“Passione, Progettualità ed Azione a servizio dell`Umanità”

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“Passione, Progettualità ed Azione a servizio dell`Umanità”
108 Ya
Anno Sociale 2009-2010 - N. 3
Governatore Vittorio Del Vecchio
Rivista del Distretto 108 YA dell’Associazione Internazionale dei Lions Clubs
“Passione, Progettualità ed Azione a servizio dell’Umanità”
I Governatori del Multidistretto Italy a Napoli
XIV CONFERENZA D’INVERNO
Gerace Calabria - Duomo Benedettino
La donazione del sangue dal
cordone ombellicare
Testo da inserire
STAMPATI PROMOZIONALI PER LA GRANDE DISTRIBUZIONE
Sede di Avellino
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2 La partecipazione attiva dei soci
IL GOVERNATORE
3 Perché la Conferenza d’Inverno a Malta ?
CONFERENZA D’INVERNO
4 Malta: Regina del Mediterraneo
L A V I TA D E L L’A S S O C I A Z I O N E
5 Nuova occasione di intima soddisfazione per il Distretto108YA
6 Il Consiglio dei Governatori del Multidistretto visita a Napoli
7 Napoli Capitale del Lionismo Italiano
8 3° Gabinetto Distrettuale
10 Una speranza nel cambiamento dei Lions
11 Associazionismo Lions, una possibile risposta alla solitudine
12 Una bella “squadra” nel segno del tema internazionale
14 Dove vanno i Lions Clubs……..
16 Prepariamo i futuri presidenti di clubs?
17 La raccolta di buste affrancate usate: un service a costo zero
18 Il cordone ombelicale e le cellule staminali
20 Dissesti idrogeologici: eventi naturali o responsabilità dell’uomo?
22 L’abitazione di Giuseppe Moscati
24 I lions al servizio degli altri
25Le malattie tumorali: sviluppare una coscienza della prevenzione
26 Correre è la parola d’ordine
27 Considerazioni sull’ epidemia da virus influenzale A/H1N1
28 Il piu’ importante dei diritti umani: il diritto alla vita
29 Lo slancio creativo
30 “Lions Youth Exchange” e la Carta Universale dei Diritti del’Uomo
33 Sotto il segno del Campo Vesuvio
LA VOCE DEI LION S
La Rivista del Distretto
108Ya
Editore
The International Association
of Lions Clubs
Distretto 108 Ya
Anno sociale 2009- 2010
Autorizzazione del Tribunale di Vibo
Valentia
n. 51/1983 del 3 gennaio 1983
Governatore
VITTORIO DEL VECCHIO
Direttore Responsabile
Giuseppe SpaGnuolo
Responsabile Redazionale
SABATO RUGGIERO
Redazione
Francesco Napoletano
Sergio Pizzolla
Raffaele Tagliamonte
Prisco Cutino
Ernesto Genoni
Maria D’Apice
Ciriaco Rago
giovanni di caro
Nicola Clausi
Sandro Scoppa
Maurizio Bonanno
34 La VII Circoscrizione in assemblea
35 L’ XI Circoscrizione ricorda la figura di Leonzio Pilato
36 L. C. Benevento Arco Traiano - Alla riscoperta del territorio
e delle produzioni tipiche sannite
38 L. C. Sala Consilina – Vallo di Diano - Borsa di studio per un giovane medico
40 L. C. Nocera Agro - Un sorriso ai bambini meno abbienti
41 L. C. Capri - Consulta sulla immigrazione promossa dai lions
41 L. C. Caserta Reggia - Caserta Terra di L. - Piacere di vivere e concetto di felicità
42 L. C. Castellammare di Stabia T. - Una giornata d’arte, cultura e tradizioni
Impaginazione, grafica e stampa
43 L. C. Palma C. Vesuvio Est - Epifania in musica a Ottaviano
Poligrafica Ruggiero
44 L. C. Napoli Svevo - Giustizia, ambiente, etica: tre parole magiche per i Lions
46 L. C. Napoli Capodimonte - Contributo della chimica nella soluzione dei proZ. Ind.le Pianodardine
blemi della società
Avellino
47 L. C. Salerno Duomo - La violenza è un male che colpisce i più deboli
Tel. 0825 628411
48 L. C. Cava - Vietri - Festa degli auguri 2009 e Visita del Governatore
48 L. C. Benevento Host - Festa degli auguri e LIV Charter
La redazione si riserva il diritto
49 L. C. BN “Arco Traiano” - La solidarieta a supporto della ricerca scientifica
di modificare gli articoli per
esigenze editoriali.
50 L. C. Nola – Marigliano – Palma Campania V. E. “……promuovere i principi di buon governo e di buona cittadinanza”
Per la pubblicazione sulla rivista 108Ya
52 L. C. Napoli 1999 - Cronaca di un gemellaggio
gli articoli devono essere in Word
54 L. C. Morra De Sanctis Alta Irpinia - L’Unità d’Italia e le Istituzioni
e le immagini in f.to Jpg
55 L. C. Capua C. H. - La brigata b.“Garibaldi” ospita una delegazione dei lions
da inviare all’indirizzo di
56 L. C. Nola “G. Bruno” - “……essere cauto nella critica, generoso nella lode,
posta elettronica:
sempre mirando a costruire e non a distruggere.”
[email protected]
57 Il Lions Club Salerno Arechi al servizio di chi soffre
Si prega apporre la firma
58 L. C. Caserta Terra di L. - Una iniziativa realizzata con spirito di vera solidarietà
e la carica agli articoli
59 L. C. Salerno Host - Terzo corso di formazione all’uso del defibrillatore
PER IL NUMERO 4
60 L. C. Aversa Città Normanna - Torneo di burraco: raccolta fondi per Haiti
INVIARE I TESTI
61 Bando di concorso per borse di studio Premio “Antonio Salzano”
ENTRO
IL PROSSIMO
62 L. C. Santa Maria C. V. - Kermesse raccolta fondi per il restauro del campanile
30
MARZO
2010
63 Bando per borse di studio Premio “Emma Sorace”
64 L. C. Napoli “Megaride” - Bando per borse di studio “Paolo Brancaccio”
S O M M A R I O
EDITORIALE
La partecipazione attiva dei soci
Avv. Giuseppe Spagnuolo
E D I TO R I A L E
Direttore responsabile Rivista 108YA
2
Siamo giunti a metà del cammino di direzione
del mezzo di comunicazione delle attività dell’associazione e appare doveroso esaminare la situazione
dei soci.
Qualcuno ha parlato della fuga dei soci, altri
hanno denunciato la non partecipazione dei soci
alla vita del club, la loro disaffezione o la poca
attenzione alle iniziative che vengono diligentemente proposte e attuate.
Attualmente al nostro distretto appartengono
145 clubs dislocati in tre Regioni (Campania,
Basilicata e Calabria) con 4410 soci, di cui 875
donne e 3535 uomini. Nell’ultimo periodo sono
andati via per vari motivi 166 soci, mentre sono
stati accolti 81 nuovi soci e altri sono in corso di
regolarizzazione.
Le osservazioni da fare sono due: da un lato,
appare evidente che non c’è alcuna fuga degli associati, perché la fisiologica turnazione, dovuta a
decessi, malattie, problemi familiari, trasferimenti,
cariche istituzionali, nomine ed altro, è contenuta
nella percentuale del 3%. L’ingresso di forze nuove,
soprattutto giovanili, è in forte ripresa e mostra la
tendenza di incrementare la partecipazione in
diretta proporzione alla sempre maggiore visibilità
dell’impegno profuso nel sociale e alla scelta delle
problematiche affrontate.
Dall’altro lato, occorre prendere atto che la libera partecipazione ad una associazione di servizi
comporta necessariamente l’impegno, la dedizione,
la cura e l’attenzione da parte di chi conduce e
guida, come leader, mentre la parte che è guidata
deve essere coinvolta nella passione e ispirata, come
una naturale catena o cinghia di trasmissione. Ecco
perché l’incarico di leader o la nomina di rappresentante dei vari organi associativi dura un tempo
limitato e consente a tutti la rotazione e la fattiva
partecipazione.
Quando vengono in rilievo situazioni particolari,
come la mancata presenza di alcuni soci o anche di
gruppi di soci alla esecuzione dei services o anche
alle riunioni, occorre ricercare le cause: bisogna anzitutto
dialogare con gli assenti per
conoscere i motivi, fare l’autocritica circa la possibile
omessa informazione tempestiva dell’evento, valutare il
contenuto delle scelte operative sui temi di attualità e di interesse, per venire
incontro alle aspettative di tutti, esaminare le giornate e gli orari individuati, che possono essere
incompatibili con i partecipanti, insomma, occorre
andare incontro agli assenti, per ripristinare quella
catena che si è interrotta.
Vi può essere, tuttavia, una causa strutturale,
dovuta a situazioni oggettive, che porta al mancato interesse di alcuni soci alla partecipazione attiva
alle manifestazioni del club.
Si possono rilevare due fattispecie: l’una relativa alle piccole associazioni, vi sono nel distretto
35 clubs con meno di 20 soci (alcuni anche con
soli 6 soci). Ciò può capitare quando si ricorre alla
istituzione di un nuovo club per contrasti con il
club di appartenenza o per ragioni personali, ma è
evidente che tale scelta è in contrasto con i fini
etici proclamati dall’associazione. L’altra relativa
al numero di clubs, che, a volte, è eccessivo per
ciascun territorio (si pensi che a Napoli ve ne sono
ben 26, a Salerno 8). Non vi sono regole statutarie
rigide per combattere tali cause, che vanno
affrontate con il buon senso, per accorpare le piccole unità ovvero per creare sinergie con l’unione
organizzativa negli eventi e la collaborazione reciproca con scambi di informazione, o anche con la
ricerca di nuovi soci.
Per il prossimo semestre possiamo far tesoro del
monitoraggio e cominciare a far conoscere tempestivamente il programma delle attività, che è utile
ai soci, ma anche agli altri clubs nella scelta degli
eventi e a quanti vivono con interesse la vita associativa e leggono la presente rivista.
Perché la Conferenza d’Inverno a Malta ?
Avv. Vittorio Del Vecchio
La Conferenza d’Inverno ha sempre rappresentato, per consolidata tradizione, non solo un momento di grande aggregazione fra i soci dell’intero
Distretto, ma soprattutto un momento di riflessione
e di approfondimento culturale sulle tematiche di
valenza umanitaria e sociale poste a base delle attività distrettuali.
E Malta è la sede più idonea per il raggiungimento di queste finalità.
L’isola rappresenta una meta turistica di riconosciuta importanza internazionale per la bellezza del
suo territorio e per il complesso mosaico delle testimonianze delle tante civiltà che si sono su di essa
incrociate: dalla fenicia alla cartaginese, dalla
romana alla bizantina, alla normanna e poi aragonese, ed infine alla francese ed inglese.
La ricchezza dei reperti archeologici e delle opere
d’arte, che si possono ammirare nell’isola, consentono momenti di grande arricchimento culturale. Basti
pensare alle opere del Caravaggio ed a quelle dell’italiano Mattia Preti, il Cavaliere Calabrese, come
fu denominato, nativo di Taverna in Calabria, che
dopo aver lasciato in tutto il 1600 la sua significativa impronta di pittore ispirato al luminismo caravaggesco a Napoli ed in Calabria, visse a Malta per
oltre tredici anni realizzando circa quattrocento
opere tra tele ed affreschi.
Nelle organizzate visite guidate potremo certamente trovare motivazioni più profonde e stimoli più
forti per dare maggiore concretezza al service
distrettuale sulla valorizzazione dei beni culturali
anche quale occasione di sviluppo sociale ed economico del territorio, che é in corso nel nostro Distretto.
Ma non dobbiamo dimenticare che il lionismo è
chiamato ad offrire un proprio contributo all’evoluzione della vita sociale e politica diffondendo i propri valori etici e culturali.
Non dobbiamo dimenticare che la comprensione
tra i popoli del mondo, che rappresenta la finalità
più alta del nostro movimento, passa attraverso
l’approfondimento delle problematiche del nostro
tempo per favorire un sereno dialogo tra culture,
tradizioni e religioni diverse, un dialogo che sia
improntato alla tolleranza e
al rispetto della dignità e
libertà di ogni persona.
Mai come in questo
momento in cui assistiamo ad
una trasformazione epocale
della società per la velocità e
l’intensità con cui idee,
uomini e beni circolano al di là delle frontiere dei
singoli paesi, è necessario che i Lions facciano sentire la loro voce, diffondendo il loro messaggio che
è certamente autorevole e credibile perché non
influenzato da interessi di parte, ma ispirato al perseguimento del bene comune.
Il Mediterraneo è lo scenario di questi cambiamenti, caratterizzati da crescenti flussi migratori e
deve quindi riprendere il suo ruolo storico a livello
europeo e mondiale.
Il partenariato euro-mediterraneo, iniziato con la
conferenza Euro-mediterranea di Barcellona del
1995, deve continuare il suo corso per fare in modo
che tra i Paesi della riva sud del Mediterraneo ed i
Paesi dell’Unione Europea si instauri, insieme agli
accordi e trattati dei governi, una fattiva collaborazione tra le rispettive società civili, unica garanzia di
un reale sviluppo culturale ed economico.
Se il Mediteraneno rappresenta tutto questo ed
allora è opportuno che da Malta, che è al centro di
questo mare, parta un messaggio che indichi con
chiarezza i criteri fondamentali per la creazione di
una società che da una parte accolga i principi di
solidarietà e di accoglienza e dall’altra assicuri il
rispetto di una vita ordinata e generatrice di comune benessere.
Ecco l’ulteriore motivazione della scelta di Malta
per la nostra Conferenza di Inverno che si propone
di riflettere e far riflettere tutti sulla necessità di
una integrazione degli immigrati tra tutela dei diritti fondamentali dell’uomo ed esigenze sociali ed
economiche dei paesi di accoglienza.
Ed allora Lions del Distretto 108 YA tutti a Malta
per tale impegno di così grande valenza umanitaria
e sociale.
LA VITA
I L GDELL’ASSOCIAZIONE
O V E R N ATO R E
Governatore 108 YA
3
Malta: Regina del Mediterraneo
Prof. Antonio De Caro
CONFERENZA D’INVERNO
Segertario Distrettuale
4
La scelta di Malta, per la Conferenza
d’Inverno, è una ulteriore conferma della sua centralità ed importanza nelle vicende storiche e geopolitiche del Mediterraneo. Stato insulare della
Europa meridionale, a circa 90 km. dalla costa sud
orientale della Sicilia, è formato da due isole principali, Malta e Gozo, dall’isolotto di Comino e da
qualche scoglio minore. Questo arcipelago poggia
sullo zoccolo continentale italiano ed è costituito
da sedimenti calcarei marini Ha una struttura tipicamente tabulare, la cui massima altezza è il Nadver
Towwer di appena 239 metri.
Sede di una originale civiltà preistorica, anteriore a quella greca, Malta dovette la sua precoce
importanza storica alla posizione strategica posta
all’imbocco del Mediterraneo orientale. Fu colonia
fenicia, poi cartaginese e, durante la seconda guerra punica, fu conquistata dai romani, formando il
municipio di Melita dipendente dalla provincia di
Sicilia. Successivamente annessa all’impero d’Oriente
rimase possedimento bizantino e subì le invasioni
dei vandali e degli ostrogoti finchè passò in mano
agli arabi che vi regnarono per oltre duecento anni.
Nel 1091 Ruggiero il Normanno la tolse ai mussulmani e la unì alla Sicilia di cui seguì le sorti per più
di quattro secoli passando, poi, agli angioini ed agli
aragonesi.
Malta tornò indipendente nel 1529 quando l’imperatore Carlo V l’attribuì in feudo ai Cavalieri di
San Giovanni; questi sconfitti dai turchi ed espulsi
da Rodi trasferirono la propria sede a Malta (prendendo il nome di Ordine di Malta) e fecero dell’isola una piccola ma agguerrita potenza militare, in
continua lotta contro l’impero ottomano ed i suoi
vassalli barbareschi. A tale periodo, contrassegnato
da prosperità economica e da una notevole fioritura culturale, risalgono le fortificazioni e la cittadella della Valletta, fatta erigere a partire dal 1566 dal
gran maestro J. P. de la Vallette, che aveva sostenuto e respinto l’assedio degli ottomani, arginando
così la loro espansione nel Mediterraneo. In seguito
alla sconfitta dei turchi a Lepanto ed al mutare degli
equilibri europei fu ridotta l’importanza dell’Ordine,
il cui declino fu accompagnato anche da sollevazioni popolari e Napoleone Bonaparte, in viaggio per
l’Egitto, conquistò Malta e pose fine alla sovranità
dell’Ordine. In seguito ad un’insurrezione filo-borbonica, appoggiata dagli inglesi, i francesi dovettero capitolare, dopo due anni di assedio. Con il trattato di Amiens Malta doveva essere restituita
all’Ordine ma gli inglesi continuarono a presidiarla e
con il successivo trattato di Parigi, nel 1814, ebbero
la sovranità come colonia della corona britannica.
Durante il XIX secolo Malta vide crescere la propria importanza strategica, prima come avamposto
inglese nel Levante e, poi, dopo l’apertura del canale di Suez (1869) come uno dei capisaldi della nuova
rotta per l’India. L’evoluzione verso l’autogoverno
riprese nell’immediato dopoguerra e, dopo una serie
di trattative ed accordi, nel dicembre 1974 una
riforma costituzionale trasformò l’arcipelago in
repubblica, sempre nell’ambito del Commonwealth.
Dal 1 maggio 2004 la repubblica di Malta è
membro dell’Unione Europea e dal 1 gennaio 2008
ha adottato l’euro come moneta. Presidente della
Repubblica, attualmente, è S. E. George Abela.
Possiamo aggiungere che, nonostante le varie occupazioni, Malta ha conservato sia nell’arte, sia nella
parlata l’influenza e la vicinanza della Sicilia, con la
quale ha avuto sempre continui contatti, tant’è che
il maltese, che sostituì l’italiano nel 1934, divenne
lingua ufficiale, insieme all’inglese, ed è l’unico tipo
di arabo scritto in caratteri latini con l’aggiunta di
qualche segno diacritico che risente nella fonetica,
nella fraseologia e nella sintassi dell’italiano, con
molte parole simili al siciliano. Nello stesso tempo
bisogna ricordare che, soprattutto con la presenza
dell’Ordine dei Cavalieri, molti artisti italiani lavorarono a Malta, come Caravaggio, Preti, Floriani,
Mazzuoli che hanno lasciato opere significative e di
grande rilievo artistico.
Molto di più della lunga e ricca storia di Malta,
comunque, potremo scoprire in occasione della prevista Malta Experience Show del pomeriggio di
venerdì 26 febbraio prossimo, come previsto dal
programma della Conferenza d’Inverno.
Nuova occasione di intima soddisfazione per il Distretto108YA
Prof. Avv. Ermanno Bocchini
La vocazione internazionale del nostro Distretto
trova nuova occasione di intima soddisfazione per la
venuta a Napoli di tutti i Governatori del
Multidistretto Italy in visita al nostro “Centro
Internazionale di ricerche per lo sviluppo e la pace
dei popoli”.
Questo incontro che premia l’impegno civico del nostro Governatore Avv. Vittorio Del Vecchio
si è arricchito con la presenza del Direttore
Internazionale, dott. Enrico Cesarotti, e del Direttore
Internazionale emerito, Prof. Pino Grimaldi e del
candidato alla carica di Presidente Internazionale,
Past Direttore Internazionale, ing. Giovanni Rigone..
Il Multidistretto Italy guarda, oggi, con simpatia
al nostro Distretto perchè un Multidistretto forte e
coeso può aprire nuovi e più ampi orizzonti alle
legittime aspirazioni degli amici che hanno le doti,
l’esperienza e le capacità per guidare l’Associazione
Internazionale sul piano mondiale come è stato in
un passato non lontano con Pino Grimaldi e come
sarà, nell’augurio di tutti, con la grande umanità di
Giovanni Rigone.
Intanto, oggi, tutte le forze del Multidistretto
debbono dare il massimo di contributo al Forum
Europeo di Bologna che sotto la guida di Paolo
Bonardi, prestigioso Past-Direttore Internazionale,
guiderà l’Italia nel grande orizzonte dell’Europa, per
esaltare ciò che di specifico e di caratterizzante è
nel Lionismo Europeo, oggi, che rapidi mutamenti
sociali ed economici impongono alle Organizzazioni
Internazionali accelerazioni storiche imprevedibili
ieri, se si ha la capacità di accettare la sfida al cambiamento che è nella natura stessa delle cose e della
storia umana.
Intanto le grandi Organizzazioni non governative
di Europa (oltre 400) presenti nel Consiglio d’Europa
riconoscono, oggi, sul piano internazionale, la lungimiranza della visione dei Lions che con la Carta
della cittadinanza umanitaria antepongono ai diritti l’adempimento dei doveri dei cittadini d’Europa
verso l’Europa.
Il 1° ottobre 2009 la Conferenza delle
Organizzazioni Non Governative del Consiglio
d’Europa ha approvato il “Code of good practise”,
dando ufficialmente alla nostra Carta della buona
cittadinanza europea umanitaria un grande e definitivo avallo e riconoscimento.
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Rappresentante del Lions Clubs International
presso il Consiglio di Europa
5
Il Consiglio dei Governatori del Multidistretto visita a Napoli il
Centro Internazionale di Ricerche sulla Cittadinanza Umanitaria
Dott. Renato Rivieccio
I L P A S TG O V E R N ATO R E
Coordinatore Centro Internazionale di Ricerche
sulla Cittadinanza Umanitaria
6
Grande attenzione è stata rivolta dai Governatori dei 17
Distretti Lions italiani al nostro “Centro Internazionale di
Ricerche sulla Cittadinanza Umanitaria” nel corso della
visita avvenuta a Napoli il 23 gennaio u.s. presso la sede di
rappresentanza sita nella Camera di Commercio.
Erano presenti tutti i Governatori dei vari Distretti
Lions d’Italia accolti dal Governatore Vittorio Del
Vecchio, dal Direttore scientifico del Centro, l’immediato
Past Direttore Internazionale Ermanno Bocchini, e dallo
scrivente.
Gli ospiti, dopo al visita alla sede del Centro, sono stati
accolti nella aula del “Parlamentino” della Camera di
Commercio, dove si è svolto il programma dei lavori.
E’ stato rivolto agli ospiti un indirizzo di saluto da parte
dell’on.le Vito Amendolara, decano della Camera di
Commercio di Napoli, seguito dagli interventi di benvenuto del Governatore, dei due Vice Governatori del Distretto,
del presidente del Multidistretto Leo Marco del Prete, del
Past Presidente Internazionale Pino Grimaldi ed infine del
Direttore Internazionale 2009-2011, Enrico Cesarotti.
La prima fase dei saluti si è conclusa con l’intervento del
Presidente del Consiglio dei Governatori Achille Ginetti,
che ha rivolto un vivo plauso per la forte iniziativa che
vede impegnati i lions, e segnatamente il nostro Distretto,
che, primo nel mondo, ha avuto l’onore di avviare la costituzione del “Centro” dando vita alla sperimentazione del
nuovo percorso che porta “dall’aiuto umanitario all’investimento umanitario”.
Il Direttore scientifico Ermanno Bocchini, dopo aver a
sua volta ringraziato gli ospiti per la visita al Centro, ha sottolineato la grande portata dell’iniziativa che vuole contribuire ad innescare un virtuoso meccanismo di sviluppo
attraverso il quale gli aiuti umanitari intesi come “carità” o
“ beneficenza” devono cedere il passo ad una forma più
concreta di “investimento umanitario” secondo cui occorre assicurare una autonoma forma di sviluppo alle popolazioni bisognose, in modo che esse non siano costrette per
il futuro a chiedere aiuto.
I Lions con le loro professionalità, il loro impegno civile
sono i portatori di questo messaggio e forniscono, per il
tramite dei clubs, tutte le risorse intellettuali, professionali
e di competenze perché il progetto si realizzi.
Come Coordinatore del Centro ho fornito una rapida
sintesi dell’attività del Centro, che, in soli quattro mesi, cioè
dalla prima riunione tenutasi il 12 settembre 2009, ha già
concretamente avviato la sua attività. In particolare il
Centro, composto da una Comitato operativo di 11 componenti, nominati uno per ciascuna Circoscrizione e affiancato dal comitato dei garanti per il controllo sulle spese, ha
già proceduto alla individuazione dei “Laboratori”, nominandone componenti tutti quei soci che hanno offerto le
loro professionalità a sostegno delle attività da svolgere. I
laboratori vanno da quello linguistico, a quello informatico, sanitario, economico-agrario, ingegneristico, musicale e
redazionale. Il tutto per cercare di raggiungere il primo
obiettivo che si è posto il Centro : “Il Progetto Africa”.
In cosa consiste questo progetto è stat illustrato grazie
anche al contributo filmato che il Direttore scientifico ha
preparato unitamente ai Leo e mostrato ai presenti.
Si è in particolare individuato uno Stato africano il
“Mali”, una regione “Mopti” ed un’area ove insediare il
“Campus”. Attraverso la trasformazione delle grandi risorse naturali disponibili “in loco” (latte e pomodori), la popolazione può realizzare prodotti da commercializzare (caseari o conservieri) e realizzare quei primi profitti che consentono di avviare un primo concreto processo di sviluppo.
I successivi interventi dei Governatori Bottino, Peddis e
Serino, dei Distretti 108IA3, 108L e 108LA, hanno offerto
interessanti spunti di riflessioni sulla materia.
Con le conclusioni del Presidente del Consiglio dei
Governatori Ginetti e con il vivo apprezzamento dei presenti per le attività avviate, si è chiuso l’interessante incontro con l’auspicio di ulteriori occasioni di presenze per la
verifica dei progressi conseguiti.
Napoli Capitale del Lionismo Italiano
Prof. Antonio De Caro
Il 23 gennaio scorso i governatori ed i vice governatori del Multidistretto Italy hanno partecipato al quarto Consiglio dei governatori, tenutosi a Napoli, diventata, per una giornata, capitale del lionismo italiano. A
fare gli onori di casa l’avv. Vittorio Del Vecchio, governatore del nostro Distretto, che ha offerto l’immagine
migliore della nostra terra, l’ospitalità di noi meridionali, la Napoli che non è soltanto sulle cartoline. In mattinata, la giornata di sole ha consentito a tutti i partecipanti di spostarsi, a piedi, dall’albergo al Centro internazionale di ricerche “Cittadinanza umanitaria” (di cui
si parla a parte), presso l’austero palazzo della Camera
di Commercio, attraversando un tratto di Napoli di particolare attrattiva storica e godendo, in uno dei vicoli,
anche del folcklore di un gruppo di fedeli, con un gonfalone votivo ed alcuni suonatori, impegnati nella raccolta di offerte per un Santuario locale. Quattro suonatori che riuscivano a creare le note di una banda.
Le signore, intanto, sono state accompagnate, dalla
signora Sofia Bocchini ed alcune consorti di officers
distrettuali, al Museo Nazionale di Capodimonte, dove
hanno potuto ammirare la Mostra del barocco e lungo
il percorso i tanti capolavori che ne fanno uno dei più
importanti musei del mondo per la pittura e le arti
decorative. Dai capolavori del Masaccio, di Botticelli, di
Raffaello, di Tiziano, di Correggio, di El Greco, di
Caravaggio, di Luca Giordano alle opere dei pittori della
scuola di Posillipo, dell’Ottocento, come Anton Smick
Pitloo e Giacinto Gigante, o del primo Novecento, come
Domenico Morelli e Vincenzo Mliari, senza dimenticare
Museo Nazionale di Capodimonte
Castel dell’Ovo
i contemporanei, come Albero Burri, Carlo Alfano,
Mimmo Paladino. Una visita che ha molto colpito tutte
le signore partecipanti e che, nel pomeriggio, hanno
voluto visitare altre zone di Napoli, la parte ancora più
caratteristica, fermandosi nella Cappella Sansevero,
uno spettacolare complesso barocco, dove si impone la
scultura del Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino. Un
vero e, forse, unico capolavoro per l’effetto ed il trattamento virtuosistico del marmo.
Tutto ciò, mentre i governatori erano impegnati nel
completare il corposo ordine del giorno approntato. La
serata, però, è stata “gustata” da tutti i partecipanti,
ospiti del Governatore Del Vecchio, in un classico ristorante napoletano: “A canzuncella”, creato dal noto cantante napoletano Aurelio Fierro, che intratteneva la
clientela con il suo canto ed una cucina della migliore
tradizione napoletana.
Questo menù, pur non essendoci più il noto cantante, è stato brillantemente ereditato dagli attuali gestori ed i vertici del lionismo italiano sono stati, tutti,
coinvolti nel canto delle più belle melodie napoletane e
si è creata un’atmosfera così familiare che, certamente,
ha esaltato i più nobili sentimenti che il codice lionistico recita. Il ritorno in albergo, ad ora tarda, ha consentito di ammirare e gustare la serenità delle sere napoletane, dove le luci, i vicolo, le piazze ed il vociare,
soprattutto dei giovani, rendono Napoli unica nel
mondo. Questa la vera Napoli, il vero lionismo del
nostro Distretto che il Governatore Del Vecchio ha
potuto offrire agli amici lions del Multidistretto.
