Corsi e ricorsi
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Corsi e ricorsi
Anno XIX - n.1 Aprile 2013 Periodico di informazione, opinione e cultura dell’Associazione “Per Annone” Lavoro e Giovani “Senza lavoro l’Italia non si rimette in piedi”. E’ l’occupazione al centro dei pensieri del nuovo governo: si parla di un rafforzamento dell’apprendistato, di ulteriori modifiche sui contratti a termine, di un potenziamento degli incentivi per l’assunzione di Under 25 a tempo indeterminato. Insomma: con ogni evidenza, dei palliativi che non sono in grado, di per sé, di creare nuove opportunità di lavoro per quel 40% di giovani che si trova fuori dal mercato. La disoccupazione giovanile, che sembra un fenomeno inarrestabile in questi ultimi tempi, è un problema complesso, dovuto alla crisi che attanaglia i mercati ma anche all’inadeguatezza del nostro mercato del lavoro e del nostro sistema di istruzione e di formazione. Solo attraverso una sinergia con gli altri paesi dell’Unione e con le altre grandi democrazie del mondo occidentale si potrà pensare di attenuare e correggere la tendenza, abbattendo le barriere commerciali, scambiando più intensamente beni e servizi, favorendo i reciproci investimenti. Corsi e ricorsi Dopo un periodo di disaffezione, distacco o addirittura apatia, gli italiani sembrano aver ripreso interesse per la politica, esprimendo però un preciso orientamento, mille miglia lontano dall’armamentario ideologico e propagandistico dei vecchi apparati. Ora c’è voglia di dibattito su temi concreti e quotidiani, privilegiando il dialogo (e, spesso, lo scontro o addirittura l’invettiva) su piazze reali o virtuali, ove sfogare tensioni o esprimere bisogni, ancor più che formulare idee o proposte. Insomma: dopo “Tangentopoli” e i successivi insuccessi del tentativo di restaurare i vecchi partiti, hanno avuto la meglio nuove formazioni, anche se permane una buona fetta di elettorato che manifesta la propria indifferenza e delusione rinunciando addirittura al voto. L’esempio più eclatante è costituito dal “partito liquido” fondato da Beppe Grillo, che ha fatto della partecipazione popolare il proprio mantra, creando un blog aperto al confronto e al dibattito e rifiutando qualsiasi compromesso con i partiti tradizionali. Una spinta rivoluzionaria che ha caratterizzato l’ultima tornata delle elezioni politiche e che ha inaspettatamente portato in Parlamento un terzo degli eletti direttamente dalla cosiddetta “società civile”: persone sicuramente animate dalle migliori intenzioni, ma spesso digiune di qualsiasi esperienza e formazione foto: Giordana Geromin Sarà indispensabile, però, preparare meglio i giovani ad affrontare il mercato globale, favorendo una mentalità più aperta ed elastica, delle competenze specifiche e sempre in aggiornamento nei diversi settori produttivi, oltre che (lo si ripete da tanti anni) una migliore conoscenza delle lingue. specifica. Non ci è voluto molto a capire che questi nuovi parlamentari, malgrado i meetup e le dirette streaming di cui tanto si vantavano, stanno perdendo gradualmente la loro ventata di freschezza e novità proprio per la loro incapacità di applicare, all’interno del movimento, delle autentiche dinamiche democratiche, impaludandosi in sterili e interminabili discussioni tra “cittadini” in cui finisce per prevalere l’opinione, sempre definitiva e tranchant, di chi domina o possiede i mezzi di comunicazione di massa. Ora, come sempre succede in questo tipo di formazioni che si propongono di “mandare tutti a casa” senza possedere capacità di governo, si notano le prime crepe: i dissidenti si contrappongono già agli amici del capo difendendo la propria libertà di pensiero. Anche qui ad Annone, nelle ultime e già lontane elezioni amministrative, è prevalsa l’opinione di “mandare tutti a casa” per scegliere una formazione nuova e poco adusa al governo di un paese. Non è questa la sede per esprimere un giudizio su questi quattro anni, ma solo per suggerire uno spunto di riflessione: per cambiare la classe dirigente, a livello nazionale e locale, possono bastare entusiasmo e voglia di novità, o bisogna anche pretendere competenza, esperienza, precise attitudini come, ad esempio, doti di previsione e pianificazione? Il punto sul PAT Giusto due anni fa terminava l’iter per la predisposizione del documento preliminare al PAT (Piano di Assetto del Territorio). Con quest’atto la Giunta comunale ha effettuato la ricognizione dei vincoli esistenti nel vigente PRG (Piano Regolatore Generale) e ha individuato le linee guida essenziali per la redazione del nuovo strumento urbanistico. Lo scorso mese di marzo la Regione del Veneto, colpevolmente ritardataria, ha approvato la documentazione con prescrizioni di carattere burocratico che, come tali, non dovrebbero costituire eccessivo ostacolo all’Amministrazione. Attualmente è in corso, sempre da parte della Giunta, la stesura vera e propria del PAT, con cui le zone del “vecchio” PRG edificabili, possono restare edificabili, oppure essere modificate in non edificabili, oppure ancora (con difficoltà) variate in trasformabili. E ancora le zone ora non edificabili possono essere rese solo trasformabili o lasciate non edificabili. In questa fase, quindi, si delineano le scelte di carattere strategico di assetto e di sviluppo del territorio, che sono di fondamentale importanza per il futuro del