Compliance Risk nell`evoluzione dei servizi di investimento
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Compliance Risk nell`evoluzione dei servizi di investimento
$ % Copyright SDA Bocconi Copyright2008 SDA Bocconi 2008 ! "##! 1 Compliance Risk nei servizi di investimento Compliance risk nell’evoluzione dei servizi di investimento - Natura, strumenti e aspetti organizzativi Obiettivo La ricerca analizza lo stato attuale e lo scenario evolutivo dell’organizzazione della funzione compliance da parte di banche e di società di investimento Per la prima volta in sede d’indagine empirica il tema del compliance risk si focalizza sull’evoluzione dei servizi di investimento in un momento di intenso cambiamento delle “regole del gioco” (impatto MiFID) Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 2 Compliance Risk “Il rischio di non conformità alle norme è il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di legge o di regolamenti) ovvero di autoregolamentazione (es. statuti, codici di condottam codici di autodisciplina)”. Banca d’Italia, Disposizioni di Vigilanza, La funzione di conformità (compliance), N. 688005 del 10-7-2007 “Gli intermediari attribuiscono alla funzione di controllo di conformità (compliance), le seguenti responsabilità: a) Controllare e valutare regolarmente l’adeguatezza e l’efficacia delle procedure adottate ai sensi dell’art.15 e delle misure adottate per rimediare a eventuali carenze nell’adempimento degli obblighi da parte dell’intermediario.. b) Fornire consulenza e assistenza ai soggetti rilevanti incaricati dei servizi ai fini degli obblighi posti dalle disposizioni di recepimento della direttiva 2004/39/CE e delle relative misure di esecuzione”. Regolamento della Banca d’Italia e della Consob ai sensi dell’art6, comma2-bis del TUF del 29-10-2007 (art.16) Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 3 Regole del gioco “Il rischio di non conformità alle norme è il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di legge o di regolamenti) ovvero di autoregolamentazione (es. statuti, codici di condottam codici di autodisciplina)”. Banca d’Italia, Disposizioni di Vigilanza, La funzione di conformità (compliance), N. 688005 del 10-7-2007 “Gli intermediari attribuiscono alla funzione di controllo di conformità (compliance), le seguenti responsabilità: a) Controllare e valutare regolarmente l’adeguatezza e l’efficacia delle procedure adottate ai sensi dell’art.15 e delle misure adottate per rimediare a eventuali carenze nell’adempimento degli obblighi da parte dell’intermediario.. b) Fornire consulenza e assistenza ai soggetti rilevanti incaricati dei servizi ai fini degli obblighi posti dalle disposizioni di recepimento della direttiva 2004/39/CE e delle relative misure di esecuzione”. Regolamento della Banca d’Italia e della Consob ai sensi dell’art6, comma2-bis del TUF del 29-10-2007 (art.16) Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 4 Compliance risk nell’evoluzione dei servizi di investimento - Natura, strumenti e aspetti organizzativi Metodologia e campione d’indagine Alla ricerca hanno partecipato trentacinque intermediari finanziari tra banche, società di gestione del risparmio e società di intermediazione La rilevazione dei dati è avvenuta tramite questionario on-line Il questionario è stato costruito sulla base delle osservazioni emerse nella fase “pilota” della ricerca realizzata tramite interviste (gennaio-febbraio 2007) La raccolta dei dati è terminata nel mese di luglio 2007 Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 5 Compliance risk nell’evoluzione dei servizi di investimento - Natura, strumenti e aspetti organizzativi Metodologia e campione d’indagine Duplice criterio di lettura dei dati: IF c on o p e ra ti v it à in t e r na z io n a le IF c on o p e ra ti v it à d o m e s t ic a T ot a le Copyright SDA Bocconi 2008 N u m ero 9 26 35 N u m ero 21 B an ch e Al tr i I nt e rm e d ia ri F in a n zi a r i ( S G R , S IM ) T o ta le 14 35 Compliance Risk nei servizi di investimento 6 Compliance risk nell’evoluzione dei servizi di investimento - Natura, strumenti e aspetti organizzativi Contenuti 1. Posizionamento della funzione compliance all’interno della struttura organizzativa 2. 