Alfa Acciai, il patron minimizza l`interesse per la tunisina El
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Alfa Acciai, il patron minimizza l`interesse per la tunisina El
45 GIORNALE DI BRESCIA · Sabato 14 maggio 2016 > Lonati fa il bis in Uzbekistan Altra commessa da 40 milioni Sempre al gruppo Uztex verranno consegnate da fine anno oltre mille macchine per le calze nellate di cotone all’anno. «Stiamo parlando di unarealtà - aggiunge il direttore vendite di Lonati, Sergio Del Re che copre il 30% della produzione tessile dell’Uzbekistan e che è in forte crescita». Basti pensare che nel 2010, l’Uztex ha realizzato un nuovo reparto per confezionare 12 milioni di capi di vestiario e quest’anno ha costruito un nuovo impianto a Namangan per produrre 7mila tonnellatel’annodi tessutidispugna. «Eccoperché siamoconvinti che con quest’ultima commessa abbiamo messo una bella bandierina in quel Paese» evidenzia Del Re. «Essere scelti da un gruppo come Uztex quale partner del loro nuovo progetto di produzione di calze da uomo destinate al mercato russo - ammette Lonati - è per noi motivo di soddisfazione e orgoglio. Un’altra conferma di quanto le professionalità italiane siano sempre apprezzate nel mondo e vengano preferite a prodotti concorrenziali sotto il profilo del prezzo, ma di qualità molto inferiore». I protagonisti. Da sinistra Farkhod Mamatdjanov (Uztex) ed Ettore Lonati Il bilancio. Gliimpiantivendu- Meccanotessile Erminio Bissolotti [email protected] OO3julILbZBlI5oYsAnxSN+iYDEXnzRfWmAkbSM5Ee0= BRESCIA. Il gruppo Lonati ha siglato un accordo con l’uzbeka Uztex per la fornitura di altre 1.024 macchine per calze. Una commessa da oltre 40 milioni di euro, che assegna all’azienda bresciana una posizione di rilievo nel mercato uzbeko,attualmente considerato tra i più prosperi del settore tessile. «La consegna dei macchinari - puntualizza il presidente Ettore Lonati - è prevista tra la fine dell’anno e la prima metà del 2017. A questo pacchetto, peraltro, si aggiungono le linee stiro realizzate dalla nostra controllata Tecnopea, specializzata nella produzionedimacchineautomatiche per la stiratura e l’imballaggio delle calze». I precedenti. Quest’ultima maxicommessaacquisitadalla Lonati arriva al termine di quattro anni di trattative con i vertici della Uztex. Per il gruppo bresciano, inoltre, rappresenta il consolidamento di un proficuo rapporto stretto con la società asiatica. «Già nel 2015 e all’inizio di quest’anno - ricorda il patron della Lonati - avevamo sotto- scritto un primo contratto con i fratelli Mamatdjanov per la vendita di circa mille macchine per le calze, tutte del modello di ultima generazione con punta chiusa in automatico». La trattativa con Uztex, insomma, è iniziata nel 2012 con i primi incontri in Uzbekistan, Italia e Turchia, a cui hanno fatto seguito le fasi di studio del prodotto per venire incontro alle richieste avanzate dal gruppo straniero. Chi sono. L’azienda uzbeca è nata nel 2007 e oggi è in grado di filare nei due impianti di TashkenteShovot11milaton- ti alla Uztex verranno ovviamentecontabilizzatinelprossimo bilancio della Lonati. «I contidel2015,comunque, sono in linea con quelli dell’anno precedente - svela l’imprenditore bresciano -: sia per quel concerne il fatturato (intorno ai 240mila euro, ndr) sia per quanto riguarda l’utile sia dell’utile (oltre 13 milioni, ndr)». E il 2016? «Non è partito molto bene - chiude Lonati -: navighiamo con ordini per 2/3 mesi di lavoro». Quanti ne bastano solitamente per produrre 2mila macchine di altagamma, comequelle vendute allaUztex con le due maxi commesse. // Alfa Acciai, il patron minimizza l’interesse per la tunisina El-Fouladh