Corsi e ricorsi

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Corsi e ricorsi
Anno XIX - n.1
Aprile 2013
Periodico di informazione, opinione e cultura dell’Associazione “Per Annone”
Lavoro e Giovani
“Senza lavoro l’Italia non si rimette in
piedi”. E’ l’occupazione al centro dei
pensieri del nuovo governo: si parla di
un rafforzamento dell’apprendistato, di
ulteriori modifiche sui contratti a termine, di un potenziamento degli incentivi
per l’assunzione di Under 25 a tempo indeterminato. Insomma: con ogni
evidenza, dei palliativi che non sono
in grado, di per sé, di creare nuove
opportunità di lavoro per quel 40% di
giovani che si trova fuori dal mercato.
La disoccupazione giovanile, che sembra un fenomeno inarrestabile in questi ultimi tempi, è un problema complesso, dovuto alla crisi che attanaglia
i mercati ma anche all’inadeguatezza
del nostro mercato del lavoro e del
nostro sistema di istruzione e di formazione. Solo attraverso una sinergia
con gli altri paesi dell’Unione e con le
altre grandi democrazie del mondo occidentale si potrà pensare di attenuare
e correggere la tendenza, abbattendo
le barriere commerciali, scambiando
più intensamente beni e servizi, favorendo i reciproci investimenti.
Corsi e ricorsi
Dopo un periodo di disaffezione, distacco o addirittura apatia, gli italiani
sembrano aver ripreso interesse per la politica, esprimendo però un
preciso orientamento, mille miglia lontano dall’armamentario ideologico e propagandistico dei vecchi apparati. Ora c’è voglia di dibattito su
temi concreti e quotidiani, privilegiando il dialogo (e, spesso, lo scontro
o addirittura l’invettiva) su piazze reali o virtuali, ove sfogare tensioni o
esprimere bisogni, ancor più che formulare idee o proposte. Insomma:
dopo “Tangentopoli” e i successivi insuccessi del tentativo di restaurare i vecchi partiti, hanno avuto la meglio nuove formazioni, anche se
permane una buona fetta di elettorato che manifesta la propria indifferenza e delusione rinunciando addirittura al voto.
L’esempio più eclatante è costituito dal “partito liquido” fondato da Beppe Grillo, che ha fatto della partecipazione popolare il proprio mantra,
creando un blog aperto al confronto e al dibattito e rifiutando qualsiasi
compromesso con i partiti tradizionali. Una spinta rivoluzionaria che ha
caratterizzato l’ultima tornata delle elezioni politiche e che ha inaspettatamente portato in Parlamento un terzo degli eletti direttamente dalla
cosiddetta “società civile”: persone sicuramente animate dalle migliori intenzioni, ma spesso digiune di qualsiasi esperienza e formazione
foto: Giordana Geromin
Sarà indispensabile, però, preparare
meglio i giovani ad affrontare il mercato globale, favorendo una mentalità più
aperta ed elastica, delle competenze
specifiche e sempre in aggiornamento
nei diversi settori produttivi, oltre che
(lo si ripete da tanti anni) una migliore
conoscenza delle lingue.
specifica. Non ci è voluto molto a capire che questi nuovi parlamentari, malgrado i meetup e le dirette streaming di cui tanto si vantavano,
stanno perdendo gradualmente la loro ventata di freschezza e novità
proprio per la loro incapacità di applicare, all’interno del movimento,
delle autentiche dinamiche democratiche, impaludandosi in sterili e interminabili discussioni tra “cittadini” in cui finisce per prevalere l’opinione, sempre definitiva e tranchant, di chi domina o possiede i mezzi di
comunicazione di massa.
Ora, come sempre succede in questo tipo di formazioni che si propongono di “mandare tutti a casa” senza possedere capacità di governo, si
notano le prime crepe: i dissidenti si contrappongono già agli amici del
capo difendendo la propria libertà di pensiero.
Anche qui ad Annone, nelle ultime e già lontane elezioni amministrative, è prevalsa l’opinione di “mandare tutti a casa” per scegliere una
formazione nuova e poco adusa al governo di un paese. Non è questa
la sede per esprimere un giudizio su questi quattro anni, ma solo per
suggerire uno spunto di riflessione: per cambiare la classe dirigente,
a livello nazionale e locale, possono bastare entusiasmo e voglia di
novità, o bisogna anche pretendere competenza, esperienza, precise
attitudini come, ad esempio, doti di previsione e pianificazione?
Il punto sul PAT
Giusto due anni fa terminava l’iter per la
predisposizione del documento preliminare al PAT (Piano di Assetto del Territorio). Con quest’atto la Giunta comunale
ha effettuato la ricognizione dei vincoli
esistenti nel vigente PRG (Piano Regolatore Generale) e ha individuato le linee
guida essenziali per la redazione del
nuovo strumento urbanistico.
Lo scorso mese di marzo la Regione del
Veneto, colpevolmente ritardataria, ha
approvato la documentazione con prescrizioni di carattere burocratico che,
come tali, non dovrebbero costituire eccessivo ostacolo all’Amministrazione.
Attualmente è in corso, sempre da parte
della Giunta, la stesura vera e propria del
PAT, con cui le zone del “vecchio” PRG
edificabili, possono restare edificabili, oppure essere modificate in non edificabili,
oppure ancora (con difficoltà) variate
in trasformabili. E ancora le zone ora
non edificabili possono essere rese solo
trasformabili o lasciate non edificabili.
In questa fase, quindi, si delineano le
scelte di carattere strategico di assetto
e di sviluppo del territorio, che sono di
fondamentale importanza per il futuro del
paese.
Per motivi di spazio, accenniamo qui solo
a un paio di questioni, sedimentatesi nel
tempo, con le quali gli Amministratori inevitabilmente dovranno adesso confrontarsi.
La prima è relativa alla destinazione da
assegnare all’attuale zona D2-commerciale, su cui insiste l’ex magazzino-deposito di legnami della ditta Berti in via
Postumia, lotto situato in un’area sensibile perché, in pratica, al centro del paese.
