Quello che un uomo può fare, un altro lo può falsificare

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Quello che un uomo può fare, un altro lo può falsificare
Istituto Tecnico Commerciale Statale e per il Turismo “Padre A. M. Tannoia”
Corato
Concorso “Legalità e cultura dell’etica” Rotary Club Corato
Alunna: Manuela Corcella
Classe: V A/ERICA
TEMA
“La contraffazione e la pubblicità ingannevole sono tra le forme più diffuse di illegalità e
danneggiano gravemente tutti i cittadini sul piano culturale, socio-economico, ambientale e della
salute. Lo studente esponga e commenti l’argomento attraverso la realizzazione di un elaborato
scritto”.
Quello che un uomo può fare, un altro lo può falsificare. Quello che ci viene offerto può sembrare
esattamente ciò che vogliamo, ma è anche autentico?
Nel mondo odierno il fenomeno illegale della contraffazione e della pubblicità ingannevole sono
così ampiamente diffusi che ormai è divenuto familiare sentire di arresti per crimini simili. Ancor
più preoccupante è il fatto che tali fenomeni siano in continua espansione. Occorre dunque
conoscere il loro significato e analizzare i loro effetti negativi per poter studiare i possibili rimedi e
arrestarne l’aumento.
Per contraffazione si intende la realizzazione e la commercializzazione di tutti quegli oggetti
considerati non autentici, non originali o addirittura pericolosi, compresi gli imballaggi, che
tendono a imitare le caratteristiche e i marchi di prodotti legalmente registrati a norma del
Regolamento CE n. 1383 del Consiglio del 22 luglio 2003.
Tutti noi ci siamo sicuramente imbattuti in questo genere di merci e le abbiamo forse considerate
del tutto normali, per di più a basso costo e dunque convenienti, e magari le abbiamo acquistate
sperando di fare una “bella figura” di fronte a parenti e amici, reggendo un gioco nel quale i
partecipanti indossano la maschera dei “griffati” o dei risparmiatori a caccia del prezzo stracciato.
Che dire invece della pubblicità ingannevole? L'articolo 20 del decreto legislativo 206/2005 la
equipara a qualsiasi tentativo di indurre in errore i soggetti cui la comunicazione pubblicitaria è
rivolta e condizionandone con la frode il comportamento economico. La conseguenza di tale azione
è quella di produrre un danno duplice, che colpisce tanto il consumatore quanto la concorrenza
commerciale. Una pubblicità ingannevole presenta un prodotto in modo molto attraente, ne esalta e
sopravvaluta le caratteristiche anche, talvolta, attraverso la comparazione con prodotti affini che
vengono presentati come di qualità inferiore. Il consumatore viene attratto dal prodotto, che sembra
corrispondere esattamente all’oggetto dei suoi desideri e viene indotto ad acquistarlo, salvo poi
riscontrarne la bassa qualità o, nei casi peggiori, sperimentarne la nocività per la salute.
Contraffazione e pubblicità ingannevoli sono atti contrari alla legge ma l’opinione pubblica in
generale percepisce di esse l’immagine di fenomeni sociali piuttosto che quella di reati perseguibili
penalmente. E’ la mancanza di conoscenza e riflessione sugli effetti negativi determinati da simili
reati che, con grande probabilità, sta alla base di questa visione. Cerchiamo dunque di analizzare più
in dettaglio il modo in cui questi comportamenti illegali danneggiano i cittadini sui piani culturale,
socio-economico, ambientale e della salute.
Il piano culturale
Si pensi all’influenza enorme che la pubblicità esercita sulla tipologia dei consumi di massa,
spingendo i consumatori ad acquistare una tipologia di prodotto piuttosto che un’altra.
Immaginiamo, però, l’effetto disastroso di una pubblicità ingannevole che presenta in buona luce un
prodotto oscurandone i difetti o i danni che potrebbe arrecare anche alla salute. Pensiamo, per
esempio, a quei prodotti che avrebbero un effetto dimagrante a dir poco “miracoloso” e “istantaneo”
trascurando la necessità di ottenere preliminarmente il parere di medici specialisti, i soli ad avere la
competenza per consigliare diete equilibrate e adeguata attività fisica. L’utilizzo dei prodotti
dimagranti, peraltro, non può essere proposto indistintamente a chiunque: ciascun individuo ha
caratteristiche fisiologiche specifiche e diverse da quelle di ogni altra persona. Da alcuni decenni si
è affermata la cultura del fisico perfetto, snello, scolpito e favorita la diffusione di questo nuovo
canone di bellezza. Pubblicità ingannevole e contraffazione hanno a tal punto contribuito al dilagare
della disonestà nella società odierna, come tarli intenti a bucherellare un mobile antico, che i
cittadini considerano ormai la disonestà alla stregua di un fenomeno sociale anziché come un reato!