BRESCIA. «Siamo andati in azienda, così come negli ultimi mesi abbiamo visitato altre società siderurgiche sparse nel il mondo». Ettore Lonati, stavolta in qualità di socio dell’Alfa Acciai, minimizza così l’interesse dell’impresa siderurgica bresciana verso la società tunisina El-Fouladh. «Smentisco l’esistenza di una trattativa» aggiunge l’imprenditore. Secondo diversi giornali nordafricani, invece, Alfa Acciai avrebbe manifestato il suo interesse per il 49% dell’azienda tunisina dopo l’annuncio della direzione generale di El-Fouladh di aver iniziato la privatizzazione della società. Alfa Acciai, comunque, sta valutando diverse ipotesi di business. Tra queste anche l’acquisto del ramo d’azienda di Montirone (impianto di circa 400mila mq e 71 lavoratori) della Stefana. A inizio mese, Alfa Acciai ha presentato al liquidatore giudiziale della società un’offerta da un milione di euro che verrà valutata entro il 3 giugno. Asta Stefana, vicino l’accordo tra Esselunga e sindacati La trattativa BRESCIA. Al terzo incontro, i vertici di Esselunga e i rappresentanti di Fiom Cgil e Fim Cisl hanno raggiunto un’ipotesi di accordoper il passaggio dei 196 dipendenti in forza nel sito di Ospitaletto della Stefana al colosso della grande distribuzione. «Tra le parti - conferma una nota diffusadai metalmeccanici Cisl- si so- no condivise le modalità e le condizioni che verranno sottoposte al voto dei lavoratori durante l’assemblea che si terrà martedì alle 9, davanti allo stabilimento Stefana di Ospitaletto». Già stamattina, comunque, la Fiom ha convocato un incontro con i lavoratori coinvolti in questa delicata vertenza per illustrare i punti essenziali dell’intesa. «Temporaneamente - anticipano dallaFim - è previsto il riconoscimento di parte delle condizio- «Un’Iva ridotta sui prodotti nati dal riciclo» ECONOMIA ni economiche degli accordi aziendali Stefana, in modo tale da permettere la salvaguardia dell’attuale massimale di cig, che evita penalizzazioni per i pensionandi, per poi passare all applicazione degli accordi Esselunga, previa verifica di una eventuale possibile armonizzazione». Non solo, secondo quanto riporta ancora la Fim, Esselunga sarebbe disponibile ad anticipare una quota pari al 15% del Tfr accantonato in azienda. Nel frattempo sono stati pubblicati i bandi per la vendita degli ultimi due rami d’azienda della Stafana, ossia quello di Montirone e Nave (via Bologna). // Roberto Ariotti - «fondandosi sulle conoscenze e il saper fare, significa occupazione stabile e duratura». 30mila addetti. Dopo aver ri- cordato che il settore in Italia occupa 30mila persone, produce 2 milioni di tonnellate di getti, e vale un fatturato di 7 miliardi di euro, il presidente Ariotti ha spiegato ai suoi associati perchè il cammino verso una fonderia più sostenibile e circolare, potrebbe andare nella direzione giusta. «Lo dicono i dati di mercato: negli ultimi 18 mesi le imprese che hanno proposto materie verdi e riciclate non solo hanno retto meglio la competizione del commercio globale, ma in qualche caso si sono addirittura espanse». Regole e Governo. In chiusura il presidente è tornato a stuzzicare il governo, ricordando che «serve una politica industriale che detti le linee guida verso gli obiettivi. Il rischio? E' che le imprese scappino dall' Lo scenario. Il mondo delle fonderie è sempre più «green» Italia verso Paesi con regole meno stringenti». L'efficacia una richiesta precisa nei con- degli sforzi italiani ed europei fronti della politica: il cammi- nel riciclo potrebbe comunAssofond no verso la nuova "fonderia que non essere sufficiente. I 2.0" va sostenuto anche dallo dati del professor Iraldo parlaIl presidente