L’altra, ancor più delicata, riguarda la risposta da dare, tramite scelte urbanistiche, ai tanti cittadini che hanno chiesto
di togliere la classificazione di zona residenziale e/o produttiva dalla loro proprietà per ritrasformarla in zona agricola.
Appare superfluo ricordare come, fin dalla variante generale al PRG del 1997, abbiamo stigmatizzato, con dati oggettivi e
argomenti soppesati, l’eccessiva estensione di aree per l’edilizia civile e industriale/commerciale del nostro territorio
comunale che i Governanti nostrani sono
andati via via ad approvare. Denunce
La cucina della mensa scolastica
che hanno trovato ampio spazio anche
nelle pagine di questo giornale.
E’ comunque la “storia” di tanti Comuni
vicini e lontani, dove le rispettive Amministrazioni hanno massacrato il paesaggio
agricolo con inusitati ampliamenti di aree
urbane e produttive, spinte dalla frenesia
dell’imprenditoria edilizia, ma anche dalla
bramosia degli introiti - purtroppo effimeri
- nelle casse comunali dei proventi derivanti dai permessi a costruire.
Scenari diffusi, dunque, in cui talvolta conduzioni personalistiche, come nel nostro
paese, hanno ulteriormente avviluppato la
gestione dello strumento urbanistico.
Oggi, in tempo di crisi, le considerazioni
sul crollo di richieste di aree edificabili e
sui gravosi oneri dell’IMU potrebbero indurre a scelte opposte rispetto a quanto
perseguito in questi ultimi tre lustri. C’è
però una complicazione: la legge sugli
Enti locali dello scorso anno ribadisce
che i mancati introiti del Bilancio comunale vengono compensati con pari risorse in entrata o pari riduzioni in uscita. Ciò
vale, ovviamente, anche per i proventi
non realizzati con l’IMU, qualora alcune
aree venissero declassate.
Inoltre, completando questo intervento, la cucina degli impianti
sportivi potrebbe tornare alla funzione per cui era stata costruita, con la possibilità di essere utilizzata dalle Associazioni locali
senza vincoli gestionali durante l’anno scolastico.
L’Amministrazione attuale ha portato a termine la costruzione
della mensa scolastica iniziata dalla Giunta precedente. L’argomento è stato già trattato in queste pagine riguardo soprattutto
all’inopportunità di edificare una struttura del genere in quella
posizione.
Tutto considerato, però, viene da dire che forse sarebbe stato
opportuno e magari più economico pensare a un servizio centralizzato: una cucina unica per tutti e tre gli istituti scolastici di
via Marconi.
Comunque lo stabile ora c’è; però, ancora manca la predisposizione della cucina, il cui sito è stato ricavato in qualche modo
all’interno del fabbricato.
I pasti degli alunni continuano a venir preparati presso il manufatto attiguo agli spogliatoi degli impianti sportivi, realizzato per
un servizio sporadico - far da mangiare in occasione di sagre
e manifestazioni varie - e non certo per supportare un’attività
continua.
Ci crea qualche perplessità che l’allestimento della cucina venga ancora dilazionato da parte dell’attuale Esecutivo. Forse si
ritiene che prima o dopo il “tempo pieno” delle elementari e
il “tempo prolungato” delle medie possano cessare? Ma, se è
così, risulta difficile allora comprendere perché sono stati spesi
per la mensa oltre 400 mila euro, con l’accensione di un mutuo
di 103 mila euro che verrà estinto nel 2029. In fin dei conti,
i “tagli” sulla scuola erano una realtà anche al momento della programmazione dell’opera, per non parlare delle ricorrenti
ventate di discordanza per le attività didattiche pomeridiane.
“Equilibrio economico” del Rendiconto 2012
L’ “equilibrio economico” è uno degli indicatori finanziari tra i più emblematici del Bilancio “consuntivo”. Esprime le risultanze della
gestione della parte corrente di Bilancio, comprensiva del servizio del debito (interessi passivi più rimborso quota capitale dei
mutui), verificando l’equilibrio tra entrate e spese correnti. Quindi, assume importanza non solo ai fini contabili, ma anche a livello
gestionale: un disavanzo economico può essere infatti segnale di una non corretta gestione finanziaria dell’Ente.
Il Rendiconto 2012 del Comune di Annone Veneto segna, nello specifico, un rapporto percentuale di 3,29, evidenziando un’ulteriore contrazione. Prendendo come riferimento il precedente quadriennio, si registra una china continua di questo parametro: dal
9,6 del 2008 si è passati al 7,46 nel 2009, poi al 5,9 nel 2010 e al 4,04 nel 2011.
Il fatto è che, se non interverranno misure efficaci nel Documento di programmazione 2013, si potrebbe verificare una nuova
riduzione che avvierebbe la parte corrente del Bilancio (che corrisponde al funzionamento dell’Ente) a un risultato negativo. Dal
Rendiconto 2012 emergono altri due dati significativi. Il Bilancio comunale in uscita è ormai assorbito in gran misura dalle spese
fisse. In entrata, la pressione tributaria è in aumento, se pur lieve: in media 522 euro per residente nel 2012, contro i 513 del 2011.
Soluzioni capaci si attendono per l’anno in corso...
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Federalismo Italiano
municipalismo e regionalismo rimuovendo il paradosso per cui
i Comuni dipendono in parte dallo Stato e in parte dalle Regioni. In Germania quest’ultimo problema è stato da sempre risolto
consegnando la competenza ordinamentale sugli Enti locali ai
Länder (cioè alle Regioni).
Che fare?
Il federalismo fiscale ha segnato un ciclo sia pure breve (tre anni)
della storia italiana, durante il quale è sembrato che tale riforma
coincidesse con quella dello Stato. Poi la riforma è sembrata
passare di moda rispetto ai più gravi problemi che il nostro Paese ha dovuto affrontare: al ciclo del “federalismo fiscale” si è
sostituito il ciclo dello spread, con la sua tendenza a rafforzare i
poteri centrali.