3. Ruoli attribuiti alla funzione compliance 4. Metodologie di misurazione, di trasferimento e di mitigazione del compliance risk nell’area dei servizi di investimento Modalità di interazione tra la funzione compliance all’interno della struttura e all’esterno Executive Summary - Schede introduttive - V parte Metodologia Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 7 1. Posizionamento della funzione compliance all’interno della struttura organizzativa Obiettivo: rilevare non solo il disegno organizzativo della funzione in termini statici (macro e microstruttura), ma il potere effettivo, definito dai meccanismi operativi, dai sistemi di relazione, dai profili quali-quantitavi del capitale umano coinvolto nell’attività (risorse disponibili e interrelazioni critiche) 1.1 Posizionamento della funzione nell’organigramma; 1.2 Interdipendenze con altre funzioni aziendali 1.3 Microstruttura (dimensione e articolazione dei ruoli) 1.4 Caratteristiche del processo di pianificazione strategica, le risorse disponibili e le relative modalità di utilizzo Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 8 1.1 Posizionamento della funzione compliance all’interno dell’organigramma “Compliance start at the top” In staff a CdA o AD oppure, pur operando nell’ambito delle funzioni di audit o legale, riporta direttamente al CdA, senza filtri formali da parte della DG dipende da DG, che ha il compito di realizzare efficaci processi di controllo della compliance, sulla base di linee guida definite dal CdA Grafico 1. A chi riporta il responsabile della funzione Compliance 12 10 8 6 4 2 0 Direttore Generale Amministratore Delegato Copyright SDA Bocconi 2008 CdA Audit Legale e Affari societari Altro Risk mangement (vuoto) Compliance Risk nei servizi di investimento 9 1.1 Posizionamento della funzione compliance all’interno dell’organigramma: Accentramento/Decentramento Il modello decentrato è più diffuso di quello totalmente accentrato La morfologia è variabile, da caso a caso, in termini di presidi esistenti anche a livello di singole business unit (BU), con livelli diversi di autonomia operativa Quando presente, la soluzione accentrata caratterizza le realtà nazionali in quelle con operatività internazionale, si propende per soluzioni più articolate in funzione delle specificità delle diverse realtà operative di gruppo Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 10 1.2 Interdipendenza con altre funzioni aziendali: il network interno Il livello di integrazione (scala da 0 a 10) non risulta elevato 5,50 media Le funzioni che interagiscono in modo più diretto con la funzione compliance sono: altre unità di controllo: Organismo di vigilanza ex 231/01, Collegio Sindacale, CdA; altri organi di controllo o con competenze giuridico-legali Legale, Internal auditing si rileva difformità di rilievo tra i casi di IF con operatività prevalentemente domestica e IF caratterizzati da prevalente operatività internazionale, per i quali la compliance è concepita come una funzione nettamente diversa da quella di internal auditing, determinando l’indipendenza sostanziale tra le due Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 11 1.2 Interdipendenza con altre funzioni aziendali: il network interno Grafico 6. Rappresentatività della funzione Compliance in altri organi collegiali cfr intermediari a prevalente operatività internazionali e nazionali Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 12 1.3 La microstruttura della funzione compliance Analisi relativa alle dimensioni delle unità e alla distribuzione interna dei compiti nella maggior parte dei casi si tratta di un’unità articolata (solo nelle realtà più piccole - filiali o succursali di banche estere e intermediari finanziari specializzati - si riscontrano soluzioni monocratiche o di piccolissime dimensioni ) l’articolazione della funzione compliance segue per lo più un criterio misto, normativo, per area di business e per attività di front e back office Tabella 4. La dimensione dell’organico della funzione compliance Nessuna persona full time Da 1 a 5 persone full time Da 6 a 10 persone full time Oltre 20 persone full time Non risponde Totale Copyright SDA Bocconi 2008 NAZIONALI 13,64% 50,00% 13,64% 4,55% 18,18% 100,00% INTERNAZ. 