Rassegna stampa
Transcript
Rassegna stampa
Sabato 7 dicembre 2013 il Giornale dell’Umbria www.giornaledellumbria.it - [email protected] - Spedizione in abb. post. D.L. 353/03 (Conv.L.46/04) art. 1 comma 1, DCB - Fil. Perugia - Euro 1,10 La morte di Madiba, eroe della libertà Tutto il mondo si inchina a Mandela Il ricordo commosso di “grandi” e gente semplice GALLINARO PAGINA 26 Anno XIV numero 337 #YOUmbria Le migliori foto inviate dai lettori e la vincente della settimana PAGINA 45 A richiesta con: Il quaderno creativo “Natale: addobbi e decorazioni” a 3,30 euro + il quotidiano | In abbinamento obbligatorio con il Sole 24 Ore a 1,10 euro IL COMMENTO ASSEMBLEA CNA: «ORA BASTA, GIÙ I TRIBUTI» L’OCCASIONE Scoppia la rabbia delle imprese PERDUTA DELLA BONINO di ALESSANDRO CAMPI n conto è fare opposizione, dare del ladro a chi governa, urlargli in faccia di tutto, accusarlo di non decidere o di prendere le decisioni sbagliate, imputargli errori e nefandezze, lasciando capire che stando al suo posto le cose andrebbero ben diversamente e decisamente meglio. Tutt’altra cosa è stare effettivamente nella stanza dei bottoni e accorgersi che governare è leggermente più complicato di quanto non si creda: non solo non si può fare tutto ciò in cui si crede e che si reputa giusta, ma spesso ci si accorge che potrebbe essere sbagliato muoversi soltanto secondo le proprie convinzioni. Il problema è cosa fare quando passando dall’opposizione al governo - ci si rende conto di un simile scarto. (...) U Spese pubbliche e tasse, dura contestazione ai politici umbri PERUGIA - Si è trasformata in una protesta - che a tratti ha assunto toni duri - contro le istituzioni e i politici umbri l’assemblea annuale di Cna Umbria. Al centro congresso Capitini di Perugia, pieno come nelle grandi occasioni, il tema della spesa pubblica e della pressione fiscale ha acceso gli animi di piccoli e medi imprenditori arrabbiati, disillusi e preoccupati. Il presidente Cesca: «Meno spese, .meno tasse» COLETTA, L. PARTENZI PAGINE 27-28 SEGUE A PAGINA 41 SCUOLA Perugia A primavera un centro direzionale e commerciale in via Settevalli Assegno ferie non godute, ai precari taglio dello stipendio a dicembre PAGINA 6 MAIORCA PAGINA 3 PALMUCCI PAGINA 8 MONDIALI 2014 Italia, girone “tosto” Con gli azzurri Inghilterra, Uruguay e Costa Rica L’OPINIONE Ovidio, in aula i ricordi confusi del patrigno omicida PERUGIA IN DISCESA di PIERGIORGIO GIACCHÉ (*) SCHILLACI PAGINA 12 PAGINA 38 erugia è tutta in salita si sa, ma allora vuol dire che è anche in discesa. Ed ormai è vero come il Sole che la nostra città è scesa di ben otto posti nella classifica del 2013 sulla “qualità della vita”. Metto le mani avanti, in quanto antropologo (...) P Assassinato Ovidio Stamulis SEGUE A PAGINA 41 Sabato 7 dicembre 2013 il Giornale dell’Umbria 28 Spese e tasse, scoppia la rabbia delle imprese di LARA PARTENZI PERUGIA - La rabbia delle imprese è letteralmente scoppiata. Altro che “forma lieve” di protesta, questo il senso con cui l’avevano concepita dagli organizzatori. I politici sono stati letteralmente incalzati, nella sala sono volate parole pesanti come «ladri» e «falso», espressione eloquente dell’esasperazione che stanno vivendo le imprese umbre. Che il tema al centro dell'incontro organizzato dalla Cna regionale dal titolo “Ridurre le tasse e tagliare la spesa pubblica corrente: non c’è altra strada per far ripartire il Paese” potesse scatenare reazioni forti era prevedibile. Già che i posti dell’Auditorium del Centro congressi Capitini di Perugia fossero al completo è stato il primo segnale che il tema era “scottante”. I primi segnali di protesta si sono presentati mascherati sotto forma di applausi, durante il discorso del presidente della Cna Umbria, Renato Cesca. Quando ha detto che c’è chi ha un reddito garantito e magari lavora in nero, ma anche quando ha parlato di amministrazioni distanti dal mondo reale che vivono in un mondo tutto loro. Applausi anche quando Cesca ha parlato delle responsabilità dei sindacati e di una disoccupazione che non è solo frutto della crisi, ma di politiche sbagliate portate avanti per anni. Ma la platea si è letteralmente infuocata durante il dibattito che è seguito all’intervento del presidente Cesca, a cui sono stati invitati a prendere parte, oltre ai rappresentanti della Cna, anche i politici di tutti i livelli istituzionali: c’era il senatore umbro Gianluca Rossi, membro della Commissione Finanza e tesoro del Senato; c’erano i tre sindaci di Perugia, Wladimiro Boccali, di Terni, Leopoldo Di Girolamo, di Orvieto, Antonio Concina. C’era la presidente della Regione Catiuscia Marini. E i «bravo» sono fioccati, insieme agli applausi, quando il direttore di “Umbria Tv”, Riccardo Marioni, conduttore del dibattito, nel fare le domande ai politici su come si sarebbero potuti tagliare gli sprechi per recuperare risorse (che poi era il tema al centro del dibattito) ha lasciato intendere che forse ci si sarebbe dovuti impegnare di più, che forse bisognava essere più inclementi nel trovare e tagliare al spesa pubblica improduttiva. E non solo perchè sono arrivati i tempi di vacche magre, per intenderci. Subito si è aperto un confrontoscontro diretto tra i politici chiamati a parlare a turno, ciascuno per declinare la propria ricetta, e il pubblico che più volte si è accavallato contestando, anche con toni pesanti, quanto detto. Contestato il senatore