Le difficoltà dell’attuazione corretta del federalismo italiano poggiano sull’aumento delle disuguaglianze sociali che ha portato a
Art. 3
Art. 5
(...) È compito della Repubblica rimuovere
gli ostacoli di ordine economico e
sociale, che, limitando di fatto la libertà e
l’eguaglianza dei cittadini, impediscono
il pieno sviluppo della persona umana
e l’effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all’organizzazione politica,
economica e sociale del Paese.
La Repubblica, una e indivisibile,
riconosce e promuove le autonomie
locali; attua nei servizi che dipendono
dallo Stato il più ampio decentramento
amministrativo; adegua i principi
ed i metodi della sua legislazione
alle esigenze dell’autonomia e del
decentramento.
– Costituzione itAliAnA –
– Costituzione itAliAnA –
Il federalismo italiano deve fare i conti con una reputazione
compromessa dagli innumerevoli episodi anche recenti, come
il rischio default della Regione Sicilia, come le vicende di “delinquenza comune” alla Regione Lazio e alla Regione Lombardia.
La crisi in corso evidenzia le questioni reali, senza però intaccare il federalismo in se stesso; mette in luce piuttosto i difetti delle
singole attuazioni regionali.
Qualcuno, per spiegare come mai il federalismo funziona bene
in Germania, negli Stati Uniti e in Svizzera, chiama in causa le
religioni (secondo tale teoria gli Stati protestanti sarebbero in
grado di sostenere sistemi di questo tipo, mentre in Italia la matrice cattolica favorirebbe, anziché il rigore, un certo lassismo
nella gestione della cosa pubblica). Ma questo non corrisponde
alla realtà: storicamente, il venir meno del senso dello Stato in
Italia non è attribuibile al cattolicesimo quanto, piuttosto, all’ideologia fascista che inquinò i costumi nazionali e le loro genuine
tradizioni (cattolica, socialista e liberale).
una sorta di “americanizzazione” della nostra società. Secondo
la Banca d’Italia, ad esempio, il 10% delle famiglie più facoltose
possiede oltre il 40% della ricchezza netta. In questi termini, con
la crisi in atto dentro un sistema economico globalizzato, sta venendo meno anche in Italia quel misto di evoluzione economicosolidale che era stata il vanto del nostro modello di sviluppo. Ciò
significa che solidarietà, sussidiarietà e garanzia del bene comune (valori costitutivi del nostro DNA) vengono posti in discussione e con loro la condizione necessaria della politica stessa.
Comunque a un attento osservatore non sfugge come sotto la
cenere il fuoco sia ancora vivo e la questione continui a porsi; il
lavoro sul federalismo fiscale sta proseguendo silenziosamente
e faticosamente, pur tra molti ostacoli
Se questa è la strada, occorre prima che le forze politiche genuinamente autonomiste indichino quale modello di federalismo
intendano realizzare in Italia: quello competitivo proprio del modello statunitense o quello solidale proprio del modello tedesco.
Su questi due sistemi fino a oggi le idee e la volontà della politica
non sono state molto chiare, nonostante la produzione di una
considerevole quantità di atti e documenti.
E’ la disuguaglianza, infatti, la vera patologia del nostro tempo
e, quando la forbice tra ricchi e poveri raggiunge i livelli italiani,
a essere minacciati sono il corretto funzionamento della stessa
democrazia e la coesione sociale.
Così la questione della tassazione immobiliare viene affrontata
senza una convinta e decisa scelta politica equa, se risulta che
nel 2011, a fronte di patrimoni residenziali degli italiani stimati in
Il modello competitivo si basa su forti poteri fiscali autonomi degli
Stati federati, modello che non sembra essere valido in Italia perché, consegnando poteri fiscali molto ampi alle Regioni e agli ottomila Comuni, si andrebbe incontro a un sistema di tipo feudale
con una giungla di imposte locali e con il risultato di spaccare
drammaticamente il paese.
Lo slogan del 75% delle tasse alle regioni del Nord, che costituisce la base del programma di alcuni Governatori padani, non ha
niente a che fare col federalismo, ma introduce il presupposto
per l’inevitabile secessione del Paese.
L’unica soluzione praticabile per l’Italia va perseguita per mezzo del modello federale solidale, basato essenzialmente sulle
compartecipazioni a grandi tributi statali, sui limitati tributi propri
(la cui ampiezza, rispetto alla situazione attuale, andrebbe forse
incrementata) e sulla perequazione.
Il federalismo solidale presenta però un rischio: quello di innescare un meccanismo finanziario di tipo parassitario anziché avviare una necessaria responsabilizzazione degli Enti locali, cui
pure è decentrata la quota principale del potere di spesa in Italia
(oltre l’80% di quella pubblica).
6.335 miliardi di euro, il 25% di tali beni è detenuto dal solo 5%
dei proprietari (pari a 1.588 miliardi, quasi l’intero ammontare del
nostro debito pubblico).
Va da sé che l’attuazione del federalismo presuppone un ripensamento, una revisione della Carta costituzionale. Sarebbe
auspicabile un Senato federale sul tipo del Bundesrat tedesco,
che svolga compiti diversi da quelli della Camera dei Deputati,
ridefinisca o meglio diradi certe forme di autonomia speciale, riduca l’elenco delle competenze concorrenti che intasano i lavori
della Corte Costituzionale, risolva una volta per tutte l’opzione tra
La Legislatura è appena iniziata, i risultati delle consultazioni
uniti al sistema elettorale vigente hanno prodotto un Parlamento
privo di maggioranze omogenee, e quindi una politica fragile e
poco credibile; non resta, dunque, che avere fede in quello che
Carlo Cattaneo ha scritto e cioè che gli italiani sono migliori nella
sventura che nella fortuna.
