Neurostimolatore nel cervello guarite due bimbe di quattro anni

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Neurostimolatore nel cervello guarite due bimbe di quattro anni
IMPIANTATI A PADOVA
Stimolatori
nel cervello
di bimbe malate
Per laprima volta al mondo sono stati impiantati
con successo all'Azienda ospedaliera dei neurostimolatori nel cervello di due bambine di quattro anni, affette da malattie che le inducono a fare movimenti inconsulti anormali e dolorosi.
Neurostimolatore nel cervello
guarite due bimbe di quattro anni
Operazioni eseguite per la prima volta in Italia nel reparto di Neurochirurgia dell'Azienda
Le bambine erano costrette in un letto di Terapia intensiva, ora vanno in piscina con i genitori
di Elisa Fais
Il sogno di riuscire a vivere una
vita normale sta diventando
realtà per due bimbe di 4 anni
gravemente malate, grazie ad
un dispositivo ad alta tecnologia impiantato nel loro cervello. Il delicato intervento chirurgico è avvenuto all'Azienda
Ospedaliera di Padova, nel reparto di Neurochirurgia pediatrica, ed è il primo in Italia nel
suo genere. «È il risultato di
una sinergia consolidata tra
Azienda e Università, dimostratasi ancora una volta vincente», commenta Claudio Dario, direttore generale di via
Giustiniani. Le due bambine fino a poco tempo fa erano costrette in un letto di terapia intensiva, intubate e sedate, perché le contrazioni muscolari
di cui erano vittime rischiavano di causare danni irreparabili al loro corpo. «Entrambe erano in coma farmacologico perché gli spasmi improvvisi erano cosi forti da compromettere il loro stato di salute, fino a
impedire il sonno», spiega Domenico D'Avella, direttore del
Dipartimento di Neuroscienze, «l'operazione ha dato risultati eccezionali: ora possono
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giocare e stare accanto ai propri genitori. Una madre pochi
giorni fa ha inviato un video
che ritraeva la figlia divertirsi
in piscina». Le piccole pazienti
sono affette da malattie metaboliche: un gruppo di patologie, ereditarie o acquisite, che
si manifestano quando c'è un
difetto nel funzionamento delle cellule del corpo. Accade
che una sostanza si accumula
in eccesso perché non è correttamente metabolizzata, interferendo con funzioni fondamentali. Le bimbe sono portatrici di un difetto del funzionamento di alcune cellule nervose del cervello. Questo, ha sviluppato in loro un disturbo del
movimento caratterizzato da
contrazioni muscolari involontarie e invalidanti, che costringono alcune parti del corpo ad
assumere posture o movimenti anormali e spesso dolorosi.
«Le bambine non rispondevano ai farmaci, quindi l'intervento si è reso indispensabile
e soprattutto urgente», aggiunge D'Avella, «dopo pochi giorni dal loro arrivo in reparto, il
Ministero della Salute ci ha autorizzati a svolgere l'operazione chirurgica prima d'ora mai
eseguita nel mondo a pazienti
pediatrici al di sotto dei sette
anni». I due interventi sono
stati effettuati dai chirurghi
Salvatore Feria e Angelo Padoan, sotto la guida del loro direttore Salvatore D'Avella. Ha collaborato anche Angelo Antonini, direttore dell'unità per i disturbi
del
movimento
dell'ospedale San Camillo di
Venezia. Il dispositivo utilizzato è chiamato Deep brain stimulation system (Dbs). «Alle
piccole pazienti è stato impiantato un neurostimolatore
che emette leggeri impulsi che
arrivano al cervello attraverso
due sottili elettrocateteri. Gli
impulsi sollecitano il cervello
a impartire specifici comandi
ai muscoli per favorire il coordinamento dell'attività motoria», specifica il professore, «Il
generatore è impiantato nel torace e le batterie, ricaricabili,
possono durare fino a 25 anni.
La difficoltà dell'operazione
sta nella corretta applicazione
del dispositivo: soprattutto nei
bambini ci vuole una precisione sub-millimetrica. Finora
l'impianto del dispositivo è
stato effettuato su pazienti
adulti, anche affetti da gravi
forme di Parkinson».
L'Azienda Ospedaliera di Padova
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dgCIaudio Dario