati
quelli del 2011. La tabella riporta
lo stipendio “canonico” circa
43mila euro, una retribuzione
di posizione (circa 38mila euro), una retribuzione di risultato (quest’anno circa 15mila euro
ma d’ora in poi si scenderà un
po’) e la colonna “altro” (qui si
va 300 a 4mila euro l’anno). Totale: un dirigente supera i 90mila euro lordi. Ecco l’elenco.
Gemma Ambrosi: 98.938 euro
(di cui 13.967 di premio), Mauro
Andrielli: 91.652 (15.404).
Continua a pag. 50
-MSGR - 06 UMBRIA - 42 - 07/12/13-N:
42
Perugia
Sabato 7 Dicembre 2013
www.ilmessaggero.it
Tasse e
burocrazia
soffocano
le imprese
`Dall’assemblea Cna
le priorità degli artigiani
per agganciare la ripresa
segue dalla prima pagina
Il peso della burocrazia, il costo
dell’energia, i tempi della giustizia, il fisco. In Umbria come in
Italia sono molteplici i freni della ripresa e tra chi paga le conseguenze ci sono anche le piccole e
medie imprese. Lo sanno bene
gli artigiani di Cna dell’Umbria
chiamati a raccolta ieri pomeriggio in un’affollata e tesa assemblea annuale con tanto di tavola
rotonda-dibattito. Un confronto
introdotto dai dati elaborati dal
Centro studi Sintesi e presentati
da Alberto Cestari che partendo
dal contesto nazionale ha poi descritto virtù e debolezze del sistema Umbria. «Rispetto alle previsioni 2008, l’Umbria ha perso
16,3 punti di Pil, bruciando in
cinque anni venti di crescita. Il
dato pro capite è infatti tornato
ai livelli del 1993». Pollice verso
per gran parte degli indicatori,
dai consumi (-11% dall’inizio della crisi) all’export (-6,5% rispetto
al primo semestre 2013), arrivando al lavoro con la crisi che ha
creato 25mila disoccupati raddoppiando il tasso in cinque anni. «La competitività del sistema
economico umbro, però, regge osserva Cestari - e stando all’indice continentale elaborato dalla
Commisione europea la regione
guadagna 6 posizioni. Nonostante la crisi reagisce e rialza la testa». Filo conduttore dell’assemblea Cna, il fisco e la spesa pubblica, aspetti focalizzati dalla ricerca che ha messo in luce il
+120% nel passaggio da Ici a Imu,
i rincari fino a 52 euro per una famiglia di tre persone nel successivo approdo alla Trise/Iuc.
Quanto alla macchina pubblica,
IL PRESIDENTE CESCA:
«FISCO INSOSTENIBILE
E LA SPESA PUBBLICA
VA RIMODULATA»
LE MANOVRE COSTANO
433 EURO A TESTA
negli ultimi cinque anni la spesa
è salita dello 0,8% (-5,1% in Italia)
con un doppio effetto sostituzione. «Le spese correnti che salgono a scapito degli investimenti».
Poi un dato sul costo delle manovre centrali che hanno tolto
400milioni a Regione ed enti locali per un peso pro capite di 433
euro.
Un quadro nel quale si è inserita
la relazione del presidente regionale Cna, Renato Cesca, con quello che il sindaco di Orvieto, Antonio Concina, ha definito «programma di governo», tali e tanti
sono stati i punti toccati. Dalle riforme nazionali e locali alla semplificazione. «Se con la crisi i permessi a costruire rilasciati dai
comuni sono diminuiti perché i
tempi di rilascio sono gli stessi»?
Cesca molto ha insistito sulla rimodulazione della spesa pubblica, ricevendo applausi nel passaggio sui «premi annuali ai dirigenti in base ad autovalutazioni» e spiazzando quando ha proposto «il taglio delle pensioni sopra i 5mila euro mensili» per liberare risorse per ridurre il peso
fiscale su imprese e cittadini.