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Storie di emigranti
pesanti intimidazioni e non solo; infatti cinquemila di loro soffriranno anche la prigionia, trattati come nemici e rinchiusi in
campi di segregazione sparsi in tutto il Paese.
La guerra con i suoi nefasti effetti passa, tuttavia rimangono
latenti le svariate forme di razzismo, sempre presenti a ogni
latitudine, di chi si compiace di rimarcare gli aspetti negativi
dei nuovi arrivati; in questo caso, in nome di quella etnia angloceltica che gli australiani si promettevano di preservare.
a cura di Gianfranco Costini
Costruiamo l’Australia
E’ Francesca a raccontare un significativo episodio del suo primo anno di scuola, quando le compagne di classe, formando
un cerchio minaccioso attorno a lei, l’apostroferanno con l’epiteto di “dago” [straniero dalla pelle scura, in senso spregiativo]
alternato a dirty [sporco]. Sarà comunque il direttore dell’istituto a stigmatizzare l’accaduto e a redarguire severamente la
leader del gruppetto assieme alla madre che aveva cercato di
rivendicare i propositi dell’ “Australia bianca”.
Le “Storie di emigranti” non sottostanno a un disegno organizzato e rigoroso; l’attenzione, di volta in volta, si trasferisce
indifferentemente da un continente all’altro; consci che i nostri
compaesani sono andati un po’ dappertutto e fiduciosi che, per
correzioni e integrazioni, l’occasione di ritornare in luoghi e con
personaggi di qualche puntata anteriore è sempre possibile.
Affrontare però l’emigrazione in Australia senza una chiacchierata con Danilo Ruzzene, sarebbe stata un’imperdonabile
omissione. Comunque Danilo sapeva che sarebbe stato contattato e ci aspettava. Ancor oggi la sua presenza rammenta
la vigoria con cui, ventenne, è partito alla volta del “Continente
Novissimo”; così i suoi occhi espressivi, nel viso affilato, parlano di una persona generosa, schietta, leale.
Infatti Danilo testimonia il rispetto reciproco tra la comunità
La catena migratoria funziona anche per l’Australia, come abbiamo già riscontrato nel precedente numero della rubrica. Per
Danilo è il “barba” materno, Lorenzo Mazzaracca, a richiamarlo
nel settembre del 1951; così il nostro dopo un mese di mal di
mare arriva al porto di Adelaide, a un giorno e una notte di
treno da Sydney, che è la meta del viaggio. La “Cirenia” della
Flotta “Lauro” ha dovuto bruscamente cambiare rotta perché
stava affondando.
A ogni modo, trova subito da lavorare nella zona attorno alla
capitale del Nuovo Galles del Sud e, a differenza dello zio che
fa l’ortolano, lui invece scava la terra in profondità per ricavare
fogne e condotte.
1961, Armidale - Renzo e Gianni Vello (entrambi col cappello) sul nuovo ponte
ospitante e gli emigrati, il clima di solidarietà e di fratellanza
che si era venuto a creare fra tutti; amicizia spesso celebrata
con abbondanti bevute di birra che, anche per lui, qui è la più
buona del mondo.
Poi si mette in proprio; la sua impresa costruisce le piattaforme
Con gradevole sorpresa veniamo poi a conoscere che Danilo è
stato l’invitato principale di due programmi televisivi. Il primo, a
seguito di una performance da spericolato acrobata: è riuscito,
da solo, grazie alla sua agilità a demolire una canna fumaria
di un manufatto, alta venticinque metri, che era stata tirata su
un secolo e mezzo prima per gli ergastolani provenienti dall’Inghilterra; nessuna ditta si era assunta la responsabilità di tale
impresa, perché la struttura, pericolante, insisteva su una zona
densamente popolata. La seconda “compassata televisiva”
riguarda un premio per un una sorta di record, che lo showman sottolinea con una pacchiana iperbole fra gli scroscianti
applausi: aver messo in opera, durante la sua attività, una superficie di cemento tale da poter erigere un ponte immaginario,
largo una cinquantina di pollici, fra la baia di Sydney e lo stretto
di Messina…
1973, Smithfield - Néti e Gianni Vello, Francesca, Danilo con figli e suoceri
Costruire, erigere, edificare (in un contesto vergine come si
presentava l’Australia) è l’assunto che collega le “storie” di
questa puntata; filo conduttore quasi obbligatorio, quando si
considera che l’emigrazione veneta degli anni ’50 e ’60 è lì rappresentata dal 60% di muratori, carpentieri e manovali.
in cemento dove poggiano le case (di legno) e i manufatti a
completamento dell’opera. Danilo però, da buon veneto, vorrà
la sua tutta in mattoni e sarà la prima abitazione di Smithfield
edificata in tal modo.
Renzo e Gianni Vello sono figli di Néti e da lui hanno appreso il
mestiere di falegname. Giovanissimi emigrano in Svizzera nel
Canton Thurgau; dopo un anno e mezzo li attrae la voglia di
andare più lontano: Il mondo è grande e può offrire un’infinità
di chance. Così i due salpano per l’Australia, mentre il fratello Dino parte per l’Argentina, lasciando a Renato il compito di
continuare l’attività del padre nella bottega di Spadacenta.
Di certo non si risparmia durante la giornata; gli unici diversivi
sono una “Ford Mainline”, che beve benzina più di quanto faccia un cammello con l’acqua e la caccia nei boschi vicini dove
distribuisce equamente le cartucce per conigli e serpenti.
Intanto si sposa con Francesca Maccioni: la sua famiglia è di
origine sarda, lei però è nata in Australia. Suo padre Gonario è
emigrato da Nuoro nel 1922, lavora come tagliatore nelle piantagioni di canna da zucchero sotto il sole del Queensland, poi
spostandosi poco più a sud, in un’azienda che coltiva tabacco.
