giornale giugno 2007

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giornale giugno 2007
Anno 1
Numero 4
[email protected]
Giugno 2007
Associazione Culturale Contrada Arboreto
InformARBORETO
PERIODICO DI INFORMAZIONE PER GLI ASSOCIATI
160 associati-31junior-23 sostenitori-5 onorari
Presidente
Riccardo D’Ettole
[email protected]
tel. 3355719677
Segreteria
Alfredo Di Cori
[email protected]
tel. 3338647110
Cassiere:
Giuseppe Arci
[email protected]
tel.3933724544
Redazione:
Angelo Donnini
[email protected]
tel.3296236852
2 Giugno Festa della Repubblica
La festa della repubblica è la festa nazionale italiana, che viene festeggiata ogni 2 giugno. E’ una delle
feste più sentite del nostro paese, nella quale si ricorda, il referendum istituzionale, tenutosi il 2 ed il
3 giugno 1946, a suffragio universale, attraverso il quale gli italiani venivano chiamati alle urne per
esprimersi su quale era la forma di governo che intendevano dare al paese dopo la caduta del fascismo.
Monarchia o Repubblica? Con una maggioranza non proprio schiacciante,(12.717.923 contro 10.719.284)
l’Italia divenne una repubblica e i monarchi di casa Savoia vennero esiliati.Nel giugno del 1948 si tenne
la prima parata militare in Via dei Fori Imperiali (Roma), per festeggiare la Repubblica. Nel 1950 la
festa fu inserita ufficialmente nel protocollo delle celebrazioni ufficiali.La cerimonia prevede la deposizione di una corona d’alloro al Milite Ignoto, all’Altare della Patria a Roma, e una parata militare alla
presenza delle più alte cariche dello Stato. Alla parata prendono parte tutte le Forze di Polizia della
Repubblica, tutte le Forze Armate ed il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Nella parata del 2005, il
presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi ordinò che partecipassero anche il Corpo di Polizia Municipale di Roma ed il personale
della Protezione civile. Partecipano a questa manifestazione anche alcune delegazioni militari della NATO e dell’unione Europea.La cerimonia prosegue fino al pomeriggio con l’apertura dei giardini del Palazzo del Quirinale, in cui si tengono le esibizioni musicali dei complessi
bandistici dell’esercito Italiano, della Marina Militare, dell’Aeronautica Militare Italianam dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia dello Stato, della Guardia di Finanza, del Corpo della Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato.Una festa magnifica, in cui ricordiamo,
come siamo a riusciti a decidere per la prima volta come volevamo noi la nostra Italia. Ricordate la parola noi, perché NOI soli possiamo
decidere, e dal 2 giugno 1946, possiamo camminare per la strada a testa alta, perché tutto quello che c’è ora, tutto quello che l’Italia è lo
abbiamo deciso noi, senza imposizioni né forzature.
Martina Donnini
S. ANTONIO DI PADOVA
Fernando Martim de Bulhões e Taveira Azevedo (Lisbona, 15 agosto 1195 - Padova, 13 giugno 1231) fu un frate
francescano portoghese, canonizzato dalla Chiesa cattolica come sant’Antonio di Padova (in port. Santo António de Lisboa) e, più recentemente, proclamato Dottore della Chiesa.Prima agostiniano a Coimbra (1210), poi
(1220) francescano, viaggiò molto vivendo prima in Portogallo quindi in Italia. Nel 1221 incontrò alla Porziuncola
San Francesco d'Assisi, che lo inviò all'eremo di Montepaolo, presso Forlì, dove iniziò la sua attività di predicatore. Professore di teologia e nello stesso tempo predicatore, combatté l'eresia catara, specialmente in Francia,
con estremo vigore e notevole successo. Fu trasferito poi a Bologna e quindi a Padova. Morì all'età di 36 anni in
odore di santità. Per la mole di miracoli attribuitagli venne canonizzato a un anno dalla morte da papa Gregorio
IX. Pio XII, che nel 1946 ha annoverato Sant'Antonio tra i Dottori della Chiesa cattolica, gli ha dato il titolo di
