I contratti di rete vicinissimi a quota mille
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I contratti di rete vicinissimi a quota mille
Uno strumento in progressiva diffusione. I dati dell’ultima elaborazione di Infocamere I contratti di rete vicinissimi a quota mille I contratti di rete hanno raggiunto quota 995, come risulta dall’ultima elaborazione InfoCamere su dati forniti dal Registro Imprese delle Camere di Commercio nel settembre 2013. Sono coinvolte, complessivamente, quasi cinquemila imprese, distribuite in tutte le regioni italiane, con una prevalenza delle società di capitali (67%, ben 3.299 su 4.924). Seguono in ordine decrescente le società di persone (13,2%), le imprese individuali (10,6%), le società cooperative (6,9%) e le altre tipologie (2,3%). Lo strumento del contratto di rete è stato utilizzato in misura maggiore in Lombardia (26,6% delle imprese sul totale), seguita da Emilia Romagna (14,5%) e Toscana (11,8%). La dimensione della rete, calcolata in base al numero delle imprese partecipanti, appare ancora relativamente piccola. 762 contratti di rete su 995 registrano adesioni da 3 a 9 imprese. Si tratta di oltre i due terzi dei contratti. E’ d’altra parte un andamento spiegabile con il fatto che la rete è uno strumento di introduzione e diffusione relativamente recente. Più si svilupperà e consoliderà, maggiori saranno le possibilità di estensione media della singola rete, sia sotto il profilo quantitativo che sotto quello territoriale. A tal riguardo il ruolo dell’innovazione tecnologica è destinato a incidere in maniera determinante. La rete d’impresa, fin d’ora, come evidenziano le elaborazioni di Retimpresa sui dati Infocamere, si sta rivelando strumento trasversale, in tal senso capace di accomunare le aziende, sotto obiettivi condivisi, a prescindere dai settori merceologici. Per ora, i settori in cui lo strumento del contratto di rete è più utilizzato sono il manifatturiero, le costruzioni e le attività professionali, scientifiche e tecniche. In ordine alle finalità essenziali, si ricorda che il contratto di rete è un accordo tra più imprenditori che si impegnano a collaborare per aumen- tare la propria capacità di innovazione e la competitività sul mercato, scambiandosi informazioni utili ed esercitando attività di interesse comune, secondo un modello di aggregazione flessibile. Lo scopo principale delle reti è pertanto quello di raggiungere degli obiettivi comuni di incremento della capacità innovativa e della competitività aziendale. I principali vantaggi sono relativi alla possibilità di godere di agevolazioni fiscali, usufruire di agevolazioni finanziarie con un miglior credito, avere accesso a finanziamenti di programmi di investimento della rete e concessione di garanzie, messa in comune di conoscenza e competenza tra le diverse tipologie di imprese aumentando così la competitività, conquistare nuovi mercati, razionalizzare i costi di gestione, certificare la qualità del proprio processo produttivo. Le imprese napoletane preferiscono i multizonali In Campania sono stati finora stipulati 51 contratti di rete, che hanno coinvolto complessivamente 164 imprese, pari al 3,3% delle imprese del totale Italia. Un risultato già largamente superiore a quello riscontrato a fine 2012, quando i contratti di rete definiti risultavano soltanto 31 per complessive 90 imprese. Restano peraltro ampi i margini di ulteriore diffusione dei contratti. Nella prima fase di applicazione, a utilizzarli sono state soprattutto le regioni del Nord, in cui sono stati stipulati il 49% degli accordi. Centro e Sud per ora presentano un’incidenza rispettivamente del 13 e del 12%, mentre l’altro 26% è costituito dai contratti di rete multiregionali. In Campania le province che fanno registrare il maggior numero di aderenti ai contratti di rete sono Napoli e Salerno. A questo riguardo, va sottolineata la rilevante partecipazione delle imprese na- Numero di Contratti di rete Italia 995 Campania 51 poletane a compagini formate da realtà di diverse regioni. I contratti di rete di cui fanno parte aziende di Napoli e provincia sono in totale 29. Di questi ben 19 sono costituiti da imprese che fanno parte di almeno due regioni, a testimonianza di un utilizzo dello strumento più idoneo a realizzare network con dimensioni e ambizioni superiori ai tradizionali mercati domestici e di nicchia. Rispetto alla precedente rilevazione effettuata in questa sede a fine 2012, i contratti di rete con imprese napoletane da 18 sono passati a 29. Tra le iniziative di particolare interesse la creazione di Napoli Shoes, rete