Durante il periodo dell’ultimo conflitto mondiale sarà più volte
minacciato di morte. E’ la triste condizione subita da tanti connazionali (e dagli emigrati tedeschi), che saranno oggetto di
Il loro viaggio è pagato dal Federal Executive Council (31.500
lire pro capite) e sanno che per un paio d’anni dovranno mettere a disposizione le loro braccia nella terra dei canguri, pena il
rimborso delle spese della traversata. E’ l’inverno australe (luglio) del 1961 quando arrivano a Bonegilla, una località a circa
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trecento chilometri da Melbourne. Il sito ora è stato riorganizzato nel “National Heritage”, un museo-memoriale agli immigrati.
Uno zoccolo di cemento alto due metri porta scritto che questo
luogo è “a symbol of post-war migration which transformed Australia’s economy, society and culture”. All’epoca, costituisce
la reception operativa in cui i nuovi sbarcati vivono in attesa
del posto di lavoro assegnato. Di lì ne passeranno, dal 1947
al1971, circa trecentomila: è la loro prima casa in “Aussie”.
Anche Renzo si fa imprenditore. Rimane però a costruire ponti: “cinquanta in cinquant’anni”, come ha modo di sottolineare
con orgoglio malcelato in una recente telefonata transoceanica,
da quello sul fiume Murrumbidgee nei pressi di Hay nel Nuovo
Galles del Sud, al viadotto sull’autostrada “M5” che collega il
“Kingsford-Smith Airport” a Sydney; tanto per citare le opere più
importanti della “Hood Construction”.
Gianni, cui dobbiamo un’esuberante testimonianza, racconta
del “freddo cane” patito in una delle baracche del “Block 13”;
alla fine sono sette le coperte per ripararsi ogni notte. Difatti
per tetto c’è giusto una lamiera: tutta la struttura è un ex campo
militare attivo durante la Seconda guerra mondiale. Però i due
fratelli vi rimarranno solo una quindicina di giorni; appena qualche mese prima, invece, tanti forzati ospiti di Bonegilla, frustrati e incattiviti per la prolungata attesa di un impiego, avevano
organizzato una violenta protesta, distruggendo, tra l’altro, la
stazione di polizia.
Ora, però, c’è bisogno di operai per costruire strade e ponti.
Renzo e Gianni diventano carpentieri sul momento, in fin dei
conti sanno trattare il legno. La loro prima occupazione è sopra
un bridge nei pressi di Armidale. E poi avanti e indietro nella
parte sud-orientale del Continente.
Bonegilla - “National Heritage”
Tuttavia non c’è solo il lavoro. Quando si è a diecimila miglia dal
proprio luogo di origine, pur ben inseriti nella nuova comunità,
il desiderio di trovarsi tra compaesani è fortemente sentito per
ricordare e rinforzare i “sapori” di casa. Ogni circostanza è buona; non solo le feste al “Sydney Trocadero” in George Street e
al “Club Marconi” di Bossley Park, ma qualsiasi celebrazione
familiare diventa occasione di affollati appuntamenti.
Gianni, con foga, ritorna a quegli anni e si avventura in un accorato tentativo di menzionare tutti i protagonisti, alternando
frammenti di episodi particolari alla commossa memoria per
chi ora non c’è più. E così: Vito e Renzo Florian, e gli Anese
(Paolo, Luigi, Dino, Giampaolo, Bruna e Pietro) e poi i Lazzarin
(Caterino, Maria, Luigi, Giacomo, Romolo), e quindi Bruno e
Lino De Bortoli, e ancora i Menolotto (Gabriele, Luigi, Giannino, Nevino, Teresa, Rosanna) e di seguito gli Scotti (Virginio,
Pietro, Rina), e Angelo Zuleni, Luciano e Gino Camilotto, Luigi
Pippo, Norma Griggio, Angelo Zavattin, Danilo Bozzetto, Nicola
Dal Zotto, Luigi Panzarin, Onella Ronchiadin, Gerardo Tallon,
Luciana Lucchese, Eulogio Pantarotto, Angelo Pessotto, Renato Pol, Aristide Furlanetto, Celso e Valerio Nogarotto, Luigi
Tasca, Primina Nobile, Maria Berti, Ugo e Antonio Miniutti, Neo
Stefenel, Nicolò e Luigino Lazzarin, Angela Salamon...
Comunque Gianni mal sopporta di faticare in luoghi dove la natura domina ancora incontrastata e selvaggia; preferisce i centri
abitati. Allora decide prima di cambiare ditta, poi di costituirne
una propria, sempre nel settore edilizio. Parramatta, Annandale, Hornsby, Drummoyne sono i quartieri di Sydney in cui la
“White Formwork” di John Vello non conosce sosta. Per una
decina d’anni, poi il rientro in Patria.
Insomma, ogni volta, ci si illudeva di essere ritornati a casa.
1964, Leichhardt - La famiglia Lazzarin al battesimo di Ricky (Enrico)
Anno Domini
a cura di Giovanna Ruzzene
25 giugno 1579
Il Chiar.mo Signor Daniele Foscarini per il
Serenissimo Dominio di Venezia […] Luogotenente Generale della Patria del Friuli
con l’esimia sua Curia, vista la sentenza
pronunciata dal Signor Fabricio della Frattina, giusdicente della Frattina con la quale il 10 agosto 1578 assolveva Giovanni
Pietro Bossi dei Venerij et Francesco de
Brinis di Annone dalla imputazione di omicidio premeditato nel caso della morte del
Signor Francesco Bellavite, ucciso con un
colpo di archibugio, la medesima sentenza come male et indebitamente pronunziata contro le leggi dell’Eccellentissimo
Consiglio dei Dieci, corresse, cancellò et
(continua)
annullò come pronunziata non fosse comandando di darne notizia per lettera al
Signor Fabricio con l’ordine che debba
rimettere in carcere i sopradetti Giovanni
Pietro et Francesco, accusati, nel termine
di 10 giorni, con minaccia che non rientrati sieno ritenuti quali disertori delli quali
nessuna considerazione si sarebbe tenuta nelle loro difese e passato tale termine,
lo stesso Signor Fabricio recar si debba
col processo alla presenza di Sua Chiarissima Signoria a ciochè osservato quanto
da osservarsi si possa giunger alla conclusione di questo caso come la giustizia
possa suggerire. (Archivio di Stato di Udine - Catastico)
E’ la notifica trascritta dal notaio della
Cancelleria di Udine, Valentino de’ Galli,
e inviata al nob. Fabrizio della Frattina,
che, in qualità di giusdicente, godeva dei
diritti e delle entrate feudali e inoltre am-
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ministrava la giustizia in alcuni territori di
Annone. La nobiltà friulana, infatti, che
aveva formulato atto di sottomissione alla
Serenissima nel 1420, continuava a mantenere i privilegi di cui beneficiava durante
il Patriarcato.