Il piano socio-economico
Gli effetti economici e sociali della contraffazione sono molto evidenti e fanno paura. L’Italia è tra i
dieci paesi al mondo più colpiti dalla contraffazione, quindi dall’evasione fiscale che ne consegue e
che pesa come un macigno sull’enormità del nostro debito pubblico. I danni economici soprattutto
sono così importanti che si può definire la contraffazione una vera e propria economia parallela:
un’economia che, secondo alcuni studi condotti da Confcommercio, Confindustria e Guardia di
Finanza, fattura in Italia circa 7 miliardi di euro e sottrae allo Stato 5 miliardi. Sono soprattutto le
organizzazioni di tipo mafioso, quali la Camorra napoletana e la ‘Ndrangheta calabrese, a trarne i
profitti maggiori poiché esse sono le principali responsabili di tali crimini di cui hanno fatto il loro
nuovo business. Oltre alle perdite per lo Stato, enormi sono anche le perdite finanziarie accusate
dalle imprese, nonché l’offuscamento dell’immagine dei marchi originali. Si pensi, per esempio, ai
danni economici provocati dalla pirateria musicale che viola i diritti d’autore; oppure ai molti
prodotti alimentari che mostrano sull’imballaggio la scritta “Made in Italy”, o ancora a simboli e
marchi fatti in modo tale da evocare quelli autentici. Si tratta di un reato che oscura i marchi
originali gettando il consumatore nella confusione, infettando la trasparenza dell’informazione
riguardante il prodotto e alterando la normale concorrenza tra le imprese.
La maggior parte dei prodotti così contraffatti proviene dalla Cina. Il loro costo è incredibilmente
inferiore rispetto ai prodotti autentici e ciò è dovuto soprattutto al basso costo della manodopera in
quel Paese, alla mancanza di diritti dei lavoratori e alla scarsa qualità delle materie impiegate nella
produzione. Con l’acquisto inconsapevole di merci contraffatte, noi consumatori favoriamo,
seppure indirettamente, lo sfruttamento della manodopera che in molti casi è composta da una parte
considerevole di lavoratori minorenni. Le imprese italiane accusano continue perdite economiche e
questo è uno dei motivi per cui si trovano costrette a licenziare tanti operai. La perdita del lavoro,
purtroppo sempre più frequente, costituisce oggi il fenomeno sociale più rilevante e che si aggrava
in periodi di crisi economica profonda come quello che gran parte dell’economia e della finanza
mondiale stanno attraversando, e con esse i popoli di tanti paesi.
Il piano ambientale
Molteplici gli effetti che i reati in questione producono sull’ambiente. Si consideri, ad esempio,
l’impatto dei materiali utilizzati nella produzione di alcuni capi d’abbigliamento contraffatti:
sostanze non degradabili o altamente e pericolosamente inquinanti. Alla base di questa vera e
propria aggressione all’ambiente vi è la mancanza totale o parziale di controllo sull’attività
industriale di produzione, sulle materie prime utilizzate e sulle emissioni di rifiuti tossici.
Il problema dello smaltimento dei rifiuti, così, già di per sé tra i maggiori problemi del nostro
mondo, diventa più grave per l’azione di questa tipologia di reati che, a un’analisi superficiale,
potrebbero apparire come tipici della sfera economica.
Il piano della salute
E’ forse, questa, la dimensione più triste legata alla contraffazione e alla pubblicità ingannevole.
Questi reati non colpiscono solo le risorse economiche dei cittadini ma, spesso, anche la salute. Si è
parlato molto per esempio delle cosiddette “scarpe di plastica”, calzature che tendono a imitare
marchi molto famosi, ma che sono in realtà prodotte con materiali molto scadenti e nocivi alla
salute. Soprattutto, sempre più diffusi sono i siti internet che vendono vari tipi di prodotti
contraffatti tra cui addirittura farmaci. Si tratta di un “affare” tra i più immorali perché fa leva
sull’impossibilità per molte persone – e tra queste, in particolare, gli anziani- di far fronte alle
necessarie e a volte urgenti spese per l’acquisto di farmaci, una categoria di merci non certo a buon
mercato. Ecco allora che ci si rivolge a false farmacie e siti internet o si assumono farmaci
contraffatti privi di qualsiasi indicazione sui loro principi attivi e sui loro effetti collaterali. Si
possono immaginare gli effetti disastrosi che l’assunzione di sostanze non controllate ha sulla
salute: i più diffusi sono le allergie, le dermatiti, le malattie dell’apparato digerente e i tumori. Si
tenga, inoltre, presente che un’altra delle cause di tali conseguenze sulla salute è costituita dal
consumo di prodotti alimentari contraffatti tra cui i più diffusi sono latte, formaggio, olio d’oliva,
vino, carne e pasta.
L’analisi dei danni così gravi arrecati dalla contraffazione e dalla pubblicità ingannevole non può
restare senza esito ma deve, piuttosto, sollecitare un impegno comune per la lotta a questi crimini.
Innanzitutto bisogna ringraziare le forze dell’ordine che sono sempre all’opera per frenare la
diffusione di questi reati. Encomiabile è il loro impegno evidente nel gran numero d’inchieste e di
arresti condotti soprattutto dalla Guardia di Finanza. In qualche modo queste azioni danno al
consumatore un senso di protezione, ma ciò non basta. Cosa si può fare per proteggersi dal dilagare
della contraffazione? Da sempre, per il consumatore la migliore protezione contro le frodi è
l’informazione da cui deriva la consapevolezza delle scelte! Documentiamoci, dunque, sulla
provenienza di qualsiasi prodotto intendiamo acquistare, leggiamo le etichette e non lasciamoci
ingannare dai prezzi competitivi e dai marchi “Made in Italy” che si rivelano falsi. Più della
conoscenza individuale promuoviamo la formazione di un’informazione collettiva, per esempio
tramite la creazione di messaggi pubblicitari che educhino al consumo coscienzioso e consapevole
come in passato, anche se di rado, avveniva con la cosiddetta “pubblicità progresso”. E ricordiamo
sempre che risparmiare oggi sugli incentivi allo sviluppo economico, sociale e culturale del nostro
Paese, sulla tutela dell’ambiente e sulla nostra salute, significa, domani, piangere gli effetti
devastanti di attività criminali.