“Passione, Progettualità ed Azione a servizio dell`Umanità”
Transcript
“Passione, Progettualità ed Azione a servizio dell`Umanità”
108 Ya Anno Sociale 2009-2010 - N. 3 Governatore Vittorio Del Vecchio Rivista del Distretto 108 YA dell’Associazione Internazionale dei Lions Clubs “Passione, Progettualità ed Azione a servizio dell’Umanità” I Governatori del Multidistretto Italy a Napoli XIV CONFERENZA D’INVERNO Gerace Calabria - Duomo Benedettino La donazione del sangue dal cordone ombellicare Testo da inserire STAMPATI PROMOZIONALI PER LA GRANDE DISTRIBUZIONE Sede di Avellino STABILIMENTI E AMMINISTRAZIONE: 83100 AVELLINO Zona industriale Pianodardine tel. 0825.628411 - pbx - fax 0825.610244 FILIALE: 00194 ROMA Via Duchi Di Castro, 3 tel. 06.3336003 - fax 06.33213990 E-mail : [email protected] - http://www.ruggiero.it CATERINO MOTORI S.R.L. - CASERTA Viale Carlo III, 18 - Tel. 0823.327918 2 La partecipazione attiva dei soci IL GOVERNATORE 3 Perché la Conferenza d’Inverno a Malta ? CONFERENZA D’INVERNO 4 Malta: Regina del Mediterraneo L A V I TA D E L L’A S S O C I A Z I O N E 5 Nuova occasione di intima soddisfazione per il Distretto108YA 6 Il Consiglio dei Governatori del Multidistretto visita a Napoli 7 Napoli Capitale del Lionismo Italiano 8 3° Gabinetto Distrettuale 10 Una speranza nel cambiamento dei Lions 11 Associazionismo Lions, una possibile risposta alla solitudine 12 Una bella “squadra” nel segno del tema internazionale 14 Dove vanno i Lions Clubs…….. 16 Prepariamo i futuri presidenti di clubs? 17 La raccolta di buste affrancate usate: un service a costo zero 18 Il cordone ombelicale e le cellule staminali 20 Dissesti idrogeologici: eventi naturali o responsabilità dell’uomo? 22 L’abitazione di Giuseppe Moscati 24 I lions al servizio degli altri 25Le malattie tumorali: sviluppare una coscienza della prevenzione 26 Correre è la parola d’ordine 27 Considerazioni sull’ epidemia da virus influenzale A/H1N1 28 Il piu’ importante dei diritti umani: il diritto alla vita 29 Lo slancio creativo 30 “Lions Youth Exchange” e la Carta Universale dei Diritti del’Uomo 33 Sotto il segno del Campo Vesuvio LA VOCE DEI LION S La Rivista del Distretto 108Ya Editore The International Association of Lions Clubs Distretto 108 Ya Anno sociale 2009- 2010 Autorizzazione del Tribunale di Vibo Valentia n. 51/1983 del 3 gennaio 1983 Governatore VITTORIO DEL VECCHIO Direttore Responsabile Giuseppe SpaGnuolo Responsabile Redazionale SABATO RUGGIERO Redazione Francesco Napoletano Sergio Pizzolla Raffaele Tagliamonte Prisco Cutino Ernesto Genoni Maria D’Apice Ciriaco Rago giovanni di caro Nicola Clausi Sandro Scoppa Maurizio Bonanno 34 La VII Circoscrizione in assemblea 35 L’ XI Circoscrizione ricorda la figura di Leonzio Pilato 36 L. C. Benevento Arco Traiano - Alla riscoperta del territorio e delle produzioni tipiche sannite 38 L. C. Sala Consilina – Vallo di Diano - Borsa di studio per un giovane medico 40 L. C. Nocera Agro - Un sorriso ai bambini meno abbienti 41 L. C. Capri - Consulta sulla immigrazione promossa dai lions 41 L. C. Caserta Reggia - Caserta Terra di L. - Piacere di vivere e concetto di felicità 42 L. C. Castellammare di Stabia T. - Una giornata d’arte, cultura e tradizioni Impaginazione, grafica e stampa 43 L. C. Palma C. Vesuvio Est - Epifania in musica a Ottaviano Poligrafica Ruggiero 44 L. C. Napoli Svevo - Giustizia, ambiente, etica: tre parole magiche per i Lions 46 L. C. Napoli Capodimonte - Contributo della chimica nella soluzione dei proZ. Ind.le Pianodardine blemi della società Avellino 47 L. C. Salerno Duomo - La violenza è un male che colpisce i più deboli Tel. 0825 628411 48 L. C. Cava - Vietri - Festa degli auguri 2009 e Visita del Governatore 48 L. C. Benevento Host - Festa degli auguri e LIV Charter La redazione si riserva il diritto 49 L. C. BN “Arco Traiano” - La solidarieta a supporto della ricerca scientifica di modificare gli articoli per esigenze editoriali. 50 L. C. Nola – Marigliano – Palma Campania V. E. “……promuovere i principi di buon governo e di buona cittadinanza” Per la pubblicazione sulla rivista 108Ya 52 L. C. Napoli 1999 - Cronaca di un gemellaggio gli articoli devono essere in Word 54 L. C. Morra De Sanctis Alta Irpinia - L’Unità d’Italia e le Istituzioni e le immagini in f.to Jpg 55 L. C. Capua C. H. - La brigata b.“Garibaldi” ospita una delegazione dei lions da inviare all’indirizzo di 56 L. C. Nola “G. Bruno” - “……essere cauto nella critica, generoso nella lode, posta elettronica: sempre mirando a costruire e non a distruggere.” [email protected] 57 Il Lions Club Salerno Arechi al servizio di chi soffre Si prega apporre la firma 58 L. C. Caserta Terra di L. - Una iniziativa realizzata con spirito di vera solidarietà e la carica agli articoli 59 L. C. Salerno Host - Terzo corso di formazione all’uso del defibrillatore PER IL NUMERO 4 60 L. C. Aversa Città Normanna - Torneo di burraco: raccolta fondi per Haiti INVIARE I TESTI 61 Bando di concorso per borse di studio Premio “Antonio Salzano” ENTRO IL PROSSIMO 62 L. C. Santa Maria C. V. - Kermesse raccolta fondi per il restauro del campanile 30 MARZO 2010 63 Bando per borse di studio Premio “Emma Sorace” 64 L. C. Napoli “Megaride” - Bando per borse di studio “Paolo Brancaccio” S O M M A R I O EDITORIALE La partecipazione attiva dei soci Avv. Giuseppe Spagnuolo E D I TO R I A L E Direttore responsabile Rivista 108YA 2 Siamo giunti a metà del cammino di direzione del mezzo di comunicazione delle attività dell’associazione e appare doveroso esaminare la situazione dei soci. Qualcuno ha parlato della fuga dei soci, altri hanno denunciato la non partecipazione dei soci alla vita del club, la loro disaffezione o la poca attenzione alle iniziative che vengono diligentemente proposte e attuate. Attualmente al nostro distretto appartengono 145 clubs dislocati in tre Regioni (Campania, Basilicata e Calabria) con 4410 soci, di cui 875 donne e 3535 uomini. Nell’ultimo periodo sono andati via per vari motivi 166 soci, mentre sono stati accolti 81 nuovi soci e altri sono in corso di regolarizzazione. Le osservazioni da fare sono due: da un lato, appare evidente che non c’è alcuna fuga degli associati, perché la fisiologica turnazione, dovuta a decessi, malattie, problemi familiari, trasferimenti, cariche istituzionali, nomine ed altro, è contenuta nella percentuale del 3%. L’ingresso di forze nuove, soprattutto giovanili, è in forte ripresa e mostra la tendenza di incrementare la partecipazione in diretta proporzione alla sempre maggiore visibilità dell’impegno profuso nel sociale e alla scelta delle problematiche affrontate. Dall’altro lato, occorre prendere atto che la libera partecipazione ad una associazione di servizi comporta necessariamente l’impegno, la dedizione, la cura e l’attenzione da parte di chi conduce e guida, come leader, mentre la parte che è guidata deve essere coinvolta nella passione e ispirata, come una naturale catena o cinghia di trasmissione. Ecco perché l’incarico di leader o la nomina di rappresentante dei vari organi associativi dura un tempo limitato e consente a tutti la rotazione e la fattiva partecipazione. Quando vengono in rilievo situazioni particolari, come la mancata presenza di alcuni soci o anche di gruppi di soci alla esecuzione dei services o anche alle riunioni, occorre ricercare le cause: bisogna anzitutto dialogare con gli assenti per conoscere i motivi, fare l’autocritica circa la possibile omessa informazione tempestiva dell’evento, valutare il contenuto delle scelte operative sui temi di attualità e di interesse, per venire incontro alle aspettative di tutti, esaminare le giornate e gli orari individuati, che possono essere incompatibili con i partecipanti, insomma, occorre andare incontro agli assenti, per ripristinare quella catena che si è interrotta. Vi può essere, tuttavia, una causa strutturale, dovuta a situazioni oggettive, che porta al mancato interesse di alcuni soci alla partecipazione attiva alle manifestazioni del club. Si possono rilevare due fattispecie: l’una relativa alle piccole associazioni, vi sono nel distretto 35 clubs con meno di 20 soci (alcuni anche con soli 6 soci). Ciò può capitare quando si ricorre alla istituzione di un nuovo club per contrasti con il club di appartenenza o per ragioni personali, ma è evidente che tale scelta è in contrasto con i fini etici proclamati dall’associazione. L’altra relativa al numero di clubs, che, a volte, è eccessivo per ciascun territorio (si pensi che a Napoli ve ne sono ben 26, a Salerno 8). Non vi sono regole statutarie rigide per combattere tali cause, che vanno affrontate con il buon senso, per accorpare le piccole unità ovvero per creare sinergie con l’unione organizzativa negli eventi e la collaborazione reciproca con scambi di informazione, o anche con la ricerca di nuovi soci. Per il prossimo semestre possiamo far tesoro del monitoraggio e cominciare a far conoscere tempestivamente il programma delle attività, che è utile ai soci, ma anche agli altri clubs nella scelta degli eventi e a quanti vivono con interesse la vita associativa e leggono la presente rivista. Perché la Conferenza d’Inverno a Malta ? Avv. Vittorio Del Vecchio La Conferenza d’Inverno ha sempre rappresentato, per consolidata tradizione, non solo un momento di grande aggregazione fra i soci dell’intero Distretto, ma soprattutto un momento di riflessione e di approfondimento culturale sulle tematiche di valenza umanitaria e sociale poste a base delle attività distrettuali. E Malta è la sede più idonea per il raggiungimento di queste finalità. L’isola rappresenta una meta turistica di riconosciuta importanza internazionale per la bellezza del suo territorio e per il complesso mosaico delle testimonianze delle tante civiltà che si sono su di essa incrociate: dalla fenicia alla cartaginese, dalla romana alla bizantina, alla normanna e poi aragonese, ed infine alla francese ed inglese. La ricchezza dei reperti archeologici e delle opere d’arte, che si possono ammirare nell’isola, consentono momenti di grande arricchimento culturale. Basti pensare alle opere del Caravaggio ed a quelle dell’italiano Mattia Preti, il Cavaliere Calabrese, come fu denominato, nativo di Taverna in Calabria, che dopo aver lasciato in tutto il 1600 la sua significativa impronta di pittore ispirato al luminismo caravaggesco a Napoli ed in Calabria, visse a Malta per oltre tredici anni realizzando circa quattrocento opere tra tele ed affreschi. Nelle organizzate visite guidate potremo certamente trovare motivazioni più profonde e stimoli più forti per dare maggiore concretezza al service distrettuale sulla valorizzazione dei beni culturali anche quale occasione di sviluppo sociale ed economico del territorio, che é in corso nel nostro Distretto. Ma non dobbiamo dimenticare che il lionismo è chiamato ad offrire un proprio contributo all’evoluzione della vita sociale e politica diffondendo i propri valori etici e culturali. Non dobbiamo dimenticare che la comprensione tra i popoli del mondo, che rappresenta la finalità più alta del nostro movimento, passa attraverso l’approfondimento delle problematiche del nostro tempo per favorire un sereno dialogo tra culture, tradizioni e religioni diverse, un dialogo che sia improntato alla tolleranza e al rispetto della dignità e libertà di ogni persona. Mai come in questo momento in cui assistiamo ad una trasformazione epocale della società per la velocità e l’intensità con cui idee, uomini e beni circolano al di là delle frontiere dei singoli paesi, è necessario che i Lions facciano sentire la loro voce, diffondendo il loro messaggio che è certamente autorevole e credibile perché non influenzato da interessi di parte, ma ispirato al perseguimento del bene comune. Il Mediterraneo è lo scenario di questi cambiamenti, caratterizzati da crescenti flussi migratori e deve quindi riprendere il suo ruolo storico a livello europeo e mondiale. Il partenariato euro-mediterraneo, iniziato con la conferenza Euro-mediterranea di Barcellona del 1995, deve continuare il suo corso per fare in modo che tra i Paesi della riva sud del Mediterraneo ed i Paesi dell’Unione Europea si instauri, insieme agli accordi e trattati dei governi, una fattiva collaborazione tra le rispettive società civili, unica garanzia di un reale sviluppo culturale ed economico. Se il Mediteraneno rappresenta tutto questo ed allora è opportuno che da Malta, che è al centro di questo mare, parta un messaggio che indichi con chiarezza i criteri fondamentali per la creazione di una società che da una parte accolga i principi di solidarietà e di accoglienza e dall’altra assicuri il rispetto di una vita ordinata e generatrice di comune benessere. Ecco l’ulteriore motivazione della scelta di Malta per la nostra Conferenza di Inverno che si propone di riflettere e far riflettere tutti sulla necessità di una integrazione degli immigrati tra tutela dei diritti fondamentali dell’uomo ed esigenze sociali ed economiche dei paesi di accoglienza. Ed allora Lions del Distretto 108 YA tutti a Malta per tale impegno di così grande valenza umanitaria e sociale. LA VITA I L GDELL’ASSOCIAZIONE O V E R N ATO R E Governatore 108 YA 3 Malta: Regina del Mediterraneo Prof. Antonio De Caro CONFERENZA D’INVERNO Segertario Distrettuale 4 La scelta di Malta, per la Conferenza d’Inverno, è una ulteriore conferma della sua centralità ed importanza nelle vicende storiche e geopolitiche del Mediterraneo. Stato insulare della Europa meridionale, a circa 90 km. dalla costa sud orientale della Sicilia, è formato da due isole principali, Malta e Gozo, dall’isolotto di Comino e da qualche scoglio minore. Questo arcipelago poggia sullo zoccolo continentale italiano ed è costituito da sedimenti calcarei marini Ha una struttura tipicamente tabulare, la cui massima altezza è il Nadver Towwer di appena 239 metri. Sede di una originale civiltà preistorica, anteriore a quella greca, Malta dovette la sua precoce importanza storica alla posizione strategica posta all’imbocco del Mediterraneo orientale. Fu colonia fenicia, poi cartaginese e, durante la seconda guerra punica, fu conquistata dai romani, formando il municipio di Melita dipendente dalla provincia di Sicilia. Successivamente annessa all’impero d’Oriente rimase possedimento bizantino e subì le invasioni dei vandali e degli ostrogoti finchè passò in mano agli arabi che vi regnarono per oltre duecento anni. Nel 1091 Ruggiero il Normanno la tolse ai mussulmani e la unì alla Sicilia di cui seguì le sorti per più di quattro secoli passando, poi, agli angioini ed agli aragonesi. Malta tornò indipendente nel 1529 quando l’imperatore Carlo V l’attribuì in feudo ai Cavalieri di San Giovanni; questi sconfitti dai turchi ed espulsi da Rodi trasferirono la propria sede a Malta (prendendo il nome di Ordine di Malta) e fecero dell’isola una piccola ma agguerrita potenza militare, in continua lotta contro l’impero ottomano ed i suoi vassalli barbareschi. A tale periodo, contrassegnato da prosperità economica e da una notevole fioritura culturale, risalgono le fortificazioni e la cittadella della Valletta, fatta erigere a partire dal 1566 dal gran maestro J. P. de la Vallette, che aveva sostenuto e respinto l’assedio degli ottomani, arginando così la loro espansione nel Mediterraneo. In seguito alla sconfitta dei turchi a Lepanto ed al mutare degli equilibri europei fu ridotta l’importanza dell’Ordine, il cui declino fu accompagnato anche da sollevazioni popolari e Napoleone Bonaparte, in viaggio per l’Egitto, conquistò Malta e pose fine alla sovranità dell’Ordine. In seguito ad un’insurrezione filo-borbonica, appoggiata dagli inglesi, i francesi dovettero capitolare, dopo due anni di assedio. Con il trattato di Amiens Malta doveva essere restituita all’Ordine ma gli inglesi continuarono a presidiarla e con il successivo trattato di Parigi, nel 1814, ebbero la sovranità come colonia della corona britannica. Durante il XIX secolo Malta vide crescere la propria importanza strategica, prima come avamposto inglese nel Levante e, poi, dopo l’apertura del canale di Suez (1869) come uno dei capisaldi della nuova rotta per l’India. L’evoluzione verso l’autogoverno riprese nell’immediato dopoguerra e, dopo una serie di trattative ed accordi, nel dicembre 1974 una riforma costituzionale trasformò l’arcipelago in repubblica, sempre nell’ambito del Commonwealth. Dal 1 maggio 2004 la repubblica di Malta è membro dell’Unione Europea e dal 1 gennaio 2008 ha adottato l’euro come moneta. Presidente della Repubblica, attualmente, è S. E. George Abela. Possiamo aggiungere che, nonostante le varie occupazioni, Malta ha conservato sia nell’arte, sia nella parlata l’influenza e la vicinanza della Sicilia, con la quale ha avuto sempre continui contatti, tant’è che il maltese, che sostituì l’italiano nel 1934, divenne lingua ufficiale, insieme all’inglese, ed è l’unico tipo di arabo scritto in caratteri latini con l’aggiunta di qualche segno diacritico che risente nella fonetica, nella fraseologia e nella sintassi dell’italiano, con molte parole simili al siciliano. Nello stesso tempo bisogna ricordare che, soprattutto con la presenza dell’Ordine dei Cavalieri, molti artisti italiani lavorarono a Malta, come Caravaggio, Preti, Floriani, Mazzuoli che hanno lasciato opere significative e di grande rilievo artistico. Molto di più della lunga e ricca storia di Malta, comunque, potremo scoprire in occasione della prevista Malta Experience Show del pomeriggio di venerdì 26 febbraio prossimo, come previsto dal programma della Conferenza d’Inverno. Nuova occasione di intima soddisfazione per il Distretto108YA Prof. Avv. Ermanno Bocchini La vocazione internazionale del nostro Distretto trova nuova occasione di intima soddisfazione per la venuta a Napoli di tutti i Governatori del Multidistretto Italy in visita al nostro “Centro Internazionale di ricerche per lo sviluppo e la pace dei popoli”. Questo incontro che premia l’impegno civico del nostro Governatore Avv. Vittorio Del Vecchio si è arricchito con la presenza del Direttore Internazionale, dott. Enrico Cesarotti, e del Direttore Internazionale emerito, Prof. Pino Grimaldi e del candidato alla carica di Presidente Internazionale, Past Direttore Internazionale, ing. Giovanni Rigone.. Il Multidistretto Italy guarda, oggi, con simpatia al nostro Distretto perchè un Multidistretto forte e coeso può aprire nuovi e più ampi orizzonti alle legittime aspirazioni degli amici che hanno le doti, l’esperienza e le capacità per guidare l’Associazione Internazionale sul piano mondiale come è stato in un passato non lontano con Pino Grimaldi e come sarà, nell’augurio di tutti, con la grande umanità di Giovanni Rigone. Intanto, oggi, tutte le forze del Multidistretto debbono dare il massimo di contributo al Forum Europeo di Bologna che sotto la guida di Paolo Bonardi, prestigioso Past-Direttore Internazionale, guiderà l’Italia nel grande orizzonte dell’Europa, per esaltare ciò che di specifico e di caratterizzante è nel Lionismo Europeo, oggi, che rapidi mutamenti sociali ed economici impongono alle Organizzazioni Internazionali accelerazioni storiche imprevedibili ieri, se si ha la capacità di accettare la sfida al cambiamento che è nella natura stessa delle cose e della storia umana. Intanto le grandi Organizzazioni non governative di Europa (oltre 400) presenti nel Consiglio d’Europa riconoscono, oggi, sul piano internazionale, la lungimiranza della visione dei Lions che con la Carta della cittadinanza umanitaria antepongono ai diritti l’adempimento dei doveri dei cittadini d’Europa verso l’Europa. Il 1° ottobre 2009 la Conferenza delle Organizzazioni Non Governative del Consiglio d’Europa ha approvato il “Code of good practise”, dando ufficialmente alla nostra Carta della buona cittadinanza europea umanitaria un grande e definitivo avallo e riconoscimento. LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Rappresentante del Lions Clubs International presso il Consiglio di Europa 5 Il Consiglio dei Governatori del Multidistretto visita a Napoli il Centro Internazionale di Ricerche sulla Cittadinanza Umanitaria Dott. Renato Rivieccio I L P A S TG O V E R N ATO R E Coordinatore Centro Internazionale di Ricerche sulla Cittadinanza Umanitaria 6 Grande attenzione è stata rivolta dai Governatori dei 17 Distretti Lions italiani al nostro “Centro Internazionale di Ricerche sulla Cittadinanza Umanitaria” nel corso della visita avvenuta a Napoli il 23 gennaio u.s. presso la sede di rappresentanza sita nella Camera di Commercio. Erano presenti tutti i Governatori dei vari Distretti Lions d’Italia accolti dal Governatore Vittorio Del Vecchio, dal Direttore scientifico del Centro, l’immediato Past Direttore Internazionale Ermanno Bocchini, e dallo scrivente. Gli ospiti, dopo al visita alla sede del Centro, sono stati accolti nella aula del “Parlamentino” della Camera di Commercio, dove si è svolto il programma dei lavori. E’ stato rivolto agli ospiti un indirizzo di saluto da parte dell’on.le Vito Amendolara, decano della Camera di Commercio di Napoli, seguito dagli interventi di benvenuto del Governatore, dei due Vice Governatori del Distretto, del presidente del Multidistretto Leo Marco del Prete, del Past Presidente Internazionale Pino Grimaldi ed infine del Direttore Internazionale 2009-2011, Enrico Cesarotti. La prima fase dei saluti si è conclusa con l’intervento del Presidente del Consiglio dei Governatori Achille Ginetti, che ha rivolto un vivo plauso per la forte iniziativa che vede impegnati i lions, e segnatamente il nostro Distretto, che, primo nel mondo, ha avuto l’onore di avviare la costituzione del “Centro” dando vita alla sperimentazione del nuovo percorso che porta “dall’aiuto umanitario all’investimento umanitario”. Il Direttore scientifico Ermanno Bocchini, dopo aver a sua volta ringraziato gli ospiti per la visita al Centro, ha sottolineato la grande portata dell’iniziativa che vuole contribuire ad innescare un virtuoso meccanismo di sviluppo attraverso il quale gli aiuti umanitari intesi come “carità” o “ beneficenza” devono cedere il passo ad una forma più concreta di “investimento umanitario” secondo cui occorre assicurare una autonoma forma di sviluppo alle popolazioni bisognose, in modo che esse non siano costrette per il futuro a chiedere aiuto. I Lions con le loro professionalità, il loro impegno civile sono i portatori di questo messaggio e forniscono, per il tramite dei clubs, tutte le risorse intellettuali, professionali e di competenze perché il progetto si realizzi. Come Coordinatore del Centro ho fornito una rapida sintesi dell’attività del Centro, che, in soli quattro mesi, cioè dalla prima riunione tenutasi il 12 settembre 2009, ha già concretamente avviato la sua attività. In particolare il Centro, composto da una Comitato operativo di 11 componenti, nominati uno per ciascuna Circoscrizione e affiancato dal comitato dei garanti per il controllo sulle spese, ha già proceduto alla individuazione dei “Laboratori”, nominandone componenti tutti quei soci che hanno offerto le loro professionalità a sostegno delle attività da svolgere. I laboratori vanno da quello linguistico, a quello informatico, sanitario, economico-agrario, ingegneristico, musicale e redazionale. Il tutto per cercare di raggiungere il primo obiettivo che si è posto il Centro : “Il Progetto Africa”. In cosa consiste questo progetto è stat illustrato grazie anche al contributo filmato che il Direttore scientifico ha preparato unitamente ai Leo e mostrato ai presenti. Si è in particolare individuato uno Stato africano il “Mali”, una regione “Mopti” ed un’area ove insediare il “Campus”. Attraverso la trasformazione delle grandi risorse naturali disponibili “in loco” (latte e pomodori), la popolazione può realizzare prodotti da commercializzare (caseari o conservieri) e realizzare quei primi profitti che consentono di avviare un primo concreto processo di sviluppo. I successivi interventi dei Governatori Bottino, Peddis e Serino, dei Distretti 108IA3, 108L e 108LA, hanno offerto interessanti spunti di riflessioni sulla materia. Con le conclusioni del Presidente del Consiglio dei Governatori Ginetti e con il vivo apprezzamento dei presenti per le attività avviate, si è chiuso l’interessante incontro con l’auspicio di ulteriori occasioni di presenze per la verifica dei progressi conseguiti. Napoli Capitale del Lionismo Italiano Prof. Antonio De Caro Il 23 gennaio scorso i governatori ed i vice governatori del Multidistretto Italy hanno partecipato al quarto Consiglio dei governatori, tenutosi a Napoli, diventata, per una giornata, capitale del lionismo italiano. A fare gli onori di casa l’avv. Vittorio Del Vecchio, governatore del nostro Distretto, che ha offerto l’immagine migliore della nostra terra, l’ospitalità di noi meridionali, la Napoli che non è soltanto sulle cartoline. In mattinata, la giornata di sole ha consentito a tutti i partecipanti di spostarsi, a piedi, dall’albergo al Centro internazionale di ricerche “Cittadinanza umanitaria” (di cui si parla a parte), presso l’austero palazzo della Camera di Commercio, attraversando un tratto di Napoli di particolare attrattiva storica e godendo, in uno dei vicoli, anche del folcklore di un gruppo di fedeli, con un gonfalone votivo ed alcuni suonatori, impegnati nella raccolta di offerte per un Santuario locale. Quattro suonatori che riuscivano a creare le note di una banda. Le signore, intanto, sono state accompagnate, dalla signora Sofia Bocchini ed alcune consorti di officers distrettuali, al Museo Nazionale di Capodimonte, dove hanno potuto ammirare la Mostra del barocco e lungo il percorso i tanti capolavori che ne fanno uno dei più importanti musei del mondo per la pittura e le arti decorative. Dai capolavori del Masaccio, di Botticelli, di Raffaello, di Tiziano, di Correggio, di El Greco, di Caravaggio, di Luca Giordano alle opere dei pittori della scuola di Posillipo, dell’Ottocento, come Anton Smick Pitloo e Giacinto Gigante, o del primo Novecento, come Domenico Morelli e Vincenzo Mliari, senza dimenticare Museo Nazionale di Capodimonte Castel dell’Ovo i contemporanei, come Albero Burri, Carlo Alfano, Mimmo Paladino. Una visita che ha molto colpito tutte le signore partecipanti e che, nel pomeriggio, hanno voluto visitare altre zone di Napoli, la parte ancora più caratteristica, fermandosi nella Cappella Sansevero, uno spettacolare complesso barocco, dove si impone la scultura del Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino. Un vero e, forse, unico capolavoro per l’effetto ed il trattamento virtuosistico del marmo. Tutto ciò, mentre i governatori erano impegnati nel completare il corposo ordine del giorno approntato. La serata, però, è stata “gustata” da tutti i partecipanti, ospiti del Governatore Del Vecchio, in un classico ristorante napoletano: “A canzuncella”, creato dal noto cantante napoletano Aurelio Fierro, che intratteneva la clientela con il suo canto ed una cucina della migliore tradizione napoletana. Questo menù, pur non essendoci più il noto cantante, è stato brillantemente ereditato dagli attuali gestori ed i vertici del lionismo italiano sono stati, tutti, coinvolti nel canto delle più belle melodie napoletane e si è creata un’atmosfera così familiare che, certamente, ha esaltato i più nobili sentimenti che il codice lionistico recita. Il ritorno in albergo, ad ora tarda, ha consentito di ammirare e gustare la serenità delle sere napoletane, dove le luci, i vicolo, le piazze ed il vociare, soprattutto dei giovani, rendono Napoli unica nel mondo. Questa la vera Napoli, il vero lionismo del nostro Distretto che il Governatore Del Vecchio ha potuto offrire agli amici lions del Multidistretto. LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Segretario Distrettuale 7 3° Gabinetto Distrettuale Dott. Marina D’Apice LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Addetto Stampa Circoscrizionale Il 7, 8 e 9 maggio a Napoli si terrà il Congresso del Distretto 108YA: l’indicazione è venuta nel corso della terza riunione del Gabinetto Distrettuale che si è svolta nella Città di Avellino sabato 30 gennaio. La location è stata il Circolo del Nuoto: il Governatore del Distretto 108Ya, avv. Vittorio del Vecchio, ha presieduto la riunione cui hanno partecipato le massime cariche del Lions Club International (PID avv. Ermanno Bocchini Presidente del Dipartimento del Distretto 108YA “Cittadinanza e Libertà” e il past Governatore avv. Alfonso Caterino), i presidenti di Circoscrizione e i delegati di Zona in rappresentanza di 40 clubs distribuiti nelle Regioni Campania, Calabria e Lucania. Hanno portato i saluti la presidente della VI Circoscrizione prof.ssa Maricetta Sanfilippo e i Clubs Lions Avellino Host (1° vice presidente notaio Edgardo Pesiri) e Principato Ultra (presidente arch. Anna Pascale) che hanno ospitato l’evento. La Città di Avellino è stata rappresentata dal sindaco dott. Giuseppe Galasso che ha sottolineato la collaborazione tra la istituzione e i Lions sempre nell’interesse alto della comunità. E’ stata la relazione del Governatore THE INTERNATIONAL ASSOCIATION OF LIONS CLUBS DISTRETTO 108YA Governatore: Vittorio Del Vecchio Anno Sociale 2009 • 2010 Passione, Progettualità ed Azione a servizio dell’Umanità 3 °Gabinetto Distrettuale Avellino 30 gennaio 2010 CIRCOLO DEL NUOTO Avellino 8 Avv. Vittorio Del Vecchio ad aprire i lavori del Gabinetto. Particolarmente sentiti i temi della valorizzazione dei beni culturali e della integrazione degli immigrati nel rispetto della loro identità culturale: su questo punto il Governatore Del Vecchio ha registrato con soddisfazione l’accoglimento da parte di 30 sindaci di comuni ricadenti nell’ambito del Distretto 108 YA della costituzione della Consulta dei Popoli. Si tratta di un organismo che mette insieme istituzioni locali e rappresentanti delle minoranze etniche affinchè, con il riconoscimento dei diritti civili di questi ultimi, si possa giungere sino alla individuazione di un loro rappresentante che sieda tra i banchi in ciascun Consiglio Comunale con mera funzione propositiva nell’interesse delle esigenze della comunità di cui è espressione. “Il flusso migratorio sia scambio libero, ma anche progresso culturale” ha proseguito il Governatore Del Vecchio sottolineando l’importanza del messaggio della non violenza e l’appuntamento nei prossimi 18-21 marzo quando Lions italiani si stringeranno in un abbraccio simbolico con Lions Israeliani un gemellaggio con Israele che sia d’esempio ai popoli e Governi di tutto il mondo. Tutto quanto è stato realizzato dai Lions nel corso degli anni è custodito nell’archivio storico e rimane per tutti i clubs una traccia significtica per quanto operato. “L’autonomia dei Club resta la prima espressione di democrazia” ha detto il Governatore Del Vecchio chiudendo i lavori e sollecitando tutti a lavorare sempre in linea con il motto “Passione, Progettualità ed Azione al Servizio dell’Umanità“ . 