Rossi quando, in veste di ex assessore regionale al Bilancio, ha detto che Il Centro congressi del Capitini era al completo Una platea di imprenditori arrabbiati, disillusi e preoccupati LA RELAZIONE Cesca: «Meno uscite, meno tributi» PERUGIA - «Siamo convinti che, se non riparte la domanda interna, non riparte l’Italia». Lo scandisce quasi al rallentatore Renato Cesca, presidente di Cna Umbria, durante la sua relazione all’assemblea annuale dell’organizzazione, tenuta in pompa magna, davanti a una platea strapiena di piccoli e medi imprenditori, all’Auditorium del Centro Capitini di Perugia. Ma come far riparire la domanda interna che langue? «Per avviare un percorso che vada in questo senso - afferma Cesca nella relazione sarebbe sufficiente, attraverso la Legge di stabilità, individuare adeguate risorse finanziarie che spingano in questa direzione sin da subito, per poi andare a creare, con un provvedimento ad hoc, un meccanismo automatico per cui tutte le risorse provenienti dalla spending review e dall’azione di contrasto all’evasione, nei prossimi anni vengano integralmente destinate a un riduzione del cuneo fiscale e delle tasse sugli utili d’impresa, che penalizzano in modo abnorme la competitività delle aziende italiane, il reddito reale e dunque il potere di acquisto dei lavoratori. Questo chiediamo per noi imprenditori, per dare un futuro ai nostri giovani e la tranquillità ai tanti quarantenni e cinquantenni che la sera vanno a letto con un lavoro e la mattina si svegliano disoccupati e senza la speranza di avere un’altra opportunità». Non solo, ma «siamo anche disposti a rinunciare a tutti gli incentivi a sostegno degli inve- Il j’accuse Cesca, presidente di Cna Umbria stimenti in cambio della detassazione degli utili reinvestiti in azienda, secondo noi l’unico modo per far crescere velocemente tutte le imprese che ne hanno le potenzialità». E poi una stoccata: «Non è possibile che nel settore pubblico vi sia un dirigente, o una posizione organizzativa apicale, ogni quindici o venti dipendenti, indipendentemente dall’ente a cui si fa riferimento. Non è più accettabile che durante la crisi, quando non ci sono più le risorse finanziarie per fare nuovi investimenti pubblici o per pagare le aziende che hanno lavorato per conto della pubblica amministrazione, continuino ad esserci dirigenti che percepiscono annualmente alti premi di produzione sulla base di “autovalutazioni”, indipendentemente dagli obiettivi effettivamente raggiunti. Per loro la crisi sembra non esistere». AZIENDE NELLA MORSA DELLA CRISI All’assemblea annuale della Cna regionale si alza forte la protesta contro le istituzioni e la politica, contestati anche con toni anche molto duri gli interventi di parlamentari e sindaci della regione la Regione ha fatto molto per ridurre gli sprechi e che spesa improduttiva è già stata tagliata. «Di fronte alle cifre questa dolce protesta, che non mi pare tanto dolce, è condivisibile», ha detto il sindaco Concina. Che nonostante abbia espresso, da «sindaco che si ritrova ad essere sindaco per caso» (è stato eletto con una Lista civica) è stato attaccato prendendosi un «falso» quando ha detto che che aumentare l’Imu «è durissima» e che «chi amministra i Comuni fa carte false». È andata un po’ meglio, ma solo un po’, al sindaco di Terni Di Girolamo, che nonostante i brusii in sottofondo e qualche battuta sarcastica è riuscito ad elencare tutti i tagli attuati dal Comune. Dopo di lui, il sindaco Boccali non è riuscito a trattenere il dissenso nei confronti di chi, con toni aspri, chiedeva che cosa avesse fatto per una città dove le strade «sono un disastro» e il problema della droga è diffuso. Si agita la presidente Marini, scuote la testa, commenta con i suoi colleghi, prende il microfono. In pratica ha chiesto di parlare. Della serie «non ci sto» a subire questi attacchi. Parla con toni calmi, spiega che la crisi non nasce in Umbria e che ciascuno deve fare la propria parte. Ciascuno. Per trovare una strada comune ed essere costruttivi. Una veduta dell’assemblea della Cna Umbria al Capitini; a destra autorità e sindacalisti nelle prime file in attesa dell’inizio dei lavori; in alto a sinistra un momento del dibattito che si è svolto dopo le relazioni Sabato 7 dicembre 2013 il Giornale dell’Umbria economiaUMBRIA 29 Lo sforzo fiscale, le aliquote di Irap e Irpef PERUGIA - Non sembra, stando alle aliquote, che la pressione tributaria in Umbria sia così più alta della media nazionale da giustificare le proteste di ieri. Evidentemente, è il fronte del fatturato che si è ridotto così tanto da far apparire non più sopportabile il giogo fiscale. L’Umbria ha un’aliquota media dell’Irap più bassa della media nazionale (3,93% contro 4,14%) ed è più bassa anche l’addizionale regionale Irpef (le medie sono 1,39% contro 1,52%). Sopra il dato medio italiano (0,51%), invece, l’addizionale comunale Irpef. LE CIFRE Dall’Imu 319 milioni di euro La pressione tributaria Il cuneo fiscale l’Imu, in Umbria, nel 2012 ha portato un incasso di 319 milioni, +123% rispetto all’Ici. Dal 2007 al 2011 in Umbria è cresciuta, in media d’anno, del2,1%. In Italia dell’1,2%. In Italia rappresenta il 47,6% del costo del lavoro. È il sesto più alto dell’Ue. Pil pro capite come venti anni fa PERUGIA - Bastano un po’ di numeri per dare l’idea del declino italiano: tra il 2007 e il 2013 il Pil annuo (Prodotto interno lordo, ossia il valore