23 07 03 chieti gpg uccide la moglie
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23 07 03 chieti gpg uccide la moglie
http://213.26.79.24/VisualizzaArticolo.php3?Codice=1517951&Luogo=Main&Pagina=ATTUALITÀ Venerdì, 25 Luglio 2003 CHIETI - Dopo aver perso il lavoro ... CHIETI - Dopo aver perso il lavoro ha temuto di perdere anche la moglie che già aveva avviato le pratiche legali per la separazione. Così, in un momento d'ira aggravato dal suo labile stato psicologico, ha estratto una pistola e l'ha uccisa sparandole sei colpi. L'uxoricidio è avvenuto ieri a Rocca San Giovanni (Chieti) nel parcheggio di un centro commerciale, nei pressi dell'ingresso autostradale della A-14. Ad armargli la mano è stato dunque il terrore di perdere la moglie ma anche il figlio di 5 anni, la disperazione per la mancanza di un lavoro ed i problemi psicologici culminati di recente pure in un ricovero: è questo il clima in cui William Torosantucci, 28 anni, di Lanciano, ha maturato la decisione di uccidere la donna. All'uomo - costituitosi a poche decine di metri dal luogo dell'omicidio con la confessione ad un agente di Polizia municipale - è stato contestato il reato di omicidio volontario. La vittima è Linda Di Paolo, 27 anni, morta all'istante. Il marito - con cui non viveva più dal 24 dicembre scorso - l'ha raggiunta in strada mentre con la sua autovettura, una Volkswagen Polo, stava andando nell'abitazione dei suoi genitori, a Rocca San Giovanni, dopo avere finito il suo turno di lavoro in un'azienda di liquori della zona. Dopo un cenno del marito - come confessato da quest'ultimo successivamente alla Polizia - la donna, ignara dello stato d'animo dell'uomo, ha accostato l'auto. Quindi un breve e violento colloquio e poi i colpi, partiti da una colt calibro 3,25 che Torosantucci deteneva legalmente per aver lavorato come guardia giurata. L'uomo si è quindi allontanato, ha chiamato al cellulare il legale che stava predisponendo le pratiche per la sua separazione, l'avvocato Nicola Paglione, informandolo di quanto avvenuto, ed ha continuato a camminare finché non ha incontrato sulla sua strada il vigile urbano. Accanto a lui, in stato confusionale, ha atteso l'arrivo degli agenti della Polizia di Stato. È stato lo stesso omicida a confessare al magistrato che coordina l'inchiesta, il sostituto procuratore di Lanciano Rosaria Vecchi, la paura che la moglie volesse lasciarlo definitivamente, dopo avere chiesto un ulteriore periodo di riflessione. Senza un'occupazione fissa, il giovane aveva lavorato come vigilantes per alcuni mesi l'anno passato e poi come commesso dell'Inail. Un lavoro, quest'ultimo, perso per le sue condizioni psicologiche che tre mesi fa ne avevano reso necessario un ricovero. Attualmente disoccupato, Torosantucci era ancora sotto cura. È stato ancora una volta il giovane a spiegare che le precarie condizioni economiche della famiglia hanno influito in modo definitivo sulla serenità della sua famiglia. In serata, Torosantucci, fino a questo momento in stato di fermo presso il commissariato di Polizia, è stato portato in carcere. Per oggi pomeriggio, invece, è prevista l'autopsia sul corpo della vittima. R. A.