9 CONFERENZA D’INVERNO Una speranza nel cambiamento dei Lions Dott. Aldo D’Andrea LA VOCE DEI LIONS PastGovernatore 108 YA 10 Da più parti si sente affermare che la missione della Associazione Lìons è cambiata o sta cambiando Cerchiamo di capire a cosa tende il cambiamento od in cosa consiste. Prendiamo, per esempio, il concetto di beneficenza. Oggi si parla di sviluppo sociale c non di servizio sociale. Il primo (sviluppo) sottintende, per raggiungere un risultato, un forte impegno individuale; il secondo (servizio), pur non escludendo l’impegno individuale, richiede un impegno precostituito. Nella vita comune si avverte la esigenza non più di assistenza o di sostegno a pioggia, ma richiede la attuazione di interventi finalizzati a progetti di ampio respiro, per facilitare una operatà duratura, diversa dal passato, e per determinare una autonomia di gestione del proprio destino. Questo è il significato del progetto del nostro P.D.I. Ermanno Bocchini, come a mio parere, credo che sia il significato che dà il Presidente Intemazionale Eberhard Wirfs, quando ci chiede di piantare, giorno dopo giorno, un ginkgo, pianta millenaria, resistente e di qualità. Nel ginkgo si può identificare, e per la sua qualità e per la sua tenace convinzione di poter fare qualcosa per la comunità, il socio Lions. Proporre quanto sopra sembra facile, non è cosi, almeno non sempre. Io credo che, per dare una spinta alla inversione di marcia e per realizzare azioni concrete e durature, siano necessarie un sentire comune, qualità, regole ed etica. Credo che sia necessario ed utile abbandonare il linguaggio politichese, sempre più presente fra noi, ed essere franchi e leali. Bisogna volere e trovare il momento ed il modo per parlare del problemi Monistici sia dei soci che dei clubs, senza infingimenti e monismo. Credo che sia utile alla famiglia Monistica intercettare le istanze della comunità e non le aspirazioni personali. Io credo che oggi, in una società in cui i Valori di base, si sono cancellati o, per bene che va, affievoliti, l’Associazione, il Club, il socio Lions, si deve erigere a coscienza attenta, critica e propositiva, ma per poterlo fare bisogna essere credibili. Quante volte siamo stati partecipi testimoni di convi- viali che spesso, se non sempre, gratificano solo il singolo? Parlare di un problema, libero da retropensieri, per quanto questi può essere scabroso, può significare avviarlo a soluzione. Quando si ha la ventura di dover svolgere un molo di responsabilità, qualunque esso sia, non bisogna mai dimenticare che questa responsabilità, delegata e temporanea, pur nella sua autonomia funzionale, non deve essere mai disgiunta dal rispetto delle regole e funzionale per il singolo lo mi sento fortunato perché l’Associazione mi ha dato la possibilità di venire in contatto e conoscere molti uomini e donne generosi, leali e corretti, a fronte di una minoranza composta da soggetti anodini, che non servono alla causa associativa e spesso sono di cattivo esempio. Alcuni sentono l’Associazione come una entità che deve dare; ci sono tanti che non partecipano alla vita associativa, e quando lo fanno, è solo per immagine. Come ci poniamo di fronte a chi rincorre la “carica“, utilizzando a volte anche la “raccomandazione”, ottenutala, rientrano nel loro usuale letargo, o peggio ancora, se non la ottengono, maturano rancore. Tutto questo mi genera fastidio ed a volte dolore; questi elementi non sono utili al Club, tanto meno alla Associazione; sono solo un numero utile a chi e perché? Questo è quello che sentivo e volevo dire per un atto partecipativo convinto al credo lionistico. Andando in giro per il Distretto questo mio sentire è condiviso da tanti, ma cosa accade, nulla, se non un silenzio assordante, e tutto continua come prima All’inizio di ogni nostro incontro si recitano la preghiera e gli scopi, per poi dimenticarli subito dopo. Ci vorrà del tempo, ma risultati certamente si otterranno; rimettiamo al centro il rispetto delle regole, un comportamento etico e curiamo solo l’interesse delle nostre comunità. Mai come in questo momento la comunità intera ha bisogno di concretezza, ripristino e difesa dei valori. Sono partito con una speranza, chiudo con una certezza. Conoscendo la sensibilità, lo spessore morale e la disponibilità dei Lions, il ruolo di coscienza vigile e propositiva ci compete, non deludiamo. Associazionismo Lions, una possibile risposta alla solitudine Dott. Emilio Cirillo C’è, per fortuna, ancora spazio per scambiare emozioni, ci sono opportunità per soddisfare il bisogno antico di comunicazione con la comunità alla quale ci sentiamo legati da vincoli di appartenenza, da legami di solidarietà. Vivo, quotidianamente, nella mia professione il disagio fisico e psicologico del malato e, soprattutto, la solitudine di chi è condizionato dall’inattività e dalla mancanza di efficienza, di chi pensa di non essere più all’altezza delle attese e si chiude al mondo. La paura della solitudine è parte integrante dell’immaginario collettivo e si traduce, quasi a volerla esorcizzare, in forme di pensiero poetiche, filosofiche, sociali che accompagnano la storia dell’uomo. Il vecchio vetturino di Cechov che cerca di comunicare ai tanti che quotidianamente gli passano vicino il suo grande dolore per la morte del giovane figlio e deve accontentarsi della muta comprensione del suo cavallo e del silenzio della sua fredda stalla è il segno dell’anelito di comunione, della condivisione che necessita all’uomo per superare il dolore che in un modo o in un altro sottolinea la vita di ognuno. Purtroppo, nella moderna società, anche l’habitat contribuisce a chiudere gli spazi relazionali e condanna gli uomini a pericolose solitudini. La costruzione di case alveari, quei dormitori di cemento che vediamo allinearsi all’orizzonte delle nostre città dove si vive e si muore a pochi passi senza conoscersi, il modo di vivere in famiglia freddo, monotono o rassegnato risultano prodotti e produttori di solitudine. E’ questo “l’inferno” di cui parlava Sartre nel quale l’eros è banalizzato, i figli sono superprotetti o abbandonati a se stessi, la competitività è esaltata a danno della convivialità. Non esiste più neanche l’appagamento per una struttura societaria che, nella corretta distribuzione della ricchezza concepita da Marx, consentiva di ipotizzare possibili certezze: l’uomo di oggi sa di non avere più garanzie, non può sperare in nessuna sicurezza, deve saper vivere senza serenità. E si vive nel continuo rischio di un infarto psicologico: chi detiene il potere deve essere, e con ogni mezzo, alla costante ricerca del consenso, chi è sincero è strumentalizzato, chi crede nei valori portanti del vivere civile viene accantonato, chi propone il nuovo viene allontanato in modo subdolo. Le reazioni individuali a questa realtà terrificante sono ancora più terribili: il suicidio è all’ordine del giorno, l’uso di droghe dilaga, la prostituzione compensativa mercifica ogni possibile sentimento, la dissociazione è presenza costante, la nevrosi del profitto per il profitto logora le tempre più forti. Sembra che non ci sia più senso in quello che si fa, non si sa per che cosa si viva e si operi mentre i giorni passano ritmati dalla ricerca di soddisfazione di bisogni sempre più fittizi, da un efficientismo che logora e produce pochi frutti, da un’incomunicabilità che rende sordi e muti. Certo non sarà una guerra santa a liberare l’uomo da questa insignificanza di vita, non è più il tempo delle crociate! Alcide De Gasperi che sperimentò in prima persona la sofferenza della solitudine in un mondo che cambiava velocemente amava ripetere, come ricorda la figlia nella biografia del padre, non è più il tempo delle crociate per liberare il Santo Sepolcro di Cristo, oggi bisogna liberare i poveri cristi dal sepolcro della loro solitudine mirando a costruire una forte rete di relazioni umane tali da garantire democrazia e prosperità. Ma il mondo moderno produce un’emarginazione che neanche i paradisi artificiali riescono a far superare: è droga anche la fuga dalle responsabilità, il divertimento senza riflessione, l’attivismo sfrenato, il fare per far vedere, il correre senza meta, lo stordirsi nel chiasso babelico, l’omologarsi a modelli artificiali di comportamento surrogati tossici per addormentare le coscienze. Diventa sempre più necessario l’esercizio dell’impegno personale per gli altri, un impegno disinteressato per coltivare amorevolmente l’amicizia. I LIONS possono testimoniare, con i quasi cento anni della loro storia, la loro presenza per gli altri soprattutto attraverso la sensibilizzazione della classe politica che, a sua volta, attiva strutture di pubblico interesse realizzate attraverso il consenso e la condivisione di tutti quelli che hanno a cuore il bene civico. Solo in questo modo si potrà sperare che i bambini abbiano il verde per giocare, che i giovani abbiano il lavoro per poter compiutamente realizzarsi, i poveri, gli immigrati, la voce per esprimersi, gli anziani gli spazi per sentirsi attivi, gli operai il giusto lavoro. La presenza consapevole di uomini uniti da un profondo spirito di servizio solleciterà l’attenzione nei confronti di chi non è preso in considerazione ed, in una circolarità virtuosa, permetterà a tutti di sentirsi meno soli. Vivere una vita di comunità e di comunione d’intenti come avviene nell’Associazione LIONS, dove si accede per libera scelta, dovrà e potrà consentire un sereno relazionarsi tra individui. Questa abitudine al confronto sereno e disinteressato agevolerà quello “spirito di comprensione” che è presupposto di ogni sano rapporto, di ogni lungimirante progetto. LA VOCE DEI LIONS I° Vice Governatore 108YA 11 Una bella “squadra” nel segno del tema internazionale Dott. Gianfranco Sava LA VOCE DEI LIONS Coordinatore Distrettuale 12 E questo invito, come tutti sappiamo, viene capillarmente diffuso anche nel nostro Distretto attraverso la proiezione del filmato che il Governatore Vittorio Del Vecchio proietta in occasione delle sue visite ai Clubs proprio allo scopo di raggiungere tutti i soci. E dunque, l’invito, credo, debba indurre tutti noi non solo ad operare per la crescita dell’Associazione, ma anche a fare qualche riflessione sul modo in cui operare per raggiungere l’obiettivo. Mi riferisco naturalmente ad una crescita non numerica, o per lo meno, non esclusivamente numerica, ma soprattutto di qualità, tale cioè da indurre, con i suoi risultati, chi Lions formalmente non è, ma che Lions potrebbe essere, ad accettare di buon grado anche l’adesione formale alla nostra Associazione. Non v’è dubbio che qualcosa non va, o almeno così ci pare. Sono forse mutati i valori che sottendono alla missione della nostra Associazione? Credo proprio di no. Il nostro, di noi Lions, è infatti un patrimonio identitario e fecondo di valori condivisi che non temono l’usura del tempo, ancora validi e robusti, incardinati, appunto, nella nostra identità più profonda. E’ forse mutata quella visione che animò Melvin Jones nel lontano 1917 fino a rendere la nostra la più importante Associazione di servizio al mondo? Credo proprio di no. La nostra visione, infatti, è sempre quella di creare un mondo migliore per coloro che sono ancora costretti a fondare sulla sterile speranza o sull’aiuto altrui la legittima aspirazione alla dignità del vivere. E allora? Ed allora non credo che la nostra Associazione sia, come pure da qualche parte si dice, in crisi, ma credo che i nostri patrimoni di sentimenti, di idee, di potenzialità debbano sì confrontarsi con una società assai mutevole e vorticosa, ma debbano essere messi a frutto opportunamente, e dunque secondo modalità coerenti con le esigenze dei territori come quelli delle nostre aree metropolitane e delle nostre periferie. Ebbene, mi piace rilevare che proprio il nostro Presidente Internazionale attraverso il suo invito-messaggio, ed il nostro Governatore Vittorio Del Vecchio, attraverso le parole del suo motto, ci hanno indicato come opportunamente conseguire quei risultati ragguardevoli che meritano le energie che noi profondiamo. Ci hanno cioè indicato il metodo da seguire. Ho già avuto modo di dire che, in particolare, il Governatore Vittorio Del Vecchio ha voluto quest’anno dare all’organigramma strutturato per la gestione del Distretto il taglio del manuale operativo, fornendo le principali linee guida alle quali attenersi per la realizzazione dei relativi progetti di servizio. Quelle linee guida costituiscono una importante indicazione di ricerca di obiettivi da raggiungere e di metodo di lavoro da adottare per il perseguimento di quegli obiettivi. Ed io mi soffermerei, in particolare, sulla metodologia di lavoro, ampliandone però le caratteristiche. Un buon auspicio nella direzione della crescita associativa mi pare derivare dalla arricchita leadership dei Distretti, e dunque anche del nostro 108ya, che, da quest’anno, contano su un team distrettuale che si è accresciuto di un ulteriore Vicegovernatore. L’approccio di “squadra” fra il Governatore Vittorio Del Vecchio ed i due vicegovernatori, Emilio Cirillo e Michele Roperto, sta contribuendo alla formazione di una leadership distrettuale che - favorendo la collaborazione, integrando le responsabilità, sviluppando le competenze – dovrà rendere la leadership stessa non solo una posizione, ma un’azione in grado di produrre quei risultati di qualità dai quali sarà lecito attendersi quella crescita auspicata, per ottenere la quale, però, anche noi tutti dobbiamo darci da fare. E per darci da fare, dobbiamo anche noi tutti applicare l’approccio di “squadra” al nostro lavoro. Anche noi tutti Lions dobbiamo lavorare in “squadra”, in una bella “squadra”, nelle nostre aree territoriali, con l’entusiasmo e con l’ottimismo che sempre ha caratterizzato la nostra azione. proprio Club che avrà meglio espresso il senso del tema internazionale e che possa, perciò, partecipare alla selezione di Sidney. Ricordo ancora che, indipendentemente dalla partecipazione alla indicata selezione, il Governatore Vittorio Del Vecchio ha anch’egli ideato di concedere un riconoscimento speciale, che sarà consegnato ai rispettivi Presidenti nel corso del prossimo Congresso Distrettuale di Napoli, a maggio 2010, a tutti quei Clubs che avranno svolto un’attività di servizio ispirata al tema internazionale Move To Grow. Anche per questo ulteriore obiettivo di servizio è stata suggerita l’adozione della medesima sopraindicata metodologia di lavoro a cura dei Responsabili circoscrizionali. Ora, allo scopo di facilitare la procedura delle segnalazioni al Governatore è stata predisposta l’unita “scheda” che ciascun Presidente di Club avrà cura di inoltrare direttamente al Responsabile del Tema internazionale della propria Circoscrizione per il successivo inoltro al Coordinatore delle attività di servizio Francesco Accarino nei termini del 15 marzo 2010 per segnalare i progetti da premiare a Sidney e del 20 aprile 2010 per segnalare i progetti da premiare a Napoli. E INTERNATIONAL INTERNA AT TIONAL ASSOCIATION ASSOCIA CIA ATION T OF LIONS CLUBS THE Distretto 108 Y a Ya Av vv. Vittorio ttorio Del V ecchio e Vittorio Governatore: Avv. Vecchio "Passione, Progettualità ed Azione a servizio dell'Umanità" SCHEDA A DI SEGNALAZIONE Nella qualità di Presidente del Lions Club……………………………………………………… appartenente alla ………………. Circoscrizione, segnalo il seguente progetto operativo ai fini della partecipazione a: Covention selezione Coventio n Sidney (barrare la casella interessata) riconoscimento Con Congresso ngresso Napoli Inviare al Responsabile Circoscizionale del Tema Te ema entro il 15 marzo 2010 per la selezione di Sidney ed entro il 20 aprile 2010 per il riconoscimento di Napoli. (barrare la casella interessata) TIVO anno sociale 2009 - 2010 PROGETTO OPERA PROGETTO OPERATIVO AT Titolo Titolo Obiettivi LA VOCE DEI LIONS Ed ora, desidero ricordare che nell’articolo intitolato “Una bella sfida nel segno del tema internazionale”, pubblicato nello scorso numero della nostra Rivista, ho segnalato che il Presidente Wirfs ha ideato un apposito premio ginkgo da conferire a Sidney a luglio 2010 ai Clubs, ai Lions ed ai Distretti che più e meglio avranno saputo interpretare nel corso dell’anno sociale il senso del tema “Move To Grow”. Ricordo ancora che i premi ginkgo saranno attribuiti su segnalazione - da presentare alla Sede internazionale (Dipartimento delle pubbliche relazioni) entro il 1° aprile 2010 unitamente ad un rapporto illustrativo - dei Governatori distrettuali o degli Officers internazionali. In quella occasione, con l’autorizzazione del Governatore Vittorio Del Vecchio e con l’accordo del Coordinatore delle attività distrettuali di servizio Francesco Accarino, ho anche proposto una metodologia di lavoro secondo la quale: in ciascuna delle 11 Circoscrizioni il singolo Responsabile circoscrizionale del tema internazionale avrà cura di contattare nei modi che riterrà più opportuni i Presidenti dei Clubs ai quali sarà ribadita la piattaforma operativa del Presidente Wirfs ed ai quali si chiederà di tempestivamente indicargli, a proprio giudizio, il service del Contenuti Destinatari Modalità operative T empi e realizza Tempi di realizzazione data inizio data termine Nominativi dei Soci referenti Coordinatore Nome Cognome indirizzo e-mail tel. e fax Componente Cognome Nome indirizzo e-mail tel. e fax Componente Cognome Nome indirizzo e-mail tel. e fax Il Segretario del Club ……………………………. Il Presidente del Club ……………………….. 13 Dove vanno i Lions Clubs…….. Cav. Alberto Di Biase LA VOCE DEI LIONS Coordinatore Distrettuale 14 L’associazionismo forse è in crisi. Il disagio serpeggia in molti clubs. Lo statuto, in altri tempi lo si accarezzava leggendo con dovuta riverenza ed osservanza, ora, acerbe discussioni, tanti dubbi interpretativi, forse sono cambiati i tempi ed i costumi dei soci, o forse è diventato inattuale e quindi necessita di aggiornamento o di riflessione al nostro modo di essere Lions. Non è facile, ma bisogna trovare una risposta. La partecipazione contro l’assenteismo può essere una chiave importante per determinare correttivi o cambiamenti. I quattro punti cardini di ogni Lions nella sua etica, onestà, solidarietà, amicizia e tolleranza sono valori antichi da tenere ben saldi per poi affrontare la cultura della modernità. Occorre una capacità innovativa e creativa più concreta, saprà darla la media di età che affolla le riunioni, i convegni ed i clubs Lions? La nostra comunità deve assolutamente crescere più attiva e laboriosa per contribuire a migliorare la vita nelle nostre zone e circoscrizioni. Deve assumere un ruolo culturale e sociale più incisivo, deve rafforzare l’amicizia, oasi contro la tristezza, la malinconia e la solitudine per meglio superare le difficoltà della vita. Maria Teresa di Calcutta incoraggiava sempre all’amicizia, dicendo: “Trova il tempo di essere amico è la strada della felicità”. Appendiamo al chiodo eventuali asce, frecce e le forbici! e non sono pochi, con le quali spesso cerchiamo di colpire con pettegolezzi il prossimo, amico, nemico od anche un nostro semplice conoscente. Le frequenze in media nei clubs sono in calo, c’è il disinteresse di alcuni soci. Le assemblee spesso sono infocate da discussioni lunghe ed inutili e per futili motivi. Non dobbiamo pensare, nemmeno per un attimo, che qualcuno non abbia la voglia di conservare questa istituzione così importante in tutto il mondo, che però ora, spesso non riesce ad assumere il ruolo che gli compete, non riesce ad avere quel vero e proprio significato importante nella società, sia culturale che sociale. Ora in molti casi il club rappresenta una struttura solitaria, malinconica, ricca di idee, ma povera di realizzazioni. Pare che siano in aumento quelle persone che passano nel club solo qualche ora alla cena sociale ed attende il suon della campana, dopo cena, sonnec- chiando. Sono purtroppo in molti a passare i giorni, le ore con monotonia esasperante, uno dopo l’altro, una riunione dopo l’altra; poco dialogo, nemmeno telefonico. Sono i soci stanchi e piagnucoloni. Occorre creare attività nell’Associazione, ove si deve respirare un clima di vera amicizia, ove deve prevalere lo scambio di idee ed opinioni civili e non arringhe . Viviamo in un’epoca storica non ricca di dialogo, di comprensione e di tolleranza è per questo forse che la nostra struttura deve occupare un ruolo importante nella comunità in quell’ambito. Dobbiamo ampliare gli orizzonti e cominciare a costruire un futuro sociale migliore. Dobbiamo creare e favorire incontri culturali, aprire le porte alle donne, ai giovani, al mondo della scuola, anche ai politici, non come partiti, ma come gestori delle sorti del nostro martoriato paese. Qualche Presidente Internazionale aveva ventilato l’ipotesi anni or sono della famiglia Lions un nucleo intero a far parte dell’Associazione. La Signora, Lionessa parte attiva che organizza, propone e realizza, il figlio Leo che organizza, propone e realizza con altri giovani del Club, creare così dei segmenti reali ed interessati gruppi di lavoro nell’ambito del club. Promuovere riunioni, convegni, manifestazioni sportive, sociali coi giovani, ben vengano poi, pranzi e cene quale culmine delle manifestazioni. Pensate le enormi potenzialità che i clubs potrebbero dare e ricevere dai giovani, dalle presenze femminili nelle organizzazioni, nelle riunioni e specialmente nelle manifestazioni. Creare un maggiore dialogo con inviti a soci dei clubs vicini e perché no anche a cittadini non soci. Creare comitati, reali e non sulla carta, con persone motivate per svolgere le attività sociali e culturali. Creare più “soci onorari” con una presentazione ufficiale da farsi in pubblico, prima fra tutti per esempio l’investitura del Sindaco, dell’Assessore alla cultura ecc. ed altre personalità importanti che lavorano e danno lustro al paese. Ogni anno il Presidente è vero presenta un programma da svolgere nel corso dell’anno coi nominativi di soci all’uopo preposti nei vari comitati, anche approvati dall’Assemblea, quanti ne vengono realizzati? Quanti soci hanno partecipato attivamente alle manifestazioni? Pochi soci del club, pochi della zona e anche pochi della circoscrizione., Voi uomini di cultura scolastica, uomini di cultura professionale di vita, avete eguale importanza nella società, occorre rendersi più disponibili per migliorare questi progetti e renderli più agevolmente realizzabili. Il Sindaco, l’Assessore alle Politiche Sociali dovrebbero avere un riguardo maggiore ed un particolare interessamento e dare una maggiore assistenza a questa parte della sua cittadinanza attiva che si rende disponibile con le proprie professionalità in forma gratuita. Forse noi abbiamo fatto poco per coinvolgerli, per farli partecipare al di là del solito invito a cena. Noi siamo soci, siamo Lions non solo dal distintivo di appartenenza che portiamo, ma principalmente per quello che facciamo. A quei pochi che pensano solo ad un sommesso, fumoso e lungimirante interesse ricordo che la nostra associazione è una comunità “We serve” Quei soci poi incaricati ad organizzare dal Governatore, non devono solo essere scritti nel libro degli “eletti”, devono attivarsi con zelo altrimenti vanno messi in squadra “senza toccare palla”, così non possiamo pretendere poi di vincere la partita. Il Governatore ha problematiche più complesse, ma i Presidenti di Circoscrizioni, i Delegati di zona, tutti sono in alcuni casi solo ospiti graditi, come amici nelle conviviali, forse troppo poco, dovrebbero entrare e promuovere un’azione più incisiva nei clubs per aiutare a voltare pagina, rafforzare ed inculcare un maggiore spirito di appartenenza ai novelli soci ed ai soci senior e farli partecipare alle attività con l’orgoglio di essere Lions, così anche i soci più anziani troverebbero un rinfrescato interesse. La nostra rivista è riservata ai soli soci, da quanti soci viene letta? Da quanti solo sfogliata, da quanti solo aperta, perché non estendere la distribuzione nelle scuole, negli studi professionali, nel mondo che lavora per avere una maggiore visibilità quale Associazione sul territorio e per avere una fascia selettiva più ampia da cui trarre poi eventuali veri futuri Lions . Ci riusciremo? 