I Frattina, già da due secoli, possedevano beni o avanzavano diritti in loco, come
viene riportato nella petizione presentata
al primate di Aquileia, Marquardo di Randeck, e redatta il 13 settembre 1367 in
castro S.Viti.
Haec sunt bona vel iura requisimus notis investiri. In primis fortaliciam prati V.
Domini cum bonis et possessionibus et
confinibus [...]. Item in Anono tres medios mansos pheudum et unum medium
pheudum habitantiae de garito Gastaldie
Medunae [...]. Item in Ultrafossa quattuor
mansi [...]. Item in Spadacenta quarta parte mansi [...].
I nostri progetti sono i vostri
Le tematiche presentate in questa rubrica hanno lo scopo
di portare un costruttivo contributo di partecipazione
popolare ai molteplici aspetti socio - amministrativi del
nostro paese.
La posta dei lettori
a cura di Roberto Andrea Scotti
I nostri indirizzi, cui rivolgere le vostre missive, sono:
[email protected] oppure Redazione “Cinque
Stelle”, via Trento, 6 - 30020 Annone Veneto
Custodia e completamento dell’area sportiva
Una “rivolta elettorale”
Attuare modalità di un servizio per la custodia del palazzetto e
degli impianti all’aperto nonché programmare la costruzione di
un campo di calcio sussidiario sono due obiettivi che andrebbero perseguiti per implementare il polo sportivo comunale sotto
gli aspetti della conservazione del patrimonio e dell’organizzazione delle attività.
(…) I risultati elettorali delle politiche del 24 e 25 febbraio
sono stati sorprendenti per diversi aspetti, soprattutto
per chi aveva fatto particolare affidamento sui sondaggi,
che hanno sottostimato notevolmente il possibile risultato
del Movimento 5 Stelle, risultato ottenuto in seguito a un
cospicuo travaso di voti da partiti più tradizionali e con i
quali nel bene e nel male abbiamo avuto fino a oggi più
dimestichezza. Anche gli elettori di Annone hanno premiato
il partito anti-sistema di Beppe Grillo. “Un voto di protesta e
di speranza” che può avere proiezioni future pure in campo
amministrativo?
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La presenza di un incaricato può dare garanzie alle Società
sportive e agli utenti per un utilizzo ottimale delle strutture oltre
che fornire una vigilanza più estesa, anche a integrazione del
sistema di videosorveglianza attualmente installato.
L’Amministrazione comunale e i Sodalizi che usufruiscono degli impianti dovrebbero poi accordarsi per organizzare il servizio in cogestione. Beneficerebbero dell’iniziativa pure le scuole
che frequentano il sito sportivo ormai in modo continuato e sistematico.
Sarebbe poi da valutare l’opportunità di realizzare un campo
sussidiario di calcio, sull’area dietro il palazzetto dello sport, al
fine di preservare quello principale, che per il continuo uso va
soggetto a reiterate manutenzioni; ma soprattutto per accentrare e razionalizzare su spazi di gioco contigui un’attività sportiva
che viene effettua in due sedi diverse con evidenti inconvenienti di varia natura e aspetto.
La “casa” delle Associazioni
In attesa che l’Albo comunale delle Associazioni abbia compimento, potrebbe essere avviata l’idea di costituire un centro polivalente collocato in un’unica struttura: le libere forme
associative del paese potrebbero così disporre di un punto di
riferimento e di appoggio (tra l’altro, la sede) nonché realizzare
occasioni di incontro e di confronto, sulla base di regole definite
e condivise, e nel rispetto di ogni peculiarità.
Le Associazioni aderenti, seguendo un calendario prestabilito
settimanale e/o mensile, si servono degli spazi della “casa” a
rotazione e partecipano alle spese di gestione dei locali in misura proporzionale all’utilizzo.
E’ indubbio: si è verificata una “rivolta elettorale” di tantissimi cittadini, disperati di fronte all’inettitudine e all’egoismo
della classe politica nazionale.
Comunque il voto locale dà al Popolo della Libertà il primato con 568 voti, ma appena sotto di tre punti si trova il
Movimento Cinque Stelle, poi il Partito Democratico con
416 voti, la Lega con 255; 242 preferenze vanno a Scelta
Civica di Monti. L’esito elettorale di febbraio diventa ancora più esplicito alla luce dei risultati delle politiche 2008.
Pur considerando i 122 votanti in meno, per la Lega è una
débacle: perde 499 voti; il partito di Berlusconi 207 e i Democratici 98.
Ora come ora, ci pare azzardato considerare scenari futuri
trapiantando i recenti esiti elettorali sulle consultazioni comunali del 2014; anche perché elezioni politiche e amministrative hanno dinamiche spesso diverse.
Il notiziario comunale
(...) pochi giorni fa ho ricevuto il libretto informativo o meglio
il depliant pubblicitario del Comune, in quanto è pieno di
reclame; è anche infoltito da alcune pagine di iniziative pur
importanti e interessanti ma che non sono strettamente
legate all’attività dell’Amministrazione comunale. Ma che
significato ha un opuscolo del genere (…).
