CLAUDE DEBUSSY Le immagini sonore
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CLAUDE DEBUSSY Le immagini sonore
CONSERVATORIO DI MUSICA “L. Perosi” - CAMPOBASSO TRIENNIO DI “REPERTORI VOCALI DA CAMERA” ANNO ACCADEMICO 2002-2003 CLAUDE DEBUSSY Le immagini sonore TESI DI PROFESSORI Venere Ferraro Barbara Lazotti Piero Niro Luigi Pecchia INDICE PARTE PRIMA DECADENTISMO – Cenni storici e culturali I POETI MALEDETTI – La poetica e le tecniche espressive L’IMPRESSIONISMO – Dalle arti figurative alla musica LA DISSOLUZIONE DELLA TONALITA’ – Un po’ di storia LA MELODIA DI TIMBRI – Da Wagner a Debussy CLAUDE DEBUSSY – La vita e le opere CHARLES BAUDELAIRE – La vita e le opere FRANÇOIS TRISTAN L’HEREMITE – Il periodo, la vita e le opere PARTE SECONDA LE BALCON JE TREMBLE EN VOYANT TON VISAGE PARTE TERZA MUSICA E POESIA - Excursus storico LA QUESTIONE: Poesia per musica o musica per poesia? BIBLIOGRAFIA DECADENTISMO Cenni storici e culturali L’età del Decadentismo abbraccia l’arco di tempo che va dagli ultimi anni dell’ottocento allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. E’questo un periodo di grandi tensioni politiche, sociali ed economiche che, a distanza di pochi anni, sfoceranno nel primo conflitto a livello mondiale. Infatti, sul finire del XIX secolo, ad un ventennio di benessere e di espansione economica, succede la cosiddetta Grande Depressione, caratterizzata dal crollo dei prezzi industriali e agricoli, da un generale ristagno agricolo e produttivo e da un forte aumento della disoccupazione. Di fronte a questa situazione, i governi rispondono con una serie di misure che, se da una parte rendono tollerabili gli effetti della crisi, dall’altra concorrono ad innescare tensioni e ad esasperare le parti. I principali stati europei, per trovare nuovi sbocchi alle proprie economie, intraprendono una politica imperialistica che diffonde, tra gli strati più ampi della società, lo spirito di conquista e di potere, il mito del Superuomo e le tendenze razziste che costituiscono lo sfondo ideale per un conflitto. In questo contesto, le componenti culturali del Decadentismo vanno individuate in particolare nella teoria nietzschiana del Superuomo e negli studi freudiani sull’inconscio. Sia Nietzsche che Freud, infatti, danno grande importanza alle attività istintive dell’uomo e all’esaltazione orgogliosa dell’ Io, esprimendo così, le nuove esigenze spirituali che si vanno diffondendo in Europa alla fine dell’ottocento. La spiritualità decadentisica presenta due aspetti fondamentali: la realtà appare come un mistero che la sola ragione non può penetrare, e la scoperta dell’inconscio, cioè di una dimensione fin ora sconosciuta della psiche, sede dell’istinto, dei complessi e delle alterazioni mentali, fa tentennare le certezze sulla mente umana fin ora acquisite dall’uomo. Questa nuova sensibilità comporta inevitabilmente una mancanza di fiducia nelle forze della ragione, ormai insufficiente, e una posizione polemica nei confronti del Positivismo, polemica che si esprime in termini di crisi esistenziale, senso di fragilità, solitudine e mistero. Il Decadentismo è un fenomeno che nasce sulle orme del Romanticismo e, pertanto, può essere considerato come la fase estrema di esso, in quanto, ne riprende alcune tematiche sviluppandole secondo una sensibilità moderna. Il movimento romantico, infatti, aveva negato ugualmente la validità della ragione e c’era stato uno sforzo, da parte degli intellettuali, di ricostruire i valori importanti della vita. Nell’animo dell’intellettuale moderno, si riaffacciano queste istanze, ma in un’ottica in cui tutti gli sforzi si sono vanificati e i valori romantici appaiono ormai troppo borghesi. La polemica contro la borghesia era già stata attuata dai primi romantici, ma sarà solo con la seconda generazione che essa assumerà connotazioni specifiche e il rifiuto della mentalità borghese diventerà di fatto il rifiuto di una società e dei suoi costumi. Per i poeti tardoromantici la fuga da questa realtà viene sentita come un fatto individuale proprio