43 quello che ho spiegato che mi ha aggredito, che era l`Olindo
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43 quello che ho spiegato che mi ha aggredito, che era l`Olindo
Consorzio Astrea - Lutech Numero verde: 800.177.171 Mail: [email protected] quello che ho spiegato che mi ha aggredito, che era l’Olindo sicurissimo, che è stato lui ad aggredirmi e poi gli ho detto il colore, la corporatura, i capelli, quello che mi ha chiesto il comandante Gallorini. DOMANDA - Quando lei è stato sentito le prime volte ha dato una descrizione della persona che l’aveva aggredita pur non menzionando il nome. RISPOSTA – Sì. DOMANDA – Sa dare una spiegazione a questa carenza di indicazione, come mai lei non ha indicato da subito il nome di Olindo Romano? RISPOSTA – Perché quando mi sono svegliato volevo... ma è stata una cosa mia, volevo proprio capire il motivo che era talmente una cosa grossa e irreale, volevo capire il perché mi aveva fatto questo una persona che, anche se non la conoscevo bene, ma era un vicino di casa comunque e non avevo mai fatto niente. E proprio è stata la cosa che più volevo capire perché, come le ripeto, io sempre fin dal primo istante che mi sono svegliato la persona che mi ha colpito era lui, questo era fuori di dubbio, questa era capivo il la sicurezza perché e lì che ho avevo voluto assoluta poi però capirlo io non il perché. Una cosa, non so, si vede che in quel momento volevo capire il perché, perché era troppo grossa, è una cosa che non avrei mai immaginato che capitasse a me. DOMANDA – Lei ricorda quando vennero i Carabinieri a trovarla la prima volta, ricorda che le furono fatti dei nomi? RISPOSTA – Sì. DOMANDA – Nomi di vicini di casa? RISPOSTA – Sì, mi sembra, sì. DOMANDA – Ricorda che tra questi nomi c’era anche il nome di Romano Olindo? RISPOSTA – Romano Olindo, sì. DOMANDA – In quel momento lei si ricorda la sua reazione, che cosa disse? 1/07 - 26 Febbraio 2008 43 Redatto da Meeting Service S.p.A. Consorzio Astrea - Lutech Numero verde: 800.177.171 Mail: [email protected] RISPOSTA – Guardi, io non volevo ancora dirlo proprio perché volevo capire ma quando alla fine mi è uscito il nome volevo come Gallorini liberarmi perché era e gliel’ho proprio un detto peso al che comandante avevo, che volevo dirlo. Infatti mi sono liberato e gli ho detto “sì, è lui”. DOMANDA – Quando descrizione lei è della stato persona, sentito lei la aveva ricorda dato una oppure in questo momento non la ricorda, parliamo di descrizione. RISPOSTA – Sì, dissi che era come lui, una persona grossa, capelli neri e quando era lì aveva i capelli corti, tirati giù, gli occhi scuri, era grosso praticamente anche in faccia, grosso. Era l’Olindo. Poi lui era una persona pressappoco alta come me, a me sembrava un po’ più alto perché tutti quegli appartamenti hanno un gradino alto 5–6 centimetri e, scendendo, a me sembrava un attimino più alto. Poi sinceramente non è che era una persona che mi interessava, l’altezza non l’ho mai guardata perché non mi interessava però così pressappoco era alto come me, un po’ più un po’ meno, ma comunque a me interessava era che l’ho riconosciuto, era l’Olindo. DOMANDA – Quando lei ha incontrato i Carabinieri, e di questo c’è una relazione redatta proprio dai Carabinieri, lei non fece direttamente il nome Olindo, risulterebbe dalla relazione - in quest’aula l’ha confermato il comandante dei Carabinieri di Erba - si mise a piangere a udire il nome di Olindo. RISPOSTA – Sì. DOMANDA – Lei ricorda questo particolare? RISPOSTA – Sì, infatti adesso non mi ricordo preciso però so che mi sono messo a piangere al nome e poi mi sembra che gli ho chiesto Carabiniere domanda: mi perché perché ha mi chiesto piange in ha fatto “adesso questo questo le nome faccio modo?” è e il io una lì che gliel’ho detto che era lui, che mi sono proprio liberato 1/07 - 26 Febbraio 2008 44 Redatto da Meeting Service S.p.A. Consorzio Astrea - Lutech Numero verde: 800.177.171 Mail: [email protected] e lì gli ho detto il nome dell’Olindo. DOMANDA – Risulterebbe dall’annotazione che è stata redatta su quell’incontro, di cui non si riuscì a fare il verbale per le sue condizioni, lei non poteva firmare e parlare a lungo, risulterebbe che lei abbia detto che non poteva escluderlo che fosse Romano Olindo e che non vi fu un’indicazione diretta del nome. Glielo dico perché su questo punto si è discusso e si discuterà in quest’aula, lei ricorda? RISPOSTA – Sì, ricordo, ma ero sicurissimo, non mi sarò spiegato bene, le ripeto che in quei momenti..., non riesco adesso, figuriamoci in quei momenti non riuscivo a spiegarmi bene, talvolta non mi uscivano neanche le parole, però la mia intenzione era quella di dire “sì, è lui” e io sempre dirò che è lui, tutte le volte. Anche se avessi detto così ma la mia intenzione era di dire “E’ l’Olindo” sempre, questo per tutta la vita fino a quando vivrò dirò, non perché lo voglio dire, perché è la sacrosanta verità “è stato l’Olindo che mi ha aggredito”. DOMANDA – Quando lei è stato trasferito all’ospedale è rimasto per parecchio tempo, ha avuto la presenza quasi costante dei suoi figli? RISPOSTA – Sì. DOMANDA – Lei ne ha parlato poi con suo figlio? RISPOSTA – No, fino a quando non l’ho detto, ai miei figli non ho mai detto niente del nome, è una cosa mia che volevo pensarci, dopo sì. Ma il momento fino a quando non ho detto il nome, non ho parlato del nome. DOMANDA – Lei poi in seguito l’ha detto, ne ha parlato con suo figlio? RISPOSTA – Dopo quando l’ho detto, non ne ho parlato perché non volevo coinvolgerli in una cosa così. DOMANDA – Suo figlio le ha chiesto di pensarci bene, ha voluto verificare 1/07 - 26 Febbraio 2008 se lei fosse 45 veramente sicuro di Redatto da Meeting Service S.p.A.