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La nuova edizione della pubblicazione comunale ha per titolo “Notiziario di Annone Veneto”, quindi bene ci possono
stare informazioni connesse a iniziative (sociali, culturali,
ricreative, sportive …) realizzate in paese da organizzazioni varie. E’ da augurasi che tutte, a rotazione, poi trovino
ospitalità nelle edizioni successive.
E’ pur vero però che le pagine dell’ultimo numero (peraltro
come le precedenti), sfrondate da sovrastrutture grafiche
e da contenuti accessori, non sembrano abbondare di informazioni sull’attività amministrativa. Così gli spazi residui
riportano gli argomenti di ciò che viene fatto dalla Giunta
comunale.
Registro Stampa n.06463 del 14.10.1998
Periodico di informazione, opinione e cultura
dell’Associazione “Per Annone”
Direzione, redazione, amministrazione e pubblicità
via Trento, 6
30020 Annone Veneto
Autorizzazione Tribunale di Venezia
n. 1209 del 16.12.1995
Amministratore
Giorgio Visentin
Direttore responsabile
Martina Moscato
Comitato di Redazione
Responsabile: Gianfranco Costini
Componenti: Maurizio Magarotto, Michele
Menolotto, Giovanna Ruzzene, Roberto Andrea
Scotti, Emanuel Trevisin
Progetto grafico
Emanuel Trevisin
Foto: archivio “Per Annone”
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30025 Fossalta di Portogruaro
Stampato su carta riciclata
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tel. e fax 0422 769141
Nord che scende a 289 voti (11,4%); in calo anche il CCDCDU 68 preferenze (2,9%) e Alleanza Nazionale 175 (7,4%).
Democrazia e libertà, Democratici di Sinistra e Lista Di Pietro, Rifondazione Comunista vengono scelti dall’elettorato di
Centro-Sinistra e Sinistra rispettivamente con 284 (8,9%), 135
(5,7%), 88 (3,7%) e 74 voti (3,1%).
I dati delle elezioni politiche
I riscontri statistici dei risultati delle elezioni politiche e delle
amministrative sono un altro aspetto che contribuisce a capire
meglio il paese in cui viviamo.
In “Cinque Stelle” di aprile 2009, sono state presentate le risultanze delle elezioni comunali dal 1946 al 2004 e di quelle
politiche fino al 1987; per quest’ultimo tipo di consultazioni si
provvede, ora, a coprire il periodo rimanente.
Un lustro dopo (9 aprile 2006) Forza Italia viene ridimensioComune di Annone Veneto - Elezioni Politiche - Liste coalizzate
70
I dati di seguito riportati, è bene evidenziarlo, sono riferiti alle
elezioni per Camera dei Deputati e le percentuali vengono
calcolate sul numero dei votanti. Inoltre sono indicati i risultati
delle forze politiche maggiori, omettendo quelle che hanno ottenuto percentuali trascurabili.
60
50
40
Anche ad Annone, l’esito delle elezioni del 5 aprile 1992 già
risente dello scandalo di “Tangentopoli”; infatti i due partiti che
saranno maggiormente coinvolti, Democrazia Cristiana e Partito Socialista Italiano, perdono l’8,2% e il 15,5% dei consensi
riferiti alle precedenti consultazioni, ottenendo rispettivamente
706 (28,8%) e 461 voti (18,3%). Il Partito Democratico della Sinistra (ex PCI) si aggiudica 184 preferenze (7,5%), il Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale, 65 (2,6%), Rifondazione
Comunista, 71, (2,9%) e il Partito Repubblicano, 50 (2%). No-
Centro Sinistra
30
Lista Monti
20
10
0
2001
2006
2008
2013
Fonte: Ufficio elettorale - Comune Annone V.
nata, 794 i voti (32%); la Lega Nord risale a 367 (14,8%), così
come Alleanza Nazionale 203 (8,2%) e l’UDC - Unione dei Democratici di Centro (parte del CCD-CDU) 153 (6,2%). L’Ulivo (il
raggruppamento di forze riformiste, già presente sotto diverse
forme dal 1995) raccoglie 523 preferenze (21,1%), La Rosa nel
Pugno - Laici Socialisti Liberali Radicali, 44 (1,8%) e l’Italia dei
Valori - Lista di Pietro, 41 (1,7%).
Comune di Annone Veneto - Elezioni Politiche
Iscritti a votare
Centro Destra
Votanti
Anno
Maschi
Femm.
Totale
Maschi
Femm.
Totale
(%)
1992
1382
1449
2831
1209
1239
2448
86,5%
1994
1439
1504
2943
1246
1292
2538
86,2%
1996
1473
1535
3008
1230
1283
2513
83,5%
2001
1573
1620
3193
1247
1284
2531
79,3%
2006
1369
1418
2787
1241
1238
2479
88,9%
2008
1382
1436
2818
1221
1223
2444
86,7%
Appena due anni e si ritorna alle urne (13 aprile 2008). La
Lega Nord raddoppia i consensi, 754 (30,8%); il Popolo della
Libertà (Forza Italia più Alleanza Nazionale) si attesta a 775
voti, il Partito Democratico (sorto dalla “radice” de L’Ulivo) a
2013
1403
1421
2824
1162
1160
2322
82,2%
Elezioni Politiche 2013 - Risultati del voto
Fonte: Ufficio elettorale - Comune Annone V.
Nazionale
vità: Lega Autonomia Veneta riceve 169 consensi (6,9%) e la
Lega Nord si afferma con 424 (17,3%) .
Il terremoto politico a seguito dell’inchiesta giudiziaria sulle
tangenti (“Mani pulite”) provoca la scomparsa dei partiti che
governavano il Paese fino ad allora e lo spazio viene occupato
da nuove formazioni e riformulato da inedite alleanze che caratterizzeranno le successive Legislature.