paese. Per motivi di spazio, accenniamo qui solo a un paio di questioni, sedimentatesi nel tempo, con le quali gli Amministratori inevitabilmente dovranno adesso confrontarsi. La prima è relativa alla destinazione da assegnare all’attuale zona D2-commerciale, su cui insiste l’ex magazzino-deposito di legnami della ditta Berti in via Postumia, lotto situato in un’area sensibile perché, in pratica, al centro del paese. L’altra, ancor più delicata, riguarda la risposta da dare, tramite scelte urbanistiche, ai tanti cittadini che hanno chiesto di togliere la classificazione di zona residenziale e/o produttiva dalla loro proprietà per ritrasformarla in zona agricola. Appare superfluo ricordare come, fin dalla variante generale al PRG del 1997, abbiamo stigmatizzato, con dati oggettivi e argomenti soppesati, l’eccessiva estensione di aree per l’edilizia civile e industriale/commerciale del nostro territorio comunale che i Governanti nostrani sono andati via via ad approvare. Denunce La cucina della mensa scolastica che hanno trovato ampio spazio anche nelle pagine di questo giornale. E’ comunque la “storia” di tanti Comuni vicini e lontani, dove le rispettive Amministrazioni hanno massacrato il paesaggio agricolo con inusitati ampliamenti di aree urbane e produttive, spinte dalla frenesia dell’imprenditoria edilizia, ma anche dalla bramosia degli introiti - purtroppo effimeri - nelle casse comunali dei proventi derivanti dai permessi a costruire. Scenari diffusi, dunque, in cui talvolta conduzioni personalistiche, come nel nostro paese, hanno ulteriormente avviluppato la gestione dello strumento urbanistico. Oggi, in tempo di crisi, le considerazioni sul crollo di richieste di aree edificabili e sui gravosi oneri dell’IMU potrebbero indurre a scelte opposte rispetto a quanto perseguito in questi ultimi tre lustri. C’è però una complicazione: la legge sugli Enti locali dello scorso anno ribadisce che i mancati introiti del Bilancio comunale vengono compensati con pari risorse in entrata o pari riduzioni in uscita. Ciò vale, ovviamente, anche per i proventi non realizzati con l’IMU, qualora alcune aree venissero declassate. Inoltre, completando questo intervento, la cucina degli impianti sportivi potrebbe tornare alla funzione per cui era stata costruita, con la possibilità di essere utilizzata dalle Associazioni locali senza vincoli gestionali durante l’anno scolastico. L’Amministrazione attuale ha portato a termine la costruzione della mensa scolastica iniziata dalla Giunta precedente. L’argomento è stato già trattato in queste pagine riguardo soprattutto all’inopportunità di edificare una struttura del genere in quella posizione. Tutto considerato, però, viene da dire che forse sarebbe stato opportuno e magari più economico pensare a un servizio centralizzato: una cucina unica per tutti e tre gli istituti scolastici di via Marconi. Comunque lo stabile ora c’è; però, ancora manca la predisposizione della cucina, il cui sito è stato ricavato in qualche modo all’interno del fabbricato. I pasti degli alunni continuano a venir preparati presso il manufatto attiguo agli spogliatoi degli impianti sportivi, realizzato per un servizio sporadico - far da mangiare in occasione di sagre e manifestazioni varie - e non certo per supportare un’attività continua. Ci crea qualche perplessità che l’allestimento della cucina venga ancora dilazionato da parte dell’attuale Esecutivo. Forse si ritiene che prima o dopo il “tempo pieno” delle elementari e il “tempo prolungato” delle medie possano cessare? Ma, se è così, risulta difficile allora comprendere perché sono stati spesi per la mensa oltre 400 mila euro, con l’accensione di un mutuo di 103 mila euro che verrà estinto nel 2029. In fin dei conti, i “tagli” sulla scuola erano una realtà anche al momento della programmazione dell’opera, per non parlare delle ricorrenti ventate di discordanza per le attività didattiche pomeridiane. “Equilibrio economico” del Rendiconto 2012 L’ “equilibrio economico” è uno degli indicatori finanziari tra i più emblematici del Bilancio “consuntivo”. Esprime le risultanze della gestione della parte corrente di Bilancio, comprensiva del servizio del debito (interessi passivi più rimborso quota capitale dei mutui), verificando l’equilibrio tra entrate e spese correnti. Quindi, assume importanza non solo ai fini contabili, ma anche a livello gestionale: un disavanzo economico può essere infatti segnale di una non corretta gestione finanziaria dell’Ente. Il Rendiconto 2012 del Comune di Annone Veneto segna, nello specifico, un rapporto percentuale di 3,29, evidenziando un’ulteriore contrazione. Prendendo come riferimento il precedente quadriennio, si registra una china continua di questo parametro: dal 9,6 del 2008 si è passati al 7,46 nel 2009, poi al 5,9 nel 2010 e al 4,04 nel 2011. Il fatto è che, se non interverranno misure efficaci nel Documento di programmazione 2013, si potrebbe verificare una nuova riduzione che avvierebbe la parte corrente del Bilancio (che corrisponde al funzionamento dell’Ente) a un risultato negativo. Dal Rendiconto 2012 emergono altri due dati significativi. Il Bilancio comunale in uscita è ormai assorbito in gran misura dalle spese fisse. In entrata, la pressione tributaria è in aumento, se pur lieve: in media 522 euro per residente nel 2012, contro i 513 del 2011. Soluzioni capaci si attendono per l’anno in corso... 