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Segretario Distrettuale
7
3° Gabinetto Distrettuale
Dott. Marina D’Apice
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Addetto Stampa Circoscrizionale
Il 7, 8 e 9 maggio a Napoli si terrà il Congresso del
Distretto 108YA: l’indicazione è venuta nel corso della
terza riunione del Gabinetto Distrettuale che si è svolta nella Città di Avellino sabato 30 gennaio. La location è stata il Circolo del Nuoto: il Governatore del
Distretto 108Ya, avv. Vittorio del Vecchio, ha presieduto la riunione cui hanno partecipato le massime cariche
del Lions Club International (PID avv. Ermanno Bocchini
Presidente del Dipartimento del Distretto 108YA
“Cittadinanza e Libertà” e il past Governatore avv.
Alfonso Caterino), i presidenti di Circoscrizione e i delegati di Zona in rappresentanza di 40 clubs distribuiti
nelle Regioni Campania, Calabria e Lucania.
Hanno portato i saluti la presidente della VI
Circoscrizione prof.ssa Maricetta Sanfilippo e i Clubs
Lions Avellino Host (1° vice presidente notaio Edgardo
Pesiri) e Principato Ultra (presidente arch. Anna
Pascale) che hanno ospitato l’evento. La Città di
Avellino è stata rappresentata dal sindaco dott.
Giuseppe Galasso che ha sottolineato la collaborazione
tra la istituzione e i Lions sempre nell’interesse alto
della comunità. E’ stata la relazione del Governatore
THE INTERNATIONAL ASSOCIATION OF LIONS CLUBS
DISTRETTO 108YA
Governatore: Vittorio Del Vecchio
Anno Sociale 2009 • 2010
Passione, Progettualità ed Azione
a servizio dell’Umanità
3
°Gabinetto
Distrettuale
Avellino 30 gennaio 2010
CIRCOLO DEL NUOTO
Avellino
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Avv. Vittorio Del Vecchio ad aprire i lavori del
Gabinetto. Particolarmente sentiti i temi della valorizzazione dei beni culturali e della integrazione degli
immigrati nel rispetto della loro identità culturale: su
questo punto il Governatore Del Vecchio ha registrato
con soddisfazione l’accoglimento da parte di 30 sindaci di comuni ricadenti nell’ambito del Distretto 108 YA
della costituzione della Consulta dei Popoli. Si tratta di
un organismo che mette insieme istituzioni locali e rappresentanti delle minoranze etniche affinchè, con il
riconoscimento dei diritti civili di questi ultimi, si possa
giungere sino alla individuazione di un loro rappresentante che sieda tra i banchi in ciascun Consiglio
Comunale con mera funzione propositiva nell’interesse
delle esigenze della comunità di cui è espressione.
“Il flusso migratorio sia scambio libero, ma anche
progresso culturale” ha proseguito il Governatore Del
Vecchio sottolineando l’importanza del messaggio della
non violenza e l’appuntamento nei prossimi 18-21 marzo
quando Lions italiani si stringeranno in un abbraccio
simbolico con Lions Israeliani un gemellaggio con Israele
che sia d’esempio ai popoli e Governi di tutto il mondo.
Tutto quanto è stato realizzato dai Lions nel corso degli
anni è custodito nell’archivio storico e rimane per tutti i
clubs una traccia significtica per quanto operato.
“L’autonomia dei Club resta la prima espressione di
democrazia” ha detto il Governatore Del Vecchio chiudendo i lavori e sollecitando tutti a lavorare sempre in
linea con il motto “Passione, Progettualità ed Azione al
Servizio dell’Umanità“ .
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CONFERENZA D’INVERNO
Una speranza nel cambiamento dei Lions
Dott. Aldo D’Andrea
LA VOCE DEI LIONS
PastGovernatore 108 YA
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Da più parti si sente affermare che la missione della
Associazione Lìons è cambiata o sta cambiando
Cerchiamo di capire a cosa tende il cambiamento od
in cosa consiste.
Prendiamo, per esempio, il concetto di beneficenza.
Oggi si parla di sviluppo sociale c non di servizio sociale. Il primo (sviluppo) sottintende, per raggiungere un
risultato, un forte impegno individuale; il secondo
(servizio), pur non escludendo l’impegno individuale,
richiede un impegno precostituito.
Nella vita comune si avverte la esigenza non più di
assistenza o di sostegno a pioggia, ma richiede la
attuazione di interventi finalizzati a progetti di ampio
respiro, per facilitare una operatà duratura, diversa dal
passato, e per determinare una autonomia di gestione
del proprio destino. Questo è il significato del progetto
del nostro P.D.I. Ermanno Bocchini, come a mio parere,
credo che sia il significato che dà il Presidente
Intemazionale Eberhard Wirfs, quando ci chiede di
piantare, giorno dopo giorno, un ginkgo, pianta millenaria, resistente e di qualità. Nel ginkgo si può identificare, e per la sua qualità e per la sua tenace convinzione di poter fare qualcosa per la comunità, il socio
Lions.
Proporre quanto sopra sembra facile, non è cosi,
almeno non sempre. Io credo che, per dare una spinta
alla inversione di marcia e per realizzare azioni concrete e durature, siano necessarie un sentire comune, qualità, regole ed etica.
Credo che sia necessario ed utile abbandonare il linguaggio politichese, sempre più presente fra noi, ed
essere franchi e leali.
Bisogna volere e trovare il momento ed il modo per
parlare del problemi Monistici sia dei soci che dei clubs,
senza infingimenti e monismo.
Credo che sia utile alla famiglia Monistica intercettare le istanze della comunità e non le aspirazioni personali. Io credo che oggi, in una società in cui i Valori
di base, si sono cancellati o, per bene che va, affievoliti, l’Associazione, il Club, il socio Lions, si deve erigere a
coscienza attenta, critica e propositiva, ma per poterlo
fare bisogna essere credibili.
Quante volte siamo stati partecipi testimoni di convi-
viali che spesso, se non sempre, gratificano solo il singolo?
Parlare di un problema, libero da retropensieri, per
quanto questi può essere scabroso, può significare
avviarlo a soluzione.
Quando si ha la ventura di dover svolgere un molo
di responsabilità, qualunque esso sia, non bisogna mai
dimenticare che questa responsabilità, delegata e temporanea, pur nella sua autonomia funzionale, non deve
essere mai disgiunta dal rispetto delle regole e funzionale per il singolo
lo mi sento fortunato perché l’Associazione mi ha
dato la possibilità di venire in contatto e conoscere
molti uomini e donne generosi, leali e corretti, a fronte
di una minoranza composta da soggetti anodini, che
non servono alla causa associativa e spesso sono di cattivo esempio.
Alcuni sentono l’Associazione come una entità che
deve dare; ci sono tanti che non partecipano alla vita
associativa, e quando lo fanno, è solo per immagine.
Come ci poniamo di fronte a chi rincorre la “carica“,
utilizzando a volte anche la “raccomandazione”, ottenutala, rientrano nel loro usuale letargo, o peggio
ancora, se non la ottengono, maturano rancore.
Tutto questo mi genera fastidio ed a volte dolore;
questi elementi non sono utili al Club, tanto meno alla
Associazione; sono solo un numero utile a chi e perché?
Questo è quello che sentivo e volevo dire per un atto
partecipativo convinto al credo lionistico.
Andando in giro per il Distretto questo mio sentire è
condiviso da tanti, ma cosa accade, nulla, se non un
silenzio assordante, e tutto continua come prima
All’inizio di ogni nostro incontro si recitano la preghiera e gli scopi, per poi dimenticarli subito dopo.
Ci vorrà del tempo, ma risultati certamente si otterranno; rimettiamo al centro il rispetto delle regole, un
comportamento etico e curiamo solo l’interesse delle
nostre comunità. Mai come in questo momento la
comunità intera ha bisogno di concretezza, ripristino e
difesa dei valori.
Sono partito con una speranza, chiudo con una certezza.
Conoscendo la sensibilità, lo spessore morale e la
disponibilità dei Lions, il ruolo di coscienza vigile e propositiva ci compete, non deludiamo.
Associazionismo Lions,
una possibile risposta alla solitudine
Dott. Emilio Cirillo
C’è, per fortuna, ancora spazio per scambiare emozioni, ci sono opportunità per soddisfare il bisogno antico di
comunicazione con la comunità alla quale ci sentiamo
legati da vincoli di appartenenza, da legami di solidarietà.
Vivo, quotidianamente, nella mia professione il disagio
fisico e psicologico del malato e, soprattutto, la solitudine
di chi è condizionato dall’inattività e dalla mancanza di
efficienza, di chi pensa di non essere più all’altezza delle
attese e si chiude al mondo.
La paura della solitudine è parte integrante dell’immaginario collettivo e si traduce, quasi a volerla esorcizzare,
in forme di pensiero poetiche, filosofiche, sociali che
accompagnano la storia dell’uomo.
Il vecchio vetturino di Cechov che cerca di comunicare ai
tanti che quotidianamente gli passano vicino il suo grande
dolore per la morte del giovane figlio e deve accontentarsi
della muta comprensione del suo cavallo e del silenzio della
sua fredda stalla è il segno dell’anelito di comunione, della
condivisione che necessita all’uomo per superare il dolore che
in un modo o in un altro sottolinea la vita di ognuno.
Purtroppo, nella moderna società, anche l’habitat contribuisce a chiudere gli spazi relazionali e condanna gli uomini
a pericolose solitudini. La costruzione di case alveari, quei dormitori di cemento che vediamo allinearsi all’orizzonte delle
nostre città dove si vive e si muore a pochi passi senza conoscersi, il modo di vivere in famiglia freddo, monotono o rassegnato risultano prodotti e produttori di solitudine. E’ questo
“l’inferno” di cui parlava Sartre nel quale l’eros è banalizzato,
i figli sono superprotetti o abbandonati a se stessi, la competitività è esaltata a danno della convivialità.
Non esiste più neanche l’appagamento per una struttura
societaria che, nella corretta distribuzione della ricchezza
concepita da Marx, consentiva di ipotizzare possibili certezze:
l’uomo di oggi sa di non avere più garanzie, non può sperare
in nessuna sicurezza, deve saper vivere senza serenità.
E si vive nel continuo rischio di un infarto psicologico: chi
detiene il potere deve essere, e con ogni mezzo, alla costante
ricerca del consenso, chi è sincero è strumentalizzato, chi
crede nei valori portanti del vivere civile viene accantonato,
chi propone il nuovo viene allontanato in modo subdolo. Le
reazioni individuali a questa realtà terrificante sono ancora
più terribili: il suicidio è all’ordine del giorno, l’uso di droghe
dilaga, la prostituzione compensativa mercifica ogni possibile
sentimento, la dissociazione è presenza costante, la nevrosi
del profitto per il profitto logora le tempre più forti.
Sembra che non ci sia più senso in quello che si fa, non si
sa per che cosa si viva e si operi mentre i giorni passano ritmati dalla ricerca di soddisfazione di bisogni sempre più fittizi, da un efficientismo che logora e produce pochi frutti, da
un’incomunicabilità che rende sordi e muti.
Certo non sarà una guerra santa a liberare l’uomo da
questa insignificanza di vita, non è più il tempo delle crociate! Alcide De Gasperi che sperimentò in prima persona
la sofferenza della solitudine in un mondo che cambiava
velocemente amava ripetere, come ricorda la figlia nella
biografia del padre, non è più il tempo delle crociate per
liberare il Santo Sepolcro di Cristo, oggi bisogna liberare i
poveri cristi dal sepolcro della loro solitudine mirando a
costruire una forte rete di relazioni umane tali da garantire democrazia e prosperità.
Ma il mondo moderno produce un’emarginazione che
neanche i paradisi artificiali riescono a far superare: è
droga anche la fuga dalle responsabilità, il divertimento
senza riflessione, l’attivismo sfrenato, il fare per far vedere, il correre senza meta, lo stordirsi nel chiasso babelico,
l’omologarsi a modelli artificiali di comportamento surrogati tossici per addormentare le coscienze.
Diventa sempre più necessario l’esercizio dell’impegno
personale per gli altri, un impegno disinteressato per coltivare amorevolmente l’amicizia.
I LIONS possono testimoniare, con i quasi cento anni
della loro storia, la loro presenza per gli altri soprattutto
attraverso la sensibilizzazione della classe politica che, a
sua volta, attiva strutture di pubblico interesse realizzate
attraverso il consenso e la condivisione di tutti quelli che
hanno a cuore il bene civico.
Solo in questo modo si potrà sperare che i bambini
abbiano il verde per giocare, che i giovani abbiano il lavoro per poter compiutamente realizzarsi, i poveri, gli immigrati, la voce per esprimersi, gli anziani gli spazi per sentirsi attivi, gli operai il giusto lavoro.
La presenza consapevole di uomini uniti da un profondo spirito di servizio solleciterà l’attenzione nei confronti di chi non è preso in considerazione ed, in una circolarità virtuosa, permetterà a tutti di sentirsi meno soli.
Vivere una vita di comunità e di comunione d’intenti
come avviene nell’Associazione LIONS, dove si accede per
libera scelta, dovrà e potrà consentire un sereno relazionarsi tra individui. Questa abitudine al confronto sereno e
disinteressato agevolerà quello “spirito di comprensione”
che è presupposto di ogni sano rapporto, di ogni lungimirante progetto.
LA VOCE DEI LIONS
I° Vice Governatore 108YA
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Una bella “squadra” nel segno del tema internazionale
Dott. Gianfranco Sava
LA VOCE DEI LIONS
Coordinatore Distrettuale
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E questo invito, come tutti sappiamo, viene capillarmente diffuso anche nel nostro Distretto attraverso la proiezione del filmato che il Governatore Vittorio Del Vecchio
proietta in occasione delle sue visite ai Clubs proprio allo
scopo di raggiungere tutti i soci.
E dunque, l’invito, credo, debba indurre tutti noi non
solo ad operare per la crescita dell’Associazione, ma anche
a fare qualche riflessione sul modo in cui operare per raggiungere l’obiettivo.
Mi riferisco naturalmente ad una crescita non numerica, o per lo meno, non esclusivamente numerica, ma
soprattutto di qualità, tale cioè da indurre, con i suoi risultati, chi Lions formalmente non è, ma che Lions potrebbe
essere, ad accettare di buon grado anche l’adesione formale alla nostra Associazione.
Non v’è dubbio che qualcosa non va, o almeno così ci
pare.
Sono forse mutati i valori che sottendono alla missione
della nostra Associazione?
Credo proprio di no.
Il nostro, di noi Lions, è infatti un patrimonio identitario e fecondo di valori condivisi che non temono l’usura del
tempo, ancora validi e robusti, incardinati, appunto, nella
nostra identità più profonda.
E’ forse mutata quella visione che animò Melvin Jones
nel lontano 1917 fino a rendere la nostra la più importante Associazione di servizio al mondo?
Credo proprio di no.
La nostra visione, infatti, è sempre quella di creare un
mondo migliore per coloro che sono ancora costretti a fondare sulla sterile speranza o sull’aiuto altrui la legittima
aspirazione alla dignità del vivere.
E allora?
Ed allora non credo che la nostra Associazione sia, come
pure da qualche parte si dice, in crisi, ma credo che i nostri
patrimoni di sentimenti, di idee, di potenzialità debbano sì
confrontarsi con una società assai mutevole e vorticosa,
ma debbano essere messi a frutto opportunamente, e dunque secondo modalità coerenti con le esigenze dei territori come quelli delle nostre aree metropolitane e delle nostre
periferie.
Ebbene, mi piace rilevare che proprio il nostro
Presidente Internazionale attraverso il suo invito-messaggio, ed il nostro Governatore Vittorio Del Vecchio, attraverso le parole del suo motto, ci hanno indicato come opportunamente conseguire quei risultati ragguardevoli che
meritano le energie che noi profondiamo.
Ci hanno cioè indicato il metodo da seguire.
Ho già avuto modo di dire che, in particolare, il
Governatore Vittorio Del Vecchio ha voluto quest’anno
dare all’organigramma strutturato per la gestione del
Distretto il taglio del manuale operativo, fornendo le principali linee guida alle quali attenersi per la realizzazione dei
relativi progetti di servizio. Quelle linee guida costituiscono
una importante indicazione di ricerca di obiettivi da raggiungere e di metodo di lavoro da adottare per il perseguimento di quegli obiettivi.
Ed io mi soffermerei, in particolare, sulla metodologia di
lavoro, ampliandone però le caratteristiche.
Un buon auspicio nella direzione della crescita associativa mi pare derivare dalla arricchita leadership dei
Distretti, e dunque anche del nostro 108ya, che, da quest’anno, contano su un team distrettuale che si è accresciuto di un ulteriore Vicegovernatore.
L’approccio di “squadra” fra il Governatore Vittorio Del
Vecchio ed i due vicegovernatori, Emilio Cirillo e Michele
Roperto, sta contribuendo alla formazione di una leadership distrettuale che - favorendo la collaborazione, integrando le responsabilità, sviluppando le competenze –
dovrà rendere la leadership stessa non solo una posizione,
ma un’azione in grado di produrre quei risultati di qualità
dai quali sarà lecito attendersi quella crescita auspicata, per
ottenere la quale, però, anche noi tutti dobbiamo darci da
fare.
E per darci da fare, dobbiamo anche noi tutti applicare
l’approccio di “squadra” al nostro lavoro. Anche noi tutti
Lions dobbiamo lavorare in “squadra”, in una bella “squadra”, nelle nostre aree territoriali, con l’entusiasmo e con
l’ottimismo che sempre ha caratterizzato la nostra azione.
proprio Club che avrà meglio espresso il senso del tema
internazionale e che possa, perciò, partecipare alla selezione di Sidney.
Ricordo ancora che, indipendentemente dalla partecipazione alla indicata selezione, il Governatore Vittorio Del
Vecchio ha anch’egli ideato di concedere un riconoscimento speciale, che sarà consegnato ai rispettivi Presidenti nel
corso del prossimo Congresso Distrettuale di Napoli, a maggio 2010, a tutti quei Clubs che avranno svolto un’attività
di servizio ispirata al tema internazionale Move To Grow.
Anche per questo ulteriore obiettivo di servizio è stata
suggerita l’adozione della medesima sopraindicata metodologia di lavoro a cura dei Responsabili circoscrizionali.
Ora, allo scopo di facilitare la procedura delle segnalazioni al Governatore è stata predisposta l’unita “scheda”
che ciascun Presidente di Club avrà cura di inoltrare direttamente al Responsabile del Tema internazionale della
propria Circoscrizione per il successivo inoltro al
Coordinatore delle attività di servizio Francesco Accarino
nei termini del 15 marzo 2010 per segnalare i progetti da
premiare a Sidney e del 20 aprile 2010 per segnalare i progetti da premiare a Napoli.
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TIONAL ASSOCIATION
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Distretto 108 Y
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Vittorio
Governatore: Avv.
Vecchio
"Passione, Progettualità ed Azione a servizio dell'Umanità"
SCHEDA
A DI SEGNALAZIONE
Nella qualità di Presidente del Lions Club……………………………………………………… appartenente alla ……………….
Circoscrizione, segnalo il seguente progetto operativo ai fini della partecipazione a:
Covention
selezione Coventio
n Sidney
(barrare la casella interessata)
riconoscimento Con
Congresso
ngresso Napoli
Inviare al Responsabile Circoscizionale del Tema
Te
ema
entro il 15 marzo 2010 per la selezione di Sidney ed
entro il 20 aprile 2010 per il riconoscimento di Napoli.
(barrare la casella interessata)
TIVO anno sociale 2009 - 2010
PROGETTO OPERA
PROGETTO
OPERATIVO
AT
Titolo
Titolo
Obiettivi
LA VOCE DEI LIONS
Ed ora, desidero ricordare che nell’articolo intitolato
“Una bella sfida nel segno del tema internazionale”, pubblicato nello scorso numero della nostra Rivista, ho segnalato
che il Presidente Wirfs ha ideato un apposito premio ginkgo
da conferire a Sidney a luglio 2010 ai Clubs, ai Lions ed ai
Distretti che più e meglio avranno saputo interpretare nel
corso dell’anno sociale il senso del tema “Move To Grow”.
Ricordo ancora che i premi ginkgo saranno attribuiti su
segnalazione - da presentare alla Sede internazionale
(Dipartimento delle pubbliche relazioni) entro il 1° aprile
2010 unitamente ad un rapporto illustrativo - dei
Governatori distrettuali o degli Officers internazionali.
In quella occasione, con l’autorizzazione del Governatore Vittorio Del Vecchio e con l’accordo del
Coordinatore delle attività distrettuali di servizio Francesco
Accarino, ho anche proposto una metodologia di lavoro
secondo la quale: in ciascuna delle 11 Circoscrizioni il singolo Responsabile circoscrizionale del tema internazionale
avrà cura di contattare nei modi che riterrà più opportuni
i Presidenti dei Clubs ai quali sarà ribadita la piattaforma
operativa del Presidente Wirfs ed ai quali si chiederà di
tempestivamente indicargli, a proprio giudizio, il service del
Contenuti
Destinatari
Modalità operative
T
empi
e
realizza
Tempi
di realizzazione
data inizio
data termine
Nominativi dei Soci referenti
Coordinatore
Nome
Cognome
indirizzo
e-mail
tel. e fax
Componente
Cognome
Nome
indirizzo
e-mail
tel. e fax
Componente
Cognome
Nome
indirizzo
e-mail
tel. e fax
Il Segretario del Club
…………………………….
Il Presidente del Club
………………………..
13
Dove vanno i Lions Clubs……..
Cav. Alberto Di Biase
LA VOCE DEI LIONS
Coordinatore Distrettuale
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L’associazionismo forse è in crisi. Il disagio serpeggia
in molti clubs. Lo statuto, in altri tempi lo si accarezzava leggendo con dovuta riverenza ed osservanza, ora,
acerbe discussioni, tanti dubbi interpretativi, forse sono
cambiati i tempi ed i costumi dei soci, o forse è diventato inattuale e quindi necessita di aggiornamento o di
riflessione al nostro modo di essere Lions. Non è facile,
ma bisogna trovare una risposta. La partecipazione
contro l’assenteismo può essere una chiave importante per determinare correttivi o cambiamenti. I quattro
punti cardini di ogni Lions nella sua etica, onestà, solidarietà, amicizia e tolleranza sono valori antichi da
tenere ben saldi per poi affrontare la cultura della
modernità. Occorre una capacità innovativa e creativa
più concreta, saprà darla la media di età che affolla le
riunioni, i convegni ed i clubs Lions?
La nostra comunità deve assolutamente crescere più
attiva e laboriosa per contribuire a migliorare la vita
nelle nostre zone e circoscrizioni. Deve assumere un
ruolo culturale e sociale più incisivo, deve rafforzare
l’amicizia, oasi contro la tristezza, la malinconia e la
solitudine per meglio superare le difficoltà della vita.
Maria Teresa di Calcutta incoraggiava sempre all’amicizia, dicendo: “Trova il tempo di essere amico è la strada
della felicità”. Appendiamo al chiodo eventuali asce,
frecce e le forbici! e non sono pochi, con le quali spesso cerchiamo di colpire con pettegolezzi il prossimo,
amico, nemico od anche un nostro semplice conoscente. Le frequenze in media nei clubs sono in calo, c’è il
disinteresse di alcuni soci. Le assemblee spesso sono
infocate da discussioni lunghe ed inutili e per futili
motivi.
Non dobbiamo pensare, nemmeno per un attimo,
che qualcuno non abbia la voglia di conservare questa
istituzione così importante in tutto il mondo, che però
ora, spesso non riesce ad assumere il ruolo che gli compete, non riesce ad avere quel vero e proprio significato importante nella società, sia culturale che sociale.
Ora in molti casi il club rappresenta una struttura solitaria, malinconica, ricca di idee, ma povera di realizzazioni. Pare che siano in aumento quelle persone che
passano nel club solo qualche ora alla cena sociale ed
attende il suon della campana, dopo cena, sonnec-
chiando. Sono purtroppo in molti a passare i giorni, le
ore con monotonia esasperante, uno dopo l’altro, una
riunione dopo l’altra; poco dialogo, nemmeno telefonico. Sono i soci stanchi e piagnucoloni.
Occorre creare attività nell’Associazione, ove si deve
respirare un clima di vera amicizia, ove deve prevalere
lo scambio di idee ed opinioni civili e non arringhe .
Viviamo in un’epoca storica non ricca di dialogo, di
comprensione e di tolleranza è per questo forse che la
nostra struttura deve occupare un ruolo importante
nella comunità in quell’ambito. Dobbiamo ampliare gli
orizzonti e cominciare a costruire un futuro sociale
migliore. Dobbiamo creare e favorire incontri culturali,
aprire le porte alle donne, ai giovani, al mondo della
scuola, anche ai politici, non come partiti, ma come
gestori delle sorti del nostro martoriato paese. Qualche
Presidente Internazionale aveva ventilato l’ipotesi anni
or sono della famiglia Lions un nucleo intero a far parte
dell’Associazione. La Signora, Lionessa parte attiva che
organizza, propone e realizza, il figlio Leo che organizza, propone e realizza con altri giovani del Club, creare
così dei segmenti reali ed interessati gruppi di lavoro
nell’ambito del club.
Promuovere riunioni, convegni, manifestazioni
sportive, sociali coi giovani, ben vengano poi, pranzi e
cene quale culmine delle manifestazioni. Pensate le
enormi potenzialità che i clubs potrebbero dare e ricevere dai giovani, dalle presenze femminili nelle organizzazioni, nelle riunioni e specialmente nelle manifestazioni.
Creare un maggiore dialogo con inviti a soci dei
clubs vicini e perché no anche a cittadini non soci.
Creare comitati, reali e non sulla carta, con persone
motivate per svolgere le attività sociali e culturali.
Creare più “soci onorari” con una presentazione ufficiale da farsi in pubblico, prima fra tutti per esempio l’investitura del Sindaco, dell’Assessore alla cultura ecc. ed
altre personalità importanti che lavorano e danno
lustro al paese.
Ogni anno il Presidente è vero presenta un programma da svolgere nel corso dell’anno coi nominativi di
soci all’uopo preposti nei vari comitati, anche approvati dall’Assemblea, quanti ne vengono realizzati? Quanti
soci hanno partecipato attivamente alle manifestazioni? Pochi soci del club, pochi della zona e anche pochi
della circoscrizione.,
Voi uomini di cultura scolastica, uomini di cultura
professionale di vita, avete eguale importanza nella
società, occorre rendersi più disponibili per migliorare
questi progetti e renderli più agevolmente realizzabili.
Il Sindaco, l’Assessore alle Politiche Sociali dovrebbero
avere un riguardo maggiore ed un particolare interessamento e dare una maggiore assistenza a questa parte
della sua cittadinanza attiva che si rende disponibile
con le proprie professionalità in forma gratuita. Forse
noi abbiamo fatto poco per coinvolgerli, per farli partecipare al di là del solito invito a cena. Noi siamo soci,
siamo Lions non solo dal distintivo di appartenenza che
portiamo, ma principalmente per quello che facciamo.
A quei pochi che pensano solo ad un sommesso,
fumoso e lungimirante interesse ricordo che la nostra
associazione è una comunità “We serve” Quei soci poi
incaricati ad organizzare dal Governatore, non devono
solo essere scritti nel libro degli “eletti”, devono attivarsi con zelo altrimenti vanno messi in squadra “senza
toccare palla”, così non possiamo pretendere poi di vincere la partita. Il Governatore ha problematiche più
complesse, ma i Presidenti di Circoscrizioni, i Delegati
di zona, tutti sono in alcuni casi solo ospiti graditi,
come amici nelle conviviali, forse troppo poco, dovrebbero entrare e promuovere un’azione più incisiva nei
clubs per aiutare a voltare pagina, rafforzare ed inculcare un maggiore spirito di appartenenza ai novelli soci
ed ai soci senior e farli partecipare alle attività con
l’orgoglio di essere Lions, così anche i soci più anziani
troverebbero un rinfrescato interesse.
La nostra rivista è riservata ai soli soci, da quanti
soci viene letta? Da quanti solo sfogliata, da quanti solo
aperta, perché non estendere la distribuzione nelle
scuole, negli studi professionali, nel mondo che lavora
per avere una maggiore visibilità quale Associazione sul
territorio e per avere una fascia selettiva più ampia da
cui trarre poi eventuali veri futuri Lions . Ci riusciremo?
15
Prepariamo i futuri presidenti di clubs?
Avv. Francesco Accarino
LA VOCE DEI LIONS
Coordinatore delle attività nelle Circoscrizioni
16
Qualche anno fa, nel corso di un incontro multi distrettuale dei responsabili MERL, un autorevole Past Governatore
affermò che si comincia ad essere Lions dopo aver fatto il
presidente di club.
Lì per lì rimasi perplesso; dopo qualche anno comincio a
credere che avesse ragione. E allora, perché aspettiamo che
il Lion maturi dopo la Presidenza e non prima? Perché non
tentiamo di far diventare Lion i presidenti eletti, prima dell’assunzione della carica.
