Parassita cinese toglie le castagne dal fuoco

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Parassita cinese toglie le castagne dal fuoco
Parassita cinese toglie le castagne dal fuoco
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Venerdì 24 Giugno 2011 11:53 |
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Coldiretti in piazza per salvare 100Mila occupati e 780Mila ettari di terreni,
preoccupazione per la varietà “Amiata Igp”
Grosseto: Il raccolto nazionale di castagne si è ridotto del 50 per cento per colpa di
un insetto “killer” arrivato dalla Cina in Italia dove sta infestando senza trovare
resistenza lungo la penisola gli oltre 780Mila ettari di bosco. Quello che Giovanni
Pascoli chiamava l’antico albero del pane.
Coldiretti a lancia l’allarme con una manifestazione di centinaia di agricoltori
provenienti da tutte le Regioni produttrici, dalla Campania alla Toscana, dal Lazio
alla Calabria, dal Veneto al Piemonte, fino alla Lombardia, che hanno portato i rami
delle piante colpite davanti al Ministero delle Politiche Agricole dove si è riunito il
“Tavolo castanicolo” per affrontare l’emergenza.
Sono a rischio - sottolinea la Coldiretti – 34.160 imprese alla base della filiera castanicola nazionale, che garantisce
lavoro a più di centomila occupati nelle diverse attività produttive. Importanti - continua la Coldiretti - sono peraltro i
benefici ambientali che i castagneti apportano, attraverso la salvaguardia dell’assetto ambientale e idrogeologico, la
tutela della biodiversità e la conservazione del paesaggio rurale. Inoltre è importante e riconosciuto il ruolo dei boschi
nel contrastare il cambiamento climatico, tanto che il protocollo di Kyoto riconosce anche a tali colture permanenti, la
possibilità per gli stati nazionali di attribuire crediti di carbonio ai produttori, remunerati poi dal mercato, per i
benefici ambientali dell’assorbimento dei gas ad effetto serra.
Proprio per gli effetti pubblici dei castagneti è importante che l’emergenza dell’insetto killer sia affrontata
sinergicamente da tutte le istituzioni pubbliche e private, con comune senso di responsabilità, evitando che i danni
provocati da eventi esterni siano accollati esclusivamente ai castanicoltori. La Coldiretti chiede, con il documento
consegnato al Ministero delle Politiche Agricole, un piano di lotta al Cinipide del castagno, coordinato a livello
nazionale, con uno stanziamento adeguato alla dimensione del problema. Al fine di rendere più efficace l’azione,
occorre sostenere concretamente la lotta biologica, in particolare ricorrendo a lanci di insetti che si sono dimostrati
utili antagonisti, non essendo efficace la lotta fitosanitaria in un ambiente particolare come quello del bosco,
oltretutto spesso inserito in zone a parco o protette. Occorre peraltro l’aumento dei controlli sul prodotto
d’importazione e il rafforzamento delle misure fitosanitarie nazionali, per evitare il verificarsi, ormai troppo frequente,
di introduzione nel nostro Paese di insetti e malattie pericolose per le nostre produzioni (dal cinipide del castagno,
alla batteriosi del kiwi, dal punteruolo rosso delle palme, alla diabrotica del mais o alla tristezza degli agrumi. Serve continua la Coldiretti - la predisposizione di interventi, a livello nazionale, adeguati a porre rimedio al grave stato di
emergenza, così come dichiarato dal Decreto del Presidente del Consiglio del 4 giugno 2011 e pubblicato sulla G.U del
13 giugno 2011, per risarcire i gravi danni subiti dai produttori, non solo per l’applicazione delle misure di lotta
obbligatoria, ma anche per la perdita di prodotto e di reddito (esonero per 12 mesi dal pagamento dei contributi
previdenziali e assistenziali, attivazione del de minimis, l’individuazione al’interno dei Piani di sviluppo rurale, o altri
fondi e programmi pubblici, di specifiche azioni volte a ristorare i produttori dai gravi danni, la predisposizione e
l’attivazione di idonee misure creditizie ed una chiara e trasparente indicazione dell’origine del prodotto). Sul piano
comunitario occorre riprendere l’azione per l’inserimento del castagno tra le superfici a frutta in guscio (nocciolo,
noce, mandorlo, pistacchio e carrubo), oggetto attualmente di un finanziamento specifico.
Come molti altri parassiti viene dalla Cina anche l’insetto “Cinipide galligeno del castagno”, che - precisa la Coldiretti
- pungendo le gemme per la deposizione delle uova provoca la formazione di galle, cioè ingrossamenti dei tessuti di
varie forme e dimensioni, da cui poi sfarfalleranno nell’anno successivo nuovi insetti adulti. Il risultato è il crollo della
produzione. Ad essere colpiti in Italia sono - continua la Coldiretti - i boschi di castagno delle diverse regioni, dalla
Campania al Lazio, dalla Toscana all’Emilia Romagna ma anche Calabria, Veneto, Piemonte e Lombardia. Le azioni
per contrastare l’insetto parassita sono al momento ancora alla fase di studio e, pertanto, di efficacia limitata. La
convocazione del tavolo castanicolo presso il Ministero delle Politiche Agricole ha un significato molto importante” ha
affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “serve un coordinamento nazionale nel piano
di lotta all’insetto parassita”
Nonostante il calo la produzione nazionale delle castagne è di circa 40 milioni di chili che consentono all'Italia di
conquistare la leadership nella produzione in Europa non solo in quantità ma anche in qualità grazie a ben quattordici
prodotti castanicoli che hanno ottenuto il riconoscimento europeo. Cinque - conclude la Coldiretti - si trovano in
Toscana e sono il Marrone del Mugello Igp, la Castagna del Monte Amiata Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo
Dop, la Farina di Neccio della Garfagnana Dop e la Farina di castagne della Lunigiana (Dop), mentre in Veneto sono
riconosciuti il Marrone di San Zeno Dop, i Marroni del Monfenera IGP e il Marrone di Combai Igp, in Campania la
Castagna di Montella Igp e il Marrone di Roccadaspide Igp, in Piemonte la Castagna Cuneo Igp e il Marrone della
Valle di Susa Igp, in Emilia Romagna il Marrone di Castel del Rio Igp e nel Lazio la Castagna di Vallerano Dop.
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27/06/2011 09:47