ordine del giorno III^ commissione salvaguardia varietà locali
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ordine del giorno III^ commissione salvaguardia varietà locali
Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 4 del 21.01.2010 pagina 1 di 8 Prot. n. 25893 / 01.02.05.10 OGGETTO: Ordine del giorno presentato dalla III^ commissione consiliare permanente “Attività produttive e servizi” sulla salvaguardia delle varietà locali. Presidente: Giuseppe Alpini Segretario Generale: Gabriele Chianucci Dei componenti 1) VASAI Roberto 2) ALPINI Giuseppe 3) BEONI Letizia 4) BONCOMPAGNI Sara 5) CAMAITI Maria Pia 6) CANTELLI Mauro 7) CAPPETTI Simonetta 8) CARBONAI Carlo 9) CIVITELLI Oreste 10) DEL BOLGIA Michele 11) GRIGIOTTI Rachele 12) LANDUCCI Alessandra 13) LUCACCI Francesco 14) MANCINI Stefania 15) MANSUETO Martina 16) MARINI Cristiano 17) MARZI Riccardo 18) MAZZONI Vittorio 19) MENCHIARI Valerio 20) MENCHINI Ivo Francesco 21) NICOTRA Alfio 22) PACIFICI Massimo 23) PALAZZO Simon Pietro 24) PELLEGRINI Simone 25) PUOPOLO Lorenzo 26) ROSSI Pier Luigi 27) SANTUCCI Alberto 28) TANTI Lucia 29) VANNI Michelangelo 30) VANNINI Armando 31) ZUCCHINI Pietro Sono assenti: Beoni, Civitelli, Marzi, Menchini, Rossi e Vannini Servizio: Affari Generali Relatore: presidente Giuseppe Alpini Allegati: si Uffici interessati: Pres-AR Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 4 del 21.01.2010 pagina 2 di 8 Il presidente del consiglio provinciale Giuseppe Alpini dà la parola alla consigliera Sara Boncompagni (capogruppo Italia dei Valori), che, nella sua qualità di presidente della III^ commissione consiliare permanente “Attività produttive e servizi”, illustra l’ordine del giorno redatto dalla commissione sulla salvaguardia della varietà locali. Nel corso della relazione introduttiva esce dall’aula il consigliere Vannini. Dopo l’illustrazione dell’argomento il presidente del consiglio dichiara aperto il dibattito. Intervengono i consiglieri Alfio Nicotra (capogruppo Federazione della Sinistra / Rifondazione Comunisti Italiani), Lucia Tanti (capogruppo Popolo della Libertà), Simon Pietro Palazzi (capogruppo Unione di Centro) e l’assessore all’agricoltura Andrea Cutini. Terminata la discussione, il presidente del consiglio pone in votazione l’ordine del giorno presentato dalla III^ commissione consiliare permanente sulla salvaguardia delle varietà locali, che viene approvato con voti favorevoli n. 19 e n. 6 astenuti (Camaiti, Carbonai, Lucacci, Mazzoni, Santucci e Tanti) su n. 25 consiglieri presenti. Il testo degli interventi, trascritto dalla registrazione e il testo dell’ordine del giorno approvato sono allegati al presente atto quale parte integrante e sostanziale. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 4 del 21.01.2010 pagina 3 di 8 Allegato alla delibera C.P. n. 4 del 21.01.2010 ordine del giorno presentato dalla III^ commissione consiliare permanente “attività produttive e servizi” sulla salvaguardia delle varietà locali PREMESSO CHE in Toscana l’attività di recupero e valorizzazione delle varietà coltivate a rischio estinzione o di tradizionale coltivazione locale è disciplinata dalla L. 50/97 (a seguito aggiornata con LRT 64/04) e che al 1997 risale l’avvio del progetto di recupero del fagiolo zolfino, primo impegnativo banco di prova in materia sia per la Provincia di Arezzo, che per l’ARSIA e per la Regione Toscana. CONSIDERATO CHE in seguito la metodologia impostata è stata applicata ad un’altra importante varietà orticola del Casentino, la patata di Cetica, relativamente alla quale in collaborazione con l’Università di Firenze e ARSIA, è stato effettuato prima un risanamento, quindi la catalogazione dei semi esistenti e una pre-moltiplicazione indispensabile per procedere alla utilizzazione agronomica del seme. VISTO CHE nel nostro territorio sono state riconosciute quattro banche regionali di germoplasma sulle dieci complessive della Toscana, più una banca nazionale legata al settore della selvicoltura, le quali sono state costituite presso l’Istituto Camaiti di Pieve Santo Stefano, la Comunità Montana del Casentino, l’Azienda Regionale di Cesa, il Consiglio di Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura di viticoltura e quello di selvicoltura. CONSIDERATO CHE delle circa 180 accessioni sottoposte a tutela della L.R.T. 64/2004, oltre 30 sono della provincia di Arezzo, segno di una intensa attività del nostro territorio e che a queste vanno aggiunte due collezioni periferiche di oltre 500 accessioni di uva bianca e rossa del centro di ricerca CRA delle quali oltre 100 sono varietà locali; un esempio di eccellenza è l’Orpicchio, una varietà aretina