monetario dei beni e servizi prodotti) in Italia è sceso dell’8,6%, mentre nell’area Euro è calato dell’1,8% , in Germania è aumentato del 4,7% e in Francia dello 0,7% (la Spagna ha fatto -6% e la Gran Bretagna -1,8%). Il valore aggiunto in Italia, sempre tra il 2007 e il 2013, è sceso del 27,3% nelle costruzioni, del 16,4% nell’industria di trasformazione, del 3,9% nei servizi e del 4,6% in agricoltura. In tre anni i consumi delle famiglie sono scesi, in termini reali, del 6,6%. il tasso di disoccupazione da più basso è diventato più alto della media Ue (nel 2007 6,1% e 7,2%, nel 2014 12,2% e 11%), mentre la pressione fiscale italiana è diventata la sesta nei Paesi Ue, superando di 3,5 punti la media dell’Unione europea (nel 2012 44% contro 40,5%). Sono alcuni dei dati forniti, all’assemblea regionale della Cna, nella presentazione della ricerca “Fisco e spesa pubblica”, realizzata dal Centro studi Sintesi e illustrata dal ricercatore Alberto Cestari. Quanto all’Umbria, è stata colpita dalla crisi più della media italiana e, anche nel 2013, il Pil della regione scende più del dato nazionale: -2,1% contro -1,8%. Non solo, ma il calo del Pil dell’Umbria è il più alto tra tutte le regioni del Centro (al secondo posto le Marche, con -2%). Inoltre, dall’inizio della crisi ad oggi il Pil dell’Umbria è sceso del 10,7%, mentre le proiezioni prima della recessione vedevano il Pil 2008-2013 della regione aumentare del 5,6%. La crisi, quindi, ci è costata 16,3 punti di Pil (10,7 di arretramento e 5,6 di mancata crescita tendenziale). In altre parole, la recessione ha bruciato 20 anni di crescita, con il Pil pro capite del 2013 (20mila 714 euro) che è praticamente tornato sui livelli di quello del 1993 (20mila 557 euro). Quanto ai consumi umbri, dall’inizio della crisi hanno subito in termini reali (ossia, tolta l’inflazione) un decremento dell’11% e la disoccupazione è schizzata dal 4,6% del 2007 al 10,4% del 2013, con l’esercito dei senza lavoro che si è gonfiato di 25mila persone. Tuttavia qualche luce c’è, come il fatto che, nonostante la dinamica negativa, la competitività del sistema economico dell’Umbria complessivamente ha retto. Dal 2010 al 2013, infatti, l’Umbria è passata dal 184° a 178° posto nella graduatoria dell’indice di competitività delle 262 regioni europee (a differenza di realtà come Emilia Romagna, Toscana e Marche, che invece hanno perso posizioni). Un indice che prende in considerazione 11 “pilastri”, tra cui la qualità dell’istruzione, l’efficienza del mercato del lavoro, l’istruzione superiore e la formazione, la salute, le infrastrutture e così via. Quanto al credito, l’indagine rileva due elementi: la stretta prosegue (tra giugno e giugno 2013 -4,7% nella media nazionale e -2,7% in Umbria) e il caro tasso colpisce molto di più le imprese con un fatturato fino a 1 milione di euro, che pagano tassi di interesse (agosto 2013) del 5,27%, rispetto al 3,92% dell’area Euro. Sul fronte, caldissimo, della pressione tributaria, per la prima volta le imposte indirette hanno superato quelle dirette colpendo in proporzione, quindi, più i poveri che i benestanti. In Umbria, poi, tra il 2007 e il 2011 le entrate fiscali sono aumentate del 2,1% su base annua, rispetto al +1,2% della media nazionale. Questo perché nella regione è stata molto rilevante la crescita della pressione fiscale degli enti locali. DELL’UMBRIA CORRIERE ECONOMIA t Sabato 7 Dicembre 2013 11 Redazione: via Pievaiola, 166 F-6 PERUGIA Tel. 075 52731 Fax 075 5273400 [email protected] IL FATTO PREOCCUPAZIONE PER L’EXPORT A PERUGIA Le esportazioni umbre hanno fatto registrare una flessione del 7,4%. L’Unione europea, secondo lo studio presentato ieri pomeriggio, rappresenta il principale mercato delle espertazioni delle imprese del territorio regionale con il 55,3%. Tuttavia nel primo semestre di quest’anno si registra una flessione del 6,5% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. Subito dopo il vecchio continente, il mercato P di riferimento umbro è quello dei Paesi del Nord America (13,4% ma in forte calo). Gli altri Paesi europei con il 9,7% in crescita mentre l’America centromeridionale con un forte calo registrato nell’ordine del 7,6%. Le imprese umbre guardano anche con un certo interesse ai paesi del Medio Orviente mentre quelli dell’Africa settentrionale, molto probabilmente a causa della instabilità economica hanno B fatto registrare una flessione del 5,7%. ASSOCIAZIONI Cna Umbria:“Siamo stremati ma pronti anche alle liste civiche. Se non verremo ascoltati” MENOTASSEESPESAPUBBLICA di Isabella Rossi A PERUGIA - Il malato è grave ma la cura c'è. "Ridurre le tasse e tagliare la spesa pubblica corrente". In Umbria proprio queste sarebbero le uniche due voci in significativa crescita, in controtendenza rispetto all'andamento di economia e occupazione. Il messaggio, chiaro e forte, è partito dall'annuale assemblea della Cna Umbria, ieri pomeriggio al Centro congressi Capitini. Diretto non solo ai governi locali ma ora più che mai a quello nazionale. "Troppo poco è stato fatto per salvare le nostre imprese che morivano an- no dopo anno nel tunnel chiamato crisi". E ora, se "anche si tornasse a crescere ci vorrebbero decenni per recuperare ciò che è stato perduto". Le parole del presidente di Cna Umbria, Renato Cesca hanno portato a galla gli umori della gremita assemblea. Una ricerca sulla pressione fiscale, presentata alla vasta