Non vi è dubbio che l’Associazione internazionale profonda un grande impegno nella formazione a tutti i livelli.
Di questo sforzo il M E R L rappresenta, fin dal 2002,
l’espressione più nota, perché tende alla formazione diffusa
di tutti i soci Lions.
Ma, nella quotidianità, verifichiamo che questo obiettivo è lungi dall’essere conseguito, perché, nei fatti, esiste un
po’ di resistenza, oltre la soglia dei 40 anni, a sedersi in un
incontro o in una Assemblea, per essere alunni. Nella realtà
non si tratta di essere alunni, bensì di essere disponibili ad
apprendere non solo organizzazione e regole, ma anche le
molteplici iniziative collegate alla militanza attiva.
Quanti di noi conoscono i progetti poliennali messi in
campo dai Lions nel mondo1? Quanti di noi conoscono la
storia ultra noventennale del movimento Lions? Quanti di
noi conoscono l’enorme potenziale di informazione che
l’accesso ai nostri siti Lions può donarci?
E non mi riferisco soltanto a quel che possiamo apprendere come Soci Lions, come Officers di club, di circoscrizione, di distretto. Mi riferisco a quanto ciascuno di noi può
mutuare dalla formazione Lions in termini di capacità individuale, di capacità organizzativa, di capacità di porsi in
relazione con gli altri.
Un dato è certo. Tutti i presidenti di club, dopo il loro
mandato annuale, hanno accresciuto le loro capacità: dalla
dimestichezza a parlare in pubblico (per quelli che non sono
abituati per specifica esigenza professionale) alla facilità di
porsi in relazione con altri. In sintesi sono cresciuti dentro.
Tuttavia, e lo dobbiamo ammettere senza remore, i presidenti neo eletti faticano non poco a cominciare la loro
avventura di dirigenza del club, se non hanno maturato pregressa esperienza e conoscenza specifica: in altre parole se
non sono formati. Per mettersi in carreggiata, per comprendere i meccanismi, per acquisire sicurezza i presidenti neoletti impiegano mesi e talvolta bruciano l’intero anno.
Invece, i presidenti, con mandato rinnovato, realizzano un
secondo anno sorprendente, con autorevolezza, disinvoltura, sicurezza e tempestività, esprimendo una leadership progressivamente acquisita.
Qualche Governatore ha già tentato di formare gli
Officers dell’anno.
Io lancio un suggerimento: formiamo i presidenti eletti
(a fine marzo) nel periodo che va da aprile fino alla fine di
giugno! non lasciamoli da soli a studiare il manuale del presidente! Diamo loro indicazioni, supporto, formazione e
suggerimenti nel periodo precedente l’ingresso nella funzione!
Il materiale per poterli aiutare c’é; basterebbe navigare,
un po’ guidati e un po’ curiosi, nel sito di formazione soci
che l’Associazione internazionale pone a disposizione di
tutti: verrebbe fuori una conoscenza ricca e varia su tutto il
mondo Lions.
Come ottenere questo risultato mi sembra agevole. Da
una parte c’è il Team Merl; dall’altra ci sono, in tutte le
Circoscrizioni, soci disponibili e in grado di svolgere questa
funzione di guida e supporto. Spesso, negli stessi clubs ci
sono past presidenti, con esperienza di Officers di distretto
e di circoscrizione.
Potremo spiegare ai presidenti non solo come è articolata l’organizzazione, ma anche quali sono le incombenze
amministrative che li attendono e come farvi fronte; come
muoversi all’interno del club, quali tecniche usare, quale
stratagemma mettere in campo per superare problemi,
angosce e realizzare gli obiettivi.
Probabilmente rimarremo sorpresi dei risultati !!
L’esigenza è avvertita, ma molti non hanno il coraggio di
dirlo. Attualmente non possiamo sperare che i presidenti
arrivino preparati alla prima riunione di circoscrizione: a
quell’appuntamento già hanno speso tre mesi del loro mandato.
Se, come dice il P. Governatore “birichino”, Aldo
D’Andrea, il nostro è un “gioco serio”, allora è indispensabile prepararsi, in maniera omogenea, sui fondamentali, allenarsi consapevolmente, da soli (e con la squadra) sotto la
guida di chi può dare aiuto, con passione e con spirito di servizio.
Ecco, la proposta c’è, migliorabile, perfettibile, praticabile.
Ai Clubs e ai presidenti in coming dimostrare l’interesse
e sollecitarne la realizzazione.
Non solo francobolli
La raccolta di buste affrancate usate:
un service a costo zero
Nello scorso articolo vi ho presentato gli scopi e le
finalità del Lions Club Filatelico Internazionale. I francobolli Lions sono parte della nostra storia e della
nostra cultura e ci aiutano a capire cosa facciamo e
dove operiamo nel mondo. Detto ciò sullo sfondo ancora può rimanere una immagine un po’ polverosa di un
Lions munito di pinzette e lenti di ingrandimento che
appare un po’ “retrò”. Ma, dicevo, non sono solo francobolli. Nel nostro Distretto non è mai stato pubblicizzato abbastanza nonché attuato un service a costo
zero: la raccolta di buste affrancate usate. Coi tempi
che corrono non è cosa da poco, considerata la cronica
penuria di mezzi che affligge i nostri Club. Meno service significa anche crisi dell’Associazione. Il Service
nasce anni fa da una iniziativa dei Padri Camilliani ed
è supportato dai Lions, con
riferimento
al
Club
Saluzzo-Savigliano (D 108
Ia3), che coordina la raccolta. Le buste usate affrancate vengono raccolte e da
esse Lions esperti in filatelia estraggono i francobolli,
costruendo raccolte che
costituiscono un piccolo
valore di mercato; i proventi della vendita di questi
francobolli vengono dati ai
Padri Camilliani, i quali li
utilizzano per finanziare interventi nelle loro Missioni
in Africa ed altri Paesi in via di sviluppo.
Negli anni precedenti con tali fondi sono stati
costruiti pozzi, acquistati materiali per la costruzione di
scuole, per attrezzature ospedaliere, farmaci ed altro. Vi
chiedete quanto possano rendere buste e francobolli
usati: poco, ma un euro che qui da noi ha un peso poco
rilevante ne ha uno ben diverso ad Haiti o in Burkina
Faso.
Lo scorso anno, ho curato insieme a Franco Rinaldi,
il nostro Presidente Internazionale, per la rivista
Internazionale The Philatelist la relazione consuntiva
del Lions Club Filatelico Italiano: ebbene il Club ha rac-
Prof. Dott. Antonio Marte
Direttore Internazionale LISC 2009-2011
colto 50 Kg di materiale filatelico pregiato e ricavato
1350 euro, versati ai PP Camilliani.
Nulla proveniva dal nostro Distretto!
Pensate quanto potremmo fare noi se solo non buttassimo le nostre lettere. Considerate pure che nel
nostro Distretto la comunicazione epistolare è largamente utilizzata. Basterebbe questo!
Vi do le modalità di raccolta cosi come me le ha
comunicate il nostro Segretario Sergio Giorgis.
Quali buste raccogliere:
Le buste raccomandate, assicurate, affrancate con
francobolli commemorativi.
Le buste ordinarie e cartoline, italiane e straniere,
affrancate con francobolli commemorativi e non.
Le buste delle raccomandate con affrancature multiple.
Le buste con affrancamento meccanico con nel
timbro il logo o una
vignetta
dell’azienda
mittente.
Piccole raccolte di
francobolli non più curate.
Non servono le buste
con affrancatura automatica rossa solo col
valore della tassa postale
e le buste della posta
elettronica “POSTEL”
In pratica, come si vede, quasi tutte le buste meritano
di essere raccolte; poi saranno selezionate e classificate.
A chi inviare le buste? Per ora potete mandarle o
darle a me. Provvederò poi a spedirle.
Nel caso in cui qualcuno volesse provvedere direttamente, le buste raccolte vanno inviate a : Segretariato
delle Missioni Camilliane. Referente Padre Adolfo Porri.
Via dei Mercanti 28. 10121 Torino.
A proposito le buste vanno aperte bene e non strappate. Vi consiglio di riprendere ad usare quel bel tagliacarte che vi hanno regalato tanto tempo fa e che sta lì
ad arrugginirsi antipaticamente sulla scrivania.
LA VOCE DEI LIONS
Lions Club Filatelico Italiano.
17
Il cordone ombelicale e le cellule staminali
Dott. Tommaso Di Napoli
LA VOCE DEI LIONS
Coordinatore distrettuale: le cellule staminali da cordone ombelicale
18
Le cellule staminali da cordone ombelicale non
solo sono un tema di attualità sanitaria, ma sono
anche un incentivo ad un dibattito che passa dalla
sfera scientifica a quella etica, da quella normativa e
approda in quella affettiva. Sono temi molto importanti e sui quali non c’è ancora sufficiente informazione.
Dopo il parto, il cordone ombelicale viene gettato,
come un “rifiuto ospedaliero”, perdendo così una
eccezionale ricchezza contenuta nel sangue del cordone medesimo, le cellule staminali.
Molti ricercatori sostengono che le cellule staminali potranno potenzialmente rivoluzionare la medicina, permettendo ai medici di riparare
specifici tessuti e di riprodurre organi.
Al momento, per la loro riconosciuta
capacità di generare globuli rossi, globuli
bianchi e piastrine, sono utilizzate per
curare leucemie, linfomi, talassemie. In
futuro, potranno essere impiegate per
ricostruire tessuti, cerebrali, cardiaci e del
pancreas, per curare molte malattie degenerative (dal parkinson all’infarto miocardico).
Le polemiche e le riserve, anche della Chiesa Cattolica, sulla ricerca relativa alle cellule staminali non
riguardano l’impiego delle cellule contenute nel cordone ombelicale, il cui utilizzo non è soggetto alle
limitazioni e alle controversie etiche riguardanti le
staminali embrionali.
Il prelievo del sangue del cordone ombelicale è del
tutto innocuo e senza rischi per la madre ed il neonato.
Da anni è possibile conservare le cellule staminali cordonali in celle di azoto liquido.
Allo stato in Italia sono consentite tre possibilità
di conservazione:
- 1) la conservazione eterologa, “allogenica”, cioè
altruistica, solidale. Le cellule staminali vengono
conservate presso strutture pubbliche dette “Banche
del cordone ombelicale” o Biobanche, e possono essere utilizzate su qualunque ricevente compatibile. La
conservazione è a spese dello Stato.
Dal 1997 le biobanche italiane hanno assicurato
784 unità di sangue per la effettuazione di trapianti, soprattutto su bambini.
- 2) la conservazione per uso dedicato: il sangue è
raccolto per curare il neonato stesso o altri familiari
con accertate malattie genetiche per le quali è prescritto l’uso di cellule staminali.
- 3) la conservazione autologa, cioè “privatistica”:
l’impiego delle cellule raccolte è riservato esclusivamente al bambino stesso o ai suoi consanguinei
presso centri localizzati all’estero, previa autorizzazione del Ministero, a spese della famiglia. Il sangue
prelevato diventa una esclusiva proprietà della famiglia della donatrice ed è ibernato fino al
momento in cui dovesse servire allo stesso
bambino (trapianto autologo) o eventualmente a un suo familiare compatibile.
Attualmente, è in corso un dibattito “etico
- legale”, tra conservazione solidaristicaaltruistica o privatistica.
La donazione altruistica “donare a chi
può servire“ risponde ai principi della solidarietà umana e della generosità personale.
Sull’altro fronte, la donazione “privatistica” è
sostenuta dalla convinzione di “ assicurare al proprio figlio ed a se stessi un passaporto per la salute”.
Nel 2008, a fonte di circa 570,000 nascite sono state
solo 11.000 le unità di sangue cordonale raccolte a
scopo solidale, a fronte di un numero più alto di
circa 12000 raccolte per uso personale, conservate
all’estero, nonostante la posizione del Ministero
della salute, che a luglio scorso è intervenuto dichiarando che “anche se non si può disconoscere il principio della libera determinazione personale, il possibile uso privatistico del sangue ombelicale, allo
stato attuale non è sostenuto da adeguate evidenze
scientifiche”.
Le criticità consistono nella mancanza di informazione alle donne donatrici e, la netta inferiorità del
pubblico nella comunicazione relativa alla donazione
solidale nel confronto con i privati sostenitori della
donazione ad uso personale molto più aggressivi.
Su un tema cosi scottante i Lions non potevano
non intervenire. Su sollecitazione del Governatore,
Vittorio Del Vecchio, molto sensibile al problema, si
è registrato un forte impegno a realizzare una campagna di informazione sulla donazione del sangue
del cordone ombelicale per il suo contenuto di cellule staminali. Il dibattito è ovviamente aperto, ma
l’Associazione deve essere compatta e convinta a raggiungere i seguenti obiettivi:
- Promuovere la donazione di sangue del cordone
ombelicale, superando la scarsa informazione sull’argomento (la maggior parte delle donne non è a
conoscenza della possibilità).
- Diffondere l’informazione sulle enormi potenzialità dell’impiego di sangue del cordone ombelicale
nei trapianti (le staminali da cordone ombelicale
possono salvare vite umane).
- Consentire la nascita e lo sviluppo della rete di
Banche di sangue del cordone
ombelicale nel proprio territorio (attualmente le banche
autorizzate ad effettuare la
raccolta in Italia sono 18,
collegate a 290 ospedali abilitati al prelievo su un totale di
1200 sale parto).
- Sollecitare le istituzioni alla creazione di un
punto di raccolta nel territorio ed al miglioramento
del percorso sanitario, per assicurare elevati standards di sicurezza. Su 570.000 parti, solo 11.000
donazioni, come già detto, di cui solo 3000 giudicate idonee per la conservazione).
Si auspica lo sviluppo capillare e diffuso in tutto il
Distretto di iniziative in questa direzione, con la sicura convinzione che “Quando i Lions si impegnano,
vincono!”
PUBBLICITÀ
19
Dissesti idrogeologici:
eventi naturali o responsabilità dell’uomo?
Ing. Roberto Coscarelli
LA VOCE DEI LIONS
Coordinatore Distrettuale del Comitato per il Service
20
Questa volta è toccato alla bella terra di Sicilia. Di
nuovo lutti, distruzioni, dispersi, senza tetto. E la lista si
allunga: da Crotone nel ’96, poi Sarno e Quindici nel ’98,
Soverato nel 2000, Vibo nel 2006. Solo per ricordare gli
eventi più recenti. E’ vero, sono piogge eccezionali, definiti, in gergo scientifico, “eventi estremi”, che, a causa
dei cambiamenti climatici e della “tropicalizzazione” del
nostro clima, stanno divenendo sempre più frequenti, ma
purtroppo l’uomo ha anche ampie responsabilità.
Qualche settimana dopo i tragici eventi di Sarno e
Quindici,- allora lavoravo come Ingegnere Direttore nel
Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del
Consiglio dei Ministri -, mi trovai ad una riunione a cui
partecipavano l’allora Sottosegretario alla Protezione
Civile, Prof. Franco Barberi, i Prefetti, i Sindaci dei comuni coinvolti, altre Autorità. In quell’occasione, un Sindaco
di un Comune coinvolto dall’evento venne a sapere che
quell’area, per la quale qualche giorno prima aveva dato
la concessione per la costruzione di uno stadio, era, in
realtà, una “vecchia vasca” che i Borboni avevano realizzato, insieme ai canali (“Regi Lagni”), per raccogliere le
colate che, periodicamente, scendevano dalle montagne.
I Borboni avevano capito che quegli strati di terreno,
derivanti dalla ricaduta a terra delle antiche eruzioni del
Vesuvio, venivano giù, in occasione di piogge di una
certa entità, in modo impetuoso e, se non regimentate,
potevano creare lutti e distruzioni. Prima dell’evento del
1998 quei canali, quelle briglie, quelle vasche c’erano
ancora, ma sepolti da terra e rifiuti, cementati, non più
utili allo scopo per cui erano stati realizzati. E analogo
ragionamento, con le dovute
differenze sulla geologia e morfologia dei luoghi, può farsi per
il camping “Le Giare” realizzato
nell’alveo di un fiume a Soverato, gli edifici universitari
sorti sul torrente Annunziata a
Reggio Calabria, ecc. E ancora,
per non parlare solo del nostro Meridione, posso citare
gli edifici costruiti sull’alveo del fiume Bisagno a Genova,
il centro commerciale realizzato nell’alveo dell’Olona a
Varese, l’impianto sciistico di Chiesa Valmelenco realizzato sulle colate detritiche, ecc.
C’è poco da fare: la Natura, prima o poi, si “riprende”
i suoi spazi, che l’Uomo, con grande arroganza, le ha sottratto nel tempo per le sue “mire espansionistiche”. E
allora che fare? All’indomani della tragedia di Sarno è
stato emesso un decreto legge, il DL 180/98, meglio
conosciuto come “decreto Sarno”, poi convertito nella
Legge del 3/8/1998, n. 267, con cui, fra le varie disposizioni, si imponeva alle Regioni di redigere e adottare i
Piani di Assetto Idrogeologico (P.A.I.).
Con questi strumenti venivano perimetrate le aree a
rischio (idraulico o di esondazione, di frane, di erosione
delle coste), e quindi imposti vincoli urbanistici abbastanza rigidi per quelle con più alto grado di rischio.
Grazie al supporto anche dei prestigiosi centri di ricerca
e delle università presenti su tutto il territorio nazionale,
i P.A.I. sono stati redatti dalle Autorità di Bacino e quindi adottati dalle Regioni. Possiamo dire, quindi, che, per
quanto concerne le conoscenze, siamo ad un livello
molto elevato: comune per comune, in tutta Italia, si
conoscono le aree e i punti più “critici”.
E allora perché succedono ancora gravi eventi? La
risposta è semplice: nelle aree più a rischio poco o nulla
è stato fatto per ridurre detto rischio, ma le strade, le
abitazioni, quelle esistenti (sperando che non esistano di
nuove e, quindi, che i vincoli urbanistici vengano rispettati), sono sempre lì. Inoltre, qualche sindaco è ancora
disposto a chiudere un occhio su qualche concessione
edilizia, che non potrebbe essere data, e molti cittadini,
purtroppo, si ostinano ancora a compiere abusi edilizi,
poi periodicamente condonati. Il Sindaco, che, lo ricor-
Volontariato e dei Soggetti con ampie conoscenze di
soccorso (Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Croce
Rossa), i cittadini sui comportamenti più idonei in
caso di evento. Ed ancora: occorre sensibilizzare le
massime autorità regionali, provinciali, nazionali a
stanziare sempre più fondi per la difesa del suolo e la
protezione idrogeologica.
Le regioni incluse nel Distretto 108YA del Lions sono,
purtroppo, tutte caratterizzate dalla presenza, in maniera diffusa, di aree esposte a rischio idrogeologico, e grande è stata la sensibilità del Governatore ad individuare
questa problematica fra i service di quest’anno sociale. Il
Comitato Distrettuale, individuato dal nostro
Governatore per coordinare il service, è costituito, fra
l’altro, tutto da professionalità del settore dell’ingegneria, della geologia, della protezione civile, che possono
dare un grande apporto ai club che vogliono portare
avanti iniziative in detto ambito.
Dobbiamo, purtroppo, convivere con questo rischio,
così come con quello sismico e vulcanico, ben sapendo,
però, che si può fare in modo che gli eventi naturali, che
ancora accadranno, non arrechino più, come avviene in
altre parti del pianeta, lutti, danni, distruzioni.
LA VITA
L A V DELL’ASSOCIAZIONE
OCE DEI LIONS
diamo, è la massima Autorità di Protezione Civile a livello locale, deve avere, o almeno dovrebbe avere, fra i propri strumenti un Piano di Protezione Civile Comunale,
che, oltre a riportare tutte le aree a rischio del Comune,
deve anche contenere le indicazioni sull’organizzazione
della macchina dei soccorsi (in caso di evento) e delle
procedure di protezione civile, ivi comprendendo le aree
per il ricovero provvisorio della popolazione, le persone
responsabili delle diverse funzioni di supporto ed i
numeri telefonici per la loro reperibilità.
C’è da dire, comunque, che le conoscenze scientifiche
e tecnologiche oggi permettono di stabilire, spesso con
diverse ore di anticipo, l’approssimarsi di condizioni
meteo avverse, o il pericolo di mobilizzazioni di versanti.
Sulle problematiche, sopra evidenziate, il Lions
Internazional può fare molto. Innanzitutto, sorvegliando il territorio, arrivando anche ad evidenziare e
finanche denunziare, presso le Autorità locali, situazioni di palese rischio; inoltre, sensibilizzando i
Sindaci ad aggiornare (o a redigere, se malauguratamente non ne sono provvisti) i Piani di Protezione
Civile e a farli conoscere alla popolazione; istruendo,
anche con il contributo delle Associazioni di
21
La tutela dei Beni Culturali “minori”
L’abitazione di Giuseppe Moscati
Prof. Arch. Sergio Brancaccio
LA VOCE DEI LIONS
Coordinatore Service “Tutela dei Beni Culturali Minori”
Come è ben noto il Governatore, Avv. Vittorio Del
Vecchio, ci ha impegnato per il Service: “Tutela dei Beni
Culturali “minori” anche quale occasione di valorizzazione sociale, economica ed ambientale del territorio”.
In tale occasione visitando alcuni Beni Culturali poco
noti nel centro antico di Napoli, abbiamo riscontrato
che nessuno degli intervistati sapesse con certezza
dove fosse ubicata l’abitazione di Giuseppe Moscati;
molti credevano che si trattasse del palazzo Sanfelice in
Piazza del Gesù Nuovo n° 33. Infatti ivi è stato ambientato lo sceneggiato televisivo dedicato al Santo; inoltre nel medesimo palazzo sono state riprese le scene di
altri celebri films quali: L’oro di Napoli, Matrimonio
all’italiana, ecc. In realtà la famiglia Moscati venne a
Napoli per il trasferimento del padre Francesco
Moscati, magistrato presso il Tribunale di Cassino e
Presidente del Tribunale di Benevento, poi consigliere di
Corte d’Appello di Ancona e quindi consigliere di Corte
d’Appello di Napoli.
Nella nostra città la famiglia Moscati venne nel
Il palazzetto in Via Cisterna dell’olio n° 10
22
1884 e prese alloggio
in Via S. Teresa al
Museo n°83, successivamente nel Palazzo Bagnara di Piazza
Dante n° 89, per
alcuni mesi in via S.
Anna dei Lombardi e
infine dal 1902 risiedette nella più
modesta abitazione
in via Cisterna dell’
Olio n° 10.
Sulla facciata di
questo modesto palazzetto è stata apposta anche la targa che recita:
QUI VISSE E OPERÒ
DEDITO A FEDE CARITA’ E AMORE
PER IL MALATO E LA SCIENZA
L’INSIGNE MEDICO PROFESSORE
GIUSEPPE
MOSCATI
25 . 7 . 1880
12 .4 .1927
PROCLAMATO SANTO IL 25 . 10 . 1987
OGGI RIPOSA NELLA CHIESA DEL GESU’ NUOVO
IL COMUNE DI NAPOLI, L’ASSOCIAZIONE MEDICI
CATTOLICI “SAN LUCA” E L’ISTITUTO COMPRENSIVO
“DUCA D’AOSTA” POSERO NELL’ANNO 2003
Inoltre nella chiesa del Gesù Nuovo oltre ai resti
mortali del Santo si conservano vari oggetti e pochi
mobili che arredarono l’abitazione di Giuseppe Moscati:
una piccola scrivania, una libreria, il letto ecc. e la poltrona dove il 12 aprile del 1927 il Santo chiuse la sua
vita terrena dopo un’altra infaticabile giornata di lavoro svolta presso l’Ospedale degli Incurabili, dove insegnava e visitava gli ammalati.
Il Comitato del Distretto Lions 108 YA, impegnato
per la valorizzazione dei Beni Culturali “minori” della
Campania, Calabria e Basilicata ha deciso di adoperarsi
per rendere visitabile questa abitazione, valorizzandola
e diffondendone la conoscenza, motivati anche dall’aver saputo che il palazzetto in forte degrado è di proprietà del Comune di Napoli, e che la casa è in fitto ad
una famiglia.
Al terzo piano l’abitazione del santo.
medici, causò la morte dell’artista.
Il Papa Paolo VI celebrò la messa in occasione della
beatificazione del Santo (1975) e furono sempre riconosciute la sua umiltà, la povertà, il senso profondo
dell’amicizia.
Amò Napoli e ne denunziò i mali; scrisse: “non il terremoto, non il Vesuvio, né il cataclisma distruggeranno
Napoli, ma i napoletani “ e denunziò gli scempi edilizi
del Vomero e di Posillipo e non condivise iniziative
urbanistiche previste per la Riviera di Chiaia e la Via
Caracciolo.
Il 16 novembre del 1930 le sue spoglie mortali furono portate dalla Cappella dei Pellegrini (Cimitero di
Poggioreale) nella Chiesa del Gesù Nuovo con un corteo memorabile di popolo, in seguito all’istanza di varie
personalità del clero e del laicato.
Si ottenne anche che la festa liturgica di San
Giuseppe Moscati si dovesse svolgere non il 12 aprile di
ciascun anno, data della sua morte, ma il 16 Novembre
giorno del trasferimento dei suoi resti mortali.
Il 25 Ottobre del 1987 il Papa Giovanni Paolo II proclamò Santo il Beato Giuseppe Moscati in San Pietro a
Roma, durante il Sinodo dedicato alla funzione del laicato nella chiesa.
Una vasta bibliografia riportata nel testo citato
testimonia la vita del Santo, ma a noi piace chiudere
con una sua frase scritta il 17 sett. del 1920: ”Che cosa
posso fare per gli uomini? Che cosa posso opporre alle
leggi eterne della vita? Ecco la necessità del rifugio in
Dio. Ma tuttavia noi medici dobbiamo cercare di alleviare le sofferenze”.
LA VOCE DEI LIONS
Pensiamo di rendere cosa gradita ai lettori ricordando le note biografiche del Santo precedute dalle parole pronunziate dal Cardinale di Napoli Alessio Ascalesi
in occasione della sua morte: “Il professore non apparteneva a voi, ma alla chiesa. Non quelli di cui ha sanato i corpi, ma quelli che ha salvato nell’anima gli sono
andati incontro quand’è salito lassù.”
Giuseppe Moscati nacque a Benevento il 25 luglio 1880
(nel palazzo Andreotti-Leo) da Francesco Moscati e Rosa
De Luca dei Marchesi di Roseto. I genitori ebbero nove figli:
Gennaro, Alberto, le gemelle Maria e Anna, un’altra Maria,
un’altra Anna, Giuseppe, Eugenio e Domenico.
Dopo il corso Elementare Giuseppe fu iscritto al
Ginnasio e dal 1889 frequentò l’Istituto Vittorio
Emanuele a Piazza Dante. Nel 1897 conseguì la maturità classica con eccezionale votazione e scelse di iscriversi a Medicina per “solo il desiderio, che era già divenuto nel suo animo buono una necessità imperiosa, di
lenire il dolore fisico, lo smarrimento spirituale dei fratelli colpiti dall’atrocità dei morbi”
Mostrò sempre di avere un forte interesse per la
scienza medica e conseguì brillantemente la laurea
presso l’Università di Napoli a 23 anni, il 4 Agosto del
1903. Dopo alcune pubblicazioni scientifiche si impegnò per il recupero dei malati nella succursale degli
Ospedali riuniti di Napoli in Torre del Greco, in occasione dell’eruzione del Vesuvio (1906), e nel drammatico
colera a Napoli (1911).
A trentuno anni vinse il concorso di Coadiutore
Ordinario negli Ospedali riuniti di Napoli dove fu
assunto con la direzione di una clinica, con apprezzamento dei malati, della Commissione esaminatrice e dei
colleghi, molti dei quali già Liberi Docenti, che concorrevano per il medesimo titolo.
In seguito ad una borsa di studio concessa dal
Ministero della Pubblica Istruzione partecipò ad un congresso internazionale di fisiologia ad Edimburgo; in questa occasione passando per Roma, Torino, Venezia, Parigi,
Londra, Lourdes, manifestò una profonda conoscenza
della Storia dell’Arte ed uno spiccato senso critico.
Il 24 Maggio del 1915 l’Italia entrava in guerra e
Giuseppe Moscati presentò la domanda per partire
quale volontario, ma le autorità preferirono lasciarlo
nell’Ospedale degli Incurabili, allora militarizzato, ove
prestò le cure ad oltre tremila soldati.
Egli rinunziò alla cattedra universitaria ed optò per
l’attività ospedaliera, senza interrompere la ricerca
scientifica. Fra i suoi innumerevoli pazienti visitò il
celebre tenore Enrico Caruso presso l’Hotèl Tramontano
di Sorrento, a cui diagnosticò con perizia “un’ascesso
subfrenico”; purtroppo il male, già trascurato da illustri
1Cfr. La frase di Gaetano Quagliariello è riportata a p. 33 del volume di A. Tripodoro, “Giuseppe Moscati il medico santo di Napoli, 2° ediz. Padri Gesuiti, Tipografia d’Alessandro, Napoli
2006. Il medesimo volume riporta anche dati biografici del Santo, le fonti e la bibliografia. Per ricerche e approfondimenti cfr. Alfredo Marranzini S.I. G. Moscati, Padri Gesuiti, 2009.