2 Federalismo Italiano municipalismo e regionalismo rimuovendo il paradosso per cui i Comuni dipendono in parte dallo Stato e in parte dalle Regioni. In Germania quest’ultimo problema è stato da sempre risolto consegnando la competenza ordinamentale sugli Enti locali ai Länder (cioè alle Regioni). Che fare? Il federalismo fiscale ha segnato un ciclo sia pure breve (tre anni) della storia italiana, durante il quale è sembrato che tale riforma coincidesse con quella dello Stato. Poi la riforma è sembrata passare di moda rispetto ai più gravi problemi che il nostro Paese ha dovuto affrontare: al ciclo del “federalismo fiscale” si è sostituito il ciclo dello spread, con la sua tendenza a rafforzare i poteri centrali. Le difficoltà dell’attuazione corretta del federalismo italiano poggiano sull’aumento delle disuguaglianze sociali che ha portato a Art. 3 Art. 5 (...) È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento. – Costituzione itAliAnA – – Costituzione itAliAnA – Il federalismo italiano deve fare i conti con una reputazione compromessa dagli innumerevoli episodi anche recenti, come il rischio default della Regione Sicilia, come le vicende di “delinquenza comune” alla Regione Lazio e alla Regione Lombardia. La crisi in corso evidenzia le questioni reali, senza però intaccare il federalismo in se stesso; mette in luce piuttosto i difetti delle singole attuazioni regionali. Qualcuno, per spiegare come mai il federalismo funziona bene in Germania, negli Stati Uniti e in Svizzera, chiama in causa le religioni (secondo tale teoria gli Stati protestanti sarebbero in grado di sostenere sistemi di questo tipo, mentre in Italia la matrice cattolica favorirebbe, anziché il rigore, un certo lassismo nella gestione della cosa pubblica). Ma questo non corrisponde alla realtà: storicamente, il venir meno del senso dello Stato in Italia non è attribuibile al cattolicesimo quanto, piuttosto, all’ideologia fascista che inquinò i costumi nazionali e le loro genuine tradizioni (cattolica, socialista e liberale). una sorta di “americanizzazione” della nostra società. Secondo la Banca d’Italia, ad esempio, il 10% delle famiglie più facoltose possiede oltre il 40% della ricchezza netta. In questi termini, con la crisi in atto dentro un sistema economico globalizzato, sta venendo meno anche in Italia quel misto di evoluzione economicosolidale che era stata il vanto del nostro modello di sviluppo. Ciò significa che solidarietà, sussidiarietà e garanzia del bene comune (valori costitutivi del nostro DNA) vengono posti in discussione e con loro la condizione necessaria della politica stessa. Comunque a un attento osservatore non sfugge come sotto la cenere il fuoco sia ancora vivo e la questione continui a porsi; il lavoro sul federalismo fiscale sta proseguendo silenziosamente e faticosamente, pur tra molti ostacoli Se questa è la strada, occorre prima che le forze politiche genuinamente autonomiste indichino quale modello di federalismo intendano realizzare in Italia: quello competitivo proprio del modello statunitense o quello solidale proprio del modello tedesco. Su questi due sistemi fino a oggi le idee e la volontà della politica non sono state molto chiare, nonostante la produzione di una considerevole quantità di atti e documenti. E’ la disuguaglianza, infatti, la vera patologia del nostro tempo e, quando la forbice tra ricchi e poveri raggiunge i livelli italiani, a essere minacciati sono il corretto funzionamento della stessa democrazia e la coesione sociale. Così la questione della tassazione immobiliare viene affrontata senza una convinta e decisa scelta politica equa, se risulta che nel 2011, a fronte di patrimoni residenziali degli italiani stimati in Il modello competitivo si basa su forti poteri fiscali autonomi degli Stati federati, modello che non sembra essere valido in Italia perché, consegnando poteri fiscali molto ampi alle Regioni e agli ottomila Comuni, si andrebbe incontro a un sistema di tipo feudale con una giungla di imposte locali e con il risultato di spaccare drammaticamente il paese. Lo slogan del 75% delle tasse alle regioni del Nord, che costituisce la base del programma di alcuni Governatori padani, non ha niente a che fare col federalismo, ma introduce il presupposto per l’inevitabile secessione del Paese. L’unica soluzione praticabile per l’Italia va perseguita per mezzo del modello federale solidale, basato essenzialmente sulle compartecipazioni a grandi tributi statali, sui limitati tributi propri (la cui ampiezza, rispetto alla situazione attuale, andrebbe forse incrementata) e sulla perequazione. Il federalismo solidale presenta però un rischio: quello di innescare un meccanismo finanziario di tipo parassitario anziché avviare una necessaria responsabilizzazione degli Enti locali, cui pure è decentrata la quota principale del potere di spesa in Italia (oltre l’80% di quella pubblica). 