Regionale
Provinciale
Comunale
Partito Democratico
25,4%
21,6%
25,5%
17,2%
Popolo della Libertà
21,6%
18,5%
18%
24,5%
4,1%
10,4%
6,6%
10,9%
25,5%
26,5%
29,1%
24,3%
8,3%
10,1%
9,1%
10,4%
15,1%
12,9%
11,7%
12,7%
Lega Nord
Movimento 5 Stelle
Scelta Civica - Monti
Altri Partiti
Fonte: Ministero dell’Interno
Il responso elettorale del 27 marzo 1994 riscontra l’affermazione di Forza Italia, 829 voti (34,2%), la formazione creata in
pochi mesi dall’imprenditore televisivo Silvio Berlusconi, e l’incremento della Lega Nord, 526 voti (21,7%). Il Partito Popolare
(uno dei raggruppamenti di ispirazione cattolica, che andrà, in
seguito, a collocarsi nel Centro-Sinistra), realizza 387 preferenze (15,9%); 233 (9,6%) il Partito Democratico della Sinistra,
172 (7,1%) Alleanza Nazionale (ex MSI-DN); 84 (3,5%) Rifondazione Comunista, 78 (3,2%) il Partito Socialista e 53 (2,2%)
la Federazione dei Verdi.
514 (21%), l’UDC a 131 (5,7%); e 56 schede (2,9%) vanno
all’Italia dei Valori.
La recente tornata elettorale (24 febbraio 2013) riporta, pure
ad Annone, il successo del Movimento 5 Stelle, 565 consensi
(24,3%) a danno soprattutto della Lega Nord che ne racimola
265 (10,9%). Il Popolo della Libertà ottiene 568 (24,5%) preferenze, il Partito Democratico 416 (17,9%) e Scelta Civica - Con
Monti per l’Italia 242 (10,4%).
La consultazione elettorale del 21 aprile 1996 vede il pieno
successo della Lega Nord con 885 voti (36,8%), il decremento
di Forza Italia 544 (22,6%); i risultati positivi per Alleanza Nazionale 191 voti (7,9%) e per i Cattolici di Centro e Centro Destra (CCD-CDU) 152 (6,3%), mentre il Centro e Centro sinistra,
rappresentato dai Popolari-Unione Democratica e da Rinnovamento Italiano, raggiungono assieme l’11,7% (283); la Sinistra
(Partito Democratico della Sinistra e Rifondazione Comunista)
il 12,9% (288).
Nel 2001 (elezioni del 13 maggio) Forza Italia raggiunge il suo
massimo storico dei consensi, 965 (41%) a scapito della Lega
7
“Per Annone”: edizioni
Continua l’attività pubblicistica di “Per Annone”: l’ultimo libro
nato è “San Vitale di Annone” di Renata Zanni e Leandro Pitton, il quinto di una serie che nel tempo ha aggiunto preziosi
tasselli alla documentazione “scritta” sul nostro paese e sulle
nostre origini, mediante lo studio e la paziente raccolta di documenti, testimonianze e immagini.
Prosegue poi ininterrottamente dal 2001 la stampa del calendario di anno in anno dedicato a diverse tematiche relative al
nostro territorio e alle attività che in esso si attuano.
C’è la consapevolezza che tali iniziative assumeranno ancora
più valore mano a mano che gli Enti locali andranno tra non
molto a unirsi fra loro: curare e coltivare all’interno di queste
nuove realtà politico-amministrative le peculiarità apporterà un
significativo contributo per non disperdere le proprie identità.
“Per Annone”: informazioni
Sono 61 le edizioni del periodico “Cinque Stelle” che con questo numero
inizia il 19° anno di pubblicazione: una presenza costante e precisa con articoli di informazione e opinione sull’attività politico-amministrativa in paese,
rubriche sulla nostra storia e spazi dedicati alle iniziative di “Per Annone”.
Per ampliare la trasmissione di notizie, nel portale dell’Associazione, all’indirizzo www.perannone.it, è attivo già da tre anni il servizio “News” dove sono
riportate manifestazioni e attività realizzate in paese da Enti e Associazioni
(per le Società sportive vengono segnalati anche gli impegni in trasferta).
Registrandosi alla Newsletter, si potranno ricevere regolarmente le comunicazioni nella propria casella di posta elettronica.
Da settembre sarà inoltre attiva anche una pagina Facebook per consentire
agli iscritti di mettersi in contatto con “Per Annone” per scambi di comunicazioni, notizie, esperienze.
Si stanno, poi, avviando le procedure per realizzare la visione, in diretta
live streaming, delle sedute pubbliche del Consiglio comunale; un ulteriore
servizio che “Per Annone” vuole offrire per promuovere la coscienza civile e
la partecipazione dei cittadini alla vita del paese e alle attività del Comune.
“Per Annone”: manifestazioni
“Carnevale a teatro”, “Far fiò - quattro chiacchiere con …” e
“Note di Natale” sono i tre eventi annuali, cardine dell’attività
culturale della nostra Associazione, ai quali si uniscono, sotto
l’aspetto socio-turistico, l’escursione primaverile per la conoscenza dei beni architettonici e paesaggistici del territorio veneto e friulano e il ritrovo gastronomico abbinato a manifestazioni folkloristiche di qualità.
Una novità per l’autunno: la presentazione di un CD con la
raccolta dei documenti dell’archivio storico della Parrocchia di
“San Vitale Martire”, che concretizza l’ambizioso progetto di fotoriproduzione dei registri dei battesimi, matrimoni e morti dal
1620 al 1866. Si tratta di un inestimabile patrimonio di testimonianze, memoria della nostra comunità cristiana e civile, che
diventa finalmente accessibile.
LUCIANO TESO
AGENTE E DEPOSITARIO “PERFETTI”
PER LE PROVINCE DI VENEZIA E TREVISO
Via Quattro Strade, 25 A - 30020 ANNONE VENETO (Ve)
Tel. 0422 769077 - Fax 0422 868300
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Via Fosson, 30 - 30020 Giai di Annone Veneto (VE)
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