23
I lions al servizio degli altri
Dott. Giovanni Di Caro
LA VOCE DEI LIONS
Matera Host
24
E’ bello presentarsi con un proprio foglio, un foglio che
mi ricorda di essere un Lion e che vorrei scrivere ogni giorno, un foglio che racconti la nostra attività, il nostro fare,
la nostra sensibilità il nostro essere.
Un foglio che trasferisca e faccia conoscere le nostre
esperienze che ci informi, che ci educhi comunicando e ci
educhiamo alla comunicazione.
Questo non deve mancare! E mai deve essere limitato.
Se poi, è il nostro caso, si ritorna con convinzione e
decisione su piste già praticate e sperimentate allora vuol
dire che l’esempio è un grande valore, il valore della solidarietà di cui siamo diventati artisti.
Queste poche righe vogliono stigmatizzare l’impegno di
una Associazione ormai testata e riconosciuta per le sue
benemerenze e vogliono altresì rilanciare con forza e convinzione nella nostra società liquido moderna, priva di
valori fondamentali, il decalogo dei nostri scopi che devono essere riaffermati con atteggiamenti più moderni, più
energici. Insomma va confermato che il nostro “essere“ è
“l’essere per gli altri“ Un sogno?
E allora.
I tempi attuali densi di incognite e preoccupazioni
necessitano di una azione forte e decisa che i clubs services devono spendere verso i più bisognosi.
E’ necessario possedere una vocazione radicata nei
nostri scopi associativi il cui fondamentale principio sta
nell’essere al servizio degli altri promuovendo azioni di
volontariato soprattutto all’esterno dei Clubs,
Punto centrale è identificare i bisogni dei più deboli e
di predisporre adeguate risposte dando così al nostro codice d’onore.
Dunque i deboli.
Sono loro i nostri clienti e come si conviene ogno buon
amministatore deve avere cura della propria clientela. Loro
soffrono in silenzio e quel silenzio va ascoltato: è un urlo.
Questo il lait-motiv che deve confermarsi attraverso il
nostro fare, il nostro agire.
E’ necessario operare sul territorio per aiutare chi non è
privilegiato, chi ha bisogno di aiuto; riappropiarsi del territorio significa esprimere sensibilità al vicino con quel tratto
di modernità delicato e discreto. Va, insomma, confermata
la vicinanza alla propria gente, senza dimenticare gli altri.
Ecco la nostra missione.
Dovremmo indossare la casacca dell’esempio tanto da
essere un vero pungolo per le Istituzioni, spesso distratte, e
per chi può fare di più; con essi avviare un processo sinergico efficace e risolutore.
Il nostro agire deve essere inteso quale atto promozionale da imitare. Intanto è necessario sapere ascoltare le
comunità, capirne i bisogni, individuare i possibili rimedi e
progettare il giusto intervento.
Così facendo, e ne sono sicuro, ci saranno grandi ritorni soprattutto la soddisfazione e la certezza di aver fatto
bene. Il nostro operato deve essere a conoscenza di tutti,
perché informare vuol dire stimolare.
Ritengo che la vita lionistica deve avviarsi su processi
nuovi e moderni, abituarsi a qualche rinunzia, rafforza i
nostri principi, fare puntuali analisi significa concorrere
con chi rappresenta in forma istituzionale le comunità e
con esse avviare una concreta solidarietà.
Dobbiamo imporci, senza false modestie, quale pietra
miliare del volontarismo alla ricerca di spazi che altri non
vedono, non percepiscono. Per tutto ciò occorre essere
Clubs efficienti motivati; certo molti soci sono distratti, essi
vanno stimolati perchè si affermi un più qualificato comportamento individuale utile alla vita associativa. Non deve
essere minimamente trascurata la necessità di dare la massima pubblicità a tutte le nostre iniziative realizzate per
attrarre verso di noi chi condivide i nostri scopi. Sarà il caso
che alla fine di ogni anno sociale i Clubs organizzino una
conferenza stampa in cui raccontare ciò che si è fatto?
Il mio augurio è che i nuovi processi culturali ed intellettuali, che pure permeano la vita lionistica, siano di aiuto
al nostro successo senza dimenticare: i problemi degli
extracomunitari, la collaborazione con le altre associazioni
di volontariato e con le Istituzioni, la conoscenza del territorio per promuovere e sviluppare nuove opportunità di
lavoro, gli scambi giovanili, la disoccupazione intellettuale
e la sua emigrazione, l’educazione alle diversità razziali, la
necessità di far rinascere le tradizioni e la cultura popolare,
l’avvio del nuovo processo di cittadinanza comunitaria, il
rispetto della legalità ed ancora altro.
Un bel da fare! Una bella sfida!
Con questi propositi avremo onorato il motto del nostro
Governatore: Passione,Progettualità ed Azione alservizio
dell’Um anità
Le malattie tumorali: sviluppare una coscienza
della prevenzione
dott. Giovanni Gerosolima
Come ogni anno le iniziative dei Lions Club scelgono problematiche di impegno sociale per rinsaldare i
legami forti della nostra organizzazione con il territorio, nell’intento di dare un apporto fattivo alla risoluzione dei problemi della comunità.
Il Service per l’anno 2009-2010 del Distretto 108 YA,
da me coordinato a livello distrettuale, e coadiuvato
dall’autorevole consulenza scientifica del dott. Giulio
Tarro, Coordinatore scientifico dell’Area Sanità del
Distretto 108 YA, verte sulla “Prevenzione delle malattie tumorali” e si propone di dare una informazione
chiara ed efficace sulle problematiche legate a queste
gravi patologie, proseguendo anche il discorso avviato
lo scorso anno sociale sulla vaccinazione
contro il Papilloma Virus (HPV) come
mezzo di prevenzione per il cancro al
collo dell’utero.
L’attenzione del nostro Distretto è
rivolta in particolare al mondo e alle problematiche giovanili e alla loro educazione ad uno stile di vita più sano e meno
esposto ai rischi di gravi patologie.
Lo scopo fondamentale è proprio di trasmettere informazioni di base per fare in
modo che fin dalla giovane età vengano
adottate abitudini sane, abbandonando
quelle pericolose che possono ingenerare lo
sviluppo di gravi malattie in età adulta. Sconfiggere le
malattie ritenute un tempo incurabili, non è più un obiettivo irraggiungibile. Gli strumenti per la prevenzione ci
vengono dalla loro conoscenza approfondita e da una serie
di pratiche virtuose che vanno dalla scelta di una impostazione di vita corretta fino alla regolare attuazione di misure preventive.
La lotta al fumo e all’alcol è senz’altro uno degli
strumenti più efficaci per combattere nel tempo l’incidenza di alcuni tipi di problematiche oncologiche, ed
aiutare i ragazzi a conoscere i danni che queste dipendenze possono provocare nell’immediato e in futuro, è
il primo passo da mettere in atto. E’ altrettanto importante aiutarli a sviluppare anche una coscienza della
prevenzione, affiancando le famiglie nella scelta del
percorso da fare per raggiungere e preservare uno stato
di salute soddisfacente. Tra i dispositivi medici più utili
per raggiungere questo obiettivo vi è la vaccinazione
da Papilloma virus (HPV), consigliata a tutte le donne
di età compresa tra i 12 e i 45 anni, che può sconfiggere definitivamente il cancro al collo dell’utero e le
malattie trasmissibili sessualmente.
Tutte le Circoscrizioni hanno aderito con entusiasmo al progetto e hanno prontamente risposto all’invito, organizzando alcune interessanti iniziative con convegni e incontri nelle scuole per porteranno queste
argomentazioni alla conoscenza dei giovani.
Lo scorso 15 dicembre si è tenuto a Napoli un incontro-dibattito dal titolo “La prevenzione è vita”, organizzato dal dott. Pietro Micheli, responsabile
della 2° Circoscrizione, e dalla presidente
del Lions Club Napoli Europa “Gianpaolo
Cajati”, la dott.ssa Ottavia Grieco Cajati.
Particolarmente meritevole l’iniziativa del
Club che ha dato vita, in collaborazione
con il Monastero di Santa Chiara, ad un
laboratorio ginecologico, presso il bellissimo Chiostro del complesso conventuale,
che fornisce un servizio gratuito, a
cadenza settimanale, alla popolazione del
centro storico di Napoli.
La 3° Circoscrizione, nella persona del
suo responsabile, dott. Gennaro Nunziata,
in collaborazione con il presidente del Club di San
Sebastiano al Vesuvio, dott. Antonio Genovese, e con il
dott. Antonio Marte, ha tenuto un incontro, lo scorso 20
dicembre, nelle scuole della piccola cittadina partenopea, sempre sul tema della prevenzione da HPV.
Gli stessi contenuti sono stati trattati negli incontri
che anche il Lions Club di Castrovillari, su iniziativa del
responsabile della 9° Circoscrizione, dott. Giuseppe
Spina, insieme al presidente del Club, dott. Luigi
Postorivo, ha organizzato con gli studenti delle scuole
medie “Giustino Fortunato” ed “Enrico De Nicola” della
città del Pollino.
A breve sono attesi ulteriori eventi della 10°
Circoscrizione, guidata dal dott. Domenico Donato, che
contribuiranno alla divulgazione della missione del
Service.
LA VOCE DEI LIONS
Coordinatore distrettuale
25
Correre è la parola d’ordine
Avv. Paolo Piccolo
LA VOCE DEI LIONS
Coordinatore distrettuale per la com., imm. e stampa
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“La bellezza è intorno a noi”
qualcuno sostiene che sia sem pre stato così.
La bellezza, noi crediamo, sia, in genere, un viaggio
intorno a noi, alla scoperta di quelle teorie vere o ipotizzate di cui il nostro essere richiede continue prove nella
segreta speranza di giungere a verità possibili, a misure
d’indagini che consentano di proiettarci verso mondi
sconosciuti. Così proseguiamo alla ricerca di noi stessi e
delle ragioni d’essere in materia di morale, di coscienza,
di scienza, estrapolando dai processi culturali quelle tendenze sociali, religiose che attraverso mutamenti epocali, di gusto, di giudizio, di conoscenza ci danno una spiegazione plausibile del nostro vivere quotidiano, cercando
di condividerli in qualche modo coi nostri simili.
E’ chiaro che ogni epoca ha avuto “la sua bellezza”,
ma, oggi, coi tempi che corrono è ancora possibile ricorrere alla bellezza come scienza e studio dell’intelletto per
darsi risposte esaurienti e ipotizzabili? Quelle che prima
sembravano le guide della vita sono divenute labili, per
questo si tenta in tutti i modi di evadere le problematiche che emergono ogni giorno, così non siamo più abituati a fermarci a guardare gli altri, o chi ha una difficoltà. Di conseguenza la materia della solidarietà e del bene
comune sembrano arcaiche, obsolete, confusamente e
decisamente da scartare in un’epoca come la nostra
dedita alla corsa ad ostacoli, che insegue le vicende dell’utile e del superfluo.
E’ del tutto evidente che in un excursus epocale e nel
mutamento stesso dei tempi e delle ragioni d’essere delle
generazioni, si assiste sempre ad una metamorfosi, con
conseguenze che vedono evolversi anche i modelli di vita.
Ma oggi più che mai la solidarietà ed il bene comune
non danno quelle risposte che l’uomo della strada si
attende. Un tempo, dai pensatori e da chi operava per il
bene comune ci si attendeva riflessioni, approfondimenti e indagini che avessero a cuore la sorte dell’uomo sulla
terra, le motivazioni stesse della sua esistenza sul pianeta. Oggi questa materia d’indagine sembra non appassionare più nessuno: il linguaggio, la ricerca, la discertazione sono andati sempre più affievolendosi fino a scomparire. Di conseguenza anche il dialogo fra esseri umani si
è andato disertificando, accomiatandosi definitivamente
da quello che un tempo era il tentativo dell’intelligenza
di orientarsi verso tutte quelle materie e categorie che
avessero attinenze con il raziocinio e che ponessero il
bene comune come valore assoluto.
Oramai tutto è in funzione dell’utile e della materia
gretta orientata solo sui disvalori. Non è più di moda,
non è più tempo di occuparsi della solidarietà e/o dell’assistenza disinteressata, divenuti questi ideali di poche
organizzazioni come la nostra, che ancora crede in un
progetto uomo e nella forza di cercare o dare risposte ai
tanti problemi della società e del vivere civile, che
affronta il problema esistenziale con uno sguardo al
dolore, alla sofferenza, alla coscienza, alla vita e alla
morte, all’etica e alla solidarietà. Non c’è più voglia di
fermarsi a riflettere su problemi “complicati” che sembra
appartengano ad altri: si deve correre per far presto, per
gestire la sopravvivenza, pensare a come sbarcare il lunario, provvedere alla rata del mutuo, portare il gatto dal
veterinario, i figli in piscina. Correre è la parola d’ordine,
correre senza pensare di fermarsi più. Ma dove?
Il mondo ruota entro un’orbita che si è fatta fuorviante, ponendoci dinanzi alla scomparsa di noi stessi come
entità unica e irripetibile. Il nostro mondo globalizzato ora,
sempre meno ammetterà di confrontarsi con la coscienza,
con la ragione, col buon senso. Tutto si va restringendo su
un piano politico ed etico, ma anche sociale ed economico
in cui il rapporto, le dialettiche fra i propri simili diventano
sempre più voci nel deserto, senza più “volare in alto”,
senza confronti né verifiche, perché il tempo è un’entità
nemica, che diviene inesorabile congegno contro l’uomo
stesso, in una situazione senza scampo.
L’umano è vissuto come perdita del tempo, perché
come unità di misura agli uomini spetta l’intervallo tra la
vita e la morte che ogni ora è sempre più labile e si assottiglia, si rende evanescente, precipitandoci nel caos delle
nostre contraddizioni, delle nostre abiezioni, delle nostre
inadempienze e conflittualità.
Il tempo residuale è talmente precario da non poter
rimandare nulla al domani. Ogni giorno, ogni ora della
nostra esistenza sono preposti ed esposti al rischio di
vedersi depredare la vita, senza averla vissuta. Perciò, mal
si rapportano i nostri progetti col linguaggio di bene
comune che vede tempi lunghi e sistemi d’indagine a
lunga percorrenza.
Viviamo proiettati nell’irreale, nell’impenetrabile
nostalgia dello spirito che ci rende fragili, insicuri, spae-
sione profondo in cui il correre lascia il passo al fermarsi ed al riflettere. Solo allora il bene comune può diventare un fattore di crescita comune, l’occasione per noi
tutti di fermarci, di dare nuova forza ai valori sociali
della solidarietà della fratellanza, della partecipazione
alla vita degli altri. Cercare progetti di bene comune che
riconoscano i bisogni dell’essere e che ci riavvicinino
all’uomo, alla condivisione dell’amicizia e del fare per gli
altri. Le nostre risorse trovano, così, nuove energie e
nuovi obiettivi di vita.
Ancora una volta, insieme, potremo ridare forza e
vitalità al bene comune.
Ulteriori considerazioni sull’ epidemia da virus
influenzale A/H1N1 di derivazione suina
Dott. Prof. Giulio Tarro
Coordinatore Scientifico Salute e Sanità
Dal momento che si è osservato un aumento di mortalità a Napoli per questa epidemia, si è creato un certo panico per
questa apparente stranezza in Campania. Anzitutto dobbiamo sapere che il laboratorio di virologia del Cotugno fa parte della
rete di sorveglianza sul virus influenzale come unico centro riconosciuto dal Ministero della Salute per la nostra regione:
questo permette di effettuare il test per la nuova influenza A/H1N1 e di correlare la diagnosi con i casi ricoverati, quelli
ambulatoriali, e soprattutto con tutti i casi gravi che vengono portati, spesso in fase terminale, allo stesso ospedale. Pertanto
è ragionevole ipotizzare che per molti decessi registrati nel frattempo altrove, e ci riferiamo ovviamente ad altre regioni, non
vi sia la stessa capacità e possibilità di correlare la diagnosi virologica alla causa di morte soprattutto quando il virus influenzale agisce come cofattore.
Questo fenomeno detto di Will Rogers, è ampiamente conosciuto da quando è stato studiato per il Q.I. (quoziente intellettivo) degli abitanti dell’ Oklahoma migrati in California, e poi riferito a tanti altri aspetti che inducono a false interpretazioni delle osservazioni statistiche.
Il vaccino per il nuovo virus influenzale A/H1N1, ormai in distribuzione, è efficace nel prevenire la malattia nel 70-80% dei
casi, 2-3- settimane dopo la sua somministrazione per via intramuscolare, tempo necessario perché l’ organismo sviluppi gli anticorpi specifici. Sembra che sia sufficiente una sola dose senza ricorrere alla seconda vaccinazione 30 giorni dopo la prima.
La massiccia campagna promozionale sul vaccino è giustificata dal fatto che arrestando l’ influenza, la maggior parte
della popolazione vien protetta perché si riduce la diffusione del virus che, sebbene non aggressivo, è però molto contagioso. I vaccini prototipo, preparati in anticipo, non hanno registrato effetti collaterali indesiderati, ad eccezione di blande reazioni già osservate per i simili vaccini antinfluenzali stagionali.
Il vaccino è gratuito e somministrato dai medici di famiglia e pediatri di base o nelle strutture ospedaliere. La vaccinazione non è obbligatoria, ma solo raccomandata a partire dai 6 mesi soprattutto per i bambini con malattie croniche e i
prematuri sotto i 2 anni, e per le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza per proteggere anche i neonati.
Il Ministero della Salute ha disposto di vaccinare in via prioritaria il personale sanitario, gli addetti ai servizi pubblici essenziali, di pubblica sicurezza e protezione civile, i donatori di sangue periodici, le persone a rischio di età estesa fino ai 65 anni.
Successivamente sono vaccinati le persone di età compresa tra 6 mesi e 27 anni non inclusi nelle categorie precedenti. Il vaccino è sconsigliato a chi è allergico alla proteina dell’ uovo, perché vengono usate uova embrionali di pollo per la sua produzione. Si in Italia che soprattutto in Campania i vaccini sono già stati in consistente distribuzione.
La malattia tra incubazione, sintomatologia reale e convalescenza si risolve in sette – dieci giorni, mentre l’ epidemia
durerà diversi mesi e probabilmente molto più a lungo. Esiste un rischio potenziale di ricombinazione genetica con virus
influenzali umani già circolanti che potrebbe esitare in una variante virale capace di una trasmissione da uomo a uomo di
tipo aggressivo e più dannosa.
In conclusione ancora una volta in un problema così importante come quello della salute, manca l’ autorevolezza scientifica a livello nazionale, regionale e locale, perché come è costante nel nostro paese la professionalità non paga
LA VOCE DEI LIONS
sati in una terra di nessuno, molto diversa da quella cui
eravamo abituati solo 70 anni fa.
Ormai un’incolmabile distanza ci rende estranei gli
uni agli altri.
A popolare qualche nostro sogno ci sono solo l’Arte,
la Poesia, la Musica, la Cultura e la Conoscenza come
altro da sé, che distraggono dall’atrocità del momento
vissuto in solitudine. Così non siamo più vivi nella parte
più interiore della coscienza, non avvertiamo più l’anima
nella sua interezza.
Occorre a questo punto riscoprire la forza del fare e
del condividere, che nascono da un momento di rifles-
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Il piu’ importante dei diritti umani:
il diritto alla vita
LA VOCE DEI LIONS
Prof.ssa Patrizia Baccari Bruno
Resp.”Humanitarian Citizenship”
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“ Aprite il giornale in un giorno qualunque della settimana e troverete una cronaca da una qualsiasi parte del
mondo su qualcuno che è imprigionato, torturato o mandato a morte perchè le sue opinioni o il suo credo religioso sono inaccettabili”.
Questo pubblica Amnesty International in un recente
articolo in merito a questo drammatico argomento. Il più
impotante dei diritti dell’uomo è sicuramente il diritto alla
vita; esso non è citato espressamente dalla Costituzione ma
è sottinteso nell’articolo 2.
E’ questo il diritto fondamentale perchè senza la vita
non sarebbe possibile godere di tutti gli altri diritti.
Dalla storia sappiamo che a Sparta, nell’antica Grecia, i
bambini deformi venivano eliminati e che questa prassi trovava, per motivi politici il consenso di due importanti filosofi, Aristotele e Platone, che proponevano l’estinsione, con
l’aiuto di medici, anche agli ammalati più gravi.
A Roma c’era il culto della forza e del vigore che si
affiancava al rifiuto della vecchiaia e della malattia.
Non tutti, però, nel mondo greco-romano condividevano questo pensiero e tra questi i greci Pitagora, Ippocrate,
Galeno e il romano Cicerone.
Nel Giuramento di Ippocrate si legge: “Non mi lascerò
indurre dalla preghiera di nessuno, chiunque egli sia, a propinare un veleno o a dare consiglio in una simile contingenza”. Nel Somnium Scipionis (III,7) Cicerone scrive: “ Tu, o
Publio, e tutte le persone rette, dovete conservare la vostra
vita e non dovete allontanarvi da essa senza il comando di
colui che ve l’ha data, affinchè non sembriate sottrarvi
all’ufficio umano che Dio vi ha stabilito”.
Questo avveniva in tempi molto lontani ma, solo qualche anno fa, nel secolo scorso, le tragiche esperienze vissute dai popoli europei nel ventennio precedente la Seconda
guerra mondiale, con le dittature, con le persecuzioni razziali soprattutto antiebraiche, fino al disastro di Hiroschima
e Nagasaki, hanno segnato tanto l’umanità tutta che non si
poteva pensare di ricostruire la società mondiale se non su
valori comuni, riconosciuti tali da tutti.
Nonostante ciò, oggi, nel 2010, le violenze sono all’ordine del giorno e si manifestano in tutte le aree del
mondo, siano esse ricche o povere e la violazione della vita
umana avviene in territori di guerra ma anche in Stati
considerati civili.
A questo va aggiunto un altro fenomeno che, da diver-
si anni, vede l’Uomo esposto ad ulteriori umiliazioni e sofferenze: l’immigrazione.
L’Uomo cerca il modo di vivere
meglio, il luogo adatto ad ospitarlo e
che gli consenta di creare famiglia e
futuro degni di questo nome. Si
muove, si sposta affrontando rischi enormi pur di sottrarsi
ad una vita difficile per sè e per i suoi cari. Si estirpa dalla
sua terra, dal suo passato, dagli affetti, da usi e costumi che
lo caratterizzano. Pensa di farcela, che tutto è possibile ma
questo si realizza solo in pochi casi. Una volta giunti nella
nuova terra si avvertono i primi sintomi di inadeguatezza,
di sofferenza e di malinconia. D’altronde le radici sono
importanti per tutti. Anche una volta raggiunto l’inserimento, il benessere sociale con un buon lavoro, il richiamo
del luogo d’origine è inevitabile.
Ecco quindi rendersi necessaria l’azione precisa ed amica
dei Lions che, facendosi carico di questa difficile situazione
di vita di tanti immigrati, propone un’azione di sostegno a
favore di tanti nostri fratelli che abbandonano l’Africa in
cerca di quello che potrebbero avere nella loro Patria.
“ Aiutiamo a non chiedere aiuto” recita il motto del
“Progetto Africa”, progetto alla base dell’attività svolta dal
Centro Internazionale di Ricerche “Cittadinanza Uma-nitaria” e che vede i Lions non più come portatori di aiuti umanitari bensì come sostenitori di investimenti umanitari. Non
più aiuti occasionali e sporadici ma trasferimento delle
nostre potenzialità fatte di molteplici professionalità a
coloro che potranno, così, in futuro, mettere in pratica ciò
che avranno appreso nei molteplici Laboratori: linguistico,
sanitario, economico manageriale agrario, ingegneristico,
musicale, cinematografico, ecc. E’ insegnando a fare che si
dona la possibilità di vivere la vita nel suo senso più compiuto, senza che l’uomo debba sentirsi schiavo o vittima o
calpestato nel suo orgoglio di padre e di marito: di Uomo.
E’ il saper fare che rende l’Uomo libero da ogni costrizione o ricatto e che gli consente di accedere pienamente
al Diritto fondamentale che è quello della Vita.
Un grande modo per rendere concreto il primo degli
Scopi del Lionismo che il nostro fondatore Melvin Jones
dettò nel lontano 1917 “ Creare e stimolare uno spirito di
comprensione tra i popoli del mondo”.
Lo slancio creativo
Avv. Paolo Piccolo
L’associazionismo è in crisi. Questa condizione
non riguarda solo gli enti ma l’intero sistema sociale economico e culturale. Di fronte a tanto spiegamento di “crisi” ed a tanta minaccia di “nuovi ordini”, ci è venuto di pensare a cosa e come scrivere sul
tema specifico del lionismo, ma non sentiamo alcun
legame con l’attualità, con i suoi linguaggi ordinativi, tecnici e giornalistici. Non ci interessano le notizie dal mercato e dalla politica, troppo spesso inquinata dal gossip e dallo scoop. L’associazione siamo
noi e resteremo noi stessi con la voglia di fare e di
costruire.
C’è un problema di censura un po’
dappertutto, un serio problema di censura subdola, invisibile, che, alla lunga,
annebbia anche le menti più sveglie. La
confusione mediatica è fatta da urla e
voci informative e commentative che
costruiscono la realtà su fatti di cronaca che segnano la scarsa conoscenza e
la pochezza di idee e di iniziative o progetti concreti. Tutto è ridotto a discorso
d’opinione, e così addio verità apparente che illumina la vita.
Abbiamo cominciato a pensare,
quindi, a una raccolta di materiale, di iniziative e di
attività che hanno distinto nel tempo i nostri sforzi
ed i nostri sogni ed ecco che d’improvviso riappare
l’amore per l’associazione. La lotta alla cecità, i servizi a favore dei bambini sofferenti e denutriti, il
progetto adolescenza, gli interventi immediati a
favore delle popolazioni colpite da calamità naturali, la protezione dell’ambiente e tante altre iniziative
che da anni danno una misura concreta del fare e
non del parlare. Siamo sicuri che oggi nel mondo c’è
un lion che sta rispondendo ad un’esigenza della sua
comunità o sta descrivendo un percorso di formazione giovanile che dà vita ad un progetto operativo
innovativo. Noi lions sappiamo bene che non è il
tema che fa l’opera, ma è l’opera che fa il tema, e
insomma non c’è nessun vincolo “argomentativo”,
ma solo uno slancio creativo. La nostra proposta è,
quindi, quella di ricevere le infinite visioni, e trascriverle, renderle pubbliche, mostrarle, condividerle.
Ci vuole, forse, un po’ di poesia e la capacità di
sognare per far sentire, invece che il fastidio dell’attualità, la fruttifera capacità del fare, illuminando il
nostro tempo a partire dal nostro passato che scriverà il nostro futuro.
Questo crediamo sia la nostra libertà di associazione che contribuisce alla costituzione di una rete
di relazioni e di rapporti che vanno dall’assistenza
dei bisognosi alle progettazioni di programmi per le
comunità e per il migliore, razionale, sfruttamento
dell’enorme patrimonio di risorse
umane di cui la società è composta.
Noi Lions, tutti, partecipiamo a progetti di libertà che “servono” la comunità. Siamo orgogliosi del nostro ruolo
e delle nostra appartenenza. Insieme
diamo forza alle idee, alle libertà, ed
insieme, senza clamori, costruiamo un
percorso che è strada per chi soffre e
per chi ingiustamente viene emarginato. Non v’è la presunzione di essere i
migliori, ma solo l’umile consapevolezza dell’importanza del “servizio”.
Insieme siamo energia, slancio, fede nel servizio
comune. E’ una forza che ci spinge verso ciò che
avvertiamo come giusto, verso ciò che è elevato, ciò
che ha valore. Una potenza nel gruppo e nell’agire
che ci spinge a superare la nostra vita quotidiana, ad
andare al di là di ciò che siamo abitualmente. E’ questa la nostra forza e forza è il nostro limite. Non riusciamo, sempre, a far accettare agli altri l’entusiasmo che viviamo e che consideriamo un patrimonio
ed un’esplosione di speranza.
I lions, in fondo, vivono soprattutto di “progetti”
- che sono luoghi immaginati di buon lavoro, di raccoglimento e di pensieri profondi - che col tempo
possono rimanere tali o trovare qualche realizzazione. Smettere di immaginare tali luoghi, vuol dire
semplicemente smettere di sognare e di operare.
Il nostro
fare invece
del solo
parlare
LA VOCE DEI LIONS
Coordinatore distrettuale per la com., imm. e stampa
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Lions Club Matera Host
“Lions Youth Exchange”
e la Carta Universale dei Diritti del’Uomo
Ins. Maria Martino
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Presidente
30
Il tema di studio nazionale “Cambiamenti sociali
e nuove forme di violenza” ha una base di analisi
nella Carta Universale dei Diritti dell’uomo ed è proprio a questo che ho pensato, quando ho deciso di
unire il programma di scambi giovanili promosso dai
Lions ad un concorso e ad un’attività formativa.