0,00% 76,92% 7,69% 7,69% 7,69% 100,00% BANCHE 4,76% 57,14% 19,05% 9,52% 9,52% 100,00% ALTRI IF 14,29% 64,29% 21,43% 100,00% Compliance Risk nei servizi di investimento 13 1.4 La pianificazione delle attività di compliance e le scelte di impiego delle risorse Analisi relativa a tempistica nella pianificazione e presenza budget autonomo: la funzione compliance produce nel 65% dei casi un piano di azione, che copre uno spettro annuale nel 78% dei casi. Il piano è rivisto su base semestrale nel 63% dei casi, in relazione a novità normative che impongono nuove priorità e all’esito dei controlli condotti la funzione compliance dispone di un budget indipendente in misura minoritaria nell’ambito del campione 70.0% 60.0% 59.1% 50.0% 46.2% 46.2% 40.0% 30.0% 22.7% 18.2% 20.0% 7.7% 10.0% 0.0% No Copyright SDA Bocconi 2008 Si Nazionali Delle 11 società che dispongono di un budget di risorse indipendente, 8 dichiarano di poter contare su una somma inferiore ai 500.000 , solo una banca internazionale gestisce importi compresi tra 500.000 e un milione (vuoto) Internazionali Compliance Risk nei servizi di investimento 14 2. I ruoli attribuiti alla funzione compliance Obiettivo: comprendere l’efficacia della funzione compliance, considerando le risorse (umane le persone) e tecniche utilizzate (i sistemi informativi sviluppati in software, hardware e reti di comunicazione), comprendere se sono adeguate ai cambiamenti previsti e valutare il trend dei costi 2.1 Individuare il livello percepito delle competenze utilizzate; 2.2 Verificare l’allocazione dell’impegno delle persone tra diversi compiti e su diversi contenuti; 2.3 Rilevare il grado ed il tipo di diffusione di supporti IT; 2.4 Segnalare i principali fattori di cambiamento attesi e stimare le aspettative circa l’andamento dei relativi costi Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 15 2.1 Il livello percepito delle competenze utilizzate Il livello delle competenze delle persone attualmente impegnate nella funzione compliance è riferito a diverse aree di conoscenze, di capacità e di esperienze (0, competenze assenti – 10, competenza massima) Grafico 17. Livello delle competenze disponibili nella funzione Compliance a) Legali b) Normativa di Vigilanza c) Audit d) Organizzazione e) Prodotti e servizi di investimento f) Commerciali g) Amministrative h) Di business i) Altre (specificare) Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 16 2.1 Il livello percepito delle competenze utilizzate Le competenze maggiormente a disposizione sono relative a: normativa di vigilanza (8,42) e a prodotti e servizi di investimento (7,68), seguite da organizzazione, audit e competenze legali La centralità delle spinte alla compliance più tradizionale (norme di origine esterna) e i profili di interdipendenza tra compliance e funzioni tipicamente, seppur in modo diverso, inerenti la conformità si confermano anche a livello di competenze percepite Le competenze riconducibili alle fasi più propriamente legate ai mercati di sbocco (commerciali e di business) sono percepite minori L’attività di compliance richiede competenze differenziate, in parte complementari, necessarie a sostenere un impegno crescente nei prossimi anni in relazione alle sfide poste dai cambiamenti della normativa e dalla concorrenza a livello internazionale Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 17 2.2 L’allocazione dell’impegno delle persone: compiti e contenuti Grafico 21. L’allocazione dell’impegno delle persone ai compiti della funzione Compliance negli intermediari internazionali e nazionali 10.00 9.00 8.00 7.00 6.00 Media INTERNAZIONALI 5.00 Media NAZIONALI 4.00 Range interquartili 3.00 2.00 1.00 0.00 a) b) Copyright SDA Bocconi 2008 c) d) e) f) a) Monitoraggio b) Reporting all’Alta Direzione c) Supporto di informazioni/consulenz a ad altre funzioni d) Formazione e) Implementare i cambiamenti richiesti dagli organi di controllo f) Progetti speciali g) Sviluppo prodotti/business h) Altro (specificare) g) Compliance Risk nei servizi di investimento 18 2.2 L’allocazione dell’impegno delle persone: compiti e contenuti IF con operatività internazionale: maggiore l’impegno nelle attività di supporto, di formazione, di partecipazione a progetti speciali IF domestici: maggiore impegno in attività di monitoraggio, di reporting all’alta direzione, di implementazione dei cambiamenti richiesti dagli organi di controllo Esperienza consolidata della funzione compliance negli intermediari internazionali maggiore allocazione di impegno nell’operare al servizio degli altri organi della struttura, piuttosto che nel servire in prevalenza esigenze delle autorità e del vertice aziendale Impegno nell’attività di formazione superiore negli intermediari internazionali approccio rivolto alla diffusione della cultura della compliance, in linea con richieste delle Autorità di Vigilanza Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 19 2.2 L’allocazione dell’impegno delle persone: compiti e contenuti In termini di contenuti, le aree di impegno della funzione compliance risultano influenzate dal tipo di operatività dell’intermediario Grafico 21. L’allocazione dell’impegno delle persone alle aree (contenuti) della funzione Compliance nelle banche e negli Altri Intermediari Finanziari 12.00 10.00 Media ALTRI IF 8.00 Media BANCHE 6.00 Range interquartili 4.00 2.00 a) Trasparenza b) Patti chiari c) Privacy d) Tutela del risparmio e) Responsabilità di antiriciclaggio f) MiFID g) Market Abuse h) Altro (specificare) 0.00 a) b) Copyright SDA Bocconi 2008 c) d) e) f) g) Compliance Risk nei servizi di investimento 20 2.3 Il grado ed il tipo di diffusione di supporti IT Poco più della metà del campione non utilizza applicativi dedicati, gli IF ad operatività internazionale rispondono in modo affermativo per una percentuale molto superiore a quelli domestici Grafico 27. Il ricorso ad applicativi dedicati per la funzione Compliance negli intermediari internazionali e nazionali 80.0% 75.0% 68.4% 70.0% 60.0% 50.0% SI NO 40.0% 31.6% 30.0% 25.0% 20.0% 10.0% 0.0% Internazionali Copyright SDA Bocconi 2008 Nazionali Compliance Risk nei servizi di investimento 21 2.4 I principali fattori di cambiamento attesi e le aspettative circa l’andamento dei costi Gli IF internazionali mostrano punteggi medi inferiori a quelli domestici, ad eccezione sull’evoluzione della normativa europea, su cui si collocano allo stesso livello degli IF domestici, a conferma da un lato della criticità dell’impatto della normativa europea, dall’altro di alcuni aspetti evolutivi già maturati Grafico 38. Principali fattori di cambiamento della funzione Compliance: intermediari internazionali e nazionali 12.00 10.00 8.00 Media INTERNAZIONALI Media NAZIONALI 6.00 Range interquartili 4.00 2.00 0.00 a) b) Copyright SDA Bocconi 2008 c) d) e) f) a) L’evoluzione della normativa europea b) L’evoluzione della normativa domestica c) Gli interventi del Comitato di Basilea d) La percezione di sanzioni da parte di organi di controllo e) I cambiamenti tecnologici f) Best practices di settore g) La volontà di migliorare la qualità del servizio al cliente h) Altro g) Compliance Risk nei servizi di investimento 22 2.4 I principali fattori di cambiamento attesi e le aspettative circa l’andamento dei costi Oltre la metà del campione 55% attende una crescita dei costi (forte 35%, leggera 20%) Le attese di crescita sono maggiormente presenti negli IF con operatività internazionali (61%) rispetto a IF nazionali (50%), ciò nonostante (o forse proprio perché) lo stato dell’arte della compliance appaia più avanzato negli IF con operatività internazionale (vuoto); 1; 8% Internazionali Nazionali (vuoto); 3; 14% a); 1; 8% b); 7; 31% e); 2; 15% e); 5; 23% d); 1; 8% a) stabili b) forte crescita c) leggera crescita d) forte diminuzione e) leggera diminuzione b); 5; 38% c); 3; 23% Copyright SDA Bocconi 2008 d); 3; 14% c); 4; 18% Compliance Risk nei servizi di investimento 23 3. Metodologie di misurazione, di trasferimento e di mitigazione del compliance risk Obiettivo: affrontare problema definitorio (che cosa si intende per compliance risk?) e verificare i diversi stadi di risk management implementati nell’ambito dell’organizzazione “Proteggere la reputazione del Gruppo e della Banca” “To avoid any reputational risk” “Our reputation is everything” Stadi di risk management implementati: 3.1 La misurazione del rischio; 3.2 Il controllo e mitigazione; Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 24 3. 