I 150 anni di Jean Sibelius - Conservatorio Arrigo Boito

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I 150 anni di Jean Sibelius - Conservatorio Arrigo Boito
 CONSERVATORIO DI MUSICA “ARRIGO BOITO” - PARMA
Alta Formazione Artistica Musicale
I 150 anni di Jean Sibelius
Conferenza e concerto
Auditorium del Carmine
Mercoledì 21 ottobre 2015, ore 20.30
INCONTRO CON JEAN SIBELIUS – Conferenza
Giovedì 22 ottobre 2015, ore 20.30
OMAGGIO A JEAN SIBELIUS – Concerto
Ingresso libero
Sono infinite le vie che il messaggio di un grande artista può
percorrere per arrivare alla nostra sensibilità e al nostro mondo
interiore; nel caso della musica è l’ascolto che costituisce un mezzo
imprescindibile
per ricevere, attraverso
un viaggio temporale tra
tensioni e distensioni emotive, quello che altrimenti rimarrebbe un
segno scritto su di un foglio di carta, muto e immobile rispetto al
fluire dell’esistenza. Questo omaggio al grande musicista finlandese
vorrebbe perciò essere proposto come un tentativo di suggerire
stimoli e suscitare più interesse per iniziare o approfondire la scoperta
di un mondo che nel nostro paese è ancora ben lungi dall’essere
conosciuto e che deve la sua esistenza presso il pubblico nostrano a
pochi lavori di indubbia bellezza ma insufficienti a delineare in modo
esauriente e completo la complessa figura di questo importantissimo
autore. Accanto all’ascolto di un programma dedicato alla produzione
cameristica e vocale, mondo più appartato rispetto ai grandi affreschi
sinfonici ma non per questo di minore bellezza, si affiancherà la viva
testimonianza di Satu Jalas, nipote del compositore, la cui esperienza
artistica e umana affonda le proprie radici in un rapporto molto stretto
con gli ultimi anni di vita del musicista, punto di osservazione
privilegiatissimo oltre che base unica per delinearne con chiarezza e
sincerità la figura, al riparo da più superficiali testimonianze
tramandate da chi ebbe con lui solo contatti occasionali,
testimonianze che, correndo di conseguenza di bocca in bocca,
arrivano spesso a travisare ed a impoverire quei tratti più veri ed
essenziali. A questa visione “dall’interno” seguirà poi un’analisi
“esterna” che illustrerà, attraverso una prospettiva storica basata sulle
incisioni dei più importanti interpreti soprattutto dell’ambito
sinfonico, la varietà e l’ampiezza della produzione sibeliana e il
multiforme apporto da essi tramandato attraverso più di ottant’anni di
registrazioni discografiche.
Michele Ballarini
INCONTRO CON JEAN SIBELIUS – Conferenza
Mercoledì 21 ottobre, ore 20.30 - Auditorium del Carmine
Satu Jalas: Il mio nonno Jean Sibelius e i colori della sua musica
Michele Ballarini: Jean Sibelius nel mondo
Il più noto compositore della Finlandia, Jean Sibelius (1865-1957),
ha destato curiosità ed interesse nel mondo musicale internazionale
per il suo stile personale, non legato ad un’epoca precisa. Per
riflettere in quale misura l’atmosfera del suo paese nativo abbia
influito sul suo modo di comporre è opportuno dare un piccolo
sguardo alla storia della patria di questo autore.
La Finlandia è situata nell’estremo nord dell’Europa, vasto territorio
dove il popolo finlandese era arrivato nel periodo delle grandi
emigrazioni dalla parte sud-est della regione del Volga, non lontano
dai monti Urali; quando gli unni invasero il loro territorio d’origine, i
popoli ugro-finnici furono costretti a spostarsi: gli ungheresi verso
ovest, i lettoni, lituani, estoni e finnici più a nord verso il mar baltico.