Riflettendo, infatti sul programma denominato
“Lions Youth Exchange”, che ogni anno dà a tanti
ragazzi la possibilità di confrontarsi con luoghi, culture e stili di vita diversi dai loro, ho provato il desiderio di non limitare solo ad alcuni ragazzi la possibilità di una riflessione importante sull’umanità e
sulla convivenza pacifica e dignitosa fra i popoli e le
persone. Così è nata l’idea di mettere a concorso
uno dei posti disponibili per gli scambi giovanili,
invitando i ragazzi ad uno studio della “Carta
Universale dei Diritti dell’Uomo”, documento nato
appositamente per garantire questo tipo di convivenza.
Ma questo non bastava: i ragazzi coinvolti negli
scambi giovanili erano soltanto quelli frequentanti le
penultime classi delle Scuole Superiori e bisognava,
invece, coinvolgere il più possibile tutti i giovani.
I Lions dovevano entrare nelle scuole!
Dovevano farsi conoscere, proporre attività formative, essere presenti e propositivi nella crescita
armonica dei giovani.
Perciò ho deciso di organizzare un convegno sul
tema “La violenza come limitazione della libertà
individuale”, per riflettere sulle reali possibilità e
difficoltà di convivenza civile
e dignitosa.
Il convegno doveva avere
come protagonisti e destinatari i giovani, speranza e
risorsa della società, e non
poteva prescindere da un
preventivo approfondimento
sulle tematiche proposte.
Pertanto si rendeva necessario lo studio della
“Carta Universale dei Diritti dell’Uomo” da parte dei
ragazzi e il loro impegno nel mettere la creatività
che gli è propria a servizio di questo studio, affinché
esso non rimanesse una mnemonica e fredda ripetizione di concetti non interiorizzati.
È stato questo che mi ha spinta a progettare per
le scuole un percorso formativo, nel quale i giovani
potessero esprimersi liberamente rispetto a questo
tema così importante. Il percorso prevedeva due
incontri all’interno delle singole scuole, nei quali i
ragazzi si sarebbero confrontati fra di loro e con
pari età di provenienza estera, ospiti nella nostra
città grazie proprio agli scambi giovanili.
Il lavoro organizzativo, sostenuto dall’intero
club, non è stato facile: contattare le scuole una per
una, parlare con dirigenti, docenti ed alunni, seguire il loro lavoro e coordinare i vari contributi. Ma il
risultato è andato oltre le aspettative e ci ha ripagati di tutte le fatiche sostenute.
Roperto.
Nel corso del convegno è stata sottolineata l’importanza dell’educazione, in una società in cui i valori morali sono quasi estinti. È necessario un vero e
proprio cambiamento, che non può basarsi sulla
repressione, ma che deve passare innanzitutto attraverso la formazione e la sensibilizzazione dei giovani.
Anche in quest’occasione, i ragazzi si sono dimostrati appassionatamente interessati al tema, presentando opere bellissime e commoventi.
E i ragazzi australiani? La loro partecipazione,
ancora una volta, ha dimostrato come non esistano
frontiere, barriere o divisioni, quando sul tavolo ci
sono argomenti quali i diritti dell’uomo. L’approccio
che hanno tenuto è stato in linea con quello dei
ragazzi italiani, con i quali hanno lavorato e si sono
confrontati.
Un cenno va fatto anche all’attività di ospitalità
vera e propria, che ha visto diverse famiglie, Lions e
non, partecipare con entusiasmo. Nell’arco della
decina di giorni in cui hanno vissuto assieme, sono
nati sentimenti - tra le singole famiglie e i ragazzi
ospitati, ma anche tra le famiglie fra loro - che difficilmente potranno essere dimenticati. Si è creata
una comunità nella comunità, un gruppo che per 10
giorni è apparso indissolubile.
I nostri ospiti hanno riportato, tanto della loro
esperienza nelle famiglie quanto di questo lavoro a
stretto contatto con i giovani studenti italiani,
un’esperienza indimenticabile ed hanno creato rapporti duraturi, che solo la fine del programma ha
potuto sciogliere di fatto. I sentimenti, però, rimarranno indelebili nel tempo!
I ragazzi se ne sono andati, sfidando gli elementi climatici che in quei giorni si erano scatenati,
hanno preso altre strade, consapevoli che qui in
Italia adesso avranno papà, mamme, fratelli e sorelle in più.
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Tanto i dirigenti quanto i docenti e, soprattutto,
i ragazzi si sono lasciati coinvolgere ed hanno lavorato con passione. I ragazzi si sono incontrati –
all’interno delle singole scuole di appartenenza - fra
loro il 16 novembre, portando ciascuno il proprio
contributo originale in lavori delle più svariate tipologie (multimediali, scritti, grafici, musicali e quant’altro), e poi con i nostri ospiti australiani del progetto “Lions Youth Exchange” il 14 dicembre. Questo
secondo incontro si è svolto interamente in lingua
inglese.
Nel mese di dicembre, infatti, ospiti di famiglie
materane, sono stati accolti dieci ragazzi australiani, anch’essi partecipanti al programma di scambi
del Lions Club Matera Host e che, provenendo dall’altro emisfero, hanno voluto visitare la vecchia
Europa durante la loro estate.
I ragazzi - di lingua inglese, ma con conoscenze
anche di lingua italiana, studiata a scuola – hanno
trascorso un periodo ospiti di alcune famiglie italiane. Durante la loro permanenza, che li ha portati a
conoscere un pezzetto della nostra Italia, hanno
potuto, dunque, incontrarsi anche con ragazzi di
pari età e scambiare con loro i rispettivi punti di
vista su temi riguardanti i diritti umani e le nuove
forme di volenza. In questo, le scuole hanno dimostrato grande sensibilità, mettendo a disposizione
locali e risorse per permettere ai ragazzi di dialogare fra loro.
I lavori prodotti nel corso degli incontri nelle
scuole sono stati, poi, perfezionati e presentati in
forma ridotta il pomeriggio del 16 dicembre, in
occasione del convegno, cui hanno partecipato attivamente anche i ragazzi australiani, i cui prestigiosi
relatori sono stati Titta Parisi (coordinatore distrettuale del tema nazionale) ed Ermanno Bocchini
(past direttore internazionale) e le cui conclusioni
sono state affidate al Vice Governatore Michele
31
Lions Clubs Stabia Host, Castellammare di Stabia Terme e Portici Miglio
La vaccinazione contro l’epidemia influenzale
Rag. Dario Sorrentino
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Addetto Stampa
32
Puntuali come sempre, i Lions hanno allestito un
service di straordinaria valenza tutto incentrato su
un argomento di grande attualità, quello del virus
influenzale la cui diffusione potrebbe avere serie
ripercussioni sulle attività che quotidianamente ci
coinvolgono. L’iniziativa è stata assunta dai Club
Lions Castellammare di Stabia Host, Castellammare
di Stabia Terme e Portici Miglio d’oro nell’ambito
dell’Area Operativa “Salute e Sanità”, e si è avvalso
dell’apporto di un relatore di altissima competenza
e di conclamata notorietà in Italia e all’estero, quale
il prof. dott. Franco Faella, direttore dell’UOC
Malattie Infettive e Pronto Soccorso dell’Ospedale
Cotugno di Napoli e prof. incaricato dì
Batteriologia Clinica presso l’Università Federico II
di Napoli. Sul tema: “Virus pandemico A/H1N1
2009... facciamo un pò di chiarezza”, il prof. Faella,
che si avvale di una capacita colloquiale lucida,
brillante, che sa avvincere l’uditorio, ha fornito le
più ampie rassicurazioni sulla mitezza, almeno in
Italia, del fenomeno epidemiologico e sulla completa assenza nel vaccino di effetti collaterali che possano suscitare preoccupazioni.
I lavori sono stati introdotti da Nellina Basile e
sono proseguiti con i saluti recati da Alfonso Villani
e Gerardo De Dilectis, per i Clubs Castellammare Host
e Portici Miglio d’oro e dal Delegato di Zona Carlo de
la Ville sur Illon.
A sua volta il prof. Faella è entrato subito nel vivo
dell’argomento, illustrando le caratteristiche del
virus RNA, virus che, a differenza di quanto si verificò con le epidemie del secolo scorso, non è particolarmente cattivo, ma ha attitudine a subire piccole
mutazioni che ne rendono estremamente facile la
diffusione. Esso sì trasmette fra uomo e uomo, in
tutti i continenti, anzitutto tramite le goccioline dì
saliva espulse con i colpi di tosse o con gli starnuti o
anche semplicemente parlando.
Il prof. Faella ha poi spiegato che il virus è sorto
in Asia e si è diffuso in America meridionale, in quella centrale e quindi negli USA, passando poi in
Inghilterra e di qui anche in Italia, ove però si presenta con numeri estremamente piccoli, forse anche
in relazione alla buona efficienza complessiva delle
strutture sanitarie nel nostro paese.
Per combattere il virus, ha aggiunto il prof.
Franco Faella, non occorrono misure particolari:
basta rispettare l’igiene della persona e ritenere per
certo che la vaccinazione antiinfluenzale è l’unico
mezzo efficace per prevenire la malattia. In particolare il vaccino MF 59 ha risposto in maniera soddisfacente per pazienti di tutte le età. Esso va praticato anzitutto alle persone appartenenti alle categorie a rischio, come medici, infermieri, poliziotti e
personale delle ferrovie e di altri mezzi pubblici,
nonché alle donne al terzo mese di gravidanza. Il
prof. Faella, rispondendo ai quesiti posti dal pubblico, ha infine fornito altre delucidazioni, in particolare consigliando che tra la vaccinazione A/H1N1 e
quella stagionale vi sia un intervallo di almeno tre
settimane e ricordando sempre e comunque che
proprio i vaccini hanno debellato malattie epidemiche, alcune gravissime come la meningite, la difterite, la pertosse, la varicella e tante altre, con una
recettività elevata anzitutto nei bambini.
La sala delle conferenze dell’Hotel dei Congressi
era ancora gremita quando a trarre le conclusioni è
stato Emilio Cirillo, primario di Chirurgia presso la
Clinica Maria Rosaria e 1° Vice Governatore del
Distretto Lions 108 Ya, il quale, con una efficace
sintesi, ha osservato che “cercavamo chiarezze e ne
abbiamo avuto a iosa”. L’autorevole esponente
Lions, dopo aver fatto cenno alle modalità con le
quali l’influenza è sorta e si è diffusa ed ai mezzi di
cui bisogna servirsi per combatterla, ha affermato
che “come medico-chirurgo ne ho tratto la convinzione che non bisogna avere perplessità nei confronti della vaccinazione” ed, inoltre, che i Lions
hanno saputo ancora una volta rispondere alle
aspettative dei cittadini con un service centrato e
calibrato che ha colmato le insufficienti informazioni fornite dai media.
Sotto il segno del Campo Vesuvio
Prof. Dott. Antonio Marte
Giorni fa la casa Editrice Salani mi ha spedito in
omaggio da parte dell’Autore, Jacek Denel, un
romanzo dal titolo: “Lala. Sotto il segno dell’acero” .
E’ un romanzo autobiografico di un giovane che per
il Nobel della Letteratura Czeslaw Milosz è una promessa della Letteratura mondiale.
Il romanzo è scritto con una prosa fresca e scorrevole; è pieno di soluzioni geniali ed è imperniato
sulla figura di una vecchia Signora, la nonna di Jacek,
che con le sue trovate, la sua modernità anticonformista, il suo modo di essere e di vivere, le sue uscite
divertenti e drammatiche al tempo stesso ne fanno
quasi un’eroina della grande letteratura russa. Il tutto
visto con gli occhi del giovane nipote.
Il libro si legge tutto d’un fiato e conferma la versatilità di questo intellettuale mitteleuropeo, romanziere, poeta, traduttore, dandy ed enfant prodige
Jacek Denhel, nato a Danzica nel 1980.
Abituato a recensire altro non so dire di più. Ma
dov’è il segno del Campo Vesuvio?
Semplice: Jacek Denhel è stato uno dei ragazzi
dell’ Ottava Edizione del Campo Vesuvio, affidato al
Club di Pompei Host, svoltosi dal 16 al 30 Luglio
1995.
Direttore del Campo era Federico Serafino e
Presidente degli Scambi giovanili (YEC per gli esperti)
il sottoscritto. Ricordo che nella fase organizzativa io
e Federico avemmo delle perplessità ad accettare nel
Campo un ragazzo così giovane. Ci convinsero dalla
Polonia che si trattava di un ragazzo molto maturo
per la sua età ed avemmo la garanzia del padre che
era Past-Governatore del Distretto di Danzica.
Comunque per precauzione lo tenni io, nel periodo di ospitalità in famiglia, ed il ragazzo, che prendeva appunti continuamente, si rivelò un attento
osservatore dell’arte che mostravamo, dei monumenti, di tutte le manifestazioni culturali che Federico
organizzò e chiedeva e parlava continuamente. Unica
digressione erano le abbondanti sangrie che preparavamo insieme nel caldo luglio del ’95.
Ora è l’autore rivelazione della letteratura mitteleuropea. Ha mandato i saluti a tutti i Lions che ha
conosciuto. Penso che dobbiamo sentirci fieri ed
orgogliosi del nostro Lionismo. Poi una notizia bella
fa tanto piacere di questi tempi.
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Direttore Internazionale LISC 2009-2011
33
La VII Circoscrizione in assemblea
Dott. Gerardo Giordano
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Presidente della VII Circoscrizione
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Nella splendida cornice del Casino Sociale presso il
Teatro Verdi, i Lions salernitani hanno riunito la
seconda Assemblea circoscrizionale.
L’incontro ha visto la partecipazione numerosa dei
Presidenti dei Clubs della provincia di Salerno e di
vari officers responsabili di service distrettuali e
nazionali.
Una occasione molto opportuna per svolgere una
accurata ed approfondita disamina dell’impegno
svolto sul territorio, nei primi sei mesi dell’anno
sociale 2009-2010: uno spazio di tempo che è stato
valutato nella mia relazione di introduzione, molto
importante e significativo non tanto per la quantità,
ma per la qualità delle numerose iniziative messe in
campo, sia in ordine a vari services di carattere culturale che quelli di carattere sociale ed umanitari.
Nella introduzione sono stati poi indicati gli indirizzi di lavoro che devono vedere impegnati i Lions
salernitani, nei prossimi mesi di quest’anno sociale,
con altrettante azioni che caratterizzino l’attività dei
clubs, avendo cura di rafforzare il vincolo associativo
attraverso una più forte coerenza con le indicazioni
emerse nei vari incontri, nazionali e distrettuali,
rispetto agli indirizzi da perseguire, come è stato fortemente sottolineato dall’intervento di Francesco
Accarino coordinatore delle attività distrettuali.
Per dare maggiore forza a questo orientamento è
stato sottolineato come sia necessario valorizzare il
tema di studio distrettuale sull’ “integrazione degli
immigrati nel rispetto della loro integrità culturale e
dei valori e norme del nostro ordinamento”, sia il ser-
vice sulla “tutela dei Beni culturali minori”, insieme a
quello sui cambiamenti sociali e le nuove forme di
violenza nel mondo giovanile, come occasione di
valorizzazione sociale economica ed ambientale del
territorio: tutto ciò, naturalmente senza trascurare
l’impegno per il “Progetto Sri Lanka” ed il tema internazionale “Muoversi per crescere”.
Ne è emerso un impegnativo dibattito nel quale
hanno preso parte i Presidenti dei clubs ed i Delegati
di zona.
La discussione ha fatto emergere varie problematiche lionistiche che riassumo in breve: la esigenza di rafforzare il coordinamento per superare
la frammentazione delle iniziative ed il tema delle
sinergie tra i vari clubs, al bisogno di dare maggiore continuità alle iniziative nel tempo con un impegno a seguire un obiettivo per almeno tre anni per
evitare di disperdere il lavoro che viene svolto sul
territorio dai clubs. E’ emerso inoltre anche la questione di porre il problema etico dell’impegno rafforzandolo in rapporto ai principi fondamentali
dell’associazione.
Tali problematiche formeranno oggetto del contributo che come presidente di circoscrizione mi sono
impegnato a rappresentare già alla prossima riunione
del Gabinetto distrettuale di Avellino, ma non c’è
dubbio che sono temi importanti che costituiscono
una traccia delle questioni su cui la chiarezza nei
prossimi incontri di riflessione e di decisione potrebbero dare maggiore impulso al nostro impegno sui
territori e contribuire a far crescere l’associazione.
L’ XI Circoscrizione ricorda la figura di Leonzio Pilato
Dott. Maurizio Bonanno
L’attività della XI Circoscrizione, su impulso del suo
presidente, sen. Peppe Fimognari, sta vivendo una stagione di particolare interesse e coinvolgimento, soprattutto
sotto l’aspetto culturale. D’altronde, sin dalla prima riunione a Gerace, il Presidente Fimognari, nel tracciare le
linee della sua attività per questo anno sociale, ha chiaramente indicato la volontà di trovare il modo di coinvolgere i diversi territori della sua Circoscrizione con il chiaro
intento di rivalutare l’aspetto storico-culturale di ciascuna realtà
Il secondo incontro a Palmi ha centrato pienamente
l’obiettivo, con la giornata dedicata a Leonzio Pilato.
Poco si conosce della vita di questo
monaco calabrese. La figura di Leonzio
Pilato, infatti, è rimasta in ombra per
secoli a causa del fatto che i suoi manoscritti, insieme alle notizie su di lui, sono
rimasti al chiuso delle biblioteche per
secoli o sono andate perdute del tutto.
Eppure, discepolo di Barlaam, fu uno dei
primi promotori dello studio della lingua
greca nell’Europa occidentale. Leonzio
Pilato fu il maestro di greco di Giovanni
Boccaccio e di Francesco Petrarca, da lui
aiutati nelle traduzioni di Omero.
L’aspetto importante dell’incontro è
stata la presenza presso la Casa della cultura “Leonida Repaci” di Palmi, oltre che
delle massime autorità lionistiche ed i presidenti e gli officers dei vari Clubs della Calabria, quella dei presidi, degli
insegnanti e degli studenti del Liceo Classico, del Liceo
Scientifico e dell’Istituto Magistrale di Palmi.
Una magnifica occasione per mettere a fuoco la figura di Leonzio Pilato, monaco calabrese di grande caratura,
di cui si conosceva, probabilmente, molto poco finché non
si è arrivati ad una significativa opera di “riscoperta” grazie ad un libro scritto da Santo Gioffrè, che ha saputo
riportare alla luce la figura di questo grande letterato
calabrese, che proprio per la sua traduzione di Omero in
prosa latina realizzata per Boccaccio e mandata in seguito al Petrarca è legata molta della sua rilevanza.
E così, è stato ricordato che Leonzio Pilato ha anche fornito a Boccaccio il materiale per la sua opera Genealogia
deorum gentilium libri, sulla genealogia degli dei pagani.
L’incontro, dall’alto valore culturale così come voluto
dal presidente Fimognari, ha dato spazio ad una maggiore conoscenza di questo monaco, che si ritiene sia nato a
Seminara, e che ispirato dall’amore che provava per la
sua patria spirituale e letteraria, si è posto come degno
figlio soprattutto di una cultura senza confini, come quella greca.
Presente all’evento culturale lo stesso Santo Gioffrè,
che è anche medico ed Assessore alla cultura della
Provincia di Reggio Calabria, e la relazione introduttiva è
stata affidata al prof. Angelo De Patto, dottore di ricerca
filologica umanistica all’Università di Messina.
A fare da padrona di casa, la
Presidente del Lions Club di Palmi,
Marina Latella.
Ad aprire i lavori, invece, lo
stesso presidente della XI circoscrizione sen. Giuseppe B. Fimognari,
che ha introdotto la figura di
Leonzio Pilato: “maestro errante
che ha portato Omero in
Occidente”.
Davvero interessanti i lavori
presentati dagli studenti del liceo
classico e dell’istituto magistrale,
che hanno dato prova di encomiabile impegno e valido interesse.
Alle relazioni di Angelo De Patto e
di Santo Gioffrè, sono seguite le conclusione dell’on.
Armando Veneto, giurista e Past Governatore Lions.
Una giornata davvero bella ed interessante, sia dal
punto di vista storico che culturale, che ha riportato
all’attenzione la figura complessa e non del tutto conosciuta di questo straordinario uomo di cultura.
Un’amara considerazione finale viene spontanea nel
ripercorrere le sue personali vicende. Certamente, Leonzio
Pilato segue il destino degli uomini di cultura meridionali che per essere tali, sovente, sono condannati all’anonimato o ad argomenti di studio solo per specialisti, altrimenti non si capisce come mai egli, al pari di Barlaam o
di Gioacchino da Fiore, non compaia mai come argomento di didattica nei programmi scolastici: ad esempio, nel
caso di Leonzio Pilato, quando, nelle scuole s’inizia lo studio dell’Iliade e dell’Odissea.
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Addetto Stampa XI Circoscrizione
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Lions Club Benevento Arco Traiano
Alla riscoperta del territorio e delle produzioni
tipiche sannite
Dott. Michele Manzo
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Addetto stampa
36
L’iniziativa, denominata “pane olio e fantasia 2009”
ha avuto come prologo una conferenza stampa presso la
sede della provincia di Benevento, sala consiliare della
Rocca dei Rettori. Promossa dal Comune di Cerreto
Sannita, con il patrocinio della Regione Campania, della
Provincia di Benevento, dsella Pro Loco di Cerreto
Sannita, dal Gal Titerno, dall’Associazione Lions Club
Benevento Arco Traiano e don Alfonso di Sant’Agata de’
due Golfi. Ad illustrare il ricco programma che ha animato la cittadina di Cerreto Sannita sono intervenuti il
sindaco Pasquale Santagata, l’assessore alla cultura e
turismo Caterina Meglio, il presidente dell’associazione
Lions Club Benevento Arco Traiano, Raffaele Villanacci, il
vicepresidente della provincia Antonio Barbieri, il giornalista Luigi La Monaca.
Il 22 novembre, presso l’imponente palazzo del genio,
si è avuto uno dei momenti più importanti dell’iniziativa
con lo svolgimento di una tavola rotonda dal titolo “olio
elisir di lunga vita”, che ha visto riuniti circa 100 esponenti dell’associazione lions nella sannita città dell’olio.
Sono intervenuti sul tema, dopo i saluti istituzionali
del sindaco Pasquale Santagata e del presidente
Villanacci, il giornalista rai Lorenzo Gambatesa, Raffaele
Di Fiore, direttore tecnico laboratorio chimico della
Camera di Commercio di Napoli, il cardiologo Carmine
Santamaria, il Presidente della Camera di Commercio di
Benevento, Gennaro Masiello, infine il 1° vice governatore del distretto 108ya Emilio Cirillo.
A portare il loro saluto, tra le autorità presenti,
Maricetta Speranza Sanfilippo e Carlo Landolfi, rispettivamente presidente e delegato di zona VI Circoscrizione
lions, l’on. Guido Milanese, il prof. Hubert bowinkel, il
presidente del Rotary Club Benevento Antonio Zotti,
oltre ai rappresentanti dei club regionali di Pompei Host,
Benevento Host, Pietrelcina, Maddaloni Calatia, Salerno
Host e Salerno Principessa. Al momento convegnistico
ha fatto seguito una visita ai frantoi, per osservare il
ciclo produttivo dell’olio in tutte le sue fasi e una conviviale di degustazione di piatti tipici locali, con assaggio dell’olio nuovo in abbinamento. “come associazione,
siamo impegnati su diversi progetti orientati alle scuole
e alle comunità – commenta villanacci – si è trattato di
un momento di confronto utile, dal quale sono certo
nasceranno nuove occasioni di sviluppo e di attenzione
per il territorio, viste le potenzialità e vista soprattutto
l’ospitalità e la qualità dell’offerta enogastronomica e
turistica che abbiamo ricevuto”.
Infine, la tematica sull’olio ha avuto un prosieguo, il
29 novembre, un concorso d’arte con l’attribuzione dei
premi a due opere, una pittorica ed una ceramica, che
meglio hanno valorizzato, attraverso l’arte, l’eccellente
produzione olivicola autoctona. Il concorso, rivolto agli
allievi dell’Istituto d’Arte di Cerreto Sannita, è nato ed è
stato realizzato grazie ad una sinergica e fattiva collaborazione tra comune, associazione lions e scuola, con il
significativo contributo organizzativo della dirigente
dell’Istituto Carafa, Bernarda De Girolamo.
A valutare le opere è stata chiamata una giuria di
esperti presieduta da Raffaele Villanacci, presidente del
Lions Club Benevento Arco Traiano, promotore dell’iniziativa. Con lui, quali componenti caterina meglio,
assessore alla cultura e al turismo Comune Cerreto
Sannita, il maestro d’arte Antonio Frusciante, il maestro
Giuseppe Leone, docente accademia belle arti di Napoli,
Giuseppe Zoschg, professore emerito stituto d’Arte di
Cerreto Sannita, don Nicola Vigliotti, storico e cultore
d’arte, il presidente pro loco Davide Natale o un suo
delegato.
Le opere prodotte sono state donate ai lions che le
metteranno in vendita nel prossimo telethon al fine di
ricavarne fondi destinati alla ricerca. Pertanto un sentito grazie và rivolto agli allievi che hanno accolto, con
estrema sensibilità e disponibilità, l’appello sul binomio
arte-solidarietà.
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LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Lions Club Sala Consilina – Vallo di Diano
Borsa di studio per un giovane medico
Avv. Angelo Paladino
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Presidente
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Il 13 Dicembre 2009 si è tenuta la XVII Charter del
Lions Club Sala Consilina – Vallo di Diano.
Alla cerimonia, tenutasi presso la sala ricevimenti
Paon Dorè in San Pietro al Tanagro, ha partecipato il
Governatore del distretto, Vittorio Del Vecchio, che ha
effettuato anche la visita amministrativa.
Nella mia veste di presidente del Club, dopo un
breve excursus della vita del club, ho ringraziato tutti i
soci per la collaborazione offerta e per il servizio reso
alla comunità ed ho illustrato le iniziative dell’anno
sociale 2009-2010, in particolare il Service dedicato ai
mutamenti climatici e alle energie rinnovabili, che sarà
organizzato insieme con la Circoscrizione, quello relativo alla prevenzione delle malattie oftalmiche, utilizzando l’autorefrattometro acquistato a seguito di una
raccolta fondi per lo screening nelle scuole del Vallo di
Diano, ed ancora un altro relativo al servizio giustizia,
non solo ad appannaggio di avvocati e magistrati, ma
soprattutto dei cittadini.
Altra iniziativa qualificante riguarda la Borsa di studio intitolata al dott. Enzo Terracciano, compianto ed
indimenticabile socio del Club, che sarà destinata ad un
giovane del Vallo di Diano neo-iscritto alla Facoltà di
Medicina.
Erano presenti numerose autorità civili, militari e
lionistiche, tra cui: Antonio De Caro, segretario distrettuale; Matteo Messina, tesoriere distrettuale; Michele
Coscetta, cerimoniere distrettuale; Francesco Guarino,
segretario VII circoscrizione; Ciriaco Rago, coordinatore
Comunica-zione,
Immagine
e
Stampa
VII
Circoscrizione, oltre a numerosi Presidenti di Club.
Il Delegato di Zona XVIII, Michele Gallo, ha poi presentato al Club il Governatore Vittorio Del Vecchio, che
ha concluso la riunione ringraziando il Presidente e
tutti i soci del Club per il qualificante e prestigioso
impegno profuso e per l’attaccamento dimostrato, in
tutti questi anni, ai principi internazionali della famiglia lionistica. Ha altresì esortato a proseguire sulla
strada dell’unità, della collaborazione con gli altri Club
e del proselitismo.
Nell’occasione c’è stato lo scambio di auguri e di
doni per le imminenti festività natalizie.
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LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Lions Club Nocera Agro
Un sorriso ai bambini meno abbienti
Prof.ssa Anna Baselice
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Addetto Stampa
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Una giornata all’insegna della solidarietà e della
prossimità, quella vissuta dal club Nocera Agro il
17 dicembre scorso. Tantissimi pacchi dono regalati alle famiglie meno abbienti del territorio, ma
soprattutto il dono di una presenza che significa
attenzione ai bisogni di chi versa in situazioni di
difficoltà e un esempio di lotta contro l’indifferenza di una certa parte della società, che ignora i
più deboli. Grazie all’entusiasmo e all’impegno
della dottoressa Antonietta Cervo, della signora
Agnese Piccirillo, della professoressa Angela
Aliberti e all’impulso del Presidente Carmine
Cuomo, è stato regalato un sorriso ai bambini
meno fortunati dell’Agro. E’ stata un’ulteriore
occasione colta dal club per cogliere le esigenze e
le difficoltà della nostra comunità e dare qualcosa
agli altri, vivendo il lionismo con coerenza e trasporto. L’apprezzabile iniziativa ha ottenuto una
meritata visibilità, in quanto è stata seguita anche
dai network locali. E’ servita inoltre a rinsaldare il
senso di squadra e di appartenenza, ricordando a
tutti i soci che i dettami del lionismo vanno vissuti concretamente, prestando tempo e dedizione.