15 Prepariamo i futuri presidenti di clubs? Avv. Francesco Accarino LA VOCE DEI LIONS Coordinatore delle attività nelle Circoscrizioni 16 Qualche anno fa, nel corso di un incontro multi distrettuale dei responsabili MERL, un autorevole Past Governatore affermò che si comincia ad essere Lions dopo aver fatto il presidente di club. Lì per lì rimasi perplesso; dopo qualche anno comincio a credere che avesse ragione. E allora, perché aspettiamo che il Lion maturi dopo la Presidenza e non prima? Perché non tentiamo di far diventare Lion i presidenti eletti, prima dell’assunzione della carica. Non vi è dubbio che l’Associazione internazionale profonda un grande impegno nella formazione a tutti i livelli. Di questo sforzo il M E R L rappresenta, fin dal 2002, l’espressione più nota, perché tende alla formazione diffusa di tutti i soci Lions. Ma, nella quotidianità, verifichiamo che questo obiettivo è lungi dall’essere conseguito, perché, nei fatti, esiste un po’ di resistenza, oltre la soglia dei 40 anni, a sedersi in un incontro o in una Assemblea, per essere alunni. Nella realtà non si tratta di essere alunni, bensì di essere disponibili ad apprendere non solo organizzazione e regole, ma anche le molteplici iniziative collegate alla militanza attiva. Quanti di noi conoscono i progetti poliennali messi in campo dai Lions nel mondo1? Quanti di noi conoscono la storia ultra noventennale del movimento Lions? Quanti di noi conoscono l’enorme potenziale di informazione che l’accesso ai nostri siti Lions può donarci? E non mi riferisco soltanto a quel che possiamo apprendere come Soci Lions, come Officers di club, di circoscrizione, di distretto. Mi riferisco a quanto ciascuno di noi può mutuare dalla formazione Lions in termini di capacità individuale, di capacità organizzativa, di capacità di porsi in relazione con gli altri. Un dato è certo. Tutti i presidenti di club, dopo il loro mandato annuale, hanno accresciuto le loro capacità: dalla dimestichezza a parlare in pubblico (per quelli che non sono abituati per specifica esigenza professionale) alla facilità di porsi in relazione con altri. In sintesi sono cresciuti dentro. Tuttavia, e lo dobbiamo ammettere senza remore, i presidenti neo eletti faticano non poco a cominciare la loro avventura di dirigenza del club, se non hanno maturato pregressa esperienza e conoscenza specifica: in altre parole se non sono formati. Per mettersi in carreggiata, per comprendere i meccanismi, per acquisire sicurezza i presidenti neoletti impiegano mesi e talvolta bruciano l’intero anno. Invece, i presidenti, con mandato rinnovato, realizzano un secondo anno sorprendente, con autorevolezza, disinvoltura, sicurezza e tempestività, esprimendo una leadership progressivamente acquisita. Qualche Governatore ha già tentato di formare gli Officers dell’anno. Io lancio un suggerimento: formiamo i presidenti eletti (a fine marzo) nel periodo che va da aprile fino alla fine di giugno! non lasciamoli da soli a studiare il manuale del presidente! Diamo loro indicazioni, supporto, formazione e suggerimenti nel periodo precedente l’ingresso nella funzione! Il materiale per poterli aiutare c’é; basterebbe navigare, un po’ guidati e un po’ curiosi, nel sito di formazione soci che l’Associazione internazionale pone a disposizione di tutti: verrebbe fuori una conoscenza ricca e varia su tutto il mondo Lions. Come ottenere questo risultato mi sembra agevole. Da una parte c’è il Team Merl; dall’altra ci sono, in tutte le Circoscrizioni, soci disponibili e in grado di svolgere questa funzione di guida e supporto. Spesso, negli stessi clubs ci sono past presidenti, con esperienza di Officers di distretto e di circoscrizione. Potremo spiegare ai presidenti non solo come è articolata l’organizzazione, ma anche quali sono le incombenze amministrative che li attendono e come farvi fronte; come muoversi all’interno del club, quali tecniche usare, quale stratagemma mettere in campo per superare problemi, angosce e realizzare gli obiettivi. Probabilmente rimarremo sorpresi dei risultati !! L’esigenza è avvertita, ma molti non hanno il coraggio di dirlo. Attualmente non possiamo sperare che i presidenti arrivino preparati alla prima riunione di circoscrizione: a quell’appuntamento già hanno speso tre mesi del loro mandato. Se, come dice il P. Governatore “birichino”, Aldo D’Andrea, il nostro è un “gioco serio”, allora è indispensabile prepararsi, in maniera omogenea, sui fondamentali, allenarsi consapevolmente, da soli (e con la squadra) sotto la guida di chi può dare aiuto, con passione e con spirito di servizio. Ecco, la proposta c’è, migliorabile, perfettibile, praticabile. Ai Clubs e ai presidenti in coming dimostrare l’interesse e sollecitarne la realizzazione. Non solo francobolli La raccolta di buste affrancate usate: un service a costo zero Nello scorso articolo vi ho presentato gli scopi e le finalità del Lions Club Filatelico Internazionale. I francobolli Lions sono parte della nostra storia e della nostra cultura e ci aiutano a capire cosa facciamo e dove operiamo nel mondo. Detto ciò sullo sfondo ancora può rimanere una immagine un po’ polverosa di un Lions munito di pinzette e lenti di ingrandimento che appare un po’ “retrò”. Ma, dicevo, non sono solo francobolli. Nel nostro Distretto non è mai stato pubblicizzato abbastanza nonché attuato un service a costo zero: la raccolta di buste affrancate usate. Coi tempi che corrono non è cosa da poco, considerata la cronica penuria di mezzi che affligge i nostri Club. Meno service significa anche crisi dell’Associazione. Il Service nasce anni fa da una iniziativa dei Padri Camilliani ed è supportato dai Lions, con riferimento al Club Saluzzo-Savigliano (D 108 Ia3), che coordina la raccolta. Le buste usate affrancate vengono raccolte e da esse Lions esperti in filatelia estraggono i francobolli, costruendo raccolte che costituiscono un piccolo valore di mercato; i proventi della vendita di questi francobolli vengono dati ai Padri Camilliani, i quali li utilizzano per finanziare interventi nelle loro Missioni in Africa ed altri Paesi in via di sviluppo. Negli anni precedenti con tali fondi sono stati costruiti pozzi, acquistati materiali per la costruzione di scuole, per attrezzature ospedaliere, farmaci ed altro. Vi chiedete quanto possano rendere buste e francobolli usati: poco, ma un euro che qui da noi ha un peso poco rilevante ne ha uno ben diverso ad Haiti o in Burkina Faso. Lo scorso anno, ho curato insieme a Franco Rinaldi, il nostro Presidente Internazionale, per la rivista Internazionale The Philatelist la relazione consuntiva del Lions Club Filatelico Italiano: ebbene il Club ha rac- Prof. Dott. Antonio Marte Direttore Internazionale LISC 2009-2011 colto 50 Kg di materiale filatelico pregiato e ricavato 1350 euro, versati ai PP Camilliani. Nulla proveniva dal nostro Distretto! Pensate quanto potremmo fare noi se solo non buttassimo le nostre lettere. Considerate pure che nel nostro Distretto la comunicazione epistolare è largamente utilizzata. Basterebbe questo! Vi do le modalità di raccolta cosi come me le ha comunicate il nostro Segretario Sergio Giorgis. Quali buste raccogliere: Le buste raccomandate, assicurate, affrancate con francobolli commemorativi. Le buste ordinarie e cartoline, italiane e straniere, affrancate con francobolli commemorativi e non. Le buste delle raccomandate con affrancature multiple. Le buste con affrancamento meccanico con nel timbro il logo o una vignetta dell’azienda mittente. Piccole raccolte di francobolli non più curate. Non servono le buste con affrancatura automatica rossa solo col valore della tassa postale e le buste della posta elettronica “POSTEL” In pratica, come si vede, quasi tutte le buste meritano di essere raccolte; poi saranno selezionate e classificate. A chi inviare le buste? Per ora potete mandarle o darle a me. Provvederò poi a spedirle. Nel caso in cui qualcuno volesse provvedere direttamente, le buste raccolte vanno inviate a : Segretariato delle Missioni Camilliane. Referente Padre Adolfo Porri. Via dei Mercanti 28. 10121 Torino. A proposito le buste vanno aperte bene e non strappate. Vi consiglio di riprendere ad usare quel bel tagliacarte che vi hanno regalato tanto tempo fa e che sta lì ad arrugginirsi antipaticamente sulla scrivania. LA VOCE DEI LIONS Lions Club Filatelico Italiano. 17 Il cordone ombelicale e le cellule staminali Dott. Tommaso Di Napoli LA VOCE DEI LIONS Coordinatore distrettuale: le cellule staminali da cordone ombelicale 18 Le cellule staminali da cordone ombelicale non solo sono un tema di attualità sanitaria, ma sono anche un incentivo ad un dibattito che passa dalla sfera scientifica a quella etica, da quella normativa e approda in quella affettiva. Sono temi molto importanti e sui quali non c’è ancora sufficiente informazione. Dopo il parto, il cordone ombelicale viene gettato, come un “rifiuto ospedaliero”, perdendo così una eccezionale ricchezza contenuta nel sangue del cordone medesimo, le cellule staminali. Molti ricercatori sostengono che le cellule staminali potranno potenzialmente rivoluzionare la medicina, permettendo ai medici di riparare specifici tessuti e di riprodurre organi. Al momento, per la loro riconosciuta capacità di generare globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, sono utilizzate per curare leucemie, linfomi, talassemie. In futuro, potranno essere impiegate per ricostruire tessuti, cerebrali, cardiaci e del pancreas, per curare molte malattie degenerative (dal parkinson all’infarto miocardico). Le polemiche e le riserve, anche della Chiesa Cattolica, sulla ricerca relativa alle cellule staminali non riguardano l’impiego delle cellule contenute nel cordone ombelicale, il cui utilizzo non è soggetto alle limitazioni e alle controversie etiche riguardanti le staminali embrionali. Il prelievo del sangue del cordone ombelicale è del tutto innocuo e senza rischi per la madre ed il neonato. Da anni è possibile conservare le cellule staminali cordonali in celle di azoto liquido. Allo stato in Italia sono consentite tre possibilità di conservazione: - 1) la conservazione eterologa, “allogenica”, cioè altruistica, solidale. Le cellule staminali vengono conservate presso strutture pubbliche dette “Banche del cordone ombelicale” o Biobanche, e possono essere utilizzate su qualunque ricevente compatibile. La conservazione è a spese dello Stato. Dal 1997 le biobanche italiane hanno assicurato 784 unità di sangue per la effettuazione di trapianti, soprattutto su bambini. - 2) la conservazione per uso dedicato: il sangue è raccolto per curare il neonato stesso o altri familiari con accertate malattie genetiche per le quali è prescritto l’uso di cellule staminali. - 3) la conservazione autologa, cioè “privatistica”: l’impiego delle cellule raccolte è riservato esclusivamente al bambino stesso o ai suoi consanguinei presso centri localizzati all’estero, previa autorizzazione del Ministero, a spese della famiglia. Il sangue prelevato diventa una esclusiva proprietà della famiglia della donatrice ed è ibernato fino al momento in cui dovesse servire allo stesso bambino (trapianto autologo) o eventualmente a un suo familiare compatibile. Attualmente, è in corso un dibattito “etico - legale”, tra conservazione solidaristicaaltruistica o privatistica. La donazione altruistica “donare a chi può servire“ risponde ai principi della solidarietà umana e della generosità personale. Sull’altro fronte, la donazione “privatistica” è sostenuta dalla convinzione di “ assicurare al proprio figlio ed a se stessi un passaporto per la salute”. Nel 2008, a fonte di circa 570,000 nascite sono state solo 11.000 le unità di sangue cordonale raccolte a scopo solidale, a fronte di un numero più alto di circa 12000 raccolte per uso personale, conservate all’estero, nonostante la posizione del Ministero della salute, che a luglio scorso è intervenuto dichiarando che “anche se non si può disconoscere il principio della libera determinazione personale, il possibile uso privatistico del sangue ombelicale, allo stato attuale non è sostenuto da adeguate evidenze scientifiche”. Le criticità consistono nella mancanza di informazione alle donne donatrici e, la netta inferiorità del pubblico nella comunicazione relativa alla donazione solidale nel confronto con i privati sostenitori della donazione ad uso personale molto più aggressivi. Su un tema cosi scottante i Lions non potevano non intervenire. Su sollecitazione del Governatore, Vittorio Del Vecchio, molto sensibile al problema, si è registrato un forte impegno a realizzare una campagna di informazione sulla donazione del sangue del cordone ombelicale per il suo contenuto di cellule staminali. Il dibattito è ovviamente aperto, ma l’Associazione deve essere compatta e convinta a raggiungere i seguenti obiettivi: - Promuovere la donazione di sangue del cordone ombelicale, superando la scarsa informazione sull’argomento (la maggior parte delle donne non è a conoscenza della possibilità). - Diffondere l’informazione sulle enormi potenzialità dell’impiego di sangue del cordone ombelicale nei trapianti (le staminali da cordone ombelicale possono salvare vite umane). - Consentire la nascita e lo sviluppo della rete di Banche di sangue del cordone ombelicale nel proprio territorio (attualmente le banche autorizzate ad effettuare la raccolta in Italia sono 18, collegate a 290 ospedali abilitati al prelievo su un totale di 1200 sale parto). - Sollecitare le istituzioni alla creazione di un punto di raccolta nel territorio ed al miglioramento del percorso sanitario, per assicurare elevati standards di sicurezza. Su 570.000 parti, solo 11.000 donazioni, come già detto, di cui solo 3000 giudicate idonee per la conservazione). Si auspica lo sviluppo capillare e diffuso in tutto il Distretto di iniziative in questa direzione, con la sicura convinzione che “Quando i Lions si impegnano, vincono!” PUBBLICITÀ 19 Dissesti idrogeologici: eventi naturali o responsabilità dell’uomo? Ing. Roberto Coscarelli LA VOCE DEI LIONS Coordinatore Distrettuale del Comitato per il Service 20 Questa volta è toccato alla bella terra di Sicilia. Di nuovo lutti, distruzioni, dispersi, senza tetto. E la lista si allunga: da Crotone nel ’96, poi Sarno e Quindici nel ’98, Soverato nel 2000, Vibo nel 2006. Solo per ricordare gli eventi più recenti. E’ vero, sono piogge eccezionali, definiti, in gergo scientifico, “eventi estremi”, che, a causa dei cambiamenti climatici e della “tropicalizzazione” del nostro clima, stanno divenendo sempre più frequenti, ma purtroppo l’uomo ha anche ampie responsabilità. Qualche settimana dopo i tragici eventi di Sarno e Quindici,- allora lavoravo come Ingegnere Direttore nel Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri -, mi trovai ad una riunione a cui partecipavano l’allora Sottosegretario alla Protezione Civile, Prof. Franco Barberi, i Prefetti, i Sindaci dei comuni coinvolti, altre Autorità. In quell’occasione, un Sindaco di un Comune coinvolto dall’evento venne a sapere che quell’area, per la quale qualche giorno prima aveva dato la concessione per la costruzione di uno stadio, era, in realtà, una “vecchia vasca” che i Borboni avevano realizzato, insieme ai canali (“Regi Lagni”), per raccogliere le colate che, periodicamente, scendevano dalle montagne. I Borboni avevano capito che quegli strati di terreno, derivanti dalla ricaduta a terra delle antiche eruzioni del Vesuvio, venivano giù, in occasione di piogge di una certa entità, in modo impetuoso e, se non regimentate, potevano creare lutti e distruzioni. Prima dell’evento del 1998 quei canali, quelle briglie, quelle vasche c’erano ancora, ma sepolti da terra e rifiuti, cementati, non più utili allo scopo per cui erano stati realizzati. E analogo ragionamento, con le dovute differenze sulla geologia e morfologia dei luoghi, può farsi per il camping “Le Giare” realizzato nell’alveo di un fiume a Soverato, gli edifici universitari sorti sul torrente Annunziata a Reggio Calabria, ecc. E ancora, per non parlare solo del nostro Meridione, posso citare gli edifici costruiti sull’alveo del fiume Bisagno a Genova, il centro commerciale realizzato nell’alveo dell’Olona a Varese, l’impianto sciistico di Chiesa Valmelenco realizzato sulle colate detritiche, ecc. C’è poco da fare: la Natura, prima o poi, si “riprende” i suoi spazi, che l’Uomo, con grande arroganza, le ha sottratto nel tempo per le sue “mire espansionistiche”. E allora che fare? All’indomani della tragedia di Sarno è stato emesso un decreto legge, il DL 180/98, meglio conosciuto come “decreto Sarno”, poi convertito nella Legge del 3/8/1998, n. 267, con cui, fra le varie disposizioni, si imponeva alle Regioni di redigere e adottare i Piani di Assetto Idrogeologico (P.A.I.). Con questi strumenti venivano perimetrate le aree a rischio (idraulico o di esondazione, di frane, di erosione delle coste), e quindi imposti vincoli urbanistici abbastanza rigidi per quelle con più alto grado di rischio. Grazie al supporto anche dei prestigiosi centri di ricerca e delle università presenti su tutto il territorio nazionale, i P.A.I. sono stati redatti dalle Autorità di Bacino e quindi adottati dalle Regioni. Possiamo dire, quindi, che, per quanto concerne le conoscenze, siamo ad un livello molto elevato: comune per comune, in tutta Italia, si conoscono le aree e i punti più “critici”. E allora perché succedono ancora gravi eventi? La risposta è semplice: nelle aree più a rischio poco o nulla è stato fatto per ridurre detto rischio, ma le strade, le abitazioni, quelle esistenti (sperando che non esistano di nuove e, quindi, che i vincoli urbanistici vengano rispettati), sono sempre lì. Inoltre, qualche sindaco è ancora disposto a chiudere un occhio su qualche concessione edilizia, che non potrebbe essere data, e molti cittadini, purtroppo, si ostinano ancora a compiere abusi edilizi, poi periodicamente condonati. Il Sindaco, che, lo ricor- Volontariato e dei Soggetti con ampie conoscenze di soccorso (Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Croce Rossa), i cittadini sui comportamenti più idonei in caso di evento. Ed ancora: occorre sensibilizzare le massime autorità regionali, provinciali, nazionali a stanziare sempre più fondi per la difesa del suolo e la protezione idrogeologica. Le regioni incluse nel Distretto 108YA del Lions sono, purtroppo, tutte caratterizzate dalla presenza, in maniera diffusa, di aree esposte a rischio idrogeologico, e grande è stata la sensibilità del Governatore ad individuare questa problematica fra i service di quest’anno sociale. Il Comitato Distrettuale, individuato dal nostro Governatore per coordinare il service, è costituito, fra l’altro, tutto da professionalità del settore dell’ingegneria, della geologia, della protezione civile, che possono dare un grande apporto ai club che vogliono portare avanti iniziative in detto ambito. Dobbiamo, purtroppo, convivere con questo rischio, così come con quello sismico e vulcanico, ben sapendo, però, che si può fare in modo che gli eventi naturali, che ancora accadranno, non arrechino più, come avviene in altre parti del pianeta, lutti, danni, distruzioni. LA VITA L A V DELL’ASSOCIAZIONE OCE DEI LIONS diamo, è la massima Autorità di Protezione Civile a livello locale, deve avere, o almeno dovrebbe avere, fra i propri strumenti un Piano di Protezione Civile Comunale, che, oltre a riportare tutte le aree a rischio del Comune, deve anche contenere le indicazioni sull’organizzazione della macchina dei soccorsi (in caso di evento) e delle procedure di protezione civile, ivi comprendendo le aree per il ricovero provvisorio della popolazione, le persone responsabili delle diverse funzioni di supporto ed i numeri telefonici per la loro reperibilità. C’è da dire, comunque, che le conoscenze scientifiche e tecnologiche oggi permettono di stabilire, spesso con diverse ore di anticipo, l’approssimarsi di condizioni meteo avverse, o il pericolo di mobilizzazioni di versanti. Sulle problematiche, sopra evidenziate, il Lions Internazional può fare molto. Innanzitutto, sorvegliando il territorio, arrivando anche ad evidenziare e finanche denunziare, presso le Autorità locali, situazioni di palese rischio; inoltre, sensibilizzando i Sindaci ad aggiornare (o a redigere, se malauguratamente non ne sono provvisti) i Piani di Protezione Civile e a farli conoscere alla popolazione; istruendo, anche con il contributo delle Associazioni di 21 La tutela dei Beni Culturali “minori” L’abitazione di Giuseppe Moscati Prof. Arch. Sergio Brancaccio LA VOCE DEI LIONS Coordinatore Service “Tutela dei Beni Culturali Minori” Come è ben noto il Governatore, Avv. Vittorio Del Vecchio, ci ha impegnato per il Service: “Tutela dei Beni Culturali “minori” anche quale occasione di valorizzazione sociale, economica ed ambientale del territorio”. In tale occasione visitando alcuni Beni Culturali poco noti nel centro antico di Napoli, abbiamo riscontrato che nessuno degli intervistati sapesse con certezza dove fosse ubicata l’abitazione di Giuseppe Moscati; molti credevano che si trattasse del palazzo Sanfelice in Piazza del Gesù Nuovo n° 33. Infatti ivi è stato ambientato lo sceneggiato televisivo dedicato al Santo; inoltre nel medesimo palazzo sono state riprese le scene di altri celebri films quali: L’oro di Napoli, Matrimonio all’italiana, ecc. In realtà la famiglia Moscati venne a Napoli per il trasferimento del padre Francesco Moscati, magistrato presso il Tribunale di Cassino e Presidente del Tribunale di Benevento, poi consigliere di Corte d’Appello di Ancona e quindi consigliere di Corte d’Appello di Napoli. Nella nostra città la famiglia Moscati venne nel Il palazzetto in Via Cisterna dell’olio n° 10 22 1884 e prese alloggio in Via S. Teresa al Museo n°83, successivamente nel Palazzo Bagnara di Piazza Dante n° 89, per alcuni mesi in via S. Anna dei Lombardi e infine dal 1902 risiedette nella più modesta abitazione in via Cisterna dell’ Olio n° 10. Sulla facciata di questo modesto palazzetto è stata apposta anche la targa che recita: QUI VISSE E OPERÒ DEDITO A FEDE CARITA’ E AMORE PER IL MALATO E LA SCIENZA L’INSIGNE MEDICO PROFESSORE GIUSEPPE MOSCATI 25 . 7 . 1880 12 .4 .1927 PROCLAMATO SANTO IL 25 . 10 . 1987 OGGI RIPOSA NELLA CHIESA DEL GESU’ NUOVO IL COMUNE DI NAPOLI, L’ASSOCIAZIONE MEDICI CATTOLICI “SAN LUCA” E L’ISTITUTO COMPRENSIVO “DUCA D’AOSTA” POSERO NELL’ANNO 2003 Inoltre nella chiesa del Gesù Nuovo oltre ai resti mortali del Santo si conservano vari oggetti e pochi mobili che arredarono l’abitazione di Giuseppe Moscati: una piccola scrivania, una libreria, il letto ecc. e la poltrona dove il 12 aprile del 1927 il Santo chiuse la sua vita terrena dopo un’altra infaticabile giornata di lavoro svolta presso l’Ospedale degli Incurabili, dove insegnava e visitava gli ammalati. Il Comitato del Distretto Lions 108 YA, impegnato per la valorizzazione dei Beni Culturali “minori” della Campania, Calabria e Basilicata ha deciso di adoperarsi per rendere visitabile questa abitazione, valorizzandola e diffondendone la conoscenza, motivati anche dall’aver saputo che il palazzetto in forte degrado è di proprietà del Comune di Napoli, e che la casa è in fitto ad una famiglia. Al terzo piano l’abitazione del santo. medici, causò la morte dell’artista. Il Papa Paolo VI celebrò la messa in occasione della beatificazione del Santo (1975) e furono sempre riconosciute la sua umiltà, la povertà, il senso profondo dell’amicizia. Amò Napoli e ne denunziò i mali; scrisse: “non il terremoto, non il Vesuvio, né il cataclisma distruggeranno Napoli, ma i napoletani “ e denunziò gli scempi edilizi del Vomero e di Posillipo e non condivise iniziative urbanistiche previste per la Riviera di Chiaia e la Via Caracciolo. Il 16 novembre del 1930 le sue spoglie mortali furono portate dalla Cappella dei Pellegrini (Cimitero di Poggioreale) nella Chiesa del Gesù Nuovo con un corteo memorabile di popolo, in seguito all’istanza di varie personalità del clero e del laicato. Si ottenne anche che la festa liturgica di San Giuseppe Moscati si dovesse svolgere non il 12 aprile di ciascun anno, data della sua morte, ma il 16 Novembre giorno del trasferimento dei suoi resti mortali. Il 25 Ottobre del 1987 il Papa Giovanni Paolo II proclamò Santo il Beato Giuseppe Moscati in San Pietro a Roma, durante il Sinodo dedicato alla funzione del laicato nella chiesa. Una vasta bibliografia riportata nel testo citato testimonia la vita del Santo, ma a noi piace chiudere con una sua frase scritta il 17 sett. del 1920: ”Che cosa posso fare per gli uomini? Che cosa posso opporre alle leggi eterne della vita? Ecco la necessità del rifugio in Dio. Ma tuttavia noi medici dobbiamo cercare di alleviare le sofferenze”. LA VOCE DEI LIONS Pensiamo di rendere cosa gradita ai lettori ricordando le note biografiche del Santo precedute dalle parole pronunziate dal Cardinale di Napoli Alessio Ascalesi in occasione della sua morte: “Il professore non apparteneva a voi, ma alla chiesa. Non quelli di cui ha sanato i corpi, ma quelli che ha salvato nell’anima gli sono andati incontro quand’è salito lassù.” Giuseppe Moscati nacque a Benevento il 25 luglio 1880 (nel palazzo Andreotti-Leo) da Francesco Moscati e Rosa De Luca dei Marchesi di Roseto. I genitori ebbero nove figli: Gennaro, Alberto, le gemelle Maria e Anna, un’altra Maria, un’altra Anna, Giuseppe, Eugenio e Domenico. Dopo il corso Elementare Giuseppe fu iscritto al Ginnasio e dal 1889 frequentò l’Istituto Vittorio Emanuele a Piazza Dante. Nel 1897 conseguì la maturità classica con eccezionale votazione e scelse di iscriversi a Medicina per “solo il desiderio, che era già divenuto nel suo animo buono una necessità imperiosa, di lenire il dolore fisico, lo smarrimento spirituale dei fratelli colpiti dall’atrocità dei morbi” Mostrò sempre di avere un forte interesse per la scienza medica e conseguì brillantemente la laurea presso l’Università di Napoli a 23 anni, il 4 Agosto del 1903. Dopo alcune pubblicazioni scientifiche si impegnò per il recupero dei malati nella succursale degli Ospedali riuniti di Napoli in Torre del Greco, in occasione dell’eruzione del Vesuvio (1906), e nel drammatico colera a Napoli (1911). A trentuno anni vinse il concorso di Coadiutore Ordinario negli Ospedali riuniti di Napoli dove fu assunto con la direzione di una clinica, con apprezzamento dei malati, della Commissione esaminatrice e dei colleghi, molti dei quali già Liberi Docenti, che concorrevano per il medesimo titolo. In seguito ad una borsa di studio concessa dal Ministero della Pubblica Istruzione partecipò ad un congresso internazionale di fisiologia ad Edimburgo; in questa occasione passando per Roma, Torino, Venezia, Parigi, Londra, Lourdes, manifestò una profonda conoscenza della Storia dell’Arte ed uno spiccato senso critico. Il 24 Maggio del 1915 l’Italia entrava in guerra e Giuseppe Moscati presentò la domanda per partire quale volontario, ma le autorità preferirono lasciarlo nell’Ospedale degli Incurabili, allora militarizzato, ove prestò le cure ad oltre tremila soldati. Egli rinunziò alla cattedra universitaria ed optò per l’attività ospedaliera, senza interrompere la ricerca scientifica. Fra i suoi innumerevoli pazienti visitò il celebre tenore Enrico Caruso presso l’Hotèl Tramontano di Sorrento, a cui diagnosticò con perizia “un’ascesso subfrenico”; purtroppo il male, già trascurato da illustri 1Cfr. La frase di Gaetano Quagliariello è riportata a p. 33 del volume di A. Tripodoro, “Giuseppe Moscati il medico santo di Napoli, 2° ediz. Padri Gesuiti, Tipografia d’Alessandro, Napoli 2006. Il medesimo volume riporta anche dati biografici del Santo, le fonti e la bibliografia. Per ricerche e approfondimenti cfr. Alfredo Marranzini S.I. G. Moscati, Padri Gesuiti, 2009. 