"Tra tasse ed una burocrazia sempre più opprimente": la calda

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"Tra tasse ed una burocrazia sempre più opprimente": la calda
"Tra tasse ed una burocrazia sempre più opprimente": la calda estate delle piccole imprese
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"Tra tasse ed una burocrazia sempre più
opprimente": la calda estate delle piccole
imprese
Come chiarito dal vicesegretario di Confartigianato di Forlì Marco Valenti "la micro impresa è la più
tartassata, sono più di centosettanta gli adempimenti a carico dell'imprenditore individuale"
Redazione · 31 Luglio 2014
Q
uella del 2014 sarà ricordata come l’estate più calda per le imprese e di certo non in
riferimento al meteo. L’Ufficio Studi di Confartigianato ha monitorato gli adempimenti a carico
delle aziende, nei mesi estivi, stimando un minimo di cinque provvedimenti al giorno, tra fisco e
burocrazia. Gli imprenditori del nostro territorio in questi giorni si trovano infatti a dover far
fronte non solo alle scadenze di contributi di Inps, Inail, Iva, diritto camerale o alla denuncia dei
redditi, ma anche alle richieste, spesso prive di fondamento, della Rai di versamento del
canone speciale, della società che gestisce la tassa sulla pubblicità (Ica), che ha intensificato i
controlli ed elevato numerose sanzioni, della Tari e una pletora di adempimenti che gravano
soprattutto sulla micro e piccola impresa.
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Come chiarito dal vicesegretario di Confartigianato di Forlì Marco Valenti “la micro impresa è la più tartassata, sono più di
centosettanta gli adempimenti a carico dell’imprenditore individuale, un dato che rende evidente come si sia ancora lontani dalle
promesse semplificazioni. Raccogliamo quotidianamente gli sfoghi di chi fa impresa, pressati dalle difficoltà di far quadrare bilanci
purtroppo risicati da una crisi, che pare non finire mai e da una burocrazia sempre più opprimente, che crea veri e propri ostacoli
alla gestione dell’attività lavorativa.” Spiega Valenti “l’economia italiana, e in special modo quella del nostro territorio, si basa sulla
piccola impresa. Continuare a implementare politiche che – di fatto – penalizzano proprio questo modello è quantomeno strano,
per non dire al limite della schizofrenia. I politici continuano a ripetere, come un mantra, la parola semplificazione che, purtroppo,
rimane un concetto astratto, da approfondire nei tavoli di concertazione, ma che non trova rispondenza nella realtà. Deve essere
invertita la rotta, prima di portare alla chiusura, per eccesso di burocrazia, le aziende che, dal 2008 a oggi, sono coraggiosamente
riuscite a contrastare la crisi”
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31/07/2014