Alla raccolta hanno partecipato tutti i soci del
distretto Nocera Agro, ottenendo subito numerose
adesioni. Si è lavorato alacremente per confezionare i pacchi e distribuirli per un’intera giornata
alle famiglie disagiate, colpite in particolare dagli
effetti della recente crisi economica ed occupazio-
nale. Questa iniziativa solidale è stata accolta con
gratitudine, in quanto i suoi promotori si sono presentati presso le abitazioni in maniera gioiosa,
esprimendo il proprio sincero interessamento ed il
fervido augurio per un futuro più sereno. Nei cortili del centro storico di Pagani i bambini si sono
divertiti nel vedere gli organizzatori vestiti da
Babbo Natale, mostrandosi felici di questa visita
inaspettata. La riuscita dell’iniziativa è stata possibile soprattutto grazie alla dott.ssa Cervo, che, nell’ambito della sua professione di medico pediatra,
ha captato con precisione le reali esigenze dei
bambini disagiati. Certamente con questa iniziativa non si sono risolte le problematiche che affliggono i nuovi poveri, ma si è comunque contribuito ad alleviare il disagio, regalando qualche prezioso momento di serenità.
Lions Club Capri
Consulta sulla immigrazione promossa dai lions
Ing. Gianni De Martino
Sabato 14 novembre, nella sala del Centro I. Cerio,
gremita da un pubblico particolarmente interessato ed
attento, il Lions Club Capri ha tenuto una conferenza
sul tema dell’immigrazione e degli stranieri sul nostro
territorio.
La presidente del Club, prof.ssa Caterina Mansi, ha
introdotto il tema sottolineando l’attualità dell’argomento che coinvolge la società contemporanea e che
evidenzia ancora tanti lati da approfondire soprattutto
riguardo all’atteggiamento delle popolazioni residenti
verso gli stranieri presenti nelle nostre realtà.
All’intervento della Presidente ha fatto seguito la conferenza di don Vincenzo De Gregorio “Ero straniero:
dalla paura all’accoglienza”, che ha percorso le varie
fase storiche del problema, dall’antichità all’attualità.
Il clou dell’evento ha visto la Presidente consegnare
al Vice Sindaco di Capri, Marino Lembo, ed al Sindaco
di Anacapri, Franco Cerrotta, la proposta di delibera da
adottare nei rispettivi Consigli Comunali per la istituzione della Consulta sulla Immigrazione. I rappresentanti delle due amministrazioni dell’isola (nella foto
insieme alla Presidente), avevano promesso il proprio
impegno per dare ampio seguito all’iniziativa proposta
dal Lions Club Capri.
Con la citata manifestazione, quindi, il Lions Club
Capri ha mantenuto il doppio impegno assunto diretta-
mente con il Governatore durante la sua visita a Capri
del 12 settembre scorso: in quella occasione, infatti, la
Presidente promise il massimo interessamento per coinvolgere i Comuni sulla problematica della immigrazione
e degli stranieri sul nostro territorio e per porre ulteriormente “in vista” l’associazione lionistica. E tale impegno
è stato premiato poiché i Consigli Comunali di Capri ed
Anacapri hanno già approvato il Regolamento della
Consulta dando, quindi, seguito all’iniziativa dei Lions. Il
Club di Capri continuerà a seguire l’attività delle amministrazioni al fine di rendere operativa la Consulta.
Lions clubs Caserta Reggia - Caserta Terra di Lavoro
Piacere di vivere e concetto di felicità
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Segretario Club
Prof. Ernesto Genoni
Addetto Stampa
Il piacere, in tutte le sue sfaccettature, è stato il
tema dominante del service che ha focalizzato l’attenzione sul concetto del vivere con piacere la vita, dell’ottimizzare il tempo, gli spazi, i comportamenti, i gusti e
le attività, affinché si possa ottenere uno stile di vita in
equilibrio con se stessi e con gli altri, dove anche la
ricerca della qualità gioca un ruolo fondamentale per
apprezzare il bello della vita stessa.
Il convegno è stato organizzato dai lions clubs
‘Caserta Reggia’
presidente Dario
Parisi, ‘Caserta
Terra di Lavoro’
presidente
Salvatore Giaccio
e ‘Caserta Villa
Reale New Century’ presidente
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LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
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Andrea Villano con l’adesione alla Fidapa, sezione
Maddaloni - Calatia.
“La scelta di tale service – ha commentato Dario
Parisi, presidente del club Caserta reggia - è stata
determinata dalla esigenza sempre maggiore, di ognuno di noi, di essere in equilibrio con il mondo circostante e principalmente con i propri simili. Per una comunità vincente. La qualità della vita, come è emerso dall’incontro, è fondamentale dal momento che il piacere di
vivere è legato al concetto di felicità. Felicità che si può
trovare nelle piccole cose quotidiane o nella ricerca spirituale, nel rapporto con gli altri, nel regalarsi momenti di relax che possano soddisfare l’individuo. Il tutto
deve essere un giusto mix tale da avere un “metro”
affinché si possa assaggiare con moderazione il gusto
della vita, così come gli antichi ci hanno insegnato
attraverso i canoni della filosofia.”
A coinvolgere la platea dei numerosi lions ed amici
presenti gli interventi del dott. Corrado Franzese, uro-
logo, sull’aspetto del piacere inteso all’interno della
coppia e dell’importante ruolo giocato dal buon cibo
nei rapporti a due. Il dott. Massimo Biondi, pediatra
genetista e filososo, ha tenuto una vera e propria “lectio filosofia” sul diritto alla felicità, rilevando come la
derivazione della parola felicità riconduca al termine
‘femmina’.
Curiosità ha suscitato l’intervento di Antonio Farina,
imprenditore caseario, che ha illustrato ai presenti, nell’ottica del piacere e della felicità del palato, curiosità
sulle origini del fior di latte e chiarito l’origine, tutta
benedettina, della lavorazione dei formaggi filati.
A concludere il convegno, il prof. Alfredo Marinelli,
oncologo medico ma anche grande comunicatore, che,
con l’ausilio di diapositive davvero fuori dall’ordinario,
ha strappato più di un sorriso in sala, trascinando i presenti in un viaggio attraverso la filosofia e la medicina
e con qualche suggerimento su come rendere un pò più
piacevole la vita.
Lions Club Castellammare di Stabia Terme
Una giornata d’arte, cultura e tradizioni
Sig.ra Maricetta Di Nola
Vice Presidente
Una splendida giornata d’arte, cultura e tradizioni
hanno vissuto i soci del Lions Club Castellammare di
Stabia Terme, che hanno visitato la Mostra “Ritorno al
barocco” da Caravaggio a Vanvitelli, svoltasi a Napoli
nelle sale del Museo S. Martino. La parte organizzativa
è stata curata dalla Lions Enrica Liguori, in collaborazione con il Presidente Adriana Ingenito Patriarca. A
Napoli i Lions stabiesi si sono avvalsi delle dotte e particolareggiate illustrazioni del prof. Luciano Perna, che
li ha accompagnati nel percorso museale
con
sempre
interessanti
riferimenti storici e paesaggistici, ed anche
aneddotici, specie per quanto
riguarda il pre-
stigio della
città partenopea quando
fu su-perba
capitale con
una incisiva
preminenza in
am-bito europeo.
La giornata si è conclusa con altra visita altrettanto interessante, quella ad alcuni fra i presepi più pregevoli ed antichi, tra i quali quello che trovasi a Palazzo Reale, nella
splendida cornice degli sfarzosi appartamenti della
corte napoletana. A sera, infine, tornata a C.mare, la
comitiva Lions si è data convegno presso Villa Acanfora
ove ha potuto ammirare il presepe, recentemente
ampliato e riordinato, e la ricca collezione di pitture,
sculture e oggetti antichi di cui Franco e Rina Acanfora
sono giustamente orgogliosi.
Lions Club Palma C. Vesuvio Est
Epifania in musica a Ottaviano
Prof. Ivan De Giulio
In questo nostro territorio, ricco di cultura, storia
e arte, non poche volte assistiamo con dolore al
decadimento, se non addirittura alla scomparsa, di
opere rappresentative dell’ingegno e delle conoscenze dei nostri avi, nonché testimonianza della nostra
storia.
Fortunatamente, però, tanti sono coloro che, recependo il grido d’allarme degli organi preposti alla salvaguardia dei beni storici e architettonici della nostra
terra, armati di buona volontà e disponibilità, iniziano un non semplice percorso di recupero di tali beni.
Un esempio tangibile di impegno verso il recupero di una preziosa opera d’arte appartenente alla
nostra comunità è quello dato dai dott.ri Pasquale
Boccia, Giuseppe Oriolo e Luigi Annunziata,
Presidenti rispettivamente dei Lions Clubs Palma
Campania Vesuvio Est, Ottaviano e San Giuseppe
Vesuviano.
Martedì 5 gennaio, sostenuti da tutti i soci dei
propri Clubs, i tre attivi Presidenti, mettendo in pratica le linee guida del Governatore del Distretto
108Ya, avv. Vittorio Del Vecchio, che prevedono, tra
l’altro, il recupero di opere d’arte minori, hanno organizzato, nella Chiesa Madre di San Michele Arcangelo
in Ottaviano, il Concerto di Natale finalizzato alla
raccolta fondi per il restauro di un’importante tela
degli inizi del XVIII secolo che le ferite del tempo, tra
cui la catastrofica eruzione del Vesuvio del 1906,
hanno visibilmente mortificato.
Così la Chiesa di San Michele Arcangelo, edificata
su di un poggio aereo la cui cupola è ben visibile da
tutta la piana del nolano e la cui luce spirituale sembra illuminare chi da lontano l’ammira, ha richiamato nelle sue navate, ricche di capolavori d’arte, tantissime persone desiderose di contribuire con un semplice gesto al restauro dell’opera.
Dopo i saluti del parroco don Michele Napolitano
che, visibilmente emozionato, ha ringraziato i
Presidenti dei tre Clubs Lions, splendide voci, meravigliose per tecnica e precisione, accompagnate da
dolci note musicali hanno deliziato quanti sono
intervenuti al Concerto.
Si sono alternati al canto i soprani Gabriella
Termini e Lucia Gaeta, il tenore Nino Mennella, la
cantante Elena Annunziata e il basso Carmine
Durante, tutti accompagnati all’organo dal maestro
Giuseppe Gentile. Una magica sincronia è stata realizzata nell’esibizione in coro. Tutti i brani in programma, dall’Ecce Altare Domini di Capacci, all’Ave
Maria prima di Gounod, poi di Schubert e di
Cimmaruta, e alla mistica e popolare Quanno nascette ninno di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, hanno
entusiasmato i presenti che hanno accompagnato
anche ritmicamente col battito delle mani alcune
canzoni.
Quella di martedì 5 gennaio è stata una magnifica serata vissuta nel segno della cultura e dell’amore
verso la propria terra.
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Addetto Stampa
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Lions Club Napoli Svevo
Giustizia, ambiente, etica:
tre parole magiche per i Lions
Dott. Raffaele Zocchi
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Componente del comitato gemellaggi per la Campania
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Entrando nella sala di lettura della storica Biblioteca
“Alfredo De Marsico”, in Castel Capuano, a Napoli, la
prima cosa che si nota è una frase scritta di fronte all’ingresso ”Il libro, testimone del passato, garante del futuro”. E di libri ve ne sono tanti di tutte le epoche, a tappezzare le pareti di questa splendida sala, mentre dai
busti e dai ritratti gli sguardi severi dei grandi giuristi
della scuola napoletana mettono soggezione al povero
visitatore, già intimorito nell’entrare nel luogo dove, nel
1848, i tribunali borbonici misero a morte tanti patrioti,
colpevoli solo di aver chiesto una Costituzione. Il luogo
aveva, pertanto, tutti i requisiti per ospitare un convegno
sul tema: “Giustizia, Ambiente, Etica”, organizzato dal
club Napoli Svevo, in collaborazione con l’Ordine degli
Avvocati, con l’Ente morale Biblioteca De Marsico e con
il sindacato Forense per le Riforme.
Dopo i saluti di rito dell’avv. Francesco Caia per l’Ordine
degli Avvocati, dell’avv. Flavio Zanchini per la Biblioteca,
dell’avv. Fulvia Russo e del dottor Gennaro Auzino per il
club Napoli Svevo, l’avv. Delia Serrapede ha dato inizio ai
lavori ed è toccato al sottoscritto aprire le danze, con un
excursus sul diritto ambientale, dalle sue origini, risalenti
alle costituzioni melfitane di Federico II, passando attraverso la nostra Costituzione, per poi pervenire alla legislazione recente, in particolare al Testo Unico per l’Ambiente e
all’illustrazione dei suoi aspetti salienti: la programmazione
territoriale, il trattamento dei rifiuti, le emissioni nell’atmosfera e nei corsi idrici.
Il dr. Aldo De Chiara, sostituto procuratore della procura di Napoli per il settore ambiente, ha iniziato la sua relazione lamentando la scarsa sensibilità verso le problematiche ambientali nei palazzi di giustizia. Ha poi proseguito
ricostruendo le tappe attraverso le quali, a livello mondiale, l’attenzione verso l’ambiente si è consolidata, affermando in primis il principio di precauzione e quindi quello dello
sviluppo sostenibile. Si è poi soffermato sulla necessità che
la nostra legislazione sottolinei maggiormente l’aspetto
penale dei reati contro l’ambiente e sui principi di risarcimento del danno, e di tutela risarcitoria, mentre ha anche
auspicato una maggiore incisività delle azioni della
Pubblica Amministrazione e dell’autorità giudiziaria, concludendo il suo interessante intervento con un appello per
colmare il deficit culturale e porre l’ambiente al vertice dei
beni da tutelare.
Il professor Alfredo Bargi,
ordinario di procedura penale
presso l’università di Palermo,
ha voluto rivalutare l’opera del
legislatore, richiamando i continui aggiornamenti su tutti gli
aspetti legati alla difesa dell’ambiente, da intendersi nella sua dimensione globale,
includente i beni paesaggistici ed architettonici, come
bene primario che interseca i concetti di giustizia ed
etica: ha poi sottolineato la necessità di una corretta
applicazione delle norme, attraverso una serie di controlli mirati, indirizzati a prevenire piuttosto che a
reprimere.
La relazione dell’avvocato amministrativista dr. Valerio
Barone si è soffermata su uno degli aspetti più dolenti del
nostro territorio: la questione di Bagnoli.
La storia del sito è rivissuta nelle sue parole, evidenziando anche tutti gli errori e gli sprechi che si sono susseguiti
negli anni, grazie ad una politica incapace di programmare in modo efficace i necessari interventi per il recupero
alla cittadinanza dell’intera area dimessa dell’Italsider. Ma
l’avvocato Barone ha anche voluto evidenziare il fatto che
la vicenda Bagnoli può essere emblematica di come, a
volte, sotto false ideologie ambientaliste, si celino grandi
interessi economici.
Dulcis in fundo, l’architetto Palmira Chiacchio, rappresentante della società Antares, è restata saldamente ancorata al nostro territorio, alla nostra città, facendoci vedere
in un’impressionante sequenza, che metteva a confronto
immagini di ieri ed immagini di oggi, come sia radicalmente mutato il territorio urbano, grazie soprattutto ad una
speculazione edilizia senza regole e senza freni.
L’ambiente non è fatto solo dalla natura, dai parchi, dai
boschi, dal mare, ma è anche l’ oikoo in senso stretto, la
nostra casa globale, ma anche quella di mattoni e cemento che ci accoglie e ci protegge.
Pensiamo che questo evento abbia raggiunto il suo
scopo primario che era quello di elevare il livello di conoscenza del diritto ambientale e di coscienza verso l’ambiente nell’attento e giovane pubblico che ha gremito la storica biblioteca.
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Lions Club Napoli Capodimonte
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Contributo della chimica nella soluzione
dei problemi della società
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Si è tenuto presso il Circolo Ufficiali di Napoli un
Service dal titolo “Contributo della chimica nella soluzione
dei problemi della societa’”. Il Service organizzato dal Club
Lions Napoli Capodimonte con la collaborazione della
Universita’ di Napoli, nonostante il titolo ipotizzasse una
serata abbastanza impegnata, ha avuto un grande successo di pubblico ed una attenzione non prevedibile. Il merito
è stato dei conferenzieri (prof. Mayol, prof.ssa Bolognese,
Prof. Paterno’ Prof Pavone, dott. Cirillo) che sono riusciti a
rendere la conferenza per “ non addetti ai lavori” leggera e
contemporaneamente scientificamente corretta, dando a
tutti la sensazione che si stesse parlando di cose estremamente familiari. Sono stati evidenziati anche studi che rappresentano
il futuro e un vanto per la nostra
Universita’ che attengono alla cura di
malattie come il tumore, la maculopatia degenerativa senile, la sclerosi,
la leucemia e la diagnosi precoce
della sclerosi multipla.
La nascita di questo service, come
evidenziato nella introduzione, voleva richiamare l’attenzione sul fatto
che ci siamo assuefatti talmente
all’utilizzo di strumenti e servizi che
riducono lo spazio, velocizzano il
tempo, leniscono il dolore, distruggono credenze, modificano talvolta la morale, che non ci
chiediamo piu’ come ciò sia avvenuto. Questo risultato è
dovuto allo sviluppo della tecnica (intesa come l’universo
dei mezzi, tecnologia, che nel loro insieme compongono
l’apparato tecnico e la razionalità che presiede al loro
impiego in termini di funzionalità) che non tende a uno
scopo, non apre scenari di salvezza ma funziona e determina nei fatti una revisione dei concetti fondamentali di verita’, di salvezza, di natura, di etica, di politica. La tecnica non
lascia scelte perchè crea un mondo con determinate caratteristiche che non possiamo evitare di abitare. Anche l’etica in realtà è impotente e il concetto che essa scegliesse i
fini e la tecnica reperisse i mezzi è forse definitivamente
tramontato. Spesso la tecnica non sceglie i fini ma li ottiene come risultati delle sue procedure e allora anche l’etica
se li trova davanti e da questi non puo’ prescindere.
Ing. Francesco Violi
Presidente club
La scelta della chimica, poi, è dovuta al fatto che essa è
una “Scienza Centrale”, impostata su fondamenti matematici e fisici, che studia la materia, le sue proprietà e le trasformazioni cui essa va incontro. Nulla di ciò che ci circonda esula dal campo della chimica, sia esso animato o inanimato, vegetale o minerale terrestre o di origine astrale. In
sintesi, possiamo affermare che se la scienza chimica non si
fosse sviluppata avremmo:
la civiltà occidentale moderna ferma a epoche preistoriche;
l’aspettativa di vita non superiore ai 30-35 anni;
la maggior parte della attuale popolazione mondiale
non nutribile la maggior parte della
popolazione terrestre non vestita
caverne o capanne come abitazioni ricorrenti.
Le testimonianze degli altri tre
docenti hanno evidenziato momenti
di eccellenza della ricerca presso la
Universita’ di Napoli ed hanno fatto
intravedere agli ascoltatori, le possibilità reali che lo studio della chimica
molecolare sta mettendo a fuoco per
debellare malattie oggi tristemente
ricorrenti.
Il fascino del sapere espresso dai
conferenzieri coniugato all’attenzione che l’argomento, per la sua attualità e drammaticità, ha
generato nell’uditorio, ha determinato una atmosfera quasi
di surreale silenzio dissoltosi, alla fine, in un intenso e prolungato applauso da parte dei Lions e non Lions presenti in
sala.
Ci sono stati, poi, due interventi, oltre quello di saluto e
di auguri portato dal Past Governatore Prof. Bocchini,
rispettivamente dell’Assesore della Regione Mazzocca e del
vice Governatore Lions Cirillo che hanno sottolineato gli
aspetti sociologici e culturali che manifestazioni come queste hanno per la collettività, sottolineando peraltro che
manifestazioni di tal genere sono fondamentali e doverose
per la crescita della cultura scientifica e per la creazione di
quell’humus necessario per la società della conoscenza. Tali
manifestazioni auspicabili anche nel mondo Lions, talvolta
aggiungono fisicità ai discorsi.
Lions Club Salerno Duomo
La violenza è un male che colpisce i più deboli
Dott.ssa Mariagioconda Antonucci
I Lions Clubs International, associazione di servizio presente in tutto il mondo, è attiva sul territorio da sempre per
sostenere, con finalità di servizio umanitario e senza scopi
di lucro, iniziative come quella presentata nel service che si
è svolto il 10 novembre nel Salone di rappresentanza della
Provincia di Salerno. Organizzato dal Lions Club Salerno
Duomo, questo service è un tema di studio nazionale dal
titolo “Cambiamenti sociali e nuove forme di violenza: il
mondo giovanile”. Il service parte da un’indagine delle problematiche legate al mondo giovanile contemporaneo,
come l’emergere e l’affermarsi di forme di violenza sui
minori e sulle donne, nonché forme di bullismo. Dalle indagini svolte da Livia Pomodoro, ex presidente del tribunale
dei minori ed ora presidente del tribunale per adulti, è
emerso che oggi la violenza tra i giovani nasce soprattutto
dall’assenza della famiglia. L’eccessiva permissività e tolleranza creano le condizioni per lo sviluppo di una modalità
aggressiva dei giovani. Occorre che la famiglia lavori perchè il bambino trovi una migliore autostima, una maggiore autonomia e gli si fornisca strumenti adeguati per affermarsi nel gruppo. I Lions hanno voluto così dar voce al territorio, per far sì che i più deboli vittime di violenza, come
donne e bambini, abbiano dei punti di riferimento, sappiano a chi rivolgersi.
Ha aperto i lavori la dott.ssa Annamaria Di Nicola Borri,
presidente del club «Salerno Duomo», poi i relatori che
sono intervenuti al service, la dott.ssa Andreina Bernabò,
responsabile dello sportello “donna immigrata” e del cen-
tro di accoglienza di minori “Prato verde”. L’avv. Teresina
Granese, assessore alle pari opportunità del Comune di
Bellizzi, e il dott. Massimo Paolini, sociologo clinico e assessore alle politiche sociali dello stesso comune, responsabili
della organizzazione di un centro di supporto alla famiglia.
Il prof. Mario Capunzo, ordinario di Igiene della facoltà di
Scienze della Formazione, e presidente del CdL in Scienze
della formazione dell’infanzia e dell’adolescenza. L’avv.
Wilma Fezza, specializzata in diritto di famiglia.
La dott.ssa Immacolata Parisi, che ha anche moderato il
dibattito, oltre a trattare questa tematica con grande competenza ed approfondimento, si è fatta garante di attività
di servizio sul territorio, in quanto responsabile di centri
che si occupano di andare incontro concretamente alle esigenze di quanti, vittime o familiari di vittime, ad essi si
rivolgono.
È stato anche proiettato un video come testimonianza
di casi di violenza, per discutere il problema.
Il service si è proposto infine come testimonianza, ma
anche come avvio ad iniziative di concreto sostegno alle
famiglie.
Il service è stato organizzato da un comitato presieduto da Ersilia Messina Scuccimarra, con la collaborazione di
Vincenza Memoli Iannone, Veruska Samantha Risolia,
Maria Memoli Alfano, Barbara Cucolo, Caterina Eusebio e
Maria Gioconda Antonucci de Filippis, che hanno saputo
coniugare efficaci qualità organizzative ad una sensibilità
non comune verso queste tematiche così delicate.
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
addetto stampa
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Lions Club Cava - Vietri
Festa degli auguri 2009 e Visita del Governatore
Avv. Giuseppe Cammarota
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Addetto Stampa
In un clima di sobrietà ed estrema cordialità si è svolta
la Festa degli Auguri del nostro Club che ha vissuto l’eccezionalità e, quasi, esclusività della visita del Governatore
avv. Vittorio Del Vecchio, autorevole e storico socio del
nostro attivo Sodalizio.
In tutta sincerità, può ben dirsi che proprio questa concomitanza di ruoli e quel forte senso di appartenenza al
Club che connota l’animo del nostro Socio hanno rappresentato quel valore aggiunto della serata che il Club CavaVietri ha vissuto appieno e con grande soddisfazione.
D’altronde si avvertiva già da tempo la sensazione di un
sapore diverso che la Festa degli Auguri avrebbe avuto non
solo per la presenza del Governatore ma anche per la gradita sorpresa della quale egli stesso ha voluto fare omaggio
a tutti i conviviali, e della quale a breve riferirò.Il cordiale
saluto del nostro Presidente dr. Giuseppe Di Domenico ha
aperto la serata e indirizzato un sentito augurio a tutti di
serena convivenza nel rispetto dei principi lionistici, al cui
rispetto ha invitato i nuovi soci ammessi avv.Marco Salerno,
valente penalista, dr.Antonio Pisapia, funzionario pubblico,
dr. Walter Di Munzio, medico psichiatra attivo nell’ amministrazione sanitaria, ed infine il dr. Giuseppe Landi, attivo
e stimato cardiologo.
Al saluto cordiale di tutte le altre Autorità presenti ha
fatto seguito l’accorato indirizzo del Governatore avv.
Vittorio Del Vecchio il quale, seppur legittimamente esaltando la festosità del consesso e del sentirsi in quel ruolo
così tra tanti amici, ha inteso soprattutto appuntare il suo
saluto e la sua attenzione alle parole comprese nella
Preghiera dei Lions, della cui preganza ed intensità non
deve mai perdersi memoria.
Ad essa infatti ha richiesto che tutti i Soci Lions debbano
costantemente richiamarsi e riferirsi nel proprio agire, potendo così divenire ciò che la costante attività sociale richiede.
A chiusura del proprio saluto e riconoscendo quanto
fino ad ora apprezzabilmente svolto dal Club Cava- Vietri
dall’inizio dell’anno sociale, il Governatore ha omaggiato
tutti i presenti del saluto inviato con un amabile video dal
Presidente Internazionale Eberhard Wirfs che con esso ha
voluto spiegare il valore ed il senso del suo tema, divenuto
un motto, “Move to Grow”.
Il messaggio che tale video ha inteso inviare è stato
colto in pieno da tutti lasciando, in chiunque l’abbia visto
ed ascoltato, una grande sensazione di forza e di volontà di
agire e perseguire nel cammino lionistico intrapreso.
La serata ha avuto il suo gradito epilogo in una gradita
quanto allegra cena dove il saluto dell’amico si è incrociato con l’augurio di serene festività rafforzando il clima di
solidale amicizia e fiera appartenza alla grande Famiglia
Lions.
Lions Club Benevento Host
Festa degli auguri e LIV Charter
Dott. Giovanni Errico
Addetto stampa
L’11 dicembre, presso gli eleganti saloni del Cristina
Park Hotel di Montesarchio, si è tenuta la tradizionale
festa degli auguri e la LIV Charter del Lions Club
Benevento Host.
L’importanza storica del Club ha promosso la partecipazione di molte autorità lionistiche, tra le quali il Vice
Governatore del Distretto dott. Emilio Cirillo, la Presidente
della sesta circoscrizione Prof.ssa Maricetta Sanfilippo il
segretario della VI circoscrizione Col. Sabato Ruggiero e la
dott.ssa Maria D’Apice Coordin. Comunicazione Immagini
e Stampa della sesta circoscrizione, l’Avv. Francesco
Capobianco, le rappresentanze dei Club Benevento Città
Sannite, Benevento Arco Traiano e Pietrelcina oltre che la
48
presenza dell’On. Erminia Mazzoni, dei senatori Cosimo
Izzo e Pasquale Viespoli, del vice sindaco Raffaele Del
Vecchio e dell’assessore dott. Pietro Iadanza e delle massime autorità civili e militari della provincia e di esponenti dei mass media cittadini.
Il Governatore del distretto 108 YA Avv. Prof. Vittorio del
Vecchio, impedito da altri impegni lionistici, ha fatto pervenire un messaggio di auguri esprimendo anche a nome del
Presidente Internazionale, la più viva gratitudine per il prezioso contributo all’attività di servizio del Club e un fraterno
augurio di un sereno S. Natale e di un Nuovo Anno .
Nel corso della serata è avvenuto il battesimo dei nuovi
soci: Camerlengo Stefania: Avvocato, El Kozeh Jean Pierre:
General Manager Artistico, De Pierro Francesco: AvvocatoConsigliere Comunale, De Rienzo Diego: Avvocato-Bancario,
Di Giacomo Oreste: Avvocato, Lauro Nicola: Avvocato,
Ricciardi Luca: Imprenditore, Consigliere Provinciale,
Sarracco Ido: Medico, Scalise Caterina: Architetto.
Il Presidente Gianfranco Ucci ha parlato dei prossimi
progetti del Club, in particolare dell’impegno per la sistemazione del bue Apis, per la candidatura al patrimonio
Unesco del complesso di S. Sofia e per la collaborazione
con l’Unicef di Benevento per la tutela delle minoranze
etniche infantili. Hanno preso la parola il delegato di zona
dott. Landolfi, l’avv. Del Vecchio in rappresentanza del
Comune, la prof.ssa Sanfilippo, ed il vice governatore
Cirillo che ha ricordato ai nuovi soci le glorie del Club con
l’augurio di un proficuo lavoro in campo lionistico
La conviviale è stata l’occasione di un sereno confronto e di un rinnovato vincolo di amicizia e di reciproca
comprensione nell’ambito della atmosfera natalizia tra i
soci e con le rappresentanze delle varie realtà presenti sul
territorio ed è stata allietata dalla esecuzione di brani
musicali interpretati con la suggestiva vocalità del cantante Domenico Scrocco.