Una stoccata alle politiche dell’istruzione. «Hanno spinto i nostri ragazzi verso i licei per poi
indirizzarli verso assurde facoltà, svuotando istituti tecnici e
professionali col risultato che le
nostre aziende non trovano tecnici formati». Non piace la riforma del consiglio regionale. «Meglio ridurre di un terzo i compensi e lasciare intatta la rappresentanza territoriale». Quindi un riferimento ai difficili rapporti
con le banche («tornino a concedere finanziamenti, garantisce
anche la storia personale e familiare degli imprenditori») alla necessità di riformare i Confidi. In
un’espressione finale (c’è anche
il ricordo di Mandela): «Rimettere al centro l’impresa e il lavoro
produttivo». Un excursus dato all’analisi del senatore Gianluca
Rossi, degli altri sindaci Boccali
e Di Girolamo, della governatrice Marini, di Aviano Rossi (Upi),
Sergio Silvestri e Roberto Giannangeli (Cna), nella tavola rotonda animata anche dalla platea.
Insofferente specie rispetto alle
promesse su sprechi e tagli alla
spesa pubblica.
Fabio Nucci
Società,
Pac2000A
Conad balza
al primo posto
L’ANNUARIO
Sul palco dell’Auditorium Capitini il vice
presidente della Provincia Rossi, Silvestri di
Cna, il senatore Rossi (Pd), la presidente della
Regione Marini, il sindaco di Perugia Boccali,
quello di Terni Di Girolamo, Gianangeli
di Cna, il sindaco di Orvieto Concina
e il presidente Cna Roberto Cesca
Cambia volto il podio delle società
di capitali umbre. Pac 2000A Conad si posiziona infatti per la prima volta al primo posto: con
2.423.515.000 euro di fatturato
precede Acciai Speciali Treni che
scende al secondo posto dopo oltre un decennio con 2.353.524.000
euro; terza, stabile, Coop Centro
Italia con 654.650.000 euro. è il
verdetto del ventesimo Annuario
Economico dell’Umbria realizzato dal Centro studi economico e finanziario ESG89. Dall'analisi
emerge come «per la prima volta,
dopo alcuni anni, il colosso dell’acciaio sia stato superato dalla grande distribuzione». A seguire ci sono le altre top companies: Eurospin Tirrenica (551.447.864 euro),
Financo (532.211.000), Farmacentro servizi e logistica, Iges, G.M.F.
Grandi Magazzini Fioroni, Colacem e Brunello Cucinelli.
Anche nella graduatoria per utile
netto, spicca la cooperativa Pac
2000A Conad: 47.902.000 euro, in
crescita rispetto all’esercizio precedente. Seguono l’altro colosso
della grande distribuzione Eurospin Tirrenica (24.437.666 euro) e
la Spa del cachemire Brunello Cucinelli (22.484.000 euro). «Negli
ultimi 20 anni l’Umbri ha cambiato volto - spiega Giovanni Giorget-
LA GRANDE
DISTRIBUZIONE
DOMINA
NELLA TOP 10
DEL FATTURATO
E DEGLI UTILI
SALE CUCINELLI
Rifiuti, differenziata al palo: +4%
segue dalla prima pagina
Il rapporto 2010-2012 sul costo del
servizio di nettezza urbana, realizzato dall’Aur con fondi ministeriali e con la collaborazione delle associazioni dei consumatori iscritte
all’albo della Regione, conferma le
notevoli differenze tariffarie e nei
risultati della differenziata tra comune e comune. La ricerca è stata
presentata dalla responsabile Meri Ripalvella nell’ambito di un incontro organizzato da Acu, Adoc,
CittadinanAttiva, Confconsumatori, Unc, Lega e Movimento consumatori. Quanto alla raccolta, il
93% dei comuni dichiara la differenziazione, ma con risultati ben
diversi. «La performance si attesta
mediamente intorno al 40% - spiega Ripalvella - ma si va dal 7% di
Scheggino al 98% di Tuoro». I dati
medi indicano inoltre che in un anno la percentuale media dei comu-
ni è salita solo del 4% restando 20
punti sotto l’obiettivo del decreto
152/2006. Rilevata una maggior
propensione nei centri oltre i
7.500 abitanti, lo studio indica
inoltre maggiori difficoltà dove il
servizio è gestito in economia.