Ariotti Stato. no infatti di «un consumo mondiale di materie prime «Un aiuto all’ambiente Serve un sostegno. Come ha vergini arrivato oggi a 82 mie un sostegno spiegato Fabio Iraldo, docen- liardi di tonnellate l'anno, in per le aziende» te di management aumento e forse in e tecnologia della Mercato più raddoppio entro i BRESCIA. La fonderia green Bocconi, «le impre- sensibile: le prossimi cinque non è un'utopia. Fare nuovi se hanno bisogno aziende più verdi anni». E a fronte di passi verso l'ammodernamen- di incentivi. «Non questo quali sono i to del settore in chiave più so- è pensabile che si vanno meglio numeri del riciclo? stenibile è anzi alla portata del- muovano solo in delle altre «Per fare un esemle 200 imprese bresciane e del- modo volontario pio, i 60 metalli più le 1.100 italiane. Come? Au- in base ai ritorni potenziali». E comuni arrivano a un tasso di mentando l'utilizzo di metalli qui è uscita anche un'idea con- recupero del 25%». Il dibattito da riciclo e riducendo quello creta da proporre al governo: di ReMelt si è completato con di materie prime vergini. «Riconoscere ai prodotti fatti due tavole rotonde con AnDa «ReMelt, la fonderia nell' con materiali riciclati una ri- drea Bianchi di Confindueconomia circolare» - il conve- duzione dell'Iva, che andreb- stria, Gualtiero Corelli e Maurigno svolto dopo l'assemblea be di pari passo con il minor zio Prando di Assofond, Silvia generale delle fonderie orga- sfruttamento dell'ambiente e Ferrari di Enea e il vice presinizzata ieri all'auditorium del dei costi sociali, perchè il ma- dente di A2A Giovanni ComboTermoutilizzatore A2A da As- nifatturiero - come ha osserva- ni. // sofond - è uscita però anche to il presidente di Assofond, FLAVIO ARCHETTI Bticino, intesa su pari opportunità e flessibilità Sindacale Iveco, programmati due giorni di cassa integrazione per il 24 e il 30 giugno BRESCIA. Un accordo che tiene in considerazione l’ottimizzazione dei costi aziendali, la flessibilità dell’orario di lavoro, la sicurezza in azienda e le pari opportunità per tutti i dipendenti. La socie- tàBticino,consedecentraleaVerese, ma che nel bresciano conta due sedi (a Muscoline e in via Triumplinaincittà)e150addetti, hasottoscrittoun’intesasindacalecheprevedelaprevenzionedelle molestie e delle violenze sul lugo di lavoro e la conciliazione dei tempi tra lavoro e famiglia. «Inoltre - riportano dalla Fiom di Brescia- cosìcomeper lecoppieeterosessuali,laBticinoestenderàalle coppie dello stesso sesso, che contraggonomatrimonioall’estero, i diritti in egual modo. Ad esempioilcongedomatrimonia- le, i permessi per decesso del coniuge, così come il congedo per gravimotivifamiliari».Nell’accordo aziendale è prevista anche unanuovagestionedellaflessibilitàdell’orariodilavorogiornaliero, sia in entrata sia in uscita, tenendo conto anche di eventuali ritardi (fino a un massimo di 70 minutil’anno).Nelcorsodiunincontro sindacale, l’Iveco di Bresciahacomunicatochenellegiornate del 24 e del 30 giugno verrà fruito in tutto lo stabilimento del sussidio della cassa integrazione. «Inoltre - riportano dalla Fismic con copertura di istituti contrattuali verrà fatto il "ponte" del 3 giugno». Il sindacato sta poi condividendo con l’azienda il piano di riequilibrio occupazionale fissato il luglio scorso. // 40 Economia BRESCIAOGGI Sabato 14 Maggio 2016 SENZACONFINI. Dopoledue supercommesse siglatenel 2015,nuovo maxi ordineper laspadiSan Polo dalcolosso tessile attivo nelPaese dell’ex Unione Sovietica Lonatino-limits:c’è il «tris»in Uzbekistan Fornituradi1.024macchinepercalzeallaUztex perun valorechesuperai quarantamilionidieuro «Apprezzate la qualità e professionalità bresciane» Angela