1. La misurazione del rischio Il processo di misurazione del rischio evidenzia lo stadio di start up attuale degli intermediari Gli intermediari non bancari mostrano uno stato di approfondimento delle metriche di superiore, soprattutto in relazione alle variabili per la stima della perdita attesa Tabella 6 Fasi di misurazione del rischio di compliance (campione totale, intermediari bancari e altri intermediari finanziari) Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 25 3. 1. La misurazione del rischio La componente degli IF che non hanno provveduto ad adottare alcun modello di misurazione del rischio di compliance, né qualitativo né quantitativo è maggioritaria (58%), questa ripartizione è ribaltata, se si ripartisce il campione fra IF domestici e IF con operatività internazionale Grafico 43. Adozione di modelli di misurazione del rischio Compliance negli intermediari internazionali e nazionali 80,0% 70,0% 73,7% 66,7% 60,0% 50,0% 40,0% 33,3% 30,0% SI NO 26,3% 20,0% 10,0% 0,0% Internazionali Copyright SDA Bocconi 2008 Nazionali Compliance Risk nei servizi di investimento 26 3.2 La mitigazione del compliance risk 28 intermediari dichiarano di avere intrapreso alcuna attività di mitigazione Le risposte affermative individuano i seguenti strumenti: a) b) c) d) e) f) g) h) codice di condotta; carta dei principi; codice di comportamento; controlli con riferimento a market abuse e insider trading dei dipendenti; codice di autodisciplina; protocollo di autonomia; manuale di compliance per ogni linea di business; codice etico Grafico 45. Adozione di un codice di condotta aziendale No; 2; 6% Si; 29; 94% Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 27 3.2 La mitigazione del compliance risk La distinzione dei codici di condotta per singola area è limitata: l’asset management è la business line che presenta la maggior concentrazione di codici ad hoc (25%), mentre il retail banking lo adotta solo nel 9,4%, il confronto degli IF a prevalente operatività internazionale mostra una maggiore sensibilità ai codici, con esclusione del retail banking Tabella 8. Adozione del codice di condotta per business line (campione totale, intermediari internazionali e nazionali) in generale retail banking private banking asset management investment banking TOTALE Si No INTERNAZIONALI Si No NAZIONALI Si No altro 93,5% 6,5% 9,4% 90,6% 15,6% 84,4% 25,0% 75,0% 15,6% 84,4% 100,0% 0,0% 100,0% 0,0% 8,3% 91,7% 16,7% 83,3% 41,7% 58,3% 25,0% 75,0% 100,0% 0,0% 89,5% 10,5% 10,0% 90,0% 15,0% 85,0% 15,0% 85,0% 10,0% 90,0% 100,0% 0,0% Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 28 4. Le modalità di interazione tra la funzione compliance all’interno e all’esterno Obiettivo: comprendere le modalità di interazione della funzione compliance nell’ambito della struttura interna e con l’esterno, data la natura della funzione compliance, volta a prevenire e a gestire il rischio di non conformità rispetto all’insieme delle “regole del gioco”, interne ed esterne, è di estrema rilevanza la sua capacità di comunicare 1) 2) 3) 4) Gli strumenti di comunicazione interna ed esterna Il contributo della funzione compliance ai processi di innovazione Il raccordo tra la funzione compliance, il sistema dei valori aziendali e il sistema incentivante Il coinvolgimento della funzione compliance nell’adeguamento alla direttiva MiFID Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 29 4.1 Gli strumenti di comunicazione interna 12.00 10.00 8.00 Media INTERNAZIONALI Grafico 47. Strumenti di comunicazione interna negli IF internazionali e nazionali Media NAZIONALI 6.00 Range interquartili 4.00 2.00 0.00 a) b) c) d) e) f) 12.00 10.00 8.00 Media ALTRI IF Media BANCHE 6.00 Range interquartili 4.00 a) intranet e email; b) riunioni; c) interventi in corsi di formazione; d) corsi di formazione dedicati; e) codice interno; f) circolari; g) altro Grafico 48. Strumenti di comunicazione interna nelle banche e negli altri IF 2.00 0.00 a) Copyright SDA Bocconi 2008 b) c) d) e) f) Compliance Risk nei servizi di investimento 30 4.1 Gli strumenti di comunicazione interna Riunioni: mezzo di tipo personale e ricco, ad alto potenziale di scambio comunicazionale, rivolto a numeri ristretti di persone, altamente costoso in termini di tempo e di risorse