per la mancanza di valori comuni e le loro poesie diventano un prodotto destinato non alla massa, bensì, alla sensibilità di un altro poeta. A questo punto, la protesta è in atto e tutto è messo in discussione: Dio, le leggi, la società, se stessi. Questo scetticismo nei confronti della ragione e la polemica nei confronti della società, porterà la critica razionalista a coniare il termine Decadentismo per questa corrente di pensiero, volendo dare una connotazione negativa al termine legato ad un periodo di degradazione culturale. I POETI MALEDETTI La poetica e le tecniche espressive Il movimento alla base di tutta la poetica decadentistica è il Simbolismo francese. La Francia di questi anni si presenta come un pullulare di cenacoli e movimenti culturali tra i quali spiccano i Parnassiani, così definiti per il loro modo di far poesia distaccato e privo di partecipazione affettiva che ricorda, appunto, l’impassibilità degli Dei del Parnaso nei confronti delle passioni umane. Da questo circolo si distacca un gruppo di poeti (Rimbaud, Baudelaire, Verlaine, Mallarmè), definiti Maledetti dallo stesso Verlaine che, attraverso la loro poesia, mettono in luce le più intime frustrazioni, le trasgressioni e le sensazioni del proprio animo. I Poeti Maledetti si oppongono ad una società capitalistica, sorda alle ragioni dello spirito, immergendosi nei paradisi artificiali del vino, del sesso, della droga come forma di protesta verso l’ipocrisia e il falso moralismo. Sicuramente, la scoperta dell’Io è uno dei momenti più importanti per la generazione tardo-romantica che si guarda intorno e si accorge di essere da sola in una società che la rifiuta e che non ne rispecchia gli ideali. In questo contesto il ruolo del poeta diventa una missione, che gli consente di elevarsi sulla massa e denunciare questa lacerazione interiore attraverso la sua poesia, rivelatrice del divario tra ideale e vita quotidiana, o, come direbbe Baudelaire, tra idéal e spleen. Il poeta è quindi venuto sulla terra per esprimere i suoi sogni e contestare tutti coloro che si accontentano di ardere nel fuoco delle passioni comuni. Le tematiche con cui i poeti si esprimono più frequentemente sono quelle della morte, delle atmosfere crepuscolari, della notte, delle stagioni malinconiche, degli amanti colpevoli, dell’amore peccaminoso, tematiche che, evidentemente, si pongono nettamente agli antipodi degli ideali romantici. Sul versante del linguaggio, si sperimentano nuove tecniche espressive che sono in grado di rievocare i tumulti dell’animo e le suggestioni rifiutando un linguaggio tradizionale a favore di mezzi espressivi più raffinati e ricercati. La parola perde la sua funzione logica e sprigiona la sua molteplicità di sensi fino ad arrivare a cogliere le più piccole sfumature, la sintassi è liberata dai suoi rigidi schemi, la poesia diventa l’arte conoscitiva per eccellenza per il suo carattere di immediata intuizione e si esprime attraverso strutture simboliche (per questo Simbolismo), affinché possa andare oltre l’esperienza quotidiana e trasformarsi in rivelazione. Si ha, pertanto, un uso frequente della metafora, dell’analogia e, soprattutto, della sinestesia attraverso cui si fondono i vari campi sensoriali, generando un connubio tra le varie arti (musica, pittura, poesia) che, come afferma lo stesso Baudelaire, devono scambiarsi reciprocamente energie nuove. Si assiste quindi ad un raffinamento delle tecniche espressive in cui la parola viene sottratta da ogni vincolo razionale e si trasforma in pura suggestione musicale dando vita ad un’arte che esprime il mondo degli affetti umani attraverso la fusione di musica e parola. Questo connubio è reso necessario proprio dalla potenza espressiva della musica che spesso, forte della sua autonomia semantica, riesce ad esprimere con molta più efficacia il concetto di quanto possa il linguaggio verbale da solo. Non a caso, anche la musica risentirà degli effetti della nuova corrente ideologica e, sviluppando proprie tecniche, troverà espressione nell’Impressionismo musicale.