6.335 miliardi di euro, il 25% di tali beni è detenuto dal solo 5% dei proprietari (pari a 1.588 miliardi, quasi l’intero ammontare del nostro debito pubblico). Va da sé che l’attuazione del federalismo presuppone un ripensamento, una revisione della Carta costituzionale. Sarebbe auspicabile un Senato federale sul tipo del Bundesrat tedesco, che svolga compiti diversi da quelli della Camera dei Deputati, ridefinisca o meglio diradi certe forme di autonomia speciale, riduca l’elenco delle competenze concorrenti che intasano i lavori della Corte Costituzionale, risolva una volta per tutte l’opzione tra La Legislatura è appena iniziata, i risultati delle consultazioni uniti al sistema elettorale vigente hanno prodotto un Parlamento privo di maggioranze omogenee, e quindi una politica fragile e poco credibile; non resta, dunque, che avere fede in quello che Carlo Cattaneo ha scritto e cioè che gli italiani sono migliori nella sventura che nella fortuna. 3 23 Storie di emigranti pesanti intimidazioni e non solo; infatti cinquemila di loro soffriranno anche la prigionia, trattati come nemici e rinchiusi in campi di segregazione sparsi in tutto il Paese. La guerra con i suoi nefasti effetti passa, tuttavia rimangono latenti le svariate forme di razzismo, sempre presenti a ogni latitudine, di chi si compiace di rimarcare gli aspetti negativi dei nuovi arrivati; in questo caso, in nome di quella etnia angloceltica che gli australiani si promettevano di preservare. a cura di Gianfranco Costini Costruiamo l’Australia E’ Francesca a raccontare un significativo episodio del suo primo anno di scuola, quando le compagne di classe, formando un cerchio minaccioso attorno a lei, l’apostroferanno con l’epiteto di “dago” [straniero dalla pelle scura, in senso spregiativo] alternato a dirty [sporco]. Sarà comunque il direttore dell’istituto a stigmatizzare l’accaduto e a redarguire severamente la leader del gruppetto assieme alla madre che aveva cercato di rivendicare i propositi dell’ “Australia bianca”. Le “Storie di emigranti” non sottostanno a un disegno organizzato e rigoroso; l’attenzione, di volta in volta, si trasferisce indifferentemente da un continente all’altro; consci che i nostri compaesani sono andati un po’ dappertutto e fiduciosi che, per correzioni e integrazioni, l’occasione di ritornare in luoghi e con personaggi di qualche puntata anteriore è sempre possibile. Affrontare però l’emigrazione in Australia senza una chiacchierata con Danilo Ruzzene, sarebbe stata un’imperdonabile omissione. Comunque Danilo sapeva che sarebbe stato contattato e ci aspettava. Ancor oggi la sua presenza rammenta la vigoria con cui, ventenne, è partito alla volta del “Continente Novissimo”; così i suoi occhi espressivi, nel viso affilato, parlano di una persona generosa, schietta, leale. Infatti Danilo testimonia il rispetto reciproco tra la comunità La catena migratoria funziona anche per l’Australia, come abbiamo già riscontrato nel precedente numero della rubrica. Per Danilo è il “barba” materno, Lorenzo Mazzaracca, a richiamarlo nel settembre del 1951; così il nostro dopo un mese di mal di mare arriva al porto di Adelaide, a un giorno e una notte di treno da Sydney, che è la meta del viaggio. La “Cirenia” della Flotta “Lauro” ha dovuto bruscamente cambiare rotta perché stava affondando. A ogni modo, trova subito da lavorare nella zona attorno alla capitale del Nuovo Galles del Sud e, a differenza dello zio che fa l’ortolano, lui invece scava la terra in profondità per ricavare fogne e condotte. 1961, Armidale - Renzo e Gianni Vello (entrambi col cappello) sul nuovo ponte ospitante e gli emigrati, il clima di solidarietà e di fratellanza che si era venuto a creare fra tutti; amicizia spesso celebrata con abbondanti bevute di birra che, anche per lui, qui è la più buona del mondo. Poi si mette in proprio; la sua impresa costruisce le piattaforme Con gradevole sorpresa veniamo poi a conoscere che Danilo è stato l’invitato principale di due programmi televisivi. Il primo, a seguito di una performance da spericolato acrobata: è riuscito, da solo, grazie alla sua agilità a demolire una canna fumaria di un manufatto, alta venticinque metri, che era stata tirata su un secolo e mezzo prima per gli ergastolani provenienti dall’Inghilterra; nessuna ditta si era assunta la responsabilità di tale impresa, perché la struttura, pericolante, insisteva su una zona densamente popolata. La seconda “compassata televisiva” riguarda un premio per un una sorta di record, che lo showman sottolinea con una pacchiana iperbole fra gli scroscianti applausi: aver messo in opera, durante la sua attività, una superficie di cemento tale da poter erigere un ponte immaginario, largo una cinquantina di pollici, fra la baia di Sydney e lo stretto di Messina… 1973, Smithfield - Néti e Gianni Vello, Francesca, Danilo con figli e suoceri Costruire, erigere, edificare (in un contesto vergine come si presentava l’Australia) è l’assunto che collega le “storie” di questa puntata; filo conduttore quasi obbligatorio, quando si considera che l’emigrazione veneta degli anni ’50 e ’60 è lì rappresentata dal 60% di muratori, carpentieri e manovali. in cemento dove poggiano le case (di legno) e i manufatti a completamento dell’opera. Danilo però, da buon veneto, vorrà la sua tutta in mattoni e sarà la prima abitazione di Smithfield edificata in tal modo. Renzo e Gianni Vello sono figli di Néti e da lui hanno appreso il mestiere di falegname. Giovanissimi emigrano in Svizzera nel Canton Thurgau; dopo un anno e mezzo li attrae la voglia di andare più lontano: Il mondo è grande e può offrire un’infinità di chance. Così i due salpano per l’Australia, mentre il fratello Dino parte per l’Argentina, lasciando a Renato il compito di continuare l’attività del padre nella bottega di Spadacenta. Di certo non si risparmia