PercorsoProd.scritta zappaterra - Istituto comprensivo di Monte San

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PercorsoProd.scritta zappaterra - Istituto comprensivo di Monte San
2° INCONTRO: La produzione scritta
PERCORSO: DALLA COMPRENSIONE DI ALCUNE TECNICHE NARRATIVE ALLA
PRODUZIONE DI TESTI SCRITTI CHE PREVEDANO L'APPLICAZIONE DELLE
MEDESIME TECNICHE.
1. Spiegazione: l’ordine temporale nella narrazione (Fabula e intreccio)
Avrai notato che una caratteristica di alcuni testi (in particolare fiabe e favole) è presentare i fatti in
successione cronologica. Tale sviluppo (fabula) presenta gli eventi in successione secondo l’ordine
in cui accadono, seguendo uno schema che prevede un inizio (antefatto), una parte centrale e una
conclusione. Si tratta della struttura cronologicamente più facile da seguire; forse per questo è tipica
di fiabe e favole che vanno narrate ai bambini e quindi devono essere facilmente comprensibili e
snelle da seguire nell’ordine temporale. Se però chi scrive (o rappresenta con immagini, ad esempio
film) rovescia l’ordine della narrazione, si parla di intreccio poiché, pur rimanendo la medesima
storia, si può iniziare dalla fine della vicenda (totale rovesciamento), si può iniziare dal centro “in
medias res” (alterazione parziale con uno o più flash-back) o procedere seguendo l’avvicendarsi
dei pensieri nella mente dei personaggi (casualità). Se si utilizza il sistema dell’intreccio,
l’importante è mantenere la coerenza del testo, cioè quei legami che permettono di capire la
successione temporale inversa, soprattutto attraverso l’uso dei nessi spazio-tempo, il mutamento
delle forme verbali, e alcune parole-spia (che fanno capire che chi scrive conosce già l’esito della
vicenda).
Esempio di testo in cui i fatti narrati sono presentati in ordine cronologico (fabula)
UNA COPPIA DI PASSERI
Per qualche tempo ho avuto con me in cella due passeri che un recluso giunto alla fine della sua
segregazione mi aveva regalato. Al maschio, selvaggio e scontroso, lasciai che ricrescessero le ali
che il padrone precedentemente gli aveva spuntate, e che se ne volasse via. La femmina invece era
gentile, affettuosa, credo un po’ innamorata di me. Quando, dopo aver mangiato e passeggiato su e
giù per la cella, mi mettevo a leggere seduto sul paglione semiarrotolato ed appoggiato al muro, con
il cuscino dietro la schiena, lei veniva a volo ad accovacciarsi nel cavo del gomito sinistro e restava
lì, socchiudendo estatica gli occhi, oppure guardando ora me ora il libro che leggevo, o becchettava
dolcemente il dito che le porgevo. Finché un giorno, nella sua amorosa impazienza, andò ad
attendermi accovacciata fra cuscino e materasso, e solo quando nel mezzo della lettura, mi accorsi
della sua assenza, mi resi conto di averla soffocata. Ne soffrii come di un delitto.
(A. Spinelli)
Lo stesso testo presentato con un ordine rovesciato
Ero addolorato perché involontariamente avevo soffocato un affettuoso piccolo passero femmina,
che era solito farmi compagnia nella vita in cella. Il passero maschio, invece, scontroso e selvaggio,
lo avevo lasciato volare via una volta che gli erano ricresciute le ali, tagliate dal padrone precedente.
Infatti, entrambi i due animali mi erano stati regalati da un altro recluso giunto ormai al termine
della propria segregazione.
2. Individuazione delle tecniche narrative spiegate all'interno dei racconti appartenenti ai
generi letterari affrontati: il RACCONTO DI FANTASIA e il RACCONTO DI FANTASMI
(Ghost story).
Esempio di incipit di una narrazione fantastica che comincia “in medias res”.
- INCIPIT del romanzo “Skellig”
“Lo trovai nel garage un sabato pomeriggio, il giorno dopo che ci eravamo trasferiti in Falconer
Road. L'inverno stava finendo. Mamma aveva detto che ci saremmo trasferiti in tempo per la
primavera. Non c'era nessun altro. Solo io. Gli altri erano in casa col Dottor Morte, in pensiero per
la bambina.
Era disteso al buio dietro le casse, nella polvere e nella sporcizia. Era come se fosse lì da sempre.
Era lurido, pallido e secco e credevo che fosse morto. Mi sbagliavo di grosso. Presto avrei
cominciato a vedere la verità, che al mondo non c'era mai stato un altro essere come lui.”
- Esempio di racconto di fantasmi in cui la narrazione procede in ordine cronologico: “La
mendicante di Locarno” di H. Von Kleist
- Esempio di racconto di fantasmi in cui è presente un significativo flashback: “Il fantasma
innamorato” di J. K. Jerome
3. Esercizi vari di scrittura creativa:
- scrittura collettiva di una breve ghost story in cui fabula e intreccio coincidono.
- rielaborazione a coppie della stessa ghost story: riscrittura con rovesciamento dell'ordine
cronologico.
- rielaborazione individuale della stessa ghost story: cambiamento del finale.
- inserimento di un flashback in racconto dato (esercizio individuale o a coppie).
- inserimento di un'anticipazione in un racconto dato (esercizio individuale o a coppie).
- proseguire con coerenza un incipit dato.
- scambiare a sorpresa quanto scritto (incipit) con il compagno e proseguire la narrazione con
coerenza.
Esempio di scrittura collettiva: un breve racconto di fantasmi in cui fabula e
intreccio coincidono.
IL GOAL DECISIVO
Eravamo in parità. Stavo per segnare il goal decisivo quando, a causa dell'erba
bagnata, scivolai e la palla, anziché finire in porta, colpì violentemente la
finestra dell'aula di 2A, mandando in frantumi il vetro. Mi feci coraggio e decisi
di recuperare la palla: girai la maniglia facendo attenzione a non tagliarmi. Vidi
la palla e la raccolsi ma, mentre rialzavo lo sguardo, notai un'ombra passare
velocemente nel corridoio. Incuriosito, mi affacciai alla porta per capire chi
fosse. In quel momento un soffio gelido mi tolse il fiato e mi paralizzò. In fondo
al corridoio intravidi un uomo e in lui riconobbi le sembianze del professor
Capena, morto vent'anni prima in un misterioso incidente a scuola. Il suo
ritratto campeggiava nell'atrio e da sempre il suo sguardo autoritario mi
inquietava. Forse il suo spirito aleggiava nell'edificio?
- Ritenta il goal decisivo domani! - mi disse e poi scomparve.
(Classe 2A- Scuola sec. I grado- I. C. Monte S. Pietro)
Rielabora il testo rovesciando l’ordine degli eventi narrati.