Doctor Evangelicus, in quanto nei suoi scritti e nelle prediche che ci sono giunte era solito sostenere le sue affermazioni con citazioni del Vangelo.La grande Basilica di Padova è dedicata a Sant'Antonio; sia la basilica che
Sant'Antonio vengono comunemente chiamati in città "Il Santo". La sua data di nascita ci è stata tramandata
dalla tradizione, e la sua festa cade il 13 giugno (giorno della sua morte); a Padova, in occasione della ricorrenza, si svolge un'imponente
celebrazione con processione.Anche ad Artena, presso il Convento dei Frati Francescani, si commemora S. Antonio di Padova, con una grande processione, la celebrazione eucaristica ed i festeggiamenti civili, di seguito riportati. Gli organizzatori della Festa sono il Comitato dei
Festeggiamenti, con a capo Padre Pasquale Veglianti ed il responsabile Antonio Vendetta, con la collaborazione di alcuni partecipanti la Confraternita di S. Antonio.Programma Festeggiamenti 10 Giugno Processione Corpus Domine,La Corrida, presso p.zza Valle Fini-15 Giugno,Serata danzante presso il campo sportivo del Convento, a cura della “Terenzio band”-16 Giugno,Santa Messa,Processione per S. Antonio,Fuochi d’artificio,Rinfresco di chiusura, presso il campo sportivo del Convento,17 Giugno-Giochi tradizionali per bambini,Torneo di Briscola,Concerto finale di “Leda Battisti”
Il comitato ringrazia tutti i partecipanti alla buona riuscita della manifestazione.Info: 06.951911 – 328. 0313402
www.arboreto.info
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Giugno 2007
L’ultima del Consiglio Direttivo…Segr. Alfredo Di Cori
Verbale di riunione del 16 maggio 2007
Oggetto: - Eventi da programmare per i prossimi mesi-Lavori sede-Corso computer
In data odierna si riunisce il Consiglio Direttivo per discutere gli argomenti in oggetto.Il Segretario riassume brevemente i contenuti trattati nella precedente
riunione per rendere edotti i Consiglieri assenti. Per quanto riguarda il progetto proposto per un sabato pomeriggio del mese di giugno p.v., già approvato dal
consiglio, si decide di fissare la data per il giorno 30 giugno. Il programma viene confermato come già discusso nella precedente riunione. Per l’appuntamento
con i “go kart” si decide di cogliere le giuste condizioni e riproporlo per il mese di luglio; mentre per la gara di pesca si è optato, vista anche l’assenza del
Consigliere responsabile della proposta, di tornarne a discutere nelle prossime riunioni ed eventualmente riproporla per il mese di settembre.Il Consiglio Direttivo, comprovata la qualità ed il giusto costo, decide di dotarsi di altri due gazebi uguali a quello appena acquistato dando mandato al Segretario per
l’immediato approvvigionamento. Il secondo argomento discusso riguarda i lavori della sede. Viene chiesto al Consigliere Lanna di fissare una data per poter
continuare i lavori. Dopo aver valutato le date possibili e la disponibilità dei presenti, si decide di organizzare una giornata di lavoro per il 2 giugno. In
quell’occasione, in base alla presenza dei Consiglieri, si procederà a redigere l’inventario dei beni dell’Associazione, a dare la giusta sistemazione ai tanti vestiti di carnevale ed a fare manutenzione del manto verde attorno alla sede ed ai locali utilizzati. Prima di passare a dibattere l’ultimo argomento della riunione
riguardante il nuovo corso di computer, viene stilata la lista dei materiali e delle attrezzature necessari allo svolgimento dei suddetti lavori. Viene fissata la
data del 21 maggio come giorno di inizio del nuovo corso di computer.Il Segretario provvederà ad avvisare, già da domani, gli interessati.
Non presenti alla riunione i Consiglieri:Ciavaldini,Fiorentini,Mattozzi,Mastrangeli,Elingiusti.
Presenti otto Consiglieri su tredici.Riunione validamente costituita.
Un viaggio tra le Associazioni… Angelo Donnini
Continuiamo a parlare di teatro...
L'associazione culturale Siamo Sempre Noi, gli amici del teatro. Comunemente chiamati “SIMO SEMPRE NU DE MAIOTINI” Tra amicizia.sogni. e
TEATRO.