23 I lions al servizio degli altri Dott. Giovanni Di Caro LA VOCE DEI LIONS Matera Host 24 E’ bello presentarsi con un proprio foglio, un foglio che mi ricorda di essere un Lion e che vorrei scrivere ogni giorno, un foglio che racconti la nostra attività, il nostro fare, la nostra sensibilità il nostro essere. Un foglio che trasferisca e faccia conoscere le nostre esperienze che ci informi, che ci educhi comunicando e ci educhiamo alla comunicazione. Questo non deve mancare! E mai deve essere limitato. Se poi, è il nostro caso, si ritorna con convinzione e decisione su piste già praticate e sperimentate allora vuol dire che l’esempio è un grande valore, il valore della solidarietà di cui siamo diventati artisti. Queste poche righe vogliono stigmatizzare l’impegno di una Associazione ormai testata e riconosciuta per le sue benemerenze e vogliono altresì rilanciare con forza e convinzione nella nostra società liquido moderna, priva di valori fondamentali, il decalogo dei nostri scopi che devono essere riaffermati con atteggiamenti più moderni, più energici. Insomma va confermato che il nostro “essere“ è “l’essere per gli altri“ Un sogno? E allora. I tempi attuali densi di incognite e preoccupazioni necessitano di una azione forte e decisa che i clubs services devono spendere verso i più bisognosi. E’ necessario possedere una vocazione radicata nei nostri scopi associativi il cui fondamentale principio sta nell’essere al servizio degli altri promuovendo azioni di volontariato soprattutto all’esterno dei Clubs, Punto centrale è identificare i bisogni dei più deboli e di predisporre adeguate risposte dando così al nostro codice d’onore. Dunque i deboli. Sono loro i nostri clienti e come si conviene ogno buon amministatore deve avere cura della propria clientela. Loro soffrono in silenzio e quel silenzio va ascoltato: è un urlo. Questo il lait-motiv che deve confermarsi attraverso il nostro fare, il nostro agire. E’ necessario operare sul territorio per aiutare chi non è privilegiato, chi ha bisogno di aiuto; riappropiarsi del territorio significa esprimere sensibilità al vicino con quel tratto di modernità delicato e discreto. Va, insomma, confermata la vicinanza alla propria gente, senza dimenticare gli altri. Ecco la nostra missione. Dovremmo indossare la casacca dell’esempio tanto da essere un vero pungolo per le Istituzioni, spesso distratte, e per chi può fare di più; con essi avviare un processo sinergico efficace e risolutore. Il nostro agire deve essere inteso quale atto promozionale da imitare. Intanto è necessario sapere ascoltare le comunità, capirne i bisogni, individuare i possibili rimedi e progettare il giusto intervento. Così facendo, e ne sono sicuro, ci saranno grandi ritorni soprattutto la soddisfazione e la certezza di aver fatto bene. Il nostro operato deve essere a conoscenza di tutti, perché informare vuol dire stimolare. Ritengo che la vita lionistica deve avviarsi su processi nuovi e moderni, abituarsi a qualche rinunzia, rafforza i nostri principi, fare puntuali analisi significa concorrere con chi rappresenta in forma istituzionale le comunità e con esse avviare una concreta solidarietà. Dobbiamo imporci, senza false modestie, quale pietra miliare del volontarismo alla ricerca di spazi che altri non vedono, non percepiscono. Per tutto ciò occorre essere Clubs efficienti motivati; certo molti soci sono distratti, essi vanno stimolati perchè si affermi un più qualificato comportamento individuale utile alla vita associativa. Non deve essere minimamente trascurata la necessità di dare la massima pubblicità a tutte le nostre iniziative realizzate per attrarre verso di noi chi condivide i nostri scopi. Sarà il caso che alla fine di ogni anno sociale i Clubs organizzino una conferenza stampa in cui raccontare ciò che si è fatto? Il mio augurio è che i nuovi processi culturali ed intellettuali, che pure permeano la vita lionistica, siano di aiuto al nostro successo senza dimenticare: i problemi degli extracomunitari, la collaborazione con le altre associazioni di volontariato e con le Istituzioni, la conoscenza del territorio per promuovere e sviluppare nuove opportunità di lavoro, gli scambi giovanili, la disoccupazione intellettuale e la sua emigrazione, l’educazione alle diversità razziali, la necessità di far rinascere le tradizioni e la cultura popolare, l’avvio del nuovo processo di cittadinanza comunitaria, il rispetto della legalità ed ancora altro. Un bel da fare! Una bella sfida! Con questi propositi avremo onorato il motto del nostro Governatore: Passione,Progettualità ed Azione alservizio dell’Um anità Le malattie tumorali: sviluppare una coscienza della prevenzione dott. Giovanni Gerosolima Come ogni anno le iniziative dei Lions Club scelgono problematiche di impegno sociale per rinsaldare i legami forti della nostra organizzazione con il territorio, nell’intento di dare un apporto fattivo alla risoluzione dei problemi della comunità. Il Service per l’anno 2009-2010 del Distretto 108 YA, da me coordinato a livello distrettuale, e coadiuvato dall’autorevole consulenza scientifica del dott. Giulio Tarro, Coordinatore scientifico dell’Area Sanità del Distretto 108 YA, verte sulla “Prevenzione delle malattie tumorali” e si propone di dare una informazione chiara ed efficace sulle problematiche legate a queste gravi patologie, proseguendo anche il discorso avviato lo scorso anno sociale sulla vaccinazione contro il Papilloma Virus (HPV) come mezzo di prevenzione per il cancro al collo dell’utero. L’attenzione del nostro Distretto è rivolta in particolare al mondo e alle problematiche giovanili e alla loro educazione ad uno stile di vita più sano e meno esposto ai rischi di gravi patologie. Lo scopo fondamentale è proprio di trasmettere informazioni di base per fare in modo che fin dalla giovane età vengano adottate abitudini sane, abbandonando quelle pericolose che possono ingenerare lo sviluppo di gravi malattie in età adulta. Sconfiggere le malattie ritenute un tempo incurabili, non è più un obiettivo irraggiungibile. Gli strumenti per la prevenzione ci vengono dalla loro conoscenza approfondita e da una serie di pratiche virtuose che vanno dalla scelta di una impostazione di vita corretta fino alla regolare attuazione di misure preventive. La lotta al fumo e all’alcol è senz’altro uno degli strumenti più efficaci per combattere nel tempo l’incidenza di alcuni tipi di problematiche oncologiche, ed aiutare i ragazzi a conoscere i danni che queste dipendenze possono provocare nell’immediato e in futuro, è il primo passo da mettere in atto. E’ altrettanto importante aiutarli a sviluppare anche una coscienza della prevenzione, affiancando le famiglie nella scelta del percorso da fare per raggiungere e preservare uno stato di salute soddisfacente. Tra i dispositivi medici più utili per raggiungere questo obiettivo vi è la vaccinazione da Papilloma virus (HPV), consigliata a tutte le donne di età compresa tra i 12 e i 45 anni, che può sconfiggere definitivamente il cancro al collo dell’utero e le malattie trasmissibili sessualmente. Tutte le Circoscrizioni hanno aderito con entusiasmo al progetto e hanno prontamente risposto all’invito, organizzando alcune interessanti iniziative con convegni e incontri nelle scuole per porteranno queste argomentazioni alla conoscenza dei giovani. Lo scorso 15 dicembre si è tenuto a Napoli un incontro-dibattito dal titolo “La prevenzione è vita”, organizzato dal dott. Pietro Micheli, responsabile della 2° Circoscrizione, e dalla presidente del Lions Club Napoli Europa “Gianpaolo Cajati”, la dott.ssa Ottavia Grieco Cajati. Particolarmente meritevole l’iniziativa del Club che ha dato vita, in collaborazione con il Monastero di Santa Chiara, ad un laboratorio ginecologico, presso il bellissimo Chiostro del complesso conventuale, che fornisce un servizio gratuito, a cadenza settimanale, alla popolazione del centro storico di Napoli. La 3° Circoscrizione, nella persona del suo responsabile, dott. Gennaro Nunziata, in collaborazione con il presidente del Club di San Sebastiano al Vesuvio, dott. Antonio Genovese, e con il dott. Antonio Marte, ha tenuto un incontro, lo scorso 20 dicembre, nelle scuole della piccola cittadina partenopea, sempre sul tema della prevenzione da HPV. Gli stessi contenuti sono stati trattati negli incontri che anche il Lions Club di Castrovillari, su iniziativa del responsabile della 9° Circoscrizione, dott. Giuseppe Spina, insieme al presidente del Club, dott. Luigi Postorivo, ha organizzato con gli studenti delle scuole medie “Giustino Fortunato” ed “Enrico De Nicola” della città del Pollino. A breve sono attesi ulteriori eventi della 10° Circoscrizione, guidata dal dott. Domenico Donato, che contribuiranno alla divulgazione della missione del Service. LA VOCE DEI LIONS Coordinatore distrettuale 25 Correre è la parola d’ordine Avv. Paolo Piccolo LA VOCE DEI LIONS Coordinatore distrettuale per la com., imm. e stampa 26 “La bellezza è intorno a noi” qualcuno sostiene che sia sem pre stato così. La bellezza, noi crediamo, sia, in genere, un viaggio intorno a noi, alla scoperta di quelle teorie vere o ipotizzate di cui il nostro essere richiede continue prove nella segreta speranza di giungere a verità possibili, a misure d’indagini che consentano di proiettarci verso mondi sconosciuti. Così proseguiamo alla ricerca di noi stessi e delle ragioni d’essere in materia di morale, di coscienza, di scienza, estrapolando dai processi culturali quelle tendenze sociali, religiose che attraverso mutamenti epocali, di gusto, di giudizio, di conoscenza ci danno una spiegazione plausibile del nostro vivere quotidiano, cercando di condividerli in qualche modo coi nostri simili. E’ chiaro che ogni epoca ha avuto “la sua bellezza”, ma, oggi, coi tempi che corrono è ancora possibile ricorrere alla bellezza come scienza e studio dell’intelletto per darsi risposte esaurienti e ipotizzabili? Quelle che prima sembravano le guide della vita sono divenute labili, per questo si tenta in tutti i modi di evadere le problematiche che emergono ogni giorno, così non siamo più abituati a fermarci a guardare gli altri, o chi ha una difficoltà. Di conseguenza la materia della solidarietà e del bene comune sembrano arcaiche, obsolete, confusamente e decisamente da scartare in un’epoca come la nostra dedita alla corsa ad ostacoli, che insegue le vicende dell’utile e del superfluo. E’ del tutto evidente che in un excursus epocale e nel mutamento stesso dei tempi e delle ragioni d’essere delle generazioni, si assiste sempre ad una metamorfosi, con conseguenze che vedono evolversi anche i modelli di vita. Ma oggi più che mai la solidarietà ed il bene comune non danno quelle risposte che l’uomo della strada si attende. Un tempo, dai pensatori e da chi operava per il bene comune ci si attendeva riflessioni, approfondimenti e indagini che avessero a cuore la sorte dell’uomo sulla terra, le motivazioni stesse della sua esistenza sul pianeta. Oggi questa materia d’indagine sembra non appassionare più nessuno: il linguaggio, la ricerca, la discertazione sono andati sempre più affievolendosi fino a scomparire. Di conseguenza anche il dialogo fra esseri umani si è andato disertificando, accomiatandosi definitivamente da quello che un tempo era il tentativo dell’intelligenza di orientarsi verso tutte quelle materie e categorie che avessero attinenze con il raziocinio e che ponessero il bene comune come valore assoluto. Oramai tutto è in funzione dell’utile e della materia gretta orientata solo sui disvalori. Non è più di moda, non è più tempo di occuparsi della solidarietà e/o dell’assistenza disinteressata, divenuti questi ideali di poche organizzazioni come la nostra, che ancora crede in un progetto uomo e nella forza di cercare o dare risposte ai tanti problemi della società e del vivere civile, che affronta il problema esistenziale con uno sguardo al dolore, alla sofferenza, alla coscienza, alla vita e alla morte, all’etica e alla solidarietà. Non c’è più voglia di fermarsi a riflettere su problemi “complicati” che sembra appartengano ad altri: si deve correre per far presto, per gestire la sopravvivenza, pensare a come sbarcare il lunario, provvedere alla rata del mutuo, portare il gatto dal veterinario, i figli in piscina. Correre è la parola d’ordine, correre senza pensare di fermarsi più. Ma dove? Il mondo ruota entro un’orbita che si è fatta fuorviante, ponendoci dinanzi alla scomparsa di noi stessi come entità unica e irripetibile. Il nostro mondo globalizzato ora, sempre meno ammetterà di confrontarsi con la coscienza, con la ragione, col buon senso. Tutto si va restringendo su un piano politico ed etico, ma anche sociale ed economico in cui il rapporto, le dialettiche fra i propri simili diventano sempre più voci nel deserto, senza più “volare in alto”, senza confronti né verifiche, perché il tempo è un’entità nemica, che diviene inesorabile congegno contro l’uomo stesso, in una situazione senza scampo. L’umano è vissuto come perdita del tempo, perché come unità di misura agli uomini spetta l’intervallo tra la vita e la morte che ogni ora è sempre più labile e si assottiglia, si rende evanescente, precipitandoci nel caos delle nostre contraddizioni, delle nostre abiezioni, delle nostre inadempienze e conflittualità. Il tempo residuale è talmente precario da non poter rimandare nulla al domani. Ogni giorno, ogni ora della nostra esistenza sono preposti ed esposti al rischio di vedersi depredare la vita, senza averla vissuta. Perciò, mal si rapportano i nostri progetti col linguaggio di bene comune che vede tempi lunghi e sistemi d’indagine a lunga percorrenza. Viviamo proiettati nell’irreale, nell’impenetrabile nostalgia dello spirito che ci rende fragili, insicuri, spae- sione profondo in cui il correre lascia il passo al fermarsi ed al riflettere. Solo allora il bene comune può diventare un fattore di crescita comune, l’occasione per noi tutti di fermarci, di dare nuova forza ai valori sociali della solidarietà della fratellanza, della partecipazione alla vita degli altri. Cercare progetti di bene comune che riconoscano i bisogni dell’essere e che ci riavvicinino all’uomo, alla condivisione dell’amicizia e del fare per gli altri. Le nostre risorse trovano, così, nuove energie e nuovi obiettivi di vita. Ancora una volta, insieme, potremo ridare forza e vitalità al bene comune. Ulteriori considerazioni sull’ epidemia da virus influenzale A/H1N1 di derivazione suina Dott. Prof. Giulio Tarro Coordinatore Scientifico Salute e Sanità Dal momento che si è osservato un aumento di mortalità a Napoli per questa epidemia, si è creato un certo panico per questa apparente stranezza in Campania. Anzitutto dobbiamo sapere che il laboratorio di virologia del Cotugno fa parte della rete di sorveglianza sul virus influenzale come unico centro riconosciuto dal Ministero della Salute per la nostra regione: questo permette di effettuare il test per la nuova influenza A/H1N1 e di correlare la diagnosi con i casi ricoverati, quelli ambulatoriali, e soprattutto con tutti i casi gravi che vengono portati, spesso in fase terminale, allo stesso ospedale. Pertanto è ragionevole ipotizzare che per molti decessi registrati nel frattempo altrove, e ci riferiamo ovviamente ad altre regioni, non vi sia la stessa capacità e possibilità di correlare la diagnosi virologica alla causa di morte soprattutto quando il virus influenzale agisce come cofattore. Questo fenomeno detto di Will Rogers, è ampiamente conosciuto da quando è stato studiato per il Q.I. (quoziente intellettivo) degli abitanti dell’ Oklahoma migrati in California, e poi riferito a tanti altri aspetti che inducono a false interpretazioni delle osservazioni statistiche. Il vaccino per il nuovo virus influenzale A/H1N1, ormai in distribuzione, è efficace nel prevenire la malattia nel 70-80% dei casi, 2-3- settimane dopo la sua somministrazione per via intramuscolare, tempo necessario perché l’ organismo sviluppi gli anticorpi specifici. Sembra che sia sufficiente una sola dose senza ricorrere alla seconda vaccinazione 30 giorni dopo la prima. La massiccia campagna promozionale sul vaccino è giustificata dal fatto che arrestando l’ influenza, la maggior parte della popolazione vien protetta perché si riduce la diffusione del virus che, sebbene non aggressivo, è però molto contagioso. I vaccini prototipo, preparati in anticipo, non hanno registrato effetti collaterali indesiderati, ad eccezione di blande reazioni già osservate per i simili vaccini antinfluenzali stagionali. Il vaccino è gratuito e somministrato dai medici di famiglia e pediatri di base o nelle strutture ospedaliere. La vaccinazione non è obbligatoria, ma solo raccomandata a partire dai 6 mesi soprattutto per i bambini con malattie croniche e i prematuri sotto i 2 anni, e per le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza per proteggere anche i neonati. Il Ministero della Salute ha disposto di vaccinare in via prioritaria il personale sanitario, gli addetti ai servizi pubblici essenziali, di pubblica sicurezza e protezione civile, i donatori di sangue periodici, le persone a rischio di età estesa fino ai 65 anni. Successivamente sono vaccinati le persone di età compresa tra 6 mesi e 27 anni non inclusi nelle categorie precedenti. Il vaccino è sconsigliato a chi è allergico alla proteina dell’ uovo, perché vengono usate uova embrionali di pollo per la sua produzione. Si in Italia che soprattutto in Campania i vaccini sono già stati in consistente distribuzione. La malattia tra incubazione, sintomatologia reale e convalescenza si risolve in sette – dieci giorni, mentre l’ epidemia durerà diversi mesi e probabilmente molto più a lungo. Esiste un rischio potenziale di ricombinazione genetica con virus influenzali umani già circolanti che potrebbe esitare in una variante virale capace di una trasmissione da uomo a uomo di tipo aggressivo e più dannosa. In conclusione ancora una volta in un problema così importante come quello della salute, manca l’ autorevolezza scientifica a livello nazionale, regionale e locale, perché come è costante nel nostro paese la professionalità non paga LA VOCE DEI LIONS sati in una terra di nessuno, molto diversa da quella cui eravamo abituati solo 70 anni fa. Ormai un’incolmabile distanza ci rende estranei gli uni agli altri. A popolare qualche nostro sogno ci sono solo l’Arte, la Poesia, la Musica, la Cultura e la Conoscenza come altro da sé, che distraggono dall’atrocità del momento vissuto in solitudine. Così non siamo più vivi nella parte più interiore della coscienza, non avvertiamo più l’anima nella sua interezza. Occorre a questo punto riscoprire la forza del fare e del condividere, che nascono da un momento di rifles- 27 Il piu’ importante dei diritti umani: il diritto alla vita LA VOCE DEI LIONS Prof.ssa Patrizia Baccari Bruno Resp.”Humanitarian Citizenship” 28 “ Aprite il giornale in un giorno qualunque della settimana e troverete una cronaca da una qualsiasi parte del mondo su qualcuno che è imprigionato, torturato o mandato a morte perchè le sue opinioni o il suo credo religioso sono inaccettabili”. Questo pubblica Amnesty International in un recente articolo in merito a questo drammatico argomento. Il più impotante dei diritti dell’uomo è sicuramente il diritto alla vita; esso non è citato espressamente dalla Costituzione ma è sottinteso nell’articolo 2. E’ questo il diritto fondamentale perchè senza la vita non sarebbe possibile godere di tutti gli altri diritti. Dalla storia sappiamo che a Sparta, nell’antica Grecia, i bambini deformi venivano eliminati e che questa prassi trovava, per motivi politici il consenso di due importanti filosofi, Aristotele e Platone, che proponevano l’estinsione, con l’aiuto di medici, anche agli ammalati più gravi. A Roma c’era il culto della forza e del vigore che si affiancava al rifiuto della vecchiaia e della malattia. Non tutti, però, nel mondo greco-romano condividevano questo pensiero e tra questi i greci Pitagora, Ippocrate, Galeno e il romano Cicerone. Nel Giuramento di Ippocrate si legge: “Non mi lascerò indurre dalla preghiera di nessuno, chiunque egli sia, a propinare un veleno o a dare consiglio in una simile contingenza”. Nel Somnium Scipionis (III,7) Cicerone scrive: “ Tu, o Publio, e tutte le persone rette, dovete conservare la vostra vita e non dovete allontanarvi da essa senza il comando di colui che ve l’ha data, affinchè non sembriate sottrarvi all’ufficio umano che Dio vi ha stabilito”. Questo avveniva in tempi molto lontani ma, solo qualche anno fa, nel secolo scorso, le tragiche esperienze vissute dai popoli europei nel ventennio precedente la Seconda guerra mondiale, con le dittature, con le persecuzioni razziali soprattutto antiebraiche, fino al disastro di Hiroschima e Nagasaki, hanno segnato tanto l’umanità tutta che non si poteva pensare di ricostruire la società mondiale se non su valori comuni, riconosciuti tali da tutti. Nonostante ciò, oggi, nel 2010, le violenze sono all’ordine del giorno e si manifestano in tutte le aree del mondo, siano esse ricche o povere e la violazione della vita umana avviene in territori di guerra ma anche in Stati considerati civili. A questo va aggiunto un altro fenomeno che, da diver- si anni, vede l’Uomo esposto ad ulteriori umiliazioni e sofferenze: l’immigrazione. L’Uomo cerca il modo di vivere meglio, il luogo adatto ad ospitarlo e che gli consenta di creare famiglia e futuro degni di questo nome. Si muove, si sposta affrontando rischi enormi pur di sottrarsi ad una vita difficile per sè e per i suoi cari. Si estirpa dalla sua terra, dal suo passato, dagli affetti, da usi e costumi che lo caratterizzano. Pensa di farcela, che tutto è possibile ma questo si realizza solo in pochi casi. Una volta giunti nella nuova terra si avvertono i primi sintomi di inadeguatezza, di sofferenza e di malinconia. D’altronde le radici sono importanti per tutti. Anche una volta raggiunto l’inserimento, il benessere sociale con un buon lavoro, il richiamo del luogo d’origine è inevitabile. Ecco quindi rendersi necessaria l’azione precisa ed amica dei Lions che, facendosi carico di questa difficile situazione di vita di tanti immigrati, propone un’azione di sostegno a favore di tanti nostri fratelli che abbandonano l’Africa in cerca di quello che potrebbero avere nella loro Patria. “ Aiutiamo a non chiedere aiuto” recita il motto del “Progetto Africa”, progetto alla base dell’attività svolta dal Centro Internazionale di Ricerche “Cittadinanza Uma-nitaria” e che vede i Lions non più come portatori di aiuti umanitari bensì come sostenitori di investimenti umanitari. Non più aiuti occasionali e sporadici ma trasferimento delle nostre potenzialità fatte di molteplici professionalità a coloro che potranno, così, in futuro, mettere in pratica ciò che avranno appreso nei molteplici Laboratori: linguistico, sanitario, economico manageriale agrario, ingegneristico, musicale, cinematografico, ecc. E’ insegnando a fare che si dona la possibilità di vivere la vita nel suo senso più compiuto, senza che l’uomo debba sentirsi schiavo o vittima o calpestato nel suo orgoglio di padre e di marito: di Uomo. E’ il saper fare che rende l’Uomo libero da ogni costrizione o ricatto e che gli consente di accedere pienamente al Diritto fondamentale che è quello della Vita. Un grande modo per rendere concreto il primo degli Scopi del Lionismo che il nostro fondatore Melvin Jones dettò nel lontano 1917 “ Creare e stimolare uno spirito di comprensione tra i popoli del mondo”. Lo slancio creativo Avv. Paolo Piccolo L’associazionismo è in crisi. Questa condizione non riguarda solo gli enti ma l’intero sistema sociale economico e culturale. Di fronte a tanto spiegamento di “crisi” ed a tanta minaccia di “nuovi ordini”, ci è venuto di pensare a cosa e come scrivere sul tema specifico del lionismo, ma non sentiamo alcun legame con l’attualità, con i suoi linguaggi ordinativi, tecnici e giornalistici. Non ci interessano le notizie dal mercato e dalla politica, troppo spesso inquinata dal gossip e dallo scoop. L’associazione siamo noi e resteremo noi stessi con la voglia di fare e di costruire. C’è un problema di censura un po’ dappertutto, un serio problema di censura subdola, invisibile, che, alla lunga, annebbia anche le menti più sveglie. La confusione mediatica è fatta da urla e voci informative e commentative che costruiscono la realtà su fatti di cronaca che segnano la scarsa conoscenza e la pochezza di idee e di iniziative o progetti concreti. Tutto è ridotto a discorso d’opinione, e così addio verità apparente che illumina la vita. Abbiamo cominciato a pensare, quindi, a una raccolta di materiale, di iniziative e di attività che hanno distinto nel tempo i nostri sforzi ed i nostri sogni ed ecco che d’improvviso riappare l’amore per l’associazione. La lotta alla cecità, i servizi a favore dei bambini sofferenti e denutriti, il progetto adolescenza, gli interventi immediati a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali, la protezione dell’ambiente e tante altre iniziative che da anni danno una misura concreta del fare e non del parlare. Siamo sicuri che oggi nel mondo c’è un lion che sta rispondendo ad un’esigenza della sua comunità o sta descrivendo un percorso di formazione giovanile che dà vita ad un progetto operativo innovativo. Noi lions sappiamo bene che non è il tema che fa l’opera, ma è l’opera che fa il tema, e insomma non c’è nessun vincolo “argomentativo”, ma solo uno slancio creativo. La nostra proposta è, quindi, quella di ricevere le infinite visioni, e trascriverle, renderle pubbliche, mostrarle, condividerle. Ci vuole, forse, un po’ di poesia e la capacità di sognare per far sentire, invece che il fastidio dell’attualità, la fruttifera capacità del fare, illuminando il nostro tempo a partire dal nostro passato che scriverà il nostro futuro. Questo crediamo sia la nostra libertà di associazione che contribuisce alla costituzione di una rete di relazioni e di rapporti che vanno dall’assistenza dei bisognosi alle progettazioni di programmi per le comunità e per il migliore, razionale, sfruttamento dell’enorme patrimonio di risorse umane di cui la società è composta. Noi Lions, tutti, partecipiamo a progetti di libertà che “servono” la comunità. Siamo orgogliosi del nostro ruolo e delle nostra appartenenza. Insieme diamo forza alle idee, alle libertà, ed insieme, senza clamori, costruiamo un percorso che è strada per chi soffre e per chi ingiustamente viene emarginato. Non v’è la presunzione di essere i migliori, ma solo l’umile consapevolezza dell’importanza del “servizio”. Insieme siamo energia, slancio, fede nel servizio comune. E’ una forza che ci spinge verso ciò che avvertiamo come giusto, verso ciò che è elevato, ciò che ha valore. Una potenza nel gruppo e nell’agire che ci spinge a superare la nostra vita quotidiana, ad andare al di là di ciò che siamo abitualmente. E’ questa la nostra forza e forza è il nostro limite. Non riusciamo, sempre, a far accettare agli altri l’entusiasmo che viviamo e che consideriamo un patrimonio ed un’esplosione di speranza. I lions, in fondo, vivono soprattutto di “progetti” - che sono luoghi immaginati di buon lavoro, di raccoglimento e di pensieri profondi - che col tempo possono rimanere tali o trovare qualche realizzazione. Smettere di immaginare tali luoghi, vuol dire semplicemente smettere di sognare e di operare. Il nostro fare invece del solo parlare LA VOCE DEI LIONS Coordinatore distrettuale per la com., imm. e stampa 29 Lions Club Matera Host “Lions Youth Exchange” e la Carta Universale dei Diritti del’Uomo Ins. Maria Martino LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Presidente 30 Il tema di studio nazionale “Cambiamenti sociali e nuove forme di violenza” ha una base di analisi nella Carta Universale dei Diritti dell’uomo ed è proprio a questo che ho pensato, quando ho deciso di unire il programma di scambi giovanili promosso dai Lions ad un concorso e ad un’attività formativa. Riflettendo, infatti sul programma denominato “Lions Youth Exchange”, che ogni anno dà a tanti ragazzi la possibilità di confrontarsi con luoghi, culture e stili di vita diversi dai loro, ho provato il desiderio di non limitare solo ad alcuni ragazzi la possibilità di una riflessione