mezzo “esclusivo”, efficace quando i destinatari del messaggio sono una parte ristretta parte della popolazione aziendale e si è in fase di implementazione di progetti Rete intranet e l’email: mezzi basati sull’utilizzo di tecnologia che consentono la diffusione di una vasta gamma di informazioni, con minore potenziale di ricchezza comunicazionale, ma meno costosi e capaci di raggiungere l’intera popolazione aziendale nel caso di messaggi che pervadono tutta l’azienda, come il principio di conformità alle regole del gioco, è indispensabile l’utilizzo di modalità di comunicazione capaci di raggiungere capillarmente tutti i destinatari Operatività internazionale e presenza di attività differenti nell’ambito dell’impresa banca (> complessità aziendale) aumentano la percezione dell’importanza di un percorso formativo capace di trasmettere la cultura della compliance, in un’ottica meno “esclusiva” rispetto alle riunioni, ma altrettanto ricca in chiave comunicazionale Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 31 4.2 Il contributo della funzione compliance ai processi di innovazione Il dialogo tra la compliance e le altre funzioni favorisce il diffondersi della cultura della conformità e genera opportunità di innovazione dal confronto tra ottiche differenti nascono soluzioni che facilitano l’operatività nel rispetto delle regole del gioco “in questa fase di recepimento e di applicazione della direttiva MiFID si determinano per gli intermediari rischi e opportunità, la corretta implementazione della normativa, quindi la compliance alla stessa, può indurre positivi effetti ed innovazioni operative e di business” In questa visione si riconosce il 66% dei rispondenti, prevalentemente di matrice domestica e con operatività bancaria diversificata, con queste chiavi di lettura i consensi salgono rispettivamente al 72,7% e al 76,2% dei rispondenti Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 32 4.2 Il contributo della funzione compliance ai processi di innovazione 80,0% 72,7% 70,0% 60,0% 53,8% 50,0% No Si (vuoto) 40,0% 30,0% 30,8% Grafico 53. Opportunità di innovazione nell’area dei servizi di investimento che possono nascere dalla funzione Compliance negli IF internazionali e nazionali 18,2% 20,0% 15,4% 9,1% 10,0% 0,0% Internazionali Nazionali Altri IF - Banche 80,0% 76,2% 70,0% 60,0% Grafico 54. Opportunità di innovazione nell’area dei servizi di investimento che possono nascere dalla funzione Compliance nelle banche e negli altri IF 50,0% 50,0% No Si (vuoto) 40,0% 30,0% 28,6% 21,4% 20,0% 14,3% 9,5% 10,0% 0,0% Altri IF Copyright SDA Bocconi 2008 Banche Compliance Risk nei servizi di investimento 33 4.3 Il raccordo tra la funzione compliance, il sistema dei valori aziendali e il sistema incentivante ll rispetto delle regole del gioco rientra tra i valori essenziali all’esistenza dell’IF La compliance alla regole è nel DNA degli IF soggetti a regolamentazione in quanto abilitati ad operare nei confronti di risparmiatori che contribuiscono con il loro processo di accumulo e le successive scelte di investimento allo sviluppo del sistema economico Raccordo nell’ambito del sistema dei valori aziendali e presenza in azienda di meccanismi operativi o di processi che collegano il principio di conformità alle regole esterne ed interne con il sistema incentivante L’indagine rileva la presenza o l’assenza di tali raccordi e propone le seguenti combinazioni: assenza di raccordo sia con sistema di valori, sia sistema incentivante (no; no); presenza di raccordo con sistema di valori, assenza di raccordo con sistema incentivante (sì; no); assenza di raccordo con sistema di valori, presenza di raccordo con sistema incentivante (no; sì); presenza di raccordo sia con sistema di valori, sia con sistema incentivante (sì; sì). Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 34 4.3 Il raccordo tra la funzione compliance, il sistema dei valori aziendali e il sistema incentivante Grafico 55. Raccordo Funzione Compliance – Sistema dei valori – Sistema incentivante 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 No;No Si;No No;Si Nazionali Si;Si (vuoto) Internazionali situazione “virtuosa” di presenza di raccordo ad entrambi i livelli di sistema di valori e di sistema incentivante per 7 realtà su 35 indagate e prevalentemente con operatività internazionale assenza di entrambi i legami rilevata per 10 IF con operatività domestica in 9 IF raccordo solo a livello di sistema di valori, ma non di sistema incentivante in 3 realtà la situazione è opposta, raccordo solo a livello di sistema incentivante Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 35 4.4 Il coinvolgimento della funzione compliance nell’adeguamento alla direttiva MiFID Grafico 56. Livello di coinvolgimento della funzione Compliance nei processi di adeguamento a MiFID Totale 100.0% 90.0% 80.0% 70.0% 70.0% 70.0% 63.3% 60.0% SI NO 50.0% 36.7% 40.0% 30.0% 30.0% 30.0% 20.0% 10.0% 3.3% 0.0% propulsore Copyright SDA Bocconi 2008 consulente attuatore altro Compliance Risk nei servizi di investimento 36 4.4 Il coinvolgimento della funzione compliance nell’adeguamento alla direttiva MiFID I risultati riflettono la netta interpretazione del ruolo in chiave propulsiva e consulenziale della funzione compliance, meno in fase di attuazione La spinta propulsiva della funzione compliance è presente in modo particolare nella funzione compliance delle realtà con operatività internazionale, in quelle con operatività domestica è privilegiato l’approccio consulenziale interno curva di apprendimento delle potenzialità intrinseche al ruolo della funzione compliance ancora da percorrere da parte di alcune delle realtà domestiche Il ruolo maggiormente attivo della funzione compliance degli IF internazionali emerge nel quadro di risposte che rileva l’importanza assegnata al coinvolgimento della funzione compliance in differenti e specifici processi in fase di attuazione della direttiva MiFID La sottostima di importanza del proprio ruolo da parte delle realtà a prevalente operatività domestica è trasversale su tutti i processi Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 37 4.4 Il coinvolgimento della funzione compliance nell’adeguamento alla direttiva MiFID a) Grafico 60. Ruolo della funzione Compliance nell’ambito della fase di attuazione della MiFID negli intermediari internazionali e nazionali b) 12.00 c) d) 10.00 e) 8.00 f) Media INTERNAZIONALI Media NAZIONALI g) Range interquartili h) 6.00 4.00 i) j) 2.00 0.00 a) b) c) Copyright SDA Bocconi 2008 d) e) f) g) h) i) j) k) processi di customer profiling; test di suitability e appropriateness; execution policy; monitoraggio dell' execution policy; monitoraggio della best execution; approfondimenti con le funzioni di trading; approfondimenti con le funzioni commerciali per la comunicazione ai Clienti; revisione periodica delle execution policy; reporting MiFID; riferimento per gli organi di vigilanza negli approfondimenti MiFID; altro Compliance Risk nei servizi di investimento 38 Evidenze dalla ricerca Il telaio c’è, il motore? La macrostruttura organizzativa della Funzione Compliance è disegnata in modo tale da interfacciarsi con i vertici della realtà aziendale la microstruttura presenta ad oggi alcune criticità con elevato impatto sul potere effettivo: Autonomia gestionale limitata Strumenti di misurazione quantitativa del rischio di compliance e di mitigazione del rischio utilizzati da una minoranza del campione Raccordo debole con sistema di valori e sistema incentivante Sottostima diffusa del ruolo in fase di attuazione MiFID da parte degli operatori con prevalente operatività domestica IF con operatività internazionale minori criticità rispetto a IF con operatività domestica Copyright SDA Bocconi 2008 Compliance Risk nei servizi di investimento 39 $ % Il gruppo di lavoro ringrazia tutti coloro cha hanno contribuito alla realizzazione della ricerca La significatività dei dati disponibili rendono la continuità della ricerca un obiettivo da perseguire nei prossimi anni per mettere a disposizione degli operatori uno strumento di periodica osservazione Gruppo di lavoro: Giampaolo Gabbi [email protected] Paola Musile Tanzi [email protected] Maurizio Poli [email protected] Daniele Previati [email protected] Paola Schwizer [email protected] Copyright SDA Bocconi 2008 SDA Bocconi Business School Divisione Ricerche Claudio Demattè Via Bocconi, 8 – 20136 Milano Tel. 00.39.5836. Fax. Email: [email protected] Compliance Risk nei servizi di investimento 40