platea, ha scritto invece, nero su bianco, quanto peggiore sia la crisi in Umbria. A partire dal Pil. Dall'inizio della crisi ad oggi, qui è sceso di ben 10,6 punti. A livello nazionale il calo è stato di 8,6. A pagare di più sono state le costruzioni, che hanno perso il 33% - con- tro il -27% italiano - ed il manifatturiero, sceso del 27% (in Italia -17%). Ancora più clamoroso il tonfo dei consumi. In Umbria sono calati dell'11% contro il meno 6% a livello italiano. Non meno doloroso il fronte dell'occupazione. Ben 25mila umbri hanno perduto il posto di lavoro, a partire dal 2007 ad oggi. In compenso, si fa per dire, aumentati sono il prelievo fiscale e spesa pubblica corrente. Ovvero, tra il 2007 ed il 2011 "l'incasso fiscale in Umbria" è aumentato di oltre il 2%. Un incremento superiore alla media nazionale, con la conseguenza di un aumento di "16 punti percentuali della pressione fiscale locale." E sulle imprese la pressione fiscale oggi è: 44% del Pil. Inoltre, l'introduzione dell'Imu "ha comportato aumenti del 123% rispetto all'Ici, producendo un gettito di 319 milioni di euro, l'82% del quale a carico degli immobili produttivi". Non più rosee le previsioni sulle nuove imposte. Ad aumentare, oltre al fisco anche la spesa della Regione Umbria. Dal 2008-2012 del +1,9%, con impennata delle spese correnti (più 10,8%) e dimezzamento degli investimenti. Certo hanno pesato i mancati trasferimenti per ben 400 milioni di euro. Ma, in sostanza, sostengono alla Cna, spesa corrente e spesa per il personale risulterebbero superiori al dato medio delle Regioni ordinarie. Le proposte. Dalla detassazione degli utili reinvestiti alla riduzione dei prelievi fiscali e contributivi su imprese e lavoro. Ma anche stesse regole per dipendenti pubblici e privati. E premi solo su "risultati concreti". Altrimenti, promettono alla Cna, faremo le nostre liste civiche. Senza aspettare B ancora. -MSGR - 06 UMBRIA - 37 - 07/12/13-N: Umbria www.ilmessaggero.it METEO PERUGIA Terni Sabato 7 Dicembre 2013 Perugia f Foligno f Spoleto f Piazza Italia, 4 (PG) T 075/5736141 F 075/5730282 f Terni Piazza della Repubblica T 0744/58041 (4 linee) F 0744/404126 Terni «Aiuto, mio fratello sta massacrando i nostri genitori» Scatta l’arresto Terni Spacciava davanti al figlio Arrestata colf dominicana Viola a pag. 51 Servizio a pag. 51 Perugia Con il freddo scatta l’allarme smog Polveri sottili alle stelle a Fontivegge e Ponte San Giovanni Previsioni nere per tutti il week end Canestrelli a pag. 39 Falsi ricoveri, altri 100 nei guai La Corte dei Conti indaga sui favori fatti negli ospedali di Perugia, Branca e Pantalla Il magistrato valuta il risarcimento: non solo i ticket evasi ma l’intero costo delle analisi ` Luca Benedetti Egle Priolo PERUGIA Il conto dello scandalo dei falsi ricoveri per non pagare i ticket infila altri casi e, soprattutto, infila una contabilità più pesante. È quella che sta mettendo insieme con certosina pazienza il procuratore della Corte dei Conti, Stefano Castiglione che si ritrova sulla scrivania le informative del Nas che da un anno, oramai, sfidano i furbi delle analisi e delle prestazioni sanitarie non pagate. I primi a fare i conti con la magistratura contabile sono stati in 35, ma l’andamento non lento dell’indagine ha fatto salire quel numero di partenza che guardava agli ospedali del Ternano. Adesso che la linea della contabilità è tirata anche per gli ospedali del Perugino, ci sono altre cento persone che tremano per l’indagine degli uomini del capitano Marco Vetrulli. I fascicoli riguardano le analisi mai pagate al Santa Maria della Misericordi, a Branca e a Pantalla. Perugia finisce in testa con una sessantina di casi accertati. Una trentina soltanto sarebbero legati all’area gastroenterologica. Gli altri quaranta fascicoli divisi equamente tra il nuovo ospedale di Gubbio e Gualdo e il nuovissimo di Pantalla. Continua a pag. 39 Rifiuti, tariffe più care del 10% L’assemblea degli artigiani Cna «Basta con le tasse e gli sprechi» PERUGIA «Basta sprechi, basta tasse». Dall’assemblea annuale degli artigiani Cna si leva un grido d’aiuto ma anche un monito. Lo ha fatto capire il presidente Renato Cesca con una relazione, definita «programma di governo», tesa a difendere le Pmi puntando il dito sui «mali» del sistema, dalle riforme mancate ai conflitti istituzionali, passando per fisco e spesa pubblica. Lo ha ribadito una platea diventata rovente quando la parola è passata ai politici. In mezzo, l’analisi di Sintesi: «L’Umbria ha bruciato 20 anni di crescita e 25mila posti di lavori in 6 anni». Servizio a pag. 42 Stefano Castiglione L’allarme La bande delle spaccate Aspettando la stangata Trise, in due anni balzo delle bollette per raccolta e smaltimento Fabio Nucci PERUGIA Aspettando il nuovo tributo che includerà anche la tassa sui rifiuti, la Trise, gli umbri fanno i conti con una spesa che negli ultimi due anni è salita del 10%. Una voce che per una famiglia tipo in media impegna 165 euro l’anno con il record di 341 euro che spetta al capoluogo. Sono alcuni dei dati anticipati dall’Aur nell’ambito dell’Osservatorio tariffe e tributi locali. Il lavoro analizza i dati di 60 comuni (su 92) mettendo in luce una notevole diversificazione territoriale sia nelle tariffe sia nel servizio. Si scopre così che la differenziata è più spinta nei comuni più grandi ma in media la regione è 20 punti sotto gli obiettivi prefissati. Continua