finalizzata a potenziare la capacità di produzione, trasformazione, commercializzazione e conseguente penetrazione del mercato nazionale e internazionale da parte di un gruppo di imprese del comparto calzaturiero. Tra le altre iniziative avviate di recente, figura la rete dei trasporti pubblici della città metropolitana di Napoli, a cui aderiscono l’Ente Autonomo Volturno, l’Azienda napoletana della mobilità e la Compagnia trasporti pubblici. Graduatoria per numero di imprese nei Contratti di rete Regioni n. di imprese Lombardia 1309 Emilia Romagna 714 Toscana 578 Veneto 404 Lazio 255 Marche 207 Puglia 206 Abruzzo 204 Piemonte 189 Sardegna 168 Campania 164 Umbria 133 Basilicata 90 Friuli Venezia Giulia 85 Liguria 78 Trentino Alto Adige 53 Sicilia 40 Calabria 30 Molise 12 Valle d’Aosta 1 TOTALE ITALIA 4.924 Fonte: Elaborazioni RetImpresa su dati Infocamere Distribuzione regionale dei Contratti di rete Multiregionali 26% Uniregionali 74% ( Nord 49% Centro 13% - Sud 12%) Fonte: Elaborazioni RetImpresa su dati Infocamere Presenti tutte le regioni, all’appello mancano tre province Tra le sue peculiarità, il contratto di rete ha quella di non prevedere come obbligatorio il riferirsi a un soggetto giuridico. Proprio questa caratteristica di estrema flessibilità sta alla base della diffusione di uno strumento che aggrega senza imporre vincoli superiori alle strette necessità inerenti lo scopo per il quale ci si unisce. Su 995 contratti complessivi definiti a livello nazionale alla fine di luglio 2013, soltanto 43 (dati Retimpresa) hanno soggettività giuridica. Rispetto al numero rilevato a luglio 2012 (464) il numero dei contratti di rete si è più che raddoppiato. Erano appena 108 nel luglio 2011. Le reti d’impresa si sono diffuse in tutte le regioni italia- ne, nessuna esclusa. Se prima per numero di partecipazioni è la solita Lombardia, l’ultima in graduatoria, con appena un’impresa inclusa in un contratto, è la Valle d’Aosta. Delle province, al momento a mancare all’appello sono soltanto in tre: Enna, Vercelli e Vibo Valentia. Le imprese possono partecipare anche a più di un contratto. Il numero delle ‘posizioni’ presenti (5.204), per usare la terminologia di Retimpresa, differisce infatti da quello delle aziende coinvolte (4.924). Il totale aumenta a 5.231 se si computano anche le posizioni recesse. Gli abbandoni sono in ogni caso molto limitati: appena lo 0,52%. Principali settori di attività economica delle imprese aderenti ai Contratti Attività manifatturiere 37% Attività professionali, scientifiche e tecniche 12% Costruzioni 9% Commercio all’ingrosso e al dettaglio 9% Servizi di informazione e comunicazione 7% Agricoltura, silvicoltura e pesca 5% Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 4% Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 2% Sanità e assistenza sociale 2% Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 2% Trasporto e magazzinaggio 2% Fonte: Elaborazioni RetImpresa su dati Infocamere Ripartizione dei soggetti aderenti ai Contratti di rete per forma giuridica Società di capitale 3.299 Società di persone 649 Imprese individuali 522 Società Cooperative 341 Altre forme 113 TOTALE 4.924 L’agenda dell’impresa “Cartotecnici e Grafici. Quali affinità?” è il titolo del seminario in programma presso l’Unione Industriali (piazza dei Martiri 58, Napoli) martedì 15 ottobre con inizio alle ore 16.00. L’iniziativa è promossa dalla Sezione Packaging, Grafici Carta dell’Unione ed è volta ad approfondire elementi differenzianti e punti di convergenza tra i contratti collettivi nazionali dei comparti cartotecnico e grafico. “Intendiamo tra l’altro porre l’attenzione sulla possibilità di definire, nell’ambito dell’autonomia negoziale, un quadro normativo nazionale che possa in futuro costituire un riferimento per entrambi i comparti”, spiega il Presidente della Sezione Packaging, Grafici Carta dell’Unione Industriali, Orazio Ingenito. Nell’ambito del seminario si discuterà inoltre del nuovo Fondo di assistenza sanitaria integrativa “Salute Sempre”. Il Fondo, entrato in vigore Orazio Ingenito dal 2013 per le aziende grafiche, sarà introdotto per il settore cartotecnico a partire dal prossimo anno. Interverranno, oltre al Presidente della Sezione Packaging, Grafici Carta dell’Unione Industriali, Orazio Ingenito, il Responsabile Relazioni sindacali di Assografici (Associazione Nazionale Italiana Industrie Grafiche, Cartotecniche e Trasformatrici), Massimo Villani. Fonte: Elaborazioni RetImpresa su dati Infocamere INFORMAZIONE AZIENDALE A CURA DI UNIONE INDUSTRIALI NAPOLI Per info: [email protected]