recentemente riscoperta, iscritta nel catalogo nazionale e autorizzata all’impianto dalla Regione Toscana. APPURATO CHE in provincia di Arezzo operano 15 coltivatori custodi: il coltivatore custode è colui che provvede alla conservazione “in situ” delle risorse genetiche a rischio di estinzione iscritte nei Repertori regionali della Regione Toscana. In particolare il Coltivatore Custode provvede alla messa in sicurezza della singola risorsa genetica proteggendola e salvaguardandola da qualsiasi forma di contaminazione, alterazione o distruzione; diffonde la conoscenza e la coltivazione delle risorse genetiche di cui è custode attenendosi ai principi di cui alla L.R.T. 64/2004; effettua il rinnovo dei semi di specie erbacee conservati nella banca regionale del gemoplasma; la commissione ESPRIME apprezzamento per il lavoro e i risultati concreti ottenuti nel territorio provinciale anche con l’azione e i progetti sviluppati dalla Provincia di Arezzo; Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 4 del 21.01.2010 pagina 4 di 8 RITIENE necessario e indispensabile proseguire e sviluppare tutte le attività intraprese dalla Provincia al fine di recuperare, salvaguardare le varietà del passato con lo sguardo rivolto alla tutela della biodiversità e alla realizzazione di concrete opportunità di sviluppo rurale; RITIENE inoltre essenziale proseguire e incentivare il ruolo e le attività svolte dalle banche del germoplasma costituite nel territorio provinciale con particolare riferimento all’Azienda Agricola Regionale di Cesa dove, oltre all’attività di banca del germoplasma, si svolge una rilevante attività di trasferimento e ricerca dell’innovazione in agricoltura; IMPEGNA pertanto la Provincia di Arezzo e la Regione Toscana a dare impulso a ulteriore attuazione a politiche e progetti tesi ad un’implementazione del coordinamento delle realtà territoriali citate, ad un rafforzamento delle loro attività e delle ricadute che possono avere su tutto il territorio provinciale. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 4 del 21.01.2010 pagina 5 di 8 Allegato delibera C.P. n. 4 del 21 gennaio 2010 consigliera Sara Boncompagni (capogruppo I.D.V.) Io sono relatrice di questo ordine del giorno in quanto presidente della terza commissione consiliare. Devo fare una premessa, questo argomento era stato sollecitato dal consigliere Nicotra diverso tempo fa ed era stato deciso di approfondirlo appunto durante una commissione. Infatti in data 9 novembre 2009 l'argomento è stato trattato, con la partecipazione in quella occasione sia dell'assessore Cutini, che del dottor Boncompagni. L'argomento è stato approfondito, è stato visto su tutti gli aspetti, e da questa riunione è derivato questo documento che ora vado a leggere. Voglio anche dire che durante la commissione e poi nei giorni successivi questo documento è stato inoltrato a tutti i componenti della commissione, e non ho avuto in realtà nessuna disapprovazione riguardo al testo, anzi quasi tutti hanno dato la loro approvazione. Vado a leggere il testo: “Premesso che in Toscana l'attività di recupero e valorizzazione delle varietà coltivate a rischio di estinzione, o di tradizionale coltivazione locale, è disciplinata dalla legge 50/97, a seguito aggiornata con legge Regione Toscana 64 del 2004, e che al 1997 risale l’avvio del progetto di recupero del fagiolo zolfino, primo impegnativo banco di prova in materia sia per la Provincia di Arezzo che per l’Arsia e per la Regione Toscana; considerato che in seguito la metodologia impostata è stata applicata ad un'altra importante varietà orticola del Casentino, la patata di Cetica, relativamente alla quale in collaborazione con l'Università di Firenze e Arsia è stato effettuato prima un risanamento, e quindi la catalogazione dei semi esistenti e una premoltiplicazione indispensabile per procedere all'utilizzazione agronomica del seme; visto che nel nostro territorio sono state riconosciute quattro Banche regionali di germoplasma, sulle dieci complessive della Toscana, più una Banca nazionale legata al settore della selvicoltura, le quali sono state costituite presto l'Istituto Camaiti di Pieve Santo Stefano, la Comunità Montana del Casentino, l'Azienda regionale di Cesa, il Consiglio di ricerca e sperimentazione in agricoltura, di viticoltura, e quello di selvicoltura; considerato che delle circa 180 eccezioni sottoposte a tutela della legge regionale Toscana 64/2004 oltre 30 sono della Provincia di Arezzo, segno di un'intensa attività del nostro territorio, e che a queste vanno aggiunte due collezioni periferiche di oltre 500 eccezioni di uva bianca e rossa del centro di ricerca CRA, delle