La solidarieta a supporto della ricerca scientifica
Dott. Michele Manzo
Addetto stampa
Il filo conduttore delle attività dei Lions, di qualunque
Club del mondo, è sempre e soltanto la solidarietà. A tale
obiettivo si rivolge, pertanto, anche il Lions Club “Arco
Traiano” di Benevento il quale, nel solo intento di perseguire i dettami dello spirito Lionistico, in collaborazione con il
Dott. Gioacchino Scarano (socio del suddetto Club Lions e
Direttore del Reparto di Genetica Medica dell’Azienda
Ospedaliera Rummo), ha organizzato, il giorno 19.12.2009,
un incontro ludico-ricreativo per i piccoli pazienti del DayHospital di Genetica Medica e del reparto di Pediatria
dell’Ospedale Rummo di Benevento.
Per rendere più coinvolgente la giornata una equipe di
animazione, in abiti natalizi raffiguranti Babbo Natale, ha
intrattenuto con canti e giochi i piccoli pazienti nel mentre i soci Lions Teresa Rummo, Maurizio Bocchini e la
moglie Cornelia distribuivano giocattoli ai piccoli pazienti.
La manifestazione denominata “Dona un sorriso” è ben riuscita, vista la partecipazione emotiva e festosa, dando ai
bimbi momenti di allegria e meraviglia ed ai genitori una
pausa di spensieratezza.
Durante la manifestazione il Dr. Scarano ha invitato il
Presidente R. Villanacci del Lions Club Benevento “Arco
Traiano” a prodigarsi affinchè si possa creare una equipe di
volontari da affiancare al personale del reparto di Genetica
Medica, pochi a dire il vero, al fine di supportare le attività
assistenziali. Tale necessità è stata divulgata dal Presidente
del Club agli altri Club della Provincia di Benevento (Lions
Clubs: Benevento Host, Pietrelcina e Città Sannite) ed al
Club Rotary della Città di Benevento che sono intervenuti,
la sera del 19 Dicembre, presso il Cristina Park Hotel di
Montesarchio (BN), alla Festa degli Auguri. E’ inutile dire
che l’appello è stato raccolto e nelle prossime settimane ci
sarà un incontro operativo finalizzato a soddisfare l’istanza del Dr. Scarano. Ciò a comprova che l’impegno sociale
non è assolvibile
solo con la elargizione di soldi o beni
materiali. La testimonianza del proprio credo può e
deve essere tangibile anche con la presenza fisica. Chi
può dare una mano
a fare qualcosa per
gli altri (qualunque cosa sia) deve farlo.
La manifestazione “Dona un sorriso”, peraltro, è stato il
logico prosieguo di un altro evento che ha visto il Club
Benevento “Arco Traiano” protagonista. Infatti il 12 e 13
Dicembre il Club ha partecipato, con un proprio spazio
espositivo, a Telethon presso i locali della sede centrale
della BNL di Benevento mettendo in mostra quadri e ceramiche create dagli allievi della Scuola d’Arte di Cerreto
Sannita (BN). Tali opere sono state donate al Club “Arco
Traiano” dagli alunni che hanno partecipato ad un concorso tematico sull’olio di oliva effettuato alcune settimane
prima in collaborazione con il Comune di Cerreto Sannita.
Le opere sono state molto apprezzate dai visitatori di
Telethon e molte sono state acquistate devolvendo l’intero
ricavo a tale organizzazione che finalizza i ricavi delle
donazioni alla ricerca scientifica ed in particolare riguardo
alla ricerca sulla genetica delle malattie rare (lo stesso settore ove opera il Dr. Scarano).
Il connubio è stato vincente ed esaustivo. Se si riesce,
peraltro, a dare anche quel supporto operativo richiesto dal
Dr. Scarano, a tutti, anche a chi non è Lions o Rotariano,
allora vuol dire che le iniziative dei Lions hanno fatto centro ancora una volta.
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Lions Club Benevento “Arco Traiano”
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Lions Club Nola “G. Bruno” – Marigliano – Palma Campania “Vesuvio Est”
“……promuovere i principi di buon governo e di buona cittadinanza”
nonché “prendere interesse attivo al benessere civico, culturale,
sociale e morale della comunità”
Alberto Armano
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Lions Club Nola “Giordano Bruno”
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I Lions Clubs, in linea con gli scopi lionistici in oggetto,
hanno organizzato “il Convegno“ Intesa Istituzionale
Programmatica per la criticità dell’Area Nolana”. Con riferimento alla deliberazione G. R. “Campania” n°1104 dell’ 11 settembre 2008. Intercorsa tra la Regione Campania, la Provincia
di Napoli, il Commissariato alle bonifiche, l’A.R.P.A.C., l’ASL NA
4 nonché i 17 Comuni dell’area nolana.
L’incontro si è svolto il 22 gennaio 2010 presso la sala convegni dell’hotel “Pamaran” di Nola alla presenza del
Governatore del Distretto 108YA Avv. Vittorio Del Vecchio e
del suo Staff, del Presidente della 3^ Circoscrizione Avv.
Antonio Pesce e di un folto pubblico di cittadini, nonché
Rappresentanti di Associazioni culturali e sociali, Autorità
civili, militari e religiose.
Il dinamico Presidente del Lions Club Nola “G. Bruno”
Giuseppe Barbato, anche per delega del Dott. C. Corbisiero –
Presidente del Lions Club di Marigliano e del Dott. P. Boccia –
Presidente del Lions Club di Palma Campania e della Dott.ssa
Tina Castaldo – Presidente del Leo Club Nola “G. Bruno”, ha
dato inizio ai lavori precisando che il metodo operativo di
“Cittadinanza Attiva” è stato inteso come esigenza di informarsi per informare e,
conseguentemente
seguire l’iter di quei
provvedimenti istituzionali, come il Protocollo
d’Intesa in oggetto, che
spesso nati in situazioni
di emergenza, vengono
abbandonati dagli stessi
organi promotori ma
ancora di più dalla cittaPresidente Lions Club Nola “G.Bruno”
dinanza.
G. Barbato
Pertanto l’obiettivo primario è quello di avvicinare i cittadini alle Istituzioni con il ruolo di stimolo e di controllo della
delega espressa e non certo con la velleità di volersi sostituire
alle stesse.
In conclusione il Presidente Barbato, nel riconoscere che le
individuate problematiche del territorio hanno già avuto una
risposta dei politici col “Protocollo d’Intesa” in esame, ha precisato che lo scopo precipuo dell’incontro è la conoscenza
dello stato di avanzamento dei lavori e dell’ulteriore cammino da percorrere per la completa realizzazione dei progetti
concordati.
Il Governatore Avv. Vittorio Del Vecchio, ha precisato che,
nonostante impegni istituzionali, ha voluto assicurare la sua
presenza per testimoniare il suo vivo apprezzamento per la
rilevante iniziativa che, di certo, lascerà ancora una volta una
impronta di fattiva concretezza ed operosità della
Associazione Lionistica
sul territorio nolano,
relativamente alle problematiche sociali più
urgenti per la tutela
della salute e della
qualità della vita dei
cittadini.
Successivamente il
cerimoniere del Club
Dott.
Giuseppe Avv. V. Del Vecchio
Nunziata ha dato inizio alla tavola rotonda che è stata qualificata e vivacizzata
dalla presenza di tutti i sindaci dell’area Nolana.
Dai loro numerosi interventi è emersa la preoccupazione
per lo stato di degrado e di pericolosità della zona, nonché la
delusione per la mancata realizzazione dei progetti, previsti
dal “Protocollo d’Intesa”. In particolare il Sindaco di
Roccarainola Raffaele De Simone lamenta il dissesto idrogeologico e le mancate bonifiche, cui si associa Ferdinando
Primiano, Sindaco di Casamarciano, che pone in relazione la
crisi ambientale e socio-economica, derivante dall’inquinamento dei prodotti agricoli, con il dissennato sfruttamento
delle cave.
A questi fa eco Antonio Falcone Sindaco di San Vitaliano,
in quanto non sono state ancora posizionate le centraline
fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria. Da sottolineare l’intervento di Carlo Ferone, Sindaco di Tufino, dove per
Avv. G. Biancardi – Sindaco di Nola; Il Presidente Lions Club Nola; Il
Governatore Distretto 108 YA; Avv. A. Pesce Presidente 3^ Circ.ne
Autorità e Rappresentanti dei Lions Clubs.
nostra Zona era “statisticamente” nella media nazionale.
Pertanto resta una magra, se non macabra soddisfazione,
se non si riconosce contestualmente la drammatica urgenza
di soluzioni radicali ed immediate.
A questo punto è il caso di “tirare le somme” cioè fare un
bilancio delle conclusioni del Convegno.
A tal proposito c’è da dire che se i risultati, in termini di
concrete realizzazioni dei progetti del Protocollo, sono quasi
nulli, tuttavia gli obiettivi, che i Clubs promotori si sono posti,
di informare i cittadini, provocare proteste, sollecitazioni e
dibattito, garantire che l’iter attuativo dell’Intesa sarà
costantemente ed attentamente seguito, magari con successivi incontri, sono stati ampiamente raggiunti.
E poiché abbiamo il dovere di essere ottimisti per il futuro e sperare che, magari, il prossimo avvicendamento elettorale ai vertici istituzionali porti una inversione di tendenza, al
fine di non far cadere ancora una volta nel nulla le denunce
sull’inquinamento agro-alimentare, uso dissennato delle
cave e dissesto idrogeologico, bonifica superficiale e non tecnica dei Regi Lagni, rischio Vesuvio, riciclaggio dei rifiuti ecc.
ecc., che i Clubs della Zona, ed in particolare il Club di Nola,
porta avanti dal 1997 ad oggi.
Concludendo, si ritiene che, in ogni caso la manifestazione abbia avuto successo sia nei contenuti che per la partecipazione massiccia dei Sindaci, delle Autorità istituzionali e
dei Cittadini comuni, anche per la fattiva opera dei presidenti dei Clubs organizzatori e dei loro Staff.
Così come evidenziato anche dal Presidente della 3^
Circoscrizione Avv. Antonio Pesce, che ha avuto parole di elogio per questa ulteriore coraggiosa e concreta iniziativa da
parte di tre Clubs della Circoscrizione di sua competenza,
diretta alla tutela dei Cittadini e dei diritti più deboli, sempre
e comunque in linea con i valori più pregnanti degli scopi e
dell’etica lionistica.
Iniziativa che egli giustamente ritiene non esaurita ma punto di partenza di un discorso da proseguire.
Ulteriore motivo di compiacimento è stato l’annuncio
dell’iniziativa da parte di Rai 3 Campania e Rai News 24, nonché le numerose pubblicazioni della stampa Regionale e
locale.
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
decenni si è subita una discarica di rifiuti provenienti da tutta
la Campania e che, attualmente ha anche accettato un
impianto di CDR, gestito da personale locale.
Non è mancato, poi, da parte del Sindaco di Nola, Geremia
Biancardi, una forte critica per il disegno politico di delocalizzazione dell’ospedale di Nola.
L’acceso dibattito ha avuto come interlocutori istituzionali il Dott. Andrea De Stefano, Direttore dell’Asl Napoli 4,
che ha dichiarato che i fondi stanziati per l’ospedale sono
stati congelati per il piano di rientro del deficit della sanità
Campana ma non destinati per uso diverso (Ospedale di P.
D’arco).
Per la Regione Campania è intervenuto il Dott.
Gianfranco Nappi, Assessore all’agricoltura, il quale ha fatto
una rapida disamina dei progetti previsti dal Protocollo ed in
particolare: la dichiarazione dell’area come “zona ad alta criticità”, che tarda ad arrivare; lo stanziamento di 21,2 milioni
per il piano strategico di valorizzazione dei beni culturali dell’area nolana, per ora sulla carta; la destinazione del 40%
delle risorse per quindici grandi progetti di bonifiche e rivalutazione dei terreni, tra cui un corridoio ecologico dei Regi
Lagni.
Alla difesa dell’ambiente fa riferimento anche Alfonso De
Nardo, dirigente dell’A.R.P.A.C., per il quale non è sufficiente
il processo delle bonifiche ma è necessaria anche la rifunzionalizzazione dei territori interessati.
Da tali interventi si evidenzia che la risposta delle autorità, preposte alla realizzazione dell’Intesa Programmatica,
permane allo stadio di “buone intenzioni”.
Né maggiore rassicurazione sullo stato di avanzamento
dei progetti si ricava dall’intervento, fatto pervenire per
iscritto dell’Assessore all’ambiente della Provincia di Napoli,
Prof. Giuseppe Caliendo, che non è potuto essere presente,
dal quale intervento si rileva, tra l’altro, che l’area Nola –
Marigliano - Acerra è riconosciuta come “triangolo della
morte”.
In un convegno lionistico sullo sfascio della sanità in
Campania si affermò, da parte di Responsabili della competente Asl NA4, che il numero dei morti per tumore nella
51
Lions Club Napoli 1999
Cronaca di un gemellaggio
Prof. Bruno Canetti
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Resp. Distr. Turismo culturale, religioso, gastronomico
52
Generalmente i gemellaggi tra i club lions sigillano
una volontà di operare in comunione d’intenti, suffragata da vincoli di amicizia fra i i singoli partecipanti.
Questo impegno, ribadito tra i club Lions Napoli
1799 e Scordia- Palagonia-Militello Val di Catania, ha un
valore molto più pregnante, non solo perché i due club
hanno origini comuni, essendo nati nell’allora Distretto
unitario 108Y, ma anche per la comunanza storica, che è
possibile ritrovare nell’antico Regno delle Due Sicilie.
E’ stato naturale per la delegazione napoletana, guidata dal Presidente del Club Eugenio Potortì, dal Past
Governatore Paolo Lomonte, dal Presidente di
Circoscrizione Federico Ranchetti, dal Chairman Leo del
Multidistretto Agostino Testa, dai soci Stefania Paoli e
Floriana Baldanza, insieme ad alcuni rappresentanti, a
vario titolo, del Distretto 108YA, quali Luigi Riondino,
Bruno Canetti, Annalisa Quartuccio, Letizia Francese,
Pasquale Izzo, ricambiare l’incontro del Club catanese,
avutosi a Napoli nello scorso giugno, per sancire il gemellaggio fra i due Clubs.
La calorosa accoglienza, la disponibilità umana, la perfetta organizzazione curata nei minimi dettagli, sono
stati i “ light- motiv”, che hanno caratterizzato i tre giorni di incontro nel cuore della piana di Catania, perfettamente coordinati dal Presidente del Club siciliano
Francesco Medulla, dal Responsabile Distrettuale sulla
violenza urbana Nuccio Rapisarda, magistrale regista dell’evento, dal Past President Michele Barbagallo, dal Past
Delegato di Zona Biagio Ximenes, e da tanti affettuosi
soci, con la presenza del Past Governatore Francesco
Amodeo.
Il nostro resoconto potrebbe chiudersi qui, con questa
elencazione protocollare dei partecipanti, ma faremo un
torto all’affetto dimostrato dai fratelli lions siciliani, se
non richiamassimo alla nostra memoria alcuni dei tanti
momenti, che rimarranno sempre nel cuore di coloro che
hanno avuto la fortuna di vivere quest’esperienza.
Lo scenario di questo ricco week-end è stata la piana
di Catania, l’unica città del mondo risorta per ben nove
volte sempre nello stesso luogo dalla sua prima origine,
che si trova sulle aspre e nereggianti lave dell’ Etna, lambite dalle azzurre acque del Mare Ionio, con la visita di
“siti finora inesplorati” e non accessibili ai flussi turistici.
Il nostro excursus inizia, sotto la guida della simpatica
Agata, con la visita del Castello Ursino, esempio mirabile
di pietra lavica sopravvisuto al catastrofico terremoto del
1693, e successivamente, sotto la guida della leggiadra
Cinzia, del Monastero dei Benedettini, oggi sede di
Università, dove i ragazzi studiano nel silenzio dell’emeroteca e dove si apprezzano le forme del Vaccarini, giusto
mix di antico e moderno, per continuare con la visita
delle famose cucine, aperte in esclusiva per la nostra
delegazione, dove tutti i punti cottura possono essere
raggiunti da ogni lato della sala e dove si apprezza come
i Benedettini curavano direttamente l’approvvigionamento delle acque, con una rete idrica interna basata
sulla raccolta delle acque piovane e su un pozzo alimentato dalle acque del fiume Amenano.
Il primo giorno a Catania si conclude con la visita della
Chiesa Cattedrale di S. Agata con 3 absidi medievali, di via
Crociferi, una delle più belle strade della Catania settecentesca con rari esempi di unità architettonica, di via
Etnea, il salotto della città, principale strada del centro
storico, dell’indoratore della candelora, della fontana del
Ratto di Proserpina, del teatro Greco-Romano, della
Chiesa della Collegiata, convento vespro gregoriano
benedettino delle suore di clausura, che quest’anno
festeggiano i 100 anni di celebrazione del carisma
dell’Adorazione, con affreschi di particolare significanza
quali le opere di Giuseppe Sciuti, con prospettive a tutto
tondo che dà l’idea del movimento e il Trionfo di S.
Benedetto.
Il secondo giorno, dopo la visita di Acicastello, il grup-
particolare calore la visita del club napoletano in una
città che è poco valorizzata dai turisti, pur avendo opere
importanti da un punto di vista architettonico e culturale.
Tra le tante vale la pena di ricordare la Fontana della
Ninfa Zizza, rappresentata da un bassorilievo con una
figura femminile che prende il nome dall’unione di due
fiumi, la Zizza e la Ninfa, la Chiesa delle Anime Sante del
Purgatorio, la Chiesa dei Santi Angeli Custodi, con maioliche classiche di Caltagirone di colore blu e giallo e il
Duomo, in cui risalta l’opera della Natività, fatta da maioliche bianco-azzurro attribuita alla scuola fiorentina con
capostipite Andrea Della Robbia del 1487 e all’interno
della Chiesa soprannominata S. Maria della Stella, dove si
trova un museo con preziosissimi calici, ostensorio, turibolo per incensi, ex-voto,candelieri, campanelli, stuoie
pianeta manipolo della vestitura del sacerdote.
Il giro di Militello si completa con la visita della Chiesa
della Madonna della Catena, con soffitto a cassettoni e
stucchi con statue di Sante particolarmente venerate in
Sicilia, quali S. Barbara, S. Rosolia, S. Sofia, S. Lucia, S.
Margherita, S. Agrippina, S. Apollonia e con la statua di S.
Febronia, patrona di Palagonia, che richiamano il culto al
femminile della Dea Cibele, con immagini di donne gravide, ispiratrici della fertilità.
Il gemellaggio si conclude con una piacevole conviviale dove viene consolidata una amicizia nata da lontano, tra lions che hanno un’affinità di cuore e di mente, e
dove, con il buon gusto della cucina siciliana che si caratterizza tra l’altro per arancini, mostarda, pizzolo, fico d’india, cannoli e cassata, intorno ad una tavola ben imbandita, vengono tracciate linee di azioni comuni, misurandosi sulle idee e sulle proposte, per realizzare opere sociali che avvicinano Distretti che hanno molto da esprimere
insieme su valori condivisi e per tentare di dare esempi
concreti di rilancio del Mezzogiorno.
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
po si sposta ad Acitrezza, per rivivere all’interno della
Casa del Nespolo, arrampicato su una tipica scalinata con
arco ottocentesco, un momento drammatico tratto dai “I
Malavoglia” di Verga, con una intensità tale da far raccapricciare la pelle per gli emozionanti momenti vissuti
dagli astanti.
Vengono ricordati quei passi del capolavoro del Verga,
proprio stando nella casa dove si ritiene ambientò il suo
romanzo nel cortile della casa del Nespolo, una rivisitazione a cielo aperto in uno scenario naturale, “unica” nel
suo genere.
Una brillante attrice Tiziana Giletto, drammatizza, con
particolare bravura i momenti in cui la tempesta settembrina, traditrice con acqua e vento, travolse la barca
Provvidenza con il figlio Bastianazzo che morì annegato,
lasciando soli la moglie Mariuzza, detta la longa, ed i suoi
figli Ntoni, Luca e Mena.
Particolarmente interessante è la visita della casa del
Nespolo sotto la mirabile guida di Adele, fedele e fiera
testimonianza delle usanze e della storia degli abitanti di
Trezza, che mostra come si lavori una rete di pescatori
utilizzando due aghi e di come alla fine del 1800 si viveva in un unico ambiente (camera da letto), all’interno
della casa fatta da piastrelle di antico cotto siciliano, dove
si potevano incontrare alcuni esempi di attaccamento
alla” robba” di verghiana memoria.
Le lampare ad acitelene per la pesca notturna, i mezzi
bossoli di cannone per conservare la neve dell’Etna, candita di zucchero di limone, la “conca” braciere con “o’
cippo” per riscaldare la coperta, la “fezzatoia”strumento
per impastare il pane, la “midda” vasetto di creta per contenere le acciughe, i pugnetti di legno e di cotto per conservare i pesci sotto il sole sono strumenti tipici dell’epoca.
Le altre funzioni della famiglia del Nespolo venivano
svolte all’esterno della casa, nel cosiddetto
“puttiglio siciliano”, cortile di antica memoria, luogo
di ritrovo per incontro, scambi di esperienze, di pettegolezzi, dove un forno comune troneggiava per la preparazione del pasto quotidiano.
Nel pomeriggio del secondo giorno un’altra sorpresa
attendeva la delegazione napoletana: la visita sotto la
guida del direttore dei lavori di restauro, arch. Raineri, al
Castello Arabo Normanno di Calatabiano, con una funivia con dislivello del 65%, opera di moderna ingegneria,
inaugurata trenta giorni prima, per vedere inedite scoperte archeologiche all’interno di mura medievali.
Il terzo giorno si apriva con la visita di Militello Val di
Catania, città patrimonio mondiale dell’Umanità riconosciuto dall’Unesco, dove la delegazione veniva accolta dal
Sindaco Antonio Lo Presti, che ha riconosciuto l’impegno
dei Lions a favore delle fasce deboli ed ha salutato, con
53
Lions Club Morra De Sanctis Alta Irpinia
L’Unità d’Italia e le Istituzioni
Dott.ssa Marina D’Apice
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Addestto stampa circoscrizionale
54
“Abbiamo ancora purtroppo due Italie: Nord e Sud
distanti per mentalità e condizioni economiche, ma
siamo alla vigilia di quella che deve essere registrata
come la vera svolta.
Dobbiamo essere in grado di cogliere l’occasione
offerta dal federalismo fiscale” così il Ministro per
l’Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco
Rotondi, intervenuto al convegno dal tema “Unità
d’Italia e le Istituzioni”promosso dal Lions Club Morra
De Sanctis Alta Irpinia presieduto da Dora Garofalo.
L’appuntamento, che è il terzo service del club , si è
svolto il 25 gennaio scorso nell’auditorium gremito di
giovani studenti del Liceo Classico “Francesco De
Sanctis” di Sant’Angelo dei Lombardi. Al convegno,
moderato dalla giornalista Marina D’Apice, sono intervenuti: Antonio Carbone Dirigente Scolastico; Michele
Forte Sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi; Maricetta
Speranza Sanfilippo Presidente VI Circoscrizione Lions;
Dora Garofalo Presidente Lions Club Morra De Sanctis
Alta Irpinia; Luigi Anzalone Consigliere Regione
Campania; Antonio Guerriero Procuratore della
Repubblica presso il Tribunale di Sant’Angelo dei
Lombardi; Mario Sena consigliere Regione Campania.
A 150 anni ormai dall’Unità d’Italia restano da colmare i gap e superare con i fatti gli ostacoli al pieno
sviluppo sociale ed economico del Paese. Ai consiglieri
regionali Anzalone e Sena la richiesta di lavorare a
Palazzo Santa Lucia per rimuovere le difficoltà che non
fanno crescere nel suo complesso la Campania.
Il
Procuratore
della Repubblica di
Sant’Angelo
dei
Lombardi, Antonio
Guerriero, ha ricordato l’utopia, quel
sogno di un impero
da realizzare con
Roma punto di riferimento. Ha chiuso i
lavori l’arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi, Mons.
Francesco Alfano, richiamando i giovani a non demordere nei propri intenti coltivando sempre la speranza di
un futuro migliore magari condiviso tra le generazioni.
“Coniugare solidarietà e cultura è l’obiettivo del programma del Club Lions Morra De Sanctis Alta Irpinia –
ha detto la presidente Dora GarofaloLa partecipazione attiva e l’attenzione dei giovani
allievi degli Istituti Superiori dell’Alta Irpinia, finora
coinvolti, ci invogliano a continuare l’opera intrapresa,
che è quella di suscitare attraverso la comunicazione, in
sinergia con le istituzioni presenti sul territorio, vivo
interesse verso le questioni di fondo della società
attuale, facendo possibilmente rinascere o solo riportando al piano della normalità valori, senso etico, senso
di appartenenza, deontologia e rispetto.
Presso il Liceo Classico di Sant’Angelo dei Lombardi
si è parlato dell’identità nazionale e degli aspetti eticopolitici dello Stato unitario che si sono sviluppati per
quasi 150 anni in una continuità di ideali e di valori,
valori che non possono essere disgiunti dai principi
sanciti dalla Carta Costituzionale che rappresenta la
sintesi, il documento riassuntivo di tutto un percorso di
trasformazioni profonde che hanno portato all’affermazione e al consolidamento del patto democratico, su
cui si regge la nostra convivenza civile, e alla formazione delle Istituzioni Repubblicane.
Un argomento questo che investe in modo diretto il
lionismo, sempre più sollecito ad occuparsi della salvaguardia dei valori fondanti e dell’identità del popolo di
cui siamo espressione ed interpreti morali”.
Lions Club Capua Casa Hirta
La brigata bersaglieri “Garibaldi”
ospita una delegazione dei lions clubs
Prof. Ernesto Genoni
Caserta - visita in grande stile alla
brigata “garibaldi” per la delegazione
di
Capua
dei
lions
clubs.
Rappresentati numerosi clubs delle
province di Napoli e Caserta alla
Ferrari Orsi che accoglie gli ospiti con
una sempre emozionante performance della fanfara.
Ad accogliere la delegazione lions
internazionale un impeccabile servizio
d’ordine con disposizione negli enormi
cortili di guidieri ed accompagnatori per singoli gruppi di ospiti.
A fare gli onori di casa, in vece del generale
Tota, assente per impegni istituzionali, il vice comandante della brigata, colonnello Antonio Vittiglio collaborato dal colonnello Milone ed il maggiore
Maltese.
Nell’incontro preliminare predisposto nella sala
teatro, dopo gli interventi delle autorità lions con il
dr. Michele Ginolfi e l’avv. Francesco santillo, l’intervento della presidente del club capuano prof.ssa
Carmelina Ianniello che ha ringraziato i vertici della
brigata per l’ospitalità, fiore all’occhiello del nostro
esercito che ha saputo portare alto il nome
dell’Italia e di Caserta nel mondo. Nel corso del buffet offerto in un salone riscaldato dalla fiamma di
un accogliente camino, a sorpresa i migliori auguri
di buon compleanno, per il lions generale Enzo
Grillo, scanditi da alcuni elementi della
fanfara.
Prima grande unità dell’esercito –
ha spiegato il vice Comandante
Vittiglio - ad essere completamente
professionalizzata, la brigata ha operato con i suoi reggimenti sia in
patria che oltremare. Costituita nel
1975 a pordenone su base 8°
Reggimento Bersaglieri è assegnata alla
divisione corazzata “Ariete” che si scioglie
nel 1991 trasferendosi in campania composta da personale volontario.
In particolare i reggimenti della brigata sono
stati impegnati più volte in Sicilia, nell’operazione
“Vespri Siciliani”, in Campania per la “Partenope” ed
in Calabria con la “Riace”.
Dal 1995 ad oggi poi la brigata partecipa a diverse missioni umanitarie. In Bosnia, nell’ambito dell’operazione “Joint Endeavour”, in terra di
Macedonia nell’ambito dell’operazione “Joint
Guarantor” e successivamente, in Kosovo, nell’ambito dell’operazione “Joint Guardian”, conduce l’operazione “Antica Babilonia” in Iraq. Impegnata nelle
operazioni di soccorso alle popolazioni funestate dal
terremoto del Friuli (1976) ed in campania (1980).
L’anno prossimo la brigata in campania compie
vent’anni.
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Addetto Stampa
55
Lions Club Nola “G. Bruno”
“……essere cauto nella critica, generoso nella lode, sempre
Avv. Alberto Armano
mirando a costruire e non a distruggere.”
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Lions Club Nola “Giordano Bruno”
Dott. Nicola Velotti e Signora Elena
Il nostro socio Dott. Nicola Velotti, che ha il notevole merito di essere tra i più coerenti con i valori lionistici e molto sensibile alle problematiche comportamentali e sociali, usa, in occasione del Natale, invece
dei soliti generici auguri, inviare agli altri soci e non,
considerazioni personali, che non sono “pensieri in
libertà” bensì acute riflessioni sulla condizione umana.