durante la giornata; gli unici diversivi sono una “Ford Mainline”, che beve benzina più di quanto faccia un cammello con l’acqua e la caccia nei boschi vicini dove distribuisce equamente le cartucce per conigli e serpenti. Intanto si sposa con Francesca Maccioni: la sua famiglia è di origine sarda, lei però è nata in Australia. Suo padre Gonario è emigrato da Nuoro nel 1922, lavora come tagliatore nelle piantagioni di canna da zucchero sotto il sole del Queensland, poi spostandosi poco più a sud, in un’azienda che coltiva tabacco. Durante il periodo dell’ultimo conflitto mondiale sarà più volte minacciato di morte. E’ la triste condizione subita da tanti connazionali (e dagli emigrati tedeschi), che saranno oggetto di Il loro viaggio è pagato dal Federal Executive Council (31.500 lire pro capite) e sanno che per un paio d’anni dovranno mettere a disposizione le loro braccia nella terra dei canguri, pena il rimborso delle spese della traversata. E’ l’inverno australe (luglio) del 1961 quando arrivano a Bonegilla, una località a circa 4 trecento chilometri da Melbourne. Il sito ora è stato riorganizzato nel “National Heritage”, un museo-memoriale agli immigrati. Uno zoccolo di cemento alto due metri porta scritto che questo luogo è “a symbol of post-war migration which transformed Australia’s economy, society and culture”. All’epoca, costituisce la reception operativa in cui i nuovi sbarcati vivono in attesa del posto di lavoro assegnato. Di lì ne passeranno, dal 1947 al1971, circa trecentomila: è la loro prima casa in “Aussie”. Anche Renzo si fa imprenditore. Rimane però a costruire ponti: “cinquanta in cinquant’anni”, come ha modo di sottolineare con orgoglio malcelato in una recente telefonata transoceanica, da quello sul fiume Murrumbidgee nei pressi di Hay nel Nuovo Galles del Sud, al viadotto sull’autostrada “M5” che collega il “Kingsford-Smith Airport” a Sydney; tanto per citare le opere più importanti della “Hood Construction”. Gianni, cui dobbiamo un’esuberante testimonianza, racconta del “freddo cane” patito in una delle baracche del “Block 13”; alla fine sono sette le coperte per ripararsi ogni notte. Difatti per tetto c’è giusto una lamiera: tutta la struttura è un ex campo militare attivo durante la Seconda guerra mondiale. Però i due fratelli vi rimarranno solo una quindicina di giorni; appena qualche mese prima, invece, tanti forzati ospiti di Bonegilla, frustrati e incattiviti per la prolungata attesa di un impiego, avevano organizzato una violenta protesta, distruggendo, tra l’altro, la stazione di polizia. Ora, però, c’è bisogno di operai per costruire strade e ponti. Renzo e Gianni diventano carpentieri sul momento, in fin dei conti sanno trattare il legno. La loro prima occupazione è sopra un bridge nei pressi di Armidale. E poi avanti e indietro nella parte sud-orientale del Continente. Bonegilla - “National Heritage” Tuttavia non c’è solo il lavoro. Quando si è a diecimila miglia dal proprio luogo di origine, pur ben inseriti nella nuova comunità, il desiderio di trovarsi tra compaesani è fortemente sentito per ricordare e rinforzare i “sapori” di casa. Ogni circostanza è buona; non solo le feste al “Sydney Trocadero” in George Street e al “Club Marconi” di Bossley Park, ma qualsiasi celebrazione familiare diventa occasione di affollati appuntamenti. Gianni, con foga, ritorna a quegli anni e si avventura in un accorato tentativo di menzionare tutti i protagonisti, alternando frammenti di episodi particolari alla commossa memoria per chi ora non c’è più. E così: Vito e Renzo Florian, e gli Anese (Paolo, Luigi, Dino, Giampaolo, Bruna e Pietro) e poi i Lazzarin (Caterino, Maria, Luigi, Giacomo, Romolo), e quindi Bruno e Lino De Bortoli, e ancora i Menolotto (Gabriele, Luigi, Giannino, Nevino, Teresa, Rosanna) e di seguito gli Scotti (Virginio, Pietro, Rina), e Angelo Zuleni, Luciano e Gino Camilotto, Luigi Pippo, Norma Griggio, Angelo Zavattin, Danilo Bozzetto, Nicola Dal Zotto, Luigi Panzarin, Onella Ronchiadin, Gerardo Tallon, Luciana Lucchese, Eulogio Pantarotto, Angelo Pessotto, Renato Pol, Aristide Furlanetto, Celso e Valerio Nogarotto, Luigi Tasca, Primina Nobile, Maria Berti, Ugo e Antonio Miniutti, Neo Stefenel, Nicolò e Luigino Lazzarin, Angela Salamon... Comunque Gianni mal sopporta di faticare in luoghi dove la natura domina ancora incontrastata e selvaggia; preferisce i centri abitati. Allora decide prima di cambiare ditta, poi di costituirne una propria, sempre nel settore edilizio. Parramatta, Annandale, Hornsby, Drummoyne sono i quartieri di Sydney in cui la “White Formwork” di John Vello non conosce sosta. Per una decina d’anni, poi il rientro in Patria. Insomma, ogni volta, ci si illudeva di essere ritornati a casa. 1964, Leichhardt - La famiglia Lazzarin al battesimo di Ricky (Enrico) Anno Domini a cura di Giovanna Ruzzene 25 giugno 1579 Il Chiar.mo Signor Daniele Foscarini per il Serenissimo Dominio di Venezia […] Luogotenente Generale della Patria del Friuli con l’esimia sua Curia, vista la sentenza pronunciata dal Signor Fabricio della Frattina, giusdicente della Frattina con la quale il 10 agosto 1578 assolveva Giovanni Pietro Bossi dei Venerij et Francesco de Brinis di Annone dalla imputazione di omicidio premeditato nel caso della morte del Signor Francesco Bellavite, ucciso con un colpo di archibugio, la medesima sentenza come male et