L'associazione culturale, Siamo Sempre Noi, gli amici del teatro, comunemente chiamati, Simo Sempre Nu de Maiotini, nasce nel lontano settembre del 1997,
quando un gruppo di amici "quattordicenni appena" (trulli Daniele, Acciarito Cristian,Pecorari Daniele, Palone Luciano, De Angelis Alessandro) grazie al dopo
cresima,organizzato dalla parrocchia di S.Stefano (Don Paolo) decisero insieme al catechista(Daniele Di Cori ed in seguito Massimiliano Lattanzi) di intraprendere il cammino della recitazione amatoriale.Questo cammino amatoriale, è diventato nel corso dei dieci anni sempre più un amore,non solo verso il teatro, che
è la forma che ci coinvolge e affascina, ma verso di noi. Ci ha fatto crescere nel segno dell'amicizia, della solidarietà umana, nel segno della gioia, della grazia,
della leggerezza e soprattutto nell'esistere la nostra vita, ci ha legati così forte che se non ci fossimo riuniti quel lunedì 12 settembre del 1997, sicuramente
oggi non eravamo un gruppo di amici. Come tutti gli adolescenti, allora e tutt'oggi, abbiamo i nostri alti e bassi, qualcuno ci ha abbandonato, qualcuno si è aggregato, oggi litighiamo, domani facciamo la pace, ma alla fine l'amicizia è la nostra vera passione.Abbiamo organizzato e realizzato quindici spettacoli teatrali,
partendo con un pubblico di cinquanta persone ( quasi tutti parenti)e arrivando ad oggi con l'ultimo spettacolo realizzato a Dicembre 2006 con un pubblico di
milleduecento persone circa e non è il massimo, il vero record dei record che sicuramente resterà nei nostri cuori l'abbiamo ottenuto tre anni fa con uno spettacolo intitolato Stella Mè: <<cinque serate e milleseicento persone>>. La nostra associazione svolge, Attività di animazione teatrale e musicale; spettacoli teatrali, musicali, fotografici e cinematografici;Attività di ricerca,di documentazione e sperimentazione concernente il teatro e la musica ed eventuale organizzazione di seminari, tavole rotonde, mostre, ecc.. Affianca Enti ed Istituzioni che operano nel campo culturale, artistico e turistico, proponendo iniziative che
contribuiscano allo sviluppo delle attività e della cultura; Aderisce e/o mantiene rapporti con organizzazioni nazionali e/o internazionali che hanno per scopo la
diffusione e la promozione della cultura teatrale, musicale,fotografica, video e cinematografica;Qualunque altra attività che promuova tutte le attitudini artistiche di ogni singolo individuo. L'associazione ha organizzato in oltre un corso teatrale amatoriale che inizierà a settembre 2007 sotto i locali della chiesa di
Maiotini, con lo scopo di valorizzare il dialetto Artenese, gli usi i costumi e le tradizioni del nostro popolo. Inizialmente solo per ragazzi dai 14 ai 18 anni per
sperimentare l'amore e la passione che si può ricavare nella semplicità assoluta, in seguito sarà aperto a tutti. Nel corso dei dieci anni di attività amatoriale,
grazie alla continua partecipazione del pubblico che ringraziamo tantissimo poiché se non ci fosse non avremmo mai potuto acquistare il service luci e audio, la
spesa più grande che abbiamo affrontato e la più utile sotto tutti i punti di vista.Adesso stiamo lavorando su un grande spettacolo teatrale che metteremo in
scena sicuramente a Dicembre 2007. E' uno spettacolo che aspettavamo da tanto e che per fortuna grazie alla nostra piccola esperienza amatoriale adesso
possiamo affrontare.Ringraziamo tutti coloro che ci sono stati vicini fino ad' ora, l'associazione Arboreto che tutti gli anni ci segue in massa, siamo contentissimi e orgogliosi di avere come "amica" quest'importante associazione, il pubblico che ci fa sentire pienamente partecipi alla cultura del nostro paese, Sabrina
Acciarito la sorellona dell'associazione perché mette a disposizione la sua casa per le prove ed in fine il ringraziamento che ormai è il finale di ogni spettacolo
che faccio come se fosse da copione:<< Ringrazio il nostro paese, l'Italia e la sua democrazia perchè ci fa essere e sentire liberi di esprimere e professare la
nostra passione, la pace affinché avvolga tutti popoli e Dio perché mi ha fatto nascere amico di tutti i membri dell'associazione culturale SIMO SEMPRE NU
DE MAIOTINI i quali ogni anno mi permettono di esprimere sottoforma di teatro le mie idee che sono il mio divertimento il loro divertimento e il divertimento del pubblico.>> Ecco tutti i membri dell'associazione :Trulli Daniele
(presidente ),Talone Lombardo, Martini Andrea,Palone Luciano(segretario),Talone
Walter ,Fiorini Emanuela. De Angelis Alessandro(vice p.),Spaziani Cristina ,Pecorari Daniele(cassiere),De Santis Argene, Acciarito Sabrina ,Pecorari Oreste,Acciarito Cristian, Ciafrei Natale.Chiunque volesse partecipare o iscriversi alla nostra associazione dando un aiuto nell'organizzazione delle rappresentazioni può rivolgersi ai seguenti recapiti:3384121058 od all'indirizzo di posta elettronica [email protected] a tutti vi aspettiamo come sempre numerosi a Dicembre.