Dessì Non c’è due senza tre. Almeno non per la Lonati spa che, dopo le due maxi commesse (da 550 macchine per calze ciascuna) siglate nel 2015 con il colosso tessile «Uztex» di Tashkent (in Uzbekistan), che copre il 30% della produzione di settore dell'intero Paese, firma con il partner un nuovo super ordine di ben 1.024 «pezzi» per un valore che supera i 40 mln di euro. IL CONTRATTO - siglato lo scorso 6 maggio a Zurigo porta così la spa bresciana leader nel meccanotessile (capofila di un gruppo protagonista anche nei settori immobiliare, elettronica e agroalimentare, con oltre 1.200 addetti) a «sfondare» la soglia dei 2 mila macchinari venduti in Uzbekistan: la fornitura (con consegna prevista tra fine 2016 e prima metà del 2017), per la stragrande maggioranza, sono della linea top di gamma «GOAL» con punta chiusa in automatico; per il resto sono a doppio cilindro, tutte dotate del sistema raccolta dati della Dinema di Brescia e delle nuove linee di stiro della Tecnopea di Quinzano d’Oglio (società del gruppo Lonati). Praticamente, dice il presidente e consi- più valore aggiunto al loro prodotto - sottolinea Ettore Lonati -. E il fatto che la scelta sia ricaduta su una azienda come la nostra è un’ulteriore conferma di quanto la qualità e la professionalità bresciane siano apprezzate e vengano preferite a prodotti concorrenziali sotto il profilo del prezzo, ma con performance molto inferiori». ILPRESIDENTE, affiancato dal EttoreLonati (presidente) eSergio DelRe (direttorecommerciale) gliere delegato del colosso di San Polo, Ettore Lonati, «il meglio del meglio della nostra produzione. Sono anni che ci interfacciamo con la Uztex, siamo molto orgogliosi che abbiano scelto di investire su di noi per il loro nuovo progetto di produzione di calze da uomo da destinare al mercato russo e dell'Asia centrale». Il leader della Lonati sottolinea anche la vicinanza che lega la spa bresciana e il gruppo straniero dal punto di vista della storia aziendale. «Anche la Uztex - dice - è guidata da tre fratelli, che hanno deciso di investire tutto sulla crescita della loro attività imprenditoriale». E, almeno stando ai numeri del loro business, paiono es- serci riusciti. L’azienda uzbeka, nata nel 2007 nel solco della tradizione cotoniera del territorio, vanta una crescita molto rapida: risale al 2009 l’allargamento con Uztex Chirchik per la produzione di 11.000 tonnellate/anno di filati tinti e tessuti; il 2010 è caratterizzato dall’apertura del nuovo reparto per confezionare 12 milioni di capi di vestiario, mentre il 2016 è segnato dall’investimento nel nuovo impianto a Namangan per produrre 7.000 tonnellate/anno di tessuti di spugna. Da non dimenticare il raddoppio, nel 2015, del sito di Shovot, ora in grado di realizzare anche 8.000 tonnellate/anno di filati pettinati. «Ora vogliono dare ancora direttore commerciale Sergio Del Re (nel Cda, con Ettore Lonati siedono il fratello Fausto e il nipote Francesco Lonati, entrambi consiglieri delegati) torna a rimarcare la forte propensione all'export del gruppo: ben il 95% del fatturato della Lonati spa arriva da oltre confine, con una grande predominanza di Turchia, Cina e - negli ultimi 2 anni - anche Usa e altri Paesi (come Salvador e Honduras). Anche il Pakistan e l'Asia centrale stanno crescendo, mentre l'Europa occupa una quota sempre più marginale tanto che, ironizza Lonati, per soddisfare le richieste l'azienda lavora «al massimo un giorno al mese». Inutile dire che la commessa in Uzbekistan darà un discreto contributo sia al bilancio d'esercizio 2015 (che Ettore Lonati definisce «in linea con il 2014) che al 2016: un esercizio, commenta Del Re, aperto all'insegna «dell'instabilità