Quanto alle tariffe, si rileva un notevole scarto tra Tia (5 comuni
hanno risposto al questionario) e
Tarsu: la media 2012 va da 261 a
155. Dati che portano il dato regionale (per famiglia tipo), a 165 euro,
con gli estremi occupati dai 341 euro di Perugia e dai 79 euro di Mon-
NODO TARIFFE
DA MONTELEONE
A PERUGIA
LA SPESA ANNUA
PASSA DA 79
A 341 EURO
A FAMIGLIA
teleone di Spoleto. «Perugia ha
spinto sulla differenziata - osserva
l’assessore Lorena Pesaresi - e questo ha un costo in parte coperto
con proventi del riciclo: ma dobbiamo rimodulare il contributo
con il Conai». Il vicesindaco Nilo
Arcudi ha evidenziato le «troppe
differenze tariffarie da comune a
comune», aspetto confermato da
Giuseppe Sassaroli di Gest. «I costi
unitari del gestore sono gli stessi
ma sul cittadino pesa poi la quantità totale di rifiuti prodotti». Tradotto, la strada per la tariffa unica regionale è ancora lunga. «Le differenze tariffarie andranno comunque analizzate», chiede Damiano
Marinelli (Unc); mentre per Gabriele Silvestri (CittadinanzAttiva)
«differenziazione e discariche non
possono essere gestite dallo stesso
soggetto: la differenziazione deve
diventare il core business».
Fa. Nu.
ti, presidente di ESG89 - e se prima
dominavano le banche e l'edilizia
ora sono la grande distribuzione e
le società a brand che si affermano
sui mercati internazionali. I dati
confermano, tuttavia, che il Cuore
verde d’Italia può farcela, purché
cambi marcia e stringa un nuovo e
concreto patto di sviluppo fra gli
attori della vita economica della
regione». Ai dati illustrati è seguita una tavola rotonda dominata
dall’analisi del contesto regionale.
Per Ulderico Sbarra (Cisl) «è necessario costruire nuove, diverse e
più efficienti politiche industriali». Sergio Bova (Confartigianato)
ha puntato il dito sui «ritardi anche culturali della regione». L'onorevole Walter Veltroni ha fissato
l'attenzione sulle piccole e medie
imprese «tessuto economico regionale importante che va supportato». Richiamando poi, sui «rischi dell’antipolitica». La governatrice Catiuscia Marini ha parlato
della necessità di «fare squadra a
livello regionale in presenza di un
governo che non riesce a fare programmazione ordinaria».
SABATO 7 DICEMBRE 2013
ECONOMIA & FINANZA 27
IL GIORNO - Il Resto del Carlino - LA NAZIONE
•
Ultimi giorni per visitare Expo Regalo. E stasera arriva Malagò
L’OSPITE
Malagònel
padiglione
dell’Expo
sport
· PERUGIA
ULTIMI due giorni per assaporare in
anteprima tutta la magia del Natale, alla ricerca del dono perfetto, curiosando tra le grandi firme del temporary
outlet (Padiglione 6), i prodotti e le attività per gli sportivi di sport experien-
ce, (Padiglione 7) il piccolo artigianato
e le eccellenze alimentari di tipicità
(Padiglione 8) e i tanti addobbi e regali per tutta la famiglia di Natale Expo
(Padiglione 9). «Tantissimi i visitatori
che hanno già provato ed approvato il
nuovo format di Expo Regalo — spiegano da Epta Confcomemrcio — un
evento che non invecchia, ma che anzi
si rinnova e rinfresca ancora una volta,
pur mantenendo lo stile e la vena tradizionale che l’hanno sempre caratterizzata». Intanto questa sera termina con
il tappeto rosso: alle 18, a «Expo sport
experience», arriva il presidente del
Coni nazionale Giovanni Malagò.