Trulli Daniele
Un po’ di Poesia…
di Alfredo Di Cori
Vorrei sapere come fermare il tempo,
per tentare di recuperare tutto quello perso standoti lontano.
Se fossi una stella verrei a prenderti
Per portarti sotto braccio intorno all’universo,
a guardare il mondo in tutta la sua bellezza
cercando un angolo buio da illuminare.
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InformARBORETO
PORTArboreto…
...Festa del 1° Maggio...
il mercatino del nuovo e usato
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Tanti auguri di...Buon
Egidi Edoardo
Di Cori Massimo
Vitelli Armando
Onofri Massimo
Ciafrei Roberto
Talone Lombardo
Compleanno a…
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Per la seconda volta consecutiva, anche quest’anno abbiamo
festeggiato il giorno dedicato ai lavoratori. Si perché eravamo altre ottanta soci, che nonostante il tempo fosse piuttosto plumbeo e piovigginoso, si sono ritrovati insieme nella
sala G. Cocchi del Convento. Impeccabile è stato il pranzo
gestito ed organizzato dalla maggior parte del Consiglio
Direttivo, come l’intrattenimento pomeridiano. Infatti si
sono tenuti ben quattro tornei consecutivi, la briscola ed il
biliardino per gli adulti, e la play station e il biliardino per i
ragazzi. Il tutto è stato condito da buona musica, karaoke e
sano divertimento. Per la cronaca hanno vinto il torneo di
biliardino adulti la coppia Luciano Lanna detto “mazzetta” e
Nunzio Caratelli “l’elettrico del comune”, il biliardino junior
da Barbara De Angelis e Matteo D’Ettole, il torneo di play
station è stato vinto da Matteo D’Ettole, ed infine la briscola è stata aggiudicata dalla infallibile coppia Massimo Di Cori
detto “lupo e Riccardo D’Ettole il “presidente”. A proposito
in premio c’erano dei prosciutti messi in palio dal C.D. Ancora
una volta l’Arboreto ha inserito nell’albo delle attività una
giornata da ricordare, si perché ancora una volta abbiamo
dimostrato di essere. ………uniti nella cultura……….. …
Riccardo D’Ettole
www.arboreto.info
Angolo della
post@...
...A tavola…
Giugno 2007
E ancora una volta complimenti per la festa del primo maggio. E' stato un successo come tutte
le cose che organizzate. Un grande applauso alle cuoche e a tutte le signore che hanno portato i
dolci ( tutti squisiti). Continuate cosi'. Siete talmente bravi nell'organizzazione che e' un vero
piacere partecipare alle vostre iniziative. Perche' non organizzare serate estive (tipo due volte
al mese) magari senza l'impegno della cena da parte vostra, ma semplicemente per il piacere di
stare in allegria con chi ha voglia di compagnia? Fare un dolce o portare una bibita non pesa a
nessuno,ma
stare
insieme
fa
bene
allo
spirito
di
tutta
l'associazione.
Augusto e simona.
Simona Di Cori
Dolce ai Pinoli
Ingredienti:4 rossi ( albumi montati a neve) + 2 uova intere,200 gr. di zucchero,2 etti di farina,1 bicchierino di liquore strega,150 gr. di
burro,Una bustina di lievito,Un etto di pinoli. Procedimento:Sbattere 4 rossi più 2 uova intere con lo zucchero. Aggiungere il liquore, il
burro liquefatto, la farina mescolata con il lievito e per ultimo gli albumi montati a neve. Versare il composto in una teglia precedentemente
imburrata e infarinata, cospargere di pinoli e infornare a 180° per 30 min.Se si vuole utilizzare come base per torte non cospargere di
pinoli.