Quest’anno le stesse mi sono sembrate particolarmente
degne di nota, in quanto in perfetta adesione con il suindicato principio del nostro codice dell’etica lionistica.
Pertanto appare opportuno riportarle nella loro integrale formulazione. E’ ovvio che ci si riferisce alla critica
arrogante e malevola, dettata esclusivamente da esecrabili motivazioni di egocentrismo, mentre ben diverso è il confronto di idee, finalizzato alla ricerca della verità o al
miglioramento di comportamenti e condizioni umane che,
al contrario, costituisce la dinamica delle relazioni sociali
nonché la molla di ogni progresso.
Le assemblee sicuramente costituiscono il momento più
idoneo e proficuo per esaminare e dibattere tematiche
relative alla attività operativa del club, nonché dirette ad
approfondire gli aspetti normativi ed etici, anche al fine di
migliorare i comportamenti dei Soci.
Assemblea del 7 febbraio 2010 (Hotel “I Gigli” – Nola)
56
Intervento Dott. Buffardi – Coord. M.E.R.L.
Il Lions Club Salerno Arechi al servizio di chi soffre
Marina Maraziti
Segretario Club
Le istituzioni europee hanno sancito il 2010 ‘’Anno della
lotta alla povertà e all’esclusione sociale’’. Per far sì che queste
non restino solo parole è scesa in campo la Caritas Europea in
collaborazione con 48 Caritas di paesi europei, che vanno
anche oltre i confini dei 27 stati membri dell’UE. Oggi quasi
80 milioni di cittadini europei – ovvero il 17% degli abitanti
dell’UE – vivono al di sotto della soglia di povertà. Ma ciò che
la Caritas si propone, non è tanto quantizzare la povertà, ma
coinvolgere l’opinione pubblica, i governi e le istituzioni.
L’idea che abbiamo della povertà è solitamente basata
sulla mancanza di soddisfacimenti materiali e/o biologici,
come la salute, l’educazione, la scarsa alimentazione, il vestiario misero ecc., elementi notoriamente caratterizzanti la persona povera. Ma a tale idea, va aggiunta quella sicuramente
più umiliante e lacerante basata sulla deprivazione sociale,
fisica, umana.
I poveri parlano di una vita che “Ti fa più vecchia della tua
età”, che “Ti trova impotente ad intervenire sulla tua vita, che
ti fa vivere come in prigione, come in catene, aspettando di
essere liberi”.
Non si tratta, dunque, meramente di mancanza di soldi,
ma di mal di vivere, di umiliazione, di offese, di disprezzo, di
mancanza, insomma, del diritto umano dell’opportunità di
vivere una vita accettabile.
E’ dunque violentemente devastante quella povertà che i
sociologi chiamano “immateriale, esistenziale”, che causa l’incapacità di dare un senso ed un significato alla propria vita,
che causa stress, disagio, senso di inutilità, depressione, ricorso all’alcol piuttosto che alle droghe e al gioco d’azzardo,
come scappatoia di falsi piaceri e fallaci illusioni.
Ognuno di noi ha il dovere di lottare contro la povertà, la
sofferenza morale e materiale, in qualsiasi modo, fosse anche
solo quello di prestare più attenzione al vicino di casa o fare
volontariato in un’associazione o fare qualunque cosa pur di
dare un minimo sollievo ai fratelli che soffrono. E’, dunque, in
tale ottica che il Presidente del lions club Salerno Arechi, Ciro
Adinolfi, dando attuazione a ciò che detta il pregevole principio della “sussidarietà orizzontale” che la nostra Costituzione
prevede, ma soprattutto a ciò che detta il cuore e il vero spirito lionistico, ha pensato di realizzare il Service “Un canto
d’Amore” per la raccolta fondi a favore della Mensa dei Poveri
“S. Francesco” di Salerno, prendendo in considerazione uno
dei più rilevanti e disperati problemi etico-sociali attuali.
La Mensa dei Poveri “San Francesco”, fondata da Mario
Conte nel 1994 è situata nei nuovi locali messi a disposizione
dalla Comunità Salesiana e ristrutturati dalla Caritas
Diocesana. Essa accoglie per la maggior parte persone senza
fissa dimora, con problemi mentali, con passati burrascosi e
che ora ce l’hanno con il mondo intero, ex detenuti, ex tossicodipendenti, che bevono, extracomunitari, famiglie povere
locali, anziani abbandonati.
Davanti a un pubblico numeroso ed attento, hanno offerto, per questa nobile causa, il loro prezioso talento, il Soprano
Isabella Avallone e il Maestro Antonio Avagliano, nella splendida cornice del Casino Sociale di Salerno, reso disponibile
gratuitamente dal gentile Presidente Gianpaolo Sabia. Erano
presenti il Presidente della VII Circoscrizione Gerardo
Giordano, la Delegata di zona Lea D’agostino, il Direttore della
Caritas diocesana don Marco Russo, il Sen. Vincenzo De Masi
con l’amabile moglie Linda, il Direttore della programmazione
e controllo gestione ASL SA 2 Antonio Lucchetti, in rappresentanza del Direttore Sanitario dell’ ASL SA 2 Fernando De
Angelis, il Presidente del lions club Hippocratica civitas
Carmela Tavernise, il Presidente del lions club Principessa
Sichelgaita Grazia Cioffi, il Presidente del lions club Salerno
Duomo Anna Maria Borri.
La nobile finalità del service è sicuramente stata compresa e condivisa dai presenti, che hanno dato la possibilità di
raccogliere la soddisfacente somma di 1.400 euro da poter
offrire alla Caritas per la gestione della Mensa.
Hanno, inoltre, dato il loro contributo direttamente in
generi alimentari l’Industria Conserve alimentari F.lli D’acunzi
ed il Consorzio di tutela della mozzarella di bufala Campana,
presieduto dal Dott. Luigi Chianese, ai quali va un ringraziamento particolare.
“Ma non finisce qui”, afferma il lions club Arechi. La
povertà, è vero, è qualcosa di terribilmente troppo grande, la
puoi toccare, ma fondamentalmente la senti, la percepisci
come un mal di vivere. Ma non per questo non si può essere
nel proprio piccolo concreti e soprattutto determinati e
costanti. Il club crede in un grande lionismo, ma anche in
quello dei piccoli passi, quello vero, tangibile, emozionante,
che solo un entusiasmante, umile ma fattivo ed umano lavoro di squadra sa fare. Questi sono i Lions.
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Non chiederm icosa è la povertà perché l’haiincontrata nella m ia casa.Guarda iltetto e conta ilnum ero deibuchi.
Guarda im ieiutensilie gliabitiche indosso.Guarda dappertutto e scrivicosa vedi.Quello che vediè la povertà.
(da “Poverty Reduction Strategies: A Review. New York: United Nations World Summit for Social Development”)
Kenya, 1997
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Lions Club Caserta Terra di Lavoro
Una iniziativa realizzata con spirito di vera solidarietà
Dott. Salvatore Giaccio
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Presidente
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In occasione dell’ormai consueta iniziativa assunta
nell’imminenza del Natale dal Lions Club Caserta Terra
di Lavoro, relativa al “Gran Concerto di Natale”, in
favore della Casa Famiglia “Fondazione Ferraro”, che
accoglie minori in difficoltà, insieme a tutti i soci, ho
colto appieno il significato di tale impegno, per cui mi
sembra doveroso qualche riflessione.
La Società opulenta e violenta di oggi è afflitta da
malesseri che auspicherebbero una vera e propria conversione a valori etici e, quindi, un maggiore rispetto
per le persone in condizione di bisogno, una disponibilità più accentuata verso chi è vittima di ingiustizie, di
soprusi, di emarginazione.
Assistiamo, invece, a molti sviamenti, a tanti svuotamenti di senso…
Osserviamo con dolore come spesso la sollecitudine
verso chi soffre viene fraintesa e ridotta a pietismo,
scadendo, così, nell’elemosina, anziché assumere, prima
di tutto, valore etico e senso autentico di amorevole
vicinanza; una sorta di buonismo deteriore assai lontano dal discreto ed amorevole servizio prestato ex abundatia cordis a chi versa nel bisogno materiale, psicologico o sociale.
Con piena convinzione il Club organizzatore,
Caserta Terra di Lavoro, insieme ai clubs Caserta
Reggia, Caserta Villa Reale New Century e Maddaloni
Calatia, rispetto all’abbaglio delle luci della ribalta,
all’esaltazione della frivolezza, dell’apparire più che
dell’essere, si è imposto l’imperativo di riscattare il vero
senso e valore dell’amore del prossimo, vero antidoto
all’egoismo.
Lo smarrimento provocato dal consumismo, dalla
frivolezza, dall’ansia del vivere narcisisticamente …
(“vanitas vanitatum” direbbe Salomone) ha relegato
tra le cose irrilevanti il valore dell’amore verso i propri simili che assume pieno significato quando si riconosce in ogni essere umano una persona titolare di
diritti e di rispetto, quale che sia la sua condizione
sociale.
Anzi, è esigente il principio secondo il quale merita più attenzione chi si trova in difficoltà. Per fortuna, tra le molteplici iniziative che si svolgono a vari
livelli, specialmente ad opera di associazioni di volontariato e di servizio, come quella dei Lions, possiamo
registrare che è ancora vivo lo spirito del servire disinteressato a pro di chi viene a trovarsi nella disgrazia e
nel bisogno.
Nell’associazione dei Lions Clubs vi è una filiera di
operatori che dona e si dona senza fine e confini: un
esercito di volontari che provvede ad appagare esigenze a favore dei più disagiati o abbandonati.
Lodevoli sono le opere a favore dell’infanzia abbandonata o diseredata ed in questo clima di autentica
espressione di solidarietà e di empatia per i minori
meno fortunati si è collocata, tra le tante, l’iniziativa
intrapresa, per il quinto anno consecutivo, dal Lions
Club Caserta Terra di Lavoro. Nell’imminenza del Natale
i soci tutti si sono mobilitati spontaneamente e consapevolmente per “ una iniziativa realizzata con spirito di
vera solidarietà”
Lions Club Salerno Host
Terzo corso di formazione all’uso del defibrillatore
Dott Maurizio Santomauro
Il 26 gennaio si è svolto a Salerno presso il Comando
Provinciale della Guardia di Finanza il terzo corso di
formazione al primo soccorso cardiorianimatorio con
l’uso del defibrillatore. La giornata è stata interamente
dedicata alle tematiche della rianimazione cardio-polmonare con l’obiettivo di formare il personale non
sanitario della Guardia di Finanza per la collaborazione
territoriale al primo soccorso in emergenza con il 118.
Si tratta del terzo corso abilitativo sui 7 previsti
nelle tre regioni del Distretto. Nei prossimi mesi si terranno altri corsi a Caserta, Avellino, Benevento e
Potenza. L’iniziativa è stata siglata tra il Comandante
Interregionale Gen. di Divisione Giuseppe Mango e il
Direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari
dell’Università Federico II Prof Massimo Chiariello.
Gli eventi formativi sono stati organizzati con
l’equipe di istruttori American Heart Association coordinati dal dott Maurizio Santomauro del centro
Formazione della Università Federico II.
Sono intervenuti il Pres. Club Salerno Host Anna
Maria Della Monica, il Pres. della VII Circoscrizione
Gerardo Giordano, il Coordinatore delle attività
Francesco Accarino, il Past Governatore Bruno Cavaliere
e il Commissario ASL di Salerno Fernando De Angelis.
Al Corso hanno partecipato oltre 30 agenti della
Guardia di Finanza. Perché stiamo abilitando gli agenti
della Guardia di Finanza?
Nella maggior parte dei casi di arresto cardiaco i
tempi per rianimare sono molto brevi (10 minuti al
massimo) e non sempre l’ambulanza riesce ad assicurare l’arrivo in tempi cosi stretti. Il coinvolgimento della
Guardia di Finanza dei Comandi della Campania,
Basilicata e Calabria servirà proprio a colmare questo
problema. Infatti gli agenti abilitati al primo soccorso e
all’uso del defibrillatore con la loro presenza sul territorio garantiranno nei casi di emergenza un pronto
intervento sul posto in attesa dell’arrivo dell’ambulanza del sistema 118. L’arresto cardiaco improvviso è una
delle principali cause di decesso nel mondo: puo’ colpire chiunque, in qualsiasi luogo e in qualunque momento e, solitamente, senza sintomi che lo precedano.
Meno del 5% dei soggetti colpiti sopravvive, poiché
l’intervento di primo soccorso non giunge in tempo.
Effettuare una Rianimazione Cardio-Polmonare nei
primissimi minuti dopo l’evento è quindi indispensabile
per aumentare notevolmente le possibilità di sopravvivenza. Tutto si gioca sulla variabile tempo ed ecco perché diventano essenziali i programmi di formazione al
primo soccorso da aumentare soprattutto nelle aree
pubbliche, dove la presenza di persone è piu’ elevata. Tali
programmi prevedono la disponibilità di defibrillatori
semiautomatici esterni e la presenza di laici abilitati.
Tutto questo servirà a garantire il corretto utilizzo
dei defibrillatori in centri commerciali, aeroporti,
aziende, centri benessere, centri sportivi, stadi e piscine. La diffusione dell’insegnamento della Rianimazione
Cardio Polmonare dovrebbe avvenire anche per le
scuole e gli insegnanti.
Attualmente in Senato è in discussione un Disegno
di legge che prevede l’ampliamento dell’utilizzo dei
defibrillatori nelle strutture pubbliche e private. Sulla
scia di quanto già si sta facendo negli Stati Uniti bisognerebbe insegnare anche ai familiari di cardiopatici a
rischio, l’uso del defibrillatore in attesa dei soccorsi
sanitari garantiti dal sistema 118. Sono quindi necessari più defibrillatori sul territorio per far fronte al rischio
di arresto cardiaco improvviso, che in Europa uccide
circa 700.000 persone e in Italia circa 70.000 persona
all’anno. Per questo è opportuno sostenere fortemente
il disegno di legge in discussione al Senato sulla diffusione dei defibrillatori. In Italia vi è un grave vuoto
legislativo per quanto riguarda la defibrillazione ed il
suo utilizzo mentre in altri paesi europei i defibrillato-
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Coordinatore Distrettuale
59
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
60
ri sono stati posizionati persino nei condomini addestrando i condomini e gli addetti di portineria. I luoghi
dove dovrebbero essere obbligatori sono i mezzi di soccorso di base, i luoghi di lavoro laddove il flusso di persone è intenso ( stazioni ferroviarie, uffici postali, enti
pubblici e privati, aeroporti, porti, navi, aerei, autostrade, impianti sportivi, ambulatori, centri diagnostici,
farmacie, mezzi di trasporto urbani ed extraurbani). I
luoghi di lavoro in Italia rappresentano oggi un settore
dove alti sono i casi di morte improvvisa che superano
di sette volte gli incidenti stradali e di cinquanta volte
quelli dovuti all’ AIDS. Sebbene il T.U. 81/08 sulla sicurezza in ambito di lavoro non entra in merito negli
strumenti da adottare per garantire la sicurezza sul
posto di lavoro, è anche vero che il datore di lavoro ha
l’obbligo di garantire la sicurezza tutelando non solo il
lavoratore ma chiunque entri in contatto con il luogo
di lavoro (es. Visitatori, utenti etc).
A seguito dei clamorosi ritardi legislativi oggi dobbiamo constatare che la sopravvivenza extraospedaliera in Italia è rimasta ferma a circa 20 anni fa nonostante i notevoli sforzi effettuati dal volontariato e dalle
Forze dell’Ordine. I recenti casi di giovani sportivi deceduti porta a sottolineare che la sicurezza negli impianti sportivi non deve essere rivolta soltanto al semplice
acquisto di un defibrillatore ma deve prevedere l’addestramento di allenatori, arbitri e dirigenti. La prematura scomparsa di Alessandro Bini, giovane calciatore
15enne deceduto circa 2 anni fa a Roma, per colpa di
un rubinetto presente a bordo campo, deve far riflettere su come ancora oggi la macchina dei soccorsi non
riesca a giungere sempre in tempo.
Lions Club Aversa Città Normanna
Torneo di burraco: raccolta fondi per Haiti
Dott. Gaetano Bernardo
Cerimoniere del club
Domenica 25 gennaio u.s. presso l’Hotel del Sole
sito ad Aversa (CE) il Lions Club “Aversa Città
Normanna” in collaborazione con l’Associazione
Normanna Burraco ha organizzato l’ottava edizione del
torneo di burraco allo scopo di raccogliere fondi da
devolvere in beneficenza.
Nell’indirizzo di saluto il Presidente del lions club di
Aversa, dott. Gennaro Musto, alla presenza del delegato della 12^ zona, dott. Michele Serao, e dei numerosi
officer distrettuali e circoscrizionali ha ringraziato tutti
coloro che hanno reso possibile quest’iniziativa,ovvero i
soci del club organizzatore ma anche i soci dei clubs
che compongono la 5^circoscrizione che hanno fattivamente partecipato all’acquisto dei biglietti emessi che,
totalmente venduti, hanno consentito di raggiungere
un importo di circa duemila euro che andrà così
all’emergenza Haiti.
Infatti, i tragici eventi di Haiti hanno indotto il presidente del club a richiedere e ottenere l’autorizzazione
dal Governatore di devolvere l’intero ricavato per aiutare il paese più povero d’America che lo scorso 13 gennaio è stato colpito dal terremoto di magnitudo 7,3
scala Richter che ha praticamente distrutto la capitale
dell’isola caraibica, Port-au-Prince, ucciso oltre duecentomila persone e lasciandone migliaia ferite, senza
tetto e viveri.
Solidarietà immediata per queste sfortunate persone da parte del Lions Club International colpite dal
sisma la cui forza è stata dieci volte superiore a quella
del sisma verificatosi nell’aprile dell’anno scorso in
Abruzzo.
61
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Lions Club Santa Maria Capua Vetere
Kermesse raccolta fondi per il restauro del campanile
Dott. Gaetano Bernardo
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Cerimoniere del club
62
Seconda manifestazione di beneficenza organizzata dal Lions Club Santa Maria Capua Vetere
per contribuire ai lavori di restauro del campanile
della Chiesa Degli Angeli Custodi posta al corso
Garibaldi della città del Foro.
La Torre Campanaria, un gioiello neoclassico
del settecento, venne realizzata a servizio dell’antica cappella del Conservatorio poi demolita per
far posto alla zazione dell’asse viario del corso
Garibaldi, appartiene alla memoria comune civica
avendo accompagnato con i suoi rintocchi molteplici generazioni di sammaritani.
Da tempo in precarie condizioni per il crollo di
porzioni di cornicioni e di buona parte della
copertura della cupola, rivestita di embrici maiolicati (piccole tegole di terracotta a forma di trapezio allungato), la struttura è stata adottata dal
Lions Club cittadino guidato dall’ing. Antonio
Pasquariello
che,
anche nel rispetto del
programma distrettuale che ha sollecitato il recupero e la
valorizzazione
dei
beni
ambientali
minori, ha sostenuto
le spese tecniche del
progetto di restauro
ottenendo l’apposito
nulla osta ai lavori da
parte
della
Soprintendenza competente
per
gli
immobili vincolati, ai
sensi del vigente
testo unico sui beni
ambientali storici.
Da tanto l’impegno dell’Associazione
di servizio a contribuire, anche con un
Il Progetto
sostegno economico,
di restauro del Campanile
alla realizzazione
dei lavori necessari
a restituire la giusta
dignità al monumento organizzando
due manifestazioni
per la raccolta dei
fondi.
Con la sponsorizzazione della “A & C
Private Srl”, Società
di gestione del
Tifata Resort di San
Prisco, e di numerosi commercianti cittadini i Lions, in uno
al comitato burraco
composto
da
Giuseppe Ferriero,
Rosa De Novellis,
Luisa
Muto,
Foto storica del Campanile
Concetta Corona e
Nicola Aveta, hanno organizzato due grandi tornei di burraco, il primo tenutosi ad ottobre scorso
ed il secondo la penultima domenica di gennaio,
ottenendo uno strepitoso successo attestato dalla
partecipazione nei due eventi di circa trecento
cinquanta appassionati del gioco.
La nutrita adesione e la generosa disponibilità
del Lions Club, che ha sostenuto tutte le spese
dell’organizzazione, ha consentito una raccolta
totale di fondi che consentirà di devolvere alla
causa il considerevole importo di 7.000,00 euro.
La somma che sarà consegnata dal Presidente
dell’Associazione ing. Antonio Pasquariello al
responsabile della rettoria degli Angeli Custodi,
sac. prof. Salvatore Iodice, andrà ad ingrossare il
fondo che i fedeli della Chiesa hanno già costituito e si aggiungeranno alle somme che
l’Arcivescovo della Diocesi, mons. Bruno
Schettino, ha promesso di destinare a tale meritevole causa.
Lions Club Napoli Virgiliano
Bando di concorso per borse di studio
Art. 1 - Il Lions Club Napoli Virgiliano, con il sostegno del Distretto Lions 108YA, nell’ambito del Tema
Internazionale “MOVE TO GROW”, allo scopo di incentivare l’avvio dei giovani ad attività professionali, artistiche ed artigianali, organizza e bandisce un concorso per borse di studio, intitolato “Premio Emma Sorace”, da
assegnare a giovani praticanti giornalisti residenti nelle regioni della Basilicata, Calabria e Campania.
Art. 2 - Il concorso è aperto a tutti i giovani studenti praticanti, di età non superiore a 30 anni, che alla
data del 15 Febbraio 2010 risultino iscritti alle scuole di giornalismo nelle regioni della Basilicata, Calabria e
Campania, e che non abbiano mai precedentemente esibito il lavoro in concorso del quale sono autori.
Art. 3 - Il concorso prevede l’assegnazione di n° 3 (tre) borse di studio dei seguenti importi: euro 3.000,00 (tremila/00) per il 1° classificato, euro 2.000,00 (duemila/00) per il 2° classificato, euro 1.000,00 (mille/00) per il terzo
classificato. Sono, inoltre, conferiti riconoscimenti ai concorrenti meritevoli, non vincitori.
Art. 4 - Le borse di studio sono assegnate da una commissione esaminatrice, composta da cinque membri, dei
quali tre soci Lions. Il loro giudizio è insindacabile. La commissione esaminatrice indicherà anche i nominativi dei
concorrenti meritevoli non vincitori ai quali conferire un riconoscimento di merito.
Art. 5 - Il concorso ha per tema “Muoversi per Crescere”. I candidati, richiamandosi al motto internazionale
“Move to Grow” dovranno elaborare un articolo giornalistico su un episodio che metta in luce un’attività umana
(muoversi) che ha consentito di raggiungere obiettivi o traguardi significativi (crescere). L’episodio dovrà riguardare la ricaduta positiva nella sfera materiale o spirituale di un individuo o di una comunità. Ciascun elaborato non
dovrà essere più lungo di 3 (tre) cartelle pari a 90 righe e a 6.400 battute complessive.
La commissione giudicatrice svolgerà i suoi lavori a Napoli e la premiazione avverrà nel corso di una cerimonia
conclusiva.
Ogni candidato dovrà far pervenire il proprio lavoro all’indirizzo indicato nel successivo articolo 6.
Le spese postali, di viaggio, di soggiorno sono a carico esclusivo dei partecipanti.
I lavori presentati non saranno restituiti al termine della manifestazione conclusiva.
Art. 6 - Le domande di partecipazione, unitamente al lavoro indicato nell’articolo precedente, dovranno pervenire entro il termine del 10 Marzo 2010 alla Segreteria del “XIX premio Emma Sorace” presso la dott.ssa Clementina
Mangini de Tommasis, Piazza Muzii n° 24/25, 80128 NAPOLI.
Le domande, redatte in carta semplice, dovranno contenere: cognome e nome, luogo e data di nascita, domicilio, numero telefonico, codice fiscale.
Alla domanda si dovrà allegare, pena l’esclusione:
- Lavoro giornalistico effettuato
- Scheda di partecipazione firmata con l’indicazione dell’argomento del lavoro e con informazioni riguardanti la
sua realizzazione ed eventuali note aggiuntive
- Curriculum personale
- Dichiarazione di accettazione incondizionata delle norme del presente bando e di esclusione degli organizzatori da ogni responsabilità per reclami di qualsiasi natura da chiunque siano essi presentati.
I dati personali comunicati saranno utilizzati esclusivamente per le finalità strettamente connesse e strumentali all’espletamento dei lavori della commissione giudicatrice.
Art. 7 - I lavori della commissione giudicatrice si concluderanno entro il 30 Marzo 2010.
L’assegnazione dei premi e dei riconoscimenti di merito saranno resi noti agli interessati entro la settimana successiva a mezzo telegramma.
I premi e i riconoscimenti saranno conferiti durante una manifestazione da tenersi a Napoli durante la quale
saranno presentate le opere vincitrici.
Il giorno, il luogo e l’ora della manifestazione saranno tempestivamente comunicati agli interessati a mezzo di
apposito invito.
Art. 8 - Gli organizzatori si riservano il diritto di pubblicizzare la manifestazione senza obbligo di riconoscimento o corresponsione di diritti di alcun genere.
La Responsabile del Progetto
La Presidente del Club
Dott.ssa Angela Roselli Sorace
Dott.ssa Giulia De Vita Pisapia
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
Premio “Emma Sorace” - XIX Edizione
63
Lions Club Napoli Megaride - Stazione Zoologica “ANTON DOHRN”
Borsa di studio “Paolo Brancaccio”
Per onorare la memoria di Paolo Brancaccio, studente d’ingegneria la cui vita è stata tragicamente rapita alla soglia della laurea, il Lions Club Napoli “Megaride” e la Stazione Zoologica
ANTON DOHRN bandiscono
LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE
una borsa di studio
di 8.000,00 euro (ottomila euro) riservata a laureati con laurea
specialistica in: Ingegneria, Chimica, Scienze Geologiche, Scienze
Biologiche, Scienze Naturali, Scienze Biotecnologiche, Scienze
dell’Ambiente Marino, Farmacia, Medicina e Chirurgia, Medicina
Veterinaria o discipline equivalenti, che vogliano condurre ricerche nel campo delle scienze del mare, mediante un soggiorno di
2-4 mesi presso un Istituto di ricerca o un laboratorio straniero
d'alta qualificazione.
La borsa è riservata ai laureati presso le Università Italiane negli anni accademici
2005/2009.
Le domande, in carta semplice, dovranno pervenire, improrogabilmente, alla Segreteria
del Club Lions Napoli “Megaride” c/o dr. Raffaele Sodano, via Tasso n° 181/G - 80127 Napoli,
entro e non oltre le ore 12 del 15 maggio 2010, tramite lettera raccomandata.
La domanda dovrà avere allegato curriculum vitae, certificato di laurea, con data e
votazione di tutti gli esami sostenuti, nonché indirizzo, completo di numero di telefono e
indirizzo e-mail del concorrente, per una rapida comunicazione dell'esito del concorso.
Inoltre, alla domanda si dovrà allegare una breve descrizione relativa allo specifico approfondimento culturale prescelto. L’Istituto ospitante e la durata del soggiorno all’estero
saranno concordati dal vincitore con i membri della Commissione giudicatrice della borsa.
Il vincitore dovrà usufruire della borsa entro un anno dall’assegnazione.
La Commissione giudicatrice, costituita da due membri della Stazione Zoologica
“A.DOHRN”, di cui uno con funzioni di Presidente, due membri del Club “Napoli Megaride”
e un rappresentante della famiglia Brancaccio ,valuterà le domande in base ai seguenti criteri: voto di laurea, arco temporale in cui si è conseguita la laurea stessa , interesse e realizzabilità dell’approfondimento culturale prescelto. Un ristretto numero di candidati sarà
invitato a un colloquio con la Commissione esaminatrice, a seguito del quale sarà individuato il vincitore.
Il Presidente del Club Napoli“ Megaride“
(Avv. Teodoro Cicala)
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Il Presidente della Stazione Zoologica “A. Dohrn”
(Prof. Dott. Roberto Di Lauro)
STAMPATI PROMOZIONALI PER LA GRANDE DISTRIBUZIONE
Sede di Avellino
STABILIMENTI E AMMINISTRAZIONE:
83100 AVELLINO
Zona industriale Pianodardine
tel. 0825.628411 - pbx - fax 0825.610244
FILIALE:
00194 ROMA
Via Duchi Di Castro, 3
tel. 06.3336003 - fax 06.33213990
E-mail : [email protected] - http://www.ruggiero.it
CATERINO MOTORI S.R.L. - CASERTA
Viale Carlo III, 18 - Tel. 0823.327918
108 Ya
Anno Sociale 2009-2010 - N. 3
Governatore Vittorio Del Vecchio
Rivista del Distretto 108 YA dell’Associazione Internazionale dei Lions Clubs
“Passione, Progettualità ed Azione a servizio dell’Umanità”
I Governatori del Multidistretto Italy a Napoli
XIV CONFERENZA D’INVERNO
Gerace Calabria - Duomo Benedettino
La donazione del sangue dal
cordone ombellicare
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