a pag. 42 Spending review o manicure? Prima o poi qualche amministratore avveduto dovrà porsi il problema. Ps: tagliarsi le unghie non aiuta a dimagrire. ***** Pd, febbre da primarie. L’impareggiabile Unione comunale di Umbertide farà votare al terzo piano. Sperano nelle vertigini dei renziani? ***** Riommi parla dei premi ai dirigenti e scatta l’allarme antincendio. Un tombino per sfondare le vetrine I colpi vengono firmati con un tombino, usato come ariete per sfondare le vetrine dei negozi: è allarme tra i commercianti dell’Altotevere, letteralmente bersagliati. Rondoni a pag. 43 L’angolo del meteo La storia Termometro giù Muore da solo nella nebbia Gilberto Scalabrini Michele Milletti Arriva qualche spiffero freddo, ma non c'è ancora nessuna partenza sprint dell'inverno. Anzi, il generale si vede costretto sulla difensiva da un anticiclone che potrebbe durare fino a Natale. Oggi, arriva un po' di aria più fredda dai Balcani che determinerà un lieve calo termico, apprezzabile più che altro in quota e nell'interno. Giornata soleggiata o leggermente velata su tutti i settori, salvo residui addensamenti sulla dorsale appenninica e delle nebbie al mattino nelle vallate interne in rapido dissolvimento. Temperature nei valori minimi. PERUGIA Chissà se l’ultimo pensiero, prima di quel volo spaventoso, sia stata l’ex compagna che il tribunale gli aveva imposto di non provare più ad avvicinare. O forse avrà avuto soltanto il tempo di sperare di uscirne vivo. Chissà, infine, se avrà pensato di morire anche per colpa della nebbia. Quarantadue anni, originario di Montefalco ma residente a Torgiano, è andato a schiantarsi nella serata di giovedì sera contro il muro esterno di una villetta a Viale di Deruta. Letteralmente volato dalla strada al terreno in cui la sua utilitaria si è ribaltata. Un impatto terrificante, addirittura sbalzato fuori dall’abitacolo. Schiacciato il corpo, battuta violentemente la testa: ma soprattutto, nessuno si accorge di questo tremendo incidente e dunque nessuno dà l’allarme. Un elemento inquietante in una storia tragica: da un lato gli abitanti della villetta che sentono il rumore ma non vedono l’auto, dall’altra nessuno che non vedendo l’uomo tornare a casa decida di alzare il telefono per cercarlo. Perché il quarantenne di Torgiano sarà visto soltanto il giorno dopo, cioè ieri mattina, intorno alle otto da un passante che attiverà la catena dei soccorsi costituita dai carabinieri di Deruta (coordinati dai colleghi di Todi diretti dal capitano Marcello Egidio), vigili del fuoco e 118. La nebbia fittissima di giovedì sera lo ha praticamente nascosto alla vista non solo di qualunque passante, ma anche a quella degli abitanti della villetta che hanno sì sentito il forte rumore e si sono affacciati ma non hanno visto nulla proprio a causa della nebbia. Un uomo con una situazione personale molto difficile, da quanto si apprende: diffidato dal tribunale ad avvicinarsi all’ex compagna. Oggi è prevista l’autopsia che verrà eseguita dal dottor Lancia. (Ha collaborato Luigi Foglietti) Regione: «I premi ai dirigenti sono obbligatori» La lista dei nomi Federico Fabrizi PERUGIA La spiegazione suona così: i dirigenti vanno premiati per forza, non si scappa. La giunta regionale, dal canto suo, rivendica che quella torta di premi che fa quasi un milione è il risultato di tagli e risparmi. «Non si tratta di regalie – spiega l’assessore al personale Vincenzo Riommi - ma dell’applicazione del contratto di lavoro, che prevede per i dirigenti un’indennità fissa, di posizione, e un’indennità variabile, di risultato, legata agli obiettivi assegnati. Anche quest’ultima è componente obbligatoria della retribuzione». E pensare che nel 2001 di dirigenti in Regione ce n’erano 197. Oggi sono 62 più 280 posizioni organizzative - per 1100 dipendenti. Il fondo complessivo dei dirigenti - non solo i premi - arriva a tre milioni, Riommi ha risparmiato 600mila euro «che verranno destinati al sostegno dell’occupazione», assicura. «Nessun legame con le tasse secondo l’assessore al bilancio Bracco - le spese per il personale diminuiscono: da 71 milioni del 2010 a 64 e mezzo del 2014». La prossima settimana giunta e sindacati sigleranno l’intesa: ok a un milione di premi da pagare a gennaio. Gli autonomi probabilmente non firmeranno: non ritengono giusto il taglio. Nel sito Internet della Regione è disponibile l’elenco delle retribuzioni, con tanto di premi: nel 2013 sono stati liquidati quelli del 2011. La tabella riporta lo stipendio “canonico” circa 43mila euro, una retribuzione di posizione (circa 38mila euro), una retribuzione di risultato (quest’anno circa 15mila euro ma d’ora in poi si scenderà un po’) e la colonna “altro” (qui si va 300 a 4mila euro l’anno). Totale: un dirigente supera i 90mila euro lordi. Ecco l’elenco. Gemma Ambrosi: 98.938 euro (di cui 13.967 di premio), Mauro Andrielli: 91.652 (15.404). Continua a pag. 50 -MSGR - 06 UMBRIA - 42 - 07/12/13-N: 42 Perugia Sabato 7 Dicembre 2013 www.ilmessaggero.it Tasse e burocrazia soffocano le imprese `Dall’assemblea Cna le priorità degli artigiani per agganciare la ripresa segue dalla prima pagina Il peso della burocrazia, il costo dell’energia, i tempi della giustizia, il fisco. In Umbria come in Italia sono molteplici i freni della ripresa e tra chi paga le conseguenze ci sono anche le piccole e medie imprese. Lo sanno bene gli artigiani di Cna dell’Umbria chiamati