CONTRATTI FLESSIBILI
Precari della sanità
«Ora servono
certezze per tutti
i lavoratori atipici»
CNA/ LE PROPOSTE
«Ridurre tasse e spesa pubblica
Non c’è ripresa senza consumi»
LE PROPOSTE della Cna. Ecco la lista:
introdurre la detassazione degli utili reinvestiti
in azienda e la riduzione dei prelievi fiscali e
contributivi su imprese e lavoro per consentire
una ripresa dei consumi; liberalizzare i servizi
pubblici; ridurre le società pubbliche e rivedere
le strutture organizzative della pubblica
amministrazione, partendo dall’applicazione ai
dipendenti del pubblico impiego delle stesse
regole che valgono per i lavoratori del settore
privato, dalla riduzione delle figure apicali e
dalla concessione dei premi di produzione ai
dirigenti pubblici solo in presenza di obiettivi
certi; dare un taglio alle pensioni superiori ai
5mila euro mensili; riformare gli
ammortizzatori sociali; tagli seri alla politica.
· PERUGIA
«È L’AVVIO di un percorso che,
se correttamente portato avanti,
potrà dare risposte a tutti coloro
che, con contratti precari,
garantiscono ai cittadini i livelli
essenziali di assistenza». E’ il
commento del segretario
regionale di Uil Fpl Umbria
INTERESSE
L’affollatissima
Marco Cotone all’indomani della
assembleaannuale firma del protocollo d’intesa sul
di Cna Umbria
precariato in sanità, sottoscritto
riunita
al ministero della Salute dai
all’auditorium
sindacati del settore sanitario e
del«Capitini»
medico. «Nei prossimi giorni —
prosegue Cotone — il ministero,
previa verifica del dipartimento
L’UMBRIA E LA RECESSIONE L’ALLARME DELLA CNA. ECCO I NUMERI «NERI» DELLA CRISI della Funzione pubblica,
emanerà direttive alle Regioni
che potranno rinnovare i
rapporti di lavoro flessibili e
atipici sino al 31 dicembre 2016.
È stato poi condiviso un testo di
Decreto del presidente del
Consiglio dei ministri che norma
le procedure riservate alle
assunzioni a tempo
indeterminato per il personale
· PERUGIA
registrare dati sensibilmente peg- grati. Ironia della sorte, sono inve- Cesca — è arrivata con l’introdu- che al 30 ottobre 2013, negli
CROLLO DEI CONSUMI, disoccu- giori rispetto a quelli nazionali, ce tutti in crescita gli indici relati- zione dell’Imu, che in Umbria ha ultimi cinque anni, abbia
pazione ai massimi storici, interi come – ha denunciato dal palco il vi al prelievo fiscale e alla spesa comportato aumenti del 123% ri- maturato almeno tre anni di
comparti che arretrano inesorabil- padrone di casa Renato Cesca —. pubblica corrente. Infatti gli in- spetto all’Ici, producendo un getti- servizio, anche non continuativo,
mente. Che fare per uscire da que- A fronte di una caduta del Pil na- cassi fiscali in Umbria sono au- to di 319 milioni di euro, l’82% con contratto di lavoro
del quale a carico degli immobili subordinato a tempo
sta spirale che mette in ginocchio zionale di 8,6 punti percentuali in
produttivi. Previsioni nere arriva- determinato, anche presso un
le aziende e miete posti di lavoro? Umbria se ne sono persi 10,6, che
no anche dalle proiezioni sulle ente diverso da quello che indice
arrivano
a
16
se
consideriamo
le
La Cna non ha dubbi: «Bisogna riDATI DA BRIVIDO
nuove imposte che andranno a so- la procedura, nel limite del 50
durre le tasse e tagliare la spesa previsioni di crescita disattese. I
stituire quelle attuali. Nel perio- per cento delle risorse disponibili
Il
Pil
perde
più
di
10
punti
pubblica corrente: non c’è altra settori produttivi che hanno risendo 2008-2012 la spesa della Regiostrada per far ripartire l’econo- tito più pesantemente del calo in Pesante anche il calo
ne Umbria è aumentata del dal 2013 al 2016. Ulteriori
mia». È questo il messaggio lan- Umbria sono le costruzioni, che dei consumi, scesi dell’11%
+1,9%, ma mentre le spese cor- iniziative dovranno poi essere
ciato nel corso dell’affollatissima hanno perso il 33% (in Italia
renti sono salite del 10,8%, gli in- adottate per superare i vincoli
assemblea annuale di Cna Um- -27%), e il manifatturiero, calato
vestimenti si sono dimezzati per le Regioni in piano di rientro
bria riunita ieri all’auditorium del 27% (in Italia -17%). Pesante mentati del 2,1% tra il 2007 e il (-53,6%). Nel complesso il peso ma l’Umbria non è fra queste. Si
anche il calo dei consumi, scesi in 2011, una percentuale superiore delle manovre economiche appli- è concordato di introdurre
del «Capitini».