IL GIRASOLEGIRASOLE-PIANTE E FIORI
Di Bonanni Cristina
Via del Convento Piazzale del Cimitero –ArtenaArtenaP.I.07322981007 Tel.3475260380Tel.3475260380-1
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InformARBORETO
Giugno 2007
...Le prossime attività…
“L’antica Roma pedalando sulla Via Appia Antica”
“10
giugno 2007”
Descrizione: Passeggiata in bicicletta da Via di Fioranello (aeroporto di Ciampino) fino alla Tomba di Cecilia Metella, percorrendo la Via
più antica d’Italia, l’APPIA ANTICA.
Programma:
ore 8,30 Partenza con auto proprie ed un furgone (per le biciclette) da Largo S. Egidio.
ore 9,30 Arrivo a Via di Fioranello sistemazione delle bici e partenza per la Via Appia Antica che di Domenica è chiusa al traffico.
ore 12,00 Arrivo alla Tomba di Cecilia Metella dopo aver sostato e visitato i monumenti sulla via.
ore 13,00 Pranzo al sacco sui prati a proprio carico.
ore 15,00 Percorrendo sempre la Via Appia Antica in direzione delle macchine.
ore 17,00 Partenza per Artena con arrivo previsto per le ore 18,30.
Eventuale cena insieme con una pizza da Sestilia.
Costo: contributo di € 2,00 per trasporto bicicletta
Prenotazione: aperta a tutti i soci rivolgersi ai recapiti dell’Associazione.
POESIE...
CURIOSITA’...
RICETTE...
30 Giugno 2007 Sala Padre Ginepro Cocchi-Convento Francescano
Pomeriggio con tornei di calcio balilla e freccette
Serata a base di:pizza,birra e cinema
La manifestazione sarà allietata da Musica e Balli
Ore 15,00 : inizio tornei
Ore 18,00 : inizio di balli e musica
Ore 19,00 : premiazione vincitori tornei
Ore 20,00 : pizza al taglio e birra
Ore 21,00 : …ultimo spettacolo…proiezione di un film.
Iscrizioni entro giovedì 21 giugno
Costo dell’iscrizione a torneo:
€ 5,00 adulti
€2,00 bambini al di sotto di 12 anni
Costo per pizza e film:
€ 5,00 adulti
Gratis bambini al di sotto di 4 anni
€ 3,00 fino a 10 anni
Per informazioni e prenotazioni contattare i recapiti dell’Associazione
VENDI O COMPRI...
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USA IL GIORNALE DELL’ASSOCIAZIONE
INFORMARBORETO
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3296236852
Curiosità...di Maurizio Fiorentini
La bandiera italiana è formata tre bande verticali di pari dimensioni: la prima (vicino all'asta) di colore verde, la seconda (centrale)
di colore bianco, la terza (finale) di colore rosso.Come altre bandiere, anche l'italiana si ispira alla bandiera francese introdotta con la
rivoluzione del 1789. Il primo tricolore italiano appare il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia come bandiera della Repubblica cispadana. Dopo il
Congresso di Vienna e la Restaurazione il tricolore rimase come simbolo di libertà e venne utilizzato nei moti rivoluzionari del 1831 e del
1848. Nello stesso anno, con l'annuncio della Prima guerra d'indipendenza.Colore nazionale Template:Azzurro L'azzurro è il colore nazionale dell'Italia. Esso rappresenta l'intera nazione parallelamente alla bandiera italiana in eventi militari, istituzionali, politici e sportivi (è
il colore della maglia delle rappresentative sportive nazionali). Esso deriva originariamente dal blu dei Savoia ma successivamente è diventato semplicemente un simbolo patrio, adottato storicamente anche nello stendardo del Presidente della Repubblica.
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Giugno 2007
Un po’ di storia...da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Colosseo...