indebitamente pronunziata contro le leggi dell’Eccellentissimo Consiglio dei Dieci, corresse, cancellò et (continua) annullò come pronunziata non fosse comandando di darne notizia per lettera al Signor Fabricio con l’ordine che debba rimettere in carcere i sopradetti Giovanni Pietro et Francesco, accusati, nel termine di 10 giorni, con minaccia che non rientrati sieno ritenuti quali disertori delli quali nessuna considerazione si sarebbe tenuta nelle loro difese e passato tale termine, lo stesso Signor Fabricio recar si debba col processo alla presenza di Sua Chiarissima Signoria a ciochè osservato quanto da osservarsi si possa giunger alla conclusione di questo caso come la giustizia possa suggerire. (Archivio di Stato di Udine - Catastico) E’ la notifica trascritta dal notaio della Cancelleria di Udine, Valentino de’ Galli, e inviata al nob. Fabrizio della Frattina, che, in qualità di giusdicente, godeva dei diritti e delle entrate feudali e inoltre am- 5 ministrava la giustizia in alcuni territori di Annone. La nobiltà friulana, infatti, che aveva formulato atto di sottomissione alla Serenissima nel 1420, continuava a mantenere i privilegi di cui beneficiava durante il Patriarcato. I Frattina, già da due secoli, possedevano beni o avanzavano diritti in loco, come viene riportato nella petizione presentata al primate di Aquileia, Marquardo di Randeck, e redatta il 13 settembre 1367 in castro S.Viti. Haec sunt bona vel iura requisimus notis investiri. In primis fortaliciam prati V. Domini cum bonis et possessionibus et confinibus [...]. Item in Anono tres medios mansos pheudum et unum medium pheudum habitantiae de garito Gastaldie Medunae [...]. Item in Ultrafossa quattuor mansi [...]. Item in Spadacenta quarta parte mansi [...]. I nostri progetti sono i vostri Le tematiche presentate in questa rubrica hanno lo scopo di portare un costruttivo contributo di partecipazione popolare ai molteplici aspetti socio - amministrativi del nostro paese. La posta dei lettori a cura di Roberto Andrea Scotti I nostri indirizzi, cui rivolgere le vostre missive, sono: [email protected] oppure Redazione “Cinque Stelle”, via Trento, 6 - 30020 Annone Veneto Custodia e completamento dell’area sportiva Una “rivolta elettorale” Attuare modalità di un servizio per la custodia del palazzetto e degli impianti all’aperto nonché programmare la costruzione di un campo di calcio sussidiario sono due obiettivi che andrebbero perseguiti per implementare il polo sportivo comunale sotto gli aspetti della conservazione del patrimonio e dell’organizzazione delle attività. (…) I risultati elettorali delle politiche del 24 e 25 febbraio sono stati sorprendenti per diversi aspetti, soprattutto per chi aveva fatto particolare affidamento sui sondaggi, che hanno sottostimato notevolmente il possibile risultato del Movimento 5 Stelle, risultato ottenuto in seguito a un cospicuo travaso di voti da partiti più tradizionali e con i quali nel bene e nel male abbiamo avuto fino a oggi più dimestichezza. Anche gli elettori di Annone hanno premiato il partito anti-sistema di Beppe Grillo. “Un voto di protesta e di speranza” che può avere proiezioni future pure in campo amministrativo? [email protected] La presenza di un incaricato può dare garanzie alle Società sportive e agli utenti per un utilizzo ottimale delle strutture oltre che fornire una vigilanza più estesa, anche a integrazione del sistema di videosorveglianza attualmente installato. L’Amministrazione comunale e i Sodalizi che usufruiscono degli impianti dovrebbero poi accordarsi per organizzare il servizio in cogestione. Beneficerebbero dell’iniziativa pure le scuole che frequentano il sito sportivo ormai in modo continuato e sistematico. Sarebbe poi da valutare l’opportunità di realizzare un campo sussidiario di calcio, sull’area dietro il palazzetto dello sport, al fine di preservare quello principale, che per il continuo uso va soggetto a reiterate manutenzioni; ma soprattutto per accentrare e razionalizzare su spazi di gioco contigui un’attività sportiva che viene effettua in due sedi diverse con evidenti inconvenienti di varia natura e aspetto. La “casa” delle Associazioni In attesa che l’Albo comunale delle Associazioni abbia compimento, potrebbe essere avviata l’idea di costituire un centro polivalente collocato in un’unica struttura: le libere forme associative del paese potrebbero così disporre di un punto di riferimento e di appoggio (tra l’altro, la sede) nonché realizzare occasioni di incontro e di confronto, sulla base di regole definite e condivise, e nel rispetto di ogni peculiarità. Le Associazioni aderenti, seguendo un calendario prestabilito settimanale e/o mensile, si servono degli spazi della “casa” a rotazione e partecipano alle spese di gestione dei locali in misura proporzionale all’utilizzo. E’ indubbio: si è verificata una “rivolta elettorale” di tantissimi cittadini, disperati di fronte all’inettitudine e all’egoismo della classe politica nazionale. Comunque il voto locale dà al Popolo della Libertà il primato con 568 voti, ma appena sotto di tre punti si trova il Movimento Cinque Stelle, poi il Partito Democratico con 416 voti, la Lega con 255; 242 preferenze vanno a Scelta Civica di Monti. L’esito elettorale di febbraio diventa ancora più esplicito alla luce dei risultati delle politiche 2008. Pur considerando i 122 votanti in meno, per la