La catena alimentare Il falco che non ha molti nemici

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La catena alimentare Il falco che non ha molti nemici
La catena alimentare
Il falco che non ha molti nemici, quando muore, viene mangiato da animali
e batteri che sono molto più piccoli di lui. Il falco, però, mangia topi,
passeri e cavallette che a loro volta mangiano piante e semi; così quando
ogni animale muore non rimane più nulla di lui; questo ciclo si chiama
catena alimentare.
Come gli altri animali, anche l’ uomo, “prende” dalla natura le sostanze che,
alla sua morte, “restituisce”.
La catena alimentare suddivide gli animali in più gruppi:
i carnivori che mangiano carne (altri animali)
gli erbivori che mangiano piante e semi
gli onnivori che mangiano sia carne sia piante
i decompositori che si cibano delle sostanze di rifiuto della natura; ne
fanno parte funghi e batteri.
Nelle vecchie fattorie
Nelle fattorie più vecchie veniva usato il modello “naturale“ del riciclo.
Gli scarti della cucina venivano dati al maiale che successivamente
diventava cibo per il contadino. I funghi, rami e foglie erano un potente
concime per gli orti e per far crescere l’ erba, alimento per le mucche.
Ma bastava che ci fosse un maiale di troppo e tutto si inceppava, perché
diventavano troppe le sostanze da smaltire.
I decompositori
Quando un essere vivente muore si attivano i demolitori che iniziano a
“smontare” il cadavere cioè iniziano a restituire alla natura le sostanze
presenti nel corpo.
I demolitori agiscono sui cadaveri fino a farli diventare una poltiglia di
detriti, infatti dopo la loro azione, si attivano i detrivori (mangiatori di
detriti) come i lombrichi, gli acari e i millepiedi che rivestono un ruolo
molto importante.
Il cibo ingerito dagli animali viene espulso come escremento che a sua
volta costituisce il nutrimento dei decompositori invisibili. Così si attivano
i detrivori che trasformano ogni resto organico in sostanze microscopiche
che vengono così restituite alla natura .
Il compost
Il compost è costituito da materiali organici e nutritivi come i cibi cotti e
avanzi organici; questi, avendo molto azoto ed essendo ricchi di acqua, si
decompongono molto rapidamente. Il compost, però, non può essere
prodotto se nei materiali organici sono presenti dei prodotti non organici.
In questi prodotti, infatti, sono presenti sostanze che si decompongono
molto lentamente.
Riciclaggio naturale
Il riciclaggio naturale avviene in tre fasi: la decomposizione, la
trasformazione e la ricomposizione in humus.
I rifiuti, nella discarica, vengono demoliti da microrganismi aerobici
(lavorano in presenza di ossigeno) che decompongono le molecole
trasformandole in sostanze chimiche più semplici. La temperatura in
questi cumuli raggiunge i 50 gradi. Dopo questa fase iniziano ad agire i
decompositori che si occupano delle sostanze più complesse.
Questo processo è più lento e la temperatura si abbassa permettendo ai
detrivori di sminuzzare e triturare le sostanze rimanenti, riducendole in
humus (sostanza fertilizzante)
Il concime fatto in casa
Il compost oltre ad essere prodotto in scala industriale può essere
prodotto anche in casa.
E’ indispensabile avere un giardino perché oltre ai rifiuti della cucina si
devono aggiungere foglie, erbe,…: si raccolgono questi rifiuti dentro i
composter e dopo 3 - 6 mesi si può ricavare l’ humus “casalingo”.