importante sull’umanità e sulla convivenza pacifica e dignitosa fra i popoli e le persone. Così è nata l’idea di mettere a concorso uno dei posti disponibili per gli scambi giovanili, invitando i ragazzi ad uno studio della “Carta Universale dei Diritti dell’Uomo”, documento nato appositamente per garantire questo tipo di convivenza. Ma questo non bastava: i ragazzi coinvolti negli scambi giovanili erano soltanto quelli frequentanti le penultime classi delle Scuole Superiori e bisognava, invece, coinvolgere il più possibile tutti i giovani. I Lions dovevano entrare nelle scuole! Dovevano farsi conoscere, proporre attività formative, essere presenti e propositivi nella crescita armonica dei giovani. Perciò ho deciso di organizzare un convegno sul tema “La violenza come limitazione della libertà individuale”, per riflettere sulle reali possibilità e difficoltà di convivenza civile e dignitosa. Il convegno doveva avere come protagonisti e destinatari i giovani, speranza e risorsa della società, e non poteva prescindere da un preventivo approfondimento sulle tematiche proposte. Pertanto si rendeva necessario lo studio della “Carta Universale dei Diritti dell’Uomo” da parte dei ragazzi e il loro impegno nel mettere la creatività che gli è propria a servizio di questo studio, affinché esso non rimanesse una mnemonica e fredda ripetizione di concetti non interiorizzati. È stato questo che mi ha spinta a progettare per le scuole un percorso formativo, nel quale i giovani potessero esprimersi liberamente rispetto a questo tema così importante. Il percorso prevedeva due incontri all’interno delle singole scuole, nei quali i ragazzi si sarebbero confrontati fra di loro e con pari età di provenienza estera, ospiti nella nostra città grazie proprio agli scambi giovanili. Il lavoro organizzativo, sostenuto dall’intero club, non è stato facile: contattare le scuole una per una, parlare con dirigenti, docenti ed alunni, seguire il loro lavoro e coordinare i vari contributi. Ma il risultato è andato oltre le aspettative e ci ha ripagati di tutte le fatiche sostenute. Roperto. Nel corso del convegno è stata sottolineata l’importanza dell’educazione, in una società in cui i valori morali sono quasi estinti. È necessario un vero e proprio cambiamento, che non può basarsi sulla repressione, ma che deve passare innanzitutto attraverso la formazione e la sensibilizzazione dei giovani. Anche in quest’occasione, i ragazzi si sono dimostrati appassionatamente interessati al tema, presentando opere bellissime e commoventi. E i ragazzi australiani? La loro partecipazione, ancora una volta, ha dimostrato come non esistano frontiere, barriere o divisioni, quando sul tavolo ci sono argomenti quali i diritti dell’uomo. L’approccio che hanno tenuto è stato in linea con quello dei ragazzi italiani, con i quali hanno lavorato e si sono confrontati. Un cenno va fatto anche all’attività di ospitalità vera e propria, che ha visto diverse famiglie, Lions e non, partecipare con entusiasmo. Nell’arco della decina di giorni in cui hanno vissuto assieme, sono nati sentimenti - tra le singole famiglie e i ragazzi ospitati, ma anche tra le famiglie fra loro - che difficilmente potranno essere dimenticati. Si è creata una comunità nella comunità, un gruppo che per 10 giorni è apparso indissolubile. I nostri ospiti hanno riportato, tanto della loro esperienza nelle famiglie quanto di questo lavoro a stretto contatto con i giovani studenti italiani, un’esperienza indimenticabile ed hanno creato rapporti duraturi, che solo la fine del programma ha potuto sciogliere di fatto. I sentimenti, però, rimarranno indelebili nel tempo! I ragazzi se ne sono andati, sfidando gli elementi climatici che in quei giorni si erano scatenati, hanno preso altre strade, consapevoli che qui in Italia adesso avranno papà, mamme, fratelli e sorelle in più. LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Tanto i dirigenti quanto i docenti e, soprattutto, i ragazzi si sono lasciati coinvolgere ed hanno lavorato con passione. I ragazzi si sono incontrati – all’interno delle singole scuole di appartenenza - fra loro il 16 novembre, portando ciascuno il proprio contributo originale in lavori delle più svariate tipologie (multimediali, scritti, grafici, musicali e quant’altro), e poi con i nostri ospiti australiani del progetto “Lions Youth Exchange” il 14 dicembre. Questo secondo incontro si è svolto interamente in lingua inglese. Nel mese di dicembre, infatti, ospiti di famiglie materane, sono stati accolti dieci ragazzi australiani, anch’essi partecipanti al programma di scambi del Lions Club Matera Host e che, provenendo dall’altro emisfero, hanno voluto visitare la vecchia Europa durante la loro estate. I ragazzi - di lingua inglese, ma con conoscenze anche di lingua italiana, studiata a scuola – hanno trascorso un periodo ospiti di alcune famiglie italiane. Durante la loro permanenza, che li ha portati a conoscere un pezzetto della nostra Italia, hanno potuto, dunque, incontrarsi anche con ragazzi di pari età e scambiare con loro i rispettivi punti di vista su temi riguardanti i diritti umani e le nuove forme di volenza. In questo, le scuole hanno dimostrato grande sensibilità, mettendo a disposizione locali e risorse per permettere ai ragazzi di dialogare fra loro. I lavori prodotti nel corso degli incontri nelle scuole sono stati, poi, perfezionati e presentati in forma ridotta il pomeriggio del 16 dicembre, in occasione del convegno, cui hanno partecipato attivamente anche i ragazzi australiani, i cui prestigiosi relatori sono stati Titta Parisi (coordinatore distrettuale del tema nazionale) ed Ermanno Bocchini (past direttore internazionale) e le cui conclusioni sono state affidate al Vice Governatore Michele 31 Lions Clubs Stabia Host, Castellammare di Stabia Terme e Portici Miglio La vaccinazione contro l’epidemia influenzale Rag. Dario Sorrentino LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Addetto Stampa 32 Puntuali come sempre, i Lions hanno allestito un service di straordinaria valenza tutto incentrato su un argomento di grande attualità, quello del virus influenzale la cui diffusione potrebbe avere serie ripercussioni sulle attività che quotidianamente ci coinvolgono. L’iniziativa è stata assunta dai Club Lions Castellammare di Stabia Host, Castellammare di Stabia Terme e Portici Miglio d’oro nell’ambito dell’Area Operativa “Salute e Sanità”, e si è avvalso dell’apporto di un relatore di altissima competenza e di conclamata notorietà in Italia e all’estero, quale il prof. dott. Franco Faella, direttore dell’UOC Malattie Infettive e Pronto Soccorso dell’Ospedale Cotugno di Napoli e prof. incaricato dì Batteriologia Clinica presso l’Università Federico II di Napoli. Sul tema: “Virus pandemico A/H1N1 2009... facciamo un pò di chiarezza”, il prof. Faella, che si avvale di una capacita colloquiale lucida, brillante, che sa avvincere l’uditorio, ha fornito le più ampie rassicurazioni sulla mitezza, almeno in Italia, del fenomeno epidemiologico e sulla completa assenza nel vaccino di effetti collaterali che possano suscitare preoccupazioni. I lavori sono stati introdotti da Nellina Basile e sono proseguiti con i saluti recati da Alfonso Villani e Gerardo De Dilectis, per i Clubs Castellammare Host e Portici Miglio d’oro e dal Delegato di Zona Carlo de la Ville sur Illon. A sua volta il prof. Faella è entrato subito nel vivo dell’argomento, illustrando le caratteristiche del virus RNA, virus che, a differenza di quanto si verificò con le epidemie del secolo scorso, non è particolarmente cattivo, ma ha attitudine a subire piccole mutazioni che ne rendono estremamente facile la diffusione. Esso sì trasmette fra uomo e uomo, in tutti i continenti, anzitutto tramite le goccioline dì saliva espulse con i colpi di tosse o con gli starnuti o anche semplicemente parlando. Il prof. Faella ha poi spiegato che il virus è sorto in Asia e si è diffuso in America meridionale, in quella centrale e quindi negli USA, passando poi in Inghilterra e di qui anche in Italia, ove però si presenta con numeri estremamente piccoli, forse anche in relazione alla buona efficienza complessiva delle strutture sanitarie nel nostro paese. Per combattere il virus, ha aggiunto il prof. Franco Faella, non occorrono misure particolari: basta rispettare l’igiene della persona e ritenere per certo che la vaccinazione antiinfluenzale è l’unico mezzo efficace per prevenire la malattia. In particolare il vaccino MF 59 ha risposto in maniera soddisfacente per pazienti di tutte le età. Esso va praticato anzitutto alle persone appartenenti alle categorie a rischio, come medici, infermieri, poliziotti e personale delle ferrovie e di altri mezzi pubblici, nonché alle donne al terzo mese di gravidanza. Il prof. Faella, rispondendo ai quesiti posti dal pubblico, ha infine fornito altre delucidazioni, in particolare consigliando che tra la vaccinazione A/H1N1 e quella stagionale vi sia un intervallo di almeno tre settimane e ricordando sempre e comunque che proprio i vaccini hanno debellato malattie epidemiche, alcune gravissime come la meningite, la difterite, la pertosse, la varicella e tante altre, con una recettività elevata anzitutto nei bambini. La sala delle conferenze dell’Hotel dei Congressi era ancora gremita quando a trarre le conclusioni è stato Emilio Cirillo, primario di Chirurgia presso la Clinica Maria Rosaria e 1° Vice Governatore del Distretto Lions 108 Ya, il quale, con una efficace sintesi, ha osservato che “cercavamo chiarezze e ne abbiamo avuto a iosa”. L’autorevole esponente Lions, dopo aver fatto cenno alle modalità con le quali l’influenza è sorta e si è diffusa ed ai mezzi di cui bisogna servirsi per combatterla, ha affermato che “come medico-chirurgo ne ho tratto la convinzione che non bisogna avere perplessità nei confronti della vaccinazione” ed, inoltre, che i Lions hanno saputo ancora una volta rispondere alle aspettative dei cittadini con un service centrato e calibrato che ha colmato le insufficienti informazioni fornite dai media. Sotto il segno del Campo Vesuvio Prof. Dott. Antonio Marte Giorni fa la casa Editrice Salani mi ha spedito in omaggio da parte dell’Autore, Jacek Denel, un romanzo dal titolo: “Lala. Sotto il segno dell’acero” . E’ un romanzo autobiografico di un giovane che per il Nobel della Letteratura Czeslaw Milosz è una promessa della Letteratura mondiale. Il romanzo è scritto con una prosa fresca e scorrevole; è pieno di soluzioni geniali ed è imperniato sulla figura di una vecchia Signora, la nonna di Jacek, che con le sue trovate, la sua modernità anticonformista, il suo modo di essere e di vivere, le sue uscite divertenti e drammatiche al tempo stesso ne fanno quasi un’eroina della grande letteratura russa. Il tutto visto con gli occhi del giovane nipote. Il libro si legge tutto d’un fiato e conferma la versatilità di questo intellettuale mitteleuropeo, romanziere, poeta, traduttore, dandy ed enfant prodige Jacek Denhel, nato a Danzica nel 1980. Abituato a recensire altro non so dire di più. Ma dov’è il segno del Campo Vesuvio? Semplice: Jacek Denhel è stato uno dei ragazzi dell’ Ottava Edizione del Campo Vesuvio, affidato al Club di Pompei Host, svoltosi dal 16 al 30 Luglio 1995. Direttore del Campo era Federico Serafino e Presidente degli Scambi giovanili (YEC per gli esperti) il sottoscritto. Ricordo che nella fase organizzativa io e Federico avemmo delle perplessità ad accettare nel Campo un ragazzo così giovane. Ci convinsero dalla Polonia che si trattava di un ragazzo molto maturo per la sua età ed avemmo la garanzia del padre che era Past-Governatore del Distretto di Danzica. Comunque per precauzione lo tenni io, nel periodo di ospitalità in famiglia, ed il ragazzo, che prendeva appunti continuamente, si rivelò un attento osservatore dell’arte che mostravamo, dei monumenti, di tutte le manifestazioni culturali che Federico organizzò e chiedeva e parlava continuamente. Unica digressione erano le abbondanti sangrie che preparavamo insieme nel caldo luglio del ’95. Ora è l’autore rivelazione della letteratura mitteleuropea. Ha mandato i saluti a tutti i Lions che ha conosciuto. Penso che dobbiamo sentirci fieri ed orgogliosi del nostro Lionismo. Poi una notizia bella fa tanto piacere di questi tempi. LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Direttore Internazionale LISC 2009-2011 33 La VII Circoscrizione in assemblea Dott. Gerardo Giordano LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Presidente della VII Circoscrizione 34 Nella splendida cornice del Casino Sociale presso il Teatro Verdi, i Lions salernitani hanno riunito la seconda Assemblea circoscrizionale. L’incontro ha visto la partecipazione numerosa dei Presidenti dei Clubs della provincia di Salerno e di vari officers responsabili di service distrettuali e nazionali. Una occasione molto opportuna per svolgere una accurata ed approfondita disamina dell’impegno svolto sul territorio, nei primi sei mesi dell’anno sociale 2009-2010: uno spazio di tempo che è stato valutato nella mia relazione di introduzione, molto importante e significativo non tanto per la quantità, ma per la qualità delle numerose iniziative messe in campo, sia in ordine a vari services di carattere culturale che quelli di carattere sociale ed umanitari. Nella introduzione sono stati poi indicati gli indirizzi di lavoro che devono vedere impegnati i Lions salernitani, nei prossimi mesi di quest’anno sociale, con altrettante azioni che caratterizzino l’attività dei clubs, avendo cura di rafforzare il vincolo associativo attraverso una più forte coerenza con le indicazioni emerse nei vari incontri, nazionali e distrettuali, rispetto agli indirizzi da perseguire, come è stato fortemente sottolineato dall’intervento di Francesco Accarino coordinatore delle attività distrettuali. Per dare maggiore forza a questo orientamento è stato sottolineato come sia necessario valorizzare il tema di studio distrettuale sull’ “integrazione degli immigrati nel rispetto della loro integrità culturale e dei valori e norme del nostro ordinamento”, sia il ser- vice sulla “tutela dei Beni culturali minori”, insieme a quello sui cambiamenti sociali e le nuove forme di violenza nel mondo giovanile, come occasione di valorizzazione sociale economica ed ambientale del territorio: tutto ciò, naturalmente senza trascurare l’impegno per il “Progetto Sri Lanka” ed il tema internazionale “Muoversi per crescere”. Ne è emerso un impegnativo dibattito nel quale hanno preso parte i Presidenti dei clubs ed i Delegati di zona. La discussione ha fatto emergere varie problematiche lionistiche che riassumo in breve: la esigenza di rafforzare il coordinamento per superare la frammentazione delle iniziative ed il tema delle sinergie tra i vari clubs, al bisogno di dare maggiore continuità alle iniziative nel tempo con un impegno a seguire un obiettivo per almeno tre anni per evitare di disperdere il lavoro che viene svolto sul territorio dai clubs. E’ emerso inoltre anche la questione di porre il problema etico dell’impegno rafforzandolo in rapporto ai principi fondamentali dell’associazione. Tali problematiche formeranno oggetto del contributo che come presidente di circoscrizione mi sono impegnato a rappresentare già alla prossima riunione del Gabinetto distrettuale di Avellino, ma non c’è dubbio che sono temi importanti che costituiscono una traccia delle questioni su cui la chiarezza nei prossimi incontri di riflessione e di decisione potrebbero dare maggiore impulso al nostro impegno sui territori e contribuire a far crescere l’associazione. L’ XI Circoscrizione ricorda la figura di Leonzio Pilato Dott. Maurizio Bonanno L’attività della XI Circoscrizione, su impulso del suo presidente, sen. Peppe Fimognari, sta vivendo una stagione di particolare interesse e coinvolgimento, soprattutto sotto l’aspetto culturale. D’altronde, sin dalla prima riunione a Gerace, il Presidente Fimognari, nel tracciare le linee della sua attività per questo anno sociale, ha chiaramente indicato la volontà di trovare il modo di coinvolgere i diversi territori della sua Circoscrizione con il chiaro intento di rivalutare l’aspetto storico-culturale di ciascuna realtà Il secondo incontro a Palmi ha centrato pienamente l’obiettivo, con la giornata dedicata a Leonzio Pilato. Poco si conosce della vita di questo monaco calabrese. La figura di Leonzio Pilato, infatti, è rimasta in ombra per secoli a causa del fatto che i suoi manoscritti, insieme alle notizie su di lui, sono rimasti al chiuso delle biblioteche per secoli o sono andate perdute del tutto. Eppure, discepolo di Barlaam, fu uno dei primi promotori dello studio della lingua greca nell’Europa occidentale. Leonzio Pilato fu il maestro di greco di Giovanni Boccaccio e di Francesco Petrarca, da lui aiutati nelle traduzioni di Omero. L’aspetto importante dell’incontro è stata la presenza presso la Casa della cultura “Leonida Repaci” di Palmi, oltre che delle massime autorità lionistiche ed i presidenti e gli officers dei vari Clubs della Calabria, quella dei presidi, degli insegnanti e degli studenti del Liceo Classico, del Liceo Scientifico e dell’Istituto Magistrale di Palmi. Una magnifica occasione per mettere a fuoco la figura di Leonzio Pilato, monaco calabrese di grande caratura, di cui si conosceva, probabilmente, molto poco finché non si è arrivati ad una significativa opera di “riscoperta” grazie ad un libro scritto da Santo Gioffrè, che ha saputo riportare alla luce la figura di questo grande letterato calabrese, che proprio per la sua traduzione di Omero in prosa latina realizzata per Boccaccio e mandata in seguito al Petrarca è legata molta della sua rilevanza. E così, è stato ricordato che Leonzio Pilato ha anche fornito a Boccaccio il materiale per la sua opera Genealogia deorum gentilium libri, sulla genealogia degli dei pagani. L’incontro, dall’alto valore culturale così come voluto dal presidente Fimognari, ha dato spazio ad una maggiore conoscenza di questo monaco, che si ritiene sia nato a Seminara, e che ispirato dall’amore che provava per la sua patria spirituale e letteraria, si è posto come degno figlio soprattutto di una cultura senza confini, come quella greca. Presente all’evento culturale lo stesso Santo Gioffrè, che è anche medico ed Assessore alla cultura della Provincia di Reggio Calabria, e la relazione introduttiva è stata affidata al prof. Angelo De Patto, dottore di ricerca filologica umanistica all’Università di Messina. A fare da padrona di casa, la Presidente del Lions Club di Palmi, Marina Latella. Ad aprire i lavori, invece, lo stesso presidente della XI circoscrizione sen. Giuseppe B. Fimognari, che ha introdotto la figura di Leonzio Pilato: “maestro errante che ha portato Omero in Occidente”. Davvero interessanti i lavori presentati dagli studenti del liceo classico e dell’istituto magistrale, che hanno dato prova di encomiabile impegno e valido interesse. Alle relazioni di Angelo De Patto e di Santo Gioffrè, sono seguite le conclusione dell’on. Armando Veneto, giurista e Past Governatore Lions. Una giornata davvero bella ed interessante, sia dal punto di vista storico che culturale, che ha riportato all’attenzione la figura complessa e non del tutto conosciuta di questo straordinario uomo di cultura. Un’amara considerazione finale viene spontanea nel ripercorrere le sue personali vicende. Certamente, Leonzio Pilato segue il destino degli uomini di cultura meridionali che per essere tali, sovente, sono condannati all’anonimato o ad argomenti di studio solo per specialisti, altrimenti non si capisce come mai egli, al pari di Barlaam o di Gioacchino da Fiore, non compaia mai come argomento di didattica nei programmi scolastici: ad esempio, nel caso di Leonzio Pilato, quando, nelle scuole s’inizia lo studio dell’Iliade e dell’Odissea. LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Addetto Stampa XI Circoscrizione 35 Lions Club Benevento Arco Traiano Alla riscoperta del territorio e delle produzioni tipiche sannite Dott. Michele Manzo LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Addetto stampa 36 L’iniziativa, denominata “pane olio e fantasia 2009” ha avuto come prologo una conferenza stampa presso la sede della provincia di Benevento, sala consiliare della Rocca dei Rettori. Promossa dal Comune di Cerreto Sannita, con il patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Benevento, dsella Pro Loco di Cerreto Sannita, dal Gal Titerno, dall’Associazione Lions Club Benevento Arco Traiano e don Alfonso di Sant’Agata de’ due Golfi. Ad illustrare il ricco programma che ha animato la cittadina di Cerreto Sannita sono intervenuti il sindaco Pasquale Santagata, l’assessore alla cultura e turismo Caterina Meglio, il presidente dell’associazione Lions Club Benevento Arco Traiano, Raffaele Villanacci, il vicepresidente della provincia Antonio Barbieri, il giornalista Luigi La Monaca. Il 22 novembre, presso l’imponente palazzo del genio, si è avuto uno dei momenti più importanti dell’iniziativa con lo svolgimento di una tavola rotonda dal titolo “olio elisir di lunga vita”, che ha visto riuniti circa 100 esponenti dell’associazione lions nella sannita città dell’olio. Sono intervenuti sul tema, dopo i saluti istituzionali del sindaco Pasquale Santagata e del presidente Villanacci, il giornalista rai Lorenzo Gambatesa, Raffaele Di Fiore, direttore tecnico laboratorio chimico della Camera di Commercio di Napoli, il cardiologo Carmine Santamaria, il Presidente della Camera di Commercio di Benevento, Gennaro Masiello, infine il 1° vice governatore del distretto 108ya Emilio Cirillo. A portare il loro saluto, tra le autorità presenti, Maricetta Speranza Sanfilippo e Carlo Landolfi, rispettivamente presidente e delegato di zona VI Circoscrizione lions, l’on. Guido Milanese, il prof. Hubert bowinkel, il presidente del Rotary Club Benevento Antonio Zotti, oltre ai rappresentanti dei club regionali di Pompei Host, Benevento Host, Pietrelcina, Maddaloni Calatia, Salerno Host e Salerno Principessa. Al momento convegnistico ha fatto seguito una visita ai frantoi, per osservare il ciclo produttivo dell’olio in tutte le sue fasi e una conviviale di degustazione di piatti tipici locali, con assaggio dell’olio nuovo in abbinamento. “come associazione, siamo impegnati su diversi progetti orientati alle scuole e alle comunità – commenta villanacci – si è trattato di un momento di confronto utile, dal quale sono certo nasceranno nuove occasioni di sviluppo e di attenzione per il territorio, viste le potenzialità e vista soprattutto l’ospitalità e la qualità dell’offerta enogastronomica e turistica che abbiamo ricevuto”. Infine, la tematica sull’olio ha avuto un prosieguo, il 29 novembre, un concorso d’arte con l’attribuzione dei premi a due opere, una pittorica ed una ceramica, che meglio hanno valorizzato, attraverso l’arte, l’eccellente produzione olivicola autoctona. Il concorso, rivolto agli allievi dell’Istituto d’Arte di Cerreto Sannita, è nato ed è stato realizzato grazie ad una sinergica e fattiva collaborazione tra comune, associazione lions e scuola, con il significativo contributo organizzativo della dirigente dell’Istituto Carafa, Bernarda De Girolamo. A valutare le opere è stata chiamata una giuria di esperti presieduta da Raffaele Villanacci, presidente del Lions Club Benevento Arco Traiano, promotore dell’iniziativa. Con lui, quali componenti caterina meglio, assessore alla cultura e al turismo Comune Cerreto Sannita, il maestro d’arte Antonio Frusciante, il maestro Giuseppe Leone, docente accademia belle arti di Napoli, Giuseppe Zoschg, professore emerito stituto d’Arte di Cerreto Sannita, don Nicola Vigliotti, storico e cultore d’arte, il presidente pro loco Davide Natale o un suo delegato. Le opere prodotte sono state donate ai lions che le metteranno in vendita nel prossimo telethon al fine di ricavarne fondi destinati alla ricerca. Pertanto un sentito grazie và rivolto agli allievi che hanno accolto, con estrema sensibilità e disponibilità, l’appello sul binomio arte-solidarietà. 37 LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Lions Club Sala Consilina – Vallo di Diano Borsa di studio per un giovane medico Avv. Angelo Paladino LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Presidente 38 Il 13 Dicembre 2009 si è tenuta la XVII Charter del Lions Club Sala Consilina – Vallo di Diano. Alla cerimonia, tenutasi presso la sala ricevimenti Paon Dorè in San Pietro al Tanagro, ha partecipato il Governatore del distretto, Vittorio Del Vecchio, che ha effettuato anche la visita amministrativa. Nella mia veste di presidente del Club, dopo un breve excursus della vita del club, ho ringraziato tutti i soci per la collaborazione offerta e per il servizio reso alla comunità ed ho illustrato le iniziative dell’anno sociale 2009-2010, in particolare il Service dedicato ai mutamenti climatici e alle energie rinnovabili, che sarà organizzato insieme con la Circoscrizione, quello relativo alla prevenzione delle malattie oftalmiche, utilizzando l’autorefrattometro acquistato a seguito di una raccolta fondi per lo screening nelle scuole del Vallo di Diano, ed ancora un altro relativo al servizio giustizia, non solo ad appannaggio di avvocati e magistrati, ma soprattutto dei cittadini. Altra iniziativa qualificante riguarda la Borsa di studio intitolata al dott. Enzo Terracciano, compianto ed indimenticabile socio del Club, che sarà destinata ad un giovane del Vallo di Diano neo-iscritto alla Facoltà di Medicina. Erano presenti numerose autorità civili, militari e lionistiche, tra cui: Antonio De Caro, segretario distrettuale; Matteo Messina, tesoriere distrettuale; Michele Coscetta, cerimoniere distrettuale; Francesco Guarino, segretario VII circoscrizione; Ciriaco Rago, coordinatore Comunica-zione, Immagine e Stampa VII Circoscrizione, oltre a numerosi Presidenti di Club. Il Delegato di Zona XVIII, Michele Gallo, ha poi presentato al Club il Governatore Vittorio Del Vecchio, che ha concluso la riunione ringraziando il Presidente e tutti i soci del Club per il qualificante e prestigioso impegno profuso e per l’attaccamento dimostrato, in tutti questi anni, ai principi internazionali della famiglia lionistica. Ha altresì esortato a proseguire sulla strada dell’unità, della collaborazione con gli altri Club e del proselitismo. Nell’occasione c’è stato lo scambio di auguri e di doni per le imminenti festività natalizie. 