quali oltre 100 sono varietà locali. Un esempio di eccellenza è l’orticchio, una varietà aretina recentemente riscoperta e iscritta nel catalogo nazionale, autorizzata all'impianto dalla Regione Toscana. Appurato che in Provincia di Arezzo operano quindici coltivatori custodi. Il coltivatore custode è colui che provvede alla conservazione in situ delle risorse genetiche a rischio di estinzione iscritte nei repertori regionali della Regione Toscana. In particolare, il coltivatore custode provvede alla messa in sicurezza della singola risorsa genetica, proteggendola e salvaguardandola da qualsiasi forma di contaminazione, alterazione o distruzione; diffonde la propria conoscenza e la coltivazione delle risorse genetiche di cui è custode, attenendosi ai principi di cui alla legge Regione Toscana 64/2004; effettua il rinnovo dei semi di specie erbacee conservati nella Banca regionale del germoplasma. La commissione esprime apprezzamento per il lavoro e i risultati concreti ottenuti nel territorio provinciale, anche con l'azione e i progetti sviluppati dalla Provincia di Arezzo; ritiene necessario e indispensabile proseguire e sviluppare tutte le attività intraprese dalla Provincia al fine di recuperare e salvaguardare le varietà del passato, con lo sguardo rivolto alla tutela della biodiversità e alla realizzazione di concrete opportunità di sviluppo rurale. Ritiene inoltre essenziale proseguire ed incentivare il ruolo e le attività svolte dalle Banche del germoplasma costituite nel territorio provinciale, con particolare riferimento all'Azienda agricola regionale di Cesa, dove oltre all'attività di Banca del germoplasma si svolge una rilevante attività di trasferimento e ricerca dell'innovazione in agricoltura. Impegna pertanto la Provincia di Arezzo e la Regione Toscana a dare impulso ad ulteriore attuazione a politiche e progetti tesi ad una implementazione del coordinamento delle realtà territoriali Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 4 del 21.01.2010 pagina 6 di 8 citate, ad un rafforzamento delle loro attività e delle ricadute che possono avere su tutto il territorio provinciale”. consigliere Alfio Nicotra (capogruppo Federazione della Sinistra/RCI) Intanto vorrei ringraziare la presidente della commissione, Sara Boncompagni, e tutti i commissari, per aver accolto favorevolmente la mia sollecitazione, che adesso diventa sollecitazione della commissione e spero di tutto il consiglio. Nel nostro territorio il germoplasma, le banche del germoplasma rappresentano un patrimonio inestimabile, fondamentale, che ci ricorda che la storia di queste zone è anche storia dei nostri boschi, dei nostri frutti, dei nostri fiori, delle nostre erbe, ed è fondamentale salvaguardare questo patrimonio, e lo possiamo fare attraverso queste banche del germoplasma. E anche attraverso il rilancio (ed è essenzialmente per questo che prendo la parola in questa sede) dell'azienda di Cesa, sul cui destino gravano purtroppo ancora delle nubi, ed è fondamentale che questa rimanga attiva, riceva i finanziamenti che gli consentono di implementare le proprie attività, e diventi un luogo frequentato dagli studenti, in modo che sia tramandato il sapere e la conoscenza delle banche dati del germoplasma che lì sono depositati e custoditi. Ed è in questo senso che la mozione si muove, e come ha correttamente detto la collega Sara Boncompagni intende valorizzare tutti gli istituti, le banche del germoplasma e gli istituti che hanno questo compito fondamentale. Annuncio per questo il voto favorevole, riservandomi se mai di chiedere una visita della commissione all'azienda di Cesa, o più semplicemente un'audizione della direzione, insieme all'assessore Cutini, che è stato molto disponibile a concordare insieme alla commissione un testo molto positivo. consigliera LuciaTanti (capogruppo P.d.L.) Una valutazione di ordine strettamente formale. Io credo che si possa impegnare la Provincia, ma non penso si possa impegnare la Regione. Magari si può sollecitare. Noi ci asterremo, per due ragioni. Perché è una occasione persa, nel senso che io ricordo (soltanto una volta fu congiunta la commissione, in non c'ero) che la bontà di questo atto poteva e doveva essere legata alla valorizzazione di tutte le tipicità che noi su questo territorio abbiamo. E uscire anche dal meccanismo, che ci ha visto anche molto dibattere in occasione della campagna elettorale, sulla necessità di non valorizzare solo quelle espressioni tipiche, molto circoscritte, di questo territorio, ma di valorizzare (ne abbiamo parlato a lungo) anche quelle realtà fortemente tipiche, ma che hanno anche una grande potenzialità o già una realtà di