Nel nuovo territorio lo sviluppo storico–culturale del popolo
finlandese fu strettamente legato a quello della Svezia, nazione che a
partire delle crociate dell’anno 1152 portò il cristianesimo e
l’istruzione scolastica a questo popolo che aveva assunto una
condizione di vita stanziale dopo tanti anni di nomadismo. Di
conseguenza la lingua svedese diventò la lingua ufficiale insegnata
anche nelle scuole per tutti i settecento anni nei quali durò il dominio
della Svezia.
Anche Sibelius parlava svedese come lingua madre, come tutte le
persone che appartenevano a quelle famiglie che potevano permettere
ai loro figli gli studi superiori. La prima grammatica scritta in
finlandese risale all’epoca della riforma protestante, quando la Bibbia
venne tradotta in finnico, e l’unica istruzione al popolo di lingua
finlandese veniva impartita nelle scuole primarie dei villaggi. Di
conseguenza la gente del popolo ha conservato la sua lingua
d’origine per secoli e fino ai nostri giorni, dando una ricchezza
d’espressione molto significativa molto significativa e caratteristica a questa nazione che basa oggi
tutta la sua cultura su di essa, riuscendo così a tramandarci una parte
importantissima della sua letteratura e dei suoi documenti storici.
Nel 1809 la Finlandia fu sottomessa
dall’impero russo. E’ in questo
periodo che iniziò un grande risveglio culturale che si diffuse e
sviluppò nella lingua originale del paese, e durante il quale nacquero
le prime scuole superiori in lingua finnica. La famiglia di Sibelius
visse nella cittadina di Hämeenlinna, dove il padre che purtroppo
morì prematuramente era medico, e così Jean Sibelius ebbe
l’opportunità di frequentare il primo liceo in lingua finnica istituito
nel paese.
Un grande tesoro per la ricchezza della lingua venne alla luce quando
nel 1835 il ricercatore Elias Lönnroth raccolse le poesie e le canzoni
popolari in una singola trama che diventò l’Epopea nazionale finnica
chiamata Kalevala.
Gli argomenti del Kalevala sono stati una preziosa fonte d’ispirazione
per gli artisti: scrittori, pittori e musicisti hanno creato numerosi
capolavori che si riferiscono alle poesie antiche espresse dall’anima
di questo popolo. Così anche Sibelius ha scritto una grande parte dei
suoi poemi sinfonici ispirati a vari episodi del Kalevala.
Sibelius era nato nel 1865 e morì nel 1957, periodo durante il quale
accaddero i più significativi avvenimenti della storia finlandese. Il
fervore nazionalistico stimolò l’arte ad arrivare al suo periodo più
fruttuoso fino ad allora. Gli artisti si riunivano per discutere insieme
sui valori della propria nazione e della vita in generale, riportando
con le loro opere un grande contributo alla cultura finlandese. Questa
era la più grande forza della Finlandia, paese che riuscì a partecipare
all’Esposizione Universale di Parigi del 1900 con un proprio
padiglione di grande interesse come unica nazione non ancora
indipendente.
Il mettere in rilievo la propria cultura è stata quindi l’arma vincente di
questo paese di grandi dimensioni ma con allora solo tre milioni di
abitanti e con una élite culturale abbastanza limitata; con una forza di
incredibile slancio nazionalistico negli anni della prima guerra
mondiale i finlandesi riuscirono nella difficilissima impresa di far
nascere un nuovo paese europeo, condizione questa che venne
finalmente raggiunta nel 1917.
Jean Sibelius viveva in questo ambiente, ed è il primo compositore
finlandese che abbia raggiunto fama internazionale.
Le sue sette sinfonie, i poemi sinfonici ed il concerto per violino ed
orchestra vengono continuamente eseguiti e registrati dai solisti e
dalle orchestre di tutto il mondo ma oltre a queste composizioni egli
ha scritto numerosi brani per il teatro, per coro e per piccola
orchestra. Meno noto è invece il vasto repertorio dedicato alla musica
da camera.
Sibelius si ispirò molto alla natura. La ricerca del suono, spesso di
tendenza onomatopeica, risalta dalle sue accurate scelte degli
strumenti e per le loro specifiche caratteristiche timbriche, soprattutto
nelle composizioni orchestrali dove troviamo brani dedicati in modo
particolare a ogni tipo di strumento. Sempre cercando i timbri della
sua palette compositiva, nella musica da camera egli ha scritto
centinaia di affascinanti brani per canto, pezzi per violino o
violoncello con accompagnamento pianistico e per pianoforte solo, o
per piccoli gruppi.