39 LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Lions Club Nocera Agro Un sorriso ai bambini meno abbienti Prof.ssa Anna Baselice LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Addetto Stampa 40 Una giornata all’insegna della solidarietà e della prossimità, quella vissuta dal club Nocera Agro il 17 dicembre scorso. Tantissimi pacchi dono regalati alle famiglie meno abbienti del territorio, ma soprattutto il dono di una presenza che significa attenzione ai bisogni di chi versa in situazioni di difficoltà e un esempio di lotta contro l’indifferenza di una certa parte della società, che ignora i più deboli. Grazie all’entusiasmo e all’impegno della dottoressa Antonietta Cervo, della signora Agnese Piccirillo, della professoressa Angela Aliberti e all’impulso del Presidente Carmine Cuomo, è stato regalato un sorriso ai bambini meno fortunati dell’Agro. E’ stata un’ulteriore occasione colta dal club per cogliere le esigenze e le difficoltà della nostra comunità e dare qualcosa agli altri, vivendo il lionismo con coerenza e trasporto. L’apprezzabile iniziativa ha ottenuto una meritata visibilità, in quanto è stata seguita anche dai network locali. E’ servita inoltre a rinsaldare il senso di squadra e di appartenenza, ricordando a tutti i soci che i dettami del lionismo vanno vissuti concretamente, prestando tempo e dedizione. Alla raccolta hanno partecipato tutti i soci del distretto Nocera Agro, ottenendo subito numerose adesioni. Si è lavorato alacremente per confezionare i pacchi e distribuirli per un’intera giornata alle famiglie disagiate, colpite in particolare dagli effetti della recente crisi economica ed occupazio- nale. Questa iniziativa solidale è stata accolta con gratitudine, in quanto i suoi promotori si sono presentati presso le abitazioni in maniera gioiosa, esprimendo il proprio sincero interessamento ed il fervido augurio per un futuro più sereno. Nei cortili del centro storico di Pagani i bambini si sono divertiti nel vedere gli organizzatori vestiti da Babbo Natale, mostrandosi felici di questa visita inaspettata. La riuscita dell’iniziativa è stata possibile soprattutto grazie alla dott.ssa Cervo, che, nell’ambito della sua professione di medico pediatra, ha captato con precisione le reali esigenze dei bambini disagiati. Certamente con questa iniziativa non si sono risolte le problematiche che affliggono i nuovi poveri, ma si è comunque contribuito ad alleviare il disagio, regalando qualche prezioso momento di serenità. Lions Club Capri Consulta sulla immigrazione promossa dai lions Ing. Gianni De Martino Sabato 14 novembre, nella sala del Centro I. Cerio, gremita da un pubblico particolarmente interessato ed attento, il Lions Club Capri ha tenuto una conferenza sul tema dell’immigrazione e degli stranieri sul nostro territorio. La presidente del Club, prof.ssa Caterina Mansi, ha introdotto il tema sottolineando l’attualità dell’argomento che coinvolge la società contemporanea e che evidenzia ancora tanti lati da approfondire soprattutto riguardo all’atteggiamento delle popolazioni residenti verso gli stranieri presenti nelle nostre realtà. All’intervento della Presidente ha fatto seguito la conferenza di don Vincenzo De Gregorio “Ero straniero: dalla paura all’accoglienza”, che ha percorso le varie fase storiche del problema, dall’antichità all’attualità. Il clou dell’evento ha visto la Presidente consegnare al Vice Sindaco di Capri, Marino Lembo, ed al Sindaco di Anacapri, Franco Cerrotta, la proposta di delibera da adottare nei rispettivi Consigli Comunali per la istituzione della Consulta sulla Immigrazione. I rappresentanti delle due amministrazioni dell’isola (nella foto insieme alla Presidente), avevano promesso il proprio impegno per dare ampio seguito all’iniziativa proposta dal Lions Club Capri. Con la citata manifestazione, quindi, il Lions Club Capri ha mantenuto il doppio impegno assunto diretta- mente con il Governatore durante la sua visita a Capri del 12 settembre scorso: in quella occasione, infatti, la Presidente promise il massimo interessamento per coinvolgere i Comuni sulla problematica della immigrazione e degli stranieri sul nostro territorio e per porre ulteriormente “in vista” l’associazione lionistica. E tale impegno è stato premiato poiché i Consigli Comunali di Capri ed Anacapri hanno già approvato il Regolamento della Consulta dando, quindi, seguito all’iniziativa dei Lions. Il Club di Capri continuerà a seguire l’attività delle amministrazioni al fine di rendere operativa la Consulta. Lions clubs Caserta Reggia - Caserta Terra di Lavoro Piacere di vivere e concetto di felicità LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Segretario Club Prof. Ernesto Genoni Addetto Stampa Il piacere, in tutte le sue sfaccettature, è stato il tema dominante del service che ha focalizzato l’attenzione sul concetto del vivere con piacere la vita, dell’ottimizzare il tempo, gli spazi, i comportamenti, i gusti e le attività, affinché si possa ottenere uno stile di vita in equilibrio con se stessi e con gli altri, dove anche la ricerca della qualità gioca un ruolo fondamentale per apprezzare il bello della vita stessa. Il convegno è stato organizzato dai lions clubs ‘Caserta Reggia’ presidente Dario Parisi, ‘Caserta Terra di Lavoro’ presidente Salvatore Giaccio e ‘Caserta Villa Reale New Century’ presidente 41 LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE 42 Andrea Villano con l’adesione alla Fidapa, sezione Maddaloni - Calatia. “La scelta di tale service – ha commentato Dario Parisi, presidente del club Caserta reggia - è stata determinata dalla esigenza sempre maggiore, di ognuno di noi, di essere in equilibrio con il mondo circostante e principalmente con i propri simili. Per una comunità vincente. La qualità della vita, come è emerso dall’incontro, è fondamentale dal momento che il piacere di vivere è legato al concetto di felicità. Felicità che si può trovare nelle piccole cose quotidiane o nella ricerca spirituale, nel rapporto con gli altri, nel regalarsi momenti di relax che possano soddisfare l’individuo. Il tutto deve essere un giusto mix tale da avere un “metro” affinché si possa assaggiare con moderazione il gusto della vita, così come gli antichi ci hanno insegnato attraverso i canoni della filosofia.” A coinvolgere la platea dei numerosi lions ed amici presenti gli interventi del dott. Corrado Franzese, uro- logo, sull’aspetto del piacere inteso all’interno della coppia e dell’importante ruolo giocato dal buon cibo nei rapporti a due. Il dott. Massimo Biondi, pediatra genetista e filososo, ha tenuto una vera e propria “lectio filosofia” sul diritto alla felicità, rilevando come la derivazione della parola felicità riconduca al termine ‘femmina’. Curiosità ha suscitato l’intervento di Antonio Farina, imprenditore caseario, che ha illustrato ai presenti, nell’ottica del piacere e della felicità del palato, curiosità sulle origini del fior di latte e chiarito l’origine, tutta benedettina, della lavorazione dei formaggi filati. A concludere il convegno, il prof. Alfredo Marinelli, oncologo medico ma anche grande comunicatore, che, con l’ausilio di diapositive davvero fuori dall’ordinario, ha strappato più di un sorriso in sala, trascinando i presenti in un viaggio attraverso la filosofia e la medicina e con qualche suggerimento su come rendere un pò più piacevole la vita. Lions Club Castellammare di Stabia Terme Una giornata d’arte, cultura e tradizioni Sig.ra Maricetta Di Nola Vice Presidente Una splendida giornata d’arte, cultura e tradizioni hanno vissuto i soci del Lions Club Castellammare di Stabia Terme, che hanno visitato la Mostra “Ritorno al barocco” da Caravaggio a Vanvitelli, svoltasi a Napoli nelle sale del Museo S. Martino. La parte organizzativa è stata curata dalla Lions Enrica Liguori, in collaborazione con il Presidente Adriana Ingenito Patriarca. A Napoli i Lions stabiesi si sono avvalsi delle dotte e particolareggiate illustrazioni del prof. Luciano Perna, che li ha accompagnati nel percorso museale con sempre interessanti riferimenti storici e paesaggistici, ed anche aneddotici, specie per quanto riguarda il pre- stigio della città partenopea quando fu su-perba capitale con una incisiva preminenza in am-bito europeo. La giornata si è conclusa con altra visita altrettanto interessante, quella ad alcuni fra i presepi più pregevoli ed antichi, tra i quali quello che trovasi a Palazzo Reale, nella splendida cornice degli sfarzosi appartamenti della corte napoletana. A sera, infine, tornata a C.mare, la comitiva Lions si è data convegno presso Villa Acanfora ove ha potuto ammirare il presepe, recentemente ampliato e riordinato, e la ricca collezione di pitture, sculture e oggetti antichi di cui Franco e Rina Acanfora sono giustamente orgogliosi. Lions Club Palma C. Vesuvio Est Epifania in musica a Ottaviano Prof. Ivan De Giulio In questo nostro territorio, ricco di cultura, storia e arte, non poche volte assistiamo con dolore al decadimento, se non addirittura alla scomparsa, di opere rappresentative dell’ingegno e delle conoscenze dei nostri avi, nonché testimonianza della nostra storia. Fortunatamente, però, tanti sono coloro che, recependo il grido d’allarme degli organi preposti alla salvaguardia dei beni storici e architettonici della nostra terra, armati di buona volontà e disponibilità, iniziano un non semplice percorso di recupero di tali beni. Un esempio tangibile di impegno verso il recupero di una preziosa opera d’arte appartenente alla nostra comunità è quello dato dai dott.ri Pasquale Boccia, Giuseppe Oriolo e Luigi Annunziata, Presidenti rispettivamente dei Lions Clubs Palma Campania Vesuvio Est, Ottaviano e San Giuseppe Vesuviano. Martedì 5 gennaio, sostenuti da tutti i soci dei propri Clubs, i tre attivi Presidenti, mettendo in pratica le linee guida del Governatore del Distretto 108Ya, avv. Vittorio Del Vecchio, che prevedono, tra l’altro, il recupero di opere d’arte minori, hanno organizzato, nella Chiesa Madre di San Michele Arcangelo in Ottaviano, il Concerto di Natale finalizzato alla raccolta fondi per il restauro di un’importante tela degli inizi del XVIII secolo che le ferite del tempo, tra cui la catastrofica eruzione del Vesuvio del 1906, hanno visibilmente mortificato. Così la Chiesa di San Michele Arcangelo, edificata su di un poggio aereo la cui cupola è ben visibile da tutta la piana del nolano e la cui luce spirituale sembra illuminare chi da lontano l’ammira, ha richiamato nelle sue navate, ricche di capolavori d’arte, tantissime persone desiderose di contribuire con un semplice gesto al restauro dell’opera. Dopo i saluti del parroco don Michele Napolitano che, visibilmente emozionato, ha ringraziato i Presidenti dei tre Clubs Lions, splendide voci, meravigliose per tecnica e precisione, accompagnate da dolci note musicali hanno deliziato quanti sono intervenuti al Concerto. Si sono alternati al canto i soprani Gabriella Termini e Lucia Gaeta, il tenore Nino Mennella, la cantante Elena Annunziata e il basso Carmine Durante, tutti accompagnati all’organo dal maestro Giuseppe Gentile. Una magica sincronia è stata realizzata nell’esibizione in coro. Tutti i brani in programma, dall’Ecce Altare Domini di Capacci, all’Ave Maria prima di Gounod, poi di Schubert e di Cimmaruta, e alla mistica e popolare Quanno nascette ninno di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, hanno entusiasmato i presenti che hanno accompagnato anche ritmicamente col battito delle mani alcune canzoni. Quella di martedì 5 gennaio è stata una magnifica serata vissuta nel segno della cultura e dell’amore verso la propria terra. LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Addetto Stampa 43 Lions Club Napoli Svevo Giustizia, ambiente, etica: tre parole magiche per i Lions Dott. Raffaele Zocchi LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Componente del comitato gemellaggi per la Campania 44 Entrando nella sala di lettura della storica Biblioteca “Alfredo De Marsico”, in Castel Capuano, a Napoli, la prima cosa che si nota è una frase scritta di fronte all’ingresso ”Il libro, testimone del passato, garante del futuro”. E di libri ve ne sono tanti di tutte le epoche, a tappezzare le pareti di questa splendida sala, mentre dai busti e dai ritratti gli sguardi severi dei grandi giuristi della scuola napoletana mettono soggezione al povero visitatore, già intimorito nell’entrare nel luogo dove, nel 1848, i tribunali borbonici misero a morte tanti patrioti, colpevoli solo di aver chiesto una Costituzione. Il luogo aveva, pertanto, tutti i requisiti per ospitare un convegno sul tema: “Giustizia, Ambiente, Etica”, organizzato dal club Napoli Svevo, in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati, con l’Ente morale Biblioteca De Marsico e con il sindacato Forense per le Riforme. Dopo i saluti di rito dell’avv. Francesco Caia per l’Ordine degli Avvocati, dell’avv. Flavio Zanchini per la Biblioteca, dell’avv. Fulvia Russo e del dottor Gennaro Auzino per il club Napoli Svevo, l’avv. Delia Serrapede ha dato inizio ai lavori ed è toccato al sottoscritto aprire le danze, con un excursus sul diritto ambientale, dalle sue origini, risalenti alle costituzioni melfitane di Federico II, passando attraverso la nostra Costituzione, per poi pervenire alla legislazione recente, in particolare al Testo Unico per l’Ambiente e all’illustrazione dei suoi aspetti salienti: la programmazione territoriale, il trattamento dei rifiuti, le emissioni nell’atmosfera e nei corsi idrici. Il dr. Aldo De Chiara, sostituto procuratore della procura di Napoli per il settore ambiente, ha iniziato la sua relazione lamentando la scarsa sensibilità verso le problematiche ambientali nei palazzi di giustizia. Ha poi proseguito ricostruendo le tappe attraverso le quali, a livello mondiale, l’attenzione verso l’ambiente si è consolidata, affermando in primis il principio di precauzione e quindi quello dello sviluppo sostenibile. Si è poi soffermato sulla necessità che la nostra legislazione sottolinei maggiormente l’aspetto penale dei reati contro l’ambiente e sui principi di risarcimento del danno, e di tutela risarcitoria, mentre ha anche auspicato una maggiore incisività delle azioni della Pubblica Amministrazione e dell’autorità giudiziaria, concludendo il suo interessante intervento con un appello per colmare il deficit culturale e porre l’ambiente al vertice dei beni da tutelare. Il professor Alfredo Bargi, ordinario di procedura penale presso l’università di Palermo, ha voluto rivalutare l’opera del legislatore, richiamando i continui aggiornamenti su tutti gli aspetti legati alla difesa dell’ambiente, da intendersi nella sua dimensione globale, includente i beni paesaggistici ed architettonici, come bene primario che interseca i concetti di giustizia ed etica: ha poi sottolineato la necessità di una corretta applicazione delle norme, attraverso una serie di controlli mirati, indirizzati a prevenire piuttosto che a reprimere. La relazione dell’avvocato amministrativista dr. Valerio Barone si è soffermata su uno degli aspetti più dolenti del nostro territorio: la questione di Bagnoli. La storia del sito è rivissuta nelle sue parole, evidenziando anche tutti gli errori e gli sprechi che si sono susseguiti negli anni, grazie ad una politica incapace di programmare in modo efficace i necessari interventi per il recupero alla cittadinanza dell’intera area dimessa dell’Italsider. Ma l’avvocato Barone ha anche voluto evidenziare il fatto che la vicenda Bagnoli può essere emblematica di come, a volte, sotto false ideologie ambientaliste, si celino grandi interessi economici. Dulcis in fundo, l’architetto Palmira Chiacchio, rappresentante della società Antares, è restata saldamente ancorata al nostro territorio, alla nostra città, facendoci vedere in un’impressionante sequenza, che metteva a confronto immagini di ieri ed immagini di oggi, come sia radicalmente mutato il territorio urbano, grazie soprattutto ad una speculazione edilizia senza regole e senza freni. L’ambiente non è fatto solo dalla natura, dai parchi, dai boschi, dal mare, ma è anche l’ oikoo in senso stretto, la nostra casa globale, ma anche quella di mattoni e cemento che ci accoglie e ci protegge. Pensiamo che questo evento abbia raggiunto il suo scopo primario che era quello di elevare il livello di conoscenza del diritto ambientale e di coscienza verso l’ambiente nell’attento e giovane pubblico che ha gremito la storica biblioteca. 45 Lions Club Napoli Capodimonte LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Contributo della chimica nella soluzione dei problemi della società 46 Si è tenuto presso il Circolo Ufficiali di Napoli un Service dal titolo “Contributo della chimica nella soluzione dei problemi della societa’”. Il Service organizzato dal Club Lions Napoli Capodimonte con la collaborazione della Universita’ di Napoli, nonostante il titolo ipotizzasse una serata abbastanza impegnata, ha avuto un grande successo di pubblico ed una attenzione non prevedibile. Il merito è stato dei conferenzieri (prof. Mayol, prof.ssa Bolognese, Prof. Paterno’ Prof Pavone, dott. Cirillo) che sono riusciti a rendere la conferenza per “ non addetti ai lavori” leggera e contemporaneamente scientificamente corretta, dando a tutti la sensazione che si stesse parlando di cose estremamente familiari. Sono stati evidenziati anche studi che rappresentano il futuro e un vanto per la nostra Universita’ che attengono alla cura di malattie come il tumore, la maculopatia degenerativa senile, la sclerosi, la leucemia e la diagnosi precoce della sclerosi multipla. La nascita di questo service, come evidenziato nella introduzione, voleva richiamare l’attenzione sul fatto che ci siamo assuefatti talmente all’utilizzo di strumenti e servizi che riducono lo spazio, velocizzano il tempo, leniscono il dolore, distruggono credenze, modificano talvolta la morale, che non ci chiediamo piu’ come ciò sia avvenuto. Questo risultato è dovuto allo sviluppo della tecnica (intesa come l’universo dei mezzi, tecnologia, che nel loro insieme compongono l’apparato tecnico e la razionalità che presiede al loro impiego in termini di funzionalità) che non tende a uno scopo, non apre scenari di salvezza ma funziona e determina nei fatti una revisione dei concetti fondamentali di verita’, di salvezza, di natura, di etica, di politica. La tecnica non lascia scelte perchè crea un mondo con determinate caratteristiche che non possiamo evitare di abitare. Anche l’etica in realtà è impotente e il concetto che essa scegliesse i fini e la tecnica reperisse i mezzi è forse definitivamente tramontato. Spesso la tecnica non sceglie i fini ma li ottiene come risultati delle sue procedure e allora anche l’etica se li trova davanti e da questi non puo’ prescindere. Ing. Francesco Violi Presidente club La scelta della chimica, poi, è dovuta al fatto che essa è una “Scienza Centrale”, impostata su fondamenti matematici e fisici, che studia la materia, le sue proprietà e le trasformazioni cui essa va incontro. Nulla di ciò che ci circonda esula dal campo della chimica, sia esso animato o inanimato, vegetale o minerale terrestre o di origine astrale. In sintesi, possiamo affermare che se la scienza chimica non si fosse sviluppata avremmo: la civiltà occidentale moderna ferma a epoche preistoriche; l’aspettativa di vita non superiore ai 30-35 anni; la maggior parte della attuale popolazione mondiale non nutribile la maggior parte della popolazione terrestre non vestita caverne o capanne come abitazioni ricorrenti. Le testimonianze degli altri tre docenti hanno evidenziato momenti di eccellenza della ricerca presso la Universita’ di Napoli ed hanno fatto intravedere agli ascoltatori, le possibilità reali che lo studio della chimica molecolare sta mettendo a fuoco per debellare malattie oggi tristemente ricorrenti. Il fascino del sapere espresso dai conferenzieri coniugato all’attenzione che l’argomento, per la sua attualità e drammaticità, ha generato nell’uditorio, ha determinato una atmosfera quasi di surreale silenzio dissoltosi, alla fine, in un intenso e prolungato applauso da parte dei Lions e non Lions presenti in sala. Ci sono stati, poi, due interventi, oltre quello di saluto e di auguri portato dal Past Governatore Prof. Bocchini, rispettivamente dell’Assesore della Regione Mazzocca e del vice Governatore Lions Cirillo che hanno sottolineato gli aspetti sociologici e culturali che manifestazioni come queste hanno per la collettività, sottolineando peraltro che manifestazioni di tal genere sono fondamentali e doverose per la crescita della cultura scientifica e per la creazione di quell’humus necessario per la società della conoscenza. Tali manifestazioni auspicabili anche nel mondo Lions, talvolta aggiungono fisicità ai discorsi. Lions Club Salerno Duomo La violenza è un male che colpisce i più deboli Dott.ssa Mariagioconda Antonucci I Lions Clubs International, associazione di servizio presente in tutto il mondo, è attiva sul territorio da sempre per sostenere, con finalità di servizio umanitario e senza scopi di lucro, iniziative come quella presentata nel service che si è svolto il 10 novembre nel Salone di rappresentanza della Provincia di Salerno. Organizzato dal Lions Club Salerno Duomo, questo service è un tema di studio nazionale dal titolo “Cambiamenti sociali e nuove forme di violenza: il mondo giovanile”. Il service parte da un’indagine delle problematiche legate al mondo giovanile contemporaneo, come l’emergere e l’affermarsi di forme di violenza sui minori e sulle donne, nonché forme di bullismo. Dalle indagini svolte da Livia Pomodoro, ex presidente del tribunale dei minori ed ora presidente del tribunale per adulti, è emerso che oggi la violenza tra i giovani nasce soprattutto dall’assenza della famiglia. L’eccessiva permissività e tolleranza creano le condizioni per lo sviluppo di una modalità aggressiva dei giovani. Occorre che la famiglia lavori perchè il bambino trovi una migliore autostima, una maggiore autonomia e gli si fornisca strumenti adeguati per affermarsi nel gruppo. I Lions hanno voluto così dar voce al territorio, per far sì che i più deboli vittime di violenza, come donne e bambini, abbiano dei punti di riferimento, sappiano a chi rivolgersi. Ha aperto i lavori la dott.ssa Annamaria Di Nicola Borri, presidente del club «Salerno Duomo», poi i relatori che sono intervenuti al service, la dott.ssa Andreina Bernabò, responsabile dello sportello “donna immigrata” e del cen- tro di accoglienza di minori “Prato verde”. L’avv. Teresina Granese, assessore alle pari opportunità del Comune di Bellizzi, e il dott. Massimo Paolini, sociologo clinico e assessore alle politiche sociali dello stesso comune, responsabili della organizzazione di un centro di supporto alla famiglia. Il prof. Mario Capunzo, ordinario di Igiene della facoltà di Scienze della Formazione, e presidente del CdL in Scienze della formazione dell’infanzia e dell’adolescenza. L’avv. Wilma Fezza, specializzata in diritto di famiglia. La dott.ssa Immacolata Parisi, che ha anche moderato il dibattito, oltre a trattare questa tematica con grande competenza ed approfondimento, si è fatta garante di attività di servizio sul territorio, in quanto responsabile di centri che si occupano di andare incontro concretamente alle esigenze di quanti, vittime o familiari di vittime, ad essi si rivolgono. È stato anche proiettato un video come testimonianza di casi di violenza, per discutere il problema. Il service si è proposto infine come testimonianza, ma anche come avvio ad iniziative di concreto sostegno alle famiglie. Il service è stato organizzato da un comitato presieduto da Ersilia Messina Scuccimarra, con la collaborazione di Vincenza Memoli Iannone, Veruska Samantha Risolia, Maria Memoli Alfano, Barbara Cucolo, Caterina Eusebio e Maria Gioconda Antonucci de Filippis, che hanno saputo coniugare efficaci qualità organizzative ad una sensibilità non comune verso queste tematiche così delicate. LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE addetto stampa 47 Lions Club Cava - Vietri Festa degli auguri 2009 e Visita del Governatore Avv. Giuseppe Cammarota LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Addetto Stampa In un clima di sobrietà ed estrema cordialità si è svolta la Festa degli Auguri del nostro Club che ha vissuto l’eccezionalità e, quasi, esclusività della visita del Governatore avv. Vittorio Del Vecchio, autorevole e storico socio del nostro attivo Sodalizio. In tutta sincerità, può ben dirsi che proprio questa concomitanza di ruoli e quel forte senso di appartenenza al Club che connota l’animo del nostro Socio hanno rappresentato quel valore aggiunto della serata che il Club CavaVietri ha vissuto appieno e con grande soddisfazione. D’altronde si avvertiva già da tempo la sensazione di un sapore diverso che la Festa degli Auguri avrebbe avuto non solo per la presenza del Governatore ma anche per la gradita sorpresa della quale egli stesso ha voluto fare omaggio a tutti i conviviali, e della quale a breve riferirò.Il cordiale saluto del nostro Presidente dr. Giuseppe Di Domenico ha aperto la serata e indirizzato un sentito augurio a tutti di serena convivenza nel rispetto dei principi lionistici, al cui rispetto ha invitato i nuovi soci ammessi avv.Marco Salerno, valente penalista, dr.Antonio Pisapia, funzionario pubblico, dr. Walter Di Munzio, medico psichiatra attivo nell’ amministrazione sanitaria, ed infine il dr. Giuseppe Landi, attivo e stimato cardiologo. Al saluto cordiale di tutte le altre Autorità presenti ha fatto seguito l’accorato indirizzo del Governatore avv. Vittorio Del Vecchio il quale, seppur legittimamente esaltando la festosità del consesso e del sentirsi in quel ruolo così tra tanti amici, ha inteso soprattutto appuntare il suo saluto e la sua attenzione alle parole comprese nella Preghiera dei Lions, della cui preganza ed intensità non deve mai perdersi memoria. Ad essa infatti ha richiesto che tutti i Soci Lions debbano costantemente richiamarsi e riferirsi nel proprio agire, potendo così divenire ciò che la costante attività sociale richiede. A chiusura del proprio saluto e riconoscendo quanto fino ad ora apprezzabilmente svolto dal Club Cava- Vietri dall’inizio dell’anno sociale, il Governatore ha omaggiato tutti i presenti del saluto inviato con un amabile video dal Presidente Internazionale Eberhard Wirfs che con esso ha voluto spiegare il valore ed il senso del suo tema, divenuto un motto, “Move to Grow”. Il messaggio che tale video ha inteso inviare è stato colto in pieno da tutti lasciando, in chiunque l’abbia visto ed ascoltato, una grande sensazione di forza e di volontà di agire e perseguire nel cammino lionistico intrapreso. La serata ha avuto il suo gradito epilogo in una gradita quanto allegra cena dove il saluto dell’amico si è incrociato con l’augurio di serene festività rafforzando il clima di solidale amicizia e fiera appartenza alla grande Famiglia Lions. Lions Club Benevento Host Festa degli auguri e LIV Charter Dott. Giovanni Errico Addetto stampa L’11 dicembre, presso gli eleganti saloni del Cristina Park Hotel di Montesarchio, si è tenuta la tradizionale festa degli auguri e la LIV Charter del Lions Club Benevento Host. L’importanza storica del Club ha promosso la partecipazione di molte autorità lionistiche, tra le quali il Vice Governatore del Distretto dott. Emilio Cirillo, la Presidente della sesta circoscrizione Prof.ssa Maricetta Sanfilippo il segretario della VI circoscrizione Col. Sabato Ruggiero e la dott.ssa Maria D’Apice Coordin. Comunicazione Immagini e Stampa della sesta circoscrizione, l’Avv. Francesco Capobianco, le rappresentanze dei Club Benevento Città Sannite, Benevento Arco Traiano e Pietrelcina oltre che la 48 presenza dell’On. Erminia Mazzoni, dei senatori Cosimo Izzo e Pasquale Viespoli, del vice sindaco Raffaele Del Vecchio e dell’assessore dott. Pietro Iadanza e delle massime autorità civili e militari della provincia e di esponenti dei mass media cittadini. Il Governatore del distretto 108 YA Avv. Prof. Vittorio del Vecchio, impedito da altri impegni lionistici, ha fatto pervenire un messaggio di auguri esprimendo anche a nome del Presidente Internazionale, la più viva gratitudine per il prezioso contributo all’attività di servizio del Club e un fraterno augurio di un sereno S. Natale e di un Nuovo Anno . Nel corso della serata è avvenuto il battesimo dei nuovi soci: Camerlengo Stefania: Avvocato, El Kozeh Jean Pierre: General Manager Artistico, De Pierro Francesco: AvvocatoConsigliere Comunale, De Rienzo Diego: Avvocato-Bancario, Di Giacomo Oreste: Avvocato, Lauro Nicola: Avvocato, Ricciardi Luca: Imprenditore, Consigliere Provinciale, Sarracco Ido: Medico, Scalise Caterina: Architetto. Il Presidente Gianfranco Ucci ha parlato dei prossimi progetti del Club, in particolare dell’impegno per la sistemazione del bue Apis, per la candidatura al patrimonio Unesco del complesso di S. Sofia e per la collaborazione con l’Unicef di Benevento per la tutela delle minoranze etniche infantili. Hanno preso la parola il delegato di zona dott. Landolfi, l’avv. Del Vecchio in rappresentanza del Comune, la