Il Colosseo, originariamente conosciuto come Anfiteatro Flavio o semplicemente come Amphitheatrum, è il più famoso anfiteatro
romano, ed è situato nel centro della città di Roma. In grado di contenere fino a 50.000 spettatori, era il più grande e importante
anfiteatro dell'epoca imperiale. Veniva usato per gli spettacoli gladiatòri e altre manifestazioni pubbliche (spettacoli di caccia, rievocazioni di battaglie famose, e drammi basati sulla mitologia classica).Edificato in un'area al limite orientale del Foro Romano, la sua costruzione fu iniziata fra il 70 e il 72 sotto l'imperatore Vespasiano, e conclusa nell'80 sotto Tito, con ulteriori modifiche apportate
durante il regno di Domiziano. Non più in uso dopo il VI secolo, l'enorme struttura venne variamente riutilizzata nei secoli, anche come
cava di materiale. Oggi è un simbolo della città e una delle sue maggiori attrazioni turistiche, essendo uno degli esempi meglio conservati dell'architettura romana.L'edificio forma un'ellisse di 527 m di circonferenza, con assi che misurano 188 m per 156 m. L'arena
all'interno misura 86 m per 54 m, con una superficie di 3.357 m². L'altezza attuale raggiunge i 48,5 m, ma originariamente arrivava ai
52 m.La sua costruzione iniziò nel 72 sotto l'imperatore Vespasiano, della dinastia dei Flavi. I lavori vennero probabilmente finanziati,
come altre opere pubbliche del periodo, con il bottino della conquista di Gerusalemme, avvenuta nel 70.L'edificio venne inaugurato dal
figlio e successore di Vespasiano, Tito, nell'80. Poco dopo, il secondo figlio di Vespasiano, l'imperatore Domiziano, operò importanti
modifiche e realizzò i sotterranei dell'arena: dopo il completamento dei lavori non fu più possibile tenere nell'anfiteatro delle "naumachie" (rappresentazioni di battaglie navali), che
invece le fonti riportano per l'epoca precedente.L'edificazione avvenne nell'area occupata dai giardini della Domus Aurea di Nerone, costruita dopo il grande incendio di Roma del 64.
L'operazione servì alla restituzione ad uso pubblico degli spazi cittadini privatizzati da Nerone. Nel punto in cui sorse l'edificio si trovava un laghetto (lo stagnum citato dal poeta Marziale).Contemporaneamente all'anfiteatro vennero costruiti alcuni edifici di servizio per i giochi: i ludi (caserme e luoghi di allenamento per i gladiatori, di cui conosciamo il Magnus, il
Gallicus, il Matutinus e il Dacicus), la caserma del distaccamento dei marinai della flotta di Miseno adibiti alla manovra del velarium (Castra Misenatium), il Summum Choragium e gli
Armamentaria (depositi delle armi e delle attrezzature), il Sanatorium (luogo di cura per le ferite dei combattimenti) e lo Spoliarum o spogliatoio. Origini dell'attuale nome Nelle vicinanze era presente una statua colossale di Nerone, dal quale la leggenda vuole che derivi il nome Colosseo. Dopo l'uccisione di questo imperatore la statua venne rimodellata per raffigurare
Sol Invictus, il dio Sole, aggiungendo l'appropriata corona solare. Il Colosso venne quindi spostato dalla sua originale collocazione per far posto al tempio di Venere e Roma sotto Adriano.