sviluppo economico. Quindi nella nostra intenzione la bontà di questa cosa doveva in qualche modo inserirsi in un contesto più ampio, il che non vuol dire che non si potrà fare, anzi invito la presidente a valutare questa cosa. Sono molto d'accordo con quello che ha detto il capogruppo Nicotra, sulla possibilità di un'audizione per quanto riguarda l'Azienda agricola di Cesa, alla presenza non solo (qualora si dovesse fare) dell'assessore Cutini, ma anche dell'assessore Mezzetti, perché se riteniamo di irradiare il territorio anche usufruendo di quel 20% di curriculum locale di realtà che possono interferire con la scuola del territorio, allora è bene che oltre all'assessore competente nella disciplina, nella materia, ci sia anche l'assessore competente alla scuola. Quindi è una astensione di merito, ma non è una astensione che va a contestare un atto. Ci saremmo aspettati, data la tipicità di questo territorio e dato anche quelle piccole cose che aveva avuto modo di dire, che il quadro potesse e dovesse essere più ampio. assessore Andrea Cutini Apprezzamento per questa mozione, frutto del lavoro della commissione e anche degli uffici e della giunta. Che in qualche modo riporta (e qui mi distinguo un po' dall'intervento della consigliera Tanti), che ha trasformato questa mozione in modo da poter ricomprendere tutte le realtà e i vari aspetti che Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 4 del 21.01.2010 pagina 7 di 8 operano nel settore della difesa del germoplasma. E anche, ricordo io, nella ricerca e sperimentazione in questo settore. Infatti c'è stata (e questa è la sottolineatura del consigliere Nicotra) un'attenzione per quanto riguarda l'Azienda di Cesa, anche perché si parlava di alcune trasformazioni in atto. Ma accanto a questo mi sembra giustamente sia stato richiamato l'attenzione sia sui due istituti tecnici, che hanno un ruolo importante nella formazione di nuove classi tecniche che operano in questo settore, ma anche (lo voglio ricordare) sugli altri due centri di ricerca nazionali, del CRA, sulla viticoltura e la selvicoltura. E dico questo, la bontà del lavoro è tale che io ritengo che da questa situazione complessiva si possa ulteriormente partire per fare passi avanti rispetto al lavoro già fatto. E mi permetterei di suggerire alla presidente e ai consiglieri non solo un'audizione e una visita all'Azienda di Cesa, ma anche ai centri di ricerca nazionali che vi ho ora ricordato. Che peraltro sono sottoposti ad un processo di riorganizzazione, rispetto al quale ritengo (al di là in questo senso, tra virgolette, del mio conflitto di interesse, essendo come professione un ricercatore di uno di questi due istituti) però doverosi di attenzione, perché questi processi di riorganizzazione a livello nazionale non penalizzino quello che io ritengo un asset importante di questo territorio, che è costituito dalle istituzioni di ricerca e sperimentazione proprio nel settore dell'agricoltura. Che possono essere valorizzati e allo stesso tempo rappresentare un punto di forza di questo territorio. consigliere Simon Pietro Palazzo (capogruppo U.D.C.) Una semplice attestazione di intenzione di voto. Non ritengo il contributo di questo oggetto, tutt'al più, che è stato anche varato appunto dalla commissione in maniera anche aperta, obiettivo contrastabile, perché non è un'operazione politica, ma bensì un riconoscimento di alcune piccole eccellenze. È vero che non è la panacea, non è che si risolvono tutti i mali del mondo, però può essere anche motivo di vanto. Quindi visto l'intento e vista la volontà, come si suol dire, che Dio ce la mandi buona: darò un voto favorevole. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 4 del 21.01.2010 pagina 8 di 8 Letto, approvato, sottoscritto e in originale firmato. Il Segretario Generale Gabriele Chianucci Il Presidente Giuseppe Alpini Copia conforme all’originale in carta libera per uso amministrativo Il Segretario Generale Arezzo, lì CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE Certifico che copia della presente deliberazione viene pubblicata all’albo pretorio in data odierna e vi rimarrà per 15 giorni consecutivi ai sensi dell’art. 124 comma 1 del D.lgs 18.08.2000 n. 267. Il Segretario Generale Arezzo, lì Certifico che la presente deliberazione è divenuta esecutiva ai sensi dell’art. 134 comma 3 del D.lgs 18.08.2000 n. 267 a seguito di pubblicazione all’albo pretorio. Il Segretario Generale Arezzo, lì CERTIFICATO DI AVVENUTA PUBBLICAZIONE Certifico che la presente deliberazione è stata pubblicata all’albo pretorio e che contro di essa non sono stati presentati reclami ed opposizioni. Il Segretario Generale Arezzo, lì