prof.ssa Sanfilippo, ed il vice governatore Cirillo che ha ricordato ai nuovi soci le glorie del Club con l’augurio di un proficuo lavoro in campo lionistico La conviviale è stata l’occasione di un sereno confronto e di un rinnovato vincolo di amicizia e di reciproca comprensione nell’ambito della atmosfera natalizia tra i soci e con le rappresentanze delle varie realtà presenti sul territorio ed è stata allietata dalla esecuzione di brani musicali interpretati con la suggestiva vocalità del cantante Domenico Scrocco. La solidarieta a supporto della ricerca scientifica Dott. Michele Manzo Addetto stampa Il filo conduttore delle attività dei Lions, di qualunque Club del mondo, è sempre e soltanto la solidarietà. A tale obiettivo si rivolge, pertanto, anche il Lions Club “Arco Traiano” di Benevento il quale, nel solo intento di perseguire i dettami dello spirito Lionistico, in collaborazione con il Dott. Gioacchino Scarano (socio del suddetto Club Lions e Direttore del Reparto di Genetica Medica dell’Azienda Ospedaliera Rummo), ha organizzato, il giorno 19.12.2009, un incontro ludico-ricreativo per i piccoli pazienti del DayHospital di Genetica Medica e del reparto di Pediatria dell’Ospedale Rummo di Benevento. Per rendere più coinvolgente la giornata una equipe di animazione, in abiti natalizi raffiguranti Babbo Natale, ha intrattenuto con canti e giochi i piccoli pazienti nel mentre i soci Lions Teresa Rummo, Maurizio Bocchini e la moglie Cornelia distribuivano giocattoli ai piccoli pazienti. La manifestazione denominata “Dona un sorriso” è ben riuscita, vista la partecipazione emotiva e festosa, dando ai bimbi momenti di allegria e meraviglia ed ai genitori una pausa di spensieratezza. Durante la manifestazione il Dr. Scarano ha invitato il Presidente R. Villanacci del Lions Club Benevento “Arco Traiano” a prodigarsi affinchè si possa creare una equipe di volontari da affiancare al personale del reparto di Genetica Medica, pochi a dire il vero, al fine di supportare le attività assistenziali. Tale necessità è stata divulgata dal Presidente del Club agli altri Club della Provincia di Benevento (Lions Clubs: Benevento Host, Pietrelcina e Città Sannite) ed al Club Rotary della Città di Benevento che sono intervenuti, la sera del 19 Dicembre, presso il Cristina Park Hotel di Montesarchio (BN), alla Festa degli Auguri. E’ inutile dire che l’appello è stato raccolto e nelle prossime settimane ci sarà un incontro operativo finalizzato a soddisfare l’istanza del Dr. Scarano. Ciò a comprova che l’impegno sociale non è assolvibile solo con la elargizione di soldi o beni materiali. La testimonianza del proprio credo può e deve essere tangibile anche con la presenza fisica. Chi può dare una mano a fare qualcosa per gli altri (qualunque cosa sia) deve farlo. La manifestazione “Dona un sorriso”, peraltro, è stato il logico prosieguo di un altro evento che ha visto il Club Benevento “Arco Traiano” protagonista. Infatti il 12 e 13 Dicembre il Club ha partecipato, con un proprio spazio espositivo, a Telethon presso i locali della sede centrale della BNL di Benevento mettendo in mostra quadri e ceramiche create dagli allievi della Scuola d’Arte di Cerreto Sannita (BN). Tali opere sono state donate al Club “Arco Traiano” dagli alunni che hanno partecipato ad un concorso tematico sull’olio di oliva effettuato alcune settimane prima in collaborazione con il Comune di Cerreto Sannita. Le opere sono state molto apprezzate dai visitatori di Telethon e molte sono state acquistate devolvendo l’intero ricavo a tale organizzazione che finalizza i ricavi delle donazioni alla ricerca scientifica ed in particolare riguardo alla ricerca sulla genetica delle malattie rare (lo stesso settore ove opera il Dr. Scarano). Il connubio è stato vincente ed esaustivo. Se si riesce, peraltro, a dare anche quel supporto operativo richiesto dal Dr. Scarano, a tutti, anche a chi non è Lions o Rotariano, allora vuol dire che le iniziative dei Lions hanno fatto centro ancora una volta. LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Lions Club Benevento “Arco Traiano” 49 Lions Club Nola “G. Bruno” – Marigliano – Palma Campania “Vesuvio Est” “……promuovere i principi di buon governo e di buona cittadinanza” nonché “prendere interesse attivo al benessere civico, culturale, sociale e morale della comunità” Alberto Armano LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Lions Club Nola “Giordano Bruno” 50 I Lions Clubs, in linea con gli scopi lionistici in oggetto, hanno organizzato “il Convegno“ Intesa Istituzionale Programmatica per la criticità dell’Area Nolana”. Con riferimento alla deliberazione G. R. “Campania” n°1104 dell’ 11 settembre 2008. Intercorsa tra la Regione Campania, la Provincia di Napoli, il Commissariato alle bonifiche, l’A.R.P.A.C., l’ASL NA 4 nonché i 17 Comuni dell’area nolana. L’incontro si è svolto il 22 gennaio 2010 presso la sala convegni dell’hotel “Pamaran” di Nola alla presenza del Governatore del Distretto 108YA Avv. Vittorio Del Vecchio e del suo Staff, del Presidente della 3^ Circoscrizione Avv. Antonio Pesce e di un folto pubblico di cittadini, nonché Rappresentanti di Associazioni culturali e sociali, Autorità civili, militari e religiose. Il dinamico Presidente del Lions Club Nola “G. Bruno” Giuseppe Barbato, anche per delega del Dott. C. Corbisiero – Presidente del Lions Club di Marigliano e del Dott. P. Boccia – Presidente del Lions Club di Palma Campania e della Dott.ssa Tina Castaldo – Presidente del Leo Club Nola “G. Bruno”, ha dato inizio ai lavori precisando che il metodo operativo di “Cittadinanza Attiva” è stato inteso come esigenza di informarsi per informare e, conseguentemente seguire l’iter di quei provvedimenti istituzionali, come il Protocollo d’Intesa in oggetto, che spesso nati in situazioni di emergenza, vengono abbandonati dagli stessi organi promotori ma ancora di più dalla cittaPresidente Lions Club Nola “G.Bruno” dinanza. G. Barbato Pertanto l’obiettivo primario è quello di avvicinare i cittadini alle Istituzioni con il ruolo di stimolo e di controllo della delega espressa e non certo con la velleità di volersi sostituire alle stesse. In conclusione il Presidente Barbato, nel riconoscere che le individuate problematiche del territorio hanno già avuto una risposta dei politici col “Protocollo d’Intesa” in esame, ha precisato che lo scopo precipuo dell’incontro è la conoscenza dello stato di avanzamento dei lavori e dell’ulteriore cammino da percorrere per la completa realizzazione dei progetti concordati. Il Governatore Avv. Vittorio Del Vecchio, ha precisato che, nonostante impegni istituzionali, ha voluto assicurare la sua presenza per testimoniare il suo vivo apprezzamento per la rilevante iniziativa che, di certo, lascerà ancora una volta una impronta di fattiva concretezza ed operosità della Associazione Lionistica sul territorio nolano, relativamente alle problematiche sociali più urgenti per la tutela della salute e della qualità della vita dei cittadini. Successivamente il cerimoniere del Club Dott. Giuseppe Avv. V. Del Vecchio Nunziata ha dato inizio alla tavola rotonda che è stata qualificata e vivacizzata dalla presenza di tutti i sindaci dell’area Nolana. Dai loro numerosi interventi è emersa la preoccupazione per lo stato di degrado e di pericolosità della zona, nonché la delusione per la mancata realizzazione dei progetti, previsti dal “Protocollo d’Intesa”. In particolare il Sindaco di Roccarainola Raffaele De Simone lamenta il dissesto idrogeologico e le mancate bonifiche, cui si associa Ferdinando Primiano, Sindaco di Casamarciano, che pone in relazione la crisi ambientale e socio-economica, derivante dall’inquinamento dei prodotti agricoli, con il dissennato sfruttamento delle cave. A questi fa eco Antonio Falcone Sindaco di San Vitaliano, in quanto non sono state ancora posizionate le centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria. Da sottolineare l’intervento di Carlo Ferone, Sindaco di Tufino, dove per Avv. G. Biancardi – Sindaco di Nola; Il Presidente Lions Club Nola; Il Governatore Distretto 108 YA; Avv. A. Pesce Presidente 3^ Circ.ne Autorità e Rappresentanti dei Lions Clubs. nostra Zona era “statisticamente” nella media nazionale. Pertanto resta una magra, se non macabra soddisfazione, se non si riconosce contestualmente la drammatica urgenza di soluzioni radicali ed immediate. A questo punto è il caso di “tirare le somme” cioè fare un bilancio delle conclusioni del Convegno. A tal proposito c’è da dire che se i risultati, in termini di concrete realizzazioni dei progetti del Protocollo, sono quasi nulli, tuttavia gli obiettivi, che i Clubs promotori si sono posti, di informare i cittadini, provocare proteste, sollecitazioni e dibattito, garantire che l’iter attuativo dell’Intesa sarà costantemente ed attentamente seguito, magari con successivi incontri, sono stati ampiamente raggiunti. E poiché abbiamo il dovere di essere ottimisti per il futuro e sperare che, magari, il prossimo avvicendamento elettorale ai vertici istituzionali porti una inversione di tendenza, al fine di non far cadere ancora una volta nel nulla le denunce sull’inquinamento agro-alimentare, uso dissennato delle cave e dissesto idrogeologico, bonifica superficiale e non tecnica dei Regi Lagni, rischio Vesuvio, riciclaggio dei rifiuti ecc. ecc., che i Clubs della Zona, ed in particolare il Club di Nola, porta avanti dal 1997 ad oggi. Concludendo, si ritiene che, in ogni caso la manifestazione abbia avuto successo sia nei contenuti che per la partecipazione massiccia dei Sindaci, delle Autorità istituzionali e dei Cittadini comuni, anche per la fattiva opera dei presidenti dei Clubs organizzatori e dei loro Staff. Così come evidenziato anche dal Presidente della 3^ Circoscrizione Avv. Antonio Pesce, che ha avuto parole di elogio per questa ulteriore coraggiosa e concreta iniziativa da parte di tre Clubs della Circoscrizione di sua competenza, diretta alla tutela dei Cittadini e dei diritti più deboli, sempre e comunque in linea con i valori più pregnanti degli scopi e dell’etica lionistica. Iniziativa che egli giustamente ritiene non esaurita ma punto di partenza di un discorso da proseguire. Ulteriore motivo di compiacimento è stato l’annuncio dell’iniziativa da parte di Rai 3 Campania e Rai News 24, nonché le numerose pubblicazioni della stampa Regionale e locale. LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE decenni si è subita una discarica di rifiuti provenienti da tutta la Campania e che, attualmente ha anche accettato un impianto di CDR, gestito da personale locale. Non è mancato, poi, da parte del Sindaco di Nola, Geremia Biancardi, una forte critica per il disegno politico di delocalizzazione dell’ospedale di Nola. L’acceso dibattito ha avuto come interlocutori istituzionali il Dott. Andrea De Stefano, Direttore dell’Asl Napoli 4, che ha dichiarato che i fondi stanziati per l’ospedale sono stati congelati per il piano di rientro del deficit della sanità Campana ma non destinati per uso diverso (Ospedale di P. D’arco). Per la Regione Campania è intervenuto il Dott. Gianfranco Nappi, Assessore all’agricoltura, il quale ha fatto una rapida disamina dei progetti previsti dal Protocollo ed in particolare: la dichiarazione dell’area come “zona ad alta criticità”, che tarda ad arrivare; lo stanziamento di 21,2 milioni per il piano strategico di valorizzazione dei beni culturali dell’area nolana, per ora sulla carta; la destinazione del 40% delle risorse per quindici grandi progetti di bonifiche e rivalutazione dei terreni, tra cui un corridoio ecologico dei Regi Lagni. Alla difesa dell’ambiente fa riferimento anche Alfonso De Nardo, dirigente dell’A.R.P.A.C., per il quale non è sufficiente il processo delle bonifiche ma è necessaria anche la rifunzionalizzazione dei territori interessati. Da tali interventi si evidenzia che la risposta delle autorità, preposte alla realizzazione dell’Intesa Programmatica, permane allo stadio di “buone intenzioni”. Né maggiore rassicurazione sullo stato di avanzamento dei progetti si ricava dall’intervento, fatto pervenire per iscritto dell’Assessore all’ambiente della Provincia di Napoli, Prof. Giuseppe Caliendo, che non è potuto essere presente, dal quale intervento si rileva, tra l’altro, che l’area Nola – Marigliano - Acerra è riconosciuta come “triangolo della morte”. In un convegno lionistico sullo sfascio della sanità in Campania si affermò, da parte di Responsabili della competente Asl NA4, che il numero dei morti per tumore nella 51 Lions Club Napoli 1999 Cronaca di un gemellaggio Prof. Bruno Canetti LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Resp. Distr. Turismo culturale, religioso, gastronomico 52 Generalmente i gemellaggi tra i club lions sigillano una volontà di operare in comunione d’intenti, suffragata da vincoli di amicizia fra i i singoli partecipanti. Questo impegno, ribadito tra i club Lions Napoli 1799 e Scordia- Palagonia-Militello Val di Catania, ha un valore molto più pregnante, non solo perché i due club hanno origini comuni, essendo nati nell’allora Distretto unitario 108Y, ma anche per la comunanza storica, che è possibile ritrovare nell’antico Regno delle Due Sicilie. E’ stato naturale per la delegazione napoletana, guidata dal Presidente del Club Eugenio Potortì, dal Past Governatore Paolo Lomonte, dal Presidente di Circoscrizione Federico Ranchetti, dal Chairman Leo del Multidistretto Agostino Testa, dai soci Stefania Paoli e Floriana Baldanza, insieme ad alcuni rappresentanti, a vario titolo, del Distretto 108YA, quali Luigi Riondino, Bruno Canetti, Annalisa Quartuccio, Letizia Francese, Pasquale Izzo, ricambiare l’incontro del Club catanese, avutosi a Napoli nello scorso giugno, per sancire il gemellaggio fra i due Clubs. La calorosa accoglienza, la disponibilità umana, la perfetta organizzazione curata nei minimi dettagli, sono stati i “ light- motiv”, che hanno caratterizzato i tre giorni di incontro nel cuore della piana di Catania, perfettamente coordinati dal Presidente del Club siciliano Francesco Medulla, dal Responsabile Distrettuale sulla violenza urbana Nuccio Rapisarda, magistrale regista dell’evento, dal Past President Michele Barbagallo, dal Past Delegato di Zona Biagio Ximenes, e da tanti affettuosi soci, con la presenza del Past Governatore Francesco Amodeo. Il nostro resoconto potrebbe chiudersi qui, con questa elencazione protocollare dei partecipanti, ma faremo un torto all’affetto dimostrato dai fratelli lions siciliani, se non richiamassimo alla nostra memoria alcuni dei tanti momenti, che rimarranno sempre nel cuore di coloro che hanno avuto la fortuna di vivere quest’esperienza. Lo scenario di questo ricco week-end è stata la piana di Catania, l’unica città del mondo risorta per ben nove volte sempre nello stesso luogo dalla sua prima origine, che si trova sulle aspre e nereggianti lave dell’ Etna, lambite dalle azzurre acque del Mare Ionio, con la visita di “siti finora inesplorati” e non accessibili ai flussi turistici. Il nostro excursus inizia, sotto la guida della simpatica Agata, con la visita del Castello Ursino, esempio mirabile di pietra lavica sopravvisuto al catastrofico terremoto del 1693, e successivamente, sotto la guida della leggiadra Cinzia, del Monastero dei Benedettini, oggi sede di Università, dove i ragazzi studiano nel silenzio dell’emeroteca e dove si apprezzano le forme del Vaccarini, giusto mix di antico e moderno, per continuare con la visita delle famose cucine, aperte in esclusiva per la nostra delegazione, dove tutti i punti cottura possono essere raggiunti da ogni lato della sala e dove si apprezza come i Benedettini curavano direttamente l’approvvigionamento delle acque, con una rete idrica interna basata sulla raccolta delle acque piovane e su un pozzo alimentato dalle acque del fiume Amenano. Il primo giorno a Catania si conclude con la visita della Chiesa Cattedrale di S. Agata con 3 absidi medievali, di via Crociferi, una delle più belle strade della Catania settecentesca con rari esempi di unità architettonica, di via Etnea, il salotto della città, principale strada del centro storico, dell’indoratore della candelora, della fontana del Ratto di Proserpina, del teatro Greco-Romano, della Chiesa della Collegiata, convento vespro gregoriano benedettino delle suore di clausura, che quest’anno festeggiano i 100 anni di celebrazione del carisma dell’Adorazione, con affreschi di particolare significanza quali le opere di Giuseppe Sciuti, con prospettive a tutto tondo che dà l’idea del movimento e il Trionfo di S. Benedetto. Il secondo giorno, dopo la visita di Acicastello, il grup- particolare calore la visita del club napoletano in una città che è poco valorizzata dai turisti, pur avendo opere importanti da un punto di vista architettonico e culturale. Tra le tante vale la pena di ricordare la Fontana della Ninfa Zizza, rappresentata da un bassorilievo con una figura femminile che prende il nome dall’unione di due fiumi, la Zizza e la Ninfa, la Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, la Chiesa dei Santi Angeli Custodi, con maioliche classiche di Caltagirone di colore blu e giallo e il Duomo, in cui risalta l’opera della Natività, fatta da maioliche bianco-azzurro attribuita alla scuola fiorentina con capostipite Andrea Della Robbia del 1487 e all’interno della Chiesa soprannominata S. Maria della Stella, dove si trova un museo con preziosissimi calici, ostensorio, turibolo per incensi, ex-voto,candelieri, campanelli, stuoie pianeta manipolo della vestitura del sacerdote. Il giro di Militello si completa con la visita della Chiesa della Madonna della Catena, con soffitto a cassettoni e stucchi con statue di Sante particolarmente venerate in Sicilia, quali S. Barbara, S. Rosolia, S. Sofia, S. Lucia, S. Margherita, S. Agrippina, S. Apollonia e con la statua di S. Febronia, patrona di Palagonia, che richiamano il culto al femminile della Dea Cibele, con immagini di donne gravide, ispiratrici della fertilità. Il gemellaggio si conclude con una piacevole conviviale dove viene consolidata una amicizia nata da lontano, tra lions che hanno un’affinità di cuore e di mente, e dove, con il buon gusto della cucina siciliana che si caratterizza tra l’altro per arancini, mostarda, pizzolo, fico d’india, cannoli e cassata, intorno ad una tavola ben imbandita, vengono tracciate linee di azioni comuni, misurandosi sulle idee e sulle proposte, per realizzare opere sociali che avvicinano Distretti che hanno molto da esprimere insieme su valori condivisi e per tentare di dare esempi concreti di rilancio del Mezzogiorno. LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE po si sposta ad Acitrezza, per rivivere all’interno della Casa del Nespolo, arrampicato su una tipica scalinata con arco ottocentesco, un momento drammatico tratto dai “I Malavoglia” di Verga, con una intensità tale da far raccapricciare la pelle per gli emozionanti momenti vissuti dagli astanti. Vengono ricordati quei passi del capolavoro del Verga, proprio stando nella casa dove si ritiene ambientò il suo romanzo nel cortile della casa del Nespolo, una rivisitazione a cielo aperto in uno scenario naturale, “unica” nel suo genere. Una brillante attrice Tiziana Giletto, drammatizza, con particolare bravura i momenti in cui la tempesta settembrina, traditrice con acqua e vento, travolse la barca Provvidenza con il figlio Bastianazzo che morì annegato, lasciando soli la moglie Mariuzza, detta la longa, ed i suoi figli Ntoni, Luca e Mena. Particolarmente interessante è la visita della casa del Nespolo sotto la mirabile guida di Adele, fedele e fiera testimonianza delle usanze e della storia degli abitanti di Trezza, che mostra come si lavori una rete di pescatori utilizzando due aghi e di come alla fine del 1800 si viveva in un unico ambiente (camera da letto), all’interno della casa fatta da piastrelle di antico cotto siciliano, dove si potevano incontrare alcuni esempi di attaccamento alla” robba” di verghiana memoria. Le lampare ad acitelene per la pesca notturna, i mezzi bossoli di cannone per conservare la neve dell’Etna, candita di zucchero di limone, la “conca” braciere con “o’ cippo” per riscaldare la coperta, la “fezzatoia”strumento per impastare il pane, la “midda” vasetto di creta per contenere le acciughe, i pugnetti di legno e di cotto per conservare i pesci sotto il sole sono strumenti tipici dell’epoca. Le altre funzioni della famiglia del Nespolo venivano svolte all’esterno della casa, nel cosiddetto “puttiglio siciliano”, cortile di antica memoria, luogo di ritrovo per incontro, scambi di esperienze, di pettegolezzi, dove un forno comune troneggiava per la preparazione del pasto quotidiano. Nel pomeriggio del secondo giorno un’altra sorpresa attendeva la delegazione napoletana: la visita sotto la guida del direttore dei lavori di restauro, arch. Raineri, al Castello Arabo Normanno di Calatabiano, con una funivia con dislivello del 65%, opera di moderna ingegneria, inaugurata trenta giorni prima, per vedere inedite scoperte archeologiche all’interno di mura medievali. Il terzo giorno si apriva con la visita di Militello Val di Catania, città patrimonio mondiale dell’Umanità riconosciuto dall’Unesco, dove la delegazione veniva accolta dal Sindaco Antonio Lo Presti, che ha riconosciuto l’impegno dei Lions a favore delle fasce deboli ed ha salutato, con 53 Lions Club Morra De Sanctis Alta Irpinia L’Unità d’Italia e le Istituzioni Dott.ssa Marina D’Apice LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Addestto stampa circoscrizionale 54 “Abbiamo ancora purtroppo due Italie: Nord e Sud distanti per mentalità e condizioni economiche, ma siamo alla vigilia di quella che deve essere registrata come la vera svolta. Dobbiamo essere in grado di cogliere l’occasione offerta dal federalismo fiscale” così il Ministro per l’Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi, intervenuto al convegno dal tema “Unità d’Italia e le Istituzioni”promosso dal Lions Club Morra De Sanctis Alta Irpinia presieduto da Dora Garofalo. L’appuntamento, che è il terzo service del club , si è svolto il 25 gennaio scorso nell’auditorium gremito di giovani studenti del Liceo Classico “Francesco De Sanctis” di Sant’Angelo dei Lombardi. Al convegno, moderato dalla giornalista Marina D’Apice, sono intervenuti: Antonio Carbone Dirigente Scolastico; Michele Forte Sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi; Maricetta Speranza Sanfilippo Presidente VI Circoscrizione Lions; Dora Garofalo Presidente Lions Club Morra De Sanctis Alta Irpinia; Luigi Anzalone Consigliere Regione Campania; Antonio Guerriero Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi; Mario Sena consigliere Regione Campania. A 150 anni ormai dall’Unità d’Italia restano da colmare i gap e superare con i fatti gli ostacoli al pieno sviluppo sociale ed economico del Paese. Ai consiglieri regionali Anzalone e Sena la richiesta di lavorare a Palazzo Santa Lucia per rimuovere le difficoltà che non fanno crescere nel suo complesso la Campania. Il Procuratore della Repubblica di Sant’Angelo dei Lombardi, Antonio Guerriero, ha ricordato l’utopia, quel sogno di un impero da realizzare con Roma punto di riferimento. Ha chiuso i lavori l’arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi, Mons. Francesco Alfano, richiamando i giovani a non demordere nei propri intenti coltivando sempre la speranza di un futuro migliore magari condiviso tra le generazioni. “Coniugare solidarietà e cultura è l’obiettivo del programma del Club Lions Morra De Sanctis Alta Irpinia – ha detto la presidente Dora GarofaloLa partecipazione attiva e l’attenzione dei giovani allievi degli Istituti Superiori dell’Alta Irpinia, finora coinvolti, ci invogliano a continuare l’opera intrapresa, che è quella di suscitare attraverso la comunicazione, in sinergia con le istituzioni presenti sul territorio, vivo interesse verso le questioni di fondo della società attuale, facendo possibilmente rinascere o solo riportando al piano della normalità valori, senso etico, senso di appartenenza, deontologia e rispetto. Presso il Liceo Classico di Sant’Angelo dei Lombardi si è parlato dell’identità nazionale e degli aspetti eticopolitici dello Stato unitario che si sono sviluppati per quasi 150 anni in una continuità di ideali e di valori, valori che non possono essere disgiunti dai principi sanciti dalla Carta Costituzionale che rappresenta la sintesi, il documento riassuntivo di tutto un percorso di trasformazioni profonde che hanno portato all’affermazione e al consolidamento del patto democratico, su cui si regge la nostra convivenza civile, e alla formazione delle Istituzioni Repubblicane. Un argomento questo che investe in modo diretto il lionismo, sempre più sollecito ad occuparsi della salvaguardia dei valori fondanti e dell’identità del popolo di cui siamo espressione ed interpreti morali”. Lions Club Capua Casa Hirta La brigata bersaglieri “Garibaldi” ospita una delegazione dei lions clubs Prof. Ernesto Genoni Caserta - visita in grande stile alla brigata “garibaldi” per la delegazione di Capua dei lions clubs. Rappresentati numerosi clubs delle province di Napoli e Caserta alla Ferrari Orsi che accoglie gli ospiti con una sempre emozionante performance della fanfara. Ad accogliere la delegazione lions internazionale un impeccabile servizio d’ordine con disposizione negli enormi cortili di guidieri ed accompagnatori per singoli gruppi di ospiti. A fare gli onori di casa, in vece del generale Tota, assente per impegni istituzionali, il vice comandante della brigata, colonnello Antonio Vittiglio collaborato dal colonnello Milone ed il maggiore Maltese. Nell’incontro preliminare predisposto nella sala teatro, dopo gli interventi delle autorità lions con il dr. Michele Ginolfi e l’avv. Francesco santillo, l’intervento della presidente del club capuano prof.ssa Carmelina Ianniello che ha ringraziato i vertici della brigata per l’ospitalità, fiore all’occhiello del nostro esercito che ha saputo portare alto il nome dell’Italia e di Caserta nel mondo. Nel corso del buffet offerto in un salone riscaldato dalla fiamma di un accogliente camino, a sorpresa i migliori auguri di buon compleanno, per il lions generale Enzo Grillo, scanditi da alcuni elementi della fanfara. Prima grande unità dell’esercito – ha spiegato il vice Comandante Vittiglio - ad essere completamente professionalizzata, la brigata ha operato con i suoi reggimenti sia in patria che oltremare. Costituita nel 1975 a pordenone su base 8° Reggimento Bersaglieri è assegnata alla divisione corazzata “Ariete” che si scioglie nel 1991 trasferendosi in campania composta da personale volontario. In particolare i reggimenti della brigata sono stati impegnati più volte in Sicilia, nell’operazione “Vespri Siciliani”, in Campania per la “Partenope” ed in Calabria con la “Riace”. Dal 1995 ad oggi poi la brigata partecipa a diverse missioni umanitarie. In Bosnia, nell’ambito dell’operazione “Joint Endeavour”, in terra di Macedonia nell’ambito dell’operazione “Joint Guarantor” e successivamente, in Kosovo, nell’ambito dell’operazione “Joint Guardian”, conduce l’operazione “Antica Babilonia” in Iraq. Impegnata nelle operazioni di soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto del Friuli (1976) ed in campania (1980). L’anno prossimo la brigata in campania compie vent’anni. LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Addetto Stampa 55 Lions Club Nola “G. Bruno” “……essere cauto nella critica, generoso nella lode, sempre Avv. Alberto Armano mirando a costruire e non a distruggere.” LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Lions Club Nola “Giordano Bruno” Dott. Nicola Velotti e Signora Elena Il nostro socio Dott. Nicola Velotti, che ha il notevole merito di essere tra i più coerenti