Il sito del basamento della statua colossale dopo lo spostamento è attualmente segnato da un moderno basamento in tufo.Facciata esterna La facciata esterna si articola in quattro
ordini: i tre inferiori con 80 arcate su pilastri, ai quali si addossano semicolonne su piedistalli, mentre il quarto è costituito da una parete piena, scompartita da lesene in corrispondenza
dei pilastri delle arcate. Nei tratti di parete tra le lesene si aprono 40 piccole finestre quadrangolari, una ogni due riquadri, e immediatamente sopra il livello delle finestre vi sono collocate tre mensole sporgenti per ogni riquadro, nelle quali erano alloggiati i pali di legno che venivano utilizzati per aprire e chiudere il velarium, il telo di copertura che riparava gli spettatori, manovrato da un distaccamento di marinai della flotta di Miseno.Le semicolonne e le lesene dei quattro ordini hanno a partire dal basso capitelli tuscanici, ionici, corinzi e corinzi a
foglie lisce. I primi tre ordini ripetono la medesima successione visibile sulla facciata esterna del teatro di Marcello.Il Colosseo era circondato da un'area di rispetto pavimentata in
travertino e delimitata da cippi (alcuni ancora al loro posto sul lato verso il Celio). Cavea e accessi per il pubblico All'interno la càvea con i gradini per i posti degli spettatori era suddivisa
in cinque settori orizzontali (maeniana), riservati a categorie diverse di pubblico, il cui grado decresceva con l'aumentare dell'altezza: il settore inferiore, riservato ai senatori e alle loro
famiglie, aveva gradini ampi e bassi che ospitavano seggi di legno (subsellia); seguivano il maenianum primum, con otto gradini di marmo, il maenianum secundum, suddiviso in imum
(inferiore) e summum (superiore), ancora con gradini in marmo, e infine il maenianum summum, con circa undici gradini lignei all'interno del portico che coronava la cavea (porticus in
summa cavea): i resti architettonici di quest'ultimo appartengono ai rifacimenti di epoca severiana o di Gordiano III. Un settore di posti nella parte più alta, considerato il peggiore, era
riservato alle donne, alle quali, da Augusto in poi, fu sempre vietato di mescolarsi ad altri spettatori.I diversi settori erano separati da alti podi (precinctio), nei quali si aprivano le porte
di accesso (vomitoria), protetti da transenne in marmo (risalenti ai restauri del II secolo). Sui gradini sono spesso incise le indicazioni dei posti e sulla balaustra del podio venivano iscritti i nomi dei senatori a cui i posti inferiori erano riservati.Gli spettatori raggiungevano il loro posto entrando dalle arcate loro riservate. Ciascuna delle 74 arcate per il pubblico era
contraddistinta da un numerale, inciso sulla chiave di volta, per consentire agli spettatori di raggiungere rapidamente il proprio posto.Le due arcate in corrispondenza degli assi minori,
precedute esternamente da un avancorpo, erano riservate agli alti personaggi ospitati nei due palchi oggi scomparsi. Immettono ciascuna in un ampio settore comprendente tre cunei,
scompartito da pilastri. Il percorso aveva le pareti rivestite in marmo e presentava una decorazione a stucco sulla volta, ancora quella originale di epoca flavia. Il palco meridionale, che
ospitava l'imperatore, aveva anche un altro accesso più diretto, attraverso un criptoportico che dava direttamente all'esterno.Dodici arcate erano riservate ai Senatori e immettevano in
corridoi che raggiungevano l'anello più interno: da qui con una breve scala si raggiungeva ill settore inferiore della cavea. Anche questi passaggi erano rivestiti di marmo.Le altre arcate
davano accesso alle numerose scale a una o due rampe che portavano ai settori superiori. Le pareti erano qui rivestite di intonaco, anche sulle volte.L'arena presentava una pavimentazione parte in muratura e parte in legno, e veniva ricoperta da sabbia, costantemente pulita, per assorbire il sangue delle uccisioni.Sotto l'arena erano stati realizzati ambienti di servizio,
articolati in un ampio passaggio centrale lungo l'asse maggiore e in dodici corridoi curvilinei, disposti simmetricamente sui due lati. Qui si trovavano i montacarichi che permettevano di
far salire nell'arena i macchinari o gli animali impiegati nei giochi e che, in numero di 80, si distribuivano su quattro dei corridoi: i resti attualmente conservati si riferiscono ad un rifacimento di III o IV secolo.Le strutture di servizio erano fornite di ingressi separati:gallerie sotterranee all'estremità dell'asse principale davano accesso al passaggio centrale sotto
l'arena, ed erano utilizzate per l'ingresso di animali e macchinari;le due arcate sull'asse maggiore davano direttamente nell'arena ed erano destinate all'ingresso dei protagonisti dei
