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L'errore della psicosi
L'arma dei vaccini
contro la meningite
Silvio Garattini
l caso della giovane romana
morta a Vienna, di ritorno dalla Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia, in seguito ad
una forma fulminante di meningite, pone di nuovo con forza il
I
problema delle vaccinazioni. Un
problema di grande attualità e di
grande importanza per la salute.
E bene ribadire che, nonostante il
parere dei detrattori privi di argomentazioni scientifiche, i vaccini
sono i migliori farmaci esistenti.
Continua a pag. 20
Arcovio, Guasco e Troili
a pag. 15
Il commento
L'arma dei vaccini contro la meningite
Silvio Garattini
segue dalla prima pagina
Infatti sono attivi su quasi tutti i soggetti trattati, il
trattamento è di breve durata ma l'effetto dura
molto ad un costo ragionevole. Inoltre un impiego
di una vaccinazione che copra il 95% delle persone
esposte è spesso in grado di eliminare
completamente l'agente patologico: i casi del
vaiolo e della poliomielite sono esempi ormai noti
a tutti.
Ritornando al caso della morte da meningite
che ha suscitato viva emozione è utile ricordare le
caratteristiche di questa malattia. I sintomi
ricordano almeno all'inizio quelli dell'influenza:
senso di ottundimento, mal di testa e febbre
indotti da una infezione da virus o da batteri.
Mentre le meningiti da virus si risolvono in una
decina di giorni e non destano particolari
preoccupazioni, le meningiti da batteri evolvono
con febbre spesso molto alta, vomito ripetuto,
senso di confusione e convulsioni.
Il destino di queste meningiti non
adeguatamente riconosciute e curate può indurre
danni cerebrali irreparabili che possono includere
perdita dell'udito o della vista, paralisi agli arti,
incapacità di apprendimento ed infine, come nel
caso di questi giorni, si può arrivare alla morte,
che in alcuni casi arriva in tempi molto rapidi
dall'inizio dei sintomi. La meningite, che è una
infiammazione della meninge, la membrana che
ricopre l'encefalo e il midollo spinale, è indotta
prevalentemente dalla Neisseria meningitidis che
è ospitata senza sintomi nelle vie respiratorie
superiori, a seconda delle popolazioni, dal 4% al
30% delle persone. Il batterio può essere trasferito
ad altri per via respiratoria attraverso tosse,
starnuti, nonché l'impiego comune di spazzolini
da denti o posate con persone che stanno
incubando la meningite, una incubazione che
dura da uno a 10 giorni ed anche per 24 ore dopo
l'inizio della terapia.
La Neisseria si presenta in 13 sottotipi ma solo 5
di questi sottotipi, detti Meningococchi, possono
indurre la meningite. Sono noti con le sigle A, B, C,
W135, Y ma sono sopratutto i sottotipi B e C quelli
più frequentemente presenti nelle regioni
europee. Vi sono altri batteri che possono indurre
meningite, come ad esempio lo Pneumococco che
risiede come dice il nome stesso nelle vie aeree e
arriva al cervello tramite il fluido sanguigno. La
Listeria arriva invece dall'ambiente, si assume
attraverso il cibo e sembra essere frequente nelle
meningiti che si sviluppano nel periodo della
gravidanza. Infine è utile menzionare anche
l'Hemophilus influentiae, anche se con la
disponibilità del vaccino è oggi molto raro come
fattore causale della meningite mentre era
comune fino agli anni '90.
Il rischio di contrarre una meningite è
relativamente alto sopratutto nella vita di
comunità e quando vi siano grandi
assembramenti di persone. Se vi è qualcuno che
stia incubando la meningite o anche solo
portatore di Neisseria, il rischio di contagio
diventa importante. Sono particolarmente a
rischio i bambini al di sotto dei 5 anni, i giovani fra
i 18 e i 24 anni ed i soggetti anziani. Se vi sono
sospetti di meningite è necessario iniziare una
terapia antibiotica prima di eseguire un prelievo
di liquor per accertare la presenza della Nisseria o
di altro batterio. Le linee guida indicano come
trattamento iniziale l'impiego della rimfapicina
per via orale oppure di una penicillina per via
intramuscolare che passi attraverso la barriera
ematoencefalica. Poiché la prevenzione è sempre
il miglior trattamento, si pone il problema della
vaccinazione. Sono oggi disponibili 5 vaccini.
Sono certamente consigliati i vaccini contro il
Meningocco B e C che sono ben tollerati.
Analogamente è consigliato il vaccino
anti-Pneumococco che è utile nell'infanzia anche
per la prevenzione delle polmoniti. Si tratta di
GARATTINI
vaccini che cono distribuiti gratuitamente in
molte Regioni e che sono entrati nei nuovi Livelli
Essenziali di Assistenza (Lea) che saranno per
tutte le Regioni a carico del Servizio Sanitario
Naionale, una opportuna iniziativa del Ministero
della Salute.
In conclusione la meningite è una malattia
relativamente rara che si manifesta
sporadicamente in comunità e che può essere
curata e soprattutto evitata attraverso le
vaccinazioni. È grave responsabilità dei medici,
come sottolineato recentemente dalla
Federazione degli Ordini dei medici, ma anche dei
genitori, creare le condizioni affinché non si
verifichino morti evitabili.
GARATTINI