Report - Manipolazione Fasciale
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Report - Manipolazione Fasciale
Manipolazione fasciale® applicata ad un trauma acuto con ferita lacero-contusa all'arto inferiore. Depriori Gianluca Obiettivi dello studio: verificare l'efficacia, i tempi di recupero funzionale e la diminuzione del dolore nei casi acuti di trauma con importante lesione dei tessuti cutanei e sottocutanei del ginocchio (GE) del trattamento di Manipolazione fasciale® rispetto all'approccio tradizionale. Introduzione: M.C. viene ricoverato in ospedale in seguito ad incidente motociclistico con un importante e profonda ferita lacero-contusa nella parte antero-mediale del ginocchio destro. Gli esami strumentali, ecografia e radiografia, non evidenziano lesioni muscolo-tendinee ed ossee (in attesa di RMN al ginocchio e coscia). Viene dimesso dopo 8 giorni con bendaggio, terapia antibiotica, antitrombotica e antidolorifica al bisogno, con indicazione al carico sfiorante con stampelle; questo risulta, però, impossibile per il dolore e l'atteggiamento dell'arto è in triplice flessione. Il trauma, infatti, ha provocato un importante allodinia in tutta la loggia mediale della coscia e della gamba. Metodo: prima di iniziare il trattamento, si indaga sulle problematiche precedenti e ne emerge un'importante trauma alla tibia destra, avvenuto quattro anni fa e un episodio di sciatalgia destra 8 anni prima, ora silente. Il paziente non riferisce alcuna disfunzione agli organi interni. La verifica motoria viene eseguita a paziente supino, richiedendo una flesso-estensione del ginocchio destro: ne risulta una limitazione articolare sia in flessione (70°) che in estensione (-20°). M.C. lamenta un importante e costante dolore, che aumenta anche soltanto con uno sfioramento, localizzato lungo tutta la loggia mediale dell'arto inferiore destro (vas 8/9). La verifica palpatoria viene eseguita a paziente supino, per la sua difficoltà negli spostamenti, sia sul piano sagittale che su quello frontale e si evidenzia una netta prevalenza del primo. Si comincia il trattamento con il punto localizzato sugli interossei dorsali del I e II dito del piede destro (anpe dx), alternandolo con quello posto all'interno della guaina del Sartorio, sotto il legamento inguinale (an-cx dx). Trattati questi due CC, si ripete la verifica motoria e si nota un netto miglioramento del ROM, sia in estensione (-5°) che in flessione (85°); il paziente, inoltre, riferisce una riduzione del dolore (vas 6/7), ma l'appoggio rimane ancora difficoltoso, sfugge al carico e mantiene ancora l'arto antalgicamente flesso. Si decide di proseguire sempre sul piano sagittale, valutando e trattando i punti che risultano essere maggiormente densificati (an-ge, an-ta, re-ge, re-ta, sempre a destra). Alla valutazione motoria il ROM è ulteriormente migliorato, con un'estensione completa, e una flessione limitata più che altro dalle medicazioni e dalla ferita. Il dolore costante è diminuito (vas 5), mentre permane ancora quello al tatto (vas 7). In stazione eretta, il paziente riferisce una diminuzione della sintomatologia e della sensazione di tensione nella loggia posteriore di coscia e gamba; l' appoggio del piede è completo ed il ginocchio è esteso. Lo schema del passo è migliorato e M.C. riesce a camminare con pieno carico, senza stampelle e con un minimo dolore; gli si consiglia, dunque, di abbandonare, se possibile, le stampelle e di compiere esercizi di mobilizzazione attiva per tutto l'arto inferiore. A distanza di una settimana, il paziente riferisce un mantenimento dei risultati ottenuti, ma permane una sensazione di tensione al piede durante la fase di appoggio; l'iperestesia al compartimento mediale è diminuita, tanto da rendere possibile la palpazione. Valutati i compartimenti laterale e mediale di anca e piede, si trattano i punti sopra l'inserzione degli adduttori e la parte mediale e laterale sotto malleolare del piede (an-me-cx, an-me-pe1,2 e an-la-pe1,3, sempre a destra) Il paziente non avverte più la tensione all'appoggio del tallone, il fastidio mediale è praticamente scomparso e il ROM del ginocchio è limitato dalle medicazioni, ma non dal dolore. Sebbene nel frattempo si sia sviluppato, sempre in zona mediale, un importante ascesso e, nonostante l'incisione e la medicazione “spremitura”, i risultati ottenuti non sono regrediti. Conclusioni: Grazie al trattamento proposto, è stato possibile recuperare il cammino, avere un ripristino quasi totale del ROM articolare e una riduzione del dolore a tutto l'arto inferiore; attualmente M.C. cammina senza stampelle e non prende più antidolorifici, nonostante una lesione e un ascesso ancora in fase acuta.