giochi, gladiatori ed animali troppo pesanti per essere sollevati dai sotterranei,l'arena era accessibile per gli inservienti anche da passaggi aperti nella galleria di servizio che le correva
intorno sotto il podio del settore inferiore della cavea. Alla galleria si arrivava dall'anello più interno, lo stesso che utilizzavano i Senatori per raggiungere i propri posti.L'edificio poggia
su una piattaforma in travertino sopraelevata rispetto all'area circostante. Le fondazioni sono costituite da una grande platea in cementizio di circa 13 m di spessore, foderata all'esterno da un muro in laterizio. La struttura portante è costituita da pilastri in blocchi di travertino, collegati da perni: dopo l'abbandono dell'edificio si cercarono questi elementi metallici
per fonderli e riutilizzarli, scavando i blocchi in corrispondenza dei giunti: a questa attività si devono i numerosi fori ben visibili sulla facciata esterna. I pilastri erano collegati da setti
murari in blocchi di tufo nell'ordine inferiore e in laterizio superiormente.Un complesso sistema di adduzione e smaltimento idrico consentiva la manutenzione dell'edificio e alimentava le
fontane poste nella cavea per gli spettatori.Il Colosseo ospitava i giochi dell'anfiteatro, che comprendevano: lotte tra animali (venationes), l'uccisione di condannati da parte di animali
feroci o altri tipi di esecuzioni (noxii), e i combattimenti tra gladiatori (munera).Per l'inaugurazione dell'edificio, l'imperatore Tito diede dei giochi che durarono tre mesi, durante i quali
morirono circa 2.000 gladiatori e circa 9.000 animali. Per celebrare il trionfo di Traiano sui Daci vi combatterono 10.000 gladiatori.Gli ultimi combattimenti gladiatori sono testimoniati
nel 437, ma l'anfiteatro fu ancora utilizzato per le venationes (uccisione di animali) fino al regno di Teodorico il Grande: le ultime vennero organizzate nel 519, in occasione del consolato
di Eutarico (genero di Teodorico), e nel 523, per il consolato di Anicio Massimo.Iscrizione di papa Pio IX del 1852 che ricorda restauri eseguiti sul lato verso l'Esquilino.Un primo intervento di restauro si ebbe sotto Antonino Pio. Un incendio nel 217 fece crollare le strutture superiori e, dopo i lavori di restauro di Eliogabalo e Alessandro Severo, l'edificio venne riaperto nel 222, non completato. I restauri furono completati sotto Gordiano III. Altri danni per opera di incendi si ebbero nel 250 o 252 e nel 320.Dopo il sacco di Alarico del 410 sul
podio che circondava l'arena venne incisa un'iscrizione in onore dell'imperatore Onorio, forse in seguito a restauri. L'iscrizione venne successivamente cancellata e riscritta per ricordare grandi lavori di restauro dopo un terremoto nel 442, ad opera dei prefetti urbani Flavio Synesio Gennadio Paolo e Rufio Cecina Felice
Lampadio. Altri restauri si ebbero ancora nel 470 (il console Messio Febo Severo). I restauri continuarono anche dopo la caduta dell'impero: dopo un terremoto nel 484 o nel 508 il prefetto urbano Decio Mario Venanzio Basilio effettuò i restauri a sue spese.Dopo l'abbandono fu adibito nel VI secolo ad area di sepoltura e poco dopo venne utilizzato per scopi abitativi. Nel XIII secolo fu occupato da un
palazzo dei Frangipane. successivamente demolito, ma continuò ad essere occupato da abitazioni. I blocchi di travertino furono sistematicamente asportati nel XV e XVI secolo per essere riutilizzati in nuove costruzioni, e blocchi caduti a terra furono ancora utilizzati nel
1634 per la costruzione di palazzo Barberini e nel 1703 per il porto di Ripetta. Una famosa descrizione di questo "saccheggio" sta nel
detto Quod non fecerunt Barbari, fecerunt Barberini ("Ciò che non fecero i barbari, fecero i Barberini").Nel corso del giubileo del 1675
assunse il carattere di luogo sacro in memoria dei molti martiri cristiani qui condannati al supplizio e nel 1744 papa Benedetto XIV vi
fece costruire le 15 edicole della via crucis.In seguito ai dissesti strutturali si ebbero i primi restauri: speroni a sostegno delle estremità rimaste in piedi della facciata furono costruiti nel 1807 ad opera di Raffaele Stern e nel 1826 da Giuseppe Valadier, che ricompose
nella nuova opera parte delle strutture già crollate. Altri restauri nell'interno si ebbero tra il 1831 e il 1846. Contemporaneamente si
iniziò a liberare il monumento dall'interro con gli scavi diretti da Carlo Fea nel 1811 e 1812 e con quelli di Pietro Rosa (1874-1875). Nel
1938 e 1939 furono completamente scavate le strutture sotterranee dell'arena, in parte alterate dalle ricostruzioni.
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