e dell'incertezza politica» in molte delle nazioni raggiunte dalle produzioni del gruppo bresciano. • © RIPRODUZIONERISERVATA Montirone e via Bologna: nuovi bandi StefanadiOspitaletto c’è l’ipotesid’intesa BTicino,accordoinedito Ipotesidiaccordo: è quella raggiuntaieritra sindacati, Esselungaspa e rappresentantidella procedura perdefinire il passaggiodei lavoratoridelsitodi Ospitaletto(192) della Stefanaspa in concordato preventivoincarico al colosso della grandedistribuzione. Lunedì16 è previsto,invece,un nuovoconfronto sindacale con laFer-Par(gruppo Feralpi)per gliaddetti (91)del ramo d’aziendadi viaBresciaa Nave. RIGUARDO OspitalettospiegalaFimdi Bresciainuna nota;laFiominformerà i dipendentidelgruppoquesta mattinain assembleaalle 10in viaBologna aNave -tra le parti sisono condivisemodalità e condizionichesaranno sottoposteal voto dimandato dellemaestranze martedì17 alle9davanti allostabilimento; nelpomeriggiol’eventualesigla definitiva.Per i meccaniciCisl, silegge nelcomunicato, cisono «lebasi persottoscrivere un’intesa,cheprevede il passaggiosenza soluzione di continuità»inlinea con l’articolo2112del Codice Civile,«salvaguardai posti di lavoro,le condizionie idiritti, in particolareil mantenimento dell'anzianitàgarantendo le tutele anteJobs Act». Previstoil temporaneoriconoscimentodi partedellecondizionieconomiche degliaccordi Stefana,assicurando l’attualemassimale diCassa e evitandopenalizzazioniper i pensionandi,per poi passarealle inteseEsselunga, previaverifica diunaeventuale possibile armonizzazione.Il gruppoè disponibileadanticipareil 15% delTfraccantonato;previste valutazioni periodichedellostato diavanzamentodella ristrutturazionee l'applicazione di quantoconcordato.Nell’ambito della vicendapubblicati inuovi bandiper la venditadeirami d’aziendadi viaBologna a Nave (193addetti)e Montirone (71; esisteunapropostadiAlfa Acciai da 1mln): le offertevanno presentateal notaioMario Mistrettaincittà, rispettivamente,entro le 11e le 12del30 maggio,partendo da un prezzoribassato a27 milionidi euroe 3,375 mln. ABRESCIA, comeinforma la Fismicterritoriale -ribadendo l’importanzadelconfronto con l’aziendasui temiaperti, iniziando dallagestione degliesuberi con il trasferimentoinaltre sedi, soprattuttoquellaa Suzzara (Mn) delgruppo-va registrata la comunicazionedell’Iveco alle Rsa inmeritoall’utilizzo didue giornidi Cigs,pertutto lostabilimento (pocopiùdiduemilalavoratori) il 24e 30 giugno;definitoil «ponte» divenerdì3 delmese prossimo. Nell’ambitodelgruppo Bticino consede centralea Varesee 150 addettinegli insediamenti di Bresciae Muscoline- emerge l’accordo,con il coordinamento nazionalesindacale, intemadi pari opportunità:concernela prevenzionedelle molestiee delle violenzesul luogodilavoro e la conciliazionedeitempi tra lavoro e famiglia.La societàmettein attounaproceduravolta a far emergereeventuali casidi violenzao molestieneiconfronti deilavoratori;inoltre, estenderà allecoppiedello stessosesso,che contraggonomatrimonio all’estero,i diritti (come quelliper ilcongedo matrimonialeo per gravimotivi familiari),i permessi perdecesso. Semprea carico dell’aziendaè prevista unanuova gestionedella flessibilità dell’orariogiornaliero,inentrata e inuscita, tenendoconto di eventualiritardi (finoa un massimodi70 minuti annui). InValsabbia,a Vestone, proseguelamobilitazione degli addetti(una quindicina su un totaleditrenta,considerato ancheLumezzane, già«in solidarietà»)della Vivenzi spa. Dopounasettimana disciopero «perilmancatopagamento degli arretrati»,i lavoratoriritengono «insufficiente»ilsaldo diuna mensilità(suquattroda ricevere) e continuerannolaprotesta in attesadi «nuovisviluppi». • © RIPRODUZIONERISERVATA