a raccolta ieri pomeriggio in un’affollata e tesa assemblea annuale con tanto di tavola rotonda-dibattito. Un confronto introdotto dai dati elaborati dal Centro studi Sintesi e presentati da Alberto Cestari che partendo dal contesto nazionale ha poi descritto virtù e debolezze del sistema Umbria. «Rispetto alle previsioni 2008, l’Umbria ha perso 16,3 punti di Pil, bruciando in cinque anni venti di crescita. Il dato pro capite è infatti tornato ai livelli del 1993». Pollice verso per gran parte degli indicatori, dai consumi (-11% dall’inizio della crisi) all’export (-6,5% rispetto al primo semestre 2013), arrivando al lavoro con la crisi che ha creato 25mila disoccupati raddoppiando il tasso in cinque anni. «La competitività del sistema economico umbro, però, regge osserva Cestari - e stando all’indice continentale elaborato dalla Commisione europea la regione guadagna 6 posizioni. Nonostante la crisi reagisce e rialza la testa». Filo conduttore dell’assemblea Cna, il fisco e la spesa pubblica, aspetti focalizzati dalla ricerca che ha messo in luce il +120% nel passaggio da Ici a Imu, i rincari fino a 52 euro per una famiglia di tre persone nel successivo approdo alla Trise/Iuc. Quanto alla macchina pubblica, IL PRESIDENTE CESCA: «FISCO INSOSTENIBILE E LA SPESA PUBBLICA VA RIMODULATA» LE MANOVRE COSTANO 433 EURO A TESTA negli ultimi cinque anni la spesa è salita dello 0,8% (-5,1% in Italia) con un doppio effetto sostituzione. «Le spese correnti che salgono a scapito degli investimenti». Poi un dato sul costo delle manovre centrali che hanno tolto 400milioni a Regione ed enti locali per un peso pro capite di 433 euro. Un quadro nel quale si è inserita la relazione del presidente regionale Cna, Renato Cesca, con quello che il sindaco di Orvieto, Antonio Concina, ha definito «programma di governo», tali e tanti sono stati i punti toccati. Dalle riforme nazionali e locali alla semplificazione. «Se con la crisi i permessi a costruire rilasciati dai comuni sono diminuiti perché i tempi di rilascio sono gli stessi»? Cesca molto ha insistito sulla rimodulazione della spesa pubblica, ricevendo applausi nel passaggio sui «premi annuali ai dirigenti in base ad autovalutazioni» e spiazzando quando ha proposto «il taglio delle pensioni sopra i 5mila euro mensili» per liberare risorse per ridurre il peso fiscale su imprese e cittadini. Una stoccata alle politiche dell’istruzione. «Hanno spinto i nostri ragazzi verso i licei per poi indirizzarli verso assurde facoltà, svuotando istituti tecnici e professionali col risultato che le nostre aziende non trovano tecnici formati». Non piace la riforma del consiglio regionale. «Meglio ridurre di un terzo i compensi e lasciare intatta la rappresentanza territoriale». Quindi un riferimento ai difficili rapporti con le banche («tornino a concedere finanziamenti, garantisce anche la storia personale e familiare degli imprenditori») alla necessità di riformare i Confidi. In un’espressione finale (c’è anche il ricordo di Mandela): «Rimettere al centro l’impresa e il lavoro produttivo». Un excursus dato all’analisi del senatore Gianluca Rossi, degli altri sindaci Boccali e Di Girolamo, della governatrice Marini, di Aviano Rossi (Upi), Sergio Silvestri e Roberto Giannangeli (Cna), nella tavola rotonda animata anche dalla platea. Insofferente specie rispetto alle promesse su sprechi e tagli alla spesa pubblica. Fabio Nucci Società, Pac2000A Conad balza al primo posto L’ANNUARIO Sul palco dell’Auditorium Capitini il vice presidente della Provincia Rossi, Silvestri di Cna, il senatore Rossi (Pd), la presidente della Regione Marini, il sindaco di Perugia Boccali, quello di Terni Di Girolamo, Gianangeli di Cna, il sindaco di Orvieto Concina e il presidente Cna Roberto Cesca Cambia volto il podio delle società di capitali umbre. Pac 2000A Conad si posiziona infatti per la prima volta al primo posto: con 2.423.515.000 euro di fatturato precede Acciai Speciali Treni che scende al secondo posto dopo oltre un decennio con 2.353.524.000 euro; terza, stabile, Coop Centro Italia con 654.650.000 euro. è il verdetto del ventesimo Annuario Economico dell’Umbria realizzato dal Centro studi economico e finanziario ESG89. Dall'analisi emerge come «per la prima volta, dopo alcuni anni, il colosso dell’acciaio sia stato superato dalla grande distribuzione». A seguire ci sono le altre top companies: Eurospin Tirrenica (551.447.864 euro), Financo (532.211.000), Farmacentro servizi e logistica, Iges, G.M.F. Grandi Magazzini Fioroni, Colacem e Brunello Cucinelli. Anche nella graduatoria per utile netto, spicca la cooperativa Pac 2000A Conad: 47.902.000 euro, in crescita rispetto all’esercizio precedente. Seguono l’altro colosso della grande distribuzione Eurospin Tirrenica (24.437.666 euro) e la Spa del cachemire Brunello Cucinelli (22.484.000 euro). «Negli ultimi 20 anni l’Umbri ha cambiato volto - spiega Giovanni Giorget- LA GRANDE DISTRIBUZIONE DOMINA NELLA TOP 10 DEL FATTURATO E DEGLI UTILI SALE CUCINELLI Rifiuti, differenziata al palo: +4% segue dalla prima pagina Il rapporto 2010-2012 sul costo del servizio di nettezza urbana, realizzato dall’Aur con fondi ministeriali e con la collaborazione delle associazioni dei consumatori iscritte all’albo della Regione, conferma le notevoli differenze tariffarie e nei risultati della differenziata tra comune e comune. La ricerca è stata presentata dalla responsabile Meri Ripalvella nell’ambito di un incontro organizzato da Acu, Adoc, CittadinanAttiva, Confconsumatori, Unc, Lega e Movimento consumatori. Quanto alla raccolta, il 93% dei comuni dichiara la differenziazione, ma con risultati ben diversi. «La performance si attesta mediamente intorno al 40% - spiega Ripalvella - ma si va dal 7% di Scheggino al 98% di Tuoro». I dati medi indicano inoltre che in un anno la percentuale media dei comu- ni è salita solo del 4% restando 20 punti sotto l’obiettivo del decreto 152/2006. Rilevata una maggior propensione nei centri oltre i 7.500 abitanti, lo studio indica inoltre maggiori difficoltà dove il servizio è gestito in economia. Quanto alle tariffe, si rileva un notevole scarto tra Tia (5 comuni hanno risposto al questionario) e Tarsu: la media 2012 va da 261 a 155. Dati che portano il dato regionale (per famiglia tipo), a 165 euro, con gli estremi occupati dai 341 euro di Perugia e dai 79 euro di Mon- NODO TARIFFE DA MONTELEONE A PERUGIA LA SPESA ANNUA PASSA DA 79 A 341 EURO A FAMIGLIA teleone di Spoleto. «Perugia ha spinto sulla differenziata - osserva l’assessore Lorena Pesaresi - e questo ha un costo in parte coperto con proventi del riciclo: ma dobbiamo rimodulare il contributo con il Conai». Il vicesindaco Nilo Arcudi ha evidenziato le «troppe differenze tariffarie da comune a comune», aspetto confermato da Giuseppe Sassaroli di Gest. «I costi unitari del gestore sono gli stessi ma sul cittadino pesa poi la quantità totale di rifiuti prodotti». Tradotto, la strada per la tariffa unica regionale è ancora lunga. «Le differenze tariffarie andranno comunque analizzate», chiede Damiano Marinelli (Unc); mentre per Gabriele Silvestri (CittadinanzAttiva) «differenziazione e discariche non possono essere gestite dallo stesso soggetto: la differenziazione deve diventare il core business». Fa. Nu. ti, presidente di ESG89 - e se prima dominavano le banche e l'edilizia ora sono la grande distribuzione e le società a brand che si affermano sui mercati internazionali. I dati confermano, tuttavia, che il Cuore verde d’Italia può farcela, purché cambi marcia e stringa un nuovo e concreto patto di sviluppo fra gli attori della vita economica della regione». Ai dati illustrati è seguita una tavola rotonda dominata dall’analisi del contesto regionale. Per Ulderico Sbarra (Cisl) «è necessario costruire nuove, diverse e più efficienti politiche industriali». Sergio Bova (Confartigianato) ha puntato il dito sui «ritardi anche culturali della regione». L'onorevole Walter Veltroni ha fissato l'attenzione sulle piccole e medie imprese «tessuto economico regionale importante che va supportato». Richiamando poi, sui «rischi dell’antipolitica». La governatrice Catiuscia Marini ha parlato della necessità di «fare squadra a livello regionale in presenza di un governo che non riesce a fare programmazione ordinaria». SABATO 7 DICEMBRE 2013 ECONOMIA & FINANZA 27 IL GIORNO - Il Resto del Carlino - LA NAZIONE • Ultimi giorni per visitare Expo Regalo. E stasera arriva Malagò L’OSPITE Malagònel padiglione dell’Expo sport · PERUGIA ULTIMI due giorni per assaporare in anteprima tutta la magia del Natale, alla ricerca del dono perfetto, curiosando tra le grandi firme del temporary outlet (Padiglione 6), i prodotti e le attività per gli sportivi di sport experien- ce, (Padiglione 7) il piccolo artigianato e le eccellenze alimentari di tipicità (Padiglione 8) e i tanti addobbi e regali per tutta la famiglia di Natale Expo (Padiglione 9). «Tantissimi i visitatori che hanno già provato ed approvato il nuovo format di Expo Regalo — spiegano da Epta Confcomemrcio — un evento che non invecchia, ma che anzi si rinnova e rinfresca ancora una volta, pur mantenendo lo stile e la vena tradizionale che l’hanno sempre caratterizzata». Intanto questa sera termina con il tappeto rosso: alle 18, a «Expo sport experience», arriva il presidente del Coni nazionale Giovanni Malagò. CONTRATTI FLESSIBILI Precari della sanità «Ora servono certezze per tutti i lavoratori atipici» CNA/ LE PROPOSTE «Ridurre tasse e spesa pubblica Non c’è ripresa senza consumi» LE PROPOSTE della Cna. Ecco la lista: introdurre la detassazione degli utili reinvestiti in azienda e la riduzione dei prelievi fiscali e contributivi su imprese e lavoro per consentire una ripresa dei consumi; liberalizzare i servizi pubblici; ridurre le società pubbliche e rivedere le strutture organizzative della pubblica amministrazione, partendo dall’applicazione ai dipendenti del pubblico impiego delle stesse regole che valgono per i lavoratori del settore privato, dalla riduzione delle figure apicali e dalla concessione dei premi di produzione ai dirigenti pubblici solo in presenza di obiettivi certi; dare un taglio alle pensioni superiori ai 5mila euro mensili; riformare gli ammortizzatori sociali; tagli seri alla politica. · PERUGIA «È L’AVVIO di un percorso che, se correttamente portato avanti, potrà dare risposte a tutti coloro che, con contratti precari, garantiscono ai cittadini i livelli essenziali di assistenza». E’ il commento del segretario regionale di Uil Fpl Umbria INTERESSE L’affollatissima Marco Cotone all’indomani della assembleaannuale firma del protocollo d’intesa sul di Cna Umbria precariato in sanità, sottoscritto riunita al ministero della Salute dai all’auditorium sindacati del settore sanitario e del«Capitini» medico. «Nei prossimi giorni — prosegue Cotone — il ministero, previa verifica del dipartimento L’UMBRIA E LA RECESSIONE L’ALLARME DELLA CNA. ECCO I NUMERI «NERI» DELLA CRISI della Funzione pubblica, emanerà direttive alle Regioni che potranno rinnovare i rapporti di lavoro flessibili e atipici sino al 31 dicembre 2016. È stato poi condiviso un testo di Decreto del presidente del Consiglio dei ministri che norma le procedure riservate alle assunzioni a tempo indeterminato per il personale · PERUGIA registrare dati sensibilmente peg- grati. Ironia della sorte, sono inve- Cesca — è arrivata con l’introdu- che al 30 ottobre 2013, negli CROLLO DEI CONSUMI, disoccu- giori rispetto a quelli nazionali, ce tutti in crescita gli indici relati- zione dell’Imu, che in Umbria ha ultimi cinque anni, abbia pazione ai massimi storici, interi come – ha denunciato dal palco il vi al prelievo fiscale e alla spesa comportato aumenti del 123% ri- maturato almeno tre anni di comparti che arretrano inesorabil- padrone di casa Renato Cesca —. pubblica corrente. Infatti gli in- spetto all’Ici, producendo un getti- servizio, anche non continuativo, mente. Che fare per uscire da que- A fronte di una caduta del Pil na- cassi fiscali in Umbria sono au- to di 319 milioni di euro, l’82% con contratto di lavoro del quale a carico degli immobili subordinato a tempo sta spirale che mette in ginocchio zionale di 8,6 punti percentuali in produttivi. Previsioni nere arriva- determinato, anche presso un le aziende e miete posti di lavoro? Umbria se ne sono persi 10,6, che no anche dalle proiezioni sulle ente diverso da quello che indice arrivano a 16 se consideriamo le La Cna non ha dubbi: «Bisogna riDATI DA BRIVIDO nuove imposte che andranno a so- la procedura, nel limite del 50 durre le tasse e tagliare la spesa previsioni di crescita disattese. I stituire quelle attuali. Nel perio- per cento delle risorse disponibili Il Pil perde più di 10 punti pubblica corrente: non c’è altra settori produttivi che hanno risendo 2008-2012 la spesa della Regiostrada per far ripartire l’econo- tito più pesantemente del calo in Pesante anche il calo ne Umbria è aumentata del dal 2013 al 2016. Ulteriori mia». È questo il messaggio lan- Umbria sono le costruzioni, che dei consumi, scesi dell’11% +1,9%, ma mentre le spese cor- iniziative dovranno poi essere ciato nel corso dell’affollatissima hanno perso il 33% (in Italia renti sono salite del 10,8%, gli in- adottate per superare i vincoli assemblea annuale di Cna Um- -27%), e il manifatturiero, calato vestimenti si sono dimezzati per le Regioni in piano di rientro bria riunita ieri all’auditorium del 27% (in Italia -17%). Pesante mentati del 2,1% tra il 2007 e il (-53,6%). Nel complesso il peso ma l’Umbria non è fra queste. Si anche il calo dei consumi, scesi in 2011, una percentuale superiore delle manovre economiche appli- è concordato di introdurre del «Capitini». Umbria dell’11% (in Italia -6%). alla media nazionale, facendo au- cate in questi anni di crisi in Um- nell’ordinamento vincoli per IN SALA c’erano tantissimi im- Numeri drammatici sono quelli mentare di 16 punti percentuali bria è stato di 400milioni di euro evitare la creazione di nuovo prenditori e artigiani, che vivono relativi alla perdita di occupati, la pressione fiscale locale. di mancati trasferimenti dallo Sta- precariato per effetto dell’uso in prima persona gli effetti della scesi in Umbria 25mila unità, a to alle istituzioni locali, corrispon- improprio dei rapporti di lavoro crisi, «che qui in Umbria ha fatto cui devono aggiungersi i cassinte- LA VERA BATOSTA però — dice denti a 433 euro pro-capite». flessibile». «Le nostre imprese non ce la fanno più E l’edilizia paga il dazio più pesante» PROMOZIONE GLI CHEF DI CASA NOSTRA AMBASCIATORI DEL MADE IN ITALY ALL’INTERNATIONAL CULINARY SCHOOL L’Università dei sapori fa volare le eccellenze locali negli Usa · PERUGIA L’UNIVERSITÀ dei Sapori porta l’Umbria e l’Italia negli Stati Uniti. Una delegazione della struttura di alta formazione e cultura dell’alimentazione, guidata dal direttore Vasco Gargaglia si recherà infatti a visitare 5 campus californiani del prestigioso college The International culinary schools at the art institute a presentare un folto programma di corsi da realizzare, per due o tre settimane, da luglio ad ottobre, presso la sede di Perugia dell’Università dei Sapori. Il college, uno dei più importanti degli Usa, 50 sedi in vari stati americani, e oltre 14.000 gli studenti, su un totale di 70.000, che frequentano l’indirizzo cucina, ha scelto Università dei Sapori come via di accesso dei suoi studenti al mondo della cucina italiana. LA PROMOZIONE prevede la realizzazione di un road show che si svolgerà in cinque degli otto campus californiani di The art institute. Ci sarà la simulazione di una lezione di cucina, con l’utilizzo di prodotti umbri, e la presentazione e diffusione di un mini website informativo per smartphone contenente il programma dei corsi, un elenco dei principali prodotti agroalimentari della nostra regio- ne, ricette semplici per il loro utilizzo in cucina, luoghi e siti produttivi, immagini della città di Perugia. LA REALIZZAZIONE di queste attività formative si inserisce nel piano di internazionalizzazione della formazione che Università dei sapori sta sviluppando, con l’obiettivo primario di promuovere la cultura culinaria italiana e, attraverso questa, le eccellenze agroalimentari italiane ed umbre.