Umbria dell’11% (in Italia -6%). alla media nazionale, facendo au- cate in questi anni di crisi in Um- nell’ordinamento vincoli per
IN SALA c’erano tantissimi im- Numeri drammatici sono quelli mentare di 16 punti percentuali bria è stato di 400milioni di euro evitare la creazione di nuovo
prenditori e artigiani, che vivono relativi alla perdita di occupati, la pressione fiscale locale.
di mancati trasferimenti dallo Sta- precariato per effetto dell’uso
in prima persona gli effetti della scesi in Umbria 25mila unità, a
to alle istituzioni locali, corrispon- improprio dei rapporti di lavoro
crisi, «che qui in Umbria ha fatto cui devono aggiungersi i cassinte- LA VERA BATOSTA però — dice denti a 433 euro pro-capite».
flessibile».
«Le nostre imprese non ce la fanno più
E l’edilizia paga il dazio più pesante»
PROMOZIONE GLI CHEF DI CASA NOSTRA AMBASCIATORI DEL MADE IN ITALY ALL’INTERNATIONAL CULINARY SCHOOL
L’Università dei sapori fa volare le eccellenze locali negli Usa
· PERUGIA
L’UNIVERSITÀ dei Sapori porta l’Umbria e l’Italia negli Stati Uniti.
Una delegazione della struttura di alta
formazione e cultura dell’alimentazione,
guidata dal direttore Vasco Gargaglia si
recherà infatti a visitare 5 campus californiani del prestigioso college The International culinary schools at the art institute a
presentare un folto programma di corsi
da realizzare, per due o tre settimane, da
luglio ad ottobre, presso la sede di Perugia dell’Università dei Sapori.
Il college, uno dei più importanti degli
Usa, 50 sedi in vari stati americani, e oltre 14.000 gli studenti, su un totale di
70.000, che frequentano l’indirizzo cucina, ha scelto Università dei Sapori come
via di accesso dei suoi studenti al mondo
della cucina italiana.
LA PROMOZIONE prevede la realizzazione di un road show che si svolgerà in cinque degli otto campus californiani di
The art institute. Ci sarà la simulazione
di una lezione di cucina, con l’utilizzo di
prodotti umbri, e la presentazione e diffusione di un mini website informativo
per smartphone contenente il programma dei corsi, un elenco dei principali prodotti agroalimentari della nostra regio-
ne, ricette semplici per il loro utilizzo in
cucina, luoghi e siti produttivi, immagini della città di Perugia.
LA REALIZZAZIONE di queste attività
formative si inserisce nel piano di internazionalizzazione della formazione che
Università dei sapori sta sviluppando,
con l’obiettivo primario di promuovere
la cultura culinaria italiana e, attraverso
questa, le eccellenze agroalimentari italiane ed umbre.