Questo repertorio è più raramente incluso nei programmi concertistici
di altri paesi, nonostante sia costituito da brani estremamente
interessanti; bisogna anche considerare il fatto che tramite essi
Sibelius cercava nuovo materiale per le sue sinfonie successive.
Sibelius si dedicò in modo particolarmente produttivo alle piccole
composizioni verso la fine dell’800 e specialmente tra la seriosa IV
sinfonia (1908) e la luminosa V sinfonia (1915), negli anni precedenti
alla prima guerra mondiale e all’indipendenza della Finlandia (1917).
I brani che eseguiremo nel nostro programma sono stati scelti da ciò
che egli scrisse in questo periodo.
Satu Jalas
OMAGGIO A JEAN SIBELIUS – Concerto
Giovedì 22 ottobre, ore 20.30 – Auditorium del Carmine JEAN SIBELIUS (1865 – 1957)
Romanza in Re bemolle maggiore op. 24
Giampaolo Nuti, pianoforte
Sippan op. 88, n. 4
Im Feld ein Mädchen singt op. 50, n. 3
Våren flyktar hastigt op. 13, n. 4
Hundra vägar op. 72, n. 6
Morgonen op. 90, n. 3
Flickan kom ifrån sin älsklings möte op. 37, n. 5
Soprano: Francesca Ziveri
Pianoforte: Massimo Giudetti
Suite caracteristique op. 100
Violini: Luigi Mazza, Alberta Stefani
Viola: Marco Toscani
Violoncello: Enrico Contini
Arpa: Gilda Gianolio
***
***
(1865 – 1957)
JEAN SIBELIUS
Dal Quintetto in sol minore per pianoforte e archi (1889):
II. Andante; III. Scherzo; IV. Intermezzo
Pianoforte: Roberto Guglielmo
Violini: Luigi Mazza, Alberta Stefani
Viola: Marco Toscani
Violoncello: Enrico Contini
Humoresque in mi bemolle maggiore op. 89, n. 3
Violino: Cristina Cazac
Pianoforte: Roberto Guglielmo
Romanza in fa maggiore op. 78, n.2
Religioso in sol minore op. 78, n.3
Violoncello: Michele Ballarini
Pianoforte: Giampaolo Nuti
Tanz Idylle op. 79, n. 5
Humoresque op. 87, n. 1
Violino: Satu Jalas
Pianoforte: Roberto Guglielmo
Valse Triste op. 44
Pianoforte: Giampaolo Nuti
Satu Jalas, residente da tempo in Italia, è stata dal 1976 al 2007 docente di violino presso il Conservatorio A.Boito di Parma. Nata a Helsinki, ha iniziato gli studi all’Accademia Sibelius della sua città natale diplomandosi successivamente al Conservatorio Santa Cecilia di Roma. In seguito si è trasferita in Belgio e si è perfezionata con il M° Arthur Grumiaux. È vicepresidente della sezione italiana dell’Associazione Europea degli Insegnanti d’Arco ESTA. La sua attività concertistica come solista, così come in gruppi cameristici e orchestrali si estende nei vari paesi europei e negli Stati Uniti. È nipote del compositore Jean Sibelius e suona il suo violino modello Stainer del ‘700, donatole da suo nonno. Su di lui ha effettuato registrazioni e tenuto numerose conferenze abbinate a concerti, ultimamente in varie città italiane, in Finlandia, Danimarca, Inghilterra, Repubblica Ceca e Russia. Michele Ballarini, violoncellista e ricercatore, alterna da più di trent’anni le attività di esecutore in complessi cameristici e sinfonici e lo studio, l’analisi e l’approfondimento della storia del repertorio musicale attraverso le incisioni discografiche. È docente del suo strumento presso il Conservatorio di Musica “A. Boito”, nonché del corso di Storia e Analisi della Fonografia presso il Biennio Specialistico dello stesso istituto.