con i valori lionistici e molto sensibile alle problematiche comportamentali e sociali, usa, in occasione del Natale, invece dei soliti generici auguri, inviare agli altri soci e non, considerazioni personali, che non sono “pensieri in libertà” bensì acute riflessioni sulla condizione umana. Quest’anno le stesse mi sono sembrate particolarmente degne di nota, in quanto in perfetta adesione con il suindicato principio del nostro codice dell’etica lionistica. Pertanto appare opportuno riportarle nella loro integrale formulazione. E’ ovvio che ci si riferisce alla critica arrogante e malevola, dettata esclusivamente da esecrabili motivazioni di egocentrismo, mentre ben diverso è il confronto di idee, finalizzato alla ricerca della verità o al miglioramento di comportamenti e condizioni umane che, al contrario, costituisce la dinamica delle relazioni sociali nonché la molla di ogni progresso. Le assemblee sicuramente costituiscono il momento più idoneo e proficuo per esaminare e dibattere tematiche relative alla attività operativa del club, nonché dirette ad approfondire gli aspetti normativi ed etici, anche al fine di migliorare i comportamenti dei Soci. Assemblea del 7 febbraio 2010 (Hotel “I Gigli” – Nola) 56 Intervento Dott. Buffardi – Coord. M.E.R.L. Il Lions Club Salerno Arechi al servizio di chi soffre Marina Maraziti Segretario Club Le istituzioni europee hanno sancito il 2010 ‘’Anno della lotta alla povertà e all’esclusione sociale’’. Per far sì che queste non restino solo parole è scesa in campo la Caritas Europea in collaborazione con 48 Caritas di paesi europei, che vanno anche oltre i confini dei 27 stati membri dell’UE. Oggi quasi 80 milioni di cittadini europei – ovvero il 17% degli abitanti dell’UE – vivono al di sotto della soglia di povertà. Ma ciò che la Caritas si propone, non è tanto quantizzare la povertà, ma coinvolgere l’opinione pubblica, i governi e le istituzioni. L’idea che abbiamo della povertà è solitamente basata sulla mancanza di soddisfacimenti materiali e/o biologici, come la salute, l’educazione, la scarsa alimentazione, il vestiario misero ecc., elementi notoriamente caratterizzanti la persona povera. Ma a tale idea, va aggiunta quella sicuramente più umiliante e lacerante basata sulla deprivazione sociale, fisica, umana. I poveri parlano di una vita che “Ti fa più vecchia della tua età”, che “Ti trova impotente ad intervenire sulla tua vita, che ti fa vivere come in prigione, come in catene, aspettando di essere liberi”. Non si tratta, dunque, meramente di mancanza di soldi, ma di mal di vivere, di umiliazione, di offese, di disprezzo, di mancanza, insomma, del diritto umano dell’opportunità di vivere una vita accettabile. E’ dunque violentemente devastante quella povertà che i sociologi chiamano “immateriale, esistenziale”, che causa l’incapacità di dare un senso ed un significato alla propria vita, che causa stress, disagio, senso di inutilità, depressione, ricorso all’alcol piuttosto che alle droghe e al gioco d’azzardo, come scappatoia di falsi piaceri e fallaci illusioni. Ognuno di noi ha il dovere di lottare contro la povertà, la sofferenza morale e materiale, in qualsiasi modo, fosse anche solo quello di prestare più attenzione al vicino di casa o fare volontariato in un’associazione o fare qualunque cosa pur di dare un minimo sollievo ai fratelli che soffrono. E’, dunque, in tale ottica che il Presidente del lions club Salerno Arechi, Ciro Adinolfi, dando attuazione a ciò che detta il pregevole principio della “sussidarietà orizzontale” che la nostra Costituzione prevede, ma soprattutto a ciò che detta il cuore e il vero spirito lionistico, ha pensato di realizzare il Service “Un canto d’Amore” per la raccolta fondi a favore della Mensa dei Poveri “S. Francesco” di Salerno, prendendo in considerazione uno dei più rilevanti e disperati problemi etico-sociali attuali. La Mensa dei Poveri “San Francesco”, fondata da Mario Conte nel 1994 è situata nei nuovi locali messi a disposizione dalla Comunità Salesiana e ristrutturati dalla Caritas Diocesana. Essa accoglie per la maggior parte persone senza fissa dimora, con problemi mentali, con passati burrascosi e che ora ce l’hanno con il mondo intero, ex detenuti, ex tossicodipendenti, che bevono, extracomunitari, famiglie povere locali, anziani abbandonati. Davanti a un pubblico numeroso ed attento, hanno offerto, per questa nobile causa, il loro prezioso talento, il Soprano Isabella Avallone e il Maestro Antonio Avagliano, nella splendida cornice del Casino Sociale di Salerno, reso disponibile gratuitamente dal gentile Presidente Gianpaolo Sabia. Erano presenti il Presidente della VII Circoscrizione Gerardo Giordano, la Delegata di zona Lea D’agostino, il Direttore della Caritas diocesana don Marco Russo, il Sen. Vincenzo De Masi con l’amabile moglie Linda, il Direttore della programmazione e controllo gestione ASL SA 2 Antonio Lucchetti, in rappresentanza del Direttore Sanitario dell’ ASL SA 2 Fernando De Angelis, il Presidente del lions club Hippocratica civitas Carmela Tavernise, il Presidente del lions club Principessa Sichelgaita Grazia Cioffi, il Presidente del lions club Salerno Duomo Anna Maria Borri. La nobile finalità del service è sicuramente stata compresa e condivisa dai presenti, che hanno dato la possibilità di raccogliere la soddisfacente somma di 1.400 euro da poter offrire alla Caritas per la gestione della Mensa. Hanno, inoltre, dato il loro contributo direttamente in generi alimentari l’Industria Conserve alimentari F.lli D’acunzi ed il Consorzio di tutela della mozzarella di bufala Campana, presieduto dal Dott. Luigi Chianese, ai quali va un ringraziamento particolare. “Ma non finisce qui”, afferma il lions club Arechi. La povertà, è vero, è qualcosa di terribilmente troppo grande, la puoi toccare, ma fondamentalmente la senti, la percepisci come un mal di vivere. Ma non per questo non si può essere nel proprio piccolo concreti e soprattutto determinati e costanti. Il club crede in un grande lionismo, ma anche in quello dei piccoli passi, quello vero, tangibile, emozionante, che solo un entusiasmante, umile ma fattivo ed umano lavoro di squadra sa fare. Questi sono i Lions. LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Non chiederm icosa è la povertà perché l’haiincontrata nella m ia casa.Guarda iltetto e conta ilnum ero deibuchi. Guarda im ieiutensilie gliabitiche indosso.Guarda dappertutto e scrivicosa vedi.Quello che vediè la povertà. (da “Poverty Reduction Strategies: A Review. New York: United Nations World Summit for Social Development”) Kenya, 1997 57 Lions Club Caserta Terra di Lavoro Una iniziativa realizzata con spirito di vera solidarietà Dott. Salvatore Giaccio LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Presidente 58 In occasione dell’ormai consueta iniziativa assunta nell’imminenza del Natale dal Lions Club Caserta Terra di Lavoro, relativa al “Gran Concerto di Natale”, in favore della Casa Famiglia “Fondazione Ferraro”, che accoglie minori in difficoltà, insieme a tutti i soci, ho colto appieno il significato di tale impegno, per cui mi sembra doveroso qualche riflessione. La Società opulenta e violenta di oggi è afflitta da malesseri che auspicherebbero una vera e propria conversione a valori etici e, quindi, un maggiore rispetto per le persone in condizione di bisogno, una disponibilità più accentuata verso chi è vittima di ingiustizie, di soprusi, di emarginazione. Assistiamo, invece, a molti sviamenti, a tanti svuotamenti di senso… Osserviamo con dolore come spesso la sollecitudine verso chi soffre viene fraintesa e ridotta a pietismo, scadendo, così, nell’elemosina, anziché assumere, prima di tutto, valore etico e senso autentico di amorevole vicinanza; una sorta di buonismo deteriore assai lontano dal discreto ed amorevole servizio prestato ex abundatia cordis a chi versa nel bisogno materiale, psicologico o sociale. Con piena convinzione il Club organizzatore, Caserta Terra di Lavoro, insieme ai clubs Caserta Reggia, Caserta Villa Reale New Century e Maddaloni Calatia, rispetto all’abbaglio delle luci della ribalta, all’esaltazione della frivolezza, dell’apparire più che dell’essere, si è imposto l’imperativo di riscattare il vero senso e valore dell’amore del prossimo, vero antidoto all’egoismo. Lo smarrimento provocato dal consumismo, dalla frivolezza, dall’ansia del vivere narcisisticamente … (“vanitas vanitatum” direbbe Salomone) ha relegato tra le cose irrilevanti il valore dell’amore verso i propri simili che assume pieno significato quando si riconosce in ogni essere umano una persona titolare di diritti e di rispetto, quale che sia la sua condizione sociale. Anzi, è esigente il principio secondo il quale merita più attenzione chi si trova in difficoltà. Per fortuna, tra le molteplici iniziative che si svolgono a vari livelli, specialmente ad opera di associazioni di volontariato e di servizio, come quella dei Lions, possiamo registrare che è ancora vivo lo spirito del servire disinteressato a pro di chi viene a trovarsi nella disgrazia e nel bisogno. Nell’associazione dei Lions Clubs vi è una filiera di operatori che dona e si dona senza fine e confini: un esercito di volontari che provvede ad appagare esigenze a favore dei più disagiati o abbandonati. Lodevoli sono le opere a favore dell’infanzia abbandonata o diseredata ed in questo clima di autentica espressione di solidarietà e di empatia per i minori meno fortunati si è collocata, tra le tante, l’iniziativa intrapresa, per il quinto anno consecutivo, dal Lions Club Caserta Terra di Lavoro. Nell’imminenza del Natale i soci tutti si sono mobilitati spontaneamente e consapevolmente per “ una iniziativa realizzata con spirito di vera solidarietà” Lions Club Salerno Host Terzo corso di formazione all’uso del defibrillatore Dott Maurizio Santomauro Il 26 gennaio si è svolto a Salerno presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza il terzo corso di formazione al primo soccorso cardiorianimatorio con l’uso del defibrillatore. La giornata è stata interamente dedicata alle tematiche della rianimazione cardio-polmonare con l’obiettivo di formare il personale non sanitario della Guardia di Finanza per la collaborazione territoriale al primo soccorso in emergenza con il 118. Si tratta del terzo corso abilitativo sui 7 previsti nelle tre regioni del Distretto. Nei prossimi mesi si terranno altri corsi a Caserta, Avellino, Benevento e Potenza. L’iniziativa è stata siglata tra il Comandante Interregionale Gen. di Divisione Giuseppe Mango e il Direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari dell’Università Federico II Prof Massimo Chiariello. Gli eventi formativi sono stati organizzati con l’equipe di istruttori American Heart Association coordinati dal dott Maurizio Santomauro del centro Formazione della Università Federico II. Sono intervenuti il Pres. Club Salerno Host Anna Maria Della Monica, il Pres. della VII Circoscrizione Gerardo Giordano, il Coordinatore delle attività Francesco Accarino, il Past Governatore Bruno Cavaliere e il Commissario ASL di Salerno Fernando De Angelis. Al Corso hanno partecipato oltre 30 agenti della Guardia di Finanza. Perché stiamo abilitando gli agenti della Guardia di Finanza? Nella maggior parte dei casi di arresto cardiaco i tempi per rianimare sono molto brevi (10 minuti al massimo) e non sempre l’ambulanza riesce ad assicurare l’arrivo in tempi cosi stretti. Il coinvolgimento della Guardia di Finanza dei Comandi della Campania, Basilicata e Calabria servirà proprio a colmare questo problema. Infatti gli agenti abilitati al primo soccorso e all’uso del defibrillatore con la loro presenza sul territorio garantiranno nei casi di emergenza un pronto intervento sul posto in attesa dell’arrivo dell’ambulanza del sistema 118. L’arresto cardiaco improvviso è una delle principali cause di decesso nel mondo: puo’ colpire chiunque, in qualsiasi luogo e in qualunque momento e, solitamente, senza sintomi che lo precedano. Meno del 5% dei soggetti colpiti sopravvive, poiché l’intervento di primo soccorso non giunge in tempo. Effettuare una Rianimazione Cardio-Polmonare nei primissimi minuti dopo l’evento è quindi indispensabile per aumentare notevolmente le possibilità di sopravvivenza. Tutto si gioca sulla variabile tempo ed ecco perché diventano essenziali i programmi di formazione al primo soccorso da aumentare soprattutto nelle aree pubbliche, dove la presenza di persone è piu’ elevata. Tali programmi prevedono la disponibilità di defibrillatori semiautomatici esterni e la presenza di laici abilitati. Tutto questo servirà a garantire il corretto utilizzo dei defibrillatori in centri commerciali, aeroporti, aziende, centri benessere, centri sportivi, stadi e piscine. La diffusione dell’insegnamento della Rianimazione Cardio Polmonare dovrebbe avvenire anche per le scuole e gli insegnanti. Attualmente in Senato è in discussione un Disegno di legge che prevede l’ampliamento dell’utilizzo dei defibrillatori nelle strutture pubbliche e private. Sulla scia di quanto già si sta facendo negli Stati Uniti bisognerebbe insegnare anche ai familiari di cardiopatici a rischio, l’uso del defibrillatore in attesa dei soccorsi sanitari garantiti dal sistema 118. Sono quindi necessari più defibrillatori sul territorio per far fronte al rischio di arresto cardiaco improvviso, che in Europa uccide circa 700.000 persone e in Italia circa 70.000 persona all’anno. Per questo è opportuno sostenere fortemente il disegno di legge in discussione al Senato sulla diffusione dei defibrillatori. In Italia vi è un grave vuoto legislativo per quanto riguarda la defibrillazione ed il suo utilizzo mentre in altri paesi europei i defibrillato- LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Coordinatore Distrettuale 59 LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE 60 ri sono stati posizionati persino nei condomini addestrando i condomini e gli addetti di portineria. I luoghi dove dovrebbero essere obbligatori sono i mezzi di soccorso di base, i luoghi di lavoro laddove il flusso di persone è intenso ( stazioni ferroviarie, uffici postali, enti pubblici e privati, aeroporti, porti, navi, aerei, autostrade, impianti sportivi, ambulatori, centri diagnostici, farmacie, mezzi di trasporto urbani ed extraurbani). I luoghi di lavoro in Italia rappresentano oggi un settore dove alti sono i casi di morte improvvisa che superano di sette volte gli incidenti stradali e di cinquanta volte quelli dovuti all’ AIDS. Sebbene il T.U. 81/08 sulla sicurezza in ambito di lavoro non entra in merito negli strumenti da adottare per garantire la sicurezza sul posto di lavoro, è anche vero che il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire la sicurezza tutelando non solo il lavoratore ma chiunque entri in contatto con il luogo di lavoro (es. Visitatori, utenti etc). A seguito dei clamorosi ritardi legislativi oggi dobbiamo constatare che la sopravvivenza extraospedaliera in Italia è rimasta ferma a circa 20 anni fa nonostante i notevoli sforzi effettuati dal volontariato e dalle Forze dell’Ordine. I recenti casi di giovani sportivi deceduti porta a sottolineare che la sicurezza negli impianti sportivi non deve essere rivolta soltanto al semplice acquisto di un defibrillatore ma deve prevedere l’addestramento di allenatori, arbitri e dirigenti. La prematura scomparsa di Alessandro Bini, giovane calciatore 15enne deceduto circa 2 anni fa a Roma, per colpa di un rubinetto presente a bordo campo, deve far riflettere su come ancora oggi la macchina dei soccorsi non riesca a giungere sempre in tempo. Lions Club Aversa Città Normanna Torneo di burraco: raccolta fondi per Haiti Dott. Gaetano Bernardo Cerimoniere del club Domenica 25 gennaio u.s. presso l’Hotel del Sole sito ad Aversa (CE) il Lions Club “Aversa Città Normanna” in collaborazione con l’Associazione Normanna Burraco ha organizzato l’ottava edizione del torneo di burraco allo scopo di raccogliere fondi da devolvere in beneficenza. Nell’indirizzo di saluto il Presidente del lions club di Aversa, dott. Gennaro Musto, alla presenza del delegato della 12^ zona, dott. Michele Serao, e dei numerosi officer distrettuali e circoscrizionali ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile quest’iniziativa,ovvero i soci del club organizzatore ma anche i soci dei clubs che compongono la 5^circoscrizione che hanno fattivamente partecipato all’acquisto dei biglietti emessi che, totalmente venduti, hanno consentito di raggiungere un importo di circa duemila euro che andrà così all’emergenza Haiti. Infatti, i tragici eventi di Haiti hanno indotto il presidente del club a richiedere e ottenere l’autorizzazione dal Governatore di devolvere l’intero ricavato per aiutare il paese più povero d’America che lo scorso 13 gennaio è stato colpito dal terremoto di magnitudo 7,3 scala Richter che ha praticamente distrutto la capitale dell’isola caraibica, Port-au-Prince, ucciso oltre duecentomila persone e lasciandone migliaia ferite, senza tetto e viveri. Solidarietà immediata per queste sfortunate persone da parte del Lions Club International colpite dal sisma la cui forza è stata dieci volte superiore a quella del sisma verificatosi nell’aprile dell’anno scorso in Abruzzo. 61 LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Lions Club Santa Maria Capua Vetere Kermesse raccolta fondi per il restauro del campanile Dott. Gaetano Bernardo LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Cerimoniere del club 62 Seconda manifestazione di beneficenza organizzata dal Lions Club Santa Maria Capua Vetere per contribuire ai lavori di restauro del campanile della Chiesa Degli Angeli Custodi posta al corso Garibaldi della città del Foro. La Torre Campanaria, un gioiello neoclassico del settecento, venne realizzata a servizio dell’antica cappella del Conservatorio poi demolita per far posto alla zazione dell’asse viario del corso Garibaldi, appartiene alla memoria comune civica avendo accompagnato con i suoi rintocchi molteplici generazioni di sammaritani. Da tempo in precarie condizioni per il crollo di porzioni di cornicioni e di buona parte della copertura della cupola, rivestita di embrici maiolicati (piccole tegole di terracotta a forma di trapezio allungato), la struttura è stata adottata dal Lions Club cittadino guidato dall’ing. Antonio Pasquariello che, anche nel rispetto del programma distrettuale che ha sollecitato il recupero e la valorizzazione dei beni ambientali minori, ha sostenuto le spese tecniche del progetto di restauro ottenendo l’apposito nulla osta ai lavori da parte della Soprintendenza competente per gli immobili vincolati, ai sensi del vigente testo unico sui beni ambientali storici. Da tanto l’impegno dell’Associazione di servizio a contribuire, anche con un Il Progetto sostegno economico, di restauro del Campanile alla realizzazione dei lavori necessari a restituire la giusta dignità al monumento organizzando due manifestazioni per la raccolta dei fondi. Con la sponsorizzazione della “A & C Private Srl”, Società di gestione del Tifata Resort di San Prisco, e di numerosi commercianti cittadini i Lions, in uno al comitato burraco composto da Giuseppe Ferriero, Rosa De Novellis, Luisa Muto, Foto storica del Campanile Concetta Corona e Nicola Aveta, hanno organizzato due grandi tornei di burraco, il primo tenutosi ad ottobre scorso ed il secondo la penultima domenica di gennaio, ottenendo uno strepitoso successo attestato dalla partecipazione nei due eventi di circa trecento cinquanta appassionati del gioco. La nutrita adesione e la generosa disponibilità del Lions Club, che ha sostenuto tutte le spese dell’organizzazione, ha consentito una raccolta totale di fondi che consentirà di devolvere alla causa il considerevole importo di 7.000,00 euro. La somma che sarà consegnata dal Presidente dell’Associazione ing. Antonio Pasquariello al responsabile della rettoria degli Angeli Custodi, sac. prof. Salvatore Iodice, andrà ad ingrossare il fondo che i fedeli della Chiesa hanno già costituito e si aggiungeranno alle somme che l’Arcivescovo della Diocesi, mons. Bruno Schettino, ha promesso di destinare a tale meritevole causa. Lions Club Napoli Virgiliano Bando di concorso per borse di studio Art. 1 - Il Lions Club Napoli Virgiliano, con il sostegno del Distretto Lions 108YA, nell’ambito del Tema Internazionale “MOVE TO GROW”, allo scopo di incentivare l’avvio dei giovani ad attività professionali, artistiche ed artigianali, organizza e bandisce un concorso per borse di studio, intitolato “Premio Emma Sorace”, da assegnare a giovani praticanti giornalisti residenti nelle regioni della Basilicata, Calabria e Campania. Art. 2 - Il concorso è aperto a tutti i giovani studenti praticanti, di età non superiore a 30 anni, che alla data del 15 Febbraio 2010 risultino iscritti alle scuole di giornalismo nelle regioni della Basilicata, Calabria e Campania, e che non abbiano mai precedentemente esibito il lavoro in concorso del quale sono autori. Art. 3 - Il concorso prevede l’assegnazione di n° 3 (tre) borse di studio dei seguenti importi: euro 3.000,00 (tremila/00) per il 1° classificato, euro 2.000,00 (duemila/00) per il 2° classificato, euro 1.000,00 (mille/00) per il terzo classificato. Sono, inoltre, conferiti riconoscimenti ai concorrenti meritevoli, non vincitori. Art. 4 - Le borse di studio sono assegnate da una commissione esaminatrice, composta da cinque membri, dei quali tre soci Lions. Il loro giudizio è insindacabile. La commissione esaminatrice indicherà anche i nominativi dei concorrenti meritevoli non vincitori ai quali conferire un riconoscimento di merito. Art. 5 - Il concorso ha per tema “Muoversi per Crescere”. I candidati, richiamandosi al motto internazionale “Move to Grow” dovranno elaborare un articolo giornalistico su un episodio che metta in luce un’attività umana (muoversi) che ha consentito di raggiungere obiettivi o traguardi significativi (crescere). L’episodio dovrà riguardare la ricaduta positiva nella sfera materiale o spirituale di un individuo o di una comunità. Ciascun elaborato non dovrà essere più lungo di 3 (tre) cartelle pari a 90 righe e a 6.400 battute complessive. La commissione giudicatrice svolgerà i suoi lavori a Napoli e la premiazione avverrà nel corso di una cerimonia conclusiva. Ogni candidato dovrà far pervenire il proprio lavoro all’indirizzo indicato nel successivo articolo 6. Le spese postali, di viaggio, di soggiorno sono a carico esclusivo dei partecipanti. I lavori presentati non saranno restituiti al termine della manifestazione conclusiva. Art. 6 - Le domande di partecipazione, unitamente al lavoro indicato nell’articolo precedente, dovranno pervenire entro il termine del 10 Marzo 2010 alla Segreteria del “XIX premio Emma Sorace” presso la dott.ssa Clementina Mangini de Tommasis, Piazza Muzii n° 24/25, 80128 NAPOLI. Le domande, redatte in carta semplice, dovranno contenere: cognome e nome, luogo e data di nascita, domicilio, numero telefonico, codice fiscale. Alla domanda si dovrà allegare, pena l’esclusione: - Lavoro giornalistico effettuato - Scheda di partecipazione firmata con l’indicazione dell’argomento del lavoro e con informazioni riguardanti la sua realizzazione ed eventuali note aggiuntive - Curriculum personale - Dichiarazione di accettazione incondizionata delle norme del presente bando e di esclusione degli organizzatori da ogni responsabilità per reclami di qualsiasi natura da chiunque siano essi presentati. I dati personali comunicati saranno utilizzati esclusivamente per le finalità strettamente connesse e strumentali all’espletamento dei lavori della commissione giudicatrice. Art. 7 - I lavori della commissione giudicatrice si concluderanno entro il 30 Marzo 2010. L’assegnazione dei premi e dei riconoscimenti di merito saranno resi noti agli interessati entro la settimana successiva a mezzo telegramma. I premi e i riconoscimenti saranno conferiti durante una manifestazione da tenersi a Napoli durante la quale saranno presentate le opere vincitrici. Il giorno, il luogo e l’ora della manifestazione saranno tempestivamente comunicati agli interessati a mezzo di apposito invito. Art. 8 - Gli organizzatori si riservano il diritto di pubblicizzare la manifestazione senza obbligo di riconoscimento o corresponsione di diritti di alcun genere. La Responsabile del Progetto La Presidente del Club Dott.ssa Angela Roselli Sorace Dott.ssa Giulia De Vita Pisapia LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE Premio “Emma Sorace” - XIX Edizione 63 Lions Club Napoli Megaride - Stazione Zoologica “ANTON DOHRN” Borsa di studio “Paolo Brancaccio” Per onorare la memoria di Paolo Brancaccio, studente d’ingegneria la cui vita è stata tragicamente rapita alla soglia della laurea, il Lions Club Napoli “Megaride” e la Stazione Zoologica ANTON DOHRN bandiscono LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE una borsa di studio di 8.000,00 euro (ottomila euro) riservata a laureati con laurea specialistica in: Ingegneria, Chimica, Scienze Geologiche, Scienze Biologiche, Scienze Naturali, Scienze Biotecnologiche, Scienze dell’Ambiente Marino, Farmacia, Medicina e Chirurgia, Medicina Veterinaria o discipline equivalenti, che vogliano condurre ricerche nel campo delle scienze del mare, mediante un soggiorno di 2-4 mesi presso un Istituto di ricerca o un laboratorio straniero d'alta qualificazione. La borsa è riservata ai laureati presso le Università Italiane negli anni accademici 2005/2009. Le domande, in carta semplice, dovranno pervenire, improrogabilmente, alla Segreteria del Club Lions Napoli “Megaride” c/o dr. Raffaele Sodano, via Tasso n° 181/G - 80127 Napoli, entro e non oltre le ore 12 del 15 maggio 2010, tramite lettera raccomandata. La domanda dovrà avere allegato curriculum vitae, certificato di laurea, con data e votazione di tutti gli esami sostenuti, nonché indirizzo, completo di numero di telefono e indirizzo e-mail del concorrente, per una rapida comunicazione dell'esito del concorso. Inoltre, alla domanda si dovrà allegare una breve descrizione relativa allo specifico approfondimento culturale prescelto. L’Istituto ospitante e la durata del soggiorno all’estero saranno concordati dal vincitore con i membri della Commissione giudicatrice della borsa. Il vincitore dovrà usufruire della borsa entro un anno dall’assegnazione. La Commissione giudicatrice, costituita da due membri della Stazione Zoologica “A.DOHRN”, di cui uno con funzioni di Presidente, due membri del Club “Napoli Megaride” e un rappresentante della famiglia Brancaccio ,valuterà le domande in base ai seguenti criteri: voto di laurea, arco temporale in cui si è conseguita la laurea stessa , interesse e realizzabilità dell’approfondimento culturale prescelto. Un ristretto numero di candidati sarà invitato a un colloquio con la Commissione esaminatrice, a seguito del quale sarà individuato il vincitore. Il Presidente del Club Napoli“ Megaride“ (Avv. Teodoro Cicala) 64 Il Presidente della Stazione Zoologica “A. Dohrn” (Prof. Dott. Roberto Di Lauro) STAMPATI PROMOZIONALI PER LA GRANDE DISTRIBUZIONE Sede di Avellino STABILIMENTI E AMMINISTRAZIONE: 83100 AVELLINO Zona industriale Pianodardine tel. 0825.628411 - pbx - fax 0825.610244 FILIALE: 00194 ROMA Via Duchi Di Castro, 3 tel. 06.3336003 - fax 06.33213990 E-mail : [email protected] - http://www.ruggiero.it CATERINO MOTORI S.R.L. - CASERTA Viale Carlo III, 18 - Tel. 0823.327918 108 Ya Anno Sociale 2009-2010 - N. 3 Governatore Vittorio Del Vecchio Rivista del Distretto 108 YA dell’Associazione Internazionale dei Lions Clubs “Passione, Progettualità ed Azione a servizio dell’Umanità” I Governatori del Multidistretto Italy a Napoli XIV CONFERENZA D’INVERNO Gerace Calabria - Duomo Benedettino La donazione del sangue dal cordone ombellicare Testo da inserire