Lega è una débacle: perde 499 voti; il partito di Berlusconi 207 e i Democratici 98. Ora come ora, ci pare azzardato considerare scenari futuri trapiantando i recenti esiti elettorali sulle consultazioni comunali del 2014; anche perché elezioni politiche e amministrative hanno dinamiche spesso diverse. Il notiziario comunale (...) pochi giorni fa ho ricevuto il libretto informativo o meglio il depliant pubblicitario del Comune, in quanto è pieno di reclame; è anche infoltito da alcune pagine di iniziative pur importanti e interessanti ma che non sono strettamente legate all’attività dell’Amministrazione comunale. Ma che significato ha un opuscolo del genere (…). [email protected] La nuova edizione della pubblicazione comunale ha per titolo “Notiziario di Annone Veneto”, quindi bene ci possono stare informazioni connesse a iniziative (sociali, culturali, ricreative, sportive …) realizzate in paese da organizzazioni varie. E’ da augurasi che tutte, a rotazione, poi trovino ospitalità nelle edizioni successive. E’ pur vero però che le pagine dell’ultimo numero (peraltro come le precedenti), sfrondate da sovrastrutture grafiche e da contenuti accessori, non sembrano abbondare di informazioni sull’attività amministrativa. Così gli spazi residui riportano gli argomenti di ciò che viene fatto dalla Giunta comunale. Registro Stampa n.06463 del 14.10.1998 Periodico di informazione, opinione e cultura dell’Associazione “Per Annone” Direzione, redazione, amministrazione e pubblicità via Trento, 6 30020 Annone Veneto Autorizzazione Tribunale di Venezia n. 1209 del 16.12.1995 Amministratore Giorgio Visentin Direttore responsabile Martina Moscato Comitato di Redazione Responsabile: Gianfranco Costini Componenti: Maurizio Magarotto, Michele Menolotto, Giovanna Ruzzene, Roberto Andrea Scotti, Emanuel Trevisin Progetto grafico Emanuel Trevisin Foto: archivio “Per Annone” Stampa New Print di Battiston Marco & C. snc 30025 Fossalta di Portogruaro Stampato su carta riciclata [email protected] www.perannone.it tel. e fax 0422 769141 Nord che scende a 289 voti (11,4%); in calo anche il CCDCDU 68 preferenze (2,9%) e Alleanza Nazionale 175 (7,4%). Democrazia e libertà, Democratici di Sinistra e Lista Di Pietro, Rifondazione Comunista vengono scelti dall’elettorato di Centro-Sinistra e Sinistra rispettivamente con 284 (8,9%), 135 (5,7%), 88 (3,7%) e 74 voti (3,1%). I dati delle elezioni politiche I riscontri statistici dei risultati delle elezioni politiche e delle amministrative sono un altro aspetto che contribuisce a capire meglio il paese in cui viviamo. In “Cinque Stelle” di aprile 2009, sono state presentate le risultanze delle elezioni comunali dal 1946 al 2004 e di quelle politiche fino al 1987; per quest’ultimo tipo di consultazioni si provvede, ora, a coprire il periodo rimanente. Un lustro dopo (9 aprile 2006) Forza Italia viene ridimensioComune di Annone Veneto - Elezioni Politiche - Liste coalizzate 70 I dati di seguito riportati, è bene evidenziarlo, sono riferiti alle elezioni per Camera dei Deputati e le percentuali vengono calcolate sul numero dei votanti. Inoltre sono indicati i risultati delle forze politiche maggiori, omettendo quelle che hanno ottenuto percentuali trascurabili. 60 50 40 Anche ad Annone, l’esito delle elezioni del 5 aprile 1992 già risente dello scandalo di “Tangentopoli”; infatti i due partiti che saranno maggiormente coinvolti, Democrazia Cristiana e Partito Socialista Italiano, perdono l’8,2% e il 15,5% dei consensi riferiti alle precedenti consultazioni, ottenendo rispettivamente 706 (28,8%) e 461 voti (18,3%). Il Partito Democratico della Sinistra (ex PCI) si aggiudica 184 preferenze (7,5%), il Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale, 65 (2,6%), Rifondazione Comunista, 71, (2,9%) e il Partito Repubblicano, 50 (2%). No- Centro Sinistra 30 Lista Monti 20 10 0 2001 2006 2008 2013 Fonte: Ufficio elettorale - Comune Annone V. nata, 794 i voti (32%); la Lega Nord risale a 367 (14,8%), così come Alleanza Nazionale 203 (8,2%) e l’UDC - Unione dei Democratici di Centro (parte del CCD-CDU) 153 (6,2%). L’Ulivo (il raggruppamento di forze riformiste, già presente sotto diverse forme dal 1995) raccoglie 523 preferenze (21,1%), La Rosa nel Pugno - Laici Socialisti Liberali Radicali, 44 (1,8%) e l’Italia dei Valori - Lista di Pietro, 41 (1,7%). Comune di Annone Veneto - Elezioni Politiche Iscritti a votare Centro Destra Votanti Anno Maschi Femm. Totale Maschi Femm. Totale (%) 1992 1382 1449 2831 1209 1239 2448 86,5% 1994 1439 1504 2943 1246 1292 2538 86,2% 1996 1473 1535 3008 1230 1283 2513 83,5% 2001 1573 1620 3193 1247 1284 2531 79,3% 2006 1369 1418 2787 1241 1238 2479 88,9% 2008 1382 1436 2818 1221 1223 2444 86,7% Appena due anni e si ritorna alle urne (13 aprile 2008). La Lega Nord raddoppia i consensi, 754 (30,8%); il Popolo della Libertà (Forza Italia più Alleanza Nazionale) si attesta a 775 voti, il Partito Democratico (sorto dalla “radice” de L’Ulivo) a 2013 1403 1421 2824 1162 1160 2322 82,2% Elezioni Politiche 2013 - Risultati del voto Fonte: Ufficio elettorale - Comune Annone V. Nazionale vità: Lega Autonomia Veneta riceve 169 consensi (6,9%) e la Lega Nord si afferma con 424 (17,3%) . Il terremoto politico a seguito dell’inchiesta giudiziaria sulle tangenti (“Mani pulite”) provoca la scomparsa dei partiti che governavano il Paese fino ad allora e lo spazio viene occupato da nuove formazioni e riformulato da inedite alleanze che caratterizzeranno le successive Legislature. Regionale Provinciale Comunale Partito Democratico 25,4% 21,6% 25,5% 17,2% Popolo della Libertà 21,6% 18,5% 18% 24,5% 4,1% 10,4% 6,6% 10,9% 25,5% 26,5% 29,1% 24,3% 8,3% 10,1% 9,1% 10,4% 15,1% 12,9% 11,7% 12,7% Lega Nord Movimento 5 Stelle Scelta Civica - Monti Altri Partiti Fonte: Ministero dell’Interno Il responso elettorale del 27 marzo 1994 riscontra l’affermazione di Forza Italia, 829 voti (34,2%), la formazione creata in pochi mesi dall’imprenditore televisivo Silvio Berlusconi, e l’incremento della Lega Nord, 526 voti (21,7%). Il Partito Popolare (uno dei raggruppamenti di ispirazione cattolica, che andrà, in seguito, a collocarsi nel Centro-Sinistra), realizza 387 preferenze (15,9%); 233 (9,6%) il Partito Democratico della Sinistra, 172 (7,1%) Alleanza Nazionale (ex MSI-DN); 84 (3,5%) Rifondazione Comunista, 78 (3,2%) il Partito Socialista e 53 (2,2%) la Federazione dei Verdi. 514 (21%), l’UDC a 131 (5,7%); e 56 schede (2,9%) vanno all’Italia dei Valori. La recente tornata elettorale (24 febbraio 2013) riporta, pure ad Annone, il successo del Movimento 5 Stelle, 565 consensi (24,3%) a danno soprattutto della Lega Nord che ne racimola 265 (10,9%). Il Popolo della Libertà ottiene 568 (24,5%) preferenze, il Partito Democratico 416 (17,9%) e Scelta Civica - Con Monti per l’Italia 242 (10,4%). La consultazione elettorale del 21 aprile 1996 vede il pieno successo della Lega Nord con 885 voti (36,8%), il decremento di Forza Italia 544 (22,6%); i risultati positivi per Alleanza Nazionale 191 voti (7,9%) e per i Cattolici di Centro e Centro Destra (CCD-CDU) 152 (6,3%), mentre il Centro e Centro sinistra, rappresentato dai Popolari-Unione Democratica e da Rinnovamento Italiano, raggiungono assieme l’11,7% (283); la Sinistra (Partito Democratico della Sinistra e Rifondazione Comunista) il 12,9% (288). Nel 2001 (elezioni del 13 maggio) Forza Italia raggiunge il suo massimo storico dei consensi, 965 (41%) a scapito della Lega 7 “Per Annone”: edizioni Continua l’attività pubblicistica di “Per Annone”: l’ultimo libro nato è “San Vitale di Annone” di Renata Zanni e Leandro Pitton, il quinto di una serie che nel tempo ha aggiunto preziosi tasselli alla documentazione “scritta” sul nostro paese e sulle nostre origini, mediante lo studio e la paziente raccolta di documenti, testimonianze e immagini. Prosegue poi ininterrottamente dal 2001 la stampa del calendario di anno in anno dedicato a diverse tematiche relative al nostro territorio e alle attività che in esso si attuano. C’è la consapevolezza che tali iniziative assumeranno ancora più valore mano a mano che gli Enti locali andranno tra non molto a unirsi fra loro: curare e coltivare all’interno di queste nuove realtà politico-amministrative le peculiarità apporterà un significativo contributo per non disperdere le proprie identità. “Per Annone”: informazioni Sono 61 le edizioni del periodico “Cinque Stelle” che con questo numero inizia il 19° anno di pubblicazione: una presenza costante e precisa con articoli di informazione e opinione sull’attività politico-amministrativa in paese, rubriche sulla nostra storia e spazi dedicati alle iniziative di “Per Annone”. Per ampliare la trasmissione di notizie, nel portale dell’Associazione, all’indirizzo www.perannone.it, è attivo già da tre anni il servizio “News” dove sono riportate manifestazioni e attività realizzate in paese da Enti e Associazioni (per le Società sportive vengono segnalati anche gli impegni in trasferta). Registrandosi alla Newsletter, si potranno ricevere regolarmente le comunicazioni nella propria casella di posta elettronica. Da settembre sarà inoltre attiva anche una pagina Facebook per consentire agli iscritti di mettersi in contatto con “Per Annone” per scambi di comunicazioni, notizie, esperienze. Si stanno, poi, avviando le procedure per realizzare la visione, in diretta live streaming, delle sedute pubbliche del Consiglio comunale; un ulteriore servizio che “Per Annone” vuole offrire per promuovere la coscienza civile e la partecipazione dei cittadini alla vita del paese e alle attività del Comune. “Per Annone”: manifestazioni “Carnevale a teatro”, “Far fiò - quattro chiacchiere con …” e “Note di Natale” sono i tre eventi annuali, cardine dell’attività culturale della nostra Associazione, ai quali si uniscono, sotto l’aspetto socio-turistico, l’escursione primaverile per la conoscenza dei beni architettonici e paesaggistici del territorio veneto e friulano e il ritrovo gastronomico abbinato a manifestazioni folkloristiche di qualità. Una novità per l’autunno: la presentazione di un CD con la raccolta dei documenti dell’archivio storico della Parrocchia di “San Vitale Martire”, che concretizza l’ambizioso progetto di fotoriproduzione dei registri dei battesimi, matrimoni e morti dal 1620 al 1866. Si tratta di un inestimabile patrimonio di testimonianze, memoria della nostra comunità cristiana e civile, che diventa finalmente accessibile. LUCIANO TESO AGENTE E DEPOSITARIO “PERFETTI” PER LE PROVINCE DI VENEZIA E TREVISO Via Quattro Strade, 25 A - 30020 ANNONE VENETO (Ve) Tel. 0422 769077 - Fax 0422 868300 noleggio tendoni e gazebi Via Fosson, 30 - 30020 Giai di Annone Veneto (